MASTERPLAN FORMAZIONE INSUBRIA 2030 - LIUC

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MASTERPLAN FORMAZIONE INSUBRIA 2030 - LIUC
MASTERPLAN
    FORMAZIONE
       INSUBRIA

                     2030

     MASTERPLAN FORMAZIONE INSUBRIA   1
MASTERPLAN FORMAZIONE INSUBRIA 2030 - LIUC
MASTERPLAN FORMAZIONE INSUBRIA 2030

                                 SOMMARIO
INTRODUZIONE                                                                                  3
PARLARE ALLE COMUNITÀ                                                                         3
GLI OBIETTIVI                                                                                 3
IL METODO                                                                                     4
L’ARTICOLAZIONE DEL DOCUMENTO                                                                 5

CAPITOLO 1                                                                                   6
IL CONTESTO: LE SFIDE TRA MEGA TREND E SISTEMI EDUCATIVI NAZIONALI                            6
a)   La Digitalizzazione tra nuove professioni ed evoluzione delle competenze                 6
b)   La sfida della sostenibilità: vincoli e opportunità per il lavoro e per la formazione    8
c)   Involuzione demografica e disallineamento tra domanda e offerta di lavoro                9
d)   La pandemia come rivelatore e acceleratore dei processi                                 12

L’INSUBRIA TRA ISTITUZIONI E SISTEMI FORMATIVI DIVERSI                                       15
a) Due sistemi a confronto                                                                    15
b) Sfide comuni                                                                              20
c) Spazi di dialogo                                                                          22

CAPITOLO 2                                                                                   24
LA VISIONE: I FUTURI POSSIBILI IN UN DIALOGO TRA DUE SISTEMI                                 24
a) La Visione                                                                                25
b) Le sfide e gli obiettivi strategici della Visione                                         25

CAPITOLO 3                                                                                   32
LE AZIONI                                                                                    32
a) Awareness building                                                                        32
b) Monitoraggio delle trasformazioni e del mismatch: un compito comune                       33
c) Proposizione di un sistema di orientamento e informazione condiviso: filosofia e          35
strumenti possibili
d) Proposizione di un qualifications framework riconosciuto e di percorsi formativi          37
per la regione transfrontaliera
e) Combattere i processi di esclusione                                                       44
f) Formare sul lavoro per costruire competenze solide                                        46

UNO SGUARDO AL FUTURO                                                                        48
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI                                                                    50

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PARLARE ALLE COMUNITÀ

               D
                       opo tre anni e mezzo di intenso la-      i due sistemi socioeconomici ed educativi, pur nella
                       voro, sviluppatosi in modo inatteso      loro profonda diversità.Le analisi e le proposte del
                       e prezioso in un periodo di incertez-    Masterplan sono rivolte agli imprenditori, alle parti
               za globale, il progetto Skillmatch-Insu-         sindacali, alla società civile e alla società politica dell’a-
               bria ci restituisce una rappresentazione         rea, che sono oggi chiamati a riprendere un ruolo for-
               di conoscenze, idee, azioni e proposte che       te nell’innovazione economica, tecnologica, sociale e
               trovano nel Masterplan Formazione In-            ambientale.
               subria 2030 un prezioso elaborato, pen-
               sato per tradurre in ulteriori passi concre-     Come esito di questi anni di proficuo lavoro, si sono
               ti una visione che riteniamo coraggiosa          sviluppate le prime occasioni concrete di dialogo e
               e ambiziosa sul futuro del lavoro e della        partecipazione, in cui sono state coinvolte le organiz-
               formazione nella regione transfrontaliera.       zazioni sociali ed economiche, le istituzioni dei due la-
               Una visione costruita nel confronto dia-         ti della frontiera e attraverso le quali sono stati forniti
               lettico tra i partner di progetto, partendo      anche numerosi apporti alla lettura dei cambiamenti
               dalle sfide comuni che la Regione è chia-        in atto e alla progettazione delle politiche di rilancio
               mata ad affrontare e che impongono lo            varate in risposta alla pandemia.
               sviluppo continuo e l’implementazione di
               scelte e di buone pratiche, su cui ragiona-      Anche il mondo dell’educazione e della formazione è
               re collettivamente per arrivare a soluzioni      chiamato ad assumersi, in prima persona, la respon-
               condivise, con una governance sempre             sabilità di un’azione comune, nei campi ove l’interven-
               più coordinata, pur nel rispetto delle           to formativo è fattore chiave per lo sviluppo locale e vi
               identità delle comunità che la compon-           sono i presupposti per costruire assieme convergen-
               gono. La Regione Insubrica è un territorio       ze, passerelle, sistemi di qualificazione trasparenti.
               complesso e articolato, attraversato da u-
INTRODUZIONE

               na frontiera che ne segna profondamente          In conclusione, il Masterplan cerca di coniugare rifles-
               gli equilibri, grazie alla sua permeabilità e    sione, visione e slancio di innovazione a medio lungo
               alla fitta rete di relazioni sociali ed econo-   termine al pragmatismo delle misure concrete la cui
               miche che la caratterizza, facilitate però       implementazione spetta in primo luogo a chi opera sul
               dalla comune lingua e da molte comple-           fronte della formazione di base, dell’istruzione superiore e
               mentarità e vicinanze che caratterizzano         accademica e della formazione continua.

               GLI OBIETTIVI
               Il Masterplan nasce in primo luogo dallo         offre una chiave interpretativa e una visione per por-
               sforzo di portare a sintesi compiuta le a-       tare stakeholder e attori a discuterla, integrarla fino
               zioni di monitoraggio, analisi, e progetta-      ad arrivare ad una condivisione più ampia, che deve
               zione realizzate in una fase che nessuno         alimentarsi della partecipazione di tutte le comunità
               poteva immaginare, a inizio progetto, si         alla sua definizione. In questo senso, il Masterplan
               sarebbe rivelata così drammaticamente            riprende un obiettivo chiave del progetto: quello di
               strategica. Molte evidenze su cui la rifles-     consolidare il tavolo permanente di ricerca, scam-
               sione poggia si possono ritenere acquisite       bio, pensiero e progettazione di scala transfron-
               ma, partendo dall’osservazione critica del       taliera, capace di affermare un metodo e strumenti
               funzionamento del mercato del lavoro, è          di lavoro che si sono rivelati funzionali e in grado di
               possibile evidenziare i limiti di alcuni mo-     produrre valore aggiunto.
               delli interpretativi che occultano i cambia-     La crisi pandemica ha reso d’un colpo evidente come
               menti in atto e ritardano la loro compren-       la costruzione europea, favorita dall’abbattimento -
               sione e la capacità di anticipare soluzioni      sempre reversibile - dei confini nazionali, si realizzi
               di riassetto dei modelli stessi.                 in realtà non per decreto ma per l’intreccio paziente
               Lungi dal voler imporre dall’alto i risultati    delle relazioni sociali, economiche, istituzionali che
               di un esercizio intellettuale, il Masterplan     caratterizza soprattutto le terre di confine. La pan- >

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demia ha purtroppo sorpreso la società         dei grandi mutamenti socioeconomici in atto – come
    civile, ha bloccato le interazioni, ha sepa-   riconoscono le politiche europee di coesione e gli in-
    rato nuovamente le popolazioni, ha stra-       dirizzi coraggiosi di Next Generation EU – significa fa-
    volto le forme di organizzazione del lavo-     vorire il policy transfer e la cooperazione e contribuire
    ro. Attivare tavoli permanenti di scambio      in questo modo all’edificazione del progetto europeo
    a carattere transfrontaliero e delineare       nel suo complesso.
    sistemi comuni di monitoraggio e analisi

    IL METODO
    Il Masterplan propone anche un meto-           Negli studi di futuro la sequenza passato—presen-
    do di lavoro, che il team di ricerca del       te—futuro viene rimpiazzata da quella passato—
    progetto Skillmatch-Insubria ha rigoro-        futuro—presente. Per elaborare questa tipologia
    samente adottato, integrando sempre            di studi, è necessario “porsi” nel futuro, averne una
    analisi quantitativa e qualitativa, ana-       visione, per muoversi nel presente, inteso come luo-
    lisi dei macro-trend, tecniche di pre-         go in cui le forze (idee, speranze, paure, proiezioni,
    visione e future studies, che si fondano       aspettative, rimpianti, sogni) del passato e del futu-
    sulle teorie e le pratiche dell’anticipazio-   ro convergono. Con atto di volontà, il futuro deside-
    ne.                                            rato, partendo dal presente, può beneficiare della
                                                   storia positiva del passato per costruirsi nel cam-
    Queste ultime rappresentano uno svi-           biamento progettato. Centrale è la comprensione
    luppo recente degli studi strategici pro-      dei cambiamenti in corso e di quelli che si profilano
    mossi soprattutto nel mondo anglosas-          all’orizzonte: è necessario saperli vedere, dobbiamo
    sone dopo la seconda guerra mondiale.          ammetterli e capirli.
    L’anticipazione permette di integrare gli
    approcci tradizionali del forecasting e del    Tutto quanto sopra evidenziato assume maggiore
    foresight, che consentono di esplorare il      importanza alla luce della crisi climatica e ambienta-
    futuro attraverso l’estrapolazione stati-      le, che si somma a una crisi sociale che esaspera le
    stica e di visualizzarlo attraverso la co-     disuguaglianze e impone un profondo cambio di pa-
    struzione di scenari realizzativi possibili    radigma nel modo di produrre, di consumare e di e-
    partendo dalla Vision d’insieme e a cui        sercitare responsabilità verso le future generazioni.
    tendere. Anticipare significa considerare      Si tratta di quel cambio di prospettiva oggi ben rico-
    i macro-trend ed essere capaci di defini-      nosciuto dall’importante aggiornamento introdotto
    re scenari, adottando un esplicito orien-      nella Costituzione italiana, con i riferimenti specifici
    tamento all’azione e tenendo conto della       all’ambiente introdotti all’articolo 9 (tutela dell’am-
    complessità̀ dei fenomeni sociali (Poli,       biente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche
    2017). Agire in modo anticipante signifi-      nell’interesse delle future generazioni) e all’art. 41,
    ca prepararsi proattivamente al domani         ove si specifica che l’iniziativa economica privata
    (Rosen, 2012) e abbandonare la logica          non può svolgersi in danno della salute e dell’am-
    che vuole il futuro come proiezione line-      biente, riservando alla legge la possibilità di indiriz-
    are nel tempo di fatti e dati osservabili      zare e coordinare l’attività economica, pubblica e
    nel passato. In sintesi, gli studi di futuro   privata, a fini non solo sociali, ma anche ambientali.
    permettono di cogliere i segnali deboli
    che prefigurano cambiamenti, di realiz-        L’integrazione tra risultati delle indagini quantitative
    zare che una predizione del futuro sulla       e qualitative, ad esempio quelle realizzate in azien-
    base dei soli macro-trend e delle serie        da, e approccio metodologico dei future studies, è
    storiche sia impossibile, perché “cigni ne-    nel Masterplan la cerniera che unisce analisi e pro-
    ri 1” capaci di produrre cambiamenti re-       gettualità, ricerca e azione. Questa metodologia per-
    pentini e radicali sono sempre ipotizza-       mette di riconoscere il valore della definizione dei
    bili, come la pandemia ci ha dimostrato.       trend e di scenari capaci di tener conto dei segnali

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deboli dell’oggi per costruire orizzonti desiderabi-                         tismo delle azioni su cui concentriamo l’attenzione,
li e realistici pur nell’apparente imprevedibilità del                       iniziate in questa fase finale del progetto e pensate
futuro. La visione Insubria 2030 si nutre del pragma-                        per trovare continuità nei prossimi anni.

L’ARTICOLAZIONE DEL DOCUMENTO
Nella sua articolazione, il Masterplan riprende ideal-                       rizzando la complessità e ambiguità dei segnali pre-
mente la struttura dei pacchetti di lavoro del progetto                      senti nei trend, come indicati dalle emergenze della
Skillmatch-Insubria, costituita da dati, analisi e azioni.                   fase pandemica, con il loro carico ambivalente di op-
                                                                             portunità e minacce. L’obiettivo ultimo è cercare con
Il primo capitolo propone una lettura sintetica di fe-                       coraggio, protagonismo e responsabilità una visione
nomeni globali chiave quali la trasformazione demo-                          desiderabile, costantemente riletta, confrontata, tara-
grafica, la digitalizzazione e la transizione ecologica,                     ta e permanentemente condivisa nella sua eventuale
alla luce dei principali risultati del nostro lavoro, ri-                    evoluzione, navigando in una situazione di costante
flettendo sul modo in cui questi impattano sui diversi                       incertezza e volatilità globale che condiziona profon-
settori merceologici, sulle filiere e gli ambiti profes-                     damente un sistema regionale esposto alla competi-
sionali in un’area caratterizzata, per altri versi, dalla                    zione planetaria.
presenza di un confine che ha influito profondamente
sugli equilibri socio-economici, per via delle regole                        Nel capitolo conclusivo vengono delineate le azioni
che lo hanno reso via via più permeabile. I dati per-                        proposte, che si concentrano sull’educazione, sulla
mettono di cogliere i trend ma anche i segnali deboli                        formazione e sulle sfide culturali, sociali ed economi-
e le incognite del futuro, ci aiutano a delineare le sfide                   che che attendono gli attori del territorio, con l’intento
che abbiamo davanti, la cui comprensione puntuale                            di abbandonare la tentazione – sempre più forte man
dà senso alla proiezione di una visione futura.                              mano che si prolunga l’emergenza pandemica - di at-
                                                                             tendere che tutto sia finito, sperando in un impossibi-
Il secondo capitolo delinea la visione di futuro, valo-                      le e indesiderabile ritorno al passato.

   1
       In economia, la metafora del cigno nero indica un evento imprevisto (ma le cui cause sono latenti) che ha effetti indesiderati e potenzial-
   mente gravi.

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CAPITOLO 1   IL CONTESTO: LE SFIDE TRA MEGA
             TREND E SISTEMI EDUCATIVI NAZIONALI

             I
               l progetto Skillmatch-Insubria si è svilup-   l’identificazione delle sfide di cui ci occuperemo nel pri-
               pato in un contesto caratterizzato da         mo capitolo punta a definire le priorità dell’azione da
               un lato dalla crisi pandemica, dall’altro     porre in atto sul versante degli equilibri tra domanda e
             dall’influenza di mega trend presenti nel-      offerta di lavoro per far leva sulle opportunità presenti
             lo scenario socio-economico e geopoliti-        nello scenario e contrastare le minacce. Le riflessioni
             co globale, la cui rilevanza è determinante     necessitano, in ogni caso, di essere lette alla luce di
             anche a livello regionale. È indispensabile     una visione dialettica dei processi in atto, prendendo
             ripartire da questo contesto per delinea-       in considerazione delle contraddizioni e la non linea-
             re, come intendiamo fare nel Masterplan,        rità del cambiamento, e cercando di focalizzare la con-
             le strategie e le misure di lungo, medio e      dizione del territorio in cui il progetto si svolge. Esse
             breve termine da implementare a livello         identificano segnali deboli di trasformazione ma anche
             di formazione per muoversi in modo co-          resistenze e permanenze, nel segno della volatilità e
             erente con le finalità del progetto, ovvero     ambiguità che caratterizza i tempi in cui viviamo. La
             la costruzione di un mercato regionale del      crisi del COVID19 appare per molti versi paradigmatica
             lavoro fluido ed efficiente, capace di rap-     dell’incertezza delle traiettorie, acceleratore dei pro-
             presentare un fattore di competitività e co-    cessi di trasformazione della domanda di lavoro e delle
             esione sociale.                                 trasformazioni indotte dai macro trend, primo fra tutti
                                                             quello della digitalizzazione pervasiva dei contesti di
             Pur senza pretendere di essere esaustiva,       lavoro, di vita e di business.

              a) La Digitalizzazione
                                                                                  ta rivoluzione industriale a partire
                                                                                  dai primi anni 2000. Tra queste

              tra nuove professioni                                               troviamo i robot, per la gestione di
                                                                                  compiti gravosi un tempo affidati
              ed evoluzione delle                                                 agli umani; i dispositivi wearable e

              competenze
                                                                                  le interfacce uomo-macchina per
                                                                                  rendere più efficace l’acquisizione
                                                                                  e o la trasmissione di informazio-
                                                                                  ni; l’additive manifacturing, per la
                                                                                  costruzione di oggetti attraverso
              La digitalizzazione è tra i mega-trend che     la stampa tridimensionale; l’Internet delle cose (IoT),
              contribuiscono in modo marcato alle tra-       per la connessione via internet di oggetti diversi da
              sformazioni del mercato del lavoro. In         computer; gli strumenti di gestione dei big data, per
              ambito industriale, questa si caratterizza     l’analisi di enormi quantità di dati e le tecnologie cloud,
              per un approccio alla produzione ba-           per l’archiviazione e l’accesso on demand ai dati. Il fi-
              sato sull’uso pervasivo di web based           lo rosso è la modifica dell’organizzazione aziendale
              technologies, dalla fase di approvvigiona-     in direzione di una sempre maggiore integrazione tra
              mento, per ottimizzare la relazione con i      processi fisici e tecnologie digitali.
              fornitori, alla relazione con i consumato-     I cambiamenti introdotti dalla quarta rivoluzione in-
              ri, per la personalizzazione di massa dei      dustriale si caratterizzano per la loro rapidità oltre che
              prodotti, passando per la fase centrale        per la loro pervasività. Infatti, da un lato il numero di
              della produzione, in cui la connessione        nuove tecnologie abilitanti create e diffuse aumenta
              web garantisce un più efficiente coordina-     con tassi di crescita sempre più accelerati ed è ipotizza-
              mento delle macchine. Numerose sono            bile che questo trend continui nel tempo. Dall’altro, la
              le tecnologie abilitanti che sono state svi-   pervasività delle tecnologie digitali non riguarda solo il
              luppate nel corso della cosiddetta quar-       numero di attori coinvolti nella loro adozione (aziende,

      6
MASTERPLAN FORMAZIONE INSUBRIA 2030 - LIUC
lavoratori e consumatori) ma anche la connessione tra           lavoro segua un andamento a clessidra, con incremen-
ambienti e momenti di vita un tempo ben distinti, quali         ti sia di high-skilled che di low-skilled, soprattutto nei
l’ambiente lavorativo e l’ambiente domestico (SUPSI             settori in cui la presenza fisica dell’uomo è essenziale
2018).                                                          (ad. esempio nel settore della cura, ma anche in ambiti
Le trasformazioni del lavoro dovute alla diffusione del-        come la logistica, le pulizie, i servizi alle persone o in
la digitalizzazione riguardano almeno tre aspetti del           taluni processi del manifatturiero e nelle costruzioni) e
lavoro: l’entità e la qualità degli impieghi, i contenuti e     contrazioni di posti di lavoro che richiedono competen-
le competenze richieste e le condizioni di lavoro.              ze e qualifiche medie, poiché spesso di carattere routi-
                                                                nario e quindi facilmente automatizzabili. I risultati del-
Impiego                                                         le indagini condotte nell’ambito di Skillmatch mettono
Un primo dilemma riguarda l’impatto netto della di-             in luce una terza possibilità, che articola quella della
gitalizzazione sulla domanda di lavoro, ovvero la sua           polarizzazione. Il mix di competenze diventa sempre
capacità di distruggere impieghi e al contempo crearne          più complesso e variegato tanto per i ruoli tradizionali,
di nuovi. Giovanni Alleva (2017), già presidente dell’Isti-     quanto per i nuovi profili professionali di alta o anche
tuto Nazionale di Statistica Italiana (ISTAT) rileva come       modesta qualificazione formale. Le competenze digita-
la paura per la perdita di posti di lavoro, collegata all’in-   li contribuiscono alla crescita della complessità di tutti
troduzione di nuovi strumenti di produzione di beni             i ruoli professionali. In questo senso, il rischio di esclu-
e servizi e nuovi processi “accompagna tutta la storia          sione dal mercato del lavoro è tanto più ampio, quanto
dell’economia industriale passando per il luddismo,             più vi sono lavoratori e lavoratrici in tutti i settori che
la disoccupazione tecnologica keynesiana, l’allarme di          non dispongono di sufficiente alfabetizzazione digitale
“fine del lavoro” dei primi anni Novanta”.                      e fanno fatica a integrare soft e hard skills.
Nel solco della distruzione creativa schumpeteriana,
gli studi empirici condotti sulle innovazioni passate           Condizioni di lavoro
lasciano trasparire – in un quadro di risultati molto           Negli ultimi 10 anni le piattaforme digitali si sono
diversificato e ampio (ILO 2018) – un bilancio positi-          quintuplicate (ILO, 2021) contribuendo in modo de-
vo tra impieghi distrutti e impieghi creati, ossia una          terminante alle trasformazioni del lavoro. Come per i
relazione globalmente positiva tra innovazione e im-            precedenti punti, le piattaforme determinano sfide e
piego (Balsmeier e Woerter 2019). Rispetto al passato           opportunità per il mercato del lavoro. Alla creazione
però, il carattere fortemente pervasivo delle tecnolo-          di nuove professioni collegate allo sviluppo e al funzio-
gie digitali, sia nei servizi che nell’industria, potrebbe      namento delle piattaforme, che si configurano come
determinare esiti non scontati. Processi di distruzione         tradizionali rapporti di lavoro dipendente, si affianca
e contestuale creazione di impiego sono stati rilevati          la proliferazione di una moltitudine di lavoratori alle
nell’ambito degli approfondimenti settoriali condotti           dipendenze delle piattaforme, inquadrati come indi-
nel progetto Skillmatch-Insubria. Nel settore banca-            pendenti, che fanno i conti con impieghi più precari e
rio ad esempio, la drastica riduzione degli operatori           minori tutele sociali collegate al lavoro.
di sportello si è accompagnata alla grande richiesta
di professionisti nel campo della data analysis e della         Le nuove tecnologie della comunicazione e dell’infor-
cibersecurity. In queste condizioni distruzione e crea-         mazione, inoltre, favoriscono la disintegrazione spa-
zione di lavoro rischiano di produrre almeno nel medio          ziale e temporale dell’organizzazione del lavoro (ILO
periodo un crescente mismatch tra domanda e offerta,            2018). Quest’ultima produce anch’essa risultati am-
dovuto alle profonde differenze tra i profili degli impie-      bigui. Da un lato favorisce la gestione autonoma del
ghi perduti e di quelli emergenti.                              tempo e una migliore conciliabilità tra vita privata e vita
                                                                professionale rendendo più ubiquo il lavoro; dall’al-
Competenze                                                      tro, richiede competenze nuove, come la capacità di
La digitalizzazione impatta sul mix di competenze               gestione autonoma del tempo e di gestione di team in
professionali richieste ai lavoratori. Anche in que-            remoto e fa nascere “nuove schiavitù” dettate dall’ob-
sto caso l’esito dell’impatto non è predeterminato. Se-         bligo di essere sempre connessi e a disposizione del
condo l’ipotesi dell’upskilling, la digitalizzazione pro-       datore di lavoro. Le prestazioni di lavoro mediate dalle
durrebbe un incremento della richiesta di qualifiche e          piattaforme contribuiscono infine ad una globalizza-
competenze elevate a scapito di competenze medie e              zione accelerata del mercato del lavoro, e a una nuova
basse, più facilmente sostituibili con le macchine. In al-      distribuzione geo-politica della domanda e dell’offerta,
ternativa, è possibile che la modifica della domanda di         esemplificata oggi dalla concentrazione di chi acquista >

                                                                                MASTERPLAN FORMAZIONE INSUBRIA 2030            7
MASTERPLAN FORMAZIONE INSUBRIA 2030 - LIUC
CAPITOLO 1
             prestazioni, soprattutto nel settore infor-        della qualità dei sistemi formativi su scala planetaria.
             matico e dei media, nei paesi occidentali e
             dalla concentrazione dei “fornitori” di la-        Le trasformazioni del mercato del lavoro indotte dalla
             voro in paesi in via di sviluppo come India        digitalizzazione rendono in ogni caso sempre più cen-
             e Pakistan, caratterizzati dalla presenza di       trale il ruolo della formazione, da un lato, quale leva
             risorse umane molto qualificate, disponi-          per favorire l’impiegabilità di chi è già nel mercato del
             bili a lavorare a bassi salari, e da una forte     lavoro e deve aggiornarsi, dall’altro, quale strumento
             reputazione di qualità delle prestazioni           per raggiungere l’alfabetizzazione digitale anticipare le
             effettuate, a dimostrazione di come si             esigenze delle aziende, attraverso una formazione di
             stiano modificando anche le percezioni             base al passo coi tempi.

             b) La sfida della                                                        Il problema prioritario oggi è quin-
             sostenibilità: vincoli e                                                 di bloccare questi processi dege-
                                                                                      nerativi globali e locali e attivare
             opportunità per il lavoro                                                e governare i processi di transi-

             e per la formazione                                                      zione ecologica, arrivando in tem-
                                                                                      pi brevissimi a un’economia e a u-
                                                                                      na tecnologia sostenibili. Lo dice la
                                                                                      scienza, che pure stenta a orienta-
                                                                                     re in modo deciso le politiche (come
             Il problema del conflitto tra uomo, eco-           emerso anche nel recente COP26): abbiamo pochi anni
             nomia, tecno-sfera e bio-sfera è anti-             a disposizione per arrestare il riscaldamento globale e
             co. Già ai tempi della prima Rivoluzione           non superare il punto di non ritorno della crisi climati-
             industriale le maggiori città inglesi ave-         ca (e sociale), che corrisponderebbe ad un aumento di
             vano il problema dei fumi industriali e            oltre 2 gradi della temperatura media al 2050. Questo
             dell’inquinamento. Ancora nella seconda            impone un cambio di paradigma culturale, economico
             metà dell’Ottocento, a Londra era diffici-         e industriale e imprenditoriale. Quest’ultimo non è da-
             le distinguere tra il colore delle strade e        to dai processi di digitalizzazione, pur importanti, ma
             quello dell’erba, tutto ricoperto da quella        dalla ricerca di una sostenibilità ambientale dell’intero
             che era definita la neve nera.                     ciclo di produzione e di consumo (compresa la logisti-
                                                                ca), avviando processi di riuso, non-spreco, economia
             Il problema era esploso negli anni Settan-         circolare, risparmio energetico, fonti rinnovabili, ecce-
             ta del Novecento, poi era stato sostan-            tera. Processo che quindi porrà fuori mercato imprese
             zialmente dimenticato per tutti gli anni           insostenibili perché vecchie e conservatrici (si pensi
             Ottanta e Novanta. Oggi si ripropone in            alle plastiche monouso) e creerà un nuovo mercato
             modo più grave, con l’allarme crescente            per imprese e professionalità innovative.
             degli scienziati per la crisi climatica e il ri-
             scaldamento della Terra: che sono fatti            Un cambio di paradigma del sistema economico e tec-
             certi da cui occorre partire per cercare           nologico è quindi necessario per trasformare un siste-
             soluzioni - e cercare soluzioni diventa un         ma che fin qui è stato organizzato e finalizzato pensando
             imperativo categorico per lo stesso siste-         solo al breve o brevissimo termine e allo sfruttamento
             ma economico e tecnologico.                        massivo delle risorse naturali, della biosfera e dell’uomo
                                                                secondo logiche di crescita quantitativa e non di svilup-
             Crisi ambientale e climatica. Un cambio            po qualitativo. Il sistema invece deve essere portato
             di paradigma                                       ad agire – questo il senso della transizione ecologica -
             Certezza non più contestabile dai nega-            secondo (1) un principio di responsabilità (che va oltre
             zionisti o dalle lobby del fossile e dell’in-      le declinazioni prevalenti della responsabilità sociale
             dustria è la relazione tra cambiamento             dell’impresa nei confronti dell’ecosistema e dei suoi col-
             climatico insostenibile e la rottura degli         laboratori) verso le future generazioni, garantendo loro
             equilibri nell’ecosistema.                         il diritto di vivere in un ambiente e in una società almeno

      8
MASTERPLAN FORMAZIONE INSUBRIA 2030 - LIUC
non peggiori di quelli odierni; e (2) secondo un principio       realizzino, anche per effetto del progetto:
di precauzione nell’introduzione di nuovi prodotti e di          •    un’azione di governo - ai diversi livelli - per indiriz-
nuove innovazioni tecnologiche, valutandone ex-ante,                  zare, stimolare e sviluppare la logica e l’obiettivo
per quanto possibile (ad esempio attraverso un uso in-                della transizione ecologica. In particolare; un’azio-
telligente dei Big Data), gli effetti sul medio-lungo termi-          ne sulle rappresentanze degli interessi economici
ne. Questo richiede di predisporre allo stesso tempo i                coinvolgendo nei sistemi di governance i portatori
processi di riciclo, riuso, circolarità, accorciamento delle          degli interessi delle future generazioni e della bio-
filiere e della logistica.                                            sfera, del sindacato e della società civile non eco-
La biosfera e le future generazioni devono quindi essere              nomica; un’azione diversamente orientata del si-
considerate (3) come nuovi soggetti di diritto, ovvero                stema scolastico, della formazione professionale
come i primi stakeholder a cui dover rendere conto e i                e della formazione dei formatori, che allo sviluppo
cui interessi (non solo economici) e diritti sono da incor-           delle competenze in ambito digitale e STEM (scien-
porare in tutti i processi di governance esistenti e futuri,          ce, technology, engineering and mathematics), af-
in tutti i livelli di governo. La vera innovazione – anche            fianchi quello delle conoscenze in materia di tran-
tecnologica – oggi si declina nella conservazione della               sizione ecologica, conoscenze umanistiche, e un
biosfera e nella tutela dei diritti delle future generazioni.         pensiero critico e riflessivo sui processi passati e
                                                                      presenti; un’azione delle Università e delle Scuole u-
Vincoli e opportunità                                                 niversitarie professionali verso la formazione di un
Tralasciando qui, per evidenti ragioni, ogni valutazione              management responsabile e per la transizione eco-
sul Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza italiano, sul            logica, recuperando vecchi saperi e insegnamenti
Green New Deal europeo e su Next Generation EU, e                     oggi dimenticati (ad esempio la merceologia quale
sulle parallele iniziative della Svizzera, la transizione ver-        scienza che studia il ciclo delle merci dal punto di
so un’economia e una tecnologia sostenibili e respon-                 vista economico ed ecologico, dalle materie prime
sabili impone un ripensamento a monte - da parte del                  al loro uso e al loro scarto o riuso);
mondo dell’impresa e del lavoro - dei propri ruoli e del         •    azioni di verifica – come effetto del punto preceden-
proprio agire. La transizione impone certamente dei vin-              te – e di valutazione oggettiva e indipendente dei
coli all’azione dell’impresa (che deve apprendere ad agi-             processi di transizione ecologica realizzati (o non
re secondo utilità sociale e secondo utilità e sostenibili-           realizzati);
tà ambientale) e dei costi (da considerare invece come           •    azioni per realizzare – sempre come effetto del pri-
investimenti da parte di imprenditori autenticamente                  mo punto e come premessa del secondo punto -
visionari e innovativi), trasformandoli in opportunità di             l’adozione di un BES (Indice di Benessere equo e
innovazione e di riposizionamento su livelli qualitativa-             sostenibile) specifico dell’area transfrontaliera - con
mente più alti del mercato, evitando ovviamente che                   conseguente predisposizione di eventuali strumen-
tutto si riduca a mere azioni di green-washing.                       ti correttivi e aggiuntivi per sostenere e promuove-
Questo presuppone, anche nell’area insubrica - la crisi               re i processi di transizione ecologica (analogamente
climatico-ambientale prescinde da ogni frontiera - che si             a quanto previsto per la formazione professionale).

                                                                             c) Involuzione
Un altro dei macro-trend che trasformano
in modo netto il territorio dell’Insubria su
entrambi i lati della frontiera è senza dub-
bio l’invecchiamento della popolazione e
                                                                           demografica e
il conseguente declino demografico. Con-                              disallineamento tra
                                                                     domanda e offerta di
frontando l’andamento della popolazione
nelle fasce di età 20-24 e 60-64 all’interno
delle province lombarde dell’Insubria (Va-
rese, Como e Lecco) e del Cantone Ticino si
                                                                                     lavoro
rileva come, a seconda dei territori, la popo-
lazione più giovane decresca o cresca meno
rapidamente di quella più anziana, che regi-
stra invece una crescita costante in tutto il
                                                                                                                                 >
territorio nell’arco di un decennio.
                                                                                 MASTERPLAN FORMAZIONE INSUBRIA 2030             9
CAPITOLO 1
               Andamento della popolazione nelle fasce di età
                                                                                     divari territoriali con le grandi
               20-24 e 60-64 nell’area insubrica
                                                                                     città. Le altre province in esame
                                                                                     mostrano, invece, variazioni ne-
                                                                                     gative, a indicare un calo demo-
                                                                                     grafico sempre più consistente
                                                                                     anno dopo anno (Como -0,3%,
                                                                                     Lecco -1,3% e Varese -0,6%), È
                                                                                     importante puntualizzare co-
                                                                                     me i dati siano riferiti sempre
                                                                                     al 1° gennaio: di conseguenza,
                                                                                     nei calcoli dell’anno 2020 non si
                                                                                     tiene conto della crescita della
                                                                                     mortalità connessa alla pande-
                                                                                     mia.

                                                                                     In Ticino la popolazione residen-
               Anno indice 2016. Fonte: elaborazioni PTSClas e Supsi
                                                                                     te è sempre cresciuta fino alla
               su dati Istat e USTAT dati popolazione
                                                                                     prima metà degli anni ´60, per
                                                                                     effetto del baby boom. Da allora
                                                                                     la crescita delle nascite si è arre-
             Nel lungo termine, le determinanti del de-   stata, ma l’andamento della popolazione non ne ha risen-
             clino demografico sono il calo delle nascite tito grazie al contributo delle migrazioni dall’estero. Dopo
             e l’allungamento della speranza di vita. Nel un periodo di nascite sostanzialmente invariate tra il 1991
             breve termine contribuisce allo squilibrio   e il 2015 (attorno alle 2800-3200 unità ogni anno), si è af-
             demografico anche l’andamento delle par-     fermata una tendenza al calo delle stesse che negli ultimi
             tenze e degli arrivi sul territorio insubrico,
                                                          anni, a differenza del passato, non è stata bilanciata dalle
             per effetto delle migrazioni. Nello specifico,
                                                          migrazioni dall’estero. Contemporaneamente l’aspetta-
             i dati delle province insubriche lombarde    tiva di vita è aumentata, come in tutti i paesi occidentali,
             confermano questa tendenza che colloca       grazie alle conquiste in campo medico e al miglioramento
             l’Italia tra le nazioni “super-anziane”,
             vale a dire quelle in cui più del 20%
             della popolazione è sopra i 65 anni,
             sono Germania, Giappone e, ap-
                                                              Saldi naturali e migratori della popolazione
                                                                     nelle diverse fasce di età – Ticino 2019
             punto, Italia.
             Più nel dettaglio, in base ai dati I-
             STAT, nel decennio 2011-2020 la po-
             polazione residente in Lombardia
             mostra un +3,8% (con la sola provin-
             cia di Lecco in leggero calo, -0,3%, e
             Como e Varese in crescita rispetti-
             vamente del 2,3% e dell’1,8%. Tut-
             tavia, restringendo l’analisi al solo
             quinquennio 2016-2020, “resiste”
             solamente la Lombardia nella sua
             interezza (+0,2%). Tale dato dipende
             esclusivamente dal contributo della
             provincia di Milano (+1,8%), un terri-
             torio in grado di attrarre lavoratori
                                                          Fonte: Statistica della popolazione e delle economie
             a discapito delle aree più “rurali”, le      domestiche (STATPOP), Ufficio federale di statistica,
             quali però, perdendo capitale uma-                                                     Neuchatel
             no, vedono amplificare sempre più i

     10
Popolazione residente permanente per età in Ticino, nel 1960, 2000 e 2050

    Fonte: Ustat, Censimenti federali della popolazione e Scenari demografici (2021)

generalizzato delle condizioni socioeconomiche della po-        polazione attiva si riduce e al contempo gli anziani inattivi
polazione. Le previsioni fino al 2050 indicano un trend di      crescono, peggiorando il rapporto di dipendenza della
declino demografico alimentato da un saldo naturale (la         popolazione. Tuttavia, le conseguenze dell’invecchiamen-
differenza tra nascite e decessi in un dato periodo) negati-    to non riguardano solo i sistemi di welfare, bensì anche
vo e un saldo migratorio altrettanto negativo.                  l’assetto del mercato del lavoro. È possibile immaginare
                                                                che l’invecchiamento della popolazione, attraverso l’azio-
Preoccupa, e alimenta oggi la discussione, soprattutto la       ne combinata del calo delle nascite e dell’allungamento
presenza di un saldo negativo nella mobilità intercantona-      della speranza di vita, impatti sul mercato del lavoro in
le nelle classi di età tra 20 e 35 anni, dovuto alle partenze   due modi: modificando l’offerta di lavoro disponibile e
di giovani che vanno a frequentare le università oltre Got-     modificando la domanda di beni e servizi legati all’invec-
tardo e sempre più raramente tornano poi in Ticino a con-       chiamento e quindi la domanda di lavoro in questi ambiti.
clusione degli studi. Non si tratta di un fenomeno nuovo,
poiché la mobilità per motivi di studio caratterizzava il Ti-   Quanto all’offerta di lavoro, l’aumento del numero di
cino prima dell’istituzione di un settore accademico loca-      persone che nei prossimi anni abbandoneranno l’attività
le, ma di una tendenza che contribuisce all’impoverimen-        lavorativa per raggiunti limiti di età, rispetto al numero
to dell’offerta locale di lavoro qualificato (cui corrisponde   di persone in età lavorativa (indice di dipendenza seni-
il consolidamento del ricorso al mercato transfrontaliero       le) determinerà, a parità di produttività del lavoro, una
del lavoro).                                                    carenza di forza lavoro. Già attualmente il fenomeno è
                                                                particolarmente sentito in alcuni settori industriali (es.
Il cambiamento demografico non riguarda unicamente              l’informatica e l’istruzione per il Ticino, la metalmeccanica,
l’andamento complessivo della popolazione ma anche la           l’informatica, i servizi avanzati e le costruzioni per la Lom-
sua composizione interna. Le dinamiche descritte sopra          bardia). Le indagini quantitative (SkillmatchSurvey-Ticino
sono alla base dell’invecchiamento della popolazione. Nel       ed Excelsior), condotte sui due lati della frontiera, mostra-
1960 le persone di 65 anni o più (over64) erano 23’881 su       no come le maggiori difficoltà di reperimento nell’area
una popolazione complessiva di poco meno di 200’000             insubrica si registrano nei settori in cui si concentrano i
unità, 40 anni più tardi sono 54’760. Le proiezioni demo-       ruoli professionali a più alto contenuto di competenze
grafiche indicano che nel 2050 la fascia degli over 64enni      (Bertoletti, Larenza e Quaini, in pubblicazione), per que-
rappresenterà oltre un terzo della popolazione residente        sto la possibilità di attingere al bacino di disoccupati e
in Ticino (qualunque sia lo scenario previsionale conside-      sottoccupati per sopperire alla penuria di manodopera
rato, - alto medio e basso), pari a 122’310 persone, con        non è praticabile. Il prolungamento dell’attività lavorati-
un corrispondente calo della quota di popolazione nelle         va per coloro i quali si avvicinano al pensionamento e il
fasce di età più giovani.                                       maggior ricorso a manodopera straniera rappresentano
                                                                ulteriori leve contro la penuria di manodopera, ma anche
L’invecchiamento della popolazione mina la sostenibilità        queste non sono scevre di rischi. Nel primo caso, l’allun-
dei sistemi previdenziali nazionali, poiché la quota di po-     gamento dell’età pensionabile potrebbe non essere ben >

                                                                                MASTERPLAN FORMAZIONE INSUBRIA 2030             11
CAPITOLO 1
             tollerato e/o possibile per alcuni lavoratori      siderazione delle condizioni di lavoro molto pesanti che
             e richiederebbe la messa a punto di un si-         lo caratterizzano e della poca possibilità di conciliazione
             stema di incentivi robusti, perché sia scelto      tra tempi di vita e di lavoro. Laddove le riconversioni non
             come opzione da chi ne avesse la possibilità.      sono operabili, il rischio di esclusione è forte, questo va-
             Il ricorso alla manodopera straniera, invece,      le soprattutto per i soggetti già ai margini del mercato
             potrebbe non essere sufficiente sul lungo          del lavoro come i disoccupati di lunga durata (Lestrade,
             termine, poiché l’invecchiamento della po-         2019).
             polazione interessa anche gli altri paesi eu-
             ropei e in particolare l’Italia, da cui proviene   Due ulteriori considerazioni relative agli impatti dell’in-
             molta della forza lavoro straniera operante        vecchiamento della popolazione sull’offerta di lavoro ri-
             in Ticino. Sebbene sia possibile immagina-         guardano le caratteristiche dei lavoratori e delle lavora-
             re che la digitalizzazione crescente riduca        trici in futuro. In primo luogo, avvalendosi di personale
             la domanda di lavoro relativa alle profes-         mediamente più anziano, le aziende potrebbero vedere
             sioni in cui è possibile sostituire l’opera u-     intaccata la propria capacità di innovazione. In secondo
             mana con strumenti digitali, è anche facile        luogo, uno svantaggio specifico esiste per i lavoratori a-
             immaginare che nuove professioni ad alto           dulti che si troveranno a vivere in modo importante il
             contenuto di competenze, nate per effetto          peso della doppia responsabilità tipico della cosiddetta
             della digitalizzazione, rischierebbero di non      “generazione sandwich”, dovendosi al contempo occupa-
             incontrare un’adeguata offerta di lavoro.          re di figli a carico - relativamente più giovani di quelli degli
                                                                attuali 40-50enni a causa della posticipazione delle deci-
             L’espansione della quota di popolazione            sioni riproduttive - e di genitori più anziani e sempre più
             in età avanzata determina già ora una co-          longevi. Questo fattore di stress, in assenza di interventi
             stante crescita della domanda di lavoro nel-       sociali adeguati, peserà soprattutto sulla componente
             le professioni del campo sociosanitario in         femminile della forza lavoro, da sempre in primo piano
             tutta la regione insubrica per effetto dell’in-    nell’assunzione dei compiti di cura, e potrebbe favorire o
             cremento della domanda di beni e servizi           accentuare decisioni di abbandono prematuro dal mon-
             nelle cure di lunga durata richiesti da que-       do del lavoro.
             ste fasce di popolazione. Eventuali ricon-         La formazione continua giocherà un ruolo sempre più
             versioni di aziende e più in generale di lavo-     centrale nel contrasto agli impatti dell’invecchiamento
             ratori e lavoratrici provenienti da settori in     della popolazione sul mercato del lavoro insubrico. Que-
             contrazione, volte a soddisfare la crescente       sta dovrà rispondere a necessità di aggiornamento e di
             domanda nel settore sociosanitario, po-            acquisizione di nuove competenze crescenti da parte di
             trebbero aiutare a ridurre il mismatch nel         lavoratori sempre più anziani e dovrà consentire la riqua-
             mercato del lavoro. Tuttavia il meccanismo         lifica di coloro che dovranno cambiare professione, ad
             non è semplice, come dimostra oggi la ten-         esempio per dirigersi verso professioni del settore socio-
             denza di lavoratrici e lavoratori qualificati      sanitario. Al contempo, l’orientamento dovrà assicurare
             nelle cure di lunga durata ad abbandonare          (poche) nuove leve ai settori in espansione per contrasta-
             il settore, pur in grande espansione, in con-      re l’inevitabile carenza di forza lavoro specializzata.

                                                                                     Il progetto Interreg Skillmatch-
             d) La pandemia                                                          Insubria era stato pensato e poi

             come rivelatore
                                                                                     avviato prima dell’inizio della
                                                                                     pandemia, in relazione a un certo

             e acceleratore                                                          contesto economico, industriale,
                                                                                     produttivo, dei servizi e con un
             dei processi                                                            mercato del lavoro in profonda e
                                                                                     continua trasformazione, che pre-
                                                                                     sentava evidenti segnali – da qui
                                                                                     l’esigenza e l’urgenza di attivare il
                                                                               progetto - di disallineamento tra doman-
                                                                               da e offerta di lavoro, tra competenze e

     12
conoscenze disponibili e necessarie, tra i due sistemi              ma di insicurezza appena delineato, ma soprattut-
formativi operanti sui due lati della frontiera. Capire             to indebolimento degli sforzi verso la sostenibilità
quelle trasformazioni e intervenire per ridurre gli squi-           ambientale di prodotti e processi rallentando così
libri esistenti e soprattutto per governarli (government            la transizione ecologica;
& governance) era lo scopo prioritario del progetto. Il         •   necessità di portare a sintesi e consolidamento i
lavoro di ricerca si è svolto in uno scenario profon-               nuovi modelli organizzativi del lavoro: lasciando
damente trasformato dalla pandemia, che ha fatto                    che il nuovo avanzi sulla sola base delle urgenze
ancor più emergere la rilevanza delle finalità che il pro-          pandemiche vi è la concreta possibilità che si re-
getto voleva perseguire, influendo sulle modalità di re-            gistrino difficoltà per le imprese e per le persone
alizzazione della ricerca-azione (con una forte valoriz-            nel cercare di contemperare esigenze di lavoro e
zazione dell’interazione da remoto) ma non sulla rotta              familiari. In particolare, si rilevano criticità legate ai
e sugli obiettivi. Il progetto Skillmatch Insubria si è svi-        sistemi scolastici e alla diffusione della pandemia
luppato nel mezzo di una crisi globale, che ha quattro              (che potrebbe assumere un carattere endemico)
dimensioni chiave – sanitaria, ambientale, geo-politica             soprattutto tra i giovani, sia legate al ritorno e con-
e socioeconomica – e della quale ha potuto coglierne i              solidamento, se non sviluppo ulteriore, dell’home
segnali contrastanti, alcuni forti, altri ancora deboli e           working, con effetti sull’organizzazione del lavo-
incerti nella loro direzione. Si pensi, ad esempio, all’atti-       ro (l’esternalizzazione a domicilio del lavoro non
vazione delle procedure per il contenimento della pan-              è sempre fattore di migliore organizzazione dello
demia in un territorio che ne è stato particolarmente               stesso e di condivisione in team);
colpito ed è attraversato da una frontiera ridivenuta,          •   precarizzazione ulteriore del mercato del lavoro
in tempi molto rapidi, fattore di separazione. Si tenga             anche dopo il rimbalzo, ovvero ricorso sempre più
presente anche l’impatto repentino che le procedure di              flessibile al lavoro: utilizzo largamente prevalente
emergenza hanno avuto sulle forme di organizzazione                 di contratti a termine (già oggi evidente sul ver-
del lavoro e gestione delle prestazioni: dal blocco dei             sante italiano), part-time imposti, altre forme di
licenziamenti all’home working, all’ipotesi di un ritorno           prestazione e somministrazione di lavoro mediate
alla quasi-normalità pre-pandemica sino alla sempre                 dalle piattaforme e agenzie;
più frequente presenza, ancora poco regolamentata,              •   sospensioni ricorrenti, e trasformazione struttu-
di forme ibride di prestazione e della convivenza tra la-           rale, delle attività di istruzione e di formazione nei
voro in ufficio e da remoto. Nel contempo sono emerse               centri di formazione professionale, come nelle a-
nuove istanze della forza lavoro attorno alla possibilità           cademy aziendali, per effetto delle misure di fron-
di modificare strutturalmente gli equilibri tra tempi,              teggiamento della pandemia.
spazi e senso del lavoro, nell’ambito della vita persona-
le e delle carriere.                                            Le opportunità
                                                                Fermo restando che le criticità, spesso ambigue e am-
Le criticità                                                    bivalenti, possono essere lette anche come opportu-
Le criticità si sono manifestate su molteplici fronti           nità, le possibilità di innovazione e cambiamento ge-
fin dagli inizi della pandemia:                                 nerate dalla crisi pandemica ci sembrano altrettanto
•    incertezza delle imprese sulle prospettive future          rilevanti per il futuro.
     del mercato, dopo il rimbalzo positivo della secon-        In primo luogo dovrebbe manifestarsi una nuova con-
     da metà del 2021: nonostante la straordinaria di-          sapevolezza della necessità di un cambio di passo a
     sponibilità di risorse pubbliche da investire, vivia-      livello culturale e di sensibilità:
     mo prospettive difficili da delineare in un sommar-        •     la pandemia, anche grazie ai piani di investimento
     si di crisi, che investono gli approvvigionamenti                pubblico ad essa associati, può essere occasione
     ancora inevitabilmente legati alle reti lunghe della             per ristrutturare e riqualificare le attività e le stra-
     globalizzazione, la necessità di ripensare alle fon-             tegie delle imprese, orientandole in particolare
     ti e ai costi dell’energia, le strozzature che si ma-            verso la sostenibilità ambientale e sociale, la re-
     nifestano nei sistemi logistici planetari, il ritorno            sponsabilità verso la biosfera e le future genera-
     dell’inflazione e ora anche il rinascere di conflitti            zioni, oltre che verso la responsabilità sociale;
     armati nel cuore dell’Europa;                              •     è possibile che la crisi multidimensionale in atto
•    sospensione, interruzione o differimento da parte                porti alla riscoperta e consolidamento da parte
     delle imprese, ma anche dei governi, dei processi                delle imprese del principio che investire nelle risor-
     di innovazione organizzativa e tecnologica, nel cli-             se umane con una prospettiva di lungo termine,                  >

                                                                                MASTERPLAN FORMAZIONE INSUBRIA 2030              13
CAPITOLO 1
                 soprattutto attraverso l’upgrading               creativo e di conoscenza, con la valorizzazione,
                 delle conoscenze e dei deep skills,              non delle risorse umane (concetto economicisti-
                 valga più dell’inseguire convenienze             co), ma appunto delle persone (concetto umani-
                 di corto respiro, riducendo sempre e             stico), riconoscendo maggiore (e soprattutto vera)
                 comunque il costo del lavoro; si trat-           autonomia e creatività sul lavoro;
                 ta di una tendenza alla “salvaguardia        •   è pensabile un maggiore investimento sulla sicu-
                 del capitale umano”, manifestatasi in            rezza del lavoro, non solo rispetto alle singole
                 modo evidente nelle prime fasi della             macchine ma anche all’insieme dei processi;
                 pandemia e non solo per quanto ri-           •   è immaginabile un ripensamento della formazione
                 guarda il personale medico e sanita-             e dell’istruzione in termini non di sole competenze
                 rio, che ha permesso – unitamente al             di problem solving (a valle), bensì di conoscenza
                 ricorso agli ammortizzatori sociali – di         da applicare a monte, per riorientare i processi e-
                 ridurre l’impatto del blocco di molte            conomici, produttivi, gestionali e soprattutto - e
                 attività sull’occupazione;                       sempre più - di transizione ecologica;
             •   è indispensabile l’attivazione di pro-
                 cessi e attività di formazione impren-       Infine, è parso evidente come si siano sviluppate con-
                 ditoriale (in lifelong learning) e di        dizioni per arrivare a forme di governance maggior-
                 sensibilizzazione sui temi dell’innova-      mente condivise, sia tra gli attori economici (parte-
                 zione, del cambiamento dei modelli           cipazione attiva dei lavoratori/sindacati alle scelte
                 organizzativi, della transizione eco-        imprenditoriali), che a livello di comunità e territori,
                 logica.                                      attraverso la gestione coordinata del mercato tran-
                                                              sfrontaliero del lavoro, delle attività di formazione e
             Le incertezze degli scenari economici, e         aggiornamento per imprenditori e lavoratori, sino all’e-
             la fragilità dei sistemi globali messa in lu-    stensione ed istituzionalizzazione della collaborazio-
             ce dalla pandemia, potrebbero tradursi           ne tra i livelli di governo transfrontaliero, nella logica
             in un ripensamento delle formule orga-           dell’euroregione, aprendo tali livelli alla partecipazio-
             nizzative della produzione e del lavoro.         ne della società civile, ai rappresentanti degli interessi
             La pandemia sta spingendo le imprese ad          (non solo economici) organizzati, ai giovani come i prin-
             una riflessione più profonda sul che fare,       cipali stakeholder della governance.
             come farlo, per chi e con chi, che può pro-
             durre correzioni di rotta rispetto a:
             •    ripensamento delle filiere produttive
                  e logistiche verso lunghezze possibil-
                  mente più corte, con nuove profes-
                  sionalità e nuove occasioni di lavoro;
             •    stabilizzazione del lavoro con riduzio-
                  ne di tutte le forme di precarizzazione
                  contrattuale e di esternalizzazione.
             •    applicazione e sostegno a logiche di
                  rete e di sistema tra imprese tran-
                  sfrontaliere (R&S, mercati, eccetera);

             Molte opportunità sono emerse proprio
             sul versante della formazione:
             •    è possibile che cresca la sensibilità
                  degli imprenditori sui temi della for-
                  mazione interna dei dipendenti,
                  puntando a trasformare e qualificare
                  un lavoro che sembra troppo spesso
                  tornato ad essere esecutivo e neo-
                  tayloristico anche se digitalizzato, tra-
                  sformandolo in un lavoro veramente

     14
L’INSUBRIA TRA ISTITUZIONI E
SISTEMI FORMATIVI DIVERSI

                                                                     diritti civili e sociali che devono essere garantiti
 a) Due sistemi                                                      su tutto il territorio nazionale. Più nel dettaglio,

 a confronto
                                                                     l’art. 117, c. 2, lett. n) Cost. individua tra le mate-
                                                                     rie di competenza esclusiva statale, a garanzia
                                                                     dell’unitarietà del sistema, le “norme generali
                                                                     sull’istruzione e livelli essenziali delle prestazio-
                                                                     ni”.

                                                                      Le Regioni hanno invece potestà legislativa e-
                                                                      sclusiva sul sistema di “istruzione e formazione
                                                              professionale” (IeFP), come specificato da D.lgs 112/98,

L
      a profonda diversità di impostazione, cultura di        vale a dire i percorsi successivi all’obbligo di istruzione,
      riferimento e assetto istituzionale, dei due sistemi    finalizzati al conseguimento di una qualifica, nonché gli
      educativi nazionali italiano e svizzero, è una realtà   altri percorsi post qualifica e post diploma non finaliz-
imprescindibile per costruire i percorsi di condivisione      zati al conseguimento di un titolo di studio del sistema
e risposta coordinata alle sfide che questo Masterplan        di istruzione.
si propone di affrontare, dandosi una visione di lungo
periodo e ipotizzando al contempo azioni immediate,           Di conseguenza, il sistema educativo di istruzione e
parte delle quali avviate già nella fase conclusiva del       formazione italiano è organizzato come segue:
progetto. La diversità si manifesta proprio, e in via prin-   •    Sistema integrato zero-sei anni: non obbligatorio,
cipale, nel posizionamento che hanno nei due sistemi               della durata complessiva di 6 anni, e articolato in:
l’istruzione generale, con i suoi sbocchi accademici, e           •    Servizi educativi per l’infanzia, che accolgono
la formazione professionale, con le sue articolazioni                  bambini con età compresa tra i 3 e i 36 mesi;
terziarie.                                                             sono gestiti degli Enti locali, direttamente o per
                                                                       mezzo della stipula di convenzioni, da altri enti
Il sistema formativo italiano è caratterizzato dal centra-             pubblici o dai privati.
lismo della governance, in cui la formazione professio-           •    Scuola dell’infanzia, destinata ai bambini con
nale e l’istruzione tecnica si sono trovate a giocare un               età compresa tra i 3 e i 6 anni; può essere gesti-
ruolo percepito dalla stessa popolazione di rango infe-                ta dallo Stato, dagli Enti locali, sia direttamente
riore, sulla base di competenze parzialmente delegate                  che attraverso la stipula di convenzioni, da altri
alle Regioni. Il sistema formativo svizzero, invece, vanta             enti pubblici o dai privati.
una tradizione di integrazione tra sistemi e di governo
decentrato, dove la formazione professionale ha da            •    Primo ciclo di istruzione: obbligatorio, della durata
sempre giocato un ruolo chiave di collante e cerniera,             complessiva di 8 anni. È articolato in:
che taluni osservatori hanno ricondotto alla capacità             •    Scuola primaria, di durata quinquennale, dai 6
costante di riforma e alla solidità delle istanze corpo-               agli 11 anni.
rativistiche presenti in un piccolo stato (Graf, 2021),           •    Scuola secondaria di primo grado, di durata
ben rintracciabili nel ruolo chiave che hanno le orga-                 triennale, dagli 11 ai 14 anni
nizzazioni del mondo del lavoro nello stabilire le regole     •    Secondo ciclo di istruzione, articolato in due tipo-
confederali alla base dei curricula e delle procedure di           logie di percorsi:
qualificazione.                                                   •    Scuola secondaria di secondo grado, di durata
                                                                       quinquennale (dai 14 ai 19 anni), per chiunque
Il sistema formativo italiano                                          abbia concluso positivamente il primo ciclo di
Relativamente al versante italiano la competenza in                    istruzione; le scuole organizzano percorsi di
termini di istruzione e formazione è diffusa a più                     liceo, istituti tecnici e istituti professionali.
livelli. Lo Stato, per mezzo del MIUR, detiene la potestà         •    Percorsi triennali e quadriennali di istruzio-
legislativa esclusiva per le norme generali sull’istruzio-             ne e formazione professionale (IeFP), rivolti a
ne e sui livelli essenziali delle prestazioni concernenti i            studenti e studentesse che abbiano concluso                  >

                                                                              MASTERPLAN FORMAZIONE INSUBRIA 2030              15
CAPITOLO 1
             Schema di funzionamento del sistema di istruzione e formazione italiano.

                 Fonte: Eurydice (2018).

                          positivamente il primo ciclo di i-                    tuti Professionali (dal 14,5% al 15,0%).
                          struzione.                                       •    Considerando, invece, la totalità di tutti i corsi IeFP
                                                                                nel territorio regionale, il numero degli studenti
             •        Istruzione superiore: non obbligato-                      iscritti nell’anno 2019-20 è diminuito di quasi il
                      ria, con diverse tipologie di percorsi:                   17% dall’anno precedente, seppure risulti anco-
                      •     Percorsi di istruzione terziaria of-                ra in crescita del 49% rispetto al 2011-12: è il calo
                            ferti dalle Università.                             maggiore del decennio. Negli anni il solco tra licei
                      •     Percorsi di istruzione terziaria                    e studi tecnici e professionali si è ampliato: ciò ha
                            offerti dalle istituzioni dell’AFAM                 avuto inevitabilmente ripercussioni sul mondo del
                            (Alta Formazione Artistica, Musi-                   lavoro. Molte aziende tra quelle intervistate nel
                            cale e Coreutica).                                  settore metalmeccanico lamentano la mancanza
                      •     Percorsi di formazione terziaria                    di operai specializzati, periti meccatronici, periti
                            professionalizzante, offerti dagli                  meccanici, elettronici, informatici, collaudatori e
                            ITS (Istituti Tecnici Superiori).                   manutentori.
                                                                           •    Nell’ambito degli studi post-secondari, il numero
             Un focus sulla Regione Lombardia (2)                               di studenti che frequenta un Istituto di Formazione
             •   Sul fronte lombardo, in maniera si-                            Tecnica Superiore (IFTS) è ancora contenuto ma in
                 milare a quanto accade nell’intero                             crescita continua: dai dati aggiornati all’anno sco-
                 territorio italiano, la preferenza ca-                         lastico 2019-20 emerge un numero di iscritti più
                 de sui licei, che negli ultimi anni as-                        che doppio rispetto 2011-12, che passano da 486 a
                 sistono a una crescita costante della                          1.385 (+185%), il massimo del decennio.
                 percentuale di studenti iscritti (dal                     •    Sul fronte degli ITS: il monitoraggio condotto ne-
                 47,1% dell’anno scolastico 2017-18, al                         gli anni 2015-2021 da Indire sui percorsi conclusi
                 50,2% per il 2019-20) mentre si riduce                         tra il 2013 e il 2019 certifica la crescita pressoché
                 quella degli iscritti agli Istituti Tecnici                    ininterrotta di iscritti nel periodo di riferimento: a
                 (dal 36,6% al 34,8%). Resta sostanzial-                        livello regionale si registra un +497,9% nei percorsi
                 mente stabile il dato inerente agli Isti-                      conclusi nel 2019 (da 193 a 1.154), un tasso più che

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                      Fonti dati: Assolombarda (2021). Cruscotto Education 2021; Indire (2021). Istituti Tecnici Superiori: Monitoraggio Nazio-
                  nale 2021ficazioni accademiche in Europa e oltre.

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