L'AGIP MINERARIA IN MADAGASCAR DAL 1968 AL 1972

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L’AGIP MINERARIA IN MADAGASCAR DAL 1968 AL 1972

                                                                         Pier Federico Barnaba

Madagascar, un paese meraviglioso per la                precipitazioni estive favoriscono lo sviluppo e il
varietà dei paesaggi, dei colori e della gente,         mantenimento delle imponenti foreste che
riccamente popolato da animali e vegetazione            rivestono ampie aree del paese, in particolare il
singolarmente tipici di questa immensa isola            versante orientale dell’Isola. Il Madagascar è
tropicale, più asiatica che africana. Non ci sono       chiamato anche “Isola rossa” a causa dell’ampia
animali feroci, a parte i coccodrilli, né serpenti      diffusione delle terre lateritiche, intensamente
velenosi; ci sono invece i lemuri, quelle graziose      colorate di rosso, che emergono tra il verde della
proscimmie, e i variopinti camaleonti.                  vegetazione.
La storia geologica del Madagascar ne fa                Il popolamento dell’isola è relativamente
risalire l’origine a più di duecento milioni di         recente ed è iniziato con l’insediamento di
anni fa, quando l’attuale isola era inglobata tra       gruppi di aborigeni primitivi, detti Vazimba, di
l’Africa, l’India e l’Antartide a costituire la parte   origine indonesiana, che si sono insediati in
australe del continente Gondwana, che più               particolare lungo le coste. Successivamente,
tardi si sarebbe frantumato, consentendo al             pare intorno all’ VIII° secolo d.C., il nord-ovest
Madagascar di isolarsi, mentre l’India                  del Paese è stato oggetto di immigrazione arabe,
proseguiva il suo cammino verso nord fino a             provenienti dall’Africa Orientale e dalle Isole
scontrarsi con la placca asiatica, dando origine        Comore; a queste è seguita, nei secoli XII-XIII°,
alla catena himalaiana.                                 una importante invasione indonesiano-malese
                                                        che ha popolato diffusamente gli altipiani
                                                        Merina,     regione     della   futura    capitale
                                                        Tananarive. Nei due secoli successivi si sono
                                                        registrate altre immigrazioni, provenienti anche
                                                        dal Cathaja (Cina) e dal Cipango (Giappone) e
                                                        nello stesso periodo si sono verificati i primi
                                                        contatti commerciali con gli europei (olandesi,
                                                        francesi, inglesi), qui richiamati dall’interesse
                                                        per i mercati asiatici.
                                                        La popolazione, costituita da gruppi etnici ben
                                                        diversi gli uni dagli altri, era raggruppata in
                                                        centri gestiti con un grado di autonomia e di
                                                        indipendenza talora piuttosto elevato e tale da
                                                        favorire discordie e scontri tra le comunità
                                                        stesse.
Fig.1 - Una serena immagine del Madagascar.

Il territorio malgascio che, per le sue
caratteristiche geomorfologiche viene definito
“Paese di montagna in mezzo al Tropico”,
presenta caratteristiche climatiche molto
diverse da zona a zona: il clima è tipicamente
tropicale, con temperature estive elevate, lungo
le fasce costiere, sia verso l’Oceano Indiano a
est, che verso il Canale di Mozambico a ovest,
mentre è moderatamente continentale negli
altipiani interni, ove i picchi di temperatura
sono notevolmente attenuati. La stagione
estiva, tra novembre e aprile, è piovosa e              Fig.2 – Il baobab di Majunga, pare sia il più
movimentata da qualche violento fenomeno                grande al mondo.
ciclonico, mentre quella invernale, tra maggio e
ottobre, è secca e temperata. Le abbondanti             Sorsero così e si svilupparono reami, province,
                                                        governatorati, tra i quali prevalsero i Merina

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(nell’altopiano centrale), i Sakalava (nel settore    sviluppo delle opere pubbliche (strade, ferrovie,
costiero     nord-occidentale), i Betsileo, i         scuole, ospedali), mentre la popolazione del
Tsimihety ed altri.                                   Madagascar aveva raggiunto i due milioni e
Diffuso tra la popolazione era, e lo è tuttora,       mezzo di abitanti. Nel 1913 il nazionalismo
l’allevamento dei bovini, zebù in particolare, le     malgascio riprendeva vita con disordini diffusi,
colture del riso, del cotone, della vaniglia, della   repressi da parte francese con arresti e
rafia, del caffè, delle spezie e lo sfruttamento      condanne, anche capitali.
minerario (oro e minerali ferrosi); da notare a       Dopo le due guerre mondiali, in cui decine di
questo proposito anche la presenza, nella zona        migliaia di militari malgasci furono impiegati in
di Bemolanga (NW del Paese), di affioramenti          Europa con le truppe francesi, una nuova
di bitume che certamente in passato furono            ribellione   anti-coloniale,    alimentata     da
oggetto di sfruttamento da parte degli abitanti       movimenti nazionalisti, si manifestò nel 1947 in
della zona e che di recente sono divenuti motivo      quasi tutto il Paese. La reazione francese
di interesse da parte di alcune Compagnie             provocò oltre ottanta mila morti tra i malgasci,
interessate alla ricerca di idrocarburi e tra         ma la svolta che avrebbe condotto il Paese
queste la nostra Agip Mineraria,.                     all’indipendenza      era      ormai      vicina.
La singolarità del Madagascar si manifesta            L’indipendenza del Paese veniva infatti
anche nelle credenze religiose della popolazione      decretata nel 1959, con la firma della nuova
locale: la maggior parte dei malgasci è credente      Costituzione e la nomina di Philibert
in un Dio creatore, al quale però essi uniscono       Tsiranana, socialista moderato di origine
strettamente una componente animistica, che è         sakalava, a Presidente della Repubblica del
rappresentata dalle anime degli antenati, per i       Madagascar. Dopo qualche tempo il Paese si
quali nutrono un profondo rispetto ed una             apriva alle iniziative straniere, oltre alle
devota riconoscenza; a questi è verosimilmente        francesi, e anche l’Eni rispondeva al richiamo
legato anche il rito del “retournement”, cioè la      con un impegno sia nel campo dell’esplorazione
dissepoltura dei morti, effettuata con solennità      petrolifera (Agip Mineraria), che in quello
per poterne ripulire i resti ossei. A queste          commerciale (Agip Petroli).
usanze vengono solitamente associate formule
divinatorie e la venerazione di amuleti di            Le nostre attività in Madagascar ebbero inizio
probabile ispirazione asiatica.                       nel marzo 1968, in seguito alla costituzione
I due ultimi secoli, dal 1800 in poi, sono stati      dell’Agip Recherches et exploitation pétrolières,
particolarmente ricchi di avvenimenti e di            che si organizzò con una Sede direzionale a
sviluppi sociali per il Madagascar. Nella prima       Tananarive ed una Base operativa situata a
metà del XIX° secolo a Tananarive (circa 1400         Majunga, nella zona delle concessioni di ricerca,
m di altitudine), che da qualche tempo aveva          che ricoprivano una fascia di mare di oltre 500
assunto la funzione di Capitale del Paese,            Km, lungo la costa nord-occidentale del
erano ancora particolarmente fiorenti il              Madagascar.
commercio e l’esportazione degli schiavi
(uomini, donne e bambini), mentre sotto il
dominio delle Regine Radama e Ranavalona fu
decisa la cacciata dei missionari e degli
stranieri e, in seguito, anche la feroce
persecuzione dei cristiani (si parla di ben
duecentomila vittime). Nel frattempo la Francia
era giunta alla determinazione di colonizzare il
Madagascar e nel periodo tra il 1883 e il 1895, a
seguito di due guerre, riuscì a conquistare i
centri più importanti: Tamatave, Majunga e
alla    fine    Tananarive.    Si    giunse    così
all’annessione francese dell’Isola rossa, cui
seguì un periodo di lenta pacificazione, con
l’abolizione dello schiavismo e l’esilio ad Algeri
dell’ultima Regina, Ranavalona III^. Ma nel
1904 la gestione francese, condotta dal               Fig.3 – I permessi di ricerca dell’Agip REP nell’area
gen.Gallieni, veniva ostacolata da una                costiera nord-occidentale.
insurrezione dei malgasci nel sud, rapidamente
repressa dai francesi; questi erano fermamente        L’attività esplorativa fu avviata con un
impegnati           nella         riorganizzazione    rilevamento aeromagnetico dell’Aero Service, al
amministrativa ed economica del Paese e nello         quale fece seguito una lunga campagna sismica

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della GSI e della Ray, con la quale fu coperta       Willy, Frigoli, Benelli, Carlin, Zamparo, Dai
l’intera area della ricerca, sia in mare aperto,     Pra, Augelli, Somaglino, Prato, Baroni; il
che nelle acque basse (shallow-water) e nel          personale      della    Sede    di     Tananarive
settore in terra di Cap Saint André.                 comprendeva        naturalmente     anche      una
Contemporaneamente i geologi dell’Agip furono        quindicina      di    giovani   collaboratori    e
impegnati      nella   ricostruzione   geologico-    collaboratrici di nazionalità malgascia.
strutturale dell’intero bacino di Majunga e della    L’organico della Base di Majunga, che
parte nord del bacino di Morondava, ivi              rappresentava il perno delle nostre attività
compresa la zona intermedia, sede delle sopra        operative, era da parte sua costituito da: un
citate manifestazioni bituminose di Bemolanga.       Responsabile della Base e della Perforazione
I risultati geologici così acquisiti furono          (Galeoni), assistito da Paris, Cortellazzi e Ughi,
utilizzati per l’interpretazione dei rilievi         un Tecnico aero-marittimo (Cappelletto), un
geofisici (magnetico e sismico), effettuata in       Tecnico magazzini e dogane (Marangon) e un
collaborazione tra Tananarive e la Direzione di      Magazziniere (Boatti), coadiuvati da qualche
San Donato, che portò all’ubicazione dei primi       decina di collaboratori malgasci, dei quali non si
due pozzi esplorativi.                               può dire che bene, per la loro serietà e l’impegno
                                                     dimostrati. Oltre alle persone sopra citate, in
                                                     Madagascar operarono, per periodi di missione
                                                     più o meno importanti, molti altri tecnici e
                                                     specialisti dell’Agip Mineraria, tra i quali
                                                     ricordiamo, chiedendo venia per le eventuali
                                                     dimenticanze:        Cremaschi,      Sommaruga,
                                                     Pignagnoli, Moriconi, Silva, Pagani, Torelli,
                                                     Tontodonati, Da Rold, Gualtieri, Galli,
                                                     Cavallini, Salvo, Perini, Verdiani, Cantini,
                                                     Bandinelli, Sonson, Bellotti, Baldassarri,
                                                     Olivero, Muzzin, Angeli, Monnet, Giacomelli,
                                                     Pacifici.
Fig.4 – Campo geologico a Soalala.

Per il primo pozzo, denominato Chesterfield
(CH1), fu scelta la zona offshore situata sul
prolungamento del motivo strutturale di
Bemolanga,      mentre      il   secondo    pozzo
(Mariarano, MAR1), pure in offshore, fu ubicato
un centinaio di Km a nord-est di Majunga, con
lo scopo di verificare le possibilità minerarie di
un motivo strutturale individuato dalla sismica
Nel frattempo fu progettata ed allestita la Base
operativa di Majunga, con quanto necessario, in
materiali e mezzi, all’esecuzione dei due pozzi
offshore,   ivi    compresa     l’assitenza   alla
piattaforma di perforazione, che ormai era in
arrivo dal Golfo Persico: si trattava del “Gatto
selvatico”, il glorioso Jack-up della Saipem,
reduce da tante imprese compiute in svariati
mari del mondo.
In attesa dell’arrivo del “Gatto”…, diamo qui
una rapida scorsa all’organizzazione dell’Agip
Recherches e alle persone che parteciparono
all’avventura malgascia. Presso la Sede di
Tananarive c’era un Direttore Generale
(Barnaba), un Capo Amministrativo (Federici),
un Capo geologo (Pitto), un Coordinatore tecnico
(U.Madeddu), una Unità di Servizi generali
(Santanera e Amendola) e il Gruppo dei geologi
che, in periodi diversi, prestarono la loro opera
come rilevatori o come assistenti alla               Fig. 5 – Stazione di radio-localizzazione shoran
                                                             a Cap Saint André.
perforazione; tra questi Ferrari, Balduzzi,

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importanti nel caso di un Jack-up (piattaforma
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                                                      indagini furono effettuate dalla Heerema
                                                      Engineering con l’aiuto dei sommozzatori della
                                                      Sitram.

                                                      Fig.7 - Traiettorie dei cicloni tropicali che hanno
                                                      attraversato il Madagascar nei mesi di gennaio dal
                                                      1941 al 1967.

                                                      Una doppia parentesi a questo punto è
                                                      necessaria, prima di avviarci alla fase
                                                      conclusiva di questo breve racconto. La prima
Fig.6. – Schema organizzativo dell’Agip REP.          riguarda la presenza italiana in Madagascar nel
                                                      periodo qui considerato (1968-72), presenza che
Per quanto riguarda l’organizzazione, lo schema       in effetti era piuttosto esigua e consisteva
qui sopra riportato descrive le varie funzioni        soprattutto nei colleghi dell’Agip Petroli, guidati
specialistiche presenti nell’Agip REP, in             da Spinosa e Marcucci, che ebbero il grande
particolare quelle impiegate nella conduzione         merito di diffondere nel Paese i distributori di
delle operazioni di perforazione in mare; tra         carburanti e con essi la simpatica immagine del
queste funzioni, espletate in prevalenza da           cane a sei zampe. Costruirono inoltre alcuni
unità contrattiste, troviamo, oltre all’assistenza    accoglienti Motel Agip e poi attuarono una
tecnica strettamente legata alla perforazione         stupenda iniziativa: il Rally automobilistico del
(cementazioni, fanghi, log elettrici e radioattivi,   Madagascar,      che     annualmente     richiamò
prove     di    produzione,    ecc.),  la    radio-   l’interesse popolare di tutta l’Isola. Altre
localizzazione shoran, l’assistenza sottomarina,      consistenti      presenze      italiane      erano
la movimentazione del personale (aerei e              rappresentate dall’Ifagraria, impegnata con
elicotteri) e dei materiali tra la base e la          Fabbro nell’informazione e nell’istruzione in
piattaforma (chiatte, mezzi navali, supply-           campo       agricolo-forestale    e     da     una
vessels),        l’assistenza        meteorologica;   rappresentanza geomineraria della Montedison,
quest’ultima        si     dimostrò     veramente     con Giussani operante nell’est del Paese.
indispensabile per la sicurezza, dati i rischi        La seconda parentesi si riferisce alle persone
elevati causati dai frequenti cicloni tropicali che   che abbiamo incontrato in Madagascar nel
investivano la regione e che in realtà causarono      periodo della nostra permanenza e con i quali
più volte l’abbandono della piattaforma. Altre        abbiamo avuto l’occasione di vivere qualche
indagini previste e regolarmente effettuate nel       esperienza non facilmente ripetibile, trattandosi
corso dell’attività in Madagascar furono i rilievi    di personaggi di rilievo. A parte gli amici e i
geotecnici dei fondali marini nei siti di             colleghi del Gruppo Eni, in visita soprattutto
ubicazione della piattaforma, particolarmente         per ragioni tecniche, come pure i colleghi delle
                                                      altre sette Compagnie petrolifere internazionali

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alla quale fu ceduto il 50% degli interessi
                                                        nell’impresa malgascia. Nel novembre 1970 il
                                                        primo pozzo (CH1) venne completato a oltre
                                                        4700 m di profondità senza aver incontrato
                                                        alcun indizio di idrocarburi. Nel secondo pozzo
                                                        (MAR1), spinto a oltre 5000 m, furono rilevati
                                                        invece alcuni livelli mineralizzati a gas, ma in
                                                        quantità insufficiente per giustificare la loro
                                                        messa in produzione. Gli indizi di idrocarburi
                                                        messi in luce da questo pozzo suggerirono
 Fig.8 – Ministri malgasci in visita alla Base di       l’esecuzione di un terzo pozzo (Mahajamba,
       Majunga.
                                                        MAH1), poco distante dal precedente, ma
                                                        nemmeno i risultati di questo furono
presenti in Madagascar (Bertagne, Trouvé,
                                                        incoraggianti; anche in questo pozzo vi fu
Leflève, De Lapparent, Lagier) a parte anche le
                                                        soltanto qualche manifestazione di gas metano.
Autorità e i tecnici locali, oggetto di
innumerevoli incontri di lavoro, ricordiamo
alcuni particolari graditi incontri a Tananarive,
a Majunga e sul “Gatto selvatico”: con il Vice
Presidente della Camera dei Deputati italiana,
Loris Fortuna, con il Presidente della Banca
d’Italia, Guido Carli, con il Presidente
dell’Alitalia, Bruno Velani, con il Presidente
dell’Eni Eugenio Cefis, con il Segretario del PSI,
Pietro Nenni.
Un ricordo altrettanto piacevole rimasto nel
cuore è quello della visita fatta sulla
piattaforma assieme a tutti i familiari dei nostri
espatriati, compresi mogli e figli. A questo
incontro ci mancò purtroppo mamma Rachele,
che era con noi in Madagascar e ci aveva
lasciato da poco, in seguito ad una grave
malattia.

                                                        Fig.10 – Il “Gatto” in postazione per il pozzo CH1.

Fig.9 – Il “Gatto selvatico” in arrivo in Madagascar,   Pare che questi indizi di gas, dopo l’abbandono
trainato da due supply-vessels.                         dell’area da parte dell’Agip, abbiano destato
                                                        l’interesse di una Compagnia petrolifera
Con l’arrivo del “Gatto” (con Fumagalli alla            sudafricana. Concluso il terzo pozzo, il “Gatto
guida, seguito da Pezzetta, Piselli, Cambiagli) si      selvatico”, nell’ottobre 1971 fu trasferito nelle
diede inizio, nel maggio 1970, soltanto due anni        vicine acque del Mozambico, mentre per la
dopo l’avvio della nostra attività in Madagascar,       nostra attività di esplorazione in Madagascar si
alla fase più impegnativa del programma.
                                                        aprì una fase di revisione e di rielaborazione dei
Nel frattempo l’Agip Mineraria, al fine di              dati tecnici che portò successivamente, in
contenere il rischio esplorativo, aveva deciso di       accordo     con     il   partner     Esso,    alla
alleggerire il proprio impegno e di ripartire           programmazione di una nuova campagna
l’onere della ricerca con un Partner, la Esso,

                                                                                                              5
sismica di dettaglio su alcune aree ritenute di      Il 13 maggio 1972, giorno in cui avrei dovuto
ulteriore interesse per la ricerca.                  festeggiare con gli amici la mia partenza dal
La mia personale esperienza del Madagascar si        Madagascar,         a      Tananarive        scoppiò
chiuse qui, con la decisione dell’Agip di farmi      inaspettatamente una rivoluzione. Il tutto
rientrare in Italia per dedicare il mio contributo   nacque da una manifestazione studentesca,
professionale ai problemi della protezione           ispirata ai movimenti radicali Merina, contrari
ambientale, problemi che stavano investendo          alla politica filo-francese del Presidente
con una certa intensità anche il mondo               Tsiranana; fu il ripetersi di quanto era più volte
petrolifero.                                         accaduto in passato, sotto la spinta della
Del Madagascar mi è rimasto un splendido             ribellione al dominio di altri. La manifestazione
ricordo e una certa nostalgia dei quattro anni di    fu violentemente contrastata dai militari,
vita colà trascorsi; ho conservato un sentimento     causando qualche decina di morti e tanti feriti,
di ammirazione per i malgasci, dolci e tenaci        oltre all’incendio di molti edifici pubblici della
nello stesso tempo, ed il rammarico di non avere     città.
scoperto, anche per loro, il petrolio, che avrebbe   Tsiranana diede le dimissioni e venne
potuto migliorare la loro vita.                      provvisoriamente sostituito da un esponente
                                                     militare, in attesa della nomina del nuovo
                                                     Presidente, Didier Ratsiraka. Le conseguenze
                                                     politiche di questi fatti, che si estesero a tutto il
                                                     Paese, portarono il Governo malgascio ad
                                                     allontanarsi dall’influenza francese, cercando
                                                     un illusorio appoggio presso i sovietici e i cinesi.
                                                     A causa dei disordini, la mia partenza dal
                                                     Madagascar venne rinviata di qualche giorno,
                                                     in attesa di conoscere gli sviluppi della
                                                     situazione locale. In accordo con l’Agip e l’Eni, si
                                                     decise di trasferire i familiari in Tanzania,
                                                     grazie all’ospitalità offertaci da Guidi, mentre
                                                     per noi uomini vi fu un’attesa di qualche giorno
                                                     a Tananarive finchè, tranquillizzatasi la
                                                     situazione, fu possibile raggiungere i familiari a
                                                     Dar es Salam e, nel caso mio e di altri,
                                                     proseguire assieme a loro per il rientro
                                                     definitivo in Italia.
                                                     L’attività di ricerca in Madagascar proseguì per
                                                     qualche tempo ancora con la guida di Maioli; fu
                                                     eseguita una campagna sismica di dettaglio, in
                                                     seguito alla quale fu programmata l’esecuzione
                                                     di un quarto sondaggio nell’offshore di Cap
                                                     Saint André; questo pozzo non fu poi eseguito, a
                                                     causa di un grave incidente accaduto al “Gatto
                                                     selvatico” nella fase di sollevamento del Jack-up
                                                     nella nuova postazione.

Fig.11 – Perforatore malgascio all’opera.

San Donato Milanese, 2009

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