Indagine sulle Implicazioni Sociali, Ambientali e Territoriali del Sars-Cov-2 in Italia - Khora Lab
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Indagine sulle Implicazioni Sociali, Ambientali e Territoriali del Sars-Cov-2 in Italia luglio 2020
INDAGINE SULLE IMPLICAZIONI SOCIALI, AMBIENTALI E TERRITORIALI DEL SARS-COV-2 IN ITALIA Report - giugno 2020 ISBN 978-88-943826-1-7 A CURA DI ERBLIN BERISHA CAMILLA FALCHETTI THOMAS MALAGUTI LUCA PINNAVAIA DANIELE STEFFAN GRAFICA E FOTOGRAFIE LUCA PINNAVAIA colophon PROOFREADING KHORA LAB PUBLISHER KHORA LAB ETS, Via Giannone 8, Camposanto (MO) - Italia This work is licensed under the Creative Commons Attribution 4.0. To view a copy of this license, visit creativecommons.org/licenses/by/4.0/ CONTATTI khoralaboratory@gmail.com www.khoralaboratory.eu COME CITARE QUESTO RAPPORTO Bersisha E., Falchetti C., Malaguti T., Pinnavaia L., Steffan D. (2020) Indagine sulle implicazioni sociali, ambientali e territoriali del SARS-Cov-2 in Italia, Khora Lab, Camposanto (MO), ISBN 978- 88-943826-1-7
INDICE 1 ABSTRACT 3 INTRODUZIONE 5 INQUADRAMENTO 9 METODOLOGIA 10 RISULTATI 13 RELAZIONI SOCIALI 19 RELAZIONI CON L’AMBIENTE DOMESTICO 25 RELAZIONI CON LO SPAZIO PUBBLICO 30 RELAZIONI CON L’AMBIENTE 36 CONCLUSIONI 42 NOTE SUI CURATORI
INTRODUZIONE Questo Report rappresenta di vivere è entrata prepotentemente l’elaborazione dei dati raccolti con nelle agende di ricercatori, politici e un questionario online, preparato analisti di tutto il mondo. In questo e diffuso da Khora Lab, al fine di senso, innumerevoli sono già le comprendere se e come la pandemia ricerche attivate in questo ambito, di SARS-Cov-2 possa aver mutato sebbene ancora nessuno sembra le prospettive future dei sistemi aver chiarito le implicazioni a lungo territoriali e delle comunità sul termine, rimanendo quindi ancora territorio italiano. Le ragioni del una questione aperta. rapporto sono molteplici. Da un lato L’elaborazione dei dati in questo Report si vuole dare voce alle esigenze che ha permesso di evidenziare l’influenza ognuno di noi ha - come individuo che la pandemia ha avuto e avrà su e come parte della collettività - in diversi aspetti della vita quotidiana. merito alle nuove ed emergenti Quattro sono gli aspetti su cui si è dinamiche relazionali e spaziali, concentrata la nostra attenzione. Ci mentre dall’altro vuole offrire una siamo interrogati, infatti, su come 3 base informativa capace di generare la relazione tra l’individuo e la sfera un dialogo costruttivo e aperto in domestica possa essere mutata, merito all’impatto della pandemia e facendo particolare attenzione alle possibili traiettorie di sviluppo alle esigenze spaziali e funzionali. futuro. Indubbiamente, il confinamento fisico La pandemia di SARS-Cov-2 è stata ha fatto emergere limiti e potenzialità da più parti definita il cigno nero1 degli ambienti domestici e più in della seconda decade del XXI secolo generale dell’abitare; tema a nostro e sembra aver radicalmente cambiato avviso latente nell’opinione pubblica. la consapevolezza pubblica rispetto Tale confinamento fisico inoltre ha alle fragilità su cui il sistema socio- drammaticamente influenzato anche economico globale è incardinato. La le relazioni sociali e di comunità. questione del se e come il SARS-Cov-2 Sebbene le relazioni siano state ha mutato e muterà il nostro modo in parte sostituite con forme di socialità virtuali, è stato interessante 1 comprendere come esse abbiamo Jolly J., Topham G., Wood Z., Makortoff K., ‘Black bisogno di una dimensione fisica swan’ coronavirus casts its shadow over the non trascurabile. Relazioni sociali global economy - The Guardian - 15 febbraio che possono avvenire sia in luoghi 2020 link: https://cutt.ly/NpFkHxk privati sia in spazi pubblici o aperti
al pubblico. In questo senso la ricerca si è interrogata sull’importanza dei luoghi pubblici, o come tale percepiti, per lo sviluppo di relazioni sociali, di espressione democratica e di attività di benessere personale e comunitario. In tal senso, il confinamento fisico ha amplificato il bisogno di spazi e luoghi di prossimità mettendo in luce mancanze strutturali nelle aree urbane e non urbane. Infine, tutti abbiamo avuto modo di avere una dimostrazione plastica di come la temporanea assenza dell’uomo abbia permesso un leggero riequilibrio del sistema ambientale (meno inquinamento dell’aria, dell’acqua, del suolo ecc.). A tal proposito, abbiamo voluto capire se tale consapevolezza abbia in qualche modo influenzato la 4 nostra percezione verso l’ambiente oppure se tutto è rimasto immutato. khora Lab Giugno 2020
INQUADRAMENTO Da sempre, le epidemie trasformano alla base della pianificazione delle il modo in cui l’uomo interagisce città. Il SARS-Cov-2 invece ha rimesso all’interno dei sistemi sociali, con prepotentemente in discussione l’esito la comunità di appartenenza e con della crescita incontrollata di città e l’ambiente in cui vive. Nel tempo megalopoli, la scarsa attenzione nella le città hanno cambiato forma e pianificazione di aree marginali e funzione in relazione alle misure, più interne, e più in generale un sistema o meno drastiche, assunte in contesti socio-economico segnato da profonde emergenziali. Come ricordato da disuguaglianze. Molti luoghi si sono Michael Safi in un suo recente trovati improvvisamente svuotati del editoriale1 per The Guardian, le città loro bene più prezioso - gli abitanti. contemporanee sono, molto più di Sebbene sia ancora presto per avere quello che ci si potrebbe aspettare, delle risposte chiare, molte realtà l’esito di precedenti epidemie che ne di ricerca si stanno interrogando hanno irrimediabilmente cambiato la sul se e sul come il SARS-Cov-2 stia fisionomia. Basti ricordare come la modificando il nostro stile di vita e 5 febbre gialla abbia introdotto, nella il modo in cui ci relazioniamo con le Philadelphia del 1793, per la prima città e i territori che abitiamo. volta la raccolta dei rifiuti diventata, Da un’analisi approfondita delle negli anni successivi, un servizio ricerche 2 in corso è possibile pubblico permanente. Oppure come in individuare alcune delle tematiche epoca napoleonica siano stati messi maggiormente dibattute in questa fase in campo interventi di sanificazione interlocutoria. Per il fine del nostro e gestione delle aree meno salubri. questionario, abbiamo selezionato Le epidemie, e il conseguente livello quattro ambiti che coincidono con di organizzazione territoriale e dei diverse dimensioni relazionali: con la sistemi di igiene, sanità, controllo e comunità, con l’ambiente domestico, gestione dei rifiuti, così come una corretta sanificazione degli ambienti 2 GEHL (2020) Public Space & Public Life during domestici, sono quindi sempre state COVID 19, Denmark 1 AA.VV. (2020) Which future for the Cities after Safi M., (22 maggio, 2020) The development COVID-19. An International Survey of cities has been by affected by disease for centuries, so what legacy will Covid-19 leave on Tramma S. (2020) La comunità al tempo della urban life? pandemia, MicroMega link: https://cutt.ly/xpFlVVU link: https://cutt.ly/9pL6uVR
con lo spazio pubblico e, in senso più di più la vita di ognuno di noi. ampio, con il territorio e l’ambiente Tuttavia, le forme e le dimensioni in cui viviamo. con cui questo accadrà sono ancora sconosciute. Alcuni indizi lasciano L’esperienza del confinamento fisico, presagire come le attività che prima che ha limitato la libertà di movimento, si basavano sulla prossimità fisica incontro e scambio, è stata un fattore - per esempio quelle di fruizione di comune a tutti: in città come nelle prodotti e servizi culturali - verranno aree periferiche e rurali. A soffrirne sempre più digitalizzate a discapito maggiormente sono state le relazioni delle esperienze “dal vivo”. Questo sociali, siano esse ludiche, culturali approccio, nel bene e nel male, andrà sia di tipo lavorativo e produttivo. ad incrementare un intrattenimento Dopo un breve e iniziale senso di digitale inteso come servizio da spaesamento ed estraneazione, gli affiancare alle attività culturali in strumenti elettronici sono venuti presenza, conformandosi quindi in soccorso nella moltiplicazione sia come opportunità di maggiore di contatti sociali, videochiamate e accesso alla cultura sia come rischio incontri pubblici. In breve tempo, di elitismo nella fruizione di beni e ciò che prima era quotidiano si è prodotti culturali. E’ facile prevedere improvvisamente dematerializzato, che questi cambiamenti interverranno 6 spostandosi nello spazio online, anche sulle modalità e sulle forme del con tutto ciò che ne consegue. lavoro, tendendo ad una progressiva Termini come webinar, public talks, crescita di modalità agili e di smart working sono diventati in nomadismo digitale, quale alternativa breve tempo patrimonio linguistico al sedentarismo lavorativo sino ad ora comune e diffuso, nonostante in conosciuto in molti settori produttivi. alcuni casi abbiano rappresentato Tutto ciò pone dei seri interrogativi e continuino a rappresentare una sul rapporto che avremo nella barriera comunicativa difficile costruzione del tempo e delle attività da abbattere. Accanto a questa quotidiane; in particolare emerge il trasformazione strutturale di mezzi tema di un rapporto rinnovato con e luoghi della relazione sociale, l’ambiente domestico. Quale sarà diverse iniziative dal basso sono il futuro delle nostre abitazioni? state avviate con il fine di limitare Come si potranno integrare le nuove quel distanziamento fisico che spesso esigenze che abbiamo sperimentato si è tradotto anche in un effettivo durante il confinamento con quelle distanziamento sociale. Questa lenta più tradizionali come il riposo e lo ma inesorabile riconfigurazione delle studio? Rispondere a questi quesiti relazioni sociali - e parasociali - ha porterà a ridefinire le funzioni che gli influenzato e influenzerà sempre ambienti domestici dovranno offrire
arrivando a dover ripensare forme, dello spazio pubblico - è qui dimensioni e standard di riferimento. interessante interrogarsi su quale La sfida sarà coniugare queste futuro esso potrà avere. La pandemia diverse esigenze, nuove o riscoperte, ha reso possibile e visibile ciò che limitando allo stretto indispensabile normalmente nei sistemi democratici la costruzione di nuove unità abitative non è ritenuto accettabile, cioè e investendo sempre più sul recupero ha limitato l’uso e l’accesso di e la trasformazione del patrimonio determinati spazi urbani e del edilizio esistente. territorio. Tale stato di eccezione, se così possiamo definirlo, ha messo a Rimanendo in tema di spazialità, Il nudo i limiti organizzativi e quindi confinamento fisico ha intaccato la di gestione degli spazi pubblici. funzione degli spazi pubblici e della Il rischio che in futuro lo spazio vita sociale, derubricando questi pubblico venga facilmente bollato luoghi della loro caratteristica come luogo insicuro è presente, così principale: l’accessibilità. Lo spazio come la possibilità che la limitazione pubblico da tema classico degli degli accessi - nel numero, nel tempo studi urbani e della sociologia - e per determinate categorie sociali - argomento di studi, rivendicazioni e possa diventare strutturale è reale. luogo innovazioni socio-urbane - è Le trasformazioni indotte dalla d’improvviso diventato un “evidente pandemia sopracitate si rispecchiano 7 vuoto” entrando nell’esperienza anche nel rapporto che avremo con quotidiana di confinamento di quasi l’ambiente. Questa fase ha messo in tutti. luce tutti i limiti che l’attuale sistema Le attività pubbliche, sia all’aperto socio-economico e di governo del sia al chiuso, sono state interrotte; territorio ha nel relazionarsi con parchi, piazze e edifici pubblici le complesse dinamiche ambientali (biblioteche, musei, teatri, cinema del pianeta. Per questo, un’ulteriore ecc.) sono stati chiusi. Il rallentamento sfida che dovremo affrontare sarà e talvolta il blocco netto della vita la ridefinizione delle priorità e delle pubblica, hanno colpito la sensibilità tempistiche di azione in riferimento di molti in particolare di chi nello alla crisi ambientale. Detto infatti spazio pubblico svolge le proprie dell’impatto sul settore economico e attività lavorative e ludiche o di chi sociale, la pandemia ha reso evidente in questi spazi trova un luogo di come alcuni mesi di rallentamento costruzione della cittadinanza attiva delle attività antropiche abbiano e partecipe. Al netto del significato permesso un leggero - ma purtroppo politico e socio-antropologico non definitivo - abbassamento dei dell’impossibilità di poter accedere livelli di inquinamento dell’aria - quindi dell’appropriazione sociale e dell’acqua. Risulta quindi
necessario e fondamentale capire come concretizzare positivamente questa “nuova consapevolezza” rendendola obiettivo reale, credibile e raggiungibile nel breve e medio periodo. Ciò sarà possibile solo se riusciremo a cogliere il momentum: impareggiabile possibilità che la pandemia ci ha offerto per fondare - come riporta Muhammad Yunus - “una nuova consapevolezza sociale”. 8
METODOLOGIA Il lavoro di ricerca è stato sviluppato percepiti, utilizzati e disegnati in in cinque fasi. contesti sia urbani che non. Infine, la sezione 4 - relazione con l’ambiente - La prima fase - analisi della si interroga su quali azioni vengono letteratura - è stata condotta con il percepite come prioritarie nell’ottica fine di comprendere come il tema del miglioramento della qualità degli impatti, non sanitari, della ambientale. pandemia sia stato trattato. In particolare sono stati presi in esame: La terza fase - somministrazione pubblicazioni scientifiche, articoli di del questionario - ha visto la quotidiani nazionali e locali, relazioni selezione dei canali di diffusione del prodotte da associazioni di categoria questionario (basato su Google form) (nazionali e locali). Questi contributi concentrandosi esclusivamente sulle hanno permesso di definire il piattaforme online (Facebook e mailing contesto conoscitivo in preparazione list). Il periodo di somministrazione è del questionario. stato di quattro settimane. 9 La seconda fase - redazione del La quarta fase - analisi dei dati - ha questionario - si è concentrata nella visto l’analisi e la pre-elaborazione definizione di una serie di quesiti dei di dati ottenuti, condotta sia a divisi in sezioni. La prima sezione - livello quantitativo che qualitativo dati generali - raccoglie una lista di cercando di individuare correlazioni domande a carattere generale utile a tra le varie sezioni. definire la provenienza del campione e quindi comprendere se sussistano La quinta fase - definizione di delle differenze territoriali e/o raccomandazioni e approfondimenti sociali. La sezione 1 - relazioni sociali di ricerca - ha visto l’elaborazione dei - analizza il cambiamento di priorità risultati al fine di individuare una serie nel vivere socialità sia on che offline. di raccomandazioni utili per decisori La sezione 2 - relazioni con l’ambiente pubblici, policy makers, ricercatori, domestico - si interroga sulla enti pubblici e privati. Sono stati poi necessità di adattare la casa in base a individuati alcuni ambiti di ricerca nuove esigenze e priorità. La sezione 3 di prospettiva futura; aspetti che - relazione con lo spazio pubblico - si non sono stati approfonditi e che si focalizza sulla necessità di ripensare ritiene importante dover continuare il modo in cui gli spazi pubblici sono ad indagare.
Risultati
NATURA DEI DATI La ricerca è stata condotta grazie ad un campione di 416 intervistati con Distribuzione geografica delle risposte diversa età, provenienza e condizione occupazionale. Le risposte ricevute provengono da ben 17 regioni italiane su 20. I dati evidenziano come l’intervistato tipo sia un/a giovane che vive nel Nord Italia, con età compresa tra 26-35 anni, un’occupazione stabile e che vive prettamente in area urbana. Osservando i dati è possibile notare come in realtà siano rappresentate in modo equilibrato tutte le fasce di età (il 60% ha un’età inferiore a 35 anni, mentre il restante 40% ha un’età superiore ai 36 anni), le categorie n° risposte 11 sociali (il 49% circa gode di una forma 0 D contrattuale da dipendente, quasi 1 - 10 17,2% il 27% è un libero professionista, 10 - 20 A solo il 10% è ancora studente). La 20 - 50 45,6% 50 - 100 distribuzione geografica indica + 100 una sostanziale concentrazione in alcune regioni prettamente del Nord del Paese ad eccezione della Puglia. Di questi il 45% vive in città o area C Fasce d’età del campione urbana, il 34% sostiene di vivere in 31,2% B periferia mentre quasi il 18% sostiene 18 - 25 6%7,7% di vivere in area rurale mentre solo il 6% vive in area metropolitana, 26 - 35 55% presumibilmente del Nord Italia. 36 - 50 21,7% 51 - 65 10% + 65 5,6% A B D 17,2% C
+ 65 5,6% D Tipologia di territorio in cui vive il campione 17,2% A in città- A 45,6% In un’area metropolitana - B In un’area urbana periferica - C In un’area rurale - D C 31,2% B 6% Condizione lavorativa del campione lavoratrice/ore dipendente- A A 49,5% libera/o professionista - B 12 B 26,8% studentessa/ente - C C 10% casalingo/a - D 2,7% disoccupato/a - E D pensionato/a - F E 5,6% altro - G F 5% G 0,4%
Relazioni sociali Come pensi siano cambiate le tue priorità nel vivere la socialità?
RELAZIONI SOCIALI Il distanziamento fisico ha spinto molte persone a scoprire nuove forme di socialità, principalmente veicolate dai mezzi informatici. Verso un progressivo avviamento alla normalità, l’obiettivo è comprendere come le esperienze relazionali sperimentate durante il confinamento possano essere di stimolo anche per il prossimo futuro e viceversa, come preservare alcune relazioni sociali dal confinamento fisico. Il distanziamento fisico ha portato molte persone a scoprire nuove forme di socialità. L’impatto emotivo dato dalle immagini di persone che si trovavano contemporaneamente nei propri balconi 1.1 e terrazze per esprimere solidarietà è Con quante persone ti sei stato un elemento di diffusione mediatica trovato a condividere il che ha evidenziato, da una nostra confinamento domestico? lettura, il bisogno di sentirsi parte di una collettività. Accanto a queste 38,5% manifestazioni collettive, molte persone 28,1% hanno scelto altri spazi per vivere la 24% 14 propria socialità e sentirsi parte di una 9,4% comunità non convenzionale, come quella online. In questa sezione del questionario sono state messe in luce le esperienze A B C D relazionali sperimentate durante il confinamento fisico per comprendere 61,8% da solo - A come queste possano essere di stimolo anche per il prossimo futuro, al fine di con un’altra persona - B preservare e curare alcune relazioni 32,5% con due persone -C sociali. A tal proposito è stato inizialmente con più di due persone - D chiesto agli intervistati con quante 6,7% 5,5% persone si siano trovati a condividere il confinamento domestico (2.1). Il campione di persone che ha risposto al questionario A B C D per la maggioranza afferma di aver passato il confinamento con un’altra persona (38,5%), molte persone si sono trovate a viverlo con più di due persone
(28,1%) o con altre due persone (24%) e una 1.2 percentuale ridotta, seppur consistente Durante il confinamento domestico molti si sono trovati (9,4%), si è trovata a viverlo da sola. ad usare nuovi strumenti/ A Abbiamo poi domandato se ci si è trovati applicazioni fino ad ora non ad usare nuovi strumenti o applicazioni, utilizzate per mantenere i 38,5% B fino a quel momento non utilizzati, per contatti con i propri familiari 28,1% lontani. Se è successo anche a te, mantenere i contatti con24% i propri familiari C pensi manterrai queste modalità lontani (1.2) e se si intende utilizzarli in 9,4% anche in futuro? futuro oppure no. La maggioranza del D campione ha risposto che ha usufruito C A di nuovi strumenti e applicazioni e che 15,9 % 28,8 % E probabilmente A li utilizzerà B C ancora D a tale scopo (55,3%), molti affermano di aver F mantenuto i contatti con i propri familiari 61,8% G come avveniva prima del confinamento (28,8%) mentre il resto ha affermato B H di aver usufruito di nuovi strumenti e 55,3 % 32,5% applicazioni ma di non credere di tornare A 32% a farlo a questo scopo (15,9%). ho mantenuto i contatti come avveniva precedentemente - A C 38,5% La stessa domanda 6,7% si 5,5% è posta facendo B 5,6% 29,3 riferimento 28,1% al mantenimento dei si, mi è capitato e penso potrà 15 24% contatti con i propri amici lontani (1.3). C succedere 19% di utilizzare di nuovo Anche in questo caso la maggioranza questi strumenti a tale scopo - B A B C D D 16,8% ha affermato di aver utilizzato nuovi C A si, mi è capitato ma non credo strumenti e applicazioni 15,9 % per curare le 28,8 % utilizzerò ancora questi strumenti/ E 17,8% proprie relazioni e di utilizzarle anche in applicazioni a tale scopo - C B C D futuro (43,8%), molti però non credono di F 4,6% utilizzarle anche in futuro (29,3%) e il resto ha risposto di aver mantenuto i contatti G 4% 1.3 come avveniva prima del confinamento E con gi amici? (26,9%). B H 0,2% 55,3 % 32,5% A 26,9 % C 6,7% 5,5% 29,3 B C D B 43,8 %
38,5% 1.4 Nel periodo di confinamento molte persone Durante questo periodo 28,1%di 24% distanziamento fisico, alcune e realtà si sono attivate per condividere persone si sono rese conto di il proprio tempo, le proprie competenze 9,4% aver ricercato maggiormente e mettersi a disposizione degli altri per il dialogo con l’altro. Pensi che farsi forza e restare vicini, collaborando. questa necessità si manterrà 1 Abbiamo assistito al cambiamento della anche nei prossimi mesi? A B C D modalità di erogazione dei propri servizi verso gli utenti e le proprie comunità, da parte di alcune di queste. Ci siamo quindi 61,8% interrogati sui bisogni degli utenti e abbiamo chiesto alle persone se hanno ricercato maggior dialogo con l’altro e se, 32,5% nella loro sensibilità, credono che questa necessità rimarrà anche nei prossimi 6,7% 5,5% mesi (1.4). La maggioranza del campione ha risposto di aver ricercato maggiore dialogo con le persone conosciute (61,8%), molti non hanno vissuto questa necessità A B C D (32,5%) mentre altri dicono di aver cercato 16 un dialogo con persone sconosciute (6,7%) sì, con persone conosciute - A e altri ancora con figure professionali sì, con persone sconosciute - B competenti (5,5%). sì, con figure professionali competenti, in grado di accogliere e sostenere il mio bisogno - C no - D
1.5 Dato il coinvolgimento emotivo, abbiamo In questo momento così particolare molte persone si sono inoltre chiesto se si è avuto modo di attivate per condividere il proprio prendere parte e/o sostenere le iniziative tempo, le proprie competenze e sopra citate facendo una distinzione tra me!ersi a disposizione degli altri quelle offline (1.5) e quelle online (1.6). per farsi forza e restare vicini, Più della metà delle persone non ha collaborando. Se hai avuto modo di prendere parte/sostenere preso parte o sostenuto iniziative di alcune di queste iniziative onine, collaborazione offline (66,6%), il resto credi continuerai, in futuro, invece lo ha fatto (33,4%) e solo una a mantenere questo tipo di piccola percentuale di queste crede di impegno? non continuare in futuro (3,6%). Guardando ai servizi online, la A B maggioranza del campione dichiara di 66,6% 29,8% non aver usufruito di questi servizi (32%), mentre c’è chi ha usufruito di servizi di formazione (17,8%), servizi culturali (16,8%), servizi per il proprio benessere 3,6% (9%), servizi per la condivisione di C momenti ricreativi del quotidiano (concerti, aperitivi, cene) (4,6%), giochi 17 online con amici (0,2%) e continuerà a non ho preso parte/sostenuto farlo. Una piccola percentuale dichiara di questo tipo di iniziative - A aver promosso queste attività e servizi si, ho preso parte/sostenuto (5,6%) e il resto del campione dichiara di iniziative mutualistiche e averne usufruito ma di non credere di continuerò a farlo - B farlo nel futuro (4%). si, ho preso parte/sostenuto iniziative mutualistiche ma non credo continuerò a farlo - C
1.6 Molte persone si sono attivate anche per condividere il proprio tempo, le proprie competenze dando vita a servizi fruibili online. Se hai avuto modo di usufruirne, pensi continuerai farlo anche in futuro? A 32% 38,5% B 5,6% 28,1% 24% C 19% D 16,8% C A 15,9 % 28,8 % E 17,8% B C D F 4,6% % G 4% 18 B H 0,2% 55,3 % 32,5% A servizi - A non ho usufruito di questi 26,9 % Csi, sono stato promotore di uno/ 6,7% 5,5% 29,3 alcuni di questi servizi - B si, ho usufruito di servizi per il benessere e continuerò a farlo (es. B C D yoga, fitness) -C B 43,8 % si, ho usufruito di servizi culturali e continuerò a farlo (visite virtuali ai musei, webinar, etc.) - D si, ho usufruito di servizi formativi e continuerò a farlo - E si, ho usufruito di servizi per la condivisione di momenti ricreativi del quotidiano e continuerò a farlo (concerti, aperitivi, cene) - F si, ho usufruito di questi servizi e non credo continuerò a farlo - G giochi online con amici - H
Relazioni con l’ambiente domestico Come pensi sia cambiato il tuo modo di vivere la casa?
RELAZIONI CON L’AMBIENTE DOMESTICO Obiettivo di questa sezione è indagare come il confinamento domestico dovuto a SARS- Covid-2 abbia modificato il rapporto quotidiano con lo spazio che si abita. Si vuole porre l’accento sull’uso degli spazi domestici in relazione alle diverse attività, nuove o meno, che vi si svolgono. Questa sezione si è posta l’obiettivo di far 2.1 emergere come il confinamento domestico Di quanti ambienti domestici è composta la casa in cui abbia modificato il rapporto quotidiano hai passato il periodo di con lo spazio che abitiamo. Le domande confinamento? sono state formulate in modo tale da consentire all’intervistato di ragionare 51,7% sulle attività svolte in casa mettendole in relazione agli spazi disponibili. 29,8% 16,8% A tale scopo si è cominciato chiedendo agli 1,7% intervistati (2.1) di indicare la grandezza dell’unità abitativa in cui hanno passato 32,7% 20 il periodo di confinamento. Dalle risposte A B C D 22 si evince che la maggioranza (il 51,7%) ha 51,7% 15,6% passato il periodo di confinamento in una 1 + il bagno - A casa con più di 3 stanze, mentre il 29,8% 2 + il bagno - B 29,8% afferma di aver avuto a disposizione 39,5% 16,8% 3 + il bagno - C un’immobile con 2 stanze e il bagno. A B Questi due dati compongono più dell’80% 1,7% 24,2% più di 3 - D 18,5% delle risposte date, confermando come 5% 4,3% 3% 2.2 1,7% 3,8% la quasi totalità abbia vissuto in una 32,7% Di quanti ambienti domestici abitazione che aveva almeno due stanze A B C D 22,6% è composta la casa in cui 15,6% “abitabili”. hai passato il periodo di A B C D E F G H confinamento? La comparazione tra gli ambienti più 39,5% utilizzati prima e durante il confinamento è invece l’oggetto della domanda 2.2. A B C 24,2% 18,5% Dall’analisi dei dati emerge chiaramente come gli ambienti più utilizzati in 5% 4,3% 3% 1,7% 3,8% entrambe le fasi siano il soggiorno, la cucina e la camera da letto, ma è evidente come nella fase di confinamento gli A B C D E F G H prima del confinamento
29,8% B 16,8% C 1,7% intervistati abbiano passato molto tempo D anche in altri ambienti quali il giardino, 32,7% il balcone o terrazza A Be lo studio. C D 22,6% E 15,6% 5,6% 6,6% 8% Questi dati risultano in linea con le attività 4% 4,9% F che gli intervistati hanno praticato maggiormente da casa (domanda 2.3), e 39,5% che probabilmente prima non facevano o A B C D E F G H 1,1% 24,2% svolgevano altrove. I risultati mostrano 18,5% 8,8 % H dopo il confinamento G come la maggioranza abbia continuato a 5% 4,3% 3% 1,7% 3,8% lavorare da casa (24,9%) o abbia impiegato camera da letto - A F il tempo in attività quali lo studio o la 12,7% soggiorno - B formazione (15,5%). I dati delineano però E A B C D E F G H la tendenza, durante il confinamento, cucina - C 10,1% a impiegare molto tempo, oltre alle due sala da pranzo - D D precedenti attività, con occupazioni 6,7% studio - B diverse, quali lo svago (19%), la cucina giardino - C (12,7%) e la cura della casa (10,1%). balcone o terrazza - D 51,7% 25,8 - D Astanza polifunzionale 21 29,8% B 13,7% 16,8% C 29,2% ,7% D 6,4% 32,7% A B C D 22,6% E 20% 2.3 15,6% Oltre al riposo notturno, quali 5,6% 6,6% 8% 4,9% sonoFle attività che hai svolto 4% 3,4% maggiormente da casa durante il lavoro - A confinamento? Indicane 2 ,5% studio e formazione - B A B C D E F G H 1,1% 24,2% 1% svago - C 8,8 % H I G A 5% 4,3% cura del verde e/o dell’orto - D 24,9 % 3% 1,7% 3,8% F cura della casa - E 12,7% cucinare - F B C D E F G H E 10,1% B attività sportiva - G 15,5% D cura dei figli - H 6,7% C altro - I 19 %
I precedenti dati sono da leggere anche 2.4 in riferimento al trend di risposte Durante il confinamento ci siamo trovati spesso seduti davanti per la domanda 2.4 sulla tipologia di ad un apparecchio tecnologico. arredo maggiormente utilizzato. Infatti, Indica 2 coppie arredo / visto che buona parte degli intervistati strumento che hai maggiormente ha continuato a lavorare o studiare utilizzato. da casa, oltre a svolgere attività di 51,7% svago, le coppie di arredo/strumento A 25,8 tecnologico maggiormente utilizzate 29,8%sono risultate essere: la scrivania/pc B 13,7% 16,8% (29,2%) e il tavolo da pranzo/computer portatile (20%), un uso probabilmente C 29,2% 1,7% legato alle prime due attività dichiarate. D 6,4% Lo svago ha sicuramente influito sulle 32,7% A B C risposte D che vedono divano/tv (25,8%) 22,6% E 20% e poltrona/smartphone 15,6% (13,7%) le coppie maggiormente utilizzate. 6,6% 8% 4% 5,6% 4,9% F 3,4% 39,5% divano / TV - A A B C D E F G H 1,1% 24,2% 22 poltrona / 1% smartphone - B 8,8 % H I G A -C scivania / PC 5% 4,3% 3% 1,7% 3,8% 24,9 % F letto / tablet - D 12,7% tavolo / PC- E B C D E F G H E 10,1% B -F Altro 15,5% D 6,7% C 19 %
A 15,4% E 5,3% A B C D F 6,5% B Continuando nell’indagine, agli7,5% 2.5 G C G Di quale 14,9% dei seguenti spazi hai intervistati è stato 46,4% chiesto (2.5) di indicare6,7% sentito più bisogno durante la quale spazio (interno o esterno) avrebbero D H fase di confinamento? 5,7% 5% voluto avere a disposizione durante 9,1% il F E confinamento. Secondo 5,3% 9,6% le indicazioni 24,2% I ottenute, molti concordano che sia 1% A 18,3 % 5% mancato uno spazio esterno aperto, sia H 4,3% 3% 1,7% 3,8% 23,3% esso un giardino privato (34,2%) o un B balcone o terrazzo (18,3%). Alta è stata 7,5% C B C D E Fanche G laHpercentuale di chi non ha sentito G 6,3% 7,5% bisogno di spazi aggiuntivi (23,3%); D interessante è stato vedere che, una F E 0,7% 34,2% 1,2% percentuale seppur esigua (attorno all’1%) abbia manifestato l’esigenza di piccole modifiche agli ambienti di cui dispongono balcone o terrazza - A per vivere come quella di avere stanze più luminose, o quella di avere stanze isolate stanza polifunzionale/flessibile - B o una cucina separata. studio - C cucina separata - D 23 bagno aggiuntivo- E giardino privato - F stanza per fare sport- G non ho sentito la necessità di un altro spazio - H altro- G
Sempre nell’ottica di comprendere quali 2.6 siano le disponibilità degli intervistati in Per ottenere lo spazio di cui hai sentito più bisogno, a quale dei merito ad una riorganizzazione degli spazi seguenti ambienti sottrarresti domestici, la maggioranza delle risposte qualche metro quadrato? alla domanda 2.6 indica la potenziale volontà nel ridurre le dimensioni della A 34,9 camera da letto (34,9%) oppure nell’avere 51,7% B 17,3% un soggiorno meno ampio (17,3%) pur di soddisfare le nuove o riscoperte esigenze. C 29,8% 4,3% 16,8% Per concludere l’indagine interessata D 11,1% 1,7% all’ambiente domestico, è stata sondata laA propensione degli intervistati ad investire15,4% E 5,3% risorse economiche nel prossimo futuro A B C D F 6,5% (domanda 2.7). Quasi la metà dei dati B 7,5% relativi a questo aspetto, G il 47%, rivela C G 14,9% 46,4% che chi ha risposto non impiegherà 6,7% D H 5,7% 39,5% risorse economiche per il proprio spazio 9,1% E F delle domestico. Chi invece investirà 9,6% 24,2% 5,3% camera da letto - A I studio- E 18,5% risorse, il restante 53,2%, lo farà per 1% A 24 comprare una nuova casa (15%), per la soggiorno - B 18,3 %- F giardino 5% H 4,3% 3% 1,7% 3,8% riqualificazione di un giardino o spazio 23,3%cucina - C nessuno- G B aperto (9%) o per l’acquisto di arredo (9%). sala da pranzo - D altro7,5% -H C A B C D E F G H G 6,3% 7,5% D F E 0,7% 34,2% A 1,2% 2.7 51,7% Dopo il confinamento credi che B investirai risorse economiche Sì, per l’acquisto di una casa - A per il tuo spazio domestico? Se 29,8% C si, indicaci l’opzione che più ti Sì, per la riqualificazione energetica - B 16,8% interessa D Sì, per la ristrutturazione - C 1,7% A Sì, per l’acquisto di arredo - D 15,4% E Sì, A per laB riqualificazione C D di un F B giardino o di uno spazio aperto - E 7,5% G C G Sì, per l’acquisto di supporti 46,4% 6,7% tecnologici o per l’accesso D H 39,5% migliore a internet- F 9,1% F E 5,3% 9,6% 24,2% no - G I 18,5% 1% 5% H 4,3% 3% 1,7% 3,8% 23,3%
Relazioni con lo spazio pubblico Come pensi siano cambiate le tue priorità nel vivere gli spazi pubblici della tua realtà quotidiana?
RELAZIONI CON LO SPAZIO PUBBLICO Le misure emergenziali, attuate al fine di limitare il contagio, hanno cambiato la nostra possibilità di vivere gli spazi pubblici. Queste limitazioni hanno riguardato e riguardano sia l’accessibilità che le modalità di fruizione degli spazi pubblici. Questa sezione vuole interrogarsi su come cambieranno le abitudini e la relazione che abbiamo con i luoghi del vivere pubblico. L’impatto visivo ed emotivo dello svuotamento degli spazi pubblici, sia nelle città che nei territori periferici e non urbani, è stato uno dei principali elementi di diffusione mediatica degli effetti delle A 41,8% 3.1 misure di distanziamento fisico. La Quale credi sarà la principale diffusione di una sorta di buzz 29,6% mediale B trasformazione degli spazi e dei 20,2% inequivocabile, ha mostrato, in modo luoghi pubblici in futuro? 8,4% come la quotidianità sia stata travolta C dal crescere della pandemia: dalle piazze E A 19,2 % 12,8 % D alla strade fino alle scuole e ai musei, la vita pubblica “in presenza” 1 2 ha3 subito 4 una E 26 brusca interruzione. Questa sezione ha lo D scopo di sollevare la questione di quali 14,4 % F trasformazioni la suddetta separazione 16% ha avuto nella relazione tra ciascuno C B 41,4% di noi e gli spazi pubblici.36,5% A partire da 19,5 % 34,1 % D un primo quesito (3.1), ovvero come 10,8 % 14,6% in futuro gli spazi si trasformeranno nella forma fisica e nel disegno C 7,5% pubblici. Dalle risposte emerge come 7,2 % degli spazi - A il 34,1% delle persone ritenga che in futuro cambierà “l’uso che ciascuno di nell’uso che ne facciamo - B 1 pubblico” noi fa dello spazio 2 3 seguito 4 da nei servizi offerti negli spazi - C B un 19,5% che indica una trasformazione 32,5 % nei servizi offerti negli spazi pubblici e nel diritto di accesso - D un’altro 19,2% che individua invece nella percezione questa trasformazione di nella percezione - E relazione. È interessante notare come la trasformazione fisica dello spazio - 12,8% - sia il cambiamento meno immaginato dai rispondenti.
41,8% 29,6% Il quesito 3.2 segnala come il 71,5% dei 20,2% 3.2 partecipanti sia abbastanza o molto Ti8,4% chiediamo di indicare il grado di accordo con la seguente d’accordo - rispettivamente il 41,8% e affermazione riguardanti la tua il 29,6% - riguardo alla possibilità che relazione con lo spazio pubblico gli spazi pubblici extra-urbani saranno in una fase post SARS-Cov-2: per più attrattivi di quelli urbani. Rispetto, 1 2niente d’accordo 3 4 (1) invece, alla possibilità che in futuro lo poco d’accordo (2) abbastanza d’accordo (3) spazio pubblico venga percepito come 14,4 molto d’accordo (4) luogo di rischio contagio, emerge una divisione tra chi si ritiene poco d’accordo 41,4% - 41,4% - e chi è abbastanza d’accordo - 36,5% 36,7% -. 14,6% 7,5% 1 2 3 4 lo spazio pubblico verrà percepito come un luogo insicuro, a rischio contagio 27 41,8% 29,6% 20,2% 8,4% 1 2 3 4 lo spazio pubblico verrà percepito come un luogo insicuro, a rischio 14,4 contagio 41,4% 36,5% 14,6% 7,5% 1 2 3 4
Le risposte al punto 3.3 indicano come 3.3 gli spazi e luoghi pubblici che avranno Quali spazi o luoghi pubblici saranno più importanti per te maggiore importanza per gli intervistati in futuro? indicaci i due più sono: i parchi e i giardini - 37,4% - e i luoghi importanti della cultura e delle produzioni culturali - 20,5% -. In questo senso, emerge quindi B D l’importanza che molti danno e daranno 37,4% 16% E in futuro, ai luoghi del benessere, del 12,7% tempo libero e dell’accrescimento della conoscenza e delle competenze. A C Analizzando i dati rispetto alla richiesta 13,4% 20,5% (3.4) di quale fruitore dovrà essere maggiormente tenuto in considerazione piazze - A in futuro, alla luce dell’esperienza di parchi e giardini - B lockdown, una netta maggioranza - 49% - degli intervistati ritiene che in futuro luoghi della cultura e delle produzioni culturali - C lo spazio pubblico dovrà essere ripensato luoghi della mobilità - D e/o ri-progettato con maggiore attenzione verso bambini e ragazzi. Seguono gli luoghi che ospitano servizi pubblici e della vita pubblica - E anziani con il 13,7%, le persone con 28 disabilità al 13% e i lavoratori da remoto, 3.4 11,8%. Se tu potessi riprogettare o ripensare lo spazio pubblico, verso chi svilupperesti maggiore attenzione alla luce dell’esperienza di distanziamento fisico? A 49% 41,8% 29,6% B 13,7% 2% C 13% E A 19,2 % 12,8 % D 6% 3 4 E 11,8% D 14,4 % bambini e ragazzi - A F 6,5% anziani- B 4% C B -C disabili lavoratrici/ori da remoto - E 36,5% 19,5 % 34,1 % sportivi - D nessuna D delle precedenti - F 10,8 % A 49,5 % C 7,5% 7,2 %
Infine, il quesito 3.5 ha cercato di evidenziare la posizione degli intervistati rispetto alle molteplici iniziative - molte delle quali peraltro già presenti o in attivazione nel periodo precedente A 49% 41,8% all’emergenza sanitaria - che hanno tra i propri obiettivi quello di ri-pensare, ri- 29,6% B 13,7% 20,2% appropriarsi e usare in modo alternativo 3.5 8,4% gli spazi pubblici, magari con processi C Le limitazioni imposte a causa 13% di attivazione dal basso e E in forma A del SARS-Cov-2 hanno creato collettiva. Emerge come 19,2 il 49,5% % delle 12,8 % le condizioni D per la nascita 6% e la promozione di iniziative che persone immagini con piacere di poter 1 2 3 4 immaginano E modi alternativi 11,8%di fruire di spazi pubblici ripensati in questi usare lo spazio pubblico. Quale termini ma non hanno tempo D per potersi frase descrive meglio la tua 14,4 % F 6,5% impegnare personalmente. Il 32,5% posizione al riguardo? sarebbe invece interessato a partecipare 41,4% C B a 36,5%iniziative di questo tipo, 19,5 mentre % il 34,1 % D 10,8% si dichiara non interessato. Tra A 10,8 % 14,6% gli intervistati infine solo il 7,2% si 49,5 % C 7,5% promotore o co-promotore di dichiara 7,2 % un’iniziativa che intercetta il tema dello 29 spazio pubblico. 1 2 3 4 B 32,5 % mi piacerebbe fruire di spazi pubblici ri-pensati in modo collettivo, ma non ho tempo per attivarmi personalmente - A voglio/vorrei attivarmi personalmente per ripensare l’uso degli spazi pubblici - B sono promotore/co-promotore di un’iniziativa - C non sono interessato - D
Relazioni con l’ambiente Come pensi sia cambiato il tuo atteggiamento nei confronti dell’ambiente che ci circonda?
RELAZIONI CON L’AMBIENTE SARS-Cov-2 ha evidenziato come l’ambiente abbia beneficiato di un progressivo rallentamento delle attività umane. L’obiettivo è comprendere come la profonda consapevolezza di “non essere soli” in questo pianeta possa aver cambiato la nostra attitudine verso l’ambiente che ci circonda. Il rapporto tra il diffondersi del virus e le questioni ambientali - dal cambiamento climatico alla diminuzione della biodiversità passando per l’urbanizzazione incontrollata e la necessità di modelli 4.1 di sviluppo sostenbili - appare a prima L’esperienza SARS-Cov-2 sembra vista una correlazione indiretta. Emerge aver influenzato le vite di molti invece come la crisi sanitaria si muova in relazione alle tematiche in un contesto di crisi ambientale, attuale ambientali. In base alla tua e sempre più d’interesse comune, con opinione: un passaggio di valore “ da questione di ecologia a questione di civilizzazione” 1 come ricordato da Bruno Latour. A 28,9% 31 L’esperienza di chiusura e rallentamento B 63,4% delle attività ha reso evidenti un serie di effetti sull’ecosistema; questa sezione C 7,7% indaga come la relazione con l’ambiente sia cambiata in questo periodo. Rispetto alla domanda (4.1), se e come il SARS- A Cov-2 abbia favorito un cambiamento c’è una v maggiore consapevolezza culturale - inteso come variazione di verso le tematiche ambientali conoscenza e/o consapevolezza - verso percentuale B le tematiche ambientali, la tendenza è non è cambiato nulla: chi era abbastanza chiara. Riportando i dati, per ambientalista è rimasto e chi non il 63,4% degli intervistati non è cambiato lo era, non lo è diventato nulla: chi era ambientalista è rimasto e C chi non lo era, non lo è diventato. Mentre molti sono diventati meno attenti all’ambiente dando priorità ad altri aspetti della vita 1 Latour B. (2019) Climate: From Awareness to Action, SciencesPo E A shorturl.at/prCK1 7,9% 1% B 1,7%
un quota più bassa ma ugualmente interessante sostiene che il SARS-Cov-2 ha aumentato la nostra sensibilità verso l’ambiente (28,9%) a fronte di chi ritiene che siamo diventati meno attenti (7,7%). Tale risultato mostra come, in effetti, un A 28,9% piccolo miglioramento della sensibilità ambientale può essere registrato, B 63,4% marcando un trend di crescita che, però, C 7,7% non pare essere tale da determinare un cambiamento radicale nella percezione comune. v Preso quindi atto che l’uomo influenza percentuale 19, la qualità dell’ambiente in cui viviamo, 4.2 agli intervistati è stato chiesto quale 5.2 Preso atto che l’uomo influenza la qualità dell’ambiente obiettivo, alla luce degli effetti ambientali in cui viviamo, secondo te, quali prodotti in via indiretta dal propagarsi obiettivi deve porsi la nostra del virus SARS-Cov-2, la nostra società società? Scegli tra: dovrebbe porsi (4.2). Potendo scegliere tra E A cinque diverse opzioni - definite secondo 7,9% 1% B 32 un gradiente che va da privilegiare gli 1,7% interessi dell’uomo a privilegiare le esigenze della natura - il 58,6% pensa che la società dovrebbe garantire un giusto equilibrio tra la componente ambientale e quella antropica sebbene una parte D sostenga che si debbano tutelare 30,8% C maggiormente (30,8%) e esclusivamente 58,7% (8%) gli interessi ambientali. Solo una minima parte afferma che dovrebbero tutelare gli interessi dell’uomo essere tutelati soprattutto gli interessi a discapito dell’ambiente e della biodiversità - A tutelare maggiormente l’interesse dell’uomo - B tutelare simultaneamente gli interessi dell’uomo e dell’ambiente in cui vive - C tutelare maggiormente l’interesse della natura - D tutelare gli interessi dell’ambiente a discapito di quello dell’uomo - E
dell’uomo (1,7%), addirittura a discapito 4.3 di quelli dell’ambiente (1%). Possiamo SARS-Cov-2 ha sottolineato come l’essere umano sia affermare quindi che sia in atto una responsabile della qualità tendenza positiva verso un rapporto dell’ambiente cui vive, secondo con il sistema ambientale maggiormente te quale deve essere la priorità consapevole, dove le esigenze antropiche per tutelare l’ambiente e ed ambientali possono coesistere. L’idea l’ecosistema? che debba esserci un’azione di tutela A 28,9% C verso l’ambiente risulta essere il dato A 24% 56,5% maggioritario: Bbenché 63,4%con gradi diversi, le risposte A, B e C costituiscono nel loro C 7,7% insieme, infatti, l’89,4% del totale. Entrando più nel dettaglio riguardo al tema ambientale, v alla domanda - quale fosse la priorità per tutelare l’ambiente B percentuale 19,5% e l’ecosistema (4.3) - gli intervistati non hanno avuto dubbi. Tra i maggiori salvaguardare la qualità dell’aria e 37 problemi percepiti dai rispondenti, per dell’acqua - A il 56,4% c’è la necessità di salvaguardare ridurre il consumo di suolo - B la qualità dell’aria e dell’acqua seguito tutelare la biodiversità - C dall’esigenza di tutelare la biodiversità per 33 il 24,1% è di limitare E Ail consumo di suolo 1% 4.4 La polarizzazioneB sulla prima con il 19,5%. 7,9% 1,7% La progressiva riduzione scelta riflette una certa predisposizione a A 24,3% delle attività produttive ha comprendere le conseguenze dell’impatto sensibilmente migliorato antropico (inquinamento dell’aria) e B qualità dell’aria la 39,4% nelle meno sulle concause che la determinato nostre città. Come pensi sia possibile garantire una buona (riduzione della biodiversità e consumo di C 36,3% D qualità dell’aria anche dopo il suolo). C 30,8% A confinamento? 24% C 56,5% 58,7% C A 21,9% 40,8% B 19,5% investire su un sistema di B trasporto pubblico “amico 37,3% dell’ambiente” - A incentivare la riconversione del sistema produttivo verso uno incentivare pratiche di produzione “libero dal carbonio” - B alimentare etiche e sostenibili - C A 48,7% B 19,8% B
Allo scopo di approfondire maggiormente questi aspetti, agli intervistati è stato chiesto come pensano sia possibile garantire una buona qualità dell’aria anche dopo il confinamento (4.4). Nonostante C le limitazioni poste all’utilizzo A 24% dei mezzi pubblici, il 40,7% 56,5% degli intervistati sono ancora convinti che C A 21,9% sia necessario investire su un sistema di 40,8% 4.5 trasporto pubblico “amico dell’ambiente” Negli anni, le nostre città (mezzi pubblici elettrici, estensione delle sono cresciute enormemente piste ciclabili ecc.). Per il 37,3% questi determinando un eccessivo B consumo suolo a discapito di investimenti devono essere accompagnati 19,5% aree agricole e naturali; cosa da una incentivazione della riconversione B dovremmo fare per limitare del sistema produttivo verso uno “libero 37,3% questo processo? Scegli tra: dal carbonio” (implementare i processi basati sull’economia circolare e di scambio), mentre per il restante 22% la A 48,7% priorità è quella di incentivare pratiche di produzione alimentare etiche e sostenibili B 19,8% 34 (e.g.produzioni Km0, reti acquisto locale, % A autoproduzione). 24,3% C 31,5% L’attenzione B per l’ambiente 39,4% si riscontra anche in merito al consumo del suolo (4.5) chiedendo Cagli intervistati 36,3% cosa dovremmo incentivare il riuso di parti di città fare per limitare questo processo. Qui è (es. riconversione aree industriali) - A interessante notare come, sebbene ci sia 7% un certa spinta dell’opinione pubblica investire e potenziare i territori rurali preservando le aree verso un “ritorno alla campagna”, il 48,8% agricole - B degli intervistati pensa che per limitare investire sul recupero e il consumo di suolo sia utile attuare rigenerazione dei centri storici politiche che incentivano il riuso di parti e piccoli borghi anche in aree di città (es. riconversione aree industriali), periferiche - C per il 31,4% di loro è invece necessario investire sul recupero e rigenerazione dei centri storici e piccoli borghi anche in aree periferiche seguito mentre per il 19,8% investire e potenziare i territori rurali preservando le aree agricole. Dai
v B percentuale 19,5% 4.6 dati emerge chiaramente come le politiche B che mirano al recupero e la riconversione Il SARS-Cov-2 ha evidenziato 37,3% che in assenza dell’uomo, la del patrimonio esistente - sia esso in natura si riappropria degli spazi. città sia in aree rurali - rimane un punto Secondo te cosa dovremmo fare fermo anche tra i cittadini. maggiormente per tutelare la Infine, per completare il quadro, dato che nostra biodiversità? A Il SARS-Cov-2 ha E A evidenziato come, in 1% la natura B assenza7,9% dell’uomo, B si riappropri 1,7% degli spazi, agli intervistati è stato A 24,3% chiesto cosa dovremmo fare per tutelare C maggiormente la nostra biodiversità B 39,4% (4.6). Il 39,5% degli intervistati ritiene sia necessario sviluppare nuove forme di C 36,3% D agricoltura che possano sia provvedere 30,8% all’approvvigionamentoC alimentare che 58,7% alla tutela della biodiversità, questo aumentare le aree protette dato è seguito dal 36,4% di risposte che permettendo così che fora e indicano invece come sia opportuno fauna possano avere più spazio e aumentare le aree verdi in città (e.g. risorse - A parchi, viali alberati, cinture verdi, sviluppare nuove forme giardini pensili, tetti verdi, bio-serre). Il di agricoltura che 35 possano sia provvedere restante 24,1%, sostiene l’aumento delle all’approvvigionamento alimentare aree protette permettendo così che flora che tutela della biodiversità - B e fauna possano avere più spazio e risorse aumentare aree verdi in città a disposizione. (parchi, viali alberati, cinture verdi, giardini pensili, tetti verdi, bio-serre ecc.) - C
CONCLUSIONI Come emerge dai dati presentati sia la possibilità di poter raggiungere in questo rapporto, il SARS-Cov-2 le persone care con facilità sia il sta influenzando diversi aspetti desiderio di coltivare le proprie della nostra vita. Sebbene ancora relazioni tramite una vicinanza fisica lontani dal comprenderne fino in e non “mediata”. Possiamo quindi fondo le implicazioni, questa analisi affermare che sebbene gli strumenti presenta una prima riflessione di comunicazione siano stati utili basata sull’opinione e le percezioni durante la pandemia, sia presente degli intervistati. Dai dati ottenuti una maggiore propensione a coltivare si può comprendere come sia la rapporti sociali in “presenza”. Tra le dimensione domestica, sia la sfera innumerevoli attività di condivisione sociale, le relazioni con lo spazio online nate durante il confinamento, pubblico e quelle con l’ambiente, è significativo notare che una quota subiranno trasformazioni che si importante degli intervistati dichiara ripercuoteranno, inevitabilmente, di aver usufruito servizi finalizzati 36 sulle nostre prossime scelte e azioni alla trasmissione di conoscenze, per future. Una di queste trasformazioni implementare la propria cultura e per è la maggior consapevolezza riguardo il benessere fisico. Oltre al “consumo” al bisogno di poter fruire di più di servizi offerti online, è utile spazi verdi di prossimità, siano essi sottolineare come più di un terzo del privati oppure pubblici. Così come campione abbia invece preso parte pare essersi radicata una maggiore o sostenuto attività collaborative propensione a partecipare ad attività offline. Molti inoltre hanno dichiarato collaborative e di condivisione, sia la volontà di continuare a sostenere offline sia online. queste iniziative anche in futuro. se ne può dedurre che le iniziative a cui Guardando alla sfera socio-relazionale i rispondenti hanno preso parte siano è significativo come la maggior parte azioni percepite come necessarie nel delle persone abbia sperimentato, quotidiano, in modo non direttamente durante il periodo di confinamento, connesso ad un periodo straordinario nuovi strumenti per mantenersi in e difficile, e quindi meritano di essere contatto con le persone care, familiari maggiormente indagate. o amici. Il fatto che una consistente percentuale di queste persone creda Per quanto concerne l’ambiente che in futuro non farà più uso di questi domestico, nuove e diverse sono nuovi strumenti potrebbe indicare: le esigenze che le abitazioni
sono chiamate a soddisfare e, di uso intelligente delle dotazioni conseguenza, nuovo e diverso elettroniche ed informatiche, cui dovrà essere l’atteggiamento nella andrà corrisposto un adeguato gestione degli spazi e nell’approccio accesso nei diversi territori e a cluster progettuale. L’abitazione non potrà più sociali differenti. Non da ultimo sarà essere generlaemnte pensata come di primaria importanza ripensare luogo di vita e attività post-lavoro, la dotazione del verde domestico e ma si dovrà adeguare alle nuove degli spazi all’aperto legati alla casa, necessità lavorative (e.g. telelavoro, per i quali si dovrà necessariamente lavoro agile, formazione a distanza). prevedere una maggiore attenzione Agli spazi che rispondono a questi progettuale focalizzata sul fruitore. nuovi bisogni si dovrà affiancarne Tutto questo risulta particolarmente altri per lo svago e per le attività interessante anche alla luce di una sportive da praticare con libertà e certa propensione all’investimento tempi non del tutto ipotizzabili prima mostrata dagli intervistati, che del confinamento. Le nuove funzioni dichiarano in percentuali rilevanti sono argomento e sfida importante di voler investire nei prossimi anni per diversi ambiti: dalla progettazione nell’acquisto di una casa, nella architettonica alle politiche abitative ristrutturazione e riqualificazione, e di pianificazione territoriale. Si a vario titolo, delle esistenti unità ritiene auspicabile che l’esperienza abitative. 37 del lockdown sia occasione per il ripensamento e la rimodulazione Un ruolo diverso dovrà averlo anche degli standard abitativi minimi a cui lo spazio pubblico, aperto o chiuso siamo da troppo tempo legati e che che sia in termini di uso dello spazio non permettono più la soddisfazione così come dei servizi offerti. Tale dei bisogni della contemporaneità. rinnovata centralità e consapevolezza Sarebbe questa anche l’opportunità verso i luoghi pubblici deve essere per la definizione di una domotica da monito per le amministrazioni utile al vivere quotidiano, che si locali che, diversamente dal passato, relazioni positivamente con la dovranno riflettere maggiormente ed progettazione e l’organizzazione in maniera più integrata sul ruolo che degli spazi e dei tempi, facendo gli spazi pubblici sono chiamati ad particolare attenzione agli aspetti interpretare nelle politiche locali. La di illuminazione ed aerazione, centralità di luoghi e spazi pubblici nonché a quelli di climatizzazione è rimarcata in questo rapporto e risparmio energetico. Maggiore dalle risposte dei partecipanti, attenzione dovrà essere data anche lasciando intendere la necessità di alla progettazione di un arredamento pensare all’uso e alla trasformazione flessibile degli ambienti e ad un dei beni collettivi, sempre più in
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