Invito a Corte - Teatro di San Carlo
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Palazzo Reale di Napoli / Biblioteca Nazionale di Napoli / Teatro di San Carlo Invito a Corte Concerti, balletti e conversazioni del Teatro di San Carlo 23 settembre / 11 ottobre 2020 I Edizione
Luigi Marta, Costumi della festa data da S. Maestà il di 20 febbraio 1854 nella Reggia di Napoli (Parigi 1854)
Sovrintendente e Direttore Artistico Stéphane Lissner Direttore Generale Emmanuela Spedaliere Direttore Musicale Juraj Valčuha Direttore Onorario Zubin Mehta
Soci Fondatori Pubblici Consiglio di Indirizzo Ministero per i Beni e le Attività Culturali Luigi de Magistris e per il Turismo Presidente Ministro Maria Luisa Faraone Mennella Dario Franceschini Consigliere Regione Campania Giuseppe Tesauro Presidente Consigliere Vincenzo De Luca Sergio De Felice Comune di Napoli Consigliere Sindaco Luigi de Magistris Mariano Bruno Consigliere Altri Soci Collegio dei Revisori dei Conti Città Metropolitana di Napoli Sindaco Carlo Greco Luigi de Magistris Presidente in rappresentanza della Corte dei Conti Camera di Commercio di Napoli Presidente Michela Guarino Ciro Fiola Componente in rappresentanza del Ministero dell’Economia e delle Finanze Roberto Cappabianca Componente in rappresentanza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Manuela Simonetti Componente in rappresentanza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Maestro del Coro Direzione Generale con delega agli Affari Gea Garatti Ansini Istituzionali, Marketing e Educational Emmanuela Spedaliere Direttore del Balletto Giuseppe Picone Responsabile Scientifico Dipartimento di Ricerca, Editoria, Comunicazione, Archivio Direttore della Scuola di Ballo Storico e MeMus Stéphane Fournial Dinko Fabris Direttore del Coro di Voci Bianche Responsabile della Comunicazione Creativa Stefania Rinaldi e Strategica e Relazioni con la Stampa Direttore Organizzazione Produzione Rossana Russo Francesco Andolfi Direttore Amministrativo Responsabile di Produzione Francesco Apicella Maya Dobromirova Dimova Direttore Risorse Umane Direttore degli Allestimenti Scenici Mariapia Gaeta Pasqualino Marino Direttore Immobili e Sicurezza Responsabile della Sartoria e Salute sui Luoghi di Lavoro Giusi Giustino Ciro Tammaro
Palazzo Reale di Napoli / Biblioteca Nazionale di Napoli / Teatro di San Carlo Invito a Corte Concerti, balletti e conversazioni del Teatro di San Carlo 23 settembre / 11 ottobre 2020 I Edizione
Calendario SETTEMBRE mercoledì 23 ore 20.00 Cortile delle Carrozze Jazzphony Orchestra di Palazzo Reale venerdì 25 ore 20.00 Cortile delle Carrozze Celebri Cori d’Opera di Palazzo Reale dell’Ottocento sabato 26 ore 20.00 Cortile delle Carrozze Celebri Cori d’Opera di Palazzo Reale dell’Ottocento OTTOBRE sabato 3 ore 18.30 Sala Rari Dalla Villanella alla Canzone della Biblioteca Nazionale Napoletana Classica sabato 3 ore 20.00 Sala Rari Dalla Villanella alla Canzone della Biblioteca Nazionale Napoletana Classica domenica 4 ore 06.00 Terrazza Le otto stagioni della Biblioteca Nazionale domenica 4 ore 18.30 Terrazza Dalla Villanella alla Canzone della Biblioteca Nazionale Napoletana Classica 06 I Teatro di San Carlo
OTTOBRE lunedì 5 ore 18.00 Terrazza Conversazioni in terrazza del Giardino Romantico Angela Tecce del Teatro di San Carlo Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo martedì 6 ore 18.00 Terrazza Conversazioni in terrazza del Giardino Romantico Gabriella Ferrari Bravo del Teatro di San Carlo Clarinetto e Archi dell’Orchestra del Teatro di San Carlo mercoledì 7 ore 18.00 Terrazza Conversazioni in terrazza del Giardino Romantico Marisa Albanese del Teatro di San Carlo Barbara Bavecchi / Marco Pezzenati giovedì 8 ore 18.00 Terrazza Conversazioni in terrazza del Giardino Romantico Mariella Pandolfi del Teatro di San Carlo Oboe e Archi dell’Orchestra del Teatro di San Carlo sabato 10 ore 19.00 Teatro di San Carlo Sonata Spettacolo di Balletto del Teatro di San Carlo domenica 11 ore 19.00 Teatro di San Carlo Sonata Spettacolo di Balletto del Teatro di San Carlo Teatro di San Carlo I 07
Dinko Fabris Responsabile Scientifico Dipartimento di Ricerca, Editoria, Comunicazione, Archivio Storico e MeMus Feste con musica nel Palazzo Reale di Napoli. Il segno di una tradizione secolare I rapporti con la città di Napoli dei sovrani e all’incontro tra il potere e le masse urbane. dominatori che nel tempo si alternarono al Quando all’inizio del Seicento, per volontà del governo, furono sempre regolati attraverso Viceré Conte di Lemos Fernando Ruiz de l’incontro simbolico nella festa pubblica. Castro, fu costruito dall’architetto Domenico L’ideologia dello spettacolo come Fontana il nuovo Palazzo Reale, si voleva celebrazione del potere è uno dei pilastri soltanto accogliere più degnamente dell’ideologia dell’età barocca, ben studiato l’annunciata visita del Re Filippo III di Spagna, da storici delle varie discipline. A Napoli poi annullata. Ma l’uscita dal vecchio e durante i due secoli di dominazione spagnola, austero Castello angioino e dall’adiacente la mancanza di una vita di corte stabile, per il vecchio Palazzo Reale cinquecentesco, ebbe continuo alternarsi dei Viceré, rischiava di delle conseguenze straordinarie nei decenni creare le proteste del ceto aristocratico in successivi. Prolungandosi verso il cuore della cerca di occasioni di visibilità, e per questo città, dal punto di partenza sul mare furono particolarmente curati i rituali delle dell’arteria stradale voluta dal Viceré Pedro de feste private e pubbliche, destinate Toledo che ne porta ancora oggi il nome, 08 I Teatro di San Carlo
protetta dai quartieri dove risiedeva la fu già possibile allestire il primo “festino” guarnigione spagnola, la nuova sede del della nobiltà napoletana nel Salone delle potere cominciò subito ad esercitare un Feste appena ultimato. Seguirono per tutto il nuovo dialogo visivo con i cittadini di Napoli, secolo e i primi decenni del successivo attratti magneticamente dalle sontuose feste numerose “feste a ballo” nello stesso salone, pubbliche allestite tutto intorno e soprattutto di cui per eventi particolarmente sontuosi era nel Largo di Palazzo, dove poi sorse l’attuale stampato il libretto o una descrizione. Piazza del Plebiscito. Un memorabile Torneo Conosciamo così come si svolsero le feste con rappresentazioni musicali - cui assistette degli anni 1620, 1629, 1630, 1639, 1641 e lo scrittore Cervantes - fu allestito nella così via, tutte caratterizzate da un Piazza d’Armi del Palazzo nel maggio 1612 meraviglioso allestimento scenico che per solennizzare duplici nozze che univano le presentava alcuni topoi del mito di Napoli: la famiglie reali di Spagna, Austria e Francia. Fu sagoma del Monte Posillipo, con giochi creata una provvisoria Cappella Reale d’acqua e sirene intorno a Partenope, simbolo nell’edificio di Fontana, poi edificata della città, con cavalieri su cavalli veri che si nell’attuale posizione a partire dal 1646, per scontravano in un torneo ballato e cori issati accogliere i riti quotidiani e festivi della corte in cielo su nuvole (in un solo caso, la festa a spagnola e dei Viceré, e per l’occasione fu ballo Monte Posillipo del 1630, sopravvive trasportato nel nuovo Palazzo l’intero anche la musica stampata insieme al testo organico dei musicisti della Cappella Reale che descrive le Delitie di Posillipo, maritime e che risiedevano ancora nel Castello. Nel 1614, boscarecce). Le tante catastrofi naturali e per la morte del maestro della cappella il umane che costellarono il Seicento fiammingo Jean de Macque, fu nominato per napoletano impedirono in diverse occasioni lo la prima volta un italiano a dirigere la più svolgimento di queste feste: le due pesti del importante istituzione musicale di Napoli e 1630 e 1656, l’eruzione del Vesuvio del 1631, del Regno: si trattava di Giovanni Maria la rivoluzione di Masaniello del 1647 e così Trabaci, che apre una lista di prestigiosi via. Proprio dopo questi ultimi moti, per maestri che annovera dal Settecento i nomi celebrare vistosamente la vittoria spagnola e di Scarlatti, Sarro, Leo e tanti altri fino a suggellare la ritrovata armonia col popolo Paisiello. I riti religiosi con esecuzioni musicali napoletano, il Viceré Conte d’Oñate volle durante le varie feste dell’anno entrarono creare un ciclo di feste straordinarie che addirittura nei cerimoniali di corte, che durarono anni sotto il titolo di “Partenope annotarono gli eventi più splendidi. Non liberata”, invitando una compagnia di mancavano neppure le occasioni di confronto commedianti e musicisti a portare per la col potere religioso cittadino, quando i musici prima volta l’opera in musica a Napoli, non a del Duomo venivano portati ad esibirsi a caso nel Palazzo Reale. L’esordio di questo confronto con quelli della Cappella Reale. Nel nuovo genere ancora sconosciuto alla città contempo l’intero Palazzo Reale divenne un avvenne nel 1650 con la Didone, opera efficace e risonante contenitore per le feste, veneziana di Francesco Cavalli, il maggior riservate ai ceti alti, ma che si riverberavano operista italiano del tempo dopo la morte di sull’immaginario collettivo popolare. Nel Monteverdi, seguita dall’Incoronazione di luglio 1617, mentre erano ancora in corso i Poppea di quest’ultimo caposcuola (ripresa lavori di completamento del “Palazzo Regio”, con titolo mutato in Nerone). Il luogo Teatro di San Carlo I 09
prescelto per questi spettacoli, aperti ad un dell’autocelebrazione del potere attraverso la pubblico misto formato dalla corte e dal musica, soprattutto l’opera e il ballo, nella pubblico pagante della città, fu inizialmente città tornata al rango di capitale. Non per un grande capannone nel giardino del caso volle far costruire in tempi record un Palazzo, dove si praticava il gioco della nuovo splendido teatro che ne portasse il pallacorda (in spagnolo “el comedor de la nome, allo stesso tempo un edificio esterno e pelota”) che fu presto identificato come indipendente ma collegato direttamente al teatro dei comici (“Corral de los cuore del Palazzo Reale, nel cui perimetro comediantes”). Più volte rimaneggiato, questo rientra tuttora. Il Teatro di San Carlo, spazio fu presto giudicato insufficiente e si inaugurato il 4 novembre 1737 con l’opera preferì tornare a una netta divisione tra uno Achille in Sciro del maestro della Real spazio interno al Palazzo e un vero teatro Cappella Domenico Sarro, apriva una nuova pubblico a pagamento, aperto nella sala di stagione in cui le feste reali e della corte San Bartolomeo a partire dal 1654, che ancor più strettamente rappresentavano divenne sede stabile delle stagioni operistiche l’immagine del potere borbonico, ma anche il organizzate dalle diverse compagnie di comici costante dialogo con la città. Lo dimostra itineranti e più tardi di veri impresari. La l’impressionante proliferazione di eventi nuova sala per le commedie e le feste del festivi nei tanti possedimenti reali o dei Palazzo, progettata da Fontana e principali membri della corte tutto intorno sontuosamente decorata con le immagini dei alla città, a cominciare dalla Reggia di governatori spagnoli e per questo chiamata Capodimonte affidata nel 1738 allo stesso Gran Sala dei Viceré, fu aperta nel 1652 con progettista del Teatro di San Carlo, fino la rappresentazione della Veremonda, ancora all’apertura all’interno della Reggia di Caserta un’opera di Cavalli, che aveva vistosi del Teatrino di Corte che replicava riferimenti al Regno di Napoli. La sala, posta vistosamente il modello del San Carlo sul lato destro della Cappella Reale, divenne (progetto seguito direttamente da Vanvitelli, dunque il centro di tutti gli eventi festivi per incarico del Re, a partire dal 1756) e che della corte, dai balli alle rappresentazioni fu inaugurato dalla coppia reale borbonica d’opera e perfino di oratori e drammi sacri, nel carnevale 1769. Se si pensa che l’anno che si moltiplicarono nel corso dei duecento precedente 1768 era appena stato inaugurato anni successivi. Si può dire che la il nuovo Teatro di Corte del Palazzo Reale di ristrutturazione progettata da Ferdinando Napoli progettato da Fuga, possiamo Fuga nel 1768, che ha dato al Teatro di Corte immaginare la quantità di feste musicali di l’aspetto ancora visibile ai nostri giorni, non cui si circondarono i Borbone nella seconda abbia modificato la posizione e la struttura di metà del Settecento, epoca in cui Napoli era base della sala barocca. Nel frattempo però ormai entrata nel mito come capitale della un avvenimento epocale aveva scosso la musica europea. struttura del governo del Regno ed anche i Nel secolo successivo, quelli che Acton ha luoghi della sua rappresentazione: l’avvento definito «gli ultimi Borboni di Napoli» nel 1734 del primo Re di Napoli dopo 230 continuarono ad aprire i propri saloni alle anni. Carlo di Borbone, figlio di Elisabetta feste e ad utilizzare il Teatro di San Carlo e le Farnese e nipote di Luigi XIV, aveva ben altre residenze per intrattenimenti mondani, compreso l’importanza politica soprattutto balli alternati ai melodrammi, 10 I Teatro di San Carlo
come ci testimoniano tanti libretti stampati in quel secolo e incisioni d’epoca. Ma gradualmente il consumo di spettacolo cittadino si spostò nei teatri borghesi e popolari e il Teatro di Corte cominciò un lungo periodo di inattività e decadenza, interrotto nel Novecento da rassegne, festival e allestimenti di opere settecentesche, pionieristicamente proposti dal Teatro di San Carlo, ormai divenuto uno dei principali teatri lirici dell’Italia unita, ma in maniera episodica e con continue chiusure per restauri. La Fondazione Teatro di San Carlo, nel più difficile anno della sua storia recente per la pandemia che ha colpito il pianeta, ha voluto riannodare il suo legame ombelicale con la storia del Palazzo Reale di Napoli, dapprima proponendo la sua stagione estiva della riapertura, nel luglio 2020, nella Piazza del Plebiscito che aveva ospitato per secoli gli spettacoli reali offerti alla città, e nei mesi di settembre e ottobre dello stesso anno una prima rassegna che attraversa i luoghi delle feste dell’antico Palazzo Reale, dagli eleganti cortili alle terrazze mozzafiato, attraversando la storica Biblioteca Nazionale di Napoli, una delle più importanti collezioni librarie italiane, che da oltre un secolo è stata a sua volta accolta in una prestigiosa ala del Palazzo e che conserva tra i suoi cimeli - oltre all’ingente raccolta musicale della sezione Lucchesi Palli - anche il pianoforte su cui fu composta la canzone napoletana ’O paese d’’o sole. Sarà compiuto così un graduale e affascinante itinerario di avvicinamento al Teatro di San Carlo, dall’esterno all’interno, che si concluderà idealmente col ritorno dei cittadini napoletani nel Teatro del Re. Teatro di San Carlo I 11
Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale
Paolo Mascilli Migliorini Direttore del Palazzo Reale di Napoli La maestosa serenità che avvolge il Teatro del Re: il Cortile delle Carrozze del Palazzo Reale di Napoli Nel suo attuale sereno equilibrio neoclassico, ampliamento del Palazzo Reale terminato alla il Cortile delle Carrozze del Palazzo Reale di fine degli anni Cinquanta, che portò alla Napoli è forse la migliore traduzione del realizzazione della infanteria e del modo con cui Gaetano Genovese tra il 1836 e cavallerizzo. Possiamo vederlo in pianta nella il 1842 seppe dare ordine e nuova famosa veduta di Napoli del Duca di Noja, e funzionalità, anche in una parte tutto anche questo aiuta a definirne la datazione. sommato “utilitaria”, ad un palazzo la cui Anche l’autore del progetto non è noto, ma storia costruttiva, fatta di progetti non l’ipotesi che sia Ferdinando Sanfelice è la più terminati e di necessarie fasi di riequilibrio, è convincente. nascosta da una apparente maestosa serenità, In una decina di anni lo spazio fisico del forse proprio per il carattere implicito nella vecchio palazzo del Re di Spagna si trasforma sua destinazione reale. in quello del Re di Napoli. Si amplia In particolare questo cortile nasce alla metà occupando parte del giardino vicereale, che degli anni Quaranta del XVIII secolo, per circa un secolo sarà pavimentato per all’interno di un importante progetto di trasformarsi in corte del maneggio, un 14 I Teatro di San Carlo
edificio di Domenico Antonio Vaccaro, anche caleidoscopio, le facciate principali del esso scomparso nei lavori ottocenteschi. La Palazzo. nuova ala destinata a ospitare la corte degli Nella nostra area, dove in un corpo di infanti nel corso dei decenni successivi, con fabbrica sbilenco e malandato erano il Carolina Murat soprattutto, e poi con Cavallerizzo e gli Appartamenti della Francesco I, assumerà sempre di più caratteri Maggiordomia, il progetto carolino prevedeva di autonomia, una altra, più giovane e un cortile di grande forza architettonica, mondana, corte futura. rettangolare, organizzato al centro da una Si conclude così, ma è solo un primo atto, il scala aperta che serviva la nuova ala, un processo che aveva portato l’edificio del cortile interno dalla forza di una seconda Palazzo Reale a diventare un corpo organico corte principale, dopo quella pubblica, il di funzioni solo apparentemente lontane, ma Cortile d’Onore, questa privata. tutte, efficacemente, volti della regalità e Tuttavia l’unica parte non realizzata strumenti di governo. Simbolo di questa dell’ambizioso progetto di ampliamento fu simbiosi è la costruzione del Teatro Reale, il proprio la demolizione del Cavallerizzo, e Teatro di San Carlo, proprio dentro il questo impedì la formazione del cortile giardino reale, non come una ferita ma come ortogonale e quindi della scala aperta di tipo una opportunità formale, che sutura una sanfeliciano. zona di incompiutezza nell’edificio Nella seconda metà del secolo si susseguono Fontaniano. Ma soprattutto come un aspetto vari progetti, anche di Carlo Vanvitelli, e della vita della corte, e soprattutto del addirittura Carolina Murat pare abbandonare sovrano, che a quel teatro così grande e l’impresa facendo costruire nel 1812 la nuova importante poteva accedere direttamente dal scala, quella che oggi porta alla Biblioteca suo palazzo, come viceversa non sarebbe Nazionale, e svincolando così i propri accaduto se fosse stato ancora una volta appartamenti da quelli del marito, che ampliato, in uno spazio urbano ormai rimangono legati allo Scalone d’Onore del angusto, il Teatro di San Bartolomeo, caro ai Palazzo. Qui addirittura farà costruire un Viceré. altro teatro privato, portando così a tre il Il progetto di ampliamento è pienamente numero delle strutture fisse per spettacolo consapevole di quella presenza, la compone presenti nel palazzo. Viene sancita così entro la quinta di facciata verso la strada di definitivamente la funzione dell’ampliamento San Carlo, e nuovamente la comporrà alla settecentesco, non più di infanteria ma di metà del secolo successivo, come braccio seconda corte e poi, dal 1842, di ala delle della nuova facciata laterale del palazzo di feste, ala per così dire privata, dove, al Gaetano Genovese. La sua preesistenza secondo piano, Genovese realizzerà una costringe a realizzare il cortile posteriore, splendida Biblioteca Palatina, ancora questo delle Carrozze, con una sostanziale esistente con i suoi libri e i suoi arredi, un asimmetria, che difficilmente si avverte, e che Gabinetto Fisico e, finalmente, gli lasciava ampio spazio al maneggio, e dal appartamenti privati della Famiglia Reale. 1842 al giardino, che così riverberava l’altra Solo negli anni Trenta del XIX secolo, il cortile sistemazione e l’altro cortile, verso il mare, viene rettificato e sopraelevato, assumendo dove viene realizzato il Giardino pensile. Ma con Gaetano Genovese il suo sereno aspetto soprattutto moltiplica, come in un ortogonale neoclassico, con la bella fontana ovale al Teatro di San Carlo I 15
centro, al posto della scala sanfeliciana. Agli Biblioteca Nazionale dedicata a Vittorio inizi del decennio, era stato costruito il Emanuele III. Uno spazio un po’ sospeso, un Rimessone delle Carrozze, uno straordinario ingresso non certo vivace come quello dal spazio neodorico che oggi ospita la principale giardino, che ricompare anche esso dal 1842, sala per mostre del Palazzo Reale. ma nemmeno spoglio, su cui comunque i Tuttavia proprio questa corte, che riprende e saloni e gli appartamenti privati si traduce i dinamici e ansiogeni motivi affacciavano. manieristi del Cortile d’Onore di Fontana, Uno spazio, infine, che, con la neodorica Sala mostra il carattere estesamente teatrale del delle mostre (il Rimessone delle Carrozze) e i Palazzo Reale di Napoli, dove non vi sono percorsi verso la Biblioteca Nazionale, con la cortili secondari, e nemmeno questo lo è, sua continua e costante trasformazione in essendo nato per essere l’altro ingresso più teatro all’aperto, è ormai da trenta anni il privato ma ugualmente magnifico ai nuovi vivace e appartato cuore espositivo del spazi della corte, dove dal 1924 è accolta la palazzo. Palazzo Reale nella pianta del Duca di Noja
1. 2. 1. Apparato nella Real Sala del Palazzo da Narrazione delle solenni feste, Napoli 1748 2. Scene di Vincenzo Re per la Serenata nella Real Sala del Palazzo da Narrazione delle solenni feste, Napoli 1748
Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale mercoledì 23 settembre, ore 20.00 Jazzphony Orchestra Componenti dell’Orchestra del Teatro di San Carlo Sara Vanderwert, voce Musiche originali composte e arrangiate da Luca Sartori, sax alto, clarinetto Pasquale Bardaro Ricardo Serrano, corno I temi più significativi della tradizione Stefano Bartoli, clarinetto piccolo operistica italiana con un linguaggio e delle Luca Incoronato, fagotto sonorità proprie della musica jazz Giuseppe Cascone, tromba Francesco Capocotta, tromba Alessandro Modesti, tromba Gianluca Camilli, trombone Roberto Bianchi, trombone Pasquale Bardaro, vibrafono Mirko Maria Matera, piano, rhodes, elettronica Vincenzo Maurogiovanni, basso Pierluigi Villani, batteria 18 I Teatro di San Carlo
Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale venerdì 25 settembre, ore 20.00 sabato 26 settembre, ore 20.00 Celebri Cori d’Opera dell’Ottocento Coro del Teatro di San Carlo Gea Garatti Ansini, direttore Vincenzo Caruso, pianoforte Cori d’Opera Ruggiero Leoncavallo, Coro delle campane da Pagliacci Pietro Mascagni, “Gli aranci olezzano” da Vincenzo Bellini, “Non partì” da Norma Cavalleria rusticana Gaetano Donizetti, “Che interminabile Giuseppe Verdi, Coro di ancelle di Amneris da andirivieni” da Don Pasquale Aida Giuseppe Verdi, Coro di zingarelle e Coro di Giuseppe Verdi, “Zitti, zitti” da Rigoletto matadori da La traviata Jacques Offenbach, “Glou, glou” da Les contes Giuseppe Verdi, “O signore dal tetto natìo” da d’Hoffmann I lombardi alla prima crociata Vincenzo Bellini, “Quando la tromba squilla”, Giuseppe Verdi, “Va, pensiero” da Nabucco “A festa” da I puritani Georges Bizet, Coro dei soldati e sigaraie, Baruffa da Carmen Jacques Offenbach, Barcarola da Les contes d’Hoffmann Teatro di San Carlo I 19
Sala Rari della Biblioteca Nazionale
Gabriele Capone Direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli e Soprintendente Archivistico e Bibliografico della Campania Note storiche sulla Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli Nel 1734 Carlo di Borbone decise di trasferire originario venne ampliato, grazie anche a una da Parma a Napoli la raccolta libraria detta legge del 1739 che prevedeva l’obbligo di “farnesiana”, avuta in dono dalla madre consegna alla Biblioteca Reale di un esemplare Elisabetta Farnese. Intenzione del Re era quella di ogni libro stampato nel Regno. di creare, presso il Palazzo degli Studi (attuale Nel 1860, con l’unificazione d’Italia, la Museo Archeologico Nazionale), Biblioteca divenne “Nazionale”. Nonostante un’importante biblioteca pubblica. L’edificio l’impossibilità di disporre di ambienti più ampi necessitava però di ingenti lavori di all’interno del Palazzo degli Studi, le raccolte ristrutturazione, iniziati già nel 1735, e la vennero costantemente arricchite ed biblioteca fu temporaneamente collocata nella incrementate. Fu il direttore Emilio Martini, dal Reggia di Capodimonte. Terminati i lavori 1900, a porre seriamente il problema dello sotto il regno di Ferdinando IV di Borbone, la spazio. Inizialmente si pensò di ampliare il biblioteca aprì finalmente al pubblico il 13 Palazzo degli Studi ma l’ipotesi fu scartata a gennaio 1804, col nome di “Real Biblioteca causa delle rimostranze dei responsabili Borbonica”. Fin dai primi anni, il nucleo librario dell’edificio. Si decise così, su consiglio di 22 I Teatro di San Carlo
Benedetto Croce (eletto intanto Ministro della Biblioteca Nazionale è ubicato nel giardino Pubblica Istruzione), di trasferire la Biblioteca ottocentesco, realizzato dal botanico presso il Palazzo Reale, donato allo Stato da Denhardt, sul viale alberato di Palazzo Reale. Vittorio Emanuele III. Il 2 agosto 1922 si decise Numerosi sono gli artisti che hanno di spostare tutto il materiale presso la ex contribuito a decorare gli ambienti interni: Reggia. Il trasferimento iniziò nel 1923 e fu Camillo Guerra, Giuseppe Cammarano, concluso nel 1927, anno in cui la Biblioteca Gennaro Maldarelli, solo per citarne alcuni. venne intitolata al Re e aperta al pubblico. Superato l’atrio della Biblioteca, il visitatore è Nella nuova sede confluirono, oltre ai fondi accolto dal monumentale scalone di epoca provenienti dal Palazzo degli Studi, le collezioni settecentesca, la cui balaustra è decorata con dei Gesuiti e degli ordini monastici soppressi; lance incrociate e motivi floreali. Sui piani di l’Officina dei Papiri Ercolanesi; le collezioni del raccordo tra le rampe sono state sistemate Principe di Tarsia e del Conte Riccardo Lucchesi opere di diverso genere ed epoca (dal Palli; i manoscritti leopardiani giunti tramite neoclassico all’arte contemporanea). In cima lascito di Antonio Ranieri; i fondi provenienti allo scalone spicca la scultura di Tommaso dalle biblioteche Provinciale, San Giacomo, Solari raffigurante Paolina Ranieri, sorella di Palatina, Brancacciana e San Martino. Confluì Antonio Ranieri, noto soprattutto per il suo anche il corpus dei manoscritti detti “viennesi”, sodalizio con Leopardi. Dallo scalone si che erano stati portati nella capitale austriaca accede direttamente alla cosiddetta Sala delle per volontà di Carlo VI d’Asburgo e restituiti Esposizioni, in origine anticamera ai Saloni all’Italia al termine della Grande Guerra. Nel delle Feste. Le decorazioni monocrome di corso della Seconda Guerra Mondiale il questo ambiente sono state realizzate materiale di maggior pregio e parte dei dall’ornamentista ottocentesco Salvatore cataloghi furono spostati in ricoveri fuori sede, Giusti. Attualmente in questo spazio vengono perché non subissero danni. Un ruolo allestite mostre temporanee. importante fu giocato in tal senso dall’allora Un’ultima annotazione merita il Salone di direttrice Guerriera Guerrieri. Lettura perché collega idealmente la Biblioteca Il ricchissimo patrimonio della Biblioteca è di oggi con il clima delle feste che animava nei costituito tra l’altro da circa 2 milioni di secoli precedenti il Palazzo del Re. Il Salone di volumi a stampa, 8926 testate di periodici; Lettura è infatti situato in quella che 19.758 manoscritti e 153.606 documenti originariamente era la Sala da Ballo dell’ala appartenenti a carteggi e archivi privati; 4.563 nuova del Palazzo Reale, voluta da Ferdinando incunaboli e circa 50.000 cinquecentine; oltre II di Borbone. In passato rivestito di specchi, il 6.000 carte geografiche storiche e 21.600 Salone è oggi arredato con armadi in noce ed fotografie in fondi fotografici storici; 1.838 oro provenienti dalla sala della Meridiana papiri e 4.665 disegni di papiri. dell’ex Palazzo degli Studi (attuale Museo L’attuale Biblioteca Nazionale occupa l’ala Archeologico Nazionale), dove la Biblioteca era orientale di Palazzo Reale, che si identifica collocata. Lungo le pareti corrono stucchi a con gli ampliamenti settecenteschi, basso rilievo raffiguranti danzatrici, mentre sul probabilmente di Ferdinando Fuga (1758 soffitto, in bianco ed oro, figurano motivi circa), della antica pianta quadrangolare, con vegetali, putti e mascheroni, opera dei prospetto a occidente sul Largo di Palazzo, di napoletani Gennaro Aveta, Costantino Beccalli Domenico Fontana (1600). L’accesso alla e Gennaro De Crescenzo. Teatro di San Carlo I 23
Sala Rari va ricordata la raccolta di opere dell’apologeta latino Lattanzio, che rappresenta il primo libro La Sala Rari si trova al primo piano nobile stampato in Italia (che presenta la data 1465); della Biblioteca Nazionale di Napoli. Vi si un esemplare del Catholicon, testo che accede tramite lo scalone monumentale, tramanda fonti di alto rilievo per la cultura realizzato su progetto di Gaetano Genovese a grammaticale medievale quali Donato, Isidoro partire dal 1837. Deve la sua denominazione di Siviglia, Uguccione e Papia; prime edizioni al prezioso materiale che vi è custodito: al di opere latine come il De oratore di Cicerone, suo interno infatti sono conservati volumi le Noctes Atticae di Aulo Gellio e i che, per motivi diversi, sono considerati, Commentaria di Cesare; edizioni della appunto, rari: editiones principes, opere di Commedia dantesca e del Canzoniere e dei particolari autori o stampate da particolari Trionfi di Petrarca. L’ambiente dove furono tipografi sono trattate come materiale di situati i Rari fu selezionato con cura dalla pregio da sottoporre ad attente forme di direttrice Guerriera Guerrieri per la loro conservazione. Nella Sala sono collocati i esposizione. L’orientamento a Nord garantisce circa 4.500 incunaboli posseduti dalla infatti una temperatura costante, che ben si Biblioteca - il più ricco fondo di edizioni adatta alle esigenze conservative. La sala è quattrocentesche presente nelle biblioteche oggi utilizzata anche per manifestazioni italiane - provenienti in particolare dal culturali: convegni, seminari, presentazioni di Fondo Farnese e da quello degli Agostiniani, libri si svolgono, di frequente, in questo e opere che coprono un arco temporale che ambiente di rilievo dov’è presente anche un va dal XVI al XX secolo. simbolo musicale di grande importanza Tra i volumi di maggior rilievo qui custoditi, storica: il pianoforte di Vincenzo D’Annibale.
Sala Rari della Biblioteca Nazionale sabato 3 ottobre, ore 18.30 e ore 20.00 Dalla Villanella alla Canzone Napoletana Classica Coro del Teatro di San Carlo Gea Garatti Ansini, direttore Vincenzo Caruso, pianoforte Orlando di Lasso, S’io ve dico ca sete la chiù bella Eduardo Di Capua, I’ te vurria vasà Filippo Azzaiolo, Quando la sera (arrangiamento Ciro Caravano) Orlando di Lasso, Saccio ’na cosa Giuseppe Capaldo - Salvatore Gambardella, Antonio Scandello, Haveva ’na gallina capelluta Comme facette mammeta (arrangiamento L. Anonimo, Alla fiera di Mast’Andrea Pietropaoli) (arrangiamento Gaetano Panariello) Francesco Paolo Tosti - Gabriele D'Annunzio, Anonimo, La palommella ’A vucchella (arrangiamento M. Severino) Gioachino Rossini, La danza (arrangiamento Enrico Cannio, ’O surdato ’nnammurato Vincenzo Caruso) (arrangiamento C. Riffero) Luigi Denza, Funiculì funiculà (arrangiamento Ernesto Tagliaferri - Ernesto Murolo, C. Riffero) Mandulinata a Napule (arrangiamento C. Ernesto De Curtis, Torna a Surriento Riffero) (arrangiamento G. Vespoli) Vincenzo D’Annibale - Libero Bovio, ’O paese Eduardo Di Capua, ’O sole mio (arrangiamento d’’o sole A. Cericola) 26 I Teatro di San Carlo
Il pianoforte di 'O paese d''o sole una fisarmonica con tasti in madreperla, e il pianoforte Ronisch con lampada ad olio che è Il pianoforte collocato nella Sala Rari della BNN stato collocato nella Sala Rari della Biblioteca fa parte dell’Archivio di documenti appartenuti ed è utilizzato in occasione di eventi e a Vincenzo D’Annibale (1894-1950), pianista, manifestazioni culturali. compositore e direttore d’orchestra. L’Archivio, D’Annibale deve la fama alla canzone ’O paese depositato dagli eredi presso la Biblioteca d’’o sole, sui versi del grande amico Libero Nazionale di Napoli dal 2016 e custodito nella Bovio, presentata all’audizione della Piedigrotta Sezione Lucchesi Palli, comprende lettere 1925, al Teatro Politeama Giacosa, interpretata manoscritte, spartiti autografi, corrispondenza con grandissimo successo dall’esordiente Leda di carattere ufficiale, un piccolo archivio Ledi, pupilla dell’artista di varietà Pasquariello. fotografico, una rassegna stampa dei concerti Il lungo sodalizio artistico con il poeta Bovio, di maggior successo. Il deposito dei documenti produsse numerose altre melodie di successo: è arricchito dalla presenza di tre strumenti Tu ca si’ mamma, Voce napulitana, ’A luna, musicali: una chitarra in mogano anni ’40 ed Serenatella amara, Anema ardente, ’E palomme. Teatro di San Carlo I 27
Terrazza della Biblioteca Nazionale
Terrazza della Biblioteca Nazionale Concerto all’alba domenica 4 ottobre, ore 06.00 Antonio Vivaldi / Astor Piazzolla Le otto stagioni La musica barocca incontra il tango Daniele Colombo, violino solista Antonio Vivaldi Salvatore Lombardo, Pasquale Murino, Le quattro stagioni Quentin Capozzoli, Giuseppe Navelli, Daniele da Il cimento dell’armonia e dell’inventione, Baione, Gennaro Cappabianca, violini op. 8 Roberta Zangirolami, Paolo Traversi, Angelo “Primavera” RV 269 Iollo, viole “Estate” RV 315 Marco Vitali, Silvano Fusco, violoncelli “Autunno” RV 193 Pasquale Maddaluno, contrabbasso “Inverno” RV 297 Astor Piazzolla Las cuatro estaciones porteñas 30 I Teatro di San Carlo
Terrazza della Biblioteca Nazionale Concerto all’imbrunire domenica 4 ottobre, ore 18.30 Dalla Villanella alla Canzone Napoletana Classica Coro del Teatro di San Carlo Gea Garatti Ansini, direttore Vincenzo Caruso, pianoforte Orlando di Lasso, S’io ve dico ca sete la chiù bella Eduardo Di Capua, I’ te vurria vasà Filippo Azzaiolo, Quando la sera (arrangiamento Ciro Caravano) Orlando di Lasso, Saccio ’na cosa Giuseppe Capaldo - Salvatore Gambardella, Antonio Scandello, Haveva ’na gallina capelluta Comme facette mammeta (arrangiamento L. Anonimo, Alla fiera di Mast’Andrea Pietropaoli) (arrangiamento Gaetano Panariello) Francesco Paolo Tosti - Gabriele D'Annunzio, Anonimo, La palommella ’A vucchella (arrangiamento M. Severino) Gioachino Rossini, La danza (arrangiamento Enrico Cannio, ’O surdato ’nnammurato Vincenzo Caruso) (arrangiamento C. Riffero) Luigi Denza, Funiculì funiculà (arrangiamento Ernesto Tagliaferri - Ernesto Murolo, C. Riffero) Mandulinata a Napule (arrangiamento C. Ernesto De Curtis, Torna a Surriento Riffero) (arrangiamento G. Vespoli) Vincenzo D’Annibale - Libero Bovio, ’O paese Eduardo Di Capua, ’O sole mio (arrangiamento d’’o sole A. Cericola) Teatro di San Carlo I 31
Teatro di San Carlo
Il Teatro di San Carlo e la sua Terrazza Il Teatro di San Carlo è il teatro d’opera più precedente Teatro di San Bartolomeo, che antico del mondo che sia sempre stato in completarono la «real fabrica» in soli otto attività. Tra le maggiori imprese culturali mesi con una spesa di 75 mila ducati. nazionali è divenuto un’eccellenza L’inaugurazione, avvenuta la sera del 4 nell’ambito della diffusione e tutela del novembre, giorno onomastico del sovrano, patrimonio artistico-musicale ed un simbolo con la rappresentazione dell’Achille in Sciro per la cultura meridionale. di Pietro Metastasio e Domenico Sarro, e È il 1737 quando il primo Borbone di Napoli, inoltre «due balli per intermezzo» creati da Re Carlo, per «aggiungere alla magnificenza Francesco Aquilante e scene di Pietro la maraviglia», fa costruire il teatro più Righini. Da quel momento comincia una grande d’Europa, un’opera destinata in poco storia che in quasi 300 anni vede tempo a trasformarsi nel mito dell’opera in rappresentate sulle scene del San Carlo i più musica europea. Il progetto viene affidato grandi capolavori dei massimi compositori all’ingegnere Giovanni Antonio Medrano e non solo della celebre “scuola musicale ad Angelo Carasale, già impresario del napoletana” ma di tutto il mondo, eseguite 34 I Teatro di San Carlo
da cantanti di prima grandezza e da vinto per ben sette volte il prestigioso un’orchestra considerata a lungo tra le Premio Abbiati, anche grazie al matrimonio prime d’Europa. Tra le ugole più osannate felice delle sue produzioni con l’arte dal pubblico, si ricordano i nomi di Vittoria contemporanea. Con il passare del tempo, il Tesi, Angelo Amorevoli, Anna Lucia De Massimo napoletano ha mutato le sue Amicis, Celeste Coltellini e poi tutti i grandi proposte ma non muta il suo patrimonio interpreti dall’Ottocento ad oggi: Malibran, storico inarrivabile. Considerato il Colbran, Pasta, Lablache, Rubini, Duprez, monumento-simbolo di una capitale Caruso, Tebaldi, Callas, Pavarotti (la lista musicale come Napoli, è certamente anche sarebbe troppo lunga). Distrutto da un lo specchio della trasformazione incendio nel 1816 e ricostruito dopo soli socio-culturale del tempo. Fascino, otto mesi dall’architetto Niccolini, al tempo seduzione, glamour: il cuore pulsante di del «principe degli impresari» Domenico Napoli batte da sempre qui, al San Carlo. Barbaja il San Carlo ha governato per Tra le tante trasformazioni e rivalutazioni di decenni l’opera europea con la direzione di spazi in precedenza invisibili, apprezzate dai Rossini e poi Donizetti, e con i tanti visitatori che sempre più numerosi hanno compositori ospiti, da Mercadante a Verdi e scelto di visitare il teatro come emozionante Puccini. Casa madre di artisti leggendari, itinerario di riscoperta, si aggiunge negli ultimi decenni ha visto sfilare tutti i dall’autunno 2020 la Terrazza che affaccia più grandi protagonisti della musica, da sul Giardino Romantico, sorprendente Rostropovič a Mehta, Abbado, Muti e balcone che si protende nel verde verso il Barenboim, e i maggiori astri della danza corpo del Palazzo Reale e la Biblioteca Vassiliev, Maximova, Alonso, Nureyev, Fracci, Nazionale, non per caso coinvolti Béjart, fino a Bolle. Il Teatro di San Carlo ha nell’itinerario di questa rassegna. Teatro di San Carlo I 35
Terrazza del Giardino Romantico del Teatro di San Carlo dal 5 all’8 ottobre Conversazioni in terrazza Quattro incontri al femminile su arte, società e musica con esecuzioni 36 I Teatro di San Carlo
lunedì 5 ottobre, ore 18.00 mercoledì 7 ottobre, ore 18.00 Angela Tecce, storica dell’arte Marisa Albanese, artista Bellezza violata. L’arte delle donne contro la Sguardo Combattente, arte e memoria al violenza femminile Concerto: Concerto: Fantasia Pucciniana Marco Pezzenati, X, for recorded percussions John Bergamo, Four pieces for timpani Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo Marco Pezzenati, Three pieces for marimba Stefania Rinaldi, direttore Lunatico | Matisse | Between Luigi Del Prete, pianoforte Marco Pezzenati, X2, for electronic Steve Reich, Clapping Music martedì 6 ottobre, ore 18.00 Barbara Bavecchi*, timpani Marco Pezzenati*, marimba Gabriella Ferrari Bravo, psicologa *Componenti dell’Orchestra del Teatro di San “Una donna muore”. Le donne al centro della Carlo scena Concerto: Johannes Brahms, Quintetto in si minore per giovedì 8 ottobre, ore 18.00 clarinetto e archi, op. 115 Mariella Pandolfi, antropologa Allegro; Adagio; Andantino | Presto non assai, ma con sentimento | Con moto. Un poco meno mosso Passioni e fragilità: ripensare l'opera Carl Maria von Weber, Quintetto in si bemolle teatralizzando il contemporaneo maggiore per clarinetto e archi, op. 34 Concerto: Allegro | Fantasia. Adagio ma non troppo | Andrew Lloyd Webber, Don’t cry for me Menuetto-Capriccio | Presto | Rondo. Allegro Argentina gioioso Nino Rota, Filumena Marturano Clarinetto e Archi dell’Orchestra del Teatro di Domenico Cimarosa, Inno alla libertà San Carlo Ennio Morricone, Gabriel’s oboe Stefano Bartoli, clarinetto Nicola Piovani, Buongiorno principessa Erika Gyarfas, violino Ennio Morricone, Deborah’s theme Flavia Salerno, violino Ennio Morricone, Nuovo Cinema Paradiso Luca Improta, viola Nicola Piovani, La vita è bella Lorenzo Ceriani, violoncello Oboe e Archi dell’Orchestra del Teatro di San Carlo Domenico Sarcina, oboe Daniele Baione, violino primo Roberto Roggia, violino secondo Angelo Iollo, viola Silvano Maria Fusco, violoncello Teatro di San Carlo I 37
Teatro di San Carlo sabato 10 ottobre, ore 19.00 domenica 11 ottobre, ore 19.00 Sonata Spettacolo di Balletto del Teatro di San Carlo Francesco Annarumma, coreografia Balletto del Teatro di San Carlo 38 I Teatro di San Carlo
Salone degli Specchi del Teatro di San Carlo Visite guidate speciali con momento musicale Riccardo Fiorentino, pianoforte Sarà possibile prendere parte ad un nuovo Prezzo del biglietto, inclusa la visita guidata: percorso di visite guidate che, oltre al 12 € consueto percorso di visita che comprende la monumentale Sala Storica, il Salone degli Specchi, la platea e i palchi, terminerà con un momento musicale a cura del Maestro Riccardo Fiorentino Teatro di San Carlo I 39
Teatro Fondazione / di San Carlo 40 I Teatro di San Carlo
SOVRINTENDENTE E DIRETTORE ARTISTICO Stéphane Lissner DIREZIONE direttore generale Emmanuela Spedaliere GENERALE / responsabile affari legali Maria Gabriella Grazioli marketing e promozione pubblico Francesca Pecoraro, Christian Iorio addetta promozione pubblico ed accoglienza (cral, scuole e associazioni) Francesca Tesauro° coordinamento delle attività promozionali marketing Carlo Morelli coordinatore di sala e responsabile biglietteria Gianluca Loreto visite guidate/shop Immacolata Chirichella, Giuseppina Capobianco, Giuseppe Racca AREA direttore amministrativo Francesco Apicella AMMINISTRATIVA / responsabile ufficio contabilità e rendicontazione Anna Camera addetti ufficio contabilità Antonino Aloe, Francesco Fontanella, Rosario Monetti, Maria Pia Borsa addetto al magazzino Antonio Cipolletta AREA direttore risorse umane Mariapia Gaeta RISORSE addetti ufficio del personale Liliana Nunnari, Daniela UMANE / Olivieri, Daniela Russo usciere sovrintendenza Salvatore Laganà DIPARTIMENTO responsabile scientifico dipartimento di ricerca, editoria, DI RICERCA, comunicazione, archivio storico e memus Dinko Fabris EDITORIA, responsabile della comunicazione creativa e strategica COMUNICAZIONE, e relazioni con la stampa Rossana Russo ARCHIVIO STORICO comunicazione e stampa Giulia Romito° E MEMUS / archivio storico e memus Giovanna Tinaro° consulente musicale Ivano Caiazza custode Gennaro Aletta Teatro di San Carlo I 41
AREA direttore artistico Stéphane Lissner ARTISTICA / assistente direzione artistica Maria Roberta Abete assistente direzione artistica Daniela Capece maestro del coro Gea Garatti Ansini direttore del balletto Giuseppe Picone presidente onorario della scuola di ballo Anna Razzi direttore della scuola di ballo Stéphane Fournial vigilatrice scuola di ballo Annalisa D’Anetra° direttore del coro di voci bianche Stefania Rinaldi assistente alla direzione del coro di voci bianche Filomena Piccolo° assistente alla direzione del coro di voci bianche Luigi Del Prete° AREA direttore organizzazione produzione Francesco Andolfi PRODUZIONE / responsabile di produzione Maya Dobromirova Dimova° addetto ufficio di produzione Ivan Guarino coordinatore maestri collaboratori Roberto Moreschi maestri collaboratori Riccardo Fiorentino, Giacomo Serra, Vincenzo Caruso, Alexandra Brucher, Nicola Capano direttore musicale di palcoscenico Maurizio Agostini direttore di scena Paola Greco° responsabile organizzativo orchestra Milo Mariani addetto servizi orchestra Giuseppe Scarpato° ispettori masse artistiche Luigi Di Scala, Armando Esposito responsabile archivio musicale Virginio Giorgioni archivio musicale Andrea Guerrini capo squadra addetti orchestra Rosario De Martino addetti orchestra Salvatore Amendola, Salvatore Balestrieri addetto depositi e trasporti Leopoldo Passero 42 I Teatro di San Carlo
AREA direttore degli allestimenti scenici Pasqualino Marino ALLESTIMENTI assistente alla direzione allestimenti scenici Roberto SCENICI / Imparato direttore di palcoscenico Salvatore Giannini responsabile della sartoria Giuseppina Giustino sartoria Raffaella Strino, Mario Strino, Anna Gargiulo, Antonio Baldi, Anna Minino, Fortunata Galasso, Massimo Fucci responsabile falegnameria Carlo Lucagnano falegnameria Ciro Frasso, Paolo Troncone scenografia Gennaro Falanga, Igino Foglia, Anna Masone, Roberto Gentile, Pasquale Sito capo macchinisti Carlo Del Prete vice capo macchinisti Mario Alba macchinisti Massimiliano Alba, Mario Ambrosino, Ferdinando Basile, Massimo Calabrese, Salvatore Cerulli, Giuseppe Cimmino, Vincenzo De Rosa, Rosario Esposito, Giovanni Garzilli, Gennaro Giannini, Carmine Giustiniani, Luigi Grieco, Claudio Guarino, Alfonso Lafera, Vincenzo Lepre, Giorgio Mantice, Sabato Manzo, Giuseppe Nota, Antonio Richiello, Marco Riva, Alfonso Rubinacci, Alessandro Soriente, Paolo Trapanese, Raffaele Calabrò, Vatieri Vincenzo capo elettricista Mario D’Angiò elettricisti Gennaro Acanfora, Gaetano D’Angiò, Rosario De Dominicis, Giuseppe De Rosa, Alessio Ferrillo, Francesco Iaccarino, Salvatore Lerro, Marco Matania, Paolo Matania, Domenico Pacifico, Gaetano Perrella, Nunzio Perrella (1971), Nunzio Perrella (1972), Luigi Cenni, Mario Nappo, Augusto Piccolo capo attrezzista Stefano Manfra attrezzisti Antonio Castellano, Mario Cuofano, Stefano Falanga, Vincenzo Nitride, Giovanni Salamandra, Antonio Simonetti, Gennaro Amendola, Nicola Cipolletta responsabile fonica e settore audiovisivi Martino Battaglia fonico Umberto Guerrera AREA direttore immobili e sicurezza e salute nei luoghi di TECNICA lavoro Ciro Tammaro E SICUREZZA / assistente responsabile gestione addetti sicurezza Mario Gentile addetti prevenzione, protezione, sicurezza e manutenzione Bruno Azzarito, Domenico Buccino, Raffaele De Stasio Matafora, Giuseppe Netti, Mauro °personale aggiunto Sposito, Ernesto Trancone Teatro di San Carlo I 43
Affari Istituzionali, Marketing e Educational Fondazione Teatro di San Carlo direttore Emmanuela Spedaliere marketing e promozione pubblico Christian Iorio, Francesca Pecoraro cral, scuole ed associazioni Francesca Tesauro T. (+39) 081.7972.468 promozionepubblico@teatrosancarlo.it teatrosancarlo.it seguici su / follow us on media partner Dona il 5x1000 al Teatro di San Carlo codice fiscale 00299840637 44 I Teatro di San Carlo
Teatro di San Carlo Benemeriti e Sostenitori Donors Card San Carlo Carta dei Comuni Carta Oro 5xMille ed ArtBonus: Carta Oro Internazionale sostieni il Teatro di San Carlo Carta Platino Vantaggi fiscali Teatro di San Carlo I 45
Benemeriti e Sostenitori (Estratto dallo Statuto della Fondazione Teatro di San Carlo - Articolo 6). Sono Benemeriti del Teatro di San Carlo, ed assumono tale qualifica, i soggetti che versino contributi annuali di importo non inferiore a Centocinquantamila Euro destinati al fondo di gestione. Sono considerati Sostenitori del Teatro di San Carlo, ed assumono tale qualifica, i soggetti che versino contributi annuali di importo non inferiore a Quindicimila Euro destinati al fondo di gestione. Tali soggetti partecipano alla vita della Fondazione attraverso incontri da tenersi almeno una volta l’anno nei modi e nelle forme definiti dal Sovrintendente, anche in ragione della diversa entità delle contribuzioni. Card San Carlo Sostenere il Teatro di San Carlo vuol dire contribuire alla vita ed all’operatività di un’istituzione culturale tra le più importanti e prestigiose al Mondo. Un Teatro che da quasi 300 anni si dedica alla diffusione e alla promozione del patrimonio Lirico, Sinfonico e di Balletto, fatto di Arte e Tradizione, di cui è custode da secoli. Spettacoli, tournée internazionali, Orchestra, Coro e Balletto stabili, Maestranze Tecniche di alta formazione che si tramandano da generazioni un “sapere” fatto di esperienza e talento. La Scuola di Ballo più antica d’Italia, con 200 anni di storia, un Laboratorio Canoro per formazioni di giovani voci e la recente struttura dei Laboratori Artistici di Vigliena, le vivaci ed attive Officine del San Carlo. Questo, e molto di più, è il Teatro di San Carlo. Sottoscrivere una Card San Carlo significa riconoscersi in una specifica identità: una continuità di relazioni sociali, una memoria collettiva ed un mondo comune legato alla Cultura. Le Card vengono emesse esclusivamente dalla Direzione del Teatro di San Carlo, hanno validità annuale e sono rinnovabili. 46 I Teatro di San Carlo
Carta Oro Importo della sottoscrizione Euro 800,00 Inserimento del nome nei programmi di sala e sul sito web del Teatro. Riduzione del 20% sul prezzo dei biglietti della Stagione d’Opera, Danza e Concerti. Diritto all’acquisto di due abbonamenti al prezzo ridotto per la Stagione d’Opera, Danza e Concerti 2019-2020. Riduzione di Euro 50,00 sulla quota annuale per l’accreditamento di nuovi Soci Carta Oro. Differimento di data gratuito per gli spettacoli della Stagione 2019-2020. Card 2 ingressi Euro 50,00 dedicata ai soci, con posto riservato a tutte le prove generali in caso di apertura al pubblico. Invito a mostre, presentazione di libri, incontri con gli artisti, conferenze stampa. Diritto di prelazione sull’acquisto dei biglietti per Serate di Gala. Diritto all’acquisto di due biglietti al prezzo ridotto per tutte le Prime e le Serate di Gala e per le attività in decentramento (concerti stagione estiva). Sconto del 10% sull’acquisto del programma di sala. Sconto del 10% sull’acquisto di prodotti presso lo Shop del Teatro. Carta Oro Internazionale Importo della sottoscrizione Euro 3.000,00 Inserimento del nome nei programmi di sala e sul sito web del Teatro. Riduzione del 20% sul prezzo dei biglietti della Stagione d’Opera, Danza e Concerti. Diritto all’acquisto di due abbonamenti al prezzo ridotto per la Stagione d’Opera, Danza e Concerti 2019-2020. Riduzione del 10% sulla quota annuale per l’accreditamento di nuovi soci Carta Oro Internazionale. Differimento di data gratuito per gli spettacoli della Stagione 2019-2020. Card 2 ingressi Euro 50,00 dedicata ai soci, con posto riservato a tutte le prove generali in caso di apertura al pubblico. Numero telefonico esclusivo per l’acquisto di biglietti. Invito a mostre, presentazione di libri e conferenze stampa. Diritto di prelazione sull’acquisto dei biglietti per Serate di Gala. Diritto all’acquisto di due biglietti al prezzo ridotto per gli eventi, incluse la Prima e la stagione concertistica estiva. Invito a partecipare al Gala che si terrà in occasione dell’apertura della Stagione d’Opera. Sconto del 10% sull’acquisto del programma di sala. Sconto del 10% sull’acquisto di prodotti presso lo Shop del Teatro. Iscrizione alla Newsletter del Teatro di San Carlo. Servizio guardaroba gratis. Incontro con costumisti e truccatori. Visita guidata nel backstage del Teatro. Teatro di San Carlo I 47
Carta Platino Importo della sottoscrizione Euro 5.000,00 Inserimento del nome nei programmi di sala e sul sito web del Teatro. Riduzione del 20% sul prezzo dei biglietti della Stagione d’Opera, Danza e Concerti. Diritto all’acquisto di due abbonamenti al prezzo ridotto per la Stagione d’Opera, Danza e Concerti 2019-2020. Riduzione del 10% sulla quota annuale per l’accreditamento di nuovi soci Carta Platino. Differimento di data gratuito per gli spettacoli della Stagione 2019-2020. Numero telefonico esclusivo per l’acquisto di biglietti. Card 2 ingressi Euro 50,00 dedicata ai soci, con posto riservato a tutte le prove generali in caso di apertura al pubblico. Invito a mostre, presentazione di libri e conferenze stampa. Diritto di prelazione sull’acquisto dei biglietti per Serate di Gala. Diritto all’acquisto di due biglietti con una riduzione del 10% per gli eventi, incluse la Prima e la stagione concertistica estiva. Invito a partecipare al Gala che si terrà in occasione dell’apertura della Stagione d’Opera. Sconto del 10% sull’acquisto del programma di sala. Sconto del 10% sull’acquisto di prodotti presso lo Shop del Teatro. Iscrizione alla Newsletter del Teatro di San Carlo. Servizio guardaroba gratis. Incontro con costumisti e truccatori. Visita guidata nel backstage del Teatro. Incontro con gli artisti del Teatro di San Carlo. Incontro con gli artisti ospiti. Incontro con il regista e lo scenografo. Possibilità di interagire in teleconferenza via web (Skype). Vantaggi fiscali I privati che effettuano la donazione possono godere dell’agevolazione fiscale di cui all’Art. 15, comma 1 lettera I del T.U.I.R. 917/86 e in particolare della detrazione d’imposta del 19% dell’onere sostenuto fino al 2% del reddito complessivo dichiarato. Le imprese, trattandosi di erogazione di cui all’Art. 100 comma 2 lettera M del T.U.I.R. 917/86, possono dedurre integralmente l’importo dal reddito di impresa del donatore. Il bonifico va intestato a FONDAZIONE TEATRO DI SAN CARLO presso UNICREDIT S.p.A. - Via Verdi, 18d - 80133 Napoli Codice IBAN: IT 33 Z 02008 03443 000010229179 - BIC SWIFT: UNCRITM 1 S 99 Informazioni T. (+39) 081.7972.205 e.spedaliere@teatrosancarlo.it 48 I Teatro di San Carlo
Donors Soci Carta Platino Giuseppe Morra Progetto Fundraising Massimo Moschini Sedie Palchi Antonio Cinque Camaga Srl Francesco Mutarelli Aurelio De Laurentiis Angela Srl SSC Napoli Mariella Pandolfi Balestrieri Holding Philippe Foriel-Destezet Fabio Pignatelli Banca Patrimoni Sella & C. Sandra Forte Umberto Puma Giacinto Caramia per Colpo di Scena Luciana Riccio Grasso Francesco Caramia Guido Iannone Nuceria Group Mario Rusciano Paola Caramia Arnaldo Sciarelli Maria Salerno Centro Diagnostico e di Analisi Modesto e Renata Sasso Mediche Amedeo Guarino Soci Carta Oro Scuola di Danza Patty Schisa Avellino Giuseppe Signoriello Giuseppe Di Pasquale Emilia Acquaviva Coppola Sippic Funicolare di Capri Srl DK Sas Domenico e Alessandra Giulia Amabile Matacena Marco Zigon Masciari Antonio Areniello Elettrovit Srl Carmen, Monica e Rossella Argo Cifariello Un Tasto per il San Carlo Francesco Vitobello Carlo Attanasio Fondazione Achille Scudieri Roberto Bucci Spa Antonio Areniello Grano Chirico Sergio Cappelli Calogero Bellia Isaia & Isaia Spa Giacinto Caramia Leonardo Bianchi leBebé gioielli dei fratelli Verde Bruno Carapella Mario Bilangione Piemme & Matacena Srl Enzo Carra Don Carlos di Borbone Maria Manetti Shrem Ugo Cesari delle Due Sicilie Unione Industriali di Napoli Giovanni Cesaro Roberto Bucci Valore Cultura Generali Italia Dario Cincotti Camaga Srl Coelmo Spa Raffaele Capasso / Giovanna Orsini Violino Giovanni Pistucci E. Contaldi & M. Iodice (1900/1910) Assicuratori Giovanni Cesaro Monica Coretti Dario Cincotti Carmela Piano Vincenzo D’Aniello Circolo Nazionale dell’Unione (2 tasti) Angela de Goyzueta di Toverena Ermenegilda De Domenico / Lilliana Di Lorenzo Mario Angelucci Antonio Fiorentino Francesco De Simone Gabriella Ferrari Bravo Angelina De Vito Grande Albergo Leo Club Napoli Floridiana Excelsior Vittoria Stefano Luisotti Carlo Iacone Gennaro Matacena / Maria Pia Jannone Gabriella Ferrari Bravo Paolo Manieri Marco Napolitano e Giuseppe Mannajuolo Alessandro Napolitano Elena Matacena Gennaro Stroppolatini Gennaro Matacena La Fondazione Teatro di San Lorenzo Mazzeo Carlo ringrazia anche quanti Moccia Irme Spa hanno fatto donazioni Maria Rosario Morino restando anonimi Teatro di San Carlo I 49
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