Laurea Magistrale in Archeologia e Storia dell'Arte

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Laurea Magistrale in Archeologia e Storia dell'Arte
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MATERIALI CELLULOSICI

                                   ¡   legno

                                   ¡   carta

                                   ¡   fibbre tessili

Costituiti principalmente da cellulosa, emicellulosa e lignina.
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In natura la cellulosa è rappresentata dalle fibre che avvolgono il seme
del cotone.

     ¡   Le fibre corte, con lunghezza che da 3 a 7 mm, costituiscono
         un'ottima materia prima per la fabbricazione della carta.

     ¡   Le fibre con una lunghezza che varia da 2 a 6 cm e un diametro da
         10 a 40 micron vengono impiegate per usi tessili.

In tutti gli altri vegetali la cellulosa non si trova allo stato puro come nel
seme del cotone, ma cementata e legata agli altri costituenti, che, per
semplicità, vengono definiti genericamente sostanze incrostanti.
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Carboidrati o zuccheri o saccaridi

¡   Dal punto di vista chimico, i carboidrati sono aldeidi o chetoni a cui sono stati
    aggiunti vari gruppi ossidrilici (OH), solitamente uno per ogni atomo di carbonio.

    §   Le singole unità di carboidrati sono chiamate "monosaccaridi". Tra questi si
        annoverano il glucosio, il galattosio e il fruttosio.

    D-glucosio      D-galattosio   D-fruttosio
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Carboidrati
 D-Galattosio    vieneoprodotto
                         zuccheri      o saccaridi
                                  dal nostro  organismo e
viene utilizzato per la sintesi di polimeri complessi.
La maggior
      ¡ Dalparte
               puntodeldigalattosio  usato dal
                          vista chimico,         nostro
                                             i carboidrati    sono aldeidi o chetoni a cui sono stati
organismo ha una origine alimentare; esso è infatti
          aggiunti vari gruppi ossidrilici (OH), solitamente uno per ogni atomo di carbonio.
il costituente di un importante e diffuso disaccaride:
il lattosio (lo zucchero del latte). Quando la quantità
          § Leintrodotta
di galattosio     singole unità  di alimenti
                           con gli  carboidrati  sonoi chiamate "monosaccaridi". Tra questi si
                                              supera
              annoverano esso
bisogni dell'organismo,     il glucosio, il galattosio
                                  viene utilizzato  pere il fruttosio.
produrre energia; per assolvere a questa funzione il
galattosio deve essere prima convertito in glucosio.

       D-glucosio       D-galattosio   D-fruttosio
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Carboidrati o zuccheri o saccaridi

¡   I monosaccaridi possono legarsi tra di loro in moltissimi modi per formare i
    polisaccaridi.
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La cellulosa

La cellulosa è uno dei più importanti
polisaccaridi, costituita da un gran numero di
molecole di glucosio (da circa 300 a 3.000
unità) unite tra loro.

                            Ponti a idrogeno
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L'emicellulosa

Polisaccaride poco solubile, a peso molecolare minore di quello della cellulosa e di
composizione irregolare.
Le emicellulose sono costituite da zuccheri diversi ed hanno una struttura ramificata.
La caratteristica principale delle emicellulose è la loro facile idratabilità.
In natura le emicellulose sono amorfe e possiedono proprietà adesive.
Si conoscono tre tipi di emicellulose:
     ¡   xilani (tegumento dei chicchi dei cereali, crusca)
     ¡   galattani/arabinolattani
     ¡   mannani/glucomannani.
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Lignina

Polimero organico pesante e
complesso, costituito
principalmente da composti fenolici.

Si trova nella parete cellulare di
alcune cellule vegetali.

Le lignine sono per quantità i
secondi biopolimeri sulla terra dopo
la cellulosa.

La biomassa formata da cellulose e
lignine rappresenta circa il 70%
della biomassa totale.
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emicellulosa   lignina
Il legno è formato da:

                                                                                terpeni
                                             cellulosa                           resine
                                                                              acidi grassi
                                                            legno

Cellulosa ed emicellulosa costituiscono le fibre del legno, mentre la lignina è
l'interfibra (scheletro) che le tiene unite.
Composizione chimica percentuale del legno

                             Cellulosa          Emicellulosa         Lignina      Sostanze estraibili*
         Specie

Abete rosso (conifera)          41                    30                27                  2
Pino (conifera)                 39                    30                27                  4

Abete (conifera)                38                    23                34                  5

Acero {latifoglia)              44                    22                29                  5

Betulla {latifoglia)            40                    37                20                  3

*Le sostanze estraibili sono composti che dal legno passano in solvente organico quale etanolo o
diclorometano.
Storia della carta
Il primo vero antenato della carta fu il papiro.

Il papiro è stato ottenuto incollando assieme
piccole strisce ricavate dal fusto della pianta
omonima.

La sua comparsa risale a circa 5000 anni fa
presso gli Egiziani e i Greci. Anche i Romani ne
fecero uso.
Papiro di Hunefer (1275 a.C.)
Il libro della Morte di Pinedjem II (1000 a.C.). Il testo è in ieratico ad eccezione dei geroglifici
nell’immagine. Da notare le giunzioni tra i fogli di papiro.
Museo Egizio del Cairo, Laboratorio di Restauro dei Papiri.
La pergamena

detta anche membrana o vellum in latino o cartapecora o carta pecudina, è
prodotta con pelli di pecora, di capra o di vitello opportunamente depilate e fatte
asciugare sotto tensione. Non fa parte dei materiali cellulosici, ma viene
associata alla carta per funzione. La pergamena fu utilizzata come supporto
scrittorio fino al XIV secolo.

La pergamena prende nome dalla città di Pergamo (nell'Asia minore) dove,
secondo la tradizione riferita da Plinio il Vecchio, sarebbe stata utilizzata attorno al
II secolo a.C., in sostituzione del papiro.

Pergamo aveva una grande biblioteca che rivaleggiava con la famosa biblioteca di
Alessandria. Quando l’Egitto smise di esportare il papiro, a causa della
concorrenza culturale fra il sovrano egiziano Tolomeo V ed il re di Pergamo
Eumene II (196-158 a.C.), Pergamo reagì ricavando la pergamena dalla
lavorazione delle pelli.
                                                             Materiale proteico
Le pergamene destinate alla legatoria (un uso che si diffuse dal XVI secolo in poi)
erano più spesse e scure.
Quelle utilizzate per la scrittura di testi erano generalmente più chiare e sottili:

Ø   per documenti di particolare rilevanza (per esempio i brevi pontifici) erano utilizzate
    pergamene molto bianche e sottili ricavate dal trattamento di pelli di animali
    giovanissimi o nati morti;
Ø   nell'Alto Medioevo furono prodotte pergamene purpuree, utilizzate per la scrittura di
    libri o documenti particolarmente solenni redatti con inchiostri d'argento o d'oro.
        o   Codice Purpureo di Rossano, noto come Codex Purpureus Rossanensis (Museo
            Diocesano di Rossano) del VI secolo
        o   Bibbia di Ulfila (Biblioteca Universitaria di Uppsala) IX secolo
        o   Privilegium Othonianum (manoscritto A.A. Arm. I-XVIII, 18 dell’Archivio Segreto
            Vaticano), del IX secolo.
La carta

La scoperta del procedimento per la
fabbricazione della carta viene attribuita al
cinese Ts'ai Lun intorno al 105 a.C.

Egli la ottenne da ritagli di seta ridotti in pasta
e mescolati con acqua, tramite battitura.
Questa pasta acquosa veniva filtrata con
stuoie di bambù, ottenendo fogli di una certa
consistenza che venivano posti al sole ad
asciugare.

                             Materiale proteico
Nel 751 i musulmani conquistano Samarcanda e fanno prigionieri alcuni cartai cinesi. Il
segreto della fabbricazione della carta è svelato.

Viene organizzato un primo centro di produzione a Samarcanda.

Stracci di canapa e lino divengono la materia prima della carta araba, stracci che spesso
sono strappati alle mummie ritrovate nelle tombe in Egitto.

Nel 794-795 a Baghdad nasce una cartiera, seguono le cartiere di Damasco, Tiberiade e
Tripoli.
Verso la fine dell'VIII sec. la carta compare in Egitto. La Valle del Nilo e la Siria si specializzano
nella produzione di una carta di canapa e lino, più fine di quella di Samarcanda.

Fra il X e il XII sec. la produzione della carta si sviluppa nell'Africa settentrionale, durante il regno
della dinastia Fatimita (909-1171) che estende il proprio dominio dalla Tunisia in Egitto, in
Palestina, nel Maghreb ed infine in Sicilia.

La città santa di Kairouan diviene un importante centro cartario.

Intorno all'anno Mille, in Andalusia, fioriscono nuovi centri di fabbricazione. Nascono cartiere a
Cordoba, a Cadice, a Siviglia ed in Castiglia.

Ad opera di cartai ebrei, espulsi da Cordoba e rifugiati in Catalogna, si diffuse nella Francia
meridionale.
Nel X sec. la Sicilia diventa un centro nevralgico del commercio della carta e nel XIII sec., per
impulso dell'imperatore Federico II, Palermo diviene un importante centro di produzione.

Per questa via la carta siciliana inizia la sua inarrestabile risalita verso l'Italia settentrionale, e
l'Europa.
La carta fu realizzata usando il libro del gelso e di altri vegetali. Una volta raschiata la
corteccia, il legno veniva ridotto a fettucce, cotto con acqua e calce.

La pasta ottenuta, dopo il lavaggio in acqua, veniva sottoposta a battitura per separare bene
le fibre. Da questa pasta si otteneva un foglio che veniva poi pressato e asciugato all'aria.

Più tardi, verso il Mille, si cominciò ad usare anche la canna di bambù.
Caratteristiche della carta

Caratteristiche meccaniche
     1. resistenza alla trazione (tensione applicata agli estremi)
     2. resistenza allo strappo (capacità di opporsi alla rottura per lacerazione nei due sensi)
     3. resistenza alla piegatura (capacità di resistere alla spiegazzatura localizzata).

Caratteristiche fisiche
     1. grammatura (peso della carta espresso in grammi/mq);
     2. spessore (espresso in mm e misurato con appositi micrometri);
     3. impermeabilità;
     4. rigidità;
     5. levigatezza.

Caratteristiche estetiche
     1. grado di pulizia (qualità di impurità sulla carta: nodini, punti colorati, schegge, macchie ...):
     2. spera (aspetto che presenta la carta vista in trasparenza).
Si chiama "carta" un foglio di natura igroscopica costituito generalmente da
fibre vegetali, ottenuto mediante la "feltrazione” di esse. Questo feltro "può”
contenere altre sostanze che vengono aggiunte al fine di impartire ad esso
determinate caratteristiche:
         ¡   sostanze di carica
         ¡   collanti
         ¡   pigmenti
         ¡   coloranti.

La carta al microscopio mostra un intreccio di elementi lunghi e sottili chiamati
fibre.

Le fibre delle carte antiche sono costituite principalmente da cellulosa, quelle
delle carte moderne anche da emicellulosa e lignina.
Le fibre per diventare carta devono feltrare, cioè intrecciarsi e saldarsi tra loro
formando un feltro con proprietà di resistenza meccanica.

Il foglio asciutto così ottenuto ha già una sua peculiare consistenza: un feltro di
carta, le cui fibre stanno insieme da sole senza bisogno di aggiungere collanti,
che banalmente può essere definito carta assorbente.

Tutte le materie fibrose per essere trasformate in carta devono essere
opportunamente lavorate e mescolate con le sostanze denominate ausiliarie (o
materie prime non fibrose); queste conferiscono alla carta determinate
caratteristiche desiderabili.

I prodotti ausiliari si distinguono in sostanze di carica e sostanze collanti.
Le sostanze di carica

Le sostanze di carica riempiendo gli spazi compresi tra le fibre consentono di
ottenere una superficie chiusa e piana.
Le sostanze adoperate più comunemente sono carbonati (carbonato di bario, di
calcio e di magnesio); ossidi (biossido di piombo/titanio); silicati (asbestina,
bentonite, caolino e talco); solfati (solfato di bario e di calcio) e solfuri (solfuro di
zinco).

I principali vantaggi :
       Ø migliore ricettività dell'inchiostro
       Ø migliore lisciatura
       Ø maggior grado di bianco (le sostanze impiegate sono generalmente
         bianche)
       Ø favoriscono la formazione del foglio
Si fa inoltre aggiunta di sostanze minerali di carica per conseguire determinati
risultati in carte speciali.

Ad esempio, l'aggiunta di opportune sostanze alla carta da sigarette permette di
regolare il tempo di combustione della carta su quello del tabacco.
Le principali sostanze collanti sono:

      Ø la resina,
      Ø l'amido,
      Ø la caseina,
      Ø le cere,
      Ø le resine sintetiche
      Ø ecc.

Il collaggio che si ottiene con l'impiego di tali prodotti conferisce alla carta
una impermeabilità ai liquidi ed agli inchiostri (rendendola così scrivibile).
Tecniche conservative
Il legno è un materiale organico e pertanto è soggetto a degrado chimico e
biologico.

Fattori ambientali quali umidità, temperatura e pH alterano la composizione
chimica ed il rapporto tra i costituenti.

I legni disidratati presentano fragilità e necessitano di materiali adatti per il
recupero ed il trattamento conservativo.
I manufatti in legno, quali esempi notissimi sono i relitti navali storici,
    possono in particolari condizioni preservarsi per lungo tempo
    nell'ambiente sommerso.

        ¡   Temperatura abbastanza bassa da rallentare i naturali processi
            degradativi
        ¡   Ambiente povero di ossigeno.

Nave Vasa XVII sec.
Museo di Stoccolma
I legni che hanno subito un forte degrado nella struttura della parete cellulare se
esposti all'aria dopo il recupero presentano il collasso della parete. È necessario
salvaguardare il legno in un ambiente di opportuna umidità.

Nel caso di legni bagnati si deve eliminare l'acqua, consolidando e stabilizzando il
materiale in modo da restituirgli le caratteristiche meccaniche originarie.
A causa della permanenza prolungata in ambiente acquoso, i legni imbibiti, oltre
alla perdita pressoché totale di cellulosa, emicellulosa e delle sostanze estrattive
solubili, presentano un degrado parziale e alterazioni strutturali della lignina.
Il deterioramento delle pareti cellulari è irreversibile
   ¡   eliminazione, a seguito del fenomeno di diffusione, dei prodotti solubili in
       acqua (sali, zuccheri, tannini, amidi ecc.),
   ¡   idrolisi delle emicellulose meno stabili (pentosani)
        § quelle più stabili (galattani, poliuronidi) si degradano solo se attaccate da organismi
          specifici.

I legni bagnati o imbibiti si caratterizzano per un più elevato contenuto di
lignina, per un minor contenuto di polisaccaridi e al contempo per la presenza di
sostanze estranee al legno, depositate dall'acqua.
Essi si presentano come una massa tenera completamente disorganizzata,
comprimibile con le dita.
Trattamenti conservativi dei legni bagnati hanno come finalità quella di
rafforzare le pareti cellulari e di sostituire l'acqua presente nel legno con
sostanze che diminuiscano la tensione e la pressione esercitata sulle
pareti cellulari.

L'ispessimento delle pareti cellulari avviene tramite la sostituzione
dell'acqua con una sostanza inerte.

A questo scopo vengono usate sostanze chimiche dette impregnanti (in
genere polimeri preformati) per riempire le porosità del legno degradato.

Tra i numerosi agenti utilizzati vi sono: il polietilenglicole, miscele di
polietilenglicole e polipropilenglicoli, miscele di zuccheri, allume, etc.
Invecchiamento e degrado

L'invecchiamento e il degrado dei materiali d'archivio (carta, pergamena,
inchiostri, pelli, etc.) sono fenomeni naturali e irreversibili.

Possono essere rallentati – prolungando la vita dei documenti - creando il
miglior "ambiente" di conservazione possibile.

La carta è composta prevalentemente da cellulosa, cui si aggiungono collanti
(che la rendono meno feltrosa e più adatta a ricevere l'inchiostro) e materiali
minerali di carica (che le conferiscono consistenza e maggiore opacità).

Nel tempo la materia prima (seta, stracci di lino, canapa e cotone) divenne
sempre più rara e costosa. Si cominciarono così ad usare dapprima stracci
colorati sbiancati con cloro (fine '700) e poi pasta di legno (metà '800). In tal
modo entrarono nella carta componenti acidi e lignina, che costituiscono
elementi di degrado.
Fattori di degrado chimico-fisici esterni.

La temperatura e l'umidità ed i loro sbalzi (giorno/notte) accelerano il
processo di ossidazione della carta e degli inchiostri, favoriscono lo sviluppo
di muffe, e agiscono negativamente sui collanti e sulle pelli.

La luce provoca la sbiadimento dei colori (degli inchiostri) e l'infragilimento
dei supporti.

L'uso stesso dei documenti ne accelera il degrado meccanico, specie se
condotto senza i dovuti accorgimenti.

A tutto questo si aggiungono gli eventi eccezionali: inondazioni, terremoti,
incendi e cosi via. L'alluvione di Firenze del 1966, con gli ingenti danni
arrecati al patrimonio archivistico e librario, segna in pratica l'inizio della
cultura del restauro cartaceo in Italia.
Fattori di degrado di origine biologica.

Gli ambienti poco adatti alla conservazione di beni archivistici, con scarsa
ventilazione, inadatta illuminazione, valori termoigrometrici impropri, difese
esterne insufficienti, favoriscono gli agenti di degrado biologici.

Funghi e muffe possono proliferare tra i muri, gli scaffali e i documenti e
innescare processi degenerativi gravi a carico di carta, pergamena e della
pelle di rivestimento.
Fattori di degrado di origine biologica.

Insetti (blatte, pesciolini d'argento, tarli e termiti) possono insediarsi nei
depositi d'archivio cibandosi di carta, pergamena, legno (legature,
scaffalature) e pelli.

Non dimentichiamo, infine, i roditori, anche se oggi appartengono più alle
espressioni idiomatiche e ai luoghi comuni archivistico-bibliotecari, che non
alla realtà degli Istituti.
Fattori di degrado di origine biologica.

l pesciolino d'argento (Lepisma saccharina Linnaeus, 1758) è un insetto
lucifugo, veloce e privo di ali; è sinantropico, ovvero lo si trova nelle
abitazioni umane, ed è molto diffuso.
Il nome scientifico è legato al fatto che questo insetto si nutre di carboidrati.

Il cibo preferito del pesciolino d'argento sono le sostanze che contengono
amido o polisaccaridi come la destrina usata negli adesivi: colla, legature dei
libri, foto, francobolli, zucchero, capelli, forfora, polvere, cotone, lino, seta,
insetti morti.
In caso non trovi altro cibo, il pesciolino d'argento può arrivare a rovinare
capi in pelle (cinture, scarpe) o indumenti in fibra sintetica. Può restare
senza cibo per mesi.
Metodi per l’eliminazione dei pesciolini d’argento.

Gocce di olio essenziale di menta piperita, citronella, o soluzioni a base di
ammoniaca nei punti critici.

Fogli, libri e raccoglitori – inserimento di alcune foglie (da sostituirle ogni 6
mesi circa) di
    Ø alloro;
    Ø foglie di ginkgo biloba;
    Ø infiorescenze della lavanda.

Esche
    Ø   miscele 1:1 di borace e zucchero;
    Ø   intonaco spruzzato su uno strofinaccio bianco umido lasciato per
        tutta la notte;
    Ø   una patata grattugiata.
¡   Gli oli essenziali sono ampiamente utilizzati come fonte di sostanze
    chimiche per la profumeria (citronella, citronellolo, geraniolo nella
    produzione di saponi, profumi, cosmetici ed aromi).

¡   L'olio di citronella è uno degli oli essenziali ottenuti dalle foglie e dagli
    steli di alcune specie di Cymbopogon.

¡   L'olio di citronella è un repellente per insetti (bio-pesticida) ed ha forti
    proprietà fungicide.
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