IL FIUME FIBBIO SCUOLA "BETTELONI" - IVA eIVB a.s. 2018/2019 - Istituto Comprensivo 17 Montorio-Verona
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Il Fibbio è un fiume che ha origini dal fenomeno carsico della Lessinia. Le acque che a nord penetrano nel terreno, in cunicoli sotterranei, risalgono in superficie a Montorio: complessivamente il fiume è lungo 15 km. Si ritiene che il bacino idrogeologico delle risorgive sia situato nell'area posta a nord della Lessinia. Da recenti studi è emerso che il bacino di raccolta delle risorgive abbraccerebbe quasi tutto il territorio della Lessinia arrivando fino al monte Carega.
Il fiume Fibbio prende il via dal Laghetto Squarà (zona denominata anche delle sorgenti alte del Fibbio), da dove si diramano alcuni importanti corsi d'acqua: il Fiumicello, la fossa Cozza e il Fibbietto, che scorrono in mezzo alle case in svariati canali.
Procedendo verso sud, si arriva alla risorgiva detta del Fontanon (sorgenti basse del Fibbio) che forma il grande bacino d’acqua vicino a via Lanificio.
Dal Fontanon il fiume passa a lato del Circolo Primo Maggio, riceve la confluenza del torrente Squaranto e si ingrossa notevolmente proseguendo verso le Ferrazze...
Mappa in cui si evidenzia la confluenza del torrente Squaranto con il fiume Fibbio
Airone cenerino sul fiume Fibbio verso le Ferrazze...
Dalle Ferrazze il Fibbio si suddivide in più parti, si dirama in alcuni fossati e prosegue la sua corsa fino alla confluenza con il fiume Adige.
UN PO’ DI STORIA…. Fin dall'epoca romana dal Fibbio si traeva l'acqua potabile per la città di Verona e Montorio. L'economia della zona si sviluppò in gran parte lungo il corso del Fibbio che divenne il fiume industriale del veronese. Il Fibbio ha subito nel tempo la continua modifica da parte dell'uomo che lo ha adattato alle sue esigenze. Già dal 1300 d.C. Lungo il Fibbio, vennero costruite molte industrie che utilizzavano la forza dell'acqua per far muovere le ruote dei mulini. Le acque del fiume vennero utilizzate anche per l'agricoltura e per questo vennero costruiti diversi canali per portare l'acqua ai campi.
Quello che appare oggi non è più il corso dell'originario fiume naturale che si snodava per la campagna, ma è il risultato di questa progressiva trasformazione...
Il nostro “viaggio” alla scoperta del fiume Fibbio
Il nostro “viaggio” alla scoperte del fiume “Fibbio” inizia dal ponticello dove si trova la Fossa Murara, la fossa Zenobia e la fossa Cozza. La nostra guida, l’architetto Fiorini, ci ha spiegato che si chiamano così dai cognomi delle famiglie che costruirono questi canali per portare acqua ai campi
Arrivati al laghetto Squarà l’architetto Fiorini ci ha fornito un’interessante spiegazione del fenomeno del carsismo. L’acqua era considerata sacra fin dall’antichità, infatti venivano costruiti edifici sacri per testimoniare l’importanza e la sacralità dell’acqua. L’acquedotto che abbiamo visto passava sotto il castello di Montorio e portava l’acqua alla città di Verona, in piazza Erbe, nell’antica città romana, per poi sfociare nell’Adige.
Purtroppo il nostro giro è quasi finito, non prima di aver ammirato lo splendido Mulino Sartori, che originariamente veniva chiamato mulino della furia per l’impeto del corso d’acqua che lo alimentava. A Montorio c’erano circa cinquanta mulini, le cui macine si chiamano “Gualchiere”.
LA PIANTA DEL NOSTRO PERCORSO
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