ITALIANO - Palazzo Grassi

Pagina creata da Claudio Napoli
 
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ITALIANO
PIANO TERRA                                        PRIMO PIANO

         BELVEDERE   15             14

                                                                           7

                                    13                                     6

                          16             12                            8       5
                                    11
                          17             10                            9       4

                               18             19                                   3

                               1                                                   2

                                                        guardaroba

                                                        toilettes

                                                        ascensore

                                                        caffetteria

                                                        biglietteria

                                                        bookshop
USCITA   ENTRATA
INTRODUZIONE       Punta della Dogana presenta la mostra collettiva
                   Untitled, 2020. Tre sguardi sull’arte di oggi curata
                   da Caroline Bourgeois, Muna El Fituri, artista
                   e storica dell’arte e Thomas Houseago, artista.

                   Il progetto segue un percorso organizzato
                   in diciotto sale, ciascuna dedicata a un tema
                   particolare (come l’attivismo, l’utopia o la
                   perdita) ed esplora la genesi del processo
                   creativo. Esplora anche alcune problematiche
                   centrali dell’arte contemporanea (come le origini
                   della pittura o lo studio dell’artista).
                   Si articola intorno a un’installazione
                   appositamente immaginata per il cubo
                   dell’architetto Tadao Ando che costituisce
                   il cuore di Punta della Dogana: la ricostituzione
                   dello studio di un artista (ispirata a quello
                   di Thomas Houseago), uno spazio che invita
                   il pubblico a interagire con gli elementi
                   che creano il luogo dove vengono ideati opere
                   e progetti.

               4                            5
Questa mostra si propone di instaurare              Alcune, come quelle di Kasia Fudakowski, Ellen
un nuovo tipo di rapporto più informale             Gallagher, Lauren Halsey e Henry Taylor sono
sia con il museo, presentandolo come fosse          state create appositamente per l’occasione.
una casa, sia con le opere, da considerare
anzitutto in termini affettivi ed estetici, quasi   Speriamo che questa mostra corale, nata dagli
fisici. Vorremmo creare uno spazio conviviale,      scambi e dal dialogo fra i tre curatori, legati da
che stimoli la riflessione, lo scambio di idee,     tempo da rapporti personali
uno spazio confortevole, dove i visitatori          e professionali, consentirà ai visitatori
sentano il desiderio di fermarsi, di dedicare       di delineare il loro sguardo, a partire
un po’ di tempo a guardarsi intorno, per dare       dai tre sguardi che vogliamo proporre loro.
forma a idee e immagini. Nel rispetto delle
disposizioni sanitarie, disporremo delle sedute
nelle sale, proprio a questo fine.

La mostra presenta opere di 67 artisti
che appartengono a generazioni diverse
(sono nati tra il 1840 e il 1995) e tra questi
un gran numero di artisti afro-americani
e donne pionere, storicamente poco
rappresentati in seno alle istituzioni.
Provengono in gran parte della Pinault
Collection con numerosi prestiti da musei
internazionali e collezioni private.

                          6                                                  7
GUARDAROBA                      PETER MITCHELL                                           SALA 1 –                       MAGDALENA
                                1943, Manchester (Regno Unito)

                                FRANCIS GAVAN. SUNDAY 22 APRIL 79. 2 P.M.
                                                                                         IN PIEDI                       ABAKANOWICZ
La mostra comincia
                                                                                                                        1930, Falenty (Polonia) – 2017, Varsavia (Polonia)
                                WOODHOUSE MOOR, LEEDS, 1979/2017
                                                                                                                        ABAKAN RED I, 1970-73
con il fotografo                                                                         Un dato fondamentale
                                STAMPA A PIGMENTO
                                35,5 × 35,5 CM                                                                          TESSITURA DI SISAL SU SUPPORTO IN METALLO

documentarista Peter                                                                     della condizione
                                                                                                                        C. 300 X 300 X 100 CM
                                COLLEZIONE PRIVATA, LOS ANGELES

Mitchell, noto in                                                                        umana: alzarsi, restare
                                                                                                                        ZÜRCHER HOCHSCHULE DER KÜNSTE /
                                ►         La fotografia di Peter Mitchell è la prima                                    MUSEUM FÜR GESTALTUNG ZÜRICH /

particolare per le sue                                                                   in piedi o rifiutare di
                                opera in mostra che scopriamo, come fosse l’esergo                                      KUNSTGEWERBESAMMLUNG
                                di un libro, ed è collocata nel vestibolo all’ingresso

immagini degli aridi                                                                     inginocchiarsi sono
                                della prima sala, un po’ come fosse un manifesto                                        ►         Segnata dalle violenze e dai conflitti so-
                                della mostra. Peter Mitchell è stato il primo artista                                   ciopolitici del dopoguerra in Polonia, Magdalena

paesaggi dei dintorni                                                                    altrettante questioni
                                britannico che ha usato il colore per le foto docu-                                     Abakanowicz firma un’opera di rottura con il pas-
                                mentaristiche, «un fotografo radicale e un pionie-                                      sato. Dall’inizio degli anni Sessanta rivoluziona la

di Leeds, in Inghilterra.                                                                filosofiche o politiche.
                                re» che parla, fin dagli esordi, del proprio ambien-                                    scultura in tessuto lavorando a mano lana, cana-
                                te, dei luoghi e del mondo in cui vive (Leeds, una                                      pa, lino e sisal. Rompe con la tappezzeria decora-
                                città industriale nel nord dell’Inghilterra), ma an-                                    tiva e inventa voluminose forme tridimensionali, vi-
                                che, e con grande attenzione, dell’Altro (i suoi abi-                                   vai di scambi complessi e contraddittori. Insieme a
                                tanti e i luoghi dove vivono).                                                          Sheila Hicks e Geta Brătescu fa parte delle più fa-
                                                                                                                        mose «artiste della fibra» che hanno proseguito
                                Questa fotografia fa parte di una serie di ritratti,                                    i radicali sviluppi dell’artista tedesco-americana
                                nostalgici e umoristici al contempo, degli abitanti                                     Anni Albers.
                                di Leeds scattati davanti alle loro case, alle botte-
                                ghe, ai luoghi di lavoro. La narrazione che fa da fi-                                   Les Abakans (1966-1975), come quello presentato
                                lo conduttore alle immagini riprende una storia in-                                     qui, è una serie di monumentali sculture nelle qua-
                                credibile di indagini marziane: negli anni Settanta,                                    li morbidezza e libertà si coniugano con stabilità
                                all’epoca in cui le prime sonde Viking venivano in-                                     e lacerazioni. La contemplazione di queste opere
                                viate in esplorazione nello spazio, Peter Mitchell                                      nello spazio che creano invita lo spettatore a con-
                                immagina che i marziani siano sbarcati a Leeds,                                         dividere il fascino dell’artista per la vita organica,
                                e che siano loro a scattare le foto come souvenir                                       rappresentata dalla fibra e costitutiva dell’epider-
                                della loro visita.                                                                      mide. In tal modo le forme si rinnovano nel cor-
                                                                                                                        so del tempo, interrogando la materialità della vi-
                                La sua prima personale, European Architectural                                          ta, la sua reale profondità e la sua tensione vitale.
                                Heritage Year 1975, si è tenuta nel 1975 alla Leeds
                                City Art Gallery. Nel 1979 la sua mostra di spicco, A
                                New Refutation of the Viking 4 Space Mission (Nuova
                                smentita della missione spaziale Viking 4), presen-
                                tata alla Impressions Gallery of Photography a York,
                                ebbe un impatto enorme sulla scena della fotografia
                                documentaria degli anni Settanta-Ottanta, apren-
                                do la strada alla fotografia a colori in un’epoca in
                                cui erano le stampe in bianco e nero ad avere il do-
                                minio esclusivo in quel campo.

                            8                                                                                       9
GARRY BARKER
1950, Dudley (Regno Unito)
                                                                  LEE BONTECOU
                                                                  1931, Providence, RI (Stati Uniti)
                                                                                                                            della guerra fredda, ma anche ai cubisti. Alcuni cri-
                                                                                                                            tici d’arte considerano le sue sculture un’allusione al
                                                                                                                            sesso femminile, ma Lee Bontecou cerca anzitutto
                                                                                                                                                                                           VALIE EXPORT
                                                                                                                                                                                           1940, Linz (Austria)
                                                                                                                            di sfidare le convenzioni, nella scelta dei materiali
CONFESSIONS OF A HOUSE                                            UNTITLED, 1965                                            così come nella presentazione, e secondo lei que-              IDENTITY TRANSFER 1, 1968
OWNING SOCIALIST, 1991                                            ACCIAIO SALDATO, RESINA EPOSSIDICA,                       sto si può riassumere affermando «quanta più vita              FOTOGRAFIA IN BIANCO E NERO
ACQUAFORTE ALL’ACQUATINTA                                         PITTURA, TELA, FILO, SPAGO E LEGNO                        possibile – senza frontiere – senza limiti – la liber-         80 × 52 CM (CON CORNICE)
12 STAMPE, CIASCUNA 31,7 × 29,8 CM                                118,1 × 138,4 × 43,8 CM                                   tà in ogni senso del termine».
                                                                                                                                                                                           COLLEZIONE PRIVATA
COLLEZIONE PRIVATA, LOS ANGELES                                   COLLEZIONE PRIVATA
                                                                  COURTESY OF HAUSER &                                                                                                     ►       Artista proteiforme e impegnata, VALIE
►         Nato nelle Midlands occidentali, una regio-
ne segnata dal suo passato industriale e da un pe-
sante inquinamento e nota come Black Country (il
                                                                  WIRTH COLLECTION SERVICES

                                                                  ►        Lee Bontecou disegna con la fuliggine e rap-
                                                                                                                            TERESA BURGA
                                                                                                                            1935, Iquitos (Perù)
                                                                                                                                                                                           EXPORT comincia la carriera a cavallo tra gli anni
                                                                                                                                                                                           Sessanta e Settanta con il suo vero nome, Waltraud
                                                                                                                                                                                           Lehner Hollinger, utilizzando mezzi diversi come
«paese nero»), Garry Barker è un artista polimorfo.               presenta aree circolari di vuoto che annunciano la                                                                       performance, video e fotografia per interrogarsi sul-
Pratica il disegno a inchiostro e all’acquerello, stam-           sua estetica. Espone per la prima volta alla galle-       SIN TÍTULO, 1967                                               la condizione della donna. Nel 1967 decide di ap-
pa, tappezzeria, grafica digitale e animazione. È inol-           ria Leo Castelli nel 1960. È l’inizio di un riconosci-    MATERIALI VARI                                                 propriarsi del nome del marchio di sigarette Smart
tre scrittore ed editore e riflette sui miti dell’arte e          mento internazionale del suo lavoro, un fatto an-         LETTO: 80 × 108 × 208 CM                                       Export – simbolo di virilità per eccellenza – con un
sulle questioni che legano arte e finzione.                       cora raro per una donna negli anni Sessanta. Lee          TENDA: 383 × 280 CM                                            gesto provocatorio e di emancipazione nei confronti
                                                                  Bontecou sviluppa un’arte post-minimalista, o as-                                                                        di suo padre. «Volevo un nome tutto mio», spiega.
Questa serie di illustrazioni realizzata nel 1991 da              sociata a un surrealismo tardivo – a volte conside-       PINAULT COLLECTION
Garry Barker, dal titolo Confessions of a House                   rata femminista –, ma in realtà sfugge a qualsiasi                                                                       Questa nuova identità, scritta a lettere maiuscole,
Owning Socialist, mette in scena personaggi nudi,                 categoria. Desidera «mostrare gli aspetti di timore,      ►         Pioniera dell’arte concettuale in America            la rende forte quanto un altro, un altro maschile.
privi di braccia, con i volti terrorizzati, una grande            speranza, bruttezza, bellezza e mistero che esisto-       Latina, Teresa Burga interroga le strutture sociali            Utilizza il proprio corpo come mezzo artistico, in
bocca spalancata e gli occhi fuori dalle orbite, op-              no in ciascuno di noi». A metà degli anni Sessanta        patriarcali che regolano la vita delle donne. Mostra           particolare nella performance Tap and touch cine-
pure trasformati in alberi. Di esecuzione raffinata,              si allontana dal mondo dell’arte e presenterà le sue      personaggi femminili ai margini, che si tratti di pro-         ma, nella quale invita gli spettatori a toccarle il se-
i suoi disegni immergono lo spettatore in una sorta               opere solo molto di rado. Negli anni Novanta è stata      stitute, di donne sole per strada o nel loro ambiente          no, nascosta sotto un cartone a forma di televiso-
di visione sconcertante, distopica. L’artista mette               riscoperta da una nuova leva di artisti. Lee Bontecou     domestico, insistendo sugli squilibri e la disugua-            re. Si interroga in tal modo sullo status della don-
in rilievo gli aspetti psicologici, filosofici e sessuali,        appartiene a una generazione di scultrici come Eva        glianza del potere tra i sessi che lei vive sulla pro-         na nel cinema e, più in generale, sull’influenza dei
lasciando lo spazio centrale alla narrazione e alle               Hesse, Louise Bourgeois, Yayoi Kusama o anche Alina       pria pelle in Perù.                                            codici sociali sul nostro corpo, in particolare nel-
indagini sociopolitiche, e si interroga sui legami tra            Szapocznikow, che danno forma a un pensiero or-                                                                          le serie Body Configurations, dove mette in discus-
la dimensione locale – in questo caso Chapeltown,                 ganico del corpo.                                         In Sin título (Senza titolo, 1967) Teresa Burga ricrea         sione l’architettura patriarcale.
la città del Regno Unito dove abita – e il mondo.                                                                           uno spazio domestico dai colori vivaci, nel quale si
Garry Barker ha sempre privilegiato l’attività di in-             Lee Bontecou è nota per le sue sculture montate a         vede la figura di una donna appiattita su un letto.            Con Identity Trasfer 1, tratto da una serie di quattro
segnamento dell’arte e organizza regolarmente mo-                 muro, cucite e saldate, realizzate in materiali indu-     Se a prima vista quest’opera è ludica e colorata, si           ritratti emblematici, l’artista si mostra come un ma-
stre negli spazi della scuola. Seguendo la scia delle             striali diversi come rame, ferro, resine epossidiche,     rivela ben presto una riflessione critica sulle disu-          gnaccia, vestito con un pantalone nero aderente, con
belle arti, disegna ciò vede lungo il cammino, poi                ma anche in sostanze più organiche come fossili,          guaglianze sociali in Perù e sulla situazione genera-          una parrucca di capelli corti e ricci, pesanti collane
interviene l’immaginazione e lui trasforma la real-               ossa, tela, o ancora con oggetti trovati e surplus di     le delle donne. Spesso accostata alla pop art ame-             e braccialetti d’oro e un trucco esagerato. Le imma-
tà. Procede mettendo in discussione il modo in cui                attrezzature militari che si procura dai rigattieri di    ricana e britannica, Burga si definisce anzitutto fi-          gini che ne risultano, interrogano i ruoli convenzio-
vengono create le immagini, i sogni, il fantastico.               New York. Le sue monumentali costruzioni – aero-          glia dall’arte argentina. All’epoca, per quella nuo-           nali di uomini e donne, e riflettono un momento del-
Attinge alla sua storia personale, ai paesaggi della              dinamiche, violente, incavate, forate, metalliche –       va generazione di artisti, la pop art era un mezzo             la storia in cui si mescolavano moda e acconciatura
sua infanzia quando «il pericolo faceva parte della               sembrano contraddistinte dal ricordo della Seconda        per creare un’arte sovversiva, un’«arma» contro il             maschili e femminili.
poesia dell’infanzia».                                            guerra mondiale, quando la madre dell’artista lavo-       «buon gusto» della borghesia, più orientata verso
                                                                  rava nelle fabbriche che costruivano sottomarini. Lee     l’espressionismo astratto americano.
                                                                  Bontecou, del resto, è attenta anche agli echi del-
                                                                  la guerra in Vietnam. Le sue opere, che hanno una
                                                                  forte presenza plastica, sono organiche e meccani-
                                                                  che al contempo, ed evocano il corpo e le macchine,
                                                                  l’astratto e il figurativo, ispirandosi all’iconografia
                                                             10                                                                                                                       11
NANCY                                                         DAVID HAMMONS                                             strada, nei cantieri e che appartengono a chi lavo-
                                                                                                                        ra, suda, dorme e cerca di riscaldarsi, di sopravvi-
                                                                                                                                                                                          Henry Moore Bound to Fail riecheggia la prima ope-
                                                                                                                                                                                          ra realizzata dall’artista nel 1959 e un’altra con lo

GROSSMAN
1940, New York, NY (Stati Uniti)
                                                              1943, Springfield, IL (Stati Uniti)

                                                              UNTITLED, 2008
                                                                                                                        vere. Gli oggetti, collocati davanti o sopra le tele,
                                                                                                                        sembrano proteggerle ma, al contempo, render-
                                                                                                                        le parzialmente invisibili, una metafora del tratta-
                                                                                                                                                                                          stesso titolo creata da Bruce Nauman nel 1967.
                                                                                                                                                                                          McCarthy riprende i buchi della scultura del bu-
                                                                                                                                                                                          sto di Moore i cui personaggi sono noti nel mondo
                                                              MATERIALI VARI                                            mento riservato alle minoranze, agli emarginati.                  intero. «Mi approprio del lavoro che ho realizzato
T.R., 1968                                                    259,1 × 182,9 × 61 CM                                                                                                       negli anni Cinquanta-Sessanta, quando ero un gio-
PELLE SU LEGNO,                                                                                                                                                                           vane adulto. Riciclo. Un ciclo che attraversa il tem-
CON PORCELLANA E MINUTERIA                                    COURTESY OF THE GEORGE ECONOMOU                                                                                             po», afferma. Questo tour de force artistico gli per-
43,2 × 22,9 × 19 CM                                           COLLECTION
                                                                                                                        THOMAS                                                            mette di trasformare con umorismo il museo in un
                                                                                                                                                                                          piedistallo che accoglie una versione resa più at-
COLLAGE PASTEL #9, 1976
COLLAGE E PASTELLO SU CARTA
66 × 49,5 CM
                                                              ►          Le performance e le sculture di David
                                                              Hammons, decontestualizzando gli oggetti e il lo-
                                                              ro status, come nel caso di questo armadio, si in-
                                                                                                                        HOUSEAGO
                                                                                                                        1972, Leeds (Royaume-Uni)
                                                                                                                                                                                          tuale della sua prima opera. Anche l’omonimo la-
                                                                                                                                                                                          voro di Nauman del 1967, al quale McCarthy ruba
                                                                                                                                                                                          ironicamente il titolo – benché formalmente lon-
                                                              terrogano sulla sua stessa identità afroamericana                                                                           tano dal suo – mette il dubbio la nozione di dialo-
COURTESY OF MARC SELWYN FINE ART,                             e sulle sue possibilità, su cultura urbana e lotta per    BEAUTIFUL BOY, 2019                                               go artistico. Si tratta di un calco in gesso delle sue
LOS ANGELES                                                   i diritti civili e contro il razzismo. Questa presa di    TUF-CAL, CANAPA, ARMATURA IN FERRO                                braccia legate dietro la schiena, prigioniere dell’in-
                                                              posizione politica lo porta, in fin dei conti, a privi-   302,3 × 119,4 × 106,7 CM                                          fluenza di artisti affermati come il britannico Henry
►         Le composizioni di Nancy Grossman, elabo-           legiare marginalità e discrezione rispetto al mon-                                                                          Moore. Questa versione in acciaio inossidabile ver-
rate partendo da artefatti buttati via, come il cuoio         do dell’arte. Per condurre la sua lotta preferisce        COURTESY OF THE ARTIST                                            niciato di Paul McCarthy permette in effetti di crea-
di un giubbotto da motociclista, di un paio di stivali        scendere in strada, nello spazio pubblico urbano,         AND GAGOSIAN GALLERY                                              re un incontro stupefacente con lo spettatore che,
o il legno di un palo telefonico, riecheggiano quelle         in maniera effimera ma intensa, come nel caso di                                                                            se si avvicina, vede sé stesso deformato dall’espe-
degli espressionisti astratti che dominavano la sce-          Bliz-aard Ball Sale nel 1983, quando organizza una                                                                          rienza artistica.
na newyorchese negli anni Sessanta. Quando utiliz-            vendita di palle di neve. Per i suoi assemblaggi rac-
za quei materiali, quei coloranti e la moda nelle sue         coglie materiali abbandonati, spesso trovati per          [SI VEDA ANCHE SALA 11]
creazioni, l’artista è influenzata da un’infanzia tra-        strada e legati alla cultura afroamericana – fram-
scorsa a lavorare con i genitori nell’industria tessi-
le. Deciderà poi di partire per l’Europa, ma tornerà
due anni più tardi per stabilirsi in un grande studio
                                                              menti di metallo e legno, capelli, sigarette, cane-
                                                              stri da basket, pietre e tessuti – e li eleva al rango
                                                              di oggetti d’arte. Le opere di Hammond fanno inol-
                                                                                                                        PAUL MCCARTHY HENRY MOORE
                                                                                                                        1945, Salt Lake City, UT (Stati Uniti)                            1898, Castleford (Regno Unito) –
a Chinatown. Le dimensioni dell’atelier le permet-            tre riferimento alla cultura della musica jazz e alla                                                                       1986, Much Hadham (Regno Unito)
tono di realizzare opere di dimensioni importanti             sua storia.                                               HENRY MOORE BOUND
e di riflettere sull’utilizzo di nuovi elementi.                                                                        TO FAIL MAQUETTE (STAINLESS STEEL), 2007                          STUDY FOR “GREY TUBE SHELTER”, 1940
                                                              Nell’installazione Untitled, David Hammons con-           ACCIAIO INOSSIDABILE LUCIDATO                                     ACQUARELLO, GOUACHE,
Nel 1969 Nancy Grossman espone per la prima vol-              fronta il carattere elitario ed esclusivo del mondo       154,9 × 101 × 74,9 CM                                             INCHIOSTRO E GESSO SU CARTA
ta le sue teste a grandezza naturale, opere che di-           dell’arte con quello di una società ai margini, com-                                                                        27,9 × 33,1 CM
venteranno una serie proseguita fino a metà degli             posta da minoranze che cercano di sopravvivere            PINAULT COLLECTION
anni Novanta. Influenzata dalle ricerche di Richard           grazie a materiali di seconda mano. Quest’opera fa                                                                          SHELTER DRAWING, 1940
Lindner – suo professore e mentore – sulle donne              parte di una serie in cui, seguendo lo stesso prin-       ►        L’artista americano Paul McCarthy sviluppa               ACQUARELLO, GOUACHE,
in tenute da bondage, ma anche dai movimenti di               cipio, l’artista nasconde e copre tele da lui stesso      da oltre cinquant’anni un’arte al servizio di un’aspra            INCHIOSTRO E GESSO SU CARTA
liberazione della fine degli anni Sessanta e dalla            realizzate che rammentano quelle di De Kooning o          critica del sistema dominante di valori, avvalendosi              28,9 × 27,3 CM
violenza della guerra in Vietnam, scolpisce quelle            di Gerhard Richter. Utilizzando teloni industriali o      di performance, fotografia, video, installazioni, scul-
teste coperte di cuoio, dotate di protesi dentali, di         sacchi della spazzatura di plastica nera, li drappeg-     tura, disegno e pittura. McCarthy pone domande sui                THE MOORE DANOWSKI TRUST
cerniere lampo, di cinghie o di corna. Mute, legate,          gia a strati successivi sui quadri lasciando che la       valori della società dei consumi e, più in generale, su
con gli occhi bendati da cinghie, queste teste so-            pittura sia visibile solo ai bordi, oppure attraverso     tabù e gerarchie nel mondo occidentale, e li rimette              ►         Famoso per le sue sculture moderniste, so-
no come testimoni delle violenze e degli sconvol-             strappi praticati nel tessuto opaco. Con questi ge-       in discussione. Appropriandosi di icone della cultura             spese tra astrazione e figure umane biomorfe, l’ar-
gimenti sociali contemporanei all’artista e, a di-            sti Hammons rivolge uno sguardo critico al mondo          popolare e dell’infanzia – come Babbo Natale, i Sette             tista britannico Henry Moore è anche autore di nu-
spetto dell’apparente aggressività, sembrano an-              dell’arte, affascinato dalle tele degli espressioni-      nani, Biancaneve o, più di recente, Donald Trump – l’ar-          merosi disegni a matita, inchiostro, guazzo, acque-
zi prese in trappola.                                         sti astratti, e li mette in contrapposizione con quei     tista presenta i suoi personaggi con messe in scena               rello, tecniche più adatte della scultura per creare
                                                              materiali volgarmente utilitari che si trovano per la     brutali ed esplicite volte a destabilizzare lo spettatore.        in tempo di guerra.
                                                         12                                                                                                                          13
LE OPERE PRESENTATE NELLA SALA 2
                                                                                                                       POTREBBERO URTARE LA SENSIBILITÀ
                                                                                                                       DEL PUBBLICO.

La prima notorietà arriva grazie alla serie degli
Shelter Drawings (i disegni del rifugio), commis-
                                                              Con Two Boys, un rilievo monocromo bianco in fi-
                                                              bra di vetro, Charles Ray si interessa alla distor-      SALA 2 –                                CIVILTÀ
sionati dal War Artists Advisory Committee du-
rante la Seconda guerra mondiale ed esposti alla
                                                              sione dei lineamenti dei due fratelli, provocata qui
                                                              dallo spostamento dello spettatore lungo l’opera.        SESSO                                   DELLA VALLE
National Gallery di Londra dal 1942. Molto più in-
timi della sua arte «pubblica», questi schizzi rea-
                                                              A poco a poco i volti si appianano, si deformano e
                                                              diventano astratti, una metafora dell’infanzia pri-                                              DELL’INDO,
lizzati nei rifugi e rielaborati in atelier rappresen-
tano con forza le centinaia di migliaia di londine-
                                                              mitiva ed esitante. Questa scultura in bassorilievo
                                                              schiacciato sembra prendere spunto dalla tecnica         Il sesso è sempre                       BELUCISTAN,
si minacciate dai bombardamenti tedeschi e rifu-
giate nelle stazioni della metropolitana. Nei suoi
                                                              e dall’estetica del classicismo. La fibra di vetro so-
                                                              stituisce qui il marmo e i materiali nobili, mentre la   il nostro motore?                       MEHRGARTH
                                                                                                                       Questa sala rimette
scritti Moore ricorda le lunghe code al tramonto              rappresentazione dei due modelli somiglia ai ritrat-
davanti a queste stazioni: «Mi affascinava la visio-          ti veristi d’epoca romana. L’artista gioca con i codi-                                           STATUETTA FEMMINILE STANTE

                                                                                                                       in discussione la
ne di quelle persone che si accampavano parecchi              ci della rappresentazione, con il mezzo, le tecniche                                             STILE VII, 2700-2500 A.C. CIRCA
metri sottoterra. Non avevo mai visto tante file di           e le dimensioni per realizzare un’opera senza tem-                                               TERRACOTTA

                                                                                                                       nostra società, ancora
figure distese e si ritrovavano persino i buchi del-          po, che non si sa se definire contemporanea o an-                                                15 × 6 × 7 CM
le mie sculture. […] Somigliano al cuore di una tra-          tica. Emana una «strana familiarità» che s’impone

                                                                                                                       profondamente
gedia greca, che rievoca una violenza della quale             al visitatore con il suo immediato magnetismo. Gli                                               COLLEZIONE LIGABUE, VENEZIA
non siamo stati testimoni diretti». I colori cupi del-        sguardi vuoti dei bambini, privi di pupille, contra-

                                                                                                                       patriarcale.
la terra contrastano con la freddezza dei corpi pri-          stano con i sorrisi e ci impediscono di cogliere la                                              ►        Questa figura femminile in terracotta – rap-
vati di umanità, «sepolti» vivi. La stazione, da luo-         vera espressione di questi due fratelli.                                                         presentata con la testa calva, il naso sottile, le spal-
go di passaggio, diventa un vicolo cieco, una tom-                                                                                                             le larghe, le braccia conserte, i fianchi ampi e gam-
ba che accoglie queste figure umane dall’espres-                                                                                                               be dritte e cilindriche – è uno dei rari esempi del
sione assente, che somigliano a prigionieri, a ca-                                                                                                             genere sopravvissuti intatti sino a oggi.
daveri, a fantasmi. Questi disegni, che anticipano
gli orrori dei campi di concentramento, sprigiona-
no una notevole intensità emotiva.

                                                                                                                                                               CULTURA
CHARLES RAY                                                                                                                                                    LOCALE,
1953, Chicago, IL (Stati Uniti)                                                                                                                                ISOLE FIJI
TWO BOYS, 2010                                                                                                                                                 BASTONE DI COMANDO:
FIBRA DI VETRO                                                                                                                                                 BULLI BULLI
279 × 452 × 27 CM                                                                                                                                              XIX SECOLO
                                                                                                                                                               LEGNO INCISO
PINAULT COLLECTION                                                                                                                                             100,3 CM

►        Charles Ray è noto per le sue sculture e le                                                                                                           COLLEZIONE LIGABUE, VENEZIA
sue installazioni enigmatiche, attraverso le quali
si interroga sullo spazio, la realtà che ci circonda                                                                                                           ►        Bastone di comando finemente decorato
e il modo in cui la percepiamo. La scultura – una                                                                                                              proveniente dalle Isole Fiji. Realizzato in legno e
disciplina che crea un rapporto privilegiato con lo                                                                                                            intarsiato con denti di capodoglio.
spazio – si è imposta come il suo mezzo ideale per
destabilizzare lo spettatore e fargli perdere i pro-
pri punti di riferimento.

                                                         14                                                                                               15
CULTURA                                                         VALIE EXPORT                                                quelle dell’artista concettuale Lee Lozano (1930-1999)
                                                                                                                            e dell’umorista americano Andy Kaufman (1949-1984),
                                                                                                                                                                                            IAN AND ME V, 1983
                                                                                                                                                                                            MATITA SU CARTA

LOCALE, ISOLE                                                   1940, Linz (Austria)                                        che hanno un modo di lavorare libero, alla ricerca
                                                                                                                            dell’estremo, dell’azione. Lei ammira le tecniche di re-
                                                                                                                                                                                            57,2 × 76,2 CM

MARCHESI                                                        AKTIONHOSE: GENITALPANIK, 1969/1994
                                                                MANIFESTO IN BIANCO E NERO
                                                                79 × 56 CM
                                                                                                                            citazione di Kaufman, che lasciano lo spettatore im-
                                                                                                                            potente, così come è affascinata dall’opera radicale di
                                                                                                                            Lozano dal titolo Decide to Boycott Women. La pratica
                                                                                                                                                                                            IAN AND ME VI, 1983
                                                                                                                                                                                            MATITA SU CARTA
                                                                                                                                                                                            57,2 × 76,2 CM
BASTONE DI COMANDO: U’U                                                                                                     impegnata di Kasia Fudakowski consiste nel dar forma
XVIII-XIX SECOLO                                                COURTESY OF GALERIE THADDAEUS ROPAC,                        alle assurdità della vita sociale, delle logiche social-        IAN AND ME VII, 1983
LEGNO INCISO                                                    LONDON / PARIS / SALZBURG                                   mente accettate, mettendole in evidenza per meglio              MATITA SU CARTA
140 CM                                                                                                                      decostruirle grazie a un umorismo fuori dagli sche-             57,2 × 76,2 CM
                                                                [SI VEDA ANCHE SALA 1]                                      mi. In tal modo utilizza i meccanismi e i tempi comici
COLLEZIONE LIGABUE, VENEZIA                                                                                                 come strumenti che le permettono di eludere le at-              © DAVID HOCKNEY
                                                                ►         Con Genitalpanik fa irruzione in un cinema        tese dello spettatore. Le sue sculture, le performan-           COLLECTION THE DAVID HOCKNEY FOUNDATION
►         Il grosso e pesante bastone di comando ap-            pornografico di Monaco armata di mitraglietta e tut-        ce, le installazioni e i video prendono così la forma di
parteneva di sicuro a uno dei più importanti guer-              ta vestita di cuoio, con i pantaloni aperti all’altez-      scherzi, spesso ricchi di giochi di parole. «L’umorismo         ►         David Hockney, personaggio fondamentale
rieri della società delle Marchesi e ne rappresen-              za del pube, dichiarando agli uomini in sala: “Avete        è nello stesso tempo uno strumento di comunicazio-              del movimento pop art degli anni Sessanta e dell’i-
tava l’emblema più prezioso. Questi bastoni, squi-              a disposizione un sesso vero!” Rovesciando i ruo-           ne e di misura», spiega l’artista, che colloca al centro        perrealismo, è uno dei pittori britannici più influenti
sitamente decorati, sono scolpiti in un legno che i             li e prendendo il controllo sul pubblico maschile,          del proprio percorso la reazione degli spettatori.              del Ventesimo secolo. Noto per i suoi quadri dai co-
locali chiamano «Toa» e «guerriero». La grande te-              denuncia l’immagine della donna in quel genere di                                                                           lori aciduli e attraenti, David Hockney dipinge ritrat-
sta è formata da una serie di teste più piccole e di            produzione cinematografica, dove è diventata un             Per la mostra Untitled, 2020, l’artista ha realizzato           ti e paesaggi dove si mescolano pittura e fotografia.
visi disposti in modo da creare un volto, una sorta             semplice oggetto sessuale, e inverte in tal modo il         una scultura buffa e irriverente, legata al tema della          Nel 1966 David Hockney dà inizio a una serie di di-
di scherzo visivo nel quale occhi e naso sono for-              rapporto di dominio. Ho sentito che era necessa-            sala, che funziona come un’opera interattiva, propo-            segni per illustrare le poesie di Konstantinos Kavafis
mati da piccole teste. Il bastone di comando dà al              rio utilizzare il corpo della donna per creare l’arte.      nendo allo spettatore un’esperienza originale: è pos-           che evocano senza tabù il desiderio omosessuale. In
suo proprietario una sensazione di potenza e invul-             Sapevo che, essendo nuda, avrei incuriosito profon-         sibile toccarla e attraversarla. Kasia Fudakowski gio-          quello stesso anno si reca a Beirut, in Libano. Le sce-
nerabilità, non solo in tempo di guerra, ma anche               damente il pubblico. Ma non c’era alcun desiderio           ca all’estremo sulla qualità della fabbricazione rievo-         ne intime e di amori tra uomini, presentate in mostra,
a livello spirituale.                                           implicito, nè pornografico, nè erotico-sessuale. Ed         cando, con materiali e forme, i mobili da chiesa, ma            sono state realizzate con modelli, ma anche da foto-
                                                                è lì che nasceva la contraddizione.                         anche le porte dei negozi. Un’analogia molto diverten-          grafie e vecchi disegni. Se la narrazione non è espli-
BASTONE DI COMANDO: U’U                                                                                                     te che, con un gesto di umorismo, stabilisce una con-           cita, gli arredi da albergo schizzati dall’artista fan-
XIX SECOLO                                                                                                                  nessione tra la sfera religiosa e quella commerciale.           no pensare a incontri effimeri ed evocano una certa
LEGNO INCISO                                                                                                                                                                                nostalgia per l’erotismo. Quei disegni a matita, pre-
142,9 CM
                                                                KASIA                                                                                                                       sentati molto raramente, assumono una dimensione
                                                                                                                                                                                            soprattutto poetica e politica, in particolare in que-
COLLEZIONE LIGABUE, VENEZIA

►        Questo bastone di comando, o cerimonia-
                                                                FUDAKOWSKI
                                                                1985, Londra (Regno Unito)
                                                                                                                            DAVID HOCKNEY
                                                                                                                            1937, Bradford (United Kingdom)
                                                                                                                                                                                            sta sala; ma rammentano anche il suo impegno per
                                                                                                                                                                                            la causa omosessuale, e sono molto lontani dalla sua
                                                                                                                                                                                            ossessione pittorica per gli scenari delle piscine ca-
le, elaborato e maestoso per le finiture, proviene                                                                                                                                          liforniane. David Hockney, grande esploratore delle
dalla bottega di un artista conosciuto con il nome              TURNSTILE, 2020                                             IAN AND ME II, 1983                                             innovazioni tecniche e fine conoscitore della storia
di «Maestro della Lucertola». La testa del bastone              LEGNO DI QUERCIA LACCATO E INTAGLIATO A                     MATITA SU CARTA                                                 dell’arte, non ha mai smesso di esplorare nuovi ter-
è decorata da sedici rappresentazioni di teste e visi           MANO DA ÖMER OKUTAN, COSTRUITO DA ÖZKAN                     76,2 × 57,2 CM                                                  ritori della pittura, e in particolare quello della pro-
scolpiti. E vi sono anche due lucertole e 42 piccoli            ŞENER E MECCANISMI IN ACCIAIO DIPINTO,                                                                                      spettiva, che ha contribuito a rivoluzionare. Per lui
etua (tiki stilizzati con le braccia alzate) all’interno        REALIZZATI DA SERHAT ÖZTEMIR A ISTANBUL                     IAN AND ME III, 1983                                            «noi non contempliamo il mondo da lontano: ci sia-
della banda ornamentale che formano il tatuaggio                C. 120 X 200 X 80 CM                                        MATITA SU CARTA                                                 mo dentro, ed è così che lo percepiamo». Per questo
sotto la maschera secondaria «occhio-naso» pre-                                                                             76,2 × 57,2 CM                                                  motivo, lui non si accontenta «di osservare dal bu-
sente sui due lati.                                             COURTESY OF THE ARTIST AND CHERTLÜDDE                                                                                       co della serratura» e sceglie di immergere lo spet-
                                                                                                                            IAN AND ME IV, 1983                                             tatore nelle scene che ha creato, confrontandolo in
                                                                ►        Kasia Fudakowski propone un sottile umori-         MATITA SU CARTA                                                 questo modo con una molteplicità di punti di vista.
                                                                smo sul tema del sesso, riflettendo al contempo sulla       76,2 × 57,2 CM
                                                                propria posizione rispetto alle influenze, in particolare
                                                           16                                                                                                                          17
TETSUMI KUDO
1935, Osaka (Giappone) –
                                                                   stili di vita delle società contemporanee, isolate e
                                                                   controllate: «Non si può fare a meno della “scatola”
                                                                   per vivere. Si nasce in una scatola (matrice), si vive
                                                                                                                              numerosissimi disegni che rappresentano ferramen-
                                                                                                                              ta (viti, chiodi, bulloni) e attrezzi (martelli, chiavi in-
                                                                                                                              glesi), non privi di un certo erotismo e di un carattere
                                                                                                                                                                                                 JOKER, 1985
                                                                                                                                                                                                 ACQUARELLO
                                                                                                                                                                                                 100 × 70 CM
1990, Tokyo (Giappone)                                             in una scatola (appartamento) e si finisce dopo la         fallico a simboleggiare il predominante potere virile.
                                                                   morte in una scatola (bara)», scrive Kudo nel 1976.        La serie di disegni presentata in mostra emana una                 O.T. (PENISVARIATION, ROT-ORANGE), 1985
UNTITLED, C. 1970                                                  Con Untitled (La bouche dans la cage) l’artista chiude     certa violenza, nel tratto vigoroso così come nella                ACQUARELLO
MATERIA PLASTICA COMPOSITA,                                        in una gabbia per uccelli lo stampo della propria boc-     scelta dei motivi rappresentati: denti e acciaio, un               100 × 70 CM
RESINA, PELI, PLASTILINA                                           ca che tiene tra le labbra una sigaretta consumata. Un     dito medio che si trasforma in un pene minaccioso, o
7 × 25 × 2 CM                                                      ramo di mughetto esce da questo spazio chiuso, cre-        ancora un sedere che sputa aguzzi elementi metallici.              PINAULT COLLECTION
                                                                   ando l’apparenza ingannevole – il fiore è di plastica –    Questi disegni si trasformano progressivamente verso
VOTRE PORTRAIT, 1970-75                                            di una presenza naturale. Tetsumi Kudo crea universi       il 1964-65 per diventare primi piani molto ravvicinati di          ►        Otto Mühl è una figura centrale del Wiener
PLASTICA E LEGNO DIPINTI, SCHIUMA VEGETALE                         artificiali che mettono in discussione le metamorfo-       utensili trovati durante spedizioni lungo Canal Street,            Aktionsgruppe, l’azionismo viennese. A diciotto an-
E RESINA DIPINTE, OGGETTI DI PLASTICA, FILI                        si e gli sconvolgimenti della società contemporanea.       nella zona sud di Manhattan. All’epoca quel quartie-               ni entra nell’esercito tedesco e partecipa all’offen-
METALLICI, TRANSISTOR E RESISTENZA ELETTRICA                                                                                  re era il paradiso degli ambulanti e del commercio                 siva delle Ardenne nel 1944. Segnato per tutta la vi-
30 × 42 × 21 CM                                                    Con Votre Portrait il visitatore si trova di fronte a un   di pezzi provenienti dallo smantellamento delle navi               ta da quell’esperienza di guerra e di morte, pubbli-
                                                                   essere umano dallo sguardo disincarnato che lo fis-        della Marina militare in servizio nella Seconda guer-              cherà le sue riflessioni nell’autobiografia Weg aus
UNTITLED (LA BOUCHE DANS LA CAGE), 1975                            sa e le cui mani, come corrose dall’acido, ci riman-       ra mondiale, poi nella guerra di Corea. Nell’opera di              dem Sumpf («Uscire dal pantano»). All’inizio de-
MATERIALI VARI E GABBIA                                            dano a un momento post-apocalittico dell’umani-            Lozano sono presenti anche alcuni motivi della civiltà             gli anni Sessanta fonda l’azionismo viennese con
18 × 11,5 × 9 CM                                                   tà. Questa creatura sembra prigioniera del proprio         giudaico-cristiana, come la croce o la stella di David,            gli artisti Hermann Nitsch, Günter Brus e Rudolf
                                                                   destino, a immagine dell’ecosistema prigioniero            in particolare in questo disegno del 1963, dove il sim-            Schwarzkogler, una corrente artistica estrema che
PARADISE, 1979                                                     dell’acquario sul quale si appoggia.                       bolo giudaico è prigioniero di una bocca inquietante,              cerca di protestare in maniera creativa e liberato-
METALLO E LEGNO DIPINTI, FIBRE VEGETALI                                                                                       circondata da elementi estranei come un seno, e da                 ria contro il conformismo, le leggi e le regole so-
E RESINA DIPINTA, PLASTICA E MEDICINALI                                                                                       quello che si indovina essere un aereo. L’artista, forte-          ciali, per ritrovare l’autenticità dell’esperienza.
38 × 31 × 21 CM                                                                                                               mente segnata dalla predominanza maschile in cam-

PINAULT COLLECTION                                                 LEE LOZANO
                                                                   1930, Newark, NJ (Stati Uniti) –
                                                                                                                              po artistico, non ha mai smesso di sovvertire i princi-
                                                                                                                              pi del patriarcato presentando scene violente, tra il
                                                                                                                              cannibalismo e la penetrazione. Con una gestualità
                                                                                                                                                                                                 Questi due acquerelli di Otto Mühl, intitolati Joker
                                                                                                                                                                                                 e o.T. (Penisvariation, rot-orange), realizzati nel
                                                                                                                                                                                                 1985, rappresentano sessi maschili e femminili che
►        Profondamente segnato dal trauma della                    1999, Dallas, TX (Stati Uniti)                             aggressiva e colori vistosi, Lee Lozano mette in sce-              si confondono, si demoltiplicano, si trasformano e
bomba atomica, Tetsumi Kudo non ha smesso di                                                                                  na «ibridazioni tra parti del corpo e utensili nei mo-             si attivano lasciando sfuggire dei fluidi. Burleschi e
mettere in discussione il progresso, il consumo, la                NO TITLE, 1962                                             vimenti di reciproca penetrazione».                                osceni al contempo, questi organi agitati sono re-
dignità umana e la violenza, senza dubbio eredità                  PASTELLO CONTÉ E MATITA SU CARTA                                                                                              si in colori vivaci – rossi, arancioni o blu – mutan-
della guerra e degli attacchi nucleari americani a                 29,9 X 45,5 CM                                                                                                                ti, così come la figura umana che emerge in Joker
Hiroshima e Nagasaki.                                                                                                                                                                            e incarna la liberazione catartica del corpo, fulcro

Alle pareti e al soffitto dello spazio sono sospesi
falli artificiali, oppure piccole ampolle che fanno le
                                                                   NO TITLE, C. 1963
                                                                   MATITA E GRAFITE SU CARTA
                                                                   23 x 24 CM
                                                                                                                              OTTO MÜHL
                                                                                                                              1925, Grodnau (Austria) –
                                                                                                                                                                                                 del percorso dell’artista e, più in generale, dell’a-
                                                                                                                                                                                                 zionismo viennese che cerca attraverso il corpo la
                                                                                                                                                                                                 sovversione dell’arte.
veci del liquido seminale. Questa onnipresenza del                                                                            2013, Moncarapacho (Portogallo)
sesso maschile, come nelle opere presentate qui,                   NO TITLE, C. 1963                                                                                                             Realizzati nel novembre 1964 a Vienna, Penisaktion
è per Tetsumi Kudo l’avvento di un universo post-                  MATITA E GRAFITE SU CARTA                                  COSINUS ALPHA, 1964                                                e Cosinus Alpha mettono in scena rispettivamente
sessuale. Scienziato e artista al contempo, utiliz-                44 x 57 CM                                                 FOTOGRAFIA IN BIANCO E NERO                                        il sesso dell’artista e sua moglie in un ruolo lesbico.
za materie plastiche composite, resina, peli, pasta                                                                           29,5 × 23,5 CM                                                     Tra action painting e body art, queste esperienze
per modellare, fibre, schiume vegetali e ogni gene-                PINAULT COLLECTION                                                                                                            rituali esaltano un ordine di distruzione, una rivol-
re di fili elettrici. L’artista colloca all’interno di gab-                                                                   COSINUS ALPHA, 1964                                                ta assoluta. Con l’ausilio di alimenti, fango, liquidi
bie metalliche o di acquari dei frammenti di corpo                 ►        Figura centrale della scena artistica new-        FOTOGRAFIA IN BIANCO E NERO                                        come vomito, urina o sangue versati su corpi ridotti
in plastica, sessi, maschere, bocche, mani o seni                  yorchese tra il 1960 e il 1972, nel corso di tutta la      24 × 18 CM                                                         alla loro bestialità, Otto Mühl mette in scena azioni
mescolati a strumenti da laboratorio, e comunica                   sua carriera Lee Lozano ha avuto un motto: «Cercate                                                                           del corpo sempre più provocatorie, prendendo di-
una visione post-apocalittica della civiltà umana,                 l’estremo, è lì che troverete l’azione».                   PENISAKTION, 1964                                                  rettamente di mira la società benpensante e pudi-
malata e mutante, che in seguito definisce «nuova                  Artista sovversiva, a metà strada tra minimali-            FOTOGRAFIA IN BIANCO E NERO                                        ca del dopoguerra. All’artista non interessa tanto
ecologia». Le sue opere riflettono con sarcasmo gli                smo e arte concettuale, Lee Lozano ha realizzato           23,5 × 17,5 CM                                                     la distruzione in sé, ma il fatto di distruggere l’arte
                                                              18                                                                                                                            19
come istituzione, come comfort zone. Distruggendo
tutto quello che l’accademia rappresenta e ritiene            ALINA                                                     SALA 3 –                    ENRICO DAVID
sacro, Otto Mühl – attraverso l’azionismo viennese
– sostituisce al quadro l’uso del corpo, che diven-           SZAPOCZNIKOW                                              GLI INIZI DELLA             1966, Ancona (Italia)

ta un catalizzatore, uno strumento di liberazione.            1926, Kalisz (Polonia) –
                                                              1973, Parigi (Francia)                                    PITTURA                     SENZA TITOLO, 2012
                                                                                                                                                    ACRILICO SU TELA
                                                                                                                                                    293 × 209 CM
                                                              SEIN ILLUMINÉ, 1967

SER SERPAS                                                    RESINA, LAMPADINA,
                                                              FILO ELETTRICO E METALLO                                  Che cosa
                                                                                                                                                    PINAULT COLLECTION

                                                                                                                                                    ROOM FOR SMALL HEAD (NADIA), 2013
                                                                                                                        rappresentare e come
1995, Los Angeles, CA (Stati Uniti)                           46 × 28 × 17 CM
                                                                                                                                                    21 × 147 × 28 CM
UNTITLED, 2018                                                SCULPTURE-LAMPE IX, 1970
                                                                                                                        liberare lo spirito?
                                                                                                                                                    BRONZO
OLIO SU LEGNO                                                 RESINA DI POLISTIRENE COLORATA,
61 × 61 CM                                                    FILO ELETTRICO E METALLO                                                              COURTESY OF THE ARTIST
                                                              127 × 42 × 33 CM                                                                      AND MICHAEL WERNER GALLERY,
COLLEZIONE PRIVATA                                                                                                                                  NEW YORK AND LONDON
                                                              FIANCÉE FOLLE BLANCHE, 1971
UNTITLED (FROM THE TBILISI SERIES), 2019                      RESINA DI POLISTIRENE, TESSUTO,                                                       ►        L’opera di Enrico David è attraversata da ri-
OLIO SU TELA                                                  BASE IN PLEXIGLASS                                                                    ferimenti a filosofia, antropologia, psicologia e ses-
36,5 × 46,5 CM                                                46 × 30 × 30 CM                                                                       sualità. Con un’estetica vicina a quella del surrea-
                                                                                                                                                    lismo contemporaneo, rappresenta corpi in meta-
COURTESY OF THE ARTIST AND THE COLLECTION                     PINAULT COLLECTION                                                                    morfosi e la loro dissoluzione, a immagine di un’arte
OF OLIVIER REYNAUD-CLÉMENT, ORC INC.                                                                                                                moderna che tende all’astratto, che il mezzo scel-
                                                              ►       Nata in Polonia nel 1926, Alina Szapocznikow                                  to sia un quadro o la scultura.
►         Ser Serpas lavora a partire da oggetti tro-         conosce, durante la Seconda guerra mondiale, l’or-
vati, «disgustosi, effimeri, maltrattati» carichi di          rore dei campi di concentramento, poi i ghetti di                                     Enrico David torna sempre al corpo come punto di
un’energia e una storia loro proprie. Attraverso as-          Pabianice et Łódź. Dopo Rodin, e alla vigilia della                                   partenza. Nella figura umana vede una metafora del-
semblaggi all’apparenza caotici interroga il quoti-           body art, incarna una svolta essenziale della rap-                                    la trasformazione, che considera implicita nell’at-
diano, lo reinterpreta e lo riconfigura, cercando di          presentazione del corpo a fianco di artiste come                                      to creativo, sia nelle forme, sia nell’opportunità di
riflettere attraverso le opere una certa armonia, fra         Louise Bourgeois, Eva Hesse o ORLAN.                                                  creare possibili significati. Mantenendo la coerenza
desideri e timori. Il suo processo creativo presenta                                                                                                del linguaggio visivo, attinge a una grande varietà
similitudini con gli interventi musicali nello spazio:        A furia di smembramenti e disarticolazioni, le scul-                                  di tecniche, utilizza il bronzo, ma anche la jesmoni-
«Considero ogni sessione di lavoro come fosse un              ture di Alina Szapocznikow in resina colorata – di                                    te, un materiale dimenticato fatto di gesso e resina
videoclip. Per me l’installazione è più importante            seni, bocche, mani deformate – rendono visibile                                       acrilica. I suoi soggetti antropomorfi, che oscilla-
di ogni singolo pezzo preso a sé».                            la fragilità del corpo, la sua profondità, la sua me-                                 no fra delicatezza e brutalità, non sono completa-
                                                              moria. Nel retaggio dei surrealisti, l’artista propo-                                 mente formati: si sviluppano e suggeriscono a vol-
Parallelamente a sculture e installazioni, Ser Serpas         ne un’introspezione coraggiosa, femminista e po-                                      te malinconia, incertezza o dolore.
si interessa da non molto alla pittura a olio, un pro-        etica. Organico, sessuale, vivo – anche effimero –
cesso che comporta una nuova temporalità e lun-               sono altrettanti temi che esplora, fino all’ideazio-
ghe ore di lavoro. Come i suoi disegni, le tele di Ser        ne di oggetti come la Lampe-bouche (1966-1968)
Serpas mostrano corpi nudi, particolari anatomici             o il Sein illuminé. Manifestando un’ossessione per
(mani, genitali, seni), personaggi in pose lascive il         la distruzione fisica, il suo lavoro colpisce per l’in-
cui erotismo è in fieri. Artista trans, le sue opere          tensità. È difficile non ritrovare nelle sue sculture
testimoniano l’interesse per le questioni legate a            e nei suoi disegni – dove i corpi (il suo corpo) ven-
identità, sessualità e alla loro rappresentazione nel-        gono dilaniati – un segno profondo della sua storia.
la nostra epoca, in particolare attraverso Internet.

                                                         20                                                                                    21
HÉLÈNE DELPRAT ALICE KETTLE                                                                                              ELLEN                                                          realizzato Paradise Shift, un’opera carica nella qua-
                                                                                                                                                                                        le colori, sovrapposizioni e forme ci conducono più
1957, Amiens (Francia)

PLUIE BATTANTE, FLEURS ROSES ET UN
                                                               1961, Winchester (Regno Unito)

                                                               LOUKANIKOS THE DOG AND THE CAT’S
                                                                                                                         GALLAGHER
                                                                                                                         1965, Providence, RI (Stati Uniti)
                                                                                                                                                                                        verso l’astrazione, un universo onirico.

PAPILLON EN TUBE QUI PASSE PAR LÀ, 2016                        CRADLE, 2015
PIGMENTO E ACRILICO
SU TELA MONTATA SU TELAIO
211 × 245 CM
                                                               FILO SU TELA DIPINTA E STAMPATA
                                                               CON INSERTI IN VETRO E RAME, CORDA
                                                               217 × 520 CM
                                                                                                                         PARADISE SHIFT, 2020
                                                                                                                         MATERIALI MISTI SU TELA
                                                                                                                         202 × 188 CM
                                                                                                                                                                                        MARKUS LÜPERTZ
                                                                                                                                                                                        1941, Reichenberg (Repubblica Ceca)

PINAULT COLLECTION                                             COURTESY OF ALICE KETTLE                                  © ELLEN GALLAGHER                                              HELM I, 1970
                                                               AND CANDIDA STEVENS GALLERY                               COURTESY OF THE ARTIST                                         TEMPERA SU TELA
►         Nel 1995 Hélène Delprat decide di ritirarsi                                                                    AND HAUSER & WIRTH                                             235 × 189,5 CM (INCORNICIATO)
dal mondo dell’arte e dedicarsi alla scrittura, alla           ►        L’artista britannica Alice Kettle, nata in una
realizzazione di video o di scenografie teatrali, ar-          famiglia di sarti, è nota per le sue opere figurative     ►       Nata da madre americana di origine ir-                 PINAULT COLLECTION
ricchendo il tal modo il suo universo fantastico e             di grande formato realizzate in tessuto, che abbi-        landese e padre afroamericano, Ellen Gallagher si
sconcertante. Nel suo atelier realizza disegni «ra-            nano a un meticoloso lavoro di ago grandi tocchi          confronta ben presto con il razzismo latente e l’i-            ►         La prolifica produzione di Markus Lüpertz
diofonici» ascoltando la radio e, dal 2004, tiene un           colorati.                                                 dea di appartenenza, che la spingeranno a inter-               attinge a una moltitudine di riferimenti alla storia,
blog, Days. Organizza anche un «museo dei titoli»,                                                                       rogarsi nelle sue opere sulla storia post-coloniale            ai miti e ai grandi personaggi della storia dell’arte.
di cui è conservatrice capo e dove elenca i titoli di          Loukanikos the Dog and the Cat’s Cradle, un’ope-          e sui problemi di identità razziale, classe sociale            Si colloca tra figurazione e astrazione, semplifica la
quadri della storia dell’arte molto sofisticati, a im-         ra cucita, rappresenta Loukanikos, un riferimen-          e genere.                                                      forma e ingrandisce i particolari dei motivi che rap-
magine dei suoi, come Pluie battante, fleurs roses             to esplicito a questo cane, diventato celebre per                                                                        presenta – provenienti da registri e periodi diversi
et un papillon en tube qui passe par là.                       essersi «opposto» alle forze dell’ordine tra il 2008      Frugando nella storia e nei miti dei neri americani,           – su tele di formato molto grande.
                                                               e il 2012 in occasione delle manifestazioni contro        attira la nostra attenzione sulle rappresentazioni
Si tratta di un’artista singolare che, nelle sue mostre        l’austerità in Grecia, e la cui morte, avvenuta nel       caricaturali, le discriminazioni del passato e quel-           All’inizio degli anni Settanta Markus Lüpertz realiz-
svela un «guazzabuglio», come lei stessa definisce             2014, aveva suscitato viva emozione. Alice Kettle         le che vengono imposte ancora oggi alle comunità               za una serie di quadri dominati da motivi tratti dalla
la propria opera, che attinge a riferimenti a cine-            dipinge avvenimenti contemporanei nella manie-            nere. Negli anni Duemila comincia a lavorare par-              storia tedesca, in particolare uniformi, insegne mili-
ma, letteratura, storia dell’arte e alla cultura popo-         ra di un racconto, attingendo per i riferimenti alla      tendo da pubblicità di prodotti di bellezza, tratte            tari ed elmetti dell’esercito nazista, come in questo
lare. Volendo destabilizzare lo spettatore, l’artista          storia dei tessuti figurativi e dell’arazzeria monu-      da riviste destinate al mercato afroamericano, pub-            Helm I del 1970. La collocazione centrale della forma,
apre una riflessione sul pessimo gusto ricordando              mentale narrativa.                                        blicate tra gli anni Trenta e gli anni Settanta (Ebony,        che rende il motivo assurdo, alimenta una tensione
le parole di Shakespeare nel Macbeth – «Brutto è                                                                         Sepia, Tan, Black Obsession…). Sono dedicate, tra              tra contenuto e contenitore e invita lo spettatore a
il bello e bello il brutto» – dichiarando così la sua          Per Alice Kettle utilizzare l’ago è «liberatorio» per-    le altre cose, alla depigmentazione della pelle e al-          posare uno sguardo nuovo sulla storia. Lüpertz la-
ammirazione per il période vache di Magritte. Con i            ché non è un lavoro «obbligato dalla forma, dal for-      lo stiramento dei capelli, e l’artista le sfrutterà co-        vora con grande libertà stilistica su temi declina-
suoi quadri carichi di lustrini dove sfilano creature          mato o della superficie e si può giocare con la lu-       me materia prima tagliando e riutilizzando testi e             ti in serie. Di fronte al fatto che la rappresentazio-
magiche prossime alla metamorfosi, buffe e terrifi-            centezza e le diverse qualità dei filati: è un dialo-     immagini per denunciare le aggressioni della pub-              ne di quegli accessori militari non fosse privata di
canti al contempo, l’opera di Hélène Delprat oscil-            go permanente tra filo e tessuto». L’artista speri-       blicità. Il tema della trasformazione, della meta-             senso e, al contrario, potesse turbare, egli spiega
la tra vita e teatro in una sorta di illusione comica.         menta in continuazione tecniche diverse, con fila-        morfosi, è onnipresente nella sua opera. Gallagher             la propria scelta narrando l’aneddoto di un episodio
«A parte l’atelier dove lavoro, uno dei posti dove             ti di diverse qualità, spessore, tipo e mescolanze        utilizza prodotti molto fluidi come l’inchiostro, l’ac-        avvenuto in Italia. Mentre guardava un film di guer-
mi sento meglio è il palcoscenico di un teatro, op-            che le permettono di affinare forma, dimensioni e         querello o la tecnica della tempera per creare per-            ra al cinema, gli elmetti d’acciaio sullo schermo gli
pure un palco o, ancora, il set di un film», confida           superficie. Le opere di Alice Kettle prevedono qua-       sonaggi eterei che non si capisce più se siano real-           sono apparsi come un «fenomeno visivo». Per sot-
l’artista. La messa in scena è il fulcro del suo lavo-         si sempre una dimensione narrativa legata ai suoi         mente umani o frutto di una metamorfosi. Figure                tolineare il proprio ruolo di pittore astratto, all’ini-
ro che si interroga tanto su identità, segreti e una           molteplici progetti.                                      ibride, create dalla contaminazione dell’inchiostro            zio degli anni Settanta l’artista ha ripetuto un cer-
camera tutta per sé, quanto sul processo creativo                                                                        sulla carta, queste visioni dell’artista sono il sim-          to numero di sue opere, tra cui Helmets (per quat-
e lo status dell’artista in generale.                                                                                    bolo delle mitologie africane. Coltivando l’ambigui-           tro volte), allo scopo di indebolire l’importanza del
                                                                                                                         tà, le opere di Ellen Gallagher sono simili a sogni,           soggetto e interrogarsi sulla sua unicità.
                                                                                                                         nei quali personaggi derivati dalla mitologia afro-
                                                                                                                         americana sono a stretto contatto con forme or-
                                                                                                                         ganiche, acquatiche. Benché irreali, le sue visio-
                                                                                                                         ni sono ricche di ricordi dolorosi. Per la mostra ha
                                                          22                                                                                                                       23
SALA 4 –                     KARON DAVIS                                               MARLENE                                                           dalla croce e la resurrezione con un realismo cru-
                                                                                                                                                         do e morboso. In questo dittico, dipinto con una ta-

MORTE                        1977, Reno, NV (Stati Uniti)

                             THE BIRTH OF HORUS, 2018
                                                                                       DUMAS
                                                                                       1953, Città del Capo (Sudafrica)
                                                                                                                                                         volozza di toni di grigio, verde e marrone, Marlene
                                                                                                                                                         Dumas intreccia riflessioni sulla morte, la reden-
                                                                                                                                                         zione e la storia dell’arte.
                             GESSO, FOGLIA D’ORO A 24 CARATI, BULBI
                                                                                       GELIJKENIS I & II (LIKENESS I & II), 2002
Ciò che tutti
                             OCULARI DI VETRO, PITTURA ACRILICA BIANCA,
                             CANAPA, ACCIAIO                                           OLIO SU TELA

ci troviamo di fronte
                             122 × 92 × 53 CM

                             COURTESY OF THE ARTIST
                                                                                       60 × 230 CM CIASCUNA

                                                                                       LONG LIFE, 2002
                                                                                                                                                         VALIE EXPORT
                                                                                                                                                         1940, Linz (Autriche)
                             AND WILDING CRAN GALLERY                                  OLIO SU TELA
                                                                                       80 × 70 CM                                                        VERKREUZUNG, 1972
                             ►         Realizzate in gesso bianco, fil di ferro, tu-                                                                     MATITA COLORATA
                             bi di plastica e carta, le sculture di Karon Davis so-    PINAULT COLLECTION                                                SU FOTOGRAFIA IN BIANCO E NERO
                             no incomplete ma delicate. Le armature sono vo-                                                                             58,5 × 39 CM
                             lutamente visibili, e associano in tal modo la for-       ►        Nata nel 1953 a Città del Capo, in Sudafrica,
                             za interiore alla fragilità esteriore. Grazie al mez-     da oltre quarant’anni Marlene Dumas vive e lavora                 COURTESY GALERIE THADDAEUS ROPAC,
                             zo espressivo e a questi personaggi, Karon Davis          ad Amsterdam. Sotto il brutale regime dell’apar-                  LONDON / PARIS / SALZBURG
                             cerca di cogliere un tempo perduto, dimenticato,          theid decide di lasciare il paese dove è cresciuta
                             un’emozione, e di mummificarla perché continui            e studia belle arti per stabilirsi nel 1976 nei Paesi
                             a vivere. Gli Egizi erano i guardiani del loro retag-     Bassi. Personaggio importante della pittura figu-
                             gio, e Davis si inserisce in questo filone. Secondo       rativa contemporanea, esplora con grande forza                    [SI VEDA SALA 1]
                             lei il gesso ha la capacità di «ricostruire le anime      temi esistenziali e profondamente intimi come la
                             infrante» e le ricorda il procedimento degli antichi
                             imprenditori di pompe funebri che preparavano il
                                                                                       morte, la violenza, l’infanzia, la sessualità.
                                                                                                                                                         MERET
                             corpo per l’aldilà.

                             Karon Davis scolpisce ciò che conosce, ciò che sa
                                                                                       Marlene Dumas si ispira a immagini tratte dai gior-
                                                                                       nali, ai capolavori della storia dell’arte, a video o
                                                                                       Polaroid da lei realizzati di amici, amanti o famiglia-
                                                                                                                                                         OPPENHEIM
                                                                                                                                                         1913, Berlino (Germania) – 1985, Basilea (Svizzera)
                             e, se si tratta di dolore, usa la propria arte come       ri, in particolare della figlia Helena. Questo approc-
                             catarsi per liberare lo spirito da quella paura, da       cio le consente di mettere in tensione i miti della               RÖNTGENAUFNAHME DES SCHÄDELS M.O./
                             quella tristezza. Avvolge tali sentimenti all’inter-      storia e l’attualità. La sua produzione si basa sul-              X-RAY OF M. O.’S SKULL, 1964
                             no delle opere, assumendo così la posizione di os-        la consapevolezza che l’infinito flusso di immagini,              STAMPA AI SALI D'ARGENTO PER CONTATTO
                             servatrice, di soggetto di quei traumi. Attraverso        che ci investe ogni giorno, interferisce sulla perce-             DALL’ORIGINALE LASTRA RADIOGRAFICA
                             il suo lavoro esplora il proprio lutto, ma anche do-      zione che abbiamo di noi stessi e sul nostro modo                 74,6 × 61 CM
                             lori più universali, interessandosi a soggetti co-        di vedere il mondo. Le sue figure – liquide e fred-
                             me le migrazioni provocate da incendi, inondazio-         de – non sono tanto personaggi, quanto emozio-                    PETER FREEMAN AND LLUÏSA SARRIES,
                             ni, catastrofi naturali che ha dovuto affrontare an-      ni, ed è proprio in queste tensioni che si inserisco-             NEW YORK
                             che in occasione del recente incendio Thomas in           no le opere presentate qui, tra dolore e bellezza,
                             California nel 2017.                                      tra eros e thanatos.                                              ►         L’artista e poetessa svizzera Meret
                                                                                                                                                         Oppenheim è una delle figure più importanti del
                                                                                       In Long Life rappresenta un uomo morto nei toni del               surrealismo e autrice di opere libere e proteifor-
                                                                                       viola e del blu, allungato in un alone di luce bianca             mi. Dal disegno alla scultura, passando per la pit-
                                                                                       e grigia. Il viso pacato comunica una sensazione di               tura e il collage, realizza lavori che sono astratti e
                                                                                       silenzio e serenità, e al contempo una certa emo-                 figurativi, crea strani oggetti, come il suo Déjeuner
                                                                                       zione. Il dittico Gelijkenis I & II (Likeness I & II), di-        en fourrure (1936), divenuto un’icona: una tazza,
                                                                                       pinto nel 2002, è ispirato al capolavoro del pittore              il piattino e il cucchiaio completamente rivestiti
                                                                                       olandese Hans Holbein il giovane (1497-1543), che                 di pelliccia.
                                                                                       raffigura il Cristo nel momento tra la deposizione
                        24                                                                                                                          25
Nel 1964 Meret Oppenheim realizza un autoritratto              che pare abbia fatto da modella, qui la divinità vie-   Dipinti su tela di formato molto grande, ma anche              o semplicemente immaginari, costituiscono gran
con la tecnica della radiografia, che rammenta la              ne presentata con le gambe aperte, che svelano la       su scatole di cereali, pacchetti di sigarette o vali-          parte della sua produzione plastica. Li dipinge e
rayografia di Man Ray. L’artista aggiunge il titolo,           sua sessualità in maniera esplicita, e la posizione     gie, i personaggi di Henry Taylor hanno un’aria fa-            vi aggiunge veri denti umani e frammenti di ca-
M.O. 1913-2000, alludendo così a una rappresen-                centrale della sua anatomia non può che rammen-         miliare ed estranea al contempo. I suoi ritratti non           pelli, ma anche qualche accessorio come un pa-
tazione postuma di sé. Gioca con il genere dell’au-            tare il celebre quadro di Gustave Courbet L’origine     si limitano soltanto alle persone rappresentate, ma            io di occhiali. Questi oggetti, che si possono utiliz-
toritratto eliminando qualsiasi tratto identificati-           du monde (1866).                                        suggeriscono, come fossero poesie, tutta una nar-              zare come posacenere o ciotole, dimostrano l’os-
vo: in tal modo lo spettatore vede soltanto il cra-                                                                    razione, un universo nel quale vengono poste le do-            sessione dell’artista per la morte. Ma realizza an-
nio, le ossa cervicali, le spalle e la mano destra al-         La statua rivela quanto lo studio dei movimenti af-     mande sociali e politiche che toccano la comunità              che uccelli, serpenti, scoiattoli e pesci che ram-
zata. Si presenta più che nuda ma, paradossalmen-              fascinasse Rodin, ma anche la capacità dello scul-      afroamericana. Il pittore californiano documenta               mentano sia le specie selvagge del Mississippi, sia
te, non lascia trapelare alcuna emozione. A priori,            tore di far emergere dalla pietra forme espressive      la vita intorno a sé: «I miei quadri sono ciò che ve-          il loro simbolismo nello Hoodoo, la tradizione fol-
lo spettatore non può sapere se si tratta di un uo-            e carnali. Il trattamento irregolare del materiale e    do intorno a me… Sono le mie tele di paesaggio».               cloristica afroamericana di questa regione del del-
mo o di una donna, ma la presenza dei gioielli, in-            i segni evidenti della fusione creano un gioco di lu-                                                                  ta del Mississippi. Queste credenze, molto impor-
dice di femminilità, toglie l’incertezza e fa pensare          ci e ombre sulla muscolatura, invitando lo spetta-                                                                     tanti per l’artista, sono un’eredità degli schiavi ve-
ad attributi mortuari di distinzione. Questa maca-             tore a girare intorno all’opera per meglio apprez-                                                                     nuti dall’Africa occidentale. Alcune opere evoca-
bra fotografia rammenta anche il genere delle va-
nità del Diciassettesimo secolo olandese, rappre-
                                                               zarne le sfumature.
                                                                                                                       JAMES «SON                                                     no questo passato doloroso e le perduranti disu-
                                                                                                                                                                                      guaglianze razziali.
sentazioni allegoriche del rapido trascorrere del
tempo e della morte.                                                                                                   FORD» THOMAS
                                                               HENRY TAYLOR
                                                               1958, Ventura, CA (Stati Uniti)
                                                                                                                       1926, Eden, MS (Stati Uniti) –
                                                                                                                       1993, Greenville, MS (Stati Uniti)
                                                                                                                                                                                      LUC TUYMANS
AUGUSTE RODIN
1840, Parigi (Francia) – 1917, Meudon (Francia)
                                                               DON’T HATE HAITIANS, 2016
                                                               ACRILICO SU TELA
                                                                                                                       UNTITLED, 1986
                                                                                                                       SCULTURA
                                                                                                                       26,7 CM
                                                                                                                                                                                      1958, Mortsel (Belgio)

                                                                                                                                                                                      TWENTY-SEVENTEEN, 2017
                                                               91,5 × 91,5 CM                                                                                                         OLIO SU TELA
IRIS, MESSAGÈRE DES DIEUX, 1890-91                                                                                     UNTITLED, 1987                                                 94,7 × 62,7 CM
GESSO                                                          PINAULT COLLECTION                                      SCULTURA
86 × 76 × 36 CM                                                                                                        22,8 CM                                                        PINAULT COLLECTION
                                                               UNTITLED (LIZ GLYNN), 2019
PINAULT COLLECTION                                             ACRILICO SU TELA                                        SKULL, 1988                                                    ►        Luc Tuymans sceglie immagini d’archi-
                                                               188 × 121,9 CM                                          SCULTURA                                                       vio provenienti dai media, dal cinema o trovate su
►        Nessuno scultore dopo Canova ha avuto                                                                         16,1 × 11,4 × 17,8 CM                                          Internet, che poi fotografa con lo smartphone o la
tanta influenza in Europa quanto Auguste Rodin:                © HENRY TAYLOR                                                                                                         Polaroid, una tappa che gli consente di cancellare
ha legittimato il non finito, grazie al quale è riusci-        COURTESY OF THE ARTIST AND                              COLLECTION OF SOULS                                            determinati dettagli e di modificarne i colori. Ciò
to a ottenere delicati effetti estetici; ha trasforma-         BLUM & POE LOS ANGELES / NEW YORK / TOKYO               GROWN DEEP FOUNDATION                                          che dipinge in seguito appare sempre più enigma-
to la durezza del marmo in carne morbida; ha sa-                                                                                                                                      tico, misterioso, come sospeso nel tempo. L’artista
puto far emergere, come per miracolo, l’erotismo               ►         Henry Taylor è un pittore afroamericano le    ►         James “Son Ford” Thomas è uno scultore               ha un rapporto complesso con le tonalità dei suoi
della pietra conferendole un raffinato realismo.               cui opere enigmatiche sono strutturate intorno a ri-    e musicista di delta blues americano. A dodici anni            quadri, dove ottiene la sfumatura mescolando i co-
                                                               tratti dei suoi pazienti (quando era infermiere in un   realizza i primi crani per spaventare il nonno, che            lori: questo gli permette di creare profondità e una
Inizialmente ideata come allegoria per coronare il             reparto di psichiatria), degli amici, dei famigliari,   ha paura dei fantasmi. È ancora bambino quando lo              luce affascinante.
Monument à Victor Hugo (1897), questa figura mi-               di vicini senzatetto, drogati, mendicanti, vittime di   zio gli insegna a suonare la chitarra e a scolpire con
tologica è una delle sculture più audaci di Auguste            violenze della polizia, ma anche di celebrità come      l’argilla «gumbo» rossa, una mescolanza di sabbia,             Il titolo dell’opera presente in mostra, Twenty
Rodin, per il suo consapevole erotismo, ma anche               Vanessa Williams o Nick Drake, e di protagonisti        materia organica e finissime particelle d’argilla che          Seventeen, riecheggia direttamente l’anno della
per la posa dinamica e anticonvenzionale. Disposta             del mondo dell’arte. Che siano o meno privilegiati,     recupera sugli argini del fiume Yazoo. In seguito di-          sua creazione. Rappresenta il viso irrigidito di una
in origine per essere vista dall’alto, con una testa,          tutti i suoi soggetti ricevono lo stesso trattamento,   rà che, dopo la morte, «torniamo tutti all’argilla».           donna spaventata, ma non è un vero ritratto. Questa
un braccio destro e un paio d’ali, venne privata di            un tocco rapido e pesante di colori quasi sempre        È con questo materiale che James Thomas crea i                 tela rappresenta un personaggio della serie televi-
questi attributi ed eretta in verticale per chiudere           vivaci. Il suo lavoro è fortemente segnato dall’ap-     suoi giochi: cani, cavalli e trattori della Ford, quel-        siva distopica brasiliana intitolata 3%, nella quale
la composizione sull’anatomia di Iris e sul movimen-           partenenza alla comunità nera di Los Angeles, per       li che gli valgono il soprannome “Son Ford”.                   la società è divisa tra i privilegiati e gli altri. Alcuni
to del corpo. Ispirata da una ballerina di can-can             la quale è una figura fondamentale.                     Crani e busti, ritratti di membri della sua comunità           dei più poveri possono partecipare a un concorso,
                                                          26                                                                                                                     27
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