Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici e Protocollo di Kyoto - Energia per Kyoto energie rinnovabili, decentramento, efficienza energetica ...

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Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici e Protocollo di Kyoto - Energia per Kyoto energie rinnovabili, decentramento, efficienza energetica ...
Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici
                                     e
                       Protocollo di Kyoto

Energia per Kyoto ‐ energie rinnovabili, decentramento, efficienza energetica
                         Milano, 4 Novembre 2011

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Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici e Protocollo di Kyoto - Energia per Kyoto energie rinnovabili, decentramento, efficienza energetica ...
INDICE DEI CONTENUTI

      Concetti introduttivi

      United Nations Framework Convention on Climate Change

      Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili

      Unione Europea e cambiamenti climatici

      Dal Protocollo di Kyoto ai Cancùn Agreements

      Il “valore economico” del Protocollo di Kyoto

      E l’Italia?

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Introduzione
Ambiente, Sviluppo, Crescita e Progresso: connubio possibile?

              AMBIENTE                                          SVILUPPO
 Tutto ciò che, essendo esterno ad un               indica la serie di cambiamenti con
      determinato sistema, può                        cui un sistema evolve verso uno
              influenzarlo                                  stadio più complesso
    Comprende anche componenti                       Fenomeno durevole nel tempo
     sociali, economiche e culturali                consistente nella crescita di alcune
                                                        variabili reali del sistema:
                                                    produzione, consumi, investimenti,
                                                               occupazione

               CRESCITA                                       PROGRESSO
La crescita economica è un fenomeno                 è il generale avanzamento nelle
      inerente soprattutto ai sistemi                      scienze, nella tecnica,
 economici moderni, caratterizzato da             nell’organizzazione sociale tecnica ed
      un incremento che riguarda la                             economica
 ricchezza, i consumi, la produzione di
       merci, l'erogazione di servizi,              l’acquisizione di conoscenze che
   l'occupazione, il capitale, la ricerca            permette l’uso di nuovi processi
     scientifica, le nuove applicazioni            produttivi o la produzione di nuovi
                tecnologiche                                       beni

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Introduzione
Cambiamenti Climatici ed Effetto Serra

                        CAMBIAMENTI CLIMATICI
 A change of climate which is attributed directly or indirectly to human
   activity that alters the composition of the global atmosphere and
    which is in addition to natural climate variability observed over
                  comparable time periods (IPCC 1995)
  Variazione statisticamente significativa dello stato medio del clima o della sua
  variabilità, persistente per un periodo esteso (tipicamente decenni o di più)
  Legati ad un aumento in intensità e frequenza dei fenomeni estremi (uragani,
  inondazioni), aumento del livello dei mari, perdita di biodiversità,
  desertificazione
  Dovuti a cause naturali e anche all’azione dell’uomo

                              EFFETTO SERRA
  Fenomeno naturale che permette il riscaldamento dell’atmosfera terreste fino
  ad una temperatura adatta alla vita
  Provocato da alcuni gas presenti nell’atmosfera capaci di assorbire una parte
  di raggi infrarossi emessi dal suolo e dagli oceani
  L’aumento della concentrazione dei gas serra presenti nell’atmosfera genera
  un aumento dell’effetto serra e un anomalo aumento della temperatura
  atmosfera
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Introduzione
Cambiamenti Climatici ed Effetto Serra

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Introduzione
Cambiamenti Climatici ed Effetto Serra

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Introduzione
Sviluppo Sostenibile: una necessità presente e futura

                                                    Sustainable development is
                                                    development that meets the
                                                    needs of the present without
                                                     compromising the ability of
                                                     future generations to meet
                                                          their own needs

  Un processo di cambiamento per cui lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli
  investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i mutamenti istituzionali sono
  armonizzati cosi da tenere conto sia delle necessità presenti che di quelle future
        Equità Infra‐generazionale: parità di accesso alle risorse da parte degli attuali
         cittadini del pianeta indipendentemente dalla loro provenienza
        Equità Inter‐generazionale: dovere delle generazioni presenti di garantire pari
         opportunità alle generazioni future - 7 -
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Introduzione
   Le emissioni e la crescita economica

Fonte: Rapporto IPCC 2007
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INDICE DEI CONTENUTI

      Concetti introduttivi

      United Nations Framework Convention on Climate Change

      Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili

      Unione Europea e cambiamenti climatici

      Dal Protocollo di Kyoto ai Cancùn Agreements

      Il “valore economico” del Protocollo di Kyoto

      E l’Italia?

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Introduzione
Clima: Il Framework Internazionale

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                       1987                                United Nations Framework
                Rapporto Bruntland                        Convention on Climate Change
               World Commission on
                                                                       1997
        Environment and Development (UN)
                                                                 Protocollo di Kyoto

                      1988                                             2002
            Risoluzione 43/53 UN‐GA                          Recepimento normativo
   Intergovernmental Panel on Climate Change              del Protocollo di Kyoto nella UE
              presso WMO e UNEP                                        2003
                                                                 European Union
                                                            Emissions Trading Scheme
                          1989
                Risoluzione 44/207 UN‐GA                                 2005
                 Processo di negoziazione               Il Protocollo di Kyoto entra in vigore

                                                                      2008
                                                         European Climate‐Energy Package
                            1990                                 20‐20‐20 2020
               IPCC First Assessment Report
                                                                   2009‐2012
                                                        Accordo internazionale post‐Kyoto

                                               - 10 -
UNFCCC
Convenzione: un framework di partenza

UNFCCC
PERIMETRO:
 Quadro di riferimento per l’impegno internazionale nella lotta ai cambiamenti climatici
 Riconoscimento cause antropogeniche dei cambiamenti climatici
 Partecipazione universale (193 paesi aderenti + 1 area di integrazione economica)

                           OBIETTIVO
      Stabilizzare le emissioni di gas ad effetto serra in
  atmosfera ai livelli del 1990 entro il 2000 ai fini di evitare i
     cambiamenti climatici antropogenici più rischiosi

 PRINCIPI:
                                                                     Adottata 9 maggio 1992
  Common but differenciated responsibilities
                                                                     Aperta alla firma: giugno 1992 al
  Tutela dei paesi più vulnerabili
                                                                     giugno 1993 (166 Paesi firmatari)
  Azione preventiva
                                                                     Entrata in vigore: 21 marzo 1994,
  Compatibilità con lo sviluppo sostenibile                         dopo il deposito a New York del
                                                                     50° strumento di ratifica nazionale
  Cooperazione e no utilizzo strumentale a fini commerciali
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UNFCCC
Convenzione: impegni

 I PAESI CHE RATIFICANO LA CONVENZIONE SI IMPEGNANO A:
 Realizzare e condividere a livello internazionale il proprio inventario delle emissioni
 Formulare, realizzare, comunicare e aggiornare politiche per il clima
 Trasferimento tecnologico nel campo dell’ ”ENERGIA, TRASPORTI, INDUSTRIA, AGRICOLTURA, FORESTE,
 GESTIONE RIFIUTI”
 Cooperare nell’adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici (zone costriere, gestione riserve idriche e
 agricoltura, zone desertificate specie in Africa)
 Minimizzare gli impatti economici della lotta ai cambiamenti climatici
 Cooperazione scientifica e tecnologica, diffusione dell’informazione e formazione
 I PAESI INDUSTRIALIZZATI INCLUSE LE ECONOMIE IN VIA DI TRANSIZIONE (PAESI ANNEX I) SI IMPEGNANO
 INOLTRE A:
 Assumere la leadership nelle azioni di mitigazione
 Riportare le emissioni antropogeniche ai livello del 1990 e riferire regolarmente delle proprie iniziative alla
 comunità internazionale
 I PAESI DONATORI (PAESI ANNEX II) SI IMPEGNANO ANCHE A:
 Fornire assistenza ai PVS e rendere disponibili le risorse finanziarie necessarie alla lotta ai cambiamenti
 climatici
 Finanziare lo sviluppo e il trasferimento delle tecnologie a basso contenuto di carbonio
 Sostenere I paesi più vulnerabili (Isole, zone costiere, landlock countries,etc.)
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UNFCCC
Convenzione: Paesi Annex I

 EU 27
 Austria
 Belgio
 Bulgaria
 Danimarca
 Estonia
 Finlandia
 Francia
 Germania
 Gran Bretagna
 Grecia
 Irlanda
 Islanda
 Italia
 Lettonia
 Lituania
 Lussemburgo
 Malta
 Olanda
 Polonia
 Portogallo
 Repubblica Ceca
 Romania             EUROPA NON UE                ALTRI
 Slovacchia          Croatia                      Nuova Zelanda
 Slovenia            Liechtenstein                Australia
 Spagna              Monaco                       Canada
 Svezia              Norvegia                     Giappone
 Ungheria            Svizzera
                     Federazione Russa
                     Ucraina

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UNFCCC
Gli Organi della Convenzione

 CONFERENZA DELLE PARTI:
    Principale organismo decisionale, costituito dall’associacione di tutti i Paesi ratificatori
    Responsabile di mantenere la lotta al clima sul giusto percorso, valutando le misure adottata dai singoli
     paesi
    Si riunisce una volta l’anno, a rotazione nelle 5 regioni ONU (Dicembre)

  ORGANI SUSSIDIARI (si riuniscono 2 volte l’anno, una in concomitanza con la COP, l’altra a giugno a Bonn)

     SUBSIDIARY BODY FOR IMPLEMENTATION (SBI):                     SUBSIDIARY BODY FOR SCIENTIFIC AND
                                                                   TECHNOLOGICAL ADVICE (SBSTA)
        Supporto alla COP nell’implementazione della
         convenzione                                                Assistenza alla COP su tematiche tecniche
        Sorveglianza dei meccanismi finanziari                     Conslenza metodologia e raccordo con l’IPCC

         Ad‐hoc Working Groups a fini speciali:
            AWG on Long‐term Cooperative Actions (AWG LCA): negoziato Bali Road Map

  SEGRETARIATO:
  Organo operativo di supporto tecnico‐amministrativo

                          MECCANISMO DI COMPLIANCE NON PREVISTO
                                                          - 14 -
INDICE DEI CONTENUTI

      Concetti introduttivi

      United Nations Framework Convention on Climate Change

      Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili

      Unione Europea e cambiamenti climatici

      Dal Protocollo di Kyoto ai Cancùn Agreements

      Il “valore economico” del Protocollo di Kyoto

      E l’Italia?

                                      - 15 -
Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili
Uno strumento comune per dare piena attuazione alla Convenzione

PERIMETRO:
 La Convenzione, di cui costituisce uno strumento di attuazione
 Partecipazione universale (189 paesi aderenti + 1 area di integrazione economica)

OBIETTIVO:
    Vincolare i paesi industrializzati (Paesi Annex I) a
    ridurre le emissioni di gas ad effetto serra per un
    totale del 5% rispetto ai livelli del 1990 nel periodo
    2008‐2012
                      La Convenzione incoraggia
                      Il Protocollo vincola
PRINCIPI:
 Obiettivo complessivo definito su basi scientifiche:
                                                                   Adottato 11 Decembre1997
   speranza di farcela
 Ripartizione dell’obiettivo in base alle “responsabilità         Entrato in vigore 16 febbraio
   storiche”, secondo criteri validi nel 1992‐1997: ripartizione   2005
   dell’obiettivo non universale
                                                                   Regole dettagliate di attuazione
 Idea che un meccanismo di mercato globale potesse
                                                                   adottate nel 2001 ‐ “Marrakesh
   fungere da incentivo allo sviluppo delle tecnologie pulite
                                                                   Accords”
   (approccio USA prevalente rispetto all’approccio UE pro‐
   tassazione)
                                                  - 16 -
Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili
L’Unione Europea e l’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto

                                                         IL PROTOCOLLO DI KYOTO
                                                            ENTRA IN VIGORE IL
                                                             16 FEBBRAIO 2005
                                                            dopo 90 giorni dalla
                                                            ratifica della Russia

                                              - 17 -
Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili
Gli Organi del Protocollo di Kyoto

  CONFERENCE OF THE PARTIES SERVING AS THE MEETING OF THE PARTIES TO THE KYOTO PROTOCOL (CMP):
     Principale organismo decisionale, costituito dall’associacione di tutti i Paesi ratificatori
     Si riunisce una volta l’anno, in concomitanza con la COP

  ORGANI SUSSIDIARI

      SUBSIDIARY BODY FOR IMPLEMENTATION (SBI):                       SUBSIDIARY BODY FOR SCIENTIFIC AND
                                                                      TECHNOLOGICAL ADVICE (SBSTA)
         Supporto nell’implementazione del Protocollo
                                                                       Assistenza su tematiche tecniche, Conslenza
         Sorveglianza dei meccanismi finanziari                      metodologia e raccordo con l’IPCC

          Ad‐hoc Working Groups a fini speciali:
             AWG KP: per definire periodi di obbligo successivi ed altre evoluzione del Protocollo

   ORGANI OPERATIVI
      CDM EXECUTIVE BOARD                                           Joint Implementation Supervisory Committee (JISC)
         Gestione del meccanismo di progetto                        supervisione trak 2 JI

                                              COMPLIANCE COMMITTEE

   SEGRETARIATO: stesso della COP: Organo operativo di supporto tecnico‐amministrativo
                                                           - 18 -
Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili
Principali obiettivi del Protocollo di Kyoto

                                                RIDURRE
                                              GREENHOUSE
                                                 GASES

                                        SVILUPPARE               FAVORIRE
                                          CLEAN                COOPERAZIONE
                                       TECHNOLOGY             INTERNAZIONALE

     c                                                                         c

                                                     - 19 -
Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili
Teoria economica al servizio dell’ambiente

                          OBIETTIVO PER LA COMUNITA’ INTERNAZIONALE:
                                ridurre le emissioni di gas a effetto
                                per fermare i cambiamenti climatici

  TASSE?                                                            MERCATO?
  ‐ Prevedibilità                                                   ‐ Efficienza economica
  ‐ Mancanza meccanismi internazionali di                           ‐ Coinvolgimento privato
    riscossione e quantificazione                                   ‐ Autonomia versus centralizzazione
                                                                    ‐ Precedenti esperienze

                                              DIVIETO?
                                              ‐ IMPRATICABILE….

              CAP & TRADE INTERNAZIONALE
                                                           - 20 -
Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili
 Riduzioni reali: i gas da ridurre, i settori coinvolti

 Anidride carbonica                            Metano                                                Perfluorocarburi
  utilizzo dei combustibili fossili            Produzione e raffinazione carbone, petrolio e gas    Industria dell’alluminio
  deforestazione                               Rifiuti organici e discariche                        Elettronica
                                                allevamento

POTENZIALE CLIMALTERANTE

1 t CO2      =                    1 t CO2eq        CO2
1 t CH4      =                   21 t CO2eq                                               CH4
1 t N2O      =                 295 t CO2eq

1 t PFC      =      Fino a 12.200 t CO2eq
                                                                                                                       PFC
1 t HFC      =      Fino a 14.800 t CO2eq

1 t SF6      =              22.800 t CO2eq                     N2O

(cfr. Annex A del Protocollo di Kyoto)
                                                                                                       SF6
                                                                                                                          HFC
  Ossido di azoto                               Esafluoruro di zolfo                                   Idrofluorocarburi
   Industria chimica                            Electrical Switch Gear                                Refrigerazione
   Generatori catalitici                        Produzione di magnesio                                Condizionamento
   Fertilizzanti e rifiuti animali                            - 21 -
Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili
Quanto sono coinvolte le fonti di energia tradizionali?

               PROTOCOLLO DI KYOTO
                          =
             CAMBIARE FONTI DI ENERGIA
                A LIVELLO MONDIALE
                                              - 22 -
Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili
Protocollo di Kyoto: un sistema di Cap&Trade Internazionale

 Tetto complessivo alle emissioni stabilito collettivamente su base scientifica, rispetto ad un
  comune anno base ed in base ad una metrica comune (tonnellate di CO2 equivalente)
 Un periodo di obbligo pre‐definito: 2008‐2012
 Ripartizione individuale ai singoli paesi di propri specifici target (tetti di emissione o assigned
  ammount) conteggiati sulla base delle informazioni che i Paesi stessi, in base alla United
  Nations Framework Convention on Climate Change, forniscono attraverso le Comunicazioni
  Nazionali e la realizzazione del proprio inventario nazionale delle emissioni.
 Assegnazione ad ogni Paese Annex I, all’inizio del periodo di obbligo 2008‐2012 (da parte del
  Segretariato UNFCCC) una certa quantità di diritti di emissione in forma di “titoli” scambiabili
  (Assigned Ammount Units ‐ AAU), c.d. crediti di carbonio, ciascuno corrispondente a 1
  tonnellata di CO2 equivalente.
 Meccanismo di compliance: alla fine del periodo di riferimento, il Paese assegnatario dovrà
  restituire alle autorità internazionali tanti crediti di carbonio quante saranno le effettive
  emissioni registrate nel corso del quinquennio.
 Contabilità delle quote di emissioni: tenuta attraverso registri nazionali collegati ad un registro
  internazionale centrale, c.d. International Transaction Log (ITL).

                                                  - 23 -
Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili
Raggiungere gli obiettivi: misure interne e meccanismi flessibili

 Due vie complementari per raggiungere gli obiettivi:
      misure interne di riduzione delle emissioni attuando misure nel
       campo di: energia, rifiuti, trasporti, industria, agricoltura, gestione
       dei sink di assorbimento
      misure esterne: i meccanismi flessibili

             International Emission Trading, possibilità di scambiare diritti di
              emissione tra paesi (AAU – Assigned Amount Unit) – CAP&TRADE
             Clean Development Mechanism (CDM), che genera 1 CER (Certified
              Emission Reduction) per ogni tCO2eq di emissioni risparmiata in un
              paese in via di sviluppo – BASELINE&CREDIT
             Joint implementation (JI), che genera 1 ERU (Emission Reduction Unit)
              per ogni tCO2eq di emissioni risparmiata in un paese con economia in
              transizione – BASELINE&CREDIT
                                              - 24 -
Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili
International Emission Trading

                                              AAUs

                                                              €

                                                       Acquisto di diritti di emissione
                                                                da parte di
                                                        un Paese Annex I in “deficit”
                                                                da un altro
                                                               Paese Annex I

                                                             SOLO TRA PAESI
                                                          TRUE PERIOD NEL 2015

                                              - 25 -
Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili
Paesi Annex I idonei all’International Emission Trading

EU 27
Austria
Belgio
Bulgaria
Danimarca
Estonia
Finlandia
Francia
Germania
Gran Bretagna
Grecia
Irlanda
Islanda
Italia
Lettonia
Lituania
Lussemburgo
Malta
Olanda
Polonia
Portogallo
Repubblica Ceca
Romania                              EUROPA NON UE                ALTRI
Slovacchia                           Croatia                      Nuova Zelanda   NON HANNO RATIFICATO
Slovenia                             Liechtenstein                Australia       IL PROTOCOLLO E QUINDI
Spagna                               Monaco                       Canada               NON POSSONO
Svezia                               Norvegia                                       PARTECIPARE AL CDM
                                                                  Giappone
Ungheria                             Svizzera
                                                                                     SOLO GLI STATI UNITI
                                     Federazione Russa
                                     Ucraina

                                                         - 26 -
Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili
I meccanismi flessibili di progetto: ridurre le emissioni al minor costo
di sistema

                                       Clean Development Mechanism e Joint Implementation
                                                      Meccanismi flessibili “di progetto”
                                         disciplinato dagli Articoli 6 e 12 del Protocollo di Kyoto

         Consentono di ridurre le emissioni globali di gas serra
                  sfruttando il costo‐opportunità di investire
                      ove i costi di riduzione sono inferiori
                          a parità di beneficio ambientale

                                                    grazie ad un meccanismo di mercato
                       che rende protagoniste le imprese sostenendo il trasferimento di tecnologie
                                                              pulite e know‐how
                                              da Paesi Industrializzati a Paesi in Via di Sviluppo
                                                         ed Economie in Transizione
                                                             - 27 -
Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili
Come funziona il CDM

                        Crediti di riduzione di
                        emissioni
                        (1 CER = 1 tCO2eq risparmiata)

                                                                                      €
                                                                                      tecnologia

                                                                                     Investimento di un
                                                                                 Paese industrializzato
                     Paesi in Via di Sviluppo ed                    in un Paese in Via di Sviluppo per
                   economie emergenti che hanno                   progetti di riduzione delle emissioni
                   ratificato il Protocollo di Kyoto

                                                         - 28 -
Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili
        Paesi Non Annex I eleggibili ai CDM

AMERICA CENTRALE

ANTIGUA AND
BARBUDA

BAHAMAS
                                          EUROPA
BARBADOS                                  ALBANIA

BELIZE                                    BOSNIA & HERZG.

COSTA RICA                                MONTENEGRO

CUBA                                      MOLDOVA
                                                                                                                                      LEBANON
DOMINICA                                  SERBIA
                                                                                                                                      MALAYSIA
DOMINICAN REPUBLIC                        MACEDONIA
                                          CYPRUS                                                                                      MALDIVES
EL SALVADOR
                                          MALTA                                                                                       MONGOLIA
GRENADA
                                                                                                                            ASIA      MYANMAR
GUATEMALA
                     AMERICA DEL SUD                                                                              ARMENIA             NEPAL
HAITI
                                                                           AFRICA                                 AZERBAIJAN
HONDURAS             ARGENTINA                                                                                                        OMAN

                                              ALGERIA                                                             BAHRAIN                                  OCEANIA
JAMAICA              BOLIVIA                                    DJIBOUTI                                                              PAKISTAN

                                              ANGOLA                            LIBYA                             BANGLADESH
MEXICO               BRAZIL                                     EGYPT
                                                                                                                                      PHILIPPINES         COOK ISLANDS
                                              BENIN                                                               BHUTAN
NICARAGUA            CHILE                                      EQUAT. GUINEA   MADAGASCAR                                            QATAR               FIJI
                                                                                                                  CAMBODIA
PANAMA               COLOMBIA                 BOTSWANA          ERITREA         MALAWI
                                                                                             SAO TOMÉ &PRINC                          REPUBLIC OF KOREA   KIRIBATI
                                                                                                                  CHINA
SAINT KITTS AND NEVIS ECUADOR                 BURKINA FASO      ETHIOPIA        MALI                                                  SAUDI ARABIA
                                                                                             SENEGAL                                                      MARSHALL ISLANDS
                                                                                                                  DEM. PEO. REP. OF
SAINT LUCIA          GUYANA                   BURUNDI           GABON           MAURITANIA                                            SINGAPORE
                                                                                             SEYCHELLES           KOREA                                   MICRONESIA (FEDERATED
                                                                                                                                                          STATES OF)
TRINIDAD AND TOBAGO PARAGUAY                  CAMEROON          GAMBIA          MAURITIUS                                             SRI LANKA
                                                                                             SIERRA LEONE         GEORGIA
                     PERU                     CAPE VERDE                                                                                                  NAURU
                                                                GHANA           MOROCCO      SOUTH AFRICA         INDIA               SYRIA
                     SAINT VINCENT            CENTRAL AFRICAN                                                                                             NIUE
                     AND THE GRENADINES                         GUINEA          MOZAMBIQUE   SUDAN                INDONESIA
                                              REP.                                                                                    THAILAND
                                                                                                                                                          PALAU
                     SURINAME                                   GUINEA-BISSAU   NAMIBIA      SWAZILAND            IRAN                TIMOR-LESTE
                                              COMOROS
                                                                                                                                                          PAPUA NEW GUINEA
                     URUGUAY                                                    NIGER        TOGO                 ISRAEL              TURKMENISTAN
                                              CONGO             KENYA
                                                                                                                                                          SAMOA
                     VENEZUELA                                                               TUNISIA              JORDAN              UNITED ARAB
                                                                LESOTHO         NIGERIA
                                              COTE D'IVOIRE                                                                                               SOLOMON ISLANDS
                                                                                                                                      EMIRATES
                                                                                             UGANDA               KUWAIT
                                                                LIBERIA         RWANDA
                                              DEM. REP CONGO                                                                          UZBEKISTAN          TONGA
                                                                                             UNITED REPUBLIC OF   KYRGYZSTAN
                                                                                             TANZANIA                                 VIET NAM            TUVALU
                                                                                                                  LAO DEM PEOP REP
                                                                                 - 29 -
 (Cfr. Documento ufficiale UNFCCC “Status of Ratification of the Kyoto Protocol” ‐ZAMBIA
                                                                                   http://unfccc.int)                                 YEMEN               VANUATU
Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili
Come funziona il JI

                 Unità di Riduzione delle Emissioni
                     X
                 (1 AAU=>1 ERU = 1 tCO2eq evitata)

                                                                                   €
                                                                                   tecnologia

                                                                                    Investimento di un
                                                                                 Paese industrializzato
                                                               in un ALTRO Paese industrializzato per
                    Paese Annex I che hanno
                                                                  progetti di riduzione delle emissioni
                 ratificato il Protocollo di Kyoto

                                                      - 30 -
Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili
Paesi Annex I riconosciuti idonei al JI

EU 27
Austria
Belgio
Bulgaria
Danimarca
Estonia
Finlandia
Francia
Germania
Gran Bretagna
Grecia
Irlanda
Islanda
Italia
Lettonia
Lituania
Lussemburgo
Malta
Olanda
Polonia
Portogallo
Repubblica Ceca
Romania                              EUROPA NON UE                ALTRI
Slovacchia                           Croatia                      Nuova Zelanda   NON HANNO RATIFICATO
Slovenia                             Liechtenstein                Australia       IL PROTOCOLLO E QUINDI
Spagna                               Monaco                       Canada               NON POSSONO
Svezia                               Norvegia                                       PARTECIPARE AL CDM
                                                                  Giappone
Ungheria                                                                             SOLO GLI STATI UNITI
                                     Svizzera
                                     Federazione Russa
                                     Ucraina

                                                         - 31 -
Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili
Come funzionano gli scambi

             Restituzione                                                             Restituzione
          AAU-ERU-RMU-CER                            Protocollo di Kyoto           AAU-ERU-RMU-CER
           Fine periodo di obbligo            Autorità internazionali competenti    Fine periodo di obbligo

               Paesi Annex B                             Trading di                    Paesi Annex B
          (Paesi industrializzati e                  AAU-ERU-RMU-CER               (Paesi industrializzati e
           principali economie in                  Durante il periodo di obbligo    principali economie in
                transizione)                                                             transizione)

                                                     Paesi non Annex B
                                              (PVS, incluse economie emergenti)

                                                              - 32 -
Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili
Opzioni per un Governo nazionale

    Stimolare o obbligare il proprio tessuto produttivo a ridurre le emissioni
     climalteranti
    Autorizzare il proprio tessuto produttivo a partecipare a progetti CDM e JI
     per ottenerne i crediti
    Finanziare direttamente progetti CDM e JI, anche se non sviluppati da
     imprese nazionali, e assicurarsi la Proprietà dei crediti generati
    Acquistare crediti sul mercato
    Cedere crediti ad altri paesi o imprese ospitando progetti JI (in caso il Paese
     abbia un surplus di diritti di emissione rispetto ai propri livelli reali di
     emissione)
    Vendere propri crediti di emissione (in caso il Paese abbia un surplus di
     diritti di emissione rispetto ai propri livelli reali di emissione)
    Conservare (cosiddetto “banking”) i propri crediti di emissione afferenti al
     periodo di obbligo 2008‐2012 per utilizzarli in successivi periodi di obbligo
     post‐2012.

                                              - 33 -
Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili
Conseguenze per l’inadempienza: COMPLIANCE

   Meccanismo ad hoc per la risoluzione delle controversie (compliance system)
   Solo per i Paesi Annex I
   All’inizio del 2015, “periodo della verità” e consegna Rapporto Finale in base al quale le
    Autorità internazionali competenti determinano l’adempimento dal Paese rispetto ai
    criteri di idoneità e agli obblighi previsti dell’articolo 3.1 del Protocollo di Kyoto
    (riduzione delle emissioni).
   Sanzioni:
      • Sospensione della partecipazione ai meccanismi di flessibilità. Anche prima del
        2015 in caso di inadempienza con gli obblighi di informazione ( realizzazione
        dell’inventario, registri delle Foreste, mantenimento di un registro delle emissioni,
        Comunicazioni Nazionali e dei Rapporti Annuali);
      • Per l’inadempienza agli obblighi di riduzione al termine del periodo di
        adempimento.
             o Sottrazione dalle quantità assegnate per il periodo di adempimento successivo
               (post‐2012) di un quantitativo pari all’ammontare di quote in eccesso
               aumentato del 30%;
             o Richiesta di adozione di un piano nazionale di adempimento adeguato;
             o Sospensione dell’idoneità a trasferire le unità di riduzione nell’ambito del
               meccanismo di flessibilità International Emission Trading, di cui all’art. 17 del
               Protocollo di Kyoto.
                                                 - 34 -
Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili
Quali progetti generano crediti

                                      TUTTI I PROGETTI CHE UTILIZZINO
                                     TECNOLOGIE, PRODOTTI E PROCESSI

                                               IN GRADO DI

                                 RIDURRE L’USO DI COMBUSTIBILI FOSSILI

                          RIDURRE LE EMISSIONI DI GAS SERRA DA RIFIUTI

      AUMENTARE L’EFFICIENZA ENERGETICA DEI PROCESSI INDUSTRIALI E DEI
                           CONSUMI FINALI CIVILI

                                    RIDURRE LE EMISSIONI DI GAS SERRA
                                    DI PROCESSI AGRICOLI E INDUSTRIALI

                                       AUMENTARE I BACINI FORESTALI
                                     IN GRADO DI ASSORBIRE GAS SERRA
                                                   - 35 -
Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili
I vantaggi economici per chi sviluppa progetti nell’ambito del CDM

                              LA MAGGIOR PARTE DEI PROGETTI RIDUCE TRA
                           25.000 E 500.000 TONNELLATE DI GAS SERRA L’ANNO

                 OGNI TONNELLATA DI EMISSIONI RIDOTTA DA UN PROGETTO CDM
                                  DA ORIGINE A UN TITOLO

                                       “CER” ‐ Certified Emission Reduction

                            DOTATO DI UN VALORE DI MERCATO VARIABILE TRA
                                                                         PREZZO AL 3
                                                  7 E 15 EURO         NOVEMBRE PARI A
                                                                        6,5€ PER CER!

                          A SECONDA DI QUANDO VIENE MESSO SUL MERCATO

               I CREDITI POSSONO ESSERE VENDUTI O UTILIZZATI COME GARANZIA
              PER OTTENERE CREDITO E INVESTIMENTI NEL CAPITALE DEI PROGETTI

                                                       - 36 -
INDICE DEI CONTENUTI

      Concetti introduttivi

      United Nations Framework Convention on Climate Change

      Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili

      Unione Europea e cambiamenti climatici

      Dal Protocollo di Kyoto ai Cancùn Agreements

      Il “valore economico” del Protocollo di Kyoto

      E l’Italia?

                                      - 37 -
Avevamo cominciato da qui…

                1992
     United Nations Framework
    Convention on Climate Change
                                                     SISTEMA INTERNAZIONALE
                1997
          Protocollo di Kyoto
                                                          CAP & TRADE
                  2002
        Recepimento normativo                          CHE STA STIMOLANDO
    del Protocollo di Kyoto nella UE

                 2003                                   UNA RIVOLUZIONE
           European Union
       Emissions Trading Scheme
                                                    TECNOLOGICA – INDUSTRIALE
                   2005
  Il Protocollo di Kyoto entra in vigore                   ENERGETICA

                2008                                     PER RIDURRE LE
   European Climate‐Energy Package
           20‐20‐20 2020
                                                     EMISSIONI CLIMALTERANTI
                 2009
        Accordo internazionale
              post‐2012

                                           - 38 -
Sistema europeo per lo scambio di quote di emissione: caratteristiche generali
    EU Emission Trading Scheme: una misura interna europea speculare al PK

               2003: prima misura UE vincolante e armonizzata su CLIMA ED ENERGIA

       I Paesi dell’Unione Europea (UE 15) ratificano il Protocollo di Kyoto congiuntamente,
        rinegoziando tra loro la percentuale delle riduzioni da realizzare in ciascun paese per
        raggiungere il comune obiettivo del ‐8% rispetto ai livelli del 1990 (Decisione
        2002/358/CE, Burden Sharing Agreement).

       Per facilitare il raggiungimento del target, l’UE si dota di un’importante misura interna tesa
        a ridurre le emissioni nei settori industriali di maggiore impatto sui cambiamenti climatici,
        il cosiddetto sistema comunitario di scambio di quote di emissione (Direttiva 2003/87/CE,
        European Union Emissions Trading Scheme – EU ETS).

       L’EU ETS trasferisce parte della responsabilità europea nel raggiungimento dei propri
        obiettivi Kyoto ai soggetti privati effettivamente responsabili delle emissioni

       L’EU ETS non riguarda gli Stati nazionali, bensì gli impianti industriali più inquinanti
        afferenti a specifici settori produttivi ‐ attività energetiche, produzione e trasformazione
        dei metalli, industria dei prodotti minerali (cemento, ceramica e vetro), industria della
        carta – che insieme contribuiscono per circa il 52% alle emissioni complessive europee.

                                                                   - 39 -
Sistema europeo per lo scambio di quote di emissione: caratteristiche generali
Burden sharing agreement

                                                                Target 2008-2012

Decisione 2002/358/CE                 30
                                                                                 25
del Consiglio Europeo                                                                                   27
                                      20
(Burden ‐ Sharing                                                                            13              15
                                      10
Agreeement)                                                     0                                                 4
                                        0                            0
specifica quanta
                                     -10           -7,5
di questa riduzione                                                                   -6,5         -6
                                             -13
                                      -20
spetti a ciascun                                                                                                      -12,5
                                                          -21            -21
                                      -30                                                         -28
Stato Membro
                                                                 Be a
                                                               im o
                                                           Fi rca
                                                                         ri

                                                            Fr i a
                                                           an lgi

                                                        G ncia

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                                                                      st

                                                                      d

                                                                     a
rispetto ai livelli del 1990

                                                                  l ia
                                                                 an
                                                                    a
                                                                Au

                                                                 an

                                                      em d a

                                                                   o
                                                                  ci

                                                      rto a
                                                               rg

                                                     Sp lo
                                                             I ta
                                                              re
                                                                a

                                                      Sv a
                                                    Po nd
                                                              m
                                                              nl

                                                              n

                                                              d
                                                    de ia
                                                             n
                                                              l
                                                           bu
                                                  Lu Irla

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                                                           or
                                                         ag
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                                                        D

                                                       lN
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                                                 da
                                               an
                                           Irl
                                         e
                                       K
                                      U
                                                                - 40 -
Sistema europeo per lo scambio di quote di emissione: caratteristiche generali
Approccio normativo da sperimentare, il motore di un nuovo mercato

          2005 ‐ 2007: 1° periodo pilota
          2008 ‐ 2012: 2° periodo fase “Kyoto”
          2013 ‐ 2020: 3° periodo leader oltre Kyoto

            Circa 11.500 impianti in EU: 2.100.000.000 quote anno
                      Circa il 40% delle emissioni europee

                        Domanda europea:
   motore del mercato internazionale del carbonio e motore per la
                 formazione di un prezzo per la CO2
                                                      (dati World Bank 2010)
                                                                - 41 -
Sistema europeo per lo scambio di quote di emissione: caratteristiche generali
Nel corso del tempo la normativa evolve…

 Direttiva 2003/87/CE: nasce il Sistema europeo per lo scambio di quote di
  emissione (EU ETS) per controllare le emissioni di CO2 dei settori a più alta
  intensità di carbonio

 Direttiva 2004/101/CE: l’EU ETS apre le porte ai crediti di emissione
  internazionali

 Direttiva 2008/101/CE: l’aviazione entra nell’EU ETS

 Direttiva 2009/29/CE: nuovi gas e nuovi settori, più centralizzazione a livello
  europeo

                                                   2009: Decisione Effort Sharing: non
                                                    solo settori industriali

                                                                - 42 -
…e si integra in un programma europeo più ampio e più armonizzato…

                     Pacchetto Europeo Clima Energia:
 per ridurre le emissioni c’è bisogno di rinnovabili ed efficienza energetica

                       RIDUZIONE DELLE EMISSIONI

     EFFICIENZA ENERGETICA                       RINNOVABILI
                                      - 43 -
Pacchetto UE Clima Energia
    Un percorso che viene da lontano

        1997: White Paper on a Community Strategy and Action Plan          1997: KP agreed
               for renewable energy
        2000: EC lancia European Climate Change Programme (ECCP I)
        2001: prima Direttiva RES
        2002: EU first Energy Performance of Buildings Directive (EPBD).
        2003: prima Direttiva ETS
               prima Direttiva Biocombustibili
        2004: Industrial market opens up to competition
        2005: EU ETS (1° periodo)                                          2005: KP enforced
               Secondo European Climate Change Programme (ECCP II)
        2006: Commission presents Action Plan for Energy Efficiency
        2007: Consiglio EU: endorcement politico al 20‐20‐20                   2007: BAP
               Consiglio UE decide per pacchetto migliorativo mercato
               liberalizzato di gas ed elettricità (Unbundling)
               Proposte della Commissione: CCS, ETS, ES, RES, EE
               Commission Strategic Energy Technology plan (SET‐Plan)
               EU MS Plans on EE to EC
                                                     - 44 -
Pacchetto UE Clima Energia
    Un percorso che viene da lontano

        2008: EU Climate and Energy Package: political agreement
               Commission issues a Communication on CCS dem.projs
        2009: EU Climate and Energy Package inforced
               Revised Energy Performance of Buildings Directive          2009: COP Copenhagen
               & EU agrees on Energy Label
               EU adopts third internal energy market package
        2011: Commission to present new Energy Efficiency Action Plan
        2013: Revised Emissions Trading Scheme comes into force             2013: 2° CP KP?
        2015: target 10‐12 large‐scale demonstration projects to be
               launched for coal and gas‐fired power plants.
        2018: Public buildings to have nearly zero energy standards
        2020: All new coal‐fired plants should include CCS technology.
                                                                          2020: New agreement?
               Existing plants to be 'retrofitted' subsequently.
               All new buildings to be nearly zero energy.
               EU objective for 20‐20‐20

                                                - 45 -
Pacchetto UE Clima Energia
Gli obiettivi

   1.       Riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, per il quale l’UE si è data un
            obiettivo vincolante di riduzione pari al 20% al 2020 rispetto alle emissioni del
            1990. Quest’impegno è il contributo europeo unilaterale alla lotta globale ai
            cambiamenti climatici ma potrebbe essere aumentato al 30% a fronte
            dell’assunzione di impegni simili da parte degli altri paesi maggiori emettitori
            (USA, Cina e gli altri paesi industrializzati ed in via di industrializzazione).

   2.       Incremento delle rinnovabili nel mix dei consumi energetici europei. L’Europa
            si e’ in questo ambito impegnata a portare al 20% la quota delle energie
            rinnovabili nei propri consumi, ripartendo l’impegno tra i 27 paesi membri.

   3.       Incrementare l’efficienza energetica. Su questo l’UE si è data l’obiettivo di
            ridurre del 20% i propri consumi di energia al 2020. Tale obiettivo non e’ stato
            inserito dentro uno specifico strumento normativo ma è stato indicato quale
            auspicato risultato di una strategia comune ed integrata ai due precedenti
            pilastri. Tra le misure specificamente dedicate: l’aumento dell’efficienza
            energetica negli impianti di produzione di energia elettrica, incentivi ai servizi
            energetici, meccanismi specifici di finanziamento a favore di prodotti più
            efficienti.
                                               - 46 -
INDICE DEI CONTENUTI

      Concetti introduttivi

      United Nations Framework Convention on Climate Change

      Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili

      Unione Europea e cambiamenti climatici

      Dal Protocollo di Kyoto ai Cancùn Agreements

      Il “valore economico” del Protocollo di Kyoto

      E l’Italia?

                                      - 47 -
Cancùn Agreements: come si è arrivati
COP15 – Il fallimento di Copenhagen
                                15° Conferenza delle Parti della UNFCCC
                                     Copenhagen 7‐18 Dicembre 2009
 Obiettivo:
 Nella capitale danese era attesa la conclusione del percorso iniziato a Montreal nel 2005 e
 continuato a Bali nel 2007 inerente il futuro della lotta ai cambiamenti climatici a livello globale e
 la possibilità di estensione del Protocollo di Kyoto

 Risultato:
 Copenhagen Accord ‐ accordo politico e non vincolante in quanto non approvato in sede di COP
 Tale accordo è stato raggiunto attraverso la negoziazione di Usa, Brasile, India, Cina e Sud Africa
 Riconosce la necessità dell’obiettivo di 2°C
 Prevede che i Paesi Annex I definiscano i propri
  target di riduzione al 2020 e supportino
  finanziariamente i Paesi in Via di Sviluppo nel
  perseguire le attività di mitigazione
 Prevede l’istituzione del Copenhagen Green
  Climate Fund (30 MLD 2010‐2012 e 100 MLD al
  2020)
 Prevede che il dibattito continui in ambito di
  AWG KP e AWG LCA
                                                                      …e l’Europa?
                                                   - 48 -
Cancùn Agreements: come si è arrivati
COP16 – Cancùn 2011

                                16° Conferenza delle Parti della UNFCCC
                                         Cancùn Dicembre 2010

                                                  Obiettivi
             Evitare l’empasse negoziale verificatasi a Copenhagen nel 2009
          Porre le basi per il raggiungimento di un futuro accordo Post‐Kyoto
                       Rilanciare il processo clima a livello internazionale

                                                  Risultato
                                        Stipula dei Cancùn Agreements
        Pacchetto di accordi vincolanti approvati ufficialemente in sede di COP

                                                     - 49 -
Cancùn Agreements
Un pacchetto che rilancia il processo clima

                    AWG KP                                    AWG LCA
 Intesa: no gap tra primo e secondo          Intesa: architravi di un futuro accordo:
  periodo di obbligo e riferimento a:            -Visione comune di lungo termine
    -emission trading e meccanismi di            -Adattamento
     progetto
                                                 -Mitigazione:
    -Economy‐wide targets per i paesi               °Target quantificati per Annex I
     Annex I
                                                    °Impegni all’azione per PVS
                                                    °REDD+ per lotta deforestazione
 Decisione su criteri per stabilire il             °Nuovi meccanismi di mercato
  contributo dei sink forestali al                  °Conseguenze avverse mitigazione
  raggiungimento di eventuali target             - Finanza, tecnologia e CB
                                                 -Meccanismo di revisione
 Varie decisioni tecniche CMP                   -Attenzione per EIT

           QUALCOSA PER TUTTI, TUTTI ESCONO “VINCITORI”
                                          - 50 -
Cancùn Agreements
Nella sostanza, per il Protocollo di Kyoto:
 Sì ad un secondo periodo di obbligo PK, ma procrastinata la decisione al 2011
 Sì agli impegni espressi dai paesi Annex I, ma nessun target aggregato specificato
 Sì ai meccanismi flessibili…

      ° Avanzamenti sulla riforma del CDM:
            °Formazione e trasparenza della governance
            °Standardized baselines
            °Più velocità per le nuove metodologie
            °Miglioramento misure per l’accreditamento
            °Incremento rapidità nell’erogazione dei crediti
      ° Apertura al CCS
                 …ma poca certezza sulla “domanda di flessibilità”

                      IN SINTESI: UN DEPOTENZIAMENTO
                DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI
                                      - 51 -
                                             DEL PROTOCOLLO
Cancùn Agreements: cosa contiene il pacchetto
E per la Long‐term Cooperative Action:

VISIONE COMUNE
 Obiettivo 2°C e meccanismo di revisione per abbassare il limite a 1,5°
 Inserito concetto di “global peaking” e menzionato orizzonte temporale 2050

ADATTAMENTO
 Istituito Cancun Adaptation Framework:
       ° RD&D per l’adattamento,
       ° programmazione e pianificazione economica e
         infrastrutturale
 Piani di adattamento per LDCs
 Adaptation Committee per il coordinamento delle azioni,
  anche per quanto riguarda gli aspetti finanziari e l’allocazione delle risorse
 Processo tecnico per possibili meccanismi assicurativi contro i rischi climatici
                                                - 52 -
Cancùn Agreements: cosa contiene il pacchetto
E per la Long‐term Cooperative Action:

 MITIGAZIONE
  Sì ai target e agli impegni di azione di paesi di vecchia e nuova
   industrializzazione per la mitigazione derivanti dal Copenhagen Accord

  Nuovo approccio a monitoraggio, reportistica e verifica (MRV): verifica
   internazionale sull’erogazione di finanziamenti per i paesi industrializzati e
   meccanismi di consultazione e analisi internazionale sulle azioni dei PVS

  Rilancio del processo per la definizione di nuovi meccanismi di mercato per
   promuovere e rendere cost‐effective le misure di mitigazione

  Istituito meccanismo internazionale per la lotta alla deforestazione (REDD+)

  Forum nell’ambito degli organi sussidiari della Conferenza per valutare
   l’impatto avverso delle azioni di mitigazione

                                                - 53 -
Cancùn Agreements: cosa contiene il pacchetto
E per la Long‐term Cooperative Action:

FINANZA, TECNOLOGIA E CAPACITY BUILDING

 Fast‐start finance: 30 miliardi US$ al 2012

 Long‐term finance: 100 miliardi US$ al 2020

 Green Climate Fund: strumento aggiuntivo per
  favorire la canalizzazione efficace delle risorse per il clima

 Meccanismo per il Trasferimento tecnologico: lavoro di guida e raccordo di un
  Technology Executive Committee della Convenzione, operativamente facilitato
  da una rete internazionale per trasferimento tecnologico stimolata da un
  Climate Technology Center (Climate Technology Center e Network)

 Criteri per il rafforzamento delle azioni di capacity building nei PVS

                                                - 54 -
Cancùn Agreements: cosa contiene il pacchetto
E per la Long‐term Cooperative Action:

IN SINTESI:
           ELEMENTI DEL COPENHAGEN ACCORD…      …TRASPOSTI NEI CANCUN AGREEMENTS

                                                                                   Presente
   2° gradi

   Adattamento                                                                     Debole

   Mitigazione Annex I
                                                                                   Assente
   Mitigazione PVS

   REDD+

   Meccanismi di mercato

   Finanza (fast/long term)

   Green Fund

   Accettazione

              LA STRUTTURAZIONE LEGALE NEL PROCESSO UNFCCC
                    DEL COPENHAGEN ACCORD
                                   - 55 -  RAFFORZATO
Kyoto‐Copenaghen‐Cancùn: cosa è cambiato davvero
 La logica “top‐down” a favore di un approccio “bottom‐up” alla mitigazione

Kyoto 1997:                                                                      Cancùn 2010:

 Obiettivo complessivo definito su       Obiettivo definito guardando ad un
  basi scientifiche: speranza di farcela   aspirational goal (2°)

 Ripartizione dell’obiettivo in base                  Ripartizione dell’obiettivo in base alle
  alle “responsabilità storiche”,                       “disponilità politiche” nel 2010 con un
  secondo criteri validi nel 1992‐1997                  orizzonte al 2050

 Idea che un meccanismo di mercato  Cancùn sembra superare l’idea che un
  globale potesse fungere da           modello di policy unico possa essere la
  incentivo allo sviluppo delle        migliore soluzioni per tutti
  tecnologie pulite (approccio USA
  prevalente rispetto all’approccio UE
  pro‐tassazione)

                                                    - 56 -
Kyoto‐Copenaghen‐Cancùn: cosa è cambiato davvero
La chiarezza in termini di risorse necessarie

Kyoto 1997:                                                                       Cancùn 2010:

 Cifre non quantificate                               30 miliardi al 2012 e 100 miliardi di
                                                        dollari l’anno al 2020: stime
 Fiducia nella capacità del mercato                    conservative
  tra sistemi paese di fare da leva per
  le risorse necessarie                  Il mercato deve giocare un ruolo, ma
                                          è imprescindibile dalla funzione di
 Concentrazione della cooperazione       STIMOLO DELLE RISORSE PUBBLICHE
  allo sviluppo tradizionale
  principalmente su capacity building  TRASFERIMENTO TECNOLOGICO
                                          acquisice un ruolo centrale, “falso
                                          problema” dell’IPR

                                                   - 57 -
Kyoto‐Copenaghen‐Cancùn: cosa è cambiato davvero
 Le policy nazionali “sul piatto” insieme ai numeri
                                     Cancùn 2010
                                                                                                    AWG LCA
 AWG KP                                                      “Takes note of quantified economy‐wide emission
 “Takes note of quantified economy wide                        reduction targets to be implemented by Parties
 emission reduction targets to be implemented                                             included in Annex I…
 by Parties included in Annex I…                        …[AND] of nationally appropriate mitigation actions
                                                                 to be implemented by non‐Annex I Parties

                       AS CONTAINED IN DOCUMENT FCCC/SB/2010/INF.X

   Riferimento incrociato e speculare dei testi dei due track negoziali allo stesso
documento, che include i pledge di oltre 80 paesi a seguito del Copenaghen Accord,
                                      tra cui:
     ° Incentivi alle rinnovabili e Energy Conservation Scheme della Cina
     ° Certificati bianchi e verdi interregionali dell’India
     ° Incentivi alle rinnovabili e biocombustibili in Brasile
     ° Etc…
                                                    - 58 -
Kyoto‐Copenaghen‐Cancùn: cosa è cambiato davvero
Integrità ambientale e contenimento della temperatura?

     Convenzione                                             Protocollo di Kyoto
     Clima

                                                                            Copenahagn
                                                                                Accord

         Cancùn Agreements

                                                            Durban sarà la risposta?
                                                   - 59 -
Kyoto‐Copenaghen‐Cancùn: cosa è cambiato davvero
COP17 – DURBAN CLIMATE CHANGE CONFERENCE 2011

  "We need, and are poised for, a new industrial and energy revolution”
                                   Christiana Figueres Executive Secretary UNFCCC

                                                        - 60 -
INDICE DEI CONTENUTI

      Concetti introduttivi

      United Nations Framework Convention on Climate Change

      Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili

      Unione Europea e cambiamenti climatici

      Dal Protocollo di Kyoto ai Cancùn Agreements

      Il “valore economico” del Protocollo di Kyoto

      E l’Italia?

                                      - 61 -
Il “valore economico” del Protocollo di Kyoto
Un nuovo mercato

                    DEMAND SIDE                                       SUPPLY SIDE
       ETS COMPANIES
 WANT-TO-BE CLEAN COMPANIES                                      INTERNATIONAL LOW CARBON
                                                                         INDUSTRY

                   AAUs

                                                   CAPITAL

                                                FINANCIAL INVESTORS
                                                                               TECH & CAPITAL
                                                 CERs/other OFFSET

      ANNEX I COUNTRIES                                                CDM PROJECTS
                                                       - 62 -
Il “valore economico” del Protocollo di Kyoto
 Il valore di Kyoto viene da Kyoto?

                                       2005                             2006                            2007                            2008                     2009
      Carbon Market
                                 Volume     Value                Volume      Value               Volume      Value               Volume      Value        Volume      Value
EU ETS                               321      7.908                 1.104     24.436                2.060     49.065                3.093     91.910         6.326    118.474
New South Wales                        6         59                    20        225                   25        224                   31        183            34        117
Chicago Climate Exchange                    1               3            10              38              23              72                69      309         41         50
UK‐ETS                                  ‐                   1           ‐               ‐               ‐               ‐              ‐           ‐          ‐          ‐
RGGI                                    ‐               ‐               ‐               ‐               ‐               ‐                  65      246        805      2.179
AAUs                                    ‐               ‐               ‐               ‐               ‐               ‐                  18      211        155      2.003
Subtotal Allowances
                                        328          7.971           1.134          24.699           2.108          49.361           3.276       92.859     7.361    122.823
Markets
Primary CDM                             341          2.417              537          5.804              552          7.433            389         6.519       211      2.678
Secondary CDM                            10            221               25            445              ‐              ‐              ‐             ‐         ‐          ‐
JI                                       11             68               16            141               41            499              20          294        26        354
Other compliance                         20            187               33            146               43            263              54          397        46        338
Subtotal Project‐based
                                        382          2.893              611          6.536              636          8.195            463         7.210       283      3.370
Transactions
Spot & Secondary Kyoto
                                        ‐               ‐               ‐               ‐               ‐               ‐            1.072       26.277     1.055     17.543
Offsets
Subtotal Spot & Secondary
                                        ‐               ‐               ‐               ‐               ‐               ‐            1.072       26.277     1.055     17.543
Kyoto Offsets

Total Carbon Markets                    710         10.864           1.745          31.235           2.744          57.556           4.811      126.346     8.699    143.736

                  Fonte: States and Trends of the Carbon Market 2006, 2007, 2008, 2009 e 2010 ‐ http://go.worldbank.org/9IGUMTMED0
                                                                                        - 63 -
Il “valore economico” del Protocollo di Kyoto
Non Kyoto, ma Kyoto‐like regional schemes…

                                                                        China?

                                                                                 Korea?
                                  Messico?

    Gli investimenti messi in moto dal Protocollo di Kyoto si muovono in realtà nell’ambito di mercati
        regionali costruiti a specchio del cap&trade Kyoto, in primis il mercato europeo dell’EU ETS
                                                  - 64 -
Il “valore economico” del Protocollo di Kyoto
Kyoto…

    ESTENSIONE GEOGRAFICA                                Paesi Annex I

                                                         TUTTI MA ( tranne aviazione e trasporto marittimo)
         SETTORI VINCOLATI                               MA INDIRETTAMENTE ATTRAVERSO I GOVERNI:
                                                         NORESPONSABILITA’ DIRETTA DEGLI EMETTITORI

   DIMENSIONI COMPLESSIVE                                16.000 Milioni tonnelate CO2,
                                                         38 PAESI + CEE

                                                         Gratuita, in base a grandfathering ma considerando
             ALLOCAZIONE
                                                         un obiettivo di riduzione

       MONETA DI SCAMBIO                                 AAUs, RMUs = 1 tCO2 eq

          OFFSET ACCETTATI                               CER, ERU = 1 tCO2 eq

     GESTORE DELLO SCHEMA                                UNFCCC

           http://UNFCCC.org
                                                - 65 -
Il “valore economico” del Protocollo di Kyoto
European Union Emission Trading Scheme (EU ETS)

    ESTENSIONE GEOGRAFICA                                27 Stati Membri UE

                                                         termoelettrico e altri impianti di combustione,
         SETTORI VINCOLATI                               cemento, calce, laterizzi, raffinazione (dal 2013
                                                         anche alluminio, chimica, etc.)

   DIMENSIONI COMPLESSIVE                                2.100 Milioni tonnelate CO2, 10.000 installazioni

                                                         Meccanismo MISTO! Gratuito grandfathering e
             ALLOCAZIONE                                 benchmark, asta (operativo dal 2005, aste dal
                                                         2013)

       MONETA DI SCAMBIO                                 EUAs = 1 tCO2 eq

          OFFSET ACCETTATI                               CER ed ERU (PK) ‐ No forestazione!

                                                         Commissione Europea + 27 Autorità Nazionali
     GESTORE DELLO SCHEMA                                Competenti dei Paesi Membri

           http://ec.europa.eu/environment/climat/emission/index_en.htm#brochure
                                                - 66 -
Il “valore economico” del Protocollo di Kyoto
Regional Greenhouse Gas Initiative (RGGI)

                                                                 10 Stati USA: Connecticut, Delaware, Maine,
    ESTENSIONE GEOGRAFICA                                        Maryland, Massachusetts, New Hampshire, New
                                                                 Jersey, New York, Rhode Island, and Vermont

         SETTORI VINCOLATI                                       Produzione energia elettrica

                                                                 188 Milioni tonnellate, ‐10% rispetto al 2009 entro
   DIMENSIONI COMPLESSIVE                                        il 2018

             ALLOCAZIONE                                         Asta (operativo dal 2008)

       MONETA DI SCAMBIO                                         RGGI CO2 allowances = 1 tCO2 eq

                                                                 SOLO PROGETTI DOMESTICI, Standar regionali, solo
          OFFSET ACCETTATI                                       6 categorie di progetti

                                                                 Autorità 10 Stati Usa (budget autonomi) + RGGI Inc.
     GESTORE DELLO SCHEMA                                        per supporto tecnico

                                                http://www.rggi.org/
                                                        - 67 -
Il “valore economico” del Protocollo di Kyoto
Western Climate Initiative (WCI)

    ESTENSIONE GEOGRAFICA                                        7 + 5 osservatori Stati USA:

         SETTORI VINCOLATI                                       Tutti i settori

   DIMENSIONI COMPLESSIVE                                        ‐15% sotto i livelli 2005 entro il 2020

             ALLOCAZIONE                                         Asta, con prezzo base

       MONETA DI SCAMBIO                                         WCI CO2 allowances = 1 tCO2 eq

                                                                 PROGETTI DOMESTICI, alcuni CER ed ERU da
          OFFSET ACCETTATI                                       tipologie di progetti scelte

                                                                 Autorità singoli stati, California regole speciali
     GESTORE DELLO SCHEMA

                                                http://www.wci.org/
                                                        - 68 -
Il “valore economico” del Protocollo di Kyoto
Australia’s Carbon Pollution Reduction Scheme

    ESTENSIONE GEOGRAFICA                                            Austrialia

                                                                     Tutti tranne agricoltura e attività forsetali
         SETTORI VINCOLATI

                                                                     500 Milioni tonnellate CO2eq, 1.000 installazioni.
   DIMENSIONI COMPLESSIVE                                            Obiettivo 2050

                                                                     Ancora non operativo! Gratuito più sta con cap
             ALLOCAZIONE                                             price

       MONETA DI SCAMBIO                                             Australian Allowances = 1 tCO2 eq

          OFFSET ACCETTATI                                           CER ed ERU (PK) solo alcuni settori

                                                                     Da definire
     GESTORE DELLO SCHEMA

                                                http://www.climatechange.gov.au/
                                                            - 69 -
INDICE DEI CONTENUTI

      Concetti introduttivi

      United Nations Framework Convention on Climate Change

      Protocollo di Kyoto e Meccanismi Flessibili

      Unione Europea e cambiamenti climatici

      Da Kyoto ai Cancùn Agreements

      Il “valore economico” del Protocollo di Kyoto

      E l’Italia?

                                      - 70 -
E l’Italia?
L’Italia e la normativa internazionale

                            Legge N.65 del 15 gennaio 1994 ‐ Ratifica ed esecuzione
  1994
                                della UNFCCC fatta a New York il 9 maggio 1992

               Delibera CIPE N.137 del 19 novembre 1998 ‐ Istituisce le Linee per le politiche e le
  1998
                           misure nazionali di riduzione delle emissioni dei gas serra

                    Delibera CIPE N.218 del 21 dicembre 1999 ‐ Programma Nazionale per
  1999
                        l’informazione sui cambiamenti climatici: iniziative prioritarie

                    Legge N.120 del 1 giugno 2002 ‐ Ratifica ed esecuzione del Protocollo di
  2002
                             Kyoto alla UNFCCC fatto a Kyoto l’11 dicembre 1997

              Decreto Legislativo N.216 del 4 aprile 2006 ‐ Attuazione delle direttive ETS e Linking
  2006
                       con riferimento ai meccanismi di progetto del Protocollo di Kyoto

  2006
    …         Recepimento delle Direttive Europee in ambito di Energia e Cambiamenti Climatici
  2008

CAMBIAMENTI CLIMATICI, EMISSIONI, RINNOVABILI AL CENTRO DELLA POLITICA ITALIANA?
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E l’Italia?
L’Italia e il negazionismo

               2009          Mozione del 21 luglio 2009 approvata dal Senato Italiano

                                                                       Intanto…
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E l’Italia?
…in Europa si discute di un nuovo meccanismo di fiscalità legato
alle emissioni di CO2

              Proposta della Commissione per la revisione della normativa sulla
                              tassazione dei prodotti energetici
                                      COM (2011) 169

OBIETTIVI:
Modificare l’attuale Direttiva 2003/96/CE che regolamenta la tassazione dei prodotti
 energetici venduti nell’Unione Europea
Promuovere un’economia più efficiente dal punto di vista energetico
Ridurre le emissioni di gas serra nei settori non‐ETS
Introdurre un meccanismo di fiscalità legato alla CO2

                    INDIVIDUARE UN NUOVO MECCANISMO
                 BASATO SULLE EMISSIONI CORRELATE AL CONSUMO
                                DI BENI E SERVIZI
                 PER LA MITIGAZIONE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI

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E l’Italia?
…e in Italia si studiano nuovi modelli di imposizione fiscale basati sul
contenuto di CO2

 La contabilità delle emissioni di CO2 è associata alla linea produttiva e comunicata
  all’acquirente del bene sui documenti fiscali

 Il consumatore finale ha traccia delle emissioni di CO2 associate alla produzione e
  distribuzione del bene o servizio

               INTRODUZIONE DI UN MODELLO DI IMPOSIZIONE FISCALE
                          BASATA SUL CONTENUTO DI CO2
                       Fonte: ENEA ‐ Climate change \ Innovare i meccanismi?
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GRAZIE PER L’ATTENZIONE!

                   clima@gse.it
                 auctioneer@gse.it

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