II sonno della colonia fa scrivere di mostri

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NICOLA BOTTIGLIERI
                                       Università di Roma Tre

                        II sonno della colonia fa scrivere di mostri

             II 24 ottobre 1790 vedeva la luce il primo giornale cubano, il Papel
       Periódico de la Habana \ con cadenza settimanale. Questo giornale, che con
       nomi diversi durerà fino al febbraio del 1848, nasceva per rispondere a varie
       esigenze di carattere commerciale: annunciare l'arrivo e la partenza delle navi
       dalla Spagna, far conoscere il numero e la qualità degli schiavi appena sbar-
       cati nell'isola, comunicare il prezzo e gli affitti delle case, far conoscere le
       leggi approvate, la quotazione del prezzo dello zucchero sui mercati interna-
       zionali, ecc. Ma, proprio per sottolineare il carattere versatile e ambizioso
       della pubblicazione, il giornale ospitava anche una sezione di letteratura
       dove venivano pubblicati racconti, poesie, lettere e perfino piccoli saggi.
       Non è difficile, quindi, vedere dietro questa attività editoriale del Papel perió-
       dico la vita culturale e sociale della città dell'Avana che si svolgeva fra salotti
       privati, tertulias, caserme e conventi. Anzi, dobbiamo immaginare questi
       luoghi come il serbatoio naturale dove il giornale attingeva le notizie, racco-
       glieva i commenti e le sottoscrzioni. Il giornale, per circa mezzo secolo, fu lo
       specchio degli interessi culturali e degli affari economici dei ricchi patricios
       criolbs che, attraverso le sue pagine, diedero un profilo e una visibilità al loro
       gruppo sociale. E fino al 1835, anno in cui comincerà a riunirsi la tertulia di
       Domingo Del Monte, sarà uno dei pochi luoghi dove si scriverà letteratura
       nazionale.
            Io mi occuperò dei racconti pubblicati sul giornale che hanno come

             1
                 Poiché non è stato possibile consultare le copie originali del giornale, abbiamo con-
       sultato l'ottima antologia intitolata: La literatura en el Papel Periódico de la Habana 1790-
       1805, Textos introductorios de Cintio Vitier, Fina García-Marruz y Roberto Friol, La
       Habana, Editorial Letras Cubanas, 1990. Pertanto le citazioni fanno riferimento a'questa
       opera.

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          contenuto il tema del sonno e del sogno, piccoli racconti non più lunghi di
          una colonna, quasi tutti anonimi, spesso presentati come riassunto di arti-
          coli già apparsi in altri giornali europei, ma sopratutto falsamente ingenui,
          pericolosamente semplici e perciò di sorprendente modernità. Non è solo
          per ragioni cronologiche che possiamo affermare come i germi della narrati-
          va cubana siano da ricercarsi più nei racconti anonimi del Papel Periódico
          anziché nei Cuentos Orientales di Heredia, scritti nella seconda decade del
          secolo XIX.
                Per capire il senso di questa narrativa, però, dobbiamo brevemente pre-
          sentare il programma del giornale.
                A imitación de otros que se publican en la Europa comenzarán también
          nuestros papeles con algunos retazos de literatura, que procuraremos escoger con
          el mayor esmero. Así declaramos desde ahora que á excepción de las equivocacio-
          nes y errores que tal vez encontraran en nuestra obrilla, todo lo demás es ageno,
          todo copiado2.
                L'imitazione è quindi la strategia culturale dei ricchi españoles de ultra-
          mar, proprio come si conviene al giornale della fidelísima isla de Cuba. Ma
          se la Spagna e l'Europa sono modello e norma da imitare, l'originalità ame-
          ricana viene presentata come errore, colpa, rottura della norma.
          Equivocaciones y errores che presto non fanno più riferimento agli errori di
          grammatica, agli errori tipografici o di stile letterario del giornale (argomen-
          ti di cui pure si parla spesso) bensì ad eventi eccezionali, a situazioni straor-
          dinarie, agli errori della natura e degli uomini. Anzi, il giornale cubano ad
          un certo punto farà incetta di tutte le notizie inquietanti che gli capiteran-
          no sotto mano, racconterà fatti incredibili successi in America o in Europa,
          sazierà la curiosità dei patricios criollos dell'isola con notizie di fatti mostruo-
          si. Il programma del giornale si muoverà, quindi, fra imitazione e origina-
          lità, fra norma ed errore, modello e distorsione.
                 Nel primo numero del giornale, oltre al programma editoriale, vi sono
          tre brevissimi racconti, la cui misera lunghezza da ad essi solo la dignità di
          aneddoti. Il primo è un sogno straordinario. È incluso in una rubrica
          Noticias sueltas, insieme ad altre due notizie: l'avviso che sono disponibili
          carte nautiche del Golfo del Messico in vendita a Nueva York, l'annuncio
          della partenza di due navi postali per la Spagna e di un altro breve apologo,

                  2
                      Prospecto del Papel Periódico de la Habana, in La literatura en el Papel Periódico, cit.,
          p.45.

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         dove si racconta come nella Francia del sec. XV un condannato a morte che
         soffriva di calcoli fu usato come cavia per una operazione dello stesso tipo
         utile ad una illustre personalità del tempo. Il condannato a morte ebbe salva
         la vita, fu guarito dalla malattia ed ebbe anche una ricompensa in danaro. Il
         giornale commenta come i casi della vita siano paradossali: quell'uomo dove-
         va essere condannato a morte per avere salva la vita.
               Per ritornare al tema del sogno, ecco il testo del Raro exemplo de un
         sonámbulo.
               En Nueva York soñó una persona que estaba cogiendo paxaros. Por la
         mañana al levantarse halló en su cama un nido entero de golondrinas. Las había
         cogido la noche pasada en las vigas de su casa adonde subió por una escala muy
         alta. Los que estudian la historia del hombre pueden apuntar esta noticia para
         ayudarse en sus meditaciones0.
               Questo inquietante racconto, per la sua brevità, fa venire in mente lo
         scrittore guatemalteco Augusto Monterroso, e sopratutto il suo celebre //
         Dinosauro, di un solo rigo. Al suo risveglio, il dinosauro era ancora ti4.
         Tuttavia, se ci sottraiamo al fascino dei temi che si ripetono nella letteratura
         ispanoamericana, perché infatti subito dopo ci viene in mente il racconto
         Sur di Jorge Luis Borges 5, dove vi è una feconda ambiguità fra sonno e
         veglia, ebbene, se mettiamo da parte la riflessione sulle ripetizioni dei temi e
         indaghiamo il senso nascosto del testo ci sorgono altre domande.
               Per capire il senso del racconto, subito ci chiediamo se le rondini siano
         state raccolte durante il sonno oppure prima. Se furono raccolte prima, allo-
         ra l'azione precede il progetto, se invece dopo è la visione che precede l'a-
         zione. Tuttavia vi è un significato metaforico che vorrei sottolineare, al quale
         fino ad ora non è stato dato importanza. La metafora del sonnambulo.
               Il sonnambulo è una inquietante sintesi di due estremi: è un uomo che
         compie un'azione degradata dal sonno, ma potremmo anche dire che è un
         uomo preda di sogni così potenti che viene spinto a uscire dal letto e calarli
         a fatica nella realtà. Probabilmente i sogni del sonnambulo non reggono
         all'urto con il mondo reale, ma in qualche modo questo è il solo modo per
         metterli in pratica. Perciò se il sonnambulo è una figura limite, uno strano
         incrocio fra realtà e finzione, è difficile vedere dietro di essa il giornale stes-

               3
                   Noticias sueltas, in La literatura, cit., p. 148.
               4
                   Augusto Monterroso, Obras completas y otros cuentos, México, ERA, 1959, p. 81.
               5
                   Jorge Luis Borges, Artificios, Buenos Aires, Emecé Editores, 1956.

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         so che si muove tra realtà e finzione? Ed è possibile vedere nella figura del
         sonnambulo il gruppo dei patricios criollos che si muovono fra il sonno del-
         l'economia della fattoria e le inquietudini dello sviluppo economico?
         Evidentemente la figura del sonnambulo, ed il significato metaforico che
         essa sottende, non era estranea alle conversazioni delle tertulias, perché il
         giornale registra subito un altro racconto sullo stesso tema, anche se questa
         volta più drammatico. Il 2 febbraio del 1804 viene pubblicato un racconto
         intitolato Noticia rara y curiosa sobre la extraña enfermedad y duración de un
         largo sueño6.
               In questo caso ci troviamo nell'Ospedale della Carità Parigi nel 1713.
         Un uomo, saputa la morte di un suo amico, con il quale aveva litigato la sera
         prima, viene preso da spavento e cade in uno stato di letargo per molti mesi.
         Non è morto, ma nemmeno è in coma, perché gli batte il cuore, il colorito
         del viso è normale e viene alimentato, anche se a fatica, con vino forte e
         brodo di pollo. Si fanno vari esperimenti per svegliarlo, uno di questi è but-
         tarlo nell'acqua fredda, ma il poveretto, pur facendo gli stessi movimenti di
         un cane quando nuota, non si sveglia. Alla fine la moglie pensa di trarre pro-
         fitto dalla situazione e lo offre in visione al pubblico in cambio di qualche
         moneta come fenomeno raro e curioso. Dopo aver dormito molti mesi, il
         poveretto, a metà ottobre, cominciò a svegliarsi e quando lo fu del tutto si
         vide che era diventato stupido.
               Anche qui è facile scorgere sorprendenti analogie con i temi della lette-
         ratura ispanoamericana del XX secolo. Viene in mente la recente raccolta
         Doce cuentos peregrinos7, di García Márquez, libro pieno di fatti misteriosi,
         come gli uomini fenomeni esibiti nel circo, la mummia portata dalle Ande
         a Roma, la puntura della spina di rosa che non si vuole coagulare e uccide
         una donna, la donna che vendeva sogni per vivere, ecc.
               Tuttavia, se mettiamo da parte lo stupore per la ripetizione dei temi fra
         la letteratura del sec. XIX e quella del secolo successivo, non è difficile vede-
         re nella strategia letteraria del giornale la presenza di figure limite, situazio-
         ni di confine, uomini dalla doppia natura. Queste forme di dualità non si
         manifestano solo nella figura del sonnambulo, ma anche nelle varie dualità
         che il giornale fa emergere nei suoi articoli: la dualità spaziale Europa-
         America o quella sociale padrone-schiavo, quella morale fra norma-errore o

               6
                   La literatura, eie, pp. 192-193.
               7
                   G. García Márquez, Doce cuentos peregrinos, Madrid, Mondadori España, 1992.

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       quella temporale sogno-veglia ed ancora altre più grottesche cui sono dedi-
       cate vari articoli, l'uomo-donna, la vecchia-bambina, la goccia che non vuole
       stare insieme all'acqua dell'oceano, ecc. La condizione coloniale dell'isola
       sembra una grottesca sintesi fra opposti, una realtà così poco omogenea che
       fa nascere mostruose concrezioni della ragione.
             Un chiaro esempio di dualità spaziale, America-Europa, e temporale,
       grande-piccolo, è presente nel racconto del 14 Aprile 1791. Il titolo di que-
       sto racconto dice Carta veridica escùta por un sugeto de la Ciudad de Orihuela
       á otro amigo, en que le participa de un meravilloso phenomeno, que siendo
       Hombre y de cuerpo regular se ha reducido a una estatura de tres palmos altos9.
             Viene citata anche la fonte della notizia, la quale tanto più viene chia-
       rita tanto più risulta evanescente. La fonte è il Capitolo V del Papel
       Periódico del Correo de Madrid, impreso el dia 22 de Septiembre del 1790,
       n° 398 y al folio 366. Il racconto parla, dunque, di un giovane di Orihuela
       che va nelle Indie, per conto del suo padrone, per sbrigare degli affari, ma al
       ritorno a Cadice comincia a subire un lento processo di rimpicciolimento,
       diventando sempre più piccolo fino a diventare di solo tres palmos escasos de
       altura. Con l'altezza perde la parola, viene portato a Madrid dove il caso è
       studiato con attenzione. Si fanno mille congetture: maleficio, infermità, è
       visitato da teologi, fisici ed altri studiosi senza risultato. Finalmente viene
       portato a Orihuela dove resta circa 20 anni. Mangia foglie di verza, dorme
       molto poco y excrementa como un cordero. Se ha perduto l'uso della parola,
       ha però acquisito la capacità di predire il futuro.
             In questo racconto viene avanzato il pregiudizio che l'America faccia
       venire malattie misteriosissime, di fronte alle quali tutta la scienza della peni-
       sola è impotente. Tuttavia, pubblicando la notizia a Cuba, il giornale vuole
       stigmatizzare, in chiave ironica, il rapporto tra America e Europa, tra colo-
       nia e madre patria, dove si crede che le Indie siano brodo di cultura per
       malattie inspiegabili. Se in questo caso non abbiamo la figura di un son-
       nambulo, abbiamo però un uomo che non dorme, che guarda il mondo con
       gli occhi di un animale oppure con quelli più inquietanti di uno strano pro-
       feta.
             Anche il racconto del 25 settembre 1791 ricama con un filo diverso un
       altro aspetto della dualità: giovane vecchio. Noticia extraña de una Muger

               La literatura, eh., pp. 150-151.

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          moza que envejeció pronto, y bolvió á rejuvenecerse. In questo caso si tratta di
          una monaca francese di 35 anni che invecchia precocemente e vive così fino
          a 74 anni, quando all'improvviso ringiovanisce: le ritorna la vista, le cresco-
          no i denti, spariscono le rughe, le ritorna il ciclo, ma questa tardiva giovi-
          nezza dura appena due anni, perché muore all'improvviso9.
                Se con questi due ultimi racconti abbiamo messo in evidenza come lo
          straordinario, il meraviglioso, si coniughi con le categorie spaziali, America/
          Europa, e temporali, giovane/vecchio, non dobbiamo dimenticare il rappor-
          to tra veglia e sogno, l'opposizione da cui eravamo partiti. Saltando l'elogio
          del caffè che "tiene svegli perfino i monaci dello Yemen che dormivano
          durante le preghiere della notte" (tema di un racconto del settembre del 94),
          nel racconto del Gennaio 1795 intitolato Sueño il sogno è trattato come
          visione dell'ai di là del tipo medioevale. Questo racconto a sfondo morale,
          che ricorda Quevedo, è uno dei meglio costruiti10.
                Inizia con le riflessioni di un redattore che, mentre legge il giornale
          appena composto, con un sigaro in bocca, si addormenta e fa questo sogno.
                Si trova nelle regioni tartaree davanti a Radamante seduto su una sedia
          d'ebano. A sinistra l'inferno, a destra i Campi Elisi. Quel giorno dovevano
          essere giudicate molte donne, a tutte una sola domanda: come hai trascorso
          il tempo della tua vita? La prima donna che è vissuta cinquanta anni dice che
          ha sopratutto giocato a carte e perciò viene mandata all'inferno. La seconda
          di appena 29 anni risponde che per dodici anni ha giocato con le bambole
          mentre nei rimanenti si è dilettata con commedie, romanzi e romances ama-
          torios e perciò finisce all'inferno pure lei. La contadina che ha avuto sette
          figlie va in Paradiso, una donna che non ha fatto né bene né male, viene
          messa da parte per un ulteriore approfondimento e via di questo passo.
          Infine, una bellissima donna di 25 anni che ha passato tutta la vita a truc-
          carsi, mentre parla invecchia all'improvviso ed il redattore si sveglia spave-
          nato, chiedendosi se lavorare al giornale sia opera meritoria. La risposta alla
          domanda dipende dal lettore: se il lettore legge il giornale allora la vita del
          redattore ha avuto un senso ed andrà in Paradiso, se invece non lo legge,
          allora il redattore andrà all'inferno.
                Questo racconto, più che un elogio della operosità, sembra una rifles-
          sione sulla letteratura. Questa è bellezza, gioco, occupazione vaga, ma colui

                ' La literatura, cit., pp. 152-153.
                10
                   Ivi, pp. 172-175.

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        che la scrive, di per sé non è colpevole, proprio come la donna che nella vita
        non ha fatto né bene né male, il giudizio dipende dall'uso che viene fatto sia
        della finzione, che del gioco. Ma la ricerca del bello a tutti i costi ha una con-
        tropartita, essa nasconde il brutto che vi è nella vita, come la gioventù
        nasconde la vecchiaia che vi è dietro.
              Altri racconti insistono su questi temi, mentre altri sono di vera e pro-
        ria critica sociale. Ebbene, cosa possiamo ricavere dalla lettura di queste breve
        composizioni inserite in un giornale che si occupava sopratutto di affari?
              Oltre alla constatazione che è attraverso queste pagine anonime che ini-
        zia la letteratura nazionale, vi è da sottolineare il forte rapporto non solo fra
        giornalismo e letteratura, su cui bisognerebbe indagare ancora più, ma
        sopratutto la stretta relazione fra secolo XIX e secolo XX, come se la lettera-
        tura contemporanea avesse radici lunghe e profonde che arrivano fino al
        secolo scorso.
              Per quello che riguarda i temi del sogno, come abbiamo detto, essi sono
        trattati con un ampio spettro: vi è il sogno visione, il sogno come specchio
        del giorno o come profezia, l'apologo morale, la vita vissuta dormendo, ecc.
        ma sopratutto vi è la costruzione di una figura ibrida, quella del sonnambu-
        lo, ossia di un uomo sintesi fra opposti, e perciò un uomo che va contro
        natura. La letteratura successiva, quella dellla tertulia di Del Monte, metterà
        al centro delle sue riflessioni il tema dell'incesto, che prefigurava il conflitto
        irrisolto fra bianchi e neri e la formazione di una società mulatta, sotto l'af-
        flusso di centinaia di migliaia di negri, mentre Fernando Ortiz nel sec. XX
        vedrà alla base della società cubana la contrapposizione fra tabacco e zuc-
        chero. Viene da chiedersi dunque se negli anni a cavallo fra la fine del sec.
        XVII e quello successivo il sonnambulo non rappresenti in qualche modo la
        condizione coloniale dell'isola, pronta ad un decollo industriale ma ancora
        legata alle strutture della fattoria, a metà strada fra passato e futuro, fra
        Europa e America. Se è così, un mezzo per svegliare questo animale che dor-
        miva era proprio il giornale, ossia la voce dei patricios criolbs, una voce di
        sorprendente originalità.

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