L'Europa supererà questa prova di carattere? - Monthly Outlook Settembre 2020 - Cordusio SIM

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L'Europa supererà questa prova di carattere? - Monthly Outlook Settembre 2020 - Cordusio SIM
Monthly Outlook
Settembre 2020

L’Europa supererà
questa prova
di carattere?
L'Europa supererà questa prova di carattere? - Monthly Outlook Settembre 2020 - Cordusio SIM
Indice

L’Europa supererà
questa prova
di carattere?
Pagina 3    La lettera dei CIO

Pagina 5    Sotto la lente

Pagina 8    Macro & Markets

Pagina 15   Asset Allocation

Pagina 22   Rubriche

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L'Europa supererà questa prova di carattere? - Monthly Outlook Settembre 2020 - Cordusio SIM
La lettera dei CIO
L’Europa supererà questa prova di carattere?

Si è soliti dire che le crisi mettono alla prova il carattere. In effetti, negli ultimi
                                                                                           Manuela D’Onofrio
20 anni abbiamo dovuto affrontare numerose prove: dallo scoppio della bolla
dot.com agli attacchi dell’11 settembre 2001, dalla crisi finanziaria globale alla
crisi del debito sovrano europeo.

La crisi del Coronavirus ha però surclassato tutto. Mai i mercati azionari avevano
sperimentato un crollo così pesante in un periodo di tempo così breve. Così
come mai si era registrato un calo del 10-20% del PIL reale in un solo trimestre,
perlomeno non dalla Grande Depressione un secolo fa. E se ciò non bastasse,
abbiamo anche la salute nostra e dei nostri cari di cui preoccuparci.                     Head of Group Investments
                                                                                          & Solutions and CIO
Per quanto drammatici siano stati gli eventi di quest’anno, dal nostro punto di           Group Wealth Management

vista è emerso il vero carattere dell’Europa, che sembra aver superato abbastanza
bene, al momento, le sfide imposte dal contesto attuale. In Europa, ad esempio,
abbiamo mantenuto la calma durante la pandemia, abbiamo analizzato la
situazione con un approccio razionale e scientifico, adottando misure mirate
                                                                                             Philip Gisdakis
ma drastiche e applicandole con coerenza. Abbiamo adattato le nostre capacità
economiche e finanziarie e nel contempo abbiamo portato avanti investimenti e
innovazioni. Abbiamo potuto fare affidamento sulla disciplina e sulla capacità di
sopportazione delle persone.

Anche il prossimo futuro ci lascia ben sperare: un vaccino efficace potrebbe
essere disponibile già dall’inizio del prossimo anno, e l’Europa è all’avanguardia
su questo fronte. Ciò ci rende fiduciosi perché, insieme, siamo in grado di far
fronte anche alle sfide più difficili. In particolare, in Europa, abbiamo capito
                                                                                          Co-CIO of Group Wealth
(quasi tutti) che operare in modo solidale è essenziale per salvaguardare il nostro       Management and CIO
futuro.                                                                                   UniCredit Bank AG
                                                                                          (HypoVereinsbank) (Germany)

All’orizzonte restano, tuttavia, ancora delle sfide impegnative. Se anche a breve
sarà disponibile un vaccino efficace, ci vorrà comunque un periodo di tempo
molto lungo per un pieno ritorno alla normalità. Fino ad allora, il mondo
dovrà arrangiarsi con i semplici, e in alcuni casi antichi, metodi basati su test,
tracciamento dei contatti e distanziamento sociale, per contenere i contagi
e mantenerli a un livello controllabile.

La recente crescita dei contagi in Europa ci ha inoltre mostrato che la strada della
vaccinazione di massa sarà accidentata. I prossimi mesi e settimane potrebbero

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La lettera dei CIO

registrare nuove battute d’arresto, anche sui mercati finanziari. Se l’aumento del
numero di contagi non sarà frenato in tempi brevi, c’è il rischio che la decisa
ripresa economica seguita al lockdown rallenti sensibilmente. Particolarmente
colpito dalle misure (prorogate) anti-Covid risulterà soprattutto il settore dei
servizi – ovvero quei segmenti dell’economia dove è difficile mantenere un
distanziamento sociale. A nostro avviso, la recente battuta d’arresto degli indici
dei responsabili degli acquisti dovrebbe essere considerata un campanello
d’allarme.

Anche se si riuscirà a mantenere sotto controllo la possibile seconda ondata,
restano comunque alcune sfide importanti. Dal punto di vista economico, la
principale riguarda il significativo aumento dell’indebitamento di governi,
aziende e famiglie – in quanto eventuali misure per ridurne il livello peserebbero
sulla crescita economica. Questo è un altro motivo per cui è così essenziale che
governi e banche centrali portino avanti i programmi di stimolo e investano nel
futuro allo scopo di ridurre l’indebitamento attraverso la crescita. Allo stesso
tempo i tassi di interesse a zero o negativi, unitamente ai massicci programmi
di acquisto delle banche centrali, dovrebbero continuare a creare un ambiente
attraente per i finanziamenti.

In questo scenario, crediamo che gli investitori dovrebbero essere vigili ma anche
proattivi. Rispetto al drammatico andamento di marzo e aprile, le sfide che ci
troviamo di fronte ora appaiono in certa misura più gestibili – e gli investitori
dovrebbero anche tenere a mente che il panico non è mai un buon consigliere.
Infine, considerate le promettenti prospettive delle misure economiche di stimolo
alla crescita, gli investitori di lungo termine dovrebbero guardare a eventuali
battute d’arresto come potenziali opportunità per ri(entrare) sui mercati.

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Sotto la lente
Il Covid ha creato una “trappola del debito”?

Non ci sono dubbi sulla necessità dei pacchetti fiscali da svariate migliaia di
miliardi di euro varati in scia alla crisi del Coronavirus. Unitamente ai giganteschi                     I rapporti debito/PIL e i
programmi di immissione di liquidità e di acquisti delle banche centrali,                                 disavanzi pubblici stanno
questi pacchetti hanno evitato il collasso di intere economie e ora si spera che                          crescendo a una velocità
possano dare una nuova spinta. La rapida crescita del debito pubblico e il forte                          doppia rispetto ai tempi della
ampliamento dei disavanzi di bilancio rappresentano però il rovescio della                                crisi dei mercati finanziari
medaglia. Secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI), il rapporto debito/                            (www.imf.org/en/Publications/
PIL è in crescita di circa 20 punti a oltre il 100% in tutto il mondo (cfr. Grafico 1).                   WEO/Issues/2020/06/24/
                                                                                                          WEOUpdateJune2020)

1. IL DEBITO PUBBLICO CRESCE VELOCEMENTE

      Debito pubblico (lordo, % PIL, previsioni FMI 2020/21)
350                                                                                                        Giappone
                                                                                                           Italia
300
                                                                                                           USA
250                                                                                                        Spagna
                                                                                                           UK
200                                                                                                        Germania

150

100

 50

                                     Crisi finanziaria globale                 Corona
  0
      2005      2007       2009        2011       2013           2015   2017      2019     2021

Fonte: Fondo Monetario Internazionale (FMI), UniCredit Wealth Management

                                                                                                          Tuttavia, con il varo del
Non stupisce che tra cittadini e investitori si stiano diffondendo timori per la                          Recovery Fund della UE, gli
sostenibilità del debito. A causa dei loro livelli di debito apparentemente elevati,                      spread dei rendimenti dei
i mercati si sono concentrati di volta in volta su Paesi come Italia e Spagna. Nella                      titoli sovrani periferici si sono
crisi attuale non è andata diversamente, con una sensibile crescita dei mark-up                           quasi normalizzati.
sul rischio dei titoli di Stato di questi Paesi.

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Sotto la lente

I rapporti debito/PIL, tuttavia, da soli non descrivono completamente la situazione.
Ad esempio, mercati emergenti con rating di credito modesti solitamente hanno                           Aggiungendo         il   debito
rapporti debito/PIL piuttosto bassi, mentre il Giappone ha un rapporto debito/                          implicito (nascosto) – ovvero
PIL di oltre il 230%, eppure ha un buon rating sovrano. Anche gli USA hanno un                          i futuri aggravi di pagamento,
rating elevato, malgrado il rapporto debito/PIL si stia gradualmente avvicinando                        ad esempio per i sistemi
a quello dell’Italia.                                                                                   di previdenza sociale – al
                                                                                                        debito statale esplicito (di
Per capire il livello di sostenibilità del debito è necessario guardare infatti alla                    bilancio), le classifiche dei
capacità delle diverse economie di finanziarsi. I Paesi emergenti solitamente                           Paesi si invertono. I rapporti
devono indebitarsi in valuta estera, mentre i mercati sviluppati possono ricorrere                      debito/PIL di USA e UK sono
a prestiti nella propria valuta, finanziati principalmente da investitori interni.                      balzati al 350%-375% (2018;
Il parametro critico è rappresentato dagli oneri finanziari (ovvero i livelli di                        non ci sono dati attendibili
indebitamento moltiplicati per i costi di finanziamento). Se gli oneri finanziari                       per il Giappone). L’Europa
crescono troppo rapidamente, si riduce sempre più la flessibilità della politica                        continentale fa decisamente
fiscale, perché una percentuale maggiore dei bilanci deve essere impiegata per                          meglio, con l’Italia (122%) che
il servizio del debito.                                                                                 si lascia alle spalle persino la
                                                                                                        Germania (170%).
Un importante indicatore per valutare l’evoluzione del debito di un Paese è il
cosiddetto bilancio primario (ovvero il saldo di bilancio al netto del pagamento
degli interessi). Un bilancio primario in pareggio, o persino in avanzo, implica che
le spese operative del Paese non superano le sue entrate. Questo da anni è il caso
dell’Europa continentale (cfr. Grafico 2). Se, in aggiunta, il servizio degli interessi
resta moderato nel corso del tempo, la sostenibilità del debito di un Paese è
garantita anche per il futuro.

2. BILANCI PRIMARI – IL VANTAGGIO DELL’EUROPA CONTINENTALE

      Bilancio primario (% del PIL potenziale + surplus - deficit)
 6                                                                                                      Italia
 4                                                                                                      Germania
 2                                                                                                      Spagna
                                                                                                        UK
 0
                                                                                                        USA
 -2
                                                                                                        Giappone
 -4
 -6
 -8
                                          Crisi finanziaria globale
-10
      2005         2007         2009         2011          2013       2015   2017   2019

Fonte: Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), UniCredit Wealth Management

Ciò che è importante osservare, inoltre, è il modo in cui sono impiegati i fondi.
Contrariamente ai consumi finanziati tramite indebitamento, gli investimenti
di stimolo alla crescita, ad es. in infrastrutture nonché in ricerca e formazione,
assicurano che gli Stati possano crescere e ridurre il proprio indebitamento, anche
in periodi di bassa inflazione. Questi investimenti – come suggerisce il Recovery
Fund UE – aumentano la produttività di un’economia, incrementandone così la
crescita potenziale. Se i tassi di crescita del PIL nominale sono superiori ai costi
di finanziamento di un Paese, il rapporto debito/PIL diminuirà. In un contesto
di tassi bassi o addirittura negativi, indotti dalla BCE, questo elemento resterà
particolarmente contenuto negli anni a venire. Inoltre, gran parte del pagamento
degli interessi affluisce alla BCE (programmi di acquisti) e quindi finisce per

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Sotto la lente

tornare nelle tasche pubbliche. Un motivo in più per i governi per sfruttare
i ridottissimi costi di finanziamento per promuovere oggi investimenti in grado      In definitiva, ciò significa che
di spingere la crescita.                                                             anche in Paesi europei con
                                                                                     rendimenti positivi dei titoli di
Sia cittadini che investitori possono trarre vantaggio da tali investimenti. Da un   Stato, è possibile finanziarsi a
lato cresce la ricchezza, mentre dall’altro si aprono interessanti opportunità.      un costo quasi pari a zero.
Se poi indirizziamo questi investimenti verso modelli di business sostenibili,
crediamo che le generazioni future ne beneficeranno due volte: grazie a un
ambiente dove sia possibile vivere bene e a un’economia competitiva a livello
globale.

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Macro & Markets
I rischi stanno aumentando, di nuovo

Un mese fa era soprattutto la rapida risalita dei nuovi contagi negli USA a destare
preoccupazione tra economisti ed analisti. Ora il tasso di contagio è in ripresa
anche in Europa – in particolare in Spagna e, in misura minore, in Francia (cfr.
Grafico 3).

3. CRESCITA SIGNIFICATIVA DEI CONTAGI IN ALCUNE PARTI D’EUROPA...

      Nuovi contagi giornalieri Covid (per milione di abitanti, dati livellati)
250                                                                                                           Brasile
                                                                                                              USA
200                                                                                                           Spagna
                                                                                                              Francia
150                                                                                                           UK
                                                                                                              Germania
                                                                                                              Italia
100

 50

   0
  19.02.20            02.04.20              15.05.20              27.06.20        09.08.20

Fonte: Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, UniCredit Wealth Management

Uno dei motivi è la difficoltà crescente a mantenere il distanziamento sociale,
specialmente tra i giovani e, soprattutto, durante la stagione estiva. Il numero                              Per questo motivo l’età media
crescente di casi positivi può essere anche legato al tempestivo tracciamento                                 dei nuovi contagiati è andata
delle catene di trasmissione, oltre all’aumento del numero di tamponi. In effetti,                            diminuendo nel corso delle
e diversamente dagli USA, il tasso di mortalità nell’area euro non è salito in                                ultime settimane.
modo sensibile (cfr. Grafico 4), nemmeno in Spagna o in Francia. Nel frattempo
è aumentato notevolmente il numero di casi di contagiati asintomatici o con
sintomi lievi.

                                                            Monthly Outlook                  Settembre 2020                                   8
L'Europa supererà questa prova di carattere? - Monthly Outlook Settembre 2020 - Cordusio SIM
Macro & Markets

Ciò non deve, tuttavia, essere motivo di compiacimento. Anche se i dati sui nuovi
contagi e la gestione della crisi in Europa sono sempre di gran lunga migliori                                Il tasso di mortalità indotto
rispetto agli USA e anche se i nuovi contagi possono essere contenuti a livello                               dal Coronavirus negli USA
locale o almeno regionale, gli andamenti recenti invitano alla cautela. Se non                                è attualmente 11 volte
si riuscirà a contenere la crescita in tempi brevi, si rischia un ampliamento                                 quello dell’area euro. Quanto
delle misure di distanziamento sociale, quali obbligo diffuso di utilizzo delle                               al numero giornaliero di
mascherine, riduzione degli orari di apertura, restrizioni degli accessi, riduzione                           nuovi contagi, il multiplo
delle dimensioni degli incontri pubblici, aumento dei “travel warning” – che                                  corrispondente è 4.
faranno da freno all’economia, in particolare nei servizi. I rischi che ciò possa
verificarsi sono aumentati in modo sensibile.

4. ...MA SENZA UN AUMENTO SIGNIFICATIVO DEI TASSI DI MORTALITÀ

       Nuovi decessi giornalieri per Covid (per milione di abitanti, dati livellati)
20,0
                                                                                                               Brasile
17,5                                                                                                           USA
15,0                                                                                                           Spagna
                                                                                                               Italia
12,5
                                                                                                               Francia
10,0                                                                                                           UK
 7,5                                                                                                           Germania

 5,0

 2,5

 0,0
  19.02.20              02.04.20               15.05.20              27.06.20          09.08.20

Fonte: Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, UniCredit Wealth Management

Al momento sembra contenuto il rischio di un nuovo esteso lockdown come
quello attuato in primavera. L’asticella per una chiusura su vasta scala delle                                In aggiunta, le autorità
attività, delle scuole e delle istituzioni si è alzata significativamente, non da                             sanitarie e il sistema sanitario
ultimo grazie a un efficiente “tracciamento” che ora consente contromisure                                    in generale sono oggi molto
mirate e a livello locale. Anche la minore gravità della malattia nei contagiati                              più preparati sul fronte della
avvalora questa tesi.                                                                                         pandemia di quanto fossero a
                                                                                                              marzo e aprile.

Area Euro: gli indici di mobilità e di attività battono i tassi di
contagio                                                                                                      Lo sganciamento tra gli
                                                                                                              indicatori di mobilità o
                                                                                                              attività e l’indice di rigore
Il crescente numero di casi nell’Europa continentale non pare fermare più di tanto
                                                                                                              delle misure statali anti-
il ritorno alla “nuova“ normalità, perlomeno non ancora. Gli indici di mobilità
                                                                                                              virus è parimenti indicativo.
Apple e Google, ad esempio, hanno continuato a crescere fino a poco tempo fa
                                                                                                              Mentre l’indice di Oxford,
(cfr. Grafico 5). Ciò amplia quindi il divario con gli USA, dove da inizio luglio gli
                                                                                                              molto osservato, non è calato
indici sono saliti di poco o nulla. Ancora più marcata la distanza del Regno Unito.
                                                                                                              da metà luglio (e in qualche
                                                                                                              caso è addirittura cresciuto
Ciò rafforza la nostra convinzione secondo cui nell’Europa continentale (e
                                                                                                              di nuovo), l’indice di mobilità
diversamente dagli USA) la correlazione tra indici di mobilità e attività economica
                                                                                                              di Apple dei quattro maggiori
e dati dei contagi è diminuita drasticamente. Pertanto la nostra previsione
                                                                                                              Paesi dell’area euro è cresciuto
centrale rimane che l’area euro potrà avere una ripresa economica più veloce
                                                                                                              complessivamente del 16%.
rispetto agli USA.

                                                             Monthly Outlook                 Settembre 2020                                      9
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5. INDICI DI MOBILITÀ EUROPEI IN CRESCITA FINO A POCO TEMPO FA

        Indice di mobilità Apple (dati livellati)
225                                                                                                                  Area Euro
200                                                                                                                  USA
175                                                                                                                  UK
150
125
100
 75
 50
 25
 0
 19.01.20           01.03.20         12.04.20         24.05.20       05.07.20            16.08.20

Fonte: www.apple.com/covid19/mobility, UniCredit Wealth Management

Non sorprende pertanto che la ripresa di diversi indicatori economici stia
ancora proseguendo in Europa. Tale andamento non riguarda solo i vari dati “in
tempo reale” (tra i quali i consumi elettrici), in quanto segnali analoghi stanno
arrivando anche da dati economici “hard”, sebbene questi siano ancora in ritardo
(a causa dei tempi di rilevazione e pubblicazione). Le vendite al dettaglio sono
già tornate ai livelli pre-Covid a giugno, anche se ciò è da imputare in gran
parte alla frenata dei consumi nei mesi precedenti. La produzione industriale,
invece, diversamente dai consumi privati, non ha beneficiato dal recupero di
ordini arretrati. E ciò evidenzia il fatto che il processo di ripresa dell’economia
probabilmente si trascinerà per qualche tempo nonostante l’andamento della                                           La produzione economica
produzione industriale stia tracciando una traiettoria a V.                                                          dell’area euro sarebbe quindi
                                                                                                                     ancora attorno al 5% inferiore
Manteniamo pertanto la nostra previsione di una crescita del 10%, o leggermente                                      ai livelli pre-Coronavirus.
superiore, per il PIL reale nel Q3 nell’area euro.

6. INDICAZIONI PER UN’INIZIALE RIPRESA A V NELL’AREA EURO

10                                                                                                                    Vendite al dettaglio (% a/a)
 5                                                                                                                    Produzione industriale (% a/a)

 0

 -5

-10

-15

-20

-25

-30
      Jan 15        Jan 16         Jan 17           Jan 18       Jan 19         Jan 20

Fonte: Refinitiv Datastream, UniCredit Wealth Management

                                                             Monthly Outlook                        Settembre 2020                                     10
Macro & Markets

Anche in questo caso non riteniamo che ciò debba essere motivo di compiacimento.
Da un lato l’andamento dei contagi ha aumentato il rischio di un possibile                       Non esiste, ad esempio, alcun
rallentamento della crescita. Dall’altro, ci sono crescenti segnali di maggiore                  indicatore corrispondente alla
differenziazione tra settori e regioni all’interno dell’area euro. Sebbene i settori             produzione industriale che sia in
industriali tradizionali mostrino una ripresa sostenuta, i servizi sono sempre più               grado di misurare in modo
indietro (anche se tale valutazione può fondarsi più su indicazioni empiriche che                affidabile la produzione del
su dati statistici). Le ragioni sono del resto ovvie: le misure di distanziamento                settore dei servizi. Un’indicazione
sociale continueranno ad essere necessarie fino a quando non sarà disponibile                    dello sganciamento potrebbero
una vaccinazione diffusa (che difficilmente sarà possibile prima di metà 2021).                  essere i trend dell’inflazione: la
Di conseguenza, le attività che sono più “orientate” alla prossimità sociale ne                  recente crescita dell’inflazione
risentiranno maggiormente. Ciò include turismo e ospitalità, ristoranti, bar,                    core ha superato di gran lunga
cinema, eventi culturali, musicali, sportivi e viaggi aerei. Nonostante i continui               quella dei servizi.
aiuti statali, molti fornitori di servizi (soprattutto quelli di dimensioni medio-
piccole) e lavoratori autonomi rischiano di diventare insolventi nei prossimi mesi
con conseguenti effetti frenanti sulla domanda aggregata. L’ultima correzione                    In Cina (che si muove con
al ribasso dell’indice dei responsabili degli acquisti nell’area euro potrebbe                   2-3 mesi di anticipo rispetto
essere un campanello d’allarme al riguardo. Il calo di 3,3 punti a 51,6 punti ad                 al resto del mondo in termini
agosto, malgrado una crescita di oltre 40 punti tra maggio e luglio, è da imputare               di ripresa dalla pandemia),
esclusivamente alla componente dei servizi.                                                      il ritmo dell’espansione
                                                                                                 ha iniziato a rallentare già
Ciò si somma ai ben noti fattori come il decremento dei tassi di crescita in                     a luglio. Le dinamiche dei
prossimità dei livelli pre-crisi (c.d. base effect) e la diminuzione dell’impatto delle          consumi hanno deluso negli
misure di politica economica. Tutto ciò implica che la ripresa economica dovrebbe                ultimi tempi. Senza la forte
appiattirsi significativamente già nel Q4. Il principale fattore, comunque, sarà                 domanda di auto, le vendite al
l’imminente rallentamento della spesa al consumo, in quanto gli arretrati saranno                dettaglio sarebbero diminuite
smaltiti a breve. Sulle dinamiche di consumo peseranno anche il sensibile                        anche mese su mese.
aumento dei tassi di risparmio e la bassa fiducia dei consumatori (cfr. Grafico 7).

7. UN’IPOTECA SULLE FUTURE DINAMICHE DEI CONSUMI

2,5                                                                        18                     Fiducia dei consumatori area Euro
2,0                                                                                               (dati standardizzati)
                                                                           16
1,5                                                                                               Tasso di risparmio (%, Scala destra)
1,0
                                                                           14
0,5
0,0                                                                        12
-0,5
                                                                           10
-1,0
-1,5
                                                                           8
-2,0
-2,5                                                                       6
   Gen 15   Ott 15   Lug 16   Apr 17   Gen 18   Ott 18   Lug 19   Apr 20

Fonte: Refinitiv Datastream, UniCredit Wealth Management

Da ultimo, è aumentata la possibilità di una maggiore “differenziazione” a
livello regionale all’interno dell’area euro. Il significativo incremento dei contagi,
sommato a vari “travel warning” internazionali, avranno probabilmente un
forte impatto sul settore dei servizi spagnolo. L’economia spagnola dipende
fortemente dal turismo, che ha un peso del 15% sul PIL. Le speranze di riuscire
a salvare almeno parte della stagione sono state sostanzialmente disattese.
É abbastanza probabile che il processo di recupero della penisola iberica sarà

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più debole e durerà più a lungo di quanto inizialmente previsto, anche se
probabilmente aumenteranno le risorse richieste dalla Spagna nell’ambito del
Recovery Fund UE.

USA: La campagna elettorale pesa sulla ripresa dell’economia

Il vento contrario che soffia sulla ripresa economica USA è ancora più forte,
con le case d’investimento americane che prevedono che la crescita del PIL nel                  Bisogna        sicurament e
Q3 sarà solo la metà di quella europea. Sono tre i principali fattori che stanno                riconoscere che nel Q2 il crollo
contribuendo in misura maggiore al rallentamento della ripresa americana:                       del PIL USA non è stato così
una cattiva gestione della crisi con conseguente aumento dei dati di contagio,                  pesante come nell’area euro.
un fiscal cliff che con tutta probabilità è inevitabile e i foschi presagi di una
campagna elettorale che alimenta sempre più le incertezze.
                                                                                                Il “fiscal cliff”, letteralmente
1. La risalita del numero di contagi alla fine di giugno ha rallentato gli indici               “baratro fiscale” è il momento
   di mobilità USA nelle ultime settimane. I dati di Google per i segmenti più                  a partire dal quale decadono
   rilevanti per l’economia hanno addirittura formato un plateau (cfr. Grafico 8).              determinati benefici fiscali,
                                                                                                vengono sospesi alcuni
                                                                                                sussidi o aumentano le tasse
                                                                                                (o un insieme di tali elementi).
8. L’INDICE DI MOBILITÀ USA HA SMESSO DI CRESCERE                                               L’effetto quindi è l’inizio di una
                                                                                                fase di restrizione fiscale, con
      Indici di mobilità Google per gli USA                                                     prevedibili impatti recessivi
20
                                                                                                sulla crescita dell’economia.
10

 0

-10

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-30

-40

-50                                                                                              Attività al dettaglio e ricreative
                                                                                                 Stazioni di transito
-60
  17.02.20       23.03.20         27.04.20    01.06.20   06.07.20   10.08.20                     Luoghi di lavoro

Fonte: www.google.com/covid19/mobility, UniCredit Wealth Management

Ciò ha anche ripercussioni sugli indicatori economici; sebbene la ripresa stia
proseguendo, lo slancio pare avere già perso vigore. Ad esempio, anche se le                    L’indice dell’Empire State,
vendite al dettaglio hanno continuato a crescere a luglio, sono risultate inferiori             pubblicato dalla Fed di New
alle attese e di gran lunga più deboli rispetto ai forti dati di maggio e giugno.               York e molto apprezzato,
Anche la fiducia dei consumatori, che era ancora bassa, ha segnato una battuta                  è sceso di 17,2 punti
d’arresto di recente (cfr. Grafico 9). Lo stesso vale per la fiducia delle piccole e            percentuale a soli 3,7 punti in
medie imprese (NFIB) e i sondaggi regionali Fed. E mentre l’indice dei responsabili             agosto. Il dato manifatturiero
degli acquisti a livello nazionale ha continuato a crescere leggermente, il livello             della Fed di Philadelphia è
non deve venire sovrastimato. Tutto sommato, i dati implicano una crescita del                  calato di 7 punti a quota 17,2.
PIL relativamente più debole per il trimestre in corso rispetto all’area euro.

                                                     Monthly Outlook           Settembre 2020                                         12
Macro & Markets

9. QUALCHE BATTUTA D’ARRESTO NEGLI INDICATORI SULLA FIDUCIA

65                                                                       110                  Indice NFIB sull’ottimismo delle
                                                                                              piccole imprese (scala destra)
60                                                                       105
                                                                                              Indice PMI Composite
55                                                                       100
                                                                                              Fiducia dei consumatori (Conference
50                                                                       95                   Board, scala destra)

45                                                                       90

40                                                                       85

35                                                                       80

30                                                                       75

25                                                                       70

20                                                                       65
 Gen 15      Gen 16      Gen 17      Gen 18      Gen 19   Gen 20

Fonte: Refinitv Datastream, UniCredit Wealth Management

I “dati in tempo reale” mostrano segni di fatica, da quelli sulla spesa tramite
carte di credito alle richieste di avvio di nuove attività, dalle prenotazioni di             L’indice NAHB sulla fiducia
affitti brevi ad uso vacanza fino alla domanda di carburante (in una stagione                 dei costruttori edili, al pari
di viaggi). Nel frattempo, i settori che stanno andando meglio sono costruzioni               delle licenze edilizie e dei
e immobiliare.                                                                                nuovi cantieri abitativi, sono
                                                                                              chiaramente rivolti al rialzo. Il
2. Ciò che probabilmente influenzerà in misura crescente consumatori e                        settore beneficia fortemente
   piccole imprese è la minaccia del possibile venir meno degli stimoli fiscali.              del brusco calo dei tassi
   Con questa espressione, in passato sinonimo di venti economici sfavorevoli                 d’interesse durante la crisi.
   derivanti dallo scadere di sgravi fiscali e/o tagli automatici alla spesa, ora si
   intende la scadenza degli aiuti fiscali per il Coronavirus o l’assenza di un nuovo
   programma economico. Analisti ed economisti avevano previsto un ulteriore                  I Democratici chiedono un
   pacchetto di stimolo da 1.000-1.500 miliardi di dollari che avevano usato                  pacchetto di aiuti ad ampio
   come base per le previsioni di una ripresa a V. Il pacchetto, però, è incagliato           raggio da 3.000 miliardi
   al Congresso senza prospettiva di una soluzione in tempi rapidi. Il Presidente             (“omnibus bill”), mentre il
   Trump ha tentato di procedere a colpi di decreti esecutivi, ma questi ultimi               governo vorrebbe spendere
   difficilmente superano la soglia dei 100 miliardi di dollari, ovvero meno di un            “solo” 1.000 miliardi di
   decimo dell’importo previsto. Rimaniamo ancora fiduciosi che si possa trovare              dollari (senza aiuti a stati e
   un accordo (parziale), considerando che ogni settimana di blocco aumenta la                municipalità).
   possibilità di una ripresa più lenta, oltre al fatto che i sussidi di disoccupazione
   sono già stati ridotti da 600 a 400 dollari alla settimana. In questo contesto,
   è importante ricordare che negli USA i consumi privati sono l’unico fattore di             Le elezioni dell’8 novembre
   traino dell’economia, diversamente dall’area euro.                                         2000 si conclusero con la
                                                                                              vittoria di misura di George
3. Sicuramente, e questo ci porta al terzo punto, la disputa sul bilancio è oscurata          W. Bush. Ne derivò un nuovo
   anche dalle manovre tattiche elettorali e il confronto politico ha da tempo                conteggio manuale in una
   lasciato spazio alla denigrazione personale.                                               circoscrizione elettorale della
                                                                                              Florida. Il risultato fu a favore
     Non serve la sfera di cristallo per prevedere che potrebbe trattarsi di una delle        di Al Gore, che chiese altri
     più divisive campagne elettorali nella storia degli Stati Uniti.                         nuovi conteggi. Il 12 dicembre
     Inoltre, in caso di una sconfitta (di misura), c’è un rischio elevato che il risultato   la Corte Suprema decise che
     elettorale venga contestato. Ciò rischierebbe di portare a una situazione di             la (ridotta) finestra temporale
     impasse politica che potrebbe di gran lunga oscurare quanto successe nel                 per i ricalcoli era terminata.
     2000 (Gore vs. Bush). A nostro avviso, questo sarebbe il peggiore scenario               Bush rimase presidente per
     possibile, in quanto il crescendo delle incertezze sarebbe dannoso sia per               altri quattro anni.
     l’economia che per i mercati finanziari.

                                                Monthly Outlook           Settembre 2020                                      13
Macro & Markets

10. TRUMP DOVRÀ BATTERSI DURAMENTE SE VUOLE VINCERE

     Sondaggi (media RCP)
54
                                                                                                Joe Biden (%)
52                                                                                              Donald Trump (%)

50

48

46

44

42

40
04.09.19     31.10.19       27.12.19   22.02.20   19.04.20   15.06.20   11.08.20

Fonte: www.realclearpolitics.com, UniCredit Wealth Management

                                                  Monthly Outlook              Settembre 2020                      14
Asset Allocation
Rimaniamo fiduciosi nonostante l’elevata
incertezza globale

                                                                                                    POSIZIONAMENTO

      CLASSI D’INVESTIMENTO                        UNIVERSO INVESTIBILE                 SOTTOPESO     NEUTRALE       SOVRAPPESO
                                         Azionario Globale
         PRINCIPALI CLASSI               Obbligazionario Globale
         D’INVESTIMENTO                  Liquidità
                                         Alternative/Commodity
                                         Azionario USA
                                         Azionario Europa
                        AZIONI
                                         Azionario Area Pacifico MS1
       PRINCIPALI                        Azionario ME2
        CLASSI DI                        Governativi ME
    INVESTIMENTO                         Corporate IG Euro
                  OBBLIGAZIONI
     IN DETTAGLIO                        Corporate HY
                                         Obbligazionari ME2
                                         Petrolio
                   MATERIE PRIME         Oro
MS = Mercati Sviluppati (Australia, Giappone, Hong Kong, Nuova Zelanda, Singapore)
1

ME = Mercati Emergenti
2

Le prime evidenze di ripresa globale, parallelamente alla riapertura delle
economie, lo straordinario supporto delle banche centrali e delle politiche fiscali
e la crescente fiducia nei progressi per un vaccino contro il Covid-19 e nella
possibilità di gestire nuove ondate, continuano a sostenere le attività di rischio.

Rimaniamo positivi su questi asset, tuttavia, considerato che scontano uno
scenario perfetto, stiamo attentamente monitorando alcuni importanti eventi
per meglio valutare e affinare la nostra posizione di asset allocation.

In particolare, negli USA:

1. Il presidente della Fed Jerome Powell ha annunciato il passaggio a una
   forma flessibile di obiettivo di tasso medio d’inflazione (“average-inflation-
   targeting”) rispetto al regime attuale basato su un obiettivo di inflazione
   puntuale(“inflation-targeting”).

                                                 Monthly Outlook                Settembre 2020                               15
Asset Allocation

2. Il rischio di un mancato rinnovo degli stimoli fiscali potrebbe impattare
   negativamente la crescita del PIL USA nel Q4 2020.                                       L’inflazione USA (indice PCE)
                                                                                            risulta continuamente sotto
3. Le elezioni presidenziali a novembre e l’incertezza provocata dalla maggiore             l’obiettivo della Fed del 2% da
   incidenza del voto postale a seguito della pandemia.                                     vari anni (0,8% a/a in giugno),
                                                                                            pertanto ciò significherebbe
In Europa:                                                                                  un obiettivo di inflazione sopra
                                                                                            il 2% per un certo periodo di
4. il rischio di una seconda ondata di COVID-19.                                            tempo.

Complessivamente, riteniamo che l’adozione della Fed dell’approccio di
“average-inflation-targeting” fornisca un ulteriore supporto a uno scenario di
tassi d’interesse più bassi per un lungo periodo di tempo e, di conseguenza, è
probabile che il dollaro resterà debole (cfr. Grafico 11). Ciò è positivo per le attività
di rischio poiché le azioni beneficeranno della riduzione dei tassi d’interesse reali.

11. L’INDICE DEI PREZZI BASATO SULLA SPESA AL CONSUMO PERSONALE (PCE)
    RIMANE ANCORA SU BASSI LIVELLI

5%                                                                                          Deflattore PCE
                                                                                            Deflattore PCE “core”
4%

3%
                                                              Forecast

2%

1%

0%

-1%

-2%
      2000   2002 2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016 2018 2020 2022

Fonte: Wells Fargo, UniCredit Wealth Management

Quanto al punto 2), prevediamo che a settembre il Congresso USA dovrebbe
trovare almeno un accordo minimo per il rinnovo dei sussidi di disoccupazione.
                                                                                            Notare la differenza nella
Rispetto al punto 3), il rischio di un ricalcolo dei voti postali rappresenta una           gestione della crisi della
fonte potenziale di volatilità. In caso di schiacciante vittoria democratica, i Paesi       disoccupazione in Europa.
asiatici emergenti, la Cina in particolare, beneficeranno dell’allentarsi delle             Ad esempio, il governo
tensioni commerciali.                                                                       tedesco ha deciso di estendere
                                                                                            il programma dei sussidi per i
Quanto al punto 4) stimiamo che una seconda ondata di contagi in Europa                     lavori a tempo determinato
potrebbe essere gestita meglio che negli USA, sia dal punto di vista sanitario che          (in tedesco “Kurzarbeit”), che
economico, grazie al maggior peso del settore pubblico.                                     originariamente era previsto
                                                                                            per 12 mesi e arriverà fino a
Nel complesso, valutiamo che i fattori 2), 3) e 4) supportino la nostra preferenza          24 mesi.
per le azioni europee rispetto a quelle americane.

                                                  Monthly Outlook        Settembre 2020                                    16
Asset Allocation

Le azioni europee attualmente offrono un’interessante combinazione di
valutazione più economica, migliore gestione della crisi del COVID-19, minore
incertezza politica e possibile continuazione della ripresa dei settori value e
ciclici. In aggiunta, si prevede che i settori digitali e utilities europei riceveranno
una spinta dal Recovery Fund.

Quanto al portafoglio obbligazionario, prevediamo che i titoli di Stato periferici
restino ben supportati dal Recovery Fund e dall’azione della BCE. I titoli corporate
Euro Investment Grade (IG) sono solidamente supportati dagli acquisti della BCE
(attraverso CSPP e PEPP) e da attività di carry trade da parte degli investitori. Entro
fine anno potrebbe essere annunciato un ulteriore potenziamento del PEPP per
250-500 miliardi di euro, che si aggiungerebbero agli attuali impegni di acquisto
per 1.350 miliardi di euro entro metà dell’anno prossimo, con reinvestimenti fino
alla fine del 2022, come minimo.

A nostro parere, mentre gli spread del credito appaiono compressi, il forte supporto
della BCE, la minore leva e volatilità e l’assenza del rischio di cambio rendono le
obbligazioni corporate IG in Euro una valida opportunità di investimento.

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Asset Allocation

Focus: l’era delle nuove infrastrutture

Per contrastare la recessione causata dalla pandemia sono stati adottati
pacchetti fiscali senza precedenti. Si stima che nel 2020 l’azione fiscale globale
sarà ancora maggiore, 10.000 miliardi di dollari a fronte di 8.000, e più efficace
dell’azione monetaria.

La differenza sostanziale rispetto al recente passato è che ora le banche centrali
sono più predisposte a finanziare i disavanzi fiscali, consentendo ai governi di
offrire stimoli fiscali ingenti e diretti per sostenere i cittadini e le PMI colpiti dalla
pandemia e creare i presupposti per la ripresa.

Di conseguenza, privilegiamo quei temi di investimento che sono maggiormente
sostenuti da una intensificata azione fiscale.

Richiamiamo l’attenzione sul fatto che i principali pacchetti fiscali offerti per
spianare la strada alla ripresa post-Covid sono incentrati su 2 settori principali:
l’ambiente e la digitalizzazione. Insieme al farmaceutico sono questi, più delle
attività legate all’economia reale, i settori che beneficeranno maggiormente dei
prossimi cicli di spesa pubblica e daranno forma alla nuova era delle infrastrutture.

In Europa, oltre agli stimoli fiscali del singolo paese, un potenziale fattore di
cambiamento è rappresentato dal lancio dello strumento europeo per la ripresa,
o Next Generation EU.

“Il piano di recupero trasforma l’immensa sfida che stiamo affrontando in
un’opportunità, non solo sostenendo la ripresa, ma anche investendo nel futuro:
il Green Deal europeo e la digitalizzazione promuoveranno l’occupazione e la
crescita, la resilienza delle nostre società e la salute dell’ambiente. Questo è il
momento dell’Europa. La nostra disponibilità ad agire deve essere all’altezza delle
difficoltà che stiamo affrontando. Il Next Generation EU è una risposta ambiziosa
a tutto questo.” (Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen).

Nel dettaglio, il Green Deal europeo costituisce il fulcro della strategia di ripresa
dell’UE, attraverso:                                                                         https://ec.europa.eu/
                                                                                             commission/presscorner/
• Una massiccia ondata di rinnovamento degli edifici e delle infrastrutture e                detail/en/ip_20_940
  un’economia più circolare, che crei occupazione a livello locale;

• Il lancio di progetti di energia rinnovabile, in particolare eolica e solare, e
  l’avvio di un’economia pulita dell’idrogeno;

• Trasporti e logistica più ecologici, inclusa l’installazione di un milione di punti
  di ricarica per veicoli elettrici, e l’incentivo a spostarsi in treno e verso una
  mobilità verde nelle nostre città e regioni;

• Il consolidamento del Fondo per la Transizione Giusta (Just Transition Fund)
  con l’obiettivo di sostenere la riqualificazione, aiutando le imprese a creare
  nuove opportunità economiche.

Mentre il passaggio all’era digitale è promosso attraverso:

• Investimenti in una maggiore e migliore connettività, soprattutto nella rapida
  diffusione delle reti 5G;

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Asset Allocation

• Una presenza industriale e tecnologica più solida in settori strategici, quali
  l’intelligenza artificiale, la sicurezza informatica, il supercomputing e il cloud;

• La costruzione di un’economia basata su “dati in tempo reale” come motore
  dell’innovazione e della creazione di occupazione;

• Maggiore resilienza informatica.

Negli Stati Uniti, un’eventuale vittoria di Joe Biden alle prossime elezioni
presidenziali aprirebbe la strada a una nuova era di investimenti per affrontare i
cambiamenti climatici.

Il candidato democratico, infatti, ha annunciato un Green New Deal “per garantire
che gli Stati Uniti raggiungano l’obiettivo di un’economia energetica pulita al         https://joebiden.com/climate-
100% ed emissione nette zero entro il 2050.”                                            plan/

Biden chiederà che nel primo anno della sua presidenza il Congresso promulghi
una legge che:

• Stabilisca un meccanismo di applicazione basato su obiettivi intermedi da
  conseguire entro la fine del suo primo mandato nel 2025,

• Preveda un investimento storico nelle energie pulite, nella ricerca e
  nell’innovazione climatica,

• Incentivi la rapida diffusione di innovazioni in materia di energia pulita
  nell’intera economia, soprattutto tra le comunità più colpite dal cambiamento
  climatico.

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Asset Allocation

Azioni

Azioni: neutrali
La combinazione di massicce misure fiscali e monetarie supporta la nostra
previsione riguardo ai mercati azionari, malgrado la debolezza dei dati macro e
degli utili aziendali e l’incertezza elevata.
Per tali ragioni manteniamo la nostra opinione costruttiva sui mercati azionari.

Azioni europee: positivi
La nostra area geografica preferita: le politiche monetarie e fiscali (con la recente
intesa sul Recovery Fund) sono estremamente espansive. Interessanti rapporti
dividendo-prezzi (“dividend yield”), nettamente al di sopra dei rendimenti dei
titoli di Stato o delle obbligazioni corporate. i mercati azionari europei potranno
anche continuare a essere supportati dalla rincorsa dei titoli value e ciclici.

Azioni USA: neutrali
Il peso elevato dei settori tecnologico e farmaceutico supporta il mercato
azionario USA. Tuttavia, la cattiva gestione della crisi del COVID-19, i rischi di
mancato rinnovo degli stimoli fiscali e l’elevata volatilità dovuta all’incertezza
per l’esito delle prossime elezioni (dato l’aumento dell’incidenza del voto postale)
potrebbero limitare il rialzo.

Azioni mercati emergenti: neutrali
La ripresa macro globale, la debolezza del dollaro e le speranze di allentamento
delle tensioni commerciali tra USA e Cina in caso di una schiacciante vittoria dei
democratici potrebbero favorire una rincorsa nei confronti dei mercati sviluppati.
Preferiamo la Cina che, innanzitutto, sta mostrando una ripresa dalla pandemia
e, alla luce del peso elevato del settore tecnologico, preferiamo anche i Paesi
asiatici. In questa regione si raccomanda caldamente selettività di Paesi e settori.

Azioni Pacifico: negativi
Nel 2020 si prevede che la crescita giapponese del PIL resterà negativa a causa
del precedente aumento dell’IVA, in aggiunta all’impatto della pandemia.
Tuttavia, l’attuale rotazione a favore di titoli value e i segnali di ripresa globale
possono offrire opportunità di acquisto a lungo termine.

Reddito fisso

Obbligazioni: leggermente positivi
Le obbligazioni globali restano supportate dall’azione monetaria espansiva delle
banche centrali.

Obbligazioni corporate IG in Euro: molto positivi
Le obbligazioni europee Investment Grade sono ben supportate dagli acquisti
della BCE (attraverso CSPP e PEPP) e dalla ricerca di rendimento degli investitori.
Prevediamo un ulteriore potenziamento del PEPP entro fine anno. Preferiamo
debito subordinato nel settore finanziario, alla luce dell’aumento del buffer di
capitale delle banche europee.

Obbligazioni corporate High Yield: negativi
L’aumento dei tassi di insolvenza, alimentato dalla pandemia, non è ancora
del tutto incorporato nelle valutazioni attuali. Anche la carenza di liquidità sul
mercato resta un problema. L’asset class è, tuttavia, supportata dalla decisione
della Fed di comprare “fallen angel” e ETF High Yield.

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Asset Allocation

Titoli di Stato europei: negativi
La politica monetaria della BCE è più espansiva ma le valutazioni dei titoli di
Stato core al momento non sono interessanti. È importante anche considerare
il deciso aumento del debito pubblico futuro come conseguenza dello stimolo
fiscale varato per contrastare la recessione. Preferiamo i titoli di Stato periferici
supportati dalla BCE e dall’approvazione del Recovery Fund.

Obbligazioni mercati emergenti: negativi
Le obbligazioni dei mercati emergenti hanno risentito negativamente della
recessione globale, del calo dei prezzi del greggio e dell’umore generale
di avversione al rischio. Tuttavia, i segnali di ripresa, soprattutto in Cina,
l’indebolimento del dollaro e l’aumento dei prezzi del greggio supportano
opportunità di acquisti selettivi. Preferiamo le obbligazioni più difensive in valuta
forte.

Materie prime

Petrolio: neutrale
I prezzi petroliferi hanno rimbalzato sui segnali di ripresa della domanda globale
e in scia alla decisione dell’OPEC+ di tagliare la produzione del greggio. Tuttavia,
la recessione globale e il rischio di una riduzione dei tagli alla produzione di
greggio potrebbero limitare il rialzo dei prezzi petroliferi.

Oro: neutrale
Il prezzo dell’oro resterà sostenuto nel 2020 nel contesto dei bassi tassi
d’interesse e della reflazione monetaria delle banche centrali. Inoltre, il suo ruolo
di bene rifugio è essenziale, soprattutto nell’attuale scenario di incertezza.

Valute

EUR / USD
La graduale normalizzazione della situazione economica evidenzia la
sopravvalutazione del dollaro, a livello di fondamentali, rispetto all’euro e alle
altre valute principali, una sopravvalutazione che è stata accentuata dall’adozione
da parte degli USA di politiche monetarie tra le più espansive.

                                          Monthly Outlook            Settembre 2020     21
Rubriche
I CIO locali dialogano con i clienti

      Risposte dall’Italia                                                        I nostri esperti:
      … e il Dollaro (alias biglietto verde)?

                   Una delle domande più complesse che un gestore può              Alessandro Caviglia
                   sentirsi fare. Le previsioni di investimento sulle valute
                   sono solitamente tra quelle con un tasso di successo del
                   50% e, quindi, dove il valore aggiunto dei (cosiddetti)
                   esperti è minore. Ciononostante, questa è una delle
                   domande che mi sono state poste più spesso in questo
                   periodo e in genere è quella che conclude l’incontro.
                   Come dicevano i latini, “in cauda venenum”, il veleno
                   è nella coda.
                                                                                   CIO
                   Inizierei la riflessione con alcune argomentazioni di           Cordusio Sim (Italy)
                   buon senso e facilmente condivisibili. L’USD è la “valuta
                   della superpotenza” e, di conseguenza, la maggior parte
                   del commercio internazionale viene regolato in questa
                   moneta. Questo significa che la domanda di USD è molto
                   più elevata di quella che proviene esclusivamente dagli
                   operatori economici statunitensi – e questo vale per
                   tutte le rispettive valute delle superpotenze storiche
                   che si sono avvicendate sul nostro pianeta.

                   Inoltre, l’USD è la valuta di denominazione dei mercati
                   finanziari più liquidi del mondo. In genere ha un tasso
                   d’interesse più elevato rispetto ad altri paesi sviluppati,
                   e un mercato azionario che nel lungo termine ha
                   dimostrato performance migliori rispetto ad altre piazze.

                   Tutte questi sono buoni motivi per essere positivi sul
                   dollaro. E, allo stesso tempo, sono buoni motivi per
                   essere negativi sul dollaro. No, non sono schizofrenico,
                   sto solo giocando con le antilogie.

                   Il punto è che il prezzo di qualsiasi strumento finanziario,
                   incluse le valute, se stabilito in modo razionale, dovrebbe
                   essere determinato esclusivamente dalle aspettative

                                   Monthly Outlook            Settembre 2020                              22
Columns

          future. Pertanto, se non saranno mantenuti o rafforzati,
          i punti di forza di oggi potrebbero essere i punti deboli
          di domani, dato che i concorrenti cercheranno di ridurre
          il divario.

          E abbiamo visto una superpotenza che non ha gestito
          l’emergenza COVID-19 in modo particolarmente
          brillante, che sembra poco interessata a condurre il
          dibattito su questioni globali come la salute del nostro
          pianeta, e che pare costretta a negoziare quasi alla pari
          con le società tecnologiche statunitensi di maggior
          successo (forse perché in questo momento sono
          molto più simili a entità sovranazionali che a imprese
          statunitensi).

          A questo si aggiunge il fatto che il differenziale di tasso
          di interesse rispetto ad altri paesi sviluppati non è più
          così appetibile. Infine il Recovery Fund europeo potrebbe
          essere il primo passo verso un processo di integrazione
          dei mercati finanziari del vecchio continente, e
          ciò costituirebbe una minaccia all’ampiezza e alla
          profondità del mercato statunitense.

          Sono queste le ragioni del recente deprezzamento
          dell’USD? Non credo che sia così. Più probabilmente,
          da un lato, in questa fase di maggiore propensione al
          rischio, gli investitori statunitensi stanno cercando
          opportunità di investimento all’estero; dall’altro,
          l’amministrazione USA in periodo elettorale è ben
          lieta di termini di scambio più favorevoli per le “vere”
          imprese statunitensi.

          Per concludere, riteniamo che l’attuale trend di
          deprezzamento non sia terminato (quanto meno
          nei confronti dell’Euro) e potrebbe continuare a un
          ritmo lento e regolare. Detto questo, consigliamo di
          evitare un’eccessiva esposizione all’USD, in particolare
          sul fronte del reddito fisso, dove i rendimenti delle
          obbligazioni potrebbero essere facilmente erosi da
          pochi punti percentuali di deprezzamento della valuta.
          Sul versante azionario, riteniamo che il potenziale
          rendimento in Euro continui a essere interessante.
          Spero di non essermi dilungato troppo per quella che è
          una visione di investimento 50%-50%.

                          Monthly Outlook            Settembre 2020     23
Columns

          Risposte dalla Germania
          Come spiega il forte aumento delle valutazioni azionarie nel
          contesto attuale?

                    Mentre con la comparsa del virus le valutazioni di borsa
                                                                                     Philip Gisdakis
                    (rapporto prezzo/utili, P/E) sono crollate in tutto il
                    mondo, da aprile puntano chiaramente verso l’alto. Nel
                    frattempo, si sono persino lasciate alle spalle i livelli
                    pre-Covid – e negli Stati Uniti si stanno addirittura
                    avvicinando ai picchi raggiunti durante la bolla delle
                    dot-com. Ad esempio, il rapporto prezzo/utili (basato
                    sulle stime degli utili dei 12 mesi successivi) dell’indice
                    S&P 500 è salito da circa 19, prima del coronavirus,
                    all’attuale 22; con lo scoppio della pandemia era sceso
                                                                                  Co-CIO of Group Wealth
                    sotto la soglia di 15. Allo stesso tempo, in Europa           Management and CIO
                    (indice Euro STOXX 50) il rapporto prezzo/utili aveva         UniCredit Bank AG
                                                                                  (HypoVereinsbank) (Germany)
                    oscillato tra 14 e poco meno di 17, dopo essere sceso
                    quasi a 10 a fine marzo.

                    A scatenare la rapida impennata degli ultimi mesi
                    sono stati l’imponente intervento fiscale e, soprattutto,
                    le misure delle banche centrali volte a contrastare le
                    ricadute economiche della pandemia. Questi interventi,
                    oltre a indurre un nuovo aumento delle aspettative
                    sugli utili, hanno portato soprattutto a un notevole
                    calo del fattore di attualizzazione sugli utili futuri.
                    Nella valutazione dei titoli, gli investitori hanno usato
                    i rendimenti dei titoli di Stato come tasso d’interesse
                    privo di rischio. Le eccezionali misure di politica
                    monetaria applicate a livello mondiale per contrastare
                    l’impatto economico della pandemia hanno spinto
                    i rendimenti dei titoli di Stato ai minimi storici.
                    L’ipotesi di tassi d’interesse permanentemente bassi (il
                    Presidente della Fed Powell ha annunciato l’intenzione
                    di lasciare il tasso d’interesse di riferimento a zero per
                    altri cinque anni) ha effetti gravi – e profondamente
                    diversi a livello di settore – sulle valutazioni dei titoli
                    e, pertanto, sul potenziale delle azioni.

                    Contemporaneamente, l’incertezza sulle stime degli
                    utili futuri causata dagli effetti a medio e lungo termine
                    della pandemia ha portato a una forte divergenza nelle
                    valutazioni dei mercati azionari. Attualmente ad avere
                    la meglio sono i titoli di settori i cui profitti mostrano
                    una resilienza relativamente buona a fronte della crisi
                    e, allo stesso tempo, hanno prospettive di crescita a
                    lungo termine superiori alla media. Ciò è dovuto al
                    fatto che queste azioni beneficiano in particolare di un
                    livello di tassi d’interesse permanentemente basso. Se
                    il tasso d’interesse privo di rischio diminuisce mentre
                    il premio al rischio rimane invariato, il valore attuale
                    degli utili futuri aumenta, e con esso il valore del
                    capitale proprio.

                                    Monthly Outlook            Settembre 2020                                   24
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                     Al contrario, le valutazioni delle azioni in settori che
                     sono usciti perdenti dalla crisi non beneficiano allo
                     stesso modo del contesto di bassi tassi d’interesse.
                     In questo caso, la sensibilità ai bassi tassi d’interesse
                     del valore finale contrasta con un’espansione della
                     valutazione. Tra i perdenti, attualmente vi sono
                     le compagnie aeree e i tour operator, ad esempio,
                     in ragione di un possibile calo permanente della
                     domanda.

          Risposte dall’Austria
          Si sta preparando una bolla dot-com 2.0?

                     Per usare un eufemismo, finora è stato un anno
                                                                                      Oliver Prinz
                     piuttosto difficile per i mercati azionari globali,
                     caratterizzato sia da crolli dei prezzi sia da aumenti
                     di portata storica. Negli ultimi anni, tuttavia, c’è
                     stato un settore che è riuscito a distinguersi durante
                     questa fase turbolenta e a registrare guadagni di
                     prezzo superiori alla media: quello tecnologico, che
                     ha sovraperformato soprattutto negli Stati Uniti.

                     In passato questo settore ha causato forti perdite a
                                                                                 Co-CIO Bank Austria and
                     molti investitori, con lo scoppio della bolla delle dot-    Schoellerbank (Austria)
                     com all’inizio del millennio, a cui è seguita anche una
                     crisi di fiducia negli anni successivi. Ciononostante,
                     nel frattempo diverse aziende tecnologiche sono
                     diventate una componente fissa nei portafogli di
                     molti investitori classici – in gran parte grazie ai loro
                     modelli di business promettenti e alla stabilità dei
                     loro bilanci. Il rally del prezzo delle azioni di Amazon
                     & Co, tuttavia, è al tempo stesso impressionante e
                     preoccupante. La capitalizzazione di mercato dei
                     titoli FAANG (Facebook, Amazon, Apple, Netflix
                     e Google), con un valore attuale equivalente
                     a oltre 5.000 miliardi di dollari, corrisponde a
                     quasi il 20% dell’indice S&P 500. Ciò è ancora più
                     evidente nell’indice NASDAQ 100, dove il valore di
                     mercato di queste società si avvicina al 50% della
                     capitalizzazione totale. E l’ultima volta che abbiamo
                     assistito a una tale concentrazione in un indice
                     generale di mercato è stato al volgere del millennio.
                     Di conseguenza, le valutazioni di imprese che “volano
                     così alto” devono essere considerate con la massima
                     attenzione.

                     Tuttavia, vi sono giustificate ragioni per l’aumento
                     dei prezzi delle azioni durante la crisi sanitaria
                     attuale. Mentre lo scoppio della pandemia di
                     coronavirus e le misure di lockdown che ne sono
                     conseguite hanno causato la paralisi di molte aree
                     dell’economia, il settore tecnologico, oltre a quello
                     sanitario e dei beni di consumo di base, sono stati i
                     principali beneficiari delle immediate conseguenze.

                                    Monthly Outlook           Settembre 2020                               25
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          Questa fase ha mostrato più che mai l’importanza
          della digitalizzazione nella quotidianità delle
          persone. Dall’inizio della pandemia, la necessità
          di organizzare il lavoro e la didattica a distanza, la
          richiesta di video-on-demand e gli acquisti online –
          e i relativi requisiti per un’infrastruttura adeguata –
          sono cresciuti in modo esponenziale.

          In generale, questa situazione ha notevolmente
          rafforzato il ruolo della tecnologia come settore
          critico dell’approvvigionamento. I prerequisiti
          fondamentali per le aziende di servizi pubblici sono
          l’affidabilità, la stabilità e la disponibilità dei prodotti
          e dei servizi offerti. Mentre altre imprese avevano le
          mani legate, le società tecnologiche hanno operato
          a pieno regime. Detto questo, inizialmente neanche
          queste aziende sono riuscite a evitare il sentiment
          negativo del mercato dei capitali e hanno dovuto
          affrontare enormi difficoltà legate alla pandemia.

          Il cambiamento economico è iniziato molto tempo
          prima dell’attuale crisi. In particolare, le grandi
          imprese tecnologiche hanno progressivamente
          conquistato la fiducia di molti investitori nel tempo,
          grazie a modelli di business sostenibili con vantaggi
          competitivi di lungo termine, bilanci solidi e una
          buona gestione. Rispetto ad altri settori industriali
          e ai loro tradizionali rappresentanti, Amazon & Co
          sembrano più interessanti, e crediamo che questo
          valga anche in termini di prospettive di lungo
          termine. C’è un motivo se i rappresentanti di questo
          settore, storicamente in espansione, sono ancora in
          attività o hanno vantato a lungo il ruolo di leader di
          mercato. Guardando al futuro, riteniamo che le azioni
          di queste imprese continueranno ad avere un ruolo
          importante nella stabilizzazione di un portafoglio di
          investimenti ben diversificato.

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