Infezione da HPV e metodi di diagnosi molecolare - Dr.ssa Loredana Maurelli
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Storia naturale dell’infezione da HPV • le infezioni genitali da HPV sono molto più frequenti intorno ai 20 anni • la grande maggioranza delle infezioni si risolve (= test HPV negativo) entro uno-due anni • solo in una piccola percentuale di donne l’infezione persiste e si associa a lesioni, e anche queste possono regredire spontaneamente concetto di persistenza (stesso tipo) • la storia naturale è legata soprattutto al tipo di HPV e allo stato immunitario
Il genoma virale
Manifestazione cliniche
Meccanismo trasformante
Meccanismo trasformante
Meccanismo trasformante
Risposta immunitaria
Il test HPV Test per l’identificazione di HPV con: 1. Tecniche immunocitochimiche 2. Tecniche molecolari I Papillomavirus umani non possono essere coltivati in vitro, in quanto si moltiplicano solo in cheratinociti differenziati, né sono disponibili saggi sierologici affidabili per identificare infezioni in atto o passate da HPV
Tecniche immunocitochimiche Prevedono l’uso di Ab monoclonali o policlonali per la ricerca di Ag presenti sul capside virale eseguita sia su sezioni bioptiche che su materiale citologico fresco o fissato. Questa metodica presenta una sensibilità non ottimale (ad es. nei casi in cui gli Ag del capside non sono espressi).
Tecniche molecolari Sono tecniche in grado di mettere in evidenza il DNA e/o l’RNA virale e possono fornire informazioni sulla presenza di HPV ad alto e/o basso rischio oncogenico e/o di uno specifico sottotipo.
Metodi per l’individuazione di HPV DNA
Test HC2 – Principio della metodica • Denaturazione per ottenere il DNA target • Incubazione dei campioni con sonde ad RNA • Il DNA di HPV a singolo filamento può così legare sonda a RNA (ibrido DNA/RNA
Test HC2 – Principio della metodica • La piastra di reazione ha anticorpi specifici per l’ibrido DNA/RNA adeso al pozzetto • Gli ibridi immobilizzati sono rilevati con l’aggiunta di un anticorpo coniugato alla fosfatasi alcalina e diretto contro l’ibrido DNA/RNA
Amplificazione genica mediante PCR (Reazione Polimerasica a Catena) •DENATURAZIONE: il DNA è denaturato a 94-96°C, si ottengono 2 catene singole •IBRIDAZIONE: il DNA ,a 56-65°C è ibridato da coppie di primer specifici alla sequenza bersaglio •ESTENSIONE: nel DNA ibridato vengono aggiunti, grazie alla taq polimerasi, i dNTPs in maniera complementare alla catena di DNA preesistente.
Amplificazione genica mediante PCR (Reazione Polimerasica a Catena) Una volta che la reazione di amplificazione è avvenuta con l’utilizzo di primers consenso, l’identificazione dei genotipi HPV può essere eseguita con vari metodi
Amplicor HPV Test – Principio della metodica • Estrazione ed amplificazione del DNA con primer per L1 del genoma HPV • Ibridazione in pozzetti di micropiastre rivestiti con sonde specifiche per tipi HPV alto rischio • Rilevazione dopo fasi di lavaggio il coniugato avidina-perossidasi si lega agli amplificati biotinilati ibridati alle sonde legate ai micropozzetti
PCR in real time Presenta elevata sensibilità, riproducibilità e velocità di esecuzione. Rappresenta l’approccio migliore per la quantificazione degli acidi nucleici e, in particolare, nel determinare la carica virale dell’infezione da HPV. Consente di abbandonare tutte le manipolazioni successive all’amplificazione, potenziali fonti di inquinamento del campione.
PCR in Real-Time Riesce a monitorare l’andamento della PCR in tempo reale, utilizzando combinazioni di coloranti fluorescenti accoppiati agli oligonucleotidi che, incorporati nella catena di DNA neosintetizzata, emettono fluorescenza. Il segnale fluorescente è rilevato in tempo reale da un computer che lo trasforma in un grafico nel quale in ordinata vi è il valore di fluorescenza emessa da ciascuna molecola di DNA per ciclo di reazione (rappresentato in ascissa)
PCR in Real-Time Prevede l’uso di: • Coloranti che, intercalandosi durante la sintesi della doppia elica, sono in grado di emettere fluorescenza se opportunamente eccitati, quale il bromuro di etidio e il syber Green 1; • Sonde ad ibridazione legate a molecole fluorescenti «reporter» e «quencher» per un approccio sequenza specifico
HPV mRNA La Reverse Trasciptase PCR (RT-PCR) è una tecnica in grado di testare la presenza dell’ mRNA virale attraverso un processo di retrotrascrizione innescato dall’enzima trascrittasi inversa. L’analisi dell’RNA delle proteine virali E6/E7 e, quindi, la ricerca dell’espressione oncogenica dell’HPV, ha un valore clinico rilevante. Esiste una diretta correlazione tra l’incremento dell’espressione di E6/E7 e la severità della lesione citologica.
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