Il contesto delle attività di traduzione - Linguistica italiana II Mirko Tavosanis A. a. 2018-2019

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Il contesto delle attività di traduzione - Linguistica italiana II Mirko Tavosanis A. a. 2018-2019
Valutazione dei sistemi automatici di interazione
  linguistica in italiano – Modulo B

  8. Il contesto delle attività di
  traduzione

18 marzo 2019                       Linguistica italiana II
                                    Mirko Tavosanis
                                    A. a. 2018-2019
Il contesto delle attività di traduzione - Linguistica italiana II Mirko Tavosanis A. a. 2018-2019
Oggi

• Importanza delle attività di traduzione
• Traduzione non meccanica: successi e insuccessi
• Traduzione e interpretariato
Il contesto delle attività di traduzione - Linguistica italiana II Mirko Tavosanis A. a. 2018-2019
Il contesto delle attività di traduzione
⚫   Nella pratica, la traduzione non è un evento in isolamento
⚫   La traduzione si inserisce in una serie di pratiche, spesso
    con un valore commerciale
⚫   Non tutte le culture hanno dato importanza alla
    traduzione: spesso si traduce poco (perché non c’è
    interesse, perché si legge direttamente nell’originale, ecc.)
⚫   Il grosso della traduzione sembra diretto dalle lingue
    maggiori a molte lingue minori: non è detto che sia
    sempre così
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L’Index translationum Unesco
Il contesto delle attività di traduzione - Linguistica italiana II Mirko Tavosanis A. a. 2018-2019
Grande importanza
⚫   In alcuni periodi storici la traduzione è stata un’attività di
    grande importanza, per una cultura nel suo assieme o per
    un settore specifico
⚫   La traduzione dal greco al latino
    è stata importantissima per la civiltà
    romana, e poi di nuovo nel
    Rinascimento
⚫   La traduzione dall’olandese
    (Rangaku) è stata l’unico punto di
    contatto del Giappone con la
    cultura occidentale dagli inizi
    del Seicento alla metà
    del Settecento
Pratiche di traduzione
⚫   Un’idea romantica di traduzione: il traduttore ispirato
    che, di getto, traspone nella propria lingua ciò che è stato
    detto in un’altra
⚫   Nella realtà, il traduttore deve fare i conti con molti
    vincoli:
    ⚫   Limiti della conoscenza della lingua di partenza o di quella
        d’arrivo
    ⚫   Fattori economici (che spingono a fare il lavoro in fretta)
    ⚫   Scadenze (che spingono a fare il lavoro male)
    ⚫   Influenza di altri lavori (in alcuni casi il traduttore vuole imitare,
        in altri vuole distinguersi)
    ⚫   Necessità di interagire con un committente e/o un revisore (che
        vuole una revisione con determinate caratteristiche)
⚫   La vita reale dei traduttori umani può essere piuttosto
    diversa da un modello teorico!
Per esempio: creatività?
⚫   Per quanto derivativa, una traduzione di fumetto è
    opera creativa a tutti gli effetti (tutelata dal diritto
    d’autore, ecc.) - e a volte il lettore nota la differenza tra
    un traduttore e l’altro!
⚫   Tuttavia, le richieste del pubblico non sono omogenee:
–    In alcuni casi è richiesta l’adesione a uno standard e le
     invenzioni personali sono accolte male (nel fumetto seriale
     sono importanti i “tormentoni”, ecc. - per esempio nelle
     strisce, o nei fumetti di supereroi... è tempo di distruzione!)
–    In altri casi il tocco personale è quasi indispensabile
• La revisione può essere applicata con diversi livelli di
  rigore
Un caso di successo: Asterix
⚫   Nelle prime traduzioni (di Marcello Marchesi) i romani parlano in
    romanesco
⚫   Anche il Sono Pazzi Questi Romani è un’invenzione del traduttore
⚫   Aiuta? Decisamente sì!
(i nomi dei personaggi sono rimasti
   non adattati, anche se spesso sono
   poco comprensibili al lettore italiano:
   p. es. Assourancetourix – Assurance
   tous risques)
I Moomin di Tove Jansson in fiorentino
          (Ranieri Carano)
Tocco personale – in positivo
⚫   Il successo (o l’insuccesso) di un fumetto in
    traduzione può essere strettamente collegato al
    modo in cui viene reso il testo
⚫   A volte l’italiano standard non è la soluzione
    vincente (caso limite, che vedremo più avanti:
    Li’l Abner)
⚫   La genialità linguistica è stata determinante per
    il successo di alcuni fumetti...
⚫   ... ma anche senza arrivare a questi livelli, un
    po’ di espressività aiuta spesso
Un sardo con il kilt?
Ma d’altra parte...
Che accento hanno gli scozzesi?

Ovviamente, le caricature di un parlato hanno un
 senso ben diverso quando corrispondono
 all’esperienza di un gruppo...
In Italia chi sa fare un accento indiano?
E se lo sapesse fare, farebbe ridere?
Italiano regionale? Romanesco?
In Man of Steel #5 (John Byrne) viene resa in
  modi diversi una battuta caratterizzata:
“Sooperman! Wha’ hoppen?”
⚫   Superman! E mo’ che succede? (Bottero)
⚫   Superman! Che cosa sta succedendo? (Foschi)
⚫   Superman! Ma che c’è? (Farinelli e
    Vanagolli)
Da: F. Vanagolli, Livelli di lingua e scelte
 espressive nelle traduzioni italiane dei
 fumetti Marvel e DC
Li’l Abner
       (Al Capp, 1934-1977)

Forme reali di dialetto, ma non solo
Tre livelli disponibili negli USA
⚫   Allegro speech (gonna, snice...)
⚫   Dialect respellings (dis, wint...)
⚫   Eye-dialect (sez, waz...)
L’ultimo livello non ha corrispondenza fonetica e
  serve solo a caratterizzare (di solito denigrare) il
  parlante
In italiano è quasi impossibile usare espressività
  ortografica, e quindi è difficile creare un
  equivalente di questa espressività in inglese...
Fish si potrebbe scrivere ghoti?
                     Sì, se si dà a...
• “gh” il valore di /f/ come in laugh, /ˈlæːf, ˈlaːf/
• “o” il valore di /ɪ/ come in women, /ˈwɪmɪn,
  ˈwɪmən/
• “ti” il valore di /ʃ/ come in nation, /ˈneɪʃən/
In leetspeak (?!?) you può essere sostituito da joo,
  e poi questo da j00, ecc.
Ma anche i fumetti – p. es. Lil’Abner – usano
  questo genere di conversione per caratterizzare
  il linguaggio
Li’l Abner: le traduzioni
⚫   Prime traduzioni italiane: in italiano standard
    (poco successo)
⚫   Nel 1965 iniziano su Linus le pubblicazioni con
    traduzione in uno slang inventato da Ranieri
    Carano – che non può ovviamente riprodurre
    l’eye dialect
⚫   Come base: deformazione “semicolta” di parole,
    tratti dei dialetti settentrionali
⚫   Risultato: grande successo di pubblico...
⚫   Difficilmente la traduzione automatica può
    elaborare soluzioni del genere!
Revisione
⚫   Confrontiamo con la traduzione automatica il
    prodotto di un traduttore umano…
⚫   … oppure il prodotto di un traduttore umano e di
    uno o più revisori che ricontrollano,
    normalizzano, eccetera?
⚫   Non sarebbe più corretto confrontare il prodotto
    non revisionato di un traduttore umano?
Riferimento per l’esame
⚫   Usare la traduzione automatica, a cura di Gabriele Bersani
    Berselli, Bologna, Clueb, 2011.
⚫   Il libro è una raccolta di saggi, e ormai è abbastanza datato, ma
    mi sembra la sintesi più completa in italiano su una serie di
    pratiche; i capitoli sono:
    ⚫   Prefazione (G. Bersani Berselli)
    ⚫   Introduzione alla traduzione automatica (F. Gasperi)
    ⚫   Tecniche per migliorare la traduzione automatica: post-editing e pre-
        editing (G. Aston)
    ⚫   Traduzione automatica e traduzione assistita (E. di Bello, C. Lecci ed E.
        Zanchetta)
    ⚫   Scrittura controllata per la traduzione automatica (F. Gasperi ed E.
        Zanchetta)
    ⚫   Una nota conclusiva: linguistica teorica e traduzione automatica (G.
        Bersani Berselli)
Perfino oggi, nonostante i progressi scientifico-tecnologici conseguiti nel
frattempo, è riconosciuta l’impossibilità di realizzare sistemi di TA in grado di
coniugare contemporaneamente i tre requisiti di:
• alta qualità dell’output
• funzionamento completamente automatico
• applicabilità a qualunque tipo di testo
Al contrario, si riconosce la necessità di sacrificare almeno uno di questi tre
requisiti alla volta, potendo così almeno conciliare gli altri due. Ci troviamo
quindi di fronte ai seguenti scenari realistici per l’impiego della TA:
• accettare output di bassa qualità (anche molto scarsa), mantenendo però totale
automazione per qualunque tipo di testo
• prevedere un’automazione solamente parziale (coinvolgendo un intervento
umano di assistenza in qualche forma, ad esempio tramite pre- e/o post-
editing), al fine di ottenere traduzioni di alta qualità per qualunque tipo di testo
• limitare il materiale da tradurre ad argomenti e generi predefiniti e/o a testi
scritti in un LINGUAGGIO CONTROLLATO, per evitare la necessità di affrontare
fenomeni linguistici particolarmente complessi per la TA (cfr. capitolo 4),
preservando la totale automazione con output di alta qualità (Gasperi, p. 15).
In pratica
⚫   È normale che ”attorno” alla traduzione automatica ci siano
    interventi umani (prima o dopo)
⚫   A occhio, gli interventi prima sembrano soprattutto riferiti a un
    pubblico di professionisti, mentre gli interventi dopo sono forse
    più comuni
⚫   Su questo avremo il 25 marzo una lezione ospite di Elena Pasini
Traduzione assistita
⚫   Come anticipato, non ci occuperemo di questo
⚫   Tuttavia, i sistemi disponibili permettono di regola
    l’integrazione

⚫   In aggiunta alla traduzione automatica, un sistema di
    traduzione assistita include di solito:
    ⚫   Una memoria di traduzione
    ⚫   Un database terminologico
Google Translator Toolkit
⚫   Un sistema online di Google, liberamente
    accessibile
    https://translate.google.com/toolkit/
⚫   Permette di lavorare sulle traduzioni
    fatte da Google Traduttore
⚫   Include memorie di traduzione e glossari
Poco usata: scrittura controllata
⚫   Scrittura controllata = scrivere seguendo alcuni vincoli con
    l’obiettivo di permettere qualche tipo di elaborazione sul
    testo
⚫   Molto usata nella tradizione italiana per la semplificazione
    linguistica (Maria Emanuela Piemontese)
⚫   Per la traduzione automatica, significa scrivere eliminando le
    ambiguità e i punti problematici
⚫   Tuttavia, non permette mai di risolvere tutti i problemi per
    tutte le lingue
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