L'intervento dello psicologo dello sport sul gruppo-squadra nel calcio a partire da un vertice gruppale
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International Journal of Psychoanalysis and Education, 2016 Vol. VIII, No. 1, 23-46 L’intervento dello psicologo dello sport sul gruppo-squadra nel calcio a partire da un vertice gruppale The intervention of the sport psychologist on the group-team in soccer, starting from the group vertex Maurizio Gasseau1 Alessio Guaramonti2 Riassunto Il gruppo può essere considerato come un insieme dinamico di soggetti che si percepiscono vicende- volmente e che sono più o meno interdipendenti per qualche aspetto. La squadra sportiva può esser de- finita come un piccolo gruppo orientato al compito e alla prestazione, i cui membri sono interdipendenti, vogliono raggiungere un fine condiviso e sviluppano una identità collettiva. Sono contemporaneamente coinvolti nello sforzo fisico individuale teso al raggiungimento di questo fine, consapevoli che la realiz- zazione di quest‟ultimo dipende dalla collaborazione, dall‟interazione e integrazione delle peculiari ca- pacità e caratteristiche di ogni individuo con il resto del gruppo. In questo senso adottare un vertice gruppale in psicologia dello sport è una delle possibili chiavi per spiegare quanto avviene all‟interno di una squadra sportiva, è un modello teorico di osservazione della complessità per costruire un pensiero su quanto accade nel gruppo, nel tentativo di integrare e trovare il senso che sta alla base dell‟intervento. Parole chiave: psicologia dello sport;squadra; psicologia di gruppo; interdipendenza. Abstract The group can be considered as a dynamic set of subjects who mutually perceive each other and who are more or less interdependent on each other for certain aspects. The sports team can be defined as a small group oriented towards the task and the performance. In this, the members are interdependent, they want to reach a shared goal and develop a collective identity. They are both involved in the physi- cal effort towards the achievement of this goal, aware that the realization of this depends on the collabo- ration, the interaction, and the integration of the peculiar capacities and characteristics of every individ- ual with the rest of the group . In this sense, adopting a group vertex in sport psychology is one of the possible keys to understand and to explain what is happening within a team. This is a theoretical model of the observation of complexities, in order to build a thought on what is happening within the group, in an attempt to integrate and to make sense of what is at the basis of the intervention. Key words: sports psychology; team; group psychology; interdependence. 1 Docente di Teorie e Tecniche della dinamica di gruppo, Università della Valle d‟Aosta. (Per la corrispondenza: m.gasseau@univda.it) 2 Università della Valle d‟Aosta 2016 IJPE. Creative Commons Attribution‐NonCommercial‐ShareAlike 4.0 International Public License, as cur- rently displayed at http://creativecommons.org/licenses/by‐nc‐sa/4.0/legalcode (the “CC BY‐ NC‐SA”). The Au- thor acknowledges and agrees that the Publisher is the exclusive “Licensor”, as defined in the CC BY‐NC‐SA, of the Work and that the Publisher may make the Work freely available to all users under the terms of the CC BY‐NC‐SA.
P a g . | 24 Le dinamiche di gruppo nella 7. Persone che trovano lo specifico contesto squadra sportiva interattivo gratificante. 8. Persone che perseguono scopi comuni. Come si parla a una squadra? Cos‟è lo spirito 9. Persone che hanno una comune percezione di gruppo? Come si convincono tanti gioca- della loro identità. tori a remare tutti nella stessa direzione, aiu- 10. Persone che tendono a porsi e ad agire in tandosi l‟un l‟altro? Comunicazione, coesio- modo unitario nei riguardi dell‟ambiente che ne, collaborazione: quale ricetta permette di le circonda. ottenere all‟interno della squadra un sentire Il gruppo può quindi essere considerato co- comune, il “we feeling”1. Il gruppo viene de- me un insieme dinamico di soggetti che si finito da Lewin (1972) come “una totalità di- percepiscono vicendevolmente e che sono namica in cui i membri si trovano in un rap- più o meno interdipendenti per qualche porto di interdipendenza e perseguono un fi- aspetto. La squadra sportiva può esser defini- ne comune”. È qualcosa di più delle somma ta come un piccolo gruppo orientato al com- dei suoi membri e delle loro caratteristiche pito e alla prestazione, i cui membri sono in- personali: è un campo di forze in cui vengo- terdipendenti, vogliono raggiungere un fine no mobilitati processi emotivi e cognitivi dei condiviso e sviluppano una identità colletti- singoli individui e in cui sono presenti siste- va. Sono contemporaneamente coinvolti nel- mi di comunicazione, di ruoli, di regole e va- lo sforzo fisico individuale teso al raggiun- lori, ideologie e culture. Cartwright e Zander, gimento di questo fine, consapevoli che la nell‟edizione del 1968 del volume “Group realizzazione di quest‟ultimo dipende dalla Dynamics”, elencano una serie di caratteri- collaborazione, dall‟interazione e integrazio- stiche-criterio, ciascuna delle quali può esse- ne delle peculiari capacità e caratteristiche di re presente, isolatamente o in associazione ogni individuo con il resto del gruppo. In con altre, in contesti di persone in interazio- queste parole si sente l‟eco di Quaglino ri- ne: un gruppo sarebbe tanto più gruppo spetto alla vita che trascorre transitando da quanto più elevato è il numero di tali caratte- un gruppo all‟altro.2 E questi elementi in- ristiche, rilevato nello specifico contesto, e fluenzano il nostro comportamento, il nostro quanto maggiore risulta l‟intensità di queste. look, il nostro gergo a seconda di chi andre- Riportiamo di seguito, apportando alcune mo a incontrare, a seconda della “cultura del modifiche, questo elenco: gruppo” (Levine & Moreland, 1998) che si 1. Persone che interagiscono frequentemente manifesta come comunanza di pratiche mate- riali, come standardizzazione di modelli e fra loro. abitudini di azione e di espressione (riti, ce- 2. Persone che si definiscono come membri rimoniali, gerghi, uniformi, distintivi ecc.). di uno stesso gruppo. Un esempio dei complessi rituali che prece- 3. Persone definite dagli altri come membri dono l‟inizio della competizione negli sport di uno stesso gruppo. di squadra, conosciuto e ammirato in tutto il 4. Persone che condividono norme su argo- mondo, è il cerimoniale dell‟Haka, la danza menti di interesse comune. Maori che gli “All Blacks”, i giocatori della 5. Persone unite da un sistema di ruoli inter- nazionale neozelandese di rugby, eseguono connessi. prima della partita, ponendosi di fronte agli 6. Persone che si identificano recipro- avversari. Mediante questa pratica i giocatori camente a seguito dell‟assunzione di mo- neozelandesi trasmettono un chiaro messag- delli e ideali simili. 2 “Ci alziamo e siamo parte del nostro gruppo fami- 1 Nell‟accezione gruppoanalitica si parla di “noità” gliare, poi incontriamo il gruppo dei nostri colleghi, come base fondativa per il processo di costruzione del capi, collaboratori, partecipiamo a riunioni, incon- noi, cioè di uno spazio mentale in cui la cultura e il triamo amici, e il tempo che trascorriamo soli lo im- pensiero di gruppo si sostituiscono alla somma di sin- pieghiamo spesso per preparare l‟incontro con gli al- gole individualità. tri” (Quaglino, Casagrande & Castellano, 1992). IJPE 2016, vol. VIII (1) ISSN 2035-4630
25 | P a g . gio di sfida ai membri della squadra avversa- arrivato di sottoporsi ad una nuova acconcia- ria. Questo aspetto è legato a doppio filo an- tura, realizzata dagli altri membri del gruppo che alla simbologia del cerchio in cui la mia sportivo, accettando di essere rasato a zero. squadra si riunisce prima di un incontro, a te- La dimensione rilevante sembra essere la stimoniare la coesione e l‟unità del gruppo, sottolineatura del momento di passaggio, at- che trova, in quel momento, la carica e traverso l‟allontanamento dell‟ambiente pre- l‟incitamento per affrontare gli ostacoli con- cedente (momento preliminare o di separa- cludendo con delle urla di incitamento che zione) e dell‟affidamento agli altri membri hanno il compito di incutere timore e rispetto del gruppo, oltre alla dimostrazione della di- all‟avversario. Questo messaggio è anche te- sponibilità a far parte del gruppo, accettan- stimonianza dell‟avvenuta socializzazione done le regole interne (è un rito liminare, in all‟interno del gruppo, cioè di quel processo cui si accetta di cambiare aspetto per appar- che consente agli individui di acquisire le tenere). Questo rituale rappresenta un tenta- conoscenze, le abilità e le disposizioni che li tivo di avvicinare maggiormente l‟identità rendono in grado di partecipare come mem- del nuovo individuo a quella del gruppo, so- bri del gruppo. La danza degli “All Blacks” è stituendo la potenzialità espressiva e comu- un rituale di gruppo (cerimonia che segna nicativa del look mediante la capigliatura a eventi importanti del gruppo), che fa parte quella che avviene attraverso la divisa della dei costumi comuni e dei modi condivisi di squadra che viene consegnata al nuovo arri- vedere la realtà, espressione comportamenta- vato (avviene un passaggio di identità). Il le di una cultura che include routine (proce- coinvolgimento della dimensione corporea dure quotidiane), resoconti (storie riguardanti nel rito tende a lasciare un segno più profon- i membri del gruppo), gergo (parole e gesti do e a fornire un primo insegnamento di comprensibili solo ai membri del gruppo), e quella che è la cultura che contraddistingue il simboli (oggetti che hanno speciale significa- gruppo, basata sul valore del collettivo piut- to per i membri del gruppo). Quindi i modelli tosto che su quello del singolo giocatore. comuni di azione e di espressione sono da un La vita sociale della squadra sportiva, come lato volti a favorire la nascita e lo sviluppo di quella di ogni gruppo sociale è caratterizzata sentimenti e atteggiamenti positivi verso dalla realtà del cambiamento, un perenne l‟ingroup e dall‟altro lato a rendere manifesta movimento di entrate ed uscite, separazioni, la presenza di questo senso di appartenenza e aggregazioni, che riguardano sia l‟individuo, quindi l‟esistenza del gruppo. L‟avere qual- nelle sue molteplici appartenenze ai gruppi, che cosa di comune, anche sul piano mera- nei suoi status e ruoli sociali, sia i gruppi di mente esteriore, favorisce infatti cui la società si compone, anche in ambito l‟identificazione reciproca tra i membri, con sportivo. Per quanto riguarda il tema dello demarcazione dagli altri gruppi e segna il sviluppo del gruppo vari autori hanno propo- momento di ingresso nel gruppo sportivo di sto diversi modelli: al fine di analizzare i un nuovo giocatore. passaggi attraverso cui avviene la trasforma- I riti di passaggio sono stati definiti da Van zione di un collettivo di individui in squadra, Gennep (1909) - che distingue riti prelimina- riprendo quello a 5 stadi proposto, sulla base ri, liminari, postliminari - come meccanismi di un‟ampia e aggiornata rassegna della lette- cerimoniali che hanno la funzione di guidare, ratura, da Tuckman e Jensen (1977). Il tempo controllare e regolamentare i cambiamenti di necessario al passaggio da uno stadio ad un ogni tipo degli individui e dei gruppi di cui altro è vario; i diversi stadi non sono tappe fanno parte. Questi riti hanno inoltre la fun- obbligate, talvolta uno o più di essi possono zione di mantenimento e rafforzamento della essere saltati. coesione interna del gruppo, che partecipa Formazione (Forming): nella fase ini- collettivamente al cerimoniale di ingresso. ziale i membri familiarizzano, studiano Un esempio è il forte simbolismo vigente in punti di forza e debolezze reciproche, ve- alcuni gruppi sportivi che richiede al nuovo rificano se sono parte del gruppo, identi- IJPE 2016, vol. VIII (1) ISSN 2035-4630
P a g . | 26 ficano il loro ruolo, comparano tarsi per gli sforzi, i miglioramenti e la l‟attenzione che il coach dedica a ciascu- qualità della performance; no di loro; il gruppo individua i compiti. Prestazione (Performing): i membri Ad esempio gli atleti confrontano la incanalano tutti gli sforzi per l‟obiettivo quantità di minuti in cui sono utilizzati principale: il successo del team, ricorro- nelle partite, o durante i primi allenamen- no al problem solving come processo di ti di una stagione gli atleti entrano in gruppo, si aiutano reciprocamente, si modo significativo in competizione per consolida l‟interazione e la cooperazione, occupare un ruolo da titolare. Questo volte al conseguimento degli obiettivi processo determina lo sviluppo di una comuni; il gruppo è orientato alla struttura definita, che in base alle posi- performance. Fattori rilevanti: creare un zioni dei singoli membri influisce sulle clima di collaborazione, eliminare la relazioni interpersonali. Fattori competizione e l‟aggressività verso i rilevanti: la strategia di gioco deve coin- compagni; volgere tutti, è importante ciò che accada Aggiornamento (Adjourning): i mem- fin dal primo allenamento, o da prima bri diminuiscono i contatti tra loro, si ri- ancora se possibile. Gli allenatori e le al- duce il senso di dipendenza reciproco, tre figure dello staff devono incoraggiare avvertono di aver raggiunto l‟obiettivo la conoscenza tra i membri e comune, sono consapevoli che il compito un‟identificazione con la squadra, per fa- del gruppo è finito. Questo momento vorire relazioni positive tra gli atleti; sembra ripetersi ciclicamente nella realtà Conflitto (Storming): i membri attuano sportiva, alla fine della stagione, quando atteggiamenti di resistenza al leader, ri- si rivedono programmi societari e indivi- fiutano il controllo da parte del gruppo, duali per ridefinire il gruppo per la sta- sono in conflitto con le richieste poste; gione successiva. Possono prefigurarsi l‟emotività può portare a manifestazioni dei tentativi di mantenere il gruppo (ad- di ostilità e a conflitti, ad esempio con liti journing ottimistico) o la ricerca di solu- e discussioni tra atleti che si contendono zioni esterne (adjourning pessimistico). un posto in squadra. Gli aspetti emozio- Lo sport di squadra dipende dall‟interazione nali entrano in gioco nel trovare e dall‟integrazione tra i singoli componenti l‟equilibrio tra i bisogni del singolo e del della squadra, per questo lo psicologo dello gruppo; il gruppo comincia a fissare le sport non può trascurare l‟individualità di prime regole di squadra. Fattori ciascun componente, ma deve sapere che “il rilevanti: il coach deve attuare un tipo di tutto è più della somma delle parti”, ponendo comunicazione aperta, lo stress deve es- l‟attenzione sulla struttura relazionale che si sere ridotto per ridurre l‟ostilità e evitare sviluppa nel gruppo e si modifica che questa agitazione cresca a tal punto nell‟interazione con l‟ambiente circostante, a da pregiudicare le interazioni di squadra; seconda della fase che il gruppo stesso si Normativo (Norming): i membri sosti- trova ad attraversare. tuiscono l‟ostilità con cooperazione e so- In questo senso il gruppo emerge come una lidarietà, elaborano uno spiccato senso di configurazione (cognitiva, affettiva, relazio- umiltà, si registra un aumento nale) dal legame dinamico di una pluralità dell‟interdipendenza e un rafforzamento fondante se stessa, contemporaneamente, della coesione, i giocatori lavorano in- come organizzazione mentale (sentimento di sieme e costituiscono una squadra unita. appartenenza, vissuto) e come reticolo di re- Gli atleti nutrono un profondo senso di lazioni (terreno comune da cui il gruppo vie- rispetto per gli altri, avvertono la stabilità ne generato), che Foulkes definì matrice3. dei reciproci ruoli e la negoziazione di regole; il gruppo lavora per un obiettivo 3 In “Analisi terapeutica di gruppo” Foulkes definì la comune. Fattori rilevanti: complimen- matrice come “l‟ipotetica trama di comunicazione e relazioni in un dato gruppo (unità psicologica di ba- IJPE 2016, vol. VIII (1) ISSN 2035-4630
27 | P a g . Proviamo a utilizzare le parole dell‟autore le dalla Gestalt della totalità del soggetto alla inglese per definire alcuni dei concetti da lui Gestalt del gruppo-come-un-tutto5. introdotti e vediamo in che modo questo può Queste parole dell‟autore inglese sono sem- essere utile per chi si occupa di gruppi spor- pre rivolte al conduttore, ma potrebbero be- tivi. nissimo trovarsi in un manuale, o essere pro- Il fondamento della gruppoanalisi, enunciato nunciate in un corso per allenatori: “[...] Do- da Foulkes, è il riconoscimento della natura vrebbe capire di che cosa ha bisogno il grup- profondamente sociale della personalità po in ogni dato momento: incoraggiamento, umana. I processi psicologici interattivi che rassicurazione o stimolo, fermezza o incita- hanno luogo in un gruppo coinvolgono gli mento.” (Foulkes, 1948: p.140). Formulato individui in modi diversi.4 da Marcello Lippi, nel corso di un‟intervista, La relazione individuo-gruppo può essere il medesimo pensiero è tradotto così: “Ogni descritta con il concetto gestaltico di figura- allenatore ha le sue caratteristiche, ma tra i sfondo: ciascuno può essere la figura sullo suoi compiti c‟è anche quello di essere un sfondo dell‟altro, e questo dipende dalla po- po‟ psicologo. Leggere le situazioni, agire di sizione dell‟osservatore. Il campo totale vie- conseguenza. Penso all‟intervallo tra i due ne paragonato a un puzzle tridimensionale e tempi: stai perdendo, la squadra gioca male l‟individuo a una tessera di questo. Il gruppo ed è sfiduciata. Il mister deve capire se è ne- e l‟individuo sono fondamentalmente indivi- cessario arrabbiarsi, magari per suscitare una sibili, eppure nello stesso tempo in interazio- reazione forte, oppure usare toni pacati, per- ne reciproca: ciascuno agisce da contenitore ché si rende conto che la squadra sta già degli e per gli aspetti dell‟altro. Gli individui dando il massimo, e allora alzare la voce sa- personificano aspetti del gruppo, e il gruppo, rebbe soltanto controproducente” (Salvetti, o aspetti di questo, può contenere parti di 2008). ciascun individuo, come in un “ologramma” In entrambi i casi il gruppo è considerato (Zinkin, 1987). Con questo cambio di pro- come un‟entità in se stessa, una matrice co- spettiva l‟individuo e il contesto sociale che mune all‟interno della quale si sviluppano lo definisce non risultano separati, come dati tutte le relazioni.6 Quindi il gruppo-come-un- primari a partire dai quali studiare l‟altro, ma sono biunivocamente collegati in modo ine- 5 stricabile. La dinamica individuo-gruppo va “L‟organismo sano funziona come un tutto e può es- sere descritto come un sistema in equilibrio dinamico vista in continua alternanza, in termini di fi- [...], deve continuamente adattarsi, [...] agisce come se gura-sfondo, e va collegata al processo grup- conoscesse il suo scopo e avesse la possibilità di sce- pale inteso come rete relazionale (matrice gliere i mezzi con cui raggiungere questo scopo. [...] dinamica) e ai processi transpersonali del Per prendere in considerazione questi fattori insieme gruppo. In un certo modo possiamo afferma- [...] parliamo di “situazione totale”. Questo concetto è presente fin dal primo libro di Foulkes in cui scrive: re che Foulkes ha avuto una felice intuizione, “[...] Il conduttore osserva e tratta sempre il gruppo- come Kekulé nel caso dell‟anello benzenico, come-un-tutto. Non è un modo di dire, il gruppo è un quando ha realizzato un passaggio concettua- organismo vivente, distinto dagli individui che lo compongono. Ha umori e reazioni, uno spirito, un‟atmosfera, un clima [...]. Si può dedurre il clima dominante chiedendosi: Che cosa può o non può asso- se), una trama di interrelazioni intrapsichiche, inter- lutamente accadere in questo gruppo? A che cosa si personali e transpersonali all‟interno della quale potrebbe dare voce? Può prendere distanza dal gruppo l‟individuo (unità biologica) è un punto nodale. È lo chiedendosi: Cosa potrei dire in questa situazione o sfondo comune condiviso che determina in ultima cosa potrebbe non essere detto? È con il gruppo- analisi il significato e l‟importanza di tutti gli eventi e come-un-tutto che il conduttore è principalmente in su cui poggiano tutte le comunicazioni e interpreta- contatto ed egli esperisce i singoli membri all‟interno zioni, verbali e non verbali” (Foulkes, 1964: p. 292). del setting.” (Foulkes, 1948: p.140). 4 6 “Così come la mente dell‟individuo è un complesso Come sosteneva Foulkes “è assiomatico che qualsia- di processi interattivi (matrice personale), i processi si cosa accada in un gruppo coinvolga il gruppo- mentali interagiscono nel concerto del gruppo” (Foul- come-un-tutto, oltre ogni suo singolo membro” kes, 1973, corsivo mio). (Foulkes, 1948: p. 49, corsivo mio). IJPE 2016, vol. VIII (1) ISSN 2035-4630
P a g . | 28 tutto può essere descritto in termini di sche- giorni a sede unica in cui le migliori otto mi, norme e sistemi di credenze condivisi, di squadre d‟Italia si sfidano in partite di quarti struttura, confini, ruoli e distinzioni di ruolo, di finale, semifinale e finale scudetto. Sul ri- di conflitti, di stadi di sviluppo, d‟umore e sultato di 0 a 0 si verifica un rapido contro- atmosfera. Nel gruppo sportivo, che possia- piede della squadra siciliana dopo che il nu- mo considerare alla pari di un gruppo-come- mero 10 (nato in Brasile, ma tesserato come un-tutto, rientra quindi quello che giocatori e italobrasiliano, come molti altri protagonisti allenatori definiscono “spirito di squadra”7 della partita) ha rubato palla e si invola verso che consente, secondo Patrick De Maré, due la porta avversaria. Arrivato a 13 metri dalla processi all‟interno del gruppo: crea dialogo porta viene affrontato dall‟unico difensore e si traduce nel passare la palla al compagno. aostano (a parte il portiere) ed ha, sulla sua Il linguaggio e lo scambio si realizzano a più sinistra, l‟unico compagno italiano in campo livelli e tra più di due interlocutori all‟interno in quel momento di partita, completamente della matrice di interazione, diventano una libero di fronte alla porta, ma preferisce cal- forma di comportamento, un modo di rivol- ciare malamente piuttosto che fare l‟assist. gersi all‟esperienza anche dentro e oltre la si- Ovviamente la mia lettura della situazione tuazione, un modo di trasformare può non essere l‟unica, e può essere sbaglia- l‟esperienza nel gruppo. Il campo relazionale ta, ma anche nel resto della partita la circola- che si origina tra i membri del gruppo si sno- zione di palla della squadra siciliana si è da tra svariati luoghi fisici, quali ad esempio svolta principalmente tra i tre giocatori italo- lo spogliatoio, il campo di gioco, il pullman brasiliani, maggiormente dotati tecnicamen- delle trasferte, l‟albergo e utilizza di conse- te, palesando un‟evidente mancanza di fidu- guenza differenti canali di comunicazione, cia e comunicazione nei confronti dei com- ma fa parte di quello che Foulkes definiva pagni italiani. Ironia della sorte ha voluto che matrice del gruppo (con la sua funzione per- il gol che ha sbloccato e indirizzato la partita sonale, interpersonale e transpersonale), cioè in favore dell‟Aosta sia nato da una trama un campo multipersonale nel quale gli ogget- corale, in cui la comunicazione-il passaggio ti (ad esempio il pallone) sono presenti e si ha coinvolto tutti i giocatori in campo e ha scambiano, mentre i soggetti interagiscono e portato alla segnatura il giocatore italiano, si trasformano.8 posizionato, in quel frangente di gioco, sul A questo proposito vorrei descrivere un epi- secondo palo della porta avversaria per una sodio di cui sono stato spettatore nella finale facile correzione in porta, su passaggio di un scudetto Juniores di calcio a 5, nel corso del- giocatore nato in Brasile. la stagione 2007-2008, tra Aosta e Augusta. La mancata attivazione o la presenza di La partita è stata disputata ad Aosta, a con- un‟ostruzione nella struttura nodale alla base clusione di una lunga stagione che dopo le dell‟integrazione sociale della squadra sici- fasi regionali si accedne nel corso della Final liana ha comportato il mancato utilizzo Eight scudetto: una manifestazione di tre dell‟elemento di scambio, il passaggio, tra i compagni di squadra, mentre la stessa cosa non si è ripetuta per la squadra aostana. Sulla 7 Secondo Patrick De Maré questo fattore emerge co- base della rete comunicazionale costruita nel me “entità separata quando un individuo si separa da tempo dai membri del gruppo si sviluppa una quella particolare squadra. Fintantoché la psiche del singolo individuo fa parte della matrice della squadra, forma di organizzazione psicologica fondata essa rimane attaccata alla squadra [...], solo dopo può su esperienze, relazioni e comprensioni reci- essere utilizzata sotto forma di ricordo in squadre suc- proche che fonda la “psiche di gruppo”9, che cessive” (De Maré, 1996). non aveva probabilmente ricevuto la neces- 8 E “io posso scambiare qualcosa con te solo se c‟è saria attenzione nel gruppo dell‟Augusta. una certa fiducia, se esiste una possibilità di comuni- cazione reciproca, una compatibilità tra ciò che io do 9 a te (il pallone) e ciò che tu dai a me (la migliore po- Termine che Foulkes utilizzò prima di introdurre il sizione per proseguire l’azione di squadra)” (Zinkin, concetto di matrice, prendendolo in prestito da Helen 1996, corsivo mio). Jennings, una collega di Jacob Levy Moreno. IJPE 2016, vol. VIII (1) ISSN 2035-4630
29 | P a g . La storia comune delle relazioni interperso- di nella memoria come qualcosa di rigido e nali sviluppate nel gruppo, e il tentativo co- non fluidificato. mune di dare significato al lavoro compiuto Proviamo a fare un esempio prendendo in insieme, concorrono alla costruzione di un osservazione una dinamica di gruppo che ha gruppo coeso. La coesione10 del gruppo è visto protagonista la Nazionale Italiana di determinata dal campo totale di forze e di calcio durante la preparazione ad Euro confini che agisce sui membri per farli 200812. In un banale contrasto con Chiellini, restare insieme (Festinger, Schacter & Back, dopo appena mezz‟ora dall‟inizio del primo 1950). Consiste nel grado di unione o nella allenamento, Cannavaro si lesiona parzial- resistenza del gruppo alla sua distruzione: è mente i legamenti della caviglia sinistra. Nel- un processo dinamico che riflette la tendenza la concitazione dei momenti successivi a stare/lavorare insieme e a rimanere uniti, all‟episodio Chiellini si rialza e spiega la di- per raggiungere gli obiettivi stabiliti. È que- namica dello scontro all‟allenatore Donado- sto processo a instaurare un senso più pro- ni, poi la mima al compagno di club Del Pie- fondo di coerenza, conscia e inconscia, che ro, quasi a voler essere tranquillizzato e con- credo sia intrinseco al concetto di gruppo- fortato. Dopo quasi trenta minuti, necessari come-un-tutto. Lo psicologo sportivo si trova per portare i primi soccorsi e trasportare in ad essere osservatore e mediatore di queste barella Cannavaro sull‟ambulanza, dinamiche, catalizzatore di un processo di l‟allenamento riprende. Non viene preso in cambiamento in atto, o facilitatore nel risol- considerazione quanto tutti hanno pensato, vere conflitti, non eliminandoli, negandoli o non viene detto cioè che ora sarà più difficile facendo finta che non ci siano, ma identifi- sognare la grande impresa agli Europei, sen- candoli per poterli poi affrontare, evitando la za la presenza in campo e nello spogliatoio strutturazione di blocchi e paralisi all‟interno di uno dei leader, se non il leader, il capitano della rete relazionale. Un concetto simile è che ha alzato la coppa del mondo a Berlino espresso da Correale (1998) che descrive due anni prima. Nelle dichiarazioni dopo come “ipertrofia della memoria” la situazio- l‟infortunio Cannavaro si dimostra partico- ne in cui i gruppi sono “soggetti alla forma- larmente attento al gruppo-squadra, deciden- zione di ricordi rigidi e pietrificati che osta- do di restare comunque e seguire da vicino i colano la nascita e l‟affermazione di nuove suoi compagni, Chiellini compreso.13 operazioni mentali”11. Lo stesso concetto In data 4 giugno, il giorno dopo l‟infortunio può essere espresso usando le parole di Ga- di Cannavaro, un altro episodio di tensione burri (1993) che introduce la nozione di “re- viene riportato dai giornali.14 Protagonisti sti non elaborati”, esperienze relazionali, in- Cassano e Chiellini: il primo si è arrabbiato dividuali e gruppali, legate cioè a rapporti tra per un entrata in scivolata dura, gesticolando singoli o in gruppo allargato, che non trova- platealmente contro il difensore, accusando il no adeguata elaborazione e rimangono quin- compagno di volere fare male a tutti, “non te ne è bastato uno” con chiaro riferimento all‟infortunio del capitano. Interviene l‟allenatore Donadoni che richiama Cassano, 10 Il termine coesione deriva dal latino “cohaesus”, participio passato di “cohaerēre”, tra i cui significati 12 c‟è quello di essere unito, congiunto, connesso, stret- “La resa del capitano. Caviglia ko, Cannavaro ab- tamente legato, quindi non deve sorprendere se viene bandona la Nazionale. Azzurri sotto choc” (Ansaldo, utilizzato per descrivere la tendenza dei membri dei La Stampa, 3 giugno 2008). 13 gruppi a stare insieme e rimanere uniti. Ecco le dichiarazioni di Cannavaro: “Non ha colpe. 11 Così alcuni eventi tendono a irrigidirsi, quasi a pie- Giorgio è un ragazzo eccezionale, è a pezzi, ho dovu- trificarsi nel patrimonio collettivo di ricordi, secondo to consolarlo perchè se no invece di uno, perdiamo modalità “vischiose” e scarsamente modificabili e di- due giocatori.”(Nicita, La Gazzetta dello Sport, 4 giu- vengono consolidati, irrigiditi, “al punto da avere per- gno 2008). 14 so la possibilità di sprigionare significati e subire mo- “Entrata di Chiellini, Cassano s‟infuria. Il fantasista dificazioni o interpretazioni alternative” (Correale, accusa: Vuoi far male a tutti?” (Nicita, la Gazzetta 1998). dello Sport, 4 giugno 2008). IJPE 2016, vol. VIII (1) ISSN 2035-4630
P a g . | 30 senza alzare la voce: “Antonio zitto, Antonio fare questo l‟allenatore deve possedere la ca- basta, Antonio è finito”. Nicita chiude pacità di gestire molte componenti, come la l‟articolo sottolineando il momento psicolo- pianificazione degli obiettivi (goal setting), gico difficile per Chiellini, nonostante Can- la motivazione degli atleti, la distribuzione navaro l‟abbia scagionato, e suggerisce a dei ruoli all‟interno del gruppo e la capacità Donadoni la frase di San Filippo Neri “state di insegnare. Per un allenatore è importante buoni se potete”. E l‟intervento di Donadoni lavorare per trovare degli equilibri, sia a li- con Cassano prima di riprendere vello tattico, sia a livello gruppale al fine di l‟allenamento ha seguito questa strada, ma realizzare anche un bilanciamento tra indivi- non ha permesso di prendere consapevolezza dualismo e gioco di squadra. Si tratta di met- e affrontare il conflitto15. Così le tensioni tere al servizio della squadra le capacità del che si possono verificare in un gruppo spor- singolo e la naturale tendenza del giocatore a tivo, se non vengono affrontate e gestite, se volerle dimostrare con l‟azione individuale. non viene garantito uno spazio in cui poter Potremmo utilizzare una similitudine tra la esprimere ed elaborare quanto pensato e non- squadra e il gruppo jazz, in cui tutti suonano detto allora il conflitto può emergere, anche la stessa musica, ma c‟è l‟assolo. L‟assolo in modo violento ed esplosivo come viene però preparato dalla squadra, non risul- nell‟esempio. ta una voce fuori dal coro: il talento indivi- duale è cioè inserito in una melodia comune Lo psicologo dello sport: lavorare (Foulkes parlava di concerto del gruppo). In un gruppo ben equilibrato le individualità in gruppo, lavorare con il gruppo non vengono annullate, ma sono riconosciute sulla base dei ruoli che sono definiti e asse- 1. Il lavoro in gruppo: lo psicologo gnati all‟interno del gruppo e che determina- all’interno dello staff tecnico no ad esempio il tempo di utilizzo del gioca- tore nella competizione o la gerarchia per ti- La massima prestazione della squadra è la ri- rare un calcio di rigore. Il rispetto di questa sultante di una complessa interazione di una suddivisione di compiti in base ai ruoli con- serie di fattori quali l‟abilità tecnica, le carat- sente ad ogni giocatore di moltiplicare il teristiche fisiche e psicologiche degli atleti, il proprio contributo, e non semplicemente di contesto in cui si svolge la gara, il rapporto sommarlo a quello dei suoi compagni, pro- tra atleti e allenatore, l‟equilibrio emozionale prio in ragione della strutturazione della che quest‟interazione genera nei singoli (gio- squadra come un gruppo coeso, che esalta le catori ed allenatore) e nel gruppo-come-un- qualità dei singoli. Questo lavoro è svolto at- tutto. La funzione principale dell‟allenatore è traverso la definizione dei ruoli, ma anche a “quella di riconoscere e utilizzare le risorse a livello di comunicazione, sia dentro che fuori disposizione e usare saggiamente il tempo dal campo, sia a livello verbale che a livello per portare gli atleti ai massimi livelli di pre- di scambio e di passaggio del pallone. Coin- stazione” (Giovannini & Savoia, 2002). Per volgere e valorizzare i giocatori, e renderli consapevoli del potenziale del gruppo, aiuta i 15 singoli a riconoscere il valore aggiunto della “Non essendo stati adeguatamente commentati, di- squadra e favorisce il pensare in termini di scussi ed elaborati collettivamente questi resti si de- positano nel gruppo e diventano ricordi rigidi e bloc- noi. Non è cioè necessariamente il talento dei cati, immaginativamente e intellettivamente poveri, giocatori a fare di un gruppo una grande ma affettivamente molto carichi, perchè non sono stati squadra, quanto il modo in cui il talento è oggetto di elaborazione”. Come sostiene Kaës: “il no- combinato16. stro lavoro è anche quello di dare significato e forme di rappresentazione al non-detto e agito nelle relazioni (istituzionali), per evitare che questo materiale pre- 16 conscio ritorni - come scrive anche Correale - in mo- “Il talento individuale vince le partite, il lavoro del- do confuso, mescolando livelli psichici ed altri ordini la squadra fa vincere il campionato” (Michael Jordan, di realtà senza consapevolezza” (Correale, 1998). citato in Weinberg & Gould, 1995). IJPE 2016, vol. VIII (1) ISSN 2035-4630
31 | P a g . Nel calcio, e in modo ancora maggiore nel professionisti che fanno parte dello staff tec- futsal17, i ruoli per quanto definiti e finalizza- nico, impostando il lavoro in modo sinergico ti al compito, mantengono in situazioni di e fondandolo su comunicazione e collabora- gioco una certa variabilità, perfino zione, rappresenta il modo migliore per af- un‟interscambiabilità in funzione delle esi- frontare la complessità e l‟intreccio delle va- genze tattiche o strategiche (es. punizioni e riabili che si presentano in ambito sporti- calci d‟angolo in fase offensiva con i difen- vo18. In questo senso il contributo dello psi- sori a saltare in area avversaria o difensiva cologo è quello di fornire uno spazio di con l‟attaccante forte di testa a staccare nella ascolto e di elaborazione, importante per fa- zone del primo palo o in marcatura). Nel vorire la riflessione su cosa non ha funziona- futsal è utilizzata la figura precedentemente to, su come migliorare la pianificazione delle codificata nel corso degli allenamenti (fase attività di allenamento e competizione. normativa) di un giocatore con compiti ben All‟interno dello staff deve inoltre maturare precisi (portiere di movimento nel futsal) la coscienza di un‟identità collettiva, neces- sulla base di caratteristiche ben precise (pre- saria per poter pianificare il lavoro con la cisione e potenza nel tiro da lontano, abilità squadra, a partire dal progetto comune e nel fare “girare la palla”, maggiore intelli- condiviso, lavorando sulla base di una reci- genza tattica, migliore esecuzione dei movi- proca collaborazione e di una continua co- menti, rapidità, destrezza, abilità tecnica). In municazione. questo modo il giocatore incaricato entra in Nella stagione 2003/2004 alcune squadre dei campo motivato dopo aver aspettato con fi- maggiori campionati di calcio al mondo, ducia il suo turno. Ai recenti Campionati del l‟Huracan in Argentina, il Rayo Vallecano in Mondo di Futsal (disputati in Brasile Spagna e il Sunderland in Inghilterra hanno nell‟ottobre 2008), Franklin, il secondo por- contattato uno psicologo dello sport per evi- tiere della Nazionale Brasiliana, è stato de- tare la retrocessione (Roffé, 2003). Come terminante, subentrando a Thiago, il titolare, spesso accade in queste situazioni, quando per neutralizzare i rigori della finale del tor- l‟intervento di uno psicologo avviene in ma- neo. In questo caso il suo ruolo era molto niera non continuativa, limitandosi ad essere ben definito dall‟allenatore ed accettato da una consulenza nelle situazioni problemati- Franklin, che ha aspettato per tutto il torneo che, il risultato è lo stesso: le tre squadre non di giocare, e grazie alle sue capacità di para- sono riuscite a recuperare posizioni nel finale rigori si è poi rivelato decisivo. di stagione e sono scese di categoria. I limiti di un intervento psicologico di questo tipo 1.1 Lo Staff tecnico come gruppo di la- sono legati alla mancata conoscenza del con- voro testo in cui si interviene, ed al fatto che lo psicologo potrebbe necessitare di un periodo Allenatori, preparatori atletici, psicologi del- per conoscere lo sport e le dinamiche ad esso lo sport sono professionisti che si sono spe- legate. L‟intervento dello psicologo dello cializzati nell‟allenamento di abilità specifi- sport deve essere pianificato sulla base di un che, differenti ma tutte in eguale misura ne- progetto con obiettivi a medio e/o lungo ter- cessarie, per consentire al gruppo di raggiun- mine, definiti in accordo con l‟allenatore, gere la massima prestazione. La tattica, le capacità tecniche e le strategie di gioco sono competenza dell‟allenatore e molto spesso sono privilegiate a discapito dell‟aspetto psi- cologico. Poter integrare il lavoro dei diversi 18 Roffé ricorda le parole usate dall‟allenatore nel progettare l‟intervento interdisciplinare dello staff dell‟Argentina, che stava preparando la squadra ai 17 Futsal è il termine con cui la FIFA definisce lo sport Campionati del Mondo Under 20 del 2001: “Allenare di squadra conosciuto in Italia come calcio a 5. Il ter- la mente fa la differenza ad alti livelli, per ottimizzare mine è l‟abbreviazione del portoghese “futebol de sa- il rendimento sportivo. Il tuo risultato è il nostro risul- lao”, e dello spagnolo “futbol sala”. tato” (Roffé, 2003). IJPE 2016, vol. VIII (1) ISSN 2035-4630
P a g . | 32 che prevede l‟inserimento dello psicologo Come ricorda Ucha (1994) “lo psicologo non all‟interno di un “gruppo di lavoro”19. decide i risultati della squadra”, ma deve fa- Quando, invece, l‟urgenza e la necessità di vorire il benessere dei giocatori per consenti- trovare risultati in breve tempo diventano il re alla squadra di esprimersi al meglio22. Lo motivo per cui ci si rivolge allo psicologo, il psicologo ha la possibilità di intaccare il la- rischio è quello di limitare il lavoro voro dell‟allenatore rispetto alla gestione del- all‟ambito motivazionale, senza peraltro aver la squadra, offrendo uno spazio per riflettere avuto il tempo necessario per svolgere la fase sul proprio operato, sulla bontà e sull‟effica- di osservazione e valutazione del gruppo. E cia delle scelte, concentrandosi sulle proprie questi episodi contribuiscono a rallentare capacità di risoluzione dei problemi e sulla l‟affermazione della psicologia nello sport, modalità di gestione delle dinamiche di trasmettendo un‟immagine riduttiva e impo- gruppo. Si tratta cioè di offrire la possibilità verita del contributo scientifico che invece di spostare l‟attenzione da un problema potrebbe fornire. Rischio ancora più grave è esterno (la preparazione dell‟allenamento, contribuire a rinforzare la tendenza che ac- l‟analisi delle partite) ad aspetti che concer- comuna molti giocatori di affidarsi al pensie- nono le emozioni e le relazioni con i membri ro magico (in alcuni casi anche di tipo reli- del gruppo. gioso), come testimoniato da un giocatore Se è vero che alcuni allenatori continuano a dell‟Huracan.20 Lo psicologo non deve farsi vedere come “pericolosa” e “minacciosa” la travolgere dalla fretta e non deve presentarsi figura dello psicologo, utilizzabile tutt‟al più come un mago o un risolutore di problemi, a livello di formazione, al fine di non perdere consapevole di lavorare in un “campo” go- il controllo nella gestione della squadra, è vernato dall‟urgenza di vincere, in cui anche vero che questo atteggiamento rivela l‟importanza del risultato prevale sulla pre- l‟incapacità di intravedere la possibilità di stazione, in cui l‟unica cosa importante è la collaborazione e di lavoro in sinergia tra vittoria, non importa come essa venga otte- queste figure, dimenticando che lo psicologo nuta. Roffé sottolinea come “Accettare di in- può essere una risorsa nella gestione della tervenire in queste situazioni di urgenza, in squadra. Lo psicologo deve provare a spiega- cui non c‟è il tempo per condurre la fase dia- re in modo più dettagliato quale sapere e gnostica è condannarsi fin dall‟inizio al fal- limento, rinunciando alla possibilità di pen- il contatto con esse ed eliminarle, condurrà ad una di- sare”21 (Roffé, 2003). storsione, o ancor peggio ad una negazione della per- cezione degli eventi che stanno accadendo e, conse- 19 Un gruppo si configura come “gruppo di lavoro” guentemente, ad una inadeguata esperienza per affron- nel momento in cui si sviluppa l‟integrazione dei suoi tarle. Una persona avrà maggiori possibilità di riuscita legami psicologici, delle uguaglianze e delle differen- nei progetti e nella soluzione delle difficoltà che in- ze (Quaglino, Casagrande & Castellano, 1992). Pos- contrerà se avrà una buona capacità per pensare. Que- siamo invece definire il “lavoro di gruppo” come sto è indissociabile da una ragionevole condizione di l‟espressione dell‟azione del gruppo di lavoro, che in- sopportare situazioni frustranti e di convivere con le clude la pianificazione del compito, il suo svolgimen- proprie emozioni, per quanto possono essere intense e to, la gestione della relazione tra i ruoli e non si esau- penose in un dato momento della vita. Lo sviluppo di risce, di conseguenza, alla semplice esecuzione di un questa capacità può evitare che ci si trovi in difficoltà compito.) dopo: non distorcendo la percezione, potrà accorgersi 20 “Se serve per vincere ben venga uno psicologo, uno prima che sia tardi delle distorsioni nella lettura della stregone o qualcuno mandato dal cielo” (Roffé, 2003) realtà ed intervenire. 21 22 Pensare, qui, non è sinonimo di ragionare, è piutto- “Il lavoro dello psicologo è un lavoro silenzioso, sto una condizione indissociabile della capacità di tol- mantenere il basso profilo è una delle regole da rispet- lerare le frustrazioni e l‟emozioni associate ai vissuti tare per essere efficaci e per ridurre l‟immagine dello di questi. Pensare implica la possibilità di negoziare psicologo come risolutore magico dei problemi della con le proprie emozioni nel controllarle in modo da squadra. Non si vince grazie allo psicologo, non si permettere un‟osservazione sufficientemente realista perde a causa dello psicologo: lo psicologo contribui- dei fatti che stiamo vivendo. In caso contrario, sce come le altre figure svolgendo una parte del lavo- l‟intolleranza alle emozioni conseguenti alle situazio- ro, necessario per raggiungere l’obiettivo, ma solo ni che ci sovrastano porterà ad un tentativo di evitare una parte” (Roffé, 2001, corsivo mio). IJPE 2016, vol. VIII (1) ISSN 2035-4630
33 | P a g . quale saper fare possono essere messi a di- riguarda il ruolo di ogni singolo professioni- sposizione degli allenatori e dell‟ambiente sta e il suo rapporto con il gruppo. sportivo in generale. E dall‟altra parte gli al- Lavorare in gruppo è un dato di realtà con lenatori devono provare ad abbandonare la cui il tecnico si trova a fare i conti, dovendo convinzione che la figura dello psicologo superare quella tendenza all‟individualismo possa entrare in competizione con la propria, (inteso come senso di autosufficienza nei dal momento che queste due figure instaura- confronti del proprio compito) che caratte- no un rapporto di confronto e di scambio, in rizza in gran parte la categoria. cui sono chiare e definite le reciproche aspet- La capacità di lavorare in gruppo con le altre tative e in cui il lavoro sinergico dello staff figure dello staff richiede competenze speci- tecnico potrà avvantaggiarsi del contributo fiche che il singolo professionista deve pos- della psicologia. Significa cioè trasformare sedere/sviluppare: ognuno deve fare esatta- quello che appare un limite, un timore, in mente quanto è stato deciso insieme, ciascun una possibilità.23 La nuova frontiera, il nuo- membro si aspetta certe azioni sulla base del vo limite su cui lavorare sembra proprio es- ruolo assegnato. Il successo individuale e il sere il “lavoro di gruppo” (Quaglino, Casa- successo del gruppo sono la stessa cosa, ogni grande & Castellano, 1992) all‟interno dello ruolo, considerato come nodo di una rete, è staff tecnico. All‟interno di questo articolo equivalente. vengono presentati due progetti di interven- to, con l‟intenzione di fare luce sul contribu- Destinatari: to che lo psicologo dello sport può fornire I componenti dello staff tecnico e i dirigenti all‟interno della squadra sportiva. Il primo della società sportiva, cioè quelle figure la progetto di intervento psicologico si rivolge cui professionalità implica competenze rela- allo staff tecnico e ai dirigenti della squadra zionali per quanto riguarda ad esempio la ge- sportiva, figure la cui professionalità implica stione degli individui, delle relazioni competenze relazionali. all‟interno del gruppo sportivo (squadra e staff tecnico) e della società. 1.2 Progetto di intervento psicologico su staff tecnico e dirigenti della società Obiettivi: sportiva - Fornire un contributo nei rilevamenti sul gioco e sui giocatori (lo scout delle partite), Premessa: mediante strumenti per una lettura psicologi- I cambiamenti che lo sport sta vivendo ca gruppale degli episodi di gioco; nell‟ultimo periodo e la complessità delle va- - Aiutare allenatori e preparatori nella defini- riabili in gioco hanno portato i professionisti zione degli obiettivi dei singoli e della squa- dello staff tecnico, in primis l‟allenatore, a dra e nella gestione degli aspetti motivazio- dover assumere competenze relazionali sem- nali ; pre più ampie e complesse. Lo “stare in - Gestione condivisa dei casi più complicati gruppo”, il relazionarsi con gli atleti e con le (recupero infortuni, giocatori che non accet- altre figure dello staff sono oggetto di di- tano la panchina, svolgendo un‟azione pre- scussione nel mondo dello sport per quanto ventiva su possibili conflitti all‟interno della squadra); - Acquisizione di competenze professionali, 23 Come afferma Velasco (2004): “Il problema è cosa relazionali, gruppali; significa vincere. La prima e la più importante vitto- - Sviluppo della capacità di lettura delle di- ria che propongo ai giocatori, e che mi pongo io stes- namiche gruppali e istituzionali; so, è battere un nemico terribile, anche perché si na- - Miglioramento delle capacità di svolgere sconde, anche perché noi non lo vogliamo mai affron- tare, che di solito ci fa più paura dell‟avversario più specifici compiti attraverso il lavoro di grup- forte. E questo avversario sono i nostri difetti, i nostri po/in equipe; limiti, le cose che non ci vengono bene, che non ci piacciono”. IJPE 2016, vol. VIII (1) ISSN 2035-4630
P a g . | 34 - Elaborare situazioni gruppali, capacità di riunioni durante le trasferte e/o i ritiri, prefe- gestire la complessità legata al raggiungi- ribilmente curando nella scelta del luogo una mento degli obiettivi e l‟efficacia organizza- zona protetta da eccessive presenze esterne. tiva; Risultati attesi: - Facilitare la comunicazione e lo scambio di Gli interventi realizzati con tecniche di con- informazioni tra le varie figure dell‟équipe; duzione attiva sono realizzati al fine di atti- - Sviluppo delle capacità di pensare e realiz- vare la comunicazione e le relazioni interper- zare progetti formativi, e di coordinare la ge- sonali all‟interno dello staff tecnico, per po- stione e lo svolgimento dei progetti realizza- ter impostare proficuamente il “lavoro di ti; gruppo” e l‟integrazione delle diverse figure - Fornire all‟allenatore (e alle altre figure) professionali, contribuendo inoltre alla chia- uno spazio per pensare, uno spazio per met- rificazione degli obiettivi organizzati- tere quanto non si riesce ad elaborare, un vi/societari e dei ruoli dei singoli professio- contenitore per lasciare emozioni intense do- nisti dello staff tecnico. po una sconfitta in un periodo di crisi al fine L‟intervento si propone anche di sviluppare di non pregiudicare i rapporti di lavoro nello conoscenze che riguardano aspetti metodo- staff tecnico; logici e didattici, cioè relative - Contenimento ed elaborazione dei conflitti all‟apprendimento di strumenti di lettura del- all‟interno delle dinamiche del gruppo di la- le dinamiche dell‟ambito organizzativo e le voro (eventuale ridefinizione dei ruoli, ridu- competenze trasversali (comunicativo- zione del conflitto e del burnout); relazionali) necessarie per lavorare come équipe. Metodologia: Un risultato importante appare l‟acquisizione gruppo di lavoro (compiti operativi eterocen- della capacità di pensare la complessità delle trati), tecniche di conduzione attiva per favo- dinamiche gruppali in rapporto alle emozio- rire mediante il lavoro a coppie e piccoli ni, alle relazioni e alle risonanze istituzionali gruppi un clima più favorevole; lavorando ad (sia sul piano intrapsichico, inteso come ruo- esempio sulla cristallizzazione delle dinami- lo e identità professionale che sul piano in- che di ruolo, attraverso la sociometria (Mo- tragruppo: dinamiche e risonanza). reno, 1980), anche per migliorare le dinami- Infine appare importante sottolineare come che dello staff tecnico, facilitare la creazione l‟aver acquisito la consapevolezza delle pro- e il funzionamento di un gruppo di lavoro prie modalità di stare e lavorare in gruppo e (Quaglino, Casagrande & Castellano 1992). l‟aver appreso nuove conoscenze teoriche e La conduzione attiva può inoltre favorire il un nuovo metodo per lavorare con il gruppo processo gruppale, offrendo nuovi strumenti di giocatori consente alle figure dello staff che hanno come scopo quello di agevolare il tecnico una migliore gestione condivisa della processo interpersonale, di comunicazione e squadra, in particolare delle dinamiche grup- scambio all‟interno dell‟équipe tecnica. pali in vista di un miglioramento delle pre- stazioni della squadra stessa. Durata: L‟approccio alla complessità richiede una il progetto si svilupperà nel corso dell‟intera formazione continua, in itinere, che nel caso stagione agonistica, prenderà il via durante la dello staff tecnico interdisciplinare se con- fase di preparazione al campionato e verrà dotta “in” gruppo ha il vantaggio di consenti- mantenuto nel corso della stagione con in- re l‟acquisizione di un linguaggio comune, contri regolari, mentre a fine della stagione si oltre ad operare un lavoro di costruzione e svolgerà un lavoro di valutazione dell‟attività ricostruzione di reti che rende più facile ed proposta. immediata l‟integrazione di competenze e Luogo di svolgimento: formazione diverse, con l‟obiettivo di favori- gli incontri si realizzeranno prevalentemente re il “lavoro di gruppo” dell‟équipe, intesa al campo di allenamento, nelle sale per le IJPE 2016, vol. VIII (1) ISSN 2035-4630
35 | P a g . come “gruppo di lavoro” (Quaglino, Casa- Non sempre però gli allenatori riescono a grande & Castellano 1992). leggere i sottili ronzii che si trasformeranno successivamente in quel rumore e in quella 2. Il lavoro con il gruppo sofferenza, espressione di malfunzionamenti nella relazione (o in patologie della stessa) La squadra sportiva può essere definita un che i giornalisti sportivi chiamano “problemi piccolo gruppo orientato al compito e alla di spogliatoio”. Ecco che lo psicologo oltre a prestazione, i cui membri sono interdipen- svelare con un certo anticipo le dinamiche denti, si mettono al servizio del collettivo per del gruppo può essere quello spazio terzo, raggiungere un obiettivo comune, condiviso. utile all‟allenatore per riflettere sulle deci- Come utilizzare a favore della squadra sioni da prendere nella gestione del gruppo. l‟apporto dei singoli? Come costruire un Per provare a riannodare quel filo25 perduto gruppo coeso in grado di esprimere un gioco il lavoro deve concentrarsi sulla coesione e di squadra? sullo spirito di squadra, la “chiave del suc- Episodi che mostrano la coesione della squa- cesso” (Velasco, 2004). La costruzione di dra sono ad esempio i festeggiamenti dopo una squadra inizia dall‟avere chiaro un gol, la capacità della squadra di resistere l‟obiettivo da raggiungere ed il secondo pas- all‟avversario con un giocatore in meno dopo so è quello di avere un gioco ben delineato e un‟espulsione, la capacità di reagire in mo- conosciuto da tutti, sulla base di una metodo- menti difficili nel corso della stagione ritro- logia, uno stile di lavoro e di gioco condiviso vando il gioco di squadra o nel corso di una da allenatore e giocatori. La tecnica dei sin- partita aiutando i compagni in difficoltà in goli atleti, le loro capacità sono la base di fase di marcatura. Ogni membro deve essere partenza, lo strumento, ma l‟essenza risiede infatti disposto a “sacrificare” qualcosa di nel creare un gioco di squadra, un sistema personale per il gruppo, gli obiettivi devono tattico che permetta di mettere in evidenza i essere condivisi ed il clima della squadra si pregi dei singoli, nasconderne i difetti e, con- deve caratterizzare per il supporto fornito ai temporaneamente, sottolineare i difetti compagni di squadra e all‟allenatore. Così ad dell‟avversario e limitarne i pregi. Tramite il esempio i giocatori infortunati durante il pe- gioco collettivo si riesce a far emergere il riodo di recupero o gli atleti che non riesco- meglio di ognuno, sopperendo ai suoi difetti no ad esprimersi in un certo momento della con le doti di un altro. Va aggiunta però una stagione necessitano di ricevere il supporto distinzione importante: squadra e gruppo non degli altri componenti del gruppo. O ancora sono la stessa cosa, e non vanno confusi. possiamo utilizzare come esempio queste di- Il gruppo è l‟elemento alla base della squa- chiarazioni di Prandelli, che fanno in parte dra. Il gruppo si forma svolgendo un‟attività trasparire quello che è avvenuto all‟interno in comune, è un‟entità propria: ciò significa dello spogliatoio della Fiorentina, episodi che il suo elemento distintivo non deriva dal- che spesso rimangono privati, e quindi rap- la somma delle caratteristiche degli individui presentano materiale prezioso: notizia per il che lo compongono, ma bisogna ricercarlo giornalista, ma anche episodio da cui filtrano nelle dinamiche che si creano al suo interno. le dinamiche di un gruppo24. noda un filo perso: quello del gruppo.” (Dalla Vite, La 24 L‟intento del tecnico è di ottenere una risposta dalla Gazzetta dello Sport, 27 settembre 2008). 25 squadra: “Dobbiamo ricordarci chi eravamo, come la L‟etimologia della parola “gruppo” richiama alla Fiorentina è arrivata fin qui. Ad ogni gara manderò sei mente l‟immagine del filo: dal germanico “kruppa” giocatori in tribuna: chi non sta a certe situazioni vada tradotto in “matassa arrotolata”, per cui il gruppo rap- pure. [...] Chi reagisce, dimostra attaccamento, spirito presenta la molteplicità dell‟appartenenza, la com- di squadra e zero gelosie è da Fiorentina. La parola plessità e la pluralità dell‟essere; e dal toscano “no- d‟ordine è ritrovare lo spirito di gruppo, la voglia di do”, dal momento che il gruppo non può essere para- stare assieme, di abbracciarci, la voglia di combattere. gonato ad un qualsiasi insieme di persone, dato che Chi gioca e chi no deve sentirsi coinvolto e mettermi esprime la sua vera natura nella dinamica in difficoltà nel giorno delle scelte. Solo così si rian- dell‟interdipendenza e della coesione. IJPE 2016, vol. VIII (1) ISSN 2035-4630
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