Invito a Corte - Teatro di San Carlo

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Invito a Corte - Teatro di San Carlo
Palazzo Reale di Napoli /
Biblioteca Nazionale di Napoli /
Teatro di San Carlo

Invito a Corte
Concerti, balletti e conversazioni
del Teatro di San Carlo

23 settembre / 11 ottobre 2020
I Edizione
Invito a Corte - Teatro di San Carlo
Luigi Marta, Costumi della festa data da S. Maestà il di 20 febbraio 1854 nella Reggia di Napoli
(Parigi 1854)
Invito a Corte - Teatro di San Carlo
Sovrintendente e Direttore Artistico
Stéphane Lissner
Direttore Generale
Emmanuela Spedaliere
Direttore Musicale
Juraj Valčuha
Direttore Onorario
Zubin Mehta
Invito a Corte - Teatro di San Carlo
Media Partner
Invito a Corte - Teatro di San Carlo
Soci Fondatori Pubblici                        Consiglio di Indirizzo

Ministero per i Beni e le Attività Culturali   Luigi de Magistris
e per il Turismo                               Presidente
Ministro
                                               Maria Luisa Faraone Mennella
Dario Franceschini
                                               Consigliere
Regione Campania
                                               Giuseppe Tesauro
Presidente
                                               Consigliere
Vincenzo De Luca
                                               Sergio De Felice
Comune di Napoli
                                               Consigliere
Sindaco
Luigi de Magistris                             Mariano Bruno
                                               Consigliere
Altri Soci
                                               Collegio dei Revisori dei Conti
Città Metropolitana di Napoli
Sindaco                                        Carlo Greco
Luigi de Magistris                             Presidente in rappresentanza
                                               della Corte dei Conti
Camera di Commercio di Napoli
Presidente                                     Michela Guarino
Ciro Fiola                                     Componente in rappresentanza
                                               del Ministero dell’Economia e delle Finanze
                                               Roberto Cappabianca
                                               Componente in rappresentanza
                                               del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
                                               Manuela Simonetti
                                               Componente in rappresentanza
                                               del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Invito a Corte - Teatro di San Carlo
Maestro del Coro                       Direzione Generale con delega agli Affari
Gea Garatti Ansini                     Istituzionali, Marketing e Educational
                                       Emmanuela Spedaliere
Direttore del Balletto
Giuseppe Picone                        Responsabile Scientifico Dipartimento di
                                       Ricerca, Editoria, Comunicazione, Archivio
Direttore della Scuola di Ballo
                                       Storico e MeMus
Stéphane Fournial
                                       Dinko Fabris
Direttore del Coro di Voci Bianche
                                       Responsabile della Comunicazione Creativa
Stefania Rinaldi
                                       e Strategica e Relazioni con la Stampa
Direttore Organizzazione Produzione    Rossana Russo
Francesco Andolfi
                                       Direttore Amministrativo
Responsabile di Produzione             Francesco Apicella
Maya Dobromirova Dimova
                                       Direttore Risorse Umane
Direttore degli Allestimenti Scenici   Mariapia Gaeta
Pasqualino Marino
                                       Direttore Immobili e Sicurezza
Responsabile della Sartoria            e Salute sui Luoghi di Lavoro
Giusi Giustino                         Ciro Tammaro
Palazzo Reale di Napoli /
Biblioteca Nazionale di Napoli /
Teatro di San Carlo

Invito a Corte
Concerti, balletti e conversazioni
del Teatro di San Carlo

23 settembre / 11 ottobre 2020
I Edizione
Calendario

SETTEMBRE

mercoledì 23         ore 20.00   Cortile delle Carrozze       Jazzphony Orchestra
                                 di Palazzo Reale

venerdì 25           ore 20.00   Cortile delle Carrozze       Celebri Cori d’Opera
                                 di Palazzo Reale             dell’Ottocento

sabato 26            ore 20.00   Cortile delle Carrozze       Celebri Cori d’Opera
                                 di Palazzo Reale             dell’Ottocento

OTTOBRE

sabato 3             ore 18.30   Sala Rari                    Dalla Villanella alla Canzone
                                 della Biblioteca Nazionale   Napoletana Classica

sabato 3             ore 20.00   Sala Rari                    Dalla Villanella alla Canzone
                                 della Biblioteca Nazionale   Napoletana Classica

domenica 4           ore 06.00   Terrazza                     Le otto stagioni
                                 della Biblioteca Nazionale

domenica 4           ore 18.30   Terrazza                     Dalla Villanella alla Canzone
                                 della Biblioteca Nazionale   Napoletana Classica

06 I Teatro di San Carlo
OTTOBRE

lunedì 5      ore 18.00   Terrazza                  Conversazioni in terrazza
                          del Giardino Romantico    Angela Tecce
                          del Teatro di San Carlo   Coro di Voci Bianche
                                                    del Teatro di San Carlo

martedì 6     ore 18.00   Terrazza                  Conversazioni in terrazza
                          del Giardino Romantico    Gabriella Ferrari Bravo
                          del Teatro di San Carlo   Clarinetto e Archi dell’Orchestra
                                                    del Teatro di San Carlo

mercoledì 7   ore 18.00   Terrazza                  Conversazioni in terrazza
                          del Giardino Romantico    Marisa Albanese
                          del Teatro di San Carlo   Barbara Bavecchi / Marco Pezzenati

giovedì 8     ore 18.00   Terrazza                  Conversazioni in terrazza
                          del Giardino Romantico    Mariella Pandolfi
                          del Teatro di San Carlo   Oboe e Archi dell’Orchestra
                                                    del Teatro di San Carlo

sabato 10     ore 19.00   Teatro di San Carlo       Sonata
                                                    Spettacolo di Balletto
                                                    del Teatro di San Carlo

domenica 11   ore 19.00   Teatro di San Carlo       Sonata
                                                    Spettacolo di Balletto
                                                    del Teatro di San Carlo

                                                                     Teatro di San Carlo I 07
Dinko Fabris
                                                   Responsabile Scientifico Dipartimento
                                                   di Ricerca, Editoria, Comunicazione, Archivio
                                                   Storico e MeMus

Feste con musica
nel Palazzo Reale di Napoli.
Il segno di una tradizione
secolare
I rapporti con la città di Napoli dei sovrani e    all’incontro tra il potere e le masse urbane.
dominatori che nel tempo si alternarono al         Quando all’inizio del Seicento, per volontà del
governo, furono sempre regolati attraverso         Viceré Conte di Lemos Fernando Ruiz de
l’incontro simbolico nella festa pubblica.         Castro, fu costruito dall’architetto Domenico
L’ideologia dello spettacolo come                  Fontana il nuovo Palazzo Reale, si voleva
celebrazione del potere è uno dei pilastri         soltanto accogliere più degnamente
dell’ideologia dell’età barocca, ben studiato      l’annunciata visita del Re Filippo III di Spagna,
da storici delle varie discipline. A Napoli        poi annullata. Ma l’uscita dal vecchio e
durante i due secoli di dominazione spagnola,      austero Castello angioino e dall’adiacente
la mancanza di una vita di corte stabile, per il   vecchio Palazzo Reale cinquecentesco, ebbe
continuo alternarsi dei Viceré, rischiava di       delle conseguenze straordinarie nei decenni
creare le proteste del ceto aristocratico in       successivi. Prolungandosi verso il cuore della
cerca di occasioni di visibilità, e per questo     città, dal punto di partenza sul mare
furono particolarmente curati i rituali delle      dell’arteria stradale voluta dal Viceré Pedro de
feste private e pubbliche, destinate               Toledo che ne porta ancora oggi il nome,

08 I Teatro di San Carlo
protetta dai quartieri dove risiedeva la              fu già possibile allestire il primo “festino”
guarnigione spagnola, la nuova sede del               della nobiltà napoletana nel Salone delle
potere cominciò subito ad esercitare un               Feste appena ultimato. Seguirono per tutto il
nuovo dialogo visivo con i cittadini di Napoli,       secolo e i primi decenni del successivo
attratti magneticamente dalle sontuose feste          numerose “feste a ballo” nello stesso salone,
pubbliche allestite tutto intorno e soprattutto       di cui per eventi particolarmente sontuosi era
nel Largo di Palazzo, dove poi sorse l’attuale        stampato il libretto o una descrizione.
Piazza del Plebiscito. Un memorabile Torneo           Conosciamo così come si svolsero le feste
con rappresentazioni musicali - cui assistette        degli anni 1620, 1629, 1630, 1639, 1641 e
lo scrittore Cervantes - fu allestito nella           così via, tutte caratterizzate da un
Piazza d’Armi del Palazzo nel maggio 1612             meraviglioso allestimento scenico che
per solennizzare duplici nozze che univano le         presentava alcuni topoi del mito di Napoli: la
famiglie reali di Spagna, Austria e Francia. Fu       sagoma del Monte Posillipo, con giochi
creata una provvisoria Cappella Reale                 d’acqua e sirene intorno a Partenope, simbolo
nell’edificio di Fontana, poi edificata               della città, con cavalieri su cavalli veri che si
nell’attuale posizione a partire dal 1646, per        scontravano in un torneo ballato e cori issati
accogliere i riti quotidiani e festivi della corte    in cielo su nuvole (in un solo caso, la festa a
spagnola e dei Viceré, e per l’occasione fu           ballo Monte Posillipo del 1630, sopravvive
trasportato nel nuovo Palazzo l’intero                anche la musica stampata insieme al testo
organico dei musicisti della Cappella Reale           che descrive le Delitie di Posillipo, maritime e
che risiedevano ancora nel Castello. Nel 1614,        boscarecce). Le tante catastrofi naturali e
per la morte del maestro della cappella il            umane che costellarono il Seicento
fiammingo Jean de Macque, fu nominato per             napoletano impedirono in diverse occasioni lo
la prima volta un italiano a dirigere la più          svolgimento di queste feste: le due pesti del
importante istituzione musicale di Napoli e           1630 e 1656, l’eruzione del Vesuvio del 1631,
del Regno: si trattava di Giovanni Maria              la rivoluzione di Masaniello del 1647 e così
Trabaci, che apre una lista di prestigiosi            via. Proprio dopo questi ultimi moti, per
maestri che annovera dal Settecento i nomi            celebrare vistosamente la vittoria spagnola e
di Scarlatti, Sarro, Leo e tanti altri fino a         suggellare la ritrovata armonia col popolo
Paisiello. I riti religiosi con esecuzioni musicali   napoletano, il Viceré Conte d’Oñate volle
durante le varie feste dell’anno entrarono            creare un ciclo di feste straordinarie che
addirittura nei cerimoniali di corte, che             durarono anni sotto il titolo di “Partenope
annotarono gli eventi più splendidi. Non              liberata”, invitando una compagnia di
mancavano neppure le occasioni di confronto           commedianti e musicisti a portare per la
col potere religioso cittadino, quando i musici       prima volta l’opera in musica a Napoli, non a
del Duomo venivano portati ad esibirsi a              caso nel Palazzo Reale. L’esordio di questo
confronto con quelli della Cappella Reale. Nel        nuovo genere ancora sconosciuto alla città
contempo l’intero Palazzo Reale divenne un            avvenne nel 1650 con la Didone, opera
efficace e risonante contenitore per le feste,        veneziana di Francesco Cavalli, il maggior
riservate ai ceti alti, ma che si riverberavano       operista italiano del tempo dopo la morte di
sull’immaginario collettivo popolare. Nel             Monteverdi, seguita dall’Incoronazione di
luglio 1617, mentre erano ancora in corso i           Poppea di quest’ultimo caposcuola (ripresa
lavori di completamento del “Palazzo Regio”,          con titolo mutato in Nerone). Il luogo

                                                                                  Teatro di San Carlo I 09
prescelto per questi spettacoli, aperti ad un     dell’autocelebrazione del potere attraverso la
pubblico misto formato dalla corte e dal          musica, soprattutto l’opera e il ballo, nella
pubblico pagante della città, fu inizialmente     città tornata al rango di capitale. Non per
un grande capannone nel giardino del              caso volle far costruire in tempi record un
Palazzo, dove si praticava il gioco della         nuovo splendido teatro che ne portasse il
pallacorda (in spagnolo “el comedor de la         nome, allo stesso tempo un edificio esterno e
pelota”) che fu presto identificato come          indipendente ma collegato direttamente al
teatro dei comici (“Corral de los                 cuore del Palazzo Reale, nel cui perimetro
comediantes”). Più volte rimaneggiato, questo     rientra tuttora. Il Teatro di San Carlo,
spazio fu presto giudicato insufficiente e si     inaugurato il 4 novembre 1737 con l’opera
preferì tornare a una netta divisione tra uno     Achille in Sciro del maestro della Real
spazio interno al Palazzo e un vero teatro        Cappella Domenico Sarro, apriva una nuova
pubblico a pagamento, aperto nella sala di        stagione in cui le feste reali e della corte
San Bartolomeo a partire dal 1654, che            ancor più strettamente rappresentavano
divenne sede stabile delle stagioni operistiche   l’immagine del potere borbonico, ma anche il
organizzate dalle diverse compagnie di comici     costante dialogo con la città. Lo dimostra
itineranti e più tardi di veri impresari. La      l’impressionante proliferazione di eventi
nuova sala per le commedie e le feste del         festivi nei tanti possedimenti reali o dei
Palazzo, progettata da Fontana e                  principali membri della corte tutto intorno
sontuosamente decorata con le immagini dei        alla città, a cominciare dalla Reggia di
governatori spagnoli e per questo chiamata        Capodimonte affidata nel 1738 allo stesso
Gran Sala dei Viceré, fu aperta nel 1652 con      progettista del Teatro di San Carlo, fino
la rappresentazione della Veremonda, ancora       all’apertura all’interno della Reggia di Caserta
un’opera di Cavalli, che aveva vistosi            del Teatrino di Corte che replicava
riferimenti al Regno di Napoli. La sala, posta    vistosamente il modello del San Carlo
sul lato destro della Cappella Reale, divenne     (progetto seguito direttamente da Vanvitelli,
dunque il centro di tutti gli eventi festivi      per incarico del Re, a partire dal 1756) e che
della corte, dai balli alle rappresentazioni      fu inaugurato dalla coppia reale borbonica
d’opera e perfino di oratori e drammi sacri,      nel carnevale 1769. Se si pensa che l’anno
che si moltiplicarono nel corso dei duecento      precedente 1768 era appena stato inaugurato
anni successivi. Si può dire che la               il nuovo Teatro di Corte del Palazzo Reale di
ristrutturazione progettata da Ferdinando         Napoli progettato da Fuga, possiamo
Fuga nel 1768, che ha dato al Teatro di Corte     immaginare la quantità di feste musicali di
l’aspetto ancora visibile ai nostri giorni, non   cui si circondarono i Borbone nella seconda
abbia modificato la posizione e la struttura di   metà del Settecento, epoca in cui Napoli era
base della sala barocca. Nel frattempo però       ormai entrata nel mito come capitale della
un avvenimento epocale aveva scosso la            musica europea.
struttura del governo del Regno ed anche i        Nel secolo successivo, quelli che Acton ha
luoghi della sua rappresentazione: l’avvento      definito «gli ultimi Borboni di Napoli»
nel 1734 del primo Re di Napoli dopo 230          continuarono ad aprire i propri saloni alle
anni. Carlo di Borbone, figlio di Elisabetta      feste e ad utilizzare il Teatro di San Carlo e le
Farnese e nipote di Luigi XIV, aveva ben          altre residenze per intrattenimenti mondani,
compreso l’importanza politica                    soprattutto balli alternati ai melodrammi,

10 I Teatro di San Carlo
come ci testimoniano tanti libretti stampati
in quel secolo e incisioni d’epoca. Ma
gradualmente il consumo di spettacolo
cittadino si spostò nei teatri borghesi e
popolari e il Teatro di Corte cominciò un
lungo periodo di inattività e decadenza,
interrotto nel Novecento da rassegne, festival
e allestimenti di opere settecentesche,
pionieristicamente proposti dal Teatro di San
Carlo, ormai divenuto uno dei principali teatri
lirici dell’Italia unita, ma in maniera episodica
e con continue chiusure per restauri.
La Fondazione Teatro di San Carlo, nel più
difficile anno della sua storia recente per la
pandemia che ha colpito il pianeta, ha voluto
riannodare il suo legame ombelicale con la
storia del Palazzo Reale di Napoli, dapprima
proponendo la sua stagione estiva della
riapertura, nel luglio 2020, nella Piazza del
Plebiscito che aveva ospitato per secoli gli
spettacoli reali offerti alla città, e nei mesi di
settembre e ottobre dello stesso anno una
prima rassegna che attraversa i luoghi delle
feste dell’antico Palazzo Reale, dagli eleganti
cortili alle terrazze mozzafiato, attraversando
la storica Biblioteca Nazionale di Napoli, una
delle più importanti collezioni librarie
italiane, che da oltre un secolo è stata a sua
volta accolta in una prestigiosa ala del
Palazzo e che conserva tra i suoi cimeli - oltre
all’ingente raccolta musicale della sezione
Lucchesi Palli - anche il pianoforte su cui fu
composta la canzone napoletana ’O paese
d’’o sole. Sarà compiuto così un graduale e
affascinante itinerario di avvicinamento al
Teatro di San Carlo, dall’esterno all’interno,
che si concluderà idealmente col ritorno dei
cittadini napoletani nel Teatro del Re.

                                                     Teatro di San Carlo I 11
Cortile delle Carrozze
di Palazzo Reale
Paolo Mascilli Migliorini
                                                    Direttore del Palazzo Reale di Napoli

La maestosa serenità
che avvolge il Teatro del Re:
il Cortile delle Carrozze
del Palazzo Reale di Napoli
Nel suo attuale sereno equilibrio neoclassico,      ampliamento del Palazzo Reale terminato alla
il Cortile delle Carrozze del Palazzo Reale di      fine degli anni Cinquanta, che portò alla
Napoli è forse la migliore traduzione del           realizzazione della infanteria e del
modo con cui Gaetano Genovese tra il 1836 e         cavallerizzo. Possiamo vederlo in pianta nella
il 1842 seppe dare ordine e nuova                   famosa veduta di Napoli del Duca di Noja, e
funzionalità, anche in una parte tutto              anche questo aiuta a definirne la datazione.
sommato “utilitaria”, ad un palazzo la cui          Anche l’autore del progetto non è noto, ma
storia costruttiva, fatta di progetti non           l’ipotesi che sia Ferdinando Sanfelice è la più
terminati e di necessarie fasi di riequilibrio, è   convincente.
nascosta da una apparente maestosa serenità,        In una decina di anni lo spazio fisico del
forse proprio per il carattere implicito nella      vecchio palazzo del Re di Spagna si trasforma
sua destinazione reale.                             in quello del Re di Napoli. Si amplia
In particolare questo cortile nasce alla metà       occupando parte del giardino vicereale, che
degli anni Quaranta del XVIII secolo,               per circa un secolo sarà pavimentato per
all’interno di un importante progetto di            trasformarsi in corte del maneggio, un

14 I Teatro di San Carlo
edificio di Domenico Antonio Vaccaro, anche       caleidoscopio, le facciate principali del
esso scomparso nei lavori ottocenteschi. La       Palazzo.
nuova ala destinata a ospitare la corte degli     Nella nostra area, dove in un corpo di
infanti nel corso dei decenni successivi, con     fabbrica sbilenco e malandato erano il
Carolina Murat soprattutto, e poi con             Cavallerizzo e gli Appartamenti della
Francesco I, assumerà sempre di più caratteri     Maggiordomia, il progetto carolino prevedeva
di autonomia, una altra, più giovane e            un cortile di grande forza architettonica,
mondana, corte futura.                            rettangolare, organizzato al centro da una
Si conclude così, ma è solo un primo atto, il     scala aperta che serviva la nuova ala, un
processo che aveva portato l’edificio del         cortile interno dalla forza di una seconda
Palazzo Reale a diventare un corpo organico       corte principale, dopo quella pubblica, il
di funzioni solo apparentemente lontane, ma       Cortile d’Onore, questa privata.
tutte, efficacemente, volti della regalità e      Tuttavia l’unica parte non realizzata
strumenti di governo. Simbolo di questa           dell’ambizioso progetto di ampliamento fu
simbiosi è la costruzione del Teatro Reale, il    proprio la demolizione del Cavallerizzo, e
Teatro di San Carlo, proprio dentro il            questo impedì la formazione del cortile
giardino reale, non come una ferita ma come       ortogonale e quindi della scala aperta di tipo
una opportunità formale, che sutura una           sanfeliciano.
zona di incompiutezza nell’edificio               Nella seconda metà del secolo si susseguono
Fontaniano. Ma soprattutto come un aspetto        vari progetti, anche di Carlo Vanvitelli, e
della vita della corte, e soprattutto del         addirittura Carolina Murat pare abbandonare
sovrano, che a quel teatro così grande e          l’impresa facendo costruire nel 1812 la nuova
importante poteva accedere direttamente dal       scala, quella che oggi porta alla Biblioteca
suo palazzo, come viceversa non sarebbe           Nazionale, e svincolando così i propri
accaduto se fosse stato ancora una volta          appartamenti da quelli del marito, che
ampliato, in uno spazio urbano ormai              rimangono legati allo Scalone d’Onore del
angusto, il Teatro di San Bartolomeo, caro ai     Palazzo. Qui addirittura farà costruire un
Viceré.                                           altro teatro privato, portando così a tre il
Il progetto di ampliamento è pienamente           numero delle strutture fisse per spettacolo
consapevole di quella presenza, la compone        presenti nel palazzo. Viene sancita così
entro la quinta di facciata verso la strada di    definitivamente la funzione dell’ampliamento
San Carlo, e nuovamente la comporrà alla          settecentesco, non più di infanteria ma di
metà del secolo successivo, come braccio          seconda corte e poi, dal 1842, di ala delle
della nuova facciata laterale del palazzo di      feste, ala per così dire privata, dove, al
Gaetano Genovese. La sua preesistenza             secondo piano, Genovese realizzerà una
costringe a realizzare il cortile posteriore,     splendida Biblioteca Palatina, ancora
questo delle Carrozze, con una sostanziale        esistente con i suoi libri e i suoi arredi, un
asimmetria, che difficilmente si avverte, e che   Gabinetto Fisico e, finalmente, gli
lasciava ampio spazio al maneggio, e dal          appartamenti privati della Famiglia Reale.
1842 al giardino, che così riverberava l’altra    Solo negli anni Trenta del XIX secolo, il cortile
sistemazione e l’altro cortile, verso il mare,    viene rettificato e sopraelevato, assumendo
dove viene realizzato il Giardino pensile. Ma     con Gaetano Genovese il suo sereno aspetto
soprattutto moltiplica, come in un ortogonale     neoclassico, con la bella fontana ovale al

                                                                              Teatro di San Carlo I 15
centro, al posto della scala sanfeliciana. Agli   Biblioteca Nazionale dedicata a Vittorio
inizi del decennio, era stato costruito il        Emanuele III. Uno spazio un po’ sospeso, un
Rimessone delle Carrozze, uno straordinario       ingresso non certo vivace come quello dal
spazio neodorico che oggi ospita la principale    giardino, che ricompare anche esso dal 1842,
sala per mostre del Palazzo Reale.                ma nemmeno spoglio, su cui comunque i
Tuttavia proprio questa corte, che riprende e     saloni e gli appartamenti privati si
traduce i dinamici e ansiogeni motivi             affacciavano.
manieristi del Cortile d’Onore di Fontana,        Uno spazio, infine, che, con la neodorica Sala
mostra il carattere estesamente teatrale del      delle mostre (il Rimessone delle Carrozze) e i
Palazzo Reale di Napoli, dove non vi sono         percorsi verso la Biblioteca Nazionale, con la
cortili secondari, e nemmeno questo lo è,         sua continua e costante trasformazione in
essendo nato per essere l’altro ingresso più      teatro all’aperto, è ormai da trenta anni il
privato ma ugualmente magnifico ai nuovi          vivace e appartato cuore espositivo del
spazi della corte, dove dal 1924 è accolta la     palazzo.

Palazzo Reale nella pianta del Duca di Noja
1.

  2.

1.
Apparato nella Real Sala del Palazzo da Narrazione delle solenni feste, Napoli 1748
2.
Scene di Vincenzo Re per la Serenata nella Real Sala del Palazzo da Narrazione delle solenni
feste, Napoli 1748
Cortile delle Carrozze
                                                 di Palazzo Reale
                                                 mercoledì 23 settembre, ore 20.00

Jazzphony Orchestra
Componenti dell’Orchestra del Teatro di San Carlo

Sara Vanderwert, voce                            Musiche originali composte e arrangiate da
Luca Sartori, sax alto, clarinetto               Pasquale Bardaro
Ricardo Serrano, corno
                                                 I temi più significativi della tradizione
Stefano Bartoli, clarinetto piccolo
                                                 operistica italiana con un linguaggio e delle
Luca Incoronato, fagotto
                                                 sonorità proprie della musica jazz
Giuseppe Cascone, tromba
Francesco Capocotta, tromba
Alessandro Modesti, tromba
Gianluca Camilli, trombone
Roberto Bianchi, trombone
Pasquale Bardaro, vibrafono
Mirko Maria Matera, piano, rhodes, elettronica
Vincenzo Maurogiovanni, basso
Pierluigi Villani, batteria

18 I Teatro di San Carlo
Cortile delle Carrozze
                                                di Palazzo Reale
                                                venerdì 25 settembre, ore 20.00
                                                sabato 26 settembre, ore 20.00

Celebri Cori d’Opera
dell’Ottocento
Coro del Teatro di San Carlo
Gea Garatti Ansini, direttore
Vincenzo Caruso, pianoforte

Cori d’Opera                                    Ruggiero Leoncavallo, Coro delle campane da
                                                Pagliacci
Pietro Mascagni, “Gli aranci olezzano” da
                                                Vincenzo Bellini, “Non partì” da Norma
Cavalleria rusticana
                                                Gaetano Donizetti, “Che interminabile
Giuseppe Verdi, Coro di ancelle di Amneris da
                                                andirivieni” da Don Pasquale
Aida
                                                Giuseppe Verdi, Coro di zingarelle e Coro di
Giuseppe Verdi, “Zitti, zitti” da Rigoletto
                                                matadori da La traviata
Jacques Offenbach, “Glou, glou” da Les contes
                                                Giuseppe Verdi, “O signore dal tetto natìo” da
d’Hoffmann
                                                I lombardi alla prima crociata
Vincenzo Bellini, “Quando la tromba squilla”,
                                                Giuseppe Verdi, “Va, pensiero” da Nabucco
“A festa” da I puritani
Georges Bizet, Coro dei soldati e sigaraie,
Baruffa da Carmen
Jacques Offenbach, Barcarola da Les contes
d’Hoffmann

                                                                           Teatro di San Carlo I 19
Sala Rari
della Biblioteca Nazionale
Gabriele Capone
                                                     Direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli
                                                     e Soprintendente Archivistico e Bibliografico
                                                     della Campania

Note storiche sulla
Biblioteca Nazionale
Vittorio Emanuele III di
Napoli
Nel 1734 Carlo di Borbone decise di trasferire       originario venne ampliato, grazie anche a una
da Parma a Napoli la raccolta libraria detta         legge del 1739 che prevedeva l’obbligo di
“farnesiana”, avuta in dono dalla madre              consegna alla Biblioteca Reale di un esemplare
Elisabetta Farnese. Intenzione del Re era quella     di ogni libro stampato nel Regno.
di creare, presso il Palazzo degli Studi (attuale    Nel 1860, con l’unificazione d’Italia, la
Museo Archeologico Nazionale),                       Biblioteca divenne “Nazionale”. Nonostante
un’importante biblioteca pubblica. L’edificio        l’impossibilità di disporre di ambienti più ampi
necessitava però di ingenti lavori di                all’interno del Palazzo degli Studi, le raccolte
ristrutturazione, iniziati già nel 1735, e la        vennero costantemente arricchite ed
biblioteca fu temporaneamente collocata nella        incrementate. Fu il direttore Emilio Martini, dal
Reggia di Capodimonte. Terminati i lavori            1900, a porre seriamente il problema dello
sotto il regno di Ferdinando IV di Borbone, la       spazio. Inizialmente si pensò di ampliare il
biblioteca aprì finalmente al pubblico il 13         Palazzo degli Studi ma l’ipotesi fu scartata a
gennaio 1804, col nome di “Real Biblioteca           causa delle rimostranze dei responsabili
Borbonica”. Fin dai primi anni, il nucleo librario   dell’edificio. Si decise così, su consiglio di

22 I Teatro di San Carlo
Benedetto Croce (eletto intanto Ministro della        Biblioteca Nazionale è ubicato nel giardino
Pubblica Istruzione), di trasferire la Biblioteca     ottocentesco, realizzato dal botanico
presso il Palazzo Reale, donato allo Stato da         Denhardt, sul viale alberato di Palazzo Reale.
Vittorio Emanuele III. Il 2 agosto 1922 si decise     Numerosi sono gli artisti che hanno
di spostare tutto il materiale presso la ex           contribuito a decorare gli ambienti interni:
Reggia. Il trasferimento iniziò nel 1923 e fu         Camillo Guerra, Giuseppe Cammarano,
concluso nel 1927, anno in cui la Biblioteca          Gennaro Maldarelli, solo per citarne alcuni.
venne intitolata al Re e aperta al pubblico.          Superato l’atrio della Biblioteca, il visitatore è
Nella nuova sede confluirono, oltre ai fondi          accolto dal monumentale scalone di epoca
provenienti dal Palazzo degli Studi, le collezioni    settecentesca, la cui balaustra è decorata con
dei Gesuiti e degli ordini monastici soppressi;       lance incrociate e motivi floreali. Sui piani di
l’Officina dei Papiri Ercolanesi; le collezioni del   raccordo tra le rampe sono state sistemate
Principe di Tarsia e del Conte Riccardo Lucchesi      opere di diverso genere ed epoca (dal
Palli; i manoscritti leopardiani giunti tramite       neoclassico all’arte contemporanea). In cima
lascito di Antonio Ranieri; i fondi provenienti       allo scalone spicca la scultura di Tommaso
dalle biblioteche Provinciale, San Giacomo,           Solari raffigurante Paolina Ranieri, sorella di
Palatina, Brancacciana e San Martino. Confluì         Antonio Ranieri, noto soprattutto per il suo
anche il corpus dei manoscritti detti “viennesi”,     sodalizio con Leopardi. Dallo scalone si
che erano stati portati nella capitale austriaca      accede direttamente alla cosiddetta Sala delle
per volontà di Carlo VI d’Asburgo e restituiti        Esposizioni, in origine anticamera ai Saloni
all’Italia al termine della Grande Guerra. Nel        delle Feste. Le decorazioni monocrome di
corso della Seconda Guerra Mondiale il                questo ambiente sono state realizzate
materiale di maggior pregio e parte dei               dall’ornamentista ottocentesco Salvatore
cataloghi furono spostati in ricoveri fuori sede,     Giusti. Attualmente in questo spazio vengono
perché non subissero danni. Un ruolo                  allestite mostre temporanee.
importante fu giocato in tal senso dall’allora        Un’ultima annotazione merita il Salone di
direttrice Guerriera Guerrieri.                       Lettura perché collega idealmente la Biblioteca
Il ricchissimo patrimonio della Biblioteca è          di oggi con il clima delle feste che animava nei
costituito tra l’altro da circa 2 milioni di          secoli precedenti il Palazzo del Re. Il Salone di
volumi a stampa, 8926 testate di periodici;           Lettura è infatti situato in quella che
19.758 manoscritti e 153.606 documenti                originariamente era la Sala da Ballo dell’ala
appartenenti a carteggi e archivi privati; 4.563      nuova del Palazzo Reale, voluta da Ferdinando
incunaboli e circa 50.000 cinquecentine; oltre        II di Borbone. In passato rivestito di specchi, il
6.000 carte geografiche storiche e 21.600             Salone è oggi arredato con armadi in noce ed
fotografie in fondi fotografici storici; 1.838        oro provenienti dalla sala della Meridiana
papiri e 4.665 disegni di papiri.                     dell’ex Palazzo degli Studi (attuale Museo
L’attuale Biblioteca Nazionale occupa l’ala           Archeologico Nazionale), dove la Biblioteca era
orientale di Palazzo Reale, che si identifica         collocata. Lungo le pareti corrono stucchi a
con gli ampliamenti settecenteschi,                   basso rilievo raffiguranti danzatrici, mentre sul
probabilmente di Ferdinando Fuga (1758                soffitto, in bianco ed oro, figurano motivi
circa), della antica pianta quadrangolare, con        vegetali, putti e mascheroni, opera dei
prospetto a occidente sul Largo di Palazzo, di        napoletani Gennaro Aveta, Costantino Beccalli
Domenico Fontana (1600). L’accesso alla               e Gennaro De Crescenzo.

                                                                                   Teatro di San Carlo I 23
Sala Rari                                        va ricordata la raccolta di opere dell’apologeta
                                                 latino Lattanzio, che rappresenta il primo libro
La Sala Rari si trova al primo piano nobile      stampato in Italia (che presenta la data 1465);
della Biblioteca Nazionale di Napoli. Vi si      un esemplare del Catholicon, testo che
accede tramite lo scalone monumentale,           tramanda fonti di alto rilievo per la cultura
realizzato su progetto di Gaetano Genovese a     grammaticale medievale quali Donato, Isidoro
partire dal 1837. Deve la sua denominazione      di Siviglia, Uguccione e Papia; prime edizioni
al prezioso materiale che vi è custodito: al     di opere latine come il De oratore di Cicerone,
suo interno infatti sono conservati volumi       le Noctes Atticae di Aulo Gellio e i
che, per motivi diversi, sono considerati,       Commentaria di Cesare; edizioni della
appunto, rari: editiones principes, opere di     Commedia dantesca e del Canzoniere e dei
particolari autori o stampate da particolari     Trionfi di Petrarca. L’ambiente dove furono
tipografi sono trattate come materiale di        situati i Rari fu selezionato con cura dalla
pregio da sottoporre ad attente forme di         direttrice Guerriera Guerrieri per la loro
conservazione. Nella Sala sono collocati i       esposizione. L’orientamento a Nord garantisce
circa 4.500 incunaboli posseduti dalla           infatti una temperatura costante, che ben si
Biblioteca - il più ricco fondo di edizioni      adatta alle esigenze conservative. La sala è
quattrocentesche presente nelle biblioteche      oggi utilizzata anche per manifestazioni
italiane - provenienti in particolare dal        culturali: convegni, seminari, presentazioni di
Fondo Farnese e da quello degli Agostiniani,     libri si svolgono, di frequente, in questo
e opere che coprono un arco temporale che        ambiente di rilievo dov’è presente anche un
va dal XVI al XX secolo.                         simbolo musicale di grande importanza
Tra i volumi di maggior rilievo qui custoditi,   storica: il pianoforte di Vincenzo D’Annibale.
Sala Rari
                                                       della Biblioteca Nazionale
                                                       sabato 3 ottobre, ore 18.30 e ore 20.00

Dalla Villanella alla Canzone
Napoletana Classica
Coro del Teatro di San Carlo
Gea Garatti Ansini, direttore
Vincenzo Caruso, pianoforte

Orlando di Lasso, S’io ve dico ca sete la chiù bella   Eduardo Di Capua, I’ te vurria vasà
Filippo Azzaiolo, Quando la sera                       (arrangiamento Ciro Caravano)
Orlando di Lasso, Saccio ’na cosa                      Giuseppe Capaldo - Salvatore Gambardella,
Antonio Scandello, Haveva ’na gallina capelluta        Comme facette mammeta (arrangiamento L.
Anonimo, Alla fiera di Mast’Andrea                     Pietropaoli)
(arrangiamento Gaetano Panariello)                     Francesco Paolo Tosti - Gabriele D'Annunzio,
Anonimo, La palommella                                 ’A vucchella (arrangiamento M. Severino)
Gioachino Rossini, La danza (arrangiamento             Enrico Cannio, ’O surdato ’nnammurato
Vincenzo Caruso)                                       (arrangiamento C. Riffero)
Luigi Denza, Funiculì funiculà (arrangiamento          Ernesto Tagliaferri - Ernesto Murolo,
C. Riffero)                                            Mandulinata a Napule (arrangiamento C.
Ernesto De Curtis, Torna a Surriento                   Riffero)
(arrangiamento G. Vespoli)                             Vincenzo D’Annibale - Libero Bovio, ’O paese
Eduardo Di Capua, ’O sole mio (arrangiamento           d’’o sole
A. Cericola)

26 I Teatro di San Carlo
Il pianoforte di 'O paese d''o sole                 una fisarmonica con tasti in madreperla, e il
                                                    pianoforte Ronisch con lampada ad olio che è
Il pianoforte collocato nella Sala Rari della BNN   stato collocato nella Sala Rari della Biblioteca
fa parte dell’Archivio di documenti appartenuti     ed è utilizzato in occasione di eventi e
a Vincenzo D’Annibale (1894-1950), pianista,        manifestazioni culturali.
compositore e direttore d’orchestra. L’Archivio,    D’Annibale deve la fama alla canzone ’O paese
depositato dagli eredi presso la Biblioteca         d’’o sole, sui versi del grande amico Libero
Nazionale di Napoli dal 2016 e custodito nella      Bovio, presentata all’audizione della Piedigrotta
Sezione Lucchesi Palli, comprende lettere           1925, al Teatro Politeama Giacosa, interpretata
manoscritte, spartiti autografi, corrispondenza     con grandissimo successo dall’esordiente Leda
di carattere ufficiale, un piccolo archivio         Ledi, pupilla dell’artista di varietà Pasquariello.
fotografico, una rassegna stampa dei concerti       Il lungo sodalizio artistico con il poeta Bovio,
di maggior successo. Il deposito dei documenti      produsse numerose altre melodie di successo:
è arricchito dalla presenza di tre strumenti        Tu ca si’ mamma, Voce napulitana, ’A luna,
musicali: una chitarra in mogano anni ’40 ed        Serenatella amara, Anema ardente, ’E palomme.

                                                                                 Teatro di San Carlo I 27
Terrazza
della Biblioteca Nazionale
Terrazza
                                               della Biblioteca Nazionale
                                               Concerto all’alba
                                               domenica 4 ottobre, ore 06.00

Antonio Vivaldi / Astor Piazzolla

Le otto stagioni
La musica barocca incontra il tango

Daniele Colombo, violino solista               Antonio Vivaldi
Salvatore Lombardo, Pasquale Murino,           Le quattro stagioni
Quentin Capozzoli, Giuseppe Navelli, Daniele   da Il cimento dell’armonia e dell’inventione,
Baione, Gennaro Cappabianca, violini           op. 8
Roberta Zangirolami, Paolo Traversi, Angelo    “Primavera” RV 269
Iollo, viole                                   “Estate” RV 315
Marco Vitali, Silvano Fusco, violoncelli       “Autunno” RV 193
Pasquale Maddaluno, contrabbasso               “Inverno” RV 297
                                               Astor Piazzolla
                                               Las cuatro estaciones porteñas

30 I Teatro di San Carlo
Terrazza
                                                       della Biblioteca Nazionale
                                                       Concerto all’imbrunire
                                                       domenica 4 ottobre, ore 18.30

Dalla Villanella alla Canzone
Napoletana Classica
Coro del Teatro di San Carlo
Gea Garatti Ansini, direttore
Vincenzo Caruso, pianoforte

Orlando di Lasso, S’io ve dico ca sete la chiù bella   Eduardo Di Capua, I’ te vurria vasà
Filippo Azzaiolo, Quando la sera                       (arrangiamento Ciro Caravano)
Orlando di Lasso, Saccio ’na cosa                      Giuseppe Capaldo - Salvatore Gambardella,
Antonio Scandello, Haveva ’na gallina capelluta        Comme facette mammeta (arrangiamento L.
Anonimo, Alla fiera di Mast’Andrea                     Pietropaoli)
(arrangiamento Gaetano Panariello)                     Francesco Paolo Tosti - Gabriele D'Annunzio,
Anonimo, La palommella                                 ’A vucchella (arrangiamento M. Severino)
Gioachino Rossini, La danza (arrangiamento             Enrico Cannio, ’O surdato ’nnammurato
Vincenzo Caruso)                                       (arrangiamento C. Riffero)
Luigi Denza, Funiculì funiculà (arrangiamento          Ernesto Tagliaferri - Ernesto Murolo,
C. Riffero)                                            Mandulinata a Napule (arrangiamento C.
Ernesto De Curtis, Torna a Surriento                   Riffero)
(arrangiamento G. Vespoli)                             Vincenzo D’Annibale - Libero Bovio, ’O paese
Eduardo Di Capua, ’O sole mio (arrangiamento           d’’o sole
A. Cericola)

                                                                                 Teatro di San Carlo I 31
Teatro di San Carlo
Il Teatro di San Carlo
e la sua Terrazza

Il Teatro di San Carlo è il teatro d’opera più   precedente Teatro di San Bartolomeo, che
antico del mondo che sia sempre stato in         completarono la «real fabrica» in soli otto
attività. Tra le maggiori imprese culturali      mesi con una spesa di 75 mila ducati.
nazionali è divenuto un’eccellenza               L’inaugurazione, avvenuta la sera del 4
nell’ambito della diffusione e tutela del        novembre, giorno onomastico del sovrano,
patrimonio artistico-musicale ed un simbolo      con la rappresentazione dell’Achille in Sciro
per la cultura meridionale.                      di Pietro Metastasio e Domenico Sarro, e
È il 1737 quando il primo Borbone di Napoli,     inoltre «due balli per intermezzo» creati da
Re Carlo, per «aggiungere alla magnificenza      Francesco Aquilante e scene di Pietro
la maraviglia», fa costruire il teatro più       Righini. Da quel momento comincia una
grande d’Europa, un’opera destinata in poco      storia che in quasi 300 anni vede
tempo a trasformarsi nel mito dell’opera in      rappresentate sulle scene del San Carlo i più
musica europea. Il progetto viene affidato       grandi capolavori dei massimi compositori
all’ingegnere Giovanni Antonio Medrano e         non solo della celebre “scuola musicale
ad Angelo Carasale, già impresario del           napoletana” ma di tutto il mondo, eseguite

34 I Teatro di San Carlo
da cantanti di prima grandezza e da               vinto per ben sette volte il prestigioso
un’orchestra considerata a lungo tra le           Premio Abbiati, anche grazie al matrimonio
prime d’Europa. Tra le ugole più osannate         felice delle sue produzioni con l’arte
dal pubblico, si ricordano i nomi di Vittoria     contemporanea. Con il passare del tempo, il
Tesi, Angelo Amorevoli, Anna Lucia De             Massimo napoletano ha mutato le sue
Amicis, Celeste Coltellini e poi tutti i grandi   proposte ma non muta il suo patrimonio
interpreti dall’Ottocento ad oggi: Malibran,      storico inarrivabile. Considerato il
Colbran, Pasta, Lablache, Rubini, Duprez,         monumento-simbolo di una capitale
Caruso, Tebaldi, Callas, Pavarotti (la lista      musicale come Napoli, è certamente anche
sarebbe troppo lunga). Distrutto da un            lo specchio della trasformazione
incendio nel 1816 e ricostruito dopo soli         socio-culturale del tempo. Fascino,
otto mesi dall’architetto Niccolini, al tempo     seduzione, glamour: il cuore pulsante di
del «principe degli impresari» Domenico           Napoli batte da sempre qui, al San Carlo.
Barbaja il San Carlo ha governato per             Tra le tante trasformazioni e rivalutazioni di
decenni l’opera europea con la direzione di       spazi in precedenza invisibili, apprezzate dai
Rossini e poi Donizetti, e con i tanti            visitatori che sempre più numerosi hanno
compositori ospiti, da Mercadante a Verdi e       scelto di visitare il teatro come emozionante
Puccini. Casa madre di artisti leggendari,        itinerario di riscoperta, si aggiunge
negli ultimi decenni ha visto sfilare tutti i     dall’autunno 2020 la Terrazza che affaccia
più grandi protagonisti della musica, da          sul Giardino Romantico, sorprendente
Rostropovič a Mehta, Abbado, Muti e              balcone che si protende nel verde verso il
Barenboim, e i maggiori astri della danza         corpo del Palazzo Reale e la Biblioteca
Vassiliev, Maximova, Alonso, Nureyev, Fracci,     Nazionale, non per caso coinvolti
Béjart, fino a Bolle. Il Teatro di San Carlo ha   nell’itinerario di questa rassegna.

                                                                             Teatro di San Carlo I 35
Terrazza
                                             del Giardino Romantico
                                             del Teatro di San Carlo
                                             dal 5 all’8 ottobre

Conversazioni in terrazza
Quattro incontri al femminile su arte, società
e musica con esecuzioni

36 I Teatro di San Carlo
lunedì 5 ottobre, ore 18.00                         mercoledì 7 ottobre, ore 18.00
Angela Tecce, storica dell’arte                     Marisa Albanese, artista
Bellezza violata. L’arte delle donne contro la      Sguardo Combattente, arte e memoria al
violenza                                            femminile
Concerto:                                           Concerto:
Fantasia Pucciniana                                 Marco Pezzenati, X, for recorded percussions
                                                    John Bergamo, Four pieces for timpani
Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo
                                                    Marco Pezzenati, Three pieces for marimba
Stefania Rinaldi, direttore                         Lunatico | Matisse | Between
Luigi Del Prete, pianoforte                         Marco Pezzenati, X2, for electronic
                                                    Steve Reich, Clapping Music
martedì 6 ottobre, ore 18.00                        Barbara Bavecchi*, timpani
                                                    Marco Pezzenati*, marimba
Gabriella Ferrari Bravo, psicologa                  *Componenti dell’Orchestra del Teatro di San
“Una donna muore”. Le donne al centro della         Carlo
scena
Concerto:
Johannes Brahms, Quintetto in si minore per         giovedì 8 ottobre, ore 18.00
clarinetto e archi, op. 115                         Mariella Pandolfi, antropologa
Allegro; Adagio; Andantino | Presto non assai, ma
con sentimento | Con moto. Un poco meno mosso
                                                    Passioni e fragilità: ripensare l'opera
Carl Maria von Weber, Quintetto in si bemolle       teatralizzando il contemporaneo
maggiore per clarinetto e archi, op. 34             Concerto:
Allegro | Fantasia. Adagio ma non troppo |          Andrew Lloyd Webber, Don’t cry for me
Menuetto-Capriccio | Presto | Rondo. Allegro        Argentina
gioioso                                             Nino Rota, Filumena Marturano
Clarinetto e Archi dell’Orchestra del Teatro di     Domenico Cimarosa, Inno alla libertà
San Carlo                                           Ennio Morricone, Gabriel’s oboe
Stefano Bartoli, clarinetto                         Nicola Piovani, Buongiorno principessa
Erika Gyarfas, violino                              Ennio Morricone, Deborah’s theme
Flavia Salerno, violino                             Ennio Morricone, Nuovo Cinema Paradiso
Luca Improta, viola                                 Nicola Piovani, La vita è bella
Lorenzo Ceriani, violoncello                        Oboe e Archi dell’Orchestra del Teatro di San
                                                    Carlo
                                                    Domenico Sarcina, oboe
                                                    Daniele Baione, violino primo
                                                    Roberto Roggia, violino secondo
                                                    Angelo Iollo, viola
                                                    Silvano Maria Fusco, violoncello

                                                                                   Teatro di San Carlo I 37
Teatro di San Carlo
                                             sabato 10 ottobre, ore 19.00
                                             domenica 11 ottobre, ore 19.00

Sonata
Spettacolo di Balletto del Teatro di San Carlo
Francesco Annarumma, coreografia
Balletto del Teatro di San Carlo

38 I Teatro di San Carlo
Salone degli Specchi
                                                  del Teatro di San Carlo

Visite guidate speciali
con momento musicale
Riccardo Fiorentino, pianoforte

Sarà possibile prendere parte ad un nuovo         Prezzo del biglietto, inclusa la visita guidata:
percorso di visite guidate che, oltre al          12 €
consueto percorso di visita che comprende la
monumentale Sala Storica, il Salone degli
Specchi, la platea e i palchi, terminerà con un
momento musicale a cura del Maestro
Riccardo Fiorentino

                                                                               Teatro di San Carlo I 39
Teatro
                            Fondazione /

                           di San Carlo

40 I Teatro di San Carlo
SOVRINTENDENTE
E DIRETTORE ARTISTICO
Stéphane Lissner

DIREZIONE               direttore generale Emmanuela Spedaliere
GENERALE /              responsabile affari legali Maria Gabriella Grazioli
                        marketing e promozione pubblico Francesca Pecoraro,
                        Christian Iorio
                        addetta promozione pubblico ed accoglienza (cral,
                        scuole e associazioni) Francesca Tesauro°
                        coordinamento delle attività promozionali marketing
                        Carlo Morelli
                        coordinatore di sala e responsabile biglietteria Gianluca
                        Loreto
                        visite guidate/shop Immacolata Chirichella, Giuseppina
                        Capobianco, Giuseppe Racca

AREA                    direttore amministrativo Francesco Apicella
AMMINISTRATIVA /        responsabile ufficio contabilità e rendicontazione Anna
                        Camera
                        addetti ufficio contabilità Antonino Aloe, Francesco
                        Fontanella, Rosario Monetti, Maria Pia Borsa
                        addetto al magazzino Antonio Cipolletta

AREA                    direttore risorse umane Mariapia Gaeta
RISORSE                 addetti ufficio del personale Liliana Nunnari, Daniela
UMANE /                 Olivieri, Daniela Russo
                        usciere sovrintendenza Salvatore Laganà

DIPARTIMENTO            responsabile scientifico dipartimento di ricerca, editoria,
DI RICERCA,             comunicazione, archivio storico e memus Dinko Fabris
EDITORIA,               responsabile della comunicazione creativa e strategica
COMUNICAZIONE,          e relazioni con la stampa Rossana Russo
ARCHIVIO STORICO        comunicazione e stampa Giulia Romito°
E MEMUS /               archivio storico e memus Giovanna Tinaro°
                        consulente musicale Ivano Caiazza
                        custode Gennaro Aletta

                                                              Teatro di San Carlo I 41
AREA                       direttore artistico Stéphane Lissner
ARTISTICA /                assistente direzione artistica Maria Roberta Abete
                           assistente direzione artistica Daniela Capece
                           maestro del coro Gea Garatti Ansini
                           direttore del balletto Giuseppe Picone
                           presidente onorario della scuola di ballo Anna Razzi
                           direttore della scuola di ballo Stéphane Fournial
                           vigilatrice scuola di ballo Annalisa D’Anetra°
                           direttore del coro di voci bianche Stefania Rinaldi
                           assistente alla direzione del coro di voci bianche
                           Filomena Piccolo°
                           assistente alla direzione del coro di voci bianche Luigi
                           Del Prete°

AREA                       direttore organizzazione produzione Francesco Andolfi
PRODUZIONE /               responsabile di produzione Maya Dobromirova Dimova°
                           addetto ufficio di produzione Ivan Guarino
                           coordinatore maestri collaboratori Roberto Moreschi
                           maestri collaboratori Riccardo Fiorentino, Giacomo
                           Serra, Vincenzo Caruso, Alexandra Brucher, Nicola
                           Capano
                           direttore musicale di palcoscenico Maurizio Agostini
                           direttore di scena Paola Greco°
                           responsabile organizzativo orchestra Milo Mariani
                           addetto servizi orchestra Giuseppe Scarpato°
                           ispettori masse artistiche Luigi Di Scala, Armando
                           Esposito
                           responsabile archivio musicale Virginio Giorgioni
                           archivio musicale Andrea Guerrini
                           capo squadra addetti orchestra Rosario De Martino
                           addetti orchestra Salvatore Amendola, Salvatore
                           Balestrieri
                           addetto depositi e trasporti Leopoldo Passero

42 I Teatro di San Carlo
AREA                  direttore degli allestimenti scenici Pasqualino Marino
ALLESTIMENTI          assistente alla direzione allestimenti scenici Roberto
SCENICI /             Imparato
                      direttore di palcoscenico Salvatore Giannini
                      responsabile della sartoria Giuseppina Giustino
                      sartoria Raffaella Strino, Mario Strino, Anna Gargiulo,
                      Antonio Baldi, Anna Minino, Fortunata Galasso, Massimo
                      Fucci
                      responsabile falegnameria Carlo Lucagnano
                      falegnameria Ciro Frasso, Paolo Troncone
                      scenografia Gennaro Falanga, Igino Foglia, Anna Masone,
                      Roberto Gentile, Pasquale Sito
                      capo macchinisti Carlo Del Prete
                      vice capo macchinisti Mario Alba
                      macchinisti Massimiliano Alba, Mario Ambrosino,
                      Ferdinando Basile, Massimo Calabrese, Salvatore Cerulli,
                      Giuseppe Cimmino, Vincenzo De Rosa, Rosario Esposito,
                      Giovanni Garzilli, Gennaro Giannini, Carmine Giustiniani,
                      Luigi Grieco, Claudio Guarino, Alfonso Lafera, Vincenzo
                      Lepre, Giorgio Mantice, Sabato Manzo, Giuseppe Nota,
                      Antonio Richiello, Marco Riva, Alfonso Rubinacci,
                      Alessandro Soriente, Paolo Trapanese, Raffaele Calabrò,
                      Vatieri Vincenzo
                      capo elettricista Mario D’Angiò
                      elettricisti Gennaro Acanfora, Gaetano D’Angiò, Rosario
                      De Dominicis, Giuseppe De Rosa, Alessio Ferrillo,
                      Francesco Iaccarino, Salvatore Lerro, Marco Matania,
                      Paolo Matania, Domenico Pacifico, Gaetano Perrella,
                      Nunzio Perrella (1971), Nunzio Perrella (1972), Luigi
                      Cenni, Mario Nappo, Augusto Piccolo
                      capo attrezzista Stefano Manfra
                      attrezzisti Antonio Castellano, Mario Cuofano, Stefano
                      Falanga, Vincenzo Nitride, Giovanni Salamandra,
                      Antonio Simonetti, Gennaro Amendola, Nicola Cipolletta
                      responsabile fonica e settore audiovisivi Martino
                      Battaglia
                      fonico Umberto Guerrera

AREA                  direttore immobili e sicurezza e salute nei luoghi di
TECNICA               lavoro Ciro Tammaro
E SICUREZZA /         assistente responsabile gestione addetti sicurezza
                      Mario Gentile
                      addetti prevenzione, protezione, sicurezza e
                      manutenzione Bruno Azzarito, Domenico Buccino,
                      Raffaele De Stasio Matafora, Giuseppe Netti, Mauro
°personale aggiunto   Sposito, Ernesto Trancone

                                                           Teatro di San Carlo I 43
Affari Istituzionali, Marketing e Educational
Fondazione Teatro di San Carlo
direttore
Emmanuela Spedaliere

marketing e promozione pubblico
Christian Iorio, Francesca Pecoraro
cral, scuole ed associazioni
Francesca Tesauro
T. (+39) 081.7972.468
promozionepubblico@teatrosancarlo.it

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44 I Teatro di San Carlo
Teatro
di San Carlo

Benemeriti e Sostenitori   Donors
Card San Carlo             Carta dei Comuni
Carta Oro                  5xMille ed ArtBonus:
Carta Oro Internazionale   sostieni il Teatro di San Carlo
Carta Platino
Vantaggi fiscali

                                                    Teatro di San Carlo I 45
Benemeriti e Sostenitori
(Estratto dallo Statuto della Fondazione Teatro di San Carlo - Articolo 6). Sono Benemeriti del Teatro
di San Carlo, ed assumono tale qualifica, i soggetti che versino contributi annuali di importo non
inferiore a Centocinquantamila Euro destinati al fondo di gestione. Sono considerati Sostenitori del
Teatro di San Carlo, ed assumono tale qualifica, i soggetti che versino contributi annuali di importo
non inferiore a Quindicimila Euro destinati al fondo di gestione. Tali soggetti partecipano alla vita
della Fondazione attraverso incontri da tenersi almeno una volta l’anno nei modi e nelle forme
definiti dal Sovrintendente, anche in ragione della diversa entità delle contribuzioni.

Card San Carlo
Sostenere il Teatro di San Carlo vuol dire contribuire alla vita ed all’operatività di un’istituzione
culturale tra le più importanti e prestigiose al Mondo. Un Teatro che da quasi 300 anni si dedica alla
diffusione e alla promozione del patrimonio Lirico, Sinfonico e di Balletto, fatto di Arte e Tradizione,
di cui è custode da secoli. Spettacoli, tournée internazionali, Orchestra, Coro e Balletto stabili,
Maestranze Tecniche di alta formazione che si tramandano da generazioni un “sapere” fatto di
esperienza e talento. La Scuola di Ballo più antica d’Italia, con 200 anni di storia, un Laboratorio
Canoro per formazioni di giovani voci e la recente struttura dei Laboratori Artistici di Vigliena, le
vivaci ed attive Officine del San Carlo. Questo, e molto di più, è il Teatro di San Carlo.
Sottoscrivere una Card San Carlo significa riconoscersi in una specifica identità: una continuità di
relazioni sociali, una memoria collettiva ed un mondo comune legato alla Cultura. Le Card vengono
emesse esclusivamente dalla Direzione del Teatro di San Carlo, hanno validità annuale e sono
rinnovabili.

46 I Teatro di San Carlo
Carta Oro
Importo della sottoscrizione Euro 800,00

Inserimento del nome nei programmi di sala e sul sito web del Teatro.
Riduzione del 20% sul prezzo dei biglietti della Stagione d’Opera, Danza e Concerti.
Diritto all’acquisto di due abbonamenti al prezzo ridotto per la Stagione d’Opera, Danza e Concerti
2019-2020.
Riduzione di Euro 50,00 sulla quota annuale per l’accreditamento di nuovi Soci Carta Oro.
Differimento di data gratuito per gli spettacoli della Stagione 2019-2020.
Card 2 ingressi Euro 50,00 dedicata ai soci, con posto riservato a tutte le prove generali in caso di
apertura al pubblico.
Invito a mostre, presentazione di libri, incontri con gli artisti, conferenze stampa.
Diritto di prelazione sull’acquisto dei biglietti per Serate di Gala.
Diritto all’acquisto di due biglietti al prezzo ridotto per tutte le Prime e le Serate di Gala e per le
attività in decentramento (concerti stagione estiva).
Sconto del 10% sull’acquisto del programma di sala.
Sconto del 10% sull’acquisto di prodotti presso lo Shop del Teatro.

Carta Oro Internazionale
Importo della sottoscrizione Euro 3.000,00

Inserimento del nome nei programmi di sala e sul sito web del Teatro.
Riduzione del 20% sul prezzo dei biglietti della Stagione d’Opera, Danza e Concerti.
Diritto all’acquisto di due abbonamenti al prezzo ridotto per la Stagione d’Opera, Danza e Concerti
2019-2020.
Riduzione del 10% sulla quota annuale per l’accreditamento di nuovi soci Carta Oro Internazionale.
Differimento di data gratuito per gli spettacoli della Stagione 2019-2020.
Card 2 ingressi Euro 50,00 dedicata ai soci, con posto riservato a tutte le prove generali in caso di
apertura al pubblico.
Numero telefonico esclusivo per l’acquisto di biglietti.
Invito a mostre, presentazione di libri e conferenze stampa.
Diritto di prelazione sull’acquisto dei biglietti per Serate di Gala.
Diritto all’acquisto di due biglietti al prezzo ridotto per gli eventi, incluse la Prima e la stagione
concertistica estiva.
Invito a partecipare al Gala che si terrà in occasione dell’apertura della Stagione d’Opera.
Sconto del 10% sull’acquisto del programma di sala.
Sconto del 10% sull’acquisto di prodotti presso lo Shop del Teatro.
Iscrizione alla Newsletter del Teatro di San Carlo.
Servizio guardaroba gratis.
Incontro con costumisti e truccatori.
Visita guidata nel backstage del Teatro.

                                                                                    Teatro di San Carlo I 47
Carta Platino
Importo della sottoscrizione Euro 5.000,00

Inserimento del nome nei programmi di sala e sul sito web del Teatro.
Riduzione del 20% sul prezzo dei biglietti della Stagione d’Opera, Danza e Concerti.
Diritto all’acquisto di due abbonamenti al prezzo ridotto per la Stagione d’Opera, Danza e Concerti
2019-2020.
Riduzione del 10% sulla quota annuale per l’accreditamento di nuovi soci Carta Platino.
Differimento di data gratuito per gli spettacoli della Stagione 2019-2020.
Numero telefonico esclusivo per l’acquisto di biglietti.
Card 2 ingressi Euro 50,00 dedicata ai soci, con posto riservato a tutte le prove generali in caso di
apertura al pubblico.
Invito a mostre, presentazione di libri e conferenze stampa.
Diritto di prelazione sull’acquisto dei biglietti per Serate di Gala.
Diritto all’acquisto di due biglietti con una riduzione del 10% per gli eventi, incluse la Prima e la
stagione concertistica estiva.
Invito a partecipare al Gala che si terrà in occasione dell’apertura della Stagione d’Opera.
Sconto del 10% sull’acquisto del programma di sala.
Sconto del 10% sull’acquisto di prodotti presso lo Shop del Teatro.
Iscrizione alla Newsletter del Teatro di San Carlo.
Servizio guardaroba gratis.
Incontro con costumisti e truccatori.
Visita guidata nel backstage del Teatro.
Incontro con gli artisti del Teatro di San Carlo.
Incontro con gli artisti ospiti.
Incontro con il regista e lo scenografo.
Possibilità di interagire in teleconferenza via web (Skype).

Vantaggi fiscali
I privati che effettuano la donazione possono godere dell’agevolazione fiscale di cui all’Art. 15,
comma 1 lettera I del T.U.I.R. 917/86 e in particolare della detrazione d’imposta del 19% dell’onere
sostenuto fino al 2% del reddito complessivo dichiarato.
Le imprese, trattandosi di erogazione di cui all’Art. 100 comma 2 lettera M del T.U.I.R. 917/86,
possono dedurre integralmente l’importo dal reddito di impresa del donatore.

Il bonifico va intestato a
FONDAZIONE TEATRO DI SAN CARLO presso
UNICREDIT S.p.A. - Via Verdi, 18d - 80133 Napoli
Codice IBAN:
IT 33 Z 02008 03443 000010229179 - BIC SWIFT: UNCRITM 1 S 99

Informazioni
T. (+39) 081.7972.205
e.spedaliere@teatrosancarlo.it

48 I Teatro di San Carlo
Donors
Soci Carta Platino               Giuseppe Morra                   Progetto Fundraising
                                 Massimo Moschini                 Sedie Palchi
Antonio Cinque Camaga Srl
                                 Francesco Mutarelli
Aurelio De Laurentiis                                             Angela Srl
SSC Napoli                       Mariella Pandolfi
                                                                  Balestrieri Holding
Philippe Foriel-Destezet         Fabio Pignatelli
                                                                  Banca Patrimoni Sella & C.
Sandra Forte                     Umberto Puma
                                                                  Giacinto Caramia
per Colpo di Scena               Luciana Riccio Grasso
                                                                  Francesco Caramia
Guido Iannone Nuceria Group      Mario Rusciano
                                                                  Paola Caramia
Arnaldo Sciarelli                Maria Salerno
                                                                  Centro Diagnostico e di Analisi
                                 Modesto e Renata Sasso           Mediche Amedeo Guarino
Soci Carta Oro                   Scuola di Danza Patty Schisa     Avellino
                                 Giuseppe Signoriello             Giuseppe Di Pasquale
Emilia Acquaviva Coppola         Sippic Funicolare di Capri Srl   DK Sas Domenico e Alessandra
Giulia Amabile Matacena          Marco Zigon                      Masciari
Antonio Areniello                                                 Elettrovit Srl Carmen, Monica e
Rossella Argo Cifariello         Un Tasto per il San Carlo        Francesco Vitobello
Carlo Attanasio                                                   Fondazione Achille Scudieri
Roberto Bucci Spa                Antonio Areniello                Grano Chirico
Sergio Cappelli                  Calogero Bellia                  Isaia & Isaia Spa
Giacinto Caramia                 Leonardo Bianchi                 leBebé gioielli dei fratelli Verde
Bruno Carapella                  Mario Bilangione                 Piemme & Matacena Srl
Enzo Carra                       Don Carlos di Borbone            Maria Manetti Shrem
Ugo Cesari                       delle Due Sicilie
                                                                  Unione Industriali di Napoli
Giovanni Cesaro                  Roberto Bucci
                                                                  Valore Cultura Generali Italia
Dario Cincotti                   Camaga Srl
Coelmo Spa                       Raffaele Capasso /
                                 Giovanna Orsini                  Violino Giovanni Pistucci
E. Contaldi & M. Iodice                                           (1900/1910)
Assicuratori                     Giovanni Cesaro
Monica Coretti                   Dario Cincotti                   Carmela Piano
Vincenzo D’Aniello               Circolo Nazionale
                                 dell’Unione (2 tasti)
Angela de Goyzueta di Toverena
                                 Ermenegilda De Domenico /
Lilliana Di Lorenzo              Mario Angelucci
Antonio Fiorentino               Francesco De Simone
Gabriella Ferrari Bravo          Angelina De Vito
Grande Albergo                   Leo Club Napoli Floridiana
Excelsior Vittoria
                                 Stefano Luisotti
Carlo Iacone
                                 Gennaro Matacena /
Maria Pia Jannone                Gabriella Ferrari Bravo
Paolo Manieri                    Marco Napolitano e
Giuseppe Mannajuolo              Alessandro Napolitano
Elena Matacena                   Gennaro Stroppolatini
Gennaro Matacena                                                  La Fondazione Teatro di San
Lorenzo Mazzeo                                                    Carlo ringrazia anche quanti
Moccia Irme Spa                                                   hanno fatto donazioni
Maria Rosario Morino                                              restando anonimi

                                                                             Teatro di San Carlo I 49
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