IL CALABRONE ASIATICO (VESPA VELUTINA): CONOSCERLO E COMBATTERLO
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IL CALABRONE ASIATICO (VESPA VELUTINA): CONOSCERLO E COMBATTERLO di Marco Porporato, Aulo Manino, Daniela Laurino, Stefano Demichelis Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) Università di Torino Origine e diffusione chiamata Calabrone asiatico comprende Cina Meridionale, Nel mondo sono attualmente per distinguerla dal Calabrone India, Indocina e Indonesia; per conosciute 23 specie diverse di orientale, è stata segnalata nel effetto dell’isolamento geografi- calabroni (tabella 1), la maggior 2005 nei dintorni di Bordeaux in co delle diverse popolazioni e parte delle quali vive in Asia. Francia e da lì si è rapidamente della diversità di clima, V. veluti- Solamente due, il Calabrone diffusa arrivando a interessare na si è differenziata in 11 sotto- comune (Vespa crabro) e il anche Belgio, Spagna, Porto- specie, ma solamente la sotto- Calabrone orientale (V. orienta- gallo e infine, nel 2012, l’Italia a specie più settentrionale, V. v. lis) sono naturalmente diffuse Loano (Savona). A fine 2013 la nigrithorax du Buysson, 1905, è anche in Occidente (figura 1), presenza del Calabrone asiatico stata accidentalmente trasferita Italia compresa. Il Calabrone è stata accertata con sicurezza dalla Cina nel resto del mondo. orientale si trova solamente in in Liguria, soprattutto in provin- In Europa sono note 357 specie Italia Meridionale e in Sicilia, cia di Imperia, e in Piemonte, di Vespidae comprese 23 spe- mentre il Calabrone comune è nella parte meridionale della cie di vespe sociali (erano 22 presente in tutto il territorio provincia di Cuneo (figura 2). prima dell’arrivo di V. velutina) nazionale. Entrambe le specie Inoltre, questa specie è stata appartenenti a quattro generi sono state introdotte acciden- accidentalmente introdotta in (tabella 2). La maggior parte di talmente in altri continenti, Corea del Sud nel rispettivamente in Madagascar 2003 e si è ampia- e in Nord America (Canada e mente diffusa anche in Stati Uniti). quel Paese. Il Calabro- Una specie del Sud-Est Asiati- ne asiatico vive in co, V. velutina, comunemente un’ampia area che Figura 2 – Località italiane in cui è sta accertata la presenza di adulti (cerchi neri) e di nidi (cerchi rossi) di Vespa velutina. Figura 1 – Areali di distribuzione di Vespa crabro, V. orientalis e V. velutina. Nemici delle api L’Apis | N. 2 FEBBRAIO 2014 19
Tabella 1 – Specie di calabroni (genere Vespa) presenti nel mondo. V. affinis (Linnaeus), 1764 V. analis Fabricius, 1775 V. auraria Smith, 1852 V. basalis Smith, 1852 V. bellicosa de Saussure, 1854 V. bicolor Fabricius, 1787 V. binghami du Buysson, 1905 V. crabro Linnaeus, 1758 V. ducalis Smith, 1852 V. dybowskii André, 1884 V. fervida Smith, 1858 V. fumida van der Vecht, 1959 V. luctuosa de Saussure, 1854 Figura 3 – Operaie di Polistes (sopra), Vespula (sotto a sinistra) V. mandarinia Smith, 1852 e Dolichovespula (sotto a destra). V. mocsaryana du Buysson, 1905 V. multimaculata Perez, 1910 queste specie vive in società (figura 5) sono appena un po’ V. orientalis Linnaeus, 1771 temporanee all’interno di nidi di più grandi di V. velutina la quale V. philippinensis de Saussure, 1854 aspetto cartaceo, che esse presenta però una colorazione V. simillima Smith, 1868 stesse costruiscono con fibre caratteristica (figura 6) che ne V. soror du Buysson, 1905 vegetali impastate con acqua, consente il facile riconoscimen- V. tropica (Linnaeus),1758 mentre alcune vivono come to anche in volo. Molte specie V. velutina “De Haan” Lepeletier, 1836 parassite nei nidi di altre specie. di insetti (come ad esempio V. vivax Smith, 1870 Tranne Dolichovespula pacifi- quelli illustrati in figura 7) per ca, tutte le specie sono pre- dimensioni, colorazione e ron- senti in Italia, anche se le spe- zio possono essere erronea- cie comuni e diffuse in tutto il mente identificati come vespe o Tabella 2 – Generi e specie di territorio nazionale non supera- calabroni. vespe sociali viventi in Europa. no la decina. Dolichovespula pacifica non è Biologia presente in Italia. Riconoscimento Come nelle api, le società delle Le vespe dei generi Polistes, vespe sono divise in due caste: Genere Polistes Vespula e Dolichovespula (figu- quella dei riproduttori (regine e P. associus Kohl, 1898 ra 3) sono più piccole (lunghez- maschi) e quella delle operaie P. atrimandibularis Zimmermann, 1930 za: 9-30 mm; apertura alare: che sono femmine sterili. Con- P. biglumis (Linnaeus, 1758) 20-40 mm) di V. velutina (lun- trariamente a quanto avviene P. bischoffi Weyrauch, 1937 ghezza: 19-29 mm; apertura nelle api, che vivono in società P. dominulus (Christ, 1791) alare: 37-49 mm), mentre V. permanenti, i nidi delle vespe P. gallicus (Linnaeus, 1767) crabro (figura 4) e V. orientalis sono iniziati ogni primavera P. nimphus (Christ, 1791) P. semenowi Morawitz, 1889 P. sulcifer Zimmermann, 1930 Genere Vespa V. crabro Linnaeus, 1758 V. orientalis Linnaeus, 1771 V. velutina Lepeletier, 1836 Genere Vespula V. austriaca (Panzer, 1799) V. germanica (Fabricius, 1793) V. rufa (Linnaeus, 1758) V. vulgaris (Linnaeus, 1758) Genere Dolichovespula D. adulterina (du Buysson, 1905) D. media (Retzius, 1783) D. norwegica (Fabricius, 1781) D. omissa (Bischoff, 1931) D. pacifica (Birula, 1930) D. saxonica (Fabricius, 1793) D. sylvestris (Scopoli, 1763) Figura 4 – Regina (in alto a sinistra), maschio (in alto a destra) e operaie (in basso) di Vespa crabro. 20 L’Apis | N. 2 FEBBRAIO 2014 Nemici delle api
re Vespa) sono più grandi dei precedenti, anche a causa delle maggiori dimensioni degli adulti; V. crabro preferisce costruire i propri nidi all’interno di alberi cavi o di edifici, V. orientalis in cavità scavate nel terreno e V. velutina sugli alberi, spesso ad altezze superiori a 5 m. Le regi- ne di V. velutina fondano il loro nido anche in luoghi molto disparati, ma possono abban- donare questo nido primario per trasferirsi con le prime operaie in posizioni più sicure, nelle quali realizzano un nido secondario che si svilupperà fino alla fine Figura 5 – Regina (a sinistra), operaia (al centro) della stagione (figura 8). e maschio (a destra) di Vespa orientalis. dalle regine che hanno svernato terra, e quelle del genere Doli- Effetti sulle api in luoghi riparati, le quali prov- chovespula lo appendono ai e l’ambiente vedono a costruire le prime cel- rami di alberi e arbusti; per Il Calabrone asiatico è un attivo lette e ad allevare alcune opera- entrambi i generi i nidi possono predatore di api operaie, soprat- ie. Solo dopo che queste sono raggiungere i 30-35 cm di dia- tutto bottinatrici di ritorno all’al- diventate adulte, la regina si metro. I nidi dei calabroni (gene- veare, che cattura librandosi in dedica esclusivamente all’ovi- deposizione, mentre le operaie Figura 6 – Operaia (a sinistra) e maschio (a destra) di Vespa velutina. provvedono a procurare il cibo, La regina è difficilmente distinguibile dalle operaie. allevare le larve e ingrandire il nido. In tarda estate o all’inizio dell’autunno, la colonia alleva maschi e nuove regine che, dopo essere state fecondate abbandonano il nido e cercano un riparo invernale. Con l’arrivo dei primi freddi, la vecchia regi- na, i maschi e le operaie muoio- no e l’anno successivo il ciclo ricomincia con le regine che, superato l’inverno, cercano di fondare nuove società. Il nido dei Polistes è costituito da un solo favo orizzontale del diametro di 10-15 cm e costrui- to all’aperto in posizioni ripara- te, mentre quello degli altri generi ha forma sferoidale e presenta più favi orizzontali sovrapposti avvolti da un invo- lucro protettivo. Di solito, le specie del genere Vespula costruiscono il loro nido all’in- terno di cavità, spesso sotto Figura 7 – Insetti che per dimensioni, colorazione e ronzio possono essere erroneamente identificati come vespe o calabroni: Ditteri Asilidi (1), Tabanidi (2) e Sirfidi (3); Lepidotteri Sesiidi (4); Coleotteri Cerambicidi (5 e 6); Imenotteri Siricidi (7), Scoliidi (8) e Apidi (9, 10 e 11). Nemici delle api L’Apis | N. 2 FEBBRAIO 2014 21
Figura 8 – Nido secondario completamente sviluppato di Vespa velutina aperto per mostrare lo spessore dell’involucro esterno e la disposizione dei favi. mente di sostanze zuccherine (nettare, melata, polpa di frutti maturi) da cui ottengono l’energia necessaria per volare e svolgere le loro altre attività; gli insetti che catturano, insieme con i fram- menti di carne che le vespe strap- pano da animali morti, servono per l’alimentazione delle larve. La ricerca di proteine animali da parte delle operaie è quindi mag- giore nel periodo, indicativamente da luglio a settembre, nel quale la presenza di larve nei nidi è mag- giore. Non bisogna infine dimenti- care che il Calabrone asiatico è altrettanto pericoloso per l’uomo delle vespe indigene, alle quali vengono imputati ogni anno in Italia alcuni incidenti mortali, e può ugualmente danneggiare la frutta matura (figura 10). volo davanti al predellino (figura prede nelle aree agricole e fore- 9), ma può anche entrare in stali; una differenza così marcata Ricerca e monitoraggio alveari deboli. L’attività di preda- può essere dovuta sia alla mag- L’arrivo del Calabrone asiatico in zione può portare alla morte gior presenza di piccoli apiari Italia impone pertanto la sollecita delle famiglie in apiari piccoli o nelle aree urbane, sia alla mag- adozione di una serie di misure isolati ed è, in ogni caso, causa gior disponibilità di prede alter- che consentano di segnalarne di disturbo per le api che riduco- native lontano dai centri abitati. tempestivamente la presenza, di no la loro attività con la conse- Tra gli insetti predati da V. velutina individuare e distruggere i primi guenza di minori produzioni e compaiono anche molte specie focolai, in modo da arrestarne, o l’accumulo di scorte invernali più utili come gli impollinatori selvatici almeno rallentarne, la diffusione scarse. In Francia è stato osser- e altre specie di vespe che si nel nostro Paese, di valutarne in vato che le api rappresentano i nutrono di insetti nocivi. In realtà, modo rigoroso l’effettivo impatto due terzi delle prede catturate gli adulti di V. velutina, come quelli sull’apicoltura e sull’ambiente e di da V. velutina in aree urbanizza- di tutte le altre specie di vespe sviluppare metodi di lotta efficaci te, ma solamente un terzo delle sociali, si nutrono quasi esclusiva- e sicuri. Figura 10 – Mela prossima alla maturazione danneggiata da operaie di Vespa velutina. Figura 9 – Due esemplari di Vespa velutina in volo di fronte a un alveare pronte a catturare le bottinatrici di ritorno. 22 L’Apis | N. 2 FEBBRAIO 2014 Nemici delle api
Figura 11 – Coppia di bottiglie trappola contenenti birra chiara e dotate di Tap-Trap® per il monito- raggio di Vespa velutina. La presenza del Calabrone asiati- co può essere agevolmente osservata in apiario mentre vola davanti alle porticine per catturare le bottinatrici (figura 9); in alterna- tiva, si possono installare nelle vicinanze degli alveari semplici trappole a bottiglia (figura 11) impiegando come esca birra chiara che si è dimostrata molto attrattiva per le vespe e altamente selettiva nei confronti delle api. Il ritrovamento, anche solo so- spetto, di V. velutina in località diverse da quelle già note dovreb- be essere immediatamente se - gnalato alle associazioni apisti- che, per tentare l’eradicazione dei nuovi focolai, e all’Osservatorio di Apicoltura “Don Giacomo Ange- leri” dell’Università di Torino (www.vespavelutina.unito.it) per disporre di un quadro aggiornato ponendo particolare cura all’ucci- api e l’ambiente. Tra questi, a tito- della situazione in Italia. sione della regina, della stragran- lo di informazione, si possono de maggioranza delle operaie e di ricordare: riduzione delle porticine Metodi di lotta tutta la covata presente nei favi degli alveari per impedire l’ingres- L’individuazione e la distruzione operando, dopo aver allontanato i so di V. velutina, uccisione dei nidi del Calabrone asiatico curiosi, con adeguate protezioni manuale degli individui attivi in sembra, al momento, il metodo di individuali e, se possibile, di notte. prossimità degli alveari, protezio- lotta più efficace, purché venga In Francia, per la distruzione dei ne degli alveari con barriere di messo in pratica prima del mese nidi di V. velutina è stato tempora- rete per ostacolare il volo di V. di settembre, quando cominciano neamente autorizzato l’impiego, velutina, uso di trappole adesive, a comparire le nuove regine desti- da parte di personale adeguata- cattura massale di V. velutina con nate a svernare. Purtroppo, i nidi mente addestrato, di anidride sol- trappole selettive per gli insetti primari, di piccole dimensioni e forosa liquida, che si è dimostrata utili, distribuzione di esche protei- abitati da pochi individui, passano altamente efficace e relativamen- che avvelenate con insetticidi. facilmente inosservati, mentre te sicura da maneggiare, nono- Per quest’ultimo caso, così quelli secondari, molto più grandi stante si tratti di una sostanza come per l’impiego dell’anidride e popolosi, sono spesso nascosti corrosiva e molto tossica; sareb- solforosa, occorre sempre ricor- dal fogliame degli alberi su cui be auspicabile che anche in Italia dare che l’uso di sostanze tossi- sono costruiti; per questo motivo le Autorità competenti concedes- che non autorizzate, o per scopi sarebbe di fondamentale impor- sero, con le dovute cautele, una diversi da quelli autorizzati, è tanza disporre di apparecchiature simile autorizzazione. pericoloso ed espone a gravi che consentissero di seguire il Molti altri metodi di lotta sono rischi e a pesanti responsabilità volo delle operaie di V. velutina di stati proposti e sperimentati, ma in caso di incidente. ritorno al nido. Una volta indivi- si sono dimostrati eccessivamen- duato un nido, questo deve esse- te laboriosi, poco efficaci o deci- re distrutto il modo completo, samente pericolosi per l’uomo, le Consorzio SalentoApi ITALIA Pacchi di api - Sciami artificiali - Api regine ligustiche Disponibili da marzo Per prenotazioni: Daniele Greco +39 335 310078 info@salentoapi.it Nemici delle api L’Apis | N. 2 FEBBRAIO 2014 23
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