Benvenuti - Corso di Rugby L'avviamento al gioco del rugby Università degli Studi di Perugia - Università degli Studi di Perugia

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Corso di Rugby
L’avviamento al gioco del rugby
Università degli Studi di Perugia

Benvenuti
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Alcuni riferimenti:

Riferimenti web:
www.federugby.it

              Gianluca Gamboni3802949700
Docente Regionale
 gianluca.gamboni@hotmail.it

Comitato Regionale Umbro
0755002486
crumbro@federugby.it
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Corso 1
   L’avviamento al gioco del rugby
Università degli Studi Perugia mar 2017
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Corso allenatori I momento

        Il ruolo dell’educatore e
        la missione
         (modulo 1)

        Chi è il principiante, quale rugby e quale
        approccio
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Corso allenatori I momento

   L’obiettivo del formatore nel rugby

   Missione:
        Formare uomini-atleti che sappiano
    competere ai massimi livelli sportivi e siano
          capaci di reagire positivamente
    sottopressione in ogni situazione della vita
           (missione sportivo-educativa)
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Quale formatore, quali competenze
  Area personale                                             Area specifica del gioco
       l   Disponibile                                        l   Regolamento
       l   Entusiasta                                         l   Metodologia d’insegnamento
       l   Rispettoso                                         l   Principi fondamentali del
       l   Centrato sugli apprendimenti                           gioco
       l   Motivato a migliorare                              l   Relazione attacco difesa
                                                              l   Capacità tecnico-tattiche

  Area relazionale                                           Area organizzativa
   l       Comunicazione                                      l   Programmazione
   l       Sviluppo della consapevolezza                      l   Lavoro per obiettivi
           nell’atleta                                        l   Gestione lavoro in staff
   l       Gestione del singolo
   l       Gestione del gruppo

                                Corso allenatori I momento
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Corso allenatori I momento

       Quale formazione
         Un processo continuo, quantitativo e qualitativo,
        fondato sul bambino-ragazzo/atleta che parta dalle
        esigenze (motorie-cognitive-attitudinali-tattiche e
       tecniche) e arrivi alla possibilità dell’alta prestazione

                      U6 U10         U12 U14             U16 U18

            l   Avviamento     l   Formazione   l   Specializzazione
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Corso allenatori I momento

               Quale gioco: il rugby dei valori

                                                         AMICIZIA

                             ALTRUISMO

       IMPEGNO
                                              CORAGGIO

                                            ABILITA’
                                                         PASSIONE
 DISPONIBILITA’
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Corso allenatori I momento

       Chi è il principiante

     Il “principiante” è colui che sia avvicina al gioco del
     rugby per la prima volta, al di là dell’età anagrafica.
     Il “principiante”, deve scoprire il gioco e le sue regole.
     Il “principiante bambino” oltre alla scoperta del gioco,
     ha la necessità di uno sviluppo motorio e di uno
     sviluppo della personalità, specifici dalla sua età.
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       Il principiante bambino

     • ESIGENZE MOTORIE: PRIORITA’
       Sviluppo delle capacità motorie di base e delle capacità
       coordinative
     • ESIGENZE AFFETTIVE/SOCIALI: PRIORITA’
       Relazione, fiducia, affiliazione nel gruppo
     • ESIGENZE COGNITIVE: PRIORITA’
       Conoscenza del gioco e del regolamento
     • ESIGENZE TECNICHE:
       Sviluppo delle capacità polivalenti
Corso allenatori I momento

       Quale approccio

     Il termine “educatore” nel minirugby chiarisce di per sé
     che la prima finalità del ruolo non sia quella di allenare
     in relazione all’ottenimento di una vittoria sportiva,
     quanto quello di contribuire allo sviluppo psicofisico del
     bambino.
     Da questa premessa seguono una serie di
     comportamenti che l’educatore deve tenere in
     allenamento come in partita.
Corso allenatori I momento

       Quale approccio

             Aspetti
                             Aspetti pedagogici          Cosa evitare
           metodologici
       l   Non dare          l   Stimolare           l   Urlare sempre
           soluzioni ma          l’iniziativa            ed essere
           facilitare            personale               autoritari nei
           l’apprendimento   l   Rinforzare i            confronti dei
           (rinforzare la        comportamenti           bambini
           personalità)          positivi verso il   l   Offendere la
       l   Stimolare il          gruppo e                persona (focus
           bambino alla          l’esterno               sul
           scoperta del      l   Educare al              comportamento)
           gioco e delle         rispetto delle      l   Esaltare le
           proprie abilità       regole (non solo        vittorie
           (adeguarsi al         di gioco)           l   Demonizzare le
           livello)          l   Seguire tutti e         sconfitte
                                 non solo i più
                                 dotati
Corso allenatori I momento

       Come percepiamo l’educatore?
                             Un facilitatore d’apprendimento
Corso allenatori I momento

                             Quale gioco: il rugby
   Il gioco del rugby è lo stesso per il principiante e per il
     giocatore evoluto, ma le esigenze degli uni e degli altri
     sono differenti, quindi si differenzia per:
   • Le regole del gioco
   • Le dimensioni del campo
   • Le capacità fisiche dei giocatori
   • Le capacità mentali dei giocatori
   • Le capacità tecnico/tattiche dei giocatori
Corso allenatori I momento

       Il Rugby

   DEFINIZIONE: il Rugby è un gioco di squadra, di situazione
   e di combattimento, regolato da norme ben precise

   Caratteristiche del rugby sono quindi:
   L’opposizione con l’avversario (dialogo continuo tra
   attacco e difesa)
   La cooperazione tra i compagni
Corso allenatori I momento

       Il Rugby per il principiante bambino

   Il rugby per il principiante bambino non può essere
   considerato il rugby degli adulti semplicemente ridotto
   quantitativamente, in quanto il bambino NON E’ un adulto
   in miniatura.
   In relazione alle esigenze del principiante bambino,
   l’EDUCATORE, dovrà proporre un gioco in forma
   semplificata, utilizzando un metodo adatto all’età e alle
   capacità del gruppo.
Corso allenatori I momento
        Il Rugby per il principiante bambino

  Le regole: limitate a quelle fondamentali, per un gioco
  semplice, divertente e per un gioco svolto in regime di
  sicurezza per il bambino.
  Le dimensioni del campo: ridotte e adattate alle capacità
  motorie e cognitive dell’età ed alle competenze del
  bambino.
  Il numero dei giocatori: ridotto, in modo che il singolo sia
  coinvolto in misura maggiore con la conseguente scoperta
  di un gioco sempre più efficace e rispondente ai principi
  dello stesso.
Corso allenatori I momento

      Le regole fondamentali
   Il rispetto delle regole nel gioco, determina i diritti e i
   doveri dei giocatori.
   Le regole fondamentali del gioco nascono dall’obiettivo
   del gioco stesso: segnare la META (toccato del pallone a
   terra) per la squadra con il possesso del pallone (in
   attacco), viceversa per la squadra senza il possesso
   (squadra in difesa) impedire di segnare attraverso il
   PLACCAGGIO (portare il terra il portatore del pallone).
Corso allenatori I momento

       Le regole fondamentali
   Il gioco, al fine di dare pari opportunità all’attacco e alla
   difesa di segnare la meta, regola che il giocatore placcato
   (cioè portato a terra) non possa tenere il pallone ma lo
   debba lasciare a disposizione di chiunque lo possa
   raccogliere.
   La regola del TENUTO quindi, determina, collegata al
   placcaggio, la possibilità di ogni squadra di poter segnare
   la meta.
   A questo punto la squadra in attacco scoprirà la possibilità,
   per non essere placcati, di passare il pallone e
   introducendo la regola di trovarsi dietro al pallone (ossia
   non in fuori gioco) sarà più facile far rispettare l’ultima
   regola fondamentale che il passaggio non sia fatto IN
   AVANTI.
Corso allenatori I momento

             Le regole ed i principi del gioco
   Dalle regole, che caratterizzano il gioco del rugby, ne
   derivano dei “principi fondamentali” ossia comportamenti
   individuali e collettivi nel rispetto dei quali, sia in attacco
   che in difesa, si possa sempre raggiungere lo scopo del
   gioco: segnare la meta.

        Avanza
          re                 Sosten             Contin
        Pressar               ere                uare
           e
Corso allenatori I momento

                             I principi fondamentali
  Il forte legame tra regole e principi, connaturato nel gioco,
    si evidenzia proprio nell’osservazione del gioco:
  • Per segnare la meta ogni giocatore dovrà AVANZARE
  • Per impedire di segnare la meta anche l’avversario avrà la
    necessità di AVANZARE
  • Sull’incontro tra attaccante e difensore gli opposti
    obiettivi porteranno a PRESSARE l’uno sull’altro
  • Sull’incontro la necessità di CONTINUARE ad avanzare per
    l’attacco, di placcare per recuperare in difesa,
    determineranno l’esigenza di SOSTENERE i propri
    compagni.
Corso allenatori I momento

                                             In sintesi

                              REGOLE                 PRINCIPI
                                 La meta                  Avanzare

                             Placcaggio/tenuto            Pressare

                                Fuorigioco                Sostenere

                      Passaggio non in avanti         Continuare
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        Il cicli d’apprendimento
         (modulo 2)

        Chi è il principiante, quale rugby e quale
        approccio
Corso allenatori I momento

                         I cicli di apprendimento
   L’apprendimento evolve a partire dal “saper fare”
   individuale cioè dal vissuto del bambino, che prescinde
   dall’età del soggetto e che dipende, quasi esclusivamente,
   dallo sviluppo della motricità di base e dalla sua
   motivazione ad apprendere.
   Quindi anziché parlare di categorie struttureremo la
   progressione di obiettivi d’insegnamento del rugby in cicli.
   Se il principiante tredicenne mostra comportamenti
   analoghi al principiante di dieci anni, dettati da vissuti
   analoghi, gli obiettivi da perseguire saranno gli stessi per
   entrambi.
Corso allenatori I momento

       Primo ciclo (il principiante)

                             Comportamenti Osservabili
       l   “Grappoli” di giocatori intorno al pallone
       l   Paura del contatto fisico
       l   Giocatori “satelliti” (non coinvolti nel gioco)
       l   Sostegno presente ma solo in attesa del passaggio
       l   Rifiuto della perdita di equilibrio
       l   Aggiramenti e corse laterali
       l   Passaggi non necessari
       l   Giocatori dominanti sul piano fisico motorio

                                       7. Comportamenti I ciclo
Corso allenatori I momento

     Evoluzione del gioco del principiante
    Assembramento anarchico (nessuna percezione del
    compagno o avversario, nessuna comprensione della
    direzione verso la meta, ricerca unica del pallone, spinte
    contrarie).
    Assembramento differenziato (inizio della percezione della
    differenza tra compagno e avversario- Inserire il concetto di
    corpo ostacolo).
       lAssembramento che diventa “grappolo” (inizio
        dell’orientamento nello spazio in seguito alla costruzione
        dell’avversario     e   dell’acquisizione  del    principio
        dell’avanzamento). Parallelamente e in complementarità
        proporre esercitazioni di 1 contro 1 con grande variabilità
        di avvii (vicini, lontani, campo stretto, largo, pallone a
        terra, in aria etc…).
Corso allenatori I momento

      Evoluzione del gioco del principiante
    Assembramento anarchico (nessuna percezione del
    compagno o avversario, nessuna comprensione della
    direzione verso la meta, ricerca unica del pallone, spinte
    contrarie).
    Assembramento differenziato (inizio della percezione della
    differenza tra compagno e avversario- Inserire il concetto di
    corpo ostacolo).
       lAssembramento che diventa “grappolo” (inizio
        dell’orientamento nello spazio in seguito alla costruzione
        dell’avversario     e   dell’acquisizione  del    principio
        dell’avanzamento). Parallelamente e in complementarità
        proporre esercitazioni di 1 contro 1 con grande variabilità
        di avvii (vicini, lontani, campo stretto, largo, pallone a
        terra, in aria etc…).  8. Grappolo
Corso allenatori I momento

                Evoluzione del gioco del principiante
    Raggruppamento orientato (in seguito alla costruzione del
    sostegno si avvia la cooperazione nella spinta per avanzare
    verso la meta).
    Nascita del gioco nello spazio vicino                      9. Scoperta spazio

    Favorire e valorizzare l’idea del giocatore che rilancia dal
    raggruppamento verso lo spazio, prima da solo e poi con un
    compagno (uso del secondo pallone per stimolare).
    L’opposizione in difesa si costituisce come un specchio in
    relazione al comportamento degli attaccanti.
    Quindi parallelamente e in complementarità proporre
    esercitazioni di 1v1 e 2v2 con grande variabilità di avvii.
    Migliorare la liberazioni di palla sui raggruppamenti con il
    concetto di “corpo ostacolo”.

                             10. Confronto individuale   10bis. 1+1 v 1+1
OBIETTIVI PRIMO CICLO
                  Educativo                                               Didattico
Piano affettivo:                                        Regole fondamentali del rugby:
Socializzare; vincere la paura del contatto con il      Segnare la meta; placcare e tenuto; passaggio in
suolo e l’avversario; favorire l’iniziativa individuale avanti e fuori gioco

Piano cognitivo:                                        Principi fondamentali del rugby
Organizzare un progetto individuale tenendo             In attacco:
conto di spazio e tempo;                                 Avanzare per segnare la meta dapprima
conoscere e rispettare le regole                        individualmente poi collettivamente;
                                                        • Battere l’avversario nell’1vs1 e avanzare al
Piano motorio:                                          contatto;
Schemi motori di base, capacità coordinative e          • Iniziare a sostenere per continuare ad avanzare
rapidità                                                In difesa :
                                                         Avanzare inizialmente individualmente poi
                                                        insieme, per non far avanzare il portatore del
                                                        pallone;
                                                         Placcare e cercare di recuperare il pallone e
                                                        avanzare per segnare la meta

                                          Corso allenatori I momento
IL BAMBINO UNDER 6
o IL BAMBINO

  1. Problemi di affettività
       socializzare
       paura del contatto
  2. Problemi motori
       schemi motori di base
       capacità coordinative
       Rapidità
  3. Capacità cognitive
       capacità percettive
       capacità di orientamento
       iniziativa individuale
       conoscenza del gioco
IL GIOCO DEL BAMBINO
               UNDER 6
PROGETTO DI GIOCO                                             UNDER 6
Giochi di movimento     In attacco:                                   •   Conoscere la linea di meta
                        portare il pallone verso la META              •   Segnare spesso
                                                                      •   Correre con la palla a 2 mani
                                                                      •   Raccogliere il pallone
                        In difesa:                                    •   Difendere la propria linea di meta
                        avanzare per conquistare terreno              •   Opporsi fisicamente
                                                                      •   Prendere il portatore del pallone
                        Obiettivo prioritario per entrambi:           •   Riappropriarsi della palla
                        la META

Gestione del contatto   In attacco:                                   •   Avanzare a contatto
                        conservare il pallone a contatto              •   Lottare per difendere il pallone
    e della lotta                                                     •   Lottare per conquistare il pallone
                                                                      •   Accettare il contatto
                        In difesa:                                    •   Accettare di cadere
                        recuperare il pallone

  Lancio del gioco      In attacco:                                   •   Piazzarsi ciascuno dietro la linea della palla
                        orientarsi verso la META                      •   Rispettare i limiti del campo
                                                                      •   Partecipare attivamente e collaborare

                        In difesa:
                        orientarsi verso il pallone

      Rispetto          Sapere come si segna la META                  •   Schiacciare il pallone per segnare la meta
                                                                      •   Ripiazzarsi per riproporsi in gioco
    delle regole
                        Conoscere il fuorigioco rispetto alla linea
                        del pallone
IL BAMBINO UNDER 8
o IL BAMBINO

  1. Problemi di affettività
       socializzare
       paura del contatto
  2. Problemi motori
       schemi motori di base
       capacità coordinative
       Rapidità
  3. Capacità cognitive
       capacità percettive
       capacità di orientamento
       iniziativa individuale e approcci all’utilizzo dei
        compagni
       conoscenza del gioco
IL GIOCO DEL BAMBINO
                   UNDER 8
PROGETTO DI GIOCO                                                         UNDER 8
     movimento                 In attacco:                                       •   Orientarsi nello spazio di gioco
        o IL GIOCO Avanzare
                     DELindividualmente
                                 RUGBY DEL BAMBINO                • Avanzare verso la meta
                                                                  • Evitare l’avversario e accelerare
                   Accettare il sostegno (collaborare)
          UNDER 8 InAvanzare
                      difesa:
                             individualmente e collettivamente in
                                                                  • Utilizzare il compagno (passaggio)
                                                                  • Fermare il portatore di palla
                                                                                 •   Recuperare la palla
                               opposizione                                       •   Riconoscere i propri compagni

              1. Il giocoIn in
Gestione del contatto           attacco
                            attacco:                                             •
                                                                                 •
                                                                                     Avanzare a contatto
                                                                                     Accelerare negli spazi
                               Proteggere il pallone a contatto
    e della lotta              Continuare ad avanzare e avere sensibilità        •   Lottare per conquistare il pallone
                               nell’accelerare                                   •   Spingere e ingaggiare con le spalle
                                                                                 •   Sostenere sulla palla (strappare)
              1. Il giocoInBloccare
                              difesa:
                              in   difesa
                                    l’avanzamento del portatore
                               Collaborare con entusiasmo

  Lancio del gioco             In attacco:                                       •   Avanzare nello spazio lasciato libero
                               Cercare gli spazi per avanzare                    •   Accelerare negli spazi liberi
                               Liberare il pallone per continuare                •   Difendere e contrattaccare accelerando (cambio
                               l’avanzamento                                         di velocità)
                               In difesa:
                               Chiudere gli spazi
                               Avanzare e guadagnare campo
                               Bloccare il pallone e recuperare

      Rispetto                 Segnare la meta                                   •   Posizionamento rispetto a pallone e spazio
                               Placcare                                          •   Placcare alla vita o sotto e recuperare la palla
    delle regole               Diritto di giocare (tenuto)                       •   Lasciare libero il pallone a terra
                               Conoscere il fuorigioco rispetto alla linea del   •   Rilanciare il gioco accelerando
Corso allenatori I momento

        Metodologia e metodo
         (modulo 3)

        Come insegnare il rugby
Corso allenatori I momento

       Il Rugby

   DEFINIZIONE: il Rugby è un gioco di squadra, di situazione
   e di combattimento, regolato da norme ben precise

   Caratteristiche del rugby sono quindi:
   L’opposizione con l’avversario (dialogo continuo tra
   attacco e difesa)
   La cooperazione tra i compagni
Corso allenatori I momento

       Quale metodo per l’insegnamento

   Sulla base delle caratteristiche del gioco del rugby il modo
   migliore per insegnarlo è partendo dal gioco stesso.
   Così facendo infatti l’atleta prima di tutto comprenderà il
   gioco: le regole, i principi che gli permettono di essere
   efficace (segnare la meta o impedire a farlo) ed i mezzi (le
   abilità) per farlo.
   Comprenderà che nell’opposizione con l’avversario per
   batterlo si dovrà cercare il suo debole.
IL METODO
                               APPROPRIANDOSI
                              DEGLI ASPETTI TATTICI
                                    E TECNICI

                                APPRENDERE
                                GIOCANDO E
                             SCOPRENDO IL GIOCO

       DAL PRINCIPIANTE                                     DAL BAMBINO
        ALL’ALTO LIVELLO                                     ALL’ADULTO

Realizzato attraverso un processo di apprendimento continuo fondato sulla comprensione
                            del gioco nel rispetto dell’essenza
Genesi del gioco
E’ importante che il bambino prenda coscienza sin dai
primi approcci al gioco del rugby in attacco ed in difesa:

        ATTACCO                                      DIFESA
Di avanzare per segnare e di                 Di avanzare per bloccare e
   continuare ad avanzare                    placcare chi avanza con il
   attraverso l’utilizzo del                  pallone per entrarne in
          sostegno                               possesso e segnare

                        Corso allenatori I momento
Corso allenatori I momento

       Quale metodo per l’insegnamento

   Inizialmente ciò avverrà in maniera individuale (legata
   all’egocentrismo del bambino ed al suo scarso vissuto), e
   via via in forma più cooperativa con i compagni.
   Quindi il nostro metodo parte prima di tutto dalla
   comprensione da parte del bambino del gioco per poi
   dare lui i mezzi (le abilità) per realizzarlo in maniera
   sempre migliore in base alla crescenti richieste
   determinate dal gioco.
Corso allenatori I momento

   Come presentare il rugby al principiante
   bambino
    Facendo riferimento alle esigenze del bambino (quali il
    bisogno di divertimento, l’apprendimento realizzato
    principalmente attraverso il gioco, lo sviluppo di una
    motricità di base più ampia possibile), al rapporto tra
    regole e principi insiti nella natura del rugby e alle
    caratteristiche del gioco (costituito da situazioni
    differenti, innumerevoli e variabili) il modo migliore per
    apprendere il gioco è attraverso il gioco stesso.
Corso allenatori I momento

     Quale metodo d’allenamento

  Come conseguenza la proposta di allenamenti nei
  confronti di principianti bambini deve essere inserita in
  una progettualità che tenda a soddisfare i bisogni prioritari
  (affettivi, motori, cognitivi, ludici), utilizzando un metodo
  ludico e competitivo (cioè basato perennemente sul gioco)
  e basato sul confronto tra i giocatori (il rapporto di
  opposizione dovrebbe essere il più possibile omogeneo).

                             MAI PROPOSTE A VUOTO!
Corso allenatori I momento

                             Quale metodo
  “Metodo” vuol dire il modo di operare (ossia attraverso
  quali procedimenti) per ricercare uno scopo.
  L’educatore nel presentare il “gioco” al bambino
  principiante deve semplificarlo senza snaturarlo,
  avvalendosi di un metodo che si basa su alcuni principi
  fondamentali:
  dal generale al particolare (partendo dalla comprensione
  della situazione del gioco per arrivare al come realizzarla)
  dal conosciuto all’ignoto (cioè dalle attività che il bambino
  conosce, ossia i giochi, verso quelle che sono le esigenze
  fondamentali del gioco: regole e principi fondamentali)
Corso allenatori I momento

                             Quale metodo
    dal semplice al complesso (per poter far ottenere al
    bambino momenti di successo ed un apprendimento
    progressivo).
    dal grezzo al fine (cioè non aspettando l’esecuzione
    perfetta per poter poi utilizzarla nel gioco, bensì
    ricercando l’efficacia del rispetto dei principi anche nella
    sua forma più grezza per poi raffinarla).
    Ogni proposta di allenamento dovrà essere fatta in
    regime di opposizione al fine di sottolineare nel gioco il
    rapporto causa/effetto che lega attacco e la difesa, e in
    regime di altissima velocità d’esecuzione.
Il metodo
      Esigenze del gioco                                                         Competenze
                                                                                del giocatore
Situazione tattica

                                                EDUCATORE
                         Principi
                                                                              Affettive/Relazionali

   Corretta presa        Essenza
   d’informazione                                                  Cognitive         Mentali          Fisiche

                                                                               Tecniche/Tattiche

             Efficacia                                                    Polivalenti          Specifiche
                                                                                                di ruolo
                  Osserva – Valuta - Interviene per facilitare l’apprendimento
Dal generale al              Dal conosciuto                 Dal semplice al                Dal grezzo al
 particolare                   all’ignoto                     complesso                        fine

                                          Corso allenatori I momento
Gioco

 Evoluzione della situazione
        pedagogica
                     Osservazione dei comportamenti
                          Individuali e collettivi

Situazione pedagogica

                  Definizione degli obiettivi
                  Corso allenatori I momento
Il processo
                                pedagogico
                                Gioco in sicurezza (incolumità)
              Competenze                                            Metodo
                    giocatori
                                                    Mezzi          Contenuti

               Definizione                                          Pratica
                                                  Organizzazione
                                                                               Valutazione
Osservazione                      Progettazione

Il gioco prodotto                 Gli obiettivi                                processo
                                  La seduta

                                         Comunicazione
Corso allenatori I momento

    La situazione di apprendimento
    • Chi sono i miei giocatori? (motivazioni, capacità, vissuto,
       esigenze)
    • Quali sono gli obiettivi da perseguire?
    • Quali sono le attività da proporre?
    • Quali mezzi di allenamento utilizzare (ossia quale
       tipologia di esercitazioni)?
    • Come verificare se gli obiettivi sono raggiunti? (ossia
       come valutare)
I mezzi di allenamento
Seguendo il principio dal generale al particolare il ciclo
  dell’allenamento sarà il seguente:
             Collettivo totale (es 15vs15)           12 Collettivo
                                                     totale

         Collettivo parziale (es 7vs7; 8vs8 …)               13 Collettivo
                                                             parziale

       Ranghi ridotti (es 1vs1; 2vs1, 2+1vs 2 …)                     14 Ranghi
                                                                     ridoti

    L’allenatore in base al processo precedentemente
      indicato valuta quali mezzi utilizzare nella singola
         seduta e nella programmazione di più sedute
                        Corso allenatori I momento
I mezzi di allenamento
La scelta di quale mezzo di allenamento utilizzare dipenderà
   dall’”obiettivo” stabilito in seguito all’osservazione, in quanto
   ogni mezzo sarà più indicato di altri al raggiungimento
   dell’obiettivo.

                            Corso allenatori I momento
Corso allenatori I momento

      Fondamentale da rispettare
       • Un elevata percentuale di tempo dedicata all’obiettivo
         (rapporto parlato-pratica ).
       • Un tasso elevato di comportamenti degli allievi in
         rapporto diretto con il compito da apprendere.
       • Un adeguamento ottimale dei               contenuti della
         proposta alle competenze (saper fare) dei giocatori.
       • Una evoluzione (miglioramento) del comportamento
         dei singolo giocatori in relazione all’obiettivo proposto.
       • Clima positivo per tutta la durata della seduta.
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                             L’errore
     Quello che conta in un processo pedagogico come
     l’allenamento non è la correttezza formale della
     descrizione dell’errore, ma l’efficacia dell’intervento
     Correggere significa soprattutto saper scegliere bene
     verso cosa indirizzare il punto focale dell’attenzione
     dell’atleta in maniera che possa modificare il proprio
     comportamento (IN MEGLIO) comprendendo ciò che
     sta facendo.
Corso allenatori I momento

       Gli interventi dell’educatore

   Non esistono bambini che “non sappiano nulla”, né dal
   punto di vista cognitivo né motorio.
   Ogni bambino è in possesso di abilità che ha sviluppato (il
   proprio “vissuto”), chi più chi meno, che se
   adeguatamente stimolate utilizzerà al servizio delle
   esigenze del gioco; così facendo “apprenderà giocando”.
   È compito dunque dell’educatore di proporre delle
   situazioni di gioco o più vicine possibili al gioco, a cui il
   bambino dovrà dare una risposta a livello sia cognitivo che
   motorio.
Corso allenatori I momento

       Gli interventi dell’educatore

   Se il bambino non dovesse trovare le giuste risposte
   l’educatore dovrà allora modificare la propria proposta
   rendendola più semplice rispetto alla precedente o più
   vicina al vissuto del giocatore.
   L’educatore deve sollecitare in continuazione il bambino a
   porre la propria attenzione sul proprio comportamento
   all’interno della situazione di gioco, ponendo domande,
   variando le situazioni proposte e supportando il giocatore
   nel raggiungimento della “risposta adeguata” senza dare
   le soluzioni ma permettendo al bambino di arrivare alle
   soluzioni.
Gli interventi dell’educatore
Importante che l’educatore non dovrà mai intervenire su un
   errore dettato da non abilità, al fine di evitare di innescare
   nel giocatore principiante il “timore di provare”.
L’educatore piuttosto dovrà utilizzare l’errore come stimolo e
   strumento per facilitare l’apprendimento gestendolo in un
   clima positivo (apprendimento per “prove ed errori”).

                          Corso allenatori I momento
Corso allenatori I momento

     IN SINTESI PER L’EDUCATORE

     Risolvere il problema affettivo del contatto al suolo e
     contatto con l’avversario con la giusta progressione.
     Osservare ed intervenire sul rispetto dei principi
     fondamentali e non farsi distrarre da errori gestuali.
     Negli interventi non dare soluzioni ma proporre
     situazioni per arrivare alla soluzione.
     Gli interventi devono essere sintetici: i bambini devono
     giocare e non ascoltare.
     Offrire molti feedback positivi e gestire i richiami solo su
     comportamenti non conformi all’educazione.
     Allenare sempre in condizioni di massima sicurezza.
Corso allenatori I momento

        La sicurezza nel rugby
         (modulo 4)

        Cultura e prevenzione. Il placcaggio
Corso allenatori I momento

                        La cultura della sicurezza
  Il rugby è sport di combattimento e come tale presenta il rischio di traumi che
  nell’avviamento al gioco (minirugby) ha un’ incidenza assai bassa (è inferiore a quella del
  gioco del calcio).

  In età adulta la traumatologia nel rugby aumenta e, purtroppo sono presenti pochi casi, ma
  purtroppo drammatici, di lesioni spinali.

  Far finta che questa eventualità, seppure remota, non esista è l’atteggiamento più sbagliato.
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       Sicurezza nel gioco
       Tralasciando i primi due aspetti della sicurezza che
       vedono maggiormente un coinvolgimento della società
       sportiva, analizziamo il concetto di “sicurezza nel
       gioco” che diventa una responsabilità diretta
       dell’educatore/allenatore come dell’arbitro (durante le
       partite).
       Spesso non viene data la giusta attenzione
       sull’importanza del ruolo dell’educatore/allenatore per
       la sicurezza del giocatore.
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       Le fasi di contatto

      Prevenzione

      - Utilizzo del paradenti: oltre che per la protezione per i
        denti è un ottimo mezzo per assorbire traumi.
        Responsabilità dell’educatore è richiedere e controllare
        che i propri atleti portino il paradenti sia in allenamento
        che in partita.
      - Scegliere zone del campo idonee: libere da ostacoli
        (lontano dai pali, dalle recinzioni, dai tombini dell’acqua)
      - Proporre        esercitazioni     idonee:      la      proposta
        dell’educatore deve adeguarsi al livello dei giocatori non
        solo per un apprendimento ottimale, ma anche per
        prevenire rischi d’infortunio.
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       Le fasi di contatto

      Prevenzione

      - Gestire le disomogeneità: soprattutto nelle categorie
        minirugby è frequente avere gruppi non omogenei.
      Ragazzi con maggior anticipo nello sviluppo, con
        conformazioni fisiche diverse, con diverso livello di
        competenze, non devono essere buttati nel “mucchio”
        senza precauzioni ma essere gestiti con attenzione allo
        scopo di non aumentare il rischio.
      - Allenare i gesti tecnici nel momento del contatto:
        utilizzare la corretta progressione didattica nell’insegnare
        la tecnica del placcaggio, del recupero, dell’ingaggio in
        mischia.
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       Il placcaggio
       Una definizione di placcaggio: azione con cui il
       difensore, tramite un contatto dinamico, cerca
       sacrificando il proprio equilibrio, una perdita di
       equilibrio del portatore, per obbligarlo cadendo in terra
       a lasciare il pallone (nel rispetto della regola del tenuto)
       permettendone il recupero”.
       L’apprendimento in sicurezza impone, quindi, una
       risoluzione di alcune problematiche relative a varie
       aree di sviluppo del bambino.
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       Il placcaggio
   • Sfera cognitiva: permettere al bambino prima di tutto di capire a
     cosa serva placcare (per recuperare il pallone) sulla base delle
     regole e dei principi del gioco.
   • Sfera affettiva: intesa come attitudine e determinazione
     all’affrontamento fisico (contatto con terreno e avversario)
   • Capacità coordinativa relativa all’equilibro: intesa come capacità di
     effettuare un contatto dinamico efficace (partire da giochi
     individuali di contatto e di lotta e con coinvolgimenti dell’equilibrio
     dinamico)
   • Capacità di gestione spazio temporale: capacità di costringere il
     portatore ad entrare nel proprio spazio d’intervento per un
     placcaggio efficace ed in sicurezza
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       Prima del placcaggio: giochi di lotta

   Come conseguenza sarà importante introdurre sin dai
     primi incontri con i principianti una sere di giochi di lotta
     che facilitino l’abitudine al contatto e che siano
     propedeutici all’insegnamento del placcaggio vero e
     proprio che sarà inserito successivamente.
   Questi giochi devono avere queste caratteristiche:
   - Vicinanza tra i giocatori e omogeneità tra loro
   - Posizioni di partenza a terra, in ginocchio infine in piedi
   - Durata non superiore ai 5/8 sec.
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       Il placcaggio
   Quindi acquisiti i presupposti cognitivi, affettivi e
   coordinativi, dal punto di vista tecnico-tattico la
   progressione dell’insegnamento del placcaggio in sicurezza
   seguirà metodologicamente dal generale al particolare una
   fase in cui al gioco si affiancheranno degli esercizi
   individuali (1vs1) in cui sarà importante l’attenzione a
   formare coppie omogenee (sia sotto l’spetto fisico, che
   motorio che affettivo).
   Inoltre seguendo il principio metodologico dal semplice al
   complesso la proposta seguirà una serie di passaggi
   (progressione).
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       Tipologie di placcaggio
   Partire dal placcaggio laterale (più semplice e meno
   traumatico), passare poi al placcaggio frontale e per ultimo
   il placcaggio da dietro (in cui si deve fare attenzione a far
   approcciare il placcatore più alto (altezza del bacino) degli
   altri due tipi per evitare calci sul volto e poi scivolare più in
   basso per chiudere le braccia all’altezza delle cosce.
   In tutti i casi seguire il principio metodologico dal grezzo al
   fine (non aspettare l’esecuzione perfetta!!!) ma dare
   feedback correttivi sui fattori chiave legati alla sicurezza:
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       Fattori chiave del placcaggio
   - Approccio: bassi piegando le gambe (non il busto),
     schiena dritta tramite lo sguardo al bersaglio (ossia i
     pantaloncini) in modo da evitare iperestensione del collo,
     braccia non troppo aperte (placca la spalla), passi non
     troppo lunghi (controllo per i cambi di direzione).
   - Impatto: spalle e testa a stretto contatto con le cosce
     dell’avversario (non deve passare nulla in mezzo) e dalla
     parte opposta alla caduta (avversario “cuscino”) e
     contemporanea spinta delle gambe (continuare a correre)
     e chiusura delle braccia (mani che si chiudono tipo
     trappola per animali). Non tuffarsi mai.
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       Fattori chiave del placcaggio                    20. Placcaggio

   - Caduta: mantenere nella caduta la testa aderente al
      corpo dell’avversario e le braccia strette (no mani per
      attenuare la caduta), dominare nella caduta il corpo
      dell’avversario, finiti in terra lasciare il placcato e
      permettere di far vivere il pallone e rialzarsi prima
      possibile per tentare il recupero (rispetto della regola).
    Indossare il paradenti sempre anche
            in allenamento!!!!!!
       Rispettare il regolamento!!!!
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        Le esigenze motorie
         (modulo 5)

        Alcuni riferimenti per l’educatore
Le qualità fisiche del giocatore

• Corsa (spostamenti, ripiazzamenti…)
• Corsa Veloce (inserimenti, recuperi…..)
• Corsa con Accelerazioni (frenare, cambio direzione,
  cambio intensità e ritmo)
• Lotta (placcaggio, ruck, maul, mischia…)
• Agilità (andare a terra e rialzarsi)
• Forza (lotta, tirare, spingere, placcare)
Premessa
 LA PREPARAZIONE FISICO-ATLETICA, intesa come attività
 atta al miglioramento delle capacità condizionali, è prevista
 a partire dall’ U15..
 Per tutte le altre categorie, dall’U6 all’U14, si parla di
 FORMAZIONE MOTORIA del giocatore (processo a lungo
 termine).
 L’interesse dell’educatore neI minirugby deve essere
 concentrato, soprattutto inizialmente, sulla scoperta del
 gioco attraverso l’ATTIVITÀ LUDICA.
La motricità del fanciullo
•   5-10 anni consegue gli schemi motori di base
•   5-9 anni aumenta la precisione dei movimenti finalizzati
•   7-10 anni realizza una maggiore rapidità di movimento
•   7-10 anni migliora la sensibilità muscolare (maggiori informazioni dai
    propriocettori)
•   6-7 anni migliora l’equilibrio rapidamente, 7-8 anni ha una notevole stabilità
    nel movimento, 11-12 anni raggiunge il livello più alto, dopo 11-12 anni
    progredisce in modo limitato
•   11-12 anni completa lo sviluppo della lateralizzazione
•   8-10 anni matura l’attitudine a prevedere la velocità e la direzione di un
    oggetto in movimento in rapporto al proprio corpo
•   9-11 anni rapidi progressi nella coordinazione senso-motoria
Gli schemi motori di base

Sono le basi del movimento che il bambino dovrebbe apprendere
  naturalmente attraverso il gioco libero, purtroppo la sedentarietà
  riduce di molto la quantità di esperienze che oggi i bambini riescono
  a compiere. Essi sono:
- Camminare
- Correre
- Saltare
- Rotolare
- Strisciare
- Arrampicare ed altri…
Le capacità coordinative
 Nel rugby c’è la necessità e l’esigenza di effettuare movimenti
 coordinati, rapidi ed efficaci, mirati all’adattabilità del gesto nelle
 varie situazioni tattiche
 Le capacità coordinative dipendono direttamente dallo sviluppo e
 dalla maturazione del SNC, che riceve, elabora e memorizza le
 informazioni esterne/interne e le mette a disposizione dello sviluppo
 della motricità, per risolvere tutti le situazioni che richiedono di agire
 rapidamente e in modo finalizzato
La fase più sensibile al miglioramento delle varie capacità
 coordinative va dai 6 ai 14 anni (6-11/11-14); successivamente, nel
 periodo pre-puberale, il miglioramento sarà riferito a sviluppo di
 capacità già acquisite, piuttosto che a grandi nuove acquisizioni.
La classificazione
Cap. coord. generali                        Cap. coord. speciali
                                          Cap.di accoppiamento e
                                         combinazione dei movimenti

 Cap. di direzione e                      Cap.di differenziazione cinestesica
controllo                                 Cap.di equilibrio
                                          Cap.di orientamento spazio-
Cap. di apprendimento                    temporale
motorio
                                          Cap.di ritmo
                                          Cap.di reazione motoria
Cap. di adattamento
                                          Cap.di trasformazione
                                         Cap. di fantasia motoria
                       Corso allenatori I momento
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Corso allenatori I momento

                                    Come allenare
   Quindi lo sviluppo delle capacità motorie (schemi motori di base e
   capacità coordinative) è un primario obiettivo dell’educatore di
   minirugby, e lo è ancora di più oggi in presenza di uno stile di vita
   “sedentario” da parte di molti bambini che si avvicinano al nostro
   sport.
   La proposta dell’educatore deve quindi contenere stimoli vari per
   sollecitare il Sistema Nervoso Centrale ad un continuo adattamento,
   attraverso giochi motori che, con la scusa del rugby, facciano fare
   varie esperienze motorie ai bambini.
   Nel caso in cui l’educatore non abbia le necessarie competenze
   deve cercare l’aiuto di un esperto (insegnante di educazione
   fisica/laureato in scienze motorie).
                             21.2      21.3   2.1.4      21.5
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        Il secondo ciclo
         (modulo 6)

        Alcuni riferimenti per l’educatore
Corso allenatori I momento

                              Il secondo ciclo
   Parlando di secondo ciclo ci spostiamo dalla fase dell’avviamento al gioco del rugby del
   principiante all’inizio della formazione vera e propria, che continuerà nel terzo ciclo
   (ipoteticamente la under 14).

   Ricordiamo che ci riferiamo a cicli e non a categorie di età in quanto ci interessa verificare
   quale sia il livello di conoscenze e competenze del giocatore per adeguare una proposta
   idonea e ciò non sempre corrisponde all’età anagrafica.
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                    Comportamenti osservabili
      l   Coinvolgimento maggiore dei giocatori
      l   Il portatore di palla utilizza per la continuità
      l   Acquisizione del concetto di corpo ostacolo e liberazione a contatto o prima del
          contatto
      l   Il bloccaggio si evolve in placcaggio
      l   Il sostegno interviene per continuare
      l   Il grappolo si trasforma in raggruppamento
      l   Prime forme di gioco sullo spazio
      l   Si formano delle linee difensive di occupazione
OBIETTIVI DEL II CICLO
                  Educativo                                               Didattico
Piano affettivo:                                         Regole fondamentali del rugby:
sentire il bisogno dell’altro e la ricerca della         Segnare la meta e placcare; tenuto; passaggio in
competizione, sicurezza in sé stesso e nelle             avanti; fuori gioco
proprie capacità, supermento del problema
dell’impatto sull’avversario
Piano cognitivo:                                         Principi fondamentali del rugby
esigenza dell’organizzazione per un compito              In attacco: Stimolazione della determinazione
comune; elaborazione di progetti comuni che              finalizzata all’avanzamento efficace individuale e
tengano conto dei compagni e degli avversari:            collettivo.
prevedere situazioni, elaborare programmi,               Ricerca continua della velocità di utilizzo (forma
realizzare azioni adeguate al compito; iniziativa        prioritaria, continuità diretta).
individuale / compito di gruppo;                         Comprensione del concetto d’utilità d’intervento
                                                         pallone/spazio;
                                                         In difesa: avanzamento collettivo per mettere
                                                         pressione (linea); placcaggio e recupero del
Piano motorio:                                           pallone
capacità coordinative; velocità, mobilità                Abilità individuali: finalizzate alle esigenze del
articolare                                               gioco
                                           Corso allenatori I momento
IL BAMBINO
o IL BAMBINO
                 UNDER 10
 1. Problemi di affettività
      sentire il bisogno dell’altro
      canalizzare l’aggressività
      rispettare l’avversario
 2. Problemi motori
      capacità coordinative
      velocità, forza veloce e mobilità articolare
 3. Capacità cognitive
      capacità percettive e di orientamento
      Processo mentale di vedere, riconoscere, capire e
       agire (atto tattico)
      coinvolgimento collettivo per compito comune
      conoscenza del gioco
IL GIOCO DEL BAMBINO
                UNDER 10
PROGETTO DI GIOCO                                                            UNDER 10
Giochi di movimento            In attacco:                                           •   Piazzarsi con la giusta profondità rispetto alla
                                                                                         palla
        o IL GIOCOAvanzare
                   DELindividualmente
                  Accettare      RUGBY
                            il sostegno
                                               evitando il bloccaggio
                                         (collaborare)DEL BAMBINO     •
                                                                      •
                                                                                         Passare il pallone prima di fermarsi
                                                                                         Sostenere il portatore di palla, anticipando lo
                  In difesa:
          UNDER 8Fermare il portatore di palla                        •
                                                                                         sviluppo del gioco
                                                                                         Giocare negli intervalli accelerando
                               Recuperare la palla                                   •   Placcare il portatore e recuperare la palla
                               Essere disposti a non perdere l’avanzamento           •   Difendere insieme ai compagni più vicini

              1. Il giocoIn attacco:
Gestione del contatto       in attacco                                               •
                                                                                     •
                                                                                         Essere in equilibrio
                                                                                         Portare la palla lontano dalla linea di incontro e
                               Disponibili a lottare sul contatto con l’avversario
    e della lotta              Rendere il pallone disponibile ed e avanzante             utilizzarla
                                                                                     •   Restare in piedi e avanzare
                               In difesa:
                                                                                     •   Strappare, proteggere, spingere, raccogliere
              1. Il giocoEssere
                            indeterminati
                                  difesa
                         Cercare di prevalere sul portatore di palla

  Lancio del gioco             In attacco:                                           •   Avanzare lo schieramento sulla palla e nello
                               Piazzarsi per superare la linea del vantaggio il          spazio
                               più presto possibile                                  •   Reagire velocemente alla rimessa in gioco
                                                                                     •   Organizzare il sostegno al portatore di palla
                               In difesa:
                                                                                     •   Anticipare l’intervento per impossessarsi del
                               Difendere con determinazione la propria linea
                                                                                         pallone
                               del vantaggio

      Rispetto                 Integrare le regole fondamentali con il rispetto      •   Impegnarsi nel passare correttamente la palla
                               del fuorigioco nelle fasi di bloccaggio               •   Impegnarsi nel corretto placcaggio e recupero
    delle regole                                                                         della palla
                                                                                     •   Ripiazzarsi per sostenere i compagni nelle
                                                                                         regole
                                                                                     •   Non fare male all’avversario
IL BAMBINO UNDER 12
o IL BAMBINO
   1. Problemi di affettività
        sentire il bisogno dell’altro
        canalizzare l’aggressività
        rispettare l’avversario
   2. Problemi motori
        capacità coordinative
        velocità, forza veloce e mobilità articolare
   3. Capacità cognitive
        capacità percettive e di orientamento
        Processo mentale di vedere, riconoscere, capire e
         agire (atto tattico)
        coinvolgimento collettivo per compito comune
        conoscenza del gioco
IL GIOCO DEL BAMBINO
                    UNDER 12
PROGETTO DI GIOCO                                                             UNDER 12
Giochi di movimento        In attacco:                                                •   Avanzare negli intervalli e negli spazi con poca
            o IL GIOCO             DELdelRUGBY
                   Assicurare la continuità
                   Realizzare scelte
                                                            DEL •BAMBINO
                                            movimento avanzante                           presenza di avversari
                                                                                          Scegliere il miglior sostegno
                                                                •                         Sostegno interno, sull’asse e laterale
                   In difesa:
              UNDER         8
                   Occupare tutto lo spazio
                                                                •
                                                                •
                                                                                          Opporsi collettivamente nello spazio minacciato
                                                                                          Conservare una riserva difensiva
                           Comunicare con il compagno

Gestione del contatto      In attacco:                                                •   Penetrare e proteggere il pallone

    e della lotta  1. IlOrganizzarsi
                         gioconellainconservazione
                        dell’avanzamento
                                         attacco   della palla e                      •   Conservare pallone e avanzamento attraverso il
                                                                                          movimento dello stesso
                           Essere determinati nell’obiettivo                          •   Far uscire la palla dai P.I.
                                                                                      •   Combattere collettivamente
                           In difesa:                                                 •   Ribaltare la pressione avversaria
                   1. IlOrganizzarsi
                         gioco
                        degli
                                     nel bloccaggio uscendo dagli assi di spinta
                              avversari in difesa
                                                                                      •   Girare il portatore di palla

                           Essere determinati nell’obiettivo

  Lancio del gioco         In attacco:                                                •   Cambiare la corsa e la velocità
                           Approccio alle strategie                                   •   Avanzare e sfidare l’avversario
                           Lancio del gioco lontano e vicino                          •   Riconoscere i punti deboli avversari e utilizzarli
                           Utilizzo del piede                                         •   Smarcarsi e fare passaggi di qualità
                                                                                      •   Placcare efficacemente e recuperare il pallone
                           In difesa:
                           Mettere pressione
                           Organizzare la difesa sul pallone e nello spazio

      Rispetto             Integrare le regole fondamentali con il rispetto del       •   Occupare lo spazio
                           fuorigioco nelle fasi di bloccaggio e del gioco al piede   •   Impegnarsi nel corretto placcaggio e recupero della
    delle regole                                                                          palla
                                                                                      •   Ripiazzarsi per sostenere i compagni nelle regole
                                                                                      •   Non fare male all’avversario
Corso allenatori I momento

                    Cosa stimoliamo nel II ciclo
                               IN ATTACCO
   Un gioco semplice, dinamico e divertente in cui la
    proposta deve essere svolta sempre in regime di
    “opposizione” ed in cui l’obiettivo è finalizzato alla
    continuità dell’avanzamento in velocità nel rapporto
    portatore sostegno.
   Privilegiare una proposta ed un metodo che porti il
    bambino a “comprendere” il gioco nel rapporto di
    causalità tra attacco difesa e che esalti la capacità del
    bambino alla “sfida individuale”
Corso allenatori I momento

                    Cosa stimoliamo nel II ciclo
   Stimolare la comprensione da parte del giocatore della
    propria utilità sul pallone o sullo spazio.
   Stimolare la comprensione della continuità di
    avanzamento nel ritmo (priorità alla continuità diretta),
    sia nei momenti di gioco collettivo che nelle esercitazioni
    a ranghi ridotti, giocando in piedi.
   Stimolare la velocità di esecuzione in tutto ciò che viene
    fatto (l’errore fa parte della crescita).
Corso allenatori I momento

                    Cosa stimoliamo nel II ciclo
                             IN DIFESA E AL PIEDE
   In difesa arrivare al concetto collettivo di rete che
    avanza insieme per mettere pressione.
   Stimolare il placcaggio recupero del placcatore.
   Stimolare il recupero del pallone da parte dei difensori
    più vicini e l’attenzione sullo spazio di quelli più lontani.
   Stimolare la scoperta dell’uso del piede (fornita dal
    regolamento con limitazioni) secondo una logica relativa
    al rapporto attacco/difesa quindi in base ad una presa
    d’informazione.
Corso allenatori I momento

                    Ricordiamoci sempre che…
                             Nel rugby è fondamentale
          L’INIZIATIVA INDIVIDUALE
                        Incoraggiamola, stimoliamola,
                                 premiamola
Il principio di utilità
Far rendere coscienti i giocatori che nel dialogo tra attacco
e difesa ogni giocatore, nel rispetto dei principi
(avanzare/pressare,       sostenere,    continuare)     dovrà
comprendere dove può essere utile per raggiungere
l’obiettivo in attacco (fare meta) ed in difesa (placcare per
recuperare) e cosa fare per raggiungerlo.

Questa utilità vive attraverso la comprensione del
concetto di utilità sul pallone e sullo spazio (dove sono,
cosa, faccio, come lo faccio)

                        Corso allenatori I momento
Il principio di utilità
Ovviamente la comprensione dell’utilità non si svilupperà
tutta in un momento ma attraverso un percorso che parte
dal principiante attirato dal pallone e che non concepisce
l’utilità sullo spazio, e via via si sviluppa facendo vivere
progressivamente, con una proposta adeguata, la
comprensione dell’utilità sullo spazio (più difficile).

Quindi l’educatore dovrà far nascere ai propri giocatori
attraverso la proposta l’esigenza di “giocare sullo spazio”.

                       Corso allenatori I momento
L’essenza
L’educatore quindi dovrà far comprendere ai giocatori che
si ottiene l’efficacia nel gioco se si rispetta ciò che
definiamo l’”essenza del gioco” ossia, nel rapporto di
dialogo tra l’attacco e la difesa, il rispetto dei principi
fondamentali del gioco, il principio di utilità e la capacità
collettiva di un equilibrio di distribuzione sul pallone e
sullo spazio.

Ogni volta che uno di questi principi non viene rispettato la
squadra perde efficacia.

                        Corso allenatori I momento
Una squadra è efficace se…
Movimento offensivo                            Movimento difensivo
           Rispetta “l’ESSENZA” del gioco

                  Corso allenatori I momento
Corso allenatori I momento
Il metodo
 Dal generale al particolare: partire dalla gestione del
  gioco negli allenamenti con il mezzo di allenamento
  collettivo (totale o parziale) per migliorare la
  comprensione dei comportamenti utili da parte dei
  giocato(dove sono? Cosa faccio?) per poi passare ad
  esercizi a ranghi ridotti per allenare la qualità di
  realizzazione (come lo faccio?)
 Dal semplice al complesso: partire nel “movimento del
  gioco” (ossia l’esercitazione collettiva) semplificando gli
  avvii lavorando su condizionamenti alla difesa (se si
  lavora l’attacco) o sull’attacco (se si lavora la difesa) per
  facilitare le possibilità di riuscita e via via complicare.

                         Corso allenatori I momento
Il metodo
 Proporre esercizi sempre in regime di opposizione
  reale e non dimenticarsi di sollecitare la comprensione
  della situazione da parte del giocatore (con domande,
  con valutazioni dei giocatori stessi) e via via le sua
  realizzazione sempre più qualitativa.
 L’attenzione dell’educatore deve poi rivolgersi ai
  comportamenti dei giocatori e non alla forma
  dell’esercitazione.
 La quantità di situazioni proposte dovrà essere elevata
  e gli interventi dovranno essere sintetici, precisi e
  indirizzati ai comportamenti su cui far porre
  l’attenzione del giocatore per il miglioramento.

                      Corso allenatori I momento
Qualità d’intervento in attacco: quali
        mezzi di allenamento

               Corso allenatori I momento
Cosa osserviamo

    Corso allenatori I momento
Un’esercitazione di un 2vs1

     I
         Corso allenatori I momento   II
Qualità d’intervento in difesa: quali
       mezzi di allenamento

                                           32. salite 3V3

              Corso allenatori I momento
Cosa osserviamo

    Corso allenatori I momento
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