Il rebus di Super Mario - L'Opinione delle Libertà
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DL353/2003 (conv. in L 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma / Tariffa ROC Poste Italiane Spa Spedizione in Abb. postale Quotidiano ideato e rifondato da ARTURO DIACONALE - Anno XXVI n. 20 - Euro 0,50 Giovedì 4 Febbraio 2021 Il rebus di Super Mario Non ci sono uomini per tutte le stagioni di PAOLO PILLITTERI Draghi accetta (con riserva) l’incarico di Mattarella. Adesso lo attende P olitica vo’ cercando ch’è sì cara. Pa- rafrasando il Poeta, Dante Alighieri, ne chiediamo l’aiuto ma temiamo che neppure le sue rime soccorrino, anche perché in questi giorni troviamo la conferma della sua il confronto con i partiti. Centrodestra in fase d’attesa: “Senza pregiudizi” scomparsa. Della politica, beninteso. L’appa- rente circolo vizioso della crisi è tale perché così vogliono i suoi attori, a cominciare dallo stesso Matteo Renzi. In realtà, tutte le crisi di Governo, comprese quelle della Prima Repub- blica, non appena dichiarate, entrano in un la- birinto dal quale, però, ogni partecipante crede di conoscere l’uscita, naturalmente pro domo sua. Non solo, ma quasi tutte le crisi sono state giudicate, dalla gran parte dell’opinione pub- blica, una specie di gioco nel Palazzo, di perdita di tempo, di difesa di interessi di parte mentre il Paese attraversa momenti difficili. In effetti, è soltanto quando si apre una crisi che l’evoca- zione ai supremi destini della nazione si alza solenne, e i partiti coinvolti vengono tacciati da irresponsabili e, ovviamente, i mass media seguono l’onda. Soprattutto nel nostro caso, ne esaltano i difetti, gli intrighi, le malefatte. Mai come ora il rimbombo mediatico prevale su tutto, e oltre ad accompagnare il prosegui- re delle liturgie, peraltro obbligate, sta diven- tando il dominus in un contesto in verità non sconosciuto nella storia del nostro dopoguerra, ma tenendo bene a mente che proprio in lonta- ni inizi i governi recavano i segni di protagoni- sti degni dell’impegno di una ricostruzione (il termine è oggi molto di moda) dovuto soprat- tutto a leader democristiani, liberali e sociali- sti, come Alcide De Gasperi e Luigi Einaudi, il secondo in qualità di ministro dell’Economia. La Prima Repubblica è stata travolta e can- cellata con i suoi partiti, ma va pur detto che questi hanno guidato il Paese per un cinquan- tennio, sia pure con limiti e colpe, ma con me- riti storici difficilmente contestabili. Il fatto, ed è un fatto, è che la politica allora c’era ed era al servizio di una ricostruzione attuata senza guerre e senza traumi, pur attraversando fasi, svolte, situazioni assai complesse. Anche que- sta è una situazione non poco difficile ma ciò che la contraddistingue, e ne rende ancora più problematiche le soluzioni, è la scomparsa del- la stessa politica, la sua latitanza, il suo esilio. Non a caso, le migliori e più acute osservazioni a proposito di questa crisi vengono avanzate da politici dell’ancien regime, per esempio da Pier Ferdinando Casini a Paolo Cirino Pomicino, entrambi e sempre, non a caso, di fede democri- stiana. Si dirà che è molto più facile il criticare che il fare ma, a quanto pare, sia il fare che il dire necessitano di una visione, di una coeren- za, di una consapevolezza, qualità queste che solo molto superficialmente si notano nell’azio- ne di tanti personaggi, compresi in gran parte della maggioranza dei no contrapposti. E in una opposizione nella quale si distingue quella di Silvio Berlusconi come proposta costruttiva, per uscire dal labirinto. Una proposta discuti- bile, si capisce, ma nel segno della politica e che riporta nel campo della incapacità e irrespon- sabilità proprio quel Giuseppe Conte intorno al quale s’è schierato il partito della sua inamovi- bilità, altrimenti si vota. Il principio che non ci sono uomini per tutte le stagioni (Pomicino dixit) è una regola fonda- mentale, che viene ignorata sistematicamente. Ed è negata da un premier che nega, a sua volta, la sua possibilità di continuare a fare, come si dice, politica in altri ruoli. A meno che si con- sideri l’uomo della provvidenza. L’ostacolo è dunque Conte stesso. E se si comprende il ter- rore dei pentastellati in dissoluzione nel corre- re il rischio di elezioni anticipate, è persino in- comprensibile la difesa ac cadaver del premier da parte dell’alleato Nicola Zingaretti, che pur carente di “physique du rôle” dovrebbe ben sa- pere, per esperienza, che proprio in quei “no” contrapposti s’annidano e crescono i germi del- le temute elezioni anticipate.
2 L’OPINIONE delle Libertà COMMENTI Giovedì 4 Febbraio 2021 Mario Draghi: comanda responsabilità e coesione, ma la responsabilità e la coesione si creano in Parlamento sotterraneo il libro insegna che le istituzioni rappre- sentative sono “legni storti” perché com- via d’uscita giusta, un clima adatto, fra parlamentari attenti al bene collettivo, che sappiano rispet- ieri e oggi poste da esseri umani e che schernirle o peggio ancora distruggerle non costitu- tardiva e difficile tare il patto con gli elettori, che man- tengano la parola data. Tutte condizioni di PIETRO DI MUCCIO DE QUATTRO isce mai un miglioramento, per quanto male possa dirsene. F naufragate e in questi giorni poi non ne erdinando Petruccelli della Gatti- di ALFREDO MOSCA parliamo: basterebbe pensare a cosa ab- na, chi era costui? Barone, medico, S Ma chi lo voleva u Mario Draghi, figuriamoci, nulla biamo assistito in Parlamento e dietro pubblicista, deputato per varie legi- quaestio, l’abbiamo invocato a set- le quinte. E allora chiediamo in questa slature. Non se ne conserverebbe il tembre 2019 come unica alternativa al voto. L’abbiamo invocato qualche atmosfera chi sosterrà Mario Draghi – e con quale convinzione e coesione – per ricordo se non fosse per il suo classico “I moribondi del Palazzo Carignano”, una il Conte ter? mese fa quando Matteo Renzi ha iniziato farlo lavorare al meglio, in un momento cronaca dolceamara del Parlamento ri- le sbruffonate. Insomma, l’abbiamo in- drammatico? Perché i grillini, che sono sorgimentale. Pubblicato nel 1862, il libro di LUCIO LEANTE L vocato ripetutamente e convintamente la vera rovina del paese non lo vogliono, “può vantare una sua importanza come il a risposta che ieri Roberto Fico ha come sola via d’uscita al posto delle urne. Liberi e Uguali storce il naso, la Lega protodocumento d’un atteggiamento che dato a Sergio Mattarella è che la L’abbiamo fatto perché siamo convinti pure, anche se Giancarlo Giorgetti tifa diverrà tipico di lì a pochi anni nella nar- maggioranza, dilaniata da troppi che “Super Mario” sia l’unico in grado di super Draghi. E poi Fratelli d’Italia non rativa e nella cultura della Nuova Italia. dissidi e veti, semmai ci sia mai stata, affrontare alla pari, l’asse franco-tede- è favorevole. Insomma, restano Matteo La delusione, cioè, succeduta alle eroiche non c’era più. Molti sembrano non esser- sco, gli sponsor della Cina, Bilderberg e Renzi, il Partito Democratico, qualche illusioni risorgimentali…con la conse- sene accorti. Tra questi il solito giulivo via dicendo. Per farla breve, il solo uomo, leghista e l’immancabile truppa di Forza guente, cronica sfiducia nelle istituzioni Nicola Zingaretti. Il suo sguardo era fisso e chi vuole intendere intenda, che “sus- Italia più i cespugli. Parliamo, comunque, e nei suoi rappresentanti”, come scrisse in alto, alla sua unica stella polare, che è surrava ai cavalli”, capace dunque di farsi di una maggioranza risicata, male assor- Folco Portinari nella prefazione alla bella solo quella di evitare le elezioni per sal- sentire e soprattutto rispettare. Eppure, tita, che non si ama. Anzi il contrario, edizione del 1982. Lo ricordò Benedetto vare la sua poltrona e quella dei suoi de- anche per il super-tecnico in assoluto esi- perché oramai tra il Pd e Renzi è odio e Croce sempre a proposito del Risorgi- putati. A tale fine era disposto a tutto e ha stono tempi e condizioni, clima e habitat, guerra, come sarà spaccatura dentro il mento: alla poesia esaltante ed eccezio- cercato di coprire i dissidi e le vergogne atmosfera e circostanze. Insomma, a di- centrodestra, perché c’è chi preferisce il nale dell’Unità nazionale seguì la prosa della maggioranza (incluse quelle della spetto dei santi anche per Draghi il para- voto. Come sarà redde rationem nei gril- ordinaria della politica quotidiana. La sua alleanza opportunista con i Cinque diso può aspettare, ecco perché abbiamo lini dopo la caduta di Giuseppe Conte. Il fase storica prosaica scade talvolta nella Stelle) con i panni retorici del feticcio di scritto di una strada giusta ma tardiva e clima in Parlamento sarà infame, altro degenerazione del più vieto qualunqui- un Conte ter. difficile. In politica i tempi sono tutto. che coeso e solidale, come servirebbe al smo, che può assumere la forma estrema Viene in mente il pittore Daniele Ric- Andiamo per gradi. Dal discorso di Paese e a Draghi. dell’antiparlamentarismo e della deni- ciarelli da Volterra, detto “il Braghetto- Sergio Mattarella, lo diciamo a titolo di Oltretutto “Super Mario” per rimette- grazione dei governanti, facendo d’ogni ne” in quanto fu incaricato dal papa Pio semplice commento politico, si è capito re in moto la baracca si troverà costretto erba un fascio, a prescindere. Avemmo IV di coprire con panni pudichi le mi- che esiste un veto forte per le urne. Del a scelte giuste ma molto gravi, pesanti, il “Risorgimento tradito” come abbiamo chelangiolesche vergogne dei profeti e resto, si è votato e si voterà ovunque nel perché i giallorossi hanno distrutto una avuto la “Resistenza tradita” forse per- dei santi sulla volta della Sistina. Non sa mondo e in piena pandemia senza proble- fortuna. Dunque, come sarà possibile go- ché tanto ai rivoluzionari professionali forse Zingaretti che un Conte ter sarebbe mi. Dunque, non si capisce perché solo in vernare in un clima di rancori, ripicche, quanto ai qualunquisti connaturati lo stato solo un nido di vipere e quindi solo Italia il virus dovrebbe scatenarsi davan- vendette, acrimonie. Ecco perché secon- sviluppo graduale, ordinato, sicuro pare un rinvio, di poco momento della resa dei ti alle cabine elettorali. Si è capito anche do noi “Big Ben ha detto stop” come an- sempre troppo poco e troppo deludente. conti, oltre che della resa del (Giuseppe) di essere arrivati all’ultima spiaggia e nuncerebbe il grande Enzo Tortora. Ecco Agl’impazienti, agl’insoddisfatti, ai Conte? Lo sapeva benissimo, ma ha pre- bisognava evitarlo, visto che era chiaro perché, con una rabbia infinita, diciamo denigratori del “governo rappresentati- ferito tirare a campare, mantenere un che la strada fosse quella. Era ovvio che i che anche per Draghi è tardi e che non vo” giova senz’altro, perciò, dare almeno bassissimo profilo, condannando così il giallorossi avrebbero portato l’Italia allo riuscirà a partire. E se partisse, sareb- un’occhiata a “Parlamento sotterraneo”, Partito Democratico all’inconsistenza sprofondo, era scontato che sarebbe man- be un Vietnam, altro che pace respon- il libro nel quale Mario Nanni, giornali- politica. E gli italiani ad un ulteriore e cata quella armonia e sintonia alla quale i sabilità e solidarietà. Serviva di chia- sta politico, ha travasato la sua vastissima forse definitivo rinvio delle riforme che padri costituenti si sono richiamati nella marlo prima di arrivare a tanto, perché esperienza parlamentare maturata nella l’Europa stessa, di cui si considera pala- Carta, perché non sempre è solo questio- ora paradossalmente la medicina giusta prima e nella seconda Repubblica. Nel dino, ci ha chiesto. ne di numeri e si vede. Si è capito che la peggiorerebbe la malattia. Peggiore- raccontare le miserie e la nobiltà della Tuttavia, non c’è oggi nemmeno una condizione indispensabile ad un Governo rebbe perché i giallorossi hanno ferito a vita parlamentare e governativa; nel trat- vera opposizione. Per evitare l’inutile e di alto profilo, perché possa agire, sia la morte, oltre che l’economia, l’Italia e gli teggiare i profili delle figure e dei figuri, anzi dannosissima perdita di tempo di condivisione e la solidarietà più ampia. italiani, la democrazia, la libertà, il sen- o dei semplici figuranti, che popolano i un Conte-ter, Matteo Salvini e Giorgia Elementi assolutamente assenti nei gial- timento popolare. Hanno colpito i diritti palazzi; nel ricordare aneddoti, scene, Meloni (o almeno solo il primo) dovreb- loverdi e nei giallorossi, con l’aggravan- costituzionali, hanno fatto strame delle episodi nell’arco di quarant’anni, l’au- bero dirsi disponibili ad un appoggio ad te che il profilo del Conte bis è stato da richieste del popolo, si sono comportati tore descrive usi e costumi, comporta- un governo istituzionale (e magari aprire bonsai, così tanto da ridurci al lumicino da regime che tratta coi sudditi, roba da menti e linguaggi che rappresentano un ad un uso almeno parziale del Mes, che e portarci, a forza di errori, sulla soglia matti. I giallorossi hanno infranto ogni quadro bensì impressionistico ma nondi- isolerebbe i Cinque Stelle, staccandoli dal dell’inferno. Per farla breve, siamo arri- patto con gli elettori, giurando una cosa e meno istruttivo della complessa, variega- Partito Democratico). Non facendo vera vati allo sfascio perché era ovvio che ci facendone un’altra, promettendo di stare ta, seria e faceta realtà del Parlamento e politica, ma solo propaganda, “elezioni, arrivassimo. Quello che è successo non da una parte e andando dall’altra. Hanno dei parlamentari che lo incarnano nello elezioni” (tra l’altro molto impopolari), in è una variabile imprevista ma una con- sbeffeggiato una parte dell’Italia e favo- scorrere delle legislature. Non è un libro realtà avrebbero finito per lavorare an- dizione conseguente. Ecco perché Ma- rito l’altra, sono stati la peggiore iattura di storia in senso stretto. Piuttosto è la ch’essi, come Zingaretti, per il re di Prus- rio Draghi andava chiamato ben prima, della storia più recente. Ecco perché il raccolta per frammenti delle memorie sia, cioè per un Conte ter. quando il clima, la situazione, lo stato clima è incandescente. Solo il voto lo può dell’autore: uomini, cose, episodi visti da dell’arte del Paese era meno grave. Ed raffreddare e riportare nella sede giusta. vicino. Il carattere narrativo, scelto ap- ecco il motivo per cui noi l’abbiamo invo- Per questo noi col massimo rispetto posta dall’autore, costituisce un vantag- cato già nel settembre 2019 in alternativa per la capacità di Draghi e ancora mag- gio per il lettore, che può aprire il libro alle urne, che sarebbero state necessarie. giore alla più alta magistratura di Matta- alla pagina voluta senza preoccuparsi Perché sia chiaro: anche adesso le urne rella, a viva voce e disperati chiediamo il del prima e del dopo perché ogni titolo e sarebbero la svolta regina per il Paese e la voto. Fateci votare per il bene del Paese, capitolo stanno a sé, brevi e compiuti. Il democrazia, per voltare pagina e lasciare della gente, della democrazia, della liber- “Parlamento sotterraneo” differisce da che siano i cittadini a scegliere anziché tà, del pluralismo. Per il bene del futuro, “I moribondi del Palazzo Carignano” per QUOTIDIANO LIBERALE PER LE GARANZIE, subire. Perché il problema enorme è pro- dei giovani, del lavoro. Fateci votare e che il tono lieve della narrazione e l’occhio LE RIFORME ED I DIRITTI CIVILI prio questo: il bisogno popolare di un Go- vinca il migliore. Ma quello delle urne, indulgente del narratore che, a differen- verno voluto e non patito. Dunque anche non quello del comunismo despota razzi- za di Petruccelli della Gattina, non è un IDEATO E RIFONDATO DA ARTURO DIACONALE per Mario Draghi, forse, è troppo tardi e sta e criminale. Evviva la democrazia, la parlamentare impegnato ma un capace ci spieghiamo. libertà e la Repubblica. Abbasso il fasci- osservatore, sebbene entrambi giornali- Registrazione al Tribunale di Roma Il capo dello Stato, giustamente, rac- smo e il comunismo. sti e scrittori. Lettura piacevole a parte, n.8/96 del 17/01/96 Direttore Responsabile: ANDREA MANCIA Condirettore: GIANPAOLO PILLITTERI Caporedattore: STEFANO CECE AMICI DE L’OPINIONE soc. cop. Impresa beneficiaria per questa testata dei contributi di cui alla legge n. 250/1990 e successive modifiche e integrazioni IMPRESA ISCRITTA AL ROC N.8094 Sede di Roma - Via Teulada, 52 - 00195 - ROMA Telefono: 06/53091790 - red@opinione.it Amministrazione - Abbonamenti amministrazione@opinione.it Stampa: Centro Stampa Romano - Via Alfana, 39 - 00191 - ROMA CHIUSO IN REDAZIONE ALLE ORE 19:00
Giovedì 4 Febbraio 2021 POLITICA L’OPINIONE delle Libertà 3 Renzi, Conte e soci: noi non ce la beviamo G li apoti sono coloro che non se la be- sar male quando si tratta di Matteo Renzi. E vono. Il termine, che definisce una di CRISTOFARO SOLA qualcosa ci dice che la decisione di passare delle molte facce del disincanto, fu all’attacco di Giuseppe Conte e la vittoria alle coniato da Giuseppe Prezzolini. Il presidenziali statunitensi del democratico padre nobile del conservatorismo novecen- Joe Biden siano qualcosa di più di una sem- tesco in Italia lo citò, a proposito della costi- plice coincidenza. Nel 2019, con la crisi del tuzione di una “Congregazione degli apoti”, Governo Cinque Stelle e Lega “l’avvocato del in una lettera a Piero Gobetti pubblicata il 28 popolo” aveva affidato la sua sopravvivenza settembre 1922 sulla Rivista La Rivoluzione al potere all’endorsement ricevuto da Do- liberale, giusto un mese prima della Mar- nald Trump. Con una tale ipoteca sulle spalle cia su Roma e dell’ascesa al potere di Beni- “Giuseppi” come avrebbe potuto farsi accet- to Mussolini. Prezzolini l’aveva pensata per tare dal nuovo inquilino della Casa Bianca? dare alle menti migliori uno spazio simbolico E poi, lo sbracamento grillino nei confronti comune entro il quale organizzare la risposta di Pechino con il cavallo di Troia dell’ade- degli spiriti oltraggiati dalla miseria morale e sione al Belt and Road Initiative, il progetto intellettuale di cui era intrisa la vita pubblica espansionista della Repubblica popolare ci- italiana all’inizio del secolo scorso. Un anti- nese portato dal Governo italiano nel cuore doto alla contrapposizione tra l’agire politico dell’Occidente, agli occhi dei tetragoni alle- e l’esercizio dell’intelligenza. ati americani gridava vendetta. Con Biden Scrive Prezzolini: “La vita della politica alla presidenza degli Stati Uniti, Conte non attiva, alla quale il momento tragico ci chia- sarebbe sopravvissuto a Palazzo Chigi. Mat- merebbe, ci costringerebbe per forza all’ab- teo Renzi si è reso disponibile a fare il lavoro bandono di tutte quelle cautele dello spirito, sporco e probabilmente verrà ricompensato di quelle abitudini di pulizia e di elevazione, dagli ipotetici committenti. Se questa è la di quelle regole di onestà intellettuale, che la verità inenarrabile a noi sta anche bene che generale grossolanità, violenza e mala fede sia finita com’è finita per Giuseppe Conte e rendono più che mai necessario mantenere”. soci, a patto però che né Renzi né i suoi di Lo spettacolo indecoroso della recente cri- Italia Viva provino a spacciarla per un’eroica si del Conte bis ha messo a nudo la pochezza impresa di un pugno di audaci patrioti pronti ideale dei politici che ne sono stati protago- a immolarsi per il bene degli italiani. Perché nisti ai confini dell’osceno. La dimostrazione questa non la beviamo. offerta da una mediocre classe dirigente de- Archiviato Giuseppe Conte, il capo del- mo-penta-renziana, di non riuscire a gover- lo Stato ha convocato per questa mattina, al nare le dinamiche del confronto interno alla Quirinale, Mario Draghi. All’ex governatore maggioranza parlamentare, ha certificato la della Banca centrale europea verrà conse- morte cerebrale della buona politica, costret- gnato, insieme al certificato di morte della ta per manifesta incapacità auto-regolativa a buona politica, il mandato a salvare la patria. cedere il passo ai cosiddetti alti profili tecni- A un personaggio di tale peso internazionale ci allo scopo di mettere in salvo il Paese. Di visibile appena sotto la superficie delle sue leraggio del Governo giallorosso? Ha tirato sarà un problema per tutte le forze politiche fronte all’incartamento delle forze partiti- dichiarazioni, di fare fuori Giuseppe Conte la corda sul Conte ter con indubbia capacità voltare le spalle. Prepariamoci ad assistere che, come non sentire il bisogno di dare una e di estromettere i grillini dalla gestione del tattica. Se avesse ceduto al culmine della ten- alla liquefazione della mitica unità del cen- robusta spolverata alle parole di saggezza di potere. In sé un nobilissimo proposito, se non sione avrebbe potuto capitalizzare lo sforzo trodestra. Prezzolini e di farle nostre? Si tratta di una fosse che a consolidarsi al Governo della na- facendo incetta di posti da ministro e da sot- I berlusconiani si precipiteranno festosi a buona causa, che sta nell’infondere in noi zione Conte e compagni ce li ha messi Renzi tosegretario con cui riempire il carniere di omaggiare il nuovo premier; Matteo Salvini stessi la giusta dose di coraggio per reggere con una delle sue capriole tattiche, nell’estate Italia Viva. Invece ha preferito che la corda resterà impantanato a metà del guado con gli eventi di queste giornate di tenebra, senza del Papeete e dello scivolone di Matteo Sal- si spezzasse e che la soluzione della crisi ro- una parte del partito che lo tirerà per la giac- cedere all’impulso di brandire l’illusorio ri- vini sul “Conte I”. Lo ha fatto quando era an- tolasse vorticosamente verso il “Governo del chetta in direzione Draghi e con l’altra che medio salvifico del populismo. cora un’anima del Partito Democratico e ha presidente”, presso il quale il grado d’influen- sarà annichilita dalla paura di lasciare cam- Non siamo nati ieri e non siamo educande continuato a farlo dopo essersene distaccato za di Italia Viva sarà enormemente inferiore po libero all’espansione di Fratelli d’Italia istruite dalle Orsoline, sappiamo perfetta- dando vita alla sua creatura “Italia Viva”. I a quello che avrebbe avuto tenendo in pugno nella vasta prateria dello scontento italiano. mente cosa comporti la lotta politica e quan- giudizi senza appello emessi in questi giorni un debolissimo “Conte ter”. Non l’ha fatto e a Alla sinistra non andrà meglio: il Partito De- to essa possa essere a tratti rozza e meschina. sulla negatività del Conte bis li avrebbe po- noi sta bene. Un giorno riusciremo perfino a mocratico non è strutturato per opporsi alle Nessuno ha mai pensato che, al pari della tuti tirar fuori prima quando, ad esempio, ha essergli grati per questo sorprendente hara- scelte di un Capo dello Stato che finora lo ha rivoluzione, la democrazia liberale a base salvato dal voto di sfiducia il ministro della kiri. Ma Renzi non ci venga a raccontare che tutelato e tenuto al potere facendo strame parlamentare potesse essere un pranzo di Giustizia, Alfonso Bonafede. Che questi fosse è sull’altare del bene supremo della nazione di sensibilità democratica e di buon senso. gala. Uno scafato socialista pugliese, in auge un pericoloso giustizialista era noto ma che il che avrebbe immolato le sue brame di pote- Ma il dramma più grande sarà per i grillini, negli anni d’oro del craxismo, sentenziò che cinico Renzi lo ignorasse non è credibile. re, perché non la beviamo. che dopo aver rinnegato storia e ideali pur di la politica fosse “sangue e merda”. Non ab- Sia chiaro, è una buona notizia che abbia Il sospetto è che il cinico “Rottamatore” tenere Giuseppe Conte a Palazzo Chigi e se biamo mai dubitato della fondatezza di tale fatto saltare il tavolo al quale una sinistra abbia indossato la palandrana del bounty stessi sugli scranni parlamentari, si ritrovano asserzione. Eppure, ciò che abbiamo visto parassita si era attovagliata con i nuovi amici killer e fatto onore alla fama di “demolition a non avere più peso specifico nel nuovo qua- andare in scena nella giornata convulsa di pentastellati, ma credere che l’abbia fatto per man” guadagnando qualche credito politico dro politico. Seguiremo l’evolversi della crisi ieri non recava tracce ematiche, ma di tutto il mantenere il punto su improbabili principi oltreoceano. Un grande statista del passato e ve ne daremo conto. Ma non faremo eco resto sì. La cronaca del disastro annunciato è ideali non la beviamo. A fare il conto della con fare sornione motteggiava un sapido afo- alle ricostruzioni menzognere e interessate presto detta. Matteo Renzi ha aperto la crisi serva cosa ha guadagnato l’astuto senatore risma: a pensar male si fa peccato ma quasi della politica politicante, perché a noi non la di governo con l’obiettivo, non dichiarato ma di Rignano sull’Arno dall’operazione di kil- sempre si azzecca. Anche a noi capita di pen- danno a bere. Palamara e l’anno giudiziario dei Radicali “N on parliamo di certi giorna- ogni caso una sia pur tardiva scelta di listi che noi al Csm e all’Anm di DIMITRI BUFFA verità del tutto in contrapposizione con – quando ne facevo parte - l’aplombe della cerimonia dei vari anni definivamo come magistrati Un libro che sta pro- oggi in particolare, ma giudiziari in un paese in cui la giustizia onorari aggregati, impegnati sempre a vocando un terremoto anche nella chiamata in non funziona. Quando non fa orrore. portare avanti nelle loro campagne di nello stesso mondo in causa di istituzioni terze Sul “Corriere della Sera” è uscito un stampa le verità rivelate dei loro refe- toga e che presto potreb- alla magistratura stes- pezzo di Luigi Ferrarella (imperdibile) renti tra le correnti in magistratura”. La be sfociare in una com- sa. Vedi la attuale presi- sulla cronaca delle lunghe code di perso- vera inaugurazione dell’anno giudiziario missione parlamentare denza della repubblica. ne colpite da ingiusta detenzione preven- 2021 è stata quella che arriva dalle parole d’inchiesta. Palamara, Asseritamente e inspie- tiva - e poi assolte nel successivo lungo di Luca Palamara. Ed è stato anche l’an- che quel tipo di stam- gabilmente ansiosa di quando non interminabile processo - tipasto della fine del Conte bis che sulla pa e di giornalismo che piazzare un suo vecchio che chiedono i risarcimenti negli uffici giustizia e sul suo peggiore ministro po- va a braccetto con quel amico come procuratore giudiziari delle rispettive città. E sem- sibile, Alfonso Byonafede, ha trovato la tipo di magistratura generale presso la corte bra che le percentuali di questi errori per goccia che ha fatto traboccare il vaso. vorrebbero fare passare di Cassazione. Manovra cui vengono chieste le dovute riparazioni Non è stata certo quella scialba e un da pazzo e delinquente che Palamara oggi sve- vada da un caso su tre di media nazionale po’ imbarazzante che si è svolta in Cas- come fece la mafia con la nel libro precisando a una punta di due su tre che riguarda la sazione, con il solito modello “a distanza Joe Valachi - piuttosto di avere detto “no” alle corte di appello di Varese. e in sicurezza”. In compenso le cose im- che dar lui almeno la sollecitazioni in materia Diciamo che Palamara nella sua confe- portanti – come quella su citata- si sono dignità di un Tommaso che gli arrivarono quan- renza stampa con Sallusti ha fatto la sua sentite in occasione della presentazione Buscetta della categoria, o, non sia mai, do era potente. contro inaugurazione dell’anno giudizia- tenutasi nella sede del Partito Radica- quella di uno che ha scelto di sacrificarsi Il libro è ovviamente una miniera an- rio 2021. Quella fuori dai denti che ogni le a Roma del libro “Il sistema”. Scritto per tutti confessando i misfatti della ca- che per le rivelazioni su Woodcock e le cittadino può comprendere. E allora oggi a quattro mani dal direttore de “Il gior- sta – mena fendenti a destra e a manca. sempre asserite indegne manovre per cosa è la magistratura italiana? Quella nale” Alessandro Sallusti proprio con il Non solo nelle rivelazioni ex post di incastrare l’ex premier Matteo Renzi delle inaugurazioni di repertorio a di- “neo capro espiatorio delle magagne in una venticinquina d’anni di storia d’Ita- puntando su inchieste che riguardava- stanza o quella che racconta Palamara? toga”, l’ormai rejetto Luca Palamara. lia, dalle sentenze contro Berlusconi a no i genitori. Ma soprattutto appare in Speriamo non sia una domanda retorica.
4 L’OPINIONE delle Libertà ESTERI Giovedì 4 Febbraio 2021 Birmania, il Tatmadaw oltre lo Stato I n Birmania, per la prima volta dal in “cantiere”. Infatti durante il suo in- 1961, nel 2015 viene eletto democrati- di FABIO MARCO FABBRI tervento proclamava che: “l’esercito e camente un Governo; la vittoria elet- lo Stato sono istituzioni necessarie e il torale di Aung San Suu Kyi sembrava Tatmadaw è necessario per il dovere avesse proiettato lo Stato asiatico verso di difesa dello Stato”, aggiungendo un una rotta democratica, ma il Tatmadaw dettaglio significativo che amplia il con- Kyi, l’esercito della Birmania, il primo cetto del ruolo delle forze armate, “che febbraio ha ripreso il potere. Il Tatma- devono essere anche le figure di spicco daw è rimasto un’istituzione dominata nella difesa, delle politiche nazionali, da una casta di ufficiali che rifiutano il della sasana (religione buddista), delle potere civile. tradizioni, dei costumi e della cultura”. Il colpo di Stato del primo febbraio, Concetti che delineano un profilo di ap- con la relativa riconquista del potere, partenenza e di missione del Tatmadaw si inserisce nella logica di una dottrina che lo fanno assomigliare ad un “credo” ideologico-militare radicata nella storia con caratteristiche dogmatiche. dei permanenti conflitti interni e che Nel quadro del ruolo della politica ha modellato il “Myanmar”, nome uffi- birmana è proprio l’ideologicamente in- ciale della Birmania, dal post colonia- gombrante status dell’esercito che com- lismo in poi. Questa forte ideologia che promette e corrompe ogni possibilità di avviluppa e assoggetta l’élite militare duratura svolta democratica del Paese, della Birmania, ma anche l’esercito nel in quanto il Tatmadaw non si posiziona suo complesso, nasce da una visione del né sotto né sopra lo Stato, forma un’isti- ruolo dei militari e dalla convinzione tuzione parallela centrata sull’obbligo radicata, nei soldati di ieri e di oggi, di di difesa della nazione, con un approc- avere un compito fondamentale da svol- cio nazionalista e razzista. L’arresto di gere nella società birmana che è quello Aung San Suu Kyi, del presidente della di essere i garanti di una singolare unità Repubblica, Win Myint e di altri fun- nazionale. zionari del suo partito, ha suscitato una Su questa base ideologica, che si av- unanime condanna in tutto il mondo. vicina molto ad una visione dottrinale A poco più di dieci anni dal rilascio di dell’appartenenza al Tatmadaw, l’eser- San Suu Kyi, che pose fine ai suoi quin- cito non ha mai cessato, dall’indipen- dici anni di arresti domiciliari durante denza raggiunta nel 1948, di essere uno la dittatura militare, l’ex dissidente e Stato nello Stato; infatti anche tra il 1962 ora anche ex leader della Birmania, si ed il 2011, quando limitatamente ad al- ritrova a dover lavorare nuovamente cuni peridi ha avuto una teorica subor- sul “telaio da tessitura” della politica e dinazione al potere politico, la Birmania della democrazia. Ma oggi è supportata è stata incessantemente posta sotto la anche dal portavoce delle Nazioni Uni- pressione dei generali. Periodi caratte- te, Stéphane Dujarric che ha affermato: rizzati da rivolte popolari brutalmente “L’importante è che la comunità inter- represse dall’esercito, con azioni svin- nazionale parli con una sola voce”. Da colate dalle volontà politiche e costellati parte sua, Thomas Andrews, rappresen- da epurazioni interne. Nonostante un tante speciale delle Nazioni Unite sui “seccante” passaggio di consegne ad un diritti umani in Myanmar, ritiene che governo democraticamente eletto, ap- i militari birmani siano colpevoli di un punto nel 2015, il Tatmadaw è rimasto attacco a una democrazia emergente ed un’istituzione dominata da una classe di al popolo. ufficiali caratterizzati dallo sprezzo del Nuovamente sulla Birmania compare potere civile, che non si è fatto scrupolo peggiore crudeltà dei suoi soldati i quali mo della lista era il capo dell’esercito il la minaccia di una fitta nebbia che om- dal condurre azioni violente non utili ad si sono resi artefici di avere assassinato, 64enne Min Aung Hlaing, che è oggi il breggia, ancora una volta, sulle scarne una stabilità politica e sociale del Paese. violentato e cacciato nel vicino Bangla- “capo effettivo” della Birmania e l’arte- membra di una giovane e fragile de- L’apoteosi della indiscriminata vio- desh gran parte della minoranza musul- fice principale del colpo di Stato. Rileg- mocrazia. Intanto, i golpisti hanno po- lenza e della totale autonomia operativa mana Rohingya. Dopo queste violenze, gendo sotto la luce degli ultimi eventi sizionato un presidente ad interim, l’ex dell’esercito birmano, si è avuta nel 2017 che hanno occupato per alcuni mesi le le dichiarazioni del capo del Tatmadaw generale Myint Swe, che ha annunciato quando si è conclamato uno dei periodi attenzioni dei media internazionali, l’O- Min Aung Hlaing, pronunciate il 22 di- un anno di coprifuoco per garantire la più violenti della storia del Myanmar; nu accuserà i generali del Tatmadaw di cembre 2020, si intuisce che qualche sicurezza nazionale, forse da loro stessi, durante questa fase si è “celebrata” la “intenzioni genocide”; tra di essi il pri- progetto di conquista del potere era in attesa di nuove elezioni.
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