ITALIANO - Palazzo Grassi
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ITALIANO
PIANO TERRA PRIMO PIANO BELVEDERE 15 14 7 13 6 16 12 8 5 11 17 10 9 4 18 19 3 1 2 guardaroba toilettes ascensore caffetteria biglietteria bookshop USCITA ENTRATA
INTRODUZIONE Punta della Dogana presenta la mostra collettiva Untitled, 2020. Tre sguardi sull’arte di oggi curata da Caroline Bourgeois, Muna El Fituri, artista e storica dell’arte e Thomas Houseago, artista. Il progetto segue un percorso organizzato in diciotto sale, ciascuna dedicata a un tema particolare (come l’attivismo, l’utopia o la perdita) ed esplora la genesi del processo creativo. Esplora anche alcune problematiche centrali dell’arte contemporanea (come le origini della pittura o lo studio dell’artista). Si articola intorno a un’installazione appositamente immaginata per il cubo dell’architetto Tadao Ando che costituisce il cuore di Punta della Dogana: la ricostituzione dello studio di un artista (ispirata a quello di Thomas Houseago), uno spazio che invita il pubblico a interagire con gli elementi che creano il luogo dove vengono ideati opere e progetti. 4 5
Questa mostra si propone di instaurare Alcune, come quelle di Kasia Fudakowski, Ellen un nuovo tipo di rapporto più informale Gallagher, Lauren Halsey e Henry Taylor sono sia con il museo, presentandolo come fosse state create appositamente per l’occasione. una casa, sia con le opere, da considerare anzitutto in termini affettivi ed estetici, quasi Speriamo che questa mostra corale, nata dagli fisici. Vorremmo creare uno spazio conviviale, scambi e dal dialogo fra i tre curatori, legati da che stimoli la riflessione, lo scambio di idee, tempo da rapporti personali uno spazio confortevole, dove i visitatori e professionali, consentirà ai visitatori sentano il desiderio di fermarsi, di dedicare di delineare il loro sguardo, a partire un po’ di tempo a guardarsi intorno, per dare dai tre sguardi che vogliamo proporre loro. forma a idee e immagini. Nel rispetto delle disposizioni sanitarie, disporremo delle sedute nelle sale, proprio a questo fine. La mostra presenta opere di 67 artisti che appartengono a generazioni diverse (sono nati tra il 1840 e il 1995) e tra questi un gran numero di artisti afro-americani e donne pionere, storicamente poco rappresentati in seno alle istituzioni. Provengono in gran parte della Pinault Collection con numerosi prestiti da musei internazionali e collezioni private. 6 7
GUARDAROBA PETER MITCHELL SALA 1 – MAGDALENA 1943, Manchester (Regno Unito) FRANCIS GAVAN. SUNDAY 22 APRIL 79. 2 P.M. IN PIEDI ABAKANOWICZ La mostra comincia 1930, Falenty (Polonia) – 2017, Varsavia (Polonia) WOODHOUSE MOOR, LEEDS, 1979/2017 ABAKAN RED I, 1970-73 con il fotografo Un dato fondamentale STAMPA A PIGMENTO 35,5 × 35,5 CM TESSITURA DI SISAL SU SUPPORTO IN METALLO documentarista Peter della condizione C. 300 X 300 X 100 CM COLLEZIONE PRIVATA, LOS ANGELES Mitchell, noto in umana: alzarsi, restare ZÜRCHER HOCHSCHULE DER KÜNSTE / ► La fotografia di Peter Mitchell è la prima MUSEUM FÜR GESTALTUNG ZÜRICH / particolare per le sue in piedi o rifiutare di opera in mostra che scopriamo, come fosse l’esergo KUNSTGEWERBESAMMLUNG di un libro, ed è collocata nel vestibolo all’ingresso immagini degli aridi inginocchiarsi sono della prima sala, un po’ come fosse un manifesto ► Segnata dalle violenze e dai conflitti so- della mostra. Peter Mitchell è stato il primo artista ciopolitici del dopoguerra in Polonia, Magdalena paesaggi dei dintorni altrettante questioni britannico che ha usato il colore per le foto docu- Abakanowicz firma un’opera di rottura con il pas- mentaristiche, «un fotografo radicale e un pionie- sato. Dall’inizio degli anni Sessanta rivoluziona la di Leeds, in Inghilterra. filosofiche o politiche. re» che parla, fin dagli esordi, del proprio ambien- scultura in tessuto lavorando a mano lana, cana- te, dei luoghi e del mondo in cui vive (Leeds, una pa, lino e sisal. Rompe con la tappezzeria decora- città industriale nel nord dell’Inghilterra), ma an- tiva e inventa voluminose forme tridimensionali, vi- che, e con grande attenzione, dell’Altro (i suoi abi- vai di scambi complessi e contraddittori. Insieme a tanti e i luoghi dove vivono). Sheila Hicks e Geta Brătescu fa parte delle più fa- mose «artiste della fibra» che hanno proseguito Questa fotografia fa parte di una serie di ritratti, i radicali sviluppi dell’artista tedesco-americana nostalgici e umoristici al contempo, degli abitanti Anni Albers. di Leeds scattati davanti alle loro case, alle botte- ghe, ai luoghi di lavoro. La narrazione che fa da fi- Les Abakans (1966-1975), come quello presentato lo conduttore alle immagini riprende una storia in- qui, è una serie di monumentali sculture nelle qua- credibile di indagini marziane: negli anni Settanta, li morbidezza e libertà si coniugano con stabilità all’epoca in cui le prime sonde Viking venivano in- e lacerazioni. La contemplazione di queste opere viate in esplorazione nello spazio, Peter Mitchell nello spazio che creano invita lo spettatore a con- immagina che i marziani siano sbarcati a Leeds, dividere il fascino dell’artista per la vita organica, e che siano loro a scattare le foto come souvenir rappresentata dalla fibra e costitutiva dell’epider- della loro visita. mide. In tal modo le forme si rinnovano nel cor- so del tempo, interrogando la materialità della vi- La sua prima personale, European Architectural ta, la sua reale profondità e la sua tensione vitale. Heritage Year 1975, si è tenuta nel 1975 alla Leeds City Art Gallery. Nel 1979 la sua mostra di spicco, A New Refutation of the Viking 4 Space Mission (Nuova smentita della missione spaziale Viking 4), presen- tata alla Impressions Gallery of Photography a York, ebbe un impatto enorme sulla scena della fotografia documentaria degli anni Settanta-Ottanta, apren- do la strada alla fotografia a colori in un’epoca in cui erano le stampe in bianco e nero ad avere il do- minio esclusivo in quel campo. 8 9
GARRY BARKER 1950, Dudley (Regno Unito) LEE BONTECOU 1931, Providence, RI (Stati Uniti) della guerra fredda, ma anche ai cubisti. Alcuni cri- tici d’arte considerano le sue sculture un’allusione al sesso femminile, ma Lee Bontecou cerca anzitutto VALIE EXPORT 1940, Linz (Austria) di sfidare le convenzioni, nella scelta dei materiali CONFESSIONS OF A HOUSE UNTITLED, 1965 così come nella presentazione, e secondo lei que- IDENTITY TRANSFER 1, 1968 OWNING SOCIALIST, 1991 ACCIAIO SALDATO, RESINA EPOSSIDICA, sto si può riassumere affermando «quanta più vita FOTOGRAFIA IN BIANCO E NERO ACQUAFORTE ALL’ACQUATINTA PITTURA, TELA, FILO, SPAGO E LEGNO possibile – senza frontiere – senza limiti – la liber- 80 × 52 CM (CON CORNICE) 12 STAMPE, CIASCUNA 31,7 × 29,8 CM 118,1 × 138,4 × 43,8 CM tà in ogni senso del termine». COLLEZIONE PRIVATA COLLEZIONE PRIVATA, LOS ANGELES COLLEZIONE PRIVATA COURTESY OF HAUSER & ► Artista proteiforme e impegnata, VALIE ► Nato nelle Midlands occidentali, una regio- ne segnata dal suo passato industriale e da un pe- sante inquinamento e nota come Black Country (il WIRTH COLLECTION SERVICES ► Lee Bontecou disegna con la fuliggine e rap- TERESA BURGA 1935, Iquitos (Perù) EXPORT comincia la carriera a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta con il suo vero nome, Waltraud Lehner Hollinger, utilizzando mezzi diversi come «paese nero»), Garry Barker è un artista polimorfo. presenta aree circolari di vuoto che annunciano la performance, video e fotografia per interrogarsi sul- Pratica il disegno a inchiostro e all’acquerello, stam- sua estetica. Espone per la prima volta alla galle- SIN TÍTULO, 1967 la condizione della donna. Nel 1967 decide di ap- pa, tappezzeria, grafica digitale e animazione. È inol- ria Leo Castelli nel 1960. È l’inizio di un riconosci- MATERIALI VARI propriarsi del nome del marchio di sigarette Smart tre scrittore ed editore e riflette sui miti dell’arte e mento internazionale del suo lavoro, un fatto an- LETTO: 80 × 108 × 208 CM Export – simbolo di virilità per eccellenza – con un sulle questioni che legano arte e finzione. cora raro per una donna negli anni Sessanta. Lee TENDA: 383 × 280 CM gesto provocatorio e di emancipazione nei confronti Bontecou sviluppa un’arte post-minimalista, o as- di suo padre. «Volevo un nome tutto mio», spiega. Questa serie di illustrazioni realizzata nel 1991 da sociata a un surrealismo tardivo – a volte conside- PINAULT COLLECTION Garry Barker, dal titolo Confessions of a House rata femminista –, ma in realtà sfugge a qualsiasi Questa nuova identità, scritta a lettere maiuscole, Owning Socialist, mette in scena personaggi nudi, categoria. Desidera «mostrare gli aspetti di timore, ► Pioniera dell’arte concettuale in America la rende forte quanto un altro, un altro maschile. privi di braccia, con i volti terrorizzati, una grande speranza, bruttezza, bellezza e mistero che esisto- Latina, Teresa Burga interroga le strutture sociali Utilizza il proprio corpo come mezzo artistico, in bocca spalancata e gli occhi fuori dalle orbite, op- no in ciascuno di noi». A metà degli anni Sessanta patriarcali che regolano la vita delle donne. Mostra particolare nella performance Tap and touch cine- pure trasformati in alberi. Di esecuzione raffinata, si allontana dal mondo dell’arte e presenterà le sue personaggi femminili ai margini, che si tratti di pro- ma, nella quale invita gli spettatori a toccarle il se- i suoi disegni immergono lo spettatore in una sorta opere solo molto di rado. Negli anni Novanta è stata stitute, di donne sole per strada o nel loro ambiente no, nascosta sotto un cartone a forma di televiso- di visione sconcertante, distopica. L’artista mette riscoperta da una nuova leva di artisti. Lee Bontecou domestico, insistendo sugli squilibri e la disugua- re. Si interroga in tal modo sullo status della don- in rilievo gli aspetti psicologici, filosofici e sessuali, appartiene a una generazione di scultrici come Eva glianza del potere tra i sessi che lei vive sulla pro- na nel cinema e, più in generale, sull’influenza dei lasciando lo spazio centrale alla narrazione e alle Hesse, Louise Bourgeois, Yayoi Kusama o anche Alina pria pelle in Perù. codici sociali sul nostro corpo, in particolare nel- indagini sociopolitiche, e si interroga sui legami tra Szapocznikow, che danno forma a un pensiero or- le serie Body Configurations, dove mette in discus- la dimensione locale – in questo caso Chapeltown, ganico del corpo. In Sin título (Senza titolo, 1967) Teresa Burga ricrea sione l’architettura patriarcale. la città del Regno Unito dove abita – e il mondo. uno spazio domestico dai colori vivaci, nel quale si Garry Barker ha sempre privilegiato l’attività di in- Lee Bontecou è nota per le sue sculture montate a vede la figura di una donna appiattita su un letto. Con Identity Trasfer 1, tratto da una serie di quattro segnamento dell’arte e organizza regolarmente mo- muro, cucite e saldate, realizzate in materiali indu- Se a prima vista quest’opera è ludica e colorata, si ritratti emblematici, l’artista si mostra come un ma- stre negli spazi della scuola. Seguendo la scia delle striali diversi come rame, ferro, resine epossidiche, rivela ben presto una riflessione critica sulle disu- gnaccia, vestito con un pantalone nero aderente, con belle arti, disegna ciò vede lungo il cammino, poi ma anche in sostanze più organiche come fossili, guaglianze sociali in Perù e sulla situazione genera- una parrucca di capelli corti e ricci, pesanti collane interviene l’immaginazione e lui trasforma la real- ossa, tela, o ancora con oggetti trovati e surplus di le delle donne. Spesso accostata alla pop art ame- e braccialetti d’oro e un trucco esagerato. Le imma- tà. Procede mettendo in discussione il modo in cui attrezzature militari che si procura dai rigattieri di ricana e britannica, Burga si definisce anzitutto fi- gini che ne risultano, interrogano i ruoli convenzio- vengono create le immagini, i sogni, il fantastico. New York. Le sue monumentali costruzioni – aero- glia dall’arte argentina. All’epoca, per quella nuo- nali di uomini e donne, e riflettono un momento del- Attinge alla sua storia personale, ai paesaggi della dinamiche, violente, incavate, forate, metalliche – va generazione di artisti, la pop art era un mezzo la storia in cui si mescolavano moda e acconciatura sua infanzia quando «il pericolo faceva parte della sembrano contraddistinte dal ricordo della Seconda per creare un’arte sovversiva, un’«arma» contro il maschili e femminili. poesia dell’infanzia». guerra mondiale, quando la madre dell’artista lavo- «buon gusto» della borghesia, più orientata verso rava nelle fabbriche che costruivano sottomarini. Lee l’espressionismo astratto americano. Bontecou, del resto, è attenta anche agli echi del- la guerra in Vietnam. Le sue opere, che hanno una forte presenza plastica, sono organiche e meccani- che al contempo, ed evocano il corpo e le macchine, l’astratto e il figurativo, ispirandosi all’iconografia 10 11
NANCY DAVID HAMMONS strada, nei cantieri e che appartengono a chi lavo- ra, suda, dorme e cerca di riscaldarsi, di sopravvi- Henry Moore Bound to Fail riecheggia la prima ope- ra realizzata dall’artista nel 1959 e un’altra con lo GROSSMAN 1940, New York, NY (Stati Uniti) 1943, Springfield, IL (Stati Uniti) UNTITLED, 2008 vere. Gli oggetti, collocati davanti o sopra le tele, sembrano proteggerle ma, al contempo, render- le parzialmente invisibili, una metafora del tratta- stesso titolo creata da Bruce Nauman nel 1967. McCarthy riprende i buchi della scultura del bu- sto di Moore i cui personaggi sono noti nel mondo MATERIALI VARI mento riservato alle minoranze, agli emarginati. intero. «Mi approprio del lavoro che ho realizzato T.R., 1968 259,1 × 182,9 × 61 CM negli anni Cinquanta-Sessanta, quando ero un gio- PELLE SU LEGNO, vane adulto. Riciclo. Un ciclo che attraversa il tem- CON PORCELLANA E MINUTERIA COURTESY OF THE GEORGE ECONOMOU po», afferma. Questo tour de force artistico gli per- 43,2 × 22,9 × 19 CM COLLECTION THOMAS mette di trasformare con umorismo il museo in un piedistallo che accoglie una versione resa più at- COLLAGE PASTEL #9, 1976 COLLAGE E PASTELLO SU CARTA 66 × 49,5 CM ► Le performance e le sculture di David Hammons, decontestualizzando gli oggetti e il lo- ro status, come nel caso di questo armadio, si in- HOUSEAGO 1972, Leeds (Royaume-Uni) tuale della sua prima opera. Anche l’omonimo la- voro di Nauman del 1967, al quale McCarthy ruba ironicamente il titolo – benché formalmente lon- terrogano sulla sua stessa identità afroamericana tano dal suo – mette il dubbio la nozione di dialo- COURTESY OF MARC SELWYN FINE ART, e sulle sue possibilità, su cultura urbana e lotta per BEAUTIFUL BOY, 2019 go artistico. Si tratta di un calco in gesso delle sue LOS ANGELES i diritti civili e contro il razzismo. Questa presa di TUF-CAL, CANAPA, ARMATURA IN FERRO braccia legate dietro la schiena, prigioniere dell’in- posizione politica lo porta, in fin dei conti, a privi- 302,3 × 119,4 × 106,7 CM fluenza di artisti affermati come il britannico Henry ► Le composizioni di Nancy Grossman, elabo- legiare marginalità e discrezione rispetto al mon- Moore. Questa versione in acciaio inossidabile ver- rate partendo da artefatti buttati via, come il cuoio do dell’arte. Per condurre la sua lotta preferisce COURTESY OF THE ARTIST niciato di Paul McCarthy permette in effetti di crea- di un giubbotto da motociclista, di un paio di stivali scendere in strada, nello spazio pubblico urbano, AND GAGOSIAN GALLERY re un incontro stupefacente con lo spettatore che, o il legno di un palo telefonico, riecheggiano quelle in maniera effimera ma intensa, come nel caso di se si avvicina, vede sé stesso deformato dall’espe- degli espressionisti astratti che dominavano la sce- Bliz-aard Ball Sale nel 1983, quando organizza una rienza artistica. na newyorchese negli anni Sessanta. Quando utiliz- vendita di palle di neve. Per i suoi assemblaggi rac- za quei materiali, quei coloranti e la moda nelle sue coglie materiali abbandonati, spesso trovati per [SI VEDA ANCHE SALA 11] creazioni, l’artista è influenzata da un’infanzia tra- strada e legati alla cultura afroamericana – fram- scorsa a lavorare con i genitori nell’industria tessi- le. Deciderà poi di partire per l’Europa, ma tornerà due anni più tardi per stabilirsi in un grande studio menti di metallo e legno, capelli, sigarette, cane- stri da basket, pietre e tessuti – e li eleva al rango di oggetti d’arte. Le opere di Hammond fanno inol- PAUL MCCARTHY HENRY MOORE 1945, Salt Lake City, UT (Stati Uniti) 1898, Castleford (Regno Unito) – a Chinatown. Le dimensioni dell’atelier le permet- tre riferimento alla cultura della musica jazz e alla 1986, Much Hadham (Regno Unito) tono di realizzare opere di dimensioni importanti sua storia. HENRY MOORE BOUND e di riflettere sull’utilizzo di nuovi elementi. TO FAIL MAQUETTE (STAINLESS STEEL), 2007 STUDY FOR “GREY TUBE SHELTER”, 1940 Nell’installazione Untitled, David Hammons con- ACCIAIO INOSSIDABILE LUCIDATO ACQUARELLO, GOUACHE, Nel 1969 Nancy Grossman espone per la prima vol- fronta il carattere elitario ed esclusivo del mondo 154,9 × 101 × 74,9 CM INCHIOSTRO E GESSO SU CARTA ta le sue teste a grandezza naturale, opere che di- dell’arte con quello di una società ai margini, com- 27,9 × 33,1 CM venteranno una serie proseguita fino a metà degli posta da minoranze che cercano di sopravvivere PINAULT COLLECTION anni Novanta. Influenzata dalle ricerche di Richard grazie a materiali di seconda mano. Quest’opera fa SHELTER DRAWING, 1940 Lindner – suo professore e mentore – sulle donne parte di una serie in cui, seguendo lo stesso prin- ► L’artista americano Paul McCarthy sviluppa ACQUARELLO, GOUACHE, in tenute da bondage, ma anche dai movimenti di cipio, l’artista nasconde e copre tele da lui stesso da oltre cinquant’anni un’arte al servizio di un’aspra INCHIOSTRO E GESSO SU CARTA liberazione della fine degli anni Sessanta e dalla realizzate che rammentano quelle di De Kooning o critica del sistema dominante di valori, avvalendosi 28,9 × 27,3 CM violenza della guerra in Vietnam, scolpisce quelle di Gerhard Richter. Utilizzando teloni industriali o di performance, fotografia, video, installazioni, scul- teste coperte di cuoio, dotate di protesi dentali, di sacchi della spazzatura di plastica nera, li drappeg- tura, disegno e pittura. McCarthy pone domande sui THE MOORE DANOWSKI TRUST cerniere lampo, di cinghie o di corna. Mute, legate, gia a strati successivi sui quadri lasciando che la valori della società dei consumi e, più in generale, su con gli occhi bendati da cinghie, queste teste so- pittura sia visibile solo ai bordi, oppure attraverso tabù e gerarchie nel mondo occidentale, e li rimette ► Famoso per le sue sculture moderniste, so- no come testimoni delle violenze e degli sconvol- strappi praticati nel tessuto opaco. Con questi ge- in discussione. Appropriandosi di icone della cultura spese tra astrazione e figure umane biomorfe, l’ar- gimenti sociali contemporanei all’artista e, a di- sti Hammons rivolge uno sguardo critico al mondo popolare e dell’infanzia – come Babbo Natale, i Sette tista britannico Henry Moore è anche autore di nu- spetto dell’apparente aggressività, sembrano an- dell’arte, affascinato dalle tele degli espressioni- nani, Biancaneve o, più di recente, Donald Trump – l’ar- merosi disegni a matita, inchiostro, guazzo, acque- zi prese in trappola. sti astratti, e li mette in contrapposizione con quei tista presenta i suoi personaggi con messe in scena rello, tecniche più adatte della scultura per creare materiali volgarmente utilitari che si trovano per la brutali ed esplicite volte a destabilizzare lo spettatore. in tempo di guerra. 12 13
LE OPERE PRESENTATE NELLA SALA 2 POTREBBERO URTARE LA SENSIBILITÀ DEL PUBBLICO. La prima notorietà arriva grazie alla serie degli Shelter Drawings (i disegni del rifugio), commis- Con Two Boys, un rilievo monocromo bianco in fi- bra di vetro, Charles Ray si interessa alla distor- SALA 2 – CIVILTÀ sionati dal War Artists Advisory Committee du- rante la Seconda guerra mondiale ed esposti alla sione dei lineamenti dei due fratelli, provocata qui dallo spostamento dello spettatore lungo l’opera. SESSO DELLA VALLE National Gallery di Londra dal 1942. Molto più in- timi della sua arte «pubblica», questi schizzi rea- A poco a poco i volti si appianano, si deformano e diventano astratti, una metafora dell’infanzia pri- DELL’INDO, lizzati nei rifugi e rielaborati in atelier rappresen- tano con forza le centinaia di migliaia di londine- mitiva ed esitante. Questa scultura in bassorilievo schiacciato sembra prendere spunto dalla tecnica Il sesso è sempre BELUCISTAN, si minacciate dai bombardamenti tedeschi e rifu- giate nelle stazioni della metropolitana. Nei suoi e dall’estetica del classicismo. La fibra di vetro so- stituisce qui il marmo e i materiali nobili, mentre la il nostro motore? MEHRGARTH Questa sala rimette scritti Moore ricorda le lunghe code al tramonto rappresentazione dei due modelli somiglia ai ritrat- davanti a queste stazioni: «Mi affascinava la visio- ti veristi d’epoca romana. L’artista gioca con i codi- STATUETTA FEMMINILE STANTE in discussione la ne di quelle persone che si accampavano parecchi ci della rappresentazione, con il mezzo, le tecniche STILE VII, 2700-2500 A.C. CIRCA metri sottoterra. Non avevo mai visto tante file di e le dimensioni per realizzare un’opera senza tem- TERRACOTTA nostra società, ancora figure distese e si ritrovavano persino i buchi del- po, che non si sa se definire contemporanea o an- 15 × 6 × 7 CM le mie sculture. […] Somigliano al cuore di una tra- tica. Emana una «strana familiarità» che s’impone profondamente gedia greca, che rievoca una violenza della quale al visitatore con il suo immediato magnetismo. Gli COLLEZIONE LIGABUE, VENEZIA non siamo stati testimoni diretti». I colori cupi del- sguardi vuoti dei bambini, privi di pupille, contra- patriarcale. la terra contrastano con la freddezza dei corpi pri- stano con i sorrisi e ci impediscono di cogliere la ► Questa figura femminile in terracotta – rap- vati di umanità, «sepolti» vivi. La stazione, da luo- vera espressione di questi due fratelli. presentata con la testa calva, il naso sottile, le spal- go di passaggio, diventa un vicolo cieco, una tom- le larghe, le braccia conserte, i fianchi ampi e gam- ba che accoglie queste figure umane dall’espres- be dritte e cilindriche – è uno dei rari esempi del sione assente, che somigliano a prigionieri, a ca- genere sopravvissuti intatti sino a oggi. daveri, a fantasmi. Questi disegni, che anticipano gli orrori dei campi di concentramento, sprigiona- no una notevole intensità emotiva. CULTURA CHARLES RAY LOCALE, 1953, Chicago, IL (Stati Uniti) ISOLE FIJI TWO BOYS, 2010 BASTONE DI COMANDO: FIBRA DI VETRO BULLI BULLI 279 × 452 × 27 CM XIX SECOLO LEGNO INCISO PINAULT COLLECTION 100,3 CM ► Charles Ray è noto per le sue sculture e le COLLEZIONE LIGABUE, VENEZIA sue installazioni enigmatiche, attraverso le quali si interroga sullo spazio, la realtà che ci circonda ► Bastone di comando finemente decorato e il modo in cui la percepiamo. La scultura – una proveniente dalle Isole Fiji. Realizzato in legno e disciplina che crea un rapporto privilegiato con lo intarsiato con denti di capodoglio. spazio – si è imposta come il suo mezzo ideale per destabilizzare lo spettatore e fargli perdere i pro- pri punti di riferimento. 14 15
CULTURA VALIE EXPORT quelle dell’artista concettuale Lee Lozano (1930-1999) e dell’umorista americano Andy Kaufman (1949-1984), IAN AND ME V, 1983 MATITA SU CARTA LOCALE, ISOLE 1940, Linz (Austria) che hanno un modo di lavorare libero, alla ricerca dell’estremo, dell’azione. Lei ammira le tecniche di re- 57,2 × 76,2 CM MARCHESI AKTIONHOSE: GENITALPANIK, 1969/1994 MANIFESTO IN BIANCO E NERO 79 × 56 CM citazione di Kaufman, che lasciano lo spettatore im- potente, così come è affascinata dall’opera radicale di Lozano dal titolo Decide to Boycott Women. La pratica IAN AND ME VI, 1983 MATITA SU CARTA 57,2 × 76,2 CM BASTONE DI COMANDO: U’U impegnata di Kasia Fudakowski consiste nel dar forma XVIII-XIX SECOLO COURTESY OF GALERIE THADDAEUS ROPAC, alle assurdità della vita sociale, delle logiche social- IAN AND ME VII, 1983 LEGNO INCISO LONDON / PARIS / SALZBURG mente accettate, mettendole in evidenza per meglio MATITA SU CARTA 140 CM decostruirle grazie a un umorismo fuori dagli sche- 57,2 × 76,2 CM [SI VEDA ANCHE SALA 1] mi. In tal modo utilizza i meccanismi e i tempi comici COLLEZIONE LIGABUE, VENEZIA come strumenti che le permettono di eludere le at- © DAVID HOCKNEY ► Con Genitalpanik fa irruzione in un cinema tese dello spettatore. Le sue sculture, le performan- COLLECTION THE DAVID HOCKNEY FOUNDATION ► Il grosso e pesante bastone di comando ap- pornografico di Monaco armata di mitraglietta e tut- ce, le installazioni e i video prendono così la forma di parteneva di sicuro a uno dei più importanti guer- ta vestita di cuoio, con i pantaloni aperti all’altez- scherzi, spesso ricchi di giochi di parole. «L’umorismo ► David Hockney, personaggio fondamentale rieri della società delle Marchesi e ne rappresen- za del pube, dichiarando agli uomini in sala: “Avete è nello stesso tempo uno strumento di comunicazio- del movimento pop art degli anni Sessanta e dell’i- tava l’emblema più prezioso. Questi bastoni, squi- a disposizione un sesso vero!” Rovesciando i ruo- ne e di misura», spiega l’artista, che colloca al centro perrealismo, è uno dei pittori britannici più influenti sitamente decorati, sono scolpiti in un legno che i li e prendendo il controllo sul pubblico maschile, del proprio percorso la reazione degli spettatori. del Ventesimo secolo. Noto per i suoi quadri dai co- locali chiamano «Toa» e «guerriero». La grande te- denuncia l’immagine della donna in quel genere di lori aciduli e attraenti, David Hockney dipinge ritrat- sta è formata da una serie di teste più piccole e di produzione cinematografica, dove è diventata un Per la mostra Untitled, 2020, l’artista ha realizzato ti e paesaggi dove si mescolano pittura e fotografia. visi disposti in modo da creare un volto, una sorta semplice oggetto sessuale, e inverte in tal modo il una scultura buffa e irriverente, legata al tema della Nel 1966 David Hockney dà inizio a una serie di di- di scherzo visivo nel quale occhi e naso sono for- rapporto di dominio. Ho sentito che era necessa- sala, che funziona come un’opera interattiva, propo- segni per illustrare le poesie di Konstantinos Kavafis mati da piccole teste. Il bastone di comando dà al rio utilizzare il corpo della donna per creare l’arte. nendo allo spettatore un’esperienza originale: è pos- che evocano senza tabù il desiderio omosessuale. In suo proprietario una sensazione di potenza e invul- Sapevo che, essendo nuda, avrei incuriosito profon- sibile toccarla e attraversarla. Kasia Fudakowski gio- quello stesso anno si reca a Beirut, in Libano. Le sce- nerabilità, non solo in tempo di guerra, ma anche damente il pubblico. Ma non c’era alcun desiderio ca all’estremo sulla qualità della fabbricazione rievo- ne intime e di amori tra uomini, presentate in mostra, a livello spirituale. implicito, nè pornografico, nè erotico-sessuale. Ed cando, con materiali e forme, i mobili da chiesa, ma sono state realizzate con modelli, ma anche da foto- è lì che nasceva la contraddizione. anche le porte dei negozi. Un’analogia molto diverten- grafie e vecchi disegni. Se la narrazione non è espli- BASTONE DI COMANDO: U’U te che, con un gesto di umorismo, stabilisce una con- cita, gli arredi da albergo schizzati dall’artista fan- XIX SECOLO nessione tra la sfera religiosa e quella commerciale. no pensare a incontri effimeri ed evocano una certa LEGNO INCISO nostalgia per l’erotismo. Quei disegni a matita, pre- 142,9 CM KASIA sentati molto raramente, assumono una dimensione soprattutto poetica e politica, in particolare in que- COLLEZIONE LIGABUE, VENEZIA ► Questo bastone di comando, o cerimonia- FUDAKOWSKI 1985, Londra (Regno Unito) DAVID HOCKNEY 1937, Bradford (United Kingdom) sta sala; ma rammentano anche il suo impegno per la causa omosessuale, e sono molto lontani dalla sua ossessione pittorica per gli scenari delle piscine ca- le, elaborato e maestoso per le finiture, proviene liforniane. David Hockney, grande esploratore delle dalla bottega di un artista conosciuto con il nome TURNSTILE, 2020 IAN AND ME II, 1983 innovazioni tecniche e fine conoscitore della storia di «Maestro della Lucertola». La testa del bastone LEGNO DI QUERCIA LACCATO E INTAGLIATO A MATITA SU CARTA dell’arte, non ha mai smesso di esplorare nuovi ter- è decorata da sedici rappresentazioni di teste e visi MANO DA ÖMER OKUTAN, COSTRUITO DA ÖZKAN 76,2 × 57,2 CM ritori della pittura, e in particolare quello della pro- scolpiti. E vi sono anche due lucertole e 42 piccoli ŞENER E MECCANISMI IN ACCIAIO DIPINTO, spettiva, che ha contribuito a rivoluzionare. Per lui etua (tiki stilizzati con le braccia alzate) all’interno REALIZZATI DA SERHAT ÖZTEMIR A ISTANBUL IAN AND ME III, 1983 «noi non contempliamo il mondo da lontano: ci sia- della banda ornamentale che formano il tatuaggio C. 120 X 200 X 80 CM MATITA SU CARTA mo dentro, ed è così che lo percepiamo». Per questo sotto la maschera secondaria «occhio-naso» pre- 76,2 × 57,2 CM motivo, lui non si accontenta «di osservare dal bu- sente sui due lati. COURTESY OF THE ARTIST AND CHERTLÜDDE co della serratura» e sceglie di immergere lo spet- IAN AND ME IV, 1983 tatore nelle scene che ha creato, confrontandolo in ► Kasia Fudakowski propone un sottile umori- MATITA SU CARTA questo modo con una molteplicità di punti di vista. smo sul tema del sesso, riflettendo al contempo sulla 76,2 × 57,2 CM propria posizione rispetto alle influenze, in particolare 16 17
TETSUMI KUDO 1935, Osaka (Giappone) – stili di vita delle società contemporanee, isolate e controllate: «Non si può fare a meno della “scatola” per vivere. Si nasce in una scatola (matrice), si vive numerosissimi disegni che rappresentano ferramen- ta (viti, chiodi, bulloni) e attrezzi (martelli, chiavi in- glesi), non privi di un certo erotismo e di un carattere JOKER, 1985 ACQUARELLO 100 × 70 CM 1990, Tokyo (Giappone) in una scatola (appartamento) e si finisce dopo la fallico a simboleggiare il predominante potere virile. morte in una scatola (bara)», scrive Kudo nel 1976. La serie di disegni presentata in mostra emana una O.T. (PENISVARIATION, ROT-ORANGE), 1985 UNTITLED, C. 1970 Con Untitled (La bouche dans la cage) l’artista chiude certa violenza, nel tratto vigoroso così come nella ACQUARELLO MATERIA PLASTICA COMPOSITA, in una gabbia per uccelli lo stampo della propria boc- scelta dei motivi rappresentati: denti e acciaio, un 100 × 70 CM RESINA, PELI, PLASTILINA ca che tiene tra le labbra una sigaretta consumata. Un dito medio che si trasforma in un pene minaccioso, o 7 × 25 × 2 CM ramo di mughetto esce da questo spazio chiuso, cre- ancora un sedere che sputa aguzzi elementi metallici. PINAULT COLLECTION ando l’apparenza ingannevole – il fiore è di plastica – Questi disegni si trasformano progressivamente verso VOTRE PORTRAIT, 1970-75 di una presenza naturale. Tetsumi Kudo crea universi il 1964-65 per diventare primi piani molto ravvicinati di ► Otto Mühl è una figura centrale del Wiener PLASTICA E LEGNO DIPINTI, SCHIUMA VEGETALE artificiali che mettono in discussione le metamorfo- utensili trovati durante spedizioni lungo Canal Street, Aktionsgruppe, l’azionismo viennese. A diciotto an- E RESINA DIPINTE, OGGETTI DI PLASTICA, FILI si e gli sconvolgimenti della società contemporanea. nella zona sud di Manhattan. All’epoca quel quartie- ni entra nell’esercito tedesco e partecipa all’offen- METALLICI, TRANSISTOR E RESISTENZA ELETTRICA re era il paradiso degli ambulanti e del commercio siva delle Ardenne nel 1944. Segnato per tutta la vi- 30 × 42 × 21 CM Con Votre Portrait il visitatore si trova di fronte a un di pezzi provenienti dallo smantellamento delle navi ta da quell’esperienza di guerra e di morte, pubbli- essere umano dallo sguardo disincarnato che lo fis- della Marina militare in servizio nella Seconda guer- cherà le sue riflessioni nell’autobiografia Weg aus UNTITLED (LA BOUCHE DANS LA CAGE), 1975 sa e le cui mani, come corrose dall’acido, ci riman- ra mondiale, poi nella guerra di Corea. Nell’opera di dem Sumpf («Uscire dal pantano»). All’inizio de- MATERIALI VARI E GABBIA dano a un momento post-apocalittico dell’umani- Lozano sono presenti anche alcuni motivi della civiltà gli anni Sessanta fonda l’azionismo viennese con 18 × 11,5 × 9 CM tà. Questa creatura sembra prigioniera del proprio giudaico-cristiana, come la croce o la stella di David, gli artisti Hermann Nitsch, Günter Brus e Rudolf destino, a immagine dell’ecosistema prigioniero in particolare in questo disegno del 1963, dove il sim- Schwarzkogler, una corrente artistica estrema che PARADISE, 1979 dell’acquario sul quale si appoggia. bolo giudaico è prigioniero di una bocca inquietante, cerca di protestare in maniera creativa e liberato- METALLO E LEGNO DIPINTI, FIBRE VEGETALI circondata da elementi estranei come un seno, e da ria contro il conformismo, le leggi e le regole so- E RESINA DIPINTA, PLASTICA E MEDICINALI quello che si indovina essere un aereo. L’artista, forte- ciali, per ritrovare l’autenticità dell’esperienza. 38 × 31 × 21 CM mente segnata dalla predominanza maschile in cam- PINAULT COLLECTION LEE LOZANO 1930, Newark, NJ (Stati Uniti) – po artistico, non ha mai smesso di sovvertire i princi- pi del patriarcato presentando scene violente, tra il cannibalismo e la penetrazione. Con una gestualità Questi due acquerelli di Otto Mühl, intitolati Joker e o.T. (Penisvariation, rot-orange), realizzati nel 1985, rappresentano sessi maschili e femminili che ► Profondamente segnato dal trauma della 1999, Dallas, TX (Stati Uniti) aggressiva e colori vistosi, Lee Lozano mette in sce- si confondono, si demoltiplicano, si trasformano e bomba atomica, Tetsumi Kudo non ha smesso di na «ibridazioni tra parti del corpo e utensili nei mo- si attivano lasciando sfuggire dei fluidi. Burleschi e mettere in discussione il progresso, il consumo, la NO TITLE, 1962 vimenti di reciproca penetrazione». osceni al contempo, questi organi agitati sono re- dignità umana e la violenza, senza dubbio eredità PASTELLO CONTÉ E MATITA SU CARTA si in colori vivaci – rossi, arancioni o blu – mutan- della guerra e degli attacchi nucleari americani a 29,9 X 45,5 CM ti, così come la figura umana che emerge in Joker Hiroshima e Nagasaki. e incarna la liberazione catartica del corpo, fulcro Alle pareti e al soffitto dello spazio sono sospesi falli artificiali, oppure piccole ampolle che fanno le NO TITLE, C. 1963 MATITA E GRAFITE SU CARTA 23 x 24 CM OTTO MÜHL 1925, Grodnau (Austria) – del percorso dell’artista e, più in generale, dell’a- zionismo viennese che cerca attraverso il corpo la sovversione dell’arte. veci del liquido seminale. Questa onnipresenza del 2013, Moncarapacho (Portogallo) sesso maschile, come nelle opere presentate qui, NO TITLE, C. 1963 Realizzati nel novembre 1964 a Vienna, Penisaktion è per Tetsumi Kudo l’avvento di un universo post- MATITA E GRAFITE SU CARTA COSINUS ALPHA, 1964 e Cosinus Alpha mettono in scena rispettivamente sessuale. Scienziato e artista al contempo, utiliz- 44 x 57 CM FOTOGRAFIA IN BIANCO E NERO il sesso dell’artista e sua moglie in un ruolo lesbico. za materie plastiche composite, resina, peli, pasta 29,5 × 23,5 CM Tra action painting e body art, queste esperienze per modellare, fibre, schiume vegetali e ogni gene- PINAULT COLLECTION rituali esaltano un ordine di distruzione, una rivol- re di fili elettrici. L’artista colloca all’interno di gab- COSINUS ALPHA, 1964 ta assoluta. Con l’ausilio di alimenti, fango, liquidi bie metalliche o di acquari dei frammenti di corpo ► Figura centrale della scena artistica new- FOTOGRAFIA IN BIANCO E NERO come vomito, urina o sangue versati su corpi ridotti in plastica, sessi, maschere, bocche, mani o seni yorchese tra il 1960 e il 1972, nel corso di tutta la 24 × 18 CM alla loro bestialità, Otto Mühl mette in scena azioni mescolati a strumenti da laboratorio, e comunica sua carriera Lee Lozano ha avuto un motto: «Cercate del corpo sempre più provocatorie, prendendo di- una visione post-apocalittica della civiltà umana, l’estremo, è lì che troverete l’azione». PENISAKTION, 1964 rettamente di mira la società benpensante e pudi- malata e mutante, che in seguito definisce «nuova Artista sovversiva, a metà strada tra minimali- FOTOGRAFIA IN BIANCO E NERO ca del dopoguerra. All’artista non interessa tanto ecologia». Le sue opere riflettono con sarcasmo gli smo e arte concettuale, Lee Lozano ha realizzato 23,5 × 17,5 CM la distruzione in sé, ma il fatto di distruggere l’arte 18 19
come istituzione, come comfort zone. Distruggendo tutto quello che l’accademia rappresenta e ritiene ALINA SALA 3 – ENRICO DAVID sacro, Otto Mühl – attraverso l’azionismo viennese – sostituisce al quadro l’uso del corpo, che diven- SZAPOCZNIKOW GLI INIZI DELLA 1966, Ancona (Italia) ta un catalizzatore, uno strumento di liberazione. 1926, Kalisz (Polonia) – 1973, Parigi (Francia) PITTURA SENZA TITOLO, 2012 ACRILICO SU TELA 293 × 209 CM SEIN ILLUMINÉ, 1967 SER SERPAS RESINA, LAMPADINA, FILO ELETTRICO E METALLO Che cosa PINAULT COLLECTION ROOM FOR SMALL HEAD (NADIA), 2013 rappresentare e come 1995, Los Angeles, CA (Stati Uniti) 46 × 28 × 17 CM 21 × 147 × 28 CM UNTITLED, 2018 SCULPTURE-LAMPE IX, 1970 liberare lo spirito? BRONZO OLIO SU LEGNO RESINA DI POLISTIRENE COLORATA, 61 × 61 CM FILO ELETTRICO E METALLO COURTESY OF THE ARTIST 127 × 42 × 33 CM AND MICHAEL WERNER GALLERY, COLLEZIONE PRIVATA NEW YORK AND LONDON FIANCÉE FOLLE BLANCHE, 1971 UNTITLED (FROM THE TBILISI SERIES), 2019 RESINA DI POLISTIRENE, TESSUTO, ► L’opera di Enrico David è attraversata da ri- OLIO SU TELA BASE IN PLEXIGLASS ferimenti a filosofia, antropologia, psicologia e ses- 36,5 × 46,5 CM 46 × 30 × 30 CM sualità. Con un’estetica vicina a quella del surrea- lismo contemporaneo, rappresenta corpi in meta- COURTESY OF THE ARTIST AND THE COLLECTION PINAULT COLLECTION morfosi e la loro dissoluzione, a immagine di un’arte OF OLIVIER REYNAUD-CLÉMENT, ORC INC. moderna che tende all’astratto, che il mezzo scel- ► Nata in Polonia nel 1926, Alina Szapocznikow to sia un quadro o la scultura. ► Ser Serpas lavora a partire da oggetti tro- conosce, durante la Seconda guerra mondiale, l’or- vati, «disgustosi, effimeri, maltrattati» carichi di rore dei campi di concentramento, poi i ghetti di Enrico David torna sempre al corpo come punto di un’energia e una storia loro proprie. Attraverso as- Pabianice et Łódź. Dopo Rodin, e alla vigilia della partenza. Nella figura umana vede una metafora del- semblaggi all’apparenza caotici interroga il quoti- body art, incarna una svolta essenziale della rap- la trasformazione, che considera implicita nell’at- diano, lo reinterpreta e lo riconfigura, cercando di presentazione del corpo a fianco di artiste come to creativo, sia nelle forme, sia nell’opportunità di riflettere attraverso le opere una certa armonia, fra Louise Bourgeois, Eva Hesse o ORLAN. creare possibili significati. Mantenendo la coerenza desideri e timori. Il suo processo creativo presenta del linguaggio visivo, attinge a una grande varietà similitudini con gli interventi musicali nello spazio: A furia di smembramenti e disarticolazioni, le scul- di tecniche, utilizza il bronzo, ma anche la jesmoni- «Considero ogni sessione di lavoro come fosse un ture di Alina Szapocznikow in resina colorata – di te, un materiale dimenticato fatto di gesso e resina videoclip. Per me l’installazione è più importante seni, bocche, mani deformate – rendono visibile acrilica. I suoi soggetti antropomorfi, che oscilla- di ogni singolo pezzo preso a sé». la fragilità del corpo, la sua profondità, la sua me- no fra delicatezza e brutalità, non sono completa- moria. Nel retaggio dei surrealisti, l’artista propo- mente formati: si sviluppano e suggeriscono a vol- Parallelamente a sculture e installazioni, Ser Serpas ne un’introspezione coraggiosa, femminista e po- te malinconia, incertezza o dolore. si interessa da non molto alla pittura a olio, un pro- etica. Organico, sessuale, vivo – anche effimero – cesso che comporta una nuova temporalità e lun- sono altrettanti temi che esplora, fino all’ideazio- ghe ore di lavoro. Come i suoi disegni, le tele di Ser ne di oggetti come la Lampe-bouche (1966-1968) Serpas mostrano corpi nudi, particolari anatomici o il Sein illuminé. Manifestando un’ossessione per (mani, genitali, seni), personaggi in pose lascive il la distruzione fisica, il suo lavoro colpisce per l’in- cui erotismo è in fieri. Artista trans, le sue opere tensità. È difficile non ritrovare nelle sue sculture testimoniano l’interesse per le questioni legate a e nei suoi disegni – dove i corpi (il suo corpo) ven- identità, sessualità e alla loro rappresentazione nel- gono dilaniati – un segno profondo della sua storia. la nostra epoca, in particolare attraverso Internet. 20 21
HÉLÈNE DELPRAT ALICE KETTLE ELLEN realizzato Paradise Shift, un’opera carica nella qua- le colori, sovrapposizioni e forme ci conducono più 1957, Amiens (Francia) PLUIE BATTANTE, FLEURS ROSES ET UN 1961, Winchester (Regno Unito) LOUKANIKOS THE DOG AND THE CAT’S GALLAGHER 1965, Providence, RI (Stati Uniti) verso l’astrazione, un universo onirico. PAPILLON EN TUBE QUI PASSE PAR LÀ, 2016 CRADLE, 2015 PIGMENTO E ACRILICO SU TELA MONTATA SU TELAIO 211 × 245 CM FILO SU TELA DIPINTA E STAMPATA CON INSERTI IN VETRO E RAME, CORDA 217 × 520 CM PARADISE SHIFT, 2020 MATERIALI MISTI SU TELA 202 × 188 CM MARKUS LÜPERTZ 1941, Reichenberg (Repubblica Ceca) PINAULT COLLECTION COURTESY OF ALICE KETTLE © ELLEN GALLAGHER HELM I, 1970 AND CANDIDA STEVENS GALLERY COURTESY OF THE ARTIST TEMPERA SU TELA ► Nel 1995 Hélène Delprat decide di ritirarsi AND HAUSER & WIRTH 235 × 189,5 CM (INCORNICIATO) dal mondo dell’arte e dedicarsi alla scrittura, alla ► L’artista britannica Alice Kettle, nata in una realizzazione di video o di scenografie teatrali, ar- famiglia di sarti, è nota per le sue opere figurative ► Nata da madre americana di origine ir- PINAULT COLLECTION ricchendo il tal modo il suo universo fantastico e di grande formato realizzate in tessuto, che abbi- landese e padre afroamericano, Ellen Gallagher si sconcertante. Nel suo atelier realizza disegni «ra- nano a un meticoloso lavoro di ago grandi tocchi confronta ben presto con il razzismo latente e l’i- ► La prolifica produzione di Markus Lüpertz diofonici» ascoltando la radio e, dal 2004, tiene un colorati. dea di appartenenza, che la spingeranno a inter- attinge a una moltitudine di riferimenti alla storia, blog, Days. Organizza anche un «museo dei titoli», rogarsi nelle sue opere sulla storia post-coloniale ai miti e ai grandi personaggi della storia dell’arte. di cui è conservatrice capo e dove elenca i titoli di Loukanikos the Dog and the Cat’s Cradle, un’ope- e sui problemi di identità razziale, classe sociale Si colloca tra figurazione e astrazione, semplifica la quadri della storia dell’arte molto sofisticati, a im- ra cucita, rappresenta Loukanikos, un riferimen- e genere. forma e ingrandisce i particolari dei motivi che rap- magine dei suoi, come Pluie battante, fleurs roses to esplicito a questo cane, diventato celebre per presenta – provenienti da registri e periodi diversi et un papillon en tube qui passe par là. essersi «opposto» alle forze dell’ordine tra il 2008 Frugando nella storia e nei miti dei neri americani, – su tele di formato molto grande. e il 2012 in occasione delle manifestazioni contro attira la nostra attenzione sulle rappresentazioni Si tratta di un’artista singolare che, nelle sue mostre l’austerità in Grecia, e la cui morte, avvenuta nel caricaturali, le discriminazioni del passato e quel- All’inizio degli anni Settanta Markus Lüpertz realiz- svela un «guazzabuglio», come lei stessa definisce 2014, aveva suscitato viva emozione. Alice Kettle le che vengono imposte ancora oggi alle comunità za una serie di quadri dominati da motivi tratti dalla la propria opera, che attinge a riferimenti a cine- dipinge avvenimenti contemporanei nella manie- nere. Negli anni Duemila comincia a lavorare par- storia tedesca, in particolare uniformi, insegne mili- ma, letteratura, storia dell’arte e alla cultura popo- ra di un racconto, attingendo per i riferimenti alla tendo da pubblicità di prodotti di bellezza, tratte tari ed elmetti dell’esercito nazista, come in questo lare. Volendo destabilizzare lo spettatore, l’artista storia dei tessuti figurativi e dell’arazzeria monu- da riviste destinate al mercato afroamericano, pub- Helm I del 1970. La collocazione centrale della forma, apre una riflessione sul pessimo gusto ricordando mentale narrativa. blicate tra gli anni Trenta e gli anni Settanta (Ebony, che rende il motivo assurdo, alimenta una tensione le parole di Shakespeare nel Macbeth – «Brutto è Sepia, Tan, Black Obsession…). Sono dedicate, tra tra contenuto e contenitore e invita lo spettatore a il bello e bello il brutto» – dichiarando così la sua Per Alice Kettle utilizzare l’ago è «liberatorio» per- le altre cose, alla depigmentazione della pelle e al- posare uno sguardo nuovo sulla storia. Lüpertz la- ammirazione per il période vache di Magritte. Con i ché non è un lavoro «obbligato dalla forma, dal for- lo stiramento dei capelli, e l’artista le sfrutterà co- vora con grande libertà stilistica su temi declina- suoi quadri carichi di lustrini dove sfilano creature mato o della superficie e si può giocare con la lu- me materia prima tagliando e riutilizzando testi e ti in serie. Di fronte al fatto che la rappresentazio- magiche prossime alla metamorfosi, buffe e terrifi- centezza e le diverse qualità dei filati: è un dialo- immagini per denunciare le aggressioni della pub- ne di quegli accessori militari non fosse privata di canti al contempo, l’opera di Hélène Delprat oscil- go permanente tra filo e tessuto». L’artista speri- blicità. Il tema della trasformazione, della meta- senso e, al contrario, potesse turbare, egli spiega la tra vita e teatro in una sorta di illusione comica. menta in continuazione tecniche diverse, con fila- morfosi, è onnipresente nella sua opera. Gallagher la propria scelta narrando l’aneddoto di un episodio «A parte l’atelier dove lavoro, uno dei posti dove ti di diverse qualità, spessore, tipo e mescolanze utilizza prodotti molto fluidi come l’inchiostro, l’ac- avvenuto in Italia. Mentre guardava un film di guer- mi sento meglio è il palcoscenico di un teatro, op- che le permettono di affinare forma, dimensioni e querello o la tecnica della tempera per creare per- ra al cinema, gli elmetti d’acciaio sullo schermo gli pure un palco o, ancora, il set di un film», confida superficie. Le opere di Alice Kettle prevedono qua- sonaggi eterei che non si capisce più se siano real- sono apparsi come un «fenomeno visivo». Per sot- l’artista. La messa in scena è il fulcro del suo lavo- si sempre una dimensione narrativa legata ai suoi mente umani o frutto di una metamorfosi. Figure tolineare il proprio ruolo di pittore astratto, all’ini- ro che si interroga tanto su identità, segreti e una molteplici progetti. ibride, create dalla contaminazione dell’inchiostro zio degli anni Settanta l’artista ha ripetuto un cer- camera tutta per sé, quanto sul processo creativo sulla carta, queste visioni dell’artista sono il sim- to numero di sue opere, tra cui Helmets (per quat- e lo status dell’artista in generale. bolo delle mitologie africane. Coltivando l’ambigui- tro volte), allo scopo di indebolire l’importanza del tà, le opere di Ellen Gallagher sono simili a sogni, soggetto e interrogarsi sulla sua unicità. nei quali personaggi derivati dalla mitologia afro- americana sono a stretto contatto con forme or- ganiche, acquatiche. Benché irreali, le sue visio- ni sono ricche di ricordi dolorosi. Per la mostra ha 22 23
SALA 4 – KARON DAVIS MARLENE dalla croce e la resurrezione con un realismo cru- do e morboso. In questo dittico, dipinto con una ta- MORTE 1977, Reno, NV (Stati Uniti) THE BIRTH OF HORUS, 2018 DUMAS 1953, Città del Capo (Sudafrica) volozza di toni di grigio, verde e marrone, Marlene Dumas intreccia riflessioni sulla morte, la reden- zione e la storia dell’arte. GESSO, FOGLIA D’ORO A 24 CARATI, BULBI GELIJKENIS I & II (LIKENESS I & II), 2002 Ciò che tutti OCULARI DI VETRO, PITTURA ACRILICA BIANCA, CANAPA, ACCIAIO OLIO SU TELA ci troviamo di fronte 122 × 92 × 53 CM COURTESY OF THE ARTIST 60 × 230 CM CIASCUNA LONG LIFE, 2002 VALIE EXPORT 1940, Linz (Autriche) AND WILDING CRAN GALLERY OLIO SU TELA 80 × 70 CM VERKREUZUNG, 1972 ► Realizzate in gesso bianco, fil di ferro, tu- MATITA COLORATA bi di plastica e carta, le sculture di Karon Davis so- PINAULT COLLECTION SU FOTOGRAFIA IN BIANCO E NERO no incomplete ma delicate. Le armature sono vo- 58,5 × 39 CM lutamente visibili, e associano in tal modo la for- ► Nata nel 1953 a Città del Capo, in Sudafrica, za interiore alla fragilità esteriore. Grazie al mez- da oltre quarant’anni Marlene Dumas vive e lavora COURTESY GALERIE THADDAEUS ROPAC, zo espressivo e a questi personaggi, Karon Davis ad Amsterdam. Sotto il brutale regime dell’apar- LONDON / PARIS / SALZBURG cerca di cogliere un tempo perduto, dimenticato, theid decide di lasciare il paese dove è cresciuta un’emozione, e di mummificarla perché continui e studia belle arti per stabilirsi nel 1976 nei Paesi a vivere. Gli Egizi erano i guardiani del loro retag- Bassi. Personaggio importante della pittura figu- gio, e Davis si inserisce in questo filone. Secondo rativa contemporanea, esplora con grande forza [SI VEDA SALA 1] lei il gesso ha la capacità di «ricostruire le anime temi esistenziali e profondamente intimi come la infrante» e le ricorda il procedimento degli antichi imprenditori di pompe funebri che preparavano il morte, la violenza, l’infanzia, la sessualità. MERET corpo per l’aldilà. Karon Davis scolpisce ciò che conosce, ciò che sa Marlene Dumas si ispira a immagini tratte dai gior- nali, ai capolavori della storia dell’arte, a video o Polaroid da lei realizzati di amici, amanti o famiglia- OPPENHEIM 1913, Berlino (Germania) – 1985, Basilea (Svizzera) e, se si tratta di dolore, usa la propria arte come ri, in particolare della figlia Helena. Questo approc- catarsi per liberare lo spirito da quella paura, da cio le consente di mettere in tensione i miti della RÖNTGENAUFNAHME DES SCHÄDELS M.O./ quella tristezza. Avvolge tali sentimenti all’inter- storia e l’attualità. La sua produzione si basa sul- X-RAY OF M. O.’S SKULL, 1964 no delle opere, assumendo così la posizione di os- la consapevolezza che l’infinito flusso di immagini, STAMPA AI SALI D'ARGENTO PER CONTATTO servatrice, di soggetto di quei traumi. Attraverso che ci investe ogni giorno, interferisce sulla perce- DALL’ORIGINALE LASTRA RADIOGRAFICA il suo lavoro esplora il proprio lutto, ma anche do- zione che abbiamo di noi stessi e sul nostro modo 74,6 × 61 CM lori più universali, interessandosi a soggetti co- di vedere il mondo. Le sue figure – liquide e fred- me le migrazioni provocate da incendi, inondazio- de – non sono tanto personaggi, quanto emozio- PETER FREEMAN AND LLUÏSA SARRIES, ni, catastrofi naturali che ha dovuto affrontare an- ni, ed è proprio in queste tensioni che si inserisco- NEW YORK che in occasione del recente incendio Thomas in no le opere presentate qui, tra dolore e bellezza, California nel 2017. tra eros e thanatos. ► L’artista e poetessa svizzera Meret Oppenheim è una delle figure più importanti del In Long Life rappresenta un uomo morto nei toni del surrealismo e autrice di opere libere e proteifor- viola e del blu, allungato in un alone di luce bianca mi. Dal disegno alla scultura, passando per la pit- e grigia. Il viso pacato comunica una sensazione di tura e il collage, realizza lavori che sono astratti e silenzio e serenità, e al contempo una certa emo- figurativi, crea strani oggetti, come il suo Déjeuner zione. Il dittico Gelijkenis I & II (Likeness I & II), di- en fourrure (1936), divenuto un’icona: una tazza, pinto nel 2002, è ispirato al capolavoro del pittore il piattino e il cucchiaio completamente rivestiti olandese Hans Holbein il giovane (1497-1543), che di pelliccia. raffigura il Cristo nel momento tra la deposizione 24 25
Nel 1964 Meret Oppenheim realizza un autoritratto che pare abbia fatto da modella, qui la divinità vie- Dipinti su tela di formato molto grande, ma anche o semplicemente immaginari, costituiscono gran con la tecnica della radiografia, che rammenta la ne presentata con le gambe aperte, che svelano la su scatole di cereali, pacchetti di sigarette o vali- parte della sua produzione plastica. Li dipinge e rayografia di Man Ray. L’artista aggiunge il titolo, sua sessualità in maniera esplicita, e la posizione gie, i personaggi di Henry Taylor hanno un’aria fa- vi aggiunge veri denti umani e frammenti di ca- M.O. 1913-2000, alludendo così a una rappresen- centrale della sua anatomia non può che rammen- miliare ed estranea al contempo. I suoi ritratti non pelli, ma anche qualche accessorio come un pa- tazione postuma di sé. Gioca con il genere dell’au- tare il celebre quadro di Gustave Courbet L’origine si limitano soltanto alle persone rappresentate, ma io di occhiali. Questi oggetti, che si possono utiliz- toritratto eliminando qualsiasi tratto identificati- du monde (1866). suggeriscono, come fossero poesie, tutta una nar- zare come posacenere o ciotole, dimostrano l’os- vo: in tal modo lo spettatore vede soltanto il cra- razione, un universo nel quale vengono poste le do- sessione dell’artista per la morte. Ma realizza an- nio, le ossa cervicali, le spalle e la mano destra al- La statua rivela quanto lo studio dei movimenti af- mande sociali e politiche che toccano la comunità che uccelli, serpenti, scoiattoli e pesci che ram- zata. Si presenta più che nuda ma, paradossalmen- fascinasse Rodin, ma anche la capacità dello scul- afroamericana. Il pittore californiano documenta mentano sia le specie selvagge del Mississippi, sia te, non lascia trapelare alcuna emozione. A priori, tore di far emergere dalla pietra forme espressive la vita intorno a sé: «I miei quadri sono ciò che ve- il loro simbolismo nello Hoodoo, la tradizione fol- lo spettatore non può sapere se si tratta di un uo- e carnali. Il trattamento irregolare del materiale e do intorno a me… Sono le mie tele di paesaggio». cloristica afroamericana di questa regione del del- mo o di una donna, ma la presenza dei gioielli, in- i segni evidenti della fusione creano un gioco di lu- ta del Mississippi. Queste credenze, molto impor- dice di femminilità, toglie l’incertezza e fa pensare ci e ombre sulla muscolatura, invitando lo spetta- tanti per l’artista, sono un’eredità degli schiavi ve- ad attributi mortuari di distinzione. Questa maca- tore a girare intorno all’opera per meglio apprez- nuti dall’Africa occidentale. Alcune opere evoca- bra fotografia rammenta anche il genere delle va- nità del Diciassettesimo secolo olandese, rappre- zarne le sfumature. JAMES «SON no questo passato doloroso e le perduranti disu- guaglianze razziali. sentazioni allegoriche del rapido trascorrere del tempo e della morte. FORD» THOMAS HENRY TAYLOR 1958, Ventura, CA (Stati Uniti) 1926, Eden, MS (Stati Uniti) – 1993, Greenville, MS (Stati Uniti) LUC TUYMANS AUGUSTE RODIN 1840, Parigi (Francia) – 1917, Meudon (Francia) DON’T HATE HAITIANS, 2016 ACRILICO SU TELA UNTITLED, 1986 SCULTURA 26,7 CM 1958, Mortsel (Belgio) TWENTY-SEVENTEEN, 2017 91,5 × 91,5 CM OLIO SU TELA IRIS, MESSAGÈRE DES DIEUX, 1890-91 UNTITLED, 1987 94,7 × 62,7 CM GESSO PINAULT COLLECTION SCULTURA 86 × 76 × 36 CM 22,8 CM PINAULT COLLECTION UNTITLED (LIZ GLYNN), 2019 PINAULT COLLECTION ACRILICO SU TELA SKULL, 1988 ► Luc Tuymans sceglie immagini d’archi- 188 × 121,9 CM SCULTURA vio provenienti dai media, dal cinema o trovate su ► Nessuno scultore dopo Canova ha avuto 16,1 × 11,4 × 17,8 CM Internet, che poi fotografa con lo smartphone o la tanta influenza in Europa quanto Auguste Rodin: © HENRY TAYLOR Polaroid, una tappa che gli consente di cancellare ha legittimato il non finito, grazie al quale è riusci- COURTESY OF THE ARTIST AND COLLECTION OF SOULS determinati dettagli e di modificarne i colori. Ciò to a ottenere delicati effetti estetici; ha trasforma- BLUM & POE LOS ANGELES / NEW YORK / TOKYO GROWN DEEP FOUNDATION che dipinge in seguito appare sempre più enigma- to la durezza del marmo in carne morbida; ha sa- tico, misterioso, come sospeso nel tempo. L’artista puto far emergere, come per miracolo, l’erotismo ► Henry Taylor è un pittore afroamericano le ► James “Son Ford” Thomas è uno scultore ha un rapporto complesso con le tonalità dei suoi della pietra conferendole un raffinato realismo. cui opere enigmatiche sono strutturate intorno a ri- e musicista di delta blues americano. A dodici anni quadri, dove ottiene la sfumatura mescolando i co- tratti dei suoi pazienti (quando era infermiere in un realizza i primi crani per spaventare il nonno, che lori: questo gli permette di creare profondità e una Inizialmente ideata come allegoria per coronare il reparto di psichiatria), degli amici, dei famigliari, ha paura dei fantasmi. È ancora bambino quando lo luce affascinante. Monument à Victor Hugo (1897), questa figura mi- di vicini senzatetto, drogati, mendicanti, vittime di zio gli insegna a suonare la chitarra e a scolpire con tologica è una delle sculture più audaci di Auguste violenze della polizia, ma anche di celebrità come l’argilla «gumbo» rossa, una mescolanza di sabbia, Il titolo dell’opera presente in mostra, Twenty Rodin, per il suo consapevole erotismo, ma anche Vanessa Williams o Nick Drake, e di protagonisti materia organica e finissime particelle d’argilla che Seventeen, riecheggia direttamente l’anno della per la posa dinamica e anticonvenzionale. Disposta del mondo dell’arte. Che siano o meno privilegiati, recupera sugli argini del fiume Yazoo. In seguito di- sua creazione. Rappresenta il viso irrigidito di una in origine per essere vista dall’alto, con una testa, tutti i suoi soggetti ricevono lo stesso trattamento, rà che, dopo la morte, «torniamo tutti all’argilla». donna spaventata, ma non è un vero ritratto. Questa un braccio destro e un paio d’ali, venne privata di un tocco rapido e pesante di colori quasi sempre È con questo materiale che James Thomas crea i tela rappresenta un personaggio della serie televi- questi attributi ed eretta in verticale per chiudere vivaci. Il suo lavoro è fortemente segnato dall’ap- suoi giochi: cani, cavalli e trattori della Ford, quel- siva distopica brasiliana intitolata 3%, nella quale la composizione sull’anatomia di Iris e sul movimen- partenenza alla comunità nera di Los Angeles, per li che gli valgono il soprannome “Son Ford”. la società è divisa tra i privilegiati e gli altri. Alcuni to del corpo. Ispirata da una ballerina di can-can la quale è una figura fondamentale. Crani e busti, ritratti di membri della sua comunità dei più poveri possono partecipare a un concorso, 26 27
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