MASTERPLAN FORMAZIONE INSUBRIA 2030 - LIUC
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
MASTERPLAN FORMAZIONE INSUBRIA 2030 SOMMARIO INTRODUZIONE 3 PARLARE ALLE COMUNITÀ 3 GLI OBIETTIVI 3 IL METODO 4 L’ARTICOLAZIONE DEL DOCUMENTO 5 CAPITOLO 1 6 IL CONTESTO: LE SFIDE TRA MEGA TREND E SISTEMI EDUCATIVI NAZIONALI 6 a) La Digitalizzazione tra nuove professioni ed evoluzione delle competenze 6 b) La sfida della sostenibilità: vincoli e opportunità per il lavoro e per la formazione 8 c) Involuzione demografica e disallineamento tra domanda e offerta di lavoro 9 d) La pandemia come rivelatore e acceleratore dei processi 12 L’INSUBRIA TRA ISTITUZIONI E SISTEMI FORMATIVI DIVERSI 15 a) Due sistemi a confronto 15 b) Sfide comuni 20 c) Spazi di dialogo 22 CAPITOLO 2 24 LA VISIONE: I FUTURI POSSIBILI IN UN DIALOGO TRA DUE SISTEMI 24 a) La Visione 25 b) Le sfide e gli obiettivi strategici della Visione 25 CAPITOLO 3 32 LE AZIONI 32 a) Awareness building 32 b) Monitoraggio delle trasformazioni e del mismatch: un compito comune 33 c) Proposizione di un sistema di orientamento e informazione condiviso: filosofia e 35 strumenti possibili d) Proposizione di un qualifications framework riconosciuto e di percorsi formativi 37 per la regione transfrontaliera e) Combattere i processi di esclusione 44 f) Formare sul lavoro per costruire competenze solide 46 UNO SGUARDO AL FUTURO 48 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 50 2
PARLARE ALLE COMUNITÀ D opo tre anni e mezzo di intenso la- i due sistemi socioeconomici ed educativi, pur nella voro, sviluppatosi in modo inatteso loro profonda diversità.Le analisi e le proposte del e prezioso in un periodo di incertez- Masterplan sono rivolte agli imprenditori, alle parti za globale, il progetto Skillmatch-Insu- sindacali, alla società civile e alla società politica dell’a- bria ci restituisce una rappresentazione rea, che sono oggi chiamati a riprendere un ruolo for- di conoscenze, idee, azioni e proposte che te nell’innovazione economica, tecnologica, sociale e trovano nel Masterplan Formazione In- ambientale. subria 2030 un prezioso elaborato, pen- sato per tradurre in ulteriori passi concre- Come esito di questi anni di proficuo lavoro, si sono ti una visione che riteniamo coraggiosa sviluppate le prime occasioni concrete di dialogo e e ambiziosa sul futuro del lavoro e della partecipazione, in cui sono state coinvolte le organiz- formazione nella regione transfrontaliera. zazioni sociali ed economiche, le istituzioni dei due la- Una visione costruita nel confronto dia- ti della frontiera e attraverso le quali sono stati forniti lettico tra i partner di progetto, partendo anche numerosi apporti alla lettura dei cambiamenti dalle sfide comuni che la Regione è chia- in atto e alla progettazione delle politiche di rilancio mata ad affrontare e che impongono lo varate in risposta alla pandemia. sviluppo continuo e l’implementazione di scelte e di buone pratiche, su cui ragiona- Anche il mondo dell’educazione e della formazione è re collettivamente per arrivare a soluzioni chiamato ad assumersi, in prima persona, la respon- condivise, con una governance sempre sabilità di un’azione comune, nei campi ove l’interven- più coordinata, pur nel rispetto delle to formativo è fattore chiave per lo sviluppo locale e vi identità delle comunità che la compon- sono i presupposti per costruire assieme convergen- gono. La Regione Insubrica è un territorio ze, passerelle, sistemi di qualificazione trasparenti. complesso e articolato, attraversato da u- INTRODUZIONE na frontiera che ne segna profondamente In conclusione, il Masterplan cerca di coniugare rifles- gli equilibri, grazie alla sua permeabilità e sione, visione e slancio di innovazione a medio lungo alla fitta rete di relazioni sociali ed econo- termine al pragmatismo delle misure concrete la cui miche che la caratterizza, facilitate però implementazione spetta in primo luogo a chi opera sul dalla comune lingua e da molte comple- fronte della formazione di base, dell’istruzione superiore e mentarità e vicinanze che caratterizzano accademica e della formazione continua. GLI OBIETTIVI Il Masterplan nasce in primo luogo dallo offre una chiave interpretativa e una visione per por- sforzo di portare a sintesi compiuta le a- tare stakeholder e attori a discuterla, integrarla fino zioni di monitoraggio, analisi, e progetta- ad arrivare ad una condivisione più ampia, che deve zione realizzate in una fase che nessuno alimentarsi della partecipazione di tutte le comunità poteva immaginare, a inizio progetto, si alla sua definizione. In questo senso, il Masterplan sarebbe rivelata così drammaticamente riprende un obiettivo chiave del progetto: quello di strategica. Molte evidenze su cui la rifles- consolidare il tavolo permanente di ricerca, scam- sione poggia si possono ritenere acquisite bio, pensiero e progettazione di scala transfron- ma, partendo dall’osservazione critica del taliera, capace di affermare un metodo e strumenti funzionamento del mercato del lavoro, è di lavoro che si sono rivelati funzionali e in grado di possibile evidenziare i limiti di alcuni mo- produrre valore aggiunto. delli interpretativi che occultano i cambia- La crisi pandemica ha reso d’un colpo evidente come menti in atto e ritardano la loro compren- la costruzione europea, favorita dall’abbattimento - sione e la capacità di anticipare soluzioni sempre reversibile - dei confini nazionali, si realizzi di riassetto dei modelli stessi. in realtà non per decreto ma per l’intreccio paziente Lungi dal voler imporre dall’alto i risultati delle relazioni sociali, economiche, istituzionali che di un esercizio intellettuale, il Masterplan caratterizza soprattutto le terre di confine. La pan- > MASTERPLAN FORMAZIONE INSUBRIA 2030 3
demia ha purtroppo sorpreso la società dei grandi mutamenti socioeconomici in atto – come civile, ha bloccato le interazioni, ha sepa- riconoscono le politiche europee di coesione e gli in- rato nuovamente le popolazioni, ha stra- dirizzi coraggiosi di Next Generation EU – significa fa- volto le forme di organizzazione del lavo- vorire il policy transfer e la cooperazione e contribuire ro. Attivare tavoli permanenti di scambio in questo modo all’edificazione del progetto europeo a carattere transfrontaliero e delineare nel suo complesso. sistemi comuni di monitoraggio e analisi IL METODO Il Masterplan propone anche un meto- Negli studi di futuro la sequenza passato—presen- do di lavoro, che il team di ricerca del te—futuro viene rimpiazzata da quella passato— progetto Skillmatch-Insubria ha rigoro- futuro—presente. Per elaborare questa tipologia samente adottato, integrando sempre di studi, è necessario “porsi” nel futuro, averne una analisi quantitativa e qualitativa, ana- visione, per muoversi nel presente, inteso come luo- lisi dei macro-trend, tecniche di pre- go in cui le forze (idee, speranze, paure, proiezioni, visione e future studies, che si fondano aspettative, rimpianti, sogni) del passato e del futu- sulle teorie e le pratiche dell’anticipazio- ro convergono. Con atto di volontà, il futuro deside- ne. rato, partendo dal presente, può beneficiare della storia positiva del passato per costruirsi nel cam- Queste ultime rappresentano uno svi- biamento progettato. Centrale è la comprensione luppo recente degli studi strategici pro- dei cambiamenti in corso e di quelli che si profilano mossi soprattutto nel mondo anglosas- all’orizzonte: è necessario saperli vedere, dobbiamo sone dopo la seconda guerra mondiale. ammetterli e capirli. L’anticipazione permette di integrare gli approcci tradizionali del forecasting e del Tutto quanto sopra evidenziato assume maggiore foresight, che consentono di esplorare il importanza alla luce della crisi climatica e ambienta- futuro attraverso l’estrapolazione stati- le, che si somma a una crisi sociale che esaspera le stica e di visualizzarlo attraverso la co- disuguaglianze e impone un profondo cambio di pa- struzione di scenari realizzativi possibili radigma nel modo di produrre, di consumare e di e- partendo dalla Vision d’insieme e a cui sercitare responsabilità verso le future generazioni. tendere. Anticipare significa considerare Si tratta di quel cambio di prospettiva oggi ben rico- i macro-trend ed essere capaci di defini- nosciuto dall’importante aggiornamento introdotto re scenari, adottando un esplicito orien- nella Costituzione italiana, con i riferimenti specifici tamento all’azione e tenendo conto della all’ambiente introdotti all’articolo 9 (tutela dell’am- complessità̀ dei fenomeni sociali (Poli, biente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche 2017). Agire in modo anticipante signifi- nell’interesse delle future generazioni) e all’art. 41, ca prepararsi proattivamente al domani ove si specifica che l’iniziativa economica privata (Rosen, 2012) e abbandonare la logica non può svolgersi in danno della salute e dell’am- che vuole il futuro come proiezione line- biente, riservando alla legge la possibilità di indiriz- are nel tempo di fatti e dati osservabili zare e coordinare l’attività economica, pubblica e nel passato. In sintesi, gli studi di futuro privata, a fini non solo sociali, ma anche ambientali. permettono di cogliere i segnali deboli che prefigurano cambiamenti, di realiz- L’integrazione tra risultati delle indagini quantitative zare che una predizione del futuro sulla e qualitative, ad esempio quelle realizzate in azien- base dei soli macro-trend e delle serie da, e approccio metodologico dei future studies, è storiche sia impossibile, perché “cigni ne- nel Masterplan la cerniera che unisce analisi e pro- ri 1” capaci di produrre cambiamenti re- gettualità, ricerca e azione. Questa metodologia per- pentini e radicali sono sempre ipotizza- mette di riconoscere il valore della definizione dei bili, come la pandemia ci ha dimostrato. trend e di scenari capaci di tener conto dei segnali 4
deboli dell’oggi per costruire orizzonti desiderabi- tismo delle azioni su cui concentriamo l’attenzione, li e realistici pur nell’apparente imprevedibilità del iniziate in questa fase finale del progetto e pensate futuro. La visione Insubria 2030 si nutre del pragma- per trovare continuità nei prossimi anni. L’ARTICOLAZIONE DEL DOCUMENTO Nella sua articolazione, il Masterplan riprende ideal- rizzando la complessità e ambiguità dei segnali pre- mente la struttura dei pacchetti di lavoro del progetto senti nei trend, come indicati dalle emergenze della Skillmatch-Insubria, costituita da dati, analisi e azioni. fase pandemica, con il loro carico ambivalente di op- portunità e minacce. L’obiettivo ultimo è cercare con Il primo capitolo propone una lettura sintetica di fe- coraggio, protagonismo e responsabilità una visione nomeni globali chiave quali la trasformazione demo- desiderabile, costantemente riletta, confrontata, tara- grafica, la digitalizzazione e la transizione ecologica, ta e permanentemente condivisa nella sua eventuale alla luce dei principali risultati del nostro lavoro, ri- evoluzione, navigando in una situazione di costante flettendo sul modo in cui questi impattano sui diversi incertezza e volatilità globale che condiziona profon- settori merceologici, sulle filiere e gli ambiti profes- damente un sistema regionale esposto alla competi- sionali in un’area caratterizzata, per altri versi, dalla zione planetaria. presenza di un confine che ha influito profondamente sugli equilibri socio-economici, per via delle regole Nel capitolo conclusivo vengono delineate le azioni che lo hanno reso via via più permeabile. I dati per- proposte, che si concentrano sull’educazione, sulla mettono di cogliere i trend ma anche i segnali deboli formazione e sulle sfide culturali, sociali ed economi- e le incognite del futuro, ci aiutano a delineare le sfide che che attendono gli attori del territorio, con l’intento che abbiamo davanti, la cui comprensione puntuale di abbandonare la tentazione – sempre più forte man dà senso alla proiezione di una visione futura. mano che si prolunga l’emergenza pandemica - di at- tendere che tutto sia finito, sperando in un impossibi- Il secondo capitolo delinea la visione di futuro, valo- le e indesiderabile ritorno al passato. 1 In economia, la metafora del cigno nero indica un evento imprevisto (ma le cui cause sono latenti) che ha effetti indesiderati e potenzial- mente gravi. MASTERPLAN FORMAZIONE INSUBRIA 2030 5
CAPITOLO 1 IL CONTESTO: LE SFIDE TRA MEGA TREND E SISTEMI EDUCATIVI NAZIONALI I l progetto Skillmatch-Insubria si è svilup- l’identificazione delle sfide di cui ci occuperemo nel pri- pato in un contesto caratterizzato da mo capitolo punta a definire le priorità dell’azione da un lato dalla crisi pandemica, dall’altro porre in atto sul versante degli equilibri tra domanda e dall’influenza di mega trend presenti nel- offerta di lavoro per far leva sulle opportunità presenti lo scenario socio-economico e geopoliti- nello scenario e contrastare le minacce. Le riflessioni co globale, la cui rilevanza è determinante necessitano, in ogni caso, di essere lette alla luce di anche a livello regionale. È indispensabile una visione dialettica dei processi in atto, prendendo ripartire da questo contesto per delinea- in considerazione delle contraddizioni e la non linea- re, come intendiamo fare nel Masterplan, rità del cambiamento, e cercando di focalizzare la con- le strategie e le misure di lungo, medio e dizione del territorio in cui il progetto si svolge. Esse breve termine da implementare a livello identificano segnali deboli di trasformazione ma anche di formazione per muoversi in modo co- resistenze e permanenze, nel segno della volatilità e erente con le finalità del progetto, ovvero ambiguità che caratterizza i tempi in cui viviamo. La la costruzione di un mercato regionale del crisi del COVID19 appare per molti versi paradigmatica lavoro fluido ed efficiente, capace di rap- dell’incertezza delle traiettorie, acceleratore dei pro- presentare un fattore di competitività e co- cessi di trasformazione della domanda di lavoro e delle esione sociale. trasformazioni indotte dai macro trend, primo fra tutti quello della digitalizzazione pervasiva dei contesti di Pur senza pretendere di essere esaustiva, lavoro, di vita e di business. a) La Digitalizzazione ta rivoluzione industriale a partire dai primi anni 2000. Tra queste tra nuove professioni troviamo i robot, per la gestione di compiti gravosi un tempo affidati ed evoluzione delle agli umani; i dispositivi wearable e competenze le interfacce uomo-macchina per rendere più efficace l’acquisizione e o la trasmissione di informazio- ni; l’additive manifacturing, per la costruzione di oggetti attraverso La digitalizzazione è tra i mega-trend che la stampa tridimensionale; l’Internet delle cose (IoT), contribuiscono in modo marcato alle tra- per la connessione via internet di oggetti diversi da sformazioni del mercato del lavoro. In computer; gli strumenti di gestione dei big data, per ambito industriale, questa si caratterizza l’analisi di enormi quantità di dati e le tecnologie cloud, per un approccio alla produzione ba- per l’archiviazione e l’accesso on demand ai dati. Il fi- sato sull’uso pervasivo di web based lo rosso è la modifica dell’organizzazione aziendale technologies, dalla fase di approvvigiona- in direzione di una sempre maggiore integrazione tra mento, per ottimizzare la relazione con i processi fisici e tecnologie digitali. fornitori, alla relazione con i consumato- I cambiamenti introdotti dalla quarta rivoluzione in- ri, per la personalizzazione di massa dei dustriale si caratterizzano per la loro rapidità oltre che prodotti, passando per la fase centrale per la loro pervasività. Infatti, da un lato il numero di della produzione, in cui la connessione nuove tecnologie abilitanti create e diffuse aumenta web garantisce un più efficiente coordina- con tassi di crescita sempre più accelerati ed è ipotizza- mento delle macchine. Numerose sono bile che questo trend continui nel tempo. Dall’altro, la le tecnologie abilitanti che sono state svi- pervasività delle tecnologie digitali non riguarda solo il luppate nel corso della cosiddetta quar- numero di attori coinvolti nella loro adozione (aziende, 6
lavoratori e consumatori) ma anche la connessione tra lavoro segua un andamento a clessidra, con incremen- ambienti e momenti di vita un tempo ben distinti, quali ti sia di high-skilled che di low-skilled, soprattutto nei l’ambiente lavorativo e l’ambiente domestico (SUPSI settori in cui la presenza fisica dell’uomo è essenziale 2018). (ad. esempio nel settore della cura, ma anche in ambiti Le trasformazioni del lavoro dovute alla diffusione del- come la logistica, le pulizie, i servizi alle persone o in la digitalizzazione riguardano almeno tre aspetti del taluni processi del manifatturiero e nelle costruzioni) e lavoro: l’entità e la qualità degli impieghi, i contenuti e contrazioni di posti di lavoro che richiedono competen- le competenze richieste e le condizioni di lavoro. ze e qualifiche medie, poiché spesso di carattere routi- nario e quindi facilmente automatizzabili. I risultati del- Impiego le indagini condotte nell’ambito di Skillmatch mettono Un primo dilemma riguarda l’impatto netto della di- in luce una terza possibilità, che articola quella della gitalizzazione sulla domanda di lavoro, ovvero la sua polarizzazione. Il mix di competenze diventa sempre capacità di distruggere impieghi e al contempo crearne più complesso e variegato tanto per i ruoli tradizionali, di nuovi. Giovanni Alleva (2017), già presidente dell’Isti- quanto per i nuovi profili professionali di alta o anche tuto Nazionale di Statistica Italiana (ISTAT) rileva come modesta qualificazione formale. Le competenze digita- la paura per la perdita di posti di lavoro, collegata all’in- li contribuiscono alla crescita della complessità di tutti troduzione di nuovi strumenti di produzione di beni i ruoli professionali. In questo senso, il rischio di esclu- e servizi e nuovi processi “accompagna tutta la storia sione dal mercato del lavoro è tanto più ampio, quanto dell’economia industriale passando per il luddismo, più vi sono lavoratori e lavoratrici in tutti i settori che la disoccupazione tecnologica keynesiana, l’allarme di non dispongono di sufficiente alfabetizzazione digitale “fine del lavoro” dei primi anni Novanta”. e fanno fatica a integrare soft e hard skills. Nel solco della distruzione creativa schumpeteriana, gli studi empirici condotti sulle innovazioni passate Condizioni di lavoro lasciano trasparire – in un quadro di risultati molto Negli ultimi 10 anni le piattaforme digitali si sono diversificato e ampio (ILO 2018) – un bilancio positi- quintuplicate (ILO, 2021) contribuendo in modo de- vo tra impieghi distrutti e impieghi creati, ossia una terminante alle trasformazioni del lavoro. Come per i relazione globalmente positiva tra innovazione e im- precedenti punti, le piattaforme determinano sfide e piego (Balsmeier e Woerter 2019). Rispetto al passato opportunità per il mercato del lavoro. Alla creazione però, il carattere fortemente pervasivo delle tecnolo- di nuove professioni collegate allo sviluppo e al funzio- gie digitali, sia nei servizi che nell’industria, potrebbe namento delle piattaforme, che si configurano come determinare esiti non scontati. Processi di distruzione tradizionali rapporti di lavoro dipendente, si affianca e contestuale creazione di impiego sono stati rilevati la proliferazione di una moltitudine di lavoratori alle nell’ambito degli approfondimenti settoriali condotti dipendenze delle piattaforme, inquadrati come indi- nel progetto Skillmatch-Insubria. Nel settore banca- pendenti, che fanno i conti con impieghi più precari e rio ad esempio, la drastica riduzione degli operatori minori tutele sociali collegate al lavoro. di sportello si è accompagnata alla grande richiesta di professionisti nel campo della data analysis e della Le nuove tecnologie della comunicazione e dell’infor- cibersecurity. In queste condizioni distruzione e crea- mazione, inoltre, favoriscono la disintegrazione spa- zione di lavoro rischiano di produrre almeno nel medio ziale e temporale dell’organizzazione del lavoro (ILO periodo un crescente mismatch tra domanda e offerta, 2018). Quest’ultima produce anch’essa risultati am- dovuto alle profonde differenze tra i profili degli impie- bigui. Da un lato favorisce la gestione autonoma del ghi perduti e di quelli emergenti. tempo e una migliore conciliabilità tra vita privata e vita professionale rendendo più ubiquo il lavoro; dall’al- Competenze tro, richiede competenze nuove, come la capacità di La digitalizzazione impatta sul mix di competenze gestione autonoma del tempo e di gestione di team in professionali richieste ai lavoratori. Anche in que- remoto e fa nascere “nuove schiavitù” dettate dall’ob- sto caso l’esito dell’impatto non è predeterminato. Se- bligo di essere sempre connessi e a disposizione del condo l’ipotesi dell’upskilling, la digitalizzazione pro- datore di lavoro. Le prestazioni di lavoro mediate dalle durrebbe un incremento della richiesta di qualifiche e piattaforme contribuiscono infine ad una globalizza- competenze elevate a scapito di competenze medie e zione accelerata del mercato del lavoro, e a una nuova basse, più facilmente sostituibili con le macchine. In al- distribuzione geo-politica della domanda e dell’offerta, ternativa, è possibile che la modifica della domanda di esemplificata oggi dalla concentrazione di chi acquista > MASTERPLAN FORMAZIONE INSUBRIA 2030 7
CAPITOLO 1 prestazioni, soprattutto nel settore infor- della qualità dei sistemi formativi su scala planetaria. matico e dei media, nei paesi occidentali e dalla concentrazione dei “fornitori” di la- Le trasformazioni del mercato del lavoro indotte dalla voro in paesi in via di sviluppo come India digitalizzazione rendono in ogni caso sempre più cen- e Pakistan, caratterizzati dalla presenza di trale il ruolo della formazione, da un lato, quale leva risorse umane molto qualificate, disponi- per favorire l’impiegabilità di chi è già nel mercato del bili a lavorare a bassi salari, e da una forte lavoro e deve aggiornarsi, dall’altro, quale strumento reputazione di qualità delle prestazioni per raggiungere l’alfabetizzazione digitale anticipare le effettuate, a dimostrazione di come si esigenze delle aziende, attraverso una formazione di stiano modificando anche le percezioni base al passo coi tempi. b) La sfida della Il problema prioritario oggi è quin- sostenibilità: vincoli e di bloccare questi processi dege- nerativi globali e locali e attivare opportunità per il lavoro e governare i processi di transi- e per la formazione zione ecologica, arrivando in tem- pi brevissimi a un’economia e a u- na tecnologia sostenibili. Lo dice la scienza, che pure stenta a orienta- re in modo deciso le politiche (come Il problema del conflitto tra uomo, eco- emerso anche nel recente COP26): abbiamo pochi anni nomia, tecno-sfera e bio-sfera è anti- a disposizione per arrestare il riscaldamento globale e co. Già ai tempi della prima Rivoluzione non superare il punto di non ritorno della crisi climati- industriale le maggiori città inglesi ave- ca (e sociale), che corrisponderebbe ad un aumento di vano il problema dei fumi industriali e oltre 2 gradi della temperatura media al 2050. Questo dell’inquinamento. Ancora nella seconda impone un cambio di paradigma culturale, economico metà dell’Ottocento, a Londra era diffici- e industriale e imprenditoriale. Quest’ultimo non è da- le distinguere tra il colore delle strade e to dai processi di digitalizzazione, pur importanti, ma quello dell’erba, tutto ricoperto da quella dalla ricerca di una sostenibilità ambientale dell’intero che era definita la neve nera. ciclo di produzione e di consumo (compresa la logisti- ca), avviando processi di riuso, non-spreco, economia Il problema era esploso negli anni Settan- circolare, risparmio energetico, fonti rinnovabili, ecce- ta del Novecento, poi era stato sostan- tera. Processo che quindi porrà fuori mercato imprese zialmente dimenticato per tutti gli anni insostenibili perché vecchie e conservatrici (si pensi Ottanta e Novanta. Oggi si ripropone in alle plastiche monouso) e creerà un nuovo mercato modo più grave, con l’allarme crescente per imprese e professionalità innovative. degli scienziati per la crisi climatica e il ri- scaldamento della Terra: che sono fatti Un cambio di paradigma del sistema economico e tec- certi da cui occorre partire per cercare nologico è quindi necessario per trasformare un siste- soluzioni - e cercare soluzioni diventa un ma che fin qui è stato organizzato e finalizzato pensando imperativo categorico per lo stesso siste- solo al breve o brevissimo termine e allo sfruttamento ma economico e tecnologico. massivo delle risorse naturali, della biosfera e dell’uomo secondo logiche di crescita quantitativa e non di svilup- Crisi ambientale e climatica. Un cambio po qualitativo. Il sistema invece deve essere portato di paradigma ad agire – questo il senso della transizione ecologica - Certezza non più contestabile dai nega- secondo (1) un principio di responsabilità (che va oltre zionisti o dalle lobby del fossile e dell’in- le declinazioni prevalenti della responsabilità sociale dustria è la relazione tra cambiamento dell’impresa nei confronti dell’ecosistema e dei suoi col- climatico insostenibile e la rottura degli laboratori) verso le future generazioni, garantendo loro equilibri nell’ecosistema. il diritto di vivere in un ambiente e in una società almeno 8
non peggiori di quelli odierni; e (2) secondo un principio realizzino, anche per effetto del progetto: di precauzione nell’introduzione di nuovi prodotti e di • un’azione di governo - ai diversi livelli - per indiriz- nuove innovazioni tecnologiche, valutandone ex-ante, zare, stimolare e sviluppare la logica e l’obiettivo per quanto possibile (ad esempio attraverso un uso in- della transizione ecologica. In particolare; un’azio- telligente dei Big Data), gli effetti sul medio-lungo termi- ne sulle rappresentanze degli interessi economici ne. Questo richiede di predisporre allo stesso tempo i coinvolgendo nei sistemi di governance i portatori processi di riciclo, riuso, circolarità, accorciamento delle degli interessi delle future generazioni e della bio- filiere e della logistica. sfera, del sindacato e della società civile non eco- La biosfera e le future generazioni devono quindi essere nomica; un’azione diversamente orientata del si- considerate (3) come nuovi soggetti di diritto, ovvero stema scolastico, della formazione professionale come i primi stakeholder a cui dover rendere conto e i e della formazione dei formatori, che allo sviluppo cui interessi (non solo economici) e diritti sono da incor- delle competenze in ambito digitale e STEM (scien- porare in tutti i processi di governance esistenti e futuri, ce, technology, engineering and mathematics), af- in tutti i livelli di governo. La vera innovazione – anche fianchi quello delle conoscenze in materia di tran- tecnologica – oggi si declina nella conservazione della sizione ecologica, conoscenze umanistiche, e un biosfera e nella tutela dei diritti delle future generazioni. pensiero critico e riflessivo sui processi passati e presenti; un’azione delle Università e delle Scuole u- Vincoli e opportunità niversitarie professionali verso la formazione di un Tralasciando qui, per evidenti ragioni, ogni valutazione management responsabile e per la transizione eco- sul Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza italiano, sul logica, recuperando vecchi saperi e insegnamenti Green New Deal europeo e su Next Generation EU, e oggi dimenticati (ad esempio la merceologia quale sulle parallele iniziative della Svizzera, la transizione ver- scienza che studia il ciclo delle merci dal punto di so un’economia e una tecnologia sostenibili e respon- vista economico ed ecologico, dalle materie prime sabili impone un ripensamento a monte - da parte del al loro uso e al loro scarto o riuso); mondo dell’impresa e del lavoro - dei propri ruoli e del • azioni di verifica – come effetto del punto preceden- proprio agire. La transizione impone certamente dei vin- te – e di valutazione oggettiva e indipendente dei coli all’azione dell’impresa (che deve apprendere ad agi- processi di transizione ecologica realizzati (o non re secondo utilità sociale e secondo utilità e sostenibili- realizzati); tà ambientale) e dei costi (da considerare invece come • azioni per realizzare – sempre come effetto del pri- investimenti da parte di imprenditori autenticamente mo punto e come premessa del secondo punto - visionari e innovativi), trasformandoli in opportunità di l’adozione di un BES (Indice di Benessere equo e innovazione e di riposizionamento su livelli qualitativa- sostenibile) specifico dell’area transfrontaliera - con mente più alti del mercato, evitando ovviamente che conseguente predisposizione di eventuali strumen- tutto si riduca a mere azioni di green-washing. ti correttivi e aggiuntivi per sostenere e promuove- Questo presuppone, anche nell’area insubrica - la crisi re i processi di transizione ecologica (analogamente climatico-ambientale prescinde da ogni frontiera - che si a quanto previsto per la formazione professionale). c) Involuzione Un altro dei macro-trend che trasformano in modo netto il territorio dell’Insubria su entrambi i lati della frontiera è senza dub- bio l’invecchiamento della popolazione e demografica e il conseguente declino demografico. Con- disallineamento tra domanda e offerta di frontando l’andamento della popolazione nelle fasce di età 20-24 e 60-64 all’interno delle province lombarde dell’Insubria (Va- rese, Como e Lecco) e del Cantone Ticino si lavoro rileva come, a seconda dei territori, la popo- lazione più giovane decresca o cresca meno rapidamente di quella più anziana, che regi- stra invece una crescita costante in tutto il > territorio nell’arco di un decennio. MASTERPLAN FORMAZIONE INSUBRIA 2030 9
CAPITOLO 1 Andamento della popolazione nelle fasce di età divari territoriali con le grandi 20-24 e 60-64 nell’area insubrica città. Le altre province in esame mostrano, invece, variazioni ne- gative, a indicare un calo demo- grafico sempre più consistente anno dopo anno (Como -0,3%, Lecco -1,3% e Varese -0,6%), È importante puntualizzare co- me i dati siano riferiti sempre al 1° gennaio: di conseguenza, nei calcoli dell’anno 2020 non si tiene conto della crescita della mortalità connessa alla pande- mia. In Ticino la popolazione residen- Anno indice 2016. Fonte: elaborazioni PTSClas e Supsi te è sempre cresciuta fino alla su dati Istat e USTAT dati popolazione prima metà degli anni ´60, per effetto del baby boom. Da allora la crescita delle nascite si è arre- Nel lungo termine, le determinanti del de- stata, ma l’andamento della popolazione non ne ha risen- clino demografico sono il calo delle nascite tito grazie al contributo delle migrazioni dall’estero. Dopo e l’allungamento della speranza di vita. Nel un periodo di nascite sostanzialmente invariate tra il 1991 breve termine contribuisce allo squilibrio e il 2015 (attorno alle 2800-3200 unità ogni anno), si è af- demografico anche l’andamento delle par- fermata una tendenza al calo delle stesse che negli ultimi tenze e degli arrivi sul territorio insubrico, anni, a differenza del passato, non è stata bilanciata dalle per effetto delle migrazioni. Nello specifico, migrazioni dall’estero. Contemporaneamente l’aspetta- i dati delle province insubriche lombarde tiva di vita è aumentata, come in tutti i paesi occidentali, confermano questa tendenza che colloca grazie alle conquiste in campo medico e al miglioramento l’Italia tra le nazioni “super-anziane”, vale a dire quelle in cui più del 20% della popolazione è sopra i 65 anni, sono Germania, Giappone e, ap- Saldi naturali e migratori della popolazione nelle diverse fasce di età – Ticino 2019 punto, Italia. Più nel dettaglio, in base ai dati I- STAT, nel decennio 2011-2020 la po- polazione residente in Lombardia mostra un +3,8% (con la sola provin- cia di Lecco in leggero calo, -0,3%, e Como e Varese in crescita rispetti- vamente del 2,3% e dell’1,8%. Tut- tavia, restringendo l’analisi al solo quinquennio 2016-2020, “resiste” solamente la Lombardia nella sua interezza (+0,2%). Tale dato dipende esclusivamente dal contributo della provincia di Milano (+1,8%), un terri- torio in grado di attrarre lavoratori Fonte: Statistica della popolazione e delle economie a discapito delle aree più “rurali”, le domestiche (STATPOP), Ufficio federale di statistica, quali però, perdendo capitale uma- Neuchatel no, vedono amplificare sempre più i 10
Popolazione residente permanente per età in Ticino, nel 1960, 2000 e 2050 Fonte: Ustat, Censimenti federali della popolazione e Scenari demografici (2021) generalizzato delle condizioni socioeconomiche della po- polazione attiva si riduce e al contempo gli anziani inattivi polazione. Le previsioni fino al 2050 indicano un trend di crescono, peggiorando il rapporto di dipendenza della declino demografico alimentato da un saldo naturale (la popolazione. Tuttavia, le conseguenze dell’invecchiamen- differenza tra nascite e decessi in un dato periodo) negati- to non riguardano solo i sistemi di welfare, bensì anche vo e un saldo migratorio altrettanto negativo. l’assetto del mercato del lavoro. È possibile immaginare che l’invecchiamento della popolazione, attraverso l’azio- Preoccupa, e alimenta oggi la discussione, soprattutto la ne combinata del calo delle nascite e dell’allungamento presenza di un saldo negativo nella mobilità intercantona- della speranza di vita, impatti sul mercato del lavoro in le nelle classi di età tra 20 e 35 anni, dovuto alle partenze due modi: modificando l’offerta di lavoro disponibile e di giovani che vanno a frequentare le università oltre Got- modificando la domanda di beni e servizi legati all’invec- tardo e sempre più raramente tornano poi in Ticino a con- chiamento e quindi la domanda di lavoro in questi ambiti. clusione degli studi. Non si tratta di un fenomeno nuovo, poiché la mobilità per motivi di studio caratterizzava il Ti- Quanto all’offerta di lavoro, l’aumento del numero di cino prima dell’istituzione di un settore accademico loca- persone che nei prossimi anni abbandoneranno l’attività le, ma di una tendenza che contribuisce all’impoverimen- lavorativa per raggiunti limiti di età, rispetto al numero to dell’offerta locale di lavoro qualificato (cui corrisponde di persone in età lavorativa (indice di dipendenza seni- il consolidamento del ricorso al mercato transfrontaliero le) determinerà, a parità di produttività del lavoro, una del lavoro). carenza di forza lavoro. Già attualmente il fenomeno è particolarmente sentito in alcuni settori industriali (es. Il cambiamento demografico non riguarda unicamente l’informatica e l’istruzione per il Ticino, la metalmeccanica, l’andamento complessivo della popolazione ma anche la l’informatica, i servizi avanzati e le costruzioni per la Lom- sua composizione interna. Le dinamiche descritte sopra bardia). Le indagini quantitative (SkillmatchSurvey-Ticino sono alla base dell’invecchiamento della popolazione. Nel ed Excelsior), condotte sui due lati della frontiera, mostra- 1960 le persone di 65 anni o più (over64) erano 23’881 su no come le maggiori difficoltà di reperimento nell’area una popolazione complessiva di poco meno di 200’000 insubrica si registrano nei settori in cui si concentrano i unità, 40 anni più tardi sono 54’760. Le proiezioni demo- ruoli professionali a più alto contenuto di competenze grafiche indicano che nel 2050 la fascia degli over 64enni (Bertoletti, Larenza e Quaini, in pubblicazione), per que- rappresenterà oltre un terzo della popolazione residente sto la possibilità di attingere al bacino di disoccupati e in Ticino (qualunque sia lo scenario previsionale conside- sottoccupati per sopperire alla penuria di manodopera rato, - alto medio e basso), pari a 122’310 persone, con non è praticabile. Il prolungamento dell’attività lavorati- un corrispondente calo della quota di popolazione nelle va per coloro i quali si avvicinano al pensionamento e il fasce di età più giovani. maggior ricorso a manodopera straniera rappresentano ulteriori leve contro la penuria di manodopera, ma anche L’invecchiamento della popolazione mina la sostenibilità queste non sono scevre di rischi. Nel primo caso, l’allun- dei sistemi previdenziali nazionali, poiché la quota di po- gamento dell’età pensionabile potrebbe non essere ben > MASTERPLAN FORMAZIONE INSUBRIA 2030 11
CAPITOLO 1 tollerato e/o possibile per alcuni lavoratori siderazione delle condizioni di lavoro molto pesanti che e richiederebbe la messa a punto di un si- lo caratterizzano e della poca possibilità di conciliazione stema di incentivi robusti, perché sia scelto tra tempi di vita e di lavoro. Laddove le riconversioni non come opzione da chi ne avesse la possibilità. sono operabili, il rischio di esclusione è forte, questo va- Il ricorso alla manodopera straniera, invece, le soprattutto per i soggetti già ai margini del mercato potrebbe non essere sufficiente sul lungo del lavoro come i disoccupati di lunga durata (Lestrade, termine, poiché l’invecchiamento della po- 2019). polazione interessa anche gli altri paesi eu- ropei e in particolare l’Italia, da cui proviene Due ulteriori considerazioni relative agli impatti dell’in- molta della forza lavoro straniera operante vecchiamento della popolazione sull’offerta di lavoro ri- in Ticino. Sebbene sia possibile immagina- guardano le caratteristiche dei lavoratori e delle lavora- re che la digitalizzazione crescente riduca trici in futuro. In primo luogo, avvalendosi di personale la domanda di lavoro relativa alle profes- mediamente più anziano, le aziende potrebbero vedere sioni in cui è possibile sostituire l’opera u- intaccata la propria capacità di innovazione. In secondo mana con strumenti digitali, è anche facile luogo, uno svantaggio specifico esiste per i lavoratori a- immaginare che nuove professioni ad alto dulti che si troveranno a vivere in modo importante il contenuto di competenze, nate per effetto peso della doppia responsabilità tipico della cosiddetta della digitalizzazione, rischierebbero di non “generazione sandwich”, dovendosi al contempo occupa- incontrare un’adeguata offerta di lavoro. re di figli a carico - relativamente più giovani di quelli degli attuali 40-50enni a causa della posticipazione delle deci- L’espansione della quota di popolazione sioni riproduttive - e di genitori più anziani e sempre più in età avanzata determina già ora una co- longevi. Questo fattore di stress, in assenza di interventi stante crescita della domanda di lavoro nel- sociali adeguati, peserà soprattutto sulla componente le professioni del campo sociosanitario in femminile della forza lavoro, da sempre in primo piano tutta la regione insubrica per effetto dell’in- nell’assunzione dei compiti di cura, e potrebbe favorire o cremento della domanda di beni e servizi accentuare decisioni di abbandono prematuro dal mon- nelle cure di lunga durata richiesti da que- do del lavoro. ste fasce di popolazione. Eventuali ricon- La formazione continua giocherà un ruolo sempre più versioni di aziende e più in generale di lavo- centrale nel contrasto agli impatti dell’invecchiamento ratori e lavoratrici provenienti da settori in della popolazione sul mercato del lavoro insubrico. Que- contrazione, volte a soddisfare la crescente sta dovrà rispondere a necessità di aggiornamento e di domanda nel settore sociosanitario, po- acquisizione di nuove competenze crescenti da parte di trebbero aiutare a ridurre il mismatch nel lavoratori sempre più anziani e dovrà consentire la riqua- mercato del lavoro. Tuttavia il meccanismo lifica di coloro che dovranno cambiare professione, ad non è semplice, come dimostra oggi la ten- esempio per dirigersi verso professioni del settore socio- denza di lavoratrici e lavoratori qualificati sanitario. Al contempo, l’orientamento dovrà assicurare nelle cure di lunga durata ad abbandonare (poche) nuove leve ai settori in espansione per contrasta- il settore, pur in grande espansione, in con- re l’inevitabile carenza di forza lavoro specializzata. Il progetto Interreg Skillmatch- d) La pandemia Insubria era stato pensato e poi come rivelatore avviato prima dell’inizio della pandemia, in relazione a un certo e acceleratore contesto economico, industriale, produttivo, dei servizi e con un dei processi mercato del lavoro in profonda e continua trasformazione, che pre- sentava evidenti segnali – da qui l’esigenza e l’urgenza di attivare il progetto - di disallineamento tra doman- da e offerta di lavoro, tra competenze e 12
conoscenze disponibili e necessarie, tra i due sistemi ma di insicurezza appena delineato, ma soprattut- formativi operanti sui due lati della frontiera. Capire to indebolimento degli sforzi verso la sostenibilità quelle trasformazioni e intervenire per ridurre gli squi- ambientale di prodotti e processi rallentando così libri esistenti e soprattutto per governarli (government la transizione ecologica; & governance) era lo scopo prioritario del progetto. Il • necessità di portare a sintesi e consolidamento i lavoro di ricerca si è svolto in uno scenario profon- nuovi modelli organizzativi del lavoro: lasciando damente trasformato dalla pandemia, che ha fatto che il nuovo avanzi sulla sola base delle urgenze ancor più emergere la rilevanza delle finalità che il pro- pandemiche vi è la concreta possibilità che si re- getto voleva perseguire, influendo sulle modalità di re- gistrino difficoltà per le imprese e per le persone alizzazione della ricerca-azione (con una forte valoriz- nel cercare di contemperare esigenze di lavoro e zazione dell’interazione da remoto) ma non sulla rotta familiari. In particolare, si rilevano criticità legate ai e sugli obiettivi. Il progetto Skillmatch Insubria si è svi- sistemi scolastici e alla diffusione della pandemia luppato nel mezzo di una crisi globale, che ha quattro (che potrebbe assumere un carattere endemico) dimensioni chiave – sanitaria, ambientale, geo-politica soprattutto tra i giovani, sia legate al ritorno e con- e socioeconomica – e della quale ha potuto coglierne i solidamento, se non sviluppo ulteriore, dell’home segnali contrastanti, alcuni forti, altri ancora deboli e working, con effetti sull’organizzazione del lavo- incerti nella loro direzione. Si pensi, ad esempio, all’atti- ro (l’esternalizzazione a domicilio del lavoro non vazione delle procedure per il contenimento della pan- è sempre fattore di migliore organizzazione dello demia in un territorio che ne è stato particolarmente stesso e di condivisione in team); colpito ed è attraversato da una frontiera ridivenuta, • precarizzazione ulteriore del mercato del lavoro in tempi molto rapidi, fattore di separazione. Si tenga anche dopo il rimbalzo, ovvero ricorso sempre più presente anche l’impatto repentino che le procedure di flessibile al lavoro: utilizzo largamente prevalente emergenza hanno avuto sulle forme di organizzazione di contratti a termine (già oggi evidente sul ver- del lavoro e gestione delle prestazioni: dal blocco dei sante italiano), part-time imposti, altre forme di licenziamenti all’home working, all’ipotesi di un ritorno prestazione e somministrazione di lavoro mediate alla quasi-normalità pre-pandemica sino alla sempre dalle piattaforme e agenzie; più frequente presenza, ancora poco regolamentata, • sospensioni ricorrenti, e trasformazione struttu- di forme ibride di prestazione e della convivenza tra la- rale, delle attività di istruzione e di formazione nei voro in ufficio e da remoto. Nel contempo sono emerse centri di formazione professionale, come nelle a- nuove istanze della forza lavoro attorno alla possibilità cademy aziendali, per effetto delle misure di fron- di modificare strutturalmente gli equilibri tra tempi, teggiamento della pandemia. spazi e senso del lavoro, nell’ambito della vita persona- le e delle carriere. Le opportunità Fermo restando che le criticità, spesso ambigue e am- Le criticità bivalenti, possono essere lette anche come opportu- Le criticità si sono manifestate su molteplici fronti nità, le possibilità di innovazione e cambiamento ge- fin dagli inizi della pandemia: nerate dalla crisi pandemica ci sembrano altrettanto • incertezza delle imprese sulle prospettive future rilevanti per il futuro. del mercato, dopo il rimbalzo positivo della secon- In primo luogo dovrebbe manifestarsi una nuova con- da metà del 2021: nonostante la straordinaria di- sapevolezza della necessità di un cambio di passo a sponibilità di risorse pubbliche da investire, vivia- livello culturale e di sensibilità: mo prospettive difficili da delineare in un sommar- • la pandemia, anche grazie ai piani di investimento si di crisi, che investono gli approvvigionamenti pubblico ad essa associati, può essere occasione ancora inevitabilmente legati alle reti lunghe della per ristrutturare e riqualificare le attività e le stra- globalizzazione, la necessità di ripensare alle fon- tegie delle imprese, orientandole in particolare ti e ai costi dell’energia, le strozzature che si ma- verso la sostenibilità ambientale e sociale, la re- nifestano nei sistemi logistici planetari, il ritorno sponsabilità verso la biosfera e le future genera- dell’inflazione e ora anche il rinascere di conflitti zioni, oltre che verso la responsabilità sociale; armati nel cuore dell’Europa; • è possibile che la crisi multidimensionale in atto • sospensione, interruzione o differimento da parte porti alla riscoperta e consolidamento da parte delle imprese, ma anche dei governi, dei processi delle imprese del principio che investire nelle risor- di innovazione organizzativa e tecnologica, nel cli- se umane con una prospettiva di lungo termine, > MASTERPLAN FORMAZIONE INSUBRIA 2030 13
CAPITOLO 1 soprattutto attraverso l’upgrading creativo e di conoscenza, con la valorizzazione, delle conoscenze e dei deep skills, non delle risorse umane (concetto economicisti- valga più dell’inseguire convenienze co), ma appunto delle persone (concetto umani- di corto respiro, riducendo sempre e stico), riconoscendo maggiore (e soprattutto vera) comunque il costo del lavoro; si trat- autonomia e creatività sul lavoro; ta di una tendenza alla “salvaguardia • è pensabile un maggiore investimento sulla sicu- del capitale umano”, manifestatasi in rezza del lavoro, non solo rispetto alle singole modo evidente nelle prime fasi della macchine ma anche all’insieme dei processi; pandemia e non solo per quanto ri- • è immaginabile un ripensamento della formazione guarda il personale medico e sanita- e dell’istruzione in termini non di sole competenze rio, che ha permesso – unitamente al di problem solving (a valle), bensì di conoscenza ricorso agli ammortizzatori sociali – di da applicare a monte, per riorientare i processi e- ridurre l’impatto del blocco di molte conomici, produttivi, gestionali e soprattutto - e attività sull’occupazione; sempre più - di transizione ecologica; • è indispensabile l’attivazione di pro- cessi e attività di formazione impren- Infine, è parso evidente come si siano sviluppate con- ditoriale (in lifelong learning) e di dizioni per arrivare a forme di governance maggior- sensibilizzazione sui temi dell’innova- mente condivise, sia tra gli attori economici (parte- zione, del cambiamento dei modelli cipazione attiva dei lavoratori/sindacati alle scelte organizzativi, della transizione eco- imprenditoriali), che a livello di comunità e territori, logica. attraverso la gestione coordinata del mercato tran- sfrontaliero del lavoro, delle attività di formazione e Le incertezze degli scenari economici, e aggiornamento per imprenditori e lavoratori, sino all’e- la fragilità dei sistemi globali messa in lu- stensione ed istituzionalizzazione della collaborazio- ce dalla pandemia, potrebbero tradursi ne tra i livelli di governo transfrontaliero, nella logica in un ripensamento delle formule orga- dell’euroregione, aprendo tali livelli alla partecipazio- nizzative della produzione e del lavoro. ne della società civile, ai rappresentanti degli interessi La pandemia sta spingendo le imprese ad (non solo economici) organizzati, ai giovani come i prin- una riflessione più profonda sul che fare, cipali stakeholder della governance. come farlo, per chi e con chi, che può pro- durre correzioni di rotta rispetto a: • ripensamento delle filiere produttive e logistiche verso lunghezze possibil- mente più corte, con nuove profes- sionalità e nuove occasioni di lavoro; • stabilizzazione del lavoro con riduzio- ne di tutte le forme di precarizzazione contrattuale e di esternalizzazione. • applicazione e sostegno a logiche di rete e di sistema tra imprese tran- sfrontaliere (R&S, mercati, eccetera); Molte opportunità sono emerse proprio sul versante della formazione: • è possibile che cresca la sensibilità degli imprenditori sui temi della for- mazione interna dei dipendenti, puntando a trasformare e qualificare un lavoro che sembra troppo spesso tornato ad essere esecutivo e neo- tayloristico anche se digitalizzato, tra- sformandolo in un lavoro veramente 14
L’INSUBRIA TRA ISTITUZIONI E SISTEMI FORMATIVI DIVERSI diritti civili e sociali che devono essere garantiti a) Due sistemi su tutto il territorio nazionale. Più nel dettaglio, a confronto l’art. 117, c. 2, lett. n) Cost. individua tra le mate- rie di competenza esclusiva statale, a garanzia dell’unitarietà del sistema, le “norme generali sull’istruzione e livelli essenziali delle prestazio- ni”. Le Regioni hanno invece potestà legislativa e- sclusiva sul sistema di “istruzione e formazione professionale” (IeFP), come specificato da D.lgs 112/98, L a profonda diversità di impostazione, cultura di vale a dire i percorsi successivi all’obbligo di istruzione, riferimento e assetto istituzionale, dei due sistemi finalizzati al conseguimento di una qualifica, nonché gli educativi nazionali italiano e svizzero, è una realtà altri percorsi post qualifica e post diploma non finaliz- imprescindibile per costruire i percorsi di condivisione zati al conseguimento di un titolo di studio del sistema e risposta coordinata alle sfide che questo Masterplan di istruzione. si propone di affrontare, dandosi una visione di lungo periodo e ipotizzando al contempo azioni immediate, Di conseguenza, il sistema educativo di istruzione e parte delle quali avviate già nella fase conclusiva del formazione italiano è organizzato come segue: progetto. La diversità si manifesta proprio, e in via prin- • Sistema integrato zero-sei anni: non obbligatorio, cipale, nel posizionamento che hanno nei due sistemi della durata complessiva di 6 anni, e articolato in: l’istruzione generale, con i suoi sbocchi accademici, e • Servizi educativi per l’infanzia, che accolgono la formazione professionale, con le sue articolazioni bambini con età compresa tra i 3 e i 36 mesi; terziarie. sono gestiti degli Enti locali, direttamente o per mezzo della stipula di convenzioni, da altri enti Il sistema formativo italiano è caratterizzato dal centra- pubblici o dai privati. lismo della governance, in cui la formazione professio- • Scuola dell’infanzia, destinata ai bambini con nale e l’istruzione tecnica si sono trovate a giocare un età compresa tra i 3 e i 6 anni; può essere gesti- ruolo percepito dalla stessa popolazione di rango infe- ta dallo Stato, dagli Enti locali, sia direttamente riore, sulla base di competenze parzialmente delegate che attraverso la stipula di convenzioni, da altri alle Regioni. Il sistema formativo svizzero, invece, vanta enti pubblici o dai privati. una tradizione di integrazione tra sistemi e di governo decentrato, dove la formazione professionale ha da • Primo ciclo di istruzione: obbligatorio, della durata sempre giocato un ruolo chiave di collante e cerniera, complessiva di 8 anni. È articolato in: che taluni osservatori hanno ricondotto alla capacità • Scuola primaria, di durata quinquennale, dai 6 costante di riforma e alla solidità delle istanze corpo- agli 11 anni. rativistiche presenti in un piccolo stato (Graf, 2021), • Scuola secondaria di primo grado, di durata ben rintracciabili nel ruolo chiave che hanno le orga- triennale, dagli 11 ai 14 anni nizzazioni del mondo del lavoro nello stabilire le regole • Secondo ciclo di istruzione, articolato in due tipo- confederali alla base dei curricula e delle procedure di logie di percorsi: qualificazione. • Scuola secondaria di secondo grado, di durata quinquennale (dai 14 ai 19 anni), per chiunque Il sistema formativo italiano abbia concluso positivamente il primo ciclo di Relativamente al versante italiano la competenza in istruzione; le scuole organizzano percorsi di termini di istruzione e formazione è diffusa a più liceo, istituti tecnici e istituti professionali. livelli. Lo Stato, per mezzo del MIUR, detiene la potestà • Percorsi triennali e quadriennali di istruzio- legislativa esclusiva per le norme generali sull’istruzio- ne e formazione professionale (IeFP), rivolti a ne e sui livelli essenziali delle prestazioni concernenti i studenti e studentesse che abbiano concluso > MASTERPLAN FORMAZIONE INSUBRIA 2030 15
CAPITOLO 1 Schema di funzionamento del sistema di istruzione e formazione italiano. Fonte: Eurydice (2018). positivamente il primo ciclo di i- tuti Professionali (dal 14,5% al 15,0%). struzione. • Considerando, invece, la totalità di tutti i corsi IeFP nel territorio regionale, il numero degli studenti • Istruzione superiore: non obbligato- iscritti nell’anno 2019-20 è diminuito di quasi il ria, con diverse tipologie di percorsi: 17% dall’anno precedente, seppure risulti anco- • Percorsi di istruzione terziaria of- ra in crescita del 49% rispetto al 2011-12: è il calo ferti dalle Università. maggiore del decennio. Negli anni il solco tra licei • Percorsi di istruzione terziaria e studi tecnici e professionali si è ampliato: ciò ha offerti dalle istituzioni dell’AFAM avuto inevitabilmente ripercussioni sul mondo del (Alta Formazione Artistica, Musi- lavoro. Molte aziende tra quelle intervistate nel cale e Coreutica). settore metalmeccanico lamentano la mancanza • Percorsi di formazione terziaria di operai specializzati, periti meccatronici, periti professionalizzante, offerti dagli meccanici, elettronici, informatici, collaudatori e ITS (Istituti Tecnici Superiori). manutentori. • Nell’ambito degli studi post-secondari, il numero Un focus sulla Regione Lombardia (2) di studenti che frequenta un Istituto di Formazione • Sul fronte lombardo, in maniera si- Tecnica Superiore (IFTS) è ancora contenuto ma in milare a quanto accade nell’intero crescita continua: dai dati aggiornati all’anno sco- territorio italiano, la preferenza ca- lastico 2019-20 emerge un numero di iscritti più de sui licei, che negli ultimi anni as- che doppio rispetto 2011-12, che passano da 486 a sistono a una crescita costante della 1.385 (+185%), il massimo del decennio. percentuale di studenti iscritti (dal • Sul fronte degli ITS: il monitoraggio condotto ne- 47,1% dell’anno scolastico 2017-18, al gli anni 2015-2021 da Indire sui percorsi conclusi 50,2% per il 2019-20) mentre si riduce tra il 2013 e il 2019 certifica la crescita pressoché quella degli iscritti agli Istituti Tecnici ininterrotta di iscritti nel periodo di riferimento: a (dal 36,6% al 34,8%). Resta sostanzial- livello regionale si registra un +497,9% nei percorsi mente stabile il dato inerente agli Isti- conclusi nel 2019 (da 193 a 1.154), un tasso più che 2 Fonti dati: Assolombarda (2021). Cruscotto Education 2021; Indire (2021). Istituti Tecnici Superiori: Monitoraggio Nazio- nale 2021ficazioni accademiche in Europa e oltre. 16
Puoi anche leggere