IL MISANTROPO di Molière regia di FABRIZIO FALCO da mercoledì 26 maggio al Teatro - ROSSETTI DI TRIESTE
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IL MISANTROPO di Molière regia di FABRIZIO FALCO da mercoledì 26 maggio al Teatro ROSSETTI DI TRIESTE È un personaggio comico e amaro quello che Molière pone al centro de “Il Misantropo”, pièce presentata per la prima volta a Parigi, al Palais-Royal nel 1666. La commedia però non resta legata alla sua origine barocca, ma da sempre si rivela una inesauribile fonte di piani di lettura. Ne darà prova anche l’allestimento che Fabrizio Falco firma per il Teatro Biondo di Palermo, in scena alla Sala Assicurazioni Generali dal 26 al 30 maggio per la stagione Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. È in effetti una questione universale, quella della serrata lotta fra verità e menzogna: in ogni tempo si combatte per la trasparenza, l’obiettività e poi magari ci si piega a falsità e opportunismi. Così Alceste – questo il vero nome del personaggio da tutti additato come Misantropo, ma in realtà solo ostinatamente sincero – diviene per ognuno di noi uno specchio in cui riflettersi, valutando la moralità propria e del contesto sociale cui si appartiene… «Cos’e ̀ la verità, cos’e ̀ la menzogna? Cechov affermava che si può fingere dovunque tranne che nell’arte» considera Fabrizio Falco nelle note che ha redatto costruendo, la regia del suo “Misantropo”, a capo di una compagnia di artisti siciliani giovani e molto preparati, in cui egli stesso interpreta il ruolo di Filinto, l’amico del protagonista. Regista e attore cinematografico e teatrale di riconosciuto talento, Falco ha delineato con chiarezza la sua lettura del capolavoro molièriano, che – a suo vedere – induce proprio a non
indossare più maschere, a fare “i conti definitivi”. «Lavorando sul “Misantropo” – sostiene – si percepisce subito la necessità , l’urlo di qualcuno che chiede verità. Cercherò di inseguire la verità di Molière, per quanto inafferrabile, ma sarà proprio l’anelito, la spinta verso, che creerà la giusta tensione. La verità dei rapporti e ̀ la richiesta di Alceste, e questa sarà la linea guida della regia. Nient’altro». E proprio in nome di questa verità il regista annuncia un rapporto con il pubblico molto diretto, una concezione scenica volta all’essenzialità… Gli strumenti di un teatro che necessita di poco per vivere da un punto di vista esteriore, e di contro ha bisogno di moltissimo lavoro invisibile, quello che permette di abbattere le maschere e attraverso l’onestà intellettuale toccare il fondo dei cuori degli spettatori. «Alla base del disegno registico – conclude Fabrizio Falco – vi è l’idea di trasformare l’edificio teatrale nella location del salone della casa di Célimène, in cui si avvicendano tutti i personaggi della commedia e in cui il pubblico è anch’esso partecipe. Non vi sarà sipario, la scena sarà aperta su un palcoscenico spoglio e gli attori occuperanno tutto lo spazio a loro disposizione, abitando la platea e rompendo così la quarta parete in un’interazione confidenziale con gli spettatori, sì diversi ogni sera, ma pur sempre espressione stereotipata della società. Poiché il focus della lettura dell’opera verterà sulla relazione della figura di Alceste e tutti gli altri personaggi con i sentimenti dell’amore e dell’amicizia, l’impianto dello spettacolo sarà molto semplice e privo di ridondante ricercatezza estetica: il fulcro sarà una scena vuota, che si animerà progressivamente di tutto ciò che verrà ritenuto necessario allo sviluppo dell’azione, senza sovraccaricarsi di simbolismi e significati estranei alla purezza e alla bellezza delle parole o all’immediatezza dei sentimenti». Alceste, protagonista della commedia, ama con tutto sè stesso
la sincerità, al punto di non saperla o volerla edulcorare, nemmeno quando potrebbe essere opportuno. Per questo è considerato un misantropo. Ha in corso con Oronte un procedimento giudiziario e si rifiuta di ascoltare i buoni consigli dell’amico Filinto, che lo invita a mostrarsi più accomodante. Il suo rigore cede soltanto davanti alla bella Cèliméne, una vedova salottiera, che mette in ombra agli occhi di Alceste le ben più sincere attenzioni di Eliante e Arsinoè. Proprio durante una riunione dalla vedova, il misantropo ha uno scoppio d’ira verso l’ipocrisia degli altri convitati: lo interrompono le guardie che gli comunicano di presentarsi al processo. Oronte non può infatti perdonargli di aver definito certi suoi scritti, senza mezzi termini, terribili. Successivamente il pubblico assiste a un duro confronto fra donne: la matura Arsinoè cerca di convincere Cèliméne a migliorare la sua condotta, ma le raccomandazioni cadono nel vuoto. E la donna non ha maggior successo con Alceste, impermeabile all’idea che la vedova gli sia infedele. Nemmeno un biglietto galante che la donna ha scritto ad Oronte convince Alceste della sua malafede e anzi, non fatica molto a convincersi delle ragioni che Cèliméne sdegnata gli espone. Intanto la causa con Oronte si sviluppa nel peggiore dei modi: Alceste perde e vive la questione come una vittoria della menzogna, dell’ingiustizia. Decide di andarsene da tutto e di ottenere la prova dell’amore di Cèliméne annunciandole questa drastica intenzione, ma verrà nuovamente deluso. Assiste infatti ad un incontro segreto fra la donna ed Oronte: Alceste le chiede. Solo l’arrivo di Arsinoè con altri due spasimanti traditi smaschera definitivamente Cèliméne. Davanti a tanta doppiezza e cinismo, tutti allontanano la donna… tranne Alceste. Egli è capace di perdonarla, le chiede in cambio la sua mano e di ravvedersi. Il colpo di scena è che Cèliméne si nega: per il misantropo è lo schiaffo definitivo che lo convince a esiliarsi dalla società per sempre.
“Il Misantropo” va in scena dal 26 al 30 maggio alla Sala Assicurazioni Generali. Le repliche serali iniziano alle ore 19.30 mentre quella pomeridiana della domenica inizia alle ore 17. In accordo alle raccomandazioni per il contenimento dell’epidemia, si chiede di ricorrere in via preferenziale alla prenotazione e all’acquisto dal sito www.ilrossetti.it . La biglietteria del Politeama Rossetti sarà aperta: da martedì a venerdì dalle 10 alle 18.30 e il sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.30. Da un’ora prima dell’inizio degli spettacoli, la biglietteria lavora esclusivamente per le operazioni legate agli spettacoli in partenza. Ricordiamo che la capienza delle sale è ridotta per il contingentamento: per informazioni sulla disponibilità di posti e altre eventuali esigenze, invitiamo a contattare la biglietteria telefonicamente, al tel. 040.3593511. 25 MAGGIO JOEL FREDERIKSEN AL TEATRO MIELA TRA MUSICHE DI JOHNDOWLAND, LEONARD COHEN E NICK DRAKE Wunderkammer Festival ritorna a “giocare con il tempo” Il 25 maggio alle 19 al Teatro Miela con musiche elisabettiane affiancate a quelle del ‘900 in “Time has told me” in cui Joel Frederiksen, voce e liuto, e Domen Marinčič, viola da gamba, offrono un programma in cui il seicentesco John Dowland è accostato ai cantautori
contemporanei Leonard Cohen e Nick Drake. Joel Frederiksen, liutista con una profonda voce da basso, statunitense di nascita, vive in Germania ed è direttore dell’Ensemble Phoenix Munich. Ha pubblicato CD pluripremiati con Harmonia Mundi France e Deutsche Harmonia Mundi e tra i vari riconoscimenti è stato insignito dell’Orphée d’Or in Francia nel 2011 e dell’Echo Prize per Requiem for a Pink Moon nel 2013. Riconosciuto come grande artista in tutta Europa e negli Stati Uniti ha un contratto di registrazione esclusivo con SONY. Questo di martedì è un concerto interamente dedicato alla fusione tra epoche e musiche. La canzone di partenza del concerto di martedì 25 maggio “Time has told me”, è una canzone scritta negli anni ’60 da un giovane cantautore inglese, ovvero Nick Drake, e racconta di sentimenti che solo il tempo può insegnare. Similmente una canzone scritta 400 anni prima, “Time stands still”, da un altro cantautore inglese, John Dowland, descrive lo stato prezioso dell’essere nel momento in cui il tempo è sospeso. Per citare Eraclito: “Non puoi entrare due volte nello stesso fiume” e “Tutto scorre”. Non c’è da stupirsi se Nick e altri poeti usano così spesso l’acqua come metafora del tempo nei loro testi, perfetto paragone della sua ineluttabilità: e nel tentativo di venire a patti con questo mistero del tempo, sui suoi effetti, la lotta contro di esso e, in definitiva, l’accettazione del movimento e del flusso. E allora Joel Frederiksen suonerà per Wunderkammer una sua canzone che con il suo titolo, “Ocean”, allude proprio a questo ed è dedicata proprio a Nick Drake, alla sua vita,
combinando tra loro sonorità elisabettiane e moderne. Quando Nick Drake morì, aveva solo 26 anni, ma aveva già registrato tre album straordinari in cui la melancolia ha toni dolci, di una intensità indimenticabile, assolutamente similare a quella espressa da John Dowland, vissuto all’epoca di Elisabetta I. Artista molto diverso invece, dalla lunghissima carriera, è stato Leonard Cohen, nato e cresciuto a Montreal, poeta e romanziere. In questo programma sarà musicalmente e poeticamente collegato alla canzone del Rinascimento francese: si trovano infatti dei legami musicali tra la musica di Cohen e il repertorio antico come in Suzanne con Susanne ung jour di Orlando di Lasso o Hey, that’s no way to say goodbye con Adieu mes amours di Josquin des Prez in nuovi arrangiamenti, influenzati dal passato, ma aggiornato al presente. «Questo programma – racconta la direttrice artistica del festival Paola Erdas – vuole dimostrare che, accettando la legge del tempo che è la legge del cambiamento, prendendo musica da luoghi ed epoche diverse, si raggiunge il presente e magari per un attimo riuscire addirittura a sospendere il Tempo, trovando quel perfetto stato di libertà gioiosa a cui l’Arte da sempre aspira».
Teatro Miela domenica 23 maggio 2021 ore 18:00 MA IO SCHERZAVO spettacolo sul cyber bullismo e abuso on line di Max Bazzana, con Martina Boldarin, Elisa Risigari, Davide Rossi, regia Max Bazzana, musiche Max Bazzana “Ma io scherzavo” fa comprendere ai ragazzi le dinamiche del loro agire quotidiano, dinamiche che in alcuni casi possono portare a conseguenze drammatiche e inaspettate. Lo spettacolo racconta della superficialità e della scarsa consapevolezza con cui spesso si utilizza la tecnologia. Quando si spedisce un post, un video o una foto ad un amico, si dà per scontato che tutto resti nell’ambito del privato, mentre la distanza che passa fra il privato e migliaia di visualizzazioni, fra uno scherzo che si credeva innocuo e quella che può diventare una tragedia, è solo questione di un click. MUSICA, TRIESTE: DOMANI 19 MAGGIO AL TARTINI RIPARTONO I
CONCERTI! “MUSICA CHE RESISTE” Mercoledì 19 maggio, ore 17.30 Conservatorio di Trieste, Sala Tartini Pomeriggio Cameristico Valentina Pacini violino, Sara Zoto viola, Sara Brumat flauto, Alberto Faroni oboe, Tommy Budin clarinetto, Alberto Olivo pianoforte. Musiche di Wofgang Amadeus Mozart (Duo per violino e viola n.1 KV 423) e Darius Milhaud (dalla Sonata per flauto, clarinetto, oboe e pianoforte). Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria. TRIESTE – La musica resiste e conforta, la musica include: e finalmente al Conservatorio Tartini di Trieste la musica torna in scena con un evento concertistico programmato per domani, mercoledì 19 maggio, alle 17.30 nella Sala Tartini. “Musica che resiste” titola l’appuntamento organizzato d’intesa con il Distretto Rotary 2060, per festeggiare la forza della musica, affidata all’esecuzioni di giovani talenti che finalmente ripartono con la loro attività concertistica. In programma una duplice sessione cameristica con il Duo per violino e viola n.1 KV 423 di Wolfgang Amadeus Mozart, affidato all’interpretazione di Valentina Pacini violino e Sara Zoto viola; e con due movimenti dalla Sonata per flauto, clarinetto, oboe e pianoforte di Darius Milhaud eseguite da Sara Brumat flauto, Alberto
Faroni oboe, Tommy Budin clarinetto e Alberto Olivo pianoforte, tutti della Classe di Musica da camera guidata dalla docente Paola La Raja. Il concerto sarà introdotto dal Presidente del Conservatorio Tartini Lorenzo Capaldo e dal Governatore del Distretto Rotary 2020 Diego Vianello: una prolusione che ricorderà anche il valore solidale della musica, al di fuori di ogni retorica. Perché lo scorso Natale 2020/2021, attraverso un concerto promosso dal Conservatorio Tartini diffuso solo in streaming a causa della pandemia, è stato possibile raccogliere in pochi giorni oltre 100mila euro interamente redistribuiti alle famiglie in difficoltà del Triveneto attraverso carte di acquisto per generi alimentari. E proprio in occasione del concerto al Conservatorio Tartini, nel pomeriggio di domani, sarà consegnato un contributo di 4.000 euro per gli studenti meritevoli del Conservatorio, come aiuto concreto per la prosecuzione del loro percorso di studi: un sostegno per il quale il Presidente del Tartini Lorenzo Capaldo rinnova il ringraziamento dell’Istituzione triestina di Alta Formazione Musicale. L’ingresso al concerto è accessibile a tutti, gratuitamente e fino ad esaurimento dei posti disponibili, previa prenotazione obbligatoria inviando una email all’account segreteria.presidente@conts.it Info e dettagli: www.conts.it
MUSICA, TRIESTE TEATRO MIELA: ARRIVA L’ENSEMBLE DELL’ORCHESTRA SINFONICA DELLA RAI, LUNEDI’ 24 MAGGIO Un’Orchestra che si apre a prospettive, dinamiche e formazioni diverse, per valorizzare l’esperienza dei suoi musicisti e abbracciare varie tipologie di repertorio: sviluppando così l’intesa, l’autonomia dei solisti, il gusto di suonare assieme e la capacità di ritrovare autori e partiture spesso trascurate dai cartelloni musicali. È l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, che da alcune stagioni ha sviluppato al suo interno Ensemble che ci guidano alla riscoperta di brani importanti e di grande bellezza, come il Philharmonische Ensemble, il Quintetto atteso lunedì 24 maggio al Teatro Miela di Trieste, per la seconda tappa della Stagione Cameristica 2021 promossa da Chamber Music Trieste sul filo rosso dei “Contrappunti”, diretta dalla musicologa Fedra Florit. Esplorare il repertorio cameristico che vede impegnati archi, fiati e pianoforte in varie combinazioni è l’obiettivo del Quintetto composto da Graziano Mancini clarinetto, Marco Panella corno, Constantin Beschieru violino, Ermanno Franco violoncello e Andrea Rebaudengo pianoforte, più volte protagonista a Roma nella Cappella Paolina per i concerti del Quirinale in diretta su Radio3. La formazione, che ha commissionato al compositore triestino Stefano Sacher Impromptu per ottetto di archi e fiati, a Trieste proporrà pagine musicali di Robert Kahn, con la “Serenata per pianoforte, clarinetto e corno op.73”, e di Zdeněk Antonín Václav Fibich con il Quintetto in re maggiore per clarinetto, corno, violino, violoncello e pianoforte op.42. Dettagli e aggiornamenti sul sito www.acmtrioditrieste.it. La Stagione 2021 dell’Associazione Chamber Music è sostenuta dalla Regione
autonoma Friuli Venezia Giulia e da Mibact, Comune di Trieste, Iniziativa Centro – Europea, Generali, Banca Mediolanum, Itas Assicurazioni, Suono Vivo – Padova e Zoogami. Il compositore tedesco Robert Kahn annoverava fra i suoi allievi più celebri i pianisti Arthur Rubinstein e Wilhelm Kempff, il direttore d’orchestra Ferdinand Leitner e il compositore Günter Raphael. Si dedicò al repertorio cameristico nella parte conclusiva della sua carriera, dopo essersi a lungo speso nella scrittura per Lied. Per questo il suo approccio melodico resta fortemente evocativo e di atmosfera “descrittiva”: il Quintetto che risonerà al Teatro Miela denota l’influenza tecnica di Brahms e un incedere espressivo che ci riporta a Schumann e al defunto stile romantico. Quello di Zdeněk Fibich è invece un Quintetto spesso eseguito in una formazione per soli archi e pianoforte: l’originale colpisce per la qualità dei colori strumentali e per la capacità di trasmettere una tradizione musicale, quella cèca, nella quale l’uso degli strumenti a fiato ha avuto una parte storicamente rilevante. Nel Philharmonisches Ensemble suona il musicista triestino Marco Panella, che ha studiato presso il Conservatorio Giuseppe Tartini con Romildo Grion. Si è perfezionato con Dale Clevenger e Arnold Jacobs negli Stati Uniti e con Peter Damm e Radovan Vlatković in Europa. È Primo Corno solista de “I Fiati di Parma” con cui ha inciso per Amadeus e Classic Voice. Dal 2000 ha intrapreso studi specifici sulla musica antica suonando strumenti storici e svolgendo attività concertistica e discografica in Italia e all’estero. Dal 2005 suona nel Brass Express (Quintetto di Ottoni) dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Il clarinettista Graziano Mancini a soli 16 anni conseguiva il Diploma in clarinetto presso il Conservatorio di S. Cecilia con il massimo dei voti. Ha vinto il Concorso nazionale per il ruolo di secondo clarinetto nell’Orchestra Sinfonica della Rai di Roma dove ha svolto la sua attività professionale fino al
1994, anno in cui si è trasferito a Torino per ricoprire lo stesso ruolo nella nuova Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Mancini ha avuto il privilegio di suonare con alcuni dei più grandi direttori d’orchestra come Riccardo Muti, Zubin Mehta e Lorin Maazel. All’attività orchestrale affianca un’intensa attività didattica e cameristica. Con lui nella formazione Nato a Chisinau, Constantin Beschieru ha iniziato lo studio del violino all’età di sei anni ottenendo il diploma sia in Moldavia sia al Conservatorio di Venezia. Si è perfezionato negli Stati Uniti dove ha svolto un’intensa attività solistica, cameristica, oltre ad aver assunto il ruolo di spalla nell’Orchestra del Texas University of Music nel 2005. Vincitore del Concorso Geminiani di Verona (2004) e del Concorso Internazionale di Musica da Camera Rospigliosi – sezione Quartetto (2006) con il Ludus Quartett, Beschieru ricopre stabilmente il ruolo di Concertino dei violini primi nell’orchestra I Virtuosi Italiani, con la quale si esibisce anche in veste di solista. Collabora regolarmente con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Ermanno Franco si è diplomato in violoncello con il massimo dei voti sotto la guida di Paola Mosca. Vincitore di concorsi presso l’Orchestra Toscanini di Parma, l’Orchestra Rai di Torino, il Teatro dell’Opera di Roma, finalista al Concorso di Vittorio Veneto, vincitore del Premio Manta, ha fatto parte, anche come solista, di numerosi complessi orchestrali e cameristici. Ha tenuto la Cattedra di Quartetto d’Archi presso il Conservatorio di Alessandria fino al 1998. Suona regolarmente con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. È laureato in Matematica e svolge, parallelamente all’impegno musicale, una densa attività di consulenza in ambito informatico. Andrea Rebaudengo ha studiato pianoforte con Bordoni, Berman, Lonquich, Jasinsky e composizione con Danilo Lorenzini. Ha suonato per le più importanti istituzioni concertistiche italiane ed internazionali. In veste di solista si è esibito insieme all’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, Orchestra Sinfonica di Zwickau, Orchestra Filarmonica di Torino, gli Ottoni della
Scala. È il pianista dell’ensemble “Sentieri Selvaggi” con il quale si è esibito a Roma, Milano, New York, Mosca, Festival MiTo, Festival della Letteratura di Mantova, Biennale di Venezia, presentando spesso prime esecuzioni di autori contemporanei. Attivo sia come solista sia come camerista, suona in Duo con la violista Danusha Waskiewicz, con la cantante Cristina Zavalloni, con il percussionista Simone Beneventi, e in Duo pianistico con Emanuele Arciuli. Attualmente insegna al Conservatorio Verdi di Milano. DOMANI MARTEDì 18 MAGGIO WUNDERKAMMER PORTA AL TEATRO MIELA “IL VENTO TRA LE CORDE” TRIESTE – Martedì 18 maggio al Teatro Miela, alle 19, Wunderkammer Festival propone un concerto con un programma tutto in divenire: “carta bianca” a Gavino Murgia, voce, fiati e sax e Paola Erdas, clavisymbalum, salterio e voce in un appuntamento dal suggestivo titolo “Il vento tra le corde”. Un programma, a sorpresa, che spazierà da musiche del Medioevo al Jazz con sonorità elettroniche. Un concerto che unisce la musica jazz, la musica contemporanea, le suggestioni mediterranee alla musica medievale e rinascimentale: un evento alquanto insolito che stuzzica sicuramente curiosità.
Intitolato Il Corso del Tempo – il festival si snoda attraverso epoche, musiche, luoghi musicali in diversi momenti storici per ciascun appuntamento – con questo spettacolo la rassegna arriva a toccare gli anni 2000 per proporre un concerto che si apre anche alle sonorità elettroniche che passano attraverso il computer fuse assieme agli strumenti antichi. Gavino Murgia, il compagno di “viaggio” di questa sera (18 maggio) di Paola Erdas, direttrice artistica di Wunderkammer, ha iniziato a suonare giovanissimo e diventa presto parte dell’Orchestra Giovanile Italiana di Jazz di Siena come primo sax tenore. Come si potrà appurare questa sera la Sardegna, con le sue profonde radici musicali, è costantemente presente nel suo percorso sonoro. Il canto a Tenore nel ruolo di Bassu, praticato già in adolescenza e lo studio tradizionale delle Launeddas, si fondono nel tempo con la musica afroamericana trovando in lui un percorso inedito e originale. Al sax Soprano e Tenore affianca anche il sax Baritono, Flauti e Duduk. Ha suonato e registrato tra gli altri con Paolo Fresu, Danilo Rea, Al di Meola, Hamid Drake, Mauro Pagani, Gianna Nannini, Massimo Ranieri, Vinicio Capossela, Piero Pelù, Luigi Lai e NOA. Le prenotazioni per gli spettacoli al Teatro Miela possono essere fatte via mail o telefono presso: biglietteria@miela.it, tel. 0403477672 da lunedì a venerdì dalle 9.00
alle 17.00. Prevendita biglietti tutti i giorni dalle 17:00 alle 19:00 presso Teatro Miela (info 0403477672) OPPURE info@wunderkammer.trieste.it tel 370 3071812 dalle 16 alle 19. TEATRO ROSSETTI TRIESTE 19 maggio ore 18 incontro “Il talento delle donne” ALLA SALA BARTOLI – ingresso libero ma PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA Un incontro dedicato al talento delle donne, si terrà mercoledì 19 maggio alle ore 18 alla Sala Bartoli del Politeama Rossetti. L’occasione è data dal debutto – la sera stessa – de “Le Eccellenti” di Marcela Serli, un singolare spettacolo di produzione che vede in scena professioniste della scena e della scienza e che si concentra sulle difficoltà affrontate dalle donne nelle loro carriere, in particolare nel mondo della ricerca. Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia si è lasciato ispirare da questi temi per creare, a corollario, un momento di riflessione.
Nasce così “Il talento delle donne. Testimonianze eccellenti”, un incontro-dibattito che vedrà protagoniste donne che hanno saputo far brillare il loro talento in ambiti diversi e che condivideranno e confronteranno le loro rispettive esperienze, raccontando i loro percorsi, le difficoltà, l’impegno, le sfide, le soddisfazioni e i traguardi delle loro vite professionali. Si collegherà intervenendo all’evento l’Assessore alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia, Tiziana Gibelli, interverrà l’Assessore ai Teatri del Comune di Trieste Serena Tonel. Saranno protagoniste del dibattito la manager Cristina Bacchini, Generali Group Head of Financial Reporting Risk & Data Quality, Barbara Franchin fondatrice e direttrice di International Talent Support (ITS), Giannola Nonino imprenditrice e creatrice del Premio Nonino, Serena Zacchigna capo del team di biologia cardiovascolare e Programme Management Officer all’International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology, nonché membro del Comitato Etico Unico della Regione Fvg. All’incontro prenderà parte naturalmente Marcela Serli regista e interprete dello spettacolo “Le eccellenti”. A moderare il dibattito è stata invitata Marinella Chirico, giornalista della TGR della Sede Rai del Friuli Venezia Giulia. Sarà un pomeriggio ricco di induzioni, ispirazioni, insegnamenti. “Il talento delle donne. Testimonianze eccellenti” sarà aperto al pubblico, l’ingresso sarà libero ma con obbligo di prenotazione, in ottemperanza alle norme di sicurezza vigenti. Questo il link per la prenotazione:https://talentodelledonne.eventbrite.it Informazioni disponibili sul sito del Teatro www.ilrossetti.it e al telefono 040.3593511.
RIAPERTURA IN PRESENZA DEL TEATRO SAN GIOVANNI DI TRIESTE Inizia finalmente la stagione in presenza al Teatro San Giovanni di Via San Cilino 99/1, con il titolo “Vedo Sento Trasmetto“. Questa prima parte di appuntamenti artistici partirà il 23 maggio per concludersi il 30 giugno, e si comporrà di spettacoli in ospitalità, giornate a porte aperte, e anteprime targate Petit Soleil. La stagione estiva continuerà poi in vari festival ed eventi all’aperto. Il progetto regionale “Vedo Sento Trasmetto” si articolerà in una corposa rassegna di teatro, musica, danza, all’insegna della fusione delle arti, ma costituirà anche un momento di incontro, di confronto, di studio e di sperimentazione, nel corso del quale Aldo Vivoda, il direttore artistico del Petit Soleil, assieme a un gruppo di giovani artisti e con il supporto dei partner di progetto organizzerà e definirà un corposo calendario di attività artistiche e spettacoli dal vivo, che accompagnerà il pubblico anche nella seconda parte dell’anno. Il Teatro San Giovanni di Via San Cilino 99/1 riapre quindi le sue porte con una stagione in presenza con 138 posti a sedere. Da segnalare il comodo parcheggio (accesso da viale Raffaello Sanzio) a pochi passi. Le attività si svolgeranno nel pieno rispetto delle regole di distanziamento anticovid e previa igienizzazione con macchine portatili UV. Per qualsiasi ulteriore informazione:
Teatro San Giovanni via san Cilino 99/1 – telefono 3483940159 Facebook: /teatrosangiovanni LO YACHT CLUB ADRIACO AL CHALLENGE “XXX ANNIVERSARIO MORO DI VENEZIA” Trieste, 14 maggio 2021 – Il guidone dello Yacht Club Adriaco sarà presente sulla linea di partenza della prima edizione del Challenge “XXX Anniversario Moro di Venezia” organizzata dal Circolo Velico Ravennate domenica 16 maggio. La regata, intitolata al Moro di Venezia, celebra il trentesimo anniversario dal suo primo successo: il campionato mondiale IACC di San Diego del 1991 che vide la vittoria del team italiano prima della sfida della Louis Vuitton Cup e della America’s Cup dell’anno successivo. Il Moro di Venezia di Raul Gardini con lo skipper Paul Cayard è stata ed è tuttora una vera e propria icona dello sport italiano e per questo lo Yacht Club Adriaco ha inteso rendergli onore con la propria partecipazione.
Il Club triestino sarà dunque in regata con il maxi 100 Arca SGR del socio Furio Benussi e con una delegazione di soci Yacht Club Adriaco a bordo. Piero Fornasaro de Manzini, Presidente Yacht Club Adriaco – “Ancora oggi quando si parla del Moro di Venezia affiorano emozioni intense ancor più forti per chi è parte della grande famiglia della vela come il nostro Club. Ci è sembrato quindi giusto, prima ancor che doveroso, portare il nostro saluto e omaggio al Moro di Venezia con la presenza del nostro guidone tra le boe di questa nuova regata; ricordando anche l’amicizia sincera che ha legato il suo armatore Raul Gardini allo Yacht Club Adriaco che negli anni ha accolto, ogni qual volta la navigazione facesse rotta su Trieste, tutte le barche di Gardini”. La regata di Ravenna sarà anche la prima nel 2021 per il maxi 100 Arca SGR mentre lo Yacht Club Adriaco ha già ottenuto prestigiosi successi nel corso di questa prima parte di stagione nell’offshore con le vittorie overall di Lady Day 998 di Corrado Annis alla Ottanta e con Wanderlust di Furio Gelletti alla Duecento.
Presentata l’attività artistica 2021- 2022 del Teatro Verdi di Trieste Trieste, 12 maggio 2021: un programma che abbraccia un periodo lungo, da giugno 2021 fino a luglio 2022, diviso in tre momenti. Le grandi opere amate dal pubblico, come “La Traviata”, ma anche il ritorno dell’operetta, con “La Vedova Allegra”. E poi eventi speciali, come quello dedicato alle vittime della pandemia, e ancora balletti, concerti con artisti internazionali e l’avvio della stagione lirica con “Amorosa Presenza”, la prima opera scritta dal Premio Oscar Nicola Piovani. Sono alcuni degli elementi principali dell’attività artistica 2021-2022 del Teatro Verdi di Trieste, illustrata nel corso di un evento mercoledì 12 maggio. Una presentazione che segna la ripartenza insieme al pubblico e che rappresenta un impegno importante per la Fondazione, frutto di un intesto lavoro svolto nei mesi scorsi. L’attività artistica: Si comincia il 12 giugno con “Stabat Mater”, concerto in memoria delle vittime della pandemia. Dal 25 al 29 giugno e poi il 2 e il 3 luglio, torna “La Traviata”, diretta da Michelangelo Mazza, con gli interpreti principali Ruth Iniesta, Marco Ciaponi, Angelo Veccia. “Il Lago dei Cigni” sarà in programma dal 13 al 18 luglio, con la direzione di Yuriy Bervetsky, e con i solisti Natalia Matsak, Denis Nedak. “La Vedova Allegra” riporterà sul palco l’operetta dal 23 al 27 luglio, mentre i ballerini di tango che già si sono esibiti di recente al Teatro Verdi, torneranno in scena con “Tango e dintorni”, il 31 luglio. Gran finale per la prima parte dell’attività con Viva “Il” Verdi, l’8 agosto, un concerto che sarà presentato nel dettaglio a luglio. Si proseguirà dal 3 all’11 dicembre con “Il Barbiere di Siviglia”, diretto da Francesco Quattrocchi, con gli interpreti principali Antonino Siragusa, Mario Cassi, Paola Gardina. Seguiranno due eventi tradizionali, il Concerto di
Natale, il 18 dicembre, con Orchestra e Coro della Fondazione, impegnati il 31 dicembre anche nel Concerto di Fine Anno. La stagione lirica e di balletto, per gli abbonati, inizierà con “Amorosa Presenza”, di Nicola Piovani, dal 21 al 29 gennaio, diretta dal Maestro, con gli interpreti principali Maria Rita Combattelli, Giuseppe Tommaso, Aloisa Aisemberg, William Hernandez. Si continuerà con Schehrazade/Carmen, spettacolo di balletto, dall’8 al 12 febbraio, con Orchestra e tecnici della Fondazione. E poi Tosca, dal 4 al 12 marzo, con il direttore Christopher Franklin e gli interpreti principali Maria Josè Siri, Mikheil Sheshaberidze, Ernesto Petti, Don Pasquale, dall’1 al 9 aprile, con il direttore Roberto Gianola e gli interpreti principali Antonino Siragusa, Nina Muho, Pablo Ruiz, Rigoletto, dal 6 al 14 maggio, diretto da Valentina Peleggi, con gli interpreti principali Devid Cecconi, Ruth Iniesta, Iván Ayón Rivas. E infine l’atteso Al Mulino/Pagliacci, dal 10 al 18 giugno, con i direttori Fabrizio Da Ros/Fabrizio Maria Carminati e con Afag Abbasova- Budagova Nurahmed, Domenico Balzani, Zi Zhao Guo/ Amadi Lhaga, Valeria Sepe, Devid Cecconi. Il concerto di apertura, il 12 giugno, che ricorderà le vittime della pandemia, sarà esclusivamente su invito, rivolto a medici, infermieri, operatori sanitari, forze dell’ordine e a tutte le categorie che durante l’emergenza sanitaria hanno lavorato in prima fila. L’acquisto dei biglietti per il pubblico invece inizierà con il secondo spettacolo in cartellone, La Traviata. Amorosa Presenza: Il Maestro Nicola Piovani ha scelto Trieste per la sua prima opera lirica, che sta prendendo vita in questi giorni a teatro, con un percorso a stretto contatto con il Verdi e con tutti i professionisti coinvolti, che sarà anche raccontato attraverso un documentario. Un progetto nato su volontà del Direttore Generale Antonio Tasca. “Amorosa presenza” porterà in scena la storia di due ragazzi degli anni Settanta innamorati dell’amore, una trama caratterizzata da imprevisti e colpi di scena. Un’opera ispirata dal romanzo di Vincenzo Cerami e rimasta a lungo in un cassetto, prima di vedere la luce a Trieste.
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