Laboratorio integrato di Didattica della Biologia: BIO/10 Metodologie e Tecnologie Didattiche
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Laboratorio integrato di Didattica della Biologia: Metodologie e Tecnologie Didattiche: BIO/10 Alessandra Ferramosca alessandra.ferramosca@unisalento.it
SONDAGGIO SU 240 STUDENTI (Liceo Scientifico)
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BEVANDE ALCOLICHE Ø L’alcol e2lico, contenuto nelle bevande alcoliche, è un nutriente ad alto contenuto energe4co (7 kcal/g) Ø Il contenuto di alcol delle bevande viene espresso come grado alcolico o percentuale in volume (ml di alcol e4lico presen4 in 100 ml di bevanda) Ø Le bevande alcoliche sono generalmente suddivise in tre gruppi: ü bevande alcoliche oAenute per dis4llazione (acquavi4) ü bevande alcoliche oAenute per miscelazione, macerazione o altro (liquori) ü prodoD naturali di fermentazione (vino e birra)
Acquaviti brandy, cognac, grappe, rhum, whisky, vodka, gin (40-50°, ma anche 55°) Sono ottenute per distillazione di mosti fermentati di frutta e cereali diversi. Sono caratterizzate dalla presenza di composti che si formano durante il processo di distillazione e conferiscono al prodotto delle caratteristiche organolettiche particolari. Vengono invecchiate per lungo tempo in apposite botti di legno; in queste condizioni si verificano alcune reazioni chimiche che portano alla formazione di vari composti, tra cui alcuni eteri, che conferiscono al prodotto il profumo e il gusto caratteristici. In questo gruppo sono comprese numerose bevande alcoliche: il brandy, un’acquavite da vino maturata e invecchiata in botti di quercia; il cognac, un’altra acquavite da vino della regione del Cognac; le grappe che si ottengono per distillazione delle fecce e delle vinacce; il rhum che si ottiene per distillazione dalla melassa della canna da zucchero; il whisky per distillazione di orzo ed avena; la vodka per distillazione dal frumento, segale e patate; il gin che si ottiene per distillazione dalla frutta, cereali e bacche di ginepro.
Liquori acqua, alcol, zucchero, coloranti, aromi vari (27-50°, anche 70°) Sono cos;tui; da acqua, alcol, zucchero, coloran; e aromi vari. Si o>engono generalmente per macerazione di fru>a, piante e altre sostanze vegetali aroma;che in alcol e successiva aggiunta dello sciroppo, cos;tuito da acqua e zucchero in opportune percentuali. Vino acqua, alcol, altre sostanze (aldeidi, eteri, acidi, glicerina, sostanze tanniche, zuccheri) (10-13°) Si oDene per fermentazione alcolica del mosto di uva fresca. È cos;tuito in percentuale maggiore da acqua, poi da alcol e da una serie di altre sostanze presen;, invece, a concentrazioni molto basse (aldeidi ed eteri che conferiscono al vino le sue par;colari cara>eris;che organoleDche, acidi, glicerina, sostanze tanniche e zuccheri). Birra fermentazione alcolica di mosti preparati con malto d’orzo con aggiunta di luppolo (3-8°)
GRADO ALCOLICO ml di alcol e*lico in 100 ml di bevanda
QUANTITÀ DI ALCOL E UNITÀ ALCOLICA 12 g di alcol Grado alcolico: ml di alcol e*lico in 100 ml di bevanda 12 ml di alcol : 100 ml di vino = x (ml di alcol) : 125 ml di vino x = 15 ml di alcol quanB g? Peso specifico alcol: 0,8 g/ml 0,8 g/ml x 15 ml = 12 g
QUANTITÀ DI ALCOL E APPORTO CALORICO DI ALCUNE BEVANDE ALCOLICHE Bevanda alcolica Misura Volume Contenuto Apporto Unità alcoliche standard (ml) di alcol (g) calorico (kcal) (UA) Vino da pasto (12 gradi) 1 bicchiere 125 12 84 1 Vino da pasto (11 gradi) 1 bicchiere 125 11 77 0,9 Vino da pasto (13,5 gradi) 1 bicchiere 125 13 91 1,1 Birra normale (4,5 gradi) 1 lattina 330 12 100 1 Birra doppio malto (8 gradi) 1 boccale 200 12 100 (170) 1 Vermouth dolce (16 gradi) 1 bicchierino 75 10 70 (113) 0,8 Vermouth secco (16 gradi) 1 bicchierino 75 10 70 (82) 0,8 Porto, aperitivi (20 gradi) 1 bicchierino 75 12 84 (115) 1 Brandy, Cognac, Grappa, 1 bicchierino 40 13 94 1,1 Rhum, Vodka, Whisky (40 gradi) I consumi giornalieri consigliaK sono pari a 2-3 UA per l’uomo, 1-2 UA per la donna ed 1 UA per l’anziano.
Ø L’alcol presente nelle bevande alcoliche viene direttamente e rapidamente assorbito a livello gastroenterico Ø Diversa alcolemia nell’organismo in relazione all’ingestione delle bevande alcoliche a stomaco vuoto o a stomaco pieno (picco alcolemico entro 30- 45 min a digiuno, entro 60-90 min a stomaco pieno) Ø Il tasso alcolemico è diverso nella donna rispetto all’uomo dopo assunzione della stessa quantità di bevanda alcolica Ø Diversa tolleranza all’alcol nelle varie popolazioni
Tasso alcolemico limite per la guida di automobili: 50 mg/dl o 0,5 g/l Al di sopra di ques. livelli il guidatore non è più in grado di condurre un’automobile in maniera corre9a e rappresenta un pericolo non solo per se stesso ma anche per gli altri conducen.
Valori indica*vi di alcolemia (g di alcol per l di sangue) in funzione della quan*tà di alcol ingerito (espressa in UA) e del tempo trascorso dall’inges*one (in condizioni di digiuno) ORE DALL’ASSUNZIONE UOMINI ORE DALL’ASSUNZIONE DONNE U.A. 1 2 3 4 5 U.A. 1 2 3 4 5 1 0,13 0,01 0 0 0 1 0,23 0,10 0 0 0 2 0,38 0,26 0,14 0,02 0 2 0,57 0,45 0,33 0,21 0,09 3 0,63 0,51 0,39 0,27 0,15 3 0,92 0,79 0,67 0,56 0,44 4 0,88 0,76 0,64 0,52 0,40 4 1,26 1,14 1,02 0,91 0,78 5 1,13 1,01 0,89 0,77 0,65 5 1,61 1,49 1,37 1,25 1,10
Metabolismo dell’alcol ADH gastrica Tessu% periferici (circa 20%) Alcol e'lico Alcolemia Polmone (circa 2%) assorbimento gastrointestinale CH3 CH2OH Fegato Citoplasma Perossisomi Microsomi NAD+ Alcol- H2O2 NADPH O2 deidrogenasi Catalasi NADH (ADH) H2 O NADP+ H2 O MEOS CH3 CH O Acetaldeide- NAD+ deidrogenasi NADH Trigliceridi O CH3 C O- Acidi grassi Ace%l-CoA sintetasi Ace%l-CoA Energia
Effe$ delle bevande alcoliche sull’organismo A) Stato nutrizionale Le kcal provenienti dal consumo di etanolo in eccesso rispetto ai fabbisogni energetici quotidiani sono trasformate in grasso. L’alcol introdotto in eccesso modifica la digestione e l’assorbimento di diversi nutrienti, specialmente le vitamine e i sali minerali; provoca inoltre alterazioni della mucosa gastrica, del fegato, del pancreas e del metabolismo. Dosi moderate di alcol stimolano l’appetito e i processi digestivi. B) Sistema Nervoso Centrale Azione depressiva sul SNC Eccessi di alcol determinano atrofia cerebrale, demenza, deficit della sensibilità, dolore agli arC, torace ed addome, polineurite a carico delle fibre motorie e sensoriali Il rapporto effeF/alcolemia può variare notevolmente da individuo a individuo
EFFETTI CLINICI NELL’ARCO DELLA PRIMA ORA DOPO L’ASSUNZIONE DI ALCOLICI A DIGIUNO Quantità Alcolemia EffeF sulla capacità di aIenzione, sulla capacità di guida e (UA) (g per litro) sull’organismo in generale 1-1,5 (M) Alterazione del senso di benessere con comportamento 0,2-0,3 imprudente, tendente alla sopravalutazione delle proprie capacità, 1 (F) alla euforia e alla so7ovalutazione dei rischi. I riflessi sono già, se pur debolmente, altera=. 2 (M) Diminuzione dell’elaborazione mentale di ciò che si percepisce 0,4 con i sensi. 1,2 (F) 2,5 (M) Riduzione della visione laterale (quindi, ad esempio, difficoltà ad 0,5 accorgersi dei segnali stradali). 1,5 (F) 3-5 (M) Ebbrezza e confusione nell’eloquio; comincia a peggiorare la 0,6-1,0 coordinazione motoria. 2,5-4 (F) 6-13 (M) Intossicazione sempre più grave a secondo dei livelli, atassia, 1,1-3,0 nistagmo, visione confusa. 4-10 (F) > 14 (M) Intossicazione ingravescente, convulsioni, ipotermia, 3,1-5,0 > 11 (F) iporeflessia, depressione respiratoria fino alla morte.
C) Apparato cardiovascolare Eccessi di alcol determinano la possibile comparsa di miocardiopa0a alcolica, ipertensione, aritmie cardiache ed ictus. D) Temperatura corporea Abbassamento della temperatura corporea E) Sistema Immunitario Vari tipi di alterazioni con conseguente stato di immunodeficienza G) Sindrome fetale alcolica H) Interazioni farmacologiche Sedativi, ipnotici, anticonvulsivanti, antidepressivi, ansiolitici, analgesici
Quan%tà di alcol ammessa nella dieta 35-40 g/die uomini (tre bicchieri di vino) 23-28 g/die donne (due bicchieri di vino) Bevande a basso contenuto alcolico (vino, birra) Bevande ad alto contenuto alcolico (acquavi7, liquori) Elevato picco alcolico NON CONSUMARE BEVANDE ALCOLICHE: ü gravidanza ü età inferiore a 18 anni ü diabete mellito ü contemporanea assunzione di alcuni farmaci ü guida di autoveicoli
FALSE CREDENZE SULL’ALCOL L’alcol non aiuta la digestione la rallenta, produce ipersecrezione gastrica con alterato svuotamento dello stomaco L’alcol non fa buon sangue può provocare anemia e un aumento dei grassi nel sangue Le bevande alcoliche non dissetano ma disidratano Le bevande alcoliche non riscaldano determinano ipotermia Le bevande alcoliche non aiutano a riprendersi da uno shock determinano vasodilatazione periferica Le bevande alcoliche non danno forza diminuiscono il senso di affaticamento e di dolore
ALCOLTEST Cos’è È un test che consente di determinare il valore di alcol presente nel sangue al fine di verificare se esso ecceda i limi4 fissa4 dalla legge per potersi me5ere alla guida. Tale accertamento può essere svolto mediante prelievo ema4co o, da diversi anni, più rapidamente mediante e4lometro. Nel linguaggio comune, quando si parla di Alcoltest ci si riferisce all'accertamento fa5o mediante e4lometro. Come funziona L’etilometro consente la misurazione del valore di alcol presente nel sangue attraverso l'aria valvolare espirata. Il rapporto tra concentrazione di alcol nel sangue e concentrazione nell'aria espirata è relativamente costante: 80 mg di etanolo in 100 ml di sangue producono 35 µg/100 ml nell'aria espirata. L'etilometro può essere sia chimico, costituito da un palloncino con il quale catturare una certa quantità di aria espirata e una fiala all'interno della quale è contenuto un preparato che reagisce in un determinato modo con l'etanolo contenuto nell'espirato, sia elettronico, costituito da un boccaglio nel quale soffiare, un display e una macchina che contiene dei sensori di gas capaci di rilevare la presenza di alcool.
http://www.epicentro.iss.it/alcol/IniziativeItalia.asp
Le nuove droghe: spunto per un’azione dida4ca Problem–based learning (PBL)
Proporre un nuovo strumento didattico per la formazione scientifica in ambito scolastico Il PBL nasce in Canada negli anni sessanta presso l’Università di McMaster. Barrows, neurofisiologo, aveva osservato come gli studen> del suo corso dimostrassero agli esami finali di aver appreso un gran numero di nozioni teoriche, ma dimostrassero scarsa capacità di applicarle durante il successivo periodo di >rocinio pra>co. Per superare questa discrepanza pensò di rimodellare la metodologia didaCca del proprio corso esponendo gli studen>, fin dall'inizio del percorso forma>vo, a dei “casi” che riproducessero il contesto e le problema>che della loro futura vita professionale. Decise, dunque, di non incominciare il corso con l’impar>re conoscenze disciplinari teoriche con le lezioni tradizionali, ma con “casi clinici”, che raffigurassero la complessa realtà di ogni singolo paziente e, di conseguenza, richiedessero uno studio e acquisizione delle conoscenze disciplinari in forma integrata e s>molassero lo sviluppo delle capacità complesse di “ragionamento clinico”. I “casi” furono chiama> "problemi” e il metodo di apprendimento, basato su problemi, fu baLezzato “Problem-based Learning”.
Proporre un nuovo strumento dida0co per la formazione scien5fica in ambito scolas5co PBL: “l’apprendimento che si genera dal processo di lavorare alla comprensione o soluzione di un problema” (Barrows e Tamblyn 1980). Il “problema” viene presentato all’inizio del processo di apprendimento. Esso non è preceduto da alcuna lezione introduFva, come, altrimenH, avviene con i cosiddeF studi di caso (case-studies) dove una prima lezione di inquadramento precede l’esercitazione praHca di applicazione della teoria a un caso specifico. Il metodo PBL, quindi, meKe il discente, fin dall'inizio, al centro del processo formaHvo, sHmolandone le capacità di analisi e comprensione del problema e di ricerca della soluzione.
DIDATTICA TRADIZIONALE PBL A discipline separate Integrazione fra discipline Centrata sull’insegnante Centrato sul discente Nozionistica Esperienziale Individuo Gruppo Curriculum rigido Curriculum flessibile Apprendere come fine Applicare come fine Informazione scien>fica Approccio metodologico sulle nuove droghe mediante PBL
Perché la vaschetta di gelato risulta bagnata se la tocchi qualche minuto dopo averla tolta dal freezer? Era già bagnata quando l’hai tirata fuori dal frigo Perché è colata acqua fuori dalla vasche@a Forse il freezer non funziona bene L’acqua viene dall’aria Non è de@o che sia acqua quella che rende la vasche@a bagnata
OBIETTIVI SPECIFICI: • Descrizione degli effe., delle conseguenze e dei rischi delle nuove droghe (ecstasy) • Mo3vazione all’acquisizione di nuove conoscenze • Sviluppo delle capacità di analisi, di ricerca, di deduzione e di selezione
IMPOSTAZIONE ED ESECUZIONE DEL PROGETTO: • chiarire i termini • definire il problema • analizzare il problema • sistematizzare le ipotesi • formulare obiettivi di apprendimento • studio individuale • sintetizzare e controllare le nuove informazioni acquisite Per facilitare.....
PROBLEMA POSTO E VARIE IPOTESI: • quali sono gli effe, comportamentali dell’uso dell’ecstasy? • quali i rischi? • perché l’ecstasy è così diffusa? • quali situazioni possono crearsi? • come accorgersi che un sogge;o ha usato ecstasy? • in quale luogo si consuma facilmente?
OBIETTIVI COGNITIVI GENERALI • Conoscenza degli effe. delle cosidde/e “droghe da non dipendenza” • Conoscenza del metodo PBL OBIETTIVI SPECIFICI • Descrizione degli effe., delle conseguenze e dei rischi dell’ecstasy • Mo@vazione all’acquisizione di nuove conoscenze • Sviluppo delle capacità di analisi, di ricerca, di deduzione e di selezione
Descrivere alcune conseguenze psico-fisiologiche dell’uso di droghe (con particolare riferimento a quelle tipiche del “sabato sera”), mettendone a fuoco l’azione sulla struttura e sulle funzioni del sistema nervoso centrale
Descrivere gli effe+ dell’assunzione di ecstasy e della marijuana sul corpo umano
Descrivere i principali effe- dell’assunzione di ecstasy nei giovani consumatori del “sabato sera”
Descrivere gli effe+ dell’assunzione di ecstasy sul comportamento di una persona giovane
Discussione: • che cos’è l’ecstasy? • che cosa contengono le pas0cche di ecstasy? • quali sono gli effe6 dell’ecstasy? • dove agisce l’ecstasy sul corpo umano? • quali sono le conseguenze dell’assunzione di ecstasy? • perché l’ecstasy è così diffusa? • quali situazioni possono crearsi? • come accorgersi che un sogge=o ha usato ecstasy? • in quale luogo si consuma facilmente?
Che cos’è l’ecstasy? Il nome chimico dell’ecstasy è 3,4-Me6lenDiossi-MetAmfetamina (MDMA). La parola “ecstasy” nel linguaggio comune indica un gruppo di droghe che comprende, oltre la MDMA, la 3,4-Me6lenDiossiE6lAamfetamina (MDEA), la 3,4-Me6len-Diossi-Amfetamina (MDA) e l’N-Me6l-1,3- BenzoDiossolilButanamina (MBDB). InfaI, spesso, ques6 compos6 fanno parte, in un miscuglio di proporzioni e quan6tà variabili, delle “pas6cche”. Sono sostanze psicos6molan6 e/o allucinogene e appartengono tuPe, a par6re dalla stessa amfetamina (il cui nome deriva da alfame- 6lfene6lamina), alla famiglia delle fenile2lamine
Che che cosa contengono le pasticche di ecstasy? Le droghe vendute sul mercato illecito non sono certo prodo3e da rispe3abili laboratori secondo regole che ne garan5scono la qualità̀. Le pas5cche di ecstasy, quindi, spesso contengo un miscuglio di sostanze: MDMA, MDA, MDEA, MBDB, in quan5tà ed in proporzioni variabili. Inoltre, possono contenere impurità di fabbricazione, come acetato di piombo o safrolo ed essere tagliate con prodoE diversi come zucchero in polvere e caffeina, o con altri compos5 psicoaEvi come LSD, amfetamine, epinefrina, ketamina (un aneste5co usato per i cavalli). Spesso le compresse hanno dei nomi, dei simboli, che richiamano marche commerciali conosciute. Tu3avia, anche con iden5co nome e logo, le pas5cche possono avere un contenuto diverso (qualita5vo e quan5ta5vo) di droga. Gli acquiren5 non possono sapere mai precisamente cosa comprano.
Quali sono gli effe- dell’ecstasy? La MDMA è una sostanza psicotropa che provoca un aumento delle a7vità psicomotorie, minore percezione della fa;ca, sensazioni di empa;a, di rilassamento, di blanda euforia, alterazioni della percezione del tempo, della percezione visiva. Gli effe7 collaterali sono sia psicologici, quali senso di irrequietezza, ansia, depressione, sia fisici (tachicardia, nausea, sudori, secchezza alla bocca, spasmi muscolari, digrignamento dei den; e colpo di calore, questo dovuto ad insufficiente dispersione termica in ambien; molto caldi). In queste condizioni infa7 viene impedita non la sudorazione, ma l’evaporazione del sudore che aumenta la dispersione: la persona di conseguenza si surriscalda all’interno. Il consumo di ecstasy può anche provocare ipertensione e aritmie cardiache. Sono descriLe poi insonnia e minore appe;to, che possono durare fino a una se7mana dall’assunzione, nonché́ uno stato di depressione, a distanza di alcuni giorni dall’uso. Svolgere a7vità mentali o fisiche appare più difficile, anche a causa di una generale caduta di interesse.
Dove agisce l’ecstasy sul corpo umano? La stru'ura chimica consente all’ecstasy di arrivare, una volta ingerita, rapidamente nel cervello. La compressa una volta ingerita viene disintegrata rapidamente nello stomaco ed i principi a8vi, a'raverso una serie di passaggi in parte media9 dal piccolo intes9no, sono trasporta9 dal sangue venoso al cuore. Questo sangue venoso, dal cuore fluisce nei vasi sanguigni che irrorano i polmoni. Il cervello e gli altri organi altamente perfusi ricevono la maggior parte della droga a breve distanza di tempo dall’assorbimento. Le molecole di ecstasy, in quanto sostanze liposolubili, riescono a superare il sistema di membrane (barriera ematoencefalica), che come filtro protegge, ma non in modo assoluto, il Sistema Nervoso Centrale (SNC) contro gravi effe8 tossici.
Dove agisce l’ecstasy sul corpo umano?
Come agisce l’ecstasy? Il consumo di ecstasy interferisce principalmente con il funzionamento dei neuroni che u4lizzano la serotonina (5HT) come neurotrasme:tore. Provoca un aumento di 5HT nelle regioni cerebrali (corteccia e sistema limbico), innervate dalle popolazioni di neuroni serotoninergici. L’uso di questa droga inoltre interferisce con i sistemi di neuroni che u4lizzano, come neurotrasme:tore, rispe:vamente la dopamina e la noradrenalina. Il processo di liberazione della serotonina dopo assunzione della droga dura qualche ora ed è seguito da un effeFo opposto, di rimbalzo, per un esaurimento di mediatore nei sistemi di neuroni inizialmente modifica4. In seguito a ciò, a livello fisico, possono presentarsi depressione e sensazioni spiacevoli.
Quali sono le conseguenze dell’assunzione di ecstasy? Secondo la documentazione clinica pubblicata, in seguito all’assunzione di ecstasy si sono verificate complicazioni gravi, in alcuni casi addiri8ura letali. Si è tra8ato tu8avia di casi sporadici se considera; rispe8o al numero dei consumatori. I casi di morte che si sono verifica; in seguito all’assunzione di ecstasy sono sta; causa; da colpo di calore; le patologie gravi comprendono problemi cardiaci, ipertensione, coagulazione diffusa del sangue, distruzione del tessuto muscolare e insufficienza renale. Le complicazioni gravi possono dipendere da fa8ori individuali, da presenza di contaminan; e dalle stesse cara8eris;che del contesto: non sono quindi prevedibili. I rischi aumentano quando, per mantenere costan; gli effeE psicoaEvi e di gra;ficazione, vengono consumate più pas;cche in una no8e contemporaneamente ad alcol o ad altre droghe. Alcuni studi sulle conseguenze per la salute a distanza di tempo dopo un uso prolungato di ecstasy indicano che gli effeE tossici cerebrali si manifestano dopo mol; anni, in modo proporzionale alla quan;tà di MDMA assunta nel corso della vita, e riguardano principalmente riduzioni della memoria.
h"ps://www.youtube.com/watch?v=01HX22-Pmy0 h"ps://www.youtube.com/watch?v=m5FxRokn88c h"ps://www.youtube.com/watch?v=YYlp6PUMGr0
h"p://www.raiscuola.rai.it/startLezioni.aspx h"ps://www.risorsedida7che.net h"ps://www.scienzeascuola.it h"p://scuola.airc.it/kit_dida7co.asp
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