Laurea in Beni Culturali e Turismo Geografia del Turismo - Prof. Gian Luigi Corinto gianluigi.corinto@unimc

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Laurea in Beni Culturali e Turismo Geografia del Turismo - Prof. Gian Luigi Corinto gianluigi.corinto@unimc
Laurea in Beni Culturali e Turismo

     Geografia del Turismo

     Prof. Gian Luigi Corinto

    gianluigi.corinto@unimc
Geografia e Metodo

La geografia è un corpo di molti tipi di studio che riguardano il comportamento umano e l’ambiente fisico

E’ anche una disciplina didattico-scientifica che abbraccia un ampio spettro di approcci filosofici alla
conoscenza (dal positivismo al post-strutturalismo)

Pertanto, i geografi usano sia metodi quantitativi di indagine (modelli statistici e matematici) e qualitativi (un
insieme di tecniche usate per esplorare i significati soggettivi, i valori e le emozioni umane: mediante interviste,
osservazione partecipativa, immagini visive) o una combinazione dei due, ovvero un metodo misto quanti-
qualitativo

Tali metodi possono essere usati per progettare ricerche molto ampie, che prestano attenzione alle forme e
alle regolarità presenti in grandi raccolte di dati, che si assume siano in grado di rappresentare l’effetto di una
regolarità o un processo causale (causa-effetto), e per progettare ricerche intensive, che prestano maggiore
attenzione ed enfasi alla descrizione molto dettagliata di un singolo caso studio, o di un gruppo di casi studio,
perseguendo il massimo dell’approfondimento

Come scegliere e che cosa fare ?
Geografia e Metodo

Come scegliere e che cosa fare per rispondere a una domanda di ricerca ?

1. Lavoro preparatorio: rassegna di letteratura, considerando anche la sicurezza e l’etica della ricerca

2. Considerare la fattibilità della raccolta dati: se usare dati dati primari, originali e raccolti direttamente in

    campo o dati secondari, cioè raccolti da altri

3. Usare metodo quantitativo o qualitativo (o un metodo mix)

4. Pianificare la gestione e l’analisi dei dati raccolti come sopra

5. Pensare e decidere come esporre i risultati dell’indagine svolta

Tutto questo è valido sia per ricerche impegnative sia per preparare una tesi o un lavoro minore da parte
    degli studenti
Geografia e Metodo

I geografi hanno prestato attenzione a una serie molto grande di argomenti

Quasi tutti gli aspetti del mondo, sia di natura fisica o determinati dall’ambiente, politica, economica o
culturalmente costruita sono stati oggetto di studio e di ricerca da parte dei geografi

Il campo di indagine geografica si sta ulteriormente ampliando. Tradizionalmente la geografia considerava il
mondo umano e fisico contemporaneo e le sue configurazioni storiche, estendendo quindi l’interesse dal
presente al passato

Oggi, la geografia fisica e quella umana hanno campi di attività ancora più grandi

I geografi fisici hanno accesso a tecniche nuove e molto avanzate per raccogliere dati ambientali, e più
possibilità di raccolta, analisi e visualizzazione di grandi quantità di dati (big data)

Possono anche ricostruire ambienti preistorici e le forme di sviluppo della terra, modellarli negli sviluppi futuri,
in scale temporali diverse, da quella degli anni a quella delle epoche geologiche
Geografia e Metodo

La geografia fisica prende sempre più la forma di Scienza del Sistema Terra (Earth System Science) che si
occupa delle interconnessioni tra le scienze della terra e quelle dell’atmosfera, comprendendo anche le attività
umane come causa o risposta al cambiamento ambientale (Climate Change, Global Warming)

Nella geografia umana i progressi nell’uso di tecnologie GIS rendono più flessibile e creativa la raccolta e
l’analisi dei dati, creando delle geografie virtuali hyperspazio

Aree ‘meno’ tecnologiche sono quelle della psicologia e dell’antropologia culturale, per esempio nella
geografia immaginata e mistica (imagined and mystic geographies, che è meglio tradurre come geografia
‘percepita’, cioè della percezione di uno spazio creato attraverso l’immaginario prodotto da un testo e dal
‘discorso’. Le relazioni con il mondo ‘reale’ dipendono dall’interpretazione soggettiva

La complessità dell’approccio geografico comporta sfide interpretative, a cui si abbinano metodi di ricerca
molto differenti tra di loro, spesso inconciliabili e molto nuovi tanto che non è possibile ricondurli a schemi
unici e universalmente accettati
Geografia e Metodo

Fino agli anni 80, la geografia era pensata come una scienza fisica (ambiente e geologia) e come una scienza
sociale, o una combinazione delle due

L’obiettivo di conoscenza generale è lo stesso, i metodi possono differire molto

Il termine scienza può essere molto discusso, per metodo e aree di interesse

La svolta ‘culturale’ in geografia è collegata all’influenza degli approcci femminista e post-strutturalista, che
hanno messo in luce l’importanza della rappresentazione, delle emozioni, la creatività e tutto quello che si può
collegare alle arti

L’oggetto di studio è tanto ampio quanto lo sono gli approcci metodologici, le filosofie e le considerazioni
etiche che si adottano
Geografia e Metodo

Dagli anni 70 molti geografi hanno cercato di identificare il modo in cui l’azione individuale avviene all’interno
di una cornice di una struttura di vincoli (Gregory, 1978).

In che modo le strutture sociali ed economiche, che per definizione sono viste come determinanti del
comportamento umano, siano essere stesse modificate e influenzate dall’agire umano. Riferimento al
Marxismo.

Il dilemma è decidere se il potere delle strutture sociali ed economiche sono determinanti del comportamento
umano (marxismo strutturale) o se le scelte individuali sono completamente libere (economia neoclassica,
geografia comportamentale)

I due estremi sono molto probabilmente errati.

Giddens, A. (1984). The constitution of society: Outline of the theory of structuration. Cambridge: Polity Press.

Le proprietà strutturali dei sistemi sociali ed economici sono simultaneamente il mezzo e il prodotto degli atti
sociali.

Piuttosto che assumere la natura deterministica del sistema economico si può ritenere che sia meglio esplorare
le complesse interazioni tra struttura e individui e come sono variare e variano nello spazio e nel tempo. E’
questa variazione lunga e continua che determina lo stato attuale delle cose (del mondo, o di una sua parte)
Geografia e Metodo

Lo stato attuale del turismo non può essere solo nel dominio dell’economia o dell’ideologia di una formazione
  sociale

L’importanza di una attività, come per esempio il turismo, è che il suo significato economico, sociale, politico,
   ideologico sono continuamente variati nello spazio e nel tempo la cui analisi aiuta a comprendere i
   cambiamenti della società nel suo complesso

   Significati simbolici per la società

   Significati economici per gli operatori del settore
Spazio

La produzione di conoscenza geografica pretende di conoscere bene il significato si spazio.

Storicamente si è data grande importanza al potere fissare la localizzazione di eventi, luoghi, persone, a
fenomeni sulla superficie terrestre e di rappresentarle su mappe.

L’avanzamento tecnologico ha aumentato le capacità strumentali, matematiche e grafiche di
rappresentazione, ma ha appunto aumentato la possibilità di produrre una costellazione del potere.

Rappresentare lo spazio, significa sempre rappresentare una concezione dello spazio.

Nel senso che occorre riconoscere l’esistenza di un intricato rapporto tra potere, conoscenza e geografia

Il potere ha effetti sulla concezione della geografia. E il potere si produce attraverso la geografia.

Si pensi alla concettualizzazione spaziale di concetti come regione e territorio e invece la necessità di
definire il concetto di spazio in senso più ampio e generale.
Spazio

Le scienze sociali sembrano più in grado di definire il tempo, invece che lo spazio.

Il tempo è cambiamento, movimento e storia.

Lo spazio è stato inteso come fermo, statico, lo scenario dove avvengono i fatti della storia.

Il secolo XIX è stato considerato il secolo del tempo il XX quello dello spazio

Ma è anche stato detto che la geografia è finita, che lo spazio è irrilevante, così come la distanza società
post-moderna e liquida.

Va da sé che tutte queste affermazioni sono più o meno credibili a seconda della concettualizzazione di
Spazio

Modernità e Post-modernità

La geografia umana da tempo rifiuta la concezione di uno spazio fisso su cui avvengono eventi e processi
che lasciano i loro segni per esplorare i terreni mobili e processuali di Spazio-Tempo
Spazio

La geografia per alcuni è l’organizzazione dei fenomeni nello spazio, secondo un pensiero kantiano
(Hartshorne) cioè come se esistesse una categoria universale di spazio, una coordinata esterna, una griglia
vuota di punti singoli che si escludono l’un l’altro, una gabbia fissa dentro la quale esistono gli oggetti e
avvengono i fatti, al pari dell’astronomia e della geofisica.

In questo c’è un’idea fondamentale che in geografia nient’altro conta come le relazioni spaziali.

Ma un conto è stabilire relazioni tra oggetti ed eventi e un altro conto è stabilire relazioni tra punti fissati in
sistemi esterni di coordinate spaziali.

Le relazioni tra oggetti ed eventi costituiscono quindi il sistema o struttura spaziale.

Nasce il concetto di spazio relativo che necessita di una geometria più complessa e richiede un processo di
astrazione nel quale lo spazio fisico è sostituito da uno spazio matematico (New Geography) che presuppone
l’esistenza di un un ordine essenziale nel mondo. La scienza spaziale (spatial science) lo rende visibile.
Lo Spazio

Si rischia il feticismo dello spazio, come se lo spazio determinasse strettamente le relazioni sociali con
l’effetto di separare geografia e scienze sociali.

La geografia invece può esplorare i processi umani trattati dalle scienze politiche politica, dall’economia,
dalla sociologia mentre avvengono sulla superficie della Terra.

Il concetto di spazio non può derivare dalla filosofia della scienza ma dall’articolazione reale di pratiche
sociali.

La domanda che cosa è lo spazio è sostituita da quella come mai differenti pratiche sociali creano (e fanno
uso) di distinte concettualizzazioni dello spazio?

Oggi si stende a pensare che lo spazio è racchiuso all’interno di relazioni sociali prodotte dalla pratica di
attività umane.

Questo apre la strada sia all’analisi sociologica dello spazio sia all’analisi spaziale della società.

Dal punto di vista marxista, il capitalismo coincide con una società che produce beni mercificati (il cui
consumo è indotto dalla egemonia culturale della classe dominante e dall’alienazione) che a sua volta
dipende da una economia dello spazio. Il modello economico dominante (il Capitalismo) produce lo spazio
(H. Lefebvre)
Dal punto di vista delle teorie della concorrenza di mercato l’azione individuale alloca lo spazio in modo più
conveniente. I risultati privati possono divergere molto da quelli sociali. Politica - Mercato.
Spazio

Nella contemporaneità della geografia, le teorizzazioni dello spazio si riassumono come:

- Integrazione spazio-tempo. Lo spazio non è la sede di eventi storici in movimento e non serve una scienza
dello spazio autonoma, ma una scienza che esplori i processi e i movimenti di oggetti ed eventi;

- Co-produzione di tempo e spazio. Tempo e spazio non sono neutri, o griglie autonome che hanno
esistenza esterna, e che incorniciano la vita sulla Terra. Non sono il fondale nel quale avvengono fatti e si
pongono persone. Ma sono contenuti nei flussi e nelle forme attuali del mondo in cui noi viviamo.

Nigel Thrift all’inizio del Millennio ha introdotto l’idea della formazione dello spazio come ontologia estetica
(i 5 sensi) di pratiche e di incontri tra diversi e diversamente distribuiti corpi umani e cose.

E’ un approccio fortemente materialista ma opera mediante l’analisi di quello che appare ai sensi, invece
che adottare modelli più o meno complessi della realtà come lo sono il Marxismo e il Liberalismo, e rifiuta il
dualismo cultura-natura su cui si fonda il materialismo storico.

La relazione spazio-tempo emerge dalla costruzione continua che deriva dall’azione di incontro tra attori
sociali in modo più o meno organizzato e circolare (Performing).

Anche per le teorie femministe, lo spazio non esiste di per sé né è un ‘terreno’ costruito o da misurare e
coprire, ma è un fare, una performance
Spazio

- Irregolarità spazio-tempo. Sia la scienza dello spazio che la teoria sociale tradizionale hanno dato molta
   importanza alla forma e alla sistematicità, cercando di risolvere il cosiddetto problema dell’ordine,
   trascurando le vie molteplici in cui la vita sulla terra elude e supera quest’ordine. L’idea che l’ordine può
   essere parziale fa parte della contemporaneità. La diffusione di forma irregolari nello spazio testimonia la
   turbolenza del sistema anche quando il potere tenta di imporre la diffusione di forme regolari. Forme di
   contrapposizione e di separazione possono essere accidentali.

-    Porosità spazio-tempo.

Parti separate di spazi e di conoscenza sono l’effetto di un sistema spaziale di esclusione-inclusione.
Generalmente come effetto di demarcazione di ‘uno spazio dell’uguale’, dal quale si esclude ‘il diverso’. (E.
Said, Orientalism, Immaginative Geographies, Geografie Percepite)

Questi sono concetti costruiti e dei quali è possibile decostruire il significato e il senso

   Border-Order B/ordering

   Delimit De-limit
Spazio

Pensare in modo critico alla relazione spazio-tempo, significa anche capire come il Paesaggio e la Mappa,
insieme ad altri apparecchi concettuali funzionano come Rappresentazioni–come ordinamenti–dello spazio
ri-descrivendo la naturalizzazione come il prodotto di tecnologie politiche e pratiche culturali, richiamando
la disciplina a conoscere il Mondo rendendolo uno spazio trasparente (Conoscenza situata)

Questo richiede anche altre vie di comprendere il rapporto spazio-tempo, come la sperimentazione in corso
sulle arti performative, plastiche e mediatiche sta sovvertendo i metodi di rappresentazione finora presi per
buoni e aprendo nuovi spazi di osservazione partecipativa nel fare geografia culturale.

Noi crediamo di sapere qualcosa sulle cose stesse, quando parliamo di alberi, di colori, di neve e di
fiori, eppure non possediamo nulla se non metafore delle cose che non corrispondono affatto alle
essenze originarie [...] Che cos’è dunque la verità? Un mobile esercito di metafore, metonimie,
antropomorfismi, in breve una somma di relazioni umane che sono state potenziate poeticamente e
retoricamente, che sono state trasferite e abbellite, e che dopo un lungo uso sembrano a un
popolo solide, canoniche e vincolanti (Nietzsche, On Truth and Lies in a Nonmoral Sense, 1873)

Il discorso è un insieme di frasi che formano un linguaggio per parlare di – un modo di rappresentare la
conoscenza su – un argomento particolare in un momento storico particolare … Il discorso è la produzione
di conoscenza attraverso l’uso di una linguaggio. Ma dal momento che tutte le pratiche sociali hanno un
significato e il significato dà forma e influenza quello che facciamo, la nostra condotta, tutte le pratiche
hanno un aspetto discorsivo (Foucault)
Luogo

La definizione di Aristotele di spazio-contenitore sembra innocente, ma comporta l’adozione di politiche di
separazione e di sradicamento così come politiche urbanistiche di rinnovamento e riqualificazione

Prima del luogo come contenitore, Platone aveva inteso il luogo come uno dei modi più alti di sentirsi
nell’universo, come se fosse il luogo fosse la culla di tutto il divenire, il ricettacolo di tutte le forme, del
potere e dei sentimenti

In questo senso il luogo è un ambiente interattivo che influenza e risponde a tutto ciò che vi si trova dentro.

Si può definire, quindi, il luogo come la localizzazione delle esperienze, il contenitore di forme, potere,
sentimenti e significati.

Luogo e società

Luogo = territorio di significati invece che contenitore di oggetti che può essere direttamente sperimentato
e compreso fenomelogicamente come insieme di costruzioni, paesaggi, comunità, attività, e significati che
sono costituite nelle diverse esperienze dei residenti e dei visitatori.
Luogo

Luogo appare un concetto semplice se si considera solo fisicamente, senza tenere conto del concetto di

La geografia fa riferimento a località che hanno un nome, e questo conferma come spesso la geografia sia
stata considerata lo studio dei luoghi, una definizione che ha una lunga e robusta tradizione (duemila anni di
storia)

Per secoli non è sembrato necessario dare un senso, un significato, alla parola luogo

Intorno al 1960, geografia, architettura, psicologia, hanno iniziato a dare una nozione molto più complessa
all’idea di luogo.

Questa posizione è accademica ma ha un importante valore come cambiamento culturale e sociale

I luoghi sono considerati oggi un fenomeno esperienziale da intendersi come ‘territori di significati’
influenzati da tutte le influenze della vita quotidiana

Un balzo in avanti nel significato dei luoghi reali come interconnessioni e come identità è causato dalla
combinazione tra comunicazioni elettroniche e crescita di attività economiche globali
Luogo

Filosoficamente e temporalmente il cambio di interpretazione del concetto di luogo dal 1960 riflette la
tendenza diffusa sia negli approcci filosofici alla fenomenologia (quello che appare nel mondo) agli approcci
critici alla politica economica

Definizione classica

Nel linguaggio quotidiano la parola ‘luogo’ serve come un riferimento generico e generale per dire dove si
trova una cosa qualsiasi, senza riferimenti alla scala o al tipo contesto

Così sia il Sahara, Manhattan, Macerata, Vallebona, una abitazione, o una casa in un villaggio possono essere
chiamati luoghi

Aristotele ebbe già modo di dire:

‘La domanda che cosa è un luogo? Presenta molte difficoltà di analisi’
Luogo

Aristotele ha dedicato un capitolo del suo libro La Fisica a queste difficoltà, concludendo che luogo fa
riferimento alla dimensione precisa dello spazio che contiene qualcosa

Il luogo (posto) di un libro in uno scaffale è esattamente lo spazio che occupa tra altri libri, e il luogo di una
città è l’area che contiene le case e le strade che la compongono

Questa definizione-interpretazione coincide con l’antica idea geografica di luogo come qualcosa che occupa
una posizione, che ha dato origine alla teoria del centro (luogo centrale) secondo la quale i luoghi hanno
attributi spaziali e sono importanti per questo e non per quello che contengono

Spazio: Stàdion Spanna Spazio Espacio Span: distanza; ciò che è compreso tra due limiti
Luogo

La visione di Aristotele che un luogo è un contenitore di qualcosa che può essere facilmente saparato dal resto

Questa è l’origine del fondamento filosofico di politiche di dislocazione e sradicamento, e quindi di Confini e
identità, e nazionalità

La nozione di luogo come un contenitore che può essere separato è una forte riduzione della visione
precedente di Platone (espressa nel Timeo) di luogo come uno dei grandi modi di vedersi nell’universo

‘come fosse la nutrice di tutto il divenire’ e il ricettacolo di forme, poteri e sentimenti’ (Platone, Timaeus).

Secondo questa visione il luogo è un ambiente interattivo che influenza e risponde a tutto quello che è in esso
contenuto. Quindi possiamo ritenere che:

Il luogo è il posizionamento delle esperienze

Possiamo continuare a consideralo come un contenitore ma si forme, poteri, sentimento e significati
Luogo

Il luogo ha un significato

L’enfasi sull’esperienza e sul significato dice che c’è una connessione tra luogo e le cose che lo occupano, e le
due cose non possono essere separate senza cambiare radicalmente il senso di tutte e due cose

I luoghi sono territori di significati invece che contenitore di oggetti e cose

La Fenomenologia considera il mondo nella sua esperienza diretta, così la comprensione fenomenologica
considera i luoghi come assemblaggi interconnessi di costruzioni, paesaggi, comunità, attività, e significati
che compongono le diverse esperienze dei residenti e dei visitatori

Visto così il luogo e un fenomeno esperienziale e non semplicemente oggetti geografici da studiare
accademicamente

I luoghi sono dove noi viviamo
Luogo

In certa misura questo è quanto interessa l’attuale dibattito interdisciplinare, anche se alcune differenze
permangono:

Architettura: si interessa della qualità degli spazi urbani in termini delle loro forme costruite e i modi con cui le
persone usano e ci fanno esperienze

Sociologia: si interessa della concentrazione delle persone e delle attività economiche come un artefatto
culturale che deriva dal conflitto sociale ovvero dalla coesione

Politica Economica: si interessa dei caratteri di un luogo come risultato dell’azione sociale piuttosto che delle
qualità di un pezzo di terra

Geografia: privilegia un approccio più inclusivo e ampio per comprendere i luoghi come combinazione di
paesaggi, attività socioeconomiche, e significati, anche se l’importanza relativa data a uno a all’alto aspetto
dipende dal carattere dei luoghi e dal ‘pregiudizio’ del geografo
Luogo

Soggettività

Una difficoltà che origina la definizione di luogo localizzazione di significato è che si espone all’accusa di
essere estremamente soggettiva e di non avere più un senso di più ampia rilevanza

Non è vero se si considera che l’esperienza e i significati dei luoghi non si originano nelle menti degli
individui isolati, ma esse si devono considerare come inter soggettive, ovvero condivise, perché possono
essere comunicate e rendere noto il senso agli altri

Il carattere inter soggettivo dell’esperienza di luogo è massimo nel senso della casa, che appare essere un
fatto percepito universalmente

Comunque sia, la casa è il centro del significato, un ambiente accogliente anche in un mondo incerto, è il
luogo a cui ognuno appartiene ed è quello maggiormente noto (familiare, significa anche questo)

L’assenza di casa (homelessness) in contrasto descrive sia una situazione inaccettabile e la perdita di un
aspetto fondamentale dell’esistenza umana
Luogo

I discorsi sulla Casa e il senso della casa sono spesso fatti impiegando un linguaggio preso dal mondo delle
piante, specialmente a riguardo delle radici

Ovvero avere un forte senso della casa significa avere radici ben salde da qualche parte

Ed essere costretti ad andare si dice essere sradicati o perdere le proprie radici

Non pare un caso. Si può dire che avere una casa sia un fatto naturale e metaforicamente appartenere alla terra,
come enfatizzato da alcuni filosofi

Martin Heidegger dice che per luogo (esistenziale) si deve intendere l’abitare, vera espressione dell’esistenza

Abitare in un luogo è stare in un mondo completo in se stesso; significa sia esistere sia prendersi
responsabilità dell’esistenza di altri esseri; significa sentirsi a casa propria
Luogo

Questa posizione necessita di una interpretazione più profonda

Se a uno capita di vivere in un appartamento anonimo per esempio in un sobborgo di Mosca, Roma, o Parigi,
o in una favela squallida minacciata continuamente da frane di fango per le piogge in São Paulo, queste
nozioni di casa e luogo possono essere seriamente messe in discussione, così come il senso del vivere

La propria casa può essere un nido accogliente circondata da un mondo estraneo, ma potrebbe essere né
bella né accogliente

L’esistenza non è priva di difficoltà e la casa, di fatto ogni tipo di luogo, può essere limitante e tedioso

Le abitazioni devono essere mantenute, e di solito c’è da fare un sacco di lavoro umile per questo, che di
solito ricade sulle spalle delle donne

Le piccole città e i villaggi possono essere vere prigioni per i più giovani che vorrebbero scappare verso
l’anonimato libero delle città grandi

In breve, le esperienze della casa, come quelle della maggior parte dei luoghi è ambivalente

Il senso di appartenenza può essere contrastato da quello di sentirsi in trappola; quale dei due è prevalente...

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