Il settore della pelletteria in Corea del Sud (2017) - Confindustria ...
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Ufficio di Seoul Il settore della pelletteria in Corea del Sud (2017) Il mercato La distribuzione Congiuntura L’interscambio commerciale Opportunita` per il Made in Italy Normative doganali ICE SEOUL 15 Fl. Cheonggye Hankook Building 11, Cheonggyecheon-ro Jongro-gu, Seoul Korea T. (822) 7790811, F. (822) 7572927, E. seoul@ice.it, W. www.ice.it ã Copyright ICE - Agenzia per la Promozione all’Estero e l’Internazionalizzazione delle Imprese Italiane 1
Il mercato coreano I marchi storici del mercato coreano della pelletteria sono quelli di origine straniera acquistati dalle imprese coreane come Louis Quatorze e MCM, o prodotti in Corea su licenza come quelli della Daks, con aziende impegnate in campagne pubblicitarie volte ad innalzare il valore del proprio marchio a livello globale. I loro prodotti, di buona qualita` e dal design popolare, si potrebbero collocare immediatamente sotto la fascia dei prodotti firmati e di lusso. Da qualche anno, tuttavia, stanno perdendo il dominio, incapaci di far fronte al bisogno di novita` e borse sempre piu` performanti in quanto a prezzo e design da parte dei consumatori. Con l’assenza di brand rappresentativi, il mercato coreano appare piu` frammentato rispetto al passato e se da una parte sembra esserci spazio per i marchi emergenti, dall’altra la concorrenza e` molto intensa, anche in seguito, come vedremo, all’avvento di aziende non originariamente di pelletteria. Per quanto riguarda i marchi internazionali di pelletteria importati direttamente dall’estero, il mercato e` saturo di brand, sia di grandi firme che di prodotti di fascia media, questi ultimi distribuiti in maniera piu` o meno costante. L’anno piu` propizio per il prodotto importato e` stato il 2000, quando cioe` aziende come Longchamp, Coach e Mandarina Duck hanno cominciato a distribuire anche in Corea. In Corea sono presenti quasi tutti i brand importati piu`conosciuti e la piaga dei prodotti d’imitazione continua a rimanere un problema grave. Nel 2009, anno della crisi economica, il mercato della pelletteria, tradizionalmente meno colpito dalle mode, ha presentato un andamento tutto sommato stabile. In tempi di crisi infatti le consumatrici coreane hanno preferito risparmiare sull’abbigliamento (piu` soggetto alle fluttuazioni delle mode) e ovviare con mises piu` ‘povere’, facendo pero` sfoggio di borse e accessori dei propri brand preferiti, che conoscono bene e su cui hanno totale fiducia. Anche lo stabilizzarsi del cambio, avvenuto in tempi piu` brevi rispetto a quanto previsto (fine 2009), ha favorito la spesa di prodotti d’importazione da parte dei consumatori. Seguire la moda riveste grande importanza per i coreani, sempre molto attenti agli ultimi trend e a mantenersi al passo coi tempi. La Corea e` uno dei Paesi asiatici che meglio recepisce le idee e gli input provenienti dalle passerelle delle principali case di moda e i consumatori coreani amano essere in ordine ed abbigliati in maniera adeguata per ogni occasione. Sono anche consumatori molto esigenti, che pretendono un grado di qualita` del prodotto adeguato in rapporto al prezzo sborsato. Tuttavia sono anche molto convenzionali e piu` un articolo diventa popolare, piu` esso tende a essere ricercato, anche se oggi si tratta di un fenomeno che col tempo sta diventando meno frequente, grazie ad una maggiore consapevolezza e accettazione dell’individualita` personale. In passato la borsa di qualita` doveva essere di pelle e soprattutto di una marca conosciuta, tanto che non era un’esagerazione affermare che il consumatore coreano al momento dell’acquisto considerava soprattutto un determinato marchio piu` che il prodotto 2
in se`. Questa nozione vale ancora per i marchi di lusso di fascia piu` alta come Chanel, Hermes, ecc, dove la borsa diventa uno strumento attraverso il quale dimostrare il proprio status sociale. Oggi il trend attuale del consumatore medio coreano sta vertendo verso una maggiore attenzione al design esclusivo e al fattore novita`, a scapito dei marchi di pelletteria piu` conosciuti. Fra gli addetti del settore vi e` la percezione di un ricambio nel settore, dove i vecchi prodotti fin troppo conosciuti devono lasciare il passo a marchi piu` freschi e innovativi. Inoltre i prezzi di vendita della pelletteria sono in continuo ribasso per i seguenti motivi: - sviluppo dello shopping online - moda corrente che verte verso un modo di vestire piu` casual e pratico, con borse e accessori non necessariamente di pelle, ma anche di altri materiali leggeri e piu` facili da pulire come la tela, l’ecopelle, soluzioni a intreccio, ecc. - diversificazione dei gusti dei consumatori, piu` aperti alla sperimentazione di prodotti nuovi e meno conosciuti, “smart” perche` a loro agio con internet, con cui sono in grado di paragonare prezzi e caratteristiche di prodotti simili La distribuzione Diversamente da altri settori come l’abbigliamento e le calzature, che vantano propri brand nazionali ben conosciuti sul territorio, i principali produttori coreani di pelletteria sono imprese che operano su licenza del marchio straniero, di cui l’azienda coreana possiede una parte o il totale delle azioni. E` cosi` che alcuni brand stranieri distribuiti in Corea come l’inglese Daks, la tedesca MCM e la francese Louis Quatorze sono a tutti gli effetti prodotti made in Korea. Per rispettare gli standard richiesti dal marchio straniero la produzione coreana si rivela di fatto qualitativamente piu` che buona, mantenendosi in linea con la produzione dei Paesi industrializzati. Cosi` come accade per le calzature, vi sono alcuni produttori di pelletteria che importano dall’estero al fine di offrire una gamma piu` ampia di prodotti e per quanto riguarda la vendita e distribuzione il canale preferito rimangono i grandi magazzini, che puntando sulla qualita` e notorieta` di un marchio ne elevano l’immagine agli occhi dei consumatori. La tendenza attuale vede sempre piu` case di abbigliamento che per fronteggiare il calo dei consumi di vestiario includono nelle loro collezioni anche borse e accessori, con la creazione di un total look che ‘semplifichi’ e allo stesso tempo porti varieta` allo shopping del consumatore. Un trend in crescita, inaugurato dall’italiana Mandarina Duck, e` il lancio di linee di borse da viaggio all’interno delle collezioni di borsette da giorno e da sera. Samsonite, uno dei marchi piu` popolari di valigeria, e` impegnata in una campagna 3
promozionale molto attiva che interessa modelli che puntano su design, caratteristiche di praticita`, resistenza e leggerezza potenziate. Per il prodotto d’importazione la distribuzione avviene soprattutto mediante i grandi magazzini, di proprieta` dei grandi gruppi industriali coreani, che per la maggior parte dei casi non sono altro che spazi dati in affitto ai vari marchi e distributori specializzati. Tuttavia tutti i principali grandi magazzini hanno al loro interno corners di vendita diretta di designers locali e marchi stranieri. E` da notare il successo riscontrato da shopping mall e select shop. Questi ultimi possono essere sia shop monomarca che propongono articoli che spaziano dall’abbigliamento agli accessori fino ai prodotti per la casa, sia negozi multimarca di brands locali e stranieri. I select shop stanno incontrando il favore dei consumatori grazie alla varieta` delle proposte; in alcuni casi il consumatore ha la possibilita` di acquistare vestiti, accessori, scarpe, persino libri, musica e prodotti per l’arredo in una volta. I select shop si presentano come spazi accoglienti, ricettivi e ‘regolati’ al gusto di una particolare fascia di clientela e in alcuni casi e` annesso anche un angolo caffetteria. Talvolta chiamato anche ‘concept store’ e` ora il negozio a cercare e a plasmarsi sull’immagine e lo stile di vita del cliente e non viceversa. Un altro punto a favore dei select shop multimarca e` il fattore novita`, in quanto spesso introducono nel mercato marchi nuovi sia di stilisti locali che stranieri. La fascia di prezzo applicata varia a seconda del singolo ‘concept’ e negozio e spazia quindi da prodotti di prezzo medio~basso a prodotti di alto livello per le boutique di lusso. I principali select shop di alto livello sono: Raum, Elbon the Style, Boon the Shop, Space MUE, 10 Corso Como. Le importazioni parallele meritano una menzione a parte. Al fine di ridurre l’apprezzamento senza regole dei prodotti d’importazione, il Ministry of Strategy & Finance, il Korea Customs Service e la Fair Trade Commission hanno concesso autorizzazione a effettuare importazioni parallele a 230 aziende contro le precedenti 122. Il mercato coreano dei prodotti d’importazione e` monopolizzato da poche imprese di grandi dimensioni e, favorendo i piccoli importatori indipendenti, il governo mira ad abbassare i prezzi dei prodotti importati del 10~20%, incoraggiando una maggiore competitivita` e mobilita` del mercato interno, colpito da stagnazione dei consumi. Il governo coreano ha iniziato a autorizzare le importazioni parallele circa 20 anni fa, per ridurre la bolla dei prezzi applicati dai grandi magazzini. Queste avvengono tramite l’acquisto dei prodotti di marca da altri paesi vicini alla Corea. I trader coreani sono in genere piccole aziende con meno di cinque impiegati e la percezione fra i consumatori e` ancora piuttosto negativa, e soprattutto minata da dubbi sull’autenticita` del prodotto. Il governo coreano sta cercando di ribaltare questa percezione negativa e di incoraggiare la spesa, per contrastare la stagnazione dei consumi. Nel caso del Giappone il 40% dei beni importati avviene tramite il canale parallelo. L’acquisto di prodotti di marca distribuiti in Corea tramite le importazioni parallele, invece che dal distributore locale ufficiale, e` quindi in aumento. Nonostante il rischio di 4
contraffazione il prezzo di vendita, di molto inferiore a quello fissato dal distributore ufficiale, risulta essere un fattore d’acquisto molto importante. In Corea la vendita dei prodotti di marca avviene nei grandi magazzini che, concedendo spazi in affitto, percepiscono una commissione di almeno il 30% sul fatturato, da cui deriva il ricarico notevole dei prezzi di vendita. I prodotti delle importazioni parallele vengono invece solitamente venduti online, quindi con considerevole risparmio sui costi di distribuzione. Un’indagine commissionata dall’ente pubblico Korea Customs Service ha rivelato che i prodotti venduti nei grandi magazzini hanno prezzi superiori al 35% rispetto ai medesimi venduti tramite altri canali distributivi. Le dimensioni del mercato coreano dello shopping online sono cresciute 1610 volte negli ultimi 15 anni, grazie all’utilizzo degli smartphone e al crescente numero degli acquirenti stranieri di prodotti coreani. La crescita media e` stata di circa il 12% negli ultimi 5 anni. Nel 2016 la vendita online ha superato quella dei supermercati per la prima volta, arrivando al primo posto con una quota del 13,2% sul totale dei canali distributivi, con una crescita rispetto al 2015 del 20%. La crescita delle vendite via smartphone e` stata notevole, con un fatturato di 26,2 miliardi di euro e una quota del 52% sul totale dello shopping online. Sulla base delle statistiche nazionali, la vendita via internet ha rappresentato oltre il 60% del totale delle vendite al dettaglio nel 2017. Il termine O2O (online to offline) e` la parola chiave per descrivere la distribuzione in Corea nel 2016. I principali canali di distribuzione (ipermercati, department store, duty free, ecc.) sono attivamente impegnate nello sviluppo delle applicazioni per smartphone, che interagiscono con i negozi offline tradizionali e gli online shopping mall. Internet e` un utilissimo strumento di marketing attraverso il quale i brand coreani organizzano eventi e promozioni per la clientela all’interno dei propri siti web. Questi eventi possono consistere in estrazioni a sorte dei consumatori che si possono aggiudicare omaggi o buoni sconto per l’acquisto. Previa iscrizione alla community online, essi possono essere regolarmente aggiornati sulle novita` del brand con una newsletter. Internet e` soprattutto un ottimo mezzo per i produttori di disfarsi della merce in giacenza, che e` proposta nelle pagine dei loro siti a prezzi ridotti. Con l’era di internet e dello smartphone, dove il consumatore puo` fare shopping dove, come e quando vuole, le categorizzazioni di acquisto (tradizionale, online o mobile) stanno perdendo significato e sono sempre di piu` le imprese coreane a investire nel fenomeno dell’”omni-channel retail”. L’omni channel retail si puo` svolgere online, offline, su smartphone, comprende le televendite, i call center e i centri servizi presso i negozi. Anche se la crisi economica ha contratto i consumi i servizi online e mobile stanno godendo del favore del consumatore coreano perche` consentono di acquistare risparmiando, oltre a garantire un servizio di assistenza e consegna molto comodo, efficiente e puntuale. Secondo un’indagine effettuata da IBM gli utenti dell’omni-channel retail spendono circa il 50% in piu` rispetto ad un consumatore che effettua acquisti solo online o direttamente in negozio. Inoltre gli utenti dell’omni-channel retail tendono ad effettuare acquisti ripetuti, quindi sono clienti abituali e mostrano piu` fedelta` ad un 5
determinato sito online o marchio. Uno studio di Google ha rivelato che il 90% dei consumatori, prima di recarsi in un negozio effettua una ricerca sullo smartphone dell’articolo che intendono acquistare, mentre l’84% ricorre allo smartphone anche quando e` gia` dentro il negozio. Le prime 5 categorie di prodotti piu` venduti attraverso lo shopping online sono le seguenti: 1. Viaggi: prenotazione trasporti e albergo, biglietti mostre e spettacoli 2. Moda: abbigliamento, scarpe, borse, accessori moda 3. Elettrodomestici, elettronica di consumo: TV, frigoriferi, lavatrici, macchine fotografiche digitali, cellulari e smartphone, ecc. 4. Accessori per la casa e per automobili: articoli per la cucina e biancheria per la casa, accessori automobili (navigatori, blackbox inclusi) 5. Alimentari e bevande: snack e prodotti alimentari pronti, bevande Un discorso a parte merita il canale dell’homeshopping (televendite). Nato nel 1995, le televendite trasmettono 24 ore al giorno e i principali sono sette: Lotte, CJ, Hyundai, GS (del gruppo LG), NS Mall, Home & Shopping, Shinsegae. I prodotti e servizi venduti sono diversi, dai prodotti elettronici all’abbigliamento, fino alla cosmetica, dai prodotti per la casa e prodotti alimentari alle assicurazioni. Tra i vantaggi dell’homeshopping per i consumatori vanno annoverati il risparmio di tempo e la riduzione dei prezzi rispetto ai circuiti di distribuzione tradizionali (circa il 20-30%) e la comodita’ di ricevere la merce a domicilio. La clientela e’ rappresentata soprattutto da donne tra i 30 e i 50 anni. Nel 2017 il comparto degli oggetti personali e occhialeria e` cresciuto del 6,3%, un dato che seppur positivo, denota un calo rispetto ai primi anni 2000, quando la crescita era stata a doppia cifra. Le previsioni pr il 2018 restano positive ma ad un tasso di crescita inferiore, +4,8%. Diversamente dalla maggior parte dei paesi industrializzati, le televendite in Corea trattano prodotti di alta qualita` e di marchi conosciuti, inclusi prodotti made in Italy come pelletteria e abbigliamento, offerti al pubblico coreano a prezzi ragionevoli. In molti casi i presentatori sono professionisti seri e volti noti dello spettacolo, fatto che instilla ancora piu` fiducia nel telespettatore. La procedura di selezione che alla fine porta alla vendita del prodotto in TV non e` semplice, dato il gran numero di proposte di cui i vari canali di homeshopping sono subissati. Inoltre, dal momento che la maggior parte dei canali sono di proprieta` delle grandi imprese, il prodotto deve essere all’altezza del nome del retailer, pertanto la verifica e ispezione della bonta` del prodotto rapportato al prezzo e` una procedura molto lunga e complicata. Spesso il fornitore straniero deve modificare il prodotto secondo i trend e i gusti del consumatore coreano, ma se il prodotto in questione vende bene il ritorno economico e` lusinghiero perche` consente la vendita di grandi quantitativi in poco tempo (di solito in venti/trenta minuti di trasmissione). Daltra parte, tuttavia, espone il partner 6
coreano al rischio di restare con merce in stock in caso il prodotto non venda. Il rischio economico e` concreto perche` al canale homeshopping viene garantito un margine minimo che non tiene conto dell’andamento delle vendite. Un altro inconveniente dell’homeshopping e` il rischio che il marchio venga percepito come un prodotto popolare di fascia medio-bassa a scapito della sua identita` intrinseca. Per evitare cio` vi sono casi in cui i fornitori stranieri cambiano il nome del brand o dedicano una linea esclusiva solo per l’homeshopping. Fra i vari canali distributivi, il cross border shopping (acquistare i prodotti dai siti internet stranieri con consegna diretta o tramite agenzia di servizi) e` sicuramente il fenomeno piu` particolare ed emergente di questi ultimi anni. La crescita e` cominciata dal 2010 e sebbene i ritmi di crescita siano calati dal 2015 (la crescita media annua fino al 2013 era vicina al 40%), il 2016 (ultimi dati disponibili) ha registrato comunque una variazione in positivo del 20,5%, per un totale di 1,70 mld USD. I siti americani sono quelli piu ricercati (1,22 mld USD di fatturato, +2,4%), seguiti da quelli dei paesi dell’Unione Europea (327 mln USD, +63,1%) e da quelli cinesi (174 mln USD, +34,7%). I prodotti moda costituiscono il grosso degli acquisti (652 mln USD, +16,4% rispetto al 2015), seguiti dagli integratori alimentari e prodotti alimentari confezionati (442 mln USD, +33,5%), e l’elettronica di consumo (192 mln USD, +54,2%). L’attrattiva del cross-border shopping e` l’offerta dello stesso articolo distribuito in patria a prezzi piu` bassi, anche in caso di un prodotto made in Korea, specie nel settore dell’elettronica di consumo. Inoltre internet consente al consumatore coreano di acquistare un prodotto di un marchio internazionale prima che esso venga distribuito in patria e al prezzo originale, evitando quindi il rincaro dovuto all’azione di intermediari. Un’indagine della Camera di Commercio di Seoul su un campione di 1650 acquirenti online ha mostrato che uno su quattro acquista regolarmente da siti stranieri. Per il 67% di essi il motivo principale e` il prezzo, mentre per il 37,8% e` la possibilita` di acquistare brands che non si possono trovare in Corea. Gli utenti appartengono per la maggior parte alla fascia d’eta` tra i 20 e i 30 anni. I trentenni, abituati ad utilizzare internet e dotati di una maggiore capacita` di acquisto, occupano piu` di meta` del totale. I siti stranieri di prodotti moda Yoox e LuisaViaRoma sono stati fra i primi a offrire la versione in lingua coreana. Congiuntura Le proiezioni 2017 (ultimi dati disponibili) rese pubbliche dal Korea Federation of Textile Industries (KOFOTI) denotano un andamento in flessione del settore della pelletteria, che consta di un giro d’affari di 2,1 miliardi di USD (cambio 1 dollaro/1200 won). Le borse costituiscono il 5% del totale dell’industria coreana della moda. Le prospettive per il 2018 sono positive, con una crescita prevista del 3,6% per le borse e del 4,8% per la valigeria. Fra le borse i tassi piu` alti crescita interesseranno soprattutto le borsette da donna, fra cui i marchi di lusso dovrebbero registrare la crescita piu` significativa (+5%). Anche le 7
previsioni a lungo termine si mantengono positive fino al 2022, con una crescita media annua del 3%. Nel primo semestre del 2017 il comparto delle borse e della valigeria era cresciuto del 5,2%. I marchi internazionali, sia di lusso che quelli di fascia media, sono cresciuti, in particolare la pelletteria di lusso ha rilevato una crescita di fatturato del 7%. Louis Vuitton e` il marchio piu` diffuso fra i brand di lusso, anche se e` in calo graduale. Fra i vari sottosettori del comparto borse e valigeria, tutte le tipologie di borsa hanno goduto di fatturati in crescita, eccetto che per i borsoni da viaggio, a favore di zaini e borse a tracolla di dimensioni variabili, all’insegna di un look casual e sportivo. In particolare gli zaini sono popolari sia fra le donne che fra gli uomini, anche per l’abitudine sempre piu` diffusa di camminare (un modo per i coreani, sempre occupatissimi, di fare un po’ di moto senza consumare troppo tempo) o di spostarsi in bicicletta. Anche per gli articoli unisex le prospettive di crescita sono buone. Sales of Bags and Luggage by Category: % Value Growth 2012-2017 % current value growth 2016/17 2012/17 Total Bags 5.3 50.6 - Backpacks 3.9 18.5 - Business Bags 1.1 8.8 - Crossbody Bags 2.7 19.7 - Duffel Bags -0.3 4.6 - Handbags 6.1 64.3 -- Basic Handbags 4.0 46.3 -- Mid Handbags 5.5 74.8 -- Premium Handbags 7.0 58.5 - Wallet and Coin Pouches 2.4 15.8 - Other Small Bags 1.5 10.0 Luggage 3.5 36.7 Bags and Luggage 5.2 49.9 8
Forecast Sales of Bags and Luggage by Category: % Value Growth 2017-2022 % constant value growth 2017/2018 2017/22 TOTAL Bags 3.6 15.8 - Backpacks 2.6 10.7 - Business Bags -0.8 -5.6 - Crossbody Bags 2.3 9.5 - Duffel Bags -0.5 -7.2 - Handbags 4.2 18.8 -- Basic Handbags 2.5 9.6 -- Mid Handbags 3.6 16.0 -- Premium Handbags 5.0 22.6 - Wallet and Coin Pouches 2.0 5.6 - Other Small Bags -0.4 -3.7 Luggage 4.8 33.2 Bags and Luggage 3.7 16.7 Fonte: Euromonitor Come gia` detto i marchi di lusso hanno registrato la crescita piu` significativa, con +7%, anche grazie all’aumento della spesa da parte dei consumatori, che per una borsa di un brand conosciuto sono disposti a spendere fino a 1 milione di won (circa 800 euro). Anche le borse di fascia media stanno vivendo una congiuntura favorevole, con una crescita del 4% rispetto al 2016. Si tratta di brand nuovi, sia coreani che internazionali (es. Karl Lagerfeld sta diventando popolare), che propongono uno stile minimal e materiali leggeri, facili da portare. Marchi storici come Hazzys di LF e Bruno Magli, hanno visto chiudere i propri corner nei grandi magazzini a favore di nomi nuovi come l’inglese Paul’s Boutique, l’americano Oryani e i coreani Della Stella e Kwani, tutti dal prezzo accessibile (alcuni modelli partono dai 50 euro). Un altra caratteristica che li accomuna e` la loro forza online, lanciati su internet per poi approdare nei grandi magazzini. Se da una parte godono del favore della clientela piu` giovane grazie al buon mix prezzo e qualita`, dall’altra sono fonte di di scontento da parte dei marchi piu` tradizionali di pelletteria, che non potendo competere sul fronte prezzo, li accusano di abbassare il livello qualitativo dei grandi magazzini, uno spazio comune che loro malgrado, si trovano a dividere con i brand emergenti. Le borsette piccole e quelle a tracolla sono ancora molto richieste, grazie alla loro praticita`, all’affermarsi dello stile casual e al fatto che lo smartphone, con cui in Corea si puo` facilmente pagare senza contanti e carte di credito, ha eliminato il contenuto delle borse di molte consumaorici. La moda corrente predilige borsette e clutch bag sempre piu` piccole, colorate, dallo stile meno classico e piu` street/casual. Anche le borse con manico corto vengono dotate con una cinghia che all’occorrenza si puo` togliere. 9
Anche la valigeria sta vivendo un buon momento. Grazie alla crescita dell’industria locale del turismo e al costante miglioramento delle valigie rigide, sempre piu` leggere e resistenti, brand reputati trendy e di alta qualita` come Tumi e Rimowa sono oggetto del desiderio dei sempre piu` numerosi viaggiatori coreani, diretti verso mete sia nazionali che internazionali. Un appunto a parte meritano gli accessori da uomo, in crescita costante grazie al cambiamento delle mode, dove sul posto di lavoro l’abbigliamento formale sta lasciando il passo al business casual. Il consumatore piu` attento dispone ora di elementi in piu` per rendere piu` vario il suo guardaroba, a cominciare da borse a tracolla e zaini. La campagna marketing di Samsonite, noto soprattutto per la valigeria, ha cercato di focalizzarsi sulla versatilita` e sul fattore qualita`, mettendolo alla pari dei brand di lusso, ed e` stata una strategia a rivelarsi vincente. Sul fronte dei prodotti firmati, di cui i coreani restano grandi appassionati, secondo Bain & Co. la Corea e` l’ottavo mercato al mondo per i prodotti di lusso, posizionata prima dei paesi del Medio Oriente e Hong Kong. Gli Stati Uniti sono il primo paese consumatore di prodotti di lusso, seguiti da Giappone, Cina e Italia. Nel 2016 il mercato coreano dei prodotti di lusso ha mantenuto un buon andamento grazie al continuo evolversi dei gusti dei consumatori coreani, che stanno diventando sempre piu` sofisticati. La pelletteria e la gioielleria di lusso hanno registrato performance di vendita significative, entrambi di +8,2% rispetto al 2015. Lo sviluppo della moda maschile sta inoltre offrendo ulteriori, interessanti nicchie di mercato. I 30/40enni stanno emergendo come i consumatori principali in Corea. Se fino a pochi anni fa erano fedeli a certi marchi, ora prestano maggior attenzione al design e al fattore novita`. Un recente fenomeno da tenere sott’occhio e` l’aumento dei single, che non avendo una famiglia da mantenere, tendono a investire sul benessere personale e a concedersi piu` frequentemente piccoli lussi. Il mercato coreano dei prodotti di lusso continua dunque a crescere, nonostante i prezzi al consumo siano costantemente ritoccati al rialzo (nel 2016 con incrementi dall’1 al 4%). Nemmeno l’accordo di libero scambio in vigore fra la Corea e l’Unione Europea, che prevede l’eliminazione delle tariffe doganali dell’interscambio commerciale ha contribuito ad abbassare i prezzi degli articoli di Chanel, Gucci, Louis Vuitton e gli altri, che continuano con la loro politica di apprezzamento adducendo come motivo il rialzo dei costi di produzione. In realta` in Corea e` comune pensare che piu` un articolo e` costoso, piu` esso ha un valore intrinseco che esula dal suo prezzo, una regola non detta che le grandi firme conoscono bene e che utilizzano per elevare la propria immagine di unicita` e lusso. Come gia` detto, Louis Vuitton rimane il marchio di lusso piu` diffuso, con una quota sul totale del 9% (in calo costante). Le borse Gucci hanno vissuto un revival nel 2016, crescendo del 34% rispetto al 2015; l’estro del nuovo creative director Alessandro Michele ha evidentemente colto nel segno i bisogni dei fashionista coreani. 10
Anche fra i prodotti di lusso e` in atto una ‘polarizzazione’ fra i marchi piu` costosi come Chanel e Hermes, che continuano ad essere popolarissimi fra la clientela di fascia di reddito alta, e i brand di cosiddetta ‘prima generazione’ come Fendi, Ferragamo, Burberry, che stanno perdendo attrattiva perche` sono diventati troppo comuni. La domanda interessa anche in questo caso marchi di lusso emergenti ed esclusivi. Per venire incontro a queste esigenze Louis Vuitton ha cominciato a personalizzare i prodotti incidendo le iniziali della clientela per renderli ancora piu` unici, mentre le borse Vanessa Bruno si possono personalizzare scegliendo direttamente il materiale, le tonalita` e le decorazioni da applicare. L’interscambio commerciale Le importazioni coreane di pelletteria (borse, portafogli, cinture, accessori vari) durante il 2017 sono aumentate dell’8,9% per un totale di 2,18 mld USD. Fra tutti i principali Paesi fornitori l’Italia ha goduto della crescita piu` accentuata con +22,5%. La Cina, il primo paese fornitore della Corea, ha registrato un aumento del 2,6%, mentre la Francia, in terza posizione, e` rimasta stabile con +0,3%. Da fine 2010 l’Italia e’ tornata in seconda posizione tra i paesi fornitori distanziandosi definitivamente dalla Francia, con una quota del 29,1%. Sebbene i prodotti cinesi siano, fra quelli importati, i più diffusi nel mercato coreano (quota del 38,6%), essi si rivolgono ad una differente fascia di consumatori. Considerando soltanto il mercato di nostro interesse, come già detto, l’Italia è il primo Paese fornitore dopo la Francia, rispetto alla quale continua ad ampliare la propria fetta sul totale import, con una quota del 32,7% contro il 14,4% dei francesi. La Spagna, in quinta posizione, ha recuperato rispetto al 2016, tornando a valori in crescita del 5,3%. Importazioni coreane di pelletteria (2017, mln USD, fonte: Dogana coreana) 600.00 500.00 2015 2016 2017 400.00 300.00 200.00 100.00 0.00 China Italy France Vietnam Spain 11
Importazioni dall’Italia per tipologia di borsa (2017, mln USD, fonte: Dogana coreana) Year (Total mln USD) % Share % Change HS Italy 2015 2016 2017 2015 2016 2017 - 17/16 - 534.19 584.39 716.01 27.71 29.07 32.72 22.52 420221 Leather Handbags 334.71 352.46 419.69 62.66 60.31 58.62 19.08 420231 Pocket Artcl,Patent 90.59 112.24 144.79 16.96 19.21 20.22 29 420222 Plastic/Tex Handbag 52.45 53.91 56.25 9.82 9.23 7.86 4.34 420299 O Contnr Bg,Case,Et 7.54 14.16 21.54 1.41 2.42 3.01 52.14 420211 Lthr Trunk,Suitcase 11.64 11.73 15.66 2.18 2.01 2.19 33.52 420232 Pockt Artcl,Plas/Tx 8.27 9.46 12.60 1.55 1.62 1.76 33.19 420291 Ot Leather Bag,Etc. 11.50 9.17 10.13 2.15 1.57 1.42 10.46 420239 Pocket Artcl,Ot Mat 1.46 4.33 9.69 0.27 0.74 1.35 124.08 420212 Text Trunk,Suitcase 7.73 6.45 7.65 1.45 1.1 1.07 18.56 420219 Ot Trunk,Suitcase 1.36 1.49 6.84 0.26 0.26 0.96 357.62 420292 Ot Plastc/Text Bags 5.21 5.15 6.30 0.98 0.88 0.88 22.26 420229 Handbag,Ot Material 1.73 3.83 4.85 0.32 0.66 0.68 26.72 Opportunita` per il Made in Italy Il prodotto italiano è già ampiamente presente nell’immaginario del consumatore coreano ed è solitamente associato ad un’idea di lusso, design e qualità superiori. Tuttavia, se in passato era sufficiente il solo paese d’origine per richiamare l’attenzione del consumatore, ora non e` piu` cosi`, anche a causa della presenza massiccia di prodotti d’importazione sul mercato. Un’efficace strategia di marketing che porti alla consacrazione del marchio e’ un elemento fondamentale per poter perseguire un’attivita` di successo in Corea, magari con l’aiuto del proprio distributore locale. Al marchio deve corrispondere un livello qualitativo degno del suo nome. I coreani sono estremamente coscienti della qualita’ di un brand e del suo valore aggiunto e hanno quindi aspettative enormi sul prodotto acquistato, che deve mostrarsi all’altezza del suo prezzo. Oltre al valore intrinseco di una firma e del suo prestigio, vengono ritenuti ugualmente importanti gli aspetti piu` concreti, ovvero la resistenza, durevolezza, bonta` dei dettagli e delle rifiniture dell’articolo, un servizio post- vendita e riparazioni affidabile e il piu` possibile rapido. Quelli che seguono potrebbero essere i punti di forza delle aziende italiane di pelletteria su cui porre l’accento in un’eventuale campagna pubblicitaria in Corea: - Storia delle origini dell’azienda con enfasi sulla lunga tradizione manifatturiera e artigianale che resiste nel tempo, 12
- Unicita` del prodotto con esempi, - Grado di diffusione in Italia e all’estero (i risultati raggiunti dall’azienda: fatturato e numero dei punti vendita in Italia e all’estero, in particolar modo in Giappone, da cui provengono molti trend e Paese di maggiore ispirazione per l’industria coreana), - Grado di notorieta` in Italia e all’estero (personaggi noti testimonial del prodotto, riviste su cui e` stato pubblicizzato), - Partecipazione a fiere in Italia e all’estero. Normative doganali L’abituale procedura di sdoganamento prevede: arrivo della merce importata - dichiarazione di importazione - accettazione della dichiarazione di importazione - sdoganamento delle merci. Le pratiche di sdoganamento delle merci in Corea non differiscono sostanzialmente da quelle in uso nei paesi occidentali. L’importatore deve compilare una dichiarazione di importazione in cui si stabilisce la natura dei beni, la loro dimensione, la loro quantità e il loro valore. Nel giro di qualche giorno le autorità doganali verificano la validità dei documenti presentati loro, emettono un certificato per attestare l’avvenuta accettazione della dichiarazione di importazione e sdoganano la merce. Il controllo della merce non è sistematico, ma viene eseguito solo se i documenti presentati risultano insufficienti. Da notare che all’importatore viene usualmente concesso di ispezionare la merce nei depositi doganali prima di effettuare lo svincolo, per permettergli di avanzare eventuali contestazioni al fornitore. L’FTA tra la Corea e l’UE e` entrato in vigore dal primo luglio 2011 e l’abolizione delle tariffe doganali per la pelletteria dell’8% ha avuto decorrenza graduale. In caso il valore della merce sia superiore a 6.000 euro l’esportatore italiano deve richiedere il certificato di “approved exporter” per lo sdoganamento da richiedere presso la dogana italiana di riferimento; solo in questo modo i clienti coreani potranno beneficiare delle esenzioni previste dal trattato medesimo. I due requisiti necessari per ottenere lo status di ESPORTATORE AUTORIZZATO sono: 1. Effettuazione di frequenti esportazioni L’Agenzia delle Dogane richiede che l’operatore effettui, con una certa regolarità, esportazioni verso il paese extracomunitario: è sufficiente in tal senso una verifica delle 13
fatture attive emesse verso la destinazione per la quale è richiesto lo status e delle dichiarazioni doganali ad esse associate. 2. Offrire garanzie soddisfacenti per l’accertamento del carattere originario dei prodotti L’operatore deve garantire all’autorità doganale di essere a conoscenza della normative relativa all’origine preferenziale, e di applicarla correttamente ai propri prodotti oggetto di esportazione. Pertanto l’esportatore deve essere in grado di provare, in qualsiasi momento, il carattere originario della merce da esportare. Documentazione da presentare in sede di verifica al funzionario verificatore: • Registro delle fatture emesse anno 2012; • Registro degli acquisti anno 2012; • Fatture di vendita anno 2012 verso il Paese terzo oggetto dell’autorizzazione; • Bollette doganali di esportazione e documentazione ad esse collegate; • Contabili di incasso; • Fatture di acquisto anno 2012 dei fornitori della ditta in riferimento alla merce che viene commercializzata; • Dichiarazioni di origine a lungo termine sottoscritte dai fornitori della ditta istante; • Ordini e conferme di ordini da parte dei clienti terzi. La durata complessiva del procedimento è di circa 60 giorni. 14
Da giugno 2010 le pelli, gli articoli in pelle e parti in contatto con la pelle delle calzature in entrata nel Paese sono tenute a rispettare le seguenti restrizioni poste sulle sostanze ritenute nocive per la pelle: Standard di sicurezza sulle sostanze nocive per gli articoli in pelle Prodotti per neonati Prodotti per bambini Prodotti per adulti Sostanze nocive Formaldeide (㎎/㎏) Inferiore a 20 Inferiore a 75 Inferiore a 300 Pentaclorofenolo (PCP)1)(㎎/㎏) Inferiore a 0.5 Inferiore a 5.0 Inferiore a 5.0 Cromo 6+(㎎/㎏) Inferiore a 0.5 Inferiore a 3.0 Inferiore a 3.0 Dimetilfumarate(㎎/㎏) Inferiore a 0.1 Ammine aromatiche(㎎/㎏) Inferiore a 30 DEHP, DBP, BBP Inferiore a 0.1 - Ftalati Inferiore a 0.1 DINP, DIDP, DNOP - - DBT(dibutyltin) Inferiore a 0.1 - - Stannani(㎎/㎏) TBT(tributyltin) Inferiore a 0.5 Inferiore a 1.0 Inferiore a 1.0 Piombo (㎎/㎏) Inferiore a 90 Inferiore a 90 - Cadmio Inferiore a 75 Inferiore a 75 - Nichel(㎍/㎠/) Inferiore a 0.5 Fonte: Korean Agency for Technology and Standards I prodotti importati sono soggetti all’imposta sul Valore Aggiunto (VAT) che viene applicata sul valore CIF delle merci. L’aliquota è attualmente del 10%. Inoltre dal 2014 anche la pelletteria e` soggetta alla tassa sui prodotti di lusso, pari ad un complessivo 26% (inclusa l’aliquota dell’educational tax) per tutti gli articoli che superano i 2 milioni di won (circa 1500~1600 euro). Documentazione richiesta Fattura commerciale Tale documento deve contenere i seguenti elementi: destinatario 15
data di emissione, numero progressivo data dell’ordine, descrizione della merce e voce doganale porto di destinazione, data di spedizione e data stimata di arrivo della merce paese di origine della merce valore della merce, numero dei colli e peso lordo condizioni di pagamento. Sono richiesti 1 originale e 2 copie conformi. Certificazioni attestanti l'origine Per tutti i prodotti importati viene richiesto il Certificato di Origine. Documenti di trasporto trasporto via mare: polizza di carico (Bill of Lading) trasporto via aerea: lettera di vettura aerea (Air Way Bill) Etichettatura Il Foreign Trade Act prevede la presenza del marchio d’origine su tutti i beni importati, scritto in lingua inglese e coreana o cinese in modo permanente per poter essere letto anche dall’utilizzatore finale. La Corea non riconosce la scritta “made in EU” che va, quindi, sostituita con quella “made in Italy”. Sui beni importati devono venire riportati in lingua coreana: Tipologia del prodotto Nome del modello Tipo di materiale utilizzato Dimensioni 16
Data di produzione Paese d’origine Nome del produttore Nome dell’importatore e recapiti Precauzioni d’utilizzo KC Mark (Korea Certification Mark, sulla conformita` del prodotto agli standard di sicurezza) Indirizzi utili 1> Istituzioni - KCS (Korea Customs Service) Indirizzo: Building1, Gov. Complex-Daejeon 189, Cheongsa-ro, Seo-gu, Daejeon Tel. +82 1577-8577 http://www.customs.go.kr - KATS (Korean Agency for Technology and Standard) Indirizzo: 93, Isu-ro, Maengdong-myeon, Eumseong-gun, Chungcheongbuk-do Tel. +82 2-509-7400; +82 2-509-7261 http://www.kats.go.kr 2> Associazioni - KFDA Korea Fashion Designers Association Indirizzo: # 401., Shinhan Officetel., 49-5 Cheongdam-Dong, Gangnam-Gu, Seoul Tel. +82 2-542-0510 Fax: +82 2-542-0577 www.koreafda.com - BUSAN FASHION ASSOCIATION Indirizzo: #804., Busan Design Centre., 1457 Woo-Dong, Haewoondae-Gu, Busan 17
Tel. +82 51-744-6162 Fax: +82 51-744-6164 3> Riviste settoriali - APPAREL NEWS Indirizzo: #505, Byuksan Digital Valley 3-cha. 212-13 Guro-Dong, duro-Gu, Seoul Tel. +82 2-2025-2200 Fax: +82 2-2025-2345 www.apparelnews.co.kr - FASHION INSIGHT Indirizzo: 3Fl., Lajeon Bldg., 14-17 Jamwon-Dong, Seocho-Gu, Seoul Tel. +82 2-3446-7188 Fax: +82 2-3446-7449 www.fi.co.kr - FASHIONBIZ Indirizzo: 6Fl., Knit Bldg., 586-1 Shinsa-Dong, Gangnam-Gu, Seoul Tel. +82 2-515-2235 Fax: +82 2-515-2745 www.fashionbiz.co.kr - FASHION GIO Indirizzo: 4Fl. Myeongju Bldg. 8-8, Baekjegobun-ro 7-gil Songpa-gu, Seoul Tel. +82 2-521-3406 www.fashiongio.com - FASHION CHANNEL Indirizzo: 5Fl. Taekyung Bldg. 3-17, Yangjae-daero 60-gil, Songpa-gu, Seoul Tel. +82 2-541-5464 www.fashionchannel.co.kr 18
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