La cucina molecolare - Liceo Gregorio Ricci Curbastro, Lugo Classe 4 A Indirizzo Scienze Umane - Insegnante Fogli Elisa
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Liceo Gregorio Ricci Curbastro, Lugo Classe 4°A Indirizzo Scienze Umane La cucina molecolare Insegnante Studente Fogli Elisa Miserocchi Vittoria Anno scolastico 2014-2015
Introduzione La gastronomia molecolare è una disciplina scientifica che studia le trasformazioni che avvengono negli alimenti durante la loro preparazione. Tale scienza si sviluppò sul finire degli anni ottanta principalmente presso l'INRA e presso il Collège de France di Parigi ad opera di Hervé This e di Pierre-Gilles de Gennes. In Italia lo studioso di maggior spicco è Davide Cassi del Dipartimento di Fisica dell'Università di Parma. Nel 2003 assieme al cuoco Ettore Bocchia ha redatto il manifesto della cucina molecolare italiana, di seguito descritto, [1] che tende a preservare i sapori tradizionali italiani. La nascita ufficiale è comunque da stabilirsi nel 1990 a seguito del primo Atelier Internazionale di Gastronomia Molecolare tenutosi ad Erice in Sicilia dove si tenne anche il convegno internazionale di scienza e gastronomia. L'incontro si doveva chiamare “Scienza e Gastronomia”ma, nel 1992, il direttore del centro di Erice chiese di trasformarlo in qualcosa di più consono al tempo e così si utilizzò l'aggettivo 'molecolare'. A livello internazionale, importanti contributi alla gastronomia molecolare sono dovuti allo chef spagnolo Ferran Adrià. particolarmente noto per essere lo chef del ristorante El Bulli a Roses sulla Costa Brava; iniziò la sua carriera nel 1980 quando lo chef dell'hotel gli ha insegnato la preparazione di alcuni piatti catalani. Nel 1984, all'età di 22 anni, si è unito allo staff dell'allora sconosciuto El Bulli, di cui diciotto mesi dopo è diventato lo chef. L'obiettivo di Adrià è quello di creare un inaspettato contrasto di sapori, temperature e colori. Come dice lui: « Il cliente ideale non viene a El Bulli per mangiare, ma per provare un'esperienza». La gastronomia molecolare si occupa dello studio della gastronomia con un approccio prevalentemente scientifico e sperimentale, ed in particolare della cucina e della manipolazione degli alimenti dal punto di vista chimico e fisico. In ambito applicativo, i principi riguardanti la gastronomia molecolare hanno portato all'invenzione e sperimentazione di nuove modalità di preparazione: il congelamento attraverso l'azoto liquido, l'uso alimentare del tabacco, la "frittura" nello zucchero, l'uso del vuoto spinto per la preparazione di mousse e meringhe e, spesso, la mancanza dell'uso della fiamma per cucinare i prodotti. La cucina molecolare quindi è un insieme, di nuove tecniche che derivano dall'applicazione alla cucina di conoscenze scientifiche e anche estranee al mondo del cibo.[1] Il manifesto della cucina molecolare italiana: 1. Ogni novità deve ampliare, non distruggere, la tradizione gastronomica italiana; 2. Le nuove tecniche e i nuovi piatti devono valorizzare gli ingredienti naturali e le materie prime di qualità; 3. Sarà una cucina attenta ai valori nutrizionali e al benessere di chi mangia, non solo agli aspetti estetici e organolettici; 4. Realizzerà i suoi scopi creando nuove testure di ingredienti scelti in base ai criteri sopra enunciati. Creerà le nuove testure studiando le proprietà fisiche e chimiche degli ingredienti e progettando, a partire da queste, nuove architetture microscopiche. [2] Polemiche sulla cucina molecolare Nel 2009, in Francia uscì un libro intitolato “No quiero volver al restaurante” scritto da Jorg Zipprick, giornalista enogastronomico. Il libro è un'accusa alla cucina molecolare e a Ferran Adrià in quanto l'autore ritiene che tutti i processi e le tecniche di manipolazione sono frutto di ricerche di industrie chimiche. A far da mediatore fra cuochi e industrie sarebbe stata la Inicon, un Istituto di ricerca dell’Unione Europea pagato con fondi pubblici, parte di questi fondi sarebbero finiti direttamente nelle tasche degli interessati. L'accusa secondo cui la cucina molecolare non è un’invenzione di Adrià, secondo Zipprick, verrebbe direttamente dal Direttore dell’Inicon che dice: «Intere carriere sono state costruite sull’immagine degli chef scienziati» mentre le loro innovazioni «vengono da industrie chimiche come la TTZ di Bremerhaven (Germania)».
Ricordiamo che la Cucina molecolare teorizza un approccio di tipo scientifico alla gastronomia, applicando tecniche e processi che mai si erano visti in cucina e sopratutto facendo un largo uso di gelatine, schiume,additivi ed altre sostanze chimiche. [3] L'obbiettivo degli esperimenti di seguito analizzati è quello di preparare una serie di pietanze della cucina molecolare. Materiali e metodi Il burro Il burro è un emulsione di minuscole goccioline d'acqua disperse nel grasso. Le goccioline vengono tenute in sospensione dalle sostanze emulsionanti che cercano di impedire che acqua e grassi si separino. Il burro deve contenere almeno l'80% di grassi e al massimo il 16% d'acqua. Dopo la separazione la crema viene di solito pastorizzata ovvero riscaldata per un certo periodo sufficiente per distruggere eventuali problemi e ridurre in generale il numero di microrganismi. La pastorizzazione ha anche lo scopo di disattivare gli enzimi naturalmente presenti come la lipasi, che porterebbero all’irrancidimento dei grassi, di eliminare parzialmente degli odori indesiderati e di liquefare i globuli di grasso. E’ ormai molto raro trovare del burro preparato a partire da panna non pastorizzata, a causa delle norme igieniche imposte nella produzione moderna. Tuttavia è possibile produrre burro senza pastorizzare la crema. Per fare il burro si usano: • panna (10/15 ml) • falcon (provetta da 50 ml) • biglia di vetro che aiuta a rompere le gocce di grasso e quindi a formare il burro • piatto di carta Sono stati inseriti dentro alla falcon 10/15 ml di panna e poi una biglia di vetro; si è chiusa la provetta con il rispettivo tappo e poi si è agitata fortemente in modo da permettere alla biglia di separare i globuli di grasso per formare appunto il burro. Si è aperta la provetta e si è rovesciato il suo contenuto in un piattino per verificare ciò che era accaduto. Gelatina di Agar L'agarosio è uno zucchero giapponese che sciolto in acqua si solidifica perché le sue molecole si aggregano. Si forma un miscuglio eterogeneo o sospensione. L'agar è un gelificante di origine vegetale in quanto viene estratto dalle alghe rosse. Fu introdotto in Europa nel 1859 da Payen come terreno di coltura batterica. Il gel che si viene a formare con l'agar è termoreversibile ovvero si scioglie se viene scaldato ma è anche possibile ricongelarlo per raffreddamento. Non ha bisogno della presenza di zucchero per gelificare e questo permette inoltre di formare alimenti a basso contenuto di zucchero; non ha sapore e non interferisce con il gusto degli alimenti che si desidera gelificare. Per questo esperimento sono stati utilizzati: • agarosio (3 g) • acqua (200 ml) • sciroppo • pirottini • microonde • beuta Si è messa nella beuta l'acqua e l'agarosio e la si è scaldata nel microonde, poi si è aggiunto lo sciroppo. Si è versato il contenuto nei pirottini in modo da fargli prendere la forma della gelatina e si è atteso che avvenisse la solidificazione.
Sferificazione (caviale molecolare) Gli alginati sono sali che derivano dalla parete cellulare delle alghe; ne si estrae l'acido alginico che può essere convertito nel suo sale di sodio o di calcio. Le mucillagini preparate con gli alginati solubili sono instabili ad un pH inferiore a 4 e in presenza di ioni di calcio e di metalli pesanti. L'alginato di calcio ultimamente viene usato sotto forma di capsule o di gel per controllare la sintomatologia nella malattia del reflusso gastroesofageo. Gli alginati vengono utilizzati anche per creare gli enzimi immobilizzati; l'immobilizzazione enzimatica viene usata per fornire la resistenza aumentata ai cambiamenti nei termini come pH e temperatura. La sfericazione è una tecnica della gastronomia molecolare resa famosa da Adrià. Sfrutta la reazione dei liquidi miscelati ad alginati bagnati in soluzioni di calcio con l'obbiettivo di creare piccole palline liquide all'interno. La sferificazione è una reazione chimica che avviene per scambio ionico. E' noto che se l'alginato di sodio entra in contatto con un ambiente molto acido si solidifica all'istante come se entra a contatto con il calcio dove avviene uno scambio ionico tra calcio e sodio come vedremo. Sono stati quindi utilizzati: • 2% alginato di sodio • 1,5% cloruro di calcio (CaCl2) • colorante • pipetta pouster • becker • colino Si è messa la soluzione di alginato di sodio e cloruro di calcio all'interno di un becker e i coloranti in altri becker a parte; si è preso il colorante con le pipette pouster in modo da trasferirlo a gocce all'interno della soluzione per verificare cosa accadesse. L'uovo ubriaco L'albume dell'uovo contiene acqua e proteine le quali sono molecole molto complesse immerse nell'acqua e avvolte su se stesse. Quando l'uovo si scalda o quando ci si mette l'alcol etilico, l'uovo stesso trasferisce energia alle molecole che si muovono più velocemente e le proteine si srotolano (si denaturano). Sono stati usati: • un contenitore • un uovo • acqua • una frusta • alcool puro (alcol etilico) Con questo esperimento si vuole dimostrare come è possibile cucinare un uovo senza fiamme o calore. Si mette l'uovo nel contenitore con un po' di alcool e lo si agita osservando le capacità dell'alcool di cuocere senza calore.
Discussione dei risultati Il burro Dopo qualche minuto che si agita fortemente la falcon, si nota che non si sente più il rumore della biglia di vetro che sbatte nella provetta perché la panna piano piano si sta solidificando. Infatti, la panna che prima era liquida, adesso è più densa e ci permette così di arrivare al burro passando prima dalla “panna montata”, come possiamo notare dall'immagine sotto rappresentata. Gelatina di agar Come notiamo dall'immagine, attendendo una mezz'oretta l'agar si gelifica ovvero si forma la gelatina ovviamente colorata dallo sciroppo, che è densa e liscia si potrebbe definire anche viscida mentre è più molle al suo interno. Gelatina estratta dal pirottino Sferificazione Come è possibile osservare man mano che si immettono le gocce di alginato di sodio nel cloruro di calcio, queste si solidificano formando tutta una serie di palline solide all'esterno e più liquide all'interno che permetto di chiamare questo esperimento anche caviale molecolare. Questo esperimento come abbiamo detto avviene per scambio ionico: Alginato di Na + CaCl —> Alginato di Ca + NaCl Uovo ubriaco Come si può osservare se si agita l'uovo immerso nell'alcol puro, l'uovo prenderà la forma e la densità di un uovo cotto anche se non lo si è cotto realmente come possiamo notare dal suo interno ancora totalmente liquido. Notiamo inoltre che in questo modo sarebbe possibile cuocere l'uovo lasciando il tuorlo nella sua forma rotonda a meno che non venga rotto o schiacciato per verificarne l'interno. Conclusioni Volendo osservare come agisce la cucina molecolare si può concludere dicendo che è una scienza molto particolare ma allo stesso tempo interessante nel suo essere in quanto ci permette di assaggiare nuovi cibi simili a quelli di tutti i giorni ma diversi nel sapore e nei colori. E' vero che utilizza meno zuccheri e ingredienti non ottimi al sapore ma è sempre bello e interessante provare alimenti più sani e strani allo stesso tempo come la curiosità dell'uovo ubriaco cotto con l'alcol che probabilmente non sarà ottimo di sapore ma certamente curioso da assaggiare e come svariati altri alimenti sia di primi piatti sia di dolci che vengono creati con nuove tecniche più rapide e in maniera più sana per il nostro organismo. E' anche curioso notare che gli ingredienti utilizzati sono derivanti da vegetali come le alghe per l'alginato e l'agarosio e questo porta a pensare che se al giorno d'oggi non ci fossero le leggi per l'igiene culinaria che obbligano, ad esempio, alla pastorizzazione del latte, potremmo mangiare tranquillamente alcuni di questi alimenti senza disgustarli per il loro sapore. Bibliografia: [1] [2]Ricettemolecolari_LLC.pdf [3]www.leziosa.com/cucina_molecolare.htm
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