Lunedì 2 maggio a Cremona processione

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Lunedì 2 maggio a Cremona processione
Lunedì 2 maggio a Cremona
torna     la   processione
lauretana ad apertura del
mese mariano
Ritorna, dopo i cambiamenti imposti dalla pandemia, il
tradizionale pellegrinaggio cittadino al Santuario lauretano,
presso la chiesa parrocchiale di Sant’Abbondio, ad apertura
del mese di mariano. L’appuntamento è per la serata di lunedì
2 maggio, con il ritrovo fissato alle 21 in Cattedrale.

Da qui si snoderà la processione con i flambeaux che
percorrerà piazza del Comune, largo Boccaccino, via
Mercatello, corso Mazzini, corso Matteotti, vicolo Lauretano e
piazza S. Abbondio.

La preghiera mariana sarà guidata dal vescovo Antonio
Napolioni e vedrà la presenza del Capitolo della Cattedrale e,
insieme alle proprie comunità, i sacerdoti della zona
pastorale 3, in veste e cotta e stola bianca (personale da
portare).

Ad accogliere vescovo e pellegrini nella chiesa di
Sant’Abbondio sarà il parroco don Andrea Foglia. Conclusa la
preghiera del Rosario il vescovo terrà l’omelia. Quindi, al
canto del Magnificat, accompagnato dai sacerdoti presenti,
monsignor Napolioni si recherà all’interno del santuario per
l’omaggio alla Madonna Nera.

Al termine della celebrazione anche tutti i fedeli potranno
accedere alla Santa Casa e sostarvi in preghiera.

L’origine del Santuario
Lunedì 2 maggio a Cremona processione
Nel 1625 il Consiglio Generale di Cremona decretò che la città
fosse posta sotto la protezione della Vergine Lauretana di S.
Abbondio. L’anno precedente, per volere del giureconsulto Gian
Pietro Ala, si iniziò la costruzione del santuario
riproducendo la Santa Casa custodita a Loreto. Nel 1630
l’effige della Vergine Lauretana fu portata per le vie della
città in una grande processione in cui si invocò la sua
protezione per la liberazione dalla peste. Risale al 1634 la
prima incoronazione della statua; il 17 agosto 1732 si svolse
un’altra importante celebrazione quando il Capitolo Vaticano
la incluse tra le Madonne riconosciute come “coronate”.

Turismo e cultura: monumenti
diocesani i più visitati nel
weekend di Pasqua
I monumenti e i tesori dell’arte custoditi nel polo culturale
ed ecclesiastico che comprende la Cattedrale, il Torrazzo con
il suo Museo Verticale, il battistero e il nuovo Museo
Diocesano, sono stati i luoghi più visitati nel weekend della
Pasqua dai tanti turisti che hanno scelto Cremona meta per
trascorrere un momento di relax. I dati raccolti dal Servizio
di Informazioni turistiche del Comune di Cremona e pubblicati
nei giorni scorsi dal quotidiano locale “La Provincia di
Cremona” mostrano infatti la distribuzione degli accessi
turistici alla città di Cremona nei giorni tra il 16 e il 18
aprile scorsi.

È la Cattedrale di Santa Maria Assunta, con il suo fascino
monumentale e i capolavori artistici custoditi al suo interno,
a far registrare il dato più alt, con 2076 accessi, registrati
Lunedì 2 maggio a Cremona processione
peraltro solo nelle fasce orarie di apertura garantita dai
Volontari del Touring Club Italiano (dalle 12 alle 15). Segue
il Museo Verticale del Torrazzo con ben 1500 salite, mentre il
Battistero e il Museo Diocesano hanno staccato rispettivamente
620 e 200 biglietti nei giorni 16 e 18 aprile, mentre l’intero
polo dei Musei della Diocesi di Cremona è rimasto chiuso nel
giorno di Pasqua. In tutto quasi 4400 ingressi registrati
dunque in 48 ore, che confermano il grande interesse suscitato
nei turisti dal patrimonio artistico e culturale che esprime
secoli di tradizione e di devozione della comunità cristiana
cremonese.

«I dati del Sabato Santo e del Lunedì di Pasquetta – commenta
Stefano Macconi, conservatore dei Musei della Diocesi di
Cremona – confermano quanto stiamo osservando dai nostri poli,
cioè che c’è davvero un desiderio di tornare a vivere anche
gli spazi della cultura, sia da parte dei cremonesi, sia per i
turisti stranieri che finalmente stanno tornando a visitare la
città dopo il lungo periodo di chiusure e di difficoltà
causate dalla pandemia».

«Da parte nostra – aggiunge Macconi – siamo molto contenti
perché è la conferma che si sta affermando il Polo museale
ecclesiastico diocesano composto da Museo Verticale del
Torrazzo, Museo Diocesana, Battistero e naturalmente dalla
Cattedrale».

Tra gli altri luoghi di interesse cittadini, dal report spicca
il Museo del Violino, con 1010 visite, a cui si aggiungono i
395 biglietti venduti per le audizioni con strumenti della
liuteria storica in Auditorium “G. Arvedi”, mentre 424 sono
state le visite ai Musei Civici e 347 gli ingressi al Palazzo
Comunale.
Lunedì 2 maggio a Cremona processione
Acli Casalmaggiore celebra il
25 aprile con “la forza delle
donne liberate”
In occasione delle celebrazioni per la Festa della liberazione
2022, il Circolo ACLI di Casalmaggiore, in collaborazione con
ANPI e Fotocine Casalasco 1966 aps, propone una riflessione
sul tema della liberazione al femminile.

Tre donne di origine migrante, da molti anni residenti in
Italia, sono protagoniste del film intervista “Women’s
fortress. Storie di donne liberate”, la cui idea è
rappresentare la complessa capacità   tipicamente femminile di
risolvere conflitti e perseguire progetti attraverso il
riscatto personale, l’emancipazione culturale e l’indipendenza
economica. Liberazione e lavoro, connubio duro a morire, lungi
da mode e conflitti ideologici o politici. Non c’è libertà
senza lavoro giustamente retribuito e tutelato. E se non c’è
lavoro non c’è salario per dare ai propri figli un futuro
ricco di possibilità.

«In un tempo in cui la vita di tante donne in Ucraina è
segnata dall’assenza di libertà e da una guerra a tratti
definita “partigiana” -dichiara il Presidente Provinciale
delle ACLI Bruno Tagliati- le ACLI cremonesi hanno voluto
riflettere attorno al ruolo della donna nei processi di
liberazione».

E prosegue «Ci sono varie forme di conflitti e di rinascita.
Quelle in guerra sono una parte. Esiste anche la sofferenza di
tante donne che nella loro vita quotidiana lottano ogni giorno
per un futuro migliore. E di queste non si parla mai. Con
questo film abbiamo voluto mettere in luce ciò che spesso è
tacitato, partendo però non dalle ferite ma dai successi
personali, sperando diventino esempio per tante altre storie».
Lunedì 2 maggio a Cremona processione
La proiezione di “Women’s fortress. Storie di donne liberate”
avverrà il 25 aprile alle ore 15 presso il Centro Sociale
Primavera in via Formis n. 14 a Casalmaggiore.

Sabato 7 maggio visite al
Campus Santa Monica con il
FAI
Sabato 7 maggio la Delegazione FAI di Cremona propone, in
collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, la
riapertura del Campus Santa Monica, dopo il successo riscosso
in occasione delle Giornate FAI di Autunno 2021. Per
partecipare all’evento è necessario effettuare la prenotazione
sul   sito    www.faiprenotazioni.it        (link   diretto:
https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/evento/visite-al-camp
us-santa-monica-14689/), versando online un contributo di 3
euro.

Le visite si svolgono dalle ore 10 alle ore 12.45 (ultimo
ingresso ore 12) e dalle ore 14 alle ore 18 (ultimo ingresso
ore 17.20) con partenza di ogni gruppo ogni 20 minuti. Durante
la visita sarà necessario indossare la mascherina (chirurgica
o FFP2). Il ritrovo è previsto all’ingresso del Campus, in via
Bissolati 74, Cremona.

Durante l’apertura sarà possibile apprezzare non solo la
straordinaria struttura architettonica del campus e le
significative decorazioni di Robert De Longe ma anche la
Crocifissione di Cristo cinquecentesca della biblioteca emersa
durante i lavori (in foto), e gli affreschi dell’ex
refettorio, raffiguranti la Deposizione e la Caduta di Cristo.
Lunedì 2 maggio a Cremona processione
Il Campus Santa Monica

Il Campus Santa Monica si trova a pochi passi dal centro
storico di Cremona. Un tempo monastero, poi caserma militare e
campo profughi per gli sfollati della Seconda Guerra Mondiale,
rimase in stato di abbandono fino al recente intervento di
recupero, che ha restituito alla città una delle sue pagine
storiche più significative.

Attualmente il complesso è sede del campus universitario
dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, inaugurato il 25
maggio 2021 alla presenza del Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella.

Tra gli edifici che avrebbero costituito il “Parco dei
Monasteri”, il complesso di Santa Monica è il più antico e fu
fondato alla fine dell’VIII secolo dalle monache benedettine
con la dedicazione a San Salvatore. Negli ultimi decenni del
‘400 si registra il passaggio alla regola agostiniana, dando
origine al monastero femminile più grande e, per lungo tempo,
più importante della città, al punto da essere definito “duomo
delle monache”. Intorno agli anni ’80 del ‘600 si collocano
gli interventi pittorici assegnati all’artista fiammingo
Robert De Longe, raffiguranti Dio Padre, Santa Monica e
Sant’Agostino.

Dopo la soppressione settecentesca anche Santa Monica fu
convertita ad uso militare, il che comportò drastiche
trasformazioni architettoniche e la perdita di numerose opere
d’arte. Dopo aver ospitato gli sfollati della Seconda Guerra
Mondiale, l’ex monastero cremonese fu lasciato in completo
abbandono fino a tempi recenti, quando l’accurato programma di
recupero ha consentito la trasformazione del complesso in
campus universitario.
Lunedì 2 maggio a Cremona processione
Giornata della Terra, sabato
7 maggio pomeriggio di festa
a “La Isla de Burro” di
Zanengo
Sabato 7 maggio, a partire dalle 14, presso “La Isla de Burro”
di Zanengo, opera segno di Caritas Cremonese, sarà celebrata
la “Giornata della Terra”. L’iniziativa, inizialmente
programmata per il 23 aprile è stata slittata di una settimana
per le incerte condizioni meteo del fine settimana.

“La Isla de Burro” è principalmente un centro specializzato
nell’elaborazione e gestione di qualificati progetti di
Interventi assistititi con animali: attraverso la relazione
con gli asini propone percorsi educativi e di socializzazione
a persone con problemi psichici, ragazzi e bambini della
neuropsichiatria infantile, disabili, ma anche a tutti coloro
che in vite ricche di stress e fatiche cercano oasi di pace
per ricaricare energie fisiche, mentali e spirituali.

Però, fin dalla sua fondazione e ancora prima che venisse
pubblicata la rivoluzionaria enciclica di Papa Francesco
Laudato si’’, il progetto ha fatto propria anche un’altra
missione: aggregare realtà ecclesiali, associazioni,
cooperative, famiglie, singole persone, all’impegno per
promuovere una nuova cultura di responsabilità, attenzione e
custodia di tutto il creato.

Ed è in questo contesto che, passato il momento di chiusura
dovuta alla pandemia da Covid 19, l’Isla torna ad aprirsi al
pubblico per celebrare la “Giornata della Terra 2022”.
Lunedì 2 maggio a Cremona processione
Intenso e ricco il programma del pomeriggio che prevede:
possibilità di conoscere e interagire con gli asini,
sperimentando alcune attività con loro, laboratori botanici, a
tema “Terra” e ritmico/sonoro (con gli asini). Come da
tradizione, sarà poi messo a dimora e benedetto un nuovo
albero. Alle ore 18 il direttore di Caritas Cremonese, don
Pierluigi Codazzi, presiederà la Messa, celebrata all’aperto.

Fondazione Redentore, sabato
a   Castelverde   Messa   in
ricordo degli ospiti e dei
dipendenti defunti
Sabato 30 aprile, alle 16, nel giardino della Fondazione
“Opera Pia Ss. Redentore” di Castelverde sarà celebrata una
Messa in suffragio degli ospiti e dei dipendenti defunti, in
modo particolare di quanti sono deceduti durante i terribili
mesi della pandemia. Un ricordo speciale sarà riservato al
medico di struttura, dottor Alberto Omo, deceduto il 4 aprile
2020, al ragioniere Ivo Barbisotti, già vicepresidente della
Fondazione, mancato il 2 aprile 2021, e alla oss Emanuela
Melchiorri, scomparsa il 14 gennaio 2021. Preghiere di
suffragio saranno elevate anche per le asa Carmen Mori (26
dicembre 2017) e Andreina Assirati (11 dicembre 2017), morte
qualche anno fa, ma ancora nel cuore di tutti.

L’Eucaristia sarà presieduta dal presidente, don Claudio
Rasolim e concelebrata dal parroco di Castelverde, don
Giuliano Vezzosi, e dal vicario, don Matteo Bottesini. I canti
saranno animati dal coro giovanile dell’unità pastorale
Lunedì 2 maggio a Cremona processione
“Madonna della Speranza” insieme ai ragazzi di Casa San
Giuseppe.    Alla   celebrazione    sono   state   invitate
l’Amministrazione Comunale e le Associazioni di volontariato
del territorio: realtà con le quali la Fondazione sta
intessendo una fattiva e proficua collaborazione.

«È bello poter riaprire i nostri giardini – commenta il
presidente don Rasoli – per celebrare insieme l’Eucaristia
ricordando quanti ci hanno lasciato in questi anni così duri.
Questo evento, inoltre, vuole essere un segno di speranza e di
ripartenza anche se dobbiamo mantenere ancora una certa
cautela perché il Covid19 non è stato ancora vinto del tutto.
Stiamo comunque mettendo le basi per riannodare un rapporto
con il paese e il territorio che per noi è fondamentale.
Appena potremo faremo tante belle iniziative di carattere
aggregativo e ludico, ma anche culturale. La voglia di fare
c’è!».

Al termine della Messa saranno estratti i numeri vincenti
della “Grande Lotteria dell’Opera Pia”: in palio ci sono
trenta premi gentilmente offerti da esercenti e imprenditori
di Castelverde e non solo. «L’accoglienza di questa iniziativa
– continua il sacerdote – è stata grande. Non solo da parte di
chi ha donato i premi, ma anche di chi ha venduto e comprato i
biglietti: negozi, associazioni, privati cittadini. Contiamo
di arrivare a vendere tutti i 10.000 i biglietti stampati. Un
grazie va anche ai fratelli Fanti – Palmiro, Mauro e Massimo –
per il supporto decisivo a questa iniziativa. Non risolveremo
certamente i nostri problemi finanziari, ma l’aver coinvolto
così tante persone e l’aver mantenuto viva l’attenzione
dell’opinione pubblica sulla nostra Fondazione è per noi un
obiettivo fondamentale».

La manifestazione – celebrazione eucaristica ed estrazione dei
biglietti – è aperta a tutti, ma per poter accedere alla
struttura è necessario possedere il Mega Green Pass e
indossare la mascherina FFP2. Il triage sarà aperto a partire
dalle ore 15.15.
Lunedì 2 maggio a Cremona processione
In caso di maltempo l’evento si terrà nella   chiesa
parrocchiale di S. Archelao in Castelverde.

«Abbiamo bisogno di coscienze
inquiete!».     Don    Ciotti
commenta la “Laudato si'” tra
pace, ecologia e accoglienza
dei poveri
Qui la photogallery completa della serata

Un intervento appassionato, coinvolgente e a tutto tondo
quello tenuto da don Luigi Ciotti nella chiesa parrocchiale
del Maristella a Cremona nel pomeriggio di giovedì 21 aprile.
L’evento dal titolo “Laudato si’, laudato qui: pace,
giustizia, cura del creato” è stato organizzato nell’ambito
della rassegna “La Trama dei Diritti” da Pax Christi, Comunità
“Laudato si’” di Cremona, Tavola della Pace di Cremona, Libera
contro le mafie e in collaborazione con CSV Lombardia Sud.

Al suo arrivo don Ciotti è stato accolto con tanto affetto, al
quale non si è sottratto a scambiando qualche parola con tutti
e scattando foto con le tante persone presenti. Dopo
l’introduzione di Fabrizio Aroldi e don Antonio Agnelli,
sacerdote collaboratore nelle parrocchie dell’unità pastorale
Madre Nostra, hanno preso la parola per una presentazione e
per un saluto i rappresentanti delle diverse associazioni
organizzatrici.

       L’audio integrale dell’intervento di don Ciotti

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L’ampio intervento del sacerdote fondatore del Gruppo Abele e
di Libera contro le mafie è iniziato con una condanna alla
guerra e alla corsa al riarmo: «Negli anni scorsi, anche
durante la terribile pandemia, sempre più risorse economiche
sono state investite per il riarmo e questo è uno scandalo».
Non è quindi mancato un affondo sulla situazione Ucraina e in
particolare sull’accoglienza dei profughi: «Giusto accogliere
fratelli e sorelle in fuga dalla guerra, ma come mai non
abbiamo messo la testa sulle altre trentatre guerre in atto
nel mondo. Perché non toccano i nostri interessi. Questa è una
riflessione che si impone».

Dal tema della guerra è stato, quindi, collegato anche il tema
dei profughi e dei poveri: «Nell’enciclica “Laudato si’” il
papa si dimostra preoccupato ancora una volta per quello che
sta avvenendo e per la qualità della vita di tutti. Siamo
chiamati anche noi a diventare attivi per occuparci insieme
del futuro, che è un tempo che va vissuto, non sprecato perché
la vita è un tempo imprevedibile e inafferrabile».

«La crisi è unica, una crisi socio-ambientale, la strada
tracciata dal Papa è quella della conversione ecologica:
tutela della natura e dei diritti umani. È in gioco la vita! –
ha così proseguito don Luigi nel commentare l’ecologia
integrale, tema centrale dell’enciclica – con l’aggettivo
integrale il Papa sottolinea come il nostro rapporto con la
natura deve essere esteso a tutti gli ambiti della vita a
cominciare da quello sociale e relazionale: c’è allora un
grande richiamo all’accoglienza, perché non basta accorgersi
che gli altri esistono intorno a noi. Non basta però
accogliere gli altri perché dobbiamo anche sentirli dentro di
noi e anche politici in Europa dovranno un giorno rendere
conto di come mai l’Europa paga miliardi perché la Turchia si
tenga i profughi, come qualcuno dovrà dirci di tutti questi
investimenti che abbiamo fatto per la guardia costiera libica
che continua a tenere nei lager tantissime persone, come
qualcuno dovrà spiegare perché abbiamo venduto armi all’Egitto
con cinquemila persone nelle carceri e che non ci consegna la
verità su Giulio Regeni».

Il lungo intervento è terminato con un invito forte e sincero:
«Vi auguro il conflitto delle coscienze: con la coscienza è
sempre bene dialogare, a volte anche litigare in modo acceso,
perché non sia una coscienza inerme che porta a mafia e
guerra. Abbiamo bisogno di coscienze inquiete!».

Un libro sul vescovo Fiorino
Tagliaferri in occasione del
centenario della nascita
“Fiorino Tagliaferri sacerdote – Una vita per il Vangelo
animata da forte e gloriosa passione educativa” è il titolo
del libro curato da Giulio Cirignano, Anna Teresa Monari e
Ferdinando Montuschi e pubblicato da Baraldini editore.

Presentata attraverso la citazione del protagonista, “fidarsi
di Dio è il grande segreto della vita”, l’opera raccoglie
frammenti e ricordi della vita di monsignor Fiorino
Tagliaferri, vescovo di Cremona dal 1978 al 1983, in occasione
del centenario delle nascita.

«Il Vescovo Fiorino – le parole di monsignor Antonio Napolioni
sul testo edito da Baraldini – ha lasciato nei Cremonesi un
grande ricordo: uomo carismatico, dal carattere forte e
deciso, ma soprattutto un cristiano autentico. Di lui si
esaltano ancora la grande capacità di intraprendere e
coltivare i rapporti interpersonali con freschezza ed
originalità contagiose. Il distacco da Cremona fu molto
sofferto. Molti preti ricordano ancora l’accorato saluto
quando dovette lasciare la Diocesi per assumere altri impegni.
Il volume mi ha richiamato questi sentimenti
nei confronti del mio venerato predecessore».

Per ordini e informazioni contattare Baraldini Editore
all’indirizzo e-mail info@baraldini.net o telefonando al
numero 0535-99106. Prevista anche la pubblicazione di
un’edizione economica dell’opera, a cura della casa editrice
Feeria, della comunità di San Leonino.

               Scarica la brochure informativa

A Trigolo l’ultimo saluto a
Giuseppina Cattaneo, una vita
in compagnia del Signore e in
ascolto della sua Parola come
i discepoli di Emmaus
Il gran numero di persone che ha partecipato al funerale di
Giuseppina Cattaneo, per tutti semplicemente Giusi, nella
chiesa parrocchiale di Trigolo nel pomeriggio di mercoledì 20
aprile, è stata la prova più autentica del bene da lei
seminato in tutta la comunità, nei tanti anni di servizio
presso la Casa delle Figlie di Sant’Angela Merici, istituto
secolare di cui era superiora. Le esequie sono state
presiedute dal vescovo emerito Dante Lafranconi, che ha
portato la vicinanza della Diocesi e del vescovo Antonio
Napolioni, assente in questi giorni.

La celebrazione è stata concelebrata dal parroco di Trigolo,
don Marino Dalè, e alcuni altri sacerdoti, tra i quali il
vicario episcopale don Gianpaolo Maccagni e il rettore del
Seminario don Marco D’Agostino; ha prestato servizio
all’altare il diacono permanente Raffaele Ferri.

Nella sua omelia monsignor Lafranconi ha ricordato come
celebrando la memoria della morte e della risurrezione del
Signore, la si celebri partecipando alla morte di Giusi, che
già gode il volto del Signore in attesa della resurrezione
finale. Una coincidenza che ricorda che il senso ultimo della
vita è la risurrezione. Secondo Lafranconi attraverso la
lettura del Vangelo dei discepoli di Emmaus si può leggere
qualcosa che contrassegna la vita di tutti. I discepoli di
Emmaus camminavano tristi e desolati, ma quando riconoscono il
Signore scompare la tristezza, ritorna l’entusiasmo e vogliono
ritrovare gli amici con cui hanno condiviso tanti momenti di
vita con Gesù e annunciare che Gesù è veramente risorto. Da
qui discende che la gioia e il senso della vita, che lo si
trova solo in rapporto al Signore: senza di lui la vita è
triste. Giusi ha vissuto la sua vita come i due discepoli di
Emmaus – ha evidenziato il vescovo Lafranconi – in compagnia
del Signore e in ascolto della sua Parola. Proprio da qui,
secondo il Vescovo emerito, nasce la serenità del gusto di
fare il bene in tutte le occasioni della vita con la parola,
con il sorriso, con la carità. Dalla volontà di vivere in
comunione con il Signore derivava per Giusi l’amore per la
Chiesa, vissuta concretamente sul territorio della parrocchia,
nell’ascolto delle persone, nella vicinanza alle situazioni
difficili, nel senso dell’ospitalità, nella capacità della
battuta di spirito per risollevare il morale di chi si sentiva
abbattuto.

Prima della benedizione conclusiva, tre testimonianze hanno
tracciato il senso del percorso di vita di Giusi, deceduta il
Lunedì dell’Angelo presso la casa di riposo Brunenghi di
Castelleone dove era stata trasferita alcuni giorni prima,
dall’Ospedale di Cremona dove era stata ricoverata per un
malore. La prima tenuta da una rappresentante delle Figlie di
Sant’Angela Merici, che ha ricordato la sua attività e la sua
fedeltà nella vita della Congregazione; la seconda del sindaco
di Trigolo, Mariella Marcarini, che ha sottolineato il suo
impegno verso l’intera comunità; la terza di una giovane, che
ha messo in risalto il suo servizio come educatrice.

Profilo di Giuseppina Cattaneo

Nata a Valleve, in provincia di Bergamo, nel 1942, aveva lì
conosciuto la Compagnia di S. Orsola e aveva deciso di
aderirvi il 31 dicembre 1973 nella cappella della casa madre
in via Geromini, a Cremona, davanti all’assistente spirituale
mons. Folchini e alla direttrice Ida Balzacchi aveva emesso la
professione perpetua.     Presso la   Casa delle Figlie di
Sant’Angela  Merici,      istituto    secolare  che  opera
ininterrottamente a Trigolo dal 1863, era arrivata
giovanissima, formandosi spiritualmente e culturalmente,
diplomandosi come maestra dell’infanzia e prendendo i voti.

A Trigolo, dove risiedeva, ha profuso in tanti anni tutto il
suo impegno generoso a servizio della parrocchia e della
gioventù femminile, diventando un punto di riferimento per
tanti situazioni di fragilità.

Sempre disponibile, aveva accettato di ricoprire il ruolo di
superiora delle Figlie di Sant’Angela Merici per diversi
mandati.
Le Figlie di Sant’Angela Merici

La Compagnia di Sant’Orsola, comunemente conosciuta come
Compagnia di Sant’Angela, è stata fondata da Angela Merici il
25 novembre 1535 a Brescia. Dopo una prima diffusione in città
l’esperienza della Compagnia si è dilatata in molte altre
diocesi italiane e all’estero. Nel 1810 ha subito la
soppressione decretata dalle leggi napoleoniche; nel 1866 è
rinata a Brescia ad opera del vescovo Gerolamo Verzeri e delle
Sorelle Elisabetta e Maddalena Girelli.

Il carisma è ben delineato dalle parole che Angela stessa
propone nel proemio della Regola: le sue Figlie sono state “…
elette ad essere vere e intatte spose del Figliol di Dio…” e
lo spazio in cui vivono questa luminosa chiamata – che afferma
il primato dell’amore – non è la solitudine di un chiostro ma
il mondo, il luogo vasto e complesso del convivere umano nel
quale sono chiamate a servire il regno di Dio con
responsabilità propria, nella fedeltà alla santa madre Chiesa,
in comunione con il vescovo diocesano.

Pur essendo nata senza dedicarsi ad opere specifiche, la
Compagnia nel corso dei secoli ha orientato l’attività delle
Figlie all’insegnamento della dottrina cristiana, alla
educazione della gioventù         femminile   e   all’apostolato
parrocchiale in genere.

Anche oggi le Figlie di Sant’Angela (chiamate familiarmente
Angeline) vivono nelle proprie famiglie, esercitano un lavoro
con il quale si sostengono, partecipano alla vita sociale e
civile, alle condizioni ordinarie della vita; non si
distinguono esternamente dagli altri né accentuano questa
distinzione in alcuna altra forma.

Sono presenti nelle realtà del mondo con l’intento di vivere
all’interno di esso lo spirito evangelico, perché non prevalga
la logica dell’uomo egoista, ma la logica di Dio e quindi
dell’amore, della solidarietà, della pace, della giustizia.
Vivono intensamente la loro appartenenza alla Chiesa ed
esprimono il loro amore ad essa ponendosi al servizio della
chiesa locale, nella Parrocchia, all’interno della quale
operano preferibilmente nei settori della catechesi,
nell’animazione di iniziative e gruppi a favore della
gioventù, particolarmente della gioventù femminile.

“Laudato si’, laudato qui”,
il 21 aprile al Maristella
l’incontro con don Luigi
Ciotti
Costruito sui temi di pace, giustizia e cura del creato,
giovedì 21 aprile, alle 18.30, presso la parrocchia del
Maristella, a Cremona, è in programma l’incontro con don Luigi
Ciotti, fondatore del “Gruppo Abele”, onlus impegnata
nell’accoglienza e nel sostegno a persone con problemi di
tossicodipendenza, e di “Libera”, associazione contro i
soprusi della mafia. L’evento si presenta con lo slogan
“Laudato si’, laudato qui”.

L’incontro, organizzato da Pax Christi, dalla comunità Laudato
si’ di Cremona, da Libera e dalla Tavola della pace, in
collaborazione con il Csv Lombardia sud, si inserisce
nell’ambito de “La trama dei diritti”, spazio culturale aperto
a tutte le organizzazioni che si riconoscono come parte di un
sistema di enti e realtà che nei territori concorrono alla
costruzione della cultura dei diritti.

L’ingresso sarà consentito solo ai possessori di green pass
rafforzato e con mascherina.
Scarica la locandina
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