La mitigazione del rischio sismico: metodi e prospettive - Consiglio-Regione-Abruzzo

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La mitigazione del rischio sismico: metodi e prospettive - Consiglio-Regione-Abruzzo
Convegno internazionale di studio sul tema delle “Calamità Naturali” | L’Aquila, 22 giugno 2018

     La mitigazione del rischio sismico:
                            metodi e prospettive

                                    Gianluca Valensise
                                (gianluca.valensise@ingv.it)
                   Componente Gruppo di Lavoro CALRE “Calamità naturali”

               Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Roma
La mitigazione del rischio sismico: metodi e prospettive - Consiglio-Regione-Abruzzo
Prevedere o Prevenire?
La mitigazione del rischio sismico: metodi e prospettive - Consiglio-Regione-Abruzzo
Prevedere o prevenire?
Prevedere in modo puntuale i terremoti (ma anche altri eventi
naturali avversi), ovvero definire il dove-quando-quanto forte, è:
 molto difficile per chi fa ricerca,
 per certi versi inutile, perché la previsione non evita il danno,
 e talora addirittura dannoso, perché disincentiva una corretta
  prevenzione dei pericoli noti.

Prevenire a sua volta è:
 certamente possibile con le conoscenze scientifiche attuali,
 fattibile sulla base della tecnologia di cui disponiamo oggi,
 e complessivamente meno costoso rispetto al peso economico di
  una ricostruzione, senza contare le perdite in vite umane.

     Ma cosa colpisce di più la fantasia della gente?
La mitigazione del rischio sismico: metodi e prospettive - Consiglio-Regione-Abruzzo
Ma cosa colpisce di più la fantasia della
               gente?
La mitigazione del rischio sismico: metodi e prospettive - Consiglio-Regione-Abruzzo
Ma cosa colpisce di più la fantasia della
               gente?
La mitigazione del rischio sismico: metodi e prospettive - Consiglio-Regione-Abruzzo
Prevedere o prevenire?

  I terremoti sicuramente non si prevedono, almeno
   nell’accezione più restrittiva di questo verbo (1),
      ma quante e quali grandezze possono essere
“congetturate sulla base di considerazioni logiche, dati
                tecnici o scientifici” (2)?
La mitigazione del rischio sismico: metodi e prospettive - Consiglio-Regione-Abruzzo
Cosa è potenzialmente prevedibile?

 Dove avverranno terremoti potenzialmente distruttivi (M
  5.5+), con incertezze di qualche km, e dove invece sono
  altamente improbabili
 La cinematica attesa (tipo di movimento al fuoco)
 La magnitudo massima attesa
 La distribuzione dello scuotimento atteso, incluse le
  eventuali amplificazioni di sito, in funzione dei diversi periodi
  di risonanza dell’edificato
 I possibili effetti indotti sull’ambiente (fagliazione
  superficiale, frane, liquefazione)
La mitigazione del rischio sismico: metodi e prospettive - Consiglio-Regione-Abruzzo
Prevedere o prevenire?

L’ingegnere che sta progettando il Ponte sullo Stretto,
     o il MOSE, o una diga, o una centrale nucleare,
ha bisogno che qualcuno sappia prevedere quale sarà
       la sollecitazione massima che l’opera dovrà
           sopportare nella sua vita di esercizio.

  Ai fini del rischio di collasso, cosa importa
     se quella sollecitazione si verificherà
il primo o l’ultimo giorno di quel ciclo vitale?
La mitigazione del rischio sismico: metodi e prospettive - Consiglio-Regione-Abruzzo
Prevedere o prevenire?
La mitigazione del rischio sismico: metodi e prospettive - Consiglio-Regione-Abruzzo
Prevenire. Ma come?
Prevenire. Ma come?
Migliorando le nostre conoscenze
 sul fenomeno sismico e sulla
 distribuzione dei terremoti
Prevenire. Ma come?
Migliorando le nostre conoscenze
 sul fenomeno sismico e sulla
 distribuzione dei terremoti
Riducendo drasticamente la
 vulnerabilità del costruito, in
 particolare nei centri storici
Prevenire. Ma come?
Migliorando le nostre conoscenze
 sul fenomeno sismico e sulla
 distribuzione dei terremoti
Riducendo drasticamente la
 vulnerabilità del costruito, in
 particolare nei centri storici
Creando una “cultura del rischio”
 che abbracci tutta la popolazione,
 a partire dalla Scuola
Imparare per Capire

     Capire per Prevedere

    Prevedere per Prevenire

Prevenire per Mitigare il Rischio
Il rischio sismico | Definizioni

          Pericolosità sismica
probabilità di osservare un certo valore di scuotimento
            in un fissato periodo di tempo

                          X
              Valore esposto
quantificazione (economica, sociale, ecc.) di ciò che è
                  esposto a rischio

                          X
               Vulnerabilità
    propensione dell’edificato e dei sistemi sociali
         a subire perdite, danni o alterazioni
La Pericolosità Sismica

    “È la probabilità di osservare un certo valore di
     scuotimento in un fissato periodo di tempo”

 In pratica per ogni data porzione del territorio si
          definisce in modo probabilistico
      qual è la massima accelerazione attesa
    in funzione del periodo di ritorno - ovvero
dell’intervallo cronologico - a cui siamo interessati

    È importante ricordare che la pericolosità
        si può valutare, ma non ridurre!
La Sismologia
Ingredienti dellastorica | I cataloghi
                  pericolosità    | La analitici
                                       sismicità

  Il Catalogo dei Forti Terremoti in Italia (1995-2017)
            Guidoboni et al. [2007]; Guidoboni et al. [2018]
                  (http://storing.ingv.it/cfti/cfti5/)
Terremoti in Italia dal IV secolo a.C. al XX secolo

                                       88 terremoti in 5 secoli

                 I ≥ IX MCS, M ≥ 6: 132 terremoti
       In media dall’Unità d’Italia ad oggi abbiamo avuto
        un evento distruttivo ogni quattro anni e mezzo
La “catena infinita”
    delle distruzioni
e delle ricostruzioni
Ben 42 tra le città italiane con
  più di 30.000 abitanti hanno
subito almeno una distruzione
 sismica grave (VIII-XI MCS)
       a partire dal XII secolo.

Molte città hanno subìto più di
    una ricostruzione, incluse
Parma, Rimini, Rieti, Potenza.

 L’Aquila oggi sta affrontando
   la sua sesta ricostruzione.
Ingredienti della pericolosità | Faglie attive e
                       capaci
                            ITHACA (ITaly HAzard from CApable faults)

Kastelic et al. [2017]

                                                       Bonini et al. [2014]
Ingredienti della pericolosità | Sorgenti
              sismogeniche

Database of Individual Seismogenic Sources (DISS 3.2.1, 2018)
          Basili et al. [2008], DISS Working Group [2018]
                      (http://diss.rm.ingv.it/diss/)
Ingredienti della pericolosità | Le osservazioni
                      GPS

                  Petricca et al. [2015]
1909 | La prima normativa antisismica al mondo
Classificazione sismica | 100 anni di
          “inseguimento”
Pericolosità sismica | MPS04

Peak Groung Acceleration (PGA)
  10% prob. eccedenza in 50 anni

Suolo rigido, cat. A (Vs30>800 m/sec).

             GdL MPS, 2004
                   M. Stucchi, INGV MI
                   A. Akinci, INGV RM
                       E. Faccioli, PoliMI
                    P. Gasperini, UniBO
                L. Malagnini, INGV RM
                    C. Meletti, INGV MI
                 V. Montaldo, INGV MI
                G. Valensise, INGV RM
Il “deficit di PGA”
Ovvero un “deficit di protezione sismica”
Nel 2002 il Governo italiano ha meritoriamente
   avviato un percorso virtuoso, recuperando
            due decenni di inattività.

       Ma nonostante le buone intenzioni,
per arrivare in fondo ci sono voluti ben otto anni!
     E con i terremoti ritardi e dimenticanze
             non sono mai indolori...
20 e 29 maggio 2012 | Terremoto in Emilia
La comunità scientifica | Il capro espiatorio
 “...Occorre aggiornare la mappa del rischio sismico e le norme per costruire
 in sicurezza in quelle aree...”
 “...sicuramente hanno tenuto conto delle norme sismiche, ma su dati di
 rischio inferiore.” [si parla dei costruttori dei capannoni crollati, NdR]
  “...l’attuale mappa sismica non è una misura di prevenzione adeguata,
 come ci siamo potuti accorgere con quest’ultimo terremoto. Questa mappa
 è basata su una serie di eventi storici, ma evidentemente non fa fede...”.

    Dunque quei crolli non sono stati
        causati dal possibile mancato
     rispetto delle norme, o dai ritardi
nella loro applicazione, ma dall’errata
valutazione della pericolosità sismica
           da parte degli enti preposti.
La vulnerabilità dimenticata
Amatrice, 24 agosto 2016, Mw 6.0

La distruzione è quasi totale. L’INGV assegna ad Amatrice il X-XI
       grado della Scala Mercalli: a Norcia solo il VI grado.
Norcia, 30 ottobre 2016, Mw 6.5

Dopo la forte scossa del 30 ottobre, vicinissima al centro urbano,
   a Norcia viene assegnato l’VIII-IX grado. Ad Amatrice l’XI.
Cosa può spiegare questa forte differenza
nella risposta sismica di queste due località?

           I dati sismologici ci dicono che lo scuotimento
               è stato confrontabile nelle due località.
             La spiegazione allora può essere solo una:

   la differenza di qualità dell’edificato, dunque la sua
                       vulnerabilità
Una sismicità frequente giova alla memoria?

  Norcia: sei terremoti di grado VIII e oltre negli ultimi 300 anni.
  Amatrice: solo uno (nel 1703).
Il tempo controlla la vulnerabilità dell’edificato
in diversi modi indipendenti tra loro:

 gli edifici più antichi sono stati costruiti in assenza di
  normativa, o con normativa insufficiente
 gli edifici più antichi sono mediamente meno resistenti di
  quelli più moderni
 gli edifici più antichi sono più suscettibili di essere
  indeboliti da una manutenzione ridotta o assente
 ma soprattutto, il tempo trascorso dall’ultimo forte
  terremoto (intensità VIII o maggiore) agisce da freno per
  il miglioramento dell’edificato storico, causando una vera
  e propria smemorizzazione e una perdita di
  consapevolezza nella popolazione
Abbiamo così elaborato un ranking speditivo della vulnerabilità
relativa dei comuni appenninici. Si tratta di 716 comuni selezionati:

 l’8,9% di tutti i comuni italiani, per 3,2 milioni di abitanti, poco più
  del 5% della popolazione italiana;

 oltre metà ospitano tra 1.000 e 5.000 abitanti, 24 tra 15.000 e
  50.000 abitanti e solo 8 superano i 50.000 abitanti;

 circa metà hanno origini medievali - una percentuale mediamente
  superiore a quella dell’Italia nel suo complesso - e come tali
  ospitano beni monumentali e architettonici;

 38 non hanno mai subìto una intensità dell’VIII grado o superiore;

 ben 353 non hanno subìto forti scuotimenti dopo il 1861.
Facciamoci tornare la memoria
  prima che sia troppo tardi.
I terremoti non aspettano noi.
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