Logline: La stand-up comedy in carcere - The Wall ...

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Logline: La stand-up comedy in carcere - The Wall ...
Di Gianmarco Orlando e Giovanni Di Rienzo

                                Logline:
                     La stand-up comedy in carcere

                                   Genere:
                                   Factual

                                Sottogenere:
                                  Coaching

                                  Durata:
                                25-30 minuti

                             Messa in onda:
                       Preserale o Seconda serata

                                 Frequenza:
                                Settimanale

                           Reti & Broadcaster:
Amazon Prime, Netflix, Discovery+, Rai 4, Rai 5, Real Time, Comedy Central

                                    Target:
                                      20+
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È lecito ridere di ogni cosa?
Inside Joke affronta questo interrogativo portando la stand-up comedy in carcere.

Il più delle volte il carcere è considerato una punizione. Ma se fosse invece un’occasione per imparare a per
la costruzione di un grande comico e che la comicità è il miglior modo per affrontare i propri drammi.

Inside Joke: non solo stand-up comedy
Inside Joke è un factual che segue la formazione comica di 16 detenuti: 8 della sezione maschile del carcere e
8 di quella femminile, che formeranno due classi separate di cui seguiremo i percorsi parallelamente. In ogni
episodio concentriamo l’attenzione su uno dei partecipanti, dal momento in cui si presenta fino al monologo
finale, svolto nel teatro del carcere davanti a familiari, amici e gli altri detenuti. Il/La protagonista non compie
solo un viaggio nella stand-up comedy, ma anche dentro se stesso/a. Infatti arrivare sul palco con un
monologo ben scritto non è l’unico obiettivo. Diventare un bravo comico significa conoscere i propri conflitti
e le proprie paure, per padroneggiarle e rileggerle con ironia. Esplorando a fondo le proprie fragilità si può
raggiungere il pubblico non solo con una battuta efficace ma anche con la condivisione del proprio vissuto.

Nel teatro del carcere i partecipanti raccontano innanzitutto la loro storia. C’è chi avrebbe voluto fare di più
per i propri figli o chi non avrebbe voluto deludere i propri genitori. Alternando momenti di confessionale a
interazioni con gli altri partecipanti, scopriamo le loro personalità e le motivazioni che li hanno spinti a
partecipare al programma. Questa esplorazione serve anche a rivelare il loro umorismo e il loro modo di
vedere il mondo. A scoprire come vivono la loro permanenza in carcere, come immaginano la loro vita una
volta fuori o chi è la prima persona che vorranno rivedere.

Nel frattempo i detenuti testano e affinano le proprie abilità comiche. Grazie a esercizi di improvvisazione e
scrittura, la biografia e le esperienze di chi partecipa vengono canalizzate nelle forme della stand-up comedy.
Tutto ciò con l’aiuto di una coppia di comici, un uomo e una donna: uno/a stand-up comedian
professionista, nonché presentatore/trice del programma, e da un/a coach, che si occupa della parte più
tecnica della preparazione.

Una volta che abbiamo conosciuto il/la protagonista, sia come persona che come comico, si entra nella fase
finale. Per prima cosa, è necessario elaborare il monologo per l’esibizione conclusiva. Attingendo al bagaglio
emotivo emerso durante la puntata, l’aspirante stand up comedian prova il monologo con il talent cercando
il modo migliore per colpire il suo pubblico.
Infine, si va in scena. Al di là della preparazione formale, l’obiettivo è salire sul palco dotati di una nuova
consapevolezza di se stessi grazie alla stand-up comedy. Infatti, a fine esibizione, non importa se il/la
protagonista perseguirà una carriera nella stand up comedy. Ciò che conta di più è essersi appropriato
dell’ironia come strumento per vedere il mondo da prospettive differenti. Anche i due comici professionisti
riflettono sul percorso fatto e su quanto questo ne siano stati influenzati: chissà se da questa esperienza non
possano nascere i loro prossimi spettacoli.

Un carcere, due sezioni
Il programma ha un andamento bipartito. Ogni settimana usciranno 2 episodi, uno dedicato alla sezione
maschile e uno a quella femminile. Se si tratta di una distribuzione streaming gli episodi potranno essere
caricati divisi per sessioni così da dare l’idea della realtà che stiamo narrando con questo programma. Per
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legge è proibito ai detenuti delle due sezioni stare interagire all’interno del carcere tranne che per circostanze
del tutto straordinarie. Perciò le due classi faranno percorsi indipendenti anche se entrambe potranno
assistere all’esibizione finale. Questo è possibile dato il fatto che la platea è distanziata dal palco e quindi non
vi sarà interazione diretta. Tuttavia la coppia di comici professionisti che seguono i partecipanti sarà la stessa
per entrambi i gruppi, ma scambiandosi i ruoli. Se un comico ha fatto da stand up comedian e presentatore
in una sezione, farà da coach nell’altra, così come il coach di una sezione sarà lo stand up comedian e
presentatore dell’altra.

                                                   LOCATION
Dove si va in scena?
Il programma si svolge per la gran parte nel teatro del carcere. Le lezioni, di gruppo e singole, si svolgono sul
palco. Invece, dietro le quinte, hanno luogo la presentazione del/della protagonista, i commenti dei
compagni, degli insegnanti e il commento finale tra protagonista, talent e coach.
Infine, il talent lascia il teatro in due occasioni. Nella prima si reca dagli affetti del/della protagonista per
intervistarli e accumulare materiale per la costruzione del monologo finale. Nella seconda porta alle persone
intervistate l’invito, scritto dal/dalla protagonista, per lo spettacolo conclusivo.

                                                    SCALETTA
Intro:
    1. Teaser iniziale che riassume il programma
    2. Il protagonista di puntata si presenta
    3. Montage di momenti che riprendono il protagonista in carcere

Preparazione:
    4.    Arrivo del talent e esercitazione di gruppo
    5.   Arrivo del coach e preparazione del protagonista
    6.   Il talent lascia il carcere e va a intervistare gli affetti del protagonista
    7.   Ritorno del talent e colloquio con coach e protagonista
    8.   Brainstorming protagonista e talent per la costruzione del monologo
    9.   Consegna del microfono e invio inviti

Conclusione:
    10. Esibizione finale
    11. Commenti conclusivi
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PUNTI DI FORZA

    •   La realtà del carcere viene mostrata da una prospettiva originale, usando il filtro della stand-up
        comedy.
    •   Meccanismo ripetibile per più stagioni in differenti carceri sia maschili che femminili.
    •   Target trasversale
    •   Vendibile anche all’estero

Inside Joke deve molto al progetto teatro nelle carceri. È senza dubbio quella la base che ha ispirato il nucleo
del paper format e che fa ben sperare per una buona riuscita del programma.
La stagione potrebbe avere luogo nella casa circondariale di Gazzi a Messina, in quanto i responsabili del
progetto teatro hanno già espresso il loro interesse nell’ospitare il programma. Il teatro della struttura
penitenziaria di Gazzi è stato realizzato dal Piccolo teatro di Milano, da anni è un esempio virtuoso di
riabilitazione. Ha ospitato lezioni di numerosi attori di fama nazionale tra cui Vinicio Marchioni e Lino
Guanciale. La struttura di Gazzi è molto attenta alla riabilitazione, ci tiene ad essere chiamata “casa
circondariale” e non “carcere”, qui i detenuti compiono varie attività oltre al progetto teatro, sono chiamati
a riflettere sui loro errori e a lasciarseli alle spalle per poter riprendere in mano la loro vita.
La casa circondariale di Gazzi promuove un’idea di carcere riabilitativo e non detentivo o punitivo e
sarebbe un ottimo punto di partenza per Inside Joke.

                                       DIGITAL EXTENSIONS

    •   Rilancio sui profili social di talent&coach
    •   Repost estratti delle esibizioni dei partecipanti
    •   Profilo Instagram del programma
    •   Profilo Facebook del programma
    •   Possibile partnership con Amnesty International
    •   Rubrica video (5 minuti ca.) “Persone, non carcerati” per raccontare la vita dei detenuti che non
        partecipano direttamente al programma
    •   Podcast che racconta storie di persone che hanno lavorato con il progetto teatro nelle carceri (es.
        Aniello Arena, Armando Punzo, Alessandra Cutolo, Carmine Paternoster)
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STRUTTURA
Chi è di scena?
Vengono presentati i partecipanti al programma e l’ordine in cui si esibiranno durante gli episodi. In ogni
episodio seguiremo da vicino un/a detenuto/a, che sarà il/la protagonista di puntata. Innanzitutto scopriamo
chi è, da quanto e perché si trova in carcere e quali attività svolge lì.
Lo/La stand up comedian entra nel teatro del carcere. Dopo le dovute presentazioni, e qualche battuta per
rompere il ghiaccio, dà inizio alla sua lezione e si fa conoscere meglio per acquistare la fiducia della classe.

Un comico entra in carcere…
La prima parte consiste in un breve monologo comico del/della stand up comedian. Il/La protagonista deve
dare il suo feedback sul monologo. Dopo, tutta la classe è chiamata ad analizzare il pezzo, per capire insieme
al/alla stand up comedian i meccanismi chiave emersi dalla performance.
La seconda parte, invece, è un’esercitazione pratica. Lo/La stand up comedian spiega al pubblico che è stato
chiesto ai partecipanti di tenere un diario su cui appuntare spunti e riflessioni da utilizzare in chiave
comica. Si tratta di alcune battute ispirate dalla quotidianità del carcere. Lo/La stand up comedian invita
il/la protagonista di puntata a leggere alcune delle battute appuntate in quella settimana, insieme alla classe
si discute su quali funzionano e quali no. Adesso c’è del materiale su cui lavorare.

Far ridere è una cosa seria
Al termine della lezione di gruppo, lo/la stand up comedian introduce il/la coach: il suo compito è dare
al/alla protagonista gli strumenti necessari per ogni stand-up comedian. È il momento di esercitarsi sui
quattro pilastri fondamentali: l’improvvisazione, la one-line, il joke e l’act out. Il/La coach fa svolgere degli
esercizi al protagonista in ciascuno di questi ambiti. Si valorizzano le qualità emerse dalle battute condivise
durante la lezione di gruppo e si migliorano gli aspetti che invece sembrano essere più carenti. Per esempio
potrebbe esserci un blocco nel costruire un joke legato a qualcosa di più profondo come sensi di colpa o una
ferita nascosta. Gli altri membri della classe commentano le prove del/della compagno/a e lo/la aiutano se
necessario.

        Gli esercizi:
             • improvvisazione: a partire da una traccia, il protagonista deve improvvisare un breve pezzo
                 in chiave comica
             • one-line: il protagonista familiarizza con il meccanismo set-up/punch
             • act-out: il protagonista impara a usare la mimica del corpo per accompagnare le battute
             • joke: usando il materiale e le indicazioni raccolte, il protagonista racconta una propria
                 esperienza da concludersi con un ribaltamento comico.

Chi hai lasciato fuori
Nel frattempo lo/la stand up comedian lascia il carcere e va a intervistare gli affetti del/della protagonista:
l’obiettivo è conoscerlo/la da una prospettiva differente e accumulare materiale per la costruzione del
monologo finale. Al termine della chiacchierata, torna in carcere. Il/La coach fa un resoconto dei progressi
dello/della protagonista, ma anche sui suoi punti deboli. Si giunge così alla parte finale del percorso.
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Monologhi e altri rimedi
Adesso è arrivato il momento più duro: la stesura del monologo. Lo/La stand up comedian resta da solo con
il/la protagonista di puntata sul palco del teatro. Sulla base del lavoro fatto con il/la coach e le informazioni
raccolte nelle interviste, si inizia a fare brainstorming su come dare vita al monologo. Insieme esplorano i
suoi dubbi e conflitti, le cose di cui si pente e ciò di cui ha paura. Il vero scoglio da superare adesso è
trasformare le fragilità emerse fino ad ora in un punto di forza nella sua esibizione. Dopo questa
chiacchierata si decide quali elementi inserire e su quale dei meccanismi comici imparati investire di più.
Ma senza svelare troppo: il resto lo si vedrà sul palco.

Microfono & Inviti
Il/La protagonista è pronto/a per esibirsi. Ma prima, i due comici che l’hanno seguito/a gli/le consegnano il
microfono dello stand-up comedian: una riproduzione di un microfono anni ‘50, che sancisce la fine del
percorso di formazione. Il/La protagonista, invece, consegna gli inviti per l’esibizione conclusiva. Sarà lo/la
stand up comedian a consegnarli personalmente ai familiari e/o gli affetti conosciuti in precedenza.

Open mic
Il monologo è pronto e il/la protagonista deve andare in scena. Il pubblico è composto da parenti e amici, ma
anche dai suoi compagni di classe, dagli altri detenuti e dalle guardie carcerarie che per quella sera oltre a
lavorare si vogliono divertire.
Prima dell’esibizione, il/lo stand up comedian professionista introduce il suo allievo. Dopo di che, inizia
l’esibizione (5 minuti circa).

L’importanza di essere ironici
Al termine del monologo, il/la neonato/a stand-up comedian commenta la sua esibizione dietro le quinte,
spalleggiato dai suoi insegnanti. È il momento in cui si tirano le somme del percorso, si valutano i progressi
fatti e le lacune ancora da colmare. Ma soprattutto, è il momento in cui il/la protagonista racconta agli
spettatori il valore che questo percorso ha avuto per lui/lei.
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PROPOSTE STAND UP COMEDIAN
Pietro Sparacino
Stand up comedian, comico, attore e autore.
                                            Nasce nel 1982 in Sicilia. Si trasferisce a 18 anni a Roma, dove inizia
                                            a fare l’animatore. In seguito studia all’Accademia del Comico.
                                            Nel 2008 inizia la sua carriera in TV tra le fila di Colorado
                                            revolution. È il primo comico italiano che porta la tecnica della one
                                            liner in televisione. Nel 2009 entra a far parte di Satiriasi il primo
                                            programma italiano di stand up comedy vietato ai minori di 18. Nel
                                            2014 è uno dei comedian di Xlove, programma prodotto dalle Le
                                            Iene. Un anno dopo diventa inviato ufficiale de Le Iene.
                                            Ad oggi conta 7 monologhi di stand up comedy, tra i suoi più grandi
                                            successi si ricordano Diodegradabile e il suo ultimo spettacolo
                                            Egoinstagram: sono d’accordo con me con cui ha girato l’italia nel
                                            2020, riscuotendo un grande successo.
Da sempre Pietro è attento alle tematiche sociali e alla satira politica.
“Il percorso della costruzione del personaggio comico è assolutamente personale e consta di un lavoro di
consapevolezza molto grande, c’è bisogno di conoscersi come persona.
Il cabaret cerca di farti dimenticare i problemi. La stand up comedy ti ricorda che ne hai un sacco ma che non
sei da solo.”

Daniele Gattano
Stand up comedian, attore, autore.
                                            Nasce nel 1988 a Verbania. A 16 anni inizia a formarsi come attore
                                            teatrale in un corso serale. Appena raggiunge la maturità continua
                                            i suoi studi nella Scuola del Teatro Stabile di Genova, ma solo per
                                            un anno. Successivamente viene preso nella Scuola di Teatro di
                                            Bologna Alessandra Galante Garrone dove consegue il diploma
                                            come attore.
                                            Nel 2011 avviene il suo importante debutto teatrale con il ruolo di
                                            Jago ne L’Otello diretto da Riccardo Bellandi e Giuseppe Amato.
                                            Nel 2014 entra a far parte di Zelig Lab, successivamente nel 2015
                                            vince il Gran Prix del Teatro con il suo monologo comico Coming-
                                            out. Il monologo viene poi presentato su Rai 2 in Non è un paese
                                            per Giovani. Nel 2016 partecipa a Colorado. Nel 2017 approda poi
su Real Time per i Diversity Media Awards. Nel 2018 entra nel programma Stand up comedy in onda su
Comedy Central. Dopo questa esperienza il canale lo prende a far parte nel gruppo di Satiriasi. Nel 2019 torna
in Rai nel tavolo del programma Battute? in seconda serata su Rai 2.
Con i suoi monologhi ha girato l’Italia. Da qualche anno insegna stand up comedy all’accademia teatrale del
Brancaccio di Roma.
“Nella stand up la risata non è l’obiettivo ma il mezzo, credo l’abbia detto Filippo Giardina ma è un po’ il mio
mantra.”
Velia Lalli
Stand up comedian, insegnante, autrice, attrice.
                                          Nasce nel 1981 a Roma. Si laurea in ingegneria ma non
                                          intraprende mai la carriera da ingegnere avvicinandosi subito alla
                                          comicità. Nel 2008 si diploma a L’Accademia Del Comico di
                                          Roma. Poco dopo, nel 2012, si esibisce con il suo primo
                                          monologo Sesso vietato – una vita contromano diventando di
                                          fatto la prima stand up comedian donna in Italia. Ha cinque
                                          monologhi comici alle spalle: Ai confini del bon ton – il lato
                                          scorretto delle buone maniere, Bad Girl, Lasciate che i pargoli
                                          vengano a me, Tour. Nel 2013 ha un’esperienza a Radio2 con
                                          programma Ottovolante. Nello stesso anno lavora come autrice e
                                          interprete su Rai2 per #Aggratis. Dal 2014 lavora con Comedy
                                          Central nel programma Stand Up Comedy. La sua esperienza in
televisione continua con Sbandati dal 2016 al 2017. È anche docente a L’Accademia Del Comico dove
insegna scrittura comica, standing e preparazione dei testi.
“Fare la stand up comedian è come passare all’età adulta della comicità. Non ci si nasconde più, anzi si ride
del proprio modo di stare al mondo.”

Michela Giraud
Stand up comedian, attrice, autrice.
                                              Nata nel 1987 a Roma. Nel 2011 inizia a studiare recitazione
                                              presso il Teatro Azione, dove consegue il diploma d'attrice nel
                                              2013. Successivamente, nel 2014, si iscrive al master
                                              dell'Accademia nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’amico,
                                              corso parallelo a quelli di recitazione e regia, in studi storico-
                                              artistici, drammaturgia, sceneggiatura, cinema e televisione.
                                              Debutta in televisione nel 2015 con la trasmissione Colorado.
                                              Nello stesso anno entra nel cast di CCN - Comedy Central News.
                                              In seguito entra nel cast di Sorci verdi e nella redazione di Quelli
                                              che il calcio come autrice e stand up comedian. Nel 2018
                                              partecipa a La tv delle Ragazze – gli stati generali in onda su Rai3.
Dal 2020 conduce CCN - Comedy Central News. Nello stesso anno vince il Premio satira politica Forte dei
Marmi. Nell’aprile del 2021 partecipa come concorrente al comedy show Lol su Amazon prime video.
Dal vivo ha recitato in diversi teatri e club in Italia come stand-up comedian e con il suo spettacolo Michela
Giraud e altri animali.
“Nei miei pezzi sono io, che piaccia o no. La comicità non deve essere corretta, ma intelligente”
GLI AUTORI
Gianmarco Orlando
                                            Nasce a Messina nel 1993. A 18 anni si trasferisce a Roma per
                                            studiare scienze e tecnologia della comunicazione all'università La
                                            Sapienza. La sua passione lo spinge ad abbandonare gli studi al
                                            secondo anno per entrare all'accademia teatrale STAP del
                                            Brancaccio di Roma. Una volta diplomato fonda la sua compagnia:
                                            La compagnia del caso nel 2017. Per la compagnia scrive diverse
                                            drammaturgie. Nell’estate del 2018 pubblica il suo libro Tatato con
                                            la casa editrice Draw-up. Dal 2018 al 2019, con la sua compagnia,
                                            gira vari teatri d’italia con lo spettacolo Il Bar da Liborio. Con
                                            questo spettacolo entrano a far parte del progetto teatro del carcere
                                            di Gazzi nel 2019. Si esibisce anche come stand up comedian.
                                            Realizza e interpreta due monologhi: Ipocondria (2017) e Se mi
lasci mi masturbo (2019).
Nel 2019 inizia i suoi studi nel college di Serialità alla Scuola Holden.
Nel frattempo lavora come imitatore comico e autore in un programma satirico Grazie a Dio è lunedì su Radio
street Messina.

Giovanni Di Rienzo
                                            Nasce a Napoli nel 1994. Di formazione classica, consegue nel 2016
                                            e nel 2019 le lauree triennale e magistrale in Filosofia all’Università
                                            degli Studi di Napoli Federico II. Si dedica soprattutto alla filosofia
                                            morale, all’antropologia e alla filosofia della tecnica, sviluppando
                                            un forte interesse per la relazione tra società e mass media.
                                            Durante gli studi, coltiva il suo interesse per la scrittura e lavora
                                            nell’ambiente culturale napoletano. Collabora dal 2014 con la fiera
                                            del libro di Napoli (Ricomincio dai libri), di cui è attualmente tra
                                            gli organizzatori, e dal 2016 al 2019 lavora in più occasioni nello
                                            staff del Comicon, la fiera del fumetto di Napoli.
                                            Nel 2019 si iscrive al college Serialità della Scuola Holden per
imparare le forme dello storytelling seriale, scripted e unscripted.
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