Forestierismi1 nel lessico calcistico italiano

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Numer 1 (1)/ 2010

 Anna Szemberska
 Università Adam Mickiewicz, Poznań

                             Forestierismi1 nel lessico calcistico italiano

 Introduzione
       In questa sede ci siamo posti l’obiettivo di esaminare i forestierismi cui ricorre la
lingua del calcio. A parte essi, alla sua caratterizzazione lessicale concorrono il neologismo
effimero ed espressivo e soprattutto il traslato e la metafora. Abbiamo inoltre ritenuto
opportuno occuparci prima dei prestiti dall’inglese visto che sono proprio essi a costituire la
maggioranza dei forestierismi nel giornalismo calcistico italiano. A titolo d’introduzione ci
pare utile riportare le puntualizzazioni in merito di D’Achille il quale precisa come:

          La tradizione puristica italiana, contraria all’immissione nel nostro lessico di parole straniere, ha
          chiamato i forestierismi anche barbarismi. La definizione alternativa di esotismi, tuttora in uso, è
          stata adoperata anche col valore più ristretto di ‘voci tratte da lingue esotiche’ (con l’esclusione,
          quindi, delle altre grandi lingue di cultura europee), mentre quella di xenismi si riferisce a voci
          straniere usate solo in momenti storici determinati, e con esclusivo riferimento alle aree di
          provenienza(2003: 65).

          Le caratteristiche linguistiche più rilevanti delle lingue speciali riguardano il lessico.
 Il problema principale rimane quello di denominare in modo inequivoco i concetti pur non
 rischiando un’eccessiva formalizzazione di un testo. Tra i procedimenti più frequenti
 possiamo enumerare il ricorso ad una lingua straniera e l’utilizzo di prestiti non integrati.
          Talvolta il prestito ha la funzione di colmare una lacuna lessicale presente nella
 lingua accogliente il termine, oppure è determinato dalla supremazia di una lingua in un
 dato settore. Un esempio di quanto appena affermato è il lessico calcistico inglese, da cui
 l’italiano ha attinto molti vocaboli quali ad esempio match, gol, sponsor, transfer, offside.

 1.Influssi inglesi nei resoconti calcistici
          Avendo esaminato degli articoli di cronaca calcistica presi da La Gazzetta dello
 Sport, dal punto di vista della presenza e della provenienza dei forestierismi, osserviamo

 1
  Per i bisogni del nostro studio abbiamo adattato il termine di forestierismo o prestito (cfr. a proposito
 D’Achille Paolo 2003 cap. 3), ovvero parola tratta da altra lingua con cui l’italiano è venuto in contatto per
 vicende politiche, economiche o culturali (idem: 65)

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che la ricerca ci serve da ulteriore prova che gli anglismi sono prepotentemente entrati nel
lessico calcistico e ne prendiamo spunto per analizzarli dal punto di vista tipologico sulle
pagine seguenti. Vorremmo, con una prospettiva globale che tenga conto dei processi
culturali in atto, indagare sulla natura di questi neologismi, studiando il loro inserimento
nel sistema linguistico italiano.
            Dalle numerose definizioni di neologismo abbiamo cercato di cogliere l’essenza per
constatare a titolo d’introduzione che con questo termine in linguistica viene indicata una
parola di recente ideazione che sta per definire un nuovo fenomeno2
            Oltre all’introduzione nel lessico degli stranierismi a livello semantico un
neologismo viene coniato da parole già esistenti tramite l’uso delle figure retoriche
dell’antonomasia (per esempio un Gattuso) o della metonimia (fischietto per l’arbitro).

2. Prestiti
            Ci sono svariate definizioni del termine prestito e delle sue caratteristiche, però
traendone i tratti comuni riscontrati in diverse grammatiche3, possiamo constatare che
viene definito come prestito linguistico un particolare tipo di neologismo che consiste
nell’adozione di qualsiasi lemma straniero entrante a far parte dell’uso comune di una
lingua, talvolta senza che la lingua di adozione conii un nuovo lemma per sostituire il
prestito. Notiamo che mentre il termine di forestierismo viene adoperato tra l’altro da
Adamo e Della Valle (2005: X) nonché da Giovanardi (in Trifone, 2009: 297) e Beccaria
(2009: 129), mentre a parlare di prestiti sono Thornton e Voghera (1986: 125) nonché
Antonelli (2007: 15). C’è peraltro chi li definisce stranierismi (Bonomi in Serianni e
Trifone 1994: 677).
            Come è stato constatato, gli influssi del calcio inglese non si limitano alla sola
diffusione del gioco e delle sue regole ma anche a una nutrita serie di termini tecnici.
Quanto raccolto risulta dalla lettura sistematica della versione cartacea nonché telematica
del quotidiano sportivo più letto in Italia, ovvero La Gazzetta dello Sport4. Da un tale
insieme di testi abbiamo estratto i termini considerati forestierismi, in quanto non
rispettanti le regole della lingua italiana, indipendentemente dal loro grado di diffusione o
di novità. Ne risulta una lista di sessanta lessemi, raccolti nella fig. 1 alla quale segue una
distribuzione grafica di un tale insieme ripartito per la lingua di provenienza.

2
    per la nozione di neologismo riferirsi a Adamo e Della Valle (2005: VI).
3
     ci siamo appoggiati in merito su Moretti G. B. (1996: 51) e D’Achille (2003: 65).
4
    Fonte dati: www.audipress.it; i dati del 2008/I.

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Forestierismi nel lessico calcistico italiano

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                                                                        6,6%
                                                  1,6% 1,6%      3,3%

       anglicismi   francesismi   iberismi       portoghesismi    latinismi    prestiti dall'olandese

fig.1 - Lista dei forestierismi trovati sulle pagine delle cronache calcistiche.

aficionado                            exploit                                  kick & run
assist                                fair-play                                ko
azulgrana                             fan                                      leadership
baby Italia                           fighter                                  look [sulle fasce]
big match                             fil rouge                                manager
club                                  Florenteam                               sprint
corner                                galactico                                staff
cross                                 goldengol                                [sul] fotofinish
[dare] forfait                        hooligans                                supporters
doping                                i blues                                  tackle
dribbling                             i Gunners                                team
entourage                             in extremis                              top-ten
étoile                                jolly                                    tour de force
match-ball                            penalty                                  Seleçao
matchwinner                           play off                                 shoot out
merengue                              premiership                              show
mister                                pressing                                 transfer
oranje                                ranking                                  turnover
palmarès                              replay                                   ultras
pedigree                              saudade                                  Under21

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Già questi risultati provano ampiamente quanto abbiamo constatato nell’introduzione
a questo articolo. Tuttavia certi stranierismi possono essere considerati come necessari o
perlomeno molto consolidati (assist, doping, mister, pressing, sponsor), per tanti altri, pur
frequenti, non si perderebbe nulla nella loro sostituzione con i sinonimi italiani (sprint >
corsa, hooligans > teppisti, supporters / ultras / fans > tifosi, cross > traversone, corner >
calcio d’angolo, goleador > cannoniere, galactico / merengue > madridista, calciatore del
Real Madrid, i Gunners [giocatori della squadra inglese dell’Arsenal] > i Fucilieri, sul
fotofinish > all’ultimo minuto / in zona Cesarini, baby Italia / Under 21> azzurrini / piccola
Italia).
           Come prestito imperfetto segnaliamo l’anglicismo manager che in italiano indica la
persona che cura gli interessi di un atleta o di una squadra mentre oltre la Manica designa un
allenatore (in Italia mister / tecnico) e stopper - difensore che ha un compito di marcare
l’attaccante avversario più avanzato.
           Tuttavia va rilevato che, così come nel caso delle parole composte, neanche per gli
stranierismi esiste una scrittura uniforme, di modo che troviamo: gli ultrà / gli ultras, i
supporter / i supporters, i fan / i fans; il che è un’indiscutibile prova dell’instabilità delle
espressioni soprastanti in quanto sono di recente coniazione. Nota Bonomi (1994: 677):

               Lo stranierismo non adattato è quasi sempre segnalato, più spesso con il corsivo, talvolta con
               le virgolette; raramente compaiono graffie erronee, e la maggior parte delle volte il plurale è
               rispettato.

           Va infine sottolineato come sia anche diversa la modalità secondo cui i termini
stranieri vengono impiegati nel testo, che è rilevatrice di una diversa considerazione del
rapporto sussistente tra il sistema lingua (linguistico?/della lingua?) e questi oggetti ad esso
estranei.
           Tra quelle modalità notiamo i forestierismi usati senza alcuna segnalazione né
sintattica, né ortografica, né tipografica, come se si trattasse di normali parole della lingua
ospitante: „Menez inventa un assist per Cerci, che sottomisura di sinistro cala il poker di gol
giallorosso” (gazzetta.it, 27/8/09). Gli altri sono i termini in lingua straniera, stampati in
corsivo o tra virgolette: «desaparecido», in modo da segnalare al lettore l’applicazione di
diverse regole ortografico-fonetiche o di interpretazione semantica.
           Dall’analisi dei dati raccolti osserviamo che il prestito linguistico costituisce uno dei
principali veicoli di arricchimento del lessico nonché della morfosintassi dei vari sistemi
linguistici e che i prestiti sono determinati dalla supremazia di una lingua in un dato settore.

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3. Calchi
       Nel lessico calcistico italiano oltre agli anglicismi non assimilati (come cross, play off,
goal, corner, derby e altri), esistono numerose parole apparentemente italiane ma di chiara
provenienza inglese, come ad esempio ala, cioè l’attaccante che agisce sulle fasce, è un calco
dall’inglese wing; allenare è un calco sull’inglese to train; fallo, l’infrazione del regolamento
che determina una punizione, è modellato su foul; mentre il verbo penalizzare deriva da to
penalize; il nome collettivo tripletta (insieme dei tre gol messi a segno da una squadra) deriva
da triplet - “serie di tre”, e centrocampo è il calco dell’inglese midfield, così come
centrocampista è la copia italiana di midfielder. Sul modello di midfielder fu coniato un altro
nome: stopper (difensore che ha il compito di marcare l’attacante avversario più avanzato).
       I prestiti inglesi del tipo pressing dai quali sono stati derivati dei verbi denominali
adattati come pressare appaiono più trasparenti: dribbling > dribblare (scartare l’avversario
mantenendo il possesso di palla e senza commettere fallo), cross > crossare, stop > stoppare.
       Il caso dei verbi come dribblare è la prova dell’assimilazione del forestierismo alla
grammatica e alla fonologia della lingua ospitante. Va rilevato che fu coniato il derivato
dribblaggio, però non ebbe grande successo e cadde in disuso, mentre sono interscambiabili
per esempio i nomi cross e traversone, tackle e rimpallo, bomber e cannoniere, dreamteam e
fantasquadra, kick off e calcio d’inizio, corner e calcio d’angolo, club e squadra / società,
derby e straccitadina.
       Fra gli altri prestiti non adattati in -ing incontriamo: stretching, forcing (azione
pressante per realizzare un gol), merchandising (commercializzazione) e ranking. Vale la
pena sottolineare che di gran lunga preferibili sono le parole inglesi (si confrontino i vocaboli
come dreamteam e fantasquadra
       A tale proposito ci pare opportuno riportare il parere di Beppe Severgnini:

            e se sotto la nostra commovente esterofilia, si celasse una rustica astuzia? L’adozione di
            alcuni vocaboli inglesi è dettata, in fondo, dal buon senso. I ‘film di cowboy’ saranno
            sempre più attraenti di ‘lungometraggi sui ragazzi delle mucche’[...]. Molti nostri abusi,
            oltretutto, hanno una spiegazione logica. Sapete perché i giornali ricorrono spesso a
            parole inglesi? Perché sono corte: l’orribile ‘vip’ ha tre lettere; ’persona molto
            importante’, ventidue. Il killer è lungo metà dell’assassino [...]. La nostra colpa, semmai,
            è usare parole inglesi quando esiste un equivalente italiano (‘pubblico’ per
            ‘audience’;’quota’ per ‘share’); e di usarle credendo che siano importanti. Ma anche qui,
            signori giurati, invochiamo le attenuanti: l’uso e ‘briefing’ (il suddetto capoufficio ti deve
            dire qualcosa) servono a rendere più allegra la giornata di lavoro. E togliere ai nostri
            governanti la possibilità di parlarci di ‘welfare’ è pericoloso: c’è il rischio di capire le
            cose che vanno tramando (Corriere della Sera, 16-7-97).

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Infine abbiamo lessemi come tunnel (azione che permette di superare in dribbling un
avversario facendogli passare il pallone tra le gambe), amichevole (dall’inglese friendly,
funziona anche il sinonimo sparing) e jolly - giocatore che è in grado di coprire più ruoli;
adoperato sia in funzione di nome, sia come aggettivo: un jolly / un calciatore jolly. Alcuni
anglicismi come leader, record hanno acquisito il valore aggettivale: squadra leader,
giornata record, arbitro killer.
           Peraltro alcuni nomi di squadre italiane sono la versione inglese dei nomi delle
rispettive città, come il Genoa e il Milan,
           Ai neologismi semantici appartiene anche un tipo del tutto particolare, ossia quello dei
calchi lessicali: espressioni che traducono ricalcando letteralmente locuzioni di origine
straniera come giocatore del cielo (skyplayer – giovane appassionato del gioco di calcio, che
partecipa a partite spontanee e improvvisate, talvolta notturne e clandestine, sulle terrazze dei
palazzi5) o uomo partita (man of the match).
           Come una curiosità ci permettiamo di ricordare che durante il periodo della dittatura
fascista la terminologia usata nelle cronache calcistiche cambiò: scomparvero i prestiti dalle
lingue straniere, al punto che la disciplina dell’hockey venne tradotta in un inverosimile ochei
e i nomi delle società calcistiche furono rivistitati: il Milan diventò il Milano, l’Inter fu
ribattezzata nell’Ambrosiana.
           La trascrizione di alcuni forestierismi è instabile in quanto per parecchi prestiti
dall’inglese si incontrano scritture diverse. Succede così nel caso di: golden gol / golden-gol /
goldengol, fairplay / fair-play, kappaò / k.o. / ko, turnover / turn-over (con il significato di
alternazione dei giocatori).

4. Altri stranierismi
           Come si è visto nella parte dedicata ai prestiti, al primo posto tra le lingue a cui fa
ricorso il lessico calcistico si piazza l’inglese; tuttavia a prescindere dalla sua innegabile
supremazia in materia, vale la pena menzionare la presenza di, seppur non numerosi, lessemi
provenienti da altri sistemi linguistici, utilizzati nel lessico calcistico sotto forma di prestiti
non adattati, talvolta con l’assegnazione dei rispettivi articoli. Il fenomeno va ricollegato alle
lingue dei paesi le cui squadre contano al livello europeo nonché a quello mondiale (il caso
del Brasile).
     Difatti, lo nota Giovanardi (2009: 298):

5
    Adamo & Della Valle (2005: 381)
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Se l’inglese appare poco produttivo, maggior fortuna sembra arridere allo spagnolo,
                   lingua, oltre tutto, del continente sudamericano, da cui provengono molti grandi
                   campioni (lo spagnolo è anche lingua di mediazione rispetto al portoghese degli assi
                   brasiliani). Oltre a goleada ‘gran numero di golnella stessa partita’, peraltro favorito dal
                   già acclimato goleador, sono di recente introduzione estirada ‘allungamento della gmaba
                   per colpire il pallone’, rabona ‘modo di calciare il pallone incrociando le gambe’, ruleta
                   ‘spostamento del pallone con giravolta’, sombrero ‘calcio con cui si fa passare il pallone
                   sopra la testa di un avversario.

           E così nel nostro corpus, come abbiamo anche osservato nella fig.1 rileviamo i
neologismi provenienti sia dal portoghese (la Seleçao - la Nazionale brasiliana di calcio o la
saudade), dall’olandese (gli oranje - letteralmente gli arancioni, con il riferimento alle maglie
dei calciatori della Nazionale olandese), dal francese (aplomb - sangue freddo, atout, enfant
prodige, élite mondiale del calcio, volée - una serie) che dallo spagnolo e lingue iberiche
(dopo i francesismi, la ricorrenza più frequente): fare la ola, aficionado (fan, tifoso),
desaparecido (letteralmente sparito, fatto sparire; usato a Cuba per definire le persone
perseguitate dal regime di Castro: „Nella serata dei «riservisti» è riapparso in campo un altro
«desaparecido» della Juve di Lippi, quell’Igor Tudor che a Torino ci vive ormai da sei
stagioni ma che in campionato si è visto ben di rado”6), el pibe de oro (ragazzo d’oro), il
goleador (cannoniere), la goleada / goleata (vittoria con gran numero di gol messi a segno
dalla squadra vincente), la camiseta (maglietta), azulgrana, blaugrana - gli ultimi due con il
significato «scarlatto-azzurro» (il secondo termine proviene dal catalano) - colori della
squadra del Barcellona: „Ibra ispira Messi, festa Barça / Supercoppa ai blaugrana: due gol
dell’argentino e Bojan. Travolto l’Athletic Bilbao” (gazzetta.it, 24-8-09); la Liga (il
campionato di calcio spagnolo), la bandiera ikurriña (del Paese dei Baschi) o le merengue
(letteralmente meringhe, con il riferimento al colore della maglia della squadra del Real
Madrid), usato anche come aggettivo: un giocatore merengue.

5. Conclusioni
           Come si è osservato nel corso del presente studio, la fonte principale di forestierismi
nel lessico calcistico italiano rimane inequivocabilmente il primatista-inglese. Nonostante
l’influenza dilagante della lingua inglese, una parte considerevole di forestierismi appartiene
alle lingue romanze, specialmente al francese cui terminologia ricorre talvolta il calcese.
             Questa „particolare invadenza dei prestiti adattati e non adattati”7 dall’inglese viene

6
    „La Gazzetta dello Sport”, 18-9-2003, p. 8.
7
     Beszterda (2007: 223)
                                                                                                                  7
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legittimata da alcuni studiosi in quanto si tratterrebbe di „sostituire un monosillabo inglese
con un’espressione italiana più lunga o spesso vagamente ridicola perché dotta, letteraria,
artificiosa”8.
           Quanto appurato pare essere un’ulteriore prova delle tendenze in atto nelle lingue
europee e la lingua del calcio appare sempre un settore attivo, facilmente prestantesi alle
innovazioni linguistiche.
           Vale la pena riportare l’opinione di Beszterda (op. cit.: 213) che auspica di tener conto
di quanto la lingua dei giornali sia „particolarmente esposta all’ingresso di forestierismi”. Ne
consegue, continua la studiosa, che „l’apporto del lessico inglese ha tuttora rilevanza solo
secondaria a livello di norma e sistema”. Ciononostante, come si è visto anche dallo spoglio
esaminato, la linguista (id.) rileva che „la presenza degli anglismi sarà assai consistente in
determinati linguaggi settoriali”.
           La soprammenzionata tesi viene confermata da Frenguelli (2005: 161) che sottolinea
come „Attraverso il linguaggio dei giornali, della politica e dell’economia l’ingresso di
vocaboli ed espressioni inglesi nel nostro lessico è aumentato“.
           Alla base di una tale inclinazione anglofila starebbe, a parere dello studioso, „la
diffusa
convinzione che l’inglese sia una lingua semplice e facile“ mentre i linguisti „semmai hanno
parlato di ‘efficienza’ dell’inglese“.
           Tuttavia Giovanardi (2009: 298) osserva in merito del lessico sportivo-calcistico che
gli anglismi coniati recentemente sono poco numerosi il che, stando al parere dell’autore,
testimonierebbe una graduale disaffezione nei confronti di questa lingua.
           Inoltre, concordiamo pienamente con D’Achille (2003: 66) che „molti forestierismi
    non entrano stabilmente nella lingua9, perché decadono dopo un certo tempo, più o meno
    breve (...)” mentre altri vengono adoperati esclusivamente „in riferimento alla terra
    d’origine”.

Bibliografia
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8
    Stussi w Marazzini (1997: 14)
9
    Adamo & Della Valle (2005: VI) parlano di coniazioni effimere o occasionali.
                                                                                                              8
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