LA DS STEFANIA LEO A COLLOQUIO CON LA REDAZIONE

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Distribuzione gratuita, vietata la vendita                                                                    NUMERO 1 - MAGGIO 2019

San Gennaro Vesuviano tra ieri ed oggi                                                              www.iccozzolinodavino.edu.it

Istituto Comprensivo “B. Cozzolino - L. D’Avino” San Gennaro V. - Dirigente Scolastico: dott.ssa Stefania Leo

 LA DS STEFANIA LEO A COLLOQUIO TRA STORIE E LEGGENDE
              CON LA REDAZIONE          SANGENNARESI
                 Anche quest’anno continuiamo a crescere insieme                                  Intervista al prof. Aniello Giugliano,
                                                                                                                esperto di storia locale
                                                                                      In un caldo pomeriggio di febbraio, mentre il
                                                                                      sole baciava i nostri volti attenti e bramosi di
                                                                                      sapere, noi ragazzi del progetto “San Gen-
                                                                                      naro Vesuviano tra ieri ed oggi” abbiamo
                                                                                      intervistato il professore Aniello Giugliano
                                                                                      cultore di storia Sangennarese.
                                                                                      Giunto puntualissimo in aula il prof. Aniello
                                                                                      Giugliano, felice dell’inaspettato          invito,
 La nostra scuola, “IC Cozzoli-              progetti extracurriculari e alle         subito si è detto contento di poter condivide-
 no-D’Avino”, propone ai suoi                attività     laboratoriali     PON,      re con noi, giovani “giornalisti”, le tante cono-
 quasi 1200 alunni, dall’Infanzia,           SCUOLA VIVA, e di Interazione            scenze maturate negli anni.
 alla Primaria e alla Secondaria             col Territorio. La Scuola Materna        Il prof. Giugliano, con garbo, mettendoci a
 di primo grado, una vasta e                 offre innumerevoli occasioni per         nostro agio per la prima intervista, ci ha con-
 ricca offerta formativa. La platea          la crescita e la formazione e si         fidato la sua sempre viva passione per la
 così numerosa e variegata è                 sta attrezzando per migliorare           storia locale, una passione così forte che,
 distribuita in diversi plessi dislo-        l’offerta con nuovi progetti PON,        appena ventenne, lo portò a laurearsi con un
 cati sul territorio. In particolare         nel prossimo anno.                       lavoro di tesi dedicato ai fatti e alle vicende
 gli allievi della secondaria di             Dopo una lunga esperienza da             della congiura ottocentesca di Frate Angelo
 primo grado possono scegliere               dirigente in alcuni istituti scolasti-   Peluso.
 tra il tempo normale e quello               ci del Nord Italia, la DS dott.ssa       Una passione, poi, che negli anni ben si è
 prolungato, possono iscriversi              Stefania Leo, da quasi due anni          sposata con il lavoro di Insegnante di lettere
 alle sezioni ad indirizzo musica-           è a capo della nostra complessa,         nella scuola pubblica e di Consigliere Comu-
 le e scegliere tra lo studio di vari        ma efficiente realtà scolastica.         nale proprio presso la municipalità di San
 strumenti: pianoforte, violino,             Come ha dichiarato nel corso             Gennaro Vesuviano.
 chitarra e clarinetto. La scuola            della nostra intervista, la nostra       Rotto il ghiaccio e desiderando approfittare
 Primaria oltre alle attività curri-         preside, dopo circa vent’anni di         della sua presenza, abbiamo così comincia-
 culari, permette di arricchire la           insegnamento, ha scelto di intra-        to a subissarlo di domande:
 formazione con attività legate ai                       continua a pagina 10                                      continua a pagina 2

         RI-CREAZIONE, La Gazzetta Scolastica
         “San Gennaro Vesuviano tra ieri ed oggi”
         dell’istituto IC “B. Cozzolino - L. D’Avino”
       rientra nell’ambito del Progetto Scuola Viva
    “UNITI PER NON DISPERDERCI - III ANNUALITÀ”
 Redazione:
 Alessandra Bednarcuk 1°A - Silvia Fusco, Assunta D’Avino 1°B - Giusy Ferrara 1°E                      Tutor:
 Eliana Alfieri, Christian Battaglia 2°A - Domenico De Martino, Concetta Maione,                       docente Giuseppina Giugliano
 Giovanni Miranda, Giuseppina Parisi, Pietro Spampanato 2°B                                            Esperto d’aula esterno
 Fabiana Nusco 2°C - Sofia Ambrosino Nappi, Anna La Marca 2°D                                          dott.ssa Vincenza Perretta
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Fabiana – Com’è cambiata San                ‘900?                                    Prof. Giugliano – Come già vi ho
Gennaro Vesuviana nel tempo?                Prof. Giugliano – San Gennaro            detto i commercianti provenivano
Prof. Giugliano – Il territorio San-        Vesuviano si è nei secoli connota-       da tutte le parti del regno ma
gennarese è molto antico ed è               to come una realtà popolare              anche da fuori regno.
cambiato moltissimo nel tempo,              all’interno della quale la compo-        A ridosso della Fiera il numero
variando sia a causa dell’azione            nente nobiliare fu pressoché             della popolazione locale aumenta-
dell’uomo, che per le numerose              assente. Pur nell’assenza di fami-       va sensibilmente e con il tempo
eruzioni vulcaniche che si sono             glie nobili autoctone il tessuto         parte degli stessi commercianti,
succedute nei secoli. In particola-         sociale Sangennarese fu vivo,            che ogni anno giungevano nelle
re, è doveroso ricordare, l’eruzi-          attivo e composto principalmente         nostre aree, decise di fermarsi a
one del 1631 i cui esiti sono               da artigiani e contadini che viveva-     vivere tutto l’anno nelle nostre
tutt’oggi visibili negli strati sotterra-   no e lavoravano nelle nostre terre       terre, al fine di organizzare al
nei del nostro territorio e nel piano       in funzione della grande Fiera di        meglio le attività di produzione
di calpestio più basso dell’emiciclo        San Gennaro all’interno della            connesse alla fiera.
e del Convento francescano.                 quale potevano vendere e scam-           Non esito a collegare a tale possi-
Sofia – Il territorio può ancora            biare i loro prodotti.                   bilità di incontro e scambio di
cambiare?                                   Fabiana – Quindi la Fiera è              saperi tra “autoctoni” e “stranieri”
Prof. Giugliano – Il territorio             sempre stata molto importante?           l’estrema varietà del nostro attuale
potrebbe cambiare ancora, seppu-            Cosa si vendeva maggiormen-              patrimonio culturale e linguistico.
re è difficile prevedere i tempi e i        te?                                      Non vi sarà infatti sfuggita la parti-
modi in cui ciò accadrà.                    Prof. Giugliano – Sì, assolutamen-       colarità del nostro dialetto San-
Giuseppina – Ci sono delle                  te e non solo la fiera divenne           gennarese che, per suoni e
leggende sulle origini di San               subito importante, ma essa crebbe        costrutti si rivela essere così diver-
Gennaro Vesuviano?                          enormemente nei secoli.                  so da quello parlato nei paesi
Prof. Giugliano – Sì, ci sono molte         Un’importanza così riconosciuta e        limitrofi.
leggende e tra le tante vorrei ricor-       diffusa al punto che attirava mer-       E così finisce questa interessante
dare con voi quella che narra,              canti e artigiani da ogni parte del      intervista! Tutti noi ragazzi abbia-
proprio, il passaggio di San Gen-           regno.                                   mo arricchito le nostre conoscen-
naro per il nostro piano.                   L’offerta di prodotti messi in vendi-    ze e al contempo appagato un po’
San Gennaro catturato e condotto            ta nei giorni della fiera era ampissi-   di curiosità sulla storia del nostro
prigioniero a Nola fu condannato a          ma e variegata, tant’è che si            Paese, perciò ringraziamo il prof.
morte dal perfido giudice Timoteo,          andava dai prodotti alimentari           Aniello Giugliano per essere stato
poiché rinnegava l’imperatore               come il tarantiello (una specialità      con le sue parole e le sue notizie
Diocleziano come Dio, ma miraco-            dei monaci consistente in pancetta       un solido ponte attraverso il quale
losamente si salvò dal doloroso             di tonno sotto sale); agli attrezzi      abbiamo potuto cominciare ad
martirio a cui era stato destinato,         agricoli, passando per enormi            indagare la storia del nostro pas-
uscendo illeso dalla fornace                quantità di scale e di fescine fino ai   sato.
ardente in cui era stato gettato.           materiali preziosi come oro e                                     Eliana Alfieri
Salvatosi dalle fiamme San Gen-             argento.                                                      Assunta D’Avino
naro fu, quindi, trasferito a piedi da      Pietro – Da dove venivano esat-                                 Giusy Ferrara
Nola fino a Pozzuoli per essere in          tamente i tanti commercianti                                      Silvia Fusco
quell’anfiteatro sbranato dalle             della Fiera?                                                 Concetta Maione
fiere. Nel raggiungere Pozzuoli il
futuro Santo attraversò proprio il
nostro territorio ricevendo l’affetto
delle genti del posto che volle poi
ringraziare benedicendo le loro
terre con il sudore della sua fronte.
Alla fine nemmeno le belve si
avventarono contro il Santo che,
quindi, fu ucciso per decapitazio-
ne.
Assunta – Com’era la vita a San
Gennaro Vesuviano prima del
San Gennaro Vesuviano tra ieri ed oggi                        2
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                          LA CACCIA AL FALCONE E LA CAVALLERIZZA
                                          Le attività venatorie nel Piano di Palma durante il dominio Aragonese

Nel 1442 Alfonso V d’Aragona conquistò Napoli dando          aragonesi, come Ambrogio Leone ci informa i territori
inizio al dominio della dinastia Aragonese che governò       coinvolti dalle battute di caccia si presentavano, agli
su tutta l’Italia meridionale, le isole del Mediterraneo e   occhi degli avventori del tempo, per metà ricoperti di alti
parte dei territori a cavallo tra i Pirenei francesi e       querceti e per l’altra dedicati al pascolo, all’allevamento
spagnoli.                                                    e all’agricoltura. Inoltre fattore importantissimo che fece
                                                             dell’area Sangennarese luogo privilegiato per la Caccia
La corte di Napoli in quest’epoca fu una delle più raffinate al Falcone fu il fenomeno detto della passa, per il quale
e aperte alle novità culturali del Rinascimento (metà del gli uccelli migratori provenienti dall’Africa erano soliti
XIV sec – XVI sec.) europeo.                                 sorvolare le aree del Piano di Palma poiché ricche di
Presso le corti sempre più moderne e raffinate del fonti d’acqua con le quali dissetarsi.
Rinascimento si diffusero hobby e passatempi legati La caccia al Falcone veniva praticata ogni anno
all’antica pratica venatoria della Caccia al Falcone e durante la stagione primaverile, stagione coincidente
dell’addestramento equino nella Cavallerizza.                con il momento di massimo passaggio degli uccelli
Entrambe le attività furono largamente praticate nel migratori per il Piano di Palma, e vedeva predati
Piano di Palma durante il periodo Aragonese.         soprattutto aquile, nibbi e quaglie.

Dalla lettura del testo del medico e filosofo nolano           Grazie alla testimonianza diretta (datata al 4 maggio
Ambrogio Leone “De Nola Patria” apprendiamo che la             1494), dell’allora ministro del re Ferrante d’Aragona,
“caccia al falcone” era particolarmente diffusa nell’area      Giovanni Pontano, sappiamo che la Caccia al Falcone
oggi amministrativamente compresa nei territori del            si strutturava in tre fasi consecutive e connesse tra loro.
comune di San Gennaro Vesuviano.                            Nella prima fase, così come descritto dal Leone,
In quel periodo, mentre nei territori del Piano di Palma la venivano lanciate delle esche, pezzi di carne cruda o
caccia al falcone veniva sempre più praticata dai nobili cotta, con le quali i cacciatori attiravano i volatili di

                                                                                                              Eliana Alfieri

San Gennaro Vesuviano tra ieri ed oggi                     3
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                                                                 dell’allevamento e dell’addestramento dei cavalli, gli
                                                                 Aragonesi furono dei grandi ed abili maestri, al punto
                                                                 da costruire, in tutto il loro regno, strutture
                                                                 appositamente dedicate a questa attività. Tra esse una
                                                                 venne edificata proprio nei territori di San Gennaro
                                                                 Vesuviano. Anche in questo caso, infatti, grazie alla
                                                                 testimonianza lasciataci dal nolano Ambrogio Leone
                                                                 sappiamo che l’ordine di edificazione della Cavallerizza
                                                                 nel Piano di Palma fu dato nel 1492 dal re Ferrante I, il
                                                                 quale, in prima persona, incaricò il Governatore
                                                                 Giacomo Barile di reperire il denaro necessario per
                                                                 l’edificazione di una grande Cavallerizza in grado di
                                                                 ospitare anche il re e il suo numeroso seguito durante
                                                                 la permanenza nel Piano.

                                                                 La Cavallerizza una volta edificata si presentò come un
                                                                 edificio su due livelli, munita di stalle per 120 cavalli, di
                                                                 camere per il personale ed il re. Costò ben 573 ducati e
                                                                 fu costruita da Nicola Orsini con il denaro direttamente
                                                                 prelevato dalle rendite della contea di Nola.

                                                                 Nella cavallerizza Sangennarese vennero per lungo
                                                                 tempo addestrati (nello spiazzo poi usato per la Fiera),
                                                                 i cavalli delle migliori razze, partoriti e selezionati
                                                                 direttamente nella Cavallerizza di Langola a Striano.
Silvia Fusco
                                                            Come per la Caccia al Falcone anche per la
                                                            Cavallerizza la fine della dominazione Aragonese
passaggio nel Piano di Palma che attratti dagli odori segnò la caduta di questa nobile tradizione, la quale
della carne abbassavano la loro quota di volo.              però per la sua importanza e assimilazione riuscì
                                                            lungamente a sopravvivere nella tradizione locale
Seguiva una seconda fase, durante la quale i cacciatori Sangennarese           votata    all’allevamento    e
liberavano tre falchi per ogni preda avvistata. I tre all’addestramento equino.
sparvieri, una volta liberati, dopo aver preso direzioni di
volo differenti tra loro, superavano in quota la preda, per
poi in picchiata ricadere addosso alla stessa colpendola Ringraziamo il prof. Aniello Giugliano per aver
ripetutamente fino allo sfinimento e allo schianto al condiviso con noi i testi di Ambrogio Leone, fonti
suolo. Una volta caduta (terza ed ultima fase della sincrone dalle quali abbiamo potuto derivare
caccia), la preda veniva raccolta dai cacciatori e dagli informazioni dirette e di prima mano sui temi della
stessi smembrata in più parti; il cuore pulsante era Caccia al Falcone e dell’arte della Cavallerizza nel
offerto come ricompensa ai falchi che l’avevano Piano di Palma.
abbattuta.

La caccia al falcone fu praticata per tutto il periodo                                                    Concetta Maione
Aragonese fino all’avvento dei Vicerè spagnoli, quando                                                      Fabiana Nusco
per divieti di caccia, imposti da quest’ultimi, la                                                        Giuseppina Parisi
tradizione, lentamente, scomparve.

Nel periodo Aragonese, vi fu anche un’altra attività
molto importante, praticata dai nobili di questa dinastia:
l’addestramento dei cavalli reali nella Cavallerizza.

Gli storici sono concordi nell’affermare che, nell’arte

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                                                                       INCHIOSTRO E FANTASIA
                                        Limerik e strisce per reinterpretare il passato con gli occhi della creatività

Lo scrittore e pedagogista Gianni Rodari con la sua opera la “Grammatica della Fantasia” ci ha insegnato
l’arte di inventare storie fantastiche, a tratti prive di senso, è un’arte non solo possibile a tutti ma anche
alimentabile attraverso l’esercizio e la sperimentazione.
Imitando Rodari con esercizi di creatività, fantasia e non sense linguistici ci siamo cimentati nella composi-
zione di limerik, e come dei moderni “poetastri”, abbiamo inventato fantasiosi versi con i quali abbiamo
prima riscritto e poi ridisegnato la storia dei più illustri personaggi storici di San Gennaro Vesuviano.

San Gennaro                                                        Donna Vittoria Della Tolfa

Vescovo e Martire Cristiano attraversò le terre                    Giovane e amata sposa del Marchese Scipione
dell’odierno comune di San Gennaro da prigioniero                  Pignatelli, il quale dopo la sua prematura morte operò
durante il cammino che lo condusse al martirio a                   la cospicua donazione che portò alla nascita della
Pozzuoli.                                                          Chiesa e del Convento dei frati francescani.

San Gennaro se n’è andato                                          La bella donna Vittoria
e il fuoco ha scampato.                                            visitò la città di Troia.
Poi la terra ha benedetto                                          Dopo essere tornata a casa
ed è pure andato a letto.                                          andò a lavorare alla NASA.
Quel salvifico Gennaro che fu santificato                          Ah quell’eroina della nostra storia.

Versi di: Domenico De Martino                                      Versi di: Sofia Ambrosino Nappi e Annamaria La
                                                                   Marca

Re Ferdinando II di Borbone                                                        versi: Christian Battaglia, Giuseppina Parisi
Il 10 dicembre 1840 firmò il Decreto reale con il quale concesse                  striscia: Christian Battaglia, Assunta D’Avino
l’autonomia amministrativa di San Gennaro Vesuviano da Palma.

Il caro Re Ferdinando                    Un giorno ad un concerto cantò             Ah quello steccone di Ferdinandone!
si faceva chiamare anche Nando           ma malamente stonò

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Frate Angelo Peluso                                                                          versi: Fabiana Nusco, Eliana Alfieri
Nel 1832 partecipò ai moti risorgimentali organizzando e                          striscia: Pietro Spampanato, Fabiana Nusco
guidando l’insurrezione nel piano di Palma.

Frate Angelo Peluso                      E tanto dalla rabbia                       Ah quell’escluso deluso di Peluso
dal villaggio era escluso.               si chiuse in una gabbia

Scipione Pignatelli Marchese di Lauro e di Palma                                  versi: Christian Battaglia, Giuseppina Parisi
Nel dicembre 1613 fece una ricca donazione con la quale nacquero la Chiesa e il       striscia: Giuseppina Parisi, Silvia Fusco
Convento Francescano (primo insediamento del borgo di San Gennaro).

Scipione Pignatelli                     Un giorno aprì un grosso mercato            Ah quel pisellaio di Pignatelli
Mangiava sempre pasta e piselli.        che a guardarlo mozzava il fiato.

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                                                                                                        ‘O VESUVIO
                                                                                                Quel gigante che oggi dorme
In occasione della catastrofica eruzione del Vesuvio del 1906, un evento eruttivo che durò ben 17 giorni, dal 4 al
21 aprile, si ripararono nel territorio di San Gennaro Vesuviano i cittadini della vicina Ottaviano e Palma Campa-
nia.
In memoria di tale evento fu composta una canzone popolare che ben rese le concitate ore che si vissero in quella
tragica circostanza che dai vulcanologi contemporanei è considerata la più grande eruzione vesuviana del XX
secolo.

    ‘A dummenica d’è Palme                                                                       Palma ha perz’ ‘o frutto

     Era’’ e lotto e non luceva                                                                S. Gennaro è miezo rutto

     ‘o Vesuvio ca chiagneva                                                                      Uttajano s’è distrutto.

       me faceva na pietà!                                                                       Mamma mia che pietà!

        ‘E poveri contadini                                                                      ‘O Rre n’avette collera

    Avevano tutto semmenato                                                                      Mannaje ‘e bersagliere

     ‘O Vesuvio l’ha ‘nterrato                                                                  c’’a pala e c’’o penziero

      mamma mia che pietà!                                                                       tutt’a rena hanna levà.

        Il salvataggio di Ferrante I ad opera della regina Isabella
                                        Fatti e leggende quattrocentesche che si ebbero nei territori Sangennaresi

Il Piano di Palma ha nei secoli offerto lo scenario perfet-         Si travestì da monaca e partì da Napoli per raggiungere
to all’interno del quale ambientare fatti e leggende di re,         Sarno inosservata. Durante il tragitto, però, proprio
santi ed eroi.                                                      mentre attraversava i territori della Piana Sangennare-
Fra le tante leggende ve ne è una che si mostra moder-              se fu riconosciuta da alcune popolane che, compreso di
na seppur per i fatti narrati è riconducibile alla seconda          trovarsi dinanzi alla loro regina, decisero di aiutarla e
metà del ‘400. Una leggenda che travalica i secoli e                proteggerla scortandola in groppa agli asini fino a
giunge fino a noi per il suo messaggio di fortezza e                Sarno.
intraprendenza femminile; essa narra le vicende della               Grazie al loro provvidenziale aiuto Isabella arrivò al
regina Isabella di Taranto prima moglie del re Ferdinan-            Castello di Sarno dove, dopo essersi riconciliata con lo
do I d’Aragona detto Ferrante I.                                    zio, il Principe di Taranto, riuscì nell’impresa di ristabilire
Nei turbolenti anni di reggenza napoletana di Ferrante I            la pace tra le due fazioni. A pace fatta quando Ferrante
quest’ultimo si vide coinvolto in uno scontro contro il             I venne informato in merito alle gesta delle popolane
principe Orsini di Taranto, di cui la moglie del re Ferran-         che avevano aiutato la sua amata moglie decise che
te, Isabella, era una delle nipoti predilette.                      tale azione non si sarebbe dovuta dimenticare. Fu così
Giunti all’inevitabile battaglia, Ferrante I e il Principe di       che nel giorno di S. Gennaro, il 19 settembre, istituì una
Taranto si scontrarono vicino Sarno esattamente nei                 Giostra con la quale le fanciulle in sella agli asini si
pressi di Foce, sulle sponde dell’omonimo fiume.                    sarebbero contese una dote in denaro e il titolo della
Purtroppo per Ferrante I e il suo esercito, il Principe di          più Bella sulla Bestia.
Taranto era riuscito ad accerchiarli rendendo di fatto
impossibile per il re di Napoli ricevere il rifornimento di                                                        Eliana Alfieri
viveri e armi costringendolo alla fuga.                                                                         Assunta D’avino
Venuta a conoscenza della terribile situazione in cui                                                              Silvia Fusco
versava il marito la regina Isabella decise di intervenire.                                                      Fabiana Nusco

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CRUCI-STORY

ORIZZONTALE                              6.Articolo spagnolo                       BARZELLETTE
2.Donatore ed edificatore del            7.Seduta comoda e bassa
Convento                                 8.Ingegneria-Sismica-Italiana                                   INDOVINA
15.Avverbio di luogo                     9.Ripetuto è il frutto del diavolo che                          Cosa dice il libro di
17.Il monaco della Congiura              genera raggi laser                                              geometria a quello
18.Monarca                               10.Dominatori che praticavano la                                di aritmetica?
19.Fiume Svizzero                        Caccia al Falcone                                               Certo che noi
20.Vivono in Convento                    11.Infuso ambrato                                               ne abbiamo
23.Si allestisce ogni anno il 19         12.Cala dal Vesuvio                                             di problemi!!
settembre                                13.Lamenti medievali
25.Vitamina in breve                     14.Ispido, pungente
26.La prima delle sette sorelle          16.Gancio che inganna
27.Sono dispari in vino                  21.La Santa della Parrocchia
28.Sondrio                               22.Il profeta ebreo                       AI GIARDINI
30.Volta a sesto acuto del tipo Gotico   24.Uccello        mitologico        dal   Due cani sono davanti all’ingresso dei
33.Il nostro Santo Patrono               piumaggio bianco che ghermisce            giardini pubblici, davanti a un cartello
36.Lo usavano nella caccia gli           29.Vi si coltivano i pomodori             con la scritta:”Vietato l’ingresso ai cani”.
Aragonesi                                31.Inutile, vuoto                         I due cani si guardano,
40.La moglie di Scipione Pignatelli      32.Sono donne molto belle                 poi uno dice all’altro:
42.Il sonno dei piccoli                  33.Antilope africana                      -Senti, mica siamo
44.Il do di Guido D’Orezzo               34.Sono dispari in neve                   obbligati a
45.Si gonfia in caso di urto             35.Sacchi di pelle                        saper leggere?-
46.Eroe greco figlio di Anchise          36.Compagni di Frate Angelo
49.Primo debutto in scena                Peluso
51.La prima donna                        37.American International Group
52.Miniera a cielo aperto                38.La nota dopo il SOL
53.Stradine strette e secondarie         39.Congiunzione avversativa
54.Nome di donna                         40.Ballano con il cavaliere
                                         41.Fiume Siberiano
VERTICALE                                43.Cantava “Ma che freddo fa”
1.Articolo determinativo                 47.Gavitello per barche
3.L’edificio religioso sorto nel 1613    48.La nostra provincia
4.Si grida saltando                      49.Seconda e quarta di veglia
5.Macchioline nere sulla pelle           50.Preposizione semplice
                                                                                                                    Soluzione

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                                                         IL CONVENTO FRANCESCANO
                                                                                               Una visita da non perdere
Seduti nel piccolo e riparato emiciclo abbiamo davanti            Chiesa di San Gennaro (pellegrinaggi che le popolazio-
ai nostri occhi un edificio unico per la sua struttura e la       ni dei suddetti comuni erano solite effettuare nei secoli
sua storia: il Convento Francescano e l’annessa Chiesa            passati, per ringraziare San Gennaro per la protezione
di San Gennaro. Il complesso sorge nel cuore del paese            dal fuoco del Vesuvio); dinanzi a noi sorge maestoso il
di San Gennaro Vesuviano, a pochi passi dalla casa                portale di ingresso alla chiesa.
comunale e di fronte al grande slargo che un tempo                Un portale, oggi pitturato di nero, la cui manifattura di
ospitava la Fiera. È una struttura unica, di grande               epoca rinascimentale è ben più antica di quella della
importanza storica, attraverso la quale poter compiere            Chiesa e del Convento, forse appartenente alla Caval-
un vero e proprio viaggio indietro nel tempo, per scopri-         lerizza Aragonese.
re quello che il nostro territorio ha, nei secoli, fatto e        Varcata la soglia di ingresso, ed entrati in chiesa, ci
contato sulla scena locale.                                       ritroviamo davanti un’unica grande navata centrale sulla
Lasciandoci catturare dalla facciata della Chiesa annes-          cui sinistra ritroviamo tre altari, uno dedicato a San
sa al convento l’attenzione ricade senza indugio sulla            Gennaro che accoglie e saluta i fedeli, il secondo a
parte centrale della stessa, all’interno della quale è pos-       Sant’Alessio (la cui effige è oggi sostituita da un grande
sibile riconoscere dei resti di epoca romana.                     crocifisso); e per finire l’altare dedicato a Santa Filome-
Resti romani che, nell’anno 1000, furono inglobati nella          na; invece sulla destra sorgono tre cappelle dedicate, a
cappella di “Sant Januarius in Silvis”. Essa molti secoli         loro volta, a Sant’Antonio, a San Francesco e alla
dopo, precisamente nel 1613, fu indicata dal munifico             Madonna del Carmine. Da quest’ultima cappella è pos-
Marchese Scipione Pignatelli quale struttura sulla quale          sibile accedere ad una quarta cappella oggi dedicata al
edificare l’attuale Convento e la Chiesa.                         culto della madonna di Lourdes, ma che in passato era
                                                                  stato luogo di incontro per la Congrega degli offerenti
                                                                  del paese.
                                                                  Al termine della navata sorge l’imponente altare mag-
                                                                  giore in stile barocco, realizzato in marmi policromi e
                                                                  alle cui spalle, dove in passato era collocato un antico
                                                                  coro ligneo del ‘700, è oggi possibile ammirare una
                                                                  statua raffigurante l’Immacolata francescana nell’atto di
                                                                  uccidere, con l’ausilio di una lancia, il maligno in sem-
                                                                  bianze di serpente.
                                                                  L’Immacolata è poi affiancata dalle due pregevoli statue
                                                                  di Sant’Aniello e di Santa Lucia.
                                                                  Lasciando l’altare maggiore attraverso la piccola portici-
                                                                  na sulla sinistra entriamo nella grande Sagrestia. La
                                                                  sala, un tempo riccamente ammobiliata, è ad oggi prati-
                                                                  camente disadorna, eccezione fatta per un pregevole
                                                                  lavabo in marmo decorato con quelle che un tempo
L’ingresso alla Chiesa è posto a un metro e più sotto il          erano state le maioliche del pavimento della Chiesa.
livello della strada a causa degli esiti della violenta           Uscendo anche dalla Sagrestia si raggiunge, infine, il
eruzione del Vesuvio del 1631. In quella circostanza,             grande chiostro quadrangolare, fulcro della vita conven-
infatti, il giovane Convento, ad appena diciotto anni             tuale, nonchè luogo prediletto dai frati per pregare e
dalla sua costruzione, si ritrovò con l’ingresso ostruito         passeggiare, godendo delle innumerevoli pitture tra le
da materiali piroclastici e di dilavamento che richiesero         quali degna di segnalazione è quella che ritrae San
la realizzazione del piccolo emiciclo d’ingresso per ripri-       Domenico e San Francesco stretti in un fraterno
stinarne la funzione.                                             abbraccio, la cui vista doveva suscitare nell’animo degli
Nel pronao sormontato da tre archi a tutto sesto, è               osservatori i sentimenti del rispetto e della tolleranza.
doveroso notare come l’arco centrale si erga proprio sui
resti romani, antiche colonne, scalfite a forma quadrata.                                              Christian Battaglia
Varcata la soglia del pronao, alle due estremità è possi-                                            Domenico De Martino
bile ammirare due quadri che ricordano rispettivamente
i pellegrinaggi degli Ottavianesi e dei Sarnesi alla

San Gennaro Vesuviano tra ieri ed oggi                        9
LA DS STEFANIA LEO A COLLOQUIO CON LA REDAZIONE
RI-CREAZIONE - La Gazzetta Scolastica                                                         www.iccozzolinodavino.edu.it
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prendere la carriera da Dirigente Scolastica. Il suo intento
è «dare il meglio di sé alla scuola, rendendola amorevole
                                                                      SAN GENNARO VESUVIANO
come una casa, che accoglie tutti e in cui tutti si sentono a           TERRA DI ACCOGLIENZA
loro agio». Il suo scopo è di «proporre un’offerta formativa                         L’immigrazione in terra Sangennarese
di alta qualità e di grande varietà per soddisfare le esigen-
                                                                     Negli anni che precedettero la nascita giuridica del
ze di tutte le famiglie e i bisogni formativi degli allievi».
                                                                     Comune di San Gennaro Vesuviano, il borgo
Proprio per mirare a questo obiettivo di lavoro, negli ultimi
                                                                     Sangennarese, per via della laboriosità dei monaci del
due anni grande attenzione ed impegno sono stati dedica-
                                                                     Convento e delle fiorenti attività economiche connesse
ti: «al potenziamento e allo studio delle lingue straniere;
                                                                     alla Fiera di settembre, aveva nei secoli attirato nelle sue
all’accrescimento delle competenze musicali, con percorsi
                                                                     terre un massiccio flusso migratorio.
sperimentali anche nelle classi IV e V della primaria; ad
una maggiore, continua ed organica formazione del corpo
                                                                     Grandi gruppi familiari, commercianti e artigiani
docente; ed in generale al rafforzamento di tutta l’offerta
                                                                     provenienti tanto dai paesi confinanti (Somma Vesuviana,
formativa scolastica ed extrascolastica, con il reperimento
                                                                     Palma), quanto da alcuni comuni a nord di Napoli (Marano
di nuovi fondi ministeriali e alla riconferma di vecchi stan-
                                                                     di Napoli, Giugliano in Campania, Afragola); e del Sud
ziamenti, per lo sviluppo di progetti PON e per le attività
                                                                     Italia (da Ascoli Satriano nelle Puglie e dalle Calabrie),
delle altre annualità di Scuola Viva».
                                                                     attratti dalle favorevoli condizioni economiche e climatiche
Tutti i progetti proposti in questo anno scolastico sono stati
                                                                     del borgo, decisero di stabilirsi nel nostro territorio
per noi alunni motivo di soddisfazione per i tanti premi e
                                                                     determinando con il tempo un massiccio aumento della
per i numerosi riconoscimenti ricevuti in molte occasioni,
                                                                     popolazione.
dove abbiamo potuto esprimere il nostro livello qualitativo,
ma anche e soprattutto colto una valida opportunità di
                                                                     Un aumento della popolazione che comportò, ovviamente,
crescita personale.
                                                                     anche una fusione di culture di tradizioni e di lingue
Una crescita che, come sottolinea la Dirigente, «è avvenu-
                                                                     diverse che si unirono in un nuovo ed unico corpo sociale,
ta attraverso le attività laboratoriali, sportive e musicali
                                                                     quello Sangennarese appunto.
proposte. Attività che hanno determinato per tutti i parteci-
                                                                     Con origini così pluralistiche non sorprende come ancora
panti sia un aumento del loro bagaglio di conoscenze in
                                                                     oggi il nostro territorio sia ancora un luogo attraente nel
ambito tecnologico, creativo, linguistico, musicale e sporti-
                                                                     quale un numero sempre maggiore di stranieri decide di
vo, che una consapevole assimilazione di tutti i valori
                                                                     stabilirsi.
fondamentali per il vivere civile; come l’inclusione, la lega-
                                                                     Leggendo gli ultimi dati Istat (rilevamento al 31 dicembre
lità, il rispetto, il confronto garbato e costruttivo con il pros-
                                                                     2017) scopriamo, infatti, che la popolazione totale
simo. Insomma tutti i valori che determinano la crescita
                                                                     straniera residente nel nostro territorio è di 1220 individui.
personale globale del cittadino consapevole».
Un lavoro lungo e complesso per il quale la nostra preside
                                                                     Persone provenienti da tutto il mondo, per lo più uomini
non nasconde la fatica e la complessità organizzativa. Per
                                                                     (769 uomini / 424 donne), e in maggioranza provenienti
esso è indispensabile l’aiuto offerto «da quella rete di rela-
                                                                     dal Bangladesh (638 persone) e dall’Ucraina (239
zioni fondata sul continuo e non sempre facile dialogo con
                                                                     persone).
tutto il corpo docente, con gli studenti, con le loro famiglie
                                                                     Una presenza straniera a San Gennaro accettata oggi
e con le istituzioni locali»; aiuto che ha consentito, anche
                                                                     come in passato, in continuità con lo stile accogliente e
quando le situazioni diventavano difficili, di risolvere positi-
                                                                     aperto con cui sin dalle loro origini i Sangennaresi hanno
vamente ogni difficoltà. Infatti dopo il breve periodo di
                                                                     accolto e accettato commercianti e famiglie provenienti da
difficoltà, vissuto a inizio anno, a causa dell’inagibilità di
                                                                     vari territori della penisola italiana.
alcuni padiglioni scolastici, si è lavorato con tutti per elimi-
nare il disagio del doppio turno; anche tutte le altre que-
                                                                     Una pacifica convivenza che, ci auguriamo, possa negli
stioni possono trovare soluzione con il concorso di tutti per
                                                                     anni divenire sempre più basata sullo scambio e
il bene della Scuola e della Società.
                                                                     l’arricchimento reciproco; nella piena consapevolezza che
Nel salutarci, oltre ad augurarci un grande in bocca al lupo
                                                                     il fenomeno delle migrazioni nella sua complessità ci
per l’imminente uscita della nostra Gazzetta Scolastica,
                                                                     porterà sempre più ad affrontare le sfide dell’inclusione.
che arriva alle stampe dopo il successo del numero Zero
pubblicato alla fine dello scorso anno scolastico, la nostra
                                                                                                               Giuseppina Parisi
preside ci ha detto che anche quando si è soddisfatti dei
                                                                                                              Pietro Spampanato
risultati ottenuti bisogna impegnarsi tanto per raggiungere
mete sempre più ambite.
                                                  La Redazione

San Gennaro Vesuviano tra ieri ed oggi                           10
RI-CREAZIONE - La Gazzetta Scolastica                                              www.iccozzolinodavino.edu.it

                            ALMANACCO IC “B.COZZOLINO - L.D’AVINO”
                                                                                       anno scolastico 2018 - 2019
MANIFESTAZIONI                          Seminario sulla “Cultura della           Giornata di sensibilizzazione
Concerto di Natale (II Ed.)             legalità in alternativa alla             sull’Autismo
L’orchestra composta dagli alunni       devianza minorile”                       Martedì 2 aprile 2019 si è realizza-
della Secondaria di primo grado         Interessantissimo quanto mai             ta una sentita e grande partecipa-
ad indirizzo musicale si è esibita il   attuale seminario sul tema della         zione di tutti gli alunni della nostra
19 dicembre 2018 presso la              legalità che ha visto anche la           scuola alle attività di sensibilizza-
Chiesa di S. Gioacchino e Anna          messa in scena di uno spettacolo         zione proposte sul tema dell’auti-
                                        recitato dagli alunni del nostro         smo.
                                        istituto, introdotti sul palco dalla
                                        presentazione dell’allievo Giovan-
                                        ni Miranda.

Giornata della Memoria
L’8 Febbraio 2019 in collaborazio-
ne con il Comitato Genitori Onlus                                                Scuola in Rete- “L’altro siamo
                                        Maratonina della Solidarietà             noi”. RE…AGIRE
di S. Gennaro Ves.no e l’Associ-
                                        Domenica 10 marzo 2019 si è              Lunedì 20 maggio incontro presso
azione “Pina Di Dona” Fondo di
                                        svolta la 18° edizione della “Mara-      l’auditorium di Ottaviano in conti-
Cultura Educativa di Villa Literno,
                                        tonina della Solidarietà – Più           nuità con il percorso di sensibiliz-
gli alunni del nostro IC hanno
                                        Sport, meno droga”. 10 km di             zazione sul tema della legalità.
attivamente partecipato al I Con-
                                        percorso attraverso le strade di S.      Nel corso della manifestazione i
vegno per la Shoah. Un convegno
                                                             G e n n a r o       ragazzi dell’IC hanno letto alla
a dir poco emozionate, fondamen-
                                                             Ves.no      per     platea i loro elaborati a caratteristi-
tale per “Conoscere…e non
                                                            ricordare       i    ca epistolare; lettere al giornalista
dimenticare”.
                                                            valori     della     Giancarlo Siani.
                                                            legalità e dare
                                                            un        primo
                                                            saluto di ben-
                                                            venuto      alla
                                                                                         SCUOLE IN RETE - “L’ALTRO SIAMO NOI”
                                                            primavera.
                                                                                             RE … AGIRE
                                        Giornata di Primavera
Giornata in Prefettura
                                        Un gioioso benvenuto alla Prima-
Giovedì 14 marzo 2019 “Giornata
                                        vera è stato dato da tutti gli allievi
in Prefettura” per un nutrito gruppo
                                        dell’IC Cozzolino-D’Avino; gli
di allievi della secondaria di primo
                                        alunni si sono impegnati nella
grado. Giornata trascorsa a com-
                                        piantumazione di piccoli alberelli e
prendere le implicazioni tra Istitu-
                                        di piante da fiore nelle aree verdi
zioni e Media con un importante e
                                        dell’Istituto.
doveroso focus sul tema del
Cyberbullismo.

San Gennaro Vesuviano tra ieri ed oggi                   11
RI-CREAZIONE - La Gazzetta Scolastica                                             www.iccozzolinodavino.edu.it

Europa in Canto                           ra del 14 maggio 2019:                ROTARY CLUB
Per la prima volta 13 classi terze,       1°Premio, categoria Orchestra,        OTTAVIANO
quarte e quinte della Primaria            classe I.                             Menzione di Merito per Maria
hanno vissuto l’emozione del              2°Premio, categoria Orchestra,        Rosaria Visone II E Secondaria,
palcoscenico del Teatro San Carlo         classe II III.                        per un elaborato sui diritti umani.
cantando una delle opere più cele-        1°Premio, categoria Ensemble e
bri di Puccini: la Turandot.              Musica da Camera.
                                          1°Premio,      categoria Solisti
                                          classe di pianoforte.
                                          2°/3°Premio, categoria Solisti
                                          classe di pianoforte.
                                          1°Premio, Scuola Primaria-Clas-
                                          si quarte, flauto dolce.

                                                                                INCLUSION BASKET 2°ed.
Festeggiamo la Primavera                                                        Progetto didattico promosso dalla
Progetto dedicato alla tutela                                                   Federazione Italiana Pallacane-
ambientale rivolto ai piccoli alunni                                            stro le Scuole Primarie del territo-
della Primaria e dell’Infanzia.                                                 rio nazionale. Primo posto regio-
Attraverso la promozione della                                                  nale per gli alunni della II A Prima-
raccolta differenziata e la realizza-     Incrociamo le dita in attesa dei      ria capoluogo.
zione di laboratori creativi per il       risultati del concorso Casalnuovo
riciclo di diversi materiali gli alunni   IC A. Moro del 24 maggio 2019 per
sono stati avvicinati alle buone          le categoria:
pratiche per la salvaguardia del          Orchestra classi I-II e III.
pianeta Terra.                            Ensemble classi II e III.
“Noi ricicliamo perchè amiamo la
                                          PREMIO CIMITILE
terra”
                                          Terza classificata La Marca Maria
                                          Laura II A Secondaria, premiata
                                          con la “Borsa di Studio – Lettura e
                                                                                Scuola Viva “Uniti per non
                                          Scrittura Creativa” La Fiaba più      disperderci”, III annualità
                                          bella-il racconto più bello.          Più di 120 alunni della Secondaria
                                                                                di primo grado hanno, con grande
                                                                                entusiasmo, partecipato ai sei
                                                                                moduli messi in campo durante la
                                                                                III annualità di “Uniti per non
                                                                                disperderci”: Robotica; Laborato-
                                                                                rio di Informatica; San Gennaro
                                                                                Vesuviano tra ieri e oggi – Gazzet-
                                                                                ta Scolastica; Laboratorio di Spa-
                                          OLIMPIADI DI MATEMATICA               gnolo; Canto e Musica; Judo.
PREMI                                                                           PON
                                          Primo premio a Rocco Nunziata III
                                          E Secondaria. Il nostro asso della    Numerosi sono stati i Pon offerti a
                                          matematica vola a Palermpo per la     tutti gli alunni dell’IC attraverso i
                                                                                quali sono state arricchite le com-
                                          sua quarta partecipazione alle        petenze dei partecipanti.
                                          finali nazionali.
                                                                                Un meritatissimo applauso a noi
                                                                                allieve e allievi della Scuola: IC
                                                                                Cozzolino-D’Avino e un ringrazia-
Premi Musicali
Un anno speciale e ricco di merita-                                             mento speciale a tutto il corpo
tissimi riconoscimenti sta per chiu-                                            docenti che con il suo quotidiano
dersi per tutti gli alunni del Corso                                            impegno ha reso possibile così
Musicale che hanno conseguito:                                                  tante soddisfazioni.
Concorso Musicale Enzo Bonagu-                                                  Ad maiora!!!

San Gennaro Vesuviano tra ieri ed oggi                    12
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