LAVORARE SICURI NEL COMPARTO ALIMENTARE NELLA "FASE 2" DELL'EPIDEMIA DI COVID-19 - Questa presentazione è stata curata dalle UOC SIAN e SPreSAL ...

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LAVORARE SICURI NEL COMPARTO ALIMENTARE NELLA "FASE 2" DELL'EPIDEMIA DI COVID-19 - Questa presentazione è stata curata dalle UOC SIAN e SPreSAL ...
LAVORARE SICURI
NEL COMPARTO ALIMENTARE
      NELLA «FASE 2»
 DELL’EPIDEMIA DI COVID-19
             21 Maggio 2020

        Questa presentazione è stata curata dalle UOC
        SIAN e SPreSAL Epi Occ di ASUR MARCHE AV3
LAVORARE SICURI NEL COMPARTO ALIMENTARE NELLA "FASE 2" DELL'EPIDEMIA DI COVID-19 - Questa presentazione è stata curata dalle UOC SIAN e SPreSAL ...
ALCUNE COSE SU SARS-CoV-2
    E’ un virus che entra nel nostro organismo in massima
         parte attraverso le mucose delle vie respiratorie (in
                    subordine tramite quelle di bocca e occhi.
           Si trasmette principalmente in via diretta con le
       goccioline (in Inglese «droplets») che emettiamo con il
       respiro, parlando, ed ancor più con i colpi di tosse e gli
                                                        starnuti.
          Può trasmettersi anche per via indiretta, quando
    vengano contaminati oggetti e arredi (telefoni, tastiere e
schermi di PC, maniglie delle porte, tavoli …), che dopo poco
   tempo vengono toccati da una persona che poi si porta le
       mani alle prime vie respiratorie, alla bocca, agli occhi.
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ALCUNE COSE SU COVID-19
       COVID-19 è la malattia causata da SARS-CoV-2:
              si tratta di una malattia principalmente
             (anche se non unicamente) respiratoria.

           Il contagio da SARS-CoV-2, quando diviene
       sintomatico, si manifesta soprattutto con tosse
      significativa e/o febbre sopra a 37.5° e/o affanno
respiratorio; spesso questi sintomi si accompagnano a
     perdita dell’olfatto e del gusto e/o a mancanza di
                          forze e/o a disturbi intestinali.
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Infettandoci con SARS-CoV-2 possiamo ammalarci noi e
         infettare chi viene a contatto con noi.

             Dopo di che quando, nonostante tutto questo,
               una persona venisse contagiata, bisognerà
               rendersene conto subito e fare in modo che
            l’infezione non venga ulteriormente trasmessa.
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La sicurezza degli alimenti, nel quadro normativo europeo, è
     garantita tramite un approccio combinato di prevenzione e
    controllo, che abbraccia le filiere agroalimentari “dal campo
                             alla tavola”.

Non vi sono evidenze di trasmissione di SARS-CoV-2 per via
 alimentare, in conseguenza di manipolazioni da parte di
operatori del comparto alimentare o di contaminazione di
                       imballaggi.
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Nel corso dell’epidemia di COVID-19, tuttavia, prudenzialmente si
            attuano misure di igiene degli alimenti AGGIUNTIVE a quelle
            ordinarie e che si integrano con tutte le altre azioni mirate a
         fronteggiare i rischi che potrebbero derivare dalla presenza di
                soggetti potenzialmente infetti in ambienti destinati alla
                          produzione e commercializzazione di alimenti.

In questa presentazione si forniscono indicazioni e
raccomandazioni specifiche per la «fase 2» dell’emergenza
epidemica COVID-19 mirate a massimizzare l’igiene degli
alimenti e degli imballaggi alimentari nelle fasi di
produzione, commercializzazione e consumo domestico.
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Quando siamo al lavoro, facciamo le cose che
facciamo sempre come le dovremmo fare sempre:
cioè bene e in sicurezza.

Valutiamo bene tutti i rischi, compreso quello di
un contagio da SARS-CoV-2 e organizziamoci di
conseguenza.
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RESISTENZA DI SARS-CoV-2 SULLE SUPERFICI
      IN FUNZIONE DELLA TEMPERATURA
 I dati disponibili su SARS-CoV-2 mostrano che il virus ha
una diversa sopravvivenza in base alla tipologia di superficie.
In diversi studi di laboratorio si è rilevato che il virus può
resistere per poche ore fino ad un massimo di alcuni giorni a
seconda del tipo di superficie e delle condizioni ambientali di
temperatura ed umidità.

        SARS-CoV-2, come altri Coronavirus e come gran
         parte dei virus, risulta stabile alle temperature di
        refrigerazione (+4°C). A temperatura ambiente, di
     contro, SARS-CoV-2 mostra una stabilità molto ridotta:
       virus infettante può essere rilevato fino a 7 giorni di
      distanza dalla contaminazione a 22°C, ma solo fino a 1
                      giorno di distanza a 37°C.
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RESISTENZA DI SARS-CoV-2 SULLE SUPERFICI
      IN FUNZIONE DELLA TEMPERATURA

  SARS-CoV-2 mostra, nei confronti delle
   temperature rilevanti per i processi di
       preparazione dei cibi (cottura e
  mantenimento dalla temperatura nelle
attività di ristorazione), un comportamento
    analogo a quello di altri Coronavirus:
non è più possibile rilevare virus infettante
 dopo 30 minuti a 56°C e dopo 5 minuti a
                      70°C.
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RESISTENZA DI SARS-CoV-2 SULLE SUPERFICI
IN FUNZIONE DELL’ESPOSIZIONE AD AGENTI
         CHIMICI DISINFETTANTI
I DISINFETTANTI: ASPETTI GENERALI

 I prodotti che garantiscono un’azione disinfettante battericida, fungicida,
 virucida o una qualsiasi altra azione volta a distruggere, eliminare o rendere
 innocui i microrganismi i, ricadono in due distinti processi normativi: quello
       dei PRESIDI MEDICO-CHIRURGICI (PMC) e quello dei BIOCIDI.
  In entrambi i casi i prodotti, prima della loro immissione in commercio,
            devono essere autorizzati a livello nazionale o europeo.

          PRESIDI MEDICO-CHIRURGICI (PMC)
I PMC disponibili in commercio sul territorio nazionale per la disinfezione della
cute e/o delle superfici sono, per la maggior parte, a base di principi attivi come
   ipoclorito di sodio, etanolo, propan-2-olo, ammoni quaternari, Clorexidina
digluconato, perossido di idrogeno, bifenil-2-olo, acido peracetico e Troclosene
                   sodico (vedi Tabella 1 nella slide successiva):
                  alcuni di essi sono efficaci anche contro i virus.
I PRESIDI MEDICO-CHIRURGICI (PMC)

Alcuni PMC sono ad uso esclusivo degli utilizzatori professionali poiché il loro impiego richiede una
specifica formazione e l’obbligo di indossare i Dispositivi di Protezione Individuali (DPI); tali prodotti
                                        riportano in etichetta la dicitura “Solo per uso professionale”.
                     In assenza di tale dicitura il prodotto si intende destinato per l’uso al pubblico.
I BIOCIDI
Per la disinfezione umana e per quella delle superfici il la normativa comunitaria
           vigente identifica due distinte tipologie di prodotti (Product Type, PT):

                                                         PT1 per l’igiene umana
    La tipologia di prodotto PT1 include tutti quei “prodotti applicati sulla pelle o il
cuoio capelluto, o a contatto con essi, allo scopo principale di disinfettare la pelle
                                                                o il cuoio capelluto”.

                     PT2 per i prodotti destinati alla disinfezione delle superfici
      La tipologia di prodotto PT2 comprende i “prodotti disinfettanti non destinati
                                 all'applicazione diretta sull'uomo o sugli animali”.

     La normativa identifica anche altri tipi di disinfettanti, quali quelli per l’igiene
veterinaria (PT3), per le superfici a contatto con gli alimenti (PT4) e per le acque
                                                                        potabili (PT5).
I BIOCIDI
L’efficacia dei prodotti nei confronti dei diversi microrganismi, come ad esempio i virus,
   deve essere dichiarata in etichetta sulla base delle evidenze scientifiche presentate
    dalle imprese e pertanto la specifica “efficacia dichiarata” che si riferisce al claim –
      rivendicazione in etichetta – è stabilita a seguito dell’esame della documentazione
         presentata al momento della richiesta di autorizzazione del prodotto (Tabella 2).
I DISINFETTANTI ANTIVIRALI

 I Coronavirus (ai quale appartiene SARS-CoV-2, l’agente eziologico di
COVID-19) sono dotati di involucro (envelope) e, contrariamente a quanto
potrebbe sembrare, questo li rende in linea generale meno resistenti dei
             cosiddetti virus “nudi”, cioè privi di involucro.

            I virus privi di involucro sono alquanto resistenti
              alle alte temperature, agli acidi, ai detergenti e
                                               all’essiccamento.

            I virus con involucro, inclusi i Coronavirus, sono
                       agevolmente distrutti da calore, acidi,
                                   detergenti, essiccamento.
I DISINFETTANTI ANTIVIRALI

     Diversi agenti disinfettanti sono stati testati su alcuni
 Coronavirus (anche se non direttamente su SARS-CoV-2).

    Le vigenti linee guida emesse dal Centro Europeo per la
   Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) indicano
                per la decontaminazione delle superfici dure:

 quando possibile, l'uso di ipoclorito di sodio allo 0,1% dopo
                  pulizia con acqua e un detergente neutro;

          quando le superfici potrebbero essere danneggiate
  dall'ipoclorito di sodio, l’uso di prodotti a base di etanolo al
          70%, sempre dopo la pulizia con acqua e detergente
                                                          neutro.
Le buone pratiche igieniche (Good Hygiene Practices, GHP)
costituiscono un elemento fondamentale per la prevenzione della
dispersione di SARS CoV-2 negli ambienti di produzione,
trasformazione e commercializzazione degli alimenti. L’adesione
scrupolosa a tali pratiche deve essere rafforzata (anche mediante
idonee attività di formazione / training) in fase epidemica da SARS
CoV-2 per ridurre il rischio di contaminazione delle superfici, incluse
quelle degli alimenti e degli imballaggi ad essi destinati.

Nelle fasi di commercializzazione degli alimenti è necessario
considerare le criticità poste:

a) dalla presenza di soggetti potenzialmente infetti in aree di
   esposizione/distribuzione degli alimenti;
b) dalla contemporanea presenza di molteplici soggetti, tra i quali
   alcuni potrebbero essere infetti, all’interno di luoghi chiusi.
NORME IGIENICHE E PRECAUZIONI DURANTE
    LA PRODUZIONE DEGLI ALIMENTI

  Le ordinarie pratiche igieniche, efficaci per evitare la contaminazione degli
alimenti da parte di microrganismi nocivi per la salute umana, costituiscono un
   approccio adeguato anche nei confronti della diffusione del SARS-CoV-2.

In particolare tali pratiche igieniche includono:

          accurata pulizia e sanificazione con prodotti idonei di superfici, linee
                                                 produttive, attrezzature e materiali;
                       assiduo lavaggio delle mani da parte di tutti gli operatori ;
    utilizzo di abbigliamento idoneo per gli ambienti di produzione (indumenti
                             specifici per il lavoro, camici, copricapo, calzari, ecc.)
   utilizzo di maschere di tipo chirurgico e guanti ad uso alimentare durante la
        manipolazione, la preparazione e il confezionamento degli alimenti (tali
     dispositivi, già largamente adottati nelle industrie alimentari come presidio
  igienico, sono idonei a anche ridurre la possibilità di diffusione di SARS-CoV-2
                                 da parte di soggetti inconsapevolmente infetti ).
NORME IGIENICHE E PRECAUZIONI DURANTE LA
         PRODUZIONE DEGLI ALIMENTI

 Rispetto delle ordinarie regole di igiene personale (taglio delle unghie, rimozione
   di monili e accessori di abbigliamento, mantenimento in ordine di capelli, barba,
                                                                              baffi, etc.)
   Adesione alle regole di segregazione delle aree destinate alle materie prime, al
    prodotto, ai materiali di confezionamento e imballaggio e ai materiali diversi da
                                                       quelli destinati alla produzione;
 Utilizzo di idonee modalità di stoccaggio e di adeguate istruzioni operative per gli
addetti alle operazioni di movimentazione (lavaggio frequente delle mani, utilizzo di
                                                                             guanti, ecc.)
        Relativamente alle tipologie di prodotto: per gli alimenti destinati a essere
 consumati senza cottura vanno massimizzate le buone pratiche igieniche, a partire
                                                             dalla produzione primaria
      I trattamenti termici a cui sono sottoposti gli alimenti a livello di produzione
               industriale devono essere tenuti sotto controllo come da piani HACCP
         I prodotti cotti e gli alimenti crudi devono essere mantenuti idoneamente
                                          segregati nelle diverse fasi della produzione.
NORME IGIENICHE E PRECAUZIONI DURANTE
    LA PRODUZIONE DEGLI ALIMENTI

         Rigorosa applicazione del principio generale di
            astensione dal lavoro del personale che accusi
   sintomatologia compatibile con malattie trasmissibili
  con alimenti (Regolamento (CE) 852/2004) nonché, in
          ottemperanza alle indicazioni per fronteggiare
          l’epidemia di COVID-19 (DPCM 26 aprile 2020),
       sintomatologia da infezione respiratoria e febbre
         (temperatura corporea maggiore di 37,5°C) con
segnalazione immediata al Medico di Medicina Generale
          ovvero al Servizio di Continuità Assistenziale di
                                              riferimento.
NORME IGIENICHE E PRECAUZIONI NELLA
COMMERCIALIZZAZIONE DEGLI ALIMENTI

     Per tutti gli addetti a preparazione e distribuzione degli
     alimenti, gestione dei magazzini e scaffali, operazione di
      cassa: utilizzo di maschere di tipo chirurgico e guanti, in
       applicazione delle disposizioni nazionali e regionali e di
        eventuali procedure integrative adottate dall’azienda.

 Per gli addetti che manipolano direttamente gli alimenti (ad
    esempio nei reparti Macelleria, Gastronomia, Panetteria):
        disponibilità e uso assiduo di dispensatori di gel a base
 alcoolica per la disinfezione delle mani, oltre che di maschere
    chirurgiche e guanti in quantitativi adeguati a un ricambio
                                     particolarmente frequente.
NORME IGIENICHE E PRECAUZIONI NELLA
   COMMERCIALIZZAZIONE DEGLI ALIMENTI
      La movimentazione e la sistemazione dei prodotti sugli scaffali e nei
     banchi frigoriferi possono svolgersi anche durante l’orario di apertura al
           pubblico, con l’accortezza di garantire il maggior distanziamento
                                              possibile fra operatori e clienti.

       Le operazioni di pulizia straordinaria dei locali devono invece essere
          svolte previo allontanamento della clientela dall’area di interesse.

       Utile una frequente disinfezione dei carrelli e dei cestini che messi a
            disposizione della clientela nelle aree di vendita, con particolare
                                                     attenzione alle maniglie.

      Utile una frequente disinfezione anche di altre superfici che vengono
  toccate di frequente, quali maniglie di banchi o armadi frigoriferi, tastiere,
touchscreen, piatti di bilance, nastri trasportatori e aree di deposizione degli
        acquisti alla cassa, aree di imbustamento degli acquisti, tastiere dei
                                                                 terminali POS.
NORME IGIENICHE E PRECAUZIONI NELLA
        COMMERCIALIZZAZIONE DEGLI ALIMENTI

  E’ fondamentale promuovere e controllare il corretto comportamento
         dei clienti all’interno delle aree di vendita (rispetto delle distanze
                           interpersonali, rispetto dei percorsi indicati, etc.).

 tenuto conto della tipologia di esercizio commerciale e delle possibilità
   organizzative, vanno promossi l’ordinazione preventiva, anche online,
      la consegna a domicilio, il ritiro diretto da parte del cliente presso il
                                punto vendita in fascia oraria concordata.

 Laddove l’operatore alimentare gestisca servizi di consegna a domicilio
dei prodotti acquistati, anche gli addetti alla preparazione e alla consegna
di tali prodotti vanno formati per dare garanzia dell’igiene degli alimenti e
                                                        dei relativi involucri.
ACCESSO AI PUNTI O ALLE AREE DI VENDITA

           Porre all’ingresso del punto o dell’area di vendita una segnaletica di divieto di
    accesso in presenza di sintomi simil-influenzali o comunque riconducibili ad infezioni
                                                                                  COVID-19.
   Porre all’ingresso del punto o dell’area di vendita istruzioni sul comportamento che
il cliente deve tenere all’interno, in base alle disposizione nazionali e regionali come, se
                                      del caso, a specifiche modalità organizzative aziendali.
  Garantire, nei limiti del possibile per le aree che non sono di diretta pertinenza degli
 esercizi commerciali, che le code per l’accesso al punto o all’area di vendita si svolgano
                                    nel rispetto del corretto distanziamento interpersonale.
          Garantire l’ingresso esclusivamente a un numero di persone tale da assicurare,
    all’interno del punto o dell’area di vendita, il corretto distanziamento interpersonale.
           Per locali fino a 40 m2 è consentito l’accesso ad una persona alla volta oltre a un
 massimo di due operatori dell’esercizio commerciale; per locali di dimensioni superiori
            l’accesso è regolamentato in funzione degli spazi disponibili (Allegato 5 DPCM
                                                                                 10.04.2020).
ACCESSO AL PUNTO O ALLE AREE DI VENDITA

 Regolare l’accesso in modo da evitare code interne, in particolare in
                                                   prossimità delle casse.
   Valutare, laddove la struttura del locale o dell’area commerciale lo
consenta, l’istituzione di percorsi obbligati unidirezionali, per garantire
                                        un flusso ordinato della clientela.
     Differenziare, laddove possibile, i percorsi di entrata e di uscita.
         Mettere a disposizione all’ingresso dell’esercizio o dell’area
                        commerciale spray o gel sanificante per le mani.

          Mettere a disposizione all’ingresso dell’esercizio o dell’area
 commerciale dispensatori di gel disinfettante a base alcoolica oppure
 salviette detergenti monouso per consentire ai clienti di igienizzare le
      parti dei carrelli e dei cestini che vengono a contatto con le mani.
ACCESSO AL PUNTO O ALLE AREE DI VENDITA

    Verificare che i clienti che accedono all’esercizio o all’area
   commerciale aderiscano alle indicazioni relative all’uso delle
                       maschere e all’igienizzazione delle mani.

      Mantenendosi aggiornati all’evoluzione delle normative
              nazionali e regionali finalizzate al fronteggiamento
      dell’epidemia COVID-19, agevolare la possibilità di accessi
preferenziali o prioritari per specifici gruppi di popolazione quali
persone con difficoltà motoria, anziani, personale impegnato in
       servizi di pubblica utilità quali sanità, pubblica sicurezza,
                                              protezione civile, etc.
ATTIVITÀ ALL’INTERNO DEL PUNTO O DELLE
                   AREE DI VENDITA

 Assicurare la presenza, in tutte le aree con vendita di alimenti sfusi (es. ortofrutta,
  panetteria), di idonei quantitativi di guanti monouso per l’utilizzo da parte della
  clientela (Allegato 5 DPCM 10.04.2020) (29). Evidenziare l’obbligo di utilizzo di tali
  guanti monouso anche mediante apposita segnaletica in corrispondenza dell’area
  destinata all’esposizione dei prodotti. Poiché i guanti utilizzati per la manipolazione
  degli alimenti devono rispondere alle specifiche per i materiali a contatto con gli
  alimenti (MOCA), tali guanti devono essere utilizzati anche dai clienti che,
  all’accesso al punto/area vendita, siano già dotati in proprio di guanti (cioè
  sovrapposizione del guanto monouso da ortofrutta/panetteria al guanto già
  indossato dal cliente).

 Laddove possibile, posizionare barriere di protezione per il personale onde
  minimizzare il contatto con i clienti nei punti in cui sia più difficile rispettare
   rigorosamente il distanziamento (es. casse).

           Laddove possibile, agevolare l’uso di strumenti di pagamento contactless.
MISURE CHE DERIVANO DAL PROTOCOLLO
 NAZIONALE SOTTOSCRITTO IL 24 APRILE 2020
PER LA TUTELA DEI LAVORATORI SUL POSTO DI
                 LAVORO

 • Limitare i contatti personali diretti con fornitori, tecnici,
             manutentori, pulitori etc. esterni all’azienda,
     individuando procedure di ingresso, transito e uscita
   (mediante modalità, percorsi e tempistiche predefinite)
               che aumentino le distanze interpersonali.
       • L’azienda deve assicurare la pulizia giornaliera e la
     sanificazione periodica degli ambienti di lavoro e delle
              aree comuni e di riposo oltre che delle aree di
                         distribuzione di bevande e snack.
MISURE CHE DERIVANO DAL PROTOCOLLO
 NAZIONALE SOTTOSCRITTO IL 24 APRILE 2020
PER LA TUTELA DEI LAVORATORI SUL POSTO DI
                 LAVORO
       • E’ obbligatorio che le persone presenti in azienda
             adottino tutte le misure di igiene personale
  raccomandate, in particolare per le mani. L’azienda deve
         mettere a disposizione idonei mezzi di pulizia e
                                 sanificazione delle mani.
            • Qualora il lavoro non consenta una distanza
      interpersonale di sicurezza e non siano possibili altre
 soluzioni organizzative, è necessario dotare i lavoratori di
     protezioni respiratorie individuali (vedremo più avanti
                                                      quali).
MISURE CHE DERIVANO DAL PROTOCOLLO NAZIONALE
 SOTTOSCRITTO IL 24 APRILE 2020 PER LA TUTELA DEI
        LAVORATORI SUL POSTO DI LAVORO

•   L’accesso a mense, spogliatoi, aree fumatori o qualsiasi altro
    tipo di area comune è contingentato e ridotto al minimo
    indispensabile, aumentando le distanze interpersonali rispetto
    alla situazione ordinaria; è garantita la ventilazione costante e
    continua dei locali.
•   Va sviluppato, dove possibile, il «lavoro a distanza» (smart
    working) e vanno rimodulati i turni di lavoro per cercare di
    ridurre il numero di lavoratori contemporaneamente presenti
    in azienda.
•   Vanno limitate quanto più possibile le trasferte e le riunioni in
    persona. Queste ultime, se indispensabili e indifferibili, vanno
    con il minimo numero di persone in compresenza, comunque
    mantenendo distanze interpersonali di sicurezza e indossando
    tutti una maschera di tipo chirurgico.
MISURE CHE DERIVANO DAL PROTOCOLLO NAZIONALE
 SOTTOSCRITTO IL 24 APRILE 2020 PER LA TUTELA DEI
        LAVORATORI SUL POSTO DI LAVORO

•   Va adottata una procedura interna per l’identificazione
    immediata e la successiva gestione dell’eventuale presenza in
    azienda di persone possibilmente affette da COVID-19. Se un
    lavoratore presente in azienda presenta tosse significativa e/o
    febbre sopra a 37.5° e/o affanno respiratorio, deve
    immediatamente porsi in luogo quanto più possibile isolato e
    avvertire il suo preposto. Vanno immediatamente informati il
    Medico di Medicina Generale dell’ammalato e il Dipartimento
    di Prevenzione dell’ASUR.
•   Va promossa la collaborazione tra Datore di Lavoro, Medico
    Competente e Rappresentate dei Lavoratori per la Sicurezza
    (RLS), anche per il fronteggiamento di eventuali casi di
    lavoratori che presentano sintomi indicativi di COVID-19.
LE MASCHERE RESPIRATORIE

  L’USO DI MASCHERE RESPIRATORIE ALL’INTERNO DEGLI AMBIENTI
       DESTINATI ALLA PRODUZIONE, ALL’ESPOSIZIONE E ALLA
COMMERCIALIZZAZIONE DEGLI ALIMENTI MINIMIZZA LA DIFFUSIONE
DI DROPLET DALLE VIE RESPIRATORIE E QUINDI LA POSSIBILITA’ CHE
     INDIVIDUI INCONSAPEVOLMENTE INFETTI , OLTRE A POTER
INFETTARE ALTRE PERSONE POSTE A DISTANZE INFERIORI A QUELLE
   DI SICUREZZA, POSSANO CONTAMINARE GLI ALIMENTI E I LORO
                         IMBALLAGGI.

     E’ CHIARO CHE, NELLE OPERAZIONI DI ACQUISTO, NON È
 TECNICAMENTE POSSIBILE GARANTIRE UN DISTANZIAMENTO TRA
             L’ACQUIRENTE E GLI OGGETTI ESPOSTI.
QUANDO NON SIAMO CERTI DI POTER
     MANTENERE LA DISTANZA DI DUE METRI TRA LE
                   PERSONE …

NEI CASI IN CUI NORMALMENTE NON INDOSSEREMMO UNA PROTEZIONE
RESPIRATORIA, PER TUTTO IL TEMPO IN CUI PERDURERA’ L’EMERGENZA
     EPIDEMICA INDOSSIAMO UNA MASCHERA DI TIPO CHIRURGICO.

   NEI CASI IN CUI GIA’ IN TEMPI ORDINARI INDOSSEREMMO, PER
 QUALUNQUE MOTIVO, UNA MASCHERA RESPIRATORIA FFP1 O FFP2 o
               FFP3, CONTINUIAMO A USARE QUELLA.
MASCHERE DI TIPO
              CHIRURGICO
          Sono nate per abbattere la dispersione dei
           droplet emessi dalla bocca e dal naso degli
       operatori sanitari durante il loro lavoro. Queste
        particelle possono costituire un rischio per gli
                    assistiti che siano in una situazione
              particolarmente «fragile», ad esempio i
            pazienti durante un intervento chirurgico.

        Queste maschere frappongono un ostacolo
        anche al transito di particelle sospese in aria
       che potrebbero essere inalate da chi indossa la
                         maschera.

   Se indossate correttamente da tutti danno una
     protezione «di base», ma concreta, contro la
circolazione di virus eventualmente contenuti nei
                                         droplet.
LE MISURE DI IGIENE PERSONALE E
               COLLETTIVA

               Vanno distinte due situazioni diverse,
                      con necessità diverse:

                                      quella del tutto speciale in cui, durante
    quella ordinaria in cui ci si    il lavoro o durante uno spostamento da
confronta con una mera possibilità    o verso il lavoro, un lavoratore inizia a
  della presenza di SARS-CoV-2;      presentare disturbi che fanno pensare a
                                                      COVID-19.
IGIENE PERSONALE E COLLETTIVA

Se sentiamo che stanno per arrivare un colpo di tosse o uno
                                                  starnuto,
tossiamo o starnutiamo contro il cavo del gomito (come del
                           resto si dovrebbe fare sempre).

                 Non scambiamoci mai un telefono cellulare.

            Laviamoci le mani spesso e con particolare cura.

     Dedichiamo una cura particolare a mantenere puliti gli
spogliatoi (armadietti personali compresi) e i servizi igienici.

                Evitiamo ogni assembramento, anche nei
                 luoghi dove mangiamo e ci riposiamo.
E SE QUALCUNO DI NOI STA MALE?
        Bisogna essere prudenti, anche se non allarmisti (non è che
             qualsiasi colpo di tosse sia un segno di COVID-19,
                 ma la tosse va valutata con attenzione).

  In caso di tosse significativa e/o febbre sopra a 37.5° e/o
                     affanno respiratorio:
 se non siamo ancora usciti per andare al lavoro, rimaniamo
   dove siamo, telefoniamo al nostro medico di fiducia e
 aspettiamo istruzioni (non appena possibile, avvertiamo il
                   nostro responsabile);
 se ci troviamo già sul luogo di lavoro, mettiamoci subito in
un luogo isolato, avvertiamo subito il responsabile e i colleghi
 con cui siamo stati a contatto stretto, telefoniamo al nostro
           medico di fiducia e aspettiamo istruzioni.
ANDARE A LAVORARE «AI TEMPI DEL
 CORONAVIRUS»: COME SI VA E COME SI
          TORNA A CASA ?

Se si usano i mezzi pubblici: sulla base della compatibilità
    con il nostro orario di lavoro, possibilmente viaggiamo
  negli orari di minor affollamento, sempre indossando una
                                maschera di tipo chirurgico.
    Dove questo non sia possibile, rispettiamo le distanze di
 sicurezza, seguiamo le regole di prevenzione dettate dalla
ditta di autotrasporti e indossiamo sempre una maschera di
                                             tipo chirurgico.
Se si usa una autovettura privata: non più di due persone
   per volta (il passeggero sul sedile posteriore a destra, per
  stare il più lontano possibile dal guidatore; tutti indossano
                             una maschera di tipo chirurgico).
Conoscere per prevenire e proteggere

                  PARTECIPARE
                      PER
                  PREVENIRE E
                  PROTEGGERE
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