Dr. Franco BIANCHI già ricercatore CNR-ISMAR Venezia

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Dr. Franco BIANCHI già ricercatore CNR-ISMAR Venezia
dr. Franco BIANCHI
   già ricercatore
CNR-ISMAR Venezia
Dr. Franco BIANCHI già ricercatore CNR-ISMAR Venezia
Oceanografia Biologica

                          Descrive e
                          quantifica:

                         • i processi che
                           regolano la
                           presenza e la
                           distribuzione degli
                           organismi marini
                           nella colonna
                           d'acqua e nel
                           fondale

                         • le variazioni di tali
                           processi nel tempo
                           e nello spazio
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Oceanografia Biologica

                 Fisica

Biologia                     Chimica

             OCEANOGRAFIA
               BIOLOGICA

Statistica                  Geologia
              Informatica
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Mare Adriatico

        •   Bacino stretto ed allungato (NW-SE)
        •   Lunghezza: ~ km 800
        •   Larghezza: ~ km 150
        •   Superficie: ~ km² 139.000
        •   Suddiviso in tre bacini:
             • settentrionale
             • centrale
             • meridionale
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Mare Adriatico

        Profondità max dei tre bacini:
           - settentrionale:
               • m 70
           - centrale:
               • m 230
               • fossa mesoadriatica
           - meridionale:
               • m 1220
               • fossa sudadriatica
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Adriatico Settentrionale:
 caratteristiche fisiografiche

                            • Bacino più
                              settentrionale del
                              Mediterraneo (> 44°
                              lat N)
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Adriatico Settentrionale:
 caratteristiche fisiografiche

                            • Profondità modeste
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Adriatico Settentrionale:
          caratteristiche fisiografiche

                                     • Presenza di importanti
                                       fiumi
               Tagliamento
          Livenza
       Piave
    Sile

Brenta
Adige

     Po
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Adriatico Settentrionale:
 caratteristiche fisiografiche

                            • Fondali sabbioso-
                              fangosi
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Adriatico Settentrionale:
                caratteristiche oceanografiche

                                   -> ampie escursioni termiche
• Bacino più settentrionale        -> regime idrografico stagionale
  del Mediterraneo
                                   -> masse d’acqua diluite

• Profondità modeste               -> trasparenza ridotta

                                   -> elevate concentrazioni di
• Presenza di importanti fiumi       nutrienti disciolti

                                   -> elevati tassi di produzione
• Fondali sabbioso-fangosi           primaria

                                   -> presenza di aree lagunari

                                   -> ampie escursioni di marea

                                   -> biocenosi bentoniche di
                                     substrato molle
Deflusso fluviale

              • Fascia costiera
                caratterizzata da importanti
                fiumi
              • Presenza di acque diluite
                lungo costa
Fiume Po

                                                                 portata
                                                                  media

                           Medie annuali
                       Dati storici di portata
                  (Autorità di Bacino del Fiume Po)

• Apporto totale acque dolci in Adriatico Settentrionale: 9.41 109 m3/y
• Fiume Po:              ~ 50%
• Portata media Po:      1492 m³/s
Influenza del deflusso fluviale

                  acque dolci

caratteristiche                      distribuzione e
fisico-chimiche                    diversificazione dei
  delle acque      circolazione    popolamenti biologici
    costiere       generale del
                  Mare Adriatico
Caratteristiche
fisico-chimiche
  delle acque
    costiere
1. Temperatura
Dinamica stagionale
             Primavera:

             • calore assorbito
                dall’atmosfera genera uno
                strato superficiale caldo
             • strato profondo non risente
                del riscaldamento
             • si forma gradiente verticale
termoclino      di T
             -> termoclino
• Calore rimane confinato vicino alla
                  superficie
  mixed-layer   • Moti convettivi:
                    • di scarsa entità
                    • sufficienti a rimescolare lo
                       strato superficiale entro il
termoclino             termoclino
                • Si forma strato mescolato
                  all’interno del termoclino:
                 - > mixed-layer
                • Entro mixed-layer le proprietà
                  fisico-chimiche sono omogenee
Estate:

              • riscaldamento più intenso
mixed-layer   • piccole turbolenze
                 superficiali portano calore
                 più in profondità
              • termoclino scende in basso
termoclino    • si forma un termoclino
                 stagionale molto marcato
              • mixed-layer scende in
                profondità
• Colonna d’acqua separata in due:
                 -> massa d'acqua superficiale

massa d’acqua    -> massa d’acqua profonda

 superficiale   • si forma una colonna d’acqua
                   stabile verticalmente
                 -> a differente T
   termoclino    -> 2 masse d’acqua separate

massa d’acqua
  profonda
Autunno:
                  • raffreddamento atmosferico fa
                     perdere calore alla superficie
                     marina
                  • acque superficiali si raffreddano
                  • temporali autunnali rimescolano
    mixed-layer      colonna d'acqua
                  • mixed-layer scende in basso
                  • Termoclino progressivamente
                    eroso
termoclino
                  • T strato intermedio > T
                    superficie
Tardo autunno:

• raffreddamento sempre più
   intenso
• termoclino gradualmente
   scompare
• mixed-layer scompare
   lentamente insieme al
   termoclino
Inverno:

• perdita calore procede
• tutta la colonna d'acqua si
   raffredda
• colonna d’acqua è interessata da
   moti turbolenti verticali, che la
   rimescolano
  -> omogeneità di T
• la colonna d’acqua diventa
   verticalmente instabile
2. Salinità
SALINITA’:
                         distribuzione orizzontale

                                                            A           sezione                  B

                                                           30

                                          salinità (PSU)
                                                                    discontinuità orizzontale:
                                                           20
                                                                    -> fronte costiero

             A      B                                      10

                                                           0
Distribuzione orizzontale della S                               0       2          4         6
lungo una sezione di fronte al fiume Po
                                                                       distanza (km)
SALINITA’:
                           distribuzione verticale

                                               discontinuità verticale:
                                               -> aloclino

               *

Distribuzione verticale della S nel
punto *, interessato in superficie
dall’acqua diluita del Po
SALINITA’:
distribuzione spaziale costa-largo
3. Densità
Temperatura, Salinità, Densità

termoclino                     aloclino       picnoclino

             Discontinuità:
             - Temperatura    -> termoclino
             - Salinità       -> aloclino
             - Densità        -> picnoclino
Estate

massa d’acqua
 superficiale

                 da discontinuità TERMICA…
   termoclino

massa d’acqua
  profonda
Estate

acque - dense

                 …a discontinuità di densità
   picnoclino    -> picnoclino
                 -> barriera fisica

acque + dense
4. Ossigeno disciolto
Distribuzione dell’O2: inverno

                    • Basse T°
                    • Rimescolamento verticale
                      della colonna d’acqua
                    -> concentrazioni O2 = 100%

                         = sovrasaturazione: > 100%

                         = saturazione:    = 100%

                         = sottosaturazione: < 100%
Distribuzione dell’O2: estate

                    • Alte T°
                    • Stratificazione verticale

                    Superficie:
                    -> rifornimento di O2
                      atmosferico
                    -> produzione di O2 per
                      fotosintesi
                    -> sovrasaturazione

                    Fondo:
                    -> respirazione (consumo di O2)
                    -> scarsa irradianza
                    -> bassa fotosintesi
                    -> sottosaturazione
                    -> ipossia
Influenza della discontinuità sull’O2
Circolazione
  generale
 del Mare
 Adriatico
Circolazione negli estuari:
                               emisfero nord

          terraferma
           FdC    GdP
                        moto      moto
                                                       mare
  fiume                         FdC

FdC: Forza di Coriolis
GdP: Gradiente di Pressione

                                  GdP          FdC

                                          corrente verso S
Circolazione dell’Adriatico

                Fiume Po:

                • motore della circolazione
                  adriatica
                • acque fluviali diluite scorrono
                  lungo costa italiana
                • escono dalla soglia di Otranto
                • innescano risalita di acque
                  ioniche a dx della soglia di
                  Otranto
                • acque ad alta S scorrono lungo
                  costa ex-jugoslavia
                • spinte sempre verso dx dalla FdC
                • arrivano nel golfo di Venezia

                -> circolazione antioraria
                -> moto ciclonico
Adriatico Settentrionale:
                     regime idrologico

- Scarsa profondità
- Presenza di acque diluite
- Stagionalità a carattere atmosferico

-> condizionano il regime idrologico del bacino settentrionale

                                             Regime estivo

     Regime
   idrologico
   stagionale
                                            Regime invernale
Regime estivo

      Stratificazione estiva:

      • termoclino
      • colonna d’acqua stabile
      • acque del PO, diluite, a bassa S e D,
         confinate in superficie
      -> S rafforza discontinuità termica
      -> si stabilisce un marcato aloclino e
         picnoclino

      N.B.:
      • discontinuità verticali
      (A) masse d’acqua superficiali, calde e
         diluite
      (B) masse d’acqua intermedie
      (C) masse d’acqua profonde, fredde e
          salate (cupola a centro bacino)
Regime invernale

         Omogeneità invernale:

         • centro bacino: forte instabilità
            verticale
         • costa: sistema frontale (blu)
            separa area di plume dal resto
            bacino
         -> acque di deflusso Po e fiumi minori
            iniettate in una fascia molto
            ristretta (fronti), entro la quale
            scorrono verso sud.

         N.B.:
         • scomparsa di discontinuità verticali
         • discontinuità orizzontale di T e S:
         -> T e S bassi lungo costa occidentale
         -> T e S alti nel centro bacino
Sesse
Onde presenti in bacini chiusi o semichiusi

Propagazione dell’onda:
• entra nel bacino
• viaggia lungo il bacino
• arriva al bordo
• subisce la riflessione
• torna indietro alla stessa velocità
-> oscillazioni del livello del mare
-> maree
Propagazione dell’onda

In un sistema non-rotatorio:

- maree = onde stazionarie, con la forma di sesse
- oscillazioni avanti/indietro lungo linee di nessun movimento verticale
-> nodi
Propagazione dell’onda

In un sistema rotatorio:

- onda di marea cambia
- movimento attorno ad un punto di nessun movimento verticale
-> punto anfidromico
Adriatico Settentrionale:
     propagazione dell’onda di marea

Punto Anfidromico:
• generato dalla rotazione terrestre
• attorno al PA la fase della marea ruota in
   senso antiorario (CCW)
• velocità angolare = circa 30°/h
Adriatico Settentrionale:
     propagazione dell’onda di marea

Linee radiali:
• linee lungo le quali la marea avviene
   contemporaneamente
• disposte radialmente al Punto Anfidromico
-> linee cotidali = co-phase lines
Adriatico Settentrionale:
      propagazione dell’onda di marea

Linee concentriche:
• linee dove la marea ha la medesima altezza
   (in tempi diversi)
-> co-range lines

• La max altezza di marea si ha nel bacino
   settentrionale, dove l’onda di marea è
   amplificata dal basso fondale

Dinamica:
• marea si propaga lungo la costa orientale
• riempie l’estremità settentrionale
• torna indietro lungo la costa italiana
• completa il giro in circa 12 h
Adriatico Settentrionale:
                 curve di previsione di marea

Marea ha una componente astronomica (attrazione di Luna e Sole):
-> altezza di marea può essere prevista

                                         Adriatico Settentrionale:
                                         -> marea semidiurna
                                         -> in 24h: 2 am e 2 bm
Effetti sulla
  biologia
Fitoplancton

•   diatomee
•   dinoflagellate
•   coccolitoforidee
•   altre flagellate
Fitoplancton:
distribuzione orizzontale estiva

    superficie                     fondo
Fitoplancton:
    distribuzione verticale
               estiva

•   Sezione di fronte al Po:
         A. fitoplancton totale
Fitoplancton:
    distribuzione verticale
               estiva

•   Sezione di fronte al Po:
         A. fitoplancton totale
         C. Chaetoceros
Fitoplancton:
    distribuzione verticale
               estiva

•   Sezione di fronte al Po:
         A. fitoplancton totale
         C. Chaetoceros
         D. Rhizosolenia

         -> evidente come le 2
            specie occupino masse
            d’acqua diverse
Zooplancton

• copepodi
• cladoceri
• larve
Zooplancton:
distribuzione verticale estiva
                         Isolinee di T

                         Tratti verticali:
                         • strati interessati dalle
                           pescate di zooplancton
Zooplancton:
distribuzione verticale estiva
                         Isolinee di T

                         Tratti verticali:
                         • strati interessati dalle
                           pescate di zooplancton

                          Istogrammi:
                           distribuzioni delle
                           abbondanze
                           numeriche di 3
                           generi

                          -> evidente come le 3
                            specie occupino
                            masse d’acqua
                            differenti
Le lagune
nord-adriatiche
Laguna di Marano-Grado
                       160 km2

  Laguna di Venezia
  550 km2

                                            Lagune
                                        Nord Adriatiche
               Mare Adriatico

Lagune del Delta del Po
180 km2
Laguna di Marano-Grado:
              salinità

 1. Acque eurialine:     30 – 37 PSU
 2. Acque polialine:     30 – 20 PSU
 3. Acque mesoaline:     20 – 5 PSU
Laguna di Venezia:
      salinità
Palude della Rosa

            S.Giuliano
Marghera

   Fusina
                                Lido

                          Confronto
                         mare/laguna
Salinità

PSU
Azoto

µM

                    Lagune:
             “trappole di nutrienti”
                 (Odum, 1973)
Fitoplancton totale

cell/l 10³
Zooplancton totale

ind/m³
Fitoplancton: gruppi
Zooplancton: gruppi
Numero di specie secondo la
                        specie di               salinità
                       acqua dolce
numero di specie

                                                          specie marine

                                             eurialine                stenoaline

                                      specie di acqua
                                        salmastra

                   0      5      10        15        20       25      30     35
                                            salinità
Affioramenti rocciosi

                             Morfologie e strutture
                              molto diverse

                             Estensioni:
               trezze        • pochi m2 > migliaia m2

                             Altezza dal fondo:
tegnùe                       • 1>4m
Costituzione

Trezze e tegnùe sono state costruite da organismi viventi:
-> bio-costruzioni su substrati duri diversi
-> rocce organogene
Barriere coralline e trezze/tegnùe

        Barriere coralline:                     Trezze & tegnùe:
• biocostruzioni di origine animale   • biocostruzioni di origine vegetale
    -> agenti: polipi dei coralli           -> agenti: alghe calcaree
Importanza ecologica

Trezze e tegnùe:

•   costituiscono riserve naturali
•   favoriscono insediamento di specie altrimenti assenti
•   richiamano specie che necessitano di un substrato duro
•   costituiscono ottimo riparo per vita e riproduzione di numerosi organismi
•   offrono un maggior numero di nicchie ecologiche
•   contribuiscono all'aumento della biodiversità

• Studi scientifici su questi ambienti iniziarono solamente nella seconda
  metà degli anni ’60.
• Tuttora abbiamo solo conoscenze parziali sulla loro origine e sulla flora e
  fauna ospitate.
http://www.tegnue.it/Video-il-meglio.asp
Per eventuali contatti :

         dr. Franco Bianchi
   già ricercatore CNR-ISMAR
franco.bianchi.51t10@gmail.com
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