ROGGE - L'ACQUA COME RETE DI CONNESSIONE ECOLOGICA NEL TERRITORIO AGRICOLO DELLA - Comune di Treviglio

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ROGGE - L'ACQUA COME RETE DI CONNESSIONE ECOLOGICA NEL TERRITORIO AGRICOLO DELLA - Comune di Treviglio
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    ROGGE - L’ACQUA COME RETE DI CONNESSIONE
    ECOLOGICA NEL TERRITORIO AGRICOLO DELLA
                BASSA BERGAMASCA
                                        !
                              Studio di fattibilità
              Per azioni strategiche di connessione ecologica
                      BANDO FONDAZIONE CARIPLO
                                !
              DESCRIZIONE DETTAGLIATA DEL PORGETTO
                                !
                        Comune di Treviglio (BG)
                      Comune di Arzago d’Adda (BG)
                        Comune di Ciserano (BG)
                      Legambiente Lombardia Onlus
                                        !!!
                                          !
                  BANDO FONDAZIONE CARIPLO 2014
                   Realizzare la connessione ecologica
                 Obiettivo 1 “Redazione di studi di fattibilità”
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ROGGE - L'ACQUA COME RETE DI CONNESSIONE ECOLOGICA NEL TERRITORIO AGRICOLO DELLA - Comune di Treviglio
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     INDICE

     1.!   SINTESI ................................................................................................................................................ 3!
     2.!   CONTESTO PROGETTUALE E CONNOTATI DELLO STUDIO “ROGGE” ...................................... 4!
           2.1!       PREMESSA ................................................................................................................................................... 4!
           2.2!       REGIONE LOMBARDIA: PIANO TERRITORIALE REGIONALE E RETE ECOLOGICA REGIONALE ................................... 6!
           2.3!       PROVINCIA DI BERGAMO: PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE E RETE ECOLOGICA PROVINCIALE .......................... 9!
           2.4!       PARCO REGIONALE E NATURALE DELL’ADDA NORD ......................................................................................... 12!
           2.5!       PARCO REGIONALE DEL FIUME SERIO ............................................................................................................ 14!
           2.6!       SITO DI INTERESSE COMUNITARIO E RISERVA NATURALE REGIONALE FONTANILE BRANCALEONE ........................ 15!
           2.7!       PARCO LOCALE DI INTERESSE SOVRACOMUNALE DELLA GERA D’ADDA ............................................................ 17!
           2.8!       PARCO LOCALE DI INTERESSE SOVRACOMUNALE DEL FIUME TORMO ............................................................... 18!
           2.9!       PARCO LOCALE DI INTERESSE SOVRACOMUNALE DEI FONTANILI E DEI BOSCHI DI LURANO E POGNANO ............... 19!
     3!    OBIETTIVI DEL PROGETTO ............................................................................................................. 20!
     4!    STRATEGIE DI INTERVENTO .......................................................................................................... 21!
     5!    AZIONI ................................................................................................................................................ 22!
           5.1!       AZIONE 1 - STUDIO ANALITICO: RESTITUZIONE DELLE CONOSCENZE ............................................................... 22!
           5.2!       AZIONE 2 - CONTESTO TERRITORIALE ......................................................................................................... 24!
           5.3!       AZIONE 3 - DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI .................................................................................................. 26!
           5.4!       AZIONE 4 - PARTECIPAZIONE E COMUNICAZIONE .......................................................................................... 28!
     6!    EQUIPE DI LAVORO ......................................................................................................................... 29!
     7!    SOSTENITORI DEL PROGETTO ...................................................................................................... 29!
     8!    QUADRO NORMATIVO ..................................................................................................................... 30!
     9!    BIBLIOGRAFIA .................................................................................................................................. 32!
     10!   ORGANIZZAZIONI PARTECIPANTI AL PROGETTO ...................................................................... 34!

                                                                                                                        Il documento comprende 42 pagine

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!    2         ROGGE - L’acqua come rete di connessione ecologica del territorio agricolo della bassa bergamasca

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             ROGGE - L’acqua come rete di connessione ecologica del territorio agricolo della bassa bergamasca
ROGGE - L'ACQUA COME RETE DI CONNESSIONE ECOLOGICA NEL TERRITORIO AGRICOLO DELLA - Comune di Treviglio
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1. SINTESI
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Il Progetto interviene nel territorio della Bassa Bergamasca, collocato tra il Fiume Adda e il Fiume
Serio, si configura come un ambito strategico e funzionale per la conservazione e valorizzazione
della connessione ecologica tra importanti aree sorgenti di biodiversità: Parchi Adda e Serio, SIC e
Riserva naturale “Fontanile Brancaleone”, SIC “Boschi e Lanca di Comazzo”. Sono presenti diversi
PLIS: “Basso corso del Brembo”, dei “Fontanili e Boschi di Lurano e Pognano”, della “Gera
d’Adda”, del “Fiume Tormo”, quest’ultimo in relazione con il Corridoio regionale primario della
Bassa pianura centrale e limitrofo al PLIS dei “Fontanili di Capralba” (Cremona). In questo
contesto la complessa rete idrica minore, costituita da canali, fontanili, rogge e dagli ecosistemi a
essi legati, rappresenta un elemento strategico di permeabilità ecologica. La riqualificazione di tali
habitat e delle specie associate garantisce un collegamento tra diverse aree source, intercettando
aree sink, povere di biodiversità.
!L’obiettivo del Progetto è definire, coerentemente con le indicazioni della Rete Ecologica
Regionale e Provinciale, gli interventi necessari per creare le connessioni ovest-est tra il Parco
dell’Adda e del Serio, per mantenere o consolidare, in un sistema a rete, le relazioni tra i citati
Parchi, il SIC Fontanile Brancaleone e i PLIS della Gera d’Adda, dei Fontanili e Bosco di Lurano,
del Fiume Tormo, valorizzando la presenza dei fontanili e delle rogge. In particolare, si prevede di
definire soluzioni per la deframmentazione delle barriere infrastrutturali, per la qualificazione dei
varchi e corridoi, per l’incremento della biodiversità, per favorire l’integrazione natura-agricoltura
con nuove opportunità di sviluppo. Si intende conseguire l’adesione degli attori locali alla
costruzione della Rete ecologica e creare sinergie con le attività di valorizzazione già avviate, in
particolare dal Distretto Bioculturale dell’Adda.
!La scelta di realizzare uno Studio per le connessioni ecologiche nella Bassa Bergamasca
s’inserisce all’interno di un percorso di tutela e valorizzazione ambientale, già delineato e in parte
perseguito, con atti formali, dotazione di strumenti pianificatori e/o interventi di valorizzazione da
parte dei diversi enti preposti. La strategia progettuale consiste nell’elaborare in una prima fase
un’analisi di tipo scientifico che include: uso del suolo e vegetazione, mosaico ambientale e habitat
e del relativo ruolo ecologico, presenza e necessità della fauna, elementi di frammentazione del
territorio. In base ai risultati dell’analisi sarà possibile individuare gli interventi in grado di dare
effettiva funzionalità ai corridoi ecologici, nella consapevolezza che la loro fattibilità dipende dalla
condivisione con gli attori locali e capacità di dare multifunzionalità alle azioni, in particolare quelle
agro-ecosistemiche.
!Il Progetto consente, in primo luogo, di individuare, ai fini dell’attuazione della RER e REP, gli
interventi di rinaturalizzazione, per l’incremento della funzionalità ecologica, e di ricucitura territoriale,
per il superamento delle barriere da parte della fauna, prefigurando le condizioni per l’avvio di una
fase attuativa. Un secondo risultato atteso è quello di aumentare la conoscenza del patrimonio
faunistico e vegetazionale, migliorare la sensibilità ambientale della popolazione e renderla partecipe
di un processo di difesa e valorizzazione del territorio. Si creeranno nuove occasioni di sviluppo a
livello locale, coinvolgendo il settore agricolo, enogastronomico e del turismo, aumentando l’offerta
legata alla fruizione sostenibile, a partire da quella di tipo naturalistico culturale. Si migliorerà la
professionalità del personale degli Enti creando i presupposti per un’ottimale attuazione degli
interventi di costruzione della Rete e successiva gestione dei corridoi ecologici.
!Il capofila è il Comune di Treviglio. I partner sono: Comune di Arzago d’Adda, Comune di
Ciserano e la Legambiente Lombardia Onlus. Le azioni si sviluppano dal 1 dicembre 2014 al 30
settembre 2016 per un totale di 22 mesi. Il costo complessivo del progetto è di euro 151.060= il
contributo della Fondazione è pari a 90.610= euro, il 59,98% del costo totale.
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           ROGGE - L’acqua come rete di connessione ecologica del territorio agricolo della bassa bergamasca
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2. CONTESTO PROGETTUALE E CONNOTATI DELLO STUDIO “ROGGE”
2.1.   Premessa
Il territorio della Bassa Bergamasca, collocato tra il Fiume Adda e il Fiume Serio, si configura come
un ambito strategico e funzionale per la conservazione e valorizzazione della connessione
ecologica tra importanti aree sorgenti di biodiversità, rappresentate dai Parchi regionali dell’Adda e
del Serio, dal SIC e Riserva naturale regionale “Fontanile Brancaleone” ed anche dal SIC “Boschi
e Lanca di Comazzo”, a livello regionale e provinciale. Inoltre sono stati riconosciuti diversi PLIS:
“Basso corso del Brembo”, dei “Fontanili e Boschi di Lurano e Pognano”, della “Gera d’Adda”, del
“Fiume Tormo”, quest’ultimo in relazione con il Corridoio regionale primario della Bassa pianura
centrale e limitrofo al PLIS dei “Fontanili di Capralba”, situato in Provincia di Cremona.
!In questo contesto la complessa rete idrica minore, costituita da canali, fontanili, rogge e dagli
ecosistemi ad essi legati, rappresenta un elemento strategico di permeabilità ecologica. Infatti la
riqualificazione di tali habitat e delle specie associate garantisce un collegamento tra diverse aree
sorgenti, intercettando anche aree serbatoio, povere di biodiversità.
Tale territorio, non a caso, è qualificato, dalla Regione Lombardia, come Area prioritaria per la
biodiversità in Lombardia, denominata “Fascia centrale dei fontanili”; in particolare sono presenti
numerose specie di anfibi e di rettili inseriti nelle liste di cui alla Direttiva Habitat ed anche diverse
specie dell’avifauna incluse negli elenchi della Direttiva Uccelli.
!La creazione di diverse aree naturali protette non è comunque sufficiente ad assicurare il
mantenimento della ricchezza in varietà di specie vegetali e animali nel territorio. In una situazione
d’isolamento prolungato, sono destinate a registrare la riduzione del loro grado di biodiversità.
!Nello specifico la presenza di numerose infrastrutture viarie e ferroviarie, esistenti e di progetto,
nonché da restringimenti delle aree inedificate compromettono notevolmente gli interscambi tra le
aree sorgenti. Per quanto attiene al sistema dei fontanili e delle rogge, l’assenza di manutenzione
nei punti di risorgiva, la riduzione della consistenza e varietà della vegetazione riparia e la relativa
discontinuità tra le aree umide, determinano effetti negativi sulla fauna, in particolare le popolazioni
di anfibi e rettili oggetto di specifica protezione a livello europeo, nazionale e regionale.
!Nell’ambito territoriale di progetto, gli elaborati della Rete Ecologica Regionale individuano
numerosi varchi, ovvero luoghi che consentono, o potenzialmente consentirebbero, di mantenere
la permeabilità e la continuità di molteplici direttrici di spostamento per la fauna, sia sull’asse nord-
sud, sia sull’asse est-ovest.
La sopravvivenza complessiva degli ecosistemi e delle singole specie dipende dalla capacità di
garantire e ricostituire la connessione ecologica, riducendo la frammentazione ambientale che
rappresenta una delle principali minacce e fattore che determina il declino, se non la scomparsa, di
animali e vegetali.
La costruzione di Reti Ecologiche è quindi una risposta strategica per contrastare e invertire le
dinamiche negative che hanno origine dall’urbanizzazione e infrastrutturazione e che determinano
la discontinuità tra le aree naturali; la definizione di progetti, finalizzati a mantenere, rafforzare o
ricreare interconnessioni tra le unità sistemiche, quali Parchi, Riserve e siti della Rete Natura 2000,
è fondamentale per dare concretezza agli obiettivi di tutela della biodiversità. La conservazione
della diversità biologica, a livello di specie, di comunità e di ecosistema, costituisce uno dei tre
obiettivi strategici della Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD, Rio de Janeiro 1992), recepita
in Italia con la L. 14.2.1994, n. 124, a cui si è fatto riferimento nella definizione della Strategia
Nazionale per la Biodiversità 2010-2020.
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          ROGGE - L’acqua come rete di connessione ecologica del territorio agricolo della bassa bergamasca
ROGGE - L'ACQUA COME RETE DI CONNESSIONE ECOLOGICA NEL TERRITORIO AGRICOLO DELLA - Comune di Treviglio
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         Territorio della Bassa Bergamasca - Aree protette e Rete Ecologica Regionale
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                        Si rimanda alla Tavola in allegato alla presente descrizione del progetto ROGGE
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                              Territorio della Bassa Bergamasca – Fontanili e rogge
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                   Roggia Brembilla
                                               !    Fontanile in Arzago d’Adda, presso la C.na Melgherina

                                                    Foto estratte dagli elaborati del PTC Provincia di Bergamo

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          ROGGE - L’acqua come rete di connessione ecologica del territorio agricolo della bassa bergamasca
ROGGE - L'ACQUA COME RETE DI CONNESSIONE ECOLOGICA NEL TERRITORIO AGRICOLO DELLA - Comune di Treviglio
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La predisposizione di uno Studio di fattibilità per la connessione ecologica nel territorio della Bassa
Bergamasca, tiene conto di tale specificità ed è perfettamente coerente con gli obiettivi e le
strategie generali di conservazione della biodiversità, tradotti, a livello regionale e provinciale:
!    -   dalla Rete Ecologica Regionale, che associa tale ambito ad un’Area prioritaria per la
         biodiversità e che identifica tre Corridoi regionali prioritari e un numero significativo di varchi
         sui quali intervenire, al fine di garantire il mantenimento o ripristino delle connessioni
         ecologiche;
     -   dalla Rete Ecologica Provinciale che distingue diversi “Ambiti a maggiore valenza
         naturalistica e paesaggistica”, facenti parte dei nodi di primo livello della rete provinciale, tra
         loro connessi da un sistema di “Varchi” e di “Ambiti lineari di connessione con le fasce
         fluviali”.
Lo Studio costituirà la base per la successiva attuazione di una serie d’interventi, tra loro coordinati
e funzionali a garantire l’effettiva connessione delle diverse aree protette e più in generale a
migliorare la qualità complessiva dell’ambiente naturale e del paesaggio rurale, anche
prefigurando interventi agro-ecosistemici, in linea con le recenti indicazioni formulate da Regione
Lombardia ed ERSAF.1
Lo Studio, promosso dal Comune di Treviglio, con quelli di Ciserano e Arzago d’Adda, e da
Legambiente Lombardia, è sostenuto da numerosi altri soggetti che operano a livello locale, tra i
quali il Distretto Agricolo della Bassa Bergamasca che include, tra i suoi obiettivi, “la valorizzazione
dei siti di pregio ambientale”, e potrà garantire il coinvolgimento diretto delle aziende agricole; il
progetto, per altro, prevede attività di comunicazione e sensibilizzazione rivolte agli attori locali ed
in generale alla popolazione. Una parte delle attività previste per tale Studio, coerentemente con
quanto richiesto dal Bando, consisterà nell’analisi delle previsioni della pianificazione territoriale al
fine di una integrazione, tra queste e la salvaguardia dell’ambiente.

2.2 Regione Lombardia: Piano Territoriale Regionale e Rete Ecologica Regionale
Il Piano Territoriale Regionale (PTR), approvato nel 2010, tra i ventiquattro obiettivi include quello
“di garantire la qualità delle risorse naturali e ambientali, attraverso la progettazione delle reti
ecologiche, (..)”, e rimanda (punto 1.5.6) alla Rete Verde Regionale (RVR) e alla Rete Ecologica
Regionale (RER), quest’ultima già definita e approvata con le D.G.R. del 26.11.2008 e del
30.12.2009.
Nel successivo riquadro si riporta uno stralcio degli elaborati della RER che identificano i citati
elementi, riferito all’ambito territoriale della Bassa Bergamasca.
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1Si fa riferimento ai seguenti documenti: “Buone pratiche per la RER – Un’opportunità per l’agricoltura lombarda” (anno 2013), “Linee
guida per la valorizzazione delle connessioni ecologiche dell’agricoltura in corrispondenza della RER lombarda”; “Messa a punto di un
modello operativo per la raccolta di buone pratiche per la RER in Lombardia” (anno 2011).

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             ROGGE - L’acqua come rete di connessione ecologica del territorio agricolo della bassa bergamasca
ROGGE - L'ACQUA COME RETE DI CONNESSIONE ECOLOGICA NEL TERRITORIO AGRICOLO DELLA - Comune di Treviglio
!                        !                   !                       !

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                Regione Lombardia – Rete Ecologica Regionale – Elementi primari della Rete
     Aree prioritarie per la biodiversità in Lombardia                                         Gangli
                                      !                                                           !

     !           !
                                                                       !! 06: Medio Adda
                     06: Fiume Adda
                     11: Fiume Serio                                    09: Fontanili tra Oglio e Serio
                     27. Fascia centrale dei fontanili                  11: Fontanili del Mella
                          Corridoi regionali primari                                           Varchi

            !
         13: Fiume Adda
         14: Fiume Serio
         16: Fiume Oglio                                                     !
         18: Corridoio pianura centrale (Lambro-Mella)
!Il territoriodella Bassa Bergamasca costituisce parte di un’estesa Area prioritaria per la
biodiversità, distinta come n. 27, “Fascia centrale dei fontanili”, ed è racchiuso tra altre due Aree di
tale tipo, a ovest la n. 6, “Fiume Adda”, e ad est la n. 11, “Fiume Serio”.
!L’Area 27 è definita prioritaria per la sovrapposizione di diverse aree importanti, individuate con
riferimento a nove aspetti considerati in sede di analisi. In tale caso, considerando la sola porzione
della Bassa Bergamasca, le aree importanti identificate si riferiscono a quelle della flora e
vegetazione, dei miceti (per le aree planiziali con ricchezza di boschi di scarpata e lungo le aste
dei fontanili), degli invertebrati, delle cenosi acquatiche e pesci (per i fontanili e risorgive, di grande
rilevanza per piccole specie ittiche endemiche, riferiti sia a quelli in sponda sinistra dell’Adda, sia a
quelli della pianura centrale), degli anfibi e rettili (per i fontanili attorno a Treviglio e il fiume Tormo),
dei processi ecologici.
Il territorio della Bassa Bergamasca si colloca tra due Corridoi regionali primari, quello del Fiume
Adda (n. 13) e del Fiume Serio (n. 14), e si relaziona a quello della Pianura centrale (n. 18) che,
nel suo sviluppo da ovest a est, mette in relazione le principali aste fluviali ed alcuni dei gangli
individuati; quest’ultimo Corridoio, per un tratto, si colloca a cavallo delle Province di Bergamo e
Cremona, intersecando il PLIS del Fiume Tormo (a cui appartiene il Comune di Arzago d’Adda) e il
PLIS dei Fontanili di Capralba. All’incrocio tra il Corridoio dell’Adda e il corridoio della Pianura
centrale, è identificato e delimitato un Ganglio, situato all’interno del Parco regionale dell’Adda Sud
e correlato alla presenza del SIC “Boschi e Lanca di Comazzo”.

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                 ROGGE - L’acqua come rete di connessione ecologica del territorio agricolo della bassa bergamasca
ROGGE - L'ACQUA COME RETE DI CONNESSIONE ECOLOGICA NEL TERRITORIO AGRICOLO DELLA - Comune di Treviglio
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Inoltre la RER individua numerosi Varchi, da deframmentare, da tenere o da mantenere-
deframmentare; si tratta di situazioni particolari, dove la permeabilità ecologica di aree interne a
elementi della RER è minacciata o compromessa da interventi antropici che creano ostacoli allo
spostamento delle specie, ovvero dei principali restringimenti per la presenza di urbanizzato o
d’infrastrutture dove “occorre favorire sia interventi di deframmentazione ecologica che interventi
volti al mantenimento degli ultimi varchi presenti al fine di incrementare la connettività ecologica”.
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         Regione Lombardia – Rete Ecologica Regionale – Settore 92 “Bassa pianura bergamasca”
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                                                                                  Estratto dal documento della RER
!I varchi presenti nella Bassa Bergamasca, che in buona parte si trovano nel territorio del Comune
di Treviglio, sono:
    - Quelli da deframmentare, associati alla statale per Bergamo che taglia in diagonale la zona
        agricola, intersecando la Roggia Visconti e la Roggia di Mezzo;
    - Quelli da mantenere, situati lungo la Roggia Brambilla, tra i Comuni Castel Rozzone e
        Lurano, ubicati a nord di Treviglio, sia lungo la linea ferroviaria Treviglio-Bergamo, sia lungo
        la statale che collega Treviglio con Bergamo, nei Comuni di Ciserano, Arcene, Treviglio e

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            ROGGE - L’acqua come rete di connessione ecologica del territorio agricolo della bassa bergamasca
ROGGE - L'ACQUA COME RETE DI CONNESSIONE ECOLOGICA NEL TERRITORIO AGRICOLO DELLA - Comune di Treviglio
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         Castel Rozzone, presenti lungo la statale che collega Arzago d’Adda con Casirate d’Adda e
         Casirate d’Adda con Treviglio (Roggia Vailate), ubicati lungo la statale che collega
         Calvenzano con Treviglio (Roggia Castolda);
     -   Quelli da mantenere e deframmentare, tra i Comuni di Treviglio e Caravaggio, nel punto in
         cui la statale taglia la Roggia Castalda e la Roggia di Sopra, nel Comune di Pontirolo
         Nuovo, tra il laghetto di cava di Pontirolo Nuovo e il paese di Canonica d’Adda, lungo la
         statale che collega Canonica d’Adda con Boltiere attraverso Pontirolo Nuovo.
L’area centrale tra l’Adda e il Serio è definita come “importante settore di connessione
tramite i fiumi Adda e Serio, attraverso un settore della fascia dei fontanili”.
Per l’attuazione della RER è indicata come indispensabile la “gestione naturalistica della rete
idrica minore” e si evidenzia la necessità di: evitare l’interramento dei fontanili (per garantire la
presenza delle fitocenosi caratteristiche); ricostruire la vegetazione forestale ripariale; mantenere
le siepi ad alta copertura e le siepi di rovo; conservare le fasce boschive relitte, i prati stabili polifiti,
le fasce ecotonali, il mosaico agricolo; creare siti idonei per la riproduzione dell'avifauna legata ad
ambienti agricoli.

3.           Provincia di Bergamo: Piano Territoriale Provinciale e Rete Ecologica Provinciale
Il PTCP, approvato nel 2004, con la Tavola E5.5, identifica, con valenza d’inquadramento
strutturale, la Rete Ecologica della Provincia di Bergamo, che si prevede sarà oggetto di specifico
Piano di Settore, mediante il quale definire “uno scenario ecosistemico polivalente a supporto di
uno sviluppo sostenibile, in modo che si riducano per quanto possibile le criticità esistenti
suscettibili di compromettere gli equilibri ecologici, e si sviluppino invece le opportunità positive del
rapporto uomo-natura”.
Tale Piano di settore, come indicato nelle Norme del PTC, prevedrà anche “il riequilibrio ecologico
di area vasta e locale, attraverso la realizzazione di un sistema funzionale interconnesso di
unità naturali di diverso tipo”. Le Norme, inoltre, stabiliscono che i Comuni, in fase di
adeguamento dello strumento urbanistico generale o di formazione di nuovo strumento,
recepiscono e articolano gli indirizzi della Tavola E5.5, individuando eventuali specifici interventi di
riqualificazione ecologico-ambientale, in coerenza con il Piano di Settore e salvaguardando i varchi
già identificati, “provvedendo al mantenimento ed al rafforzamento di adeguati spazi verdi tali da
garantire la continuità dei corridoi”.
Gli elementi fondamentali che compongono la Rete Ecologica sono identificati nei seguenti:
Struttura naturalistica primaria; Nodi di livello regionale; Nodi di 1° livello provinciale; Nodi di 2°
livello provinciale; Corridoi di 1° livello provinciale; Corridoi di 2° livello provinciale. Le Norme
prevedono che il sistema di relazioni funzionali della REP sia articolato, dal Piano di Settore, con
riferimento ad un elenco già definito di elementi.
La Tavola 5.5, riportata in stralcio nel successivo riquadro, identifica e delimita gli elementi
costitutivi fondamentali della Rete Ecologica, distinguendo sia i nodi di livello regionale, sia i nodi e
corridoi di primo e di secondo livello provinciale.
Per quanto attiene al territorio della Bassa Bergamasca si identificano cinque “Ambiti a maggiore
valenza naturalistica e paesistica”: uno è collocato immediatamente ad est del Parco regionale
dell’Adda Nord, in larga misura sovrapposto al PLIS della Gera d’Adda; uno è ubicato tra il Fosso
Bergamasco e il PLIS dei Fontanili e boschi di Lurano e Pognano; uno è situato nel territorio dei
Comuni di Cologno al Serio, Spirano e Urgnano, a nord rispetto al Fosso Bergamasco; uno
comprende l’area agricola tra il SIC Fontanile Brancaleone e il Fosso Bergamasco, in territorio dei
Comuni di Caravaggio e di Pagazzano; uno si trova sul lato ovest del territorio del Comune di
Casirate d’Adda, a ridosso del Parco regionale dell’Adda Nord.
I primi tre dei citati Ambiti sono idealmente collegati da “Varchi di connessione“ e per tramite di un
“Ambito lineare di connessione con le fasce fluviali”, coincidente con il Fosso Bergamasco, è
definita sia la continuità dal Parco regionale dell’Adda Nord al Parco regionale del Serio, con un
passaggio a nord dell’abitato di Treviglio, sia la connessione con il quarto Ambito di valenza

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           ROGGE - L’acqua come rete di connessione ecologica del territorio agricolo della bassa bergamasca
ROGGE - L'ACQUA COME RETE DI CONNESSIONE ECOLOGICA NEL TERRITORIO AGRICOLO DELLA - Comune di Treviglio
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naturalistica e paesistica, quindi la messa in rete del SIC Fontanile Brancaleone. Un altro Varco,
tra Casirate d’Adda e Arzago d’Adda, disegna un asse di collegamento ovest-est che coinvolge il
Parco regionale dell’Adda Nord, il quinto dei richiamati Ambiti e la porzione settentrionale del PLIS
del Fiume Tormo; tale varco si correla ad un altro, con asse nord-sud, collocato ad est dell’abitato
di Arzago d’Adda, associato alla Roggia Vailata.
Inoltre l’estratto seguente della tavola E5.5 del PTCP individua chiaramente i corridoi della grandi
infrastrutture viabilistiche BBM, CEPAV e IPB. Negli stessi progetti esecutivi BBM e CEPAV sono
previste delle compensazioni ambientali che evidentemente saranno da tenere in considerazione
durante la redazione dello studio di fattibilità.
!La Provincia di Bergamo ha redatto, nel 2008, il Documento preliminare del Piano di settore della
Rete Ecologica che contiene un quadro conoscitivo articolato secondo due aspetti, la struttura
ecologico-ambientale e l’armatura storica paesaggistica, e per ambiti in cui è suddiviso il territorio
provinciale. Per quanto riguarda il primo aspetto sono prodotte schede descrittive di ogni Ambito,
con riferimento all’inquadramento geografico, all’ecologia del paesaggio e al quadro naturalistico.
Il territorio della Bassa Bergamasca è ricompreso nell’Ambito 2 “La Gera d’Adda”, che include
l’area che si estende a sud del Fosso Bergamasco, e nell’Ambito 3 “La bassa pianura tra Fosso
Bergamasco e Serio”, che comprende l’area tra il citato Fosso, la strada provinciale Francesca e il
Fiume Serio.
Per quanto riguarda l’Ambito 2, con riferimento agli aspetti faunistici, nella scheda si segnala il
passaggio, in periodo migratorio, di ardeidi, di accipitridi (incluso il Falco pescatore – Pandion
haliaetus), di anatidi, tra cui la Moretta (Aythya fuligula), il Moriglione (Aythya ferina), l’Alzavola
(Anas crecca), il Codone (Anas acuta) e il Mestolone (Anas clypeata) nel mentre, lungo l’asta del
Brembo, è presente il Gruccione (Merops apiaster), lungo l’asta dell’Adda, il Martin pescatore
(Alcedo atthis), e nella zona di confluenza nidifica la Rondine montana (Ptynoprogne rupestris). I
fontanili sono identificati come luoghi di sosta e svernamento degli uccelli mentre pochi sono quelli
nidificanti. Nel caso dei pesci si registra la presenza della Lampreda padana (Lentheron
zanandrei) e dello Storione (Acipenser naccarii); si segnalano anche alcune specie endemiche di
“ghiozzetti” (Knipowitschia punctatissima e Padogobius mertensii). Per gli anfibi si evidenzia la
presenza della Rana di Lataste (Rana latastei) in alcuni fontanili e lungo il corso dell’Adda.

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          ROGGE - L’acqua come rete di connessione ecologica del territorio agricolo della bassa bergamasca
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          Provincia di Bergamo - PTCP - Tav. 5.5 - Rete Ecologica Provinciale a valenza paesistico
                                                ambientale
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              ROGGE - L’acqua come rete di connessione ecologica del territorio agricolo della bassa bergamasca
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4.       Parco regionale e naturale dell’Adda Nord
                    Il Parco regionale dell’Adda Nord, istituito con la L.R. 16.9.1983, n. 80, ha una
                    superficie di 7.400 ha e interessa il territorio delle Province di Bergamo, Lecco e
                    Milano, includendo la fascia lungo il corso d’acqua, dal Comune di Lecco al
                    Comune di Truccazzano. Il Parco è dotato di Piano Territoriale di Coordinamento,
                    approvato con D.G.R. 22.12.2000, n. 7/2869.
                    L’area protetta si caratterizza per gli ambienti legati alla presenza dell’acqua, con
alcune zone umide a canneto (Isola della Torre e Isolone del Serraglio), aree palustri dove si trova
la Ninfea, il Giglio selvatico giallo, il Mughetto, la Veronica a spiga, boschi di alto fusto, in generale
composti dalle specie arboree Ontano nero, Platano, Pioppo nero, Betulla, Salice bianco, Farnia,
Robinia e boschi cedui di Carpino, Castagno, Robinia, con presenza di Sanguinella e Nocciolo.
I rettili, come riportato nella guida della “Fauna del Parco Adda Nord” pubblicata da Regione
Lombardia e Consorzio del Parco (ed. 2010), sono rappresentati dal Biacco (Hierophis viridifl
avus), della Natrice o Biscia dal collare (Natrix natrix), del Ramarro (Lacerta viridis), della
Testuggine palustre (Emys orbicularis), quest’ultima inserita nell’Allegato II della Direttiva Habitat, e
gli anfibi sono presenti con la Raganella italiana (Hyla arborea), la Rana agile (Rana dalmatina), la
Rana esculenta (Pelophylax klepton esculentus), il Rospo comune (Bufo bufo), il Rospo
smeraldino (Bufo viridis) e il Tritone crestato italiano (Triturus carnifex), l’ultimo incluso nel citato
Allegato II.
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                 Parco regionale dell’Adda Nord – Specie di rettili e anfibi d’interesse europeo

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                     Testuggine palustre                                        Tritone crestato italiano

                                                                                             Foto estratte dalla Guida
!Per quanto riguarda i mammiferi, sono indicate le seguenti specie: Riccio occidentale (Erinaceus
europaeus), Talpa europea (Talpa europaea), Toporagno comune (Sorex araneus), Arvicola
rossastra (Microtus glareolus), Coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus), Lepre comune (Lepus
europaeus), Scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris), Ghiro (Glis glis), Moscardino (Muscardinus
avellanarius), Donnola (Mustela nivalis), Faina (Martes foina), Tasso (Meles meles), Volpe (Vulpes
vulpes), Pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus).
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             ROGGE - L’acqua come rete di connessione ecologica del territorio agricolo della bassa bergamasca
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              Parco regionale dell’Adda Nord – Specie dei mammiferi indicate come rappresentative
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                                  Ghiro                                                    Moscardino

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                                  Tasso                                                 Scoiattolo rosso

                                                                                                   Foto estratte dalla Guida
!L’ittiofauna è composta di numerose specie e in dettaglio si tratta dell’Alborella (Alburnus
alburnus), dell’Anguilla (Anguilla anguilla), del Barbo (Barbus barbus plebejusq), della Carpa
(Cyprinius carpio), del Cavedano (Leuciscus cephalus), del Luccio (Esox lucius), del Persico reale
(Perca fluviatilis), della Scardola (Scardinius erythrophthalmus) , della Tinca (Tinca tinca), del
Triotto (Rutilius erythrophthalmus), della Trota fario (Salmo trutta trutta), del Vairone (Leucisus
souffia) e del Pigo (Rutilus pigus), l’ultima, specie particolarmente protetta. Si cita anche il
Gambero di fiume (Austropotamobius pallipes italicus).
Per quanto attiene all’avifauna, tra le specie incluse nell’allegato I della Direttiva Uccelli sono
indicate come frequentati l’area protetta il Falco di palude (Circus aeruginosus), la Garzetta
(Egretta garzetta), il Martin pescatore (Alcedo atthis), la Moretta tabaccata (Aythya nyroca), il
Nibbio bruno (Milvus migrans), la Nitticora (Nycticorax nycticorax), il Tarabusino (Ixobrychus
minutus).
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                   ROGGE - L’acqua come rete di connessione ecologica del territorio agricolo della bassa bergamasca
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            Parco regionale dell’Adda Nord – Uccelli particolarmente tutelati a livello europeo

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                         Garzetta                                                Moretta tabaccata

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                       Nibbio bruno                                                      Nitticora

                                                                                               Foto estratte dalla Guida
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5.    Parco regionale del Fiume Serio
          Il Parco regionale del Fiume Serio ha una superficie di 7.517 ed è istituito con la L.R.
          1.6.1985, n. 70 e successiva L.R. 16.7.2007, n. 16; l’area protetta interessa il territorio
          di ventisei Comuni appartenenti alla Provincia di Bergamo o di Cremona. Il Parco è
          dotato di Piano Territoriale di Coordinamento approvato nel 2008.
            Il Parco segue il corso del Fiume Serio, dallo sbocco della valle montana fino alla
confluenza nell’Adda: nel primo tratto, fino al Comune di Mozzanica, le acque filtrano nel
sottosuolo e il letto fluviale si connota come distesa di ghiaie ("gere") mentre in quello successivo
riaffiorano e l’alveo da origine a zone paludose e di acque stagnanti. La vegetazione, a causa di
arginature e bonifiche agrarie, è ridotta a poche aree, fatta eccezione per la Riserva naturale di
Palata Menasciutto.
I boschi residuali presenti vedono prevalere la Robinia (Robinia pseudoacacia) con altre specie
alloctone mentre scarsa è la presenza di vegetazione palustre (tife e giunchi si trovano nei rami
morti nel tratto più a sud); sono indicate come presenti circa 100 specie tra alberi, arbusti e
lianose, di cui almeno 30 autoctone. Per quanto riguarda gli alberi si distinguono il Salice bianco
(Salix alba), il Pioppo nero (Populus nigra), il Pioppo bianco (Populus alba), l’Acero campestre
(Acer campestre), la Farnia (Quercus robur), l’Ontano nero (Alnus glutinosa (L.) Gaertner), mentre
per gli arbusti sono significativi il Sanguinello (Cornus sanguinea L.), il Sambuco (Sambucus nigra

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            ROGGE - L’acqua come rete di connessione ecologica del territorio agricolo della bassa bergamasca
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L.), il Biancospino (Crataegus monogyna Jacq.) e la Rosa selvatica (Rosa canina L.). Le specie
erbacee, considerando quelle più rappresentative, comprendono il Mughetto, il Dente di cane, il
Bucaneve, la Rosa di natale, la Borracina insipida, la Borracina acre, la Borracina montana e il
Cardo rosso; si registra anche la presenza di alcune orchidee. Nelle aree agricole limitrofe al
fiume la vegetazione, anche quella in filari e siepi, è rarefatta o scomparsa, situazione che ha
determinando la riduzione degli habitat e quindi l’impoverimento, in termini di biodiversità, della
fauna.
Per quanto riguarda l’ittiofauna si tratta di una trentina di specie, legate alla diversità degli ambienti
del tratto nord, con acque correnti, e del tratto sud, con acque lente; si citano, tra queste, il Temolo
(Thymallus thymallus), l’Alborella (Alburnus alburnus alborella), il Cavedano (Leuciscus cephalus),
la Scardola (Scardinius erythrophtalmus), il Vairone (Leuciscus souffia) e la Trota mormorata
(Salmo (trutta) marmoratus), gli ultimi due pesci inseriti nell’Allegato II della Direttiva Habitat.
L'avifauna è rappresentata da circa 140 specie, di cui 40 nidificanti; si segnala la presenza della
Pavoncella (Vanellus vanellus), del Pendolino (Remiz pendolinus) del Picchio rosso maggiore
(Picoides major), del Picchio verde (Picus viridis), dell’Airone cenerino (Ardea cinerea) e dello
Svasso maggiore (Podiceps cristatus).
Per quanto attiene agli anfibi si cita la Rana di Lataste (Rana latastei), specie endemica in pericolo
di estinzione, mentre per i rettili si annoverano il Ramarro (Lacerta viridis), la Lucertola muraiola
(Podarcis muralis), l'Orbettino (Anguis fragilis), il Biacco (Coluber viridiflavus), il Colubro di
Esculapio o Saettone (Zamenis longissimus), la Biscia o Natrice dal collare (Natrix natrix) e la
Vipera comune (Vipera aspis).
I mammiferi non sono stati oggetto di puntuali rilievi ma risultano frequentare il territorio del Parco il
Riccio occidentale (Erinaceus europaeus), la Talpa europea (Talpa europaea), il Coniglio selvatico
(Oryctolagus cuniculus), la Lepre comune (Lepus europaeus), il Ghiro (Glis glis), il Moscardino
(Muscardinus avellanarius), la Donnola (Mustela nivalis), la Faina (Martes foina), il Tasso (Meles
meles) e la Volpe (Vulpes vulpes).
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6.    Sito di Interesse Comunitario e Riserva naturale regionale Fontanile Brancaleone
                                   Il SIC denominato “Fontanile Brancaleone” (IT2060013) ha una
                                   superficie di circa 12 ha e interessa una porzione di territorio,
                                   appartenente al Comune di Caravaggio, situata poco a nord della
                                   linea ferroviaria Milano-Brescia, in località Gavazzolo; l’area del SIC
                                   si sovrappone a quella della Riserva Naturale parziale biologica
                                   Fontanile Brancaleone, istituita con D.C.R. n. 1894 del 5.2.1985 e
                                   con estensione di poco più di 10 ha. Il Comune di Caravaggio,
                                   quale Ente gestore, ha predisposto il Piano di Gestione della
                                   Riserva, approvato con D.G.R. 30.6.2010, n. 9/181.
Nell’Atlante dei SIC della Provincia di Bergamo (Perracino M., 2010. Atlante dei SIC della
Provincia di Bergamo. Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l’Ambiente, Milano) si
evidenzia che “tutta l’area, il cui perimetro si articola a partire dalle numerose teste fino a
comprendere l’unica asta del fontanile, è attraversata dalla Roggia Basso, che riceve le acque dal
fontanile stesso e dalla Roggia Sopra e prosegue poi il suo corso verso Caravaggio”. La Riserva
comprende tre zone, associate alla Fontana Brancaleone, alla Fontana Bassa e alla Fontana
Nuova e la vegetazione del sito, di tipo ripariale, è formata da specie igrofile e meso-igrofile.
L’istituzione del SIC è motivata dalla presenza dell’habitat, d’interesse europeo prioritario, distinto
come 91E0, “Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion
incanae, Salicio albae)”, che riguarda poco meno del 40% della superficie complessiva tutelata.
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          ROGGE - L’acqua come rete di connessione ecologica del territorio agricolo della bassa bergamasca
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Come riportato nel citato Atlante, tale habitat è caratterizzato da uno strato arboreo composto
principalmente da Pioppi canadesi d’impianto (Populus canadensis L.), Pioppi neri (Populus nigra
L.), Salici bianchi (Salix alba L.) e Ontano nero (Alnus glutinosa (L.) Gaertner), cui si associano
Platani (Platanus hybrida Brot.), Olmi (Ulmus minor Miller), Aceri campestri (Acer campestre L.) e
Farnie (Quercus robur L.)”. Lo strato arbustivo si caratterizza per la presenza di Nocciolo (Corylus
avellana L.), Sanguinello (Cornus sanguinea L.), Biancospino (Crataegus monogyna Jacq.),
Cappel di prete (Euonymus europaeus L.), Sambuco (Sambucus nigra L.), Salice ripaiolo (Salix
eleagnos Scop.), oltre a diversi Rovi (Rubus caesius L. e Rubus ulmifolius Schott), mentre lo strato
erbaceo comprende Aglio orsino (Allium ursinum L.), Vetriola comune (Parietaria officinalis L.),
Ellera terrestre (Glechoma hederacea L.), Pervinca minore (Vinca minor L.), Felce aquilina
(Pteridium aquilinum (L.) Kuhn).
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                               SIC Fontanile Brancaleone – Habitat d’interesse europeo
                 Delimitazione dell’Habitat 91E0                                        Il Fontanile
                                  !                                                           !

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      Estratto dall’Atlante dei SIC della Provincia di BG                  Estratta dal sito web della Riserva
!Per quanto riguarda l’avifauna, nella scheda descrittiva del SIC, si elencano quattro uccelli
migratori abituali: il Martin pescatore (Alcedo atthis), inserito nell’Allegato I della Direttiva Uccelli, e
l’Airone cenerino (Ardea cinerea), la Poiana (Buteo buteo) e il Barbagianni (Tyto alba), inclusi
nell’Allegato II della Direttiva Habitat.
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                               SIC Fontanile Brancaleone – Specie d’interesse europeo

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              Rana di Lataste (foto Edoardo Razzetti)                      Martin Pescatore (foto Mino Piccolo)
                                                         Foto estratte dall’Atlante dei SIC della Provincia di Bergamo

Per quanto attiene agli anfibi e rettili sono presenti il Rospo comune (Bufo bufo), la Rana verde o
Rana esculenta (Pelophylax klepton esculenta), la Natrice dal collare (Natrix natrix), il Ramarro

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                ROGGE - L’acqua come rete di connessione ecologica del territorio agricolo della bassa bergamasca
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(Lacerta viridis) e l’Orbettino (Anguis fragilis) mentre per i mammiferi, la Talpa europea (Talpa
europaea), la Volpe (Vulpes vulpes) e il Pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhlii). Nel caso dei
pesci si segnala la presenza di Ghiozzo (Bobius nigricans), Luccio (Esox lucius), Scardola
(Scardinius erythrophtalmus), Tinca (Tinca tinca) e Triotto (Rutilus erythrophthalmus).
Nelle acque del fontanile sono state individuate due nuove specie di piccoli crostacei anfipodi,
simili a dei gamberi d'acqua dolce, il Niphargus microcerberus e il Nipbargus duplus.

7.    Parco Locale di Interesse Sovracomunale della Gera d’Adda
Il PLIS, riconosciuto con D.G.P. n. 440 del 6.9.2007, ha una superficie di circa 3.000 ettari e
interessa parti del territorio dei Comuni di Arcene, Canonica d'Adda, Casirate d'Adda, Ciserano,
Fara Gera d'Adda, Pontirolo Nuovo e Treviglio, tutti appartenenti alla Provincia di Bergamo.
Il Parco, che si colloca tra il Fiume Adda, confinando per un tratto con il Parco regionale dell’Adda
Nord, e la ferrovia Bergamo-Treviglio, si sviluppa dal Comune di Pontirolo, toccando la zona in
corrispondenza della presa della Roggia Nuova e Roggia Vecchia, in sponda sinistra del Fiume
Brembo (tra il Comune di Brembate e di Pontirolo Nuovo), fino al confine tra i Comuni di Casirate
d'Adda e di Arzago d'Adda, con una estensione, sul lato a nord-est, in territorio del Comune di
Arcene e del Comune di Ciserano.
Il territorio si caratterizza per la presenza di terrazzi morfologici, dove permangono aree con
maggiore naturalità e residue zone boschive di tipo planiziale (come il "Bosco del Becal” o Orfano
e il "Bosco di Badalasco”, in Comune di Fara Gera d'Adda, il Bosco del Castagno posto
immediatamente a NO di Castel Cerreto), di fontanili (nel Comune di Pontirolo Nuovo, quello del
"Fontanone” e quello non più attivo di "Pisadura”) e di un complesso reticolo irriguo secondario
costituito da numerose rogge.
Per quanto riguarda i boschi, tra le specie vegetali presenti si distingue la Farnia (Quercus robur),
Olmo campestre (Ulmus minor), Frassino (Fraxinus excelsior), Pioppo nero (Populus nigra),
Pioppo bianco (Populus alba), Carpino bianco (Carpinus betulus), Acero campestre (Acer
campestre), Salice bianco (Salix alba), il Nocciolo (Corylus avellana), il Sanguinello (Cornus
sanguinea), il Corniolo (Cornus mas), il Sambuco (Sambucus nigra), il Biancospino (Crataegus
monogyna), la Rosa selvatica (Rosa arvensis), la Fusaggine (Euonymus europaeus), la Rosa
canina (Rosa canina), l’Anemone dei boschi (Anemone nemorosa), la Pervinca (Vinca minor), il
Ranuncolo (Ranunculus ficaria), l’Edera comune (Hedera helix), la Primula (Primula vulgaris) i
Bucaneve (Galanthus nivalis).
Per quanto attiene alla fauna, è segnala la presenza delle seguenti specie di mammiferi: Riccio
europeo occidentale (Erinaceus europaeus), Talpa europea (Talpa europaea), Toporagno comune
(Sorex araneus), Crocidura dal ventre bianco (Crocidura leucodon), Crocidura minore (Crocidura
suaveolens), Coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus), Lepre comune (Lepus europaeus),
Moscardino (Muscardinus avellanarius), Arvicola di Savi (Microtus savii), Topo selvatico
(Apodemus sylvaticus), Topolino delle case (Mycromys minutus), Volpe (Vulpes vulpes) e Donnola
(Mustela nivalis).
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          ROGGE - L’acqua come rete di connessione ecologica del territorio agricolo della bassa bergamasca
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                                          PLIS Gera d’Adda – Mammiferi
  !                                                        !

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        Lepre comune (foto Roberto Brembilla)                             Volpe (foto Roberto Brembilla)
                                                     Foto estratte dalla guida della Fauna del Parco Adda Nord
!Gli anfibi sono presenti con il Tritone crestato (Triturus carnifex), inserito nell’Allegato II della
Direttiva Habitat, con il Rospo smeraldino (Bufo viridis) e la Raganella italiana (Hyla intermedia),
incluse nell’Allegato IV, e infine con il Tritone punteggiato (Triturus vulgaris), il Rospo comune
(Bufo bufo) e la Rana verde minore (Rana synklepton "esculenta").
In merito a tali specie, le note descrittive evidenziano i limiti alla loro diffusione e il rischio di
scomparsa, nel breve periodo, a causa della penuria di acqua; è indicata, quindi, la necessità di
attuare interventi finalizzati alla loro tutela, in primo luogo mantenendo e/o creando le condizioni
favorevoli alla raccolta di acque lentiche.
I rettili sono rappresentati da sei specie, di cui quattro inserite nell’Allegato IV della Direttiva
Habitat, il Ramarro (Lacerta bilineata), la Lucertola muraiola (Podarcis muralis), il Biacco (Coluber
viridiflavus) e il Saettone (Elaphe longissima); le altre due sono l’Orbettino (Anguis fragilis) e la
Natrice dal collare (Natrix natrix).
Per quanto attiene all’avifauna, la lista delle specie, stanziali o migratrici, censite nel territorio
trevigliese e quindi riferibili alla zona del PLIS, conta 52 uccelli (33 passeriformi e 19 non
passeriformi); tra questi si segnalano quelli inclusi nell’Allegato I della Direttiva Uccelli, la Nitticora
(Nycticorax nycticorax), l’Albanella reale (Circus cyaneus) e l’Averla piccola (Lanius collurio),

8.     Parco Locale di Interesse Sovracomunale del Fiume Tormo
Il PLIS, riconosciuto dalla Provincia di Bergamo con D.G.P. n. 338 del 16.5.2005, ha un’estensione
di circa 4.400 ha e interessa, nella Bassa Bergamasca, il solo territorio del Comune di Arzago
d'Adda (con 200 ha) mentre, sul lato cremonese, sono coinvolti i Comuni di Agnadello, Dovera,
Monte Cremasco, Pandino, Palazzo Pignano e sul lato lodigiano i Comuni di Abbadia Cerreto,
Corte Palasio e Crespiatica.
Il territorio del Parco si estende su un asse nord–sud, parallelo a quello del Fiume Adda,
comprendendo l’area agricola di pianura a cavallo del Fiume Tormo che, assieme ai numerosi corsi
d’acqua originati dalle risorgive, connota tale ambito irriguo con il reticolo di canali e rogge che
favoriscono la presenza di prati permanenti e avvicendati e si associano alla vegetazione di ripa e
ai filari di specie arboree autoctone; la parte più settentrionale ricade nel Comune di Arzago
d’Adda, dove si forma lo stesso fiume, per apporto dell’acqua del Fontanile Murata, uno dei sedici
presenti nel tale territorio comunale.
La posizione del PLIS è tale da assumere una valenza strategica per la Rete ecologica: è
attraversato dal Corridoio regionale primario 18 della “Pianura centrale”, con sviluppo da ovest
verso est funzionale alla connessione tra il Parco regionale dell’Adda e il Parco regionale del
Serio, e si relaziona, tramite il territorio di Arzago d’Adda, all’area del PLIS della Gera d’Adda,

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          ROGGE - L’acqua come rete di connessione ecologica del territorio agricolo della bassa bergamasca
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                                                 PLIS del Fiume Tormo
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               Fiume Tormo ad Arzago d’Adda                                       Natrice dal collare
                                                         Foto estratte dal sito web della Provincia di BG e del PLIS
!La flora si caratterizza per le specie legate ai fontanili (circa 500) e ai prati da sfalcio o alle praterie
igrofile semi-naturali; la componente arborea, presente lungo le sponde delle risorgive e delle
rogge, è in prevalenza formata da Platano, Olmo, Farnia e Robinia, mentre per gli arbusti si tratta
di Rovi, Sambuco e Sanguinello.
La fauna si connota per le specie correlate agli ambienti umidi e quindi conta numerosi
invertebrati, diversi pesci (tra i quali il Luccio), anfibi, rettili (come la Natrice dal Collare), uccelli
(soprattutto ardeidi) e anche alcuni mammiferi (come l’Arvicola d’acqua).
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9.    Parco Locale di Interesse Sovracomunale dei Fontanili e dei Boschi di Lurano e
      Pognano
Il PLIS, riconosciuto con D.G.R. n. 5/32305 del 5.2.1993, interessa una superficie di 150 ha
ricadente nel territorio dei Comuni di Lurano e di Pognano, entrambi in Provincia di Bergamo.
Il Parco, ubicato di poco a nord rispetto al Fosso Bergamasco, si colloca all'interno della fascia
delle risorgive, nel suo settore più settentrionale, e si caratterizza per la rete di canali che originano
da dieci fontanili, dove sono ancora presenti porzioni di bosco che circondano la testa e seguono
l’asta degli stessi.
La vegetazione, come da descrizioni riportate nel sito web dello stesso Parco, mantiene alcuni
aspetti propri del bosco planiziale, pur con la presenza dominante della Robinia e del Platano,
considerato che si distinguono esemplari di Farnia, Ontano nero, Acero di monte, Pioppo nero,
Acero campestre, Carpino bianco e Frassino. Gli arbusti includono il Nocciolo, il Sambuco, la
Sanguinella e in misura minore è presente il Biancospino, il Cappel del prete, la Frangola, il Pallon
di neve e il Pruno selvatico ed infine, per le specie nemorali, si citano la Pervinca, l'Anemone dei
boschi, la scilla, il Sigillo di Salomone, l'Aglio orsino e il Campanellino di primavera.
La presenza del piccolo bosco consente la nidificazione di alcuni uccelli, tra i quali si distinguono il
Fringuello (Fringilla coelebs), la Capinera (Sylvia atricapilla), il Verdone (Carduelis chloris), l’Upupa
(Upupa epops), il Torcicollo (Jynx torquilla), l’Usignolo (Luscinia megarhynchos), il Picchio rosso
maggiore (Picoides major), la Cinciallegra (Parus major) e il Codibugnolo (Aegithalos caudatus).
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              ROGGE - L’acqua come rete di connessione ecologica del territorio agricolo della bassa bergamasca
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3. OBIETTIVI DEL PROGETTO
Lo Studio di fattibilità si propone di creare le condizioni favorevoli per attuare gli interventi strategici
funzionali a creare o rafforzare le relazioni tra le diverse aree protette presenti nella Bassa
Bergamasca e quindi favorire la diffusione e consolidamento della presenza delle specie
faunistiche, su un ampio territorio.
Al contempo, si intende conseguire una maggiore consapevolezza e partecipazione, alla
costruzione della Rete Ecologica, da parte di tutti gli attori locali.
Lo Studio sarà redatto con l’obiettivo primario di definire l’esatta tipologia e localizzazione degli
interventi di riqualificazione agro-ecosistemica e di deframmentazione per:
 - Garantire la connessione ecologica tra il Parco regionale dell’Adda Nord e il Parco regionale
     del Serio, sull’asse ovest-est.
 - Consolidare la rete delle relazioni tra i citati Parchi regionali, i PLIS presenti nella Bassa
     Bergamasca e il SIC del Fontanile Brancaleone, valorizzando la presenza dei fontanili e delle
     rogge quali elementi minori, ma diffusi, di collegamento e di naturalità.
 - Risolvere i problemi determinati dalla presenza di barriere infrastrutturali (sia quelle esistenti
     che quelle nuove BBM, CEPAV e IPB) che determinano la discontinuità territoriale e relazionale,
     considerando i casi già identificati dalla RER e declinati come “varchi”.
 - Aumentare il grado di biodiversità nel territorio, per numero e diffusione delle specie vegetali e
     faunistiche.
 - Favorire una nuova relazione tra sistema naturale e sistema agricolo, indicando opportunità di
     sviluppo, ambientalmente, socialmente ed economicamente sostenibili.
La definizione delle possibili azioni partirà dalla considerazione di quanto già individuato dalla RER
e dalla REP, con le aree prioritarie per la biodiversità, i varchi, i corridoi e gli ambiti di maggiore
valenza naturalistica e paesistica.
Lo Studio consentirà inoltre di conseguire i seguenti obiettivi specifici:
 - La sistematizzazione delle informazioni sulla presenza di specie faunistiche e l’identificazione
    di quelle focali, ovvero le maggiormente sensibili al fenomeno della frammentazione e perdita
    di qualità ambientale.
 - La definizione del livello di funzionalità ecologica del territorio e l’individuazione delle aree,
    esistenti o potenziali, di specifico interesse in quanto correlate alle esigenze della fauna e al
    disegno dei corridoi ecologici.
 - L’identificazione degli interventi in grado di migliorare la connettività ecologica e offrire, al
    contempo, ulteriori opportunità di valorizzazione territoriale e diversificazione delle attività
    legate al mondo rurale.
 - L’individuazione delle azioni di pianificazione necessarie per assicurare la salvaguardia delle
    aree libere interne ai corridoi e l’attuazione degli interventi di riqualificazione e
    deframmentazione prefigurati.
 - Il rafforzamento, attraverso un percorso strutturato di coinvolgimento e comunicazione, del
    dialogo e collaborazione tra istituzioni e attori territoriali, relativamente alla conservazione
    della natura, degli agro ecosistemi e degli elementi del paesaggio.
La realizzazione del progetto si ritiene che potrà produrre effetti positivi:
 - Per gli Enti preposti alla gestione del perché si darà concreta attuazione alle finalità e
    previsioni già esplicitate negli strumenti di pianificazione territoriale, regionali e provinciali e si
    potranno avviare iniziative virtuose per il miglioramento della qualità ambientale e dell’offerta
    del territorio, ricercando sinergie di intenti con il settore no profit e quello delle imprese.
 - Per la popolazione in relazione ai benefici concreti derivanti dall’accrescimento dei valori legati
    alla presenza dei beni naturali e paesaggistici.
 - Per il settore agricolo, enogastronomico e del turismo in relazione alla possibilità di qualificare
    ulteriormente l’offerta legata alla produzione e alla fruizione sostenibile del territorio, in
    coerenza e ad integrazione delle attività già intraprese dal Distretto Bioculturale dell’Adda.
Il cambiamento, derivante dalle attività di partecipazione e comunicazione e dalla disponibilità ad
attuare gli interventi, potrà essere verificato nel corso delle stesse attività e al termine dello Studio,

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mediante opportune forme di registrazione del coinvolgimento e del consenso, mentre i risultati
relativi al miglioramento della biodiversità, conseguente alla realizzazione degli interventi, si
prevede possano essere registrati a partire dai 3-5 anni successivi e valutati in un arco temporale
medio e lungo.

4. STRATEGIE DI INTERVENTO
!La scelta di realizzare uno Studio per le connessioni ecologiche nella Bassa Bergamasca
s’inserisce all’interno di un percorso di tutela e valorizzazione ambientale, già delineato e in parte
perseguito, con atti formali, dotazione di strumenti pianificatori e/o interventi di valorizzazione da
parte dei diversi enti preposti.
Lo Studio si svilupperà, in un arco temporale di 22 mesi, secondo le seguenti fasi di attività:
   - Restituzione sistematica e sintetica delle conoscenze relative alla biodiversità, con
       particolare attenzione alle specie della fauna, rilettura aggiornata del quadro della
       pianificazione territoriale e di settore, con riferimento agli ambiti dei varchi e dei corridoi, e
       identificazione, per gli stessi ambiti, degli operatori agricoli e dei proprietari dei terreni.
   - Analisi condotta sul territorio, con rilievo sia degli elementi d’interesse per la connessione
       ecologica, sia dei fattori di discontinuità, con approfondimenti e schedatura dei punti critici
       (barriere, varchi, restringimenti delle aree del corridoio).
   - Definizione dei possibili interventi, costruiti con la modalità della partecipazione allargata e i
       contatti dedicati, a seguito dell’interazione con i diversi attori.
   - Coinvolgimento dei portatori d’interesse, quali gestori delle aree protette, proprietari terrieri,
       agricoltori, associazioni locali, in percorsi partecipativi e di co-progettazione per rendere più
       efficace e puntuale l’analisi territoriale e per individuare gli ambiti d’intervento.
!
      Fasi di         1   2   3   4   5   6   7   8   9   10   11       12   13   14   15   16   17   18   19   20   21   22
      attività/Mesi

      Fase 1

      Fase 2

      Fase 3

      Fase 4

I soggetti coinvolti sono il Comune di Treviglio, in veste di “capofila”, il Comune di Arzago d’Adda, il
Comune di Ciserano e Legambiente, in qualità di “partner” di progetto. In particolare, il Comune di
Treviglio svolgerà le attività di natura organizzativa e di coordinamento del progetto, oltre ad
alcune di natura tecnica, mentre gli altri due Comuni sosterranno un ruolo di supporto, sia tecnico
che logistico, e di appoggio per lo svolgimento delle attività legate alla partecipazione e
comunicazione. Legambiente svolgerà le attività inerenti alla comunicazione e alla partecipazione
rivolta alle comunità locali e seguirà la parte relativa alla diffusione dei risultati dello Studio. Le
attività relative allo Studio saranno in parte affidate a consulenti esterni.
Il coinvolgimento del settore agricolo e dei gestori delle diverse aree protette sin dalle prime fasi di
progetto, è strategico per responsabilizzare la comunità locale e per proporre interventi mirati,
concreti e condivisi. Nel corso delle attività, al fine di verificare lo stato di avanzamento delle
diverse attività, si prevedono riunioni, indicativamente bimestrali, di un Gruppo di Coordinamento,
costituito dai rappresentanti del capofila e dei partner e dai referenti tecnici; in tali occasioni
potranno essere ridefinite le azioni o modalità di svolgimento, al fine di garantire il raggiungimento
degli obiettivi prefissati e il rispetto dei contenuti e tempi previsti.
Allo scopo di controllare l’efficacia del percorso, inoltre, saranno definiti gli indicatori utili a
registrare l’adesione generale al processo e la disponibilità a dare concretezza agli interventi
delineati.

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