USTICA LINES Venerdì, 04 novembre 2016 - Liberty Lines

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Venerdì, 04 novembre 2016
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                                                     Venerdì, 04 novembre 2016

Trasporti marittimi
 04/11/2016 Gazzetta del Sud Pagina 27                                                    Lucio D' Amico
 Porti, basta enigmi: vogliamo la verità                                                                   1
 04/11/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 32                              Giusy Caminiti
 Mobilità nello Stretto "Noi con Salvini" vuole un tavolo tecnico                                          3
 04/11/2016 MF Pagina 15                                                           STEFANIA PEVERARO
 Moby, obbligazionisti in pressing                                                                         5
 04/11/2016 MF Pagina 20                                                              NICOLA CAPUZZO
 M&a, boom nei container                                                                                   7
 04/11/2016 L'Unione Sarda Pagina 14
 Corsica, proposta Moby                                                                                    9
 03/11/2016 La Nuova Sardegna (ed. Oristano) Pagina 15
 Onorato: rotta con la Corsica, ci penso io                                                                10
 03/11/2016 La Provincia di Cosenza Pagina 20
 Controlli in mare, il bilancio della motovedetta                                                          12
 04/11/2016 Avvenire Pagina 25
 Boom al porto di Genova per merci e passeggeri                                                            13
 04/11/2016 La Stampa Pagina 13                                                  GIUSEPPE SALVAGGIULO
 "A Venezia i turisti mordi e fuggi pagheranno una tassa più alta"                                         14
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4 novembre 2016
Pagina 27                              Gazzetta del Sud
                                                 Trasporti marittimi

  Un insopportabile tira e molla che nasconde la volontà ormai chiara del ministro Delrio di non
  concedere la proroga all' Authority

  Porti, basta enigmi: vogliamo la verità
  Dovrà essere Renzi quando tornerà a Messina a spiegare le ragioni della deroga solo
  per Salerno

  Il ministro Graziano Delrio si esprime per
  enigmi. Il governatore Crocetta ufficialmente
  non prende posizione per non rompere con il
  Governo Renzi, ma ufficiosamente è inferocito
  contro il responsabile del Dicastero dei
  Trasporti. Un gruppo di consiglieri comunali
  chiede la convocazione urgente di una seduta
  straordinaria aperta al presidente della
  Regione siciliana e all' intera deputazione.
  Il caso della proroga, o della mancata proroga,
  per l' Autorità portuale di Messina deflagra,
  con diverse settimane di ritardo. Finora l'
  argomento sembrava essere tutto fuorché una
  priorità, nonostante dal futuro del porto e delle
  aree sotto giurisdizione dell' Authority
  dipendano in buona parte le sorti della nostra
  città. Meglio tardi che mai, si potrebbe dire.
  Ma se il tardi significa che la frittata è ormai
  fatta, qualcuno poi, di questo pasticcio, dovrà
  assumersi la responsabilità.
  Andiamo con ordine. Pur non essendoci un
  pronunciamento ufficiale, la posizione di Delrio
  è ormai chiara: «Niente deroghe al decreto di
  riforma dei porti».
  L' unica proroga che verrà concessa, a tutte le
  Autorità, è quella "tecnica" per consentire entro
  il 31 dicembre l' approvazione dei bilanci.
  Nessun accordo, dunque, per mantenere in
  vita l' Autorità di Messina ­Milazzo per altri 24 o 36 mesi e neppure per Catania, figuriamoci per Trapani
  (un' Authority cancellata da decenni che il buon Crocetta ha tentato di far riesumare, con il risultato di
  aver fatto andare su tutte le furie il ministro). Linea intransigente, quella adottata da Delrio anche per
  evitare che la riforma continui a essere ­ l' ha definita così lui stesso durante un incontro pubblico
  svoltosi qualche giorno fa ­ «una gradnissima rottura di co gl...».
  Ma il ministro, quando verrà in Sicilia e a Messina, come annunciato dallo stesso premier Renzi (la
  visita è prevista per il 16 novembre), dovrà spiegare ai messinesi il perché la proroga che non vale per
  la nostra Authority, valga invece per Salerno, l' unico porto a cui sta per essere concesso questo
  "beneficio". Dovrà spiegare che è solo un caso che il governatore della Campania si chiami Vincenzo
  De Luca.
  Che è solo un caso che quello stesso De Luca sia stato sindaco per anni di Salerno. Ed è solo un caso
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Pagina 27                                 Gazzetta del Sud
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                                     Reggio Calabria)
                                                  Trasporti marittimi

  Villa San Giovanni

  Mobilità nello Stretto "Noi con Salvini" vuole un
  tavolo tecnico
  Caldeggiata anche l' approvazione della mozione di Porpiglia

  VILLA SAN GIOVANNI Dopo l' appello del
  sindaco Messina a Falcomatà per effettuare
  scelte trasportistiche condivise e lanciare la
  costruzione del porto a B o l a n o , i n c i t t à
  nessuno ha ripreso la notizia del possibile
  spostamento su Reggio del traffico gommato
  pesante e della richiesta delle società private
  di navigazione per la realizzazione di un molo
  di attracco a Pentimele.
  E neppure la città nei suoi salotti consueti
  (piazze, bar, ora anche social) sembra essere
  particolarmente interessata a questa novità.
  Sarà scetticismo? Sarà che qui le cose si
  annunciano e tanto poi passano decenni fino a
  che si concretizzino?
  Coglie dunque di sorpresa che venga dal
  movimento villese "Noi con Salvini" la prima
  reazione "all' avvio della procedura di V.I.A.
  (Valutazione di Impatto Ambientale) per il
  progetto di un molo a Pentimele, funzionale al
  collegamento con Messina (Tremestieri). Il
  movimento­si legge in una nota ­ esprime
  profonda soddisfazione e pieno sostegno per
  un progetto che va nella direzione di risolvere
  l' annosa questione della congestione del
  traffico e delle conseguenti ripercussioni
  negative sulla sicurezza e la mobilità dei
  cittadini di Villa San Giovanni.
  Contestualmente auspichiamo che non si penalizzi Reggio Calabria e si tenga conto delle criticità, in
  quanto il nuovo terminal portuale di Reggio Calabria rica dein un' area densamente abitata e a ridosso
  del centro urbano".
  Il referente Massimiliano Musolino va sulla scia del sindaco Messina e si rivolge a Falcomatà "affinché
  inter venga al più presto e in sinergia con l' Amministrazione di Villa per sostenere dinanzi ai vertici del
  Governo Nazionale l' idea, sempre sostenuta dalle diverse Amministrazioni Villesi che si sono
  succedute, dell' indispensabile riconoscimento del finanziamento per la realizzazione del porto nella
  zona sud di Villa San Giovanni, ovvero a Bolano. Sia il progetto di un molo d' attracco per navi traghetto
  a Reggio Calabria, sia la realizzazione del porto nella zona sud di Villa San Giovanni, richiedono tempi
  lunghi più o meno lunghi di realizzazione, rappresenta dunque un' opportunità la mozione presentata
  nei mesi scorsi dal consigliere Francesca Porpiglia. Tale mozione contiene proposte attuabili in tempi
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USTICA LINES Venerdì, 04 novembre 2016 - Liberty Lines
4 novembre 2016
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4 novembre 2016
Pagina 15                                                   MF
                                                   Trasporti marittimi

  il bond del gruppo dei traghetti cui fa capo anche tirrenia­cin quota a circa 94

  Moby, obbligazionisti in pressing
  Per il 2016 ora sono previsti ricavi ed ebitda inferiori rispetto alla stima precedente.
  Risultato: i covenant finanziari saranno rispettati a fatica. Ad agosto la fusione inversa di
  Onorato Armatori nella controllata

  È sceso al prezzo di 94,2 centesimi per un
  rendimento dell' 8,9% il bond da 300 milioni di
  euro di Moby, quotato alla Borsa del
  Lussemburgo lo scorso febbraio e in caduta
  libera dallo scorso settembre, cioè da quando
  i l gruppo d e i traghetti (cui fa capo anche
  Tirrenia­Cin) ha tenuto la conference call sui
  conti semestrali annunciando le previsioni di
  chiusura dell' anno. Il bond inizialmente era
  stato emesso da Onorato Armatori spa, che è
  stata holding di Moby sino allo scorso 8
  agosto, quando è stata fusa in Moby tramite
  un' operazione di reverse merger, i cui effetti
  fiscali e di bilancio sono validi retroattivamente
  dal 1° gennaio 2016.
  Le notizie comunicate nel corso della
  conference call con gli investitori non sono
  state delle migliori, visto che la previsioni per
  fine anno indicano un calo del fatturato
  consolidato di circa 50 milioni rispetto ai 609
  milioni del 2015, stimando una discesa dei
  ricavi del 28­32% nel traffico merci e del 3­5%
  nel traffico passeggeri. Il tutto a fronte di un
  margine di ebitda del 21­23%, cioè attorno ai
  120 milioni; si tratta di margini che potrebbero
  apparire molto positivi, ma il piano industriale
  presentato da Moby agli investitori in
  occasione del collocamento del bond indicava
  un obiettivo di ebitda di 180­190 milioni a fine 2016 dai 150 milioni del 2015 (o 165 milioni rettificati, pari
  a un margine del 27%). Ciò significa che a fine anno il rapporto tra posizione finanziaria netta ed ebitda
  sarà compreso tra 4,4 e 4,5 volte, cioè al limite fissato dai covenant finanziari sul debito. A fine giugno il
  gruppo aveva registrato ricavi per 216,5 milioni (dai 249,5 pro­forma del primo semestre 2015) con un
  ebitda di 29,3 milioni (da 49,6) e un debito finanziario netto di 478,2 milioni.
  Tali conti si spiegano con il fatto che è salito il prezzo del bunker, ossia il carburante per le navi (costato
  18,7 milioni nel semestre), ma anche con il duro scontro in atto tra Moby e il Gruppo Grimaldi,
  combattuto con ribassi delle tariffe in particolare nel trasporto di carichi rotabili (camion e semirimorchi).
  Gli investitori sono sempre più nervosi anche perché Moby nel frattempo non ha dato seguito alle
  sinergie con Tirrenia­Cin che aveva annunciato in occasione del collocamento del bond e ha invece
  acquisito una quota della russa St. Peters Line, compagnia che possiede tre navi per mini­crociere nel
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USTICA LINES Venerdì, 04 novembre 2016 - Liberty Lines
4 novembre 2016
Pagina 15                                                   MF
USTICA LINES Venerdì, 04 novembre 2016 - Liberty Lines
4 novembre 2016
Pagina 20                                                 MF
                                                 Trasporti marittimi

  Nyk, Mol e K­Line si fonderanno. ultimo grande deal di una serie

  M&a, boom nei container
  Conti di Maersk in rosso. Il consolidamento del settore è un passaggio inevitabile per
  risanare l' industria e viaggia di pari passo alla crescita dimensionale delle navi

  L' industria del trasporto marittimo di container
  è entrata nel vivo di un processo di
  consolidamento che da più parti viene visto
  come un passaggio inevitabile per risanare l'
  industria.
  L' ultimo affare annunciato questa settimana è
  s t a t a l a f u s i o n e f r a l e compagnie d i
  navigazione giapponesi Mol, Nyk e K­Line che
  daranno vita a una joint venture dove saranno
  conferiti asset navali e terminal portuali.
  Nascerà la sesta compagnia di navigazione al
  mondo, con una capacità di stiva pari a 1,4
  milioni di Teu (unità di misura del container da
  20 piedi) con risparmi attesi per un miliardo di
  euro ogni anno grazie alla sinergie fra le tre
  aziende.
  L' annuncio di questa fusione tripla è stato
  accolto come una notizia positiva praticamente
  da tutti gli stakeholder di mercato, ma da sola
  non basta a creare facili illusioni su una ripresa
  a breve dei noli.
  Mikkel Elbek Linnet, portavoce di Maersk Line,
  la prima compagnia di navigazione al mondo
  che ha appena presentato una trimestrale in
  rosso per 116 milioni di dollari (a fronte invece
  di un utile di 264 milioni nello stesso periodo
  del 2015), ha commentato così l' aggregazione
  dei tre operatori giapponesi: «Sia benvenuto
  questo consolidamento. La nostra industria è frammentata e solo tramite aggregazioni è possibile
  ottenere una trasformazione del business a vantaggio dei consumatori».
  Jens Lund, direttore finanziario del colosso spedizionieristico DSV, ha sottolineato che «queste azioni
  potranno anche innescare brevi rialzi dei noli, ma non risolveranno i problemi strutturali. C' è troppa
  offerta di stiva sul mercato e né i fallimenti né le fusioni rimuoveranno dal mercato le portacontainer in
  circolazione che di fatto cambieranno solo proprietario».
  Lars Jansen, analista della società danese SeaIntelligence Consulting, ha evidenziato che questa
  fusione mette la nuova realtà armatoriale giapponese in condizione di giocarsela alla pari con Hapag
  Lloyd (a sua volta prossima alla fusione con Uasc) e con China Cosco Shipping (frutto della fusione fra
  Cosco e China Shipping) sul mercato dello shipping mondiale.
  «È un gioco dove contano solo l' economie di scala», ha aggiunto Jansen, precisando che «questo trend
  aumenta la pressione sulle rimanenti compagnie di navigazione di taglia media come Hamburg Süd,
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4 novembre 2016
Pagina 20                                                   MF
4 novembre 2016
Pagina 14                                 L'Unione Sarda
                                                  Trasporti marittimi

  Onorato: niente gara e assumeremo i marittimi Blu Navy

  Corsica, proposta Moby
  Blu Navy ha lasciato e Moby ­ ora unica
  compagnia a unire Santa Teresa e Bonifacio ­
  rilancia. Annuncia l' intenzione di garantire il
  collegamento Sardegna­Corsica anche d'
  inverno, e avanza alcune proposte. Primo, «l'
  assunzione dei marittimi della nave Ichnusa di
  Blu Navy, garantendo i 40 posti di lavoro che
  altrimenti rischierebbero di essere persi». Poi
  «il noleggio della nave a prezzi di mercato,
  tariffe e frequenze decise di comune accordo
  con i rappresentanti dell' amministrazione
  «arda e corsa». Infine, «nessuna necessità di
  un bando pubblico, in quanto la compagnia
  non chiederà un euro di contributo per questo
  servizio». Ad ogni modo, è scritto in una nota
  del Gruppo Onorato, «Moby rispetterà le
  regole e le istituzioni, e se si dovesse ritenere
  opportuno indire una gara nonostante la
  proposta che la compagnia sta mettendo sul
  piatto, vi parteciperà con la convinzione di
  garantire, come sempre, la massima
  competitività».
  Nei giorni scorsi Filt Cgil, Fit Cisl e Uil
  Trasporti avevano sollecitato un incontro con l'
  assessore regionale Massimo Deiana per
  avere delucidazioni sulle mosse di Francia e
  Italia: l' unica ancora di salvezza per gli ex
  Saremar sembrava infatti il bando di gara
  internazionale per imporre gli oneri di servizio
  pubblico sulla tratta Bonifacio­Santa Teresa. (ro. mu.
  )

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3 novembre 2016
Pagina 15                       La Nuova Sardegna (ed.
                                      Oristano)
                                                  Trasporti marittimi

  Onorato: rotta con la Corsica, ci penso io
  Dopo l' addio della Blue Navy l' armatore è pronto a garantire la tratta con Santa Teresa
  senza ricevere contributiTRASPORTI»LA GUERRA DEI MARI

  di Giampiero Cocco w SANTA TERESA Da
  vecchio lupo di mare che sa come affrontare le
  burrasche, Vincenzo Onorato lancia una
  ciambella di salvataggio per la rotta Santa
  Teresa­Bonifacio, che rischia di restare priva
  di collegamenti marittimi.
  «Mi prendo l' onere di assumere i quarantadue
  marittimi della ex Saremar, garantendo un
  collegamento annuale sulla rotta
  transfrontaliera. Sono disposto a prendere a
  nolo, alle tariffe di mercato, il traghetto Ichnusa
  e concordare, con le amministrazioni regionali
  della Corsica e della Sardegna, le tariffe e le
  frequenze di collegamento giornaliere. Infine,
  per venire incontro alle esigenze di trasporto
  delle due regioni, rinuncio sin d' ora ad ogni
  contributo pubblico, evitando così il bando di
  gara internazionale».
  Il presidente della Onorato Armatori, la holding
  armatoriale che controlla le compagnie di
  navigazione Moby, Toremar e Cin­Tirrenia, ha
  preso questa decisione dopo essere stato, nei
  giorni scorsi, a Santa Teresa di Gallura e
  Bonifacio.
  «Nella cittadina corsa mi sono intrattenuto con
  la gente del posto, con la quale ho parlato a
  lungo ascoltando le loro proposte, così come
  ho fatto con molti teresini. Tutti mi pregavano di continuare la linea di navigazione anche d' inverno, per
  non isolare due importanti porti isolati. E allora ho deciso di continuare anche d' inverno, quando i
  collegamenti sono in grave perdita, tant' è che la Blu Navy si è guardata bene dal continuare.
  Il problema dell' occupazione dei marittimi di nazionalità italiana è la battaglia della mia vita, un primo
  passo molto importante è la proposta di legge Cociancich, grazie alla sensibilità del governo Renzi».
  Un ddl, il numero 2228, che limita i benefici fiscali del Registro internazionale alle sole navi che
  imbarcano in via esclusiva equipaggi italiani o comunitari. L' emendamento Cociancich, che è passato
  al vaglio delle due camere, ha portato in Parlamento lo scontro fra Emanuele Grimaldi, presidente di
  Confitarma (la confederazione degli armatori italiani) e amministratore delegato del gruppo Grimaldi, e
  Vincenzo Onorato, il capo indiscusso di Moby e Tirrenia. Il testo licenziato prevede le «disposizioni per l'
  adempimento degli obblighi derivanti dall' appartenenza dell' Italia alla Ue» in cui sostanzialmente, all'
  articolo 24, è scritto che possono essere concessi benefici fiscali e sgravi contributivi solo alle imprese
  che sui traghetti merci e passeggeri, adibiti a traffici commerciali fra porti nazionali, continentali e
  insulari, «anche a seguito o in precedenza di un viaggio proveniente o diretto in un altro Stato»,
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3 novembre 2016
Pagina 15                        La Nuova Sardegna (ed.
3 novembre 2016
Pagina 20                      La Provincia di Cosenza
                                                 Trasporti marittimi

  Controlli in mare, il bilancio della motovedetta
  PRAIA A MARE Nei 59 giorni di crociera
  operativa lungo la costa di pertinenza (da
  Praia a Mare a Nicotera) la Motovedetta dei
  carabinieri "CC 812 ­ Miccoli", con al timone il
  maresciallo Natale Restagno, ha svolto 184
  ore e 35 minuti di attività nautica, effettuando il
  controllo di natanti ed imbarcazioni da diporto,
  motonavi per trasporto passeggeri e
  motobarche da pesca per un totale di 184
  unità navali.
  Nell' ambito di questa attività sono state
  elevate 36 contravvenzioni per un totale di
  euro 22.471 euro; sono stati sequestrati 19
  chili di prodotti ittici poiché privi di ogni
  informazione necessaria ai fini della
  tracciabilità; sono stati sequestrati 50 chili di
  alici in violazione della norma che prevede un
  minimo giornaliero per la pesca non
  professionale; è stato effettuato il soccorso in
  mare di un natante da diporto in chiara
  difficoltà di manovra, con a bordo tre persone;
  sono state sequestrate due reti da pesca non
  conformi; sono state denunciate in stato di
  libertà quattro persone per occupazione
  abusiva di suolo demaniale mediante la posa
  di sdraio e ombrelloni e per violazione del
  vincolo paesaggistico; sono stati sequestrati, a
  vario titolo, due fucili da sub, una moto d'
  acqua ed un motore fuori bordo; sono stati
  controllati 7 stabilimenti balneari ed elevate 3 sanzioni amministrative per un totale di euro 3.096 euro;
  sono stati recuperati 2 pedalò sommersi oggetto di furto.
  La motovedetta, inoltre, è stata impiegata nei servizi di assistenza durante gli sbarchi di migranti e in
  attività di security all' interno del porto di Vibo Marina durante l' imbarco a bordo delle motonavi che
  garantiscono il collegamento giornaliero con le Isole Eolie.

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  NAVIGAZIONE

  Boom al porto di Genova per merci e passeggeri
  Primi nove mesi dell' anno con un traffico
  container aumentato rispetto al 2015 di quasi 2
  punti percentuali e un settembre record:
  +14,5% sull' anno passato per il Porto di
  Genova. Il vero 'boom' è però sulle navi
  arrivate e partite cresciute del 7,2%. E per i
  passeggeri +4,3% sui traghetti e + 20,5% per
  le crociere.
  In totale 2.556.233, l' 8,4% rispetto al periodo
  gennaio­ settembre scorso.
  (D.Framb.
  )

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  "A Venezia i turisti mordi e fuggi pagheranno una
  tassa più alta"
  Il sindaco Brugnaro: contro le grandi navi solo gli estremisti

  L' eloquio torrenziale («ho un convegno a San
  Donà, c' è tempo solo per un' ultima
  domanda», poi parla per un' altra mezz' ora),
  la gigantesca spilla dei pompieri di New York
  sul rever della giacca («mi hanno fatto vigile
  del fuoco onorario»), una certa idea dell'
  economia («le aziende in crisi devono fallire, i
  soldi pubblici servono a portare qui le
  multinazionali»), lo stile da parón che un anno
  e mezzo da sindaco non ha scalfito («vivo in
  trincea con 800 milioni di debiti, grazie a
  quindici anni di sindaci filosofi e professori»).
  Nel giorno in cui la città celebra l' anniversario
  dell' Aqua Granda, l' alluvione del 1966, Luigi
  Brugnaro, l' imprenditore che con una lista
  civica appoggiata dal centrodestra ha
  espugnato Venezia, svela le sue idee su
  turismo, Unesco, urbanistica, sviluppo
  industriale. Con un messaggio per Renzi .

  Il turismo di massa è l' emergenza?
  «Tutt' altro. Ma qualcuno, invece di sviluppare
  altri settori, vuole uccidere il turismo che ci dà
  da mangiare».

  Qual è la sua ricetta?
  «Prima sviluppiamo l' industria. Tutto dipende
  dal porto.
  Gli armatori acquistano navi più grandi e il nostro non è in grado di accoglierle. Allora dico a Renzi:
  facciamo un patto per Venezia».
  In che cosa consiste? «Nel 2002 accettammo il Mose in cambio di uno sviluppo del porto. Non s' è visto
  nulla. Bisogna fare un nuovo porto offshore per le navi oceaniche. I cinesi sono pronti a investire 600
  milioni di euro, ma vogliono certezze».
  Che altro c' è nel patto? «Un nuovo tracciato per le grandi navi d a crociera, peraltro già usato in
  passato. E Porto Marghera».

  Chiede soldi?
  «Quelli della legge speciale, doverosi. Per il resto, soprattutto regole. I privati vogliono sapere quanto
  costano le bonifiche e cosa possono costruire. Con un' autorizzazione unica e tempi rapidi».

  Il suo piano per Porto Marghera?
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