RUOLO DEL BIOLOGO CONSULENZE E ATTIVITA' DI ANALISI NEL SETTORE ALIMENTARE - Dr.ssa Assunta Gallo - Ordine dei Biologi ...

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RUOLO DEL BIOLOGO CONSULENZE E ATTIVITA' DI ANALISI NEL SETTORE ALIMENTARE - Dr.ssa Assunta Gallo - Ordine dei Biologi ...
RUOLO DEL BIOLOGO
                       CONSULENZE E ATTIVITA’ DI ANALISI
                          NEL SETTORE ALIMENTARE

Dr.ssa Assunta Gallo
RUOLO DEL BIOLOGO CONSULENZE E ATTIVITA' DI ANALISI NEL SETTORE ALIMENTARE - Dr.ssa Assunta Gallo - Ordine dei Biologi ...
Normativa sulla sicurezza ed igiene degli alimenti in vigore in Europa e in Italia

https://eur-
lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CON
SLEG:2002R0178:20060428:IT:PDF
                                                                                                                            A cui si aggiunge il RE
                                                                                                                               CE 625/2018 in
 https://eur-
 lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L                                                                             vigore da dicembre
 :2004:139:0001:0054:it:PDF
                                                                                                                                      2019
https://eur-lex.europa.eu/legal-                                                                                              https://eur-lex.europa.eu/legal-
content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32004R0853&fr                                                                                 content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A320
om=HR                                                                                                                       17R0625#:~:text=Regolamento%20
https://eur-                                                                                                                (UE)%202017%2F625,animali%2C%
lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L                                                                              20sulla%20sanit%C3%A0%20delle
:2005:035:0001:0022:IT:PDF                                                                                                               %20piante

                                    https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2005:338:0001:0026:IT:PDF
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L’approccio dell’UE alla sicurezza alimentare applica il principio di precauzione, ove necessario

Il principio di precauzione si riferisce a situazioni specifiche in cui:

•vi sono ragionevoli motivi di temere che vi sia un livello inaccettabile di rischio per la salute;

•le informazioni e i dati disponibili non sono sufficientemente completi per consentire una valutazione del
rischio esauriente.
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Normativa specifica per l’etichettatura degli alimenti in vigore in Europa e in Italia   reg ce 1169-2011

  Principali novità
  - una dimensione minima dei caratteri per le indicazioni obbligatorie, fissata in 1,2 mm
  - L’etichetta nutrizionale diviene obbligatoria a partire dal 13 dicembre 2016 per quanto riguarda la dichiarazione del
     contenuto calorico (energia), i grassi, i grassi saturi, i carboidrati con specifico riferimento agli zuccheri e il sale, espressi
     come quantità per 100g o per 100 ml o per porzione
  - Gli ingrediente o coadiuvanti che provochino allergie devono figurare nell’elenco degli ingredienti con un riferimento chiaro
     alla denominazione della sostanza definita come allergene. Inoltre l'allergene deve essere evidenziato attraverso un tipo di
     carattere chiaramente distinto dagli altri, per dimensioni, stile o colore di sfondo

https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2011:304:0018:0063:it:PDF
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Normativa specifica per l’etichettatura degli alimenti in vigore in Europa e in Italia reg ce 1169-2011

 -    L’elenco dei nanomateriali impiegati va inserito fra gli ingredienti
 -    Anche per i prodotti alimentari non preimballati venduti nel commercio al dettaglio e nei punti di ristoro collettivo
     occorre riportare le indicazioni sugli ingredienti allergenici
 -    L’indicazione di origine per le carni fresche suine, ovine, caprine e di volatili diviene obbligatoria a partire da aprile
     2015
 -   Nel caso di vendita online o a distanza del prodotto alimentare, la maggior parte delle informazioni obbligatorie
     sull’etichetta deve essere fornita prima dell’acquisto
 -   Il tipo di oli e grassi utilizzati dovrà essere specificato tra gli ingredienti, e non saranno dunque più sufficienti le
     indicazioni generiche di «oli vegetali» o «grassi vegetali»
 -   Viene individuato il soggetto responsabile della presenza e della correttezza delle informazioni sugli alimenti, cioè
     l’operatore con il cui nome o ragione sociale il prodotto è commercializzato, o, se tale operatore non è stabilito
     nell’Unione, l’importatore nel mercato dell’Unione

 RE CE 775/20018 (recante modalità di applicazione dell'articolo 26, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 1169/2011 del
Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, per quanto
riguarda le norme sull'indicazione del paese d'origine o del luogo di provenienza dell'ingrediente primario di un
alimento ) che doveva andare in vigore dal 1°aprile 2020, ma posticipato causa emergenza sanitaria.
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32018R0775&from=EN
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Normativa specifica per CLAMS NUTRIZIONALI degli alimenti in vigore in Europa e in Italia
                                                 RE CE 1924/2006 e RE CE 432/2012

   Al fine di migliorare il livello di protezione della salute dei consumatori e favorire una corretta
   informazione e scelte alimentari più consapevoli e corrette, si è definita, a livello comunitario, il
   Regolamento 1924/2006 (https://eur-
   lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2006:404:0009:0025:IT:PDF)
   Aggiornato nel 2014 (https://www.bdstudiolegale.com/wp-content/uploads/2019/04/Reg.-n.-1924-2006-
   CLAIM-NUTRIZIONALI-AGG.-2014.pdf)
   che disciplina le indicazioni nutrizionali e sulla salute (CLAIMS) proposte sulle etichette degli
   alimenti e/o con la pubblicità
                                                                 RE CE 432-2012 Claim funzionali che si riferiscono alla riduzione del rischio di malattie, i
RE CE 1924-2006 e ss.mm.ii. claim nutrizionali,                  quali sono definiti dall’art. 14 lett. a) del Reg. 1924/2006, ma non elencati in alcun
cioè informazioni relative alla presenza o assenza di            Regolamento: si trovano infatti solo nel database online (che contiene lo storico di tutte le
alcune sostanze nell’alimento (fibre, proteine, grassi,          richieste di autorizzazione effettuate).https://www.bdstudiolegale.com/wp-
                                                                 content/uploads/2019/04/Reg.-n.-432-2012-CLAIM-FUNZIONALI-GENERICI-Agg.-2017.pdf
zucchero etc.), disciplinati dall’art. 8 del Regolamento
n. 1924/2006.                                                                                                                descrittori generici, ovvero
                                                                                                                             quelle denominazioni
                                                                                                                             tradizionalmente utilizzate (da
                                                                                                                             prodotti presenti da almeno 20 anni
                                                                                                                             all’interno dell’Unione Europea) per
                                                                                                                             indicare proprietà legate in qualche
                                                                                                                             modo alla salute, ma di tipo vago e
                                                                                                                             indicativo: «digestivo»,
                                                                                                                             «depurativo», «rilassante», ecc.
                                                                                                                             In questi casi si può procedere
                                                                                                                             all’autorizzazione direttamente ai
                                                                                                                             sensi del ai sensi del Regolamento UE
                                                                                                                             n. 907/2013.
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SISTEMA HACCP

Il sistema HACCP è progettato per garantire che i rischi siano evitati, eliminati o ridotti a un "livello accettabile" prima
che il cibo raggiunga il consumatore; questo "livello accettabile" per la popolazione generale non è probabilmente
accettabile per i gruppi altamente sensibili (Pouillot, Hoelzer, Chen e Dennis, 2015).
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Pericolo (Hazard): ogni cosa che potrebbe causare un danno al consumatore
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DIAGRAMMA CAUSA- EFFETTO PERICOLI CONNESSI AGLI ALIMENTI
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• L’idoneità delle materie prime
• La corretta manipolazione dei prodotti (compreso il trasporto)
• Il trattamento dei rifiuti alimentari Il controllo degli animali infestanti La
  pulizia e disinfezione La qualità dell’acqua
• La salute del personale
• L’igiene personale
• Il mantenimento della catena del freddo
• La formazione
• La rintracciabilità
Pericoli chimici negli alimenti

Ingredienti            Additivi alimentari
alimentari             Enzimi alimentari
RE Ce 1334/2008        Aromi alimentari
RE CE 1321/2013        Fonti di nutrienti (integratori
                       alimentari/prodotti botanici)

Residui nella catena Additivi per mangimi
alimentare           Medicinali veterinari
RE CE 1831/2003      Antiparassitari

Contaminanti         Inquinanti ambientali
RE CE 1107/2009      Contaminanti naturali
direttiva 2002/32/CE Contaminanti da processo                    Fonte: Corte dei conti Europei
raccomandazione
2006/576/CE della
Commissione
regolamento (CE) n.
1881/2006
https://eur-
lex.europa.eu/legal-
I rischi chimici oggetto degli accresciuti controlli per gli alimenti di origine non-animale
Esempi di sostanze chimiche e degli effetti ad esse associati

        Sostanze           Esempi di prodotti nei quali può essere                                       Esempi di effetti associati
                                    presente la sostanza

Antiparassitari (ove   Vegetali (cereali, verdura,                        Basso peso alla nascita e “lattanti pretermine”, varie malformazioni
usati illegalmente)    frutta)mangimi, animali                            congenite, numerosi tipi di tumore, cardiopatia ischemica, malattie
                                                                          cerebrovascolari
Metilmercurio          Pesce (tonno, marlin, pesce                        Disturbi dello sviluppo cognitivo, disabilità intellettiva,
                       spada, luccio)                                     morbo di Parkinson, disturbo da deficit d’attenzione, malattia di
                                                                          Minamata
Piombo                 alimenti/dell’acqua/del suolo,                     Varie malformazioni congenite, anemia, metaemoglobinemia, disturbi
                       delle piante                                       dello sviluppo
                                                                          cognitivo, disabilità intellettiva, morbo di Parkinson, disturbo da deficit
                                                                          d’attenzione e iperattività, malattia di
                                                                          Minamata, deficit uditivo, cardiopatia ischemica, malattie
                                                                          cerebrovascolari, calcolosi delle
                                                                          vie urinarie, malattia renale cronica
Diossine
Cadmio                 Mangimi,   prodotti
                       Vegetali (riso      di origine
                                        e altri       animale (prodotti
                                                cereali,                  Numerosi  tipi ischemica,
                                                                          Cardiopatia     di tumore, compresi
                                                                                                       malattiequelli a polmoni, pelle,
                                                                                                                cerebrovascolari,       fegato, cervello,
                                                                                                                                     calcolosi   delle vie
                       lattierocaseari, carne,  uova)
                       piante da radice, ortaggi)                         prostata, midollo   spinale e vescica
                                                                          urinarie, malattia renale cronica, osteoporosi, gotta

Aflatossine            Vegetali (derivante da mffe                        Numerosi tipi di tumore, compresi quelli a polmoni,
                       dei cereali, dei semi oleaginosi,                  pelle, fegato, cervello, prostata, midollo spinale e vescica
                       delle spezie, della frutta con
                       guscio) Prodotti lattiero-caseari

  Fonte, A. Prüss-Ustün e altri, Knowns and unknowns on burden of disease due to chemicals: a
  systematic review pubblicato online il 21.1.2011, doi:10.1186/1476-069X-10-9.
Normativa in vigore relativa ai controlli sui Materiali a Contatto con gli alimenti (MOCA)

Tutti i materiali e gli imballaggi utilizzati sono idonei al contatto con gli alimenti, in riferimento alle
seguenti normative:
- Regolamento 2023/2006/CE
- DM 21/03//1973 e succ. mod.
- DPR 777/82
- Regolamento 1935/2004/CE , Reg. 1985/2005/CE
- Direttiva 2002/72/CE e succ. mod.
- Reg. 597/2008/CE , Reg. 1935/2004/CE
- Reg. 1895/2005/CE
- Direttiva 2002/72/CE e succ. mod.
- Reg. 597/2008/CE
- Reg.UE n°10/2011 della commissione del 14 gennaio 2011 riguardante i materiali e gli oggetti di materia plastica
destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari
     https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=celex%3A32011R0010
 - Reg.UE n° 2018/2013
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32018R1046
Analisi in FR-IR ( Thermo
Fisher) per valutazione
della composizione di un
film PET/EVO relativo
all’utilizzo per pasta
secca.
Comparazione qualitativa
ottenuta tra lo spettro del
film in esame e lo spettro
libreria
PRINCIPALI PERICOLI MICROBICI ASSOCIATI AGLI ALIMENTI
                                                                                       Tab.1.
     In tabella è riportato la media annuale dei casi di ospedalizzazione e di morti, causati dalle principali malattie trasmesse con gli alimenti negli USA
                                      ( Scallan, Hoekstra, Mahon, Jones, & Griffin, 2011, data mostly from 2000 to 2008).

                           Patogeni                    Numero      di    Casi   di Numero       medio   di Numero medio di decessi
                                                       patologie        alimentari ospedalizzazione
                                                       medie

                           Norovirus                   5,461,731                   14,633                  149
                           Salmonella      spp   non 1,027,561                     19,336                  378
                           tifoide
                           Toxoplasma gonadii          86,686                      4428                    327
                           Listeria monocytogenes      1591                        1455                    255
                           Shiga       toxin-producing 175,905                     2138                    20
                           E.coli (O157 & non O157)

                           Stafilococchi aurei         241.148                     1064                    6
                           Campylobacter spp           845,024                     8463                    76

Le patologie alimentari sottendono poi allo sviluppo di malattie croniche infiammatorie quali: l'artrite reattiva (Campylobacter, Salmonella spp )
sindrome dell'intestino irritabile post-infezione (Campylobacter, Salmonella non tifoidea), sindrome di Guillain Barré (Campylobacter), sindrome
emolitica uremica (SEU) (E. coli che produce tossine-shiga, STEC), che aumentano il carico della malattia (Batz, Henke e Kowalcyk, 2013;
Scallan, Hoekstra, Mahon, Jones e Griffin, 2015; O'Brien, 2017).
VALUTAZIONE DI UN RISCHIO MICROBIOLOGICO IN UN’AZIENDA ALIMENTARE
FATTORI DI RISCHIO DI ORIGINE ALIMENTARE

Cinque grandi categorie di fattori di rischio di origine
alimentare sono (FDA, 2017a):
- Cibi pronti (Gli alimenti che possono comportare un
rischio più elevato di infezione includono alimenti pronti
(RTE), definiti come “prodotti alimentari destinati dal
produttore o dal fabbricante al consumo umano diretto,
senza che sia necessaria la cottura o altro trattamento per
eliminare o ridurre a un livello accettabile i microrganismi
presenti”. (RE CE, 2075-2005)
- cibo proveniente da fonti non sicure
- cottura inadeguata
- temperature di conservazione inadeguate
- attrezzatura contaminata
Vi è preoccupazione per l'incidenza della Listeriosi di origine alimentare, poiché
è una malattia associata ad alti tassi di mortalità. L'incidenza della Listeriosi
segnalata in Europa è aumentata tra il 2012 e il 2016. I dati del 2016 i casi di
mortalità tra le persone di età superiore a 64 anni era del 18,9% e quella di età
superiore a 84 anni era del 26,1%. (EFSA / ECDC 2017).

Limiti consentiti (RE CE, 2075-2005).

(1)- per gli alimenti pronti al consumo per lattanti o a fini medici speciali l’assenza di 25
g per i prodotti immessi sul mercato durante il loro periodo di conservabilità.
 (2)- per gli alimenti per gli alimenti pronti al consumo che costituiscono terreno
favorevole alla crescita di L.monocytogenes diversi dagli alimenti in (1), 100cfu / g per i
prodotti immessi sul mercato durante la loro shelf-life e assenza in 25 g prima che gli
alimenti non siano più sotto il controllo diretto dell’operatore del settore alimentare che li
produce.
 (3) per gli alimenti per gli alimenti pronti al consumo che non costituiscono terreno
favorevole alla crescita di L.monocytogenes diversi dagli alimenti in (1) 100cfu / g per i
prodotti immessi sul mercato durante il loro periodo di conservabilità.

                                               Ricerca Listeria monocytogenes e Listeria spp. Matrice: Alimenti, mangimi Metodo ISO
                                               11290-1:2017

                                               In particolare le immagini si riferiscono alla ricerca in alimenti a base di latte. Sono state
                                               eseguite due diluzioni successive per la conta del patogeno.
ALIMENTI DA FONTI NON SICURE

Un focolaio di infezione da E.coli O157 negli Stati Uniti nel 2006, associato al consumo di spinaci crudi, ha causato almeno 225
casi di malattia; tra 191 casi confermati il 17% ha sviluppato SEU e il 2% è deceduto (Sharapov et al., 2016.). L'acqua
contaminata utilizzata per l'irrigazione o l'applicazione di pesticidi durante la produzione primaria di prodotti freschi è un
rischio particolare (EFSA 2014b, citato da; ACMSF 2015) focolai.

                                                                                                    Conta Coliformi, Conta
                                                                                                    Escherichia coli
                                                                                                    Matrice Acque per uso
                                                                                                    umano
                                                                                                    Metodo ISO 9308-
                                                                                                    1:2014/Amd1:2016

      Colonia Escherichia coli.
    Il precipitato blu è dovuto
      alla reazione dell’indolo
ACQUA
 POTABILE                                                                           REFLUA
QUADRO NORMATIVO                                              IRRIGUA           QUADRO NORMATIVO
D.LGS. 31-2001 "Attuazione della                                                Testo unico sull’ambiente D.lgs. 152-
direttiva 98/83/CE relativa alla qualita'            Non c’è una                2006
delle acque destinate al consumo umano"              specifica                  https://www.gazzettaufficiale.it/detta
                                                     normativa.                 glio/codici/materiaAmbientale
https://www.camera.it/parlam/leggi/delegh            I disciplinari di
e/testi/01031dl.htm
                                                     qualità (Global
DECRETO 14 giugno 2017
Recepimento della direttiva (UE) 2015/1787           GAP; FSA, BRC
che modifica gli allegati II e III della direttiva   ecc.)             la certificazione Good Agriculture Practices si
98/83/CE sulla qualita' delle acque destinate        richiedono        basa su:
al consumo umano. Modifica degli allegati II         verifiche         • utilizzo di tecniche riconosciute di lotta
e III del decreto legislativo 2 febbraio 2001,       analitiche        integrata;
n. 31. (17A05618)                                    periodiche sia • adozione di attenzioni specifiche per la
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_g        per parametri protezione ambientale;
enerale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.
                                                     chimici che       • cura degli aspetti igienici nella manipolazione
dataPubblicazioneGazzetta=2017-08-
18&atto.codiceRedazionale=17A05618                   microbiologici dei prodotti alimentari;
                                                                       • rispetto dei requisiti generali per la salute e la
                                                                       sicurezza dei lavoratori agricoli.
    La maggior parte delle normative sull'acqua potabile in Europa si basa sulla direttiva europea sull'acqua
    potabile, ciò specifica che E. coli ed enterococchi non devono essere rilevati in 100 ml.
RISCHI MICROBIOLOGICI DA VIRUS ENTERICI
Particolare rilevanza stanno acquisendo le malattie causate dal
Norovirus di origine alimentare. Il Norovirsus è un virus altamente
infettivo e nella maggior parte l’infezione è viene trasmessa da
persona a persona, sebbene i casi iniziali risultino da un'infezione
di origine alimentare.
L'incidenza di infezione segnalata in Europa è bassa e i focolai
sono stati associati al consumo di frutta e verdura (ACMSF, 2015).
Alimenti a rischio
- nell'UE fragole e lamponi e norovirus, (EFSA, 2014°)
- Le insalate crude sono state associate a grandi focolai di E. coli
    O157 (Marder, Garman, Ingram e Dunn, 2014), norovirus ed
    ceppi enterotossigenici di E. coli (Ethelberg etal., 2010) e
    Salmonella (Elviss etal., 2009);
- germogli di soia associato a numerosi focolai di malattie tra cui
    l’episodio di epidemia di SEU associato a STEC104 in Europa e
    precisamente in Germania nel 2011, che ha colpito oltre 4000
    persone, soprattutto soggetti femminili, in quanto maggiori
    consumatori di germogli vegetali, e provocato 53 morti
    (Altmann et al., 2011; Erdozain, Allen, Morley e Powell, 2013).
- Acque potabili contaminate da acque reflue
Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi
                               http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2362_allegato.pdf

 Un rischio molto grave per la salute pubblica è costituito dalla Legionella spp e pneumophila che può
 colonizzare gli impianti idrici. Il ministero della salute ha individuato delle linee guida per la gestione di tale
 pericolo da applicare sia per la distribuzione dell’acqua potabile che per gli impianti natatori, turistico recettivi,
 per gli studi dentistici.
 Di rilevanza è proprio che anche in questa emergenza sanitaria si sia chiesto alle attività di gestire anche
 l’eventuale rischio legionella sui luoghi di lavoro.

Secondo una stima dell’Istituto Superiore di
Sanità (ISS), in Italia sono stati circa 18.000 i casi
di legionellosi raccolti dagli anni 2000 fino al                                FONTE ISS tasso di incidenza della legionellosi in Italia dal 2000 al 2017
2019, toccando picchi di 2.000 infetti all’anno.
Tipiche colonie

Conta Legionella spp e Legionella pneumophila
Metodo UNI EN ISO 11731: 2017
Matrici Acqua calda e fredda sanitaria; acqua d'umidificazione degli impianti aeraulici;
 acqua dell'impianto di raffreddamento a torri evaporative; acqua da vasche idromassaggio,
fontane decorative; acqua da sistemi per la respirazione assistita; acque e altre matrici tipiche di stabilimenti termali
Prova di conferma sierotipi – metodo agglutinazione
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