NOI PICCOLI E LA SCIENZA - Osserviamo, ricerchiamo, capiamo Progetto extracurricolare scuola dell'infanzia - IC Mongrassano

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NOI PICCOLI E LA SCIENZA - Osserviamo, ricerchiamo, capiamo Progetto extracurricolare scuola dell'infanzia - IC Mongrassano
Progetto extracurricolare scuola dell’infanzia
             I.C.S. Mongrassano
               Anno 2016/2017

NOI PICCOLI E LA SCIENZA
Osserviamo, ricerchiamo, capiamo…

                Responsabili del progetto
  Ins.ti De Rose Gianfranca - Fiorito Maria Pasqualina
NOI PICCOLI E LA SCIENZA - Osserviamo, ricerchiamo, capiamo Progetto extracurricolare scuola dell'infanzia - IC Mongrassano
ATTIVITA’

   -   Lettura di filastrocche e racconti con spiegazione e conversazione
   -   Osservazione ed esplorazione guidata
   -   Riproduzione di fenomeni attraverso esperimenti
   -   Laboratori con attività manuali

Attraverso racconti, giochi divertenti, attività costruttive e semplici laboratori con
esperimenti, vogliamo offrire stimoli ed indizi per sollecitare osservazioni autentiche ed
originali da parte dei bambini sui fenomeni naturali.
Il progetto avrà come tema l’aria, l’acqua e gli argomenti scaturiti dalla curiosità dei
bambini, dal loro interesse.
Le esperienze riguardanti il vento saranno introdotte da un racconto descrittivo
“Arcispiffero” allegato al nostro lavoro, le esperienze riguardanti l’acqua saranno
introdotte da una filastrocca “ Semplicemente… acqua”
Tali racconti costituiranno lo spunto per una serie di domande sugli elementi che
serviranno da riflessione per i bambini. Questo tipo di esperienze aiuterà di costruzione i
bambini a familiarizzare con le caratteristiche fisiche del vento con la sua forza e
dell’acqua con i suoi stati.
Verranno inoltre proposte attività di costruzione e semplici esperimenti quali:
    - Costruzione della girandola
    - Imitazione del rombo del vento
    - Esperimenti sull’aria
    - Osservazione dei cambiamenti di stato dell’acqua
    - Bolle di sapone
    - Costruzione di un paracadute
    - Studio del principio di Archimede
    - Esperimento “la candela e l’acqua”
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ELEMENTO ARIA

“Arcispiffero”
Arcispiffero era un vermiciattolo d’aria che girava su se stesso e, attorcigliandosi,
formava dei piccoli vortici. Viveva tra le chiome frondose degli alberi e girava il mondo
viaggiando di albero in albero, di ramo in ramo, di foglia in foglia…Girovagava di qua e
di là e a volte raggiungeva qualche città dove si divertiva a fare i dispetti alle persone di
ogni età. Lo scherzo migliore di Arcispiffero era quello di passare da un orecchio
all’altro delle persone sussurrando parole senza senso. Si divertiva anche a rubare ai
vecchietti i giornali, i cappelli e i parrucchini; ai signori distinti agitava barbe, cravatte e
cappotti; alle loro mogli, appena uscite dal parrucchiere, scompigliava le splendide
pettinature. Con la sua amica polvere si divertiva a creare fantastici nuvoloni dentro i
quali avvolgeva ogni cosa che incontrava; alla sera solitamente chiamava i suoi amici
moscerini e li trasportava negli occhi delle persone. A volte entrava negli uffici e
scombussolava gli appunti delle segretarie, ma più di tutto amava penetrare nelle scuole
dove poteva divertirsi a distrarre gli alunni sfogliando le pagine dei loro quaderni e dei
loro libri. Un giorno, mentre tentava di far cadere a terra una carta geografica appesa alla
parete, venne sorpreso dalla bidella che aveva appena finito le pulizie. Nel vedere quel
trambusto, la donna chiuse velocemente la porta e la finestra dell’aula; Arcispiffero
rimase prigioniero e da quel giorno scomparve per sempre. Sarà vero?....

PAROLA CHIAVE: l’aria in movimento

Esercizi per pensare
Chi è il protagonista della storia?
Che cos’è?
Dove vive?
Che cosa fa?
Ti è simpatico?
Ti piace quello che fa?
Cosa ti piace e non ti piace di quello che fa?
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Arcispiffero scompare davvero oppure no?
Vuoi continuare tu la storia?

                                ESPERIMENTI ARIA

COSTRUZIONE GIRANDOLA DI CARTA:
Liberi nel vento con una colorata girandola
Passo per passo le istruzioni per costruire in casa una vera girandola colorata.
Materiale occorrente:
- un quadrato di cartoncino leggero (15 x 15 cm)
- un bastoncino di legno compensato (circa 50 cm) - oppure una cannuccia
- un chiodino sottile (o uno spillo se, invece del bastoncino, usi una cannuccia)
- colla (per fissare meglio le punte della girandola verso il centro)
- un cerchio di cartoncino (2 cm di diametro) da incollare sopra le punte, al centro della
girandola, come rinforzo
- forbici - martello - pennarelli - matita
Come si fa?
Come modello per la costruzione, segui i tre disegni:
1° disegno:
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- piega il quadrato lungo le diagonali (si formano 4 triangoli)
   - colora con i pennarelli ciascuno dei 4 triangoli con i colori indicati (giallo -
     azzurro - verde - rosso)
   - taglia le diagonali fino a 4 cm circa dal centro (lungo la linea tratteggiata)
2° disegno:

   - prendi la punta n. 1 incollala sul punto 1, spostandola un po' più sotto il centro
     (mezzo centimetro circa)
   -   così farai anche per le punte 2, 3 e 4

3° disegno:

   - incolla al centro (sopra le punte) un cerchio di cartoncino di 2 cm di diametro
   -   fora il centro della girandola con la punta delle forbici, poi allarga leggermente e
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arrotonda questo forellino con la punta di una matita
   - inserisci il chiodino (o lo spillo) nel foro e appoggialo su un'estremità del
     bastoncino (o della cannuccia)
   -    martella il chiodino delicatamente per farlo fissare bene nel legno del bastoncino
       (oppure spingi lo spillo con le mani attraverso la cannuccia e avvolgi la sua punta
       con del nastro adesivo, per non pungerti)
   -    lascia un po' di spazio fra la girandola e il bastoncino di sostegno (o la
       cannuccia)... altrimenti non potrà girare!
   -    ora puoi soffiare lateralmente sulla girandola ed essa si metterà a girare (... se hai
       fatto le cose per bene!)
Puoi conficcare il bastoncino della girandola nella terra di un vaso sul davanzale o sul
terrazzo... e, quando soffierà il vento, te ne accorgerai!

IL GRIDO DEL FANTASMA
Questa lezione inizia con una domanda: l'aria suona? In effetti non è una domanda
semplice. Quando tira vento noi udiamo un “suono”, un “rumore”. Quando soffiamo
dentro uno strumento a fiato, effettivamente produciamo delle note: ma è l'aria che
“suona” o è qualcos'altro? Se proviamo a chiudere un barattolo con il suo coperchio
sicuramente dentro intrappoleremo dell'aria, ma se lasciamo il barattolo tranquillo su di
un tavolo l'aria ivi contenuta non si mette certo a suonare. Quindi l'aria ha bisogno di
qualcos'altro per suonare (o per fare rumore): ha bisogno dei nostri padiglioni auricolari
su cui sbattere (è il caso del vento), ha bisogno di materiali da far vibrare e che, in
questo modo, producono il suono (è il caso degli strumenti a fiato).

Non dobbiamo però mai dimenticare (e questo è importantissimo) che l'aria serve a far
viaggiare il suono; il suono arriva al nostro timpano per mezzo dell'aria, NO ARIA =
NO SUONO. Fissati questi fondamentali concetti andiamo a vedere come far “suonare”
l'aria in maniera curiosa, creeremo infatti "il grido del fantasma"

Set-up
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Per eseguire questo esperimento è necessario procurarsi un tubo corrugato di circa 1,5
mt di lunghezza. Il tubo corrugato(vedi immagine) è quello che viene inserito nei muri
per far passare i cavi elettrici. E' abbastanza economico e viene venduto in matasse nei
negozi di fai da te.

Svolgimento dell'esperimento

1.Lo sperimentatore(o la sperimentarice) dovrà posizionarsi in un'area libera della
classe, lontano da banchi, sedie, muri e soprattutto, compagni e compagne.
2. Dovrà afferrare con una mano il tubo

3. E poi farlo ruotare velocemente, prima di lato e poi, quando avrà raggiunto una certa
velocità, sopra la propria testa.

4. A questo punto si udrà un suono che, a molti, ricorda il lamento di un fantasma.....
Variando la velocità di rotazione varierà anche il timbro della "voce": a volte
assomiglierà più ad un lamento, altre volte ad un vero e proprio grido.

Perché succede quel che succede?

Facendo ruotare il tubo si crea una differenza di pressione alle estremità. Il tubo viene
percorso da un flusso d’aria che produce un suono variabile a seconda della velocità e
della lunghezza del tubo stesso; siccome il tubo è "corrugato" si creano dei vortici d'aria
che causano i vari suoni armonici. Se si tiene chiuso il tubo con la mano che lo fa girare,
non emette più il suono. Questo curioso trucco è possibile grazie alla flessibilità del tubo
corrugato, una flessibilità particolare data dalla presenza di rinforzi presenti sulla sua
superficie (gli anelli più rigidi). Se provaste a fare la stessa cosa con un tubo da
irrigazione questo si schiaccerebbe nel punto di rotazione e non si sentirebbe alcun
suono; al contrario il tubo corrugato si piega si, ma non si schiaccia e l'aria può quindi
attraversarlo generando la voce del fantasma.
UN PARACADITE PER GIOVARE

A COSA SERVE
  -   Riciclare sacchetti di plastica
  - Sviluppare la creatività
  -   Capire come funziona un paracadute
  - Imparare a costruire un gioco con poco

COSA SERVE
  -   Sacchetti di plastica di qualsiasi dimensione e di più colori
  - Spago
  - Giocattolini da attaccare ai paracadute
  -   Forbici

COME FARE IL PARACADUTE
  - Spiegate al bambino come: Ritagliare un grande quadrato in un sacchetto di
    plastica. Più il quadrato sarà grande, più l’oggetto da attaccare potrà pesare. Potete
    anche utilizzare un grande sacchetto per la spazzatura!
  - Annodare un pezzo di spago ad ogni angolo del quadrato. I quattro pezzi di spago
    devono avere la stessa lunghezza.
Attaccare un giocattolino (o un oggetto) al paracadute, come nell’immagine.

Mostrare al bambino come piegare il paracadute prima di lanciarlo in aria.
ELEMENTO ACQUA

“Semplicemente... acqua!”
Sono goccia, sono ghiaccio, sono nube, sono onda... Sono pioggia, sono neve, sono
grandine dal cielo...
Son ruscello, sono fiume, sono lago, sono mare... Sono vita, son salute, sono gioco, son
sorgiva...
Sono fresca, sono pura, sono dolce, son salata... Son bevanda, sono cibo, sono doccia e
sono bagno...
Son ristoro, sono pace, sono forte, son bufera... Sono libera, veloce, son silenzio e son
rumore...
Sono storia, sono scienza, religione e medicina... Sono amica, son nemica, son leggera e
son pesante...
Sono chiara, sono scura, sono limpida o inquinata... Son cercata, son trovata, son
gratuita e son pagata...
Sono mitica e leggendaria, sono poetica e cantata... Sono tua, sono vostra, son di tutti e
di nessuno...
Son diffusa, ricercata, son presente e sono assente... Sono magica, son divina, sono
grande e son piccina...
Son studiata, trascurata, trasportata e imbottigliata...
Soprattutto son... bagnata!!!

PAROLA CHIAVE: le caratteristiche dell’acqua
Esercizi per pensare
Di cosa si parla in questa poesia?
In quanti modi si presenta l’acqua?
Puoi individuarne qualcuno?
Tra le tante cose che si dicono dell’acqua quali puoi vedere?
Quali ascoltare?
Quali sentire?
Quali assaporare?

                             ESPERIMENTI ACQUA

GLI STATI DELL’ACQUA

Concetto: stato liquido e solido dell’acqua.
Esperimento proposto dall’insegnante al termine dell’incontro.
Insegnante: propone di mettere un bicchiere di acqua in frigo e un bicchiere di acqua nel
congelatore e invita i bambini a formulare delle ipotesi su quello che succederà.
Acqua nel frigo diventa….. Acqua nel congelatore diventa……
Verifica: mattina successiva controllo dei bicchieri
• Acqua nel frigo: Osservazione I bambini dicono: “L’acqua è ghiaccia, gelida, fredda,
freddissima, super freddissima, super ghiaccissima, non è ghiaccio perché era nel
frigorifero…il frigorifero non è ghiaccio come il ghiaccio…”
• L’acqua nel congelatore.
Osservazione I bambini dicono: “è dura , ora si scioglie perché non è nel congelatore,
più freddo …il ghiaccio è ghiacciato ..è fatto con il freddo, esce l’acqua perché è fatto di
acqua …il caldo lo fa diventare acqua”. Insegnante distribuisce un cubetto di ghiaccio ad
ogni bambino e invita a riscaldarlo con le mani e a respirarci sopra. I bambini
spontaneamente dicono che è il sole che scioglie il ghiaccio e con il fuoco il ghiaccio
“scoppia” e spegne il fuoco, …l’acqua sul fuoco bolle….quando bolle ci si mette la
pasta… Al termine l’insegnante chiarisce verbalmente cosa è successo all’acqua in frigo
e nel congelatore e spiega l’uso dei termini corretti riferiti allo stato solido e allo stato
liquido dell’acqua.
GALLEGGIA O NON GALLEGGIA?

Insegnante : Conoscenze - Principio di Archimede : I corpi immersi nell’acqua ricevono
una spinta dal basso verso l’alto che corrisponde al peso dell’acqua spostata .
Il galleggiamento di un corpo dipende dalla forma e dalla sua densità ( rapporto fra peso
e volume): un corpo è più denso dell’acqua è destinato ad affondare perché la spinta
idrostatica non riesce a sostenerlo.
Esperimento:
Materiali : due vasi di vetro, acqua, oggetti vari: cucchiaio, pallina di pongo, tazzina,
foglia, matita, forbici …
Si introducono gli oggetti uno per volta nei vasi pieni di acqua e si osserva .
Verifica : Oggetti che vanno a fondo o galleggiano
Domanda: Perché? Cosa dicono i bambini? Perché è pesante , … è di metallo, è plastica
…. le cose pesanti affondano e le cose leggere stanno a galla….. Quindi Pesante .
Leggera Domanda: perché la tazzina di ceramica galleggia ed è più pesante della pallina
di pongo? Cosa dicono i bambini? Ha poco materiale … non c’è andata l’acqua
dentro…..
Insegnante: Propongo di prendere il pongo e di fare una piccola barchetta ….e vedere se
galleggia …
Esperimento: barchetta di pongo , galleggia o non galleggia?
Verifica : La barchetta di pongo ha galleggiato poi e caduta a fondo Insegnante: Cosa è
successo ? Cosa dicono i bambini? C’è schizzata l’acqua dentro ed è caduta a
picco…..,non era fatta bene, entrava l’acqua dalle parti.

LA CANDELA E L’ACQUA

- Porre la candela al centro di una bacinella in cui sia stata versata dell'acqua (nel nostro
caso, colorata, per osservare meglio l'effetto).
- Accendere la candela.
- Coprire con un vasetto di vetro.
- Nel giro di qualche minuto, la fiamma si spegnerà.
La fiamma in poco tempo consuma l'ossigeno ed il gas che rimane nella bacinella è solo
l'anidride carbonica, che non consente la combustione . - L'acqua salirà per prendere il
posto dell'ossigeno che è scomparso durante la combustione. In mancanza di ossigeno,
la combustione non può avvenire.
IL BICCHIERE IN ACQUA
- Riempire una bacinella d'acqua.
- Prendere un bicchiere e fissare sul suo fondo un foglio di carta-casa.
- Immergere il bicchiere nella bacinella, con l'apertura rivolta verso il basso.
- Togliere il bicchiere: la carta sarà asciutta perchè l'aria l'avrà protetta, impedendo
all'acqua di raggiungerla.
LE BOLLE DI SAPONE:

Ingredienti:
-detersivo liquido per piatti -acqua -glicerina
Procedimento:
Mescola una tazzina di detersivo per piatti con venti tazzine di acqua e una tazzina di
glicerina

Attraverso queste esperienze, si è voluto esplorare il mondo delle bolle di sapone e
delle lamine saponose. Per fare questo bisogna innanzitutto trovare quali sono gli
elementi fondamentali per poterle creare (la soluzione). Esistono diverse ricette
(soluzioni) per fare le bolle di sapone ma una soluzione ideale non esiste. Una ricetta
può andar bene per un certo esperimento e non per un altro. Un metodo per verificare la
bontà di una soluzione può essere quello di cronometrare il tempo di durata di una bolla.

Per ciascuna soluzione abbiamo creato bolle di sapone del diametro di 7 cm.

L’abbiamo mantenuta sulla cannuccia e cronometrato la durata.

Abbiamo ripetuto la prova 5 volte per ogni soluzione in modo da ottenere un valore
medio, più affidabile
I bambini sono stati invitati a fare delle considerazioni personali su ciò che osservavano
mentre “giocavano” con le bolle. Le riflessioni sono state registrate su dei post-it e
mostrate a tutto il gruppo.

Tutto ciò è servito come input a una DISCUSSIONE COLLETTIVA

Perché UNA BOLLA DI SAPONE SCOPPIA?

Materiale occorrente:

Una soluzione saponosa

Cannucce da bibita

Se si "buca" una bolla di sapone con un dito bagnato cioè ricoperto dalla stessa
soluzione di acqua e sapone questa non scoppia perché vengono in contatto molecole
dello stesso tipo (forza di coesione) . Se invece si usa un qualsiasi oggetto "asciutto" e
si cerca di oltrepassare la bolla, questa si rompe o scoppia perché vengono a contatto
molecole di sostanze diverse che non aderiscono tra loro.
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