Impiego dell'illuminazione a LED: le buone pratiche dei Comuni - Milano, 3 dicembre 2018 - Premium Light Pro

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Impiego dell'illuminazione a LED: le buone pratiche dei Comuni - Milano, 3 dicembre 2018 - Premium Light Pro
Impiego dell’illuminazione
    a LED: le buone pratiche
          dei Comuni

                                        Fabio Binelli
                          coordinatore Dipartimento
                             Servizi Pubblici Locali,
                                Ambiente e Mobilità
Milano, 3 dicembre 2018            ANCI Lombardia
Impiego dell'illuminazione a LED: le buone pratiche dei Comuni - Milano, 3 dicembre 2018 - Premium Light Pro
L’illuminazione pubblica in Italia

•   Nel 2017 l’illuminazione pubblica in Italia ha impiegato
    6.035 GWh, corrispondenti al 2% del totale dei consumi
    di energia elettrica in Italia (301.880 GWh - dati Terna)

•   escludendo i settori trasporti e reti di distribuzione
    (acquedotti, fognature, reti gas, trattamento rifiuti),
    l’illuminazione costituisce il 57% dei consumi elettrici
    della Pubblica Amministrazione

•   l’illuminazione pubblica è gestita quasi esclusivamente
    dagli enti locali (Comuni e Province) o da società da loro
    controllate
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L’illuminazione pubblica in Italia
•   I consumi di energia elettrica per l’illuminazione pubblica (misurati dal 1963)
    evidenziano una costante e rapida crescita fino al 2007, quando si raggiunge il picco
    di 6.372 GWh

•   Negli anni successivi il livello dei consumi si è stabilizzato per poi registrare, a partire
    dal 2015, una timida tendenza alla diminuzione dei consumi (6.035 GWh nel 2017).
                                        Consumi per illuminazione pubblica dal 1963 (GWh)
             7.000

             5.250

             3.500

             1.750

                0
                    1963 1965 1967 1969 1971 1973 1975 1977 1979 1981 1983 1985 1987 1989 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015 2017
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L’illuminazione pubblica in Lombardia
•   L’andamento dei consumi per l’illuminazione pubblica in Lombardia (disponibile solo dal
    1977) presenta una dinamica di crescita meno accentuata rispetto al dato italiano; il
    picco di consumi viene raggiunto nel 2012 (952 GWh)

•   Dal 2013 la tendenza è mutata verso una riduzione dei consumi (869 GWh nel 2017,
    pari al 14,4% del valore nazionale)
                                                 GWh (Lombardia)                         GWh (Italia)

              7000

              5250

              3500

              1750

                 0
                     1977 1979 1981 1983 1985 1987 1989 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015 2017
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L’illuminazione pubblica in provincia di Milano
•   In provincia di Milano, presa ad esempio per l’elevata densità di popolazione e di strade
    pubbliche, i consumi per l’illuminazione pubblica mostrano un andamento ancor più
    contenuto rispetto al resto della Lombardia e un anticipo della tendenza alla riduzione dei
    consumi, che avviene a partire dal 2006 (picco massimo 362 GWh).

•   attualmente il livello di consumi elettrici per l’illuminazione pubblica in provincia di Milano
    (207 GWh nel 2017) è comparabile con quello della metà degli anni ’80 (210 GWh nel 1985).

                                                   GWh (prov. Milano)                      GWh (Lombardia)

                   1000

                    750

                    500

                    250

                      0
                          1977 1979 1981 1983 1985 1987 1989 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015 2017
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Ricerche e polemiche
      •   Nel 2017 una ricerca commissionata al Censis dalla Gewiss S.p.A., società del settore
          elettrotecnico, ha sondato alla percezione che i cittadini avevano dell’illuminazione
          pubblica

      •   I risultati hanno evidenziato un generale giudizio di inadeguatezza della rete di
          pubblica illuminazione (circa il 58% la considera insufficiente), soprattutto da parte dei
          soggetti che si percepiscono più esposti ad attività criminose; le lacune peggiori
          vengono rilevate sulle strade extraurbane e in alcuni spazi urbani, tra cui proprio quelli
          dedicati alla socializzazione (piazze, giardini)

Cittadini che negli ultimi 12 mesi hanno avuto più paura in luoghi pubblici male illuminati (%)

                                                                                    I luoghi peggio illuminati secondo gli italiani (%)
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Ricerche e polemiche
•   Utilizzando dati di una ricerca spagnola del 2011 (ma modificando il dato italiano), lo
    studio Censis ha sottolineato come il costo dell’illuminazione pubblica italiana
    (stimato intorno ad un miliardo di euro) sia uno dei più elevati in Europa ed il
    consumo annuo pro-capite sia quasi doppio rispetto ad altri paesi europei: 107 kWh
    contro una media di 51 kWh

                                              I dati originali dello studio dell’Universidad Complutense de Madrid
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Ricerche e polemiche
•   Nel 2018 uno studio dell’Osservatorio Conti
    Pubblici Italiani dell’Università Cattolica di
    Milano riprende alcuni dei dati del rapporto
    Censis ma stima che il costo complessivo
    per l’illuminazione pubblica in Italia sia di
    1,7 miliardi di euro

                                              •   Il costo pro capite
                                                  dell’illuminazione viene calcolato
                                                  in 28,73 €/anno, contro i 5,80 €/
                                                  anno della Germania
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Ricerche e polemiche
•   Nello studio si afferma anche che il
    consumo per illuminazione pubblica in
    Italia è troppo elevato: il flusso
    luminoso notturno è mediamente tre
    volte quello tedesco

•   In realtà il consumo pro-capite varia da
    Regione a Regione (risultando più
    elevato nelle zone con minore densità
    di popolazione)
•   E’ necessario mettere a fuoco le motivazioni
    dell’espansione dell’illuminazione pubblica e le
    caratteristiche critiche della rete italiana
La rete illuminazione pubblica italiana
Lo sviluppo della rete di illuminazione pubblica si rende necessario per soddisfare le
esigenze dei cittadini e più precisamente per far fronte ad alcuni fattori:

Fattori collegati alla sicurezza stradale
• Qualità della luce nella circolazione stradale;
• Sensazione di sicurezza e di buona percezione degli ostacoli.

Fattori legati alla fruizione degli spazi urbani
• Fruibilità e socialità degli spazi aperti;
• Turismo serale e piacere nella frequentazione serale delle vie;

Fattori legati alla qualità degli spazi urbani
• Arredo urbano;
• Percezione della qualità architettonica di monumenti;

Fattori legati alla prevenzione del crimine
• Individuabilità di attività criminose
• Percezione di maggiore sicurezza da parte dei cittadini

I Comuni non possono esimersi dal dare risposta a queste necessità dei cittadini
I difetti tecnici della rete di
     illuminazione pubblica italiana

L’illuminazione pubblica italiana è molto datata: le reti
sono state normalmente realizzate all’indomani
dell’urbanizzazione e gli anni che vanno dal 1960 al
1990 costituiscono il periodo di maggior espansione
dell’illuminazione pubblica

Mentre in alcuni centri storici vi sono stati interventi di
rifacimento del sistema di illuminazione (per motivi di
attrattività turistica e commerciale), nelle periferie
permangono impianti che ormai hanno almeno 40-50
anni
I difetti tecnici della rete di
        illuminazione pubblica italiana
    Gli impianti sono realizzati con le tecnologie superate e
    si caratterizzano per

•   tecnologie energivore in termini di strutture illuminanti

•   sovradimensionamento della potenza

•   sezionamenti e contatori poco funzionali

•   scarsa protezione da agenti esterni

•   assenza di telecontrollo
Il sovradimensionamento
della rete di illuminazione
rispetto ad altri paesi
europei è desumibile anche
da dati tecnici

                                                                      potenza media per punto luce (W)

potenza installata per superficie urbanizzata (W/m2)

                                                 punti luce per Km2 urbanizzato
I difetti tecnici della rete di
        illuminazione pubblica italiana

    Gli impianti sono realizzati con le tecnologie superate e
    si caratterizzano per

•   scarsa attenzione all’inquinamento luminoso (la prima
    normativa in materia è di Regione Lombardia nell’anno
    2000)

•   scarsa attenzione agli aspetti estetici

•   frequenti interferenze con il paesaggio
I difetti “amministrativi” della rete di
        illuminazione pubblica italiana
    L’età degli impianti di illuminazione pubblica, unita al fatto
    che si tratta di reti che si estendono in fasi temporali diverse,
    comporta anche dei problemi di tipo amministrativo.

•   i Comuni spesso non conoscono esattamente l’estensione e
    il posizionamento degli impianti: in uno studio presentato ad
    un corso di aggiornamento organizzato da ANCILab (società
    di servizi di ANCI Lombardia) veniva evidenziato che nella
    maggior parte dei Comuni il numero di punti luce esistenti
    erano superiori rispetto ai dati forniti dagli uffici tecnici

•   Anche i consumi energetici dichiarati dai Comuni sono
    mediamente inferiori rispetto a quelli effettivamente
    riscontrati
I difetti “amministrativi” della rete di
        illuminazione pubblica italiana
    L’età degli impianti di illuminazione pubblica, unita al fatto
    che si tratta di reti che si estendono in fasi temporali diverse,
    comporta anche dei problemi di tipo amministrativo:

•   la qualità del servizio non è nota: la maggior parte dei
    comuni non è in grado di valutare se le proprie strade siano
    correttamente illuminate oppure siano sovra/sottoilluminate

•   Essendo un tema molto specifico, di norma all’interno dei
    comuni mancano le competenze necessarie per affrontare
    correttamente un intervento di riammodernamento delle reti
    di illuminazione pubblica (si tenga presente che l’85% dei
    Comuni ha meno di 10.000 abitanti, il 25% meno di 1.000
    abitanti e quindi la struttura tecnica è molto esigua)
Le proposte
Per il contenimento dei costi, l’Osservatorio dei Conti Pubblici Italiani propone una serie di
interventi
nel breve periodo
•   spegnimento di impianti di illuminazione pubblica extraurbana
•   spegnimento dei punti luce in aree artigianali e industriali.

nel medio periodo
•   sostituzione di impianti di illuminazione inefficienti e nel passaggio a illuminazione a LED
•   installazione di orologi astronomici o sensori di movimento
•   regolazione della luminosità di alcuni impianti
•   passaggio integrale a LED per gallerie e illuminazione semaforica;
•   adeguamento dei servizi di manutenzione ai costi di mercato;
•   impiego intensivo di sensori di movimento o di illuminazione adattiva.

Gli interventi di breve periodo sembrano in antitesi con le richieste dei cittadini e pertanto non
sono state messe in atto da nessun Comune
Sul medio periodo i
Comuni si sono messi a
 lavorare da tempo….
piccoli Comuni Illuminati
•   I primi Comuni ad avventurarsi nel
    campo dell’illuminazione pubblica con
    impiego di LED sono stati, come
    spesso accade nel campo
    dell’innovazione tecnologica, alcuni
    piccoli Comuni, i cui amministratori o
    tecnici possiedono una specifica
    competenza tecnica o una particolare
    sensibilità che li spinge ad essere
    innovatori, talvolta esponendosi a
    critiche ed incomprensioni

•   Un po’ a sorpresa (ma non troppo), nel
    2007 il comune di Torraca (1300
    abitanti, in provincia di Salerno) è il
    primo a convertire completamente
    l’illuminazione pubblica all’impiego del
    LED; l’intervento è sostenuto da un
    contributo della Regione Campania
piccoli Comuni Illuminati

Il Comune di Solza (2000 abitanti, in provincia di Bergamo) risulta essere il primo Comune “a tutto
LED” avendo convertito alla nuova tecnologia i semafori nel 2007, l’illuminazione pubblica nel
2011 e il resto degli impianti luce, comprese le lampade votive del cimitero nel 2012. Tutti gli
interventi sono stati sostenuti con il contributo di Regione Lombardia
Problemi…
All’entusiasmo dei Comuni pionieri fa seguito però
l’emergere di nuove problematiche:

•   problematiche tecniche

•   problematiche di bilancio

•   problematiche patrimoniali

•   proposte di soggetti specializzati e problematiche
    amministrative
Conoscenza tecnica
•   La presenza di figure competenti in illuminotecnica è
    episodica nei Comuni, se non in quelli più grandi, per
    cui risulta difficoltoso predisporre capitolati di gara
    adeguati;

•   Il Comune spesso non è in grado di valutare le proposte
    formulate dai privati e rischia di adottare soluzioni
    tecniche errate o comunque latrici di successive
    complicazioni; anche il ricorso a consulenti esterni che
    siano indipendenti da fornitori non è semplice

•   Per far fronte a questa difficoltà, seppur tardivamente,
    lo Stato centrale ha definito i Criteri Ambientali Minimi
    (CAM) che costituiscono una serie di indicazioni
    prestazionali di base da inserire nei capitolati di gara.

•   Essi sono contenuti nei decreti 22 febbraio 2011, 23
    dicembre 2013, 27 settembre 2017 e 28 marzo 2018

•   I Comuni sono così messi nelle condizioni di individuare
    i requisiti minimi della fornitura di impianti
    illuminotecnici, anche se permane la difficoltà a dare
    punteggi aggiuntivi agli elementi prestazionali superiori
    ai CAM: il rischio è quindi di rallentare il progresso
    tecnologico delle reti di illuminazione pubblica
Bilancio e patrimonio
•   problematiche di bilancio: il costo di
    rifacimento degli impianti è
    consistente e, soprattutto dopo
    l’introduzione del patto di stabilità
    interno nel 2011, i Comuni non sono
    stati in grado di attivare investimenti
    consistenti, anche in presenza di
    contributi delle Regioni

•   problematiche patrimoniali: poiché la
    rete di illuminazione pubblica è stata in
    passato realizzata attraverso accordi
    con ENEL, la sua proprietà risulta
    spesso condivisa al 50% tra Comune
    e ENEL Sole (controllata del gruppo);
    la normativa vigente impedisce ai
    Comuni di intervenire su beni non
    propri, per cui per effettuare interventi
    di riqualificazione dell’illuminazione si
    è reso necessario procedere al riscatto
    oneroso degli impianti
Le proposte di privati e il
procedimento amministrativo
•   Una parziale soluzione alle problematiche di competenza
    tecnica e di normative di bilancio è stata data, a partire dal
    2010, dall’intervento di società multiutilities di proprietà
    pubblica o privata che si sono proposte come soggetti in
    grado di realizzare gli interventi di riqualificazione della rete
    in cambio della gestione della stessa

•   ai Comuni veniva garantito un rinnovamento
    dell’illuminazione pubblica mantenendo invariato il costo
    sostenuto per il servizio; l’investimento per i nuovi impianti
    sarebbe stato a carico del gestore che avrebbe trattenuto
    per sé il risparmio derivante dalle nuove tecnologie
Le proposte di privati e il
procedimento amministrativo
•   Lo strumento giuridico con cui attuare tali procedure
    viene individuato nell’in-house providing (affidamento
    della riqualificazione a società di proprietà dell’ente
    locale), alla costituzione di società miste pubblico-privato
    o al project financing.

•   Appare evidente come queste modalità si attaglino a
    Comuni di grosse dimensioni, mentre risultano pressoché
    inapplicabili per i piccoli Comuni, per i quali alle difficoltà
    tecniche si aggiungono difficoltà di ordine amministrativo
    insormontabili
Il ruolo delle società pubbliche
Il quadro normativo così configurato ha consentito l’attuazione di una serie di importanti
interventi di riqualificazione dell’illuminazione pubblica in città importanti posto in essere
da società pubbliche soprattutto in Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte.
Milano a   NUOVA ILLUMINAZIONE

    LED
              PUBBLICA IN CITTÀ

                 29 settembre 2014
Milano a LED            |     Il confronto

        PRIMA                                       MILANO A LED

        150W                                        75W
        potenza media                               potenza media
    •   della singola sorgente luminosa
                                                •   della sorgente luminosa LED
        oggi utilizzata                             utilizzata

    • 100     Lumen/Watt
      efficienza luminosa delle lampade
                                                •   100 Lumen/Watt
                                                    efficienza luminosa dei nuovi apparecchi

        Oltre 114 milioni         kWh               55 milioni kWh
        è il consumo annuo                          è il consumo annuo
    •   di energia elettrica                    •   di energia elettrica stimato
        ed è pari al consumo di                     ed è pari al consumo di
        42.000 appartamenti                         20.000 appartamenti

    • 87  kWh
      consumo annuo pro capite
                                                •   42 kWh
                                                    consumo annuo pro capite

5                                         !32
Partenariato pubblico privato e
                 CONSIP
•   Nel 2016, con l’introduzione nel Codice degli Appalti del
    partenariato pubblico privato, si è fornito uno strumento
    flessibile che, sebbene complesso, può consentire anche
    a Comuni di piccole dimensioni di attivare procedure per il
    rinnovamento degli impianti

•   Le procedure per la riqualificazione di reti di illuminazione
    pubblica sono state fatte rientrare all’interno delle gare
    gestite a livello centrale dalla centrale di acquisto
    pubblica CONSIP, sollevando così i Comuni dagli oneri
    derivanti
•   Il quadro normativo, pur complesso, lascia intravedere un
    un notevole sviluppo in vista per gli interventi di
    adeguamento dell’illuminazione pubblica con
    l’introduzione dei LED anche nei comuni di medie medie e
    piccole dimensioni

•   l’interesse per le buone pratiche quindi si orienta verso
    nuovi obiettivi
Nuovi orizzonti dell’illuminazione a LED

 •   L’illuminazione pubblica a LED consente, con
     l’apposizione di sensori, di regolare l’intensità luminosa in
     funzione della luce circostante o della presenza di
     persone; il consumo diviene così commisurato alle
     effettive necessità

 •   L’illuminazione a LED può essere collegata al
     posizionamento di sensori ambientali e a connessioni wi-
     fi, divenendo così supporto per l’evoluzione verso le
     “smart cities”
Illuminazione a LED: Comune di Lecco
•   Il Comune di Lecco nel 2016 ha conseguito l’
    AWARD ECOHITECH, Premio ai Comuni “virtuosi”
    nell’illuminazione pubblica e nel risparmio
    energetico

•   Oltre ad una massiva sostituzione delle vecchie
    lampade (complessivamente 1710 corpi illuminanti)
    e ad una riduzione della potenza installata, il
    Comune di Lecco ha provveduto a realizzare dei
    corpi illuminanti di dimensioni personalizzate per
    essere utilizzabili dalle lanterne storiche presenti
    nelle vie più antiche della città

•   Il risparmio energetico è valutato in una riduzione
    del 69% dei consumi

•   sono stati installati degli interruttori orari
    astronomici che hanno sostituito i vecchi
    crepuscolari

•   l’alimentazione dei nuovi corpi illuminanti è di tipo
    biregime e consente una regolazione puntuale del
    flusso luminoso, che nelle ore notturne viene ridotto
    del 30%
Illuminazione a LED: Comune di Cesena
• il Comune di Cesena fa parte del progetto INTERREG
  Central Europe denominato “Dynamic light” che
  coinvolge enti locali, istituti universitari e aziende di 7
  paesi europei

• Nell’ambito del progetto è stata finanziata la
  riqualificazione illuminotecnica di un parco pubblico e
  di un percorso ciclopedonale

• è avvenuta la sostituzione dei punti luce con
  apparecchi LED ad alta efficienza, progettati per un
  minore inquinamento luminoso ed equipaggiati con un
  sistema di regolazione dinamica della luce sulla base
  di un sensore rilevatore di presenza. Il flusso luminoso
  viene regolato in corrispondenza del passaggio o della
  presenza di persone nell’area. In assenza di traffico i
  lampioni garantiscono una luce minima, sufficiente alla
  sicurezza dell’area, mentre l’intensità luminosa si
  accresce all’avvicinarsi anche di un solo passante,
  rimanendo tale per il tempo preimpostato di 5-6
  minuti. L’aumento di luce è graduale e quasi
  impercettibile, ma la luminosità a terra praticamente
  raddoppia, garantendo la miglior visibilità.

• L’utilizzo combinato della tecnologia LED e del
  sensore di rilevamento presenze permetterà un
  risparmio di circa il 77% rispetto al precedente
  sistema di illuminazione tradizionale
Non solo LED: Mantova
•   Anche a Mantova il progetto INTERREG
    “Dynamic light” ha consentito la
    realizzazione di un nuovo impianto di
    illuminazione interno al Bosco Virgiliano,
    un grande parco commemorativo della
    città.

•   la riqualificazione strutturale di 56 punti
    luminosi è avvenuta con l'inserimento di
    lampioni a tecnologia LED “Full Cut-Off”,
    equipaggiati con luce bio-dinamica
    (2.700K ÷ 4.000K), risolvendo una delle
    principali critiche all’illuminazione a LED.

•   Il sistema è dotato di telecontrollo e
    sistema di image detection mediante unità
    video intelligenti installate sui punti luce.

•   Il progetto ha previsto la realizzazione della
    infrastruttura di fibra ottica per creare
    spazi serviti da connessione Wi-Fi
    all'interno dell'area verde.
Verso le smart cities…

•   Il Comune di Bollate ha
    affidato alla propria società
    partecipata il compito di
    provvedere alla sostituzione di
    tutti i corpi illuminanti presenti
    in città (circa 5500)

•   I nuovi impianti sono funzionali
    per estendere la rete wi-fi e la
    videosorveglianza, ma sono
    anche predisposti per ospitare
    rilevatori di Pm10
Verso gli smart villages…
•   I 32 comuni della Comunità
    Montana “Triangolo del
    Lario” (quasi tutti con meno di
    5000 abitanti ) hanno ottenuto
    quasi 7 milioni di euro da Regione
    Lombardia per rinnovare e
    migliorare la pubblica
    illuminazione con la tecnologia
    led; contestualmente verranno
    realizzati sistemi di
    videosorveglianza su tutti gli
    edifici pubblici (municipi, scuole,
    palestre)

•   Sui nuovi pali sarà possibile
    istituire, ampliare o rinnovare la
    rete wi-fi
Oltre l’illuminazione pubblica: le scuole
                  a LED
 •   L’estensione della tecnologia LED agli edifici scolastici è una
     nuova prospettiva dell’efficientamento energetico di Comuni e
     Province

 •   Si tratta di un passaggio piuttosto delicato poiché le scuole
     sono un posto di lavoro particolare in cui accanto ai lavoratori
     strettamente intesi sono presenti alunni per lo più minorenni

 •   l’attenzione alla salute è quindi molto elevata e la sensibilità
     delle famiglie sugli ambienti in cui si trovano i figli costituisce
     un fattore da tenere in grande considerazione

 • Finora gli esempi di conversione all’illuminazione a LED delle
     scuole sono limitati
Oltre l’illuminazione pubblica: le scuole
                      a LED

•   Presso la scuola dell’infanzia di Colle
    Scorrano nel Comune di Pescara, il progetto
    innovativo Led intelligenti si fonda su un
    dispositivo optoelettronico tale da sfruttare le
    proprietà ottiche di alcuni materiali
    semiconduttori per produrre energia
    luminosa.
•   L’illuminazione della scuola è collegata
    attraverso una rete wireless che consente di
    ottimizzare tutti i consumi. In particolare
    riduce l’intensità della luce emessa in base
    alla luce naturale e mediante sensori rileva la
    presenza di persone all’interno dell’aula,
    spegnendosi quando è vuota.
•    In proiezione il sistema consente
    l’abbattimento del 76,02% del consumo
    totale annuo dell’edificio.
Oltre l’illuminazione pubblica: le scuole
                      a LED
•   La scuola media “Ugo Guidi” di Forte dei
    Marmi (Lucca) è stata interessata da un
    intervento di restyling per un’illuminazione
    completamente LED
•   Si tratta di un progetto pilota con l’obiettivo
    importante di risparmio energetico
    (superiore al 20%), con valutazione dei
    risultati dopo un anno dall’avvio
•   Nelle aule e nei corridoi della scuola sono
    stati installati dispositivi intelligenti: nei
    corridoi dei sensori di presenza per
    l’accensione automatica delle luci al
    passaggio mentre nelle aule dei sistemi di
    controllo per regolare l’intensità luminosa a
    seconda della luce provenienti dalle grandi
    vetrate.
•   I sistemi installati nelle aule sono stati
    studiati per garantire un mantenimento
    costante ed ottimale del comfort e
    dell’illuminazione sui banchi scolastici.
Buone pratiche “amministrative”
•   Le difficoltà dei comuni di piccole e
    medio-piccole dimensioni nella
    sostituzione dei vecchi impianti con
    nuovi impianti di illuminazione a LED
    sono prevalentemente di natura
    economica e amministrativa

•   la Provincia di Brescia, attraverso il
    Centro Innovazione e Tecnologia, ha
    coordinato la presentazione di un
    progetto di riqualificazione
    dell’illuminazione pubblica che
    coinvolge 21 Comuni e 23.540 punti
    luce.

•   Il progetto ha ottenuto il contributo di
    € 6.020.902,38 nell’ambito del bando
    “Lumen” di Regione Lombardia
Buone pratiche “amministrative”

•   la Città metropolitana di Venezia ha promosso il progetto
    AMICA-E finanziato dalla Commissione Europea
    nell’ambito del programma ELENA-BEI (Banca Europea
    degli Investimenti) che utilizza fondi comunitari per
    supportare opere di efficientamento energetico e di
    produzione di energia da fonti rinnovabili in 25 Comuni.

• Il progetto serve in particolare ad assumere esperti esterni
    in ambito tecnico, legale ed amministrativo necessari per:

• condurre audit sulle reti di illuminazione pubblica da
    riqualificare: sviluppando progetti di fattibilità

• aggregare gli interventi previsti in un programma di
    investimento

• supportare la predisposizione ed il lancio della gara per la
    selezione della ESCo (Energy Service Company)
    incaricandola di eseguire le opere e sostenere gli
    investimenti e la manutenzione degli impianti

• supportare i comuni nella formulazione e sottoscrizione dei
    contratti con le ESCo

• monitorare e controllare i lavori della ESCo e delle
    prestazioni delle opere
Grazie per l’attenzione
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