L'UOMO E' STATO AGRICOLTORE PER IL 5% DELLA SUA STORIA
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Il Neolitico è l'ultima fase della preistoria, quando avviene la cosiddetta rivoluzione agricola: l'uomo incomincia a produrre di più del necessario grazie alla scoperta dell'agricoltura e a condurre una vita sedentaria.
DOPO LA SCOPERTA DEL FUOCO, È STATA L'AGRICOLTURA A DETERMINARE I CAMBIAMENTI PIÙ RIVOLUZIONARI NELLA STORIA DEL GENERE UMANO Da un'economia di tipo predatorio, basata sulla caccia, la pesca e la raccolta di frutti, semi e radici, in età neolitica gli uomini lentamente passarono ad un'economia di produzione del cibo. Nel corso del tempo gli effetti dell'agricoltura produssero una serie di cambiamenti radicali: un forte incremento demografico, un notevole sviluppo delle tecniche produttive, una vistosa trasformazione dell'ambiente naturale.
Con la fine del periodo neolitico si aprì l'era del perfezionamento delle conoscenze acquisite. Nel Nord Europa la segale e l‘avena vennero coltivate a partire dal 1000 a.C. circa. Molti frutti e verdure, fra i quali cipolle, meloni e cetrioli, erano già coltivati dal III millennio a.C. in Mesopotamia. Datteri e fichi erano un'importante fonte di zucchero in Medio Oriente; mele e pesche erano coltivate nell'area del Mediterraneo. Il cotone veniva coltivato e filato in India già dal 2000 a.C. e nello stesso periodo il lino e la seta erano ampiamente utilizzati in Cina.
COLTIVAZIONI PREISTOICHE NEL MONDO Cereali e altre erbacce Leguminose Fibre Cucurbitacee Mezzaluna farro, einkorn fertile Piselli,lenticchie, lino -Tuberi, (Triticum monococcum), melone ceci Radici orzo Cina riso, panico, Soia,Ph. Angularis, canapa - [melone] miglio perlato Ph aureus Ande, Varie Quinoa, [mais] Fagioli comuni e cotone jiacama specie di Amazzonia di Lima, arachidi zucche Africa Sorgo, miglio africano, Fagioli dall’occhio, Manioca, Varie 0ccidentale riso africano Cotone patata, specie di Arachidi (G.barbadense) patata dolce e Sahel (Apios tuberosa) zucche Miglio (Eleusine coracana), - - Etiopia [piselli, lenticchie] [lino] Teff, [grano, orzo] Orzo spp. Pusillum, Girasole C. pepo Stati Uniti gen. Phalaris, - - articiocco Occidentali gen. Chenopodium Nuova Canna da zucchero - - Igname, Guinea - taro India [grano, orzo, riso, sorgo, Fagioli (Ph. Aureus, Cotone, miglio] Ph. Mungo, - cetriolo lino Dolicos lablab)
L’agricoltura ebbe le sue prime origini negli altipiani del Vicino e Medio Oriente (Mesopotamia settentrionale, Anatolia sud-orientale, Palestina), la cosiddetta mezzaluna fertile. Le prime piante coltivate furono l’orzo, il miglio, il frumento In seguito l’agricoltura compare in altre regioni della Terra: 9000 anni fa in Asia (Cina, India, Indonesia), dove si mise a coltivazione soprattutto il riso; 8000 anni fa in America (Messico e Ande settentrionali), dove si coltivarono mais e patate
Il continente europeo era interamente coperto dalla foresta e per creare campi e pascoli fu indispensabile intraprendere una colossale opera di disboscamento. Lo strumento fondamentale per questa impresa della civiltà neolitica fu l'ascia di pietra verde levigata. L'agricoltura seminativa (grano, orzo e leguminose) e l'allevamento praticate in Europa (capra, pecora, bue, maiale e in seguito anche cavallo) hanno avuto origine nelle zone collinari e nei bacini inframontani del Vicino Oriente.
C’erano due tipi di attività agricole legate alla sussistenza: •un’agricoltura basata sui cereali, come grano, orzo, riso o miglio e •un’agricoltura basata su radici e tuberi, come patata, taro o manioca. Tuttavia le radici e i tuberi forniscono un supporto alimentare piuttosto basso che necessita di una integrazione dietetica notevole. Quindi le piante che hanno riscosso il maggior successo sono state i cereali, perchè: crescono in fretta, sono molto produttivi e sono ricchi di carboidrati necessari a una buona alimentazione.
La coltivazione dei cereali, che ha avuto origine nelle parti del mondo aride a latitudini tropicali o subtropicali, riguarda generalmente poche specie altamente produttive. I semi duri dei cereali possono essere immagazzinati per lunghi periodi senza perdere il valore nutritivo o la capacità di germogliare.
Le forme domestiche dei cereali si distinguono facilmente dalle varietà selvatiche innanzi tutto per i chicchi più grandi e rotondi, ma soprattutto per il sistema di riproduzione non spontaneo. Le graminacee selvatiche hanno infatti delle spighe fragili che rendono facile la propagazione spontanea dei chicchi attraverso la dispersione. Il punto di partenza della selezione operata dall’uomo è stata la raccolta delle piante con le spighe meno fragili ancora piene di chicchi; in questo modo il primo agricoltore ha favorito un carattere patologico della pianta, rendendo le piante totalmente dipendenti dalla semina artificiale.
Alcuni esempi di specie domesticate nel mondo Piante Animali Data più antica In modo indipendente: 1. Vicino Oriente grano, piselli, olivopecora, capra 8500 a. C. 2. Cina riso, miglio maiale, prima del 7500 a. C. baco da seta 3. Mesoamerica mais, fagioli, zucca tacchino prima del 3500 a. C. 4. Ande e Amazzonia patata, manioca lama, cavia prima del 3500 a. C. 5. USA orientale girasole, chenopodio nessuno 2500 a. C. 6. Sahel sorgo, riso africano gallina faraona prima del 5000 a. C. 7. Africa equatoriale igname, palma nessuno prima del 3000 a. C. occidentale 8. Etiopia caffè, teff nessuno non nota 9. Nuova Guinea canna da zucchero, nessuno 7000 a. C. banana Dopo l'arrivo di specie non indigene: 10. Europa occidentale papavero, avena nessuno 6000-3500 a. C. 11. Valle dell'Indo sesamo, melenzana bovini asiatici 7000 a. C. 12. Egitto sicomoro, chufa asino, gatto 6000 a. C.
Nel periodo della dominazione araba in Egitto e Spagna, l'irrigazione fu estesa a terreni prima sterili o improduttivi. In Spagna vennero piantate viti su terreni scoscesi e l'acqua per l'irrigazione veniva portata dalle montagne alla pianura. Venivano coltivati il riso, la canna da zucchero, il cotone, gli spinaci e i carciofi, come pure il pregiatissimo zafferano, mentre il baco da seta era allevato insieme al gelso, le cui foglie sono l’alimento principale di questa larva.
Le crociate incrementarono le occasioni di incontro con la cultura islamica da parte degli europei, che poterono così conoscere gli agrumi, la seta e i tessuti di cotone. Le fibre tessili utilizzate erano la lana, per cui venivano allevate pecore, e il lino, la cui pianta veniva coltivata anche per ricavarne l'olio. I cavalli e i buoi venivano utilizzati come animali da tiro
Attorno al 1500 con le prime spedizioni degli esploratori europei nel resto del mondo vennero fondate le prime colonie, dove furono impiantati insediamenti agricoli sia per dare nutrimento ai coloni, sia per produrre colture finalizzate al commercio e all'approvvigionamento alimentare della madrepatria. Le colture e i prodotti principali comprendevano canna da zucchero, cotone e tabacco, come pure lana e pellami; in particolare, un contributo fondamentale alla crescita dell’agricoltura europea venne dall’introduzione di colture quali il granturco e la patata.
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Il mirtillo rosso Gli antenati del mirtillo rosso di montagna durante l’ultima glaciazione oltre 15.000 anni fa si stabilizzarono nelle foreste delle regioni boreali dell’Eurasia dalla Scandinavia alla Siberia settentrionale sino a raggiungere le regioni del Nord America sino ad arrivare a Nord della Cina e del Giappone. Le bacche selvatiche del mirtillo rosso erano molto apprezzate dalle antiche popolazioni europee e indiane che le consideravano non solo cibo ma anche preziosa medicina. Quando gli europei arrivarono per la prima volta sulle coste Nord orientali dell’America settentrionale gli indigeni offrirono ai coloni fra le altre merci di scambio delle bacche rosse dal sapore fresco e acidulo. Erano i mirtilli di palude che le popolazioni del luogo chiamavano i-bimi che significava frutto amaro e che i coloni chiamarono cranberry “bacca delle gru” forse perché il gambo e il fiore assomigliano al collo e alla testa di una gru o forse perché questa bacca era uno dei cibi preferiti dagli stormi di gru locali.
Dall'Asia orientale, il melo (Pirus Malus) si è diffuso in Egitto, dove, sotto il regno del faraone Ramsete II (secolo XIII a.C.), veniva coltivato lungo le vallate del Nilo. Da qui la coltura arrivò poi in Grecia (nel IV secolo a.C. Erodoto ne descrive la tecnica dell'innesto) e, successivamente, a Roma. La mela è protagonista di numerose leggende e miti dell'antichità: nella sua undicesima fatica Ercole riuscì ad impossessarsi dei pomi d'oro che crescevano nel giardino delle Esperidi; quando gli dei dell'Olimpo invecchiavano, mordevano una mela per recuperare la gioventù; fu a causa di una mela (donata da Paride a Venere) che scoppiò la guerra di Troia.
La storia della Cannella comincia in Cina, dove il suo uso, soprattutto nel campo medico, è attestato già nel 2700 a.C. Denominata dagli arabi Kin Anomon, ovvero pianta profumata della Cina, questa spezia raggiunse l’Europa solo dopo essere passata per l’Egitto intorno al 2000 a.C. La Cannella fu da sempre considerata come una spezia dalle mille proprietà terapeutiche e curative: Mitridate, re del Ponto del I secolo a. C, la inserì all’interno della sua Tiriaca, la mistura di spezie ed erbe, creata dal sovrano stesso come antidoto a molti veleni.
L’origine della zucca è controversa e un po’ incerta. Pensate che quest’ortaggio era conosciuto e coltivato, in varietà diverse, dai popoli più antichi, tra cui gli Egizi, i Romani, gli Arabi e i Greci; questi popoli la importarono con molta probabilità dall’Asia Meridionale, più precisamente dall’India. La sua coltivazione non era solo scopo alimentare, pensate che gli antichi Romani una volta svuotata la polpa e fatta essiccare la zucca la utilizzavano come contenitore per il sale, latte o cereali o addirittura né ricavavano piatti, ciotole, cucchiai e i più fantasiosi né ricavarono persino uno strumento musicale, le maracas sudamericane. La zucca fu conosciuta dagli europei solo dopo la conquista delle Americhe quando Cristoforo Colombo portò in Italia diverse varietà di zucca; né arrivano varietà più disparate e di tutti i tipi: bislunga o rotonda, grande o piccola, verde, gialla, striata, rossa. Tuttavia non godette affatto di ottimo prestigio e venne comunemente ritenuto un cibo della bassa plebe. La zucca inizialmente fu usata per sfamare il popolo contadino che col passare del tempo né ricavò sapientemente ricette prelibate.
Salvia Non si sa la vera origine della Salvia, chi l'attribuisce al Brasile chi al bacino del mediterraneo ed in particolare alla Dalmazia e Spagna. Il nome scientifico Salvia deriva dal latino (salvus=salvo sano) e si riferisce alle proprietà curative di questa pianta alla quale i latini attribuirono poteri di salvare dall'infermità. Fin dai tempi remoti era considerata la pianta dell'immortalità, poichè le si riconoscevano virtù atte a conferire longevità.Un detto latino diceva : “perchè un uomo deve morire, quando la Salvia cresce nel suo giardino?”
Il burro non ha una data di nascita ben precisa. Sono infatti moltissime le leggende che attribuiscono al prodotto origini differenti. La storia del burro risale ad almeno 2000 anni prima della nascita di Cristo, quando il suo utilizzo non era strettamente legato all’ambito alimentare ma era usato anche nella cosmetica e nella medicina, come unguento curativo. L’origine della parola “boutiron” viene attribuita agli Sciiti, abitanti tra il VII e II secolo A.C. delle zone tra il Danubio e il Don. L’invenzione del burro viene comunque imputata ai popoli abitanti le regioni settentrionali, questo perché per ottenere la burrificazione è necessaria una temperatura di circa 15°C che è facilmente raggiungibile in regioni meno calde. Altre fonti attribuiscono agli antichi ebrei lo sviluppo dell’arte della produzione del burro come alimento buono e nutriente, tanto da essere citato nell’Antico Testamento.
Le virtù terapeutiche del Sedano erano conosciute fin dall'antichità: 1000 anni a.c. Il Sedano è una pianta tipicamente mediterranea, con origine molto antiche risalenti alla Grecia. Omero stesso la cita nell'Odissea raccontando che Achille riuscì a guarire il suo cavallo, gravemente ammalato, facendogli mangiare il Sedano. Mentre per i Greci rappresentava una pianta sacra, tanto da rappresentarla sulle monete e dedicargli addirittura una città sicula, Selinunte, importante centro di produzione e commercio, per quei tempi. Nel popolo Egizo all'interno delle sepolture dei Faraoni vennero rinvenute mazzi di Sedano.
Il miele ha una storia antichissima. E’ documentata la presenza di piante che producono nettare e polline fin da 150-100 milioni di anni or sono. Le prime api compaiono da 50 a 25 milioni di anni fa, insieme ai primi esemplari di primati. Le api sociali, cioè le api vere e proprie che funzionano come organismo collettivo, avrebbero un’età che va da 20 a 10 milioni di anni or sono. Un milione di anni fa compare l’uomo. Le prime tracce che testimoniano l’uso del miele da parte dell’uomo, il quale probabilmente se ne cibava fin dalle origini, sono databili a circa 10 mila anni fa. La più antica testimonianza dell’allevamento vero e proprio delle api risale a una pittura egiziana del 2400 avanti Cristo
Ma la carota non è sempre stata arancione. Un tempo se ne trovavano di bianche, viola, rosse, gialle o perfino nere. Fu per omaggiare la casa regnante degli Orange che gli olandesi, partendo da un seme africano, selezionarono le carote arancioni. Le sue origini sono in estremo oriente o nell’area del Mediterraneo, venne addomesticata in Afghanistan circa 5000 anni fa. La sua diffusione fu lenta, ma nel periodo rinascimentale iniziò a essere ampiamente apprezzata.
Pianta coltivata sin dall’antichità perché si poteva trasportare ed immagazzinare facilmente. Era inoltre un utile alimento: infatti preveniva la sete e poteva essere essiccata e preservata a lungo e venire consumata in momenti di scarsità di cibo. Pianta originaria dell’Asia occidentale. Le testimonianze archeologiche e letterarie suggeriscono che la coltivazione potrebbe aver avuto inizio in Egitto, insieme all'aglio e al porro. Sembra che le cipolle e i rapanelli facessero parte della dieta degli operai che costruirono le piramidi. Gli antichi egizi ne fecero oggetto di culto, poiché credevano che la sua forma sferica e i suoi anelli concentrici fossero simbolo di vita eterna. L'uso delle cipolle nelle sepolture è dimostrato dai resti di bulbi rinvenuti nelle orbite di Ramesse II. Gli egizi credevano che il forte aroma delle cipolle potesse ridonare il respiro ai morti.
Il fagiolino è un legume, viene raccolto quando non è ancora maturo e vengono mangiati sia la buccia che il frutto all'interno, costituito da fagioli non ancora maturi. La storia della coltivazione del fagiolino va ovviamente di pari passo con quella del fagiolo.Entrambi i prodotti hanno le stesse origini in America Latina, dove ancora oggi rappresentano la base dell'alimentazione per la popolazione. Importato da Cristoforo Colombo nel corso dei suoi viaggi, la pianta di fagiolo si diffuse rapidamente in tutta Europa e soppiantò come importanza altri legumi come i ceci e la fave.
Il tacchino è stato introdotto in Europa relativamente tardi. Alcune tracce storiche lo vogliono scoperto ed apprezzato già dagli spagnoli sotto la guida dell'esploratore Fernandez de Cordoba in Messico nel 1515. Tuttavia molte parole di lingue europee lo vogliono con la loro radice originario dell'Asia. Ci sono tracce storiche dell'animale intorno al 1600 in India. E' appunto dall'India la radice della parola francese per tacchino, dinde o quella tedesca, Kalikutische Han - gallina di Calcutta. In inglese, la parola turkey richiama alla Turchia, porta d'ingresso alla più vasta e sconosciuta Asia da cui probabilmente è stato introdotto l'animale in Europa.
Fu Colombo nel 1492 a scoprire il mais nel Nuovo Mondo e a portarlo in Spagna, da dove si diffuse in tutta Europa, Africa settentrionale, Medio Oriente, India e Cina. Il mais (Zea mais) è l’unico cereale di provenienza americana che sia diventato una delle coltivazioni più importanti nelle regioni tropicali e sub- tropicali del mondo. Grazie al suo basso costo, il mais divenne l’alimento più diffuso e la fonte primaria di energia e proteine per la gente più povera, in particolare in campagna e tra i ceti sociali non privilegiati.
Il frumento o grano era in origine una graminacea selvatica chiamata einkorn. Circa 10.000 anni fa, questa pianta rappresentava l'alimentazione fondamentale delle società di cacciatori / raccoglitori in Mesopotamia e nelle valli del Tigri e dell’Eufrate in Medioriente, nell'area chiamata della Mezzaluna Fertile. La grande quantità di semi che si poteva ottenere da queste piante convinse, quelle popolazioni a creare villaggi stanziali e segnò l’inizio dell’agricoltura moderna. Oggi gli alimenti sono costituiti più da varietà moderne di frumento, gradualmente modificato nel corso dei secoli, che da qualunque altro cereale.
La patata è originaria del Sud America, dove gli Indios delle Ande per 5.000 anni l’hanno coltivata e continuamente migliorata al fine di eliminarne il gusto amaro e la tossicità. Alcune varietà primitive di patata hanno costituito la principale fonte di nutrimento in quest’area fin dal 200 dopo Cristo. Prima della conquista spagnola, la sua coltivazione si estendeva solamente sulle altitudini Andine, dalla Colombia all’Argentina settentrionale e al Cile. Probabilmente giunse in Spagna dalla Colombia o dal Perù intorno al 1565, per arrivare poi in Inghilterra verso la fine del sedicesimo secolo e da lì si è diffusa man mano in tutta Europa.
Il pomodoro è originario delle regioni basse delle Ande e veniva coltivato dagli Aztechi in Messico. Proprio questa popolazione diede al pomodoro il nome di “tomatl”, che significa “frutto polposo”, e successivamente i conquistadores spagnoli modificarono il termine in “tomate”. Il pomodoro, insieme al mais, la patata, il peperoncino e la patata dolce venne introdotto in Spagna all’inizio del 16mo secolo attraverso i viaggi di Cristoforo Colombo. Il pomodoro arrivò probabilmente prima a Siviglia, centro principale di scambio internazionale soprattutto con l’Italia.
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