L'Archivio Storico della Compagnia di San Paolo

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L'Archivio Storico della Compagnia di San Paolo
L’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo

                            L’Archivio Storico della
                            Compagnia di San Paolo
L'Archivio Storico della Compagnia di San Paolo
L'Archivio Storico della Compagnia di San Paolo
ARCHIVIO STORICO DELLA COMPAGNIA DI SAN PAOLO
Strada San Vito Revigliasco, 65 – 10133 Torino
Tel. 011 6604123 / 011 5558217
e-mail: archivio.storico@compagnia.torino.it
www.compagnia.torino.it

                                                                                                L’Archivio Storico della
                                                                                                Compagnia di San Paolo

La pubblicazione è stata curata da Anna Cantaluppi.

Il primo saggio, La Vigna di Madama Reale, Maria Cristina di Francia,
è di Elisabetta Gabetti; i successivi, La storia plurisecolare della
Compagnia di San Paolo e I fondi dell’Archivio Storico
sono di Anna Cantaluppi.
L’apparato iconografico è a cura di Ilaria Bibollet ed Erika Salassa.

Referenze fotografiche: le fotografie nn. 1, 25, 28 sono di Flavio Tiengo;
nn. 11, 12 sono di Filippo Gallino.
Progetto grafico:                     •   M.N.

Stampa: Graf Art
Stampato su carta di pura cellulosa ecologica ECF certificata FSC.

E’ vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo effettuata, non autorizzata.

©, 2008, Compagnia di San Paolo, Torino
L'Archivio Storico della Compagnia di San Paolo
sommario

6                                                                                           7

                              Prefazione                                             p. 9

                              La Vigna di Madama Reale, Maria Cristina di Francia     11

                              La storia plurisecolare della Compagnia di San Paolo    23

                              I fondi dell’Archivio Storico                           41
                                   I. Compagnia di San Paolo                          43
                                   II. Istituto di San Paolo di Torino e aggregati    48
                                   III. Gestioni EGELI                                70
                                   IV. Segreteria generale                            74
                                   Biblioteche                                        76

                              Bibliografia essenziale                                 78

    ISBN: 978-88-88284-07-1
L'Archivio Storico della Compagnia di San Paolo
Il ricchissimo patrimonio documentario         do, successivamente con la storia italiana
    della Compagnia di San Paolo è la base per        ed europea. La vicenda della Compagnia,
    la ricostruzione della sua memoria e iden-        pur nella sua peculiarità, costituisce un
    tità, ma costituisce anche una fonte impor-       caso esemplare: il legame tra spiritualità e
    tante per la storia sociale, politica, econo-     solidarietà, la connessione tra credito e
    mica e artistica del territorio, via via più      beneficenza, l’evoluzione dell’assistenza in
    ampio, nel quale essa ha operato nel corso        educazione e filantropia, lo sviluppo eco-
    di oltre quattro secoli.                          nomico e finanziario accompagnato all’at-
       Il costante impegno dell’Archivio Storico      tenzione per lo sviluppo sociale e culturale
    nella raccolta e nell’inventariazione della       caratterizzano, infatti, le origini e il percor-
    documentazione, nella ricerca e nella didat-      so di molte istituzioni italiane, confraterni-
    tica, nasce dalla scelta culturale e civile
                                                      te, opere pie, istituti educativi e ospedalie-
    della Compagnia di mettere a disposizione
8                                                     ri, monti di pietà, banche, fondazioni.              9
    della comunità degli studiosi e più in gene-
                                                         La terza parte offre una guida aggiornata
    rale dei cittadini i propri fondi archivistici.
                                                      ai fondi archivistici aperti alla consultazione,
       Questa pubblicazione, corredata da
                                                      notevolmente ampliati per recenti riordini e
    molte immagini inedite, intende offrire uno
                                                      acquisizioni. Per ciascun fondo il saggio for-
    strumento divulgativo e al contempo scien-
                                                      nisce i dati quantitativi e cronologici, traccia
    tifico per accostarsi all’Archivio Storico e
                                                      il profilo istituzionale, si sofferma sulla tradi-
    conoscere i risultati dell’attività e delle
                                                      zione archivistica ed esplicita i criteri meto-
    ricerche più recenti.
                                                      dologici dell’ordinamento. Particolare atten-
       Il primo saggio, dedicato alla sede
    dell’Archivio, dopo aver rievocato l’epoca        zione è riservata all’analisi della struttura
    travagliata di Madama Cristina, che volle         dell’istituto e all’organizzazione funzionale
    edificare tra le colline la sua Vigna, dimora     degli uffici tra Otto e Novecento.
    nel contempo privata e rappresentativa,              In conclusione, questa pubblicazione
    ripercorre le vicende, i passaggi di proprie-     vuole essere anche una conferma e un ulte-
    tà, le trasformazioni del palazzo dal             riore esempio del nesso inscindibile fra una
    Seicento ad oggi.                                 “fondazione europea”, come vuole essere
       Il secondo contributo affronta la lunga e      la Compagnia di San Paolo, con la comuni-
    complessa storia della Compagnia di San           tà alla quale ha legato tutta la propria sto-
    Paolo, profondamente intrecciata dapprima         ria, di cui l’Archivio Storico è, insieme,
    con la storia di Torino e del ducato sabau-       depositario e co-protagonista.
L'Archivio Storico della Compagnia di San Paolo
LA VIGNA DI MADAMA REALE
MARIA CRISTINA DI FRANCIA

                         “L’edificar ne’ monti è un avvicinarsi al Cielo”
                                                 (Filippo di San Martino d’Agliè, 1667)             11

  Torino, capitale del Ducato Sabaudo, 1563.        Alta su Torino, in posizione strategica,
  Città militare fortificata da Emanuele         sta la Bastida, a protezione del ponte in
Filiberto con la poderosa Cittadella; centro     legno sul Po e, già durante il Medio Evo,
strategico, saldo strumento di difesa e affer-   bosco fortificato. Carlo Emanuele I ne dona
mazione del nuovo Stato. Città ancora stret-     il terreno ai frati Cappuccini e incarica
                                                 Ascanio Vittozzi, 1583, della costruzione
ta entro i limiti medievali del preesistente
                                                 della chiesa e del convento; sull’altura di
castrum romano, che Carlo Emanuele I tra-
                                                 Santa Margherita fa erigere una cappella;
sforma, rompendo il perimetro antico con
                                                 per sciogliere un voto, Torino liberata dalla
la creazione di nuovi quartieri.
                                                 peste, 1599, consacra al culto e agli studi
  Nasce la grande Torino barocca.
                                                 l’Eremo di Camaldoli.
  Le colline oltre Po offrono modulati rilie-       La collina si adorna di Vigne, nobili dimo-
vi, paesaggi che si aprono sulle Alpi e sulla    re per soggiorni estivi, residenze di loisir, di
grande pianura piemontese; salubrità             delitie. Nel 1622 Maria Cristina, figlia di
d’aria; fresche sorgenti e ampie distese         Enrico IV di Francia e di Maria de’ Medici, e
boschive; campi, prati, frutteti.                sposa giovanissima, 1619, di Vittorio

1. Facciata della Vigna di Madama Reale.
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dai cognati principi, Tommaso di Savoia-         derà sempre maggiori incarichi e dignità.               Michelangelo Morello segue i lunghi e
                                                                                   Carignano e cardinal Maurizio, filospagno-       Di nobile e antico casato, Filippo ha girato         complessi interventi sulla collina, insidiata
                                                                                   li, che temono in Maria Cristina la longa        l’Europa, ben conosce le corti e le insidie          da acque sotterranee e frane; fra il 1648 e il
                                                                                   manus del ministro Richelieu.                    che vi albergano. Prudente e misurato ma,            1653 il lavoro infine si compie su progetto di
                                                                                      A lungo dura la contesa armata tra            all’occorrenza, fermissimo nel sostenere             Andrea Costaguta, padre Carmelitano, con-
                                                                                   “Madamisti” e “Principisti”; pace verrà                                                               fessore di Maria Cristina e architetto. Filippo
                                                                                                                                    Maria Cristina durante la reggenza, è
                                                                                   infine conclusa, pegno la giovanissima                                                                d’Agliè dirige i lavori, confortato dai consigli
                                                                                                                                    anche ispiratore, inventore e artefice delle
                                                                                   figlia Ludovica, promessa in sposa da                                                                 di Amedeo di Castellamonte. In quegli anni,
                                                                                                                                    feste di corte, di cui abbiamo splendida
                                                                                   Maria Cristina allo zio principe Maurizio, il                                                         con le stesse maestranze e su progetto del
                                                                                                                                    documentazione nei preziosi codici minia-
                                                                                   quale, deposta la porpora, eleggerà a resi-                                                           Castellamonte, avanzano gli interventi nel
                                                                                   denza quella Vigna che dalla giovane             ti di G. Tommaso Borgonio: tornei, carosel-
                                                                                                                                                                                         prospiciente Castello del Valentino, residen-
                                                                                   moglie prenderà il nome, Villa Ludovica,         li, balletti, a esaltazione e onore della sto-
                                                                                                                                                                                         za ufficiale di Maria Cristina.
                                                                                   poi Villa della Regina.                          ria sabauda e della Reggente, “Diamante,                Noi oggi possiamo solo immaginare la
                                                                                      A Maria Cristina non mancano certo            Giglio e Sole” del Ducato.                           Vigna come era, frutto di caparbia volontà
                                                                                   grandi e sontuosi palazzi. In Torino, il           La collaborazione e il consiglio di Filippo        realizzatrice che, nella residenza privata, tra-
                            2. Francesco Del Cairo (attr.), Cristina di Francia,   Castello, che da lei si chiamerà Palazzo         d’Agliè saranno determinanti anche nell’edi-         sfonde il desiderio di piena autonomia.
                            Racconigi, Castello.
                                                                                   Madama, reggia-fortezza, suo rifugio             ficazione della Vigna di Madama Reale.               Maria Cristina la vuole magnifica e abitabile,
                                                                                   durante la guerra civile; il Palazzo Grande,
12                          Amedeo I, acquista ampi spazi collinari dal            divenuto poi Palazzo Reale; il Castello del                                                                                                                  13
                            conte Ludovico Tesauro.                                Valentino, ricevuto in dono da Carlo
                              Già verso il 1617, il principe cardinal
LA VIGNA DI MADAMA REALE

                                                                                                                                                                                                                                              LA VIGNA DI MADAMA REALE
MARIA CRISTINA DI FRANCIA

                                                                                                                                                                                                                                              MARIA CRISTINA DI FRANCIA
                                                                                   Emanuele I in occasione delle nozze, da lei
                            Maurizio, fratello del Duca, aveva fatto               amatissimo e trasformato in residenza
                            costruire in splendida posizione - vedere ed           regale; e, a raggio intorno alla città, i
                            esser visti - una Vigna nello stile delle gran-        castelli di Regio Parco, Lucento, Mirafiori,
                            di ville rinascimentali romane, affermazione           Rivoli, Moncalieri, “delizie di corte” e resi-
                            di fasto ducale e insistito simbolo di potere          denze di caccia, forte e significativo atto di
                            politico e culturale: residenza privata e della        presenza e possesso ducale su un territorio
                            Corte nonché sede dell’Accademia dei                   ancora disseminato di piccoli feudi, che dà
                            Solinghi, da lui creata.                               avvio ad attività agricole e artigiane, a
                              Prima di giungere alla costruzione della             importanti opere di canalizzazione, con-
                            propria Vigna, Maria Cristina dovrà supera-            trollo e sfruttamento delle acque.
                            re lunghi e difficili anni, i più difficili della         Sulla collina antistante il Castello del
                            sua vita, segnati anche da lutti familiari:            Valentino, allora detta Valbruna, poi di San
                            Carlo Emanuele I, 1630; Vittorio Amedeo I,             Vito, Maria Cristina può infine costruire la
                            1637; il figlioletto Francesco Giacinto, 1638.         sua Vigna.                                       3. Filippo D’Agliè e Tommaso Borgonio, Il trionfo del Gridelino, il colore di Cristina di Francia da Il
                                                                                                                                    Gridelino, balletto a Torino l’ultimo giorno di carnevale 1653. Torino, Biblioteca Nazionale.
                            Durante la reggenza in nome di Carlo                      A intimo amico e prezioso consigliere
                            Emanuele II, Madama Reale deve difendere               degli Affari di Stato ha eletto Filippo          Nella pagina seguente: 4. Tommaso Borgonio, Veduta prospettica della Vigna di Madama Reale, dal
                            il ducato dalle mire di Francia e Spagna, e            d’Agliè, conte di San Martino, al quale affi-    Theatrum Statuum Regiae Celsitudinis Sabaudiae Ducis, Amsterdam, Blaeu, 1682.
L'Archivio Storico della Compagnia di San Paolo
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elegante e sobria, degna del suo rango di              alla fantasia labirinti, boschi, “teatri di ver-        Popolano la collina animali esotici e alpe-      Quest’opera, “iniziata per comando, pro-
                            figlia di Re e vertice del Ducato con cui si           zura”, grotte di “Citroni, Cedri e Naranci”.          stri, cervi, camosci, caprioli, stambecchi e -   seguita per debito”, conclusa poco prima
                            identifica. Segue i lavori di persona; ispezio-           Mille echi ritroviamo qui del mondo miti-          occasione di stupore e di giochi - timidi orsi   di morire, ripropone, attraverso la Vigna,
                            na, discute ogni particolare, consiglia, pre-          co e ingegnoso di Giovan Battista Marino,             e infreddoliti leoni.                            l’apoteosi dinastica della Casa Sabauda e
                            tende, sceglie. Fornaci di mattoni sorgono in          ben noto alle corti del Piemonte e della                Parco e villa, ancora nel corso dei lavori,    di Francia, rivissuta nel segreto rimpianto
                            loco, cave di sabbia e cave di pietra; sono            Francia; il piacere inteso come arte, stimolo         subiscono riduzioni e trasformazioni. Del        di un Eden perduto in cui storia, affetti,
                            necessari imponenti movimenti di terra per             all’alta fantasia e all’immaginazione: la             progetto originario, non compiutamente           arte, poesia, natura trovano collocazione.
                            le fondamenta e la stabilità dei giardini.             vista sui grandi panorami in fuga sino alle
                                                                                                                                         realizzato, G. Tommaso Borgonio, celebre           Ornavano le sale grandi tele e affreschi,
                               La Vigna, abitata da Maria Cristina negli           Alpi; il profumo dei mille fiori a ghirlanda, e
                                                                                                                                         calligrafo e cartografo di corte, ha lasciato    ora dispersi o perduti, che illustravano epi-
                            ultimi dieci anni della sua vita, si arricchi-         dei pergolati; il sapore dei frutti a piena esta-
                                                                                                                                         due tavole, in cui dilata gli spazi, inventa     sodi della vita e delle virtù di Maria Cristina
                            sce di ombrose allee e di magnifici spazi;             te; il calore del sole e dei sentimenti, che
                                                                                                                                         architetture, interpreta intenzioni, docu-       - matrimonio, reggenza, difesa della città,
                            giardini a più livelli vengono collegati tra           ella tanto ricerca, e qui finalmente trova.
                                                                                                                                         menta desideri. Più fedele resta il Borgonio     pace raggiunta - e, specularmente, rappre-
                            loro e con la Villa da grandi scalee di                   I giardini all’italiana richiamano sì all’or-
                                                                                                                                         in alcune scene teatrali del 1681 in cui,        sentazioni esemplari del mondo naturale,
                            marmo, e si adornano di statue, obelischi,             dine dei pensieri, alla misura dei sentimen-
                            fontane, giochi d’acqua, porticati ed esedre.          ti, ma alla deroga invitano le fughe di ter-          sullo sfondo del palcoscenico, si affacciano     fronde, fiori e frutti; fonti e fiumi; mari; il
                               Maria Cristina trasfonde nella splendida            razzi, portici, logge, verso spazi più liberi e       a sinistra la Vigna di Madama Reale e di         corso delle stagioni; caccia e pesca.
                            cornice della Vigna il senso di natura e apre          giardini segreti.                                     fronte il Castello del Valentino mentre, in        Con la morte di Maria Cristina, nel 1663,
                                                                                                                                         primo piano, l’interno del Teatro Regio si       la Vigna alterna brevi possessi dei Duchi e

16                                                                                                                                       affolla di ben stemmata nobiltà.                 di pie istituzioni, tra cui l’Ospedale di
                                                                                                                                                                                                                                              17
                                                                                                                                           Una villa fastosa anche negli interni, per     Carità di Torino, fondato dalla Compagnia
                                                                                                                                         ricchezza di arredo e affreschi, per dovizia     di San Paolo nella prima metà del Seicento.
LA VIGNA DI MADAMA REALE

                                                                                                                                                                                                                                            LA VIGNA DI MADAMA REALE
MARIA CRISTINA DI FRANCIA

                                                                                                                                                                                                                                            MARIA CRISTINA DI FRANCIA
                                                                                                                                         di stucchi e dorature, argenti e legni prezio-     All’inizio del Settecento, durante l’inva-
                                                                                                                                         si, arazzi e tappezzerie.                        sione francese, la Vigna viene eletta per tre
                                                                                                                                           Qui, così come nel Castello del Valentino      anni a quartiere militare del marchese di
                                                                                                                                         per opera dell’erudito Emanuele Tesauro e        Pianezza, Luogotenente generale della
                                                                                                                                         di Filippo d’Agliè, nell’affollamento dell’or-   Cavalleria piemontese. La collina è messa a
                                                                                                                                         nato, bande e veli offrivano dipinti florilegi   fuoco dai francesi; centocinquanta ville
                                                                                                                                         di metafore preziose, concettose acrobazie       vengono distrutte; la Vigna non subisce
                                                                                                                                         di arguzie, capricciosi arabeschi di inven-      danni rilevanti.
                                                                                                                                         zione, compiaciuti bouquets di incantate           Dal 1729 al 1798 la proprietà, ridotta nei
                                                                                                                                         allusioni amorose dedicate a Maria Cristina.     confini, è sede estiva della Congregazione
                                                                                                                                           Filippo d’Agliè, “Filindo il Costante,         dei Padri Missionari di San Vincenzo de’
                                                                                                                                         Accademico Solingo”, della Vigna ha              Paoli. Una radicale trasformazione del
                                                                                                                                         lasciato compiuto ricordo ne Le Delitie,         palazzo e dei giardini muta lo stesso orien-
                                                                                                                                         Relatione della Vigna di Madama Reale            tamento della villa, in origine rivolto signi-
                                                                                                                                         Christiana di Francia, Duchessa di Savoia,       ficativamente      verso   il   Castello   del
                            5. Tommaso Borgonio, Il Castello del Valentino e Vigna di Madama Reale, scena per il Prologo del Lisimaco,   Regina di Cipro, posta sopra i Monti di          Valentino. La Villa oggi esistente è il frutto
                            rappresentato al Teatro Regio di Torino, 1681. Torino, Biblioteca Nazionale.                                 Torino, Torino 1667.                             della ristrutturazione del corpo di fabbrica
L'Archivio Storico della Compagnia di San Paolo
che non fu demolito, corrispondente a               cura di Riccardo Adalgisio Marini, la prima
                            circa un sesto della costruzione originaria.        monografia sulla Vigna.
                              Nel 1798 la proprietà passa al marchese             Nel 1927 la proprietà viene acquistata da
                            Antonio Gattinara di Breme.                         Margaret e Werner Abegg, industriale sviz-
                              Terra di conquista della Francia rivolu-          zero ed esperto collezionista d’arte, che ha
                            zionaria, il Piemonte - decaduta la monar-          legato il suo nome a importanti attività
                            chia sabauda - diviene nel 1802 parte inte-         imprenditoriali in Piemonte. Con loro la
                            grante dell’Impero napoleonico.                     Vigna diviene centro di studi e di incontri
                              Nel 1808, la Vigna ospita Paolina                 internazionali.
                            Bonaparte, sorella dell’Imperatore e moglie           Nel frattempo, a partire dal 1961, Abegg
                            del     principe       Camillo       Borghese,      costituisce in Svizzera, a Riggisberg, una
                            Governatore di Torino, che vi si trasferisce        Fondazione e un Museo, nel quale sono
                            con la sua corte. Passa poi alle Suore di           conservate preziose collezioni di tessuti
                            Carità anziane e ai Missionari infermi.             antichi e macchine e tecnologie seriche in
                              La secentesca residenza sabauda, aulica           uso dal XVII secolo ad oggi.
                            e regale, nel corso dei secoli successivi             Nel 1983, i signori Abegg donano la pro-
                            sfuma l’appartenenza ducale a favore del-           prietà della Vigna alla Città di Torino, men-

18                          l’impegno sociale, per divenire infine              tre l’Istituto Bancario San Paolo di Torino
                            espressione di illuminato potere economi-           ne acquisisce il diritto d’uso per novanta-
                            co, di un patriziato della mente, del censo         nove anni*. La parte più grande del parco,
LA VIGNA DI MADAMA REALE
MARIA CRISTINA DI FRANCIA

                            e della tradizione così come, attraverso il         gestita dalla Città, viene aperta al pubblico.
                            Risorgimento, è giunta sino a noi.                    Dopo un accurato restauro del comples-
                              Ridotta nella struttura edilizia e nell’esten-    so, la Vigna è attualmente centro di rappre-
                            sione della proprietà, diserta per anni di abban-   sentanza della Compagnia di San Paolo e
                            dono, nella seconda metà dell’Ottocento             sede dell’Archivio Storico.
                            entra infine in un nuovo periodo di restauri
                            e recuperi, interni ed esterni.                     *Mediante l’acquisto della proprietà superficiaria del
                                                                                palazzo e di una parte di giardini.
                              Successivi passaggi di proprietà modifica-
                            no profondamente le caratteristiche della
                            residenza, ormai borghese, dei Morelli
                            Rosso, Prever, Nigra. In visita salgono alla
                            Vigna Carlo Alberto, Maria Teresa d’Austria,
                            d’Azeglio, Gioberti, Rattazzi, Cavour.
                              Nel 1921, su incarico del proprietario,
                                                                                6. Tommaso Borgonio e Jean Baptiste Girardin,
                            Vittorio Diatto, al quale si devono impor-
                                                                                L’incoronazione di Cristina, Antiporta da Filindo Il
                            tanti interventi di recupero del parco, viene       Costante, Le Delitie, Relatione della Vigna di
                            pubblicata, da documenti d’archivio e a             Madama Reale Christiana di Francia, Torino, 1667.
IL PARCO E I GIARDINI

   Il layout dei giardini si è modificato nel
corso del tempo; ciò nonostante è tuttora
possibile riconoscere l’impianto origina-
rio e cogliere le tracce delle successive tra-
sformazioni.
   Ancora visibile è la struttura muraria
secentesca, a teatro come le ville romane,
realizzata con grandi lavori di ingegneria
per la creazione di falsi piani e il conteni-
mento del terreno. Ben identificabili sono, a
nord, il “giardino di sopra”, di matrice
secentesca (nella parte pubblica) e, sul retro      8. Una delle gallerie sotterranee.
della villa, il “giardino di sotto”, ora
“all’italiana”; a levante, nella zona del           ta verso la città ma posizionata verso la stra-
laghetto l’esedra, con la grotta che conduce        da collinare, rifletteva il diverso ruolo del
al “giardino di sopra”.                             palazzo, il passaggio da una dimensione più
   Il giardino all’italiana è diviso in aree qua-   rappresentativa a una dimensione più rac-
drangolari bordate di Buxus sempervirens,           colta, tipica delle ville settecentesche.
con fontane centrali e alberi di Magnolia              L’impronta romantica si coglie soprattut-
grandiflora, alternate un tempo con statue, ai      to nell’area di ingresso, con il laghetto e il
lati. La vista prospettica del giardino si con-     grande parterre erboso. Al posto del giardi-
clude con l’obelisco, posto al termine di un        no settecentesco, con le allee che si diparti-
piano inclinato, bordato da siepi di                vano a raggiera dall’ingresso principale, si
Laurocerasus e alberi di Carpinus betulus.
                                                    presentano aree a verde dalle linee morbi-
   Di notevole rilievo è il complesso sistema
                                                    de. Alberi secolari adornano il parco, coni-
di gallerie che corre nel sottosuolo e che
                                                    fere, ippocastani, tassi, platani, faggi, tra
appartiene all’impianto originario.
                                                    cui esemplari di Fagus sylvatica pendula,
   A ovest, in direzione di quella che era la
                                                    purpurea e asplenifolia.
piazza antistante l’originario palazzo, fino
alla balaustra in muratura ornata da urne,             Nello spazio un tempo occupato dal nin-
si ammira en plein air il Castello del              feo di Madama Cristina, troviamo il laghet-
Valentino, che nei progetti originali deter-        to romantico. Sull’isolotto si scorgono i resti
minava il posizionamento della Villa e dei          di un tempietto. Pesci e tartarughe popola-
giardini. Una traccia dell’antico ingresso è        no il lago mentre ogni primavera alcune
tuttora visibile in corrispondenza della            coppie di germani reali e di oche mandari-
strada vecchia.                                     ne vengono a nidificare sulle sue sponde.
   La grande ristrutturazione settecentesca         Accanto a picchi, ghiandaie, tortore, cor-
comportò una notevole riduzione dell’edificio.      nacchie, passerotti, compaiono talvolta
Lo spostamento della facciata, non più rivol-       anche un falco e un airone.

7. Parco di Vigna di Madama Reale.
LA STORIA PLURISECOLARE
DELLA COMPAGNIA DI SAN PAOLO

                                                                                                                  23

   La storia della Compagnia, per molti                   banche pubbliche, riemergono a pieno
aspetti del tutto peculiare, si inserisce tut-            campo nelle fondazioni.
tavia nell’ampio contesto della storia delle                 Ciò che contraddistingue forse maggior-
istituzioni assistenziali, benefiche, educati-            mente il percorso del San Paolo è il fatto di
ve, di matrice religiosa o cittadina, dei                 aver attraversato per quasi 450 anni tutte
monti di pietà e delle banche poveri, tipi-               queste fasi, ricoprendo sempre un ruolo
che dell’Antico regime. Successivamente,                  significativo. A partire dall’antica confra-
gli enti benefici si ridimensionano o si                  ternita, divenuta già nel Seicento una con-
modificano, in rapporto al ruolo assunto                  sistente organizzazione assistenziale, edu-
dallo Stato in campo assistenziale, sanita-               cativa e finanziaria, fino alla frattura di
rio, scolastico, mentre molti monti di pietà              metà Ottocento e alla nascita delle Opere
diventano istituti di credito, mantenendo                 Pie di San Paolo. Da un lato il Monte di
generalmente una vocazione sociale. In                    pietà compiva la trasformazione in istituto
anni recenti, in seguito ai processi di priva-            creditizio, che dopo una prima espansione
tizzazione, gli scopi di pubblica utilità e di            regionale del 1931 divenne un grande grup-
interesse sociale, mai venuti meno per le                 po bancario internazionale negli ultimi

9. Le prime costituzioni della “Confraternita della catholica fede in Turino”, 18 aprile 1563, pagina iniziale.
decenni del XX secolo. Dall’altro lato evol-      sabaudo in base alla pace di Cateau-
                               veva anche la filosofia degli interventi          Cambresis (1559), ne avviava una profon-
                               filantropici del San Paolo, che erogava con-      da riorganizzazione politica, militare, cul-
                               tributi consistenti nel settore sanitario, sco-   turale. Con la ricostruzione della Cittadella
                               lastico, sociale, assistenziale e successiva-     mutava anche l’aspetto ancora medievale
                               mente rivolgeva la propria attenzione alla        di Torino, che nel 1563 diveniva capitale
                               tutela del patrimonio artistico e dell’am-        del ducato di Savoia.
                               biente, fino a giungere alla costituzione            Il 25 gennaio 1563, ad un anno esatto di
                               della attuale fondazione.                         distanza dalla loro prima riunione, sette cit-
                                                                                 tadini torinesi - l’avvocato Giovanni Antonio
                                                                                 Albosco, il capitano Pietro Della Rossa, il
                                       DENOMINAZIONI ASSUNTE
                                        TRA IL 1563 E IL 1991                    canonico Battista Gambera, il causidico
                                                                                 Nicolò Ursio, il mercante Benedetto Valle, il
                                                dal 1563
                                                                                 sarto Nicolino Bossio e il libraio Ludovico
                                          Compagnia di San Paolo
                                                                                 Nasi - fondarono la Compagnia della Fede
                                                  dal 1853
                                      Opere Pie di San Paolo di Torino
                                                                                 Cattolica sotto l’invocazione di San Paolo,
                                                                                 con il duplice scopo di soccorrere la popola-
                                                    dal 1901
                                     Istituto delle Opere Pie di San Paolo       zione, gravata dalla miseria, e di arginare
24                                     (Beneficenza e Credito) in Torino         l’espansione della riforma protestante.
                                                    dal 1927                     L’aiuto ai poveri e agli ammalati - in partico-
                                       Istituto di San Paolo in Torino.          lare ai nobili decaduti e ai borghesi impove-
LA STORIA PLURISECOLARE
DELLA COMPAGNIA DI SAN PAOLO

                                             Beneficenza e Credito
                                                                                 riti - si esplicava attraverso la raccolta di ele-
                                                     dal 1932                    mosine e la loro distribuzione a domicilio, in
                                        Istituto di San Paolo di Torino.
                                              Credito e Beneficenza              forma discreta e capillare. La confraternita
                                   - Istituto di credito di diritto pubblico -   trovò ampia adesione tra i mercanti, gli
                                                dal 1950 al 1991                 uomini di legge, i funzionari statali, i decu-
                                    Istituto Bancario San Paolo di Torino        rioni della città, gli artigiani, aumentando
                                   - Istituto di credito di diritto pubblico -
                                                                                 ben presto il numero dei propri iscritti. La
                                                                                 sua attività si configurava, già a fine
                               L’antica Compagnia di San Paolo                   Cinquecento, nella creazione di “opere” -
                               1563-1853                                         oggi diremmo istituzioni - di carattere socia-
                                 La storia della Compagnia affonda le sue        le ed umanitario. La prima, destinata ad un
                               radici nella Torino cinquecentesca. Teatro        grande sviluppo, fu la riapertura sotto la pro-
                               di battaglie durante le lunghe guerre tra         pria egida del Monte di pietà, che era stato
                               Francia e Spagna, il Piemonte non solo            eretto per la prima volta nel 1519 sotto il
                               aveva perso la sua indipendenza politica,         patrocinio della Città e soppresso dopo breve
                               ma si trovava in uno stato di grande degra-
                               do economico. Emanuele Filiberto di               10. Alessandro Ardente, Caduta di san Paolo
                               Savoia, rientrato in possesso del ducato          da cavallo, 1580. Torino, Intesa Sanpaolo.
tempo durante l’occupazione francese.              case femminili si trasformarono progressi-       del Seicento i confratelli promossero l’ere-
                               Ottenuta nel 1579 l’autorizzazione da papa         vamente in istituti educativi, a cui accede-     zione dell’Ospedale di carità, con il quale
                               Gregorio XIII e dal duca Emanuele Filiberto        vano anche pensionarie a pagamento.              la Compagnia continuò a collaborare, sia
                               per la ricostituzione del Monte con nuovi          L’istruzione impartita, in sintonia con i        partecipando alla sua direzione sia erogan-
                               statuti, la Compagnia diede inizio al prestito     tempi, era basata sull’apprendimento dei         do prestiti a suo favore. Nel secolo succes-
                               gratuito su pegno per sottrarre all’usura i ceti   lavori domestici di cucina e di cucito e sul-    sivo la Compagnia contribuiva con una
                               più deboli. Ancora oggi una delle più antiche      l’educazione religiosa.                          somma considerevole anche alla costruzio-
                               strade di Torino, dove è ubicata la sede sto-         La Compagnia di San Paolo, legata ai          ne del nuovo Ospedale dei pazzi.
                               rica della banca Sanpaolo, porta il nome di        gesuiti, contribuì alla costruzione della           Nel XVI secolo la città di Torino fu ogget-
                               via Monte di Pietà, mentre una targhetta con       chiesa dei Santi Martiri e all’istituzione del   to di una profonda ristrutturazione urbani-
                               la scritta “Isola di San Paolo” nell’isolato       Collegio dei nobili, per l’educazione delle      stica, voluta dai duchi per trasformare la
                               della chiesa dei Santi Martiri in via Garibaldi    classi agiate. Per la formazione e l’impiego     città in una capitale a livello europeo: il
                               (all’epoca via Dora Grossa) ricorda uno dei        dei ragazzi poveri nelle arti meccaniche e       “dirizzamento” della via Dora Grossa, l’at-
                               primi luoghi di incontro dei confratelli.          manifatturiere, fu promotrice della fonda-       tuale via Garibaldi; il primo ingrandimento
                                  Nello stesso periodo prese avvio l’assi-        zione dell’Albergo di virtù, in accordo con      della città, promosso da Carlo Emanuele I
                               stenza femminile: la Casa del soccorso, eret-      il disegno ducale di introdurre in Piemonte      affidando ad Ascanio Vittozzi il progetto di
                               ta nel 1589, ospitava fanciulle povere di          la lavorazione della seta. Nella prima metà      Piazza Castello e dell’apertura della via
                               civile condizione che, per la morte dei geni-                                                       Nuova (attuale via Roma) a sud, sul cui trac-
26                             tori o per altre cause, non potevano riceve-                                                        ciato Carlo Castellamonte progettò la Piazza
                                                                                                                                                                                    12. San Pietro e san Paolo. Antiporta incisa, dalla     27
                                                                                                                                                                                    prima edizione della storia della Compagnia di
                               re un’educazione adeguata al loro stato e                                                           San Carlo; il secondo ampliamento, realizza-     Emanuele Tesauro, Torino, 1657.
LA STORIA PLURISECOLARE
DELLA COMPAGNIA DI SAN PAOLO

                                                                                                                                                                                                                                          LA STORIA PLURISECOLARE
                                                                                                                                                                                                                                          DELLA COMPAGNIA DI SAN PAOLO
                               anzi correvano il rischio di cadere vittime di                                                      to da Carlo Emanuele II verso levante attra-
                               profittatori (ed erano perciò dette “perico-                                                        verso la strada Po. Queste trasformazioni        Cannocchiale aristotelico, Tesauro fu fecondo
                               lanti”). La soluzione migliore per quei                                                             conferirono a Torino la sua caratteristica       autore di panegirici, epigrafi, imprese, trage-
                               tempi era la collocazione in matrimonio:                                                            fisionomia barocca.                              die e drammi, di un trattato filosofico, di una
                               per questo la permanenza nella casa si con-                                                            A cento anni dalla fondazione, il ruolo       raccolta di favole e di opere storiche ed eru-
                               cludeva con l’assegnazione di una dote. Nel                                                         sociale ed economico raggiunto permetteva        dite. Tra queste si colloca l’Istoria della
                               1595, proprio per venire incontro alle                                                              alla Compagnia di San Paolo di affidare la       Compagnia di San Paolo, stampata nel 1657,
                               numerose richieste di dote da parte di                                                              stesura della propria storia all’intellettuale   pregevole sia dal punto di vista letterario sia
                               ragazze povere, fu costituito l’Ufficio pio.                                                        più influente della corte sabauda, Emanuele      come fonte non solo per le vicende della
                               Nel volgere di poco tempo l’Opera accentrò                                                          Tesauro, che in quel periodo ricopriva un        Compagnia, ma per la storia sociale, religio-
                               la gestione di tutta l’attività assistenziale                                                       ruolo importante proprio nel programma di        sa, economica, artistica della città.
                               della Compagnia: sussidi ai decaduti, ai                                                            trasformazione di Torino in una capitale           Nel corso del XVII secolo la Confraternita
                               malati, ai mendicanti, doti, servizi religiosi,                                                     europea e fu regista delle decorazioni delle     consolidò la propria struttura organizzativa e
                               pagamento delle rette del Soccorso. Più                                                             residenze ducali (il Valentino, Palazzo Reale,   assunse un ruolo via via più importante
                               tardi, nel 1683, venne fondata la Casa del                                                          il Castello di Rivoli, la Venaria Reale, il      nella società civile. Il rafforzamento del
                               deposito per ospitare donne di qualunque                                                            Castello di Racconigi) e del Palazzo di Città.   patrimonio della Compagnia, grazie a nume-
                               condizione ed età desiderose di abbandona-         11. Bartolomeo Caravoglia, Giovan Francesco      Considerato oggi come il massimo teorico         rosi legati di piccola entità, cui si aggiunge-
                               re la loro situazione di “disonestà”. Le due       Bellezia, 1670. Torino, Palazzo di Città.        barocco per il fondamentale trattato Il          ranno grandi eredità di famiglie piemontesi,
permise l’avvio di un’intensa attività finan-                                                              Dalle Opere Pie all’Istituto di San               ipotecari, portafoglio sconti, depositi pres-
                               ziaria, gestita dal Monte di pietà, all’interno                                                            Paolo di Torino 1853-1931                         so altri istituti di credito. Con l’assunzione
                               del quale si affermava la distinzione tra                                                                     Sopravvissuta ai rivolgimenti di quasi tre     dell’esercizio del Credito fondiario nel
                               l’Opera dei redditi e l’Opera dei pegni. Le                                                                secoli, la Compagnia di San Paolo attraver-       1867, in concomitanza con le riforme agra-
                               principali forme di impiego consistevano                                                                   sò una crisi profonda nel momento di pas-         rie e con l’incremento dell’edilizia urbana,
                               nell’acquisto di quote del prestito pubblico,                                                              saggio del Piemonte dall’assolutismo alla         prese avvio un settore di attività molto rile-
                               statale e municipale, in prestiti a comunità e                                                             monarchia costituzionale nel 1848, mentre         vante anche successivamente per la banca.
                               privati, in particolare al Comune di Torino,                                                               l’Italia andava faticosamente costituendosi          In parallelo allo sviluppo industriale pie-
                               in acquisto di censi e tassi, in investimenti                                                              in Stato unitario e moderno. Con il diffon-       montese anche il San Paolo iniziò una fase di
                               immobiliari. Nel 1653 il Monte di pietà                                                                    dersi delle idee liberali maturò negli            vivace espansione, sempre improntata tutta-
                               assunse l’amministrazione del debito pub-                                                                  ambienti politici torinesi la convinzione         via ad una politica di estrema cautela, che gli
                               blico dello Stato sabaudo, il cosiddetto                                                                   della necessità di abolire le congregazioni       permise di passare indenne sia attraverso la
                               Monte della fede (eretto da Carlo Emanuele                                                                 religiose, incamerandone i beni. Nel 1853         crisi del 1887-1894, legata all’abuso del cre-
                               I ed estinto nel 1730), ricavandone grande                                                                 Vittorio Emanuele II limitava le funzioni         dito e alla speculazione edilizia, sia più tardi
                               prestigio e nuova disponibilità liquida.                                                                   della Compagnia all’esercizio delle pratiche      alla grande crisi del 1929. Nel 1923 il Monte
                                  Dopo aver raggiunto, a metà Settecento, il                                                              religiose, e affidava il patrimonio e l’ammi-     di pietà ricevette con la classificazione nella
                                                                                  13. Decreto con il quale il Prefetto del Dipartimento                                                     prima categoria il riconoscimento della pre-
                               culmine dello sviluppo organizzativo e della                                                               nistrazione delle Opere Pie di San Paolo di
                                                                                  dell’Eridano ordina la chiusura del Monte di pietà
                               attività creditizia, estesi a tutto lo Stato, la                                                           Torino (dal 1901 Istituto delle Opere Pie di      valente attività bancaria, mentre l’Istituto si
                                                                                  già amministrato dalla Compagnia di San Paolo,
28                             Compagnia subì a fine secolo l’influenza           Torino, 27 giugno 1801.                                 San Paolo in Torino. Beneficenza e Credito)                                                                29
                               della generale crisi economica, dovendo da                                                                 ad una Direzione di nomina governativa e
                                                                                  dente. Il Monte di pietà venne riaperto,
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DELLA COMPAGNIA DI SAN PAOLO

                                                                                                                                                                                                                                                   LA STORIA PLURISECOLARE
                                                                                                                                                                                                                                                   DELLA COMPAGNIA DI SAN PAOLO
                               un lato sopperire alle aumentate richieste di                                                              municipale, con un presidente e un vice-
                               soccorso da parte della popolazione gravata        dopo due anni di chiusura, nel 1804 e rior-             presidente di nomina regia.
                               dalla miseria, e dall’altro sottostare alle        ganizzato su modello del Monte di Parigi,                  Nel ventennio 1859-1879 l’attività credi-
                               pesanti imposizioni fiscali dettate dalle          accentuandone il carattere bancario.                    tizia si sviluppò ampiamente. Giovanni
                               necessità belliche.                                  Alla     Restaurazione,        nel    1814,     la    Giolitti, futuro grande statista e nel 1879
                                  Con l’avvento del governo repubblicano          Compagnia venne reintegrata nelle sue fun-              commissario regio delle Opere Pie di San
                               francese in Piemonte la Congregazione di           zioni, assumendo anche la gestione del                  Paolo, descrive il Monte di pietà a interessi
                               San Paolo perse progressivamente la                Monte di pietà ad interessi, accanto al Monte           come un vero e proprio istituto di credito,
                               gestione delle Opere e il possesso del patri-      gratuito. Mentre riprendevano le attività               con regolare servizio di conti correnti, nel
                               monio, fino alla soppressione decretata il         assistenziali dell’Ufficio pio, alla Compagnia          quale i prestiti su pegno rappresentavano
                               26 marzo 1802, con la contestuale sostitu-         fu affidato, per il periodo 1814-1851, il servi-        ormai meno della decima parte delle attivi-
                               zione da parte di organi di nomina pubbli-         zio sanitario per i poveri nella città di Torino.       tà. Fino al 1859 il Monte si era limitato a
                               ca rispondenti ai nuovi modelli culturali e        La gestione non si limitava alle cure mediche           ricevere depositi e a investirli in prestiti su
                               politici. Una parte consistente del persona-       di base, come nelle tradizionali condotte, ma           pegno; successivamente incominciò ad
                               le dei nuovi comitati di beneficenza era           comprendeva l’assistenza farmaceutica e                 impiegare i capitali eccedenti le richieste di
                               composta tuttavia da ufficiali paolini,            prestazioni specialistiche.                             prestiti in nuove operazioni: acquisto di         14. Decreto con il quale Vittorio Emanuele II affida
                               soprattutto avvocati e borghesi, che assicu-                                                               titoli di Stato e obbligazioni garantite, anti-   l’amministrazione delle Opere Pie alla Direzione
                               rarono la continuità con l’esperienza prece-                                                               cipazioni su titoli, mutui e conti correnti       delle Opere Pie di San Paolo, 13 febbraio 1853.
30                             15. Sala incanti del Monte di pietà delle Opere Pie di San Paolo di Torino, fine Ottocento.                 16. Alunne dell’Educatorio Duchessa Isabella, inizi Novecento.                                              31
                               affacciava sulla scena nazionale con i presti-            educativo che nel 1883, in occasione delle        personale docente. Per venire incontro a                negli anni del decollo industriale di Torino,
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DELLA COMPAGNIA DI SAN PAOLO

                                                                                                                                                                                                                                                     LA STORIA PLURISECOLARE
                                                                                                                                                                                                                                                     DELLA COMPAGNIA DI SAN PAOLO
                               ti agli enti pubblici, soprattutto ai comuni, e           nozze del principe Tommaso di Savoia,             questa esigenza l’Educatorio avviò il corso             il San Paolo, oltre a sostenere mediante
                               con la partecipazione ai nuovi organismi                  duca di Genova, con la principessa Isabella       normale per la formazione delle maestre,                prestiti al Comune e alla Provincia lo svi-
                               finanziari, come il Consorzio sovvenzioni su              di Baviera, assunse il nome di Educatorio         che potevano esercitarsi presso l’asilo                 luppo delle infrastrutture e la municipaliz-
                               valori industriali, l’Istituto federale per il cre-       Duchessa Isabella. Nel 1893, l’Educatorio si      infantile e la scuola elementare. Nel 1926 la           zazione dei servizi essenziali, interveniva
                               dito agrario per il Piemonte, il Consorzio                trasferì dalla storica sede di via Maria          scuola magistrale divenne statale (Istituto             direttamente nel campo dell’istruzione
                               nazionale per il credito agrario di migliora-             Vittoria in Barriera di Francia, nell’attuale     “Domenico Berti”).                                      operaia e tecnica, dell’edilizia popolare,
                                                                                                                                             Mentre l’Ufficio pio nella seconda metà               della tutela dei lavoratori. Tra le altre scuo-
                               mento. Nel 1927 l’ente assumeva la denomi-                Piazza Bernini, in un edificio appositamen-
                                                                                                                                           dell’Ottocento convertiva i lasciti per doti            le professionali beneficiarie figurano
                               nazione Istituto di San Paolo in Torino -                 te   costruito      dall’architetto   Giuseppe
                                                                                                                                           monacali in sussidi educativi, il Monte di              l’Istituto professionale operaio, la Scuola
                               Beneficenza e Credito e l’anno successivo                 Davicini secondo i più aggiornati criteri del-
                                                                                                                                           pietà erogava una parte dei redditi in opere            popolare elettrotecnica, la Scuola officine
                               formalizzava nel Monte la separazione tra la              l’edilizia scolastica del tempo. L’istituto,
                                                                                                                                           di beneficenza, sostenendo istituzioni                  serali, la Società delle scuole tecniche di
                               sezione credito e la sezione pegno.                       che mantenne il suo carattere residenziale,
                                                                                                                                           quali l’Istituto del Buon Pastore, la Società           San Carlo, la Scuola tipografica. L’Istituto,
                                 Dalla relazione di Giolitti del 1879 emer-              impartiva ora alle giovani un’educazione
                                                                                                                                           delle scuole gratuite per i rachitici, il               che già finanziava il Patronato di soccorso
                               ge che anche le attività assistenziali ed edu-            intellettuale e morale completa, dalle ele-
                                                                                                                                           Collegio degli artigianelli, l’Istituto dei sor-        per operai colpiti da infortunio, intraprese
                               cative si erano rinnovate dopo la trasforma-              mentari alle superiori. Nell’Italia unita l’ob-
                                                                                                                                           domuti, il Comitato di soccorso ai danneg-              agli inizi del secolo una iniziativa a favore
                               zione istituzionale del 1853. La Casa del                 bligo della frequenza al primo biennio ele-       giati dalle inondazioni. Successivamente,               delle vedove di operai con figli piccoli,
                               soccorso e l’Opera del deposito furono uni-               mentare era spesso disatteso, soprattutto
                               ficate in un’unica istituzione di carattere               dalle bambine, anche per la mancanza di           Nella pagina seguente: 17. Cortile interno dell’Educatorio Duchessa Isabella, inizi Novecento.
costruendo dodici casette nel borgo San                                                                distribuzione dei valori bollati (1938). Nel    media nazionale, corrispondeva un conside-
                               Paolo per ospitare le famiglie più disagiate.                                                          1940 l’Istituto incorporava i Monti di credi-   revole aumento delle più moderne forme di
                               Quando fu costituito nel 1907 l’Istituto                                                               to su pegno di Carignano e di Susa.             operazioni di fido e un fortissimo sviluppo
                               Case Popolari, le Opere Pie di San Paolo                                                                  Dopo l’emanazione delle leggi razziali       delle operazioni a medio e lungo termine.
                               versarono un’ingente somma a fondo per-                                                                del 1938 il Credito fondiario del San Paolo     Furono potenziati i finanziamenti alle
                               duto per la creazione del capitale iniziale.                                                           fu incaricato di gestire, principalmente in     imprese industriali e commerciali e incre-
                                  Un ruolo attivo, non solo finanziario,                                                              Piemonte e Liguria, le proprietà immobilia-     mentati i mutui agli enti pubblici e agli enti
                               ebbe il San Paolo nella soluzione della                                                                ri sequestrate agli ebrei, cui si aggiunsero,   morali. Nel 1960 fu costituita la Sezione
                               cosiddetta “questione ospedaliera” torine-                                                             dopo l’entrata in guerra, quelle degli stra-    opere pubbliche per il finanziamento a
                               se, legata alla carenza di ricettività delle                                                           nieri di nazionalità nemica.                    medio e lungo termine di opere pubbliche e
                               strutture in rapporto all’aumento della                                                                                                                impianti di pubblica utilità. Nel 1961
                               popolazione e alla frequenza e gravità delle                                                           L’Istituto Bancario San Paolo di Torino
                                                                                                                                                                                      l’Istituto ottenne l’autorizzazione governati-
                               epidemie. Già nel 1879, a seguito di una                                                               dal 1950 al 1975
                                                                                                                                                                                      va a operare direttamente anche nel campo
                               grave crisi, la gestione temporanea                                                                       Le tappe dell’evoluzione dimensionale e
                                                                                                                                                                                      del credito agrario di miglioramento. Il set-
                               dell’Ospedale Maggiore fu affidata al                                                                  qualitativa compiuta dall’Istituto nel
                                                                                                                                                                                      tore titoli veniva completamente rinnovato,
                               Ragioniere Capo dell’Istituto, che a fine                                                              secondo dopoguerra fino alla privatizzazio-
                                                                                                                                                                                      aprendosi alle nuove esigenze del mercato.
                               mandato suggerì importanti innovazioni.                                                                ne del 1991 si possono distinguere, per
                                                                                                                                                                                         Nel periodo dell’espansione economica
                               Costanti furono i sussidi erogati, in partico-    18. Lo statuto del 1932.                             comodità, in due periodi demarcati dal
                                                                                                                                                                                      generale (anni ’50 e primi anni ’60), lo svi-
                                                                                                                                      1975, anno in cui fu autorizzato ad opera-
34                             lare per nuove strutture, come il Centro dia-
                                                                                 e tre filiali fuori città, si trovò ad avere dieci                                                   luppo economico del “triangolo industriale”          35
                               gnostico per lo studio e la cura del cancro                                                            re su tutto il territorio nazionale.
                                                                                 agenzie in città e 110 filiali diffuse prevalen-                                                     e lo sviluppo operativo del San Paolo sono
                               nel 1923 fino alla partecipazione al consor-                                                              Nel dopoguerra l’Istituto ricoprì un ruolo
LA STORIA PLURISECOLARE
DELLA COMPAGNIA DI SAN PAOLO

                                                                                                                                                                                                                                         LA STORIA PLURISECOLARE
                                                                                                                                                                                                                                         DELLA COMPAGNIA DI SAN PAOLO
                                                                                 temente nelle regioni nord-occidentali.                                                              strettamente e reciprocamente correlati.
                               zio per la costruzione della nuova sede                                                                determinante in Piemonte nella ricostru-
                                                                                    Nel 1932 il Governo ne riconosceva la rile-                                                          Tra il 1965 e il 1969 l’Istituto assorbiva le
                               dell’Ospedale Maggiore alle Molinette, ulti-                                                           zione del patrimonio distrutto e nell’ecce-
                                                                                 vanza nell’economia del Paese e le finalità di                                                       attività della Banca Grasso in liquidazione,
                               mata nel 1935.                                                                                         zionale incremento edilizio di Torino, attra-
                                                                                 pubblico interesse conferendogli lo statuto di       verso l’erogazione di mutui fondiari che        i cui depositi furono trasferiti alla Banca
                               L’Istituto di credito di diritto pubblico         Istituto di credito di diritto pubblico. La          favorirono la piccola proprietà e la costru-    Subalpina, istituto costituito dal San Paolo
                               dal 1932 al 1945                                  nuova denominazione Istituto di San Paolo            zione di grandi condomini. Nel 1963 la          stesso assieme alla Cassa di risparmio di
                                 Alla fine degli anni Venti la crisi economi-    di Torino. Credito e Beneficenza rifletteva il       sede della banca fu trasferita in Piazza San    Torino e all’Ifi - Istituto finanziario indu-
                               ca internazionale causò il crollo di alcuni       persistere della duplice vocazione dell’ente.        Carlo, dopo una lunga e attenta opera di        striale, per il salvataggio dell’Istituto ban-
                               gruppi industriali piemontesi e delle banche         Parallelamente all’espansione territoriale        ricostruzione del palazzo semidistrutto dai     cario piemontese.
                               che li finanziavano. Per il San Paolo questo      con l’apertura, dopo la sede di Genova, di           bombardamenti.                                     Le incorporazioni della Banca depositi e
                               è il momento della grande espansione: nel         quella di Roma nel ‘36 e di Milano nel ‘37,             Nel 1950 il cambiamento della denomina-      sconti di Milano, della Banca fiorentina di
                               1931, forte della propria consolidata effi-       fu ampliata la rete delle attività e dei servi-      zione in Istituto Bancario San Paolo di         credito di Firenze e del Banco Santi di
                               cienza amministrativa, fu in grado di rileva-     zi. L’Istituto fu autorizzato ad emettere            Torino sanzionava il passaggio da banca         Bologna, attuate nel biennio 1971-1972,
                               re i depositi della Banca Agricola Italiana, di   propri assegni circolari (1932); a funziona-         prevalentemente raccoglitrice di risparmio a    consentirono l’ampliamento della rete di
                               proprietà di Riccardo Gualino, in Piemonte        re da agenzia della Banca d’Italia per il            vera e propria banca commerciale. Negli         filiali a Milano e l’istituzione delle sedi di
                               e Liguria e parte della provincia di Pavia.       commercio delle divise estere (1935), a              anni successivi all’evoluzione qualitativa e    Bologna e Firenze. L’apertura della sede di
                               Così l’Istituto di San Paolo, che ancora nel      esercire il credito agrario d’esercizio              quantitativa della raccolta, il cui tasso di    Bari e delle delegazioni di credito fondiario
                               1928 contava soltanto tre agenzie in Torino       (1936), ad assumere, primo in Italia, la             incremento superava notevolmente la             a Pescara, Cagliari, Napoli, Reggio Calabria,
Catania, costituirono i primi passi del-
                                                                                                                     l’espansione sull’intero territorio nazionale.
                                                                                                                     Quando nel 1975 l’Istituto ottenne l’auto-
                                                                                                                     rizzazione a operare in tutte le regioni, esso
                                                                                                                     contava 260 filiali, contro le 115 del 1946.
                                                                                                                        Il San Paolo contribuiva a promuovere lo
                                                                                                                     sviluppo dell’apparato produttivo del Paese
                                                                                                                     anche attraverso l’assunzione di partecipa-
                                                                                                                     zioni in molteplici iniziative esterne, dal
                                                                                                                     settore bancario a quello turistico. Favorì ad
                                                                                                                     esempio la creazione di infrastrutture atte a
                                                                                                                     integrare il Piemonte nel mercato comuni-
                                                                                                                     tario, con la partecipazione alle società per
                                                                                                                     le costruzioni di autostrade e trafori alpini.
                                                                                                                        Nel contempo l’Istituto non cessava di
                                                                                                                     svolgere quelle attività sociali che le erano
                                                                                                                     state proprie, e alle quali era destinata una
                                                                                                                     consistente quota degli utili di esercizio,           21. «Le Stagioni», inverno 1963-1964, a. IV, n.1.
36                             19. La sede di Piazza San Carlo dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale.   intervenendo a favore di ospedali, istituti                                                                 37
                                                                                                                     universitari, enti educativi, orfanotrofi, cen-
LA STORIA PLURISECOLARE
DELLA COMPAGNIA DI SAN PAOLO

                                                                                                                                                                                                                               LA STORIA PLURISECOLARE
                                                                                                                                                                                                                               DELLA COMPAGNIA DI SAN PAOLO
                                                                                                                     tri di assistenza, ambulatori, comitati di
                                                                                                                     borse di studio e altri enti. L’Ufficio pio, il cui
                                                                                                                     patrimonio era stato polverizzato dall’infla-
                                                                                                                     zione durante la guerra, proseguiva la sua
                                                                                                                     missione grazie alle erogazioni della banca.
                                                                                                                     L’attività dell’Educatorio Duchessa Isabella
                                                                                                                     era stata interrotta il 22 novembre 1942, in
                                                                                                                     seguito a un disastroso bombardamento che
                                                                                                                     recò gravi danni all’edificio, pur senza cau-
                                                                                                                     sare vittime. Nel dopoguerra, i locali venne-
                                                                                                                     ro ricostruiti e tornarono a ospitare l’Istituto
                                                                                                                     “Berti” e la Scuola Media Statale “Giovanni
                                                                                                                     Pascoli”, mentre l’Educatorio sospese la pro-
                                                                                                                     pria attività educativa diretta e continuò la
                                                                                                                     propria opera attraverso l’erogazione di
                                                                                                                     borse di studio.
                                                                                                                        Nel 1951 prendeva avvio la collana di
                               20. Sede di Piazza San Carlo, 1978.                                                   volumi d’arte dedicata alla valorizzazione            22. «I Mesi», febbraio 1974.
Il San Paolo assumeva una forte caratte-        la Banca assumeva la forma giuridica di           verso i propri “enti strumentali”, specializ-
                                                                                 rizzazione come banca dell’ECU, favoren-           società per azioni e la Compagnia - a testimo-    zati in settori specifici, a partire da quelli
                                                                                 do lo sviluppo e la diffusione della moneta        nianza della continuità storica del proprio       che le sono storicamente legati. La
                                                                                 comunitaria nei mercati internazionali, in         impegno - “rinasceva” per misurarsi con le        Fondazione per la scuola, nata nel 2001
                                                                                 previsione della costituzione di un mercato        nuove esigenze della società civile.              dalla trasformazione dell’Educatorio
                                                                                 finanziario europeo, qualificandosi anche                                                            Duchessa Isabella, divenuto nel 1991, come
                                                                                 come banca delle istituzioni comunitarie.          La Compagnia di San Paolo oggi
                                                                                                                                                                                      l’Ufficio pio, una fondazione di diritto pri-
                                                                                    Con l’acquisizione di Banco Lariano,               Oggi, la Compagnia è una fondazione di         vato, si propone di operare anzitutto a
                                                                                 Banca Fabbrocini, Banca Provinciale                diritto privato tra le maggiori in Europa, e      sostegno dello sviluppo dell’autonomia sco-
                                                                                 Lombarda, Banca Popolare dell’Agricoltura          persegue finalità di interesse pubblico e di      lastica. L’Ufficio pio della Compagnia di San
                                                                                 di Canicattì, Banca Nazionale delle                utilità sociale, allo scopo di favorire lo svi-   Paolo Onlus, è oggi una fondazione che ha
                                                                                 Comunicazioni, con le partecipazioni in            luppo civile, culturale ed economico delle        come finalità principale l’intervento diretto
                                                                                 settori parabancari, con la diversificazione       comunità in cui opera. Essa è attiva nei set-
                                                                                 dei servizi alla fine degli anni Ottanta, il                                                         a favore di persone e nuclei familiari in dif-
                                                                                                                                    tori della ricerca scientifica, economica e       ficoltà, attraverso l’erogazione di sussidi
                                                                                 San Paolo divenne un vero e proprio
                                                                                                                                    giuridica; dell’istruzione; dell’arte; della      economici e di servizi socio-sanitari e assi-
                                                                                 Gruppo. La trasformazione in banca uni-
                               23. La filiale Sanpaolo di Amsterdam, 1988.                                                          conservazione e valorizzazione dei beni e
                                                                                 versale prevedeva l’offerta di ogni specie di                                                        stenziali. La Fondazione per l’arte della
                                                                                                                                    delle attività culturali e dei beni ambienta-
                                                                                 prodotto bancario e parabancario, dal cre-                                                           Compagnia di San Paolo, sorta nel 2004
                                                                                                                                    li; della sanità; dell’assistenza alle catego-
                               del patrimonio artistico, dapprima piemon-        dito a breve termine, tipico della banca di                                                          dalla trasformazione della Fondazione San
38                             tese e poi italiano, in parallelo all’espansio-   deposito, ai finanziamenti a lungo termine
                                                                                                                                    rie sociali deboli.
                                                                                                                                                                                      Paolo di Torino per la cultura, la scienza e       39
                                                                                                                                       Nell’ambito delle attività istituzionali, la
                               ne territoriale dell’Istituto; dieci anni dopo    erogati tramite le sezioni, sino all’attività di                                                     l’arte, si propone di promuovere la salva-
                                                                                                                                    Compagnia di San Paolo opera anche attra-
LA STORIA PLURISECOLARE
DELLA COMPAGNIA DI SAN PAOLO

                                                                                                                                                                                                                                       LA STORIA PLURISECOLARE
                                                                                                                                                                                                                                       DELLA COMPAGNIA DI SAN PAOLO
                               nasceva la rivista di carattere economico e       collocamento sul mercato dei capitali e                                                              guardia, l’arricchimento e la valorizzazione
                               culturale “Le Stagioni”, seguita da “I Mesi”.     all’intermediazione finanziaria internazio-                                                          del patrimonio artistico, e l’accrescimento e
                                                                                 nale, tipica delle banche d’affari.                                                                  la diffusione dell’interesse per l’arte.
                               L’espansione    internazionale, la                   Precorrendo per certi aspetti lo spirito                                                             Altri tre enti strumentali sono nati negli
                               formazione del Gruppo Sanpaolo, la                della legge sulle fondazioni bancarie, nel                                                           ultimi anni grazie a progetti e intese svilup-
                               privatizzazione                                   1985 l’Istituto costituì la Fondazione                                                               pati con interlocutori di grande valore
                                 Dalla fine degli anni ’70 il processo di        dell’Istituto Bancario San Paolo di Torino
                                                                                                                                                                                      scientifico, quali il Politecnico e
                               espansione internazionale già avviato agli        per la cultura, la scienza e l’arte. Tra i pro-
                                                                                                                                                                                      l’Università degli Studi di Torino. Si tratta,
                               inizi degli anni ’60 con l’apertura degli uffi-   getti più significativi realizzati dalla
                                                                                                                                                                                      nel caso del primo ateneo, dell’Istituto
                               ci di rappresentanza di Zurigo, Londra e          Fondazione vi fu il recupero del Museo
                                                                                                                                                                                      superiore Mario Boella sulle tecnologie del-
                               Parigi e dell’Ufficio cambi, si sviluppò          Egizio di Torino, l’ampliamento e la ristrut-
                               notevolmente nella duplice direzione di                                                                                                                l’informazione e le telecomunicazioni e di
                                                                                 turazione della Pinacoteca di Brera, il
                               acquisizione di banche già operanti e di          restauro del complesso abbaziale medieva-                                                            SITI - Istituto superiore sui sistemi territo-
                               apertura di proprie filiali. A metà degli anni    le di San Fruttuoso di Camogli e della                                                               riali per l’innovazione. Il Collegio Carlo
                               ’80 l’Istituto era presente con proprie filiali   Basilica di Superga. Sul versante scientifico                                                        Alberto è invece una fondazione costituita
                               ad Amsterdam, Francoforte, Monaco,                la fondazione organizzò una serie di confe-                                                          con l’Università la cui missione consiste
                               Londra e Parigi, Los Angeles, New York,           renze internazionali sull’ambiente.                                                                  nel promuovere la ricerca e la didattica a
                               Singapore e con uffici di rappresentanza a           Alla fine del 1991, nel nuovo quadro nor-                                                         livello internazionale in economia, finanza
                               Stoccolma, Bruxelles, Zurigo, Tokyo.              mativo introdotto dalla Legge “Amato-Carli”,       24. La Basilica di Superga, 1996.                 e political science.
I FONDI DELL’ARCHIVIO STORICO

                                                                                                   41

   L’Archivio Storico custodisce e mette a      di storia moderna e contemporanea, di eco-
disposizione della comunità un ricchissimo      nomia, di storia sociale, storia del diritto,
patrimonio documentario, dal XV al XX           architettura.
secolo, testimonianza della storia plurise-        Socio dell’ANAI (Associazione Nazionale
colare della Compagnia di San Paolo e           Archivistica Italiana), dell’ICA (International
fonte importante per la storia piemontese e     Council of Archives), dell’EABH (European
nazionale.                                      Association for Banking and Finanancial
   La documentazione conservata - la con-       History e. V.) l’Archivio Storico partecipa alle
sistenza attuale è di circa 1 km lineare - si   attività culturali di approfondimento teorico
incrementa progressivamente con l’acqui-        e di formazione; in particolare mantiene pro-
sizione delle serie d’interesse storico pro-    ficui contatti e opera scambi con altri archi-
dotte dalla banca fino al 1991 e dalla          vi d’impresa, in Italia e all’estero, collabo-
Compagnia negli anni successivi.                rando anche con riviste specializzate e con
   La sala di studio, aperta ogni giorno su     istituti universitari.
appuntamento nella sede di Vigna di                Nell’ambito della formazione l’Archivio
Madama Reale, ospita ricercatori e studenti     collabora con l’Università per visite guidate

25. Una sala dell’Archivio Storico.
I. COMPAGNIA        DI   SAN PAOLO                1696 e abbiamo notizia di riordini effettuati
                                                                                                                                                                                               nel 1742 e nel 1778-79, quest’ultimo a cura
                                                                                                                                             Estremi cronologici                               del segretario dei regi archivi Marino. Dopo
                                                                                                                                                Sono contenuti essenzialmente tra l’an-        la restaurazione, nel decennio 1836-1845
                                                                                                                                             no di fondazione (1563) e l’anno del trasfe-      furono effettuati vari interventi riorganizza-
                                                                                                                                             rimento dell’amministrazione ad un                tivi affidati spesso ad archivisti camerali o
                                                                                                                                             Consiglio di nomina governativa (1853),           della regia intendenza, sotto il controllo
                                                                                                                                             fatta eccezione per alcune carte significa-       degli archivisti della Compagnia.
                                                                                                                                             tive risalenti al XIV secolo (documenti di           Nel 1881 Nicomede Bianchi elencava
                                                                                                                                             privati) e alcuni atti successivi alla metà       nella guida Le carte degli archivi piemonte-
                                                                                                                                             del XIX secolo (documenti della Direzione         si politici, amministrativi, giudiziari, eccle-
                                                                                                                                             delle Opere Pie e la parte più recente delle      siastici... (Torino, Bocca), sotto la voce
                                                                                                                                             serie dei lasciti e dei censi).                   Opera Pia di San Paolo di Torino i docu-
                                                                                                                                                                                               menti di carattere storico generale, oggi
                                                                                                                                             Tipologia e consistenza                           considerati fondi aggregati. Nel 1952 l’ope-
                                                                                                                                               Volumi, registri e fascicoli, raccolti in 283   ra Archivi storici delle aziende di credito,
                                                                                                                                             unità di conservazione; 33 metri lineari.         promossa dall’Associazione bancaria italia-
                                                                                                                                             Sono presenti un centinaio di pergamene. Il       na pubblicava, accanto al profilo storico,
42                                                                                                                                           fondo è stato interamente microfilmato.           un vero e proprio inventario-guida somma-                43
                                                                                                                                                                                               rio di tutto l’archivio dell’antica
                                 26. Bolla pontificia di fondazione del Monte di pietà di Torino, Gregorio XIII, 1 marzo 1579.
 I FONDI DELL’ARCHIVIO STORICO

                                                                                                                                                                                                                                                 I FONDI DELL’ARCHIVIO STORICO
                                                                                                                                             Strumenti di consultazione                        Compagnia, organizzato per serie. In occa-
                                                                                                                                                Inventario analitico a stampa (G. LOCO-        sione del quarto centenario l’archivio fu
                                 per gli studenti, stage e tirocini, tesi di lau-       la sede, la composizione sociale, i lasciti, gli
                                                                                                                                             ROTONDO, Archivio Storico dell’Istituto           riordinato secondo il metodo storico siste-
                                 rea e di dottorato. Organizza inoltre semina-          atti notarili, la crisi risorgimentale dell’antica
                                                                                                                                             Bancario San Paolo di Torino, Torino,             matico da Giuseppe Locorotondo in colla-
                                 ri per archivisti e storici, su temi specialisti-      Compagnia.
                                                                                                                                             Istituto Bancario San Paolo di Torino,            borazione con l’Ufficio Studi del Servizio
                                 ci, quali l’interpretazione delle scritture con-         Di seguito si descrivono i principali fondi
                                                                                                                                             1963); repertori coevi per materia degli          Segreteria, diretto da Zefferino Franco.
                                 tabili di età moderna.                                 aperti alla consultazione: l’archivio del-
                                                                                                                                             ordinati e dei lasciti.                           L’inventario pubblicato nel 1963 assieme
                                   Per promuovere la ricerca e diffondere gli           l’antica Compagnia di San Paolo (1563-
                                                                                                                                                                                               alla sintesi storica di Mario Abrate, ha un
                                 studi di maggior interesse nel 1997 è stata            1853); il complesso archivistico dell’Istituto       Tradizione archivistica                           taglio analitico e costituisce tuttora un vali-
                                 avviata la collana dei “Quaderni dell’Archivio         di San Paolo di Torino (1853-1950 e oltre)                                                             do strumento di consultazione.
                                                                                                                                               Una costante attenzione nella conserva-
                                 Storico”, nella quale sono stati pubblicati            con gli archivi aggregati della Cassa di pre-        zione e nell’ordinamento delle carte è testi-
                                 finora sette volumi, su temi molto diversi:            videnza della Confederazione fascista degli          moniata fin dal 1612, quando fu decisa la         Fondi
                                 l’analisi giuridica dei contratti di censo, la         industriali, della Banca Grasso, della Banca         redazione di un inventario, mentre i regola-        I quattro fondi principali, Compagnia di
                                 persecuzione ebraica a Torino, le condotte             Provinciale Depositi e Sconti e della Banca          menti prescrivevano le norme per il buon          San Paolo, Monte di Pietà, Ufficio Pio e altre
                                 mediche per i poveri, l’edizione moderna e             Popolare San Gaetano; il fondo EGELI delle           funzionamento dell’archivio, collocato pres-      Opere Pie (Albergo di Virtù, Rifugio dei
                                 commentata della storia della Compagnia di             gestioni dei beni ebraici e stranieri (1940-         so il Monte di pietà e affidato all’archivista,   Cattolizzati, Casa del Soccorso, Esercizi
                                 San Paolo del Tesauro, una raccolta di fonti e         1950 e oltre); il fondo Segreteria generale          spesso di professione avvocato. Disponiamo        Spirituali, Casa del Deposito, Casa delle
                                 saggi sulla religiosità, il patrimonio artistico,      (1868-1967).                                         di un inventario topografico risalente al         Forzate), comprendono atti costitutivi, statu-
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