Le adozioni nel quadro normativo del D.Lgs. 26/2014 e la loro importanza nel contesto del benessere animale - Fabio Luzi

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Le adozioni nel quadro normativo del D.Lgs. 26/2014 e la loro importanza nel contesto del benessere animale - Fabio Luzi
Le adozioni nel quadro normativo
 del D.Lgs. 26/2014 e la loro importanza
   nel contesto del benessere animale
                                 Alessandra Berry
                              alessandra.berry@iss.it

Centro di Riferimento per le Scienze Comportamentali e la Salute Mentale
                    Istituto Superiore di Sanità, Roma

        Corso di perfezionamento benessere dell’animale da laboratorio ed animal care
                            Roditori-Lagomorfi-Specie acquatiche

                                         02-03-2018

               Università degli Studi di Milano, Facoltà di Medicina Veterinaria
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La legislazione dell’Unione Europea (UE) include una vasta gamma di
normative atte a tutelare il benessere animale. Queste riguardano la
fauna selvatica, gli animali degli zoo, gli animali da fattoria, gli animali
da reddito e, non ultimi, gli animali utilizzati a fini scientifici
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L’Europa possiede una lunga
storia normativa sull’utilizzo
degli animali per fini scientifici
che in alcuni Paesi si può far
risalire al XIX secolo
(es. 1891, Danimarca; 1876,
Regno Unito)
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22 settembre 2010
Direttiva 2010/63/EU

Aggiornamento della pre-esistente Direttiva
86/609/CEE in vigore dal 1986

Obiettivo: migliorare la legislazione relativa
agli animali utilizzati nelle procedure
sperimentali, ribadendo il principio delle tre
R: “Sostituire” (Replace), “Ridurre” (Reduce)
e “Perfezionare” (Refine)

                                                 W.M.S. Russell & R.L. Burch
http://ec.europa.eu/environment/chemicals         The Principle of Humane
                                                  Experimental Techniques
/lab_animals/home_en.htm                           1959, London: Methuen
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In particolare, chi vuole fare ricerca con gli animali
dovrebbe:

chiedersi se sia possibile sostituire il modello animale
 prescelto con modelli non senzienti (Replacement);

cercare il più possibile di ridurre il numero di individui
 utilizzati nel proprio protocollo sperimentale (Reduction);

adoperarsi per minimizzare il più possibile il livello di
 sofferenza imposto agli animali sperimentali
 (Refinement).
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Il modello delle “3R” è ovviamente parte fondamentale anche del
D.Lgs. 26/2014, recepimento italiano della Direttiva 2010/63/EU

Per esempio, nell’articolo 13 sulla scelta dei metodi:

Qualora il ricorso all’impiego di animali sia inevitabile sono seguite, a
parità di risultati, le procedure che:

a) richiedono il minor numero di animali;
b) utilizzano animali con la minore capacità di provare dolore,
sofferenza, distress o danno prolungato;  SENZIENZA
 c) sono in grado di minimizzare dolore, sofferenza, distress o danno
prolungato;
 d) offrono le maggiori probabilità di risultati soddisfacenti;
 e) hanno il più favorevole rapporto tra danno e beneficio;  CUBO
DI BATESON
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La Direttiva è stata recepita in Italia come DL.vo
26/2014 il 4 marzo 2014 ed è volta a tutelare il
benessere degli animali utilizzati a fini scientifici,
assicurandone l’impiego in ricerche ad elevata
rilevanza per la salute umana e animale

Per meglio chiarire questo concetto di grande
importanza dal punto di vista etico ci viene in aiuto il
modello del CUBO DI BATESON
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Il Cubo di Bateson è un modello di analisi costo-beneficio relativo alla
sperimentazione animale e offre un modello di valutazione della
ricerca proposta che si basa su 3 aspetti fondamentali:

 Il grado di sofferenza dell’animale
 La qualtà della ricerca
 L’utilità della ricerca (es. Trasferibilità della ricerca/potenziale
  biomedico)

 Sir Patrick Bateson, 1938–2017
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Le “3R” si sono evolute nel tempo, anche se i
principi di fondo sono rimasti sempre gli stessi
                e sempre validi
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DIRETTIVA 86/609/EEC
                                      6 anni
                                                      D.Lgs 116/92       (ITALIA)

 Nuove conoscenze scientifiche relative al
  benessere animale e alla loro capacità di
  provare/esprimere dolore, sofferenza, angoscia o
  danno prolungato
                                                                       24 anni!
 Progressi nella tecnologia applicata alla ricerca
 scientifica (es.: animali geneticamente modificati)

 Evoluzione nell’etica relativa all’utilizzo degli
  animali da laboratorio
                                                      DIRETTIVA 2010/63/EU
                                      4 anni

                                                      D.Lgs. 26/2014     (ITALIA)
Art. 19
Liberazione e reinserimento degli animali
1. Gli animali utilizzati o destinati a essere utilizzati nelle procedure, previo
   parere favorevole del medico veterinario di cui all'articolo 24, possono
   essere reinseriti o reintrodotti in un habitat adeguato o in un sistema di
   allevamento appropriato alla loro specie, alle seguenti condizioni:

a) lo stato di salute dell'animale lo permette;
b) non vi è pericolo per la sanità pubblica, la salute animale o l'ambiente;
c) sono state adottate le misure del caso per la salvaguardia del benessere
   dell'animale;
d) è stato predisposto un programma di REINSERIMENTO che assicura la
   socializzazione degli animali ovvero un programma di RIABILITAZIONE,
   se animali selvatici, prima della reintroduzione nel loro habitat.

2. Con decreto del Ministro, sono individuati i requisiti strutturali e
gestionali per lo svolgimento delle attività di cui al comma 1.
Articolo 5.

1. Chiunque alleva, fornisce o utilizza animali da esperimento deve
   provvedere, conformemente alle linee di indirizzo dell'allegato II, a che:

a) gli animali siano tenuti in un ambiente che consenta una certa libertà di
movimento e fruiscano di alimentazione, acqua e cure adeguate alla loro
salute e al loro benessere;
b) sia ridotta al minimo qualsiasi limitazione alla possibilità di soddisfare i
bisogni fisiologici e comportamentali dell'animale;
c) siano effettuati controlli quotidiani per verificare le condizioni fisiche in
cui gli animali sono allevati, tenuti o utilizzati;
d) un medico veterinario controlli il benessere e le condizioni di salute degli
animali allo scopo di evitare danni durevoli, dolore, inutili sofferenze o
angoscia;
e) siano adottate le misure dirette a correggere tempestivamente difetti o
sofferenze eventualmente constatati.
Tra gli obiettivi prioritari ed irrinunciabili del decreto legislativo
116/1992, relativamente ai quali è richiesta una particolare attenzione
agli utilizzatori degli animali destinati alla ricerca, risultano:

i) l'applicazione della facoltà conferita al medico veterinario, ai sensi
dell'art. 6, comma 4, del più volte citato decreto, di assumere la
decisione di mantenere in vita gli animali al termine della
sperimentazione, con conseguente applicazione dell'istituto
dell'affidamento in adozione, sempreché le condizioni di salute degli
animali lo consentano e allorquando pervengano richieste di affido in
adozione da parte di associazioni animaliste, di privati o di comuni
L’elemento di novità è rappresentato dal fatto che si tiene ora in
considerazione che l’animale che lascia la struttura di origine per
essere adottato o liberato necessita, per la tutela del proprio
benessere, di un percorso di preparazione, che in alcuni casi è una
vera e propria riabilitazione.
RIABILITAZIONE E RUOLO DELL’OPBA
La riabilitazione dovrebbe essere messa in atto attraverso la
predisposizione di programmi individuali e specie-specifici che tengano
conto di aspetti e problematiche inerenti sia il comportamento che la
fisiologia dell’animale (socializzazione).

 L’attuazione di questo aspetto innovativo del DL.vo 26/2014, può
contare sull’ORGANISMO PREPOSTO AL BENESSERE DEGLI ANIMALI
(OPBA) che dovrebbe poter fornire una consulenza in merito ai
programmi di reinserimento, compresa l’adeguata socializzazione degli
animali che devono essere reinseriti (art. 26).
OPBA             organismo presente presso ciascun
allevatore, fornitore o utilizzatore. Composto almeno
dalla persona o dalle persone responsabili del
benessere e della cura degli animali, dal medico
veterinario e, nel caso di un utilizzatore, da un membro
scientifico (es.: Università, CNR, ISS…) (art. 25).
Rehab…the 4° R!

La riabilitazione ha il potenziale di rendere molto
più concreta e attuabile la possibilità di liberazione
e/o affido in adozione a scopo umanitario degli
animali a fine procedura
Perché è così importante
predisporre programmi di
Reinserimento e Riabilitazione a fine
procedura?

Ci sono i limiti che s’impongono
all’attuazione dell’Art. 19?
Art. 1
Oggetto e ambito di applicazione

3. Il presente decreto si applica ai seguenti animali:
a) animali vertebrati vivi non umani, comprese:
1) forme larvali capaci di alimentarsi autonomamente
a) animali vertebrati vivi non umani, comprese:
2) forme fetali di mammiferi a partire dall'ultimo
terzo del loro normale sviluppo
b) cefalopodi vivi
Art. 1
Oggetto e ambito di applicazione

4. Il presente decreto si applica agli animali:

a) utilizzati o destinati a essere utilizzati nelle
procedure….
Art. 3
Definizioni

1. Ai fini del presente decreto si intende per:

a) procedura, qualsiasi uso, invasivo o non
invasivo, di un animale ai fini …. scientifici ……che
possa causare all'animale un livello di dolore,
sofferenza, distress danno prolungato equivalente
o superiore a quello provocato dall'inserimento di
un ago secondo le buone prassi veterinarie.

Ciò include qualsiasi azione che intende o può
determinare la nascita o la schiusa di un animale o
la creazione e il mantenimento di una linea di
animali geneticamente modificata con fenotipo
sofferente in queste condizioni.
In linea teorica, Art. 19 Liberazione e
reinserimento degli animali si applica a qualsiasi
animale coinvolto in una procedura ivi inclusi
animali transgenici

 Anche mammiferi che si siano sviluppati da forme
fetali oggetto di procedure sperimentali, a partire
dall’ultimo terzo della gravidanza, potrebbero
ricadere nel campo di applicazione dell’art. 19.
Lo sviluppo del mammifero è processo graduale e armonico pre- e
postnatale che porta a un continuo accumulo di cambiamenti
funzionali all’adattamento dell’organismo all’ambiente in cui vivranno
che ha come scopo ultimo il perpetuarsi della specie.

Tali cambiamenti sono frutto della continua interazione GxA
Determinanti dello sviluppo e finestre di
plasticità: vulnerabilità e recupero…un’arma a
doppio taglio

Geni

Ambiente
(pre- e post-natale)

Geni x Ambiente           x
Ambiente prenatale e
 teoria DOHaD

                                                                      L’ipotesi di Barker

(Barker et al., 1993; Barker and Osmond, 1986; Barker et al., 1989)
Nell’individuo adulto il sistema neuroendocrino (asse HPA)
consente l’adattamento a variazioni acute dell’omeostasi indotte
per esempio da situazioni stressanti.
Durante la vita prenatale l’asse HPA è in via di sviluppo, la sua
corretta maturazione dipende da un’esposizione finemente
regolata ai GC materni in finestre temporali specifiche di plasticità
durante la vita prenatale.

   Metabolismo

   Sistema immunitario

   Ormoni della crescita

   Ormoni sessuali
Lo scudo placentare e l’effetto imbuto

Stress metabolici     Stress infettivo      Stress psicofisici
Effetti di lungo termine dell’esposizione prenatale al glucocorticoide
sintetico desametasone sull’ippocampo di ratti adulti (6 mesi)

L’ultimo terzo della gestazione rappresenta una finestra temporale
particolarmente plastica per lo sviluppo dell’asse HPA

                  1-3 settimane        solo 3a settimana

                                                                Welberg LA, Seckl JR
                                                                and Holmes MC,
                                                                Neuroscience, 2001
Effetti di lungo termine dell’esposizione prenatale al glucocorticoide
sintetico desametasone sul comportamento esplorativo ed emozionale
di ratti di adulti (6 mesi)

   OPEN FIELD                                                ELEVATED PLUS MAZE

                     Anche in questo caso l’ultimo
                   terzo della gestazione si conferma
                         una finestra temporale
                       particolarmente plastica e
                                sensibile

                       Welberg LA, Seckl JR and Holmes MC,
                               Neuroscience, 2001
Effetti di manipolazioni pre- e post-natali sul
metabolismo
di ratti di adulti (6 mesi)

                Valleè M. et al., Brain Research 1996
Lo sviluppo del mammifero ha inizio durante la vita prenatale e si
                         completa dopo la nascita
                Stress e ruolo dell’ambiente fisico e sociale
Le esperienze precoci determinate in massima parte dall’interazione con la madre e
con i fratelli contribuiscano allo sviluppo delle competenze sociali e della capacità di
fronteggiare situazioni stressanti attraverso variazioni nelle risposte emozionali del
soggetto adulto.
 Esperienze quali la deprivazione materna o la carenza di stimoli (sociali ma anche
ambientali) in periodi critici durante fasi ontogenetiche precoci, caratterizzati dallo
sviluppo di competenze sensorimotorie, possono portare a conseguenze di lungo
termine sul comportamento sociale, rendendo l’individuo adulto vulnerabile
all’insorgenza di disturbi comportamentali.
Esperienze precoci in periodi sensibili dello sviluppo
possono avere importanti effetti di lungo termine
sull’individuo adulto, influenzandone il comportamento
emotivo e sociale oltre che la capacità di fronteggiare
appropriatamente situazioni stressanti.

 Questi aspetti non possono assolutamente essere
trascurati se si considera che molti dei cani allevati e
utilizzati a fini scientifici sono svezzati e allontanati
precocemente dalla madre per completare lo sviluppo
in ambienti scarsamente stimolanti, sia dal punto di
vista sociale che dell’ambiente fisico.
ADOZIONI E ANIMALI GENETICAMENTE MODIFICATI
Vantaggi associati all’applicazione dell’ingegneria
                genetica sul topo

                                Specificità

                                Rapidità

                                Flessibilità

                                Economia
Vantaggi associati all’utilizzo del topo

 Prolificità (fino a 20 nuovi nati in un solo parto)

 Ridotti tempi di gestazione (19 giorni)

 Ridotte dimensioni

 Basso costo di mantenimento
L’altro lato della medaglia

Problematiche associate alle tecniche di ingegneria genetica per la
produzione di animali geneticamente modificati

Non ne limitano la portata scientifica ma devono essere prese in
seria considerazione al fine di evitare la produzione di dati di
scarsa qualità
FENOTIPO INATTESO

 Flanking Genes

 Interazione tra mutazione e
  background genetico

 Alterazioni del comportamento
  materno e fenotipo della prole

 Pleiotropia
FENOTIPIZZAZIONE COMPORTAMENTALE
VALUTAZIONE DEL BENESSERE DELL’ANIMALE GENETICAMENTE MODIFICATO

 Conoscenze etologiche possono e debbono essere utilizzate per migliorare le condizioni
di vita dei roditori usati nella sperimentazione animale

 Osservazione del comportamento sociale

 Monitoraggio quotidianamente dell’animale transgenico a partire dalla nascita,
adoperando moduli standardizzati che permettano la raccolta di informazioni riguardanti,
ad esempio, la postura o la reattività dell’animale sperimentale.

 Inoltre sarebbe importante che il monitoraggio non fosse limitato alla prima generazione
ma che includesse almeno due generazioni successive, prestando particolare attenzione al
comportamento riproduttivo, alla gestazione, alla capacità di allevare i piccoli e al numero di
nati (Van der Meer, 2001)
Non solo un problema scientifico ma anche una questione
etica

 Alta mortalità prenatale e neonatale

 Peso fetale anormalmente aumentato o diminuito

 Sofferenza psicofisica (gravi disabilità fisiche)

 Soglia del dolore

 Aggressività
... non solo modelli di patologie...

Nature 1999 Sep 2;401(6748):63-9.

Genetic enhancement of learning and memory in mice
Tang YP, Shimizu E, Dube GR, Rampon C, Kerchner GA,
Zhuo M, Liu G, Tsien JZ.
PROGRAMMI RIABILITATIVI

l’OPBA, attraverso le competenze del medico
veterinario e delle persone responsabili del
benessere degli animali è in grado di fornire una
consulenza in merito ai programmi di riabilitazione.

Tuttavia, nella maggior parte dei casi il percorso
riabilitativo viene effettuato a valle della cessione
degli animali a fine procedura.
Personale esterno allo stabilimento utilizzatore si avvale
dell’esperienza maturata in questo settore che consente
di proporre degli schemi di carattere generale per
possibili protocolli riabilitativi per alcune delle specie
più utilizzate in laboratorio (topi, ratti, porcellini d’india,
conigli).

Tali programmi comprendono elementi di riabilitazione
fisica per il recupero della piena mobilità motoria;
rieducazione         alimentare;           rieducazione
comportamentale sia per le interazioni con i conspecifici
che con l’essere umano.
Richiesta di affido in adozione di animali da laboratorio ai sensi della
                 circolare del Ministero salute n. 6\2001

Università degli Studi di Ferrara

Ufficio Ricerca Nazionale

Via Savonarola 9 – 44100 Ferrara

Oggetto: richiesta adozione animali da laboratorio.

Con la presente, il \la sottoscritt _____________________________________________, residente
a _______________________________via ____________________________________________
n. _____

(tel.                  )

avendo preso visione dell’avviso dall’Ateneo di Ferrara, sulla possibilità di adottare animali
provenienti da laboratori scientifici (secondo quanto indicato dalla circolare Ministero Salute n. 6
del 14 maggio 2001, in applicazione del Decreto Legislativo 27 gennaio 1992, n. 116), inoltra
richiesta di adozione per n._________ esemplari di _____________________________(specificare
la specie)
di proprietà di codesta Università .

Il\la sottoscritt dichiara sotto la propria responsabilità che gli animali saranno presi in carico,
mantenuti ed accuditi al fine di__________________________________________

Confidando nell’accoglimento della richiesta colgo l’occasione per porgere distinti saluti.

                                                      FIRMA DEL RICHIEDENTE
Richiesta di affido in adozione di animali da laboratorio ai sensi
                         della circolare del Ministero salute n. 6\2001

Al Presidente del Comitato di Ateneo
per la sperimentazione animale
Dell’Università di Pisa
C\o ufficio Ricerca-
Lungarino Pacinotti, 43 56100 PISA

Oggetto: richiesta adozione in affido animali da laboratorio.

Con la presente, il \la sottoscritt            , residente a      via           n.
(tel…………..), avendo preso visione dell’avviso dall’Ateneo di Pisa, sulla possibilità di
adottare animali provenienti da laboratori scientifici (secondo quanto indicato dalla circolare
Ministero Salute n. 6 del 14\5\2001), inoltro richiesta di affido in adozione per n.
esemplari di                                                                          (specificare
la specie) di proprietà di codesta Università.
Il\la sottoscritt dichiara sotto la propria responsabilità che gli animali saranno presi in carico
al fine di essere mantenuti ed accuditi come animali da compagnia.
Confidando nell’accoglimento della richiesta colgo l’occasione per porgere distinti saluti.

Data,                                                              Firma
RICERCA DI BASE E
                          IMPLEMENTAZIONE DEI
                         PROGRAMMI RIABILITATIVI

Alcuni studi di base su modelli animali, mirati ad
approcci traslazionali, possano fornire importanti
informazioni di carattere scientifico per implementare
i programmi riabilitativi degli animali destinati
all’adozione che spesso si basano fondamentalmente
sull’esperienza del personale che opera in questo
settore.
CROSSFOSTERING
la procedura di sostituzione alla nascita della madre naturale (stressata durante la gravidanza)
con una madre adottiva rappresenti un valido intervento in grado, attraverso un aumento
nelle cure materne, di ripristinare nella prole il corretto funzionamento del sistema
neuroendocrino
INTERAZIONI SOCIALI DURANTE L’ADOLESCENZA
il comportamento ansioso di ratti stressati prenatalmente può essere attenuato, durante
l’adolescenza, attraverso l’interazione sociale e il gioco con giovani ratti non stressati
(nidiate di controllo)
ARRICCHIMENTO E PLASTICITA’ IN TOPI GENETICAMENTE MODIFICATI
Topi caratterizzati da una mutazione che induce una degenerazione cerebellare
presentano un certo numero di deficit in paradigmi sperimentali che richiedono
capacità di equilibrio, e più in generale coordinazione sensorimotoria.

Tali alterazioni vengono ridotte notevolmente quando questi soggetti vengono
allevati sin dalla nascita in un ambiente fisicamente complesso
L’aumentata plasticità del sistema nervoso in risposta alla
stimolazione ambientale si conserva anche in età avanzata.

Topi anziani di due anni di età se esposti ad un ambiente
fisicamente arricchito per un periodo di tre mesi mostrano
prestazioni migliori in un paradigma di apprendimento e di food
seeking rispetto a soggetti mantenuti in gabbie standard
Arricchimento non è sempre sinonimo di miglioramento

Aumento del comportamento aggressivo in topi outbred del ceppo CD-1 esposti
ad arricchimento ambientale. Tale effetto, riscontrato solo in soggetti maschi, è
stato messo in relazione ad aspetti agonistici del comportamento sociale legati
              soprattutto allo stato gerarchico e alla territorialità
L’adozione di piccoli roditori: ratti e topi come PETS
…..perché no?

                        Sono ad oggi tra le specie più usate
                        nella sperimentazione animale

                        Hanno un ciclo vitale breve che
                        consente una prima esperienza di
                        accudimento semplice e di breve
                        durata anche a chi non ha familiarità
                        con un animale domestico

                        Piccole dimensione: rendono semplice
                        il trasporto e danno la possibilità di
                        ospitare più di un individuo allo scopo
                        di ottenere un arricchimento sociale
                        intraspecifico
L’Esperienza dell’Istituto Superiore di Sanità nella cessione
 di una colonia di scimmie marmoset (Callithrix jacchus) e
          l’aiuto fornitoci dall’associazione Graal
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