Il bianco L'edizione del bollettino di gennaio avrà come tema il bianco, la pagina bianca che indica un nuovo inizio
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L’edizione del bollettino di gennaio avrà come tema il bianco, la pagina bianca che indica un nuovo inizio… Il bianco
LA FILOSOFIA DI HARRY POTTER La filosofia di Harry Potter è un libro del professore di filosofia politica e della cultura di massa presso l’Università di Pavia, Simone Regazzoni, che scrive questo libro proprio nell’occasione dei vent’anni dalla nascita del romanzo-mondo, come lo definisce lui, di Harry Potter. In questo libro l’autore, tratta diverse tematiche, alcune profonde e soggette a particolare attenzione, che si celano tra le pagine di questa meravigliosa saga e che vanno ben oltre la semplice apparenza di quella che potrebbe essere una normale e superficiale prima lettura della storia. Fa, quindi, riferimento al gioco dei due mondi che coesistono durante la saga e a quella che può o non può essere considerato realtà, al ruolo fondamentale della magia e al peso che viene dato alle parole e, in particolare, a determinate parole in determinati momenti della storia con un preciso valore e significato mirato, al coraggio e all’atto etico dei personaggi, alla differenza fra il bene e il male, o meglio, il giusto e il facile, al chiaro parallelismo che vi è fra il ruolo di Lord Voldemort e i suoi seguaci con il nazismo tedesco e Hitler e, ovviamente, all’amore, alle sfaccettature che esso assume e al suo ruolo fondamentale da protagonista incontrastato del racconto. Tra quelle che sono le opinioni del professore, le citazioni e i riferimenti a teorie e idee di altri filosofi venuti prima di lui e una, ovviamente, attenta analisi della saga, Simone Regazzoni riesce a racchiudere in questo breve saggio i temi principali che la scrittrice Joanne Kathleen Rowling tratta nei suoi libri e vuole far trasparire dalla realtà dei suoi romanzi, facendo riflettere, rivedere e rivalutare al lettore tutte le più piccole sfaccettature che si celano dietro al ragazzo con la cicatrice. Letizia Maruffi 3^SB
Nel bianco “Nel bianco” è un libro scritto da Ken Follet, scrittore britannico, pubblicato nel 2004. L’avvincente romanzo, ambientato in Scozia nel periodo natalizio, racconta l’avventura di Antonia Gallo, detta Toni, agente responsabile della sicurezza presso l’Oxenford Medical, un prestigioso centro di ricerca medico dove si trovano, oltre che alle cure per numerose malattie, anche molti virus letali. Proprio questi virus sono l’obiettivo di una banda di criminali che vogliono impadronirsi di una fiala del virus Ebola per diffonderne il contenuto, provocando una catastrofe mondiale. Toni, insieme alla polizia, cerca di fermare i ladri della fiala la cui fuga coinvolgerà anche la famiglia di Stanley Oxenford, il proprietario dell’azienda. A rendere la caccia ai ladri ancora più avvincente sono le storie amorose che si svilupperanno nella famiglia di Stanley. I continui cambiamenti dello scenario e lo svolgimento fluido della storia rendono la vicenda intrigante. Il romanzo ha ispirato l’omonima serie televisiva italo-tedesca trasmessa per la prima volta nel 2010. Mattia Repetti, 3^AI
Zanna Bianca (Jack London): Jack London (1876-1916), già conosciuto per il suo racconto “Il richiamo della foresta” (1903), decise di fare pubblicare a puntate nella rivista Outing “Zanna Bianca”, che ottenne fin da subito approvazione e notorietà, sebbene la stessa critica arrivi a definire i suoi racconti “a tratti schematici e privi di una ideologia stabile” e lo stesso London un autore “poco sofisticato”. Oggi, questo racconto viene considerato un classico per ragazzi e sono stati realizzati diversi film ispirai ad esso. La maggior parte del libro è inoltre scritto dal punto di vista degli animali, descrivendo il modo in cui London ritiene che essi vedano il mondo circostante e soprattutto gli uomini. Trama:Nelle foreste dell’Alaska durante la caccia all’oro, una lupa ha partorito da poco tempo un cucciolo. Nel frattempo Jack Conroy, un giovane cercatore d'oro, si unisce ad altri due cercatori, entrambi amici di suo padre, che accompagnano il ragazzo nel suo viaggio. I tre uomini e i loro cani da slitta vengono aggrediti da dei lupi guidati dalla lupa che aveva partorito il cucciolo, ora cresciuto. Durante la notte la lupa (che si scopre essere un incrocio tra un lupo e un cane) attira i cani lontano dal falò per farli mangiare dal branco di lupi. Skunker, uno dei tre uomini, tenta di difendere i cani e spara sul branco colpendo la lupa, ma viene in seguito ucciso dagli altri lupi. Il mattino seguente arrivano i soccorsi che mettono in fuga il branco di lupi, salvando Jack ed Alex, mentre la lupa ferita va incontro alla morte. Il suo cucciolo nel frattempo finisce in una trappola e viene trovato da un indiano di nome Castoro Grigio, che lo battezza Zanna Bianca e lo addestra come cane da slitta. Alex e Jack, seppellito Dutch (un altro amico morto per il freddo), tornano a Skagway per passare l'inverno con la moglie di Alex. Nella primavera dell’anno successivo, Alex si ferma per un po' al villaggio di Castoro Grigio in cerca d'oro e Jack, seguendolo, fa amicizia con Zanna Bianca, ormai adulto, che arriva a salvarlo dall’attacco di un orso. Jack inizia a restaurare la capanna e la miniera del padre, mentre Castoro Grigio, recatosi in città, viene truffato da un uomo che organizza combattimenti clandestini tra cani e si fa consegnare Zanna Bianca. Zanna Bianca viene incattivito e vince tutte le lotte, finché non viene sconfitto in una di queste ed è sul punto di finire ucciso dall'altro cane. Passando da quelle parti, Jack interrompe il combattimento e salva il lupo portandolo nella sua capanna. Zanna Bianca poco per volta perde la sua aggressività ed anzi soccorre il suo padrone rimasto bloccato dal crollo della miniera. Jack ed Alex riescono a trovare l'oro, ma stanno per essere truffati; però, alla fine, con l'aiuto di Zanna Bianca, Jack cattura i tre delinquenti e li fa arrestare. Tempo dopo, Jack non volendo abbandonare il lupo (che ha liberato a
malincuore nella foresta) decide di restare con Zanna Bianca nella sua capanna con l'oro nel sottosuolo, in mezzo alla natura, ma vicina ad un paesino, dove si trova un lavoro. Lorenzo Gatti 3^SB Libro presente nella nostra Biblioteca
Biancaneve e i sette nani C'era una volta una bella principessa di nome Biancaneve: aveva i capelli neri come l'ebano, la bocca rossa come una rosa e la carnagione bianca come la neve. La sua cattiva matrigna, la regina, possedeva uno specchio magico, a cui rivolgeva sempre la stessa domanda. "Specchio, servo delle mie brame, chi è la più bella del reame?" E sempre lo specchio rispondeva: "Sei tu la più bella del reame!" Ma la regina, temendo che un giorno la bellezza della principessa superasse la sua, vestì la piccola di stracci. E la costrinse ai lavori più pesanti. Biancaneve, però era sempre allegra e cresceva più graziosa che mai. Così un giorno, lo specchio disse che era lei la più bella del reame. Arrabbiatissima, la regina incaricò allora un cacciatore di ucciderla. Ma l'uomo non ne ebbe il coraggio: suggerì alla fanciulla di fuggire e non tornare mai più alla reggia. Biancaneve corse via spaventata e si rifugiò nel bosco buio. Laggiù scorse una casetta. "E' permesso?" chiese, entrando. Non c'era nessuno. I proprietari erano sette nani del bosco: Dotto, Gongolo, Pisolo, Eolo, Brontolo, Mammolo e Cucciolo. Al loro ritorno, rimasero meravigliati nel trovare un'estranea in casa. "Sono Biancaneve," si presentò allora la principessa e raccontò la sua triste storia. I nanetti, commossi, l'invitarono a rimanere a vivere con loro.
La fanciulla accettò felice. Ma la regina scoprì che Biancaneve era ancora viva! Grazie a un filtro magico, si trasformò in una strega e avvelenò una mela. Poi si recò nel bosco e, fingendosi una mendicante, offrì a Biancaneve la mela stregata. "Coraggio, dalle un morso!" Non appena la fanciulla l'ebbe assaggiata, per incantesimo, cadde in un sonno profondo. Intanto gli animali del bosco erano corsi ad avvertire i nani. "Eccola là!" esclamarono, vedendo la strega che si allontanava veloce. Mentre la inseguirono, scoppiò un terribile temporale. La malvagia regina si arrampicò fin sulla cima di un profondo burrone. Proprio allora, un fulmine la fece precipitare dalla roccia. I nani decisero di costruire un'urna di cristallo e oro, dove deposero Biancaneve. Finché un giorno passò di là un principe, che rimase incantato dalla bellezza della giovane. Sceso da cavallo, la baciò. Quel bacio ruppe l'incantesimo e Biancaneve si svegliò. Che gioia per tutti! Biancaneve e il principe si sposarono e vissero sempre felici e contenti. Federica Obertelli 2^AI Biancaneve di Tarsem Singh Biancaneve, film del 2012 diretto da Tarsem Singh, variante della fiaba Biancaneve e sette nani, vede protagoniste Lily Collins e Julia Roberts. Il film inizia con la voce di Julia Roberts, la matrigna, che racconta la storia antecedente alle vicende cui assisteremo: la regina muore dando alla luce Biancaneve, il re cresce la figlia da solo, fino a quando non sposa Clementianna, la più bella del reame. Quest’ultima, capace di usare la magia nera, la sfrutta per uccidere suo marito e diventare l’unica monarca. Dieci anni dopo, al suo diciottesimo compleanno, Biancaneve, che vive segregata nel castello, scesa nei piani dei domestici, gli unici a ricordarsi del suo compleanno, scopre, attraverso un successivo giro nel villaggio, che il regno non è più come lei se lo ricordava. Quando lei era piccola, la gente ballava e cantava felice, mentre ora muore di fame a causa delle continue tasse imposte dalla nuova
regina, giustificate con il fatto di “proteggere i sudditi dalla bestia che vive nel bosco” e invece sperperate in feste, balli e trattamenti di bellezza. Nella sua visita al villaggio, passando per il bosco, Biancaneve incontra anche il principe Alcott e il suo scudiero Renbock, rapinati e in parte denudati dai i Sette Nani, una banda di ladri. La Fanciulla prova una immediata attrazione per il principe ma comunque continua per la sua strada e dopo aver toccato con mano le condizioni di vita della sua gente, torna al castello triste e dispiaciuta. Intanto la regina, vuole conquistare Alcott per sposarlo e risanare così le sue finanze organizza,quindi, un ballo in maschera a cui, segretamente, partecipa anche Biancaneve. Smascherta mentre balla con il principe, la fanciulla viene affidata dalla regina al suo valletto Brighton perché la porti nel bosco e la uccida. Lui però, uomo poco coraggioso, la lascia scappare e alla sua Regina porta delle frattaglie di animali spacciate per quelle di Biancaneve. La principessa, sentendo la bestia, corre tra gli alberi fino ad arrivare alla casa dei sette nani, dove sbatte la testa su un ramo e sviene. La mattina seguente si ritrova all’interno della casetta con attorno i nani. Loro la ospitano e lei li aiuta a rubare. In una delle loro azioni, prendono nuovamente di mira il principe e altre guardie del regno. Mentre i nani si occupano delle guardie, Biancaneve ha un duello contro Alcott. Ha la meglio e quindi lui ritorna per la seconda volta di fronte alla regina. Quest’ultima, decisa a sposarlo, usa la sua magia e gli somministra una pozione d’amore, ma per sbaglio nel suo calice mette una pozione destinata ai cani. Il principe quindi sviluppa per la regina lo stesso amore di un cucciolo per il suo padrone, con l’aggiunta di guaiti e leccate. Il giovane stregato accetta poi di sposarsi. Biancaneve, saputa la notizia, decide di irrompere al matrimonio con i suoi compagni per rapire Alcott prima che la regina giunga da palazzo. Lo portano nella casetta nel bosco, dove, dopo vari tentativi, Biancaneve bacia il principe, al contrario della fiaba dei Grimm, e lo risveglia dall’incantesimo. La regina usa la sua magia nera, attraverso lo specchio delle sue “brame”, per eliminare la sua nemica, ricorrendo alla bestia del bosco. Ma quando la bestia sta per uccidere la ragazza, avviene un colpo di scena inaspettato che culminerà in un finale sorprendente… Enada Çela 2aAI
Cappuccetto Rosso, Verde, Giallo, Blu e Bianco recensione Autore Bruno Munari Illustratore Enrica Agostinelli Casa Editrice Einaudi Collana Lo scaffale d'oro Cappuccetto Rosso direi che lo conosciamo proprio tutti, ma cosa mi dite di Cappuccetto Verde? E di Cappuccetto Giallo? Di Cappuccetto Blu? E infine di Cappuccetto Bianco? È giunto il momento di scoprire cosa succede se il cappuccio cambia colore trasformando così lo scenario della fiaba! “La storia di Cappuccetto Rosso è nota ai bambini di tutto il mondo. Meno conosciuta è la storia di Cappuccetto Verde e meno ancora quella di Cappuccetto Giallo e di Cappuccetto Blu. Assolutamente sconosciuta fino al giorno in cui è andato in stampa questo libro era la storia di Cappuccetto Bianco”. Gli ingredienti della fiaba sono gli stessi: la bambina con il cappuccio colorato, la mamma che prepara il cestino per la nonna, la nonna che aspetta, il lupo in agguato e il viaggio da compiere per arrivare dalla nonna. Con il cambiare del colore del cappuccio, cambiano però tutti gli scenari: l’avventura di Cappuccetto Verde si svolge in un bosco, quella di Cappuccetto Giallo nel traffico di una
grande città, per Cappuccetto Blu il paesaggio è marittimo, mentre Cappuccetto Bianco si muove sulle pagine bianche, in una distesa infinita di neve. Anche il lupo cattivo si adatta al mutare dei contesti, lo troviamo che insegue la bambina tra gli alberi, che guida un’automobile in città, che nuota tra le onde e infine che… non si vede, nascosto nella neve. Bruno Munari introduce, inoltre, a metà della storia la figura dell’aiutante,una ranocchia per Cappuccetto Verde, i canarini per Cappuccetto Giallo, che impediscono al lupo di mangiarsi la bambina. Mentre in Cappuccetto Blu è la nonna stessa a dare una lezione al lupo. Questo è un libro che si può apprezzare ad ogni età , splendida la versione di cappuccetto Bianco tutto giocato sulla suggestione della pagina bianca. Yassine Ben Moghren 3^SC
Le notti bianche di F. Dostoevskij Romanzo breve, pubblicato per la prima volta nel 1848, che si articola in quattro notti in cui i due soli personaggi, il protagonista e una giovane ragazza si incontrano e si raccontano le loro esperienze in una Pietroburgo deserta , quasi magica. Nell’immenso spazio della città priva di abitanti e avvolta nel chiarore delle notti bianche, l’azione si concentra sui due protagonisti. Il sognatore è un giovane uomo inquieto, pieno di contraddizioni, che vive isolato dalla realtà e che, invece, ama rifugiarsi nella lettura e nel suo mondo fantastico. La ragazza, Nasten’ka, lo ascolta e rimane affascinata da lui, anche se continua ad attendere fiduciosa il ritorno del suo innamorato.
Maria Schell e Marcello Mastroianni in una scena dell’omonimo film del 1957 diretto da Luchino Visconti. Incipit del romanzo: Notte prima Era una notte incantevole, una di quelle notti come ci possono forse capitare solo quando siamo giovani, caro lettore. Il cielo era un cielo così stellato, così luminoso che, guardandolo, non si poteva fare a meno di chiedersi: è mai possibile che esistano sotto un simile cielo persone irritate e capricciose? …. Libro presente nella nostra Biblioteca ALBI ILLUSTRATI Il volo di Sara, Lorenza Farina, illustrazioni di Sonia Maria Luce Possentini, Fatatrac, 2013 Il volo di Sara è un libro che con delicatezza e sensibilità entra nelle pieghe più dolorose della Shoah. Racconta il passaggio di una bambina in un campo di concentramento, fino all’inevitabile fine della sua vita. A narrare la vicenda è un pettirosso. L'uccellino vede Sara arrivare spaurita, la vede costretta a separarsi dalla madre, patire gli stenti e infine essere messa in fila per l’ultimo cammino (quest'ultimo evento viene più evocato che descritto direttamente). Il pettirosso commosso e pietoso si lega alla bambina, cerca di alleviarne il destino portandole briciole, avanzi di cibo e soprattutto conforto e speranza. Diventa poi, insieme agli altri uccelli che compaiono alla fine del libro, il simbolo delle tante piccole vite spezzate, che lasciano la terra con la levità di un volo. Grande importanza hanno le illustrazioni di Sonia Possentini, struggenti, partecipi, che permettono di farsi un'idea realistica e nello stesso tempo di sentirsi emotivamente coinvolti.
L'albero di Anne, Irène Cohen-Janca, illustrazioni di Maurizio Quarello, traduzione di Paolo Cesari, Orecchio Acerbo, 2010 Anche ne L'albero di Anne c'è un testimone narrante esterno, questa volta appartenente al mondo vegetale: l'ippocastano che Anna Frank vedeva dalla finestra del suo rifugio, e che Anne ha descritto nel suo diario, conferma silenziosa della vita che si perpetuava libera, fuori dalla costrizione del rifugio. «Io, l'ippocastano del giardino al numero 263 di Prinsengracht, ho regalato a una ragazza di tredici anni, prigioniera come un uccello in gabbia, un po' di speranza e di bellezza. A lei, che nel suo nascondiglio sognava di sentire sul viso l'aria gelata, il calore del sole e il morso del vento, con le mie metamorfosi ho regalato lo spettacolo delle stagioni». Al racconto degli eventi così come li vede l'albero (la città che si trasforma per le leggi razziali, la famiglia Frank che arriva fuggendo nella pioggia, l'arresto) si alternano alcuni brani del Diario, in cui Anna osserva l'albero, sogna libertà e natura, spera nella pace. Oggi l’ippocastano non c'è più, è morto per malattia: l’albero stesso descrive la sua fine e spera che un nuovo albero, nato dall'innesto di un suo ramo, lo possa degnamente sostituire, tenendo vivo il ricordo di Anne. Maurizio Quarello conosce bene la pittura naturalistica, e restituisce l'albero nel suo mutare e nei suoi dettagli con una matita precisa e commossa, e pochi tocchi di colore. Con lo stesso realismo, e al contempo con l'uso di simboli e immagini che evocano oltre a raccontare, ci mostra scorci di una città dilaniata dalla violenza, brani di architettura di rara bellezza, visi che la storia ha voluto cancellare e che la letteratura continua ostinatamente a far rivivere per noi.
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