Investimenti diretti esteri in Italia - Economia e gestione delle imprese corso avanzato a.a. 2017/2018 Prof. Alberto Pezzi
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Investimenti diretti esteri in Italia Economia e gestione delle imprese corso avanzato a.a. 2017/2018 Prof. Alberto Pezzi 1 Egi ca 2017/2018
Andamento degli investimenti diretti esteri * • Dopo la fase più acuta della crisi finanziaria, gli IDE nel mondo hanno ripreso la loro crescita, ma in un clima di instabilità economica e politica che rende difficile il recupero dei livelli pre-crisi. • I paesi emergenti sono giunti a superare i paesi industrializzati come destinazione dei flussi di investimento. – Asia e America latina sono al centro dell’attenzione, – mentre nell’area occidentale solo il Nord America accresce la sua attrattività. • Quanto all’origine degli investimenti, nonostante i paesi industrializzati rimangano i protagonisti alcuni tra i paesi emergenti – Cina e India, in particolare – hanno assunto la statura e il ruolo di grandi investitori internazionali. * Tratto da Italia Multinazionale 2016 – Rubbettino Editore 2 Egi ca 2017/2018
Andamento degli investimenti diretti esteri • Nei paesi industrializzati, i settori e le attività terziarie hanno preso un deciso sopravvento come oggetto delle iniziative di investimento • I progetti concernenti le attività industriali, e manifatturiere seguono la via prevalente delle nuove economie emergenti. • I comparti dell’ict, del software, dei servizi professionali e finanziari dominano la scena, mentre nei settori manifatturieri i progetti destinati ai paesi industrializzati hanno sempre più spesso come contenuto attività commerciali, di servizio, di assistenza tecnica, di R&S, progettazione e design. • La quota dell’Europa occidentale sul totale degli IDE mondiali e della loro componente più espansiva (le iniziative greenfield) è in declino. • Resistono o conquistano ulteriori quote le attività market oriented, grazie alla ricchezza del mercato interno, e quelle a più alto contenuto di conoscenza, quali la R&S, la progettazione e il design, ove il Vecchio continente conserva una forte competitività. 3 Egi ca 2017/2018
In Italia • In Italia, sul lato degli investimenti all’estero, la grande maggioranza delle imprese partecipate all’estero continua a concentrarsi dell’industria manifatturiera e nel settore a essa collegato del commercio all’ingrosso, per lo più popolato da filiali e joint venture commerciali di imprese manifatturiere. • In tali comparti, è proseguita la crescita del numero di iniziative, determinato dall’affacciarsi sulla scena internazionale di molte pmi. • Modesto è stato però l’incremento della consistenza economica complessiva delle partecipazioni all’estero, dato che alcune significative acquisizioni (valga per tutti l’operazione Fiat-Chrysler) sono state controbilanciate da un incremento delle dismissioni e dal venir meno del contributo di alcune multinazionali di grande e media taglia internazionale, oggetto di acquisizione da parte di multinazionali estere (per tutte Parmalat e Bulgari, alle quali si è aggiunta nel 2014 Indesit Company). 5 Egi ca 2017/2018
Localizzazione degli IDE • Nel periodo post-crisi si è ridotta la consistenza delle partecipazioni in Europa, che in precedenza ha rappresentato di gran lunga la principale area di espansione multinazionale delle imprese italiane, secondo un modello spiccatamente geogravitazionale. • Si registra di contro una forte crescita della consistenza delle partecipazioni in Nord America, dove la presenza delle imprese italiane era in precedenza assai debole (operazione Fiat-Chrysler). • In crescita anche la consistenza delle partecipazioni nei principali paesi emergenti dell’Asia e dell’America latina; ma soprattutto, si coglie una progressiva crescita dello spessore strategico delle iniziative intraprese, per lo più greenfield. • Gli investimenti resource-seeking, volti alla delocalizzazione di attività in paesi a più basso costo degli input produttivi, prevalenti negli anni Novanta hanno lasciato il passo a investimenti market- e strategic asset-seeking, che fanno segnare una modifica consistente del modello di internazionalizzazione del nostro sistema di imprese. 7 Egi ca 2017/2018
Attrattività del paese • In Italia le iniziative greenfield sono marginali e in continua contrazione, sia per il riorientarsi dei flussi di investimento ex novo verso i grandi mercati internazionali in crescita, sia per la scarsa competitività del Paese in termini di offerta di fattori localizzativi. • Le acquisizioni di attività preesistenti, intrinsecamente di minore impatto espansivo, sono tuttavia in molti casi il prerequisito per il mantenimento e il consolidamento delle attività, quando non per il crearsi di nuove opportunità di crescita nell’ambito dei networks delle multinazionali estere. • A fronte di una stagnazione o riduzione della consistenza delle partecipazioni provenienti da Nord America ed Europa, che rimangono peraltro di gran lunga i maggiori investitori nel Paese, il fenomeno da rimarcare è la forte crescita delle partecipazioni delle «emerging multinationals» con base in paesi quali Cina, India, Russia e altri, soprattutto asiatici. 8 Egi ca 2017/2018
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