La ricerca sulla televisione politica - Analisi dell'Informazione e dei Pubblici Prof. Christian Ruggiero - a.a.2015-2016 - Coris
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La ricerca sulla televisione politica Analisi dell’Informazione e dei Pubblici Prof. Christian Ruggiero – a.a.2015-2016
La sfera pubblica mediatizzata Gli studi delle emittenti sono diventati un importante “luogo” della politica. Lancio di candidature, formazione di alleanze, polemiche, proposte, e rotture non solo sono raccontate ma sempre più spesso avvengono nei salotti della televisione, a scapito, almeno in qualche misura, delle tradizionali istituzioni politiche. E, tra l’altro, con il conseguente aumento dell’importanza delle scelte editoriali di fondo, del formato, della scenografia e degli stili di conduzione dei giornalisti nei programmi di maggior ascolto. G. SANI (a cura di), Mass media ed elezioni, il Mulino, Bologna, 2001, p. 12.
La ricerca quantitativa L’indice più immediato del peso politico della Tv è eminentemente quantitativo: “tempo di parola”, di presa di parola dell’esponente politico + “tempo di notizia”, ossia di presa di parola di un giornalista o conduttore che illustri un argomento o un evento in relazione a tale soggetto = “tempo d’antenna” complessivamente dedicato ad un determinato soggetto.
La ricerca quantitativa Un importante discrimine: qualora un soggetto, seppur politico, stia intervenendo o sia al centro della narrazione giornalistica nell’adempimento del suo ruolo istituzionale, Presidente della Repubblica Italiana, Presidente del Senato della Repubblica, Presidente della Camera dei Deputati, Ministro, Sottosegretario, esponente italiano ai vertici degli organismi dell’Unione Europea o membro italiano della Commissione Europea l‘intervento non è conteggiato in termini di par condicio
L’analisi del contenuto come inchiesta Il contenuto (di una trasmissione tv) • non è solo linguistico, ma anche extra-linguistico • non è scomposto in unità minori, ma preso in esame nella sua globalità (l’intera puntata di una determinata trasmissione è un caso in matrice) • può essere scomposto in variabili, attraverso l’utilizzo di una scheda d’analisi progettata e costruita ad hoc, simile nella sua struttura ad un questionario. G. LOSITO, L’analisi del contenuto nella ricerca sociale, FrancoAngeli, Milano, 1993.
L’analisi del contenuto come inchiesta Lo strumento per la raccolta delle informazioni è una scheda di rilevazione, i cui elementi, come quelli di un questionario, pongono delle “domande” ai testi oggetto d’analisi. Il posizionamento delle voci di una scheda d’analisi risponde a esigenze di ordine logico, che comprendono la creazione di aree tematiche entro le quali inserire domande fra loro semanticamente omogenee e l’impostazione di un criterio spesso improntato alla specificità crescente.
L’analisi del contenuto come inchiesta L’unità d’analisi (la singola puntata di un talk show), viene scomposta in variabili, come ad esempio i temi trattati o gli ospiti presenti, che possono essere più o meno funzionali agli obiettivi cognitivi di una specifica ricerca. Intendendo focalizzare l’attenzione sui temi trattati, la successione logica delle domande tenderà a ricostruire l’agenda della puntata, e in prospettiva l’agenda della trasmissione. Allo scopo di standardizzare la rilevazione tanto dei temi oggetto della discussione quanto dei possibili frame introdotti, è necessario ricorrere alla chiusura della voce Issue.
Talking about… issues Analisi dell’Informazione e dei Pubblici Prof. Christian Ruggiero – a.a.2015-2016
Temi e problemi Le issues sono risorse politiche, oggetto della lotta tra i competitori politici, e oggetto di scambio tra il sistema della politica e il sistema dei media per il controllo dell’agenda. La “tematizzazione” è il risultato di questa negoziazione tra i due attori per definire la paternità, il significato e la centralità delle issues nel dibattito elettorale. G. Mazzoleni, La comunicazione politica, il Mulino, 1998, p. 228
Una tipologia: il significato delle issue Political issues Temi concernenti la sfera più astratta del confronto politico-elettorale, attinenti alle visioni ideologiche, alle logiche di schieramento, alle differenziazioni nominalistiche, alla contrattazione della disponibilità all’alleanza, al disegno e ridisegno degli scenari politici imminenti. T. E. Patterson, The Mass Media Election. How the Americans Chose their President, 1980
Una tipologia: il significato delle issue Policy issues Questioni relative alle politiche governative, amministrative e legislative, ma anche ai “problemi concreti” che toccano da vicino la vita e l’interesse dei cittadini. T. E. Patterson, The Mass Media Election. How the Americans Chose their President, 1980
Una tipologia: il significato delle issue Personal issues Temi concernenti la vita e l’attività degli esponenti politici (leader e candidati) sotto il profilo non solo politico, ma anche professionale e strettamente privato. T. E. Patterson, The Mass Media Election. How the Americans Chose their President, 1980
Una tipologia: il significato delle issue Campaign issues Aspetti che attengono alle dimensioni strategiche e organizzative delle campagne elettorali, quali la definizione delle candidature, la conduzione della campagna da parte degli attori politici, i sondaggi e le previsioni elettorali, la regolamentazione della campagna. T. E. Patterson, The Mass Media Election. How the Americans Chose their President, 1980
Un esempio “classico” Rolando Marini e Franca Roncarolo I media come arena elettorale. Le elezioni politiche 1996 in Tv e nei giornali, ERI-VQPT, 1997
Political issues 1/2 1. Alleanze, schieramenti, patti di desistenza 2. Rapporto tra i partiti in chiave political, governabilità 3. Caso Dotti 4. Ideologia, valori ideali, ruolo storico del partito e/o dello schieramento 5. Discussioni e previsioni su posizioni ed attività del partito o schieramento 6. Attività del governo in chiave political 7. Dini, la discesa in campo di Dini, Dini e par condicio 8. Lega, leghismo e movimenti locali/autonomistici 9. Comunismo, fine del comunismo 10. Liberismo/statalismo 11. Fascismo/Antifascismo 12. Rinnovamento/cambiamento del partito e dei suoi uomini politici 13. Cattolici, Chiesa e politica 14. Discussioni e previsioni sulle candidature istituzionali 15. Discussioni e previsioni sui comportamenti degli altri partiti
Political issues 2/2 16. Centro, problemi del centro 17. Destra-Sinistra, bipolarismo, alternanza 18. Tangentopoli, fine del regime, fine della Prima Repubblica 19. Problemi di confitto tra istituzioni dello Stato 20. La protesta della società civile 21. Formule di governo 22. Problemi dell’informazione in chiave political, conflitto politici-giornalisti 23. Di Pietro, la discesa in campo di Di Pietro 24. Berlusconi, Fininvest, tangenti Fininvest 25. Problemi della giustizia in chiave political 26. Problemi interni ad uno schieramento 27. Craxi 28. Affittopoli 29. Caso Squillante 30. Altre vicende di cronaca giudiziaria 31. Altro (political)
Policy issues 1/2 1. Politica estera, Bosnia 2. Integrazione europea 3. Immigrazione extracomunitaria, razzismo, nazionalismo, estremismo di destra 4. Questione morale, scandali, corruzione, moralizzazione della politica 5. Riforme istituzionali, presidenzialismo, semipresidenzialismo 6. Riforma delle autonomie locali, federalismo, nuovo regionalismo 7. Lavoro autonomo vs. lavoro dipendente 8. Fisco e riforma fiscale, disavanzo, risanamento della finanza pubblica 9. Problemi economici in generale: inflazione, Borsa, credito, finanza 10. Sviluppo, produzione, PIL e grandezze economiche e a livelli macro 11. Rapporto Nord-Sud, Mezzogiorno, intervento straordinario, squilibri territoriali 12. Problemi sociali: casa, scuola, anziani, giovani, emarginazione, donne, etc. 13. Sanità: legislazione ed organizzazione sanitaria
Policy issues 2/2 14. Problemi del lavoro, disoccupazione e questioni sindacali 15. Problemi dell’informazione: Rai, network: stampa, concentrazioni 16. Ambiente, inquinamento, ecologia, politica energetica, sviluppo sostenibile 17. Giustizia e Tangentopoli, problemi del sistema giudiziario e penitenziario 18. Criminalità organizzata, mafia, camorra, rapporti con la politica 19. Attività degli enti locali in chiave policy 20. Rapporti tra i partiti in chiave policy 21. Disarmo, problemi della difesa, riduzione delle spese militari 22. Vicende e problemi di altri paesi 23. Attività del governo in chiave policy 24. Usura 25. Beni culturali, beni culturali e turismo 26. Stato sociale 27. Altro (policy)
Personal issues 1. Vita privata del candidato, esponente politico o leader 2. Qualità ed attività professionali (extrapolitiche) dell’esponente politico o leader 3. Qualità ed attività politiche del candidato, esponente politico o leader 4. Competizione tra i candidati 5. Polemiche e conflitti fra leader 6. Il rapporto tra il candidato e il suo partito/schieramento 7. Altro (personal)
Campaign issues 1. Scelta dei candidati, formazione delle liste, assegnazione dei Collegi 2. Interesse verso le elezioni 3. Indecisione degli elettori, astensionismo, voto di protesta 4. Sondaggi e previsioni elettorali 5. Giochi, gioco ironico e allusivo, battute sulla campagna 6. Appello al voto, slogan 7. Presentazioni dei candidati, dei presenti al dibattito, delle trasmissioni 8. Aspetti tecnici delle elezioni (come si vota, numero dei votanti etc.) 9. Metodo uninominale maggioritario, nuovo sistema elettorale 10. Attività di campagna e modalità di conduzione della campagna 11. Par condicio 12. Discussioni su singole candidature 13. Altro (campaign)
Una tipologia: l’origine delle issue Issue pure Temi legati ad eventi spontanei, non prodotti dal sistema politico né da quello dei media, che superano la soglia della notiziabilità ed entrano nel cono di luce della stampa e della televisione. G. Mazzoleni, La comunicazione politica, 1998
Una tipologia: l’origine delle issue Issue riflesse (dai media) Temi che partiti e candidati elaborano in proprio e verso i quali cercano di convogliare l’attenzione dei media informativi. G. Mazzoleni, La comunicazione politica, 1998
Una tipologia: l’origine delle issue Issue indotte (dai media) Temi che gli attori dell’informazione (giornalisti, conduttori di talk show, editorialisti) individuano, selezionano e pongono al centro del dibattito pubblico in modo autonomo, inducendo le forze politiche a prendere posizione davanti alla platea degli elettori. G. Mazzoleni, La comunicazione politica, 1998
Le sorti della videocrazia Analisi dell’Informazione e dei Pubblici Prof. Christian Ruggiero – a.a.2015-2016
Prima della videocrazia Titolo Presentazione 06/05/2016 Pagina 25
Prima della videocrazia Dal 1960 Tribuna Elettorale permette di portare le parole, i volti, la gestualità dei principali leader politici direttamente nelle case degli italiani, nella forma di un dibattito tra giornalisti e politici che concede per la prima volta qualcosa alla spettacolarità dell’informazione elettorale, esaltando la figura del giornalista in quanto protagonista del fuoco di fila di domande indirizzate al politico ospite. Titolo Presentazione 06/05/2016 Pagina 26
La progressiva vittoria dell’immagine «Dovete accettarci belli o brutti che siamo […] non possiamo lasciare a delle controfigure il compito di rappresentarci» Mario Scelba, Tribuna Elettorale, 11 ottobre 1960
La progressiva vittoria dell’immagine Tra le “responsabilità” di Tribuna politica «aver introdotto le ballerine e Togliatti nel cuore delle famiglie italiane» I. Cipriani, Tribuna politica in Tv, in «Il Contemporaneo», marzo‐aprile 1962 «il parroco in canonica, girando un semplice bottone, ha ascoltato, forse per la prima volta, un comizio di Togliatti» G. Pajetta, Considerazioni sulla propaganda elettorale, in «Rinascita», 02/03/1963
La progressiva vittoria dell’immagine «Moro, Michelini, Togliatti, Covelli, Malagodi, Reale, Saragat, Nenni si alternano davanti alle telecamere, parlando per circa dieci minuti per poi rispondere alle domande dei giornalisti. Togliatti, per esempio, di fronte a quindici milioni di telespettatori, si vede costretto a rispondere alle domande del giornalista socialdemocratico della ‹Giustizia› Romolo Mangione, che, estraendo una copia de ‹l’Unità›, legge un articolo del tutto immaginario» F. Anania, In ogni epoca lo spettacolo della politica: le elezioni alla televisione
Politica anni Ottanta Titolo Presentazione 06/05/2016 Pagina 30
Politica anni Ottanta «Dopo gli anni Cinquanta (la ricostruzione), Sessanta (l’uscita dalla povertà e il primo accenno di benessere), Settanta (i problemi e le paure), negli anni Ottanta esplode la corsa al benessere». M. Livolsi, L’Italia che cambia, La Nuova Italia, Firenze 1993, p. 58. Titolo Presentazione 06/05/2016 Pagina 31
Politica anni Ottanta Nell’olimpo dei miti degli anni Ottanta rientrano gli imprenditori, eroi della produzione, cui tuttavia manca, come è invece in America, una identificazione con l’erotismo, la trasgressione, la stravaganza: essi non proiettano, ancora, un’immagine legata al tempo libero od orientata in senso culturale, ma esprimono i valori della mobilità attraverso il lavoro, il successo, il potere, il denaro. Titolo Presentazione 06/05/2016 Pagina 32
Politica anni Ottanta Nell’autunno del 1985 il «popolo della tv» insorge contro la forzosa interruzione di questo servizio. «Il vento gonfia la vela di Berlusconi. Appassionatamente al suo fianco i ragazzini affezionati ai Puffi, le fans delle telenovelas, gli anziani costretti a casa», tutti quegli italiani che «possono sopportare il cattivo funzionamento delle USL, possono vivere con pensioni inadeguate, ma se gli tolgono le televisioni è come se gli togliessero la corrida. G. Fiori, Il venditore. Storia di Silvio Berlusconi e della Fininvest, Garzanti, Milano 2004, p. 107
Gli anni Ottanta e la politica-spettacolo Mixer, 12 maggio 1980: • un commento alla notte degli Oscar con il regista Brusati • un’intervista al cantautore De Gregori • un faccia a faccia con Bettino Craxi sulla vicenda Moro • gli esiti di un sondaggio sul tema italiani e informazione
L’Italia (e i media) in transizione Titolo Presentazione 06/05/2016 Pagina 35
L’Italia (e i media) in transizione La perdita del controllo della vecchia élite di governo sulle piazze mediatiche trova la sua ratifica nel clamoroso affondo portato da Giorgio La Malfa al direttore del TG1 Bruno Vespa a commento dei risultati elettorali del 1992: «onorevole Vespa, lei è stato sconfitto come l’onorevole Forlani. Se ne deve andare!». La difesa di Vespa rimane un quadro perfettamente chiaro di un sistema di cui forse neppure il direttore del telegiornale della prima rete avvertiva il crollo imminente: «se l’editore della rai è il Parlamento, l’editore di riferimento per questo telegiornale, secondo gli accordi tra gli azionisti, è la Democrazia Cristiana, che resta leader del mercato senza concorrenti».
Le età della politica in tv Maturità L’innovazione della Terza Rete - Samarcanda (1987) La nascita della piazza virtuale - Profondo Nord (1991) - Milano, Italia (1992)
Le età della politica in tv Maturità L’approfondimento contro il light - Il Rosso e il Nero (1993) Sulla notizia, maleducatamente - Mezzogiorno italiano (1991,1992) “Nascita” del confronto all'americana - Braccio di ferro (1994)
Il tempo nuovo della (tele)politica la “favola bella” di Silvio Berlusconi Primo tempo: la discesa in campo: “Il racconto è antico. Lo conosciamo bene. Lo abbiamo imparato a scuola: la patria chiama e l’eroe – semplice e disinteressato – accorre” A. Abruzzese, Elogio del tempo nuovo, Costa&Nolan, 1994, p. 16 Secondo tempo: la campagna elettorale: “Un incalzante stop and go nel corso del quale anche i passi falsi vengono girati in positivo (“sono un imprenditore, non sono avvezzo alle sofisticherie dei politici”)” G. Statera, Il volto seduttivo del potere, SEAM, 1994, p. 86
Il tempo nuovo della (tele)politica l’alluvione informativa Alla discesa in campo del patron di Fininvest segue la creazione di un ideale bipolarismo informativo La RAI alterna la valorizzazione di format esistenti, quali Cartolina, Il rosso e il nero, Milano Italia, Mixer e la creazione di due programmi «ad hoc»: Al voto al voto! e Oltre le parole Fininvest «tradisce» la sua mission orientata anzitutto all’intrattenimento affiancando al rodato Radio Londra ben sette programmi nuovi: Braccio di ferro, Dieci domande a, Elettorando, Funari Leader, Luogo comune, O di qua o di là, Qui Italia M. Morcellini, E-lezioni di Tv, Costa&Nolan, 1995
Il tempo nuovo della (tele)politica l’alluvione informativa Fininvest investe su programmi di breve durata, trasmessi spesso più volte al giorno (come Qui Italia), programmi‐spot che difficilmente superano i quindici minuti contro programmi di maggior durata e a cadenza settimanale che difficilmente “occupano” meno di mezz’ora (Il rosso e il nero arriva a durare quasi tre ore) Una programmazione commerciale di flusso contro una programmazione statale ancora di palinsesto M. Morcellini, E-lezioni di Tv, Costa&Nolan, 1995
Lo spettacolo della politica dall’Ulivo a Berlusconi Titolo Presentazione 06/05/2016 Pagina 42
La trasformazione del sistema mediale Un nuovo protagonismo dei mediatori Emergono figure di conduttori carismatici, che si assumono il ruolo di “mediare […] fra il mezzo televisivo, le sue possibilità di controllo, di denuncia, in una parola il suo potere, e il popolo televisivo, del cui diritto di parola si presentano soprattutto garanti”. La funzione del talk diviene anzitutto “delineare e proporre figure di opinione, rispetto alle quali misurare virtualmente adesione o dissenso”. I. Pezzini, La Tv delle parole. Grammatica del talk show, Rai-Eri, Roma 1999, p. 17
2001: gli ultimi fasti della telepolitica? Porta a Porta: la terza Camera della Repubblica Il 25 settembre 2000, Giuliano Amato sceglie Porta a Porta per annunciare la candidatura di Francesco Rutelli. Un piccolo evento mediale che rappresenta un tacito riconoscimento della funzione quasi-istituzionale dello studio di Bruno Vespa
2001: gli ultimi fasti della telepolitica? Porta a Porta: la terza Camera della Repubblica L’8 maggio 2001, lo studio subisce una radicale trasformazione: via la postazione centrale e le poltroncine, per far spazio alla scrivania di ciliegio su cui Silvio Berlusconi firma, alla presenza del notaio Vespa, il Contratto con gli Italiani. Un vero e proprio media event, annunciato e posizionato con cura nel palinsesto; la messa in scena del simulacro degli «Italiani»
2001: gli ultimi fasti della telepolitica? Il raggio verde, di Michele Santoro Le puntate settimanali prevedono interviste in studio o in esterni, servizi filmati, telefonate in diretta, presentazione di sondaggi, e tutti questi elementi ruotano intorno alla figura di Michele Santoro, che «controlla con forza l’interazione [...] sempre tesa e polemica, spesso apertamente conflittuale» 88 A. Marioni, Il pubblico della telepolitica. Poca campagna per pochi interessati
La politica senza mediazione Titolo Presentazione 06/05/2016 Pagina 47
Le età della politica in tv Il declino della videocrazia «Lei adesso mi fa la cortesia di lasciarmi parlare, sennò mi alzo e me ne vado» Lucia Annunziata perde ogni interesse nei confronti della nutrita scaletta della puntata, rifiuta di parlare della campagna elettorale e pretende, formalmente, che Berlusconi ritiri la sua affermazione «Che lei si alzi e se ne vada è una cosa che non può dire» In Mezz’ora, 12 marzo 2006
Le età della politica in tv: il declino della videocrazia Elezioni politiche del 2008: il Cavaliere inarrestabile e i conduttori delegittimati A Porta a Porta, giovedì 10 aprile, Berlusconi tende una trappola spettacolare a Vespa: lo invita a “sentire col naso” la mano che gli tende, ed esclama verso il pubblico “è odore di santità”
Le età della politica in tv: il declino della videocrazia Elezioni politiche del 2008: il Cavaliere inarrestabile e i conduttori delegittimati A Matrix, venerdì 11 aprile, Berlusconi rientra in studio dopo il termine dell’intervista, mentre Mentana sta illustrando le modalità di voto, per “spiegare” al pubblico che il voto all’IDV “è un voto nullo”; il conduttore è costretto a chiudere la diretta.
Il ritorno della videocrazia? Titolo Presentazione 06/05/2016 Pagina 51
Le età della politica in tv: oltre il declino? Elezioni politiche 2013: la precampagna Il 9 gennaio 2013, Berlusconi è a Porta a Porta Stavolta, è il conduttore a mettere in campo una strategia di delegittimazione del leader: chiesto a Berlusconi perché non abbia provveduto alle riforme che chiede ora nei suoi quattro anni di governo, e di fronte alla risposta “standard” del Cavaliere, lo fronteggia con un ironico “Lei muove la bocca e io ripeto” a “dimostrazione” della perfetta sovrapponibilità della funzione del giornalista a quella del politico-format
Le età della politica in tv: oltre il declino? Elezioni politiche 2013: la precampagna Il 10 gennaio 2013, Berlusconi è a Servizio Pubblico: è la resa dei conti con Michele Santoro e Marco Travaglio Il momento di maggiore spettacolarità avviene nella seconda parte della puntata: dopo aver ascoltato il monologo di Travaglio, Berlusconi ottiene di prendere il suo posto alla scrivania, per leggere una lettera. Il conduttore si infuria di fronte al mancato rispetto delle regole concordate e allo “spreco” televisivo (“Abbiamo buttato via un quarto d’ora di trasmissione”)
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