Istruzione 2020 Il percorso dell'Italia e degli altri paesi membri verso gli obiettivi Ue sull'istruzione - Openpolis

Pagina creata da Gabriel Belotti
 
CONTINUA A LEGGERE
Istruzione 2020 Il percorso dell'Italia e degli altri paesi membri verso gli obiettivi Ue sull'istruzione - Openpolis
FOCUS EUROPA

Istruzione 2020
Il percorso dell’Italia e degli altri paesi membri verso gli obiettivi Ue sull’istruzione
Introduzione                             4
Istruzione in Italia e in Europa          4

Cos’è Europa 2020 e perché occuparsene    5

Abbandono scolastico                      6
Nei paesi Ue                              8

In Italia                                11

Nel mercato del lavoro                   14

Istruzione superiore                     19
Nei paesi Ue                             20

In Italia                                23

Nel mercato del lavoro                   25

                                              2
I numeri

       10%                        14,5%                          17,7
la soglia entro la quale       il tasso di abbandono         i punti percentuali di
  ridurre l’abbandono          scolastico in Italia nel    differenza tra il tasso di
scolastico in Ue, entro il              2018.               occupazione giovanile
          2020.                                              medio in Ue e quello
                                                                    italiano.
Ne parliamo a pagina 6        Ne parliamo a pagina 10     Ne parliamo a pagina 15

         +2                         20%                        3 su 4
 i punti percentuali in più    la quota di laureati in    i laureati nei paesi Ue che
della quota di laureati in    Campania e Calabria nel          lavorano nel 2018.
Italia nel 2018 rispetto al            2018.
  target nazionale 2020.

                                                           L’approfondimento nel
Ne parliamo a pagina 21       Ne parliamo a pagina 23
                                                                 capitolo 25

                                                                                        3
Introduzione
Istruzione in Italia e in Europa

Nel corso degli anni, le conoscenze richieste per accedere al mercato del lavoro sono
aumentate in modo esponenziale, rendendolo sempre più competitivo. Per accedervi sono
necessarie maggiori competenze, che solo un percorso di studi adeguato può offrire. Per
chi ne rimane escluso diventa più difficile trovare una posizione stabile nel mercato del
lavoro, con un aumento del rischio di esclusione sociale.

Per i paesi diventa quindi determinante agire in due direzioni. Da un lato, favorire il
raggiungimento di un elevato livello di istruzione per i propri cittadini, a prescindere dal
contesto socio-economico di provenienza. Dall’altro, garantire che i percorsi di studio
consentano l’ingresso nel mercato del lavoro.

Questo può favorire la crescita economica e sociale di uno stato, oltre che migliorare la
qualità della vita dei singoli individui. I quali, con un maggior livello di istruzione, possono
aspirare a migliori posizioni lavorative.

In questo contesto, il nostro paese presenta gravi carenze. Rispetto agli altri stati Ue, l’Italia
ha uno dei più alti tassi di abbandono scolastico (14,5%) e una delle più basse percentuali
di laureati (27,8%). Questa situazione si rispecchia nel tasso di occupazione dei giovani
(17,7%) e, nello specifico, dei giovani laureati (78,4%). Percentuali che risultano inferiori a
quelle di quasi tutti i paesi membri.

Tali condizioni si aggravano ulteriormente se osservate a livello regionale, dove emerge una
netta spaccatura. Le regioni del Mezzogiorno risultano infatti ampiamente svantaggiate
rispetto al resto d’Italia, con i più alti livelli di abbandono scolastico e le più basse quote di
laureati nel paese.

Questo report approfondisce lo stato dell’istruzione in Europa e in Italia, prendendo come
riferimento il percorso dei paesi Ue verso il conseguimento degli obiettivi indicati dalla
strategia 2020.

                                                                                                     4
Cos’è Europa 2020 e perché occuparsene
Nel 2010 il consiglio europeo, su proposta della commissione, adottò la strategia Europa
2020. L’idea della strategia era stabilire alcuni obiettivi, da raggiungere nel corso del
decennio: dall’aumento dell’occupazione alla lotta al cambiamento climatico, dalla
promozione di istruzione e ricerca al contrasto della povertà e dell’esclusione sociale.

                                  Gli obiettivi di Europa 2020

                   Tema                                          Obiettivo

               Occupazione                            75% di occupati tra 20 e 64 anni

             Ricerca e sviluppo                      3% del pil Ue in ricerca e sviluppo

                                                  -20% emissioni gas serra rispetto al 1990

      Cambiamenti climatici ed energia                20% energia da fonti rinnovabili

                                                         +20% efficienza energetica

                                                 Tasso di abbandono scolastico sotto il 10%
                 Istruzione
                                                   Almeno 40% di laureati tra 30 e 34 anni

                                              -20 mln di persone a rischio povertà o esclusione
        Povertà e esclusione sociale
                                                                   sociale

A un anno dal termine stabilito quasi dieci anni fa, e alla vigilia delle elezioni europee, è
interessante verificare a che punto sia l’Ue e se la strada verso una ripresa economica e
sociale effettiva sia ugualmente condivisa da tutti i membri dell’Unione.

                                                                                                  5
Abbandono scolastico
     Per abbandono scolastico si intende l’uscita dal percorso scuola, prima del conseguimento
     del titolo di istruzione secondaria superiore o dei suoi equivalenti nella formazione
     professionale.

     Questo fenomeno colpisce in gran parte giovani provenienti da contesti sociali ed
     economici difficili, che in seguito all’abbandono vedono aggravarsi le proprie condizioni di
     svantaggio.

    L’abbandono aggrava situazioni di disagio economico e sociale.

     Chi lascia la scuola precocemente incontra infatti maggiori difficoltà nella ricerca del lavoro
     e in molti casi si ritrova con un impiego sottopagato, precario e con scarse prospettive per il
     futuro. Nel tempo, situazioni occupazionali instabili aumentano il rischio di disagio
     economico e di esclusione sociale di questi individui, che non riescono a uscire da quelle
     stesse condizioni che hanno causato l’abbandono.

“Ridurre drasticamente il numero di giovani che abbandonano la scuola è un investimento
fondamentale non solo nei confronti di ciascuno di essi, ma anche nell’ottica della prosperità e della
coesione sociale future dell’Ue in generale.”

- Comunicazione della commissione europea su Europa 2020

     Nell’ambito dell’Agenda 2020, l’Unione Europea si impegna a limitare l’abbandono
     scolastico sia per migliorare le condizioni di vita dei giovani coinvolti, sia in prospettiva di
     sviluppo complessivo per la società. Diminuire il fenomeno favorirebbe infatti l’aumento
     dell’occupazione giovanile, la riduzione del rischio di povertà e di esclusione sociale,
     favorendo quella crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, auspicata per gli stati membri
     dalla strategia Ue.

      10%           soglia entro la quale ridurre l’abbandono scolastico in Ue, entro il 2020.

                                                                                                        6
Per ridurre l’abbandono, la commissione europea suggerisce agli stati membri di mettere in
atto politiche basate su prevenzione, intervento, compensazione:

• tra i modi per prevenire il fenomeno, viene sottolineata l’importanza delle politiche
 d’integrazione. Favorire la varietà sociale, etnica e culturale nelle scuole riduce quel rischio
 di esclusione che può portare gli studenti all’abbandono.
• politiche di intervento consistono invece nel riconoscere le situazioni a rischio di
 abbandono e agire a supporto dello studente, attraverso percorsi personalizzati,
 tutoraggio, sostegno finanziario.
• un sistema di compensazione serve invece ad offrire a chi è uscito precocemente dal
 sistema scolastico, la possibilità di rientrare in un percorso di istruzione e formazione.

                                                                                                    7
Nei paesi Ue
     Per contrastare il fenomeno dell’abbandono, è necessario innanzitutto monitorarne la
     portata, calcolata come la percentuale di cittadini senza diploma, sul totale dei residenti tra i
     18 e i 24 anni di età.

     10,6%                i cittadini Ue tra i 18-24 anni con la sola licenza media, nel 2018.

     Tale dato, che corrisponde alla media europea, varia da un paese membro all’altro
     evidenziando situazioni più critiche di altre.

L’Italia è uno dei paesi Ue dove l’abbandono scolastico è più frequente
Quota di giovani 18-24 anni che abbandonano prematuramente gli studi (2018)

   % abbandoni

Spagna                                                                                                                             17,9
Malta                                                                                                                           17,5
Romania                                                                                                                  16,4
Italia                                                                                                            14,5
Bulgaria                                                                                                   12,7
Ungheria                                                                                                  12,5
Portogallo                                                                                         11,8
Estonia                                                                                        11,3
Regno Unito                                                                           10,7
Germania                                                                           10,3
Danimarca                                                                         10,2
Svezia                                                                      9,3
Francia                                                                  8,9
Belgio                                                                 8,6
Slovacchia                                                             8,6
Finlandia                                                            8,3
Lettonia                                                             8,3
Cipro                                                          7,8
Austria                                                  7,3
Olanda                                                   7,3
Lussemburgo                                        6,3
Repubblica Ceca                                   6,2
Irlanda                                      5
Polonia                                     4,8
                                                                                    Media Ue

Grecia                                     4,7
Lituania                                  4,6
Slovenia                               4,2
Croazia                          3,3

DA SAPERE: A livello europeo, per misurare gli abbandoni scolastici si considera la percentuale di
giovani tra 18 e 24 anni che hanno solo la licenza media.

FONTE: dati Eurostat elaborazione Agi-openpolis

                                                                                                                                          8
I paesi al di sopra della media per abbandoni sono del sud e
   dell'est Ue.

     Con il 14,5% dei residenti 18-24 che non hanno conseguito il diploma, l'Italia è quarta per
     livello di abbandono, superata solo da Romania, Malta e Spagna, prima a quota 17,9%.

     L'obiettivo da raggiungere come Unione Europea è un tasso di abbandono che non superi il
     10%. Sono dunque 0,6 i punti percentuali ancora da ridurre per non superare questa soglia.
     Vista la diversa entità che il fenomeno assume nei vari paesi, il target generale del 10% è
     stato tradotto da ogni stato in target nazionali, individuati in base alle rispettive situazioni di
     partenza. Tale passaggio è stato messo in atto per ognuno degli obiettivi di Europa 2020.

L'Italia ha già raggiunto il target 2020 sulla riduzione degli abbandoni
Punti di distanza tra il tasso di abbandono 2018 e i target nazionali 2020 nei paesi Ue

   punti percentuali di distanza dal target nazionale 2020

Malta                                                                                                                                     7,5
Romania                                                                                                                             5,1
Spagna                                                                                                                    2,9
Slovacchia                                                                                                             2,6
Ungheria                                                                                                              2,5
Svezia                                                                                                              2,3
Estonia                                                                                                       1,8
Portogallo                                                                                                    1,8
Bulgaria                                                                                                     1,7
Repubblica Ceca                                                                                        0,7
Germania                                                                                         0,3
Finlandia                                                                                        0,3
Polonia                                                                                          0,3
Danimarca                                                                                       0,2
Francia                                                                              -0,6
Croazia                                                                             -0,7
Olanda                                                                              -0,7
Slovenia                                                                           -0,8
Belgio                                                                            -0,9
Italia                                                                     -1,5
Lettonia                                                                 -1,7
Cipro                                                             -2,2
Austria                                                           -2,2
Irlanda                                                      -3
Lussemburgo                                          -3,7
Lituania                                      -4,4
Grecia                                -5,3
                  -8                                  -4                                    0                                   4           8

DA SAPERE: Distanza in punti percentuali tra il tasso di abbandono 2018 e i target nazionali 2020 sulla
sua riduzione. I dati mostrano la percentuale di giovani tra i 18-24 anni con solo la licenza media.

FONTE: dati Eurostat elaborazione Agi-openpolis

                                                                                                                                                9
14,5%               il tasso di abbandono in Italia nel 2018.

 Il nostro paese, come altri 12 stati membri, ha già raggiunto e superato il proprio target, con
 una riduzione di 1,5 punti percentuali in più rispetto a quanto previsto. L'obiettivo nazionale
 per l'Italia prevedeva infatti la riduzione del tasso di abbandono, fino a scendere a una quota
 che non superasse il 16%. Un dato positivo, anche se va sottolineato che tale soglia è la più
 alta tra tutti i target nazionali. Questo potrebbe avere in un certo senso influenzato il
 risultato italiano rispetto a quello di altri paesi. È importante in questo senso sottolineare che
 Malta, Romania e Spagna, che risultano ancora molto lontani dai rispettivi obiettivi, hanno un
 tasso di abbandono che nel 2018 supera solo di poco quello italiano.

L'Italia ha raggiunto il target 2020 sull'abbandono, ma è ancora
sopra la media Ue.

                                                                                                      10
In Italia
       Il nostro paese risulta quindi tra i più colpiti in Europa dal fenomeno dell'uscita precoce
       dagli studi, nonostante i progressi compiuti nel corso degli anni e in relazione all'obiettivo
       2020.

       4,1         la riduzione in punti percentuali del tasso di abbandono in Italia, dal 2010 al
       2018.

       Per avere una visione più chiara dell'effettiva evoluzione di questo fenomeno è utile
       osservare, anno per anno, la variazione della percentuale di abbandoni in Italia.

Dopo anni di riduzione, il tasso di abbandono in Italia ha iniziato a
crescere
Andamento del tasso di abbandono in Italia (2010-2018)

     % abbandoni
25

20         18,6
                      17,8       17,3       16,8                                                         obiettivo
                                                                                                             2020
                                                         15         14,7                                14,5
15                                                                             13,8         14

10
          2010        2011       2012       2013        2014        2015       2016        2017         2018

DA SAPERE: Per misurare gli abbandoni, si considera la percentuale di giovani tra i 18-24 anni che hanno
solo la licenza media. Il target nazionale 2020 per l’Italia è una soglia massima del 16% di abbandoni.

FONTE: dati Eurostat elaborazione Agi-openpolis

       La percentuale di abbandoni in Italia è diminuita in modo costante dal 2010, anno in cui è
       stata introdotta l'Agenda 2020, al 2016. Un buon risultato che ha portato il paese a
       raggiungere, già nel 2014, una soglia inferiore a quella prefissata dall'obiettivo 2020.
       Tuttavia, nel 2017 il fenomeno ha ricominciato a crescere, interrompendo questo trend
       positivo.

                                                                                                                     11
Il tasso di abbandono varia ampiamente da regione a regione.

        Considerando le storiche disparità che caratterizzano il nostro paese in ambito sociale ed
        economico, è interessante andare oltre il solo dato nazionale sull'abbandono scolastico e
        osservare il fenomeno a livello regionale. Il quadro che ne risulta è quello di una spaccatura,
        con alcune aree d'Italia che presentano percentuali di abbandono critiche, nettamente
        superiori alla media nazionale del 14,5%.

Tasso di abbandono superiore al 20% in Sardegna, Sicilia e Calabria
Quota di giovani 18-24 anni che abbandonano prematuramente gli studi (2018)

   % abbandoni

Sardegna                                                                                                                             23
Sicilia                                                                                                                       22,1
Calabria                                                                                                               20,3
Campania                                                                                                        18,5
Puglia                                                                                                   17,5
Valle d'Aosta                                                                                     15,2
Piemonte                                                                          13,6
Lombardia                                                                    13,3
Liguria                                                                    12,8
Lazio                                                               11,3
Basilicata                                                         11,1
Veneto                                                             11
Emilia-Romagna                                                     11
Molise                                                             11
Toscana                                                          10,6
Marche                                                      10
                                                                                   Media Italia

Trentino-Alto Adige                                   8,9
Friuli-Venezia Giulia                                 8,9
Abruzzo                                               8,8
Umbria                                              8,4

DA SAPERE: A livello europeo, per misurare gli abbandoni scolastici si considera la percentuale di
giovani tra 18 e 24 anni che hanno solo la licenza media.

FONTE: dati Istat Sdg 2019 elaborazione Agi-openpolis

        Le grandi regioni del sud Italia registrano le percentuali più elevate di abbandono. Al primo
        posto la Sardegna, con il 23% dei giovani tra i 18 e 24 anni che hanno solo la licenza media,
        seguita da Sicilia, Calabria e Campania. Tra la regioni del nord invece, è la Valle d'Aosta
        l'unica a superare la media nazionale.

                                                                                                                                      12
Per capire meglio l'andamento del fenomeno nelle varie aree del paese, abbiamo visto in che
        misura è variato il tasso di abbandono nelle regioni italiane nel corso degli anni.

Negli ultimi anni gli abbandoni sono diminuiti in tutte le regioni,
eccetto la Calabria
Variazione in punti percentuali del tasso di abbandono nelle regioni italiane (2010-2018)

   punti percentuali di variazione del tasso di abbandono 2008-18

Calabria                                                                                                                   4,3
Sardegna                                                                                                        -0,6
Lazio                                                                                                    -1,7
Molise                                                                                                -2,4
Friuli-Venezia Giulia                                                                           -3,2
Liguria                                                                                         -3,3
Sicilia                                                                                        -3,5
Emilia-Romagna                                                                                -3,8
Basilicata                                                                                -3,9
Piemonte                                                                                       -4
Abruzzo                                                                                  -4,3
Umbria                                                                                  -4,5
Veneto                                                                                  -4,5
Campania                                                                               -4,6
Lombardia                                                                              -4,7
Marche                                                                                 -4,8
Puglia                                                                          -6,1
Valle d'Aosta                                                                   -6,1
Toscana                                                                    -6,9
Trentino-Alto Adige                                                 -8,4
                        -24                           -16                  -8                                          0         8

DA SAPERE: Differenza in punti percentuali tra il tasso di abbandono 2010 e quello 2008. A livello
europeo, per misurare gli abbandoni scolastici si considera la percentuale di giovani tra 18 e 24 anni
che hanno solo la licenza media.

FONTE: dati Istat Sdg 2019 elaborazione Agi-openpolis

        La Calabria è l'unica regione dove gli abbandoni sono aumentati, circa 4 punti percentuali in
        più dal 2010 al 2018. Si registrano cali nel resto del paese, anche se in alcuni casi sono di
        lieve entità, come per la Sardegna (-0,6) e il Lazio (-1,7). Da notare che Campania, Puglia e
        Valle d'Aosta, nonostante la significativa riduzione, sono tra le regioni dove il fenomeno è
        ancora maggiormente presente, come abbiamo visto in precedenza.

                                                                                                                                     13
Nel mercato del lavoro
 Per capire perché è così importante contrastare il fenomeno dell'abbandono scolastico, è
 necessario ampliare la nostra analisi a un ambito nel quale il fenomeno ha dirette
 conseguenze: l'accesso al mondo del lavoro.

Chi lascia gli studi spesso fatica a trovare un impiego.

 L'uscita precoce dal percorso d'istruzione colpisce, in particolare, giovani provenienti da
 contesti di disagio economico e sociale. In questo senso, spesso chi abbandona gli studi lo
 fa con l'intento di cercare un lavoro, per contribuire economicamente al sostentamento della
 propria famiglia. Tuttavia, lasciare la scuola prima del tempo significa avere difficoltà nel
 trovare un'occupazione. E chi riesce a trovare un impiego, spesso si ritrova comunque in una
 situazione precaria, con uno stipendio insufficiente e con poche garanzie.

 Per prevenire la tendenza a lasciare precocemente gli studi per cercare un lavoro, la
 commissione invita gli stati membri a introdurre, nel sistema scolastico, percorsi di
 formazione professionale. In questo modo, sarebbe possibile dare agli studenti delle
 prospettive più chiare rispetto al loro futuro lavorativo, sottolineando il ruolo della scuola
 nell'aiutare i giovani ad accedere al mondo del lavoro.

 Nel tentativo di verificare le dinamiche descritte, può essere utile osservare il tasso di
 occupazione dei giovani compresi tra i 15 e i 24 anni di età. La scelta di tale indicatore deriva
 anche dalla mancanza di dati specifici sul tasso di occupazione della popolazione colpita
 dall'abbandono scolastico: giovani tra i 18-24 anni con la sola licenza media.

 35,4%               il tasso di occupazione dei giovani tra i 15-24 anni in Ue.

                                                                                                     14
L'Italia è al penultimo posto per occupazione giovanile in Ue
Percentuale di occupati tra i 15-24 anni nei paesi Ue (2018)

   % occupati

Olanda                                                                                                                 63,9
Danimarca                                                                                                       57,3
Austria                                                                                                  51,3
Regno Unito                                                                                             50,6
Malta                                                                                                   50,4
Germania                                                                                         47,2
Svezia                                                                                       45,1
Finlandia                                                                                  44
Estonia                                                                                41,7
Irlanda                                                                              40,3
Slovenia                                                                  35,2
Lettonia                                                              33,1
Lituania                                                             32,4
Cipro                                                              31,3
Polonia                                                           31
Francia                                                         29,9
Ungheria                                                      29
Repubblica Ceca                                              28,4
Lussemburgo                                                  28,4
Slovacchia                                                 27,5
Portogallo                                                 27,2
Croazia                                                25,6
Belgio                                                25
Romania                                               24,7
                                                                          Media Ue

Spagna                                         21,7
Bulgaria                                      20,7
Italia                                 17,7
Grecia                            14

DA SAPERE: Percentuale di occupati sul totale della popolazione tra i 15 e 24 anni. Sono considerate
occupate le persone che nella settimana di osservazione hanno svolto almeno un’ora di lavoro retribuito
o erano assenti solo temporaneamente dal lavoro.

FONTE: dati Eurostat elaborazione Agi-openpolis

    Con soli 17,7 giovani occupati su 100 residenti tra i 15-24 anni, il nostro paese è penultimo
    per tasso di occupazione giovanile, seguito solo dalla Grecia a quota 14%. Al lato opposto
    della classifica, paesi dove invece più della metà dei giovani hanno un lavoro: l'Olanda a
    quota 63,9%, seguita da Danimarca, Austria, Regno Unito e Malta.

                                                                                                                              15
Nei paesi dove l'abbandono è più alto, i giovani sono meno
     occupati.

       Da notare che, rispetto a quanto visto prima, Romania, Spagna, Bulgaria e Italia sono sia tra
       i paesi con le più basse percentuali di giovani occupati, sia tra quelli con i livelli più alti di
       abbandono scolastico. Questo avvalora in un certo senso la correlazione tra uscita precoce
       dalla scuola e difficoltà nell'accedere al mondo del lavoro.

       Tuttavia, è importante sottolineare che tale risultato in termini di occupazione è legato
       anche alle condizioni complessive del mercato del lavoro nei vari paesi. Romania, Spagna,
       Bulgaria e Italia registrano infatti tassi di occupazione al di sotto della media Ue, anche se si
       considera la totalità della popolazione attiva, cioè quella compresa tra i 15-64 anni.

       La condizione dei giovani italiani risulta comunque critica e questo emerge anche
       osservando l'andamento nel corso del tempo del loro tasso di occupazione.

In Italia i giovani occupati diminuiscono più che nei maggiori paesi
Ue
Percentuali di occupati tra i 15-24 anni nei paesi Ue membri del G7 (2010-2018)

     2010    2018
75

                      50,6
50           46,8                       46,2     47,2

                                                                  30,1         29,9
25                                                                                           20,2            17,7

 0
              Regno Unito                  Germania                      Francia                    Italia

DA SAPERE: Percentuale di occupati sul totale della popolazione tra i 15 e 24 anni.

FONTE: dati Eurostat elaborazione Agi-openpolis

                                                                                                                    16
2,5         la riduzione in punti percentuali del tasso di occupazione giovanile in Italia,
          dal 2010 al 2018.

      Tra i paesi considerati l'Italia presenta il calo più significativo degli occupati tra i 15-24 anni.
      Segue la Francia con una lieve diminuzione (-0,2), mentre in Germania e Regno Unito si
      registra un aumento, rispettivamente di 1 e 3,8 punti. Anche in questo caso, il nostro paese
      presenta al suo interno ampie disparità regionali, in termini di occupazione giovanile.

Le grandi regioni del sud registrano i livelli più bassi di occupazione
giovanile
Percentuale di occupati tra i 15-24 anni nelle regioni italiane (2018)

    % occupati

Trentino Alto Adige                                                                                               31,1
Emilia-Romagna                                                                                             23,7
Lombardia                                                                                                23,2
Veneto                                                                                                  23,1
Valle d'Aosta                                                                                           22,8
Piemonte                                                                                         20,7
Marche                                                                                          20,2
Toscana                                                                                       19,9
Friuli-Venezia Giulia                                                                         19,6
Umbria                                                                                 17,7
Abruzzo                                                                               17,4
Lazio                                                                 16,2
Liguria                                                              16,1
Sardegna                                                             15,9
Puglia                                                        13,1
Molise                                                       12,9
                                                                       Media Italia

Basilicata                                                   12,7
Calabria                                                   12,1
Campania                                            10,5
Sicilia                                           10

DA SAPERE: Percentuale di occupati sul totale della popolazione tra i 15 e 24 anni.

FONTE: dati Eurostat elaborazione Agi-openpolis

                                                                                                                     17
Le regioni del centro e del nord superano il dato nazionale pari a 17,7%, guidate da Trentino
Alto Adige (31,1%) e Emilia Romagna (23,7%). Al di sotto della media invece tutte le regioni
del sud, con Campania e Sicilia che chiudono la classifica con solo il 10% di giovani
occupati.

20          i punti percentuali di differenza tra il tasso di occupazione giovanile del
Trentino e quello della Sicilia.

Da notare che anche nel caso delle regioni si presenta una correlazione tra alti livelli di
abbandono e basso tasso di occupazione giovanile. Sicilia, Calabria e Campania sono infatti
tra le regioni dove l'abbandono è più frequente e la quota di giovani occupati è più bassa.

                                                                                                18
Istruzione superiore
     Abbiamo visto che l'abbandono scolastico ostacola i giovani nell'accesso al mondo del
     lavoro, aumentando il rischio di esclusione sociale. In questo senso, un maggiore livello di
     istruzione dovrebbe invece migliorare le prospettive lavorative dei cittadini. E il secondo
     obiettivo di Europa 2020 sull'istruzione segue proprio questa logica.

      40%           la percentuale di laureati tra 30-34 anni da raggiungere in Ue entro il 2020.

     L'invito della commissione agli stati membri è quindi quello di promuovere l'istruzione
     superiore. Da una parte, a vantaggio degli individui stessi e dall'altra, per gli effetti positivi
     che si verificherebbero sulla produttività e la competitività dell'Europa.

“Tassi più elevati di completamento dell'istruzione terziaria, abbinati a una migliore qualità e
pertinenza della stessa, possono attenuare le carenze di competenze che si riscontrano
attualmente nei settori economici ad elevata intensità di conoscenze.”

- Scheda tematica della commissione europea

     Per favorire il conseguimento di titoli di istruzione terziaria, la commissione suggerisce agli
     stati membri le seguenti linee guida:

     • ampliare la partecipazione ai percorsi di laurea, intervenendo con meccanismi di sostegno
       finanziario che rimuovano eventuali ostacoli economici. Questo permetterebbe l'inclusione
       di tutti gli studenti, al di là del contesto economico e sociale di provenienza.
     • supportare lo studente, sia con attività di orientamento per scegliere il corso adeguato, sia
       durante gli studi;
     • introdurre nei percorsi di laurea l'apprendimento di competenze adeguate per il mondo del
       lavoro. Da un ricorso più sistematico ai tirocini, al coinvolgimento nelle università di
       soggetti portatori di interessi.

                                                                                                          19
Nei paesi Ue

    Facendo riferimento ai dati 2018, l'Unione Europea ha raggiunto il proprio obiettivo. Un
    risultato positivo, ma che nasconde ampie disparità tra gli stati membri.

In Italia la quota più bassa di laureati dopo la Romania
Percentuali di laureati sul totale della popolazione tra 30-34 anni nei paesi Ue (2018)

   % laureati

Lituania                                                                                                         57,6
Cipro                                                                                                           57,1
Irlanda                                                                                                        56,3
Lussemburgo                                                                                                    56,2
Svezia                                                                                                    52
Olanda                                                                                             49,4
Danimarca                                                                                          49,1
Regno Unito                                                                                       48,8
Belgio                                                                                          47,6
Estonia                                                                                        47,2
Francia                                                                                      46,2
Polonia                                                                                     45,7
Grecia                                                                                    44,3
Finlandia                                                                                 44,2
Lettonia                                                                               42,7
Slovenia                                                                               42,7
Spagna                                                                                 42,4
Austria                                                                             40,7
Slovacchia                                                                   37,7
Germania                                                              34,9
Malta                                                                34,2
Croazia                                                              34,1
Bulgaria                                                            33,7
Repubblica Ceca                                                     33,7
                                                                                    Media Ue

Ungheria                                                            33,7
Portogallo                                                          33,5
Italia                                                       27,8
Romania                                               24,6

DA SAPERE: Percentuale di laureati sul totale della popolazione tra i 30-34 anni.

FONTE: dati Eurostat elaborazione Agi-openpolis

                                                                                                                    20
Nel nostro paese solo il 27,8% dei residenti tra i 30-34 anni hanno una laurea. Un dato
     ampiamente inferiore rispetto alla media Ue del 40,7% e che colloca l'Italia al penultimo
     posto, seguita solo dalla Romania (24,6%). Al lato opposto della classifica invece, la Lituania
     (57,6%) seguita da Cipro (57,1%) e Irlanda (56,3%).

     Per verificare i progressi dei paesi rispetto all'Agenda 2020, è utile osservare la distanza di
     ognuno dagli obiettivi nazionali in cui è stato tradotto quello generale del 40%. Sono 16 gli
     stati membri che hanno conseguito il proprio target.

Istruzione terziaria: l’Italia ha raggiunto il target nazionale 2020
Punti di distanza tra la quota di laureati al 2018 e i target nazionali 2020 nei paesi Ue

   punti percentuali di distanza dal target nazionale 2020

Grecia                                                                                                                            12,3
Cipro                                                                                                                      11,1
Olanda                                                                                                               9,4
Danimarca                                                                                                           9,1
Lituania                                                                                                           8,9
Lettonia                                                                                                          8,7
Estonia                                                                                                     7,2
Svezia                                                                                                     7
Austria                                                                                              2,7
Slovenia                                                                                             2,7
Finlandia                                                                                          2,2
Italia                                                                                           1,8
Repubblica Ceca                                                                                 1,7
Malta                                                                                         1,2
Polonia                                                                                    0,7
Belgio                                                                                     0,6
Ungheria                                                                        -0,3
Croazia                                                                      -0,9
Spagna                                                                    -1,6
Romania                                                                 -2,1
Bulgaria                                                               -2,3
Slovacchia                                                             -2,3
Irlanda                                                         -3,7
Francia                                                        -3,8
Portogallo                                              -6,5
Germania                                             -7,1
Lussemburgo                              -9,8
                  -16                                 -8                               0                      8                          16

DA SAPERE: Distanza in punti percentuali tra la percentuale di laureati tra 30-34 anni nei paesi Ue nel
2018 e gli obiettivi nazionali da raggiungere entro il 2020.

FONTE: dati Eurostat elaborazione Agi-openpolis

                                                                                                                                          21
Con circa 2 punti percentuali in più, l'Italia supera la quota del 26% di giovani tra i 30-34 anni
       con la laurea. Tuttavia, è da sottolineare che l'Italia aveva il target nazionale più basso tra
       tutti i paesi Ue, perché già nel 2010 era tra i peggiori per percentuale di laureati.

     La distanza dal target 2020 non basta per valutare i progressi dei
     paesi.

       Anche in questo caso, così come per l'abbandono scolastico, il nostro paese ha raggiunto il
       target ma risulta ancora in una situazione arretrata rispetto agli altri membri, riguardo la
       quota di laureati. Per avere un quadro più chiaro di come la situazione sia cambiata nel
       corso degli anni, è interessante confrontare la variazione della quota di laureati in Italia con
       quella di Francia, Regno Unito e Germania.

In Italia aumenta la quota di laureati ma resta un ampio divario
rispetto ai maggiori paesi Ue
Percentuali dei laureati 30-34 nei paesi Ue membri del G7 (2010-2018)

     2010    2018
60
                       48,8
                                                  46,2
             43,1                        43,2
40                                                                          34,9
                                                                    29,7                                       27,8
                                                                                               19,9
20

 0
               Regno Unito                  Francia                   Germania                        Italia

DA SAPERE: Percentuale di laureati sul totale della popolazione tra i 30-34 anni.

FONTE: dati Eurostat elaborazione Agi-openpolis

       Tra i paesi considerati, l'Italia ha avuto il maggior aumento della quota di laureati. Circa 8
       punti percentuali in più dal 2010 a oggi. Seguono Regno Unito (+5,7), Germania (+5,2) e
       Francia (+3). Tuttavia, va evidenziato che la percentuale di laureati raggiunta dal nostro
       paese nel 2018 risulta inferiore a quella che Germania, Regno Unito e Francia avevano già
       nel 2010, evidenziando una grande disparità.

                                                                                                                      22
In Italia
        Osservando il dato a livello regionale, la situazione risulta ancora più critica nelle 10 regioni
        italiane che presentano una quota di laureati inferiore alla media. Tra queste, tutte quelle del
        Mezzogiorno.

Le regioni del sud hanno le percentuali più basse di laureati
Percentuali di laureati sul totale della popolazione tra 30-34 anni nelle regioni italiane (2018)

    2018

Friuli-Venezia Giulia                                                                                                                      34,4
Emilia-Romagna                                                                                                                             34,4
Lombardia                                                                                                                           33
Trentino-Alto Adige                                                                                                                 32,8
Veneto                                                                                                                         32
Lazio                                                                                                                       31,1
Piemonte                                                                                                                30,4
Liguria                                                                                                              29,6
Toscana                                                                                                              29,4
Umbria                                                                                                27,8
Marche                                                                                               27,6
Valle d'Aosta                                                                                        27,4
Basilicata                                                                                    25,4
Molise                                                                                   24,3
Abruzzo                                                                                23,6
Puglia                                                                          21,8
Sardegna                                                                    21,5
                                                                                                      Media Italia

Sicilia                                                                   20,8
Campania                                                                 20,4
Calabria                                                                 20,3

DA SAPERE: Percentuale di laureati sul totale della popolazione tra i 30-34 anni.

FONTE: dati Istat Sdg 2019 elaborazione Agi-openpolis

        Le regioni del nord presentano le percentuali più alte di laureati, guidate da Friuli Venezia
        Giulia ed Emilia Romagna, entrambe a quota 34,4%. Quelle del sud invece chiudono la
        classifica, con Campania (20,4%) e Calabria (20,3%) rispettivamente al penultimo e ultimo
        posto.

                                                                                                                                              23
Oltre al dato 2018, è interessante osservare in che modo la quota di laureati nelle regioni è
          variata nel corso degli anni.

Il nord-est registra i maggiori aumenti nella percentuale di laureati
Variazione in punti percentuali della percentuale di laureati tra i 30-34 anni nelle regioni italiane
(2008-2018)

   punti percentuali di variazione della quota di laureati 2010-2018

Friuli-Venezia Giulia                                                                                                                        14,8
Emilia-Romagna                                                                                                                        13,5
Veneto                                                                                                                                13,4
Valle d'Aosta                                                                                                                  11,6
Trentino-Alto Adige                                                                                                      10,7
Piemonte                                                                                                                10,3
Lombardia                                                                                                               10,2
Toscana                                                                                                          8,6
Campania                                                                                                   7,4
Puglia                                                                                               6,4
Sicilia                                                                                              6,2
Basilicata                                                                                        5,7
Liguria                                                                                        4,9
Sardegna                                                                                       4,8
Lazio                                                                                         4,4
Abruzzo                                                                                 2,7
Marche                                                                                2,4
Umbria                                                                              1,9
Calabria                                                                          1,2
Molise                                                                 -0,3
                        -20                             -10                   0                                    10                               20

DA SAPERE: Differenza in punti percentuali tra la percentuale di laureati nel 2018 e quella nel
2008. Viene considerata la percentuale di laureati sul totale della popolazione tra i 30-34 anni.

FONTE: dati Istat Sdg 2019 elaborazione Agi-openpolis

    La quota di laureati è aumentata in quasi tutte le regioni italiane.

          Insieme alle regioni del nord-est, la Valle d'Aosta è tra le prime in classifica, con un aumento
          di 11,6 punti. Da notare tuttavia che, come visto prima dai dati 2018, la Valle d'Aosta è ultima
          tra le regioni del nord per quota di laureati. Al lato opposto della classifica Umbria, Calabria e
          Molise. Quest'ultima risulta l'unica regione ad aver registrato un calo, seppur lieve (-0,3) nella
          percentuale di laureati dal 2010 al 2018.

                                                                                                                                                         24
Nel mercato del lavoro
     Secondo le intenzioni della commissione europea, l'obiettivo 2020 sull'istruzione superiore
     dovrebbe promuovere l'accesso al mercato del lavoro, di un maggior numero di persone con
     elevato livello di competenze. Un processo che porterebbe effetti positivi sulla produttività e
     competitività delle economie degli stati membri.

     In questo senso, è interessante verificare quanti laureati hanno effettivamente
     un'occupazione.

      87,4%             il tasso di occupazione dei laureati Ue tra i 30-34 anni.

In tutti i paesi Ue almeno 3 laureati su 4 lavorano
Tasso di occupazione dei laureati tra i 30-34 anni nei paesi Ue (2018)

   % occupati

Lituania                                                                                                            93,5
Olanda                                                                                                              93,3
Malta                                                                                                              92,7
Romania                                                                                                           92,6
Lettonia                                                                                                         91,9
Portogallo                                                                                                       91,6
Belgio                                                                                                          91
Lussemburgo                                                                                                     91
Regno Unito                                                                                                     91
Svezia                                                                                                         90,2
Germania                                                                                                     89,2
Polonia                                                                                                      89,2
Slovenia                                                                                                    88,6
Bulgaria                                                                                                    88,3
Croazia                                                                                                    87,8
Irlanda                                                                                                    87,7
Francia                                                                                                    87,6
Austria                                                                                                   87,3
Danimarca                                                                                                 87
Finlandia                                                                                             84,6
Cipro                                                                                                83,6
Spagna                                                                                             82,5
Estonia                                                                                            82,4
Ungheria                                                                                           82,4
                                                                                                          Media Ue

Slovacchia                                                                                  79,1
Repubblica Ceca                                                                            78,6
Italia                                                                                     78,4
Grecia                                                                              74,7

DA SAPERE: Percentuale di occupati sul totale dei laureati tra i 30 e 34 anni.

FONTE: dati Eurostat elaborazione Agi-openpolis

                                                                                                                           25
Italia e Grecia, agli ultimi posti in classifica, registrano il 78,4% e il 74,7% di laureati che
        lavorano. Dati che possono sembrare positivi ma che risultano inferiori a quelli di altri paesi
        come Lituania, Olanda e Malta, dove i laureati occupati sono oltre il 90%.

“Bassi tassi di occupazione dei laureati sono dovuti all'insufficiente corrispondenza dell'istruzione
superiore con le esigenze del mercato.”

- Scheda tematica della commissione europea

        L'Italia risulta quindi indietro rispetto agli altri paesi Ue nella capacità di favorire l'accesso al
        mondo del lavoro per i laureati. Tuttavia, per avere un quadro più ampio della situazione del
        nostro paese, è utile osservare l'andamento di questo indicatore nel corso degli anni.

 Dal 2016 il tasso di occupazione dei laureati in Italia è in crescita
 Andamento del tasso di occupazione dei laureati in Italia (2010-2018)

      % occupati
 85

 80         78,6       79,1
                                   78,5                                                                         78,4
                                                                                                77,3
                                                76,2
                                                             74,8                    75
 75                                                                     73,7

 70
            2010       2011        2012        2013          2014       2015        2016        2017            2018

 DA SAPERE: Percentuale di occupati sul totale dei laureati tra i 30 e 34 anni.

 FONTE: dati Eurostat elaborazione Agi-openpolis

        Il tasso di occupazione dei laureati nel nostro paese è diminuito in modo costante dal 2010
        al 2015, anche in seguito a un complessivo calo del tasso di occupazione dovuto alla crisi
        economica del 2008. A partire dal 2016, tuttavia, il livello a ricominciato a crescere fino a
        ritornare, nel 2018, allo stesso livello del 2010.

                                                                                                                       26
4,7           l'aumento in punti percentuali del tasso di occupazione dei laureati, dal 2016
          al 2018.

        Questo conferma, in qualche modo, una correlazione tra elevato livello di istruzione e
        occupabilità. Un legame che sembra stia riacquistando una maggiore importanza proprio in
        anni più recenti.

        Anche in questo caso, tuttavia, è necessario analizzare il dato a livello regionale per
        individuare le diversità interne al paese.

Tasso di occupazione dei laureati: tutte le regioni del sud sono al di
sotto della media
Percentuale di occupati sui laureati tra 15-64 anni (2018)

    % laureati occupati

Trentino Alto Adige                                                                                                                      85,8
Lombardia                                                                                                                            85
Valle d'Aosta                                                                                                                        84,6
Emilia-Romagna                                                                                                                      84
Piemonte                                                                                                                           83,4
Veneto                                                                                                                            83,1
Toscana                                                                                                                           82,4
Friuli-Venezia Giulia                                                                                                         81,3
Liguria                                                                                                                      80,6
Lazio                                                                                                                        80,5
Marche                                                                                                                     78,5
Umbria                                                                                                                     78,4
Sardegna                                                                                             73,4
Abruzzo                                                                                              72,7
Molise                                                                                            72
Puglia                                                                                        69,5
                                                                                                            Media Italia

Campania                                                                                   66,9
Sicilia                                                                                   66,6
Basilicata                                                                          63,6
Calabria                                                                           62,5

DA SAPERE: Percentuale di occupati sul totale dei laureati tra i 30 e 34 anni.

FONTE: dati Istat elaborazione Agi-openpolis

                                                                                                                                            27
Ancora una volta, è il Mezzogiorno a chiudere la classifica, con quote che superano di poco
il 60%. Al lato opposto le regioni del nord Italia, guidate da Trentino Alto Adige (85,8%) e
Lombardia (85%).

                                                                                               28
Puoi anche leggere