Cronache - Città Metropolitana di Torino...
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www.cittametropolitana.torino.it NUMERO 19- serie V - anno XXVI 30 APRILE 2021 Cronache DA PALAZZO CISTERNA IL SETTIMANALE DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI TORINO EMERGENZA Autorizzazione del Tribunale di Torino n. 1788 del 29.3.1966 CINGHIALI Co&Go Venerdì A Rivalta passi avanti dal sindaco un momumento per il carpooling a San Sebastiano Po alla Liberazione
Sommario PRIMO PIANO Il Pums alla fase di adozione: Alla Cascina Lai di Santena si concretizza Un tavolo tecnico in Prefettura presentazione ai sindaci il 7 maggio 27 il progetto per salvare il Pelobate fosco 49 per affrontare l’emergenza cinghiali 3 28 RESTAURI DA SCOPRIRE Resistenza, scelto il progetto Politiche di coesione europee, un futuro del nuovo monumento a Rivalta strategico per le Città metropolitane 6 La Cappella della Sindone ritrova il suo L’elettrificazione della Ferrovia La storia triste dei genitori di Piero Gobetti, dimenticati e morti in povertà 29 altare 52 Ivrea-Aosta è nel Pnrr 8 Prorogata al 16 maggio la mostra Exodos/ I NOSTRI TESORI CARTOLINE DAI COMUNI Exit 35 Il soffitto della Biblioteca G.Grosso 56 Alpignano, Cinzano 9 Riprende l’attività in presenza 36 Palazzo C.se, Rivalba 10 Top Metro Fa Bene 38 LINGUE MADRI S. Antonino, Traversella 11 Il bilancio dell’edizione 2021 Vestignè 12 Clic3, dalla parte del Fiume. Ecco i cartelloni degli studenti 40 di Chantar l’Uvern 57 VENERDÌ DAL SINDACO "UP! Cycling": nuova ciclo-officina a EVENTI Al confine con il Monferrato, Pinerolo grazie al progetto Alcotra Cuore il paese del "pum matan" 13 dinamico 42 Mostra dedicata a Vergnano e Mosso a Cambiano 58 LA VOCE DEL CONSIGLIO 15 VIABILITÀ Musica d’Estate e masterclass organizzati IV commissione in Consiglio Consegnati i lavori della Variante dall’Accademia di Pinerolo 60 ATTIVITÀ ISTITUZIONALI di Borgaretto 43 Riaprono i Musei dell’Abbazia di Novalesa 62 Un questionario per capire quanta doman- 17 Rimossi i rifiuti dalla sp. 565 TORINOSCIENZA da di montagna c’è in Piemonte Un’antenna per approdare alla vita di di Castellamonte 44 Aperti i musei del Palazzo degli Istituti montagna 19 SISTEMI NATURALI anatomici 63 Più mobilità sostenibile con la metropolitana 24 Ridurre incidenti mortali per lupi Co&Go presentato agli amministratori e ungulati in Alta Valle di Susa 45 26 #inviaunafoto locali e ai cittadini Ami la fotografia e vorresti vedere pubblicato il tuo scatto sui nostri canali? Vuoi raccontare il territorio della Città metropolitana di Torino attraverso l’immagine di un luogo, un personaggio, un prodotto tipico, una festa? #inviaUnaFoto! Scopri come fare e il regolamento su www.cittametropolitana.torino.it/foto_settimana Questa settimana per la categoria chiese, piazze, monumenti è stata selezionata la fotografia di Matteo Polliotto di Porte: "La maestosità del Forte di Fenestrelle". Direttore responsabile Carla Gatti Redazione e grafica Cesare Bellocchio, Lorenzo Chiabrera, Denise Di Gianni, Michele Fassinotti, Carlo Prandi, Anna Randone, Giancarlo Viani, Alessandra Vindrola Foto Archivio Fotografico Città metropolitana di Torino “Andrea Vettoretti” Cristiano Furriolo con la collaborazione di Leonardo Guazzo Amministrazione Patrizia Virzi Progetto grafico e impaginazione Ufficio Grafica Città metropolitana di Torino Hanno collaborato Sara Minera e Andrea Murru Ufficio stampa corso Inghilterra, 7 - 10138 Torino - tel. 011 8617612-6334 - stampa@cittametropolitana.torino.it - www.cittametropolitana.torino.it Chiuso in redazione alle ore 10 di venerdì 30 aprile 2021 2 CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
Primo Piano Un tavolo tecnico in Prefettura per affrontare l’emergenza cinghiali L a convocazione di un ta- volo tecnico per affron- CARTA D’IDENTITÀ DEL CINGHIALE tare l’emergenza cin- ghiali convocato dalla Il cinghiale (Sus scrofa) è un ungulato selvatico che vive e si muove in liber- Prefettura di Torino: è questo il tà sul territorio, la cui forma domestica è il maiale d’allevamento (Sus scrofa domesticus), con cui condivide la morfologia e l’aspetto. Rispetto al maiale, il primo risultato del vertice che cinghiale conserva alcuni caratteri più tipici delle specie selvatiche: le zanne si è tenuto lunedì 26 aprile in (ossia i denti canini) più lunghe, il pelo più lungo e spesso, la taglia minore (un Prefettura a Torino, su richie- cinghiale maschio adulto può raggiungere i 150 kg di peso, mentre un maiale sta della Federazione provin- di allevamento può superare con facilità i 200), il treno posteriore meno svilup- ciale della Coldiretti. Oltre al pato e la testa più grossa. Prefetto Claudio Palomba e al LA STORIA presidente di Coldiretti Torino In Piemonte già in epoca storica il cinghiale era distribuito su tutto il territorio, Fabrizio Galliati, al vertice han- ma a partire dal XVII secolo, a causa dell’intenso prelievo, ne è iniziato il decli- no partecipato il vicepresidente no, che l’ha condotto all’estinzione. La sua ricomparsa risale agli anni ’20 del della Regione Piemonte Fabio XX secolo ed è dovuta a migrazioni spontanee dalla Francia, forse agevolate da Carosso, l’assessore regionale ripopolamenti non autorizzati a fini venatori. La diffusione della specie è stata all’agricoltura Marco Protopa- favorita dallo spopolamento della montagna e delle colline e dall’assenza di predatori naturali come il lupo e la lince. Solo negli ultimi anni, con il ritorno pa, il vicesindaco metropolita- del lupo in ampie zone del Piemonte, il cinghiale ha subìto nuovamente una no Marco Marocco e la consi- pressione predatoria da parte di altre specie selvatiche. gliera metropolitana Barbara Azzarà, delegata all’ambiente, UNA SOCIETÀ MATRIARCALE alle aree protette e alla tutela Il cinghiale vive in gruppi familiari costituiti dalla madre e dai suoi figli, che della fauna e della flora. possono costituirsi fra loro per dare vita ad una formazione sociale più stabile, in cui la figura dominante è la femmina più anziana o matriarca. I maschi adul- Il presidente Galliati ha riba- ti sono solitari e quelli giovani formano piccoli gruppi. Come per la maggior dito che per l’agricoltura i cin- parte dei mammiferi selvatici, i parti avvengono nel periodo più favorevole ghiali negli anni sono da tempo dell’anno, in primavera, anche se può accadere che vi sia un seconda gravi- una vera e propria emergenza: danza nell’autunno, soprattutto laddove l’intensità del prelievo è maggiore e la pressione dei selvatici sulle quindi l’eventuale abbattimento di una matriarca determina l’estro nelle altre coltivazioni si è fatta insosteni- femmine del gruppo. Mediamente nascono da 2 e 6 piccoli per parto e tale natalità determina un normale incremento della specie che va dal 50 al 200% bile. A giudizio della Coldiretti, annuo. occorrono soluzioni emergen- LA CAPACITÀ DI ADATTARSI Il cinghiale è una specie molto adattabile, che rie- sce a colonizzare ambienti assai diversi fra loro, da quelli litoranei alle vallate alpine fino a 1800 metri di quota. Lo si può osservare in zone di pianura coltivate e in montagna fino al limite dei boschi. Il suo ambiente ideale è però quello collinare, in cui i boschi di latifoglie sono alternati a coltivazioni di cereali. ALIMENTAZIONE E INTERFERENZA CON LE ATTIVITÀ UMANE Il cinghiale è onnivoro, anche se il maggior apporto nutrizionale è costituito da vegetali, come ghiande, castagne, frutta, radici e tuberi, mais e ortaggi; sen- za però disdegnare i rifiuti organici, gli invertebrati, i piccoli mammiferi e le carcasse di altri animali. L’e- CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA 3
Primo Piano ziali perché, ha sottolineato Galliati, “gli agricoltori devono poter portare a casa i raccolti e non sono interessati a coltivare i rimborsi, peraltro fermi agli anni indietro”. Oltre ai proble- mi legati ai danni alle colture, i cinghiali rappresentano un pe- ricolo anche sanitario, in quan- to possono veicolare la peste suina africana, che rappresenta un grave pericolo per gli alleva- menti. Sul tema dell'emergenza cinghiali la prossima settimana si terrà un nuovo vertice in Pre- fettura a Torino, al quale sono stati invitati i rappresentanti degli Ambiti territoriali di cac- levata adattabilità e varietà della dieta è all’origine degli ingenti danni alle col- cia e dei Comprensori alpini, ture agricole, che, nel territorio della Città metropolitana di Torino, arrivano ad oltre alle organizzazioni agri- incidere per centinaia di migliaia di euro l’anno. Per questo l’articolo 26 della Legge regionale 157 del 1992 prevede il rimborso dei danni causati dalla fau- cole. na selvatica agli agricoltori che ne facciano richiesta. Il fatto che la rete viaria extraurbana abbia frammentato notevolmente gli ambienti naturali ha come conseguenza un consistente numero di incidenti stradali dovuti all’impatto tra gli autoveicoli e la fauna selvatica, in particolare gli ungulati. I dati sull’inciden- talità raccolti dalla Città metropolitana di Torino dimostrano che il numero di sinistri stradali è maggiore laddove le auto viaggiano ad una velocità medio-al- ta. In contesti come la Collina torinese, in cui le strade sono strette e tortuose e la velocità delle auto è limitata, il numero di incidenti è minore, nonostante la notevole presenza di ungulati. Nella loro normale attività di ricerca di cibo, i cinghiali possono inoltre creare disturbo e allarme tra gli abitanti delle zone maggiormente frequentate. La presenza del cinghiale nella Collina torinese non deve stupire, poiché la diminuzione delle zone coltivate e l’incremento di quelle boscate ha messo a disposizione degli ungulati luoghi sicuri, privi di competitori e predatori e potenzialmente ricchi di cibo a disposizione. Per quanto densamente abitata e infrastrutturata, la collina perirubana offre al cinghiale, al capriolo, alla volpe, al tasso, al riccio, allo scoiattolo e a una grande varietà di uccelli un ambiente LE PROPOSTE E LE RICHIESTE ideale, con abbondante sottobosco dove vivere, rifugiarsi, alimentarsi e ripro- DELLA CITTÀ METROPOLITANA dursi. “La criticità è insostenibile, sia Il cinghiale non attacca l’uomo, ma è comunque una specie selvatica e come tale va trattata, con rispetto e mantenendo un’adeguata distanza. È opportuno per gli agricoltori che per i cit- non avvicinarsi con i cani, che vanno sempre tenuti sotto custodia, per non tadini in generale - sottolinea indurre il cinghiale a sentirsi minacciato e ad assumere atteggiamenti aggres- il vicesindaco metropolitano sivi. Marco Marocco – La Città me- tropolitana ha chiesto al Prefet- COSA FA LA CITTÀ METROPOLITANA to di replicare il modello posi- La Legge 157 del 1992 stabilisce che il cinghiale è una specie selvatica caccia- bile e che che può essere oggetto di contenimento anche nel periodo dell’an- tivo messo in campo nei mesi no in cui non si pratica la caccia. Per il controllo della specie è competente la scorsi per affrontare l’emer- Città metropolitana che, sin dal 1998 (quando l’Ente di area vasta si chiamava genza Covid-19 nelle RSA. Pre- Provincia di Torino), opera per la riduzione dei danni all’agricoltura su tutto il fettura e Città metropolitana territorio, salvo che nelle aree protette, prelevando centinaia di capi ogni anno. hanno coordinato le verifiche Le situazioni di pericolo per la pubblica incolumità, nel caso in cui il cinghiale e il monitoraggio della situa- frequenti centri abitati, vengono valutate con gli organi di vigilanza preposti. Il rischio connesso all’intervento con sparo in aree densamente popolate viene zione nelle residenze sanitarie sempre considerato attentamente e, qualora gli animali possano allontanarsi, assistenziali, con il risultato viene di norma evitato. Va inoltre considerato che un habitat favorevole per la che i contagi in quelle residen- 4 CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
Primo Piano ze sono pressoché scomparsi. specie viene rapidamente rioccupato, anche quando gli interventi di conteni- Questo significa che, quando mento hanno ridotto significativamente il numero di esemplari presenti. Ogni le istituzioni si coordinano e intervento è sempre parziale e la sua efficacia è limitata nel tempo, perché non lavorano insieme, ascoltando si riesce mai ad eliminare tutto il branco. le esigenze dei territori e delle associazioni interessate ad un COSA FARE SE AVVISTIAMO I CINGHIALI E COME NON FARLI AVVICINARE ALLE tema, si ottengono buoni risul- COLTURE AGRICOLE In sé il cinghiale non è un animale pericoloso per l’uomo: la sua reazione nor- tati. Possiamo applicare quel male quando incontra gli esseri umani è la fuga. Per ridurre l’impatto della modello anche al tema dell’e- specie sulle attività umane e disincentivarne la presenza nei luoghi abitati, mergenza cinghiali”. ogni cittadino può mettere in atto misure di prevenzione del danno e di dissua- In Prefettura il tavolo tecnico sione, molto più efficaci degli abbattimenti: coordinerà gli interventi di con- • osservare scrupolosamente i limiti di velocità in auto, soprattutto nelle tenimento della specie, poten- aree limitrofe ai boschi e nelle ore crepuscolari e notturne • non lasciare rifiuti organici sulle strade o in luoghi aperti do contare anche sul supporto • recintare la proprietà con reti metalliche (tipo paramassi) lungo tutto il scientifico dell’Ispra. “Occor- perimetro, interrandole per almeno 50 centimetri re inoltre la volontà politica • cintare gli orti, i frutteti e le colture di pieno campo con recinti elettrificati di modificare la legislazione • tenere sempre sotto custodia i cani durante le passeggiate in materia - ricorda Marocco - • utilizzare repellenti olfattivi nei pressi delle abitazioni. L’emergenza non può attende- m.fa. re ed occorre programmare a breve l’attività di contenimento tana di Torino e alle Province delegare ai volontari questa dei cinghiali. Ma, a lungo ter- piemontesi di assumere nuovo che è una funzione pubblica; mine, occorre elaborare una personale di vigilanza e di ge- una funzione che deve eserci- legislazione che consenta di stione faunistico-venatoria, per tare personale di un Ente pub- gestire con minore affanno la sostituire i dipendenti andati in blico adeguatamente formato. specie, in modo che ogni Ente pensione. “Non possiamo pro- È fondamentale che la Regione abbia precise competenze e ri- cedere a piani di contenimento Piemonte trasferisca agli Enti sorse adeguate per esercitarle”. dei cinghiali basandoci sui vo- di area vasta le risorse per as- Ecco dunque riemergere l’esi- lontari, come i selecontrollori sumere nuovo personale di vi- genza che la Regione Piemonte - sottolinea con forza il vicesin- gilanza faunistico-venatoria”. consenta alla Città metropoli- daco Marocco – Non possiamo Michele Fassinotti CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA 5
Primo Piano Politiche di coesione europee, un futuro strategico per le Città metropolitane L e Città metropolitane gente, più verde, più connessa, ropeo, aprendo così la strada a europee hanno tutti i più sociale e più vicina ai citta- Claudia Fassero della Città me- numeri per acquisire dini. tropolitana di Torino e a Gian- un ruolo fondamenta- Alla sindaca della Città metro- carlo Cotella del Politecnico di le nelle politiche di coesione politana di Torino Chiara Ap- Torino per raccontare il proget- 2021-2027. Purché sappiano pendino è toccato il compito to Metro, che è appunto finan- concentrare le energie e valo- di mostrare l’altra faccia della ziato dal programma Espon, rizzare le politiche territoriali medaglia, la prospettiva del- nel quale la Città metropolita- in modo coerente agli obiet- le Città metropolitane italiane na di Torino con il ruolo di co- tivi previsti per il nuovo ciclo che nonostante rappresentino ordinamento lavora per colma- di programmazione. È quanto un motore economico dell’U- re il divario sullo stato dell'arte emerso dall’intensa giornata di nione europea, si trovano sen- delle interrelazioni tra aree interventi e confronti, organiz- za normative, giurisdizioni e metropolitane e città e politica zata da Città metropolitana di fondi che permettano di realiz- di coesione, contribuendo con Torino e Politecnico di Torino zare il loro potenziale di enti di prove scientifiche alla futura in occasione della consegna del area vasta, tanto più strategici strategia regionale e nazionale Rapporto intermedio del pro- per erogare servizi nazionali in collaborazione con un grup- getto di ricerca Espon Metro, quanto più cresce la tendenza po di esperti che sta realizzan- sotto forma di seminario de- dei cittadini europei a vivere do la targeted analysis sotto la dicato al ruolo delle Città me- concentrati nelle aree urbane. guida del Politecnico. tropolitane europee nella po- L’obiettivo, secondo Appendi- I lavori del pomeriggio sono litica di coesione 2021-2027 e no, è che il nuovo periodo di stati dedicati al tema più speci- alla presentazione al territorio programmazione 2021-27 e fico della programmazione eu- della nuova programmazione l’implementazione dell’Europe- ropea 2021-27 in Italia e nella europea. an green deal e il Recovery Plan Città metropolitana di Torino. La sessione del mattino è stata prendano in considerazione la Dimitri De Vita, consigliere de- dedicata al ruolo delle città me- dimensione metropolitana con legato alla pianificazione stra- tropolitane nella politica di co- obiettivi politici connessi diret- tegica, è intervenuto in apertu- esione 2021-27 nell’ottica della tamente ad essa. ra ribadendo come la riforma a governance metropolitana, con Wiktor Szydarowski ha spiega- metà delle Città metropolitane, l’obiettivo di confrontarsi per to come funziona il programma a cominciare dalle elezioni di la preparazione delle strategie Espon e quali ricerche territo- secondo grado che allontanano e delle politiche di sviluppo, riali ha realizzato a livello eu- i cittadini dai loro referenti po- anche in relazione alle risorse rese disponibili dal program- ma Next-Generation Europe. E infatti in apertura dei lavori è intervenuta Pia Laurila della Direzione generale della poli- tica regionale e urbana della Commissione europea che ha spiegato come andrà declinata la governance delle Città me- tropolitane in accordo con gli obiettivi delle politiche di coe- sione per un’ Europa più intelli- 6 CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
Primo Piano ruolo della politica di coesione nel processo di pianificazio- ne e attuazione delle politiche metropolitane, comparando le esperienze e le buone pratiche nonché il loro impatto territo- riale su nove territori (Città me- tropolitana di Torino in qualità di capofila; Area metropolita- na di Barcellona; Area metro- politana di Lisbona; Comune litici, ha penalizzato questi enti di area vasta sia sotto il profilo delle competenze che sotto il profilo economico; confidando però che il Piano di ripresa e re- silienza porti risorse al territo- rio da organizzare attraverso il Piano strategico metropolitano. Come le Città metropolitane possono rafforzare la loro po- sizione nelle politiche di coe- sione è stato il focus dell’in- tervento di Germana Di Falco dell’Agenzia della coesione ter- ritoriale: integrare le politiche di coesione nei piani strategici, missione europea, che nel suo di Brno; Area metropolitana ampliare il ruolo degli uffici de- intervento ha spiegato come di Danzi-ca-Gdynia-Sopot; Co- dicati alla programmazione eu- verranno allocate le risorse eu- mune di Firenze; Métropole de ropea non solo come referenti ropee ponendo l’accento sul Lyon; Brussels-Capital Region; interni ma al servizio di tutto il fatto che aumentare la cultura Consiglio comunale di Riga; territorio, avviare aggregazioni della programmazione è una Metropolis, Eurocities sono i fra Città metropolitane su sfide sfida centrale per le istituzioni partner), è intervenuto Giancar- comuni. Una strategia ribadita metropolitane. lo Cotella del Politecnico di To- anche da Vittorio Calaprice, Sul rapporto intermedio di rino, mentre Paola Casagrande, analista politico della rappre- Espon Metro, un progetto di direttore del Coordinamento sentanza in Italia della Com- ricerca mirato ad analizzare il politiche e fondi europei della Regione Piemonte, ha dato in- dicazioni su come saranno or- ganizzate le risorse europee. In chiusura Mario Lupo, dirigente del Dipartimento sviluppo eco- nomico della Città metropolita- na di Torino, ha illustrato come il Piano strategico metropolita- no tenga conto delle politiche di coesione europee. Alessandra Vindrola e Sara Minera CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA 7
Primo Piano L’elettrificazione della Ferrovia Ivrea-Aosta è nel Pnrr A nnunciata in confe- territorio metropolitano, coin- Stessa attenzione, secondo renza stampa con volgendo i comuni del Cana- Marocco, meritano però altre il sottosegretario al vesano fra Ivrea e Quincinetto: due opere strategiche per il ministero delle Infra- “Per la nostra viabilità è impor- Canavese: il raddoppio della strutture Giancarlo Cancelleri tante” ha detto Marocco “per- linea Chivasso-Ivrea e la sta- l’attesa realizzazione dell’elet- ché finora la mobilità in questa zione dell’alta velocità Porta trificazione della linea ferro- parte di Canavese è rimasta Canavese. “Anche queste due viaria Ivrea-Aosta, che è stata agganciata a quella valdosta- opere sono state inserite nel- inserita nel Piano nazionale na. La nuova linea elettrificata le proposte del Recovery Plan. di ripresa e resilienza (Pnrr), Ivrea-Aosta potrebbe invece Contribuirebbero a rilanciare il programma di investimenti essere l’occasione perché la Re- lo sviluppo infrastrutturale del alimentato dal Recovery Fund. gione Piemonte investa anche territorio. Confidiamo perciò L’opera sarà realizzata entro sul trasporto in queste zone, che la Regione Piemonte le so- il 2026 e costerà 110 milio- riaprendo stazioni che sono stenga con forza”. ni, di cui 84 coperti dal Pnrr state chiuse”. a.vi. e i restanti 26 milioni previsti nel prossimo contratto di pro- gramma. L’opera era stata pro- posta dalla Regione Piemonte e dalla Valle d'Aosta e il ministe- ro l’ha approvata nella versione del progetto presentata da Rfi. Grande soddisfazione è stata espressa anche dal vicesinda- co della Città metropolitana di Torino Marco Marocco anche se di fatto la tratta elettrificata ri- guarderà solo una porzione del 8 CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
UNA CAR Siamo l TOLINA DA. #ComuniCittàMetroTo territo Città metrop .. a rio che olitana Forti d s con il i patri pazia dalla m muovere mon pianura aggior numer ma spes i naturali, ai lagh o d i, alle i Comuni, be perle d s a rtistic ella pr o diamo per i montagn n 3 ov scontat e c ul e olimp 12, ed un va Noi del la comu incia torine o che t turali abbia sto valoriz ni se. utti co mo tant iche alle co zare le cazione isti noscano l o da ra c c o lline. Ora che nostre t uz e storie, ntar s peculia ionale di Ci le curi e e pro- @CittaM i torna per r ttà met etroTo qualche ità ed ogni ropolit osità, le per ogn ch settima gio ana ogn uno dei e conta su u na in l rno pensiamo i giorn o Una car nostri n g ockdown a come c to Comuni. rande numero , d farlo a erchiamo di ci segu lina al gior di foll edichiamo su l e e rip no, una ower (o lla pag meglio. sfoglia or sintesi ltre 14 in re onli tare anche q mila) u a Facebook Chi avr ne ques ui sull di cose bell na cart te pagi a nostr e olina à sapeva. voglia di le ne a Agenz che ci piace ggere l . ia sett c imanale ondividere c e nostr on c e carto per chi line tr preferi hi overà f sce orse qu alcosa che anc ora non c.ga. Comune della Bassa Val Susa di circa 16mila abitanti, ALPIGNANO deve il suo nome al gentilizio latino Alpi- nius, termine collegato evidentemente con Alpes. Sorse infatti come colo- nia romana in epoca augustea, lungo la direttrice delle Gallie. L'origine romana del sito è documentata da di- versi reperti archeologici, tra cui un’epigrafe, oggi conservata nella biblioteca comunale, che apparteneva a una tomba di alcune liberte, sco- perta nel 1832. Sono molte le attrattive storico-ar- tistiche alpignanesi, a partire dal castello, di epoca alto-medievale, dalla parrocchiale di san Martino di Tours e da diverse altre chie- se e cappelle. Ma vorrei richiamare l’attenzione dei lettori sull’ecomu- seo “Sogno di luce”, che sorge sul- la riva destra della Dora, dove nel 1886 nacque la "Società italiana di elettricità sistema Cruto", fabbrica per la pro- duzione di lampade elettriche con filamento in carbonio, fondata da Alessandro Cruto, che della lampadina fu l’inventore. E, per finire, un’altra eccellenza di Alpignano: la stamperia Tallone, che dal 1957 produce, a mano, edizioni rare e pregiate di opere classiche. Entrambi meritano certamente una visita, appena le precauzioni an- ti-Covid lo consentiranno. Ciao a tutti, oggi il nostro viaggio tra i Comuni della Città metropolitana di Torino vi porta a CINZANO, un paese di 395 abitanti, affacciato sulle dol- ci valli del Monferrato, circondato dalla possente catena Alpina e posto in cima ad una collina, al confine con l’astigiano. Un paesino di arte, storia e tradizioni e quando lo si attraversa, magari in bici- cletta, c’è spesso un silenzio lieve. Il Castello è lì, imponente, un po’ nascosto dagli alberi, risalente al Medioevo ma nel corso della storia ha subito diverse trasfor- mazioni e lavori. Accanto c’è la Chiesa di Sant’Antonio: insieme, fanno un quadro mera- viglioso, che toglie il fiato. In bici quando si arriva, dopo lunghe salite, è d’obbligo al- zare le mani verso il cielo per abbracciare il Castello e la Chiesa, che in estate sono illu- minati. In queste notti estive, una passeggiata con il proprio amore, per eludere il caos della città, sono la carezza più gradita. Per Cinzano si cammina e tanto, ci sono chilometri e chilome- tri di colline, prati, continui sali e scendi: il paesaggio è bellissimo. CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA 9
#ComuniCittàMetroTo In questa giornata la cartolina che vi pro- poniamo è quella di PALAZZO CANAVESE, piccolo comune di qua- si 900 abitanti, situa- to ai piedi della col- lina morenica chiamata La Serra, a circa 5 chilometri dal Lago di Viverone, meta spet- tacolare per gite e scampagnate. È un paesino rurale e collinare con viti- gni e campi di grano, mais e soia, ideale per belle mangiate e camminate, anche su un tratto della ce- lebre Via Francigena, variante canavesana. Una delle tradizioni più importanti è la banda musicale, fon- data ufficialmente nel 1822 e che si esibisce ormai da quasi 200 anni ed è uno dei simboli di Palazzo Canavese. Da un punto di vista artistico, la Chiesa di ri- ferimento è quella di San Genesio, santo patro- no cittadino, risalente al XVIII secolo. Nella piazza principale il Torrione è l’unico elemento superstite dell’antico castello feudale: dal 1825 funge da Torre Campanaria e al suo fianco c’è la sede del Comune. Palazzo Canavese merita proprio una visita e una passeggiata. Sul mio calendario degli eventi da non perdere assolutamente, è segnato in evidenza, per metà novembre, una gita a RIVALBA. Grazioso paese arroccato sulla collina di Torino, deve il suo nome, che deriva dal latino Ripa Alba (Riva chia- ra), al colore bianco argenteo del suo terreno calcareo. Terra preziosa…. Perché qui crescono i tartufi! Tartufi bianchi e profumatissimi, che non hanno nulla da invidiare a quelli ben più fa- mosi delle Langhe. Sono il piatto forte della Fie- ra del tartufo bianco delle Colline torinesi che si tiene ogni anno, appunto, il secondo week end di novembre. Si teneva… prima delle limitazioni imposte dal Covid! Nella tensostruttura allestita dal Comune con la Proloco di Rivalba e dall’as- sociazione Trifole e Trifole, a prezzi assoluta- mente accessibili si possono assaggiare le prepa- razioni tipiche che valorizzano i tartufi: flan, tagliolini, carne cruda, uova all’occhio di bue. E all’allestimen- to partecipa tutto il paese, con gli adulti al lavoro nelle cucine e ra- gazzini e bambini… espertissimi nel servire ai tavoli! Io per il prossimo novembre me lo sono già segnato...spe- riamo che per i tar- tufi sia una buona annata! 10 CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
#ComuniCittàMetroTo A pochi giorni dal 25 aprile, festa del- la Liberazione, la nostra cartolina non poteva che arrivare da SANT’ANTONI- NO DI SUSA che conserva una testimo- nianza della seconda guerra mondiale: un rifugio antiaereo costruito al di là della stazione ferroviaria per i dipendenti del cotonificio Abegg. Durante la guerra erano tre gli spazi per il rifugio della popolazione in caso di bombardamento: un vano nel seminterrato della scuola elementa- re, sei vani nel seminterrato del cotonificio e poi questo rifugio in calcestruzzo che da fuori sembra un rullo, con la cupola in cemento ar- mato. Quando la sirena del cotonificio Abegg suonava, nel seminterra- to delle scuole trovavano riparo fino a 60 persone, in quello del cotonificio 400, altre 100 nel rifugio. Per fortuna Sant’Antonino duran- te la guerra non subì bombarda- menti né alle case, né a indu- strie, acquedotto, ferrovia ma nelle quattro incursioni aeree del 1943 e del 1944 trovarono la morte dei cittadini. Covid permettendo, il rifugio di S. Antonino è aperto per visite organizzate. È stato restaurato dall'Unitre del paese e dal distaccamento dei Vigili del Fuoco in collabora- zione col Comune. A guidare i visitatori, venti alla volta, sono gli stessi esponenti dell'Uni- tre. La visita dura circa mezz'ora e sono consi- gliati abbigliamento e scarpe comodi. TRAVERSELLA era un posto da vita in miniera. Vita dura in centinaia di gallerie scavate nei secoli nelle viscere dei monti per sfruttare gia- cimenti di ferro, tungsteno e un po’ di rame. Oggi è un gradevolissimo centro abitato della Valchiusella non lontano dal confine con la Val- le d’Aosta. Un borgo antico con tante case dai tetti in lose e le caratteristiche lobbie, i bal- latoi utilizzati per far seccare castagne e pannocchie di granturco. Famosi i suoi “Molini” che ri- salgono al XVIII secolo e le nu- merose fontane che rifornivano tutti gli abitanti di acqua po- tabile. È luogo adatto a lunghe passeg- giate ed escursioni in rifugio. Sono tanti nei monti circostan- ti, a partire dal Chiaromonte, situato sulla Cresta Biolley che separa la Valchiusella dal Vallone di Scalaro, o dal Bruno Piazza in località Bal- ma Bianca lungo il Sentiero delle Anime. Tra i sentieri il più celebre è quello dei Mufloni che hanno ripopolato la zona a partire dal 1981. Vi si accede dalle frazioni di Fondo e Talorno e sul percorso si può osserva- re la Pera dij Cross sulla quale si trovano numerose incisioni di origine prei- storica. Ma a Traversella c’è an- che il Museo Mineralogico e delle attrezzature della miniera che ospita una gran- de collezione di minerali provenienti dal locale sito minerario. Gli appassionati possono ammirare esemplari di calcite, dolomite, magnesite, pirite e quarzo oltre ad ametista e argento. CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA 11
#ComuniCittàMetroTo All’ombra del castello di Masino in Canavese sor- ge il borgo di VESTIGNÈ dal quale oggi vi scri- viamo la nostra cartolina. Ha origini antiche e cariche di storia, ma rac- conta anche alcune curiosità: lo sapevate che è attraversato dal cosiddetto ”Naviglio di Ivrea”, un canale artificiale del XIV secolo creato per l'irrigazione dei campi, per progetta- re il quale si dice ci sia stata la mano di Leonardo da Vinci? Con i suoi circa 800 abitanti, vanta nu- merose chiese ed edifici religiosi: tra tutti, vi raccontiamo del Santuario di Povigliano dedicato alla Madonna degli Angeli, che sorge in regione Vignamora ad un chilometro dal paese, immerso nel verde della campagna. La tradizione vuo- le che il santuario sia sorto dove già esisteva un pilone votivo sorto dopo la pestilenza del 1348. Il nome del santua- rio, ampliato intorno al 1651, ha ori- gine dal verbo “potare” e narra di un miracolo collegato alla potatura di un vigneto. Nel 1659 cambiò intitolazione della Ma- donna da Vergine delle grazie a Santa Maria degli Angeli di Povigliano: anti- chi documenti spiegano la nuova dedica con il racconto di angeliche voci mi- steriose sentite dai fedeli. Altri mi- racoli si succedettero nel tempo fino al voto popolare durante l’epidemia di colera del 1867 che lasciò illesa la popolazione di Vestignè. Questa settimana ci hanno mandato una cartolina Carla Gatti, Alessandra Vindrola, Carlo Prandi, Riccardo Ganci e Cesare Bellocchio. 12 CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
Venerdì dal sindaco Al confine con il Monferrato, il paese del "pum matan" Q uesta settimana la rubrica Venerdì dal Monferrato. Situato a nord-est di Torino, il suo Sindaco è dedicata a San Sebastiano da territorio si estende sulla destra del Po a sud di Po, Comune situato dove la collina to- Verolengo, tra Castagneto Po e Monteu da Po. rinese incontra le prime propaggini del Anna Randone IL VENERDÌ DAL SINDACO A SAN SEBASTIANO DA PO, TRA STORIA, NATURA E IMPEGNO SOCIALE La particolare conformazione del territorio e le vicen- Nel 1716 il feudo passò, con titolo comitale, a France- de economiche politiche hanno portato alla creazione sco Antonio Gazzelli e in seguito ai Boetti di Coccona- di vari nuclei abitativi: alcuni in collina, altri nelle valli to. Nel 1753 la comunità di San Sebastiano bandì una formate dal torrente Leona e dal rio Bellavalle e altri gara d’appalto per la ricostruzione della parrocchiale. ancora nella parte piana compresa tra il Po e la collina. All’appello rispose uno dei maggiori architetti del ba- Attraverso le parole del sindaco Beppe Bava scopriamo rocco piemontese, Bernardo Vittone, al quale venne af- un Comune di quasi 2000 abitanti che racchiude molte fidata la conduzione dei lavori. La nuova parrocchiale eccellenze, non solo storiche, ma anche naturalistiche dei Santi Martiri Sebastiano e Cassiano fu completata e sociali. nel 1762: tipico esempio di architettura barocca che presenta un interno molto ricco e un’imponente torre campanaria a destra della facciata. L’arte del Vittone non lasciò indifferente il conte di San Sebastiano Paolo Federico Novarina, che nel 1761 lo incaricò di ristrutturare l’intero complesso del castel- lo che negli anni successivi ospitò personaggi illustri come Napoleone I e Cavour, ma anche artisti eccellenti come il pittore e architetto piemontese Piero Bagetti e l’architetto specializzato di giardini Xavier Kurten che progettando il parco lo fece diventare campo di studio dell’università di botanica di Torino. San Sebastiano accoglie importanti realtà. Una è senza dubbio Casci- na Caccia, esempio concreto della vittoria della società civile contro la criminalità organizzata. Dedicata alla memoria di Bruno Caccia, Procuratore Capo di Torino, San Sebastiano, gemellato dal 1990 con Montamisè, ucciso in un agguato mafioso il 26 giugno 1983 e di sua comune francese, è formato da diverse frazioni le cui moglie Carla, la Cascina è diventata un simbolo della principali sono: Abate, Caserma, Colombaro, Morion- lotta alle mafie nel Nord Italia, ma ancora di più, un do, Rottenga, Saronsella e Villa, il centro storico e ca- simbolo di luce e di riscatto. Il bene apparteneva alla poluogo. A queste si aggiungono numerosi altri nuclei famiglia ‘ndranghetista di Domenico Belfiore, ma nel di diversa fisionomia. La località è abitata fin dall'alto 2007, grazie all’impegno dell’amministrazione comu- Medioevo. I primi documenti la pongono sotto la si- nale, fu assegnato al Gruppo Abele, che ha poi affida- gnoria dei Radicati, famiglia probabilmente originaria to, nel 2008, la gestione del progetto all’Associazione della zona un tempo sede del priorato di San Michele ACMOS, ancora oggi presente affiancata dalla Coope- di Radicata ed ancor oggi nota come Bric 'dla Rià. All'i- rativa Nanà. nizio dell'età moderna il territorio del comune fu tea- Tra le realtà naturalistiche invece non si può non parla- tro delle aspre guerre per la supremazia sul Piemonte, re dell’Oasi degli Animali, un parco faunistico, da poco prima fra i Savoia e i marchesi di Monferrato, poi con il dichiarato Zoo, situato sulle colline di San Sebastiano. coinvolgimento di Francesi e Spagnoli. Fondamentale Un progetto nato nel 1993, quando il professore Dario per la rinascita di queste terre fu la loro acquisizione Garabello decide di trasferirsi in campagna per dare in feudo da parte del marchese Giambattista Novarina sfogo alla sua grande passione: gli animali. Oggi la di Spigno, decurione della città di Torino, nel 1665. Nel struttura ospita una vasta collezione di animali esotici 1687 in San Sebastiano alto furono insediate le strut- e nostrani che vivono in ampi recinti in mezzo ad un ture amministrative e furono costruiti un Castello e la bosco di 160.000 mq, inserito in un ambiente il più pos- nuova parrocchiale. sibile simile a quello naturale. L’Oasi degli animali si CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA 13
Venerdì dal sindaco occupa anche di esemplari che sono stati confiscati ed comunità sensibile e attenta ai bisogni del territorio. affidati alla struttura dal Corpo Forestale dello Stato e Appuntamento dunque a San Sebastiano in occasione dagli Agenti faunistici della Città metropolitana di Tori- della prossima Sagra del Pum Matan, deliziosi ravioli no, ente con cui l’Oasi ha una convenzione. Nel caso di con il ripieno di mele, o anche solo per una passeggia- ritrovamento di cuccioli questi vengono portati al Par- ta in collina ad ammirare paesaggi mozzafiato. co affinché siano svezzati, curati e poi, nei casi possi- bili, riconsegnati alle guardie della Città Metropolitana per il loro rilascio in natura. Insomma San Sebastiano da Po è un comune attivo e vivace che, grazie al lavoro della Proloco e dell’Asso- ciazione Alpini, negli anni ha contribuito a creare una 14 CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte “Giuseppe Grosso” RUBRICA Consiglio LA VOCE DEL IN QUESTO NUMERO Resoconto della seduta a cura di Alessandra Vindrola IV Commissione DISCUSSIONE SU USURA E l’organismo di composizione della crisi SOVRAINDEBITAMENTO (Occ) “Modello Torino”, un’associazione La IV Commissione si è riunita in seduta creata congiuntamente dagli Ordini congiunta con la Commissione consi- degli avvocati e dei dottori commercia- liare legalità e contrasto dei fenomeni listi ed esperti contabili torinesi, men- mafiosi del Comune di Torino per fare tre la Città metropolitana ha aperto il punto e confrontarsi sulle iniziative uno sportello informativo e collabora prese dai due Enti in materia di contra- con l’Occ di Villastellone “La rinascita sto all’usura e al sovraindebitamento. degli Onesti”. Sono stati invitati in audizione i re- Diego Lopomo, funzionario metropo- ferenti degli organismi di composi- litano responsabile dell’Ufficio di pub- zione della crisi (che sono enti terzi, blica tutela e rapporti con l’autorità imparziali e indipendenti ai quali un giudiziaria, ha raccontato che lo spor- debitore, può rivolgersi per far fronte tello informativo è nato nel 2019 a se- all'esposizione debitoria con i propri guito di un convegno rivolto agli ope- creditori), “La rinascita degli onesti“ ratori sociali sulle tutele per famiglie e di Villastellone e “Modello Torino”. Per aziende in tema di sovraindebitamen- il Comune di Torino fra i partecipanti, to. Dopo alcuni corsi di formazione, anche la consigliera comunale Carlotta nel 2020 fu deciso di aprire lo sportello Tevere, presidente della Commissione informativo presso la sede della Città che in questi mesi sono stati realizzati consiliare speciale per la promozione metropolitana, e fu firmata la conven- dei corsi di formazione per gli operatori della cultura della legalità e del contra- zione con “La rinascita degli Onesti”, sociali, e che per diffondere la conoscen- sto dei fenomeni mafiosi del Comune di specificando però che la convenzione za dell’esistenza dello sportello è in pre- Torino. con questa Occ non è esclusiva e gli parazione uno spot promozionale. Maria Grazia Grippo, presidente della IV utenti possono rivolgersi anche ad altri Francesco Principi, responsabile per Commissione, ha spiegato che Comune Organismi. Lo sportello ha ufficialmen- l’Occ “La rinascita degli Onesti“ di Vil- di Torino e Città metropolitana hanno te preso avvio il 24 settembre 2020, su lastellone, ha quindi raccontato che la seguito due percorsi paralleli sul tema appuntamento. del sovraindebitamento: il Comune Alcuni dati: nel 2020 i contatti com- firmando un protocollo d’intesa con plessivi sono stati 57, in leggero decremento nel 2021 (35 fino a oggi), provenienti in maggio- ranza da Torino (30 nel 2020, 18 nel 2021) e in misura minore dall’area metropoli- tana. Lopomo ha aggiunto CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA 15 15
Consiglio LA VOCE DEL loro iniziativa va avanti da sette anni del fenomeno dell’usura. É intervenuta ed è ormai consolidata, anche grazie a anche Luciana Malatesta, consigliere una valida rete di collaborazioni. Luigi delegato della Fondazione antiusura La Spada, che dell’Occ di Villastellone è re- scialuppa Crt: una istituzione che esiste ferente, ha lamentato la difficoltà di far da 23 anni e che nell’ultimo anno ha conoscere l’esistenza degli organismi di visto una decrescita notevole dell’uten- composizione della crisi, e per questo za, forse a causa del fatto che si tratta in ha sottolineato l’importanza della col- maggioranza di persone indebitate più laborazione con Città metropolitana e che di sovraindebitamento. con i Comuni. Fra le difficoltà incontra- Dalla consigliera comunale Carlotta Te- te, individua anche il fatto che in molti vere è venuto l’invito a dare maggiore casi dopo il primo colloquio le procedu- visibilità agli organismi di composizio- re non vengono avviate, sia per i costi ne della crisi. di avvio -minimi, ma possono essere Ha preso in chiusura la parola il vice- insormontabili per persone in grave sindaco metropolitano Marco Marocco difficoltà economica – sia per il disagio lamentando che la riforma Delrio ha di presentarsi in Tribunale. penalizzato le Città metropolitane in Terza testimonianza è stata quella di materia di politiche sociali, riducendo- Carlo Regis, responsabile di “Modello ne il ruolo e le possibilità di intervento Torino”, che ha spiegato che questa Occ rispetto a quanto competeva alla Pro- nasce da un’iniziativa congiunta degli vincia di Torino. Non è un caso, ha fatto Ordini degli avvocati e dei dottori com- notare il vicesindaco, che ora vi siano mercialisti ed esperti contabili torinesi tanti tavoli in Prefettura, che hanno il e che il punto di riferimento per gli compito di riempire quel “vuoto” di re- lazioni e confronto che sono propri di utenti è uno sportello presso il Tribu- un ente di area vasta e che consentono nale di Torino, attualmente chiuso, ma di affrontare problemi di livello sovra- l’attività prosegue on line. comunale. Monica Tarchi, dirigente della Direzio- pazione dell’Ente ai tavoli istituiti dalla ne Welfare e politiche sociali della Città Prefettura, in particolare a quello sul metropolitana, ha ricordato la parteci- tema della prevenzione e contrasto 16
Attività istituzionali Un questionario per capire quanta domanda di montagna c’è in Piemonte L Il percorso dell’utente puó essere dunque schematizzato come segue: a pandemia generata della diffusione del vi- rus Covid-19 ha modi- ficato le nostre abitu- dini, arrivando in molti casi ad incidere profondamente sull'organizzazione della no- stra vita. In cerca di “rifugio” e conforto, specialmente nei periodi di restrizione della mobilità, in molti hanno tro- vato o hanno immaginato di trovare nella montagna una risposta alla ricerca di tran- quillità, benessere e libertà. La maggiore consapevolezza del valore della montagna, della qualità della vita che garantisce e delle opportuni- tà che offre, è testimoniata dal successo dello sportello di consulenza gratuita Vive- re e lavorare in montagna, istituito dalla Città metropo- litana con la collaborazione del Dipartimento di Culture, cialmente il 26 aprile L'attivi- ta sul portale Internet della Politica e Società dell'Univer- tà di sportello per il momento 5 Città metropolitana di Torino sità degli Studi di Torino e è prevista solo da remoto, in alla pagina http://www.citta- del centro per l'innovazione modalità di videoconferenza. metropolitana.torino.it/spe- sociale SocialFare. Dopo una Per accedere allo sportello è ciali/2020/vivere_in_monta- pausa nei mesi invernali, lo necessario compilare la sche- gna/ e inviarla all'indirizzo sportello è stato riaperto uffi- da di presentazione pubblica- email: montagna@cittametro- politana.torino.it IL MASTER PER LA GESTIONE DEL SISTEMA MONTANO E DELLE AREE INTERNE Ed è proprio per capire qual è la vera “domanda di mon- tagna” di cui si fa un gran parlare da oltre un anno, ma anche su quali fattori e biso- gni è basata, che i promoto- ri del Master per la gestione del sistema montano e delle aree interne della SAA-School CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA 17
Attività istituzionali of Management dell'Universi- tà di Torino hanno ideato un questionario, che viene pro- posto ad un campione il più possibile ampio di cittadini che amano ad apprezzano le Terre Alte. L’iniziativa, rea- lizzata in collaborazione con il consorzio di alta forma- zione Corep e con l’Uncem, ha lo scopo di raccogliere ed elaborare dati utili per poter rilevare gli orientamenti dei dovranno un giorno soddisfa- ed europee. La partecipazio- cittadini, in modo da poter re, per garantire il successo ne è aperta anche a laurean- costituire un valido strumen- di progetti di vita e di lavoro di e laureati e ai professioni- to a supporto di chi, anche in cui un numero crescente di sti che intendano sviluppare nell'ambito delle realtà locali persone intende investire. nella loro attività lavorativa montane, deve assumersi l'o- Il Master per la gestione del presente o futura strumenti e nere di importanti decisioni. sistema montano e delle aree tecniche per la progettazione, Per chi lo compila, il questio- interne è stato avviato a metà gestione e promozione del si- nario è pubblicato alla pagina marzo e si concluderà nel stema montano e delle aree http://tinyurl.com/yk25caj8, mese di luglio. È riservato a interne. Se, come prevedibile, è un modo per far conoscere tecnici, funzionari e dirigen- la “domanda di montagna” la propria opinione sui temi ti di Enti pubblici e di Enti proseguirà anche nei prossi- proposti e le proprie esigen- consortili montani e privati mi anni, i Comuni e le valli ze di servizi e di assistenza. che hanno alle spalle un’e- alpine piemontesi potranno Il questionario rileva dati di sperienza lavorativa e che in- mettere a disposizione di chi carattere generico ed è total- tendono mettersi al servizio intende andare a vivere nelle mente anonimo. Per gli stu- della progettazione, gestio- Terre Alte le professionalità denti del Master la raccolta e ne e promozione del sistema di persone esperte e in grado l’elaborazione statistica dei montano per lo sviluppo ter- di capire e anticiparne le esi- dati è un modo per capire le ritoriale sostenibile endoge- genze. esigenze degli aspiranti nuo- no, nel quadro delle politiche vi residenti in montagna che comunali, regionali, nazionali m.fa. 18 CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
Attività istituzionali Un’antenna per approdare alla vita di montagna L o sportello Vivere e la- vorare in montagna è nato come un primo punto di approdo per gli aspiranti montanari, come una sorta di antenna per rileva- re i loro bisogni e le loro aspet- tative e come un canale privile- giato per indirizzare gli utenti verso due forme di accompa- gnamento, costituite dalla Direzione sviluppo rurale e montano della Città metro- politana di Torino per la di- mensione dell’abitare e dei collegamenti socio-territoria- li e dal servizio MIP-Mettersi In Proprio per la dimensione del lavoro, correlata al fare impresa. Data la stretta relazione tra la nuova sperimentazione e quella gestita nel biennio 2017-19 nell’ambito del pro- getto InnovAree, la rete di for- nitori di servizi già costituita intorno a quella progettuali- tà costituisce un riferimento anche per il nuovo sportello, rispetto ad ulteriori forme di supporto: ad esempio il micro-credito per l’acquisto di strumentazione, la con- sulenza architettonica per le dello sportello sono dunque le e montano della Città me- ristrutturazioni immobiliari legate al primo contatto con tropolitana o al servizio MIP, e quella sulla normativa per l’utente, alla sua schedatura a seconda dell’esigenza di ac- l’accorpamento di proprietà socio-anagrafica, alla raccolta compagnamento che è stata fondiarie. della sua scheda di autopre- rilevata, mentre lo sportello Il fatto che lo sportello sia sentazione preliminare, per mantiene il monitoraggio del focalizzato su alcune vallate poi passare alla gestione del percorso affrontato dall’u- torinesi, consente di include- colloquio, alla compilazione tente. re nel processo di accompa- della scheda di raccolta dati Quando è utile, lo sportello gnamento le amministrazioni del proponente e della sua mette gli utenti in relazione locali, le associazioni di ca- idea progettuale. con i fornitori di servizi di tegoria del territorio mon- L’utente viene indirizzato InnovAree, per le attività di tano e l’UNCEM. Le funzioni alla Direzione sviluppo rura- accompagnamento ulteriori, CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA 19
Attività istituzionali come il credito agevolato. Gli utenti maschi sono sta- vincia (23), ma quasi un terzo Al termine del percorso, lo ti 33, le femmine 28, di età (10) vivono in altre province, sportello riconsidera la po- compresa tra i 16 e i 65 anni. non solo piemontesi. I sog- sizione dell’utente e gli esiti Dopo il primo contatto, sono getti residenti nelle zone più raggiunti. state 42 le schede compilate lontane si sono rivolti allo Tutti gli utenti che nel 2020 e inviate al servizio tramite sportello con l’intenzione di hanno sostenuto il colloquio il modulo online, caricato sul trasferirsi nelle valli torinesi, personale sono stati avviati sito della Città metropolita- a dimostrazione dell’attra- al percorso di accompagna- na e finalizzato a raccogliere zione esercitata dalle mon- mento: alcuni si sono visti una prima serie di informa- tagne piemontesi. Gli utenti assegnare un tutor presso zioni generali sull’utente e sono in maggioranza laureati il servizio MIP, che li segue sulla sua proposta progettua- (25) e in un paio di casi hanno nello sviluppo della pro- le. Oltre due terzi delle per- titoli di studio post-laurea. I pria idea imprenditoriale sone entrate in contatto con settori disciplinari sono mol- in montagna. Altri sono se- lo sportello hanno deciso di to variegati: dall’osteopatia guiti principalmente dalla prendere appuntamento e all’architettura, dalle scienze Direzione sviluppo rurale e fruire dei colloqui personali, animali alle lettere moderne, montano della Città metro- della durata di circa un’ora, dall’informatica alle scienze politana per la connessione gestiti online da persona- politiche. I diplomati sono in con i territori dove intendo- le di SocialFare. Ai colloqui possesso della licenza di ma- no insediarsi e la relazione hanno partecipato 18 uomini turità scientifica, linguistica con gli attori locali. (uno di 16 anni, 4 ventenni, o artistica, ma ci sono anche 7 trentenni, 4 quarantenni, 2 una pensionata non diploma- CHI SONO GLI UTENTI DEL cinquantenni) e 17 donne (3 ta e uno studente delle scuole SERVIZIO ventenni, 6 trentenni, 6 qua- secondarie superiori. Nel 2020, nel corso dei 5 mesi rantenni, una di 50 e una di Due terzi degli utenti (23) si di apertura dello sportello, si 65 anni). I trenta-quarantenni sono definiti come singoli, sono registrati 61 contatti di- sono il gruppo relativamen- ma in diversi casi i proponen- retti da parte di soggetti in- te più cospicuo di utenti, ma ti dichiarano di voler coinvol- teressati a ricevere maggiori non mancano adolescenti, gere nel progetto figli adulti, informazioni sul servizio e a studenti, persone mature o partner, amici o soci poten- valutare la possibilità di ri- anziane. ziali. Le proposte che proven- chiedere un colloquio perso- La maggioranza degli utenti gono da coppie (a volte con nale per l’accesso al percorso. sono residenti a Torino e pro- figli piccoli e in un caso com- posta da madre e figlia) sono 6, mentre 4 provengono da gruppi informali. LE PROPOSTE PROGETTUALI Le schede compilate e i col- loqui effettuati hanno fatto emergere quattro aree proget- tuali: turismo slow e sosteni- bile, agricoltura di montagna, artigianato, servizi culturali e alla persona. In molti casi gli utenti immaginano di costru- ire un progetto che nel tempo colleghi la produzione agri- cola, la ricettività turistica e l’offerta di alcuni servizi alla persona. Il fulcro dell’inter- vento è nella maggior parte 20 CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA
Attività istituzionali dei casi individuato nell’ac- quisto e ristrutturazione di un immobile con terreni cir- costanti, dove trasferirsi a vi- vere e da cui partire per av- viare un’attività a cavallo tra turismo, agricoltura e servizi sociali, culturali e ricreati- vi. In alcuni casi, invece, gli utenti pensano di sviluppare essenzialmente un’offerta di servizi alla persona o di tipo artigiano in contesti monta- ni, senza contemplare la di- mensione della produzione ma comunque intendendo trasferirsi in una vallata, in cui esercitare la professio- ne individuata, a domicilio o nella propria abitazione. Per quanto riguarda le mo- tivazioni personali, il forte desiderio di trasferirsi in montagna è ciò che muove gli utenti dello sportello, prima ancora della volon- tà di costruire un’iniziativa imprenditoriale. Tutti gli utenti hanno in mente di perseguire la sostenibilità economica per rendere con- creta la propria scelta di vita, ma il lavoro e la micro- imprenditorialità sono visti essenzialmente come stru- o per tornare alla valle in cui to, la gran parte degli aspi- mentali funzionali rispetto si è nati, promuovendo la ri- ranti montanari sono privi di al trasferimento nelle Terre vitalizzazione delle borgate competenze imprenditoriali e Alte. Il cambio di vita è il fat- abbandonate. dichiarano di avere poche o tore determinante e il mini- nessuna conoscenza specifi- mo comun denominatore per EVITARE DI SCRIVERE UN LIBRO ca nei settori dell'agricoltura compiere una scelta che, nel- DEI SOGNI e del turismo. Parallelamen- le parole degli utenti, è spes- La dimensione prettamente te, risulta molto limitata la so definita come radicale, per strumentale che utenti spesso loro conoscenza dei bisogni trovare un diverso contatto privi di esperienza assegnano locali e la valutazione del po- con la natura e una dimen- all’imprenditorialità può es- tenziale tipo di domanda di sione di vita sostenibile, re- sere un elemento di fragilità beni e servizi a cui la propria alizzare un sogno presente dei loro progetti, a meno che attività potrebbe rispondere. sin dall’infanzia, vivere tutti i non siano fortemente indi- In molti casi è difficile indi- giorni la propria passione per rizzati e accompagnati. Fatta viduare una congruenza tra la montagna, ma anche per eccezione per alcuni soggetti i titoli di studio, le esperien- dare sfogo alla propria crea- già attivi professionalmente ze professionali e il progetto tività artistica e artigianale, in ambito urbano nei servizi che gli utenti hanno in mente: essere finalmente autonomi alla persona o nell’artigiana- le discipline studiate e prati- CRONACHE DA PALAZZO CISTERNA 21
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