LA SINDROME DA COLON IRRITABILE - APPROFONDIMENTI - di Gianluca Lombardi - ColiteAddio.it

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PERSONAL INTENSIVE PROGRAM

 LA SINDROME DA
COLON IRRITABILE
    - APPROFONDIMENTI -

       di Gianluca Lombardi
Personal Intensive Program: la Sindrome da Colon Irritabile

                                     INDICE

Capitolo 1
    La Sindrome da Colon Irritabile                                            2

Capitolo 2
    Sintomatologia                                                             4

Capitolo 3
    Il profilo diagnostico                                                     7

Capitolo 4
    Patogenesi e principali cause                                             10

Capitolo 5
    Il ruolo dello stress e psicosomatica                                     13

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1. LA SINDROME DA COLON IRRITABILE

E' un disturbo funzionale dell'apparato gastrointestinale
caratterizzato da una serie di sintomi variamente associati tra cui i
più frequenti sono il dolore addominale a localizzazione variabile,
l'irregolarità dell'alvo ed il meteorismo.
Tali sintomi, dovuti ad alterazioni motorie del colon, presentano
abitualmente un andamento cronico ricorrente con alternarsi di
periodi di riacutizzazione e periodi di remissione. La sindrome del
colon irritabile (SCI) rappresenta la più frequente causa di
consultazione medica per patologia gastroenterologica.

La SCI colpisce il 20% della popolazione degli Stati Uniti
d'America, con una prevalenza maggiore nelle aree
industrializzate. Le nazioni con maggiore prevalenza sono
il Brasile (43%) e il Messico (46%), quelle con minore il Giappone e
l'India.
La Sindrome da Colon Irritabile ha una prevalenza di circa il doppio
nel genere femminile.

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Le principali malattie e patologie da escludere prima di
diagnosticare la SCI sono:

•   Pseudo-ostruzione intestinale e patologie intestinali motorie
•   Alterazioni anatomiche (stenosi, outlet obstruction, sindrome
    dell'intestino corto...)
•   Alterazioni del metabolismo (iper bi-tiroidismo)
•   Processi infiammatori (colite microscopica, morbo di
    Crohn, rettocolite ulcerosa...)
•   Neoplasie (carcinoidi, cancro del colon-retto...).

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2. SINTOMATOLOGIA

La sindrome del colon irritabile si riconosce dai seguenti sintomi
principali:

   • dolore all’addome nella parte inferiore sinistra
   • disturbi della regolarità intestinale con prevalenza della
      stitichezza
   • diarrea
   • senso di gonfiore addominale
   • meteorismo e flatulenza
   • anoressia
   • nausea
   • alitosi, cattivo sapore in bocca
   • stanchezza
   • difficoltà di concentrazione mentale.

   Per quanto riguarda la diarrea di solito il peggioramento è
   mattutino. Altri sintomi che possono essere presenti sono mal di
   schiena, facile affaticamento, palpitazioni, bruciore dietro o subito
   sotto lo sterno.

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La principale manifestazione della sindrome dell'intestino irritabile è
il dolore. Sovente, i pasti rappresentano gli eventi scatenanti il
dolore che, viceversa, tende a venir alleviato dalla defecazione o
all'evacuazione di gas. Al dolore si associano senso di tensione e
distensione addominale. A seconda delle caratteristiche delle feci
vengono distinti quattro gruppi in cui è possibile stratificare i
pazienti:

SINDROME DELL'INTESTINO IRRITABILE CON STIPSI PREVALENTE

Tale gruppo è caratterizzato dalla presenza di feci dure o caprine in
una percentuale superiore al 25% delle defecazioni e di feci non
formate in una percentuale inferiore al 25%.
Questi pazienti riferiscono spesso meno di tre evacuazioni alla
settimana, accompagnate da sforzo durante la defecazione e
sensazione di incompleto svuotamento intestinale. Molto
frequentemente, questi pazienti ricorrono all'uso di lassativi.

SINDROME DELL'INTESTINO IRRITABILE CON DIARREA PREVALENTE

In questo caso, l'alvo è caratterizzato da feci molli, non formate, in
una percentuale superiore al 25% delle defecazioni e di feci dure o
caprine in una percentuale inferiore al 25%.

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Questi pazienti riferisco spesso più di tre evacuazioni al giorno,
accompagnate da stimolo imperioso, incontinenza e presenza di
muco nelle feci. La diarrea, tuttavia, non interrompe il sonno e non
provoca né squilibri idroelettrolitici né sindrome da
malassorbimento.

SINDROME DELL'INTESTINO IRRITABILE CON ALVO ALTERNO

Tale gruppo presenta feci non formate, molli, in più del 25% delle
evacuazioni e dure, caprine, in più de 25% delle evacuazioni.
Ad episodi di diarrea intensa si alternano episodi di stipsi più o
meno grave.

SINDROME DELL'INTESTINO IRRITABILE INCLASSIFICATA

In questi pazienti non è possibile identificare con precisione una
prevalenza o un'alternanza del tipo di alvo.

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3. PROFILO DIAGNOSTICO

La diagnosi di sindrome dell'intestino irritabile viene posta se le
manifestazioni descritte precedentemente persistono in maniera
continua o ricorrente per un periodo di almeno 6 mesi.
Benché per definizione la diagnosi si fondi completamente
nel contesto anamnestico, è spesso possibile
rilevare meteorismo e corda coli all'esame obiettivo. Con la
locuzione corda coli si fa riferimento ad un colon abnormemente
contratto e dolente alla palpazione, spesso a livello della fossa
iliaca sinistra e del fianco sinistro. Un'accurata anamnesi, che
escluda le manifestazioni di allarme riportate nel riquadro a destra,
ha un valore predittivo positivo di circa il 98%.
Questo significa che l'accurato approccio anamnestico è sufficiente
a porre diagnosi senza eseguire costose ed invasive procedure
diagnostiche. Tale approccio permette di porre diagnosi di certezza,
evitando al paziente di sottoporsi ad esami ulteriori che
rafforzerebbero soltanto l'atteggiamento da malattia.

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In tutti i pazienti di età inferiore a 45 anni e con anamnesi familiare
negativa per neoplasie intestinali è sufficiente corroborare il
sospetto diagnostico mediante la richiesta di:

•   Esame emocromocitometrico
•   Velocità di eritrosedimentazione e proteina C reattiva
•   Sideremia
•   Esame delle urine
•   Esame delle feci

Nei pazienti con SCI con diarrea prevalente (in caso di sospetto)
può essere inoltre utile richiedere:

•   Titolazione sierica degli anticorpi anti-endomisio ed anti-gliadina
    la cui negatività porta all'esclusione delle celiachia
•   Esofagogastroduodenoscopia con biopsie duodenali in caso di
    positiva di Ab per la celiachia
•   Dosaggio sierico del TSH e degli ormoni tiroidei per escludere
    l'ipertiroidismo
•   Nei casi in cui si presenti sanguinamento, si potrebbe procedere
    all'esecuzione di una colonscopia.

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Nei pazienti con SCI con stipsi prevalente (in caso di sospetto) può
essere utile richiedere:

•   Glicemia e emoglobina glicosilata per escludere il diabete
•   Dosaggio del paratormone per escludere l'iperparatiroidismo
•   Dosaggio del TSH per escludere l'ipotiroidismo
•   Defecografia
•   Tempi di transito intestinale
•   Manometria anorettale

L'ecografia pelvica ed addominale, in virtù dell'assenza di invasività,
dovrebbe essere utilizzata nei casi in cui vi è sospetto di malattie
extraintestinali alla base del dolore.

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4. PATOGENESI E PRINCIPALI CAUSE

I ricercatori non hanno ancora scoperto alcuna causa specifica
della sindrome del colon irritabile: secondo la teoria più diffusa i
pazienti che ne soffrono hanno un colon, o intestino crasso,
particolarmente sensibile e reattivo a determinati alimenti e allo
stress. Anche il sistema immunitario, che combatte le infezioni,
potrebbe essere coinvolto.

In un paziente affetto da sindrome del colon irritabile la normale
motilità (movimento) dell’intestino potrebbe essere assente e/o
potrebbero manifestarsi degli spasmi (contrazioni muscolari
improvvise e dolorose, che se ne vanno improvvisamente come
sono iniziate) oppure il colon potrebbe addirittura smettere
temporaneamente di funzionare.

La superficie interna del colon, l’epitelio, è sotto controllo del
sistema immunitario e del sistema nervoso, regolando il transito dei
fluidi. Quand’è presente la sindrome del colon irritabile l’epitelio
sembra funzionare correttamente tuttavia, se i fluidi in transito nel
colon si muovono troppo velocemente, il colon perde la capacità di
assorbirli. La conseguenza è che le feci risultano troppo liquide.

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In altri pazienti al contrario il transito nel colon è troppo lento e
questo fa sì che vengano assorbiti troppi liquidi sviluppando
costipazione.

Il colon di alcuni pazienti potrebbe reagire in modo anomalo a
determinati alimenti oppure allo stress, che in condizioni normali
non provocherebbero alcun disturbo.

Alcune ricerche recenti hanno dimostrato che la serotonina è
connessa alla normale funzionalità gastrointestinale: la serotonina è
un neurotrasmettitore, ovvero una sostanza chimica che trasmette i
messaggi da una parte all’altra dell’organismo. Il 95% della
serotonina presente nell’organismo si trova nell’apparato digerente
e solo il restante 5 per cento si trova nel cervello.

Le cellule che formano la parete interna dell’intestino funzionano
come trasportatori portando la serotonina al di fuori dall’apparato
digerente; i pazienti affetti da sindrome del colon irritabile
presentano una diminuzione dell’attività dei recettori e questo si
traduce in livelli anormali di serotonina. Come conseguenza si
hanno problemi di defecazione, di motilità e di sensibilità della zona
causati dalla presenza di recettori del dolore particolarmente
sensibili.

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I ricercatori ipotizzano che la sindrome del colon irritabile potrebbe
essere anche causata da un’infezione batterica dell’apparato
digerente: ricerche dimostrano che i pazienti affetti da
gastroenterite a volte vengono anche colpiti dalla sindrome del
colon irritabile, altrimenti definita come sindrome del colon
irritabile post-infettiva.

I ricercatori hanno anche individuato una forma lieve di celiachia in
alcune persone con sintomi simili a quelli della sindrome: i pazienti
affetti da celiachia non riescono a digerire il glutine, una sostanza
presente nel grano, nella segale e nell’orzo. Le persone celiache
non possono assumere questi alimenti senza sentirsi male, perché
il loro sistema immunitario reagisce danneggiando l’intestino tenue.
Con un esame del sangue si può scoprire l’eventuale concomitanza
di celiachia.

Ulteriore elemento è l'ipersensibilità viscerale, definita come
un'abnorme percezione dei normali processi fisiologici connessi con
la digestione; in tal senso, alterazioni delle fibre C afferenti
intestinali o l'esaltata attività dei neuroni delle corna posteriori
del midollo spinale sarebbero responsabili dell'anomala percezione
della peristalsi e della distensione viscerale avvertiti nei soggetti
con SCI come dolore o fastidio.

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5. IL RUOLO DELLO STRESS E PSICOSOMATICA

Lo stress, ovvero la sensazione di essere tesi, angosciati, arrabbiati
o oppressi mentalmente o fisicamente, può stimolare gli spasmi del
colon nelle persone affette da sindrome del colon irritabile.
Il colon ha molte terminazioni nervose che lo collegano al cervello,
proprio come il cuore e i polmoni è in parte controllato al sistema
nervoso autonomo che reagisce allo stress.

Queste terminazioni nervose controllano le normali contrazioni del
colon e causano la ben nota sensazione di disagio all’altezza
dell’addome durante i momenti di stress. Spesso, infatti, quando si
è nervosi o giù di morale, ci si lamenta di avere i crampi o le
farfalle allo stomaco. Nei pazienti affetti da SCI il colon può reagire
più del normale persino alle situazioni di stress e di conflitto meno
problematiche: lo stress rende il cervello più consapevole delle
sensazioni provenienti dal colon e il paziente le percepisce come
sgradevoli o spiacevoli.

Alcune prove scientifiche sembrerebbero suggerire che la SCI sia
collegata al sistema immunitario, che combatte le infezioni
nell’organismo.

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Il sistema immunitario reagisce allo stress.

Per questi motivi la gestione dello stress è una parte importante
della terapia della sindrome del colon irritabile, tra le varie
possibilità di gestione dello stress troviamo:

   •   esercizi di riduzione dello stress (rilassamento) e terapie di
       rilassamento, come ad esempio la meditazione, training
       autogeno
   •   terapia e supporto psicologico
   •   esercizio fisico regolare, come ad esempio passeggiate o yoga
   •   cercare di cambiare le situazioni che causano stress
   •   dormire bene, per un numero di ore adeguato.

La psicosomatica è una conoscenza antichissima che mette in
relazione la mente (psiche) con il corpo fisico, evidenziando come
questi due piani, apparentemente separati, si influenzino a vicenda.
La cosiddetta “somatizzazione” non è altro che quel processo
attraverso il quale una turbe di tipo psichico, non accettata a livello
di coscienza, va a manifestarsi nel corpo, in corrispondenza di
quell’organo o apparato che ha una “relazione” con la turbe stessa.

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In altre parole, potremmo considerare il nostro corpo come il teatro
dove si mettono in scena i drammi della nostra coscienza!

Per quanto riguarda il "colitico" vi sarebbe l’esigenza, attraverso
l’intestino, di "purgare" il corpo di tutti quegli elementi di impurità
che possono inquinarlo riferendoli inconsciamente non solo agli
aspetti per così dire materiali ma anche a quelli legati a fantasie,
pensieri, immagini molte volte considerate inaccettabili da una
coscienza etico - moralistica.

Spesso infatti il "modo di essere" del colitico è condizionato da una
morale rigida e assolutistica con tendenza a volte, ad un misticismo
esasperato che tende a stabilire un "clima" interno, psichico e
corporeo insieme, di assoluta "pulizia" morale. Il timore inconscio di
queste persone sarebbe quello della "contaminazione" e "lo stato
cronico di diarrea" potrà essere il simbolico bisogno di "purgare la
mente" da idee, sogni, desideri paragonabili a veri e propri rifiuti
mentali.

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