IL MISANTROPO di Molière regia di FABRIZIO FALCO da mercoledì 26 maggio al Teatro - ROSSETTI DI TRIESTE

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IL MISANTROPO di Molière regia di FABRIZIO FALCO da mercoledì 26 maggio al Teatro - ROSSETTI DI TRIESTE
IL MISANTROPO di Molière
regia di FABRIZIO FALCO da
mercoledì 26 maggio al Teatro
ROSSETTI DI TRIESTE
È un personaggio comico e amaro quello che Molière pone al
centro de “Il Misantropo”, pièce presentata per la prima volta
a Parigi, al Palais-Royal nel 1666. La commedia però non resta
legata alla sua origine barocca, ma da sempre si rivela una
inesauribile fonte di piani di lettura.

Ne darà prova anche l’allestimento che Fabrizio Falco firma
per il Teatro Biondo di Palermo, in scena alla Sala
Assicurazioni Generali dal 26 al 30 maggio per la stagione
Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

È in effetti una questione universale, quella della serrata
lotta fra verità e menzogna: in ogni tempo si combatte per la
trasparenza, l’obiettività e poi magari ci si piega a falsità
e opportunismi. Così Alceste – questo il vero nome del
personaggio da tutti additato come Misantropo, ma in realtà
solo ostinatamente sincero – diviene per ognuno di noi uno
specchio in cui riflettersi, valutando la moralità propria e
del contesto sociale cui si appartiene…

«Cos’e
     ̀ la verità, cos’e
                      ̀ la menzogna? Cechov affermava che si
può fingere dovunque tranne che nell’arte» considera Fabrizio
Falco nelle note che ha redatto costruendo, la regia del suo
“Misantropo”, a capo di una compagnia di artisti siciliani
giovani e molto preparati, in cui egli stesso interpreta il
ruolo di Filinto, l’amico del protagonista. Regista e attore
cinematografico e teatrale di riconosciuto talento, Falco ha
delineato con chiarezza la sua lettura del capolavoro
molièriano, che – a suo vedere – induce proprio a non
indossare più maschere, a fare “i conti definitivi”.

«Lavorando sul “Misantropo” – sostiene – si percepisce subito
la necessità
            , l’urlo di qualcuno che chiede verità. Cercherò
di inseguire la verità di Molière, per quanto inafferrabile,
ma sarà proprio l’anelito, la spinta verso, che creerà la
giusta tensione. La verità dei rapporti e   ̀ la richiesta di
Alceste, e questa sarà la linea guida della regia.
Nient’altro». E proprio in nome di questa verità il regista
annuncia un rapporto con il pubblico molto diretto, una
concezione scenica volta all’essenzialità… Gli strumenti di un
teatro che necessita di poco per vivere da un punto di vista
esteriore, e di contro ha bisogno di moltissimo lavoro
invisibile, quello che permette di abbattere le maschere e
attraverso l’onestà intellettuale toccare il fondo dei cuori
degli spettatori.

«Alla base del disegno registico – conclude Fabrizio Falco –
vi è l’idea di trasformare l’edificio teatrale nella location
del salone della casa di Célimène, in cui si avvicendano tutti
i personaggi della commedia e in cui il pubblico è anch’esso
partecipe. Non vi sarà sipario, la scena sarà aperta su un
palcoscenico spoglio e gli attori occuperanno tutto lo spazio
a loro disposizione, abitando la platea e rompendo così la
quarta parete in un’interazione confidenziale con gli
spettatori, sì diversi ogni sera, ma pur sempre espressione
stereotipata della società. Poiché il focus della lettura
dell’opera verterà sulla relazione della figura di Alceste e
tutti gli altri personaggi con i sentimenti dell’amore e
dell’amicizia, l’impianto dello spettacolo sarà molto semplice
e privo di ridondante ricercatezza estetica: il fulcro sarà
una scena vuota, che si animerà progressivamente di tutto ciò
che verrà ritenuto necessario allo sviluppo dell’azione, senza
sovraccaricarsi di simbolismi e significati estranei alla
purezza e alla bellezza delle parole o all’immediatezza dei
sentimenti».

Alceste, protagonista della commedia, ama con tutto sè stesso
la sincerità, al punto di non saperla o volerla edulcorare,
nemmeno quando potrebbe essere opportuno. Per questo è
considerato un misantropo. Ha in corso con Oronte un
procedimento giudiziario e si rifiuta di ascoltare i buoni
consigli dell’amico Filinto, che lo invita a mostrarsi più
accomodante. Il suo rigore cede soltanto davanti alla bella
Cèliméne, una vedova salottiera, che mette in ombra agli occhi
di Alceste le ben più sincere attenzioni di Eliante e Arsinoè.

Proprio durante una riunione dalla vedova, il misantropo ha
uno scoppio d’ira verso l’ipocrisia degli altri convitati: lo
interrompono le guardie che gli comunicano di presentarsi al
processo. Oronte non può infatti perdonargli di aver definito
certi suoi scritti, senza mezzi termini, terribili.

Successivamente il pubblico assiste a un duro confronto fra
donne: la matura Arsinoè cerca di convincere Cèliméne a
migliorare la sua condotta, ma le raccomandazioni cadono nel
vuoto. E la donna non ha maggior successo con Alceste,
impermeabile all’idea che la vedova gli sia infedele. Nemmeno
un biglietto galante che la donna ha scritto ad Oronte
convince Alceste della sua malafede e anzi, non fatica molto a
convincersi delle ragioni che Cèliméne sdegnata gli espone.

Intanto la causa con Oronte si sviluppa nel peggiore dei modi:
Alceste perde e vive la questione come una vittoria della
menzogna, dell’ingiustizia. Decide di andarsene da tutto e di
ottenere la prova dell’amore di Cèliméne annunciandole questa
drastica intenzione, ma verrà nuovamente deluso. Assiste
infatti ad un incontro segreto fra la donna ed Oronte: Alceste
le chiede. Solo l’arrivo di Arsinoè con altri due spasimanti
traditi smaschera definitivamente Cèliméne. Davanti a tanta
doppiezza e cinismo, tutti allontanano la donna… tranne
Alceste. Egli è capace di perdonarla, le chiede in cambio la
sua mano e di ravvedersi. Il colpo di scena è che Cèliméne si
nega: per il misantropo è lo schiaffo definitivo che lo
convince a esiliarsi dalla società per sempre.
“Il Misantropo” va in scena dal 26 al 30 maggio alla Sala
Assicurazioni Generali. Le repliche serali iniziano alle ore
19.30 mentre quella pomeridiana della domenica inizia alle ore
17.

In accordo alle raccomandazioni per il contenimento
dell’epidemia, si chiede di ricorrere in via preferenziale
alla prenotazione e all’acquisto dal sito www.ilrossetti.it .

La biglietteria del Politeama Rossetti sarà aperta: da martedì
a venerdì dalle 10 alle 18.30 e il sabato dalle 10 alle 13 e
dalle 15 alle 18.30. Da un’ora prima dell’inizio degli
spettacoli, la biglietteria lavora esclusivamente per le
operazioni legate agli spettacoli in partenza.

Ricordiamo che la capienza delle sale è ridotta per il
contingentamento: per informazioni sulla disponibilità di
posti e altre eventuali esigenze, invitiamo a contattare la
biglietteria telefonicamente, al tel. 040.3593511.

25 MAGGIO JOEL FREDERIKSEN AL
TEATRO MIELA TRA MUSICHE DI
JOHNDOWLAND, LEONARD COHEN E
NICK DRAKE
Wunderkammer Festival ritorna a “giocare con il
tempo” Il 25 maggio alle 19 al Teatro Miela con
musiche elisabettiane affiancate a quelle del
‘900 in “Time has told me” in cui Joel Frederiksen, voce e
liuto, e Domen Marinčič, viola da gamba, offrono un programma
in cui il seicentesco John Dowland è accostato ai cantautori
contemporanei Leonard Cohen e Nick Drake.

Joel Frederiksen, liutista con una profonda voce da
basso, statunitense di nascita, vive in Germania ed
è direttore dell’Ensemble Phoenix Munich. Ha
pubblicato CD pluripremiati con Harmonia Mundi
France e Deutsche Harmonia Mundi e tra i vari
riconoscimenti è stato insignito dell’Orphée d’Or in
Francia nel 2011 e dell’Echo Prize per Requiem for a
Pink Moon nel 2013. Riconosciuto come grande
artista in tutta Europa e negli Stati Uniti ha un
contratto di registrazione esclusivo con SONY.

Questo di martedì è un concerto interamente dedicato
alla fusione tra epoche e musiche. La canzone di
partenza del concerto di martedì 25 maggio “Time has
told me”, è una canzone scritta negli anni ’60 da un
giovane cantautore inglese, ovvero Nick Drake, e
racconta di sentimenti che solo il tempo può
insegnare. Similmente una canzone scritta 400 anni
prima, “Time stands still”, da un altro cantautore
inglese, John Dowland, descrive lo stato prezioso
dell’essere nel momento in cui il tempo è sospeso.
 Per citare Eraclito: “Non puoi entrare due volte
nello stesso fiume” e “Tutto scorre”.

Non c’è da stupirsi se Nick e altri poeti usano così
spesso l’acqua come metafora del tempo nei loro
testi, perfetto paragone della sua ineluttabilità: e
nel tentativo di venire a patti con questo mistero
del tempo, sui suoi effetti, la lotta contro di esso
e, in definitiva, l’accettazione del movimento e del
flusso.

E allora Joel Frederiksen suonerà per Wunderkammer
   una    sua   canzone     che   con    il    suo
titolo, “Ocean”, allude proprio a questo ed è
dedicata proprio a Nick Drake, alla sua vita,
combinando tra loro sonorità elisabettiane e
moderne. Quando Nick Drake morì, aveva solo 26 anni,
ma aveva già registrato tre album straordinari in
cui la melancolia ha toni dolci, di una intensità
indimenticabile, assolutamente similare a quella
espressa da John Dowland, vissuto all’epoca di
Elisabetta I.

Artista molto diverso invece, dalla lunghissima
carriera, è stato Leonard Cohen, nato e cresciuto a
Montreal, poeta e romanziere. In questo programma
sarà musicalmente e poeticamente collegato alla
canzone del    Rinascimento francese: si trovano
infatti dei legami musicali tra la musica di Cohen e
il repertorio antico come in Suzanne con Susanne ung
jour di Orlando di Lasso o Hey, that’s no way to say
goodbye con Adieu mes amours di Josquin des Prez in
nuovi arrangiamenti, influenzati dal passato, ma
aggiornato al presente.

«Questo programma – racconta la direttrice artistica
del festival Paola Erdas – vuole dimostrare che,
accettando la legge del tempo che è la legge del
cambiamento, prendendo musica da luoghi ed epoche
diverse, si raggiunge il presente e magari per un
attimo riuscire addirittura a sospendere il Tempo,
 trovando quel perfetto stato di libertà gioiosa a
cui l’Arte da sempre aspira».
Teatro Miela domenica 23
maggio 2021 ore 18:00 MA IO
SCHERZAVO

spettacolo sul cyber bullismo e abuso on line

di Max Bazzana, con Martina Boldarin, Elisa Risigari, Davide
Rossi, regia Max Bazzana, musiche Max Bazzana

“Ma io scherzavo” fa comprendere ai ragazzi le dinamiche del
loro agire quotidiano, dinamiche che in alcuni casi possono
portare a conseguenze drammatiche e inaspettate. Lo spettacolo
racconta della superficialità e della scarsa consapevolezza
con cui spesso si utilizza la tecnologia. Quando si spedisce
un post, un video o una foto ad un amico, si dà per scontato
che tutto resti nell’ambito del privato, mentre la distanza
che passa fra il privato e migliaia di visualizzazioni, fra
uno scherzo che si credeva innocuo e quella che può diventare
una tragedia, è solo questione di un click.

MUSICA, TRIESTE: DOMANI 19
MAGGIO AL TARTINI RIPARTONO I
CONCERTI!                “MUSICA              CHE
RESISTE”
       Mercoledì 19 maggio, ore 17.30
  Conservatorio di Trieste, Sala Tartini
            Pomeriggio Cameristico
Valentina Pacini violino, Sara Zoto
viola, Sara Brumat flauto, Alberto Faroni
oboe, Tommy Budin clarinetto, Alberto
Olivo pianoforte. Musiche di Wofgang
Amadeus Mozart (Duo per violino e viola
n.1 KV 423) e Darius Milhaud (dalla
Sonata per flauto, clarinetto, oboe e
pianoforte).
Ingresso gratuito           con   prenotazione
obbligatoria.
TRIESTE – La musica resiste e conforta, la musica
include: e finalmente al Conservatorio Tartini di
Trieste la musica torna in scena con un evento
concertistico programmato per domani, mercoledì 19
maggio, alle 17.30 nella Sala Tartini. “Musica che
resiste” titola l’appuntamento organizzato d’intesa
con il Distretto Rotary 2060, per festeggiare la
forza della musica, affidata all’esecuzioni di
giovani talenti che finalmente ripartono con la loro
attività concertistica. In programma una duplice
sessione cameristica con il Duo per violino e viola
n.1 KV 423 di Wolfgang Amadeus Mozart, affidato
all’interpretazione di Valentina Pacini violino e
Sara Zoto viola; e con due movimenti dalla Sonata
per flauto, clarinetto, oboe e pianoforte di Darius
Milhaud eseguite da Sara Brumat flauto, Alberto
Faroni oboe, Tommy Budin clarinetto e Alberto Olivo
pianoforte, tutti della Classe di Musica da camera
guidata dalla docente Paola La Raja.

Il concerto sarà introdotto dal Presidente del
Conservatorio Tartini Lorenzo Capaldo e dal
Governatore del Distretto Rotary 2020 Diego
Vianello: una prolusione che ricorderà anche il
valore solidale della musica, al di fuori di ogni
retorica. Perché lo scorso Natale 2020/2021,
attraverso un concerto promosso dal Conservatorio
Tartini diffuso solo in streaming a causa della
pandemia, è stato possibile raccogliere in pochi
giorni oltre 100mila euro interamente redistribuiti
alle famiglie in difficoltà del Triveneto attraverso
carte di acquisto per generi alimentari. E proprio
in occasione del concerto al Conservatorio Tartini,
nel pomeriggio di domani, sarà consegnato un
contributo di 4.000 euro per gli studenti meritevoli
del Conservatorio, come aiuto concreto per la
prosecuzione del loro percorso di studi: un sostegno
per il quale il Presidente del Tartini Lorenzo
Capaldo rinnova il ringraziamento dell’Istituzione
triestina di Alta Formazione Musicale.

L’ingresso al concerto è accessibile a tutti,
gratuitamente e fino ad esaurimento dei posti
disponibili, previa prenotazione obbligatoria
inviando       una      email     all’account
segreteria.presidente@conts.it

Info e dettagli: www.conts.it
MUSICA, TRIESTE TEATRO MIELA:
ARRIVA             L’ENSEMBLE
DELL’ORCHESTRA      SINFONICA
DELLA RAI, LUNEDI’ 24 MAGGIO
Un’Orchestra che si apre a prospettive, dinamiche e formazioni
diverse, per valorizzare l’esperienza dei suoi musicisti e
abbracciare varie tipologie di repertorio: sviluppando così
l’intesa, l’autonomia dei solisti, il gusto di suonare assieme
e la capacità di ritrovare autori e partiture spesso
trascurate dai cartelloni musicali. È l’Orchestra Sinfonica
Nazionale della Rai, che da alcune stagioni ha sviluppato al
suo interno Ensemble che ci guidano alla riscoperta di brani
importanti e di grande bellezza, come il Philharmonische
Ensemble, il Quintetto atteso lunedì 24 maggio al Teatro Miela
di Trieste, per la seconda tappa della Stagione Cameristica
2021 promossa da Chamber Music Trieste sul filo rosso dei
“Contrappunti”, diretta dalla musicologa Fedra Florit.

Esplorare il repertorio cameristico che vede impegnati archi,
fiati e pianoforte in varie combinazioni è l’obiettivo del
Quintetto composto da Graziano Mancini clarinetto, Marco
Panella corno, Constantin Beschieru violino, Ermanno Franco
violoncello e Andrea Rebaudengo pianoforte, più volte
protagonista a Roma nella Cappella Paolina per i concerti del
Quirinale in diretta su Radio3. La formazione, che ha
commissionato     al   compositore     triestino     Stefano
Sacher Impromptu per ottetto di archi e fiati, a Trieste
proporrà pagine musicali di Robert Kahn, con la “Serenata per
pianoforte, clarinetto e corno op.73”, e di Zdeněk Antonín
Václav Fibich con il Quintetto in re maggiore per clarinetto,
corno, violino, violoncello e pianoforte op.42. Dettagli e
aggiornamenti sul sito www.acmtrioditrieste.it. La Stagione
2021 dell’Associazione Chamber Music è sostenuta dalla Regione
autonoma Friuli Venezia Giulia e da Mibact, Comune di Trieste,
Iniziativa Centro – Europea, Generali, Banca Mediolanum, Itas
Assicurazioni, Suono Vivo – Padova e Zoogami.

Il compositore tedesco Robert Kahn annoverava fra i suoi
allievi più celebri i pianisti Arthur Rubinstein e Wilhelm
Kempff, il direttore d’orchestra Ferdinand Leitner e il
compositore Günter Raphael. Si dedicò al repertorio
cameristico nella parte conclusiva della sua carriera, dopo
essersi a lungo speso nella scrittura per Lied. Per questo il
suo approccio melodico resta fortemente evocativo e di
atmosfera “descrittiva”: il Quintetto che risonerà al Teatro
Miela denota l’influenza tecnica di Brahms e un incedere
espressivo che ci riporta a Schumann e al defunto stile
romantico. Quello di Zdeněk Fibich è invece un Quintetto
spesso eseguito in una formazione per soli archi e
pianoforte: l’originale colpisce per la qualità dei colori
strumentali e per la capacità di trasmettere una tradizione
musicale, quella cèca, nella quale l’uso degli strumenti a
fiato ha avuto una parte storicamente rilevante.

Nel Philharmonisches Ensemble suona il             musicista
triestino Marco Panella, che ha studiato           presso il
Conservatorio Giuseppe Tartini con Romildo Grion. Si è
perfezionato con Dale Clevenger e Arnold Jacobs negli Stati
Uniti e con Peter Damm e Radovan Vlatković in Europa. È Primo
Corno solista de “I Fiati di Parma” con cui ha inciso per
Amadeus e Classic Voice. Dal 2000 ha intrapreso studi
specifici sulla musica antica suonando strumenti storici e
svolgendo attività concertistica e discografica in Italia e
all’estero. Dal 2005 suona nel Brass Express (Quintetto di
Ottoni) dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Il
clarinettista Graziano Mancini a soli 16 anni conseguiva il
Diploma in clarinetto presso il Conservatorio di S. Cecilia
con il massimo dei voti. Ha vinto il Concorso nazionale per il
ruolo di secondo clarinetto nell’Orchestra Sinfonica della Rai
di Roma dove ha svolto la sua attività professionale fino al
1994, anno in cui si è trasferito a Torino per ricoprire lo
stesso ruolo nella nuova Orchestra Sinfonica Nazionale della
Rai. Mancini ha avuto il privilegio di suonare con alcuni dei
più grandi direttori d’orchestra come Riccardo Muti, Zubin
Mehta e Lorin Maazel. All’attività orchestrale affianca
un’intensa attività didattica e cameristica. Con lui nella
formazione Nato a Chisinau, Constantin Beschieru ha iniziato
lo studio del violino all’età di sei anni ottenendo il diploma
sia in Moldavia sia al Conservatorio di Venezia. Si è
perfezionato negli Stati Uniti dove ha svolto un’intensa
attività solistica, cameristica, oltre ad aver assunto il
ruolo di spalla nell’Orchestra del Texas University of Music
nel 2005. Vincitore del Concorso Geminiani di Verona (2004) e
del Concorso Internazionale di Musica da Camera Rospigliosi –
sezione Quartetto (2006) con il Ludus Quartett, Beschieru
ricopre stabilmente il ruolo di Concertino dei violini primi
nell’orchestra I Virtuosi Italiani, con la quale si esibisce
anche in veste di solista. Collabora regolarmente con
l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Ermanno Franco si è
diplomato in violoncello con il massimo dei voti sotto la
guida di Paola Mosca. Vincitore di concorsi presso l’Orchestra
Toscanini di Parma, l’Orchestra Rai di Torino, il Teatro
dell’Opera di Roma, finalista al Concorso di Vittorio Veneto,
vincitore del Premio Manta, ha fatto parte, anche come
solista, di numerosi complessi orchestrali e cameristici. Ha
tenuto la Cattedra di Quartetto d’Archi presso il
Conservatorio di Alessandria fino al 1998. Suona regolarmente
con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. È laureato in
Matematica e svolge, parallelamente all’impegno musicale, una
densa attività di consulenza in ambito informatico. Andrea
Rebaudengo ha studiato pianoforte con Bordoni, Berman,
Lonquich, Jasinsky e composizione con Danilo Lorenzini. Ha
suonato per le più importanti istituzioni concertistiche
italiane ed internazionali. In veste di solista si è esibito
insieme all’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, Orchestra
dei Pomeriggi Musicali di Milano, Orchestra Sinfonica di
Zwickau, Orchestra Filarmonica di Torino, gli Ottoni della
Scala. È il pianista dell’ensemble “Sentieri Selvaggi” con il
quale si è esibito a Roma, Milano, New York, Mosca, Festival
MiTo, Festival della Letteratura di Mantova, Biennale di
Venezia, presentando spesso prime esecuzioni di autori
contemporanei. Attivo sia come solista sia come camerista,
suona in Duo con la violista Danusha Waskiewicz, con la
cantante Cristina Zavalloni, con il percussionista Simone
Beneventi, e in Duo pianistico con Emanuele Arciuli.
Attualmente insegna al Conservatorio Verdi di Milano.

DOMANI MARTEDì 18 MAGGIO
WUNDERKAMMER PORTA AL TEATRO
MIELA “IL VENTO TRA LE CORDE”
 TRIESTE   –   Martedì   18   maggio   al  Teatro
 Miela, alle 19, Wunderkammer Festival propone un
 concerto con un programma tutto in divenire:
 “carta bianca” a Gavino Murgia, voce, fiati e sax
 e Paola Erdas, clavisymbalum, salterio e voce in
 un appuntamento dal suggestivo titolo “Il vento
 tra le corde”. Un programma, a sorpresa, che
 spazierà da musiche del Medioevo al Jazz con
 sonorità elettroniche.

 Un concerto che unisce la musica jazz, la musica
 contemporanea, le suggestioni mediterranee alla
 musica medievale e rinascimentale: un evento
 alquanto insolito che stuzzica sicuramente
 curiosità.
Intitolato Il Corso del Tempo – il festival si
snoda attraverso epoche, musiche, luoghi musicali
in diversi momenti storici per ciascun
appuntamento – con questo spettacolo la rassegna
arriva a toccare gli anni 2000 per proporre un
concerto che si apre anche alle sonorità
elettroniche che passano attraverso il computer
fuse assieme agli strumenti antichi.

Gavino Murgia, il compagno di “viaggio” di questa
sera (18 maggio) di Paola Erdas, direttrice
artistica di Wunderkammer, ha iniziato a suonare
giovanissimo e diventa presto parte dell’Orchestra
Giovanile Italiana di Jazz di Siena come primo sax
tenore. Come si potrà appurare questa sera la
Sardegna, con le sue profonde radici musicali, è
costantemente presente nel suo percorso sonoro. Il
canto a Tenore nel ruolo di Bassu, praticato già
in adolescenza e lo studio tradizionale delle
Launeddas, si fondono nel tempo con la musica
afroamericana trovando in lui un percorso inedito
e originale. Al sax Soprano e Tenore affianca
anche il sax Baritono, Flauti e Duduk. Ha suonato
e registrato tra gli altri con Paolo Fresu, Danilo
Rea,   Al di Meola, Hamid Drake, Mauro Pagani,
Gianna Nannini, Massimo Ranieri, Vinicio
Capossela, Piero Pelù, Luigi Lai e NOA.

Le prenotazioni   per gli spettacoli al Teatro
Miela possono essere fatte via mail o telefono
presso:

biglietteria@miela.it,

tel. 0403477672 da lunedì a venerdì dalle 9.00
alle 17.00.

 Prevendita biglietti tutti i giorni dalle 17:00
 alle 19:00 presso Teatro Miela (info 0403477672)

 OPPURE

 info@wunderkammer.trieste.it

 tel 370 3071812 dalle 16 alle 19.

TEATRO ROSSETTI TRIESTE 19
maggio ore 18 incontro “Il
talento delle donne” ALLA
SALA   BARTOLI  –  ingresso
libero    ma   PRENOTAZIONE
OBBLIGATORIA
Un incontro dedicato al talento delle donne, si terrà
mercoledì 19 maggio alle ore 18 alla Sala Bartoli del
Politeama Rossetti.

L’occasione è data dal debutto – la sera stessa – de “Le Eccellenti”
di Marcela Serli, un singolare spettacolo di produzione che vede in
scena professioniste della scena e della scienza e che si concentra
sulle difficoltà affrontate dalle donne nelle loro carriere, in
particolare nel mondo della ricerca.

Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia si è lasciato ispirare da
questi temi per creare, a corollario, un momento di riflessione.
Nasce così “Il talento delle donne. Testimonianze eccellenti”, un
incontro-dibattito che vedrà protagoniste donne che hanno saputo far
brillare il loro talento in ambiti diversi e che condivideranno e
confronteranno le loro rispettive esperienze, raccontando i loro
percorsi, le difficoltà, l’impegno, le sfide, le soddisfazioni e i
traguardi delle loro vite professionali.

Si collegherà intervenendo all’evento l’Assessore alla Cultura della
Regione Friuli Venezia Giulia, Tiziana Gibelli, interverrà l’Assessore
ai Teatri del Comune di Trieste Serena Tonel. Saranno protagoniste del
dibattito la manager Cristina Bacchini, Generali Group Head of
Financial Reporting Risk & Data Quality, Barbara Franchin fondatrice e
direttrice di International Talent Support (ITS), Giannola Nonino
imprenditrice e creatrice del Premio Nonino, Serena Zacchigna capo del
team di biologia cardiovascolare e Programme Management Officer
all’International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology,
nonché membro del Comitato Etico Unico della Regione Fvg.

All’incontro prenderà parte naturalmente Marcela Serli regista e
interprete dello spettacolo “Le eccellenti”.

A   moderare   il   dibattito   è   stata   invitata   Marinella   Chirico,
giornalista della TGR della Sede Rai del Friuli Venezia Giulia.

Sarà un pomeriggio ricco di induzioni, ispirazioni, insegnamenti.

“Il talento delle donne. Testimonianze eccellenti” sarà aperto al
pubblico, l’ingresso sarà libero ma con obbligo di prenotazione, in
ottemperanza alle norme di sicurezza vigenti.

Questo                il              link               per            la
prenotazione:https://talentodelledonne.eventbrite.it

Informazioni disponibili sul sito del Teatro www.ilrossetti.it e al
telefono 040.3593511.
RIAPERTURA IN PRESENZA DEL
TEATRO   SAN  GIOVANNI  DI
TRIESTE
Inizia finalmente la stagione in presenza al Teatro San
Giovanni di Via San Cilino 99/1, con il titolo “Vedo Sento
Trasmetto“.

Questa prima parte di appuntamenti artistici partirà il 23
maggio per concludersi il 30 giugno, e si comporrà di
spettacoli in ospitalità, giornate a porte aperte, e anteprime
targate Petit Soleil. La stagione estiva continuerà poi in
vari festival ed eventi all’aperto.

Il progetto regionale “Vedo Sento Trasmetto” si articolerà in
una corposa rassegna di teatro, musica, danza, all’insegna
della fusione delle arti, ma costituirà anche un momento di
incontro, di confronto, di studio e di sperimentazione, nel
corso del quale Aldo Vivoda, il direttore artistico del Petit
Soleil, assieme a un gruppo di giovani artisti e con il
supporto dei partner di progetto organizzerà e definirà un
corposo calendario di attività artistiche e spettacoli dal
vivo, che accompagnerà il pubblico anche nella seconda parte
dell’anno.

Il Teatro San Giovanni di Via San Cilino 99/1 riapre quindi le
sue porte con una stagione in presenza con 138 posti a sedere.
Da segnalare il comodo parcheggio (accesso da viale Raffaello
Sanzio) a pochi passi.

Le attività si svolgeranno nel pieno rispetto delle regole di
distanziamento anticovid e previa igienizzazione con macchine
portatili UV.

Per qualsiasi ulteriore informazione:
Teatro San Giovanni

via san Cilino 99/1 – telefono 3483940159

Facebook: /teatrosangiovanni

LO YACHT CLUB ADRIACO AL
CHALLENGE “XXX ANNIVERSARIO
MORO DI VENEZIA”
Trieste, 14 maggio 2021 – Il guidone dello Yacht Club Adriaco
sarà presente sulla linea di partenza della prima edizione del
Challenge “XXX Anniversario Moro di Venezia” organizzata dal
Circolo Velico Ravennate domenica 16 maggio.

La regata, intitolata al Moro di Venezia, celebra il
trentesimo anniversario dal suo primo successo: il campionato
mondiale IACC di San Diego del 1991 che vide la vittoria del
team italiano prima della sfida della Louis Vuitton Cup e
della America’s Cup dell’anno successivo. Il Moro di Venezia
di Raul Gardini con lo skipper Paul Cayard è stata ed è
tuttora una vera e propria icona dello sport italiano e per
questo lo Yacht Club Adriaco ha inteso rendergli onore con la
propria                                    partecipazione.
Il Club triestino sarà dunque in regata con il maxi 100 Arca
SGR del socio Furio Benussi e con una delegazione di soci
Yacht Club Adriaco a bordo.

Piero Fornasaro de Manzini, Presidente Yacht Club Adriaco
– “Ancora oggi quando si parla del Moro di Venezia affiorano
emozioni intense ancor più forti per chi è parte della grande
famiglia della vela come il nostro Club. Ci è sembrato quindi
giusto, prima ancor che doveroso, portare il nostro saluto e
omaggio al Moro di Venezia con la presenza del nostro guidone
tra le boe di questa nuova regata; ricordando anche l’amicizia
sincera che ha legato il suo armatore Raul Gardini allo Yacht
Club Adriaco che negli anni ha accolto, ogni qual volta la
navigazione facesse rotta su Trieste, tutte le barche di
Gardini”.

La regata di Ravenna sarà anche la prima nel 2021 per il maxi
100 Arca SGR mentre lo Yacht Club Adriaco ha già ottenuto
prestigiosi successi nel corso di questa prima parte di
stagione nell’offshore con le vittorie overall di Lady Day 998
di Corrado Annis alla Ottanta e con Wanderlust di Furio
Gelletti alla Duecento.
Presentata       l’attività
artistica 2021- 2022 del
Teatro Verdi di Trieste
Trieste, 12 maggio 2021: un programma che abbraccia un periodo
lungo, da giugno 2021 fino a luglio 2022, diviso in tre
momenti. Le grandi opere amate dal pubblico, come “La
Traviata”, ma anche il ritorno dell’operetta, con “La Vedova
Allegra”. E poi eventi speciali, come quello dedicato alle
vittime della pandemia, e ancora balletti, concerti con​
artisti internazionali e l’avvio della stagione lirica con
“Amorosa Presenza”, la prima opera scritta dal Premio Oscar
Nicola Piovani. Sono alcuni degli elementi principali
dell’attività artistica 2021-2022 del Teatro Verdi di Trieste,
illustrata nel corso di un evento mercoledì 12 maggio. Una
presentazione che segna la ripartenza insieme al pubblico e
che rappresenta un impegno importante per la Fondazione,
frutto di un intesto lavoro svolto nei mesi scorsi.
L’attività artistica: Si comincia il 12 giugno con “Stabat
Mater”, concerto in memoria delle vittime della pandemia. Dal
25 al 29 giugno e poi il 2 e il 3 luglio, torna “La Traviata”,
diretta da Michelangelo Mazza, con gli interpreti principali
Ruth Iniesta, Marco Ciaponi, Angelo Veccia. “Il Lago dei
Cigni” sarà in programma dal 13 al 18 luglio, con la direzione
di Yuriy Bervetsky, e con i solisti Natalia Matsak, Denis
Nedak. “La Vedova Allegra” riporterà sul palco l’operetta dal
23 al 27 luglio, mentre i ballerini di tango che già si sono
esibiti di recente al Teatro Verdi, torneranno in scena con
“Tango e dintorni”, il 31 luglio. Gran finale per la prima
parte dell’attività con Viva “Il” Verdi, l’8 agosto, un
concerto che sarà presentato nel dettaglio a luglio.
Si proseguirà dal 3 all’11 dicembre con “Il Barbiere di
Siviglia”, diretto da Francesco Quattrocchi, con gli
interpreti principali Antonino Siragusa, Mario Cassi, Paola
Gardina. Seguiranno due eventi tradizionali, il Concerto di
Natale, il 18 dicembre, con Orchestra e Coro della Fondazione,
impegnati il 31 dicembre anche nel Concerto di Fine Anno.
La stagione lirica e di balletto, per gli abbonati, inizierà
con “Amorosa Presenza”, di Nicola Piovani, dal 21 al 29
gennaio, diretta dal Maestro, con gli interpreti principali
Maria Rita Combattelli, Giuseppe Tommaso, Aloisa Aisemberg,
William Hernandez. Si continuerà con Schehrazade/Carmen,
spettacolo di balletto, dall’8 al 12 febbraio, con Orchestra e
tecnici della Fondazione. E poi Tosca, dal 4 al 12 marzo, con
il direttore Christopher Franklin e gli interpreti principali
Maria Josè Siri, Mikheil Sheshaberidze, Ernesto Petti, Don
Pasquale, dall’1 al 9 aprile, con il direttore Roberto Gianola
e gli interpreti principali Antonino Siragusa, Nina Muho,
Pablo Ruiz, Rigoletto, dal 6 al 14 maggio, diretto da
Valentina Peleggi, con gli interpreti principali Devid
Cecconi, Ruth Iniesta, Iván Ayón Rivas. E infine l’atteso Al
Mulino/Pagliacci, dal 10 al 18 giugno, con i direttori
Fabrizio Da Ros/Fabrizio Maria Carminati e con Afag Abbasova-
Budagova Nurahmed, Domenico Balzani, Zi Zhao Guo/ Amadi Lhaga,
Valeria Sepe, Devid Cecconi.
Il concerto di apertura, il 12 giugno, che ricorderà le
vittime della pandemia, sarà esclusivamente su invito, rivolto
a medici, infermieri, operatori sanitari, forze dell’ordine e
a tutte le categorie che durante l’emergenza sanitaria hanno
lavorato in prima fila.      L’acquisto dei biglietti per il
pubblico invece inizierà con il secondo spettacolo in
cartellone, La Traviata.
Amorosa Presenza: Il Maestro Nicola Piovani ha scelto Trieste
per la sua prima opera lirica, che sta prendendo vita in
questi giorni a teatro, con un percorso a stretto contatto con
il Verdi e con tutti i professionisti coinvolti, che sarà
anche raccontato attraverso un documentario. Un progetto nato
su volontà del Direttore Generale Antonio Tasca. “Amorosa
presenza” porterà in scena la storia di due ragazzi degli anni
Settanta innamorati dell’amore, una trama caratterizzata da
imprevisti e colpi di scena. Un’opera ispirata dal romanzo di
Vincenzo Cerami e rimasta a lungo in un cassetto, prima di
vedere la luce a Trieste.
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