Iervolino a Radio Rai 1: "Restyling dell'Arechi oppure un nuovo stadio. Bonomi per la Lega"
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Iervolino a Radio Rai 1: «Restyling dell’Arechi oppure un nuovo stadio. Bonomi per la Lega» SALERNO – Danilo Iervolino, presidente della Salernitana, è intervenuto a Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1 a proposito della situazione di classifica della Salernitana, ma ha parlato anche della possibilità di rinnovare l’Arechi e dell’elezione del nuovo presidente della Lega Serie A: “Non abbiamo tantissime chance, altrimenti vorrebbe dire non guardare la realtà, però non sono così misere. Le ultime tre gare abbiamo rischiato di vincerle. Ho visto una grinta incredibile: con lo Spezia non ci è stato concesso un rigore nel finale, contro il Genoa Miakel è scivolato proprio nel momento di calciare, col Milan abbiamo fatto una prestazione prestazione incredibile. Il fioretto di Nicola a Crotone? Credo che stavolta potrebbe arrivare anche a Berlino. Sono fiducioso”. Sul progetto e sullo stadio: “Il nostro è un progetto a medio-lungo termine, perchè ci sono cose che possiamo realizzare velocemente. Abbiamo intenzione di intervenire sia dal punto di vista digitale che da quello immersivo, per migliorare l’esperienza dei tifosi. Stiamo lavorando ad un progetto per migliorare la prestazione dei giocatori. Dal punto di vista sportivo, invece, porteremo avanti il progetto dello stadio. Il rapporto con l’amministrazione è sano e costruttivo: noi ce la metteremo tutta. Ci siamo affidati ad una società per capire se gli spazi esistenti siano sufficienti per un restyling o se sarò il caso di dar vita ad un nuovo stadio. Entro un mese confidiamo di saperne di più”. Infine sulla Lega: “Il nome di Carlo Bonomi è un identikit perfetto, mi auguro che non sia bruciato e che possiamo convergere tra qualche giorno tutti
sulla sua figura. Penso sia autorevole, che abbia un dialogo costante col governo e che possa avere quella managerialità per mettere tutti d’accordo e il distacco per vedere le cose da un altro punto di vista. Il mio approccio in Lega è stato un po’ tumultuoso, l’Assemblea è un po’ disordinata e si rischia di far volare gli stracci – afferma, sorridendo, Iervolino -: è come una riunione di condominio bella tesa “Sono l’ultimo arrivato ma non vorrei essere presuntuoso, ci sono tante cose come quelle sui procuratori a cui bisogna dare un freno. C’è poco appeal, bisogna riportare le famiglie allo stadio e sposare la rivoluzione digitale. C’è tanto da fare”. Sabatini: «Pronto a restare a lungo» SALERNO – Walter Sabatini, ds della Salernitana, è intervenuto a Radio Anch’io Sport su Radio 1: “Nicola ha avuto un impatto fenomenale ma non sottovaluterei il suo staff, che è comunque una qualità dell’allenatore. Ha portato una scarica di adrenalina che ha subito indirizzato la squadra, è una persona straordinaria e un allenatore di alto livello. Eravamo in cerca di un presupposto, cioè capire se un gruppo di calciatori assemblato in pochi giorni potesse diventare una squadra”, ha aggiunto Sabatini. “La partita col Milan ci ha detto di sì, cosa che non era così fino all’avvento della nuova società. Ora affrontiamo il resto della stagione con questa consapevolezza”, ha proseguito. Infine parlando del suo futuro, Sabatini ha detto: “Spero di restare anche dopo, mi stanno riempiendo di affetto e ne ho bisogno. Sono in debito con Salerno, se il presidente vuole, io ci sarò”.
Il giorno dopo il Milan, cresce la speranza salvezza di Angelo Scotillo Il giorno dopo Salernitana – Milan, in città non si fa che parlare di altro. Dell’impresa della Salernitana che ha fermato la capolista, della prova della squadra, del nuovo allenatore che ha dato la carica giusta a tutti, tifosi compresi… “La Salernitana ha giocato una grande partita. – spiega Pierluigi Romano, che sabato sera era con tutti i suoi amici presente allo stadio a sostenere la compagine granata – Non dobbiamo dimenticare che sabato abbiamo affrontato la capolista. Quindi il punto conquistato è un punto che vale tanto. Certo ora abbiamo mister Nicola, un grande allenatore, capace, l’abbiamo visto in passato di imprese impossibili. Dove possiamo arrivare con lui? Non spetta a me dirlo, sicuramente la sua mano si è già vista, rispetto a Colantuono. Noi ci crediamo e crediamo anche in questa società che ha investito sin da subito. Acquistare 12 giocatori non è poco. Certo forse serviva una punta che segnasse un po’ di più. Ma va bene così, non possiamo pretendere tutto in così poco tempo. Iervolino ha dimostrato di tenere alla Salernitana e questo per noi è già un buon inizio. Ora speriamo davvero in un miracolo”.
Anche Giusi Romano è entusiasta della prova offerta sabato sera dalla Salernitana… “E’ stata davvero una bella partita. Abbiamo affrontato il Milan con l’orgolio e la resilienza dell’ultima in classifica che non vuole essere abbandonata al suo destino. L’undici granata ha giocato a testa alta, dei veri leoni. Sono stati tutti bravi, sia i nuovi acquisti che gli altri, tutti hanno saputo dare quel quid in più che alla fine ci ha regalato un punto contro una grande squadra. Tutto questo credo che sia merito anche del nuovo allenatore. Nicola ha saputo dare nuova linfa a questa squadra e forte motivazione a tutto il gruppo. Credo che questo risultato ha portato una ventata di ottimismo sia nella squadra che in noi tifosi che adesso ci crediamo ancora di più. Questo credo sia merito anche del nuovo presidente. Iervolino ci sta restituendo tutto quello che negli anni ci è stato tolto. Ci sta restituendo soprattutto l’orgoglio di essere tifosi della Salernitana”. Insomma la bella prova contro il Milan ha ridato entusiasmo davvero a tutti… “In campo sabato ho visto una Salernitana più determinata. – racconta Raffaella Palamone – Si vedeva che voleva ottenere un risultato positivo. I giocatori erano agguerriti e tenaci. Questo ci porta a pensare che l’arrivo del nuovo allenatore sia un punto di svolta per la squadra e per raggiungere l’obiettivo salvezza. Dove possiamo arrivare? Purtroppo è difficile da dirsi, la cosa importante è continuare a provarci. Giocare ogni gara proprio come abbiamo giocato sabato contro il Milan. Forse in questo modo potremmo davvero raggiungere la salvezza che tutti noi ci auguriamo”.
Il pubblico è stato il dodicesimo uomo in campo per i granata di Stefano Russo Stadio Arechi gremito di tifosi, nel limite del rispetto delle norme anti covid, per la gara contro il Milan. In tantissimi allo stadio pronti a sostenere mister Nicola e i suoi, nella speranza di portare a casa i tre punti. Purtroppo ance per questa gara ci si è dovuti accontentare di un pareggio. Resta il fatto che anche in questa gara come nelle precedenti i nuovi acquisti hanno innalzato il livello tecnico e di esperienza della squadra “La squadra nelle ultime due gare è cresciuta. – spiega l’onorevole Andrea De Simone – I nuovi acquisti ne hanno indubbiamente elevato la qualità. Potevano vincere, è mancato poco, un peccato. Abbiamo un gran bisogno di punti. Intanto recuperiamo un punto di penalizzazione e due gare. Non è poco. Io spero nel miracolo e se non dovessimo riuscirci abbiamo una certezza: c’è una società solida ed un progetto ambizioso”. De Simone poi parla anche della passione del calore dei tifosi granata che può rappresentare un valore aggiunto in queste partite, ora soprattutto che gli stadi tornano ad accogliere un numero maggiore di spettatori… “Lo
stadio con più tifosi è una buona notizia. Siamo sulla strada buona verso il superamento di un momento di grande difficoltà e di sofferenza per tutti a causa del covid. All’Arechi poi possiamo contare sul grande sostegno dei nostri appassionati tifosi. Ma anche in trasferta i nostri ragazzi non fanno mai mancare il loro calore. Non mi pare siano tante le squadre,con una posizione di classifica compromessa, ad avere tanta gente al seguito e tanto entusiasmo. Cori per 90′ minuti,che si vinca o che si perda il sostegno non manca mai. Ora spetta al nuovo mister ed ai nuovi calciatori dare prova di saper combattere fino all’ultimo minuto. Senza mai cedere”. Sull’importanza del pubblico come dodicesimo giocatore in campo parla anche Raffaele Soave… “Il pubblico è fondamentale e oggi si è visto, la spinta che riesce a dare è fondamentale. Se la capienza torna al 100% credo che possa fare ancora molta differenza. Oggi come sempre abbiamo sostenuto la squadra, che ha giocato molto bene e potevamo vincere tranquillamente. E’ stato un peccato non riuscire a mantenere il vantaggio acquisito nel secondo tempo. Ma va bene così, guardiamo alla prossima gara e continuiamo a credere nella salvezza”. Agostino Soave punta l’attenzione tutta su mister Nicola… “Un arrivo fondamentale, ha già cambiato la mentalità della
squadra. Si è visto questa sera quello che è riuscito a trasmettere, e se le prospettive sono queste, allora credo davvero che possiamo salvarci”. Sulla gara contro il Milan il signor Soave commenta… “Potevamo vincere tranquillamente, peccato, però va bene così, un punto contro il Milan è come se ne valesse tre. Siamo riusciti a fermare una delle squadre più forti d’Italia e credo che non sia cosa da poco”. Fa un confronto tra la Salernitana gestione Lotito e quella gestione Iervolino il signor Bruno Bisogno… “Stiamo crescendo sempre di più. Ho assistito alla partita fra la Salernitana e la Juventus. Ho colto una sudditanza psicologica e fisica rispetto a come adesso ho visto la squadra contro il Milan. Corroborata con queste nuove leve che hanno dato un grande valore e ho visto anche la grande empatia di questo nuovo allenatore che ha fatto la differenza rispetto a prima. Ritengo che ci siano tutti i presupposti per ben sperare rispetto al fatto di salvarci, pure il tifo, oggi (ieri per chi legge, n.d.r.) ha dato il suo contributo”. Tifosi delusi a metà “Abbiamo fermato il Milan, mica poco” di Federica Agosto “Credo che la scelta del nuovo allenatore sia stata dettata
dal cuore di Iervolino. Scegliere mister Nicola, forse è la scelta migliore che il presidente potesse fare, ha un curriculum sorprendente, abbiamo visto tutti quello che ha fatto in passato con le altre squadre che ha allenato e forse è davvero l’allenatore che ci serve se vogliamo lottare per la promozione. Il pareggio di oggi? Certo la vittoria sarebbe stata molto meglio, ma sono fiducioso, siamo comunque riusciti a fermare il Milan e non credo che sia poco”. A parlare è Riccardo Gregori, un super tifoso granata che anche ieri non è mancato allo stadio a sostenere gli undici allenati da mister Nicola, alla sua prima uscita con i granata. “Abbiamo fatto un buon primo tempo. – commenta Andrea Bassi – Devo dire che la squadra l’ho vista bene in campo. Forse ci voleva un po’ di coraggio in più nella ripresa, quella cattiveria che alla fine ti porta a vincere le partite. Quando siamo andati in vantaggio al 72° minuto, dovevamo resistere e non dare al Milan la possibilità di avvicinarsi subito alla nostra porta. Purtroppo loro sono il Milan e noi abbiamo subito la forza di una squadra più collaudata della nostra. Peccato perchè veramente abbiamo sfiorato il colpaccio per poco. Ma la fiducia rimane, noi ci crediamo e continueremo a
crederci fino alla fine”. E anche se alla fine i tre punti non sono arrivati, i tifosi comunque sono rimasti entusiasti della prova dell’undici granata, proprio come conferma Simone Di Donato… “E’ stata una gara molto emozionante, certo il pareggio ci lascia un po’ di amaro in bocca, ma noi non buttiamo via nulla. Comunque è un altro punto preso, è comunque importante. La percentuale di probabilità nella salvezza, purtroppo continua ad essere molto bassa. Però dopo la prova di oggi, ed un pareggio strappato al Milan, sognare non costa nulla e quindi noi continuiamo a sognare e a credere che diventi realtà”. Tutti pazzi per mister Davide Nicola di Giuseppe De Angelis Davide Nicola c’è e si vede. I tifosi della Salernitana non possono che essere assolutamente soddisfatti di questa squadra che, contro la capolista, ha dimostrato grinta, entusiasmo e voglia di vincere. Merito di mister Nicola, del presidente Iervolino ma anche, in parte, dei tifosi che sembrano già amare questa nuova società, nata sotto una buona stella, e, dagli spalti, hanno fatto sentire il loro apprezzamento e la loro vicinanza. “Sicuramente, è un’altra Salernitana. Io penso
che si sia già visto in questi primi 45 minuti la mano di Nicola che reputo un ottimo allenatore – ha dichiarato Giovanni Di Domenico – Fare un risultato contro la capolista sarebbe veramente oro, teniamoci stretto questo pareggio e speriamo in un secondo tempo che sia come questo perché fino ad ora ho visto una Salernitana compatta, aggressiva, gagliarda. Penso che ci possa regalare tante soddisfazioni la squadra. I tifosi, come sempre, hanno dato una grande spinta, favorito anche dall’aumento della capienza al 75% che ha permesso un afflusso maggiore di tifosi, noi rappresentiamo il dodicesimo uomo. Io credo nel 7% ma credo che questa possibilità possa aumentare. Ci credo e ci crederò fino alla fine”. Sulla stessa linea di pensiero anche Giovanni Biasini che parla di impatto positivo: “Nicola si sta dimostrando un allenatore dalle grandi doti caratteriali, come si è visto anche nel riscaldamento. È riuscito a dare quella carica giusta e provare l’impresa: stiamo giocando un bellissimo primo tempo, stiamo mettendo in difficoltà la capolista ed è da segnalare la splendida giocata di Đurić e Bonazzoli, oggi sotto gli occhi del Ct della nazionale Roberto Mancini; se continua così sono certo che potrà essere convocato. La spinta dell’Arechi si rivela fondamentale, come sempre”. “Bellissima partita, grande Salernitana. La vittoria ci stava tutta, è mancata un poco di fortuna. Mi è piaciuto molto, bene così; grandissimi Đurić e Ribéry, ottima anche la difesa. Sull’1 a 1, Bonazzoli poteva far uscire magari un’opzione migliore, semplice”, ha detto Antonio De Angelis. “Credo che dobbiamo essere contenti di questa partita, abbiamo visto una grandissima Salernitana che avrebbe meritato la vittoria per quanto fatto vedere in campo; una partita contro la prima in classifica, un Milan con grandissimi giocatori e siamo riusciti ad arginare la squadra. È mancata la vittoria ma credo che questa squadra abbia cambiato totalmente volto, sia con i nuovi giocatori, sia con un allenatore di categoria, finalmente – ha dichiarato Riccardo Marini – Il pubblico è stato il dodicesimo uomo in campo, era una partita sentita perché poteva essere la serata della svolta e nonostante la
mancata vittoria, per l’entusiasmo e il clima credo possiamo finalmente guardare con ottimismo alle prossime partite. Io credo che il presidente Iervolino rappresenti la svolta per questa società, non so se riuscirà a compiere il miracolo quest’anno ma credo che bisogna essere contenti e fiduciosi perché abbiamo una società fatta di persone serie che ci credono e che, a differenza della precedente società, amano questa piazza e credo si stia vedendo anche in campo perché è cambiato il volto della squadra, con un allenatore serio. Tutti remano verso la stessa direzione, daremo filo da torcere a tutti”. Quando gli estremi s’incontrano e si scontrano di Antonio Senatore Quando si incontrano squadre di alta classifica con le ultime della classe, si suole dire che “non sono queste le partite in cui si devono fare punti”. La Salernitana i tre punti poteva farli proprio in questa partita, giocata con grinta, personalità e perfino buona qualità, cose mai viste prima di questo atteso appuntamento. L’impressione è evidente la cura di Nicola pare sia stata già assimilata, nonostante sia a Salerno da appena cinque giorni. D’altra parte, ricordando le sue ultime esperienze e la difficoltà di intervenire in corsa per condurre una squadra alla salvezza, a Davide Nicola piacciono le sfide. Ha sempre lavorato per risolvere i problemi in corsa, anche psicologici, di autostima e consapevolezza, provando a schizzare un’identità ben delineata al gruppo, ed in campo si è toccato con mano questa adrenalina “controllata” e ben incanalata, in schemi semplici ed
efficaci. Nonostante il gol lampo del Milan, la squadra non si è demoralizzata, anzi, ha cominciato a macinare il suo gioco raggiungendo il pareggio più che meritato con il suo goleador principe, quel Bonazzoli che, nelle precedenti gestioni veniva spesso lasciato in panchina. Manco a dirlo l’assist è stato del migliore in campo in assoluto, Milan (quello originale) Djuric, autore anche dello splendido gol del vantaggio che ha illuso i tifosi granata. Si conferma anche in questa partita giocatore indispensabile per la Salernitana, né Tomori, né Romagnoli sono riusciti a vincere un solo duello aereo con il gigante granata. C’è grande rammarico per una partita che si poteva vincere contro un Milan supponente e presuntuoso, forse convinto di trovare una Salernitana come quella vista a S. Siro qualche mese fa. Aldilà del rammarico, questo punto deve dare fiducia e consapevolezza alla squadra e a tutto l’ambiente che la salvezza, seppur difficile, non è impossibile giocando tutte le partite come quelle di stasera. Davide Nicola, non solo grinta: “Con questo atteggiamento possiamo farcela” di Marco De Martino Davide Nicola ha chiamato tutti a raccolta, dopo il triplice fischio di Salernitana-Milan, ha catechizzato il gruppo ed ha poi urlato tutta la propria rabbia verso la curva sud Siberiano, che a sua volta gli ha tributato un’ovazione. E’ la prima assoluta da tecnico granata ma è come se lo fosse da
dieci anni per il piglio con cui ha esordito al cospetto della capolista Milan. Nicola, davanti a microfoni e taccuini, ha commentato con soddisfazione e non senza una vena di rammarico il punto conquistato dai suoi contro i rossoneri di Stefano Pioli: “Mister salvezza? Se mi si danno sempre squadre per lottare questo obiettivo non posso che lottare per questo. Intanto –spiega Nicola- vogliamo gratificare un pubblico che da fuori è straordinario, da dentro è travolgente. Questa squadra ha dimostrato di avere dei valori tecnici importanti, sono molto soddisfatto della risposta che mi hanno dato i ragazzi sui tre principi su cui abbiamo lavorato. Mi sono piaciuti non solo per la grinta che ci hanno messo ma –continua il trainer granata- anche per la voglia di proporre gioco, di pressare alto, di vincere. Non so cosa faremo ma se realizzeremo qualcosa lo faremo per questo pubblico”. Davide Nicola ha subito avuto un impatto importante sulla Salernitana, sia tatticamente che sotto il profilo della mentalità: “La mia soddisfazione è relativa all’atteggiamento che hanno messo i calciatori e tutto l’ambiente. Fin dall’inizio siamo stati accolti in maniera incredibile, qui c’è uno staff fantastico e ci siamo dati subito una mano a vicenda. Abbiamo lavorato tutti i giorni su una idea chiara, questa squadra ha delle potenzialità, ci sono giocatori ancora non scoperti per un deficit fisico che stanno superando ma –aggiunge Nicola- ci sono speranze concrete per raggiungere questo obiettivo così difficile”. Nicola spiega i motivi della sua decisione di accettare la Salernitana: “Solitamente le scelte le faccio due terzi per istinto e un terzo per saggezza. Quando mi hanno chiamato una voce dentro di me mi ha detto ne vale la pena. Non so come andrà ma a me –continua l’allenatore granata- piace il percorso verso un obiettivo a cui credo fermamente. Non so se ce la faremo, ma la cosa che mi preme è cosa vogliamo fare e come vogliamo farlo ed oggi i ragazzi hanno già dato una risposta. Se c’è questo tipo di atteggiamento si può fare tutto. L’avventura qua a Salerno è una cosa seria che mi è piaciuta subito a pelle, mi sento a mio agio e –conclude Nicola- la risposta di stasera mi ha
dato ancora più voglia per inseguire la salvezza”. Salernitana, così la salvezza non è un miraggio di Fabio Setta Abbracciati in cerchio a centrocampo con Nicola ancora a caricare la squadra. L’immagine di fine partita è quanto di meglio possa spiegare la svolta in casa Salernitana. Contro il Milan è arrivato un pareggio, il terzo consecutivo ma molto diverso dai precedenti. È uscita dal campo anche con un pizzico di rammarico la squadra granata che ha giocato a viso aperto contro la squadra di Pioli, arrivata all’Arechi da prima in classifica. La scossa Nicola c’è stata. Senza ombra di dubbio. La Salernitana ha disputato la miglior partita dell’anno, ma soprattutto è apparsa trasformata. Non solo dal punto di vista tattico e fisico ma soprattutto nello spirito. Aggressività e coraggio aveva chiesto il tecnico granata e la squadra ha risposto nel migliore dei modi. Schierata con un 4-4-2 molto spregiudicato con Ribery e Kastanos esterni di centrocampo e con Djuric e Bonazzoli confermati in attacco, la Salernitana è partita davvero forte, mettendo subito pressione al Milan. Al 5’, però, su taglio di Hernandez, Messias ha approfittato dell’unica indecisione della difesa granata, Ranieri nell’occasione, per mettere a segno il gol del vantaggio. In quel momento si è capito che la Salernitana non era la solita. In campo c’era una squadra viva ed affamata che ha iniziato davvero a credere nell’impresa. Non solo di mettere in difficoltà il Milan, ma anche di conquistare la salvezza. La formazione di Davide Nicola non ha sbandato, non ha perso lucidità e ha continuato a combattere, senza curarsi
del valore dell’avversario. A testa alta, con coraggio, senza abbassare il baricentro, magari anche rischiando qualcosa. Il Milan, con il movimento di Giroud a rientrare e i lanci dalla difesa per gli esterni offensivi ha messo in difficoltà la linea difensiva granata che però ha retto. I rossoneri hanno avuto qualche occasione ma al 29’ Ribery ha azionato Mazzocchi, la cui lunga corsa per la fascia è sublimata in in cross per Djuric che anticipando Maignan ha fatto da sponda per Bonazzoli che in girata ha pareggiato i conti. Il momento più difficile per la formazione granata, probabilmente, a inizio ripresa, quando il Milan ha prodotto il massimo sforzo, trovando un Sepe straordinario. Soprattutto su Giroud. Col passare dei minuti, la Salernitana, però, ha riguadagnano campo e dopo aver sfiorato il gol con Bonazzoli, dopo un’indecisione di Maignan, ha trovato il vantaggio con il colpo di testa di Djuric al 72’ su cross di Mazzocchi. L’Arechi è esploso ma la gioia è durata poco, visto che dopo appena cinque minuti Rebic ha battuto Sepe. Nel finale il Milan ha provato a riportarsi in vantaggio, ma la Salernitana ha retto conquistando un pareggio, che nulla ha a che vedere con quelli ottenuti contro Spezia e Genoa. La sensazione è che, giocando così, la salvezza non è un miraggio. Nicola: «Aggressività, coraggio e organizzazione» SALERNO – “Sono le emozioni che ti fanno dare quel quid in più. A me non piace sperare. Io desidero, sogno e lavoro per ottenerlo, puntando all’obiettivo ma sapendo bene che la cosa fondamentale è il percorso”. Davide Nicola si presenta così. Carico, gasato al top per cercare quella che sarebbe
l’ennesima impresa, forse la più difficile della sua carriera. Ribattezzato mister salvezza, il nuovo tecnico granata è pronto senza pensare al contratto o a quello che sarà in futuro: “Non faccio questo lavoro per un contratto, i contratti sono un segno di adagiarsi. Io sono qui con un contratto mentale di tre mesi, del resto non me ne frega. Quello che sarà mi interesserà dopo. Per me è un piacere essere qui. Mi sono reso subito reso conto dell’amore e della passione per questa squadra e questo mi rende orgoglioso”. Il tecnico è rimasto, poi, molto colpito dal valore della rosa: ” Ci sono un sacco di giocatori forti che ho allenato e tanti altri che avrei voluto allenare. A testimonianza dell’entusiasmo che metterò in quest’avventura. L’ho detto anche ai giocatori a cui ho chiesto aiuto perché da solo non posso fare nulla. La salvezza è un concetto astratto, è come lo fai che diventa fondamentale”. In tal senso Nicola ha ufficializzato anche il suo staff, confermando anche alcuni componenti dello staff di Colantuono: “Con me ci saranno Emanuele Cacicia e Simone Barone come collaboratori tecnici, mentre Daniele Stoppino sarà il preparatore atletico e Federico Barni il match analyst. Ho incontrato lo staff precedente, uomini e professionisti che mi hanno colpito e che ci aiuteranno in questo percorso. Nessuno fa nulla di solo per raggiungere l’obiettivo c’è bisogno di tutti”. L’impatto con il gruppo di calciatori è stato positivo: “Non posso parlare di quanto successo finora perché non ero presente. A me interessa da ieri in poi. Ho trovato un gruppo di ragazzi seri che hanno predisposizione al lavoro ed è fondamentale e consapevole di fare qualcosa di diverso per ottenere risultati diversi. Quello che mi interessa è il percorso per arrivare a quello che sogniamo, ci siamo concentrati per ottenere la salvezza”. Nessuna rivelazione, invece, per quanto riguarda l’atteggiamento tattico: “Abbiamo fatto un’analisi dettagliata non solo dei giocatori, che già conoscevamo anche se li conosci davvero solo quando li alleni perché ne capti potenzialità o ciò di cui hanno bisogno per tendere al meglio. Stiamo facendo questo lavoro, dando i nostri principi di gioco
e le nostre anime. L’idea è quella di giocare con coraggio, è importante l’attitudine che metti in campo. La responsabilità che deve essere un piacere e non un peso, vogliamo dimostrare di essere più capaci. Non sono solo sfide, sono desideri che voglio trasferire al gruppo. Tatticamente abbiamo idee molto chiare, in questo momento è importante completare il percorso di valutazione. La classifica è chiara, non c’è molto tempo, bisogna fare qualcosa di diverso per vedere se otterremo risultati diversi. Ho visto voglia e volontà, c’è da fare un bel percorso anche dal punto di vista di quello da fare in campo, avere quei requisiti necessari, su cui lasciamo un po’ di mistero”. Per Nicola l’esordio sarà da brividi contro il Milan, attuale capolista: “Grande squadra ma non per questo abbiamo motivazioni superiori. Dobbiamo lavorare su noi stessi, vogliamo sentirci capaci di voler fare quello che possiamo fare. Aggressività, coraggio ed organizzazione. Non so cosa si farà, però se tu ci credi e sei coerente produci un cambiamento. Questo il mio primo obiettivo, produrre un cambiamento. La cosa che mi ha colpito di più è la simpatia che questa squadra esprime. Ha margini di miglioramento importanti, frutto di determinati passi. Sono arrivato in una società in cui non ho mai avuto l’onore di lavorare. Ho viglia di essere qui, progetto serio portato avanti da persone competente, di cui voglio assolutamente far parte. Mi ha colpito il progetto, una condivisione di valori che sento anche mia. Qui ci sono persone di valore ed essere qui è motivo di orgoglio. Il tempo è poco? Il tempo è relativo e ci dirà se saremo in grado di raggiungere quello che abbiamo nel cuore, perché è quello che ci muove. Le qualità non sono solo tecniche ma anche mentali, esprimere il massimo delle nostre potenzialità, il Milan può darci già delle risposte. Io non credo di essere un mago. Sono gasato per l’esordio. I tifosi si aspettano il massimo impegno ma questa è una cosa dovuta. Impegno umiltà, coraggio e abnegazione dobbiamo metterli in campo sapendo che il pubblico può darci una grande mano”.
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