Malattie infiammatorie croniche intestinali, guardando al futuro - Febbraio 2023
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Introduzione La transizione dall’età pediatrica all’adulto, le nuove linee guida sull’utilizzo dei farmaci biologici, le novità sull’ap- proccio chirurgico, l’impatto del Covid sulle persone affet- te da malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI) e l’importanza della vaccinazione anti-covid ma anche nuovi dati derivanti dalla vita reale su molecole innovative e l’im- portanza delle cellule staminali nella malattia perianale. Questi ed altri importanti temi in ambito di MICI sono stati affrontati durante la XIII edizione del congresso nazionale della società scientifica IG-IBD (Italian Group for the study of Inflammatory Bowel Disease) che si è tenuto a Riccione lo scorso 1-3 dicembre. Le malattie infiammatorie croniche intestinali, malattia di Crohn e colite ulcerosa, interessano sia pazienti pediatrici che adulti ma l’impatto e l’approccio è diverso. Per tale mo- tivo esistono team dedicati per ogni fascia d’età e riveste sempre più importanza il momento della transizione che è stato uno dei temi focali di questa edizione del congres- so. Alla fase di transizione, da quest’anno, sarà dedicato un progetto promosso e curato da IG-IBD, assieme alla So- cietà Italiana di Gastroenterologia Epatologia e Nutrizione Pediatrica (SIGENP) e all’associazione dei pazienti AMICI Italia. Oltre a censire i Centri pediatrici presenti sul terri- torio, lo scopo è sensibilizzare i sanitari affinché vi sia una standardizzazione del metodo e una corretta continuità as- sistenziale. Durante il congresso sono state presentate le nuove Linee guida IG-IBD per l’uso dei farmaci biologici per i pazienti con malattia di Crohn, stilate dalla Società, a valle di uno studio iniziato nel 2019. Il lavoro sarà poi oggetto di pubbli- cazione su riviste di rilevanza internazionale. La Società prevede, inoltre, nel corso del 2023, di realizzare una Consensus Delphi relativa all’uso dei farmaci biologici associati a manifestazioni extra intestinali reumatologi- che, in collaborazione con la Società Italiana di Reuma- tologia (SIR). Oggi si registrano dei passi in avanti sia nella chirurgia sia nel trattamento farmacologico della malattia di Crohn, gra- zie all’uso dei biologici e anche nell’uso delle cellule stami- nali autologhe ed eterologhe nel trattamento della malattia perianale. I risultati degli ultimi studi sono stati presentati in appositi simposi durante l’evento. 2
Il congresso è stato un momento di condivisione impor- tante riguardo gli ultimi dati di studi condotti dalla società scientifica anche sull’impatto del Covid e della vaccinazio- ne contro l’infezione da Sars-Cov-2. L’’andamento dell’infe- zione nei pazienti affetti da MICI non era differente rispetto a quello della popolazione generale, per quanto riguardava il tasso di polmoniti, il ricovero in terapia intensiva e di mortalità. I vaccini contro questo virus sono efficaci sia per la popolazione sana sia per le persone affette da MICI come evidenzia lo studio multicentrico ESCAPE. In questo VideoReportage, nato dalla collaborazione tra la testata giornalistica Pharmastar e Health Meeting Group, segreteria organizzativa di IG-IBD, troverete dettagli e mag- giori informazioni riguardo questi ed altri temi approfondi- ti attraverso articoli e videointerviste agli esperti. Buona lettura e buona visione! Emilia Vaccaro Giornalista medico-scientifico Pharmastar Elisabetta Gramolini Ufficio Stampa IG-IBD 3
Sommario 06 Crohn e colite ulcerosa in aumento anche in giovane età, cruciale il passaggio dal pediatra all’età adulta 11 Malattia di Crohn, al congresso IG-IBD le nuove linee guida sull’uso dei farmaci biologici Vaccini anti Covid-19, risposta anticorpale elevata 13 anche nei pazienti con malattia di Crohn e colite ulcerosa 16 Malattia di Crohn perianale, ottimi risultati grazie alle cellule staminali autologhe 19 Malattie infiammatorie croniche intestinali, rassicuranti i nuovi dati di real world evidence 21 Video reportage 5
Crohn e colite ulcerosa in aumento anche in giovane età, cruciale il passaggio dal pediatra all’età adulta Al cammino che porta ragazze e ragazzi da un centro pe- diatrico, dedicato alle malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI), ad uno destinato agli adulti è stata dedicata l’ultima sessione del XIII Congresso nazionale dell’Italian Group For The Study Of Inflammatory Bowel Disease (IG-IBD). Alla fase di transizione, da quest’anno, sarà dedicato un pro- getto promosso e curato da IG-IBD, assieme alla Società Ita- liana di Gastroenterologia Epatologia e Nutrizione Pediatrica (SIGENP) e all’associazione dei pazienti AMICI Italia. Oltre a censire i Centri pediatrici presenti sul territorio, lo scopo è sensibilizzare i sanitari affinché vi sia una standardizzazio- ne del metodo e una corretta continuità assistenziale. “L’incidenza delle diagnosi in età pediatrica delle malattie infiammatorie croniche intestinali sta crescendo in Italia”, rammenta Flavio A. Caprioli, Segretario Generale dell’IG-I- BD, professore associato all’Università degli Studi di Milano e medico gastroenterologo presso la Fondazione IRCSS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. “Sviluppa- re le conoscenze e creare standard nazionali che instradino il processo di transizione è quindi prioritario”. “L’età della transizione corrisponde alla fase di passaggio dall’adolescenza all’età adulta, fra i 16 e i 18 anni, quando inizia ad esserci una adeguata conoscenza di se stessi, del- la malattia e una sufficiente maturità per essere in grado di comprendere le problematiche legate alla patologia e le modalità di trattamento. Esiste inoltre una necessità or- ganizzativa, in quanto i Centri pediatrici possono gestire i pazienti fino al compimento dei 18 anni”, spiega la profes- soressa Fabiana Castiglione, responsabile della IBD Unit di Gastroenterologia dell’Azienda Ospedaliera Universita- ria “Federico II” di Napoli, membro del progetto per conto di IG-IBD. Dal 2012, presso l’Azienda ospedaliera partenopea, è attivo l’Ambulatorio di Transizione delle MICI che consente il passaggio organizzato e condiviso dei pazienti dal Centro di riferimento dell’età pediatrica a quello diretto dalla pro- fessoressa per i pazienti adulti. 6
“È una fase - continua la professoressa - molto delicata nel- la storia clinica del paziente, per la quale occorre la colla- borazione e la gestione da parte del pediatra, dell’infermie- re, del gastroenterologo, del chirurgo e del nutrizionista. In tale fase del percorso assistenziale, infatti, la conoscenza riguardo la storia clinica del paziente deve essere trasferita al gruppo multidisciplinare che lo avrà in carico”. “Negli ultimi 20 anni, l’esordio delle malattie nel 25% dei casi si è spostato nella età pediatrica e adolescenziale”, spiega il professor Paolo Lionetti, responsabile della strut- tura complessa di gastroenterologia e nutrizione dell’Ospe- dale pediatrico Meyer di Firenze, past president della SI- GENP e ordinario dell’Università di Firenze, che ha attivato un ambulatorio congiunto dodici anni fa. Il professor Lio- netti sottolinea come uno dei problemi in particolare che la malattia di Crohn porta con sé è la scarsa crescita perché il bambino non cresce adeguatamente nel 40% dei casi. “In pediatria abbiamo raccolto un’ottima esperienza dalla terapia nutrizionale”, afferma Lionetti. “Come trattamento di prima linea usiamo una dieta liquida esclusiva, capace di indurre la remissione. Negli ultimi anni abbiamo iniziato, inoltre, in aggiunta ai farmaci, ad usare una dieta specifica per la malattia di Crohn che sta dando risultati incoraggian- ti. È una dieta che esclude prodotti processati dall’industria. Nell’adulto la terapia nutrizionale è scarsamente accettata 7
ma negli anni noi pediatri ci auguriamo che le terapie di supporto nutrizionali, applicate in pediatria, possano es- sere impiegate anche nell’età adulta, partendo dai pazienti che hanno avuto l’esordio in età pediatrica”. “I farmaci che usiamo nel bambino sono gli stessi usati per l’adulto, tuttavia, va ricordato come in alcune fasi, ad esempio, prima della pubertà, sia importante tenere sotto controllo l’infiammazione che da sola riduce la crescita. In secondo luogo, per la popolazione pediatrica occorre fare il possibile al fine di garantire la crescita e lo sviluppo pu- berale. Abbiamo la necessità di lavorare con i farmaci e le terapie nutrizionali per controllare l’andamento della ma- lattia”, aggiunge la professoressa Marina Aloi, associato di Pediatria presso la Sapienza Università di Roma e respon- sabile del Registro nazionale delle Ibd pediatriche della SI- GENP, che sottolinea come uno dei grandi problemi ancora esistenti sia il fatto che “dall’approvazione di un nuovo far- maco passano almeno cinque anni prima che venga vali- dato anche per l’età pediatrica. Molto spesso, siamo costret- ti per questo a usare farmaci off label”. Per avviare il processo di transizione servono dei requisiti minimi. “L’età – precisa Castiglione - intorno ai 18 anni, per consentire al pediatra di preparare il ragazzo, uno o due in- contri in presenza che coinvolgano il paziente, la famiglia, gli specialisti del centro pediatrico e dell’adulto ed un’epi- crisi dettagliata, con particolare riferimento alla scheda farmacologica. Questa organizzazione è facilitata quando le due strutture sono ubicate nella stessa azienda ospeda- liera. In alternativa, la presentazione del caso può avvenire per via telematica accompagnata da epicrisi scritta e det- tagliata anamnesi farmacologica, dato che in età pedia- trica la malattia può presentarsi in forma più aggressiva e richiedere l’impiego di strategie terapeutiche diversificate. La condizione ideale resta quella dell’incontro multidisci- plinare in presenza al fine di cominciare a preparare il ra- gazzo e la sua famiglia a lasciare il gruppo pediatrico”. Una delle barriere che limitano una transizione efficace è proprio il forte legame che il paziente ha avuto con il pe- diatra e la necessità di trasmettere fiducia e rassicurazione sul trasferimento di conoscenza e di informazioni per ga- rantire continuità di cura. “La fase di transizione - commenta Lionetti - serve anche per responsabilizzare il paziente e informarlo affinché, una volta avvenuto il passaggio al centro per l’adulto, sia capa- ce di rapportarsi con gli specialisti, gestire le visite e pro- 8
seguire con il controllo della malattia. È una tappa fonda- mentale per la crescita personale de ragazzi, non solo per il loro percorso terapeutico”. Un altro punto cardine è lo stato di malattia della persona: “Si cerca – afferma Castiglione - di trasferire il paziente in una fase di remissione e di stabilità per non aggiungere ul- teriori fattori di rischio psicologici derivanti dal cambia- mento di terapie in un momento della storia della patologia già di per sé difficile da affrontare”. Il pericolo di una transizione inadeguata è che il paziente possa dimostrare una scarsa aderenza alle terapie e una ri- dotta compliance. “Le malattie infiammatorie croniche in- testinali – ricorda la specialista - hanno fasi di remissione ma anche frequenti riacutizzazioni o complicanze che ri- chiedono l’attenzione immediata dello specialista”. A mag- gior ragione, “abbiamo necessità di standardizzare il fol- low-up in questa particolare età, identificando dei modelli di approccio che possano essere vantaggiosi per il paziente e per il medico che lo ha in cura”. Fondamentale sarà quindi il supporto dell’Associazione dei pazienti. “La crescente incidenza delle malattie croniche - dichiara Giuseppe Coppolino, presidente di AMICI Italia - pone importanti sfide al sistema socio-sanitario, eviden- ziando l’importanza del ruolo del coinvolgimento attivo del paziente e dei suoi familiari nel processo di cura, con l’o- biettivo di ridurre i costi a carico della sanità e delle fami- 9
glie e di promuovere la salute e il benessere in situazioni di malattia. La presenza di IBD nell’età adolescenziale può costituire un grave ostacolo allo sviluppo fisiologico, psico relazionale e sessuale. Il passaggio dalla gestione pediatri- ca alla gestione adulta deve necessariamente tenere conto del particolare periodo maturativo e del cambio di ‘abitu- dini assistenziali’ e rappresenta un periodo di vulnerabili- tà, per cui un programma di transizione condiviso tra pe- diatri e gastroenterologi dell’adulto ne migliora la prognosi clinica e psicosociale. Chiedere al paziente e alla famiglia le aspettative al passaggio all’età adulta, discutere con loro il piano di transizione, collaborare con il gastroenterologo pediatra prima della transizione, organizzando sessioni di transizione e di informazione per i nuovi pazienti ‘trasferi- ti’, prevedere un lungo e adeguato tempo per la prima visi- ta sono alcuni degli elementi che riteniamo fondamentali. Così come valutare con la famiglia se il paziente è in grado di affrontare autonomamente la gestione dell’età adulta o se dovrà essere ancora presente. L’obiettivo è l’autonomia ma il processo deve essere graduale”. 10
Malattia di Crohn, al congresso IG-IBD le nuove linee guida sull’uso dei farmaci biologici La sicurezza dei farmaci biologici nelle malattie infiamma- torie croniche intestinali è stato uno dei temi focali del XIII Congresso nazionale dell’Italian Group For The Study Of Inflammatory Bowel Disease (IG-IBD). “L’interesse – sottolinea Flavio A. Caprioli, Segretario Ge- nerale dell’IG-IBD, professore associato all’Università degli Studi di Milano e medico gastroenterologo presso la Fonda- zione IRCSS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano – verso questo tipo di patologie sta crescendo ma il nostro compito è migliorare ulteriormente le competenze nella gestione della malattia da parte del personale sani- tario, estendere la consapevolezza nelle istituzioni, nel- la popolazione e nei pazienti, ed accrescere il numero di specialisti che si dedicano anche in maniera strumentale all’attività clinica e chirurgica”. All’aumento delle diagno- si, la Società scientifica vuole rispondere con una offerta migliore, dal punto di vista formativo e culturale. “In parti- colare – dice - il nostro obiettivo è proporre una formazione più mirata affinché le malattie vengano diagnosticate sem- pre più in fase precoce”. Nella prima della tre giorni a Riccione, sono state presenta- te le nuove Linee guida IG-IBD per l’uso dei farmaci biologici per i pazienti con malattia di Crohn, stilate dalla Società, a valle di uno studio iniziato nel 2019. Il lavoro sarà poi ogget- to di pubblicazione su riviste di rilevanza internazionale. “Si tratta – precisa - della seconda parte delle Linee guida che l’IG-IBD dedica al trattamento delle malattie infiam- matorie croniche intestinali con farmaci biologici, dopo quelle presentate al congresso 2021 relative alla rettocolite ulcerosa. Il documento è stato realizzato sulla base della metodologia GRADE, riconosciuto a livello internazionale, per una valutazione oggettiva delle evidenze disponibili”. “Questo documento vuole dare una visione d’insieme sulle terapie avanzate nella malattia di Crohn. Molto lavoro però è ancora da fare per avere chiaro il posizionamento dei far- maci nelle varie linee terapeutiche”, spiega il dottor Fabio Macaluso, gastroenterologo presso l’IBD Unit dell’Azienda ospedaliera “Villa Sofia-Cervello” di Palermo, uno dei sei componenti del comitato coordinatore delle Linee guida, insieme al dottor Ambrogio Orlando, responsabile IBD Unit della A.O. Ospedali Riuniti “Villa Sofia-Cervello” di Palermo, 11
il professor Alessandro Armuzzi, responsabile del Centro IBD dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano e professore ordinario di gastroenterologia presso la Humanitas Univer- sity e attuale Segretario della European and Colitis Organi- sation (ECCO), al dottor Claudio Papi e al dottor Stefano Festa, gastroenterologi della UOC di Gastroenterologia Asl Roma 1 - UOS Malattie Infiammatorie Intestinali “S. Filippo Neri” di Roma, e alla dottoressa Daniela Pugliese, gastro- enterologa del Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” IRCCS e membro del comitato scientifico dell’IG-IBD. “Le Linee guida – continua Macaluso - prendono in conside- razione i vari setting clinici nei quali possono essere usati i farmaci biologici, cioè l’induzione della remissione, il mante- nimento della remissione stessa ma anche la malattia peria- nale e la prevenzione della recidiva post chirurgica. Ci augu- riamo che la pubblicazione possa rappresentare un punto di riferimento per i medici che trattano le malattie infiammato- rie croniche intestinali, per avere una indicazione chiara per l’utilizzo dei farmaci biologici nella malattia di Crohn”. La Società prevede, inoltre, nel corso del 2023, di realizzare una Consensus Delphi relativa all’uso dei farmaci biologici associati a manifestazioni extra intestinali reumatologi- che, in collaborazione con la Società Italiana di Reuma- tologia (SIR). Altro tema con cui si è aperto il Congresso è stato, come ogni anno, la collaborazione fra la IG-IBD e l’Associazione dei pazienti, rappresentati dalla AMICI Onlus. La partner- ship ha dato luogo finora a numerose iniziative scientifi- che e di sensibilizzazione verso le malattie infiammatorie croniche intestinali. 12
Vaccini anti Covid-19, risposta anticorpale elevata anche nei pazienti con malattia di Crohn e colite ulcerosa I vaccini anti Sars-Cov-2 sono efficaci sia per la popolazione sana sia per le persone affette dalle malattie infiammato- rie croniche intestinali (MICI). A dirlo è lo studio multicen- trico, dal titolo ESCAPE, promosso e condotto dall’Italian Group For The Study Of Inflammatory Bowel Disease (IG-IBD), presentato durante il XIII Congresso nazionale della Società scientifica. Il lavoro ha coinvolto 25 centri e valutato la risposta ai vac- cini in 1076 pazienti con MICI e in un gruppo di controllo, composto da 1126 persone sane. I risultati, contenuti in un articolo pubblicato sulla rivista Digestive and liver disease, dimostrano che la riposta anticorpale nei pazienti è stata alta, anche se significativamente più bassa rispetto ai sani. “Nei pazienti con MICI, il tasso di risposta di sieropositività è risultato del 92,1% mentre nei sani è stato pari al 97%. C’è quindi una differenza nei tassi di sieroconversione dopo il vaccino fra chi ha la malattia e chi invece è sano”, spiega dottor Ambrogio Orlando, responsabile della IBD Unit del- la Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti “Villa Sofia-Cer- vello” di Palermo. 13
Lo studio si è spinto anche nell’osservazione del tasso di sieroconversione nei pazienti con MICI sottoposti a terapia immunosoppressiva, scoprendo come non ci sia alcuna differenza con i pazienti con MICI che non praticano tale terapia. “Ci siamo accorti – commenta Orlando - che la ri- duzione della sieroconversione era indipendente dai trat- tamenti immunosoppressivi e quindi era legata intrinseca- mente alla malattia infiammatoria intestinale invece che al trattamento. Solo nella valutazione dei vari sottogruppi di trattamento è emersa una lieve riduzione del tasso fra coloro che erano trattati con farmaci biologici anti-TNF Alfa. Questi ultimi essendo potenti immunosoppressori, potrebbero aver condizionato il sistema immunitario nella produzione di anticorpi rispetto a chi non li assumeva”. Sempre in base ai risultati emersi dallo studio, i ricercatori hanno potuto identificare i fattori che favoriscono la ricom- parsa dell’infezione da SARS-CoV-2 fra i pazienti con MICI, dopo la seconda dose di somministrazione del vaccino. Ol- tre alla mancanza di sieroconversione, cioè alla produzio- ne di anticorpi, gli altri fattori sono risultati l’età giovanile, da correlare al fatto che i ragazzi si muovono di più e hanno maggiori occasioni di incontro, e l’essere ex fumatori. I pazienti affetti da IBD non sembrano essere ad aumentato rischio di sviluppare infezione da Sars-CoV-2 e non sembra- no avere un andamento peggiore dell’infezione rispetto alla popolazione generale. Questi dati emergono da una serie di studi clinici, tra cui quelli condotti sin dalle prime fasi della pandemia da IG-IBD. “Lo studio IG-IBD è stato il primo del mondo a valutare il decorso di Covid-19 nei pazienti affetti da malattie infiam- matorie croniche intestinali e il possibile ruolo delle tera- pie. Lo studio, che ha incluso 79 pazienti, identificati su tutto il territorio nazionale, ha dimostrato che l’andamento dell’infezione nei pazienti affetti da MICI non era differen- te rispetto a quello della popolazione generale, per quanto riguardava il tasso di polmoniti, il ricovero in terapia inten- siva e di mortalità; i fattori di rischio identificati dallo stu- dio per andamento clinico peggiore erano l’età avanzata, le comorbidità, l’attività di malattia e l’utilizzo di corticoste- roidi”, afferma dottoressa Cristina Bezzio, gastroenterolo- ga presso l’Ospedale di Rho (MI) afferente all’Azienda Socio Sanitaria Territoriale Rhodense. “Negli anni successivi altri studi hanno sostanzialmente confermato questi dati, anche se è emerso anche da altre casistiche che il tasso di ospedalizzazione nei pazienti con IBD e Covid-19 è maggiore rispetto a quello della popola- 14
zione generale – prosegue la dottoressa Bezzio – e che, per quanto riguarda le terapie, sembrerebbe che solamente i corticosteroidi siano associati a un maggior tasso di ricove- ri ospedalieri, di ricovero in terapia intensiva e di mortalità.” Da studi successivi è emerso addirittura che i farmaci bio- logici usati per il trattamento delle MICI, in particolare gli anti TNF alpha, potrebbero avere un ruolo protettivo sulle forme più gravi dell’infezione. Ciò potrebbe essere spiegato dal fatto che “la terapia con anti-TNF alpha potrebbe bloc- care la cascata infiammatoria innescata dal virus, che si scatena nelle forme più gravi di covid-19”. Alla luce di questi dati, le linee guida internazionali racco- mandano di non sospendere preventivamente le terapie im- munomodulanti che i pazienti con MICI assumono, al fine di evitare riattivazioni della malattia intestinale, reale fattore di rischio per andamento peggiore dell’infezione da SARS-CoV-2. 15
Malattia di Crohn perianale, ottimi risultati grazie alle cellule staminali autologhe Gli ultimi progressi nella gestione chirurgica e medico-far- macologica della malattia di Crohn perianale sono stati al centro della quarta sessione del XIII Congresso nazionale dell’Italian Group For The Study Of Inflammatory Bowel Disease (IG-IBD). La malattia di Crohn si caratterizza per la formazione di aree d’infiammazione lungo tutto il tratto digerente, dalla bocca all’ano, e non sono escluse possibili localizzazioni perianali e del tratto esofago-gastrico. Essendo una patolo- gia cronica non si può guarire ma grazie alle terapie a di- sposizione, la malattia può andare incontro ad una remis- sione prolungata. Le stime più recenti parlano di 130mila persone affette in Italia. Di queste, il 25% manifesta anche la malattia perianale, vale a dire oltre 32mila. La maggior parte sono pazienti giovani, che vivono l’esordio dei sinto- mi fra i 20-30 anni, con conseguenze invalidanti sulla vita sociale, relazionale e lavorativa. Oggi si registrano dei passi in avanti sia nella chirurgia sia nel trattamento farmacolo- gico, grazie all’uso dei biologici. “La novità più recente per il trattamento della malattia perianale è rappresentata dall’uso delle cellule stamina- li autologhe ed eterologhe”, afferma il professor Gilberto Poggioli, Direttore del Dipartimento Medico chirurgico delle malattie digestive, epatiche ed endocrino-metaboli- che dell’IRCCS Sant’Orsola e ordinario dell’Università degli Studi “Alma Mater” di Bologna. “Le autologhe, che vengono prelevate da tessuto adiposo dell’addome, poi frazionate e iniettate localmente dove ha origine la fistola, ci hanno dato risultati finora eccellenti, confermati da risonanza magne- tica, su 90 pazienti e abbiamo già registrato un follow-up di quattro anni in cui le recidive sono limitate. Per quanto ri- guarda le eterologhe, invece, abbiamo usato un farmaco ad uso compassionevole(data la mancata autorizzazione) su un numero più ristretto di pazienti che avevano un pregres- so di diversi interventi chirurgici non risolutivi. Gli outco- me sono buoni in termini di efficacia perché le fistole sono state completamente chiuse nella maggior parte dei casi. Il farmaco appare promettente ma per ottenere un’evidenza tuttavia occorrerà aspettare”. Al di là di queste ultimissime novità, in generale, negli ul- timi due decenni, la chirurgia e la farmacologia hanno ap- 16
portato dei cambiamenti radicali per la condizione di vita dei pazienti “Oggi – osserva il professor Poggioli - è possibi- le chiudere le fistole e sostenere la formazione di tessuto cicatriziale mentre in passato era possibile solo control- lare lo stato dell’infezione. La chirurgia, in particolare nei pazienti che non manifestano malattia a livello del retto, risolve nel 90% delle fistole. Nella malattia del retto, invece, il rischio delle recidive è alto e nel 30-40% dei casi è neces- sario togliere il retto e procedere con una stomia”. “La terapia farmacologica della malattia perianale ha l’o- biettivo di determinare la chiusura delle fistole comples- se dopo bonifica chirurgica della sepsi. Ad oggi, i farmaci che hanno dimostrato maggiore efficacia rimangono gli anti-TNF Alpha, in particolare l’infliximab”, osserva Sara Renna, medico gastroenterologo dell’unità operativa di malattie infiammatorie croniche dell’intestino dell’Az. Ospedaliera Villa Sofia-Cervello di Palermo. Della necessità di trattare la malattia perianale attraverso un approccio multidisciplinare parla il professor Paolo Gion- chetti, Direttore della SSD Malattie infiammatorie croniche intestinali dell’IRCCS Sant’Orsola e associato di Medicina interna dell’Università degli Studi “Alma Mater” di Bologna. 17
“La malattia – commenta il professor Gionchetti - va gesti- ta in primo luogo dal medico gastroenterologo e dal chi- rurgo, che discutono delle strategie migliori, ma anche dal radiologo, capace di eseguire delle risonanze magnetiche pelviche. La malattia perianale può alterare in maniera si- gnificativa la qualità della vita dei pazienti. Possono essere interessati da questa complicanza fino al 25% dei pazienti che presentano dolore anale e spesso fanno fatica a stare seduti e a muoversi, creando grossi problemi ad avere una normale vita sociale e relazionale”. “Come equipe – continua - seguiamo i pazienti in un ambu- latorio congiunto medico-chirurgico. Il primo passo è quel- lo di bonificare l’area perianale con intervento chirurgico che dreni l’infezione e determini l’assenza di infezione re- sidua, successivamente si decide la strategia migliore, che nel caso di una malattia luminale spenta può consistere nel tentativo di riparazione chirurgica diretta (flap mucoso di avanzamento, uso di protesi biologiche etc.), nel caso ci sia malattia luminale attiva allora la scelta cadrà sulla terapia con farmaci biologici che possono controllare sia la malattia perianale che quella luminale. Se anche con i biologici non si ottiene la chiusura delle fistole, allora, si possono utilizza- re tecniche innovative con l’impiego delle cellule staminali”. 18
Malattie infiammatorie croniche intestinali, rassicuranti i nuovi dati di real world evidence Presentati durante il XIII congresso nazionale dell’IG-IBD, Italian Group for the study of Inflammatory Bowel Disease nuovi dati di Real World Evidence sull’utilizzo di ustekinu- mab nei pazienti con Malattia di Crohn e Colite Ulcerosa, che colpiscono circa 250.000 persone in Italia. Secondo l’esperienza spagnola (Registro ENEIDA) in Coli- te Ulcerosa, si evince un tasso di risposta clinica del 53% e un tasso di remissione clinica del 35% alla settimana 16. Sempre dalla stessa esperienza si riscontra che il 59% dei pazienti è ancora in trattamento con ustekinumab alla set- timana 721. In base ai dati provenienti dai registri Francesi (GETAID) e dalle esperienze italiane si conferma nei pazienti con Ma- lattia di Crohn trattatati con ustekinumab l’efficacia nei pazienti bio-naive e bio-experienced, il profilo di sicurezza, una immunogenicità molto bassa, l’efficacia nelle manife- stazioni extra-intestinali e la durable remission. Quest’ulti- mo è un aspetto cruciale per una buona qualità della vita a lungo termine2. “Questi dati confermano quanto già emerso dagli studi regi- strativi UNITI per la Malattia di Crohn e UNIFI per la Colite Ulcerosa, ovvero l’ottimo profilo di efficacia nel breve e nel lungo termine e la sicurezza nell’utilizzo di ustekinumab nei pazienti con malattie infiammatorie croniche intesti- nali”, commenta Edoardo Savarino, Professore associato di Gastroenterologia, Dipartimento di chirurgia, oncologia e gastroenterologia presso l’Università di Padova - Azienda Ospedaliera di Padova. Ustekinumab è indicato per il trattamento di pazienti adul- ti affetti da Malattia di Crohn attiva di grado da moderato a grave, che hanno avuto una risposta inadeguata, hanno per- so la risposta o sono risultati intolleranti alla terapia con- venzionale o ad un antagonista del TNFα o che hanno con- troindicazioni mediche per tali terapie e per il trattamento di pazienti adulti con Colite Ulcerosa attiva di grado da mo- derato a grave che hanno avuto una risposta inadeguata, hanno perso la risposta o sono risultati intolleranti alla te- 19
rapia convenzionale o ad una terapia biologica oppure che presentano controindicazioni mediche a tali terapie3. Ustekinumab è il capostipite della nuova classe di anticor- pi monoclonali attivi contemporaneamente su due inter- leuchine – IL-12 e IL-23 -, importanti nel processo infiam- matorio responsabile delle MICI. “La gestione delle MICI è complessa; le aspettative e le pro- spettive dei pazienti sono a volte non completamente soddi- sfatte”, spiega Maurizio Vecchi, Direttore UO Gastroentero- logia ed Endoscopia, Fondazione IRCCS Ca’Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Milano. “L’impatto della malattia sulla qualità della vita dei pazienti è notevole, sia dal punto di vi- sta fisico, che psicologico, sociale, familiare, emozionale e lavorativo. Per questo servono terapie efficaci rapidamente, con un buon profilo di sicurezza e che possano dare una re- missione duratura dei sintomi più invalidanti come l’urgen- za evacuativa, il sanguinamento e la diarrea”. 20
Video Reportage
XIII edizione del congresso di IG-IBD, i temi principali prof. Flavio Caprioli Si è da poco concluso il XIII congresso nazionale di IG-IBD e noi ci siamo fatti raccontare i tre temi principali dal prof. Flavio Caprioli, segretario nazionale della società scientifica. CLICCA E GUARDA IL VIDEO Durata: 05' 27" Malattia di Crohn, cosa dicono le linee guida sull’utilizzo dei farmaci biologici dott. Fabio Macaluso Durante il congresso IG-IBD di Riccione sono state presentate le lineeguida sull’utilizzo dei farmaci biologici nella malattia di Crohn. Ne parliamo con il dott. Fabio Macaluso. CLICCA E GUARDA IL VIDEO Durata: 05' 13" Malattia di Crohn e colite ulcerosa, cosa si intende per remissione olistica? prof. Gionata Fiorino Per le persone con malattie infiammatorie croniche intestinali è molto impor- tante raggiungere e mantenere la remissione clinica. A questo concetto oggi si affianca quello della remissione olistica. Ne abbiamo parlato con il prof. Gio- nata Fiorino durante il congresso di IG-IBD. CLICCA E GUARDA IL VIDEO Durata: 04' 04" Crohn e colite ulcerosa, quali fattori considerare nella transizione dal pediatrico all’adulto prof.ssa Fabiana Castiglione Durante il congresso 2022 di IG-IBD a Riccione si è è parlato anche della tran- sizione dall’età pediatrica all’adulto per le persone con malattie croniche in- testinali, di come effettuare questo passaggio e quali fattori considerare. Ne parliamo con la prof.ssa Fabiana Castiglione. CLICCA E GUARDA IL VIDEO Durata: 05' 16" 22
Malattie infiammatorie croniche intestinali, il presente e il futuro della ricerca prof. Sandro Ardizzone A cosa sta puntanto la ricerca nella malattia di Crohn e nella colite ulcerosa? Lo abbiamo chiesto al prof. Sandro Ardizzone durante il congresso IG-IBD di Riccione. CLICCA E GUARDA IL VIDEO Durata: 03' 14" Fistole perianali, come trattarle e quando ricorrere alle staminali mesenchimali prof. Paolo Gionchetti La gestione delle fistole perianali è complessa anche se oggi abbiamo a dispi- sizione molti più strumenti terapeutici. Ne parliamo con il prof. Paolo Gion- chetti a Riccione durante il congresso di IG-IBD. CLICCA E GUARDA IL VIDEO Durata: 04' 58" Ustekinumab, lunga persistenza e ottimo profilo di sicurezza nel Crohn e nella colite ulcerosa prof. Maurizio Vecchi, dott. Fabio Macaluso, prof. Silvio Danese Arrivano nuovi dati clinici e nuove evidenze che sottolineano l’importanza dell’utilizzo di ustekinumab nei pazienti con malattia di Crohn e colite ulce- rosa evidenziando il posizionamento di questo farmaco. Ne abbiamo parlato, durante la XIII edizione del congresso nazionale IG-IBD, con il prof. Maurizio Vecchi, il dott. Fabio Macaluso e il prof. Silvio Danese. CLICCA E GUARDA IL VIDEO Durata: 03' 56" Malattia di Crohn e colite ulcerosa: con ustekinumab remissione duratura nella pratica clinica prof. Edoardo Vincenzo Savarino, dott.ssa Angela Variola, dott.ssa Daniela Pugliese I dati real world evidence ci aiutano a contestualizzare l’efficacia e la sicurez- za di un farmaco nella pratica clinica di tutti i giorni. A Riccione durante la XIII edizione del congresso nazionale di IG-IBD vengono presentati nuovi dati su ustekinumab nella malattia di Crohn e nella colite ulcerosa sottolineando una remissione duratura nel tempo. Ne parliamo con il prof. Edoardo Vincen- CLICCA E GUARDA IL VIDEO zo Savarino, la dottoressa Angela Variola e la dottoressa Daniela Pugliese. Durata: 04' 53" 23
Malattia di Crohn e colite ulcerosa, come gestire la transizione dall’età pediatrica all’adulto prof. Paolo Lionetti Ci sono momenti della vita difficili di per sé, le cose si complicano quando si è affetti da una malattia cronica come le malattie infiammatorie croniche intestinali. Durante il congresso IG-IBD di Riccione si è parlato anche della transizione dall’età pediatrica all’adulto e noi abbiamo approfondito il tema con il prof. Paolo Lionetti. CLICCA E GUARDA IL VIDEO Durata: 05' 28" Malattia di Crohn e colite ulcerosa, qual è stato l’impatto del Covid? dott.ssa Cristina Bezzio Quale è stato l’impatto del Covid sulle persone che vivono con le malattie in- fiammatorie croniche intestinali? Se ne è parlato a Riccione durante la XIII edizione del congresso di IG-IBD e noi abbiamo approfondito il tema con la dott.ssa Cristina Bezzio. CLICCA E GUARDA IL VIDEO Durata: 03' 43" Vaccino Covid: efficacia leggermente inferiore nelle persone con Crohn e colite ulcerosa dott. Ambrogio Orlando Sono sorti molti dubbi da parte dei pazienti riguardo alla vaccinazione an- ti-covid sull’efficacia e anche sulla sicurezza di questi vaccini considerando anche le terapie a cui sono sottoposte le persone con malattie infiammatorie croniche intestinali. Gli studi hanno risposto in modo tranquillizzante come ci ha spiegato il dott. Ambrogio Orlando durante il congresso di IG-IBD. CLICCA E GUARDA IL VIDEO Durata: 03' 43" Qual è il futuro dell’endoscopia nelle IBD insieme alle nuove tecnologie? Prof. Gian Eugenio Tontini Intervista al Prof. Gian Eugenio Tontini, associato Università di Milano e ga- stroenterologo Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. CLICCA E GUARDA IL VIDEO Durata: 01' 24" 24
Malattia di Crohn e colite ulcerosa, gli studi sull’asse intestino-cervello Prof.ssa Maria Rescigno Intervista alla Professoressa Maria Rescigno, Professore ordinario di Patologia Generale all’Humanitas University e pro Rettore Vicario con delega alla ricerca. CLICCA E GUARDA IL VIDEO Durata: 00' 36" Fistole perianali nella malattia di Crohn, quando si arriva all’approccio chirurgico? prof. Gilberto Poggioli Le fistole perianali sono le complicanze più impattanti della malattia di Crohn. Quando si arriva alla chirurgia? Se ne è parlato durante il congresso IG-IBD di Riccione e noi abbiamo approfondito il tema con il prof. Gilberto Pog- gioli. CLICCA E GUARDA IL VIDEO Durata: 03' 15" Come la lettura dei fattori esterni ci può aiutare a trovare nuovi strumenti per la cura delle IBD? Dott.ssa Federica Facciotti Intervista alla Dott.ssa Federica Facciotti, direttore del laboratorio di immu- nologia mucosale dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano. CLICCA E GUARDA IL VIDEO Durata: 01' 03" Gli unmet needs in ambito di colite ulcerosa Prof. Paolo Gionchetti Prof. Paolo Gionchetti sintetizza quando condiviso durante un Simposio sulla remissione olistica all’interno del XIII Congresso Nazionale IG-IBD. CLICCA E GUARDA IL VIDEO Durata: 01' 40" 25
Malattie infiammatorie croniche intestinali, la telemedicina come supporto a medico e paziente dott. Andrea Costantino La telemedicina ha avuto un grande sviluppo durante la pandemia da covid e in molti casi è rimasta come strumento di collegamento tra medico e pazien- te. Questo anche nelle malattie infiammatorie croniche intestinali come ci ha raccontato il dott. Andrea Costantino illustrandoci un progetto dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano durante il congresso di IG-IBD. CLICCA E GUARDA IL VIDEO Durata: 02' 38" Crohn: trattamento farmacologico della malattia perianale Dott.ssa Sara Renna Intervista alla Dott.ssa Sara Renna, gastroenterologa dell’unità operativa di malattie infiammatorie croniche dell’intestino (MICI) dell’azienda Ospedalie- ra Villa Sofia-Cervello di Palermo. CLICCA E GUARDA IL VIDEO Durata: 00' 44" Quali sono i falsi miti legati alla dieta e alla nutrizione per le IBD? Dott. Simone Saibeni Intervista al Dott. Simone Saibeni, gastroenterologo Centro MICI Ospedale di Rho ASST Rhodense. CLICCA E GUARDA IL VIDEO Durata: 01' 53" Quali sono gli errori comuni nella gestione delle malattie infiammatorie croniche intestinali? Dott. Claudio Papi Intervista al Dottor Claudio Papi, gastroenterologo IBD Unit Ospedale S.Filip- po Neri. CLICCA E GUARDA IL VIDEO Durata: 02' 45" 26
Qual è oggi in Italia il ruolo dell’endoscopia nella diagnosi e nel follow-up delle IBD? Dott. Filippo Mocciaro Intervista al Dott. Filippo Mocciaro, A.R.N.A.S. Ospedali Civico Di Cristina Ben- fratelli. CLICCA E GUARDA IL VIDEO Durata: 03' 39" Come le tecnologie dell’Imaging possono aiutare nella diagnosi delle IBD? Prof.ssa Emma Calabrese Intervista alla Prof.ssa Emma Calabrese, professore associato presso Univer- sità degli Studi di Roma Tor Vergata. CLICCA E GUARDA IL VIDEO Durata: 01' 42" Come i fattori esterni impattano sulle malattie infiammatorie croniche intestinali Dott. Ivan Monteleone Intervista al Dott. Ivan Monteleone, Ricercatore del dipartimento di Biomedi- cina e Prevenzione dell’Università Tor Vergata di Roma. CLICCA E GUARDA IL VIDEO Durata: 01' 03" 27
La collaborazione tra AMICI Italia e IG-IBD nell’aiutare i pazienti con MICI Giuseppe Coppolino Intervista a Giuseppe Coppolino, Presidente AMICI ITALIA. CLICCA E GUARDA IL VIDEO Durata: 01' 33" La remissione olistica in colite ulcerosa Dott. Ambrogio Orlando Il Dr. Ambrogio Orlando ha introdotto, insieme al Prof. Paolo Gionchetti, la ses- sione “La remissione olistica in colite ulcerosa”, in cui hanno moderato gli in- terventi della Prof.ssa Fabiana Castiglione, del Prof. Alessandro Armuzzi, del Sig. Salvo Leone e del Dott. Gionata Fiorino. CLICCA E GUARDA IL VIDEO Durata: 02' 50" 28
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