Laboratorio integrato di Didattica della Biologia: BIO/10 Metodologie e Tecnologie Didattiche

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Laboratorio integrato di Didattica della Biologia: BIO/10 Metodologie e Tecnologie Didattiche
Laboratorio integrato di
     Didattica della Biologia:
Metodologie e Tecnologie Didattiche:
              BIO/10

            Alessandra Ferramosca
     alessandra.ferramosca@unisalento.it
Laboratorio integrato di Didattica della Biologia: BIO/10 Metodologie e Tecnologie Didattiche
PROMOZIONE
della SALUTE a scuola

                  26 febbraio 2019
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Le nuove droghe:
prevenzione all’uso di alcol
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SONDAGGIO SU 240 STUDENTI
     (Liceo Scientifico)
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...
BEVANDE ALCOLICHE
Ø L’alcol e2lico, contenuto nelle bevande alcoliche, è un nutriente ad alto
  contenuto energe4co (7 kcal/g)
Ø Il contenuto di alcol delle bevande viene espresso come grado alcolico o
  percentuale in volume (ml di alcol e4lico presen4 in 100 ml di bevanda)
Ø Le bevande alcoliche sono generalmente suddivise in tre gruppi:
    ü bevande alcoliche oAenute per dis4llazione (acquavi4)
    ü bevande alcoliche oAenute per miscelazione, macerazione o altro
      (liquori)
    ü prodoD naturali di fermentazione (vino e birra)
Acquaviti      brandy, cognac, grappe, rhum, whisky, vodka, gin
                         (40-50°, ma anche 55°)
Sono ottenute per distillazione di mosti fermentati di frutta e cereali diversi.
Sono caratterizzate dalla presenza di composti che si formano durante il
processo di distillazione e conferiscono al prodotto delle caratteristiche
organolettiche particolari.
Vengono invecchiate per lungo tempo in apposite botti di legno; in queste
condizioni si verificano alcune reazioni chimiche che portano alla formazione di
vari composti, tra cui alcuni eteri, che conferiscono al prodotto il profumo e il
gusto caratteristici.
In questo gruppo sono comprese numerose bevande alcoliche:
il brandy, un’acquavite da vino maturata e invecchiata in botti di quercia;
il cognac, un’altra acquavite da vino della regione del Cognac;
le grappe che si ottengono per distillazione delle fecce e delle vinacce;
il rhum che si ottiene per distillazione dalla melassa della canna da zucchero;
il whisky per distillazione di orzo ed avena;
la vodka per distillazione dal frumento, segale e patate;
il gin che si ottiene per distillazione dalla frutta, cereali e bacche di ginepro.
Liquori acqua, alcol, zucchero, coloranti, aromi vari (27-50°, anche 70°)
Sono cos;tui; da acqua, alcol, zucchero, coloran; e aromi vari.
Si o>engono generalmente per macerazione di fru>a, piante e altre sostanze
vegetali aroma;che in alcol e successiva aggiunta dello sciroppo, cos;tuito da
acqua e zucchero in opportune percentuali.

       Vino acqua, alcol, altre sostanze (aldeidi, eteri, acidi, glicerina,
                sostanze tanniche, zuccheri) (10-13°)
Si oDene per fermentazione alcolica del mosto di uva fresca.
È cos;tuito in percentuale maggiore da acqua, poi da alcol e da una serie di
altre sostanze presen;, invece, a concentrazioni molto basse (aldeidi ed eteri
che conferiscono al vino le sue par;colari cara>eris;che organoleDche, acidi,
glicerina, sostanze tanniche e zuccheri).

        Birra fermentazione alcolica di mosti preparati con malto d’orzo con
               aggiunta di luppolo (3-8°)
GRADO ALCOLICO
                   ml di alcol e*lico
                 in 100 ml di bevanda
QUANTITÀ DI ALCOL E UNITÀ ALCOLICA

                                                            12 g di alcol
                             Grado alcolico:
                            ml di alcol e*lico
                          in 100 ml di bevanda

12 ml di alcol : 100 ml di vino = x (ml di alcol) : 125 ml di vino

x = 15 ml di alcol        quanB g?      Peso specifico alcol: 0,8 g/ml

0,8 g/ml x 15 ml = 12 g
QUANTITÀ DI ALCOL E APPORTO CALORICO
             DI ALCUNE BEVANDE ALCOLICHE

  Bevanda alcolica               Misura        Volume   Contenuto       Apporto        Unità alcoliche
                                standard        (ml)    di alcol (g)   calorico (kcal)       (UA)
Vino da pasto (12 gradi)       1 bicchiere      125         12              84                1
Vino da pasto (11 gradi)       1 bicchiere      125         11              77                0,9
Vino da pasto (13,5 gradi)     1 bicchiere      125         13              91                1,1
Birra normale (4,5 gradi)      1 lattina        330         12             100                1
Birra doppio malto (8 gradi)   1 boccale        200         12             100 (170)          1
Vermouth dolce (16 gradi)      1 bicchierino    75          10              70 (113)         0,8
Vermouth secco (16 gradi)      1 bicchierino    75          10              70 (82)          0,8
Porto, aperitivi (20 gradi)    1 bicchierino    75          12              84 (115)         1
Brandy, Cognac, Grappa,       1 bicchierino     40          13              94               1,1
Rhum, Vodka, Whisky (40 gradi)

I consumi giornalieri consigliaK sono pari a 2-3 UA per l’uomo, 1-2 UA per la
donna ed 1 UA per l’anziano.
Ø L’alcol presente nelle bevande alcoliche viene direttamente e
  rapidamente assorbito a livello gastroenterico
Ø Diversa alcolemia nell’organismo in relazione all’ingestione delle bevande
  alcoliche a stomaco vuoto o a stomaco pieno (picco alcolemico entro 30-
  45 min a digiuno, entro 60-90 min a stomaco pieno)
Ø Il tasso alcolemico è diverso nella donna rispetto all’uomo dopo
  assunzione della stessa quantità di bevanda alcolica
Ø Diversa tolleranza all’alcol nelle varie popolazioni
Tasso alcolemico limite per la guida di automobili:
               50 mg/dl o 0,5 g/l

                                 Al di sopra di ques. livelli
                        il guidatore non è più in grado di condurre
                             un’automobile in maniera corre9a
                                 e rappresenta un pericolo
                                   non solo per se stesso
                              ma anche per gli altri conducen.
Valori indica*vi di alcolemia (g di alcol per l di sangue) in funzione della
quan*tà di alcol ingerito (espressa in UA) e del tempo trascorso
dall’inges*one (in condizioni di digiuno)

        ORE DALL’ASSUNZIONE UOMINI                ORE DALL’ASSUNZIONE DONNE
 U.A.    1      2      3      4      5     U.A.    1      2      3      4      5

  1     0,13   0,01    0      0      0      1     0,23   0,10    0      0      0
  2     0,38   0,26   0,14   0,02    0      2     0,57   0,45   0,33   0,21   0,09
  3     0,63   0,51   0,39   0,27   0,15    3     0,92   0,79   0,67   0,56   0,44
  4     0,88   0,76   0,64   0,52   0,40    4     1,26   1,14   1,02   0,91   0,78
  5     1,13   1,01   0,89   0,77   0,65    5     1,61   1,49   1,37   1,25   1,10
Metabolismo dell’alcol
                 ADH gastrica                                                    Tessu% periferici (circa 20%)
Alcol e'lico                              Alcolemia                              Polmone (circa 2%)
                 assorbimento
                 gastrointestinale

                                          CH3 CH2OH                                    Fegato

               Citoplasma                     Perossisomi                  Microsomi
       NAD+          Alcol-       H2O2                         NADPH                   O2
                     deidrogenasi                   Catalasi
       NADH          (ADH)         H2 O                            NADP+           H2 O
                                                                                MEOS
                                              CH3 CH    O
                                     Acetaldeide-       NAD+
                                     deidrogenasi           NADH
                     Trigliceridi
                                                  O
                                           CH3 C O-
                  Acidi grassi                 Ace%l-CoA
                                               sintetasi
                                      Ace%l-CoA

                                    Energia
Effe$ delle bevande alcoliche sull’organismo

A) Stato nutrizionale
Le kcal provenienti dal consumo di etanolo in eccesso rispetto ai fabbisogni
energetici quotidiani sono trasformate in grasso.
L’alcol introdotto in eccesso modifica la digestione e l’assorbimento di
diversi nutrienti, specialmente le vitamine e i sali minerali; provoca inoltre
alterazioni della mucosa gastrica, del fegato, del pancreas e del
metabolismo.
Dosi moderate di alcol stimolano l’appetito e i processi digestivi.

B) Sistema Nervoso Centrale
Azione depressiva sul SNC
Eccessi di alcol determinano atrofia cerebrale, demenza, deficit della
sensibilità, dolore agli arC, torace ed addome, polineurite a carico delle fibre
motorie e sensoriali
Il rapporto effeF/alcolemia può variare notevolmente da individuo a
individuo
EFFETTI CLINICI NELL’ARCO DELLA PRIMA ORA
             DOPO L’ASSUNZIONE DI ALCOLICI A DIGIUNO
Quantità        Alcolemia      EffeF sulla capacità di aIenzione, sulla capacità di guida e
  (UA)         (g per litro)   sull’organismo in generale

 1-1,5 (M)                     Alterazione del senso di benessere con comportamento
                 0,2-0,3       imprudente, tendente alla sopravalutazione delle proprie capacità,
 1 (F)
                               alla euforia e alla so7ovalutazione dei rischi.
                               I riflessi sono già, se pur debolmente, altera=.
 2 (M)                         Diminuzione dell’elaborazione mentale di ciò che si percepisce
                 0,4           con i sensi.
 1,2 (F)

 2,5 (M)                       Riduzione della visione laterale (quindi, ad esempio, difficoltà ad
                 0,5           accorgersi dei segnali stradali).
 1,5 (F)

 3-5 (M)                       Ebbrezza e confusione nell’eloquio; comincia a peggiorare la
                 0,6-1,0       coordinazione motoria.
 2,5-4 (F)

 6-13 (M)                      Intossicazione sempre più grave a secondo dei livelli, atassia,
                 1,1-3,0       nistagmo, visione confusa.
 4-10 (F)

 > 14 (M)                      Intossicazione ingravescente, convulsioni, ipotermia,
                 3,1-5,0
 > 11 (F)                      iporeflessia, depressione respiratoria fino alla morte.
C) Apparato cardiovascolare
Eccessi di alcol determinano la possibile comparsa di miocardiopa0a alcolica,
ipertensione, aritmie cardiache ed ictus.
D) Temperatura corporea
Abbassamento della temperatura corporea

E) Sistema Immunitario
Vari tipi di alterazioni con conseguente stato di immunodeficienza

G) Sindrome fetale alcolica

H) Interazioni farmacologiche
Sedativi, ipnotici, anticonvulsivanti, antidepressivi, ansiolitici, analgesici
Quan%tà di alcol ammessa nella dieta
              35-40 g/die      uomini      (tre bicchieri di vino)
              23-28 g/die      donne       (due bicchieri di vino)

Bevande a basso contenuto alcolico (vino, birra)
Bevande ad alto contenuto alcolico (acquavi7, liquori)
Elevato picco alcolico

 NON CONSUMARE BEVANDE ALCOLICHE:
   ü gravidanza
   ü età inferiore a 18 anni
   ü diabete mellito
   ü contemporanea assunzione di alcuni farmaci
   ü guida di autoveicoli
FALSE CREDENZE SULL’ALCOL
L’alcol non aiuta la digestione
la rallenta, produce ipersecrezione gastrica con alterato svuotamento dello stomaco

L’alcol non fa buon sangue
può provocare anemia e un aumento dei grassi nel sangue

Le bevande alcoliche non dissetano
ma disidratano
Le bevande alcoliche non riscaldano
determinano ipotermia

Le bevande alcoliche non aiutano a riprendersi da uno shock
determinano vasodilatazione periferica

Le bevande alcoliche non danno forza
diminuiscono il senso di affaticamento e di dolore
ALCOLTEST
Cos’è
È un test che consente di determinare il valore di alcol presente nel sangue al fine
di verificare se esso ecceda i limi4 fissa4 dalla legge per potersi me5ere alla guida.
Tale accertamento può essere svolto mediante prelievo ema4co o, da diversi anni,
più rapidamente mediante e4lometro.
Nel linguaggio comune, quando si parla di Alcoltest ci si riferisce all'accertamento
fa5o mediante e4lometro.
Come funziona
L’etilometro consente la misurazione del valore di alcol presente nel sangue
attraverso l'aria valvolare espirata.
Il rapporto tra concentrazione di alcol nel sangue e concentrazione nell'aria espirata
è relativamente costante: 80 mg di etanolo in 100 ml di sangue producono 35
µg/100 ml nell'aria espirata.
L'etilometro può essere sia chimico, costituito da un palloncino con il quale
catturare una certa quantità di aria espirata e una fiala all'interno della quale è
contenuto un preparato che reagisce in un determinato modo con l'etanolo
contenuto nell'espirato, sia elettronico, costituito da un boccaglio nel quale
soffiare, un display e una macchina che contiene dei sensori di gas capaci di rilevare
la presenza di alcool.
http://www.epicentro.iss.it/alcol/IniziativeItalia.asp
Le nuove droghe:
spunto per un’azione dida4ca
   Problem–based learning (PBL)
Proporre un nuovo strumento didattico per la
    formazione scientifica in ambito scolastico
Il PBL nasce in Canada negli anni sessanta presso l’Università di McMaster.
Barrows, neurofisiologo, aveva osservato come gli studen> del suo corso
dimostrassero agli esami finali di aver appreso un gran numero di nozioni
teoriche, ma dimostrassero scarsa capacità di applicarle durante il successivo
periodo di >rocinio pra>co.
Per superare questa discrepanza pensò di rimodellare la metodologia didaCca
del proprio corso esponendo gli studen>, fin dall'inizio del percorso forma>vo,
a dei “casi” che riproducessero il contesto e le problema>che della loro futura
vita professionale.
Decise, dunque, di non incominciare il corso con l’impar>re conoscenze
disciplinari teoriche con le lezioni tradizionali, ma con “casi clinici”, che
raffigurassero la complessa realtà di ogni singolo paziente e, di conseguenza,
richiedessero uno studio e acquisizione delle conoscenze disciplinari in forma
integrata e s>molassero lo sviluppo delle capacità complesse di
“ragionamento clinico”.
I “casi” furono chiama> "problemi” e il metodo di apprendimento, basato su
problemi, fu baLezzato “Problem-based Learning”.
Proporre un nuovo strumento dida0co per la
   formazione scien5fica in ambito scolas5co

PBL: “l’apprendimento che si genera dal processo di lavorare alla
comprensione o soluzione di un problema” (Barrows e Tamblyn 1980).

Il “problema” viene presentato all’inizio del processo di apprendimento.
Esso non è preceduto da alcuna lezione introduFva, come, altrimenH,
avviene con i cosiddeF studi di caso (case-studies) dove una prima
lezione di inquadramento precede l’esercitazione praHca di applicazione
della teoria a un caso specifico.
Il metodo PBL, quindi, meKe il discente, fin dall'inizio, al centro del
processo formaHvo, sHmolandone le capacità di analisi e comprensione
del problema e di ricerca della soluzione.
DIDATTICA TRADIZIONALE               PBL
A discipline separate       Integrazione fra discipline
Centrata sull’insegnante    Centrato sul discente
Nozionistica                Esperienziale
Individuo                   Gruppo
Curriculum rigido           Curriculum flessibile
Apprendere come fine         Applicare come fine

Informazione scien>fica     Approccio metodologico
   sulle nuove droghe          mediante PBL
Perché la vaschetta di gelato
          risulta bagnata se la tocchi
         qualche minuto dopo averla
                tolta dal freezer?
                                            Era già bagnata
                                           quando l’hai tirata
                                             fuori dal frigo
 Perché è colata
acqua fuori dalla
   vasche@a

                                                 Forse il freezer non
                                                   funziona bene
L’acqua viene
   dall’aria              Non è de@o che sia
                           acqua quella che
                          rende la vasche@a
                               bagnata
OBIETTIVI SPECIFICI:
• Descrizione degli effe., delle conseguenze e dei rischi delle
  nuove droghe (ecstasy)
• Mo3vazione all’acquisizione di nuove conoscenze
• Sviluppo delle capacità di analisi, di ricerca, di deduzione e di
  selezione
IMPOSTAZIONE ED ESECUZIONE DEL PROGETTO:

•   chiarire i termini
•   definire il problema
•   analizzare il problema
•   sistematizzare le ipotesi
•   formulare obiettivi di apprendimento
•   studio individuale
•   sintetizzare e controllare le nuove informazioni acquisite

                            Per facilitare.....
PROBLEMA POSTO E VARIE IPOTESI:

• quali sono gli effe, comportamentali dell’uso dell’ecstasy?
• quali i rischi?
• perché l’ecstasy è così diffusa?
• quali situazioni possono crearsi?
• come accorgersi che un sogge;o ha usato ecstasy?
• in quale luogo si consuma facilmente?
OBIETTIVI COGNITIVI GENERALI
• Conoscenza degli effe. delle cosidde/e “droghe da non
  dipendenza”
• Conoscenza del metodo PBL

OBIETTIVI SPECIFICI
• Descrizione degli effe., delle conseguenze e dei rischi
  dell’ecstasy
• Mo@vazione all’acquisizione di nuove conoscenze
• Sviluppo delle capacità di analisi, di ricerca, di deduzione e di
  selezione
Descrivere alcune conseguenze psico-fisiologiche dell’uso di droghe
(con particolare riferimento a quelle tipiche del “sabato sera”),
mettendone a fuoco l’azione sulla struttura e sulle funzioni del
sistema nervoso centrale
Descrivere gli effe+ dell’assunzione di ecstasy e della marijuana sul
corpo umano
Descrivere i principali effe- dell’assunzione di ecstasy nei giovani
consumatori del “sabato sera”
Descrivere gli effe+ dell’assunzione di ecstasy sul comportamento
di una persona giovane
Discussione:
•   che cos’è l’ecstasy?
•   che cosa contengono le pas0cche di ecstasy?
•   quali sono gli effe6 dell’ecstasy?
•   dove agisce l’ecstasy sul corpo umano?
•   quali sono le conseguenze dell’assunzione di ecstasy?
•   perché l’ecstasy è così diffusa?
•   quali situazioni possono crearsi?
•   come accorgersi che un sogge=o ha usato ecstasy?
•   in quale luogo si consuma facilmente?
Che cos’è l’ecstasy?
Il nome chimico dell’ecstasy è 3,4-Me6lenDiossi-MetAmfetamina (MDMA).
La parola “ecstasy” nel linguaggio comune indica un gruppo di droghe che
comprende, oltre la MDMA, la 3,4-Me6lenDiossiE6lAamfetamina (MDEA),
la     3,4-Me6len-Diossi-Amfetamina          (MDA)    e      l’N-Me6l-1,3-
BenzoDiossolilButanamina (MBDB).
InfaI, spesso, ques6 compos6 fanno parte, in un miscuglio di proporzioni e
quan6tà variabili, delle “pas6cche”.
Sono sostanze psicos6molan6 e/o allucinogene e appartengono tuPe, a
par6re dalla stessa amfetamina (il cui nome deriva da alfame-
6lfene6lamina), alla famiglia delle fenile2lamine
Che che cosa contengono le pasticche di ecstasy?
Le droghe vendute sul mercato illecito non sono certo prodo3e da
rispe3abili laboratori secondo regole che ne garan5scono la qualità̀.
Le pas5cche di ecstasy, quindi, spesso contengo un miscuglio di
sostanze: MDMA, MDA, MDEA, MBDB, in quan5tà ed in proporzioni
variabili.
Inoltre, possono contenere impurità di fabbricazione, come acetato di
piombo o safrolo ed essere tagliate con prodoE diversi come
zucchero in polvere e caffeina, o con altri compos5 psicoaEvi come
LSD, amfetamine, epinefrina, ketamina (un aneste5co usato per i
cavalli).
Spesso le compresse hanno dei nomi, dei simboli, che richiamano
marche commerciali conosciute. Tu3avia, anche con iden5co nome e
logo, le pas5cche possono avere un contenuto diverso (qualita5vo e
quan5ta5vo) di droga. Gli acquiren5 non possono sapere mai
precisamente cosa comprano.
Quali sono gli effe- dell’ecstasy?
La MDMA è una sostanza psicotropa che provoca un aumento delle a7vità
psicomotorie, minore percezione della fa;ca, sensazioni di empa;a, di
rilassamento, di blanda euforia, alterazioni della percezione del tempo, della
percezione visiva.
Gli effe7 collaterali sono sia psicologici, quali senso di irrequietezza, ansia,
depressione, sia fisici (tachicardia, nausea, sudori, secchezza alla bocca,
spasmi muscolari, digrignamento dei den; e colpo di calore, questo dovuto
ad insufficiente dispersione termica in ambien; molto caldi).
In queste condizioni infa7 viene impedita non la sudorazione, ma
l’evaporazione del sudore che aumenta la dispersione: la persona di
conseguenza si surriscalda all’interno.
Il consumo di ecstasy può anche provocare ipertensione e aritmie
cardiache. Sono descriLe poi insonnia e minore appe;to, che possono
durare fino a una se7mana dall’assunzione, nonché́ uno stato di
depressione, a distanza di alcuni giorni dall’uso.
Svolgere a7vità mentali o fisiche appare più difficile, anche a causa di una
generale caduta di interesse.
Dove agisce l’ecstasy sul corpo umano?
              La stru'ura chimica consente all’ecstasy di arrivare,
              una volta ingerita, rapidamente nel cervello.
              La compressa una volta ingerita viene disintegrata
              rapidamente nello stomaco ed i principi a8vi,
              a'raverso una serie di passaggi in parte media9 dal
              piccolo intes9no, sono trasporta9 dal sangue
              venoso al cuore. Questo sangue venoso, dal cuore
              fluisce nei vasi sanguigni che irrorano i polmoni.
              Il cervello e gli altri organi altamente perfusi
              ricevono la maggior parte della droga a breve
              distanza di tempo dall’assorbimento.
              Le molecole di ecstasy, in quanto sostanze
              liposolubili, riescono a superare il sistema di
              membrane (barriera ematoencefalica), che come
              filtro protegge, ma non in modo assoluto, il Sistema
              Nervoso Centrale (SNC) contro gravi effe8 tossici.
Dove agisce l’ecstasy sul corpo umano?
Come agisce l’ecstasy?
Il consumo di ecstasy interferisce principalmente con il funzionamento dei
neuroni che u4lizzano la serotonina (5HT) come neurotrasme:tore.
Provoca un aumento di 5HT nelle regioni cerebrali (corteccia e sistema
limbico), innervate dalle popolazioni di neuroni serotoninergici.
L’uso di questa droga inoltre interferisce con i sistemi di neuroni che
u4lizzano, come neurotrasme:tore, rispe:vamente la dopamina e la
noradrenalina.
Il processo di liberazione della serotonina dopo assunzione della droga
dura qualche ora ed è seguito da un effeFo opposto, di rimbalzo, per un
esaurimento di mediatore nei sistemi di neuroni inizialmente modifica4.
In seguito a ciò, a livello fisico, possono presentarsi depressione e
sensazioni spiacevoli.
Quali sono le conseguenze dell’assunzione di ecstasy?
Secondo la documentazione clinica pubblicata, in seguito all’assunzione di
ecstasy si sono verificate complicazioni gravi, in alcuni casi addiri8ura letali.
Si è tra8ato tu8avia di casi sporadici se considera; rispe8o al numero dei
consumatori.
I casi di morte che si sono verifica; in seguito all’assunzione di ecstasy sono
sta; causa; da colpo di calore; le patologie gravi comprendono problemi
cardiaci, ipertensione, coagulazione diffusa del sangue, distruzione del
tessuto muscolare e insufficienza renale.
Le complicazioni gravi possono dipendere da fa8ori individuali, da presenza
di contaminan; e dalle stesse cara8eris;che del contesto: non sono quindi
prevedibili. I rischi aumentano quando, per mantenere costan; gli effeE
psicoaEvi e di gra;ficazione, vengono consumate più pas;cche in una no8e
contemporaneamente ad alcol o ad altre droghe.
Alcuni studi sulle conseguenze per la salute a distanza di tempo dopo un uso
prolungato di ecstasy indicano che gli effeE tossici cerebrali si manifestano
dopo mol; anni, in modo proporzionale alla quan;tà di MDMA assunta nel
corso della vita, e riguardano principalmente riduzioni della memoria.
h"ps://www.youtube.com/watch?v=01HX22-Pmy0
h"ps://www.youtube.com/watch?v=m5FxRokn88c
h"ps://www.youtube.com/watch?v=YYlp6PUMGr0
h"p://www.raiscuola.rai.it/startLezioni.aspx

h"ps://www.risorsedida7che.net

h"ps://www.scienzeascuola.it

h"p://scuola.airc.it/kit_dida7co.asp
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