La rivoluzione ferroviaria: dal cavallo al cavallo vapore

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La rivoluzione ferroviaria: dal cavallo al cavallo vapore
cultura E TERRITORIO

La rivoluzione ferroviaria:
dal cavallo al cavallo vapore
A metà dell’Ottocento anche in Italia si diffuse la ferrovia, inizialmente
in omaggio allo sfarzo delle corti, poi per servire il sistema produttivo,
soppiantando la diligenza nel servizio postale
Ercole Camurani

La posta per diligenza                         esentarla in infinito da tutti i dazi, gabel-
La posta delle lettere, prima dell’esercizio   le e altre ananie, «facendosi noto», scrive
ferroviario, era condotta con il servizio di   Lorenzo Molossi, «nel Libro delle Rifor-
diligenza, in appalto a privati per conces-    mazioni di Pontremoli, come cosa me-
sione o a gestione diretta come servizio go-   ravigliosa che tutti a viva voce diedero il
vernativo. Le due linee fondamentali che       partito e lo confermarono poscia con tutti
servivano il ducato lo attraversavano l’una    i suffragi favorevoli».
da Sant’Ilario al ponte sul Po di Piacenza,    Non a caso negli stessi tempi i maggioren-
servendosi della via Emilia; l’altra partiva   ti di Pontremoli avevano scelto per le pro-
dalla stazione di posta a Ponte Taro, poco     prie attività commerciali la lira parmense.
discosto dalla stazione sulla via Emilia al    Nel 1629, infatti, la Comunità di Pontre-
servizio della linea Bologna-Milano, per       moli ordinò che si deputassero
la tratta appunto da Sant’Ilario a Piacen-     quattro mercanti, i quali in av-
za, giungendo a Pontremoli per la strada       venire dovessero, coll’intervento Prima della ferrovia
napoleonica o di Maria Luigia, che aveva       del podestà e dei sindaci, fare il la posta era
innovato la precedente della Cisa.             saggio delle monete piccole dei consegnata con la
Lo stabilimento della posta delle lette-       principi esteri, senza permettere
re da Pontremoli a Parma risale al 1617,       che avessero maggior valore di diligenza: il servizio
concessa da Ranuccio I Farnese, che vol-       quello corrente nella piazza di Parma-Pontremoli
le mostrare così la sua benevolenza verso      Parma. Alla moneta legale tosca- risale al 1617
la comunità lunense, giungendo inoltre a       na subentrò così la parmense; ma

                                                                                    Il tracciato della ferrovia Bo-
                                                                                    logna-Milano via Lodi, nel
                                                                                    progetto del 1857, raccor-
                                                                                    dato alle altre linee gestite
                                                                                    dalla Società delle Strade
                                                                                    Ferrate Lombardo-Venete e
                                                                                    dell’Italia Centrale

 88 PARMA economica
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cultura E TERRITORIO

                                                                               «risiede un uffizio postale con un cancel-
                                                                               liere ed un commesso, un altro uffizio co’l
                                                                               cancelliere soltanto era stabilito in Villa-
                                                                               franca, ma questo, giusto il provvido de-
                                                                               creto del 14 dicembre 1852 verrà trasferito
                                                                               e aperto in Bagnone dal 1° dell’anno 1853,
                                                                               dov’era anche prima del 1848, e in Villa-
                                                                               franca non vi sarà più che un distributore
                                                                               delle lettere retribuito dal Governo. Ogni
                                                                               settimana due volte nel verno e tre nella
                                                                               buona stagione corre da Parma a Pontre-
                                                                               moli una comoda diligenza per conto del
                                                                               Governo servita da cavalli di posta: la tassa
                                                                               è di lire 10 per ogni viaggiatore. Codesta
                                                                               vettura fa ordinariamente il tragitto in
                                                                               otto o nove ore se la strada è agevolmente
                                                                               praticabile, e da 10 a 12 allorquando sia
                                                                               resa difficile per piogge o nevi. Il varco
                                                                               della Cisa è talvolta impedito da nevaj, o
                                                                               quando si solleva tempesta lo spolverino,
                                                                               o s’agita il frugno, che è quella pericolosa
                                                                               borasca montana, che alcuni appellano tor-
                                                                               menta, ed è capace di rovesciare le vetture,
                                                                               e mozzare il fiato a’ viandanti. La tassa dei
                                                                               posti è di lire 10».
                                                                               Questa linea collega i passeggeri, via Cisa,
                                                                               con i porti liguri e tirrenici, trasporta merci
                                                                               leggere, ma quelle pesanti e gli stessi ani-
L’itinerario in diligenza da   non cessarono di corrervi monete grosse         mali sciolti devono farsela a piedi. Nelle
Bologna a Milano a fine        e piccole di Toscana, di Genova, e “perfi-      fiere più importanti commercianti reggiani
‘700, di Giovan Battista
Saffi.                         no” le basse di Lucca, che però, annotava       e basso padani, incontrandosi coi valligiani
                               il Targioni-Tozzetti, venivano ricevute un      del Taro, conducono le proprie bestie, vac-
                               po’ dispettosamente.                            che, manze ed equini dai luoghi di residen-
                               La vecchia lira effettiva di Parma vi ha il     za a quelli dei mercati lunensi. La circola-
                               corso legale di centesimi 20, e l’abusivo di    zione delle merci per via fluviale, possibile
                               22, e si chiama liraccia, a distinzione della   sul versante in destra di Po, nulla arreca a
                               lira vecchia che a Pontremoli è la mone-        questi traffici, che hanno un poco di sollie-
                               ta ideale, come il vecchio scudo di Parma       vo via mare da Livorno, Spezia e Genova,
                               (servono tuttora alle private stipulazio-       da e per Pontremoli. Tabacco, sale e pol-
                               ni). A quella si attribuisce, a Pontremoli,     vere pirica più gravate dalle tasse doganali,
                               il valore reale di 26 centesimi di franco, e    fanno la fortuna dei contrabbandieri che le
                               a Bagnone di 24. Lo scudo che si divide         trasportano a spalla per i sentieri montani!
                               sempre in lire, soldi e danari, è di 7 lire
                               antiche di Parma (a Parma legalmente tas-       Le stazioni di posta nei ducati
                               sato a 1,48 lire nuove) costa in Lunigiana      Di gran lunga più importante e servito di
                               tre paoli toscani.                              un perfetto sistema logistico di stallaggio
                               Nel 1852 il servizio è ben collaudato e lo      per il cambio dei cavalli da sedia, il servi-
                               scambio delle lettere per posta tra la pro-     zio di diligenza tra Bologna e Milano, che
                               vincia lunense e la capitale parmense segue     attraversa il territorio dei ducati sul como-
                               tre volte la settimana. Le lettere arrivano     do tracciato della via Emilia, per quanto
                               in Parma nei giorni di mercoledì, venerdì,      non ancora tutto dotato di ponti, come av-
                               domenica alle ore 9 della mattina e parto-      verrà in epoca di Maria Luigia. La situa-
                               no da qui per Pontremoli il lunedì, mer-        zione nel 1772 descritta dalla celebre gui-
                               coledì e venerdì alle 4 pomeridiane. Una        da del Saffi di Bologna si presenta così: il
                               lettera semplice da Parma a Pontremoli e        percorso è di 157 miglia, con 17 stazioni di
                               viceversa è tassata 15 centesimi.               posta, di cui sette nel ducato, in cui si en-
                               «In Pontremoli», annota Lorenzo Molossi,        tra da Sant’Eulalia (Sant’Ilario), passando
                                                                                             PARMA economica            89
cultura E TERRITORIO

il ponte sull’Enza con il pagamento della          seguiva su carri alla volta di Salsomaggiore,
tariffa di 1 paolo; da Sant’Eulalia a Parma        o viceversa, e, quindi, distribuito a tutta la
e, quindi, a Castelguelfo, dove si traghetta       clientela sparsa nei ducati. Così i laterizi,
il fiume Taro, su cui il ponte verrà costrui-      dalle fornaci parmensi a Venezia, e il tabac-
to solo nella prima metà dell’800 in epoca         co in foglie, dal porto di Trieste alle mani-
di Maria Luigia, pagando 2 paoli. Si pro-          fatture di Parma e, quindi, lavorato (meno
segue per Borgo San Donnino e da qui a             quello di contrabbando) di nuovo su carro,
Fiorenzuola, traghettando il fiume Stirone         e poi su barca portato ai mercati di vendita.
con 1 paolo. Ultima tappa a Piacenza, pri-         In sacchi di iuta, ginestra o canapa, gli sfusi
ma di traghettare in barca il fiume Po a           venivano movimentati a forza di braccia da
Zerlasco al costo di 3 paoli e mezzo.              un vettore all’altro.
La linea ferroviaria ripeterà con le proprie
stazioni, quelle stesse dell’itinerario in di-     L’aumento esponenziale delle Nel 1857 iniziano
ligenza, correndo quasi parallela al percor-       ferrovie                                la progettazione e
so della via Emilia.                               Dopo una decina di anni dal de- la predisposizione
Negli Stati di Parma e di Modena la tariffa        creto sovrano che approva la So- degli allacciamenti
per cavalli da sedia è di 10 paoli per due         cietà delle Strade Ferrate dell’I-
                                                                                           viari alle stazioni;
cavalli e 5 paoli per uno. Nel piacentino          talia Centrale il 15 dicembre
due cavalli costano 15 paoli. Uscendo da           1847, nel 1857 iniziano la pro- tra il 1859 e il
ogni città capitale si paga una tassa reale di     gettazione e la predisposizione 1860 si compie
1 paolo e mezzo. Passeggeri, plichi postali,       della messa a dimora dell’arma- la rivoluzione dei
collettame di merci varie sono trasportabili       mento, dei servizi logistici fissi, trasporti: la mobilità
dalle diligenze, mentre le merci per lunghi        degli allacciamenti viari alle sta- ferroviaria dà corpo
itinerari viaggiano per via fluviale su chiat-     zioni; poi, in due anni, si compie
te a fondo piatto o sui grandi bucintòr, le        la rivoluzione dei trasporti, tra
                                                                                           all’unità politica
imbarcazioni di tipo veneto con portata di         il 1859 e il 1860. Emblematica- d’Italia
1.500 quintali di merci, con poppa e prua          mente, la mobilità ferroviaria dà
fatte allo stesso modo per facilitarne l’alag-     corpo all’unità politica d’Italia.
gio. Per compiere l’ultimo percorso, come il       Come in Inghilterra e negli altri Paesi ad
trasporto oggi su container, intervengono i        alta presenza ferroviaria, una polemica im-
carri a due o quattro ruote trainati da cavalli    mediata prende di mira il nuovo trasporto
o da buoi nelle regioni interne rurali. Il sale,   che minaccia mestieri, investimenti, modi
ad esempio, trasportato in larga quantità          di vita millenari. In realtà, ma non nei
(migliaia di quintali) dalle saline di Cervia      tempi brevi, il solo settore in crisi diventa
sul mare Adriatico a Guastalla, e da qui agli      quello dei trasporti fluviali, i primi a essere
approdi parmensi su natanti via fiume, pro-        abbandonati (soprattutto quelli urbani). A

                                                                                                     L’itinerario in diligenza da
                                                                                                     Bologna a Milano a fine
                                                                                                     ‘700, di Giovan Battista
                                                                                                     Saffi.

 90 PARMA economica
cultura E TERRITORIO

                                                                    minimi garantiti di trasporto merci e pas-
                                                                    seggeri per il dato periodo di convenzione,
                                                                    tanto maggiori quanto minore è l’utilizzo
                                                                    dell’offerta.
                                                                    La sola condizione per evitare tale rischio
                                                                    è la capacità di calcolare esattamente l’im-
                                                                    patto sul processo economico che l’offerta
                                                                    di trasporto offre, cioè un marketing ade-
                                                                    guato. Una linea ferroviaria che trasporti
                                                                    carbone, legno, altri infiammabili e sfusi da
                                                                    un porto a un terminale interno che preve-
                                                                    da una localizzazione industriale è certa-
                                                                    mente più economicamente prevedibile di
                                                                    una linea che porti dalla reggia alla capita-
                                                                    le. Le prime linee ferroviarie in Italia sono
                                                                    nate appunto attorno a questo omaggio
                                                                    allo sfarzo delle corti, da Torino a Monca-
                                                                    lieri in Piemonte, da Milano a Monza nel
                                                                    lombardo-veneto, da Napoli alla reggia di
                                                                    Caserta e a Portici nel Regno delle Due
                                                                    Sicilie. Anche Parma, con decreto sovrano
                                                                    del 12 settembre 1853, vedeva la conces-
                                                                    sione in appalto ai fratelli Gandell della
                                                                    tratta da Parma al Po, via Colorno, intral-
                                                                    ciata da continue polemiche tra il proget-
                                                                    tista, l’inglese Bevan, e i proprietari o fit-
                   Parma, a Modena, a Reggio, a Bologna re-         tavoli dei terreni attraversati e i subappal-
                   stano antichi nomi di strade o interi quar-      tatori, mal pagati, fornitori delle traversine
                   tieri che indicano i moli d’arrivo urbani        e della ghiaia su cui stendere l’armamento,
                   della rete di canali che collegava le città al   Antonio Marchi e Vincenzo Amadasi. Al
                   fiume Po e quindi al mare. Ma i birocciai,       contrario, in Inghilterra le linee sono nate
                   i vecchi carrettieri, aspetteranno ancora        attorno ai distretti minerari per collegarli
                   cent’anni la loro crisi con l’affermarsi del     alle città industriali.
                   trasporto su ruota a trazione elettrica.         Da tutto ciò si deducono i motivi per cui
                   Piuttosto due elementi negativi si accom-        la mano pubblica in Italia ha perso per un
                   pagnano allo sviluppo ferroviario in Italia      decennio la scommessa dello sviluppo re-
                   o non ne promuovono le intrinseche pos-          munerativo del sistema ferroviario. Tra il
                   sibilità.                                        1860 e il 1868, le Ferrovie dell’Alta Italia
                   Vi è una prima ragione teorica che si di-        ridimensionarono il prodotto chilometrico
                             mostra errata. L’investimento          lordo da 27.164 a 23.729 lire. Le romane,
  In Italia le ferrovie ferroviario è tra quelli che anti-          da 14.712 a 11.215; le meridionali crol-
          nacquero in cipano l’offerta, per provocare la            larono da 26.420 a 8.857 lire; tennero le
                             domanda. Il ritardo o la sottodi-
  omaggio alle corti mensione della domanda scon-                   calabro-lucane nel periodo più breve, per
più che per servire il volge i piani finanziari che stan-           la più tarda messa a regime, tra il 1863 ed
                                                                    il 1868, da 8.288 a 7.414 lire.
 sistema produttivo: no a monte dell’offerta. In caso di            Vi è poi una seconda opportunità che, non
un elemento che ne investimenti su concessione sta-                 afferrata, contraddice le proprie premes-
     ha ostacolato un tale, il privato investitore subisce          se. Un conto è investire risorse proprie, e
   freno alla corretta l’asimmetria dei ricavi rispetto ai          un conto è usare quelle di altri. Una volta
                             costi. In caso di diretta assunzio-    completato l’armamento, occorre provve-
         utilizzazione ne da parte dello Stato dell’inve-
                                                                    dere ai mezzi mobili e se le risorse estere
                             stimento, i mancati introiti si ac-    servono per il primo investimento, condi-
                   cumulano sul disavanzo complessivo dello         zionano il secondo, che è quello a più alto
                   Stato, in una troppo esile differenza tra        valore aggiunto.
                   spese correnti e investimenti, che rendo-        Locomotori, carri speciali, vetture passeg-
                   no sempre più rigido il bilancio statale. In     geri sono stati comprati all’estero, agevo-
                   entrambi i casi, per lo Stato si sommano i       lando i risparmi di scala di quelle industrie
                                                                                  PARMA economica           91
cultura E TERRITORIO

fornitrici, che hanno per i propri mercati       comune è di 1 a 6, per cui il cavallo che
interni prodotti a più buon mercato; im-         può trascinare al massimo una tonnellata
pedendo il sorgere di una industria ita-         (cioè 1.000 kg) su di una strada comune
liana concorrente al riparo di commesse          perfetta, movimenta sulla rotaia di ferro da
consistenti. La prova è data dal fatto che       5.000 a 6.000 kg; senza contare il mancato
per i carri merci a basso valore aggiunto        rischio dell’acqua e del pantano nei perio-
la provvista è avvenuta per lo più in Italia,    di invernali sulle strade comuni. Inoltre,
orientando la nostra industria siderurgica e     un buon cavallo percorre su rotaia 15/16
ferroviaria verso quel segmento di mercato.      chilometri all’ora, con un carico quintuplo
                                                 di un cavallo su strada normale che rag-
Dal velocifero all’ipposidere                    giunge a fatica gli 8 km/h.
Fase intermedia tra la diligenza e la ferro-     I fautori dell’ipposidere non demordono
via a trazione a vapore, è la ferrovia a tra-    nemmeno dinnanzi al traino a vapore. Os-
zione animale. Già si era visto un trasporto     servano che la locomotiva, con il proprio
su quattro ruote per passeggeri, in carroz-      peso, squilibra il rapporto del peso traina-
ze tipo vagone ferroviario, con panche per       to, lordo e netto del trasportato. Inoltre, in
20 passeggeri, coperte da telone antisole        salita, a causa dei binari non si è ancora su-
e pioggia. Questi veicoli, i velociferi, rap-    perato il dislivello di 2 e mezzo, ovvero del
presentavano le moderne linee tranviarie,        4%. Anche le curve con un raggio minore,
aperte ad esempio tra Parma e Fidenza e          da 300 a 400 metri, sono impraticabili con
da Fidenza a Tabiano, con orari stabiliti,       le locomotive a vapore, alle quali supplisce
partenza alle 4 antimeridiane da Parma e         l’ipposidere, più funzionale, con minori
alle 7 da Fidenza, con ritorno alle 23; mo-      costi d’impianto e minori costi d’eserci-
dalità definite di percorso, trainate da ca-     zio. È pur vero che il costo per km di una
valli, almeno due. Collegavano le stazioni       strada ferrata a vapore è di 200.000 lire,
di posta prima, e quindi quelle ferroviarie,     mentre quello dell’ipposidere varia solo da
alle località d’arrivo o di partenza più de-     30.000 a 35.000 lire, a parità di trasporto
centrate rispetto alle stazioni medesime. Il     di carichi di 10 tonnellate, in quanto più
primo servizio di velocifero venne istituito     leggeri i carri impiegati. Ma la Società
stagionalmente a Borgo San Donnino per           Privilegiata per la Costruzione di Strade
favorire chi, desiderando le cure termali a      Ferrate a Cavallo non faceva i conti con
Tabiano, volesse soggiornare per il perio-       la velocità di aggiornamento del sistema
do a Borgo, dotata di alberghi al contrario
di Tabiano. In un importante avviso dei
Bagni Solforosi Termali di Tabiano, il 26
aprile 1857, annunziando l’apertura dello
stabilimento, il dottor Lorenzo Berzieri
informava: «Per chi amasse soggiornare
nella Città di Borgo San Donnino partirà
dalla stessa ora ogni giorno per Tabiano un
velocifero e ne ritornerà a determinate ore,
durante l’intera stagione dei bagni, tra-
sportando anche lettere da colà all’Ufficio
della Posta e viceversa».
Dal velocifero si passò all’ipposidere, con
la costruzione di strade ferrate per il traino
delle vetture con cavallo. Le carrozze con
le ruote sagomate per la presa sui binari
venivano trainate da cavalli, sul percorso
rigido di rotaie interrate, a distanza stan-
dard per creare uno scartamento omoge-
neo: problema che si acutizzò sempre più,
sino alla convenzione di uno scartamento
a 140 cm, pari alla lunghezza dell’asse del-
le ruote dei veicoli su strada dei romani,
recepito dall’antica legislazione della Si-
ria. L’attrito tra una strada ferrata e una

 92 PARMA economica
cultura E TERRITORIO

                      ferroviario, i cui limiti si superarono nel   alle 6.947 carrozze passeggeri, merci e be-
                      momento stesso in cui venivano affrontati,    stiame acquistate all’estero, 9.859 erano di
                      rendendo obsoleta la soluzione ipposidere.    produzione nazionale dell’Ansaldo, delle
                                                                    Officine Nazionali di Napoli e delle Of-
                  La tardiva nascita dell’industria pesante         ficine Milanesi. Alla manutenzione prov-
                  in Italia                                         vedevano con capacità le officine torinesi.
                  Tuttavia anche questa “diversione” non
                  giovò a focalizzare gli investimenti sulle        Passeggeri e merci a piccola velocità
                  nuove tecnologie sulle quali inglesi, bel-        Molte guide settecentesche si aprivano
                  gi, francesi e tedeschi si contendevano il        con un “avviso per il viandante”: «Il primo
                  mercato del trasporto ferroviario. Prima          ricordo sarà che tutti quelli che vorranno
                  a partire fu l’industria dei ponti sospesi        far viaggio di sorte alcuna, si confessino e
                  in ferro, che l’ingegner Cottrau e le sue         si comunichino, facendo anche celebrare
                  ferriere napoletane realizzarono in un            una Messa di requie per li defunti o pure
                            migliaio di esemplari, ma venne         pro Itinerantibus ritrovandosi questa già
                            surclassata da quella dei ponti         nel Messale Romano. Partito dunque da
            Il treno si inglesi. Seppure i brevetti italiani        casa il viandante dicendo il Confiteor potrà
    dimostrò presto permettessero ingegnosamente la                 sperare un felice viaggio». Le guide otto-
   superiore, anche realizzazione dei motori per lo-                centesche con i percorsi e gli orari si sono
  economicamente, comotori, venivano privilegiate le                secolarizzate e non v’è più l’incipit propi-
sia al velocifero sia lavorazioni, meno remunerative                ziatorio. Il loro nome è quasi impronun-
                            ma più semplici, dei carri merce        ciabile: ollapòdrida. Le linee censiste sono
       all’ipposidere e bestiame.                                   ferroviarie, fluviali, lacustri e di cabotag-
                            Dall’Alsazia erano state impor-         gio costiero, con le relative coincidenze, i
                  tate 247 locomotive, dall’Inghilterra 25,         prezzi dei biglietti per passeggero, bagagli
                  dalla Francia 125, dal Belgio 110, dall’Au-       e merci; già compaiono le prime pubbli-
                  stria 90, dalla Baviera tre. Solo 39 erano        cità. Il deputato Ulisse Carmi da Parma a
                  state costruite in Italia: due dalle Officine     Livorno con la figlia, annota sul mastrino
                  Veronesi e 37 dall’Ansaldo di Sampier-            delle spese di famiglia 170 lire per il viag-
                  darena, cioè il 5%! Al contrario, rispetto        gio in treno, si può supporre in I classe.

                          Il cavallo, da mezzo di trasporto a unità di misura
                          Un documento storico ricostruisce la genesi del “cavallo” come unità di
                          misura
                          "I cavalli erano in Inghilterra i motori dato lavoro, si calcolano 8 ore sopra
                          adoperati nelle fabbriche di birra, ed 24, perché questo è il tempo duran-
                          altre simili, avanti l’introduzione delle te il quale un cavallo può esercitare
                          macchine a vapore. Per questo si lo sforzo indicato, e questo chiamasi
                          pigliò la forza di un cavallo per ter- dal Tredgold lavoro giornaliero. Se-
                          mine di comparazione. Un cavallo condo il Vatt, si trova il numero che
                          percorrendo due miglia e mezzo per rappresenta la forza dei cavalli nelle
                          ora leva, per mezzo di una corda e macchine a bassa pressione, piglian-
                          di una carrucola, il peso di 150 lib- do 55 volte il quadrato del diametro
                          bre inglesi, il che equivale a 35.000 del cilindro espresso in pollici, mol-
                          libbre sollevate all’altezza di un piede tiplicando per la velocità dello stan-
                          per minuto. Questa è dunque quella tuffo espressa in piedi per ciascun
                          che chiamasi forza di un cavallo e in minuto, e dividendo il prodotto per
                          questo modo deve intendersi allor- 35.000. Ma siccome un cavallo non
                          ché si piglia per misura di altra for- può agire che 8 ore per giorno, così
                          za, di quelle p.e. dell’acqua, dell’aria, la potenza della macchina a vapore
                          del vapore, ecc., se non che si con- della forza di un cavallo è equivalen-
                          sidera la forza del cavallo in azione te tre volte al lavoro giornaliero di un
                          senza riguardo al tempo del lavoro. cavallo".
                          Qualora però si voglia sapere quale         Giuseppe Bosi, Bollettino delle co-
                          quantità di cavalli si richiegga per un      gnizioni industriali, Bologna, 1830

                                                                                  PARMA economica          93
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