Il lupo in Friuli Scomparsa e ritorno di un predatore rimasto nel mito

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 Stefano Pecorella

Il lupo in Friuli

Scomparsa e ritorno di un predatore
rimasto nel mito

L
La scomparsa del lupo
dall’Italia nord-orientale
Il declino del lupo in Italia
nord-orientale comincia agli
inizi dell'Ottocento, in seguito
                                   ha notizia risale al 1931, quando
                                   un lupo viene ucciso in località
                                   Malga Campo Bon, Comelico, in
                                   provincia di Belluno. Di quella
                                   cattura è conservata una foto-
                                                                       ficamente ai rilievi, ma prevalen-
                                                                       temente all’area planiziale: più
                                                                       della metà dei toponimi legati al
                                                                       lupo si trova, infatti, in pianura.
                                                                       Non c’è da sorprendersi. L’antico
a profonde modificazioni del       grafia.                             paesaggio della pianura friulana,
paesaggio e alla progressiva       In Friuli la scomparsa del lupo     con vaste foreste e zone umide
diminuzione dei grandi erbivori    segue la stessa tempistica del      (si pensi, ad esempio, alla Silva
selvatici, unitamente a un’osti-   resto dell’Italia nord-orientale:   Lupanica), è stato pesantemen-
nata persecuzione diretta. Come    la specie sembra essere estinta     te modificato e antropizzato
risultato di questo sforzo, alla   verso la fine dell’Ottocento, an-   con disboscamenti e bonifiche,
fine del secolo la specie si può   che se segnalazioni sporadiche      per fare spazio alle colture. Ciò
considerare estinta nell’Italia    e incerte si susseguono fino agli   ha reso il conflitto con il lupo
nord-orientale e da allora in      inizi del Novecento, in linea con   più lungo e intenso, favorendo
quest'area compariranno soltan-    altre regioni dell’arco alpino e    l’insorgenza di toponomastica
to individui erratici, probabil-   della Pianura Padana.               connessa al rapporto conflittua-
mente provenienti da altre aree    La toponomastica dei territori      le con il predatore.
alpine o balcaniche.               friulani indica che la presenza
                                                                        Il lupo (Canis lupus) in un disegno
L’ultimo abbattimento di cui si    del lupo non è connessa geogra-      di Michele Zanetti.
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                                                                                    ha lasciato un numero relativamente
                                                                                    abbondante di toponimi nella nostra
                                                                                    regione, spesso a indicare luoghi in cui
                                                                                    si allestivano trappole per la cattura
                                                                                    del predatore. Qui vediamo la tabella
                                                                                    di una via di Spilimbergo che ricorda
                                                                                    questa antica pratica (era Strada
                                                                                    comunale detta Lovaria nel catasto
                                                                                    del 1830). Si chiama Lovaria/Lovàrie
                                                                                    anche un centro abitato in comune di
                                                                                    Pradamano.

Le ultime notizie relative al lupo    di sostentamento e di reddito e,              Sta di fatto che le condizioni in
nel cuore della pianura friulana      secondariamente, alla fama, non               cui sovente avvenivano le aggres-
risalgono all’inizio dell’Ottocento   sempre meritata, di belva perico-             sioni sono considerate oggi irri-
e provengono da località in cui so-   losa per gli uomini.                          petibili: nel contesto odierno non
pravvivono relitti forestali, come    Le cronache dell’Italia nord-orien-           c’è motivo di temere un attacco
i residui di foresta ad Azzano e in   tale riportano, infatti, un gran nu-          di lupi.
zone cespugliose e abbandonate        mero di casi di attacchi a persone,           In tutte le cronache d’Europa è
lungo il Tagliamento, a Morsano.      prevalentemente pastorelli a guar-            ricorrente l’incentivo all’ucci-
Questa e altre informazioni sulla     dia delle greggi, da parte di lupi.           sione di lupi sotto forma di un
presenza storica del lupo in Friuli   Tuttavia, non è dato sapere quanti            premio anche monetario e viene
si possono trovare nel libro di       di questi episodi siano realmente             registrata una figura dedita occa-
Pier Carlo Begotti Friuli terra di    riferibili a lupi e quanti invece a           sionalmente o professionalmente
lupi (Università della Terza Età      cani vaganti o addirittura a omici-           alla caccia di lupi che in Italia
dello Spilimberghese, 2006).          di efferati attribuiti all’opera delle        prendeva il nome di "luparo". Il
L’astio delle popolazioni di          belve.                                        Friuli non fa eccezione.
campagna verso il lupo è dovuta
principalmente ai danni che esso       Pradis di Sopra e il monte Pala visti dalle pendici del Monte Rossa. Queste
                                       località, seppur molto frequentate, sembrano essere utilizzate sia dal lupo
arreca alle greggi che, per le eco-
                                       che dalla lince. Nei paesaggi antropizzati i grandi carnivori si sono adattati alla
nomie rurali, rappresentano fonte      coesistenza con l’uomo adottando abitudini molto elusive. Foto S. Pecorella.
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Collare irto di spuntoni forgiato a
mano da un fabbro di Clauzetto
probabilmente nel Seicento.
Si ha memoria che, ancora
nell'Ottocento, i cani venissero
muniti di collari come questo onde      Uno scorcio delle Prealpi Carniche, dove il lupo è recentemente ritornato.
difendersi dall'attacco dei lupi. Da    Sulla sinistra il versante nord dell’altopiano del Cjaurleç e al centro il paese di
Gianni Colledani, Lupi, cani e fabbri   Campone, dove sono avvenute le prime predazioni su pecora. In quest’area, assai
ferrai, Il Barbacian, anno XLV, n. 1    “rinselvatichita”, la specie ha trovato una situazione trofica e ambientale favorevole
agosto 2008.                            all’insediamento. Foto S. Pecorella.

Per eliminare il lupo si ricorre        La ripresa                                   Il progressivo abbandono della
a qualunque mezzo e strata-             Come detto, il lupo nella nostra             montagna da parte delle popola-
gemma, dalle battute di caccia          penisola non si è mai estinto,               zioni rurali, avvenuto alla fine del
organizzate alla posa di tagliole e     nemmeno alla fine degli anni                 secolo scorso, favorisce un rapido
bocconi avvelenati, fino all’incen-     Sessanta, quando la specie toccò             ritorno del bosco e, di conseguen-
dio di intere aree boschive.            il suo picco demografico più                 za, degli ungulati – le prede princi-
Contemporaneamente alla cac-            basso. In quegli anni, si stimava            pali del lupo – nelle aree montane
cia spietata e incentivata dalle        che in tutta Italia ci fossero non           e collinari. Contemporaneamente,
pubbliche autorità, la riduzione        più di trecento lupi (o addirittura          viene creata una rete di parchi
dell’habitat e il profondo impove-      cento-centocinquanta a seconda               e aree protette che attraversa
rimento dell’ecosistema e quindi        delle varie stime), concentrati              tutta la penisola. Tutto questo si
delle possibilità di alimentazione,     nelle ultime ridotte dell’Italia cen-        traduce in un repentino cambio di
costringe il lupo a rivolgersi          trale e meridionale, quali il Parco          scenario per il predatore: grandi
sempre più ostinatamente verso          nazionale d’Abruzzo, i monti                 quantità di prede disponibili,
gli animali domestici, le uniche        Sibillini, le Foreste Casentinesi            pressione venatoria sensibilmente
prede rimaste disponibili.              e alcune aree della Maremma e                ridotta, ampie superfici forestali e
Con l’inasprimento del conflitto,       della Calabria.                              zone tranquille dove riprodursi e
il lupo non ha più scampo e             Con l’inizio degli anni Settanta il          allevare la prole.
viene sterminato in tutta l'Eu-         lupo diventa “specie particolar-             Così il lupo italico, partendo dalle
ropa centrale, resistendo solo in       mente protetta” per la norma-                aree storiche di presenza, inizia
piccole popolazioni in Polonia,         tiva internazionale e nazionale,             a ripopolare dapprima la dorsale
ex Cecoslovacchia, Romania,             venendo riconosciuta la sua                  appenninica, poi le valli limitrofe e
Bulgaria, ex Jugoslavia, Albania        importanza per l’ecosistema e ri-            le aree collinari, fino a raggiungere
e Russia, oltre che nell'Italia         abilitata la sua figura grazie a una         la diffusione attuale.
centro-meridionale, in Grecia           serie di campagne, fra cui vale la           Oggi il lupo è presente in tutta la
e in alcune zone della penisola         pena ricordare quella chiamata               catena appenninica, dalla Calabria
iberica.                                “Operazione San Francesco”.                  fino alle Alpi Marittime e su gran
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parte della Alpi occidentali, com-
prese alcune regioni della Francia
orientale e dei cantoni svizzeri.
In nessuna zona della Penisola
sono state effettuate re-introdu-
zioni di lupi, nonostante questa
sia una credenza comune in molte
aree dove si era persa la memoria
storica della sua presenza.
Grazie alla sua sorprendente adat-
tabilità, il lupo è riuscito ad occu-
pare una grande varietà di habitat,
dall’alta montagna fino alle colline
emiliane e alle alture della Murgia
pugliese. In certe zone del litorale
toscano, alcuni branchi di lupi
hanno addirittura accesso al mare.
In Italia le prede principali del
                                        La massiccia ricrescita del bosco ha favorito la ricostituzione delle popolazioni
lupo sono generalmente il capriolo      di ungulati, principale preda del lupo, nelle aree montane e collinari, favorendo le
e il cinghiale e, dove presenti,        condizioni per il suo ritorno in queste aree. In foto il versante est dell’altopiano del
il daino e il muflone (alloctoni),      Cjaurleç (a destra) e il solco della forra del torrente Cosa (al centro). Si noti la fitta
                                        copertura boschiva. Foto S. Pecorella.
sebbene talvolta riesca a cattu-
rare anche cervi e camosci. Nella
sua dieta sono tuttavia compresi        ria naturale, che lo attribuisce                La prima coppia
anche mammiferi di taglia minore        ad un lupo maschio di 3-5 anni,                 Nel 2012, nelle Alpi centrali della
e talvolta carcasse, frutta, scarti     probabilmente proveniente dalla                 provincia di Verona viene docu-
di origine antropica e, purtroppo,      popolazione di lupo dinarico-                   mentata la riproduzione di un
animali domestici.                      balcanica. L’attribuzione verrà                 maschio di provenienza dinarico-
È evidente che la regressione e la      poi confermata dalle analisi sul                balcanica e di una femmina appar-
successiva ripresa del lupo seguo-      DNA ricavato dai resti.                         tenente alla popolazione italiana. È
no le varie fasi socio-economiche       È il primo segnale che il lupo                  la prima prova certa di riproduzio-
delle popolazioni europee che si        sta per tornare nell’Italia nord-               ne dopo la scomparsa della specie
sono alternate a cavallo tra il XX e    orientale, arrivando da est e,                  nelle Alpi centro-orientali.
XXI secolo.                             probabilmente, anche da ovest                   La storia di questi due lupi è diven-
                                        effettuando, quindi, una mano-                  tata famosa, suscitando notevole
Primi segnali in Italia                 vra “a tenaglia”.                               interesse sia da parte della comuni-
Nord-orientale                          Tra il 2009 e il 2010, nuove                    tà scientifica internazionale che da
Nel 2007, la carcassa di un             informazioni arrivano dal Friuli                parte del grande pubblico.
grosso canide semi-sepolta dalla        Venezia Giulia: alcune pecore                   Tutto è cominciato nel 2012 sul
neve viene scoperta in Val di           e capre vengono predate da                      monte Taiano (Slavnik in sloveno),
Fiemme da un cacciatore locale,         un canide a Basovizza, Trieste,                 una montagna carsica situata pochi
che l’anno successivo recupera          al confine con la Slovenia. Le                  chilometri a sud di Trieste, quando
il cranio. Nel 2009, il cranio vie-     analisi genetiche riveleranno                   un giovane lupo maschio di due
ne analizzato da Luca Lapini, zo-       che l'autore è probabilmente un                 anni e 40 kg di peso veniva cat-
ologo del Museo friulano di Sto-        ibrido lupo × cane.                             turato da un’equipe di ricercatori
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dell’Università di Lubiana nell’am-
bito del progetto europeo Life
SloWolf e dotato di radio-collare
GPS.
Il radio-collare è un collare equi-
paggiato con sistema VHF e, nei
modelli più recenti, GPS per la lo-
calizzazione dell’animale a cui viene
applicato. Consente di archiviare
migliaia di localizzazioni, seguendo
l’animale nei suoi spostamenti fino
all’esaurimento della batteria.
In questo modo il giovane lupo
catturato, che i ricercatori hanno
soprannominato Slavc (pronuncia:
slauz), è stato seguito nel suo in-
credibile viaggio di dispersione, che
                                        Aprile 2014: lupo maschio sorpreso da una trappola fotografica posizionata da
lo ha portato sui Monti Lessini in      Stefano Pecorella e Consuelo Canciani nelle Prealpi Carniche. L’utilizzo di questi
provincia di Verona, dove la specie     strumenti consente di ottenere preziose informazioni su mammiferi elusivi come,
era assente da più di un secolo, at-    ad esempio, i grandi carnivori.
traversando la Slovenia in direzione
nord e poi passando per la Carinzia
e il Sudtirolo.                         un boccone avvelenato. L’altra è            Due lupi in Friuli
Una volta raggiunta la maturità         diventata la compagna di Slavc,             Nel settembre del 2013 il DNA di
sessuale, i giovani lupi possono        come dimostrato dalle piste su              due lupi – uno dei quali appar-
rimanere nel proprio branco d’ori-      neve e dalle analisi genetiche. È           tenente alla popolazione italiana
gine con il ruolo di subordinati e il   stata soprannominata “Giulietta”,           – viene trovato sulla carcassa di
compito di aiutare nell’allevamento     in riferimento alla famosa tragedia         una pecora predata nelle Prealpi
della nuova cucciolata, oppure          “Romeo e Giulietta” di Shakespea-           Carniche in provincia di Pordeno-
partire alla ricerca di un partner      re, ambientata proprio a Verona.            ne. Gli autori della scoperta sono
con cui formare un nuovo gruppo         Nell'agosto 2013, due cuccioli              i naturalisti Marco Pavanello e
riproduttivo. È noto che, durante la    vengono ripresi con una trappola            Leandro Dreon.
dispersione, i giovani lupi possono     fotografica, una fotocamera ad in-          Successive indagini sul campo
compiere spostamenti di lunga por-      nesco automatico impiegata spesso           hanno rivelato che questi lupi si
tata, ma Slavc ha sorpreso persino i    per ricerche su mammiferi elusivi.          muovono insieme e che, quindi,
ricercatori, compiendo un percorso      Sono i figli di Slavc e Giulietta, i        formano una coppia potenzialmen-
di circa duemila chilometri in tre      primi lupi nati sulle Alpi centro-          te riproduttiva.
mesi, superando valichi montani a       orientali dopo l’estinzione della           A partire dall’autunno del 2013
duemilaseicento metri di altitudine     specie in questa regione. Quest’an-         il Therion Reaserch Group, una
con copertura nevosa profonda           no, Slavc e Giulietta hanno dato            giovane associazione di ricercatori
anche sei metri.                        alla luce altri sette cuccioli e, nel       faunistici, coadiuvata da alcuni vo-
In Lessinia erano già presenti due      frattempo, almeno un nuovo esem-            lontari, ha cominciato a raccoglie-
lupe appartenenti alla popolazione      plare di lupo è stato individuato in        re dati di presenza nelle Prealpi
italiana, una delle quali è morta per   Trentino-Alto Adige da una foto-            Carniche pordenonesi, documen-
intossicazione dopo aver ingerito       trappola.                                   tando la permanenza continuativa
Il lupo in Friuli Scomparsa e ritorno di un predatore rimasto nel mito
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I resti di un daino predato da lupi nell’Appennino                  Leonardo Vinerio nel 1799 scampò al lupo grazie alla
settentrionale. In questa località i lupi sfruttano le recinzioni   intercessione della Madonna. Questo ex voto si trova nel
per catturare i daini, limitandone la densità. Dopo che i           santuario di Madonna delle Grazie a Udine (si ringrazia padre
lupi si sono alimentati, la carcassa verrà utilizzata da una        Antonio Picco).
lunga serie di mammiferi e uccelli necrofagi, fino ad essere
completamente consumata come quella in foto. Questo è
soltanto un esempio dell’importanza della presenza di un
grande predatore nell’ecosistema. Foto S. Pecorella.

della specie in una vasta area                  con un effetto chiamato “cascata         ripariale poté così rigenerarsi e
compresa tra la Val Tramontina e                trofica”, l’equilibrio tra specie        questo portò a un aumento nelle
le valli limitrofe.                             diverse, sia animali che vegetali,       specie di uccelli e nel numero di
Le ultime informazioni risalgono                e favorendo di conseguenza la            castori. Questi ultimi, costruendo
all'ottobre 2014 e si riferiscono               biodiversità.                            dighe nei fiumi, crearono nicchie
alla ripresa di un lupo tramite una             Un perfetto esempio dell’impor-          ecologiche per altre specie, come
trappola fotografica posizionata                tanza del lupo viene dal Parco           lontre, topi muschiati, anatre,
dallo scrivente.                                Nazionale di Yellowstone, negli          pesci, rettili e anfibi.
Nel momento in cui viene scritto                Stati Uniti, dove l’introduzione         Il comportamento stesso dei
questo articolo, non è ancora                   della specie (nel 1995) ha porta-        fiumi fu cambiato dal ritorno del
dato sapere se la riproduzione in               to innumerevoli effetti benefici         lupo: la rigenerazione della vege-
quest’area sia avvenuta o meno.                 all’ecosistema e alla biodiversità.      tazione aveva reso più stabili le
                                                Prima dell’arrivo dei lupi, la           sponde che, con meno erosione,
L’importanza dei                                popolazione di cervo nel Parco           cedevano meno spesso. I canali
predatori                                       era eccessivamente cresciuta, in         si strinsero e cominciarono a
Perché è importante la presenza                 assenza di un predatore, con un          formarsi pozze, favorendo la cre-
dei predatori nell’ecosistema?                  notevole impatto negativo sulla          azione di habitat per la fauna.
Pochi sanno che i grandi carnivo-               vegetazione. Dopo che il lupo fu         Oltre a ciò, i lupi effettuarono
ri (in Europa sono lupo, lince e                introdotto, i cervi cambiarono il        un notevole controllo sulla po-
orso bruno), ponendosi all’apice                loro utilizzo del territorio, evitan-    polazione di coyote. Così, anche
della catena alimentare, rivesto-               do le valli e le gole, dove avreb-       il numero di lepri e micro-mam-
no un ruolo di assoluta importan-               bero potuto essere più facilmente        miferi crebbe, a beneficio di altri
za negli ecosistemi, favorendo,                 intrappolati. Le vegetazione             predatori.
Il lupo in Friuli Scomparsa e ritorno di un predatore rimasto nel mito
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                                                                                 Questo libro di Pier Carlo Begotti,
                                                                                 Friuli terra di lupi (Università della
                                                                                 Terza Età dello Spilimberghese,
                                                                                 2006) è il testo più completo
Convivere con il lupo                                                            sul lupo nella nostra regione. La
Che cosa dovremo aspettarci per il                                               copertina riporta un affresco,
                                                                                 datato 13 settembre 1627,
prossimo futuro?                                                                 che si trova nella parrocchiale
Se il suo status legale resterà inva-                                            di Tauriano. Vi si nota un lupo
riato, il lupo tornerà probabilmente                                             accanto a sant'Anna ed è a questa
ad occupare tutte le aree idonee                                                 santa che il dipinto è dedicato,
                                                                                 come si può evincere anche dalla
nell’arco alpino, fino a raggiungere                                             scritta posta sotto il medesimo:
una situazione di saturazione del                                                Franciscus Dominicus Brandolini
territorio, come avvenuto sulla ca-                                              rector (e) il comune di Tauriano
                                                                                 per voto solenne hanno fatto fare
tena appenninica. Con il ritorno del
                                                                                 questa opera che per sua avocata
lupo si ripresenterà anche l’annoso                                              S. Ana madre della Madonna che
problema degli attacchi alle greggi,                                             dimandi gracia che siano liberate
che per la specie rappresentano una                                              le creature dalli lupi...
fonte di cibo facilmente accessibile.
La storia ci insegna che per conser-
vare la specie è necessario trovare
dei metodi per ridurre il conflitto     Chi è il lupo?
con le attività di allevamento, per     Il lupo (Canis lupus) è un mammifero placentato appar tenente
le quali la presenza del lupo può       all’ordine dei Carnivori, famiglia dei Canidi, con adattamenti tipici
rappresentare un serio problema         alla predazione di grossi animali selvatici. È ritenuto il progenitore
economico. Questi metodi esistono:      selvatico del cane che, attualmente, è considerato una sottospecie
si tratta di recinzioni anti-lupo       polimorfa del lupo. È il mammifero terrestre selvatico che ha raggiunto,
elettrificate, dissuasori acustici e    in tempi storici, la distribuzione geografica più estesa. Le popola-
cani da guardianìa, oltre che di una    zioni più consistenti di lupo sono oggi presenti in Nord America,
sorveglianza maggiore da parte del      nell’ex-Unione Sovietica e nei paesi dell’Europa Centro-orientale.
                                        Il lupo è una specie territoriale, dal comportamento sociale com-
pastore. Queste misure, tuttavia,
                                        plesso. I lupi sono tipicamente organizzati in unità sociali stabili, i
sono spesso costose e impegnative
                                        branchi, costituiti da un numero variabile di individui che svolgono
e rappresentano una “medicina
                                        in modo coordinato una serie di funzioni, quali la caccia, la difesa
amara” per l’allevatore che, fino a     di un territorio esclusivo e l’allevamento della prole. Il lupo è un
pochi anni prima, ha condotto le        animale generalmente monogamo: un maschio e una femmina
sue pecore senza alcuna protezione,     formano una coppia riproduttrice in un territorio libero da altri lupi,
non temendo la possibilità che un       in cui vi sia un’adeguata disponibilità di prede; questa coppia si
predatore come il lupo potesse          riprodurrà una sola volta nel corso dell’anno, verso la fine dell’in-
attaccarle. Per questo motivo è         verno, e la dimensione del branco sarà correlata positivamente
necessario che le amministrazioni       alla densità di prede. Questa strategia riproduttiva garantisce una
pubbliche, nell’intento di tutelare     crescita demografica commisurata alle reali disponibilità trofiche del
                                        territorio. Alla fine di una gestazione di circa due mesi, la femmina
sia il lupo che le economie rurali,
                                        partorisce dai quattro agli otto cuccioli che, per le prime fasi di
forniscano efficaci misure di assi-
                                        vita, dipendono completamente dalle cure parentali degli adulti. Le
stenza economica, per incentivare       dimensioni corporee definitive vengono raggiunte a circa un anno
la realizzazione delle opere di         di età, mentre la maturità sessuale si ha verso i due anni. A questo
prevenzione e per il risarcimento       punto, i giovani lupi possono disperdersi in cerca di un compagno
veloce nei confronti dei soggetti       e di territori liberi, oppure rimanere nel branco d’origine. Il branco, e
che, nonostante la messa in campo       in particolar modo la coppia dominante, delimita il territorio tramite
di misure adeguate, subiscano dan-      segnali odorosi, attraverso la deposizione di escrementi e di urina
ni da lupo.                             in punti strategici, nonché tramite segnali sonori, cioè ululando.
Il lupo in Friuli Scomparsa e ritorno di un predatore rimasto nel mito
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