ASSEMBLEA GENERALE DEI SOCI DEL CONSORZIO VINO CHIANTI
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Giugno/Luglio 2018 05 ASSEMBLEA GENERALE DEI SOCI DEL CONSORZIO VINO CHIANTI FIRENZE 22 GIUGNO 2018 promozionali per acquisire necessita di continui inve- nuovi mercati. Non sono state stimenti per il miglioramen- tralasciate osservazioni sul si- to della qualità. Un ruolo stema dei controlli in campo e importante è svolto dal critiche sui pesanti ritardi che mondo della cooperazione; si registrano a livello ministe- - distribuzione: poco meno riale per l’uscita dei bandi per del 70% del prodotto l’OCM Promozione che rende- Chianti viene esportato, ranno impossibile program- anche se spesso a prezzi mare attività a sostegno della bassi, che a cascata si ri- Denominazione nel periodo versano in modo negativo autunnale. Sono state altresì sulla fase della produzione. tracciate le linee future che il Nonostante che solo una Consorzio ed i Soci dovranno quindicina di aziende, di- Presieduta dal Presidente affrontare che di seguito sin- stribuiscano il 50% del Vino Giovanni Busi si è tenuta in Fi- tetizziamo: Chianti, non si riesce a fare renze in data 22 giugno 2018 - completamento rifaci- sistema, ed ognuna tende l’Assemblea Generale Ordina- mento totale dei vigne- ad acquisire nuove fette di ria dei Soci del Consorzio Vino ti: incentivazione, grazie mercato, basandosi quasi Chianti per esaminare l’attivi- all’aumento del contributo esclusivamente su offerte tà consortile svolta nel 2017, O.C.M. ristrutturazione vi- al ribasso; gli andamenti delle produzioni gneti, accompagnato pos- - miglioramento immagine e delle vendite e dei prezzi di sibilmente dai prodotti fi- del Chianti: si conferma mercato del vino chianti, non- nanziari; come il prodotto che ha ché i possibili scenari futuri - miglioramento qualità del fatto conoscere il vino ita- che possono interessare la prodotto: per buona par- liano nel mondo, anche se Denominazione. te, il prodotto che si origina continua a soffrire per una Il Presidente Busi nel suo in- dai vecchi vigneti, presenta vecchia immagine di pro- tervento introduttivo ha deli- una qualità non corrispon- dotto a basso costo, rispet- neato i principali aspetti della dente a quella richiesta dal to agli altri concorrenti ita- Denominazione in riferimento mercato e determina prez- liani e francesi; a quelle che sono le caratte- zi minimi di mercato, che - ricerca di nuove tipologie ristiche produttive dei vigne- trascinano verso il basso di prodotto: in questo ini- ti chianti, a quelle che sono anche le produzioni di qua- zio 2018, si è dato avvio ad le peculiarità del mercato del lità medio-alta; una prericerca di mercato, vino chianti caratterizzato - aumento dimensione incaricando l’Agenzia NO- purtroppo da una troppo fre- aziendale: i dati del “vi- MISMA, per verificare se quente oscillazione dei prezzi gneto Chianti” dimostrano, da parte dei consumatori dello sfuso che, quando scen- in maniera inequivocabile, ci sia interesse verso altre dono oltre una certa soglia una situazione preoccu- tipologie di prodotti sotto mettono in gravissime difficol- pante, con una unica so- l’“ombrello” della Denomi- tà le aziende vitivinicole, fino luzione, pena la perdita di nazione Chianti. I risultati alle difficoltà derivanti da un queste realtà nel giro di po- saranno sottoposti al Con- mercato sempre più indirizza- chi anni, che va nella dire- siglio e ai Soci, per tutte le to verso la grande distribuzio- zione dell’aggregazione valutazione del caso. ne organizzata ove il fattore con adesione a strutture Hanno fatto seguito interventi prezzo costituisce un impor- collettive, che permettano dei Soci presenti rimarcando al- tante elemento di riferimento, loro di fare massa, ed avere cune criticità con l’Organismo di nonché quali potrebbero es- più peso nella gestione dell’ Controllo TCA srl ed il ruolo che sere i paesi U.E. ed extra U.E. offerta; deve avere il Consorzio nella re- su cui concentrare le iniziative - settore trasformazione: golamentazione dell’offerta.
L’INFORMATORE DEL CHIANTI Giugno/Luglio 2018 INSEDIAMENTO DEL NUOVO MINISTRO GIAN MARCO CENTINAIO: TRA LE PRIORITÀ, LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE E REDDITO DE- GLI AGRICOLTORI Il neo Ministro Gian Marco Centinaio si è insediato al Palazzo dell’Agri- coltura, sede del Mipaaf, nella giornata del 4 giugno. Lo ha reso noto il Ministero in una nota, sottolineando che Centinaio ha incontrato i Capi Dipartimento e i vertici degli organismi di controllo collegati al Mipaaf (Ispettorato repressione frodi - ICQRF, Carabinieri del Comando unità tutela forestale ambientale e agroalimentare e del Nuclei Antifrodi - NAC e Capitanerie di Porto - Guardia Costiera). “Il primo impegno è la difesa del Made in Italy agroalimentare - afferma il Ministro Centinaio - contro le contraffazioni e l’italian sounding. Faremo sentire la nostra voce e lavo- reremo in sinergia con le associazioni di categoria, difendendo il lavoro e il reddito dei nostri agricoltori, allevatori e di quanti ogni giorno si impegnano per portare in alto il nome dell’Italia in questo comparto” Per quello che riguarda l’Agricoltura, il Governo ha scelto solo due sottosegretari: si tratta di Franco Manzato, consigliere regionale del Veneto e già assessore regionale all’Agricoltura e Alessandra Pe- sce, già dirigente e capo della segreteria tecnica del ministero delle Politiche Agricole. ENTRA IN VIGORE IL NUOVO REGOLAMENTO SU PRODUZIONE BIOLOGICA ED ETICHETTATURA DEI PRODOTTI BIOLOGICI Sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea - norme aggiuntive dettagliate di produzione, spe- GUUE- n. (L150), è stato pubblicato il Regolamen- cifiche per il vino biologico, partendo dall’assun- to (UE) 2018/848 del Parlamento europeo e del to che quest’ultimo dovrebbe essere interamente Consiglio, del 30 maggio 2018, relativo alla pro- prodotto a partire da materie prime biologiche, 2 duzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici che abroga il precedente Regolamento con la sola aggiunta di taluni prodotti e sostan- ze autorizzati a norma del Regolamento stesso. (CE) n. 834/2007 del Consiglio. Pur entrando in Pertanto, l’uso di talune pratiche, processi e vigore a tre giorni dalla pubblicazione, le nuo- trattamenti enologici nella produzione di vino ve norme si applicheranno a decorrere dal 1° biologico viene vietato, mentre altre pratiche, gennaio 2021. Per quanto riguarda le produzio- processi e trattamenti sono consentiti a condi- ni vinicole, nel provvedimento vengono stabilite zioni ben definite. Per gli interessati si riporta di seguito il link per scaricare il testo del Regolamento comunitario. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=uriserv:OJ.L_.2018.150.01.0001.01.ITA&toc=OJ:L:2018:150:TOC (Mosca) AUTORIZZAZIONI AI NUOVI IMPIANTI: RICHIESTE PER 63.500 ETTARI VITATI, 6.522 QUELLI DISPONIBILI Ammontano a 63.500 ettari le richieste di autorizzazioni per nuovi impianti viticoli arrivate dagli imprenditori del vino al Ministero delle Politiche Agricole. Il minimo storico, dopo i 77.000 del 2016 ed i 163.000 del 2017, ma comunque sempre dieci volte superiore ai 6.522 ettari disponibili (pari all’1% della superfice vitata nazionale, limite imposto dal sistema autorizzativo entrato in vigore nel 2016). Da Puglia e Sicilia, in particolare, c’è stato un “boom” di richieste. Un sistema, quello delle autorizzazioni, certamente passibile di migliorie, in cui il ruolo delle Regioni assume un peso significativo, vista la possibilità ad esse concessa di porre limiti più stringenti e di indivi- duare le aree viticole più vocate.
Giugno/Luglio 2018 L’INFORMATORE DEL CHIANTI REGOLAMENTO 1308/2013 - OCM RISTRUTTURAZIONE E RICONVERSIONE VIGNETI CAMPAGNA 2018/2019 DELIBERA DELLA GIUNTA REGIONALE TOSCANA N. 644 DELL’11 GIUGNO 2018 IN MATERIA DI SUBENTRO NELLA PRATICA DA PARTE DI UN NUOVO BENEFICIARIO Con Delibera di Giunta n. 644 della ristrutturazione e riconver- comma 2, articolo 2 del rego- dell’11 giugno 2018, in corso di sione dei vigneti per la campa- lamento (UE) n. 1306/2013 di pubblicazione sul BURT della gna 2018/2019”, sostituendo il seguito elencati: Regione Toscana, si è andati a punto 15.1 con il seguente: a) decesso del beneficiario; modificare la precedente Delibe- “il subentro del beneficiario b) incapacità professionale ra di Giunta n. 543 del 21 maggio è consentito esclusivamen- dilunga durata del beneficia- 2018 avente per oggetto “Re- te successivamente alla ap- rio; c) una calamità naturale golamento (UE) n. 1308/2013 provazione della graduatoria grave che colpisce seriamente - OCM del settore vinicolo. At- dei beneficiari ammissibili l’azienda; d) una fitopatia che tivazione delle misure della pro- da parte di ARTEA, in caso di colpisce la totalità o una parte mozione del vino sui mercati dei successione per eredità, con- delle colture del beneficiario; paesi terzi e della ristrutturazio- ferimento di azienda, fusione, e) esproprio della totalità o di ne e riconversione dei vigneti in- divisione societaria, trasfor- una parte consistente dell’a- serite nel Programma nazionale mazione societaria, incorpo- zienda se tale esproprio non di sostegno per la campagna razione societaria, nonchè nei poteva essere previsto alla 2018/2019. Adozione delle di- casi di forza maggiore e cir- data di presentazione della sposizioni attuative della misura costanze eccezionali di cui al domanda. SITUAZIONE INTERNAZIONALE COMPARTO VITICOLO STABILE CON PRODUZIONE 2017 SCARSA E SCAMBI NELL’ORDINE DEI 30 MILIARDI DI EURO Si confermano per O.I.V. i segnali di vivacità del settore Il quadro internazionale del vigneto turco (-20mila ettari), di cremento rispetto all’anno pre- 3 comparto che viene fatto quello spagnolo (-8mila ettari), cedente e comunque con un dall’Organizzazione Interna- mentre per l’Italia, si è registra- trend crescente ormai dal 2014. zionale della Vigna e del Vino - to un aumento di 5.000 ettari Nel 2017 gli USA mantengono il O.I.V. - è positivo perché il com- rispetto al 2016. Il vigneto eu- primato dal 2011, come il paese mercio mondiale sta vivendo ropeo, rispetto all’anno 2000, è con il maggior consumo di vino, uno dei suoi momenti migliori e, diminuito e si è attestato a 3,3 pari a 32,6 milioni di ettolitri, con l’Italia, nonostante abbia ancora milioni di ettari, così come è di- al secondo posto della Francia da migliorare il proprio posizio- minuito quello turco e quello ira- con 27 milioni di ettolitri, al terzo namento in diversi mercati, sta niano, in aumento quello cinese, posto troviamo l’Italia con 22,6 svolgendo un ruolo da protago- mentre quello degli USA e del milioni di ettolitri, a seguire la nista ed anche il mercato inter- continente australe in sostanzia- Germania con 20,2 milioni di et- no dopo anni di regressione, è le stabilità. tolitri e la Cina con 17,9 milioni di tornato ad aumentare. Dal punto di vista produtti- ettolitri. Questi 5 paesi rappre- La superfice vitata mondiale, vo l’annata 2017, per effetto sentano circa il 50% del consu- compreso quella destinata alla soprattutto di fattori clima- mo globale di vino. produzione di uve da tavola e tici, che hanno condizionato Per i consumi pro capite abbia- da essiccare, si è attestata a 7,6 essenzialmente l’Europa, con mo valori pari a 43,6 litri per milioni di ettari e pare rimanere I’talia che ha perso il 17%, con l’Italia, che ci colloca al terzo costante. I paesi viticoli prin- la Francia che ha perso il 19%, posto, dopo la Francia con 51,2 cipali sono rappresentati dalla con la Spagna che ha perso il litri/pro capite e dopo il Porto- Spagna con un milione di ettari 20% e con la Germania che ha gallo con 51,4 litri/pro capite. (13%), dalla Cina con il 12% della perso il 15%, ha toccato il mini- Nonostante il calo dei volu- superficie vitata, dalla Francia mo storico dal 2000, con 250 mi prodotti (-3,4%) rispetto al con il 10% della superficie vitata, milioni di ettolitri con un calo 2016, il mercato internazionale dall’Italia con il 9% della super- del 8,6% rispetto al 2016. del vino dovrebbe raggiungere ficie vitata e dalla Turchia con Fuori dall’Unione Europea si è un valore di 30,4 miliardi di euro, il 6% della superficie vitata che invece registrato un aumento con un incremento del 4,8% a messe assieme rappresentano della produzione di 3,4 milioni di conferma di un trend positivo la metà dei vigneti esistenti. Nel ettolitri con un + 169% rispetto iniziato nel 2001. corso del 2017 si è rilevato il ral- ad un disastroso 2016. I vini fermi imbottigliati, pas- lentamento della crescita cinese I consumi mondiali di vino sono sano dal 54% al 57% inverten- (che comunque è cresciuta di stimati da O.I.V. paria a 243 mi- do la tendenza al ribasso degli 6.000 ettari), il forte calo del lioni di ettolitri con leggero in- anni passati (tra il 2000 ed il
L’INFORMATORE DEL CHIANTI Giugno/Luglio 2018 2016 la flessione era andata gonisti della crescita (+11,2% a in valore. dal 65% al 54%). La Germania volume e +8,9 in valore). Italia L’O.I.V. si è altresì spinto è il mercato con le quote più e Francia detengono rispettiva- in una stima di produzione elevate di import di vini in bot- mente il 18% ed il 13% delle quan- dell’emisfero sud del mondo, tiglia così come il Portogallo, tità esportate. Infine il trend nel che vedono in crescita Argen- Argentina e Francia. Se si con- 2017 degli sfusi (contenitori oltre tina (+14%), Cile (+19%), Nuo- siderano i valori, nel complesso, 2 litri) esportati continuano ad va Zelanda (+8,7%), Uruguay i vini in bottiglia costituiscono il essere importanti per Spagna, (+4%) e cali anche marcati per 72% di tutto l’export. Altro trend Sud Africa, Cile Australia e USA, il Sud Africa (-20%), Austra- da prendere in considerazione ma si riducono drasticamente in lia (-8,7%) e Brasile 8-11,2%), per il 2017, è quello legato agli Germania, Argentina e Porto- mentre per le stime dell’emi- spumanti che, con 8,6 milioni di gallo. Questo settore con il 35% sfero nord ad oggi è impossi- ettolitri esportati, sono prota- in volume rappresenta solo l’8% bile fare pronostici. COMUNICAZIONE DEL VINO IN USA: NON SI TRASCURI PIÙ LA GENERAZIONE X Negli Stati Uniti, la generazione dei nati tra gli anni Millennials, generazione su cui tende a focalizzar- sessanta e il 1980, generalmente indicata come si da diversi anni il marketing delle bevande alco- Generazione X, è stata per anni trascurata quale liche. Crescendo e maturando, gli appartenenti destinatario diretto del marketing del vino. Gli ap- alla Generazione X hanno cominciato a bere più partenenti a questo gruppo erano numericamen- vino, si dimostrano disposti a spendere di più te meno rispetto a padri e figli appartenenti ad per acquistarlo e sono soliti, più frequentemen- altre generazioni e, oltretutto, si riteneva fossero te rispetto ad altri, a fare enoturismo e visite in particolarmente attratti da bevande alcoliche di- cantina. Nel documento vi sono anche alcune in- verse dal vino (è nota la loro passione per i coc- dicazioni per una comunicazione del vino più effi- ktail). Oggi, tuttavia, come hanno suggeriscono ciente diretto a questo gruppo di consumatori. In Liz Thach, Master of Wine e Distinguished Pro- generale, si è notato che chi appartiene alla Gen X fessor of Wine & Management alla Sonoma State è ricettivo sia alla pubblicità più tradizionale che a 4 University e la sua collaboratrice Kathi Youngblo- quella digitale. Frequenta i social network e rima- od, questa prospettiva dovrebbe cambiare. Nel ne più fedele a quelli scelti, senza cambiare spes- report New Reasons Why Wine Marketers Should so piattaforma come invece fanno i più giovani. Pay Attention to Generation X si legge che oggi, Sono particolarmente attratti dai messaggi pub- non più giovani, gli appartenenti alla Generazione blicitari legati ai concetti di famiglia, tradizione, si- X, rappresentano negli Stati Uniti il 31% di tutti i curezza, salute e fitness e aderiscono con facilità redditi, e godono - dati 2017 dell’US Department a programmi di fidelizzazione e alle promozioni of Labor - di un reddito medio annuo più alto sia attraverso buoni sconto. dei loro predecessori (Baby Boomers) che dei ITALIA DEL VINO, IN USA +11,3% IN VALORE NEL PRIMO QUADRIMESTRE 2018, MA LA FRANCIA VOLA Gli Usa camminano, l’Italia resta con una sostanziale stabilità tracollano con un -27,7% in vo- in testa con una buona anda- nelle quantità spedite in Usa lumi (526.520 milioni di ettoli- tura, ma altri, come la Francia, (+0,7%, per 838.270 ettoli- tri) ed un -16,6% in valore (106 corrono veloci e recuperano tri), ed una buona crescita in milioni di dollari). Boom della terreno. È la fotografia del pri- valore (+11,7%, per 428,9 mi- Nuova Zelanda: +17,9% in volu- mo quadrimestre 2018 delle lioni di dollari). Tra i competi- me (305.690 ettolitri) e +25,7% importazioni di vino negli Sta- tor, però, spicca in positivo la in valore, a 174,3 milioni di dol- tes, scattata dall’Italian Wine & performance della Francia, che lari. Nell’analisi del Wine & Food Food Institute sui dati dell’Us cresce più del doppio dell’Italia: Institute, è presente un capitolo Departement of Commerce. +14,2% in volumi (476.980 et- a parte per gli spumanti, con le Nel complesso, gli Stati Uniti tolitri) e +26% in valore (347,5 bollicine italiane cresciute del hanno importato 3,1 milioni milioni di euro), la crescita più 16,5% in volume (247.330 etto- di ettolitri (-4,3% sul 2017), alta in assoluto. Ma c’è anche litri) e del 31,3% in valore (140,8 per 1,5 miliardi di dollari, con chi fa nettamente peggio. Se milioni di dollari), con una quo- una robusta crescita in valo- il Cile perde lo 0,4% in volume ta di mercato che tocca il 63,1% re (+11,3%). In questo quadro, (515.530 ettolitri) ed il 4,2% in in volume, ed il 43,4% in valore. l’Italia, che sui vini fermi im- valore (91 milioni di dollari), l’Ar- Nel complesso, dunque, nu- bottigliati resta leader tra i gentina e l’Australia crollano: meri confortanti in un mercato Paesi stranieri, con una quo- il Paese sudamericano segna fondamentale per il vino italia- ta di mercato del 26,3% in -24,3% in quantità (165.940 et- no, che da solo vale un quarto volume e del 31% in valore, tolitri) ed il -6% in valore (79,5 delle nostre esportazioni. ha fatto meglio della media, milioni di dollari), “i canguri”
Giugno/Luglio 2018 L’INFORMATORE DEL CHIANTI OCM PROMOZIONE - MANIFESTAZIONI DEL CONSORZIO VINO CHIANTI IN RUSSIA A MOSCA E SAN PIETROBURGO - 4 E 6 GIUGNO 2018 Le importazioni di vino italiano in Russia rappresen- ri locali e aziende associate partecipanti, nonché un tano un terzo di tutte le importazioni enoiche in Rus- seminario rivolto a giornalisti ed operatori di settore, sia. Sulla scorta della ripresa economica russa e del finalizzato ad accrescere la conoscenza della Deno- fatto che essa rappresenta un mercato sempre più minazione Chianti docg. importante per i nostri vini, nell’ambito del program- ma OCM promozione consortile, sono state realizza- te, fra le altre iniziative extra U.E., anche due tappe in ANALISI WINE MONITOR: Russia, assieme ad altra compagine di rinomati vini PARTENZA IN CHIAROSCURO PER italiani. Il mercato russo, infatti nel 2017, ha visto un incremento delle importazioni del 12,2% in quantità L’EXPORT VINICOLO ITALIANO 2018 ed addirittura del 37,6% in valore, rispetto al 2016: Le esportazioni di vino italiano, nei prossimi poco più di 716.000 ettolitri pari a 228,58 milioni di anni, continueranno a crescere in Usa e Ca- euro, superando la Francia con i suoi 141,26 milioni nada, mentre tra i mercati emergenti, la Cina di euro (+38%) pari a 358.000 ettolitri in volume. La dovrebbe segnare una svolta positiva e sensi- Spagna invece a prezzi ridottissimi vede confermarsi bile, così come la Russia, al netto di “imprevisti al primo posto come quantità pari a 1,1 milioni di etto- geopolitici”. E se diverse opportunità arriva- litri pari a 130,86 milioni di euro. no anche dal Giappone, che dal 2019 vedrà Le giornate di Mosca e San Pietroburgo hanno vi- entrare in vigore l’accordo di libero scambio sto realizzare, per ciascuna tappa, un walk around con l’UE, è probabile che le nostre spedizio- tasting rivolto ad operatori e stampa al pomeriggio, ni di vino segnino il passo in Germania, dove anticipati al mattino, da incontri B2B, tra importato- i consumi complessivi non aumentano, e si stanno spostando sempre più verso le pro- duzioni locali, ed in UK, dove si potrebbero “L’ITALIA DEL VINO ESPLORI NUOVI sentire soprattutto gli effetti della Brexit e MERCATI”: IL 54 PER CENTO DELL’EXPORT SI della svalutazione della sterlina. Nel com- plesso, continuerà il trend spumanti, che toc- 5 CONCENTRA SU TRE PAESI cherà anche i mercati emergenti (in particola- re Est Europa ed Asia), ancora marginalmente Poco più della metà delle nostre produzioni va negli coinvolti in questo boom. E proprio dalle bolli- Stati Uniti, in Germania e nel Regno Unito. Nodo cine, nella prima parte del 2018, arrivano i se- gnali di maggior vitalità, mentre i vini fermi im- prezzi: nei paesi in cui siamo molto presenti, sono bottigliati continuano a segnare il passo un po’ troppo bassi rispetto alla concorrenza ovunque. Un quadro in chiaroscuro, dunque, L’export del vino italiano cresce, nel 2017 ha sfio- che racconta una complessità in crescita nei rato il record di 6 miliardi di euro, ma presenta luci mercati mondiali, dove i produttori dovranno e ombre, a partire dalla scarsa diversificazione degli fare i conti anche con altri trend, ormai sempre orizzonti di mercato contro la quale, secondo l’analisi più consolidati: da una lato la crescente richie- Mediobanca presentata all’assemblea annuale di Fe- sta di vini biologici e “sostenibili”, che in Italia dervini, ‘’l’Italia deve ritrovare lo spirito dei suoi grandi sono ancora una nicchia (meno dell’1% delle esploratori. Anche perché il coraggio dei pionieri vie- vendite totali, sottolinea Nomisma), ma sono ne premiato dai buoni prezzi spuntati in nuovi mer- ormai conosciuti e acquistati dal 25% dei con- cati’’. sumatori, dall’altro una sempre più evidente Il nostro export vitivinicolo - ha precisato il respon- spinta verso la “premiumization” dei consumi sabile Area Studi Mediobanca Gabriele Barbaresco di vino, soprattutto nel Nord America ed in Eu- - si concentra per il 54% in soli tre Paesi: Stati Uniti, ropa. Germania e Regno Unito. Essere poco diversificati può essere rischioso anche in Sud - ha sintetizzato il direttore di Wine Monitor Denis aree vicine culturalmente e geografiche come dimo- Pantini - e nei mercati in cui l’Italia è più presente, il strano incognite imprevedibili, solo tre anni fa, come prezzo del prodotto è mediamente più basso rispetto Brexit e le politiche di Trump. Inoltre, il vino made in ai mercati secondari. Secondo le stime di Nomisma Italy, dove conta di più si fa pagare meno: negli Stati sia per i bianchi fermi sia per i rossi fermi il prezzo me- Uniti e sul mercato inglese e tedesco una bottiglia ita- dio italiano è più basso sia nei confronti di Francia (2,8 liana si vende a un prezzo medio di 3 dollari, la media euro a litro contro 4,69 sui bianchi; 4,37 contro 5,36 nelle altre aree di sbocco è 3,8 dollari. Un paradosso, sui rossi) sia nei riguardi della Nuova Zelanda (4,93 a e il contrario di quel che avviene per i vini francesi; litro per i bianchi e 7,71 per i rossi). Il rischio è di perde- noi laddove siamo più presenti spuntiamo listini più re una visione d’insieme tralasciando di esplorare aree bassi e ci facciamo poco. La nostra capacità di cre- geografiche più eccentriche, più rischiose ma anche a are valore ha un potenziale inespresso’’. Numeri alla tasso di sviluppo potenziale maggiore (Sud America, mano, ‘’siamo assenti o sotto tono in tutto l’Emisfero Africa Australe, Sud Est Asiatico e Oceania)’’.
L’INFORMATORE DEL CHIANTI Giugno/Luglio 2018 RAPPORTO ISMEA SUL SETTORE VINO ITALIANO 2017 SINTESI DELLE CARATTERISTICHE PRINCIPALI A Roma è stato presentato in data 13 aprile u.s. il di 6 miliardi di euro (+6% sull’anno 2016, con punto sul settore del vino Italiano nelle sue varie una ripresa delle esportazioni che si sono atte- sfaccettature produttive e di mercato. state su 21,5 milioni di ettolitri. Il settore vino Nell’anno 2017, l’Italia ha mantenuto il primato pesa nelle esportazioni agroalimentari pari al produttivo internazionale con 42,5 milioni di 15%. ettolitri, ottenuto su 652.000 ettari di super- Il peso delle esportazioni dei vini a DOP è rap- fici vitate, che l’hanno posta avanti a Francia e presentato da 8,2 milioni di ettolitri pari ad un Spagna, nonostante l’andamento climatico ab- fatturato di euro 3,5 miliardi, quelli dei vini IGP bia influito negativamente sulle produzioni di è rappresentato da 6,8 milioni di ettolitri pari uve pressoché in tutta la penisola. La struttura ad un fatturato di euro 1,8 miliardi, e per gli produttiva vede 310.000 aziende agricole di altri vini è rappresentato da 6,4 milioni di et- cui quelle vinificatrici assommano a 46.000, tolitri pari ad un fatturato di euro 740 milioni. con un trend negli ultimi anni nella direzione del- L’Italia è il primo esportatore in volume nei se- la concentrazione della fase produttiva che ha guenti mercati di sbocco: USA, Germania, Regno permesso il raggiungimento di una dimensione Unito, Svizzera e Canada. Guardando i flussi in media di due ettari ed altrettanta spinta verso valore, le cantine sono in testa in Germania, Rus- la concentrazione l’abbiamo registrata nella fase sia e Svizzera, nel Far East l’export italiano si col- della trasformazione. Il vigneto Italia conta 526 loca al quinto posto sia in volume che valore. Nel fra DOP e IGP di cui 408 DOP e 118 IGP con una mercato cinese ha raggiunto il terzo posto, sia in produzione certificata di 25 milioni di ettolitri volume che in valore in Giappone. complessivi di cui 14,5 milioni di ettolitri come I mercati extra U.E. sono cresciuti molto nell’ulti- DOP e 9,3 milioni di ettolitri come IGP. mo decennio, passando dal 45% al 49% nel 2017 L’Italia è seconda esportatrice mondiale di in valore e dal 27% al 34% in volume. La doman- vino dietro alla Francia in termini di fatturato da interna dopo un periodo di regresso ha ripre- 6 e dietro alla Spagna in termini di volumi. Le esportazioni hanno raggiunto il valore record so a salire nel 2015 fino ad arrivare ai 22 milioni di ettolitri nel 2016. DENOMINAZIONE, PREZZO E REGIONE: I CRITERI PER SCEGLIERE UN VINO AL SUPERMERCATO Quali sono i criteri utilizzati a Vinitaly nel corso della ta- in risposta al cambiamento per la scelta del vino dai con- vola rotonda su vino e Gdo delle esigenze del consuma- sumatori che lo acquistano organizzata da Veronafie- tore”. nei supermercati? prima di re, tradizionale momento di Un giudizio condiviso dal tutto formato, colore e de- confronto tra cantine e cate- Consigliere nazionale di nominazione di origine. Poi ne distributive. Unione Italiana Vini, Enrico il prezzo ed infine la regio- In un trend che da anni vede Zanoni, (anche Direttore ge- ne di appartenenza. scendere i consumi di vino nerale di Cavit): “Registria- E gli acquisti di vino nella degli italiani che però cerca- mo negli anni una costan- grande distribuzione sono no sempre più la qualità, la te ‘premiumizzazione’ della rilevanti: 8 milioni di ettolitri grande distribuzione ha mi- domanda, come evidenziato per un fatturato di 2,5 mi- gliorato sensibilmente la pro- dalla crescita dei vini a de- liardi di euro. I più acquistati pria offerta come ha fatto nominazione d’origine e dei sono i vini a denominazione notare nel corso della tavo- vini fermi a connotazione re- d’origine e i vini tipici regio- la rotonda la rappresentante gionale, i cui primi 10 vitigni nali, mentre avanzano i vini di Federvini, Roberta Corrà pesano circa per il 30% dei biologici (5,3 milioni di botti- (anche Direttore generale di consumi totali”. glie). Il formato preferito dai Gruppo Italiano Vini): “È in- Altro focus della tavola ro- consumatori è la bottiglia dubbio il fondamentale ruolo tonda è stato l’acquisto di da 0,75cl mentre il brik è in giocato dalla Gdo nell’evo- vino italiano dei consumatori flessione e sono sempre più luzione del settore vitivini- nei supermercati degli Stati graditi nuovi formati come colo, una crescita non solo Uniti d’America: qui si spen- la mezza bottiglia (+21,3%) numerica, ma anche di qua- dono circa 1 miliardo di dolla- e il bag in box (+13,8%). Lo lità. É aumentata la sensibi- ri l’anno per i vini italiani; un riferisce la ricerca dell’istitu- lità per prodotti di prestigio terzo circa delle bollicine, ed to di ricerca IRI sul mercato con prezzi anche elevati, con un terzo dei vini fermi, ven- del vino nella grande distri- marche note, profondamen- duti in questo canale sono buzione nel 2017, presentata te legate al territorio. Questo italiani.
Giugno/Luglio 2018 L’INFORMATORE DEL CHIANTI “Gli americani differenzia- l’esperimento di co-branding tigni che in precedenza erano no molto la scelta del vino in con le cantine che Coop ha localizzati esclusivamente nei base alla modalità di consumo sperimentato sul proprio mar- territori di vocazione”. Infine, (a tavola in casa, compleanni, chio di punta: “Non parliamo grande attenzione ad un setto- ospiti a casa, ricorrenze) - ha di etichette dedicate, ma di re in crescita come quello del spiegato Marc Hirten, Presi- vini dedicati. La logica non è vino biologico, come riferito da dente di Frederick Wildman, quella di un prodotto industria- Gianmaria Polti, Responsabile società Usa che distribuisce le ma artigianale, realizzato su Acquisti Beverage, Carrefour vino italiano - e, se in enote- quantità limitate, utilizzando le Italia: “I vini biologici sono or- ca acquistano vini blasonati migliore tecniche di vinificazio- mai una realtà su cui anche le come il Barolo, i Super Tuscan, ne, seguendo la raccolta in vi- cantine stanno convertendo il Brunello, il Franciacorta o gna su appezzamenti dedicati alcune produzioni e noi, già l’Amarone, acquistano rego- e facendoci supportare nella da tempo, stiamo dedicando larmente sugli scaffali del su- scelta finale del prodotto da un uno spazio e una numerica di permercato comunque i vini ente esterno autorevole come referenze rilevante all’interno italiani, la cui gamma d’offerta l’AIS per meglio rappresentare dei nostri assortimenti sia nelle si è molto ampliata negli ultimi le particolarità territoriali”. grandi superfici ma anche nei anni”. L’impegno della Gdo nel set- negozi di prossimità”. Tra i vini più acquistati nella tore vino è notevole, come ha Tuttavia, la Gdo può fare an- Gdo statunitense troviamo sottolineato Alessandra Cor- cora molto nel campo della il Prosecco, il Pinot Grigio, il si, Responsabile marketing comunicazione del vino, come Chianti, il Lambrusco, la Bar- dell’offerta e sviluppo dei pro- ha sottolineato Luigi Rubinelli, bera, il Primitivo, il Gavi, il Rosso dotti a marchio di Conad: “Si Direttore di Retail Watch e mo- di Montalcino, il Nero d’Avola, pensi all’ampliamento e valo- deratore della tavola rotonda: il Dolcetto, il Trento Doc ed al- rizzazione della qualità dell’of- “Il reparto dei vini ha bisogno tri ancora. Alla tavola rotonda ferta, con l’utilizzo delle diverse di atmosfera, bisogna crearla, hanno partecipato tre grandi leve del retail mix: assortimen- non sempre è sintonica con il catene distributive: Coop, Co- to, promozionalità, esposizio- prodotto. Poi servono informa- nad e Carrefour. Alessandro ne, Marca Commerciale. E poi zioni, in genere ne sono pre- 7 Masetti, Responsabile Settore c’è una sempre più forte risco- senti poche, e vanno suggeriti Shelf Stable Food & Bevera- perta dell’italianità, testimonia- gli abbinamenti col cibo, è ve- ge di Coop Italia, ha illustrato ta dalla crescita continua di vi- ramente raro trovarli”. COMMERCIO MONDIALE DI VINO: PRIMO TRIMESTRE L’UE continua a primeggiare 2018 IN CRESCITA nel commercio agroalimentare globale DEL 5,7% SUL 2017 Con un valore commerciale dell’agroalimentare pari a € 255 miliardi nel 2017, l’UE conferma per un altro anno la sua posizione di mag- Valori oltre quota 5,6 mi- giore esportatore e importatore mondiale di prodotti agroalimentari. liardi di US$, in aumento Secondo la relazione annuale del commercio agroalimentare del 2017 del 17% sul 2017, per il com- pubblicata nei giorni scorsi, le esportazioni di prodotti agroalimenta- ri dell’Unione hanno raggiunto quota € 138 miliardi nel 2017, con un mercio mondiale di vino nel incremento annuo del 5,1%. A fronte di importazioni per un valore primo trimestre del 2018. di 117 miliardi di euro, l’UE registra un avanzo commerciale netto di Più moderata la crescita a 21 miliardi di euro nel suo commercio agroalimentare. L’intera pro- volumi: +3%. Per i vini fermi, duzione del settore agricolo comunitario è stimata in 427 miliardi di che rappresentano il 76% euro nel 2017. La catena di trasformazione alimentare rappresenta del totale, si sfonda per la il 7,5% dell’occupazione e il 3,7% del valore aggiunto totale nell’UE. prima volta quota 4 miliardi La quota delle esportazioni nella catena del valore della produzione di US$. Performance straor- è in continuo aumento e, pertanto, le esportazioni sono un motore dinaria in Cina, che stacca il per l’occupazione e la crescita per il settore agroalimentare europeo. Regno Unito posizionando- Il report descrive la situazione relativa ai principali mercati di sboc- si come secondo mercato co, mostrando altresì i benefici derivanti dalla conclusione di accordi commerciali tra Unione e Paesi terzi. Vini e bevande alcoliche pre- dopo gli Usa. Stabili gli Sta- valgono nella composizione del paniere agroalimentare export ti Uniti mentre si registrano per il 2017 (rispettivamente, con il 9% e l’8% sul totale esporta- tensioni fortissime in UK, to). In particolare, le esportazioni di vino crescono con un trend dove rallenta anche il Pro- (+11,7%) superiore alla media registrata per l’export agroalimenta- secco. re nel suo insieme (+5,1%).
L’INFORMATORE DEL CHIANTI Giugno/Luglio 2018 WINENEWS SU DATI ISTAT: VINO, IL PREFERITO DAGLI ITALIANI Sempre meno italiani, nel com- da alcolica nell’anno, nel 2017, è ta nell’anno (contro il 48% della plesso, bevono bevande alcoli- stata del 65,4%, in calo sul dato birra ed il 43,8% degli altri alco- che ed a diminuire è soprattutto 2007 (68,2%). Ancora più netta lici). E nel consumo quotidiano, la percentuale di chi beve quo- la diminuzione di chi ha bevuto il vino è assoluto protagonista: il tidianamente (categoria in cui, un bicchiere tutti i giorni (21,4% 19% degli italiani lo beve tutti i gior- ancora, domina il vino), pratica contro il 29,3%), mentre sono ni, contro il 4,9% della birra ed ap- tradizionale soprattutto delle di più coloro che lo fanno oc- pena lo 0,7% degli altri alcolici. E, persone più anziane, mentre casionalmente (44% sul 38,9%), probabilmente proprio grazie alla aumenta il consumo occasiona- ed in particolar modo fuori pa- cultura del consumo di vino che si le, soprattutto tra i giovani. Ed il sto (29,2% sul 25,6%). Diminui- tramanda ancora, almeno in parte, primato del vino, che resta soli- sce anche la percentuale di chi nelle famiglie, in Italia il consumo do, accompagnato dalla birra, è consuma solo vino e birra (21% di bevande alcoliche, nella maggior sempre più eroso, seppur lenta- contro 26,3%), e aumenta di parte dei casi, è moderato: il 49,5% mente, dal consumo di altre be- chi consuma anche altri alco- della popolazione italiana beve con vande alcoliche. Ecco l’estrema lici (43,8% sul 39,3%). Il vino, moderazione, ma c’è comunque un sintesi dei dati Istat estrapolati tuttavia, forte del suo fascino, 15,9% dei consumatori che è sog- dall’indagine “Aspetti della vita della sua tradizione, e della sua getto ad almeno un comportamen- quotidiana” degli italiani, su un presenza capillare nei territori, to a rischio, legato soprattutto al campione di 24.000 famiglie, anche come attività produtti- consumo eccessivo fuori dai pasti analizzati da WineNews. In ge- va resta la bevanda alcolica più (48,2%), mentre il binge drinking è nerale, la percentuale di chi ha consumata: il 52,6% degli italia- un rischio per meno di un italiano consumato almeno una bevan- ni lo ha bevuto almeno una vol- su 10 (7,4%). NEL 2017 LE VENDITE DI VINO IN UK A 5,5 MILIARDI DI STERLINE (+3,6%) Per Kantar Worldpanel, il com- degli sparkling, e questo gra- è crescita comunque, ma “solo” 8 mercio enoico del 2017 in terra britannica è stato, nel comples- zie alla popolarità dei vini bian- chi, cresciuti del +4,8%, anche del 7,4%, contro il +30,1% del 2016”. A spingere in alto il giro so, un anno positivo e di cresci- come alternativa allo Champa- d’affari del commercio enoico, ta: gli inglesi hanno speso 5,5 gne. Meglio ancora hanno fatto però, è stata la crescita del prez- miliardi di sterline in vino, il 3,6% le bollicine “non tradizionali” zo medio più che quella delle in più del 2016, pari a 193 milio- (+21,6%), alternative low cost quantità vendute. Crescono, al ni di sterline in più. Per la prima sia allo Champagne che al Pro- supermercato, sia i vini di mar- volta dal 2013, come sottoli- secco, come il ‘Progrigio’ del- ca (+1%) che a marchio (+7,9%), nea Laura Christen, category la catena della gdo Asda, allo che continuano a scalfire quote analyst di Kantar Worldpanel, scaffale al 20% in meno di un di mercato: oggi valgono il 40% “i vini fermi sono cresciuti più Prosecco che, come categoria, del vino venduto allo scaffale. IL VINO ITALIANO IN CINA CRESCE GRAZIE AGLI INVESTIMENTI IN PROMOZIONE In un’intervista il Direttore dell’ICE di Pechino, nazione, e tradotti in una serie di iniziative che, Amedeo Scarpa, sottolinea quanto gli investi- a guardare i dati, stanno dando i loro frutti. “Me- menti promozionali in Cina abbiano prodotto ri- rito - riprende il Direttore ICE di Pechino - di un sultati particolarmente significativi. “Le esporta- approccio multilevel, che ha riguardato la forma- zioni di made in Italy verso la Cina lo scorso anno zione di promotori cinesi del vino italiano (ne ab- sono cresciute del 22,2%: stiamo parlando di un biamo formati 500 in meno di due anni, in 11 città aumento di quasi un quarto in valore. E, stando ai della Cina, con i Corsi “ITAlian wines & spirits”); dati delle dogane cinesi, ancora più straordinaria la comunicazione, con gli eventi offline2online “I sarebbe la crescita registrata nel primo trimestre love ITAlian wines”, realizzati da tutta la rete ICE di quest’anno. E valori record - sottolinea Scar- in Cina in collaborazione con gli altri attori priva- pa - hanno registrato sia l’agroalimentare nel suo ti, grazie a cui abbiamo raggiunto oltre 55 milio- complesso (+18%) che il vino: addirittura +63% ni di punti di contatto sul web, cui farà seguito nel primo trimestre di quest’anno, che si innesta a settembre una imponente campagna sul web sul dato positivo del 2017”. Una quota che, “in cinese, sulla falsa riga di quanto fatto in Usa; e meno di 18 mesi di forte promozione pubblica ed ancora - continua Scarpa - abbiamo puntato sul- investimenti privati è passata dal 4,6% al 7%, ed in la promozione vendite, cogliendo le stagionalità classifica siamo risaliti dal quinto al quarto posto, del mercato, con settimane dedicate al food and superando la Spagna”. Investimenti promozionali, beverage italiano mai tanto promosso ed esposto finanziati dal Ministero dello Sviluppo Economico sugli scaffali delle catene Olé, Corner’s Deli, 1919, e del Ministero degli Affari Esteri e della Coope- Hema, BHG Market Place, Jenny Lou”. razione Internazionale, di cui ICE è diretta ema-
Giugno/Luglio 2018 L’INFORMATORE DEL CHIANTI IL COMMISSARIO HOGAN IN MISSIONE IN CINA Phil Hogan, Commissario euro- commercio libero ed equo, e settore agroalimentare euro- peo per l’agricoltura e lo svilup- continueremo a perseguire con peo e cinese. La Cina è il se- po rurale, prosegue la serie di vigore l’aumento degli scambi condo maggior importatore di missioni commerciali per pro- con i nostri partner per ottene- prodotti agroalimentari dell’UE, muovere i prodotti alimentari e re reciproco vantaggio”. Nella rappresentando l’8,7% di tutte bevande dell’UE con un viaggio sua trasferta cinese, il Commis- le esportazioni agricole dell’U- a Shanghai, in Cina, dal 14 al 17 sario è accompagnato da una nione nel 2016, e i prodotti ali- maggio. “La Cina - ha dichiara- delegazione d’affari composta mentari e le bevande europee to Hogan - è un partner com- da 70 soggetti espressione di stanno diventando sempre più merciale chiave per il settore tutto il settore agroalimenta- popolari, in particolare tra la agroalimentare dell’UE: c’è una re europeo, in rappresentanza classe media emergente cine- domanda forte e in aumento di associazioni nazionali o im- se. Non a caso, per sottolineare tra le crescenti classi di consu- prese di 22 paesi diversi, non- questa crescente importanza, matori cinesi per i nostri pro- ché di un certo numero di or- l’U.E. è stata scelta come regio- dotti alimentari e le bevande di ganizzazioni a livello europeo. ne ospite d’onore al SIAL Chi- alta qualità e, incontrando di- Come per le recenti visite del na di Shanghai, la più grande rettamente le controparti cine- Commissario in Canada, in Iran, esposizione di prodotti alimen- si, possiamo costruire relazioni in Arabia Saudita, l’obiettivo tari in Asia, dove il Commissario commerciali e politiche neces- della missione in Cina è quello Hogan ha aperto ufficialmente sarie per accelerare tale cresci- di facilitare i potenziali accordi oggi la manifestazione. ta. L’U.E. è leader globale nel commerciali tra le imprese del NASCE LA ITALIAN WINE ASSOCIATION PER LA PROMOZIONE DEL VINO IN CINA Nei giorni scorsi è stata lanciata dall’Ambasciata Italiana di Pechino la “Italian Wine Association”, as- sociazione no-profit sotto la guida e il supporto dell’Ambasciata d’Italia in Cina, che vuole coinvolgere esperti di vino italiani in Cina e all’estero, cantine e imprese, di media entità rilevanti nella diffusione 9 della cultura della produzione vitivinicola del Belpaese nel paese asiatico, attraverso la promozione e la comunicazione, ma anche ricerca ed educazione ed eventi dedicati. 32 i membri fondatori della neonata associazione, numero destinato a salire ad almeno 50, entro il 2018. Il Consorzio Vino Chianti ha scritto all’Ambasciatore italiano in Cina per avere ulteriori informazioni ai fini della conoscenza della denominazione Vino Chianti DOCG in quel mercato. ECCELLENTE PRIMO TRIMESTRE PER LE IMPORTAZIONI DI VINO IN CINA Le importazioni di vino da parte della Cina hanno totalizzato, nei primi tre mesi dell’anno, un volume di 2,0057 milioni di ettolitri e un valore di 792 milioni di dollari. Se si confrontano questi valori con quelli relativi al primo trimestre 2017, ci si accorge di una crescita del volume del 32,34% e del valore de 35,85%. La Francia rimane il primo fornitore di questo mercato: tra gennaio e marzo ha spedito verso il paese della Grande Muraglia vino per il valore di 271,9 milioni di dollari, aggiudicandosi così il 38,2% del mercato. Si comincia tuttavia a sentire l’incalzare dell’”Aussi wine”, dato che il fatturato delle spedizioni dall’Australia ha superato il 200 milioni di dollari ($ 200,17 milioni), equivalenti a uno share del mercato dell’imbottigliato del 28,1%. A favorire gli scambi, incrementatisi di oltre il 50% sia in volume che in valore, l’accordo di libero scambio ChAFTA. SINGAPORE: MERCATO DEL VINO DA 1,4 MILIARDI DI DOLLARI ENTRO IL 2021 Una recente analisi di GlobalData sul mercato del veloce, ma lo stesso consistente, la crescita atte- vino nella Repubblica di Singapore, Top Growth sa per la categoria vini fortificati: CARG +3,2%. Opportunities: Wine in Singapore, ha evidenzia- Il buono stato di salute dell’economia di uno dei to un consistente incremento del consumo di più importanti centri finanziari del mondo e la vino di qualità, fattore che insieme ad altri por- conseguente crescita del reddito medio sono i terà questo mercato - già valutato per il 2016 un principali motivi dell’incremento delle vendite miliardo di dollari - a raggiungere entro il 2021 il di vino. Inoltre, il consumo di vino di qualità e a valore di 1,4 miliardi di dollari. Previsto un Com- marchio è oggi favorito dalla forte tassa sugli al- pound Annual Growth Rate (CARG) del 5,4% per colici vigente nel paese; definita “sin tax” (“tassa il periodo 2016-2021. Più nel dettaglio GlobalDa- sul peccato”), è un’imposta fissa sul volume che ta indica per il vino fermo premium - la categoria sfavorisce i prodotti più economici (e le private oggi più dinamica - un tasso di crescita CARG label), spingendo invece i consumatori all’acqui- del 5,2% per il periodo 2016-2021, mentre per gli sto di vino premium, per il quale un prezzo alto sparkling ci si aspetta un CARG del 5,1%. Meno appare più giustificato dalla qualità e dal brand.
L’INFORMATORE DEL CHIANTI Giugno/Luglio 2018 OPPORTUNITÀ E LIMITI PER LA CRESCITA DEL VINO ITALIANO IN BRASILE Dopo la profonda crisi eco- pur lentamente, e le previsio- neiro, Belo Horizonte, Porto nomica che ha investito il ni parlano di un +2% annuo Alegre, dove risiedono 108 paese, giunge dal Brasile da qui al 2022, che farebbe milioni di brasiliani. Inoltre, qualche segnale che rivela del Brasile un’economia sta- proprio come in Cina, ed in una possibile inversione di bile. Ci sono, però, dei limiti generale in tutti i nuovi mer- tendenza. Nel 2017, le im- strutturali da non sottovalu- cati, buona parte del succes- portazioni complessive di tare alla crescita economica so passerà per i Millennials e vino sono tornate a crescere, del mercato enoico, analiz- per l’online, canale attraver- a quota 325 milioni di euro zati dal report di Wine Intel- so cui già oggi passa il 15% di (+27,6%), nonostante la lunga ligence The Brazil Routes to tutto il vino importato. stagnazione dei consumi. L’I- Market 2018, che sottolinea talia ha fatto ancora meglio come la catena distributiva della media, con un +48,6% in Brasile sia particolarmente UE E MESSICO che ha fatto balzare il valore complessa e frammentaria, RAGGIUNGONO UN delle spedizioni a 35 milioni dagli importatori alla GDO, di euro, consentendoci di di- con le accise ancora molto NUOVO ACCORDO ventare il quinto esportatore alte. Fondamentale, quindi, SUL COMMERCIO sul mercato brasiliano, dietro diventa focalizzare i propri Dopo diversi mesi di intensi a Cile, Argentina, Portogallo sforzi nelle Regioni più effi- negoziati, lo scorso 21 aprile l’Unione europea e il Messi- e Francia, con una quota del cienti ed in cui si concentra co hanno raggiunto un nuo- 10,6%. Le potenzialità, a guar- la maggiore densità di popo- vo accordo sul commercio, dare i numeri, sono enormi: lazione: il Nord Est, tra Forta- parte di un accordo globale 10 il consumo medio annuo è leza e Recife, dove vivono 55 UE-Messico più ampio e ag- di appena 2 litri a persona, il milioni di persone, ed il Sud giornato. Praticamente tutti Pil è tornato a crescere, sep- Est, tra San Paolo, Rio de Ja- gli scambi di merci tra l’UE e il Messico saranno ora esen- ti da dazi, anche nel settore LA SVEZIA È IL PIÙ GRANDE IMPORTATORE DI agricolo. L’intesa raggiun- “BAG-IN-BOX” ta garantisce, tra l’altro, la protezione di 340 prodotti Dai primi dati doganali ela- 310.000 hl). La particolare alimentari e bevande euro- borati a seguito dell’introdu- attrazione dei paesi nordi- pee a Indicazione Geografi- zione del codice doganale ci per il vino BIB è confer- ca in Messico. I negoziatori per le transazioni di vino in mata dalla Norvegia, le cui di entrambe le parti conti- formato “Bag-In-Box” (tra 2 importazioni raggiungono nueranno il loro lavoro per e 10 litri), risulta che, nel 2017, il 39% del totale. L’Australia risolvere le restanti questio- ni tecniche e per definire il la Svezia è stato il più gran- è di gran lunga il maggiore testo legale completo entro de importatore di BIB con esportatore, con 630.000 hl la fine dell’anno. Successi- 493.000 hl. Tale tipologia spediti. Questo quantitativo vamente, la Commissione di confezionamento rappre- rappresenta l’8% delle sue procederà alla verifica lega- senta il 25% delle importa- esportazioni totali. Meno del le e alla traduzione dell’ac- zioni totali svedesi. Il forma- Sudafrica o della Germania cordo in tutte le lingue uffi- to BIB costituisce, invece, (rispettivamente 12% e 16%), ciali dell’UE ed in seguito lo solo il 3% delle importazio- ma superiore a Francia, Ita- sottoporrà all’approvazione ni statunitensi (il secondo lia o Spagna (rispettivamen- del Parlamento europeo e maggiore importatore, con te 3%, 2% e 1%). del Consiglio. Consorzio L’Informatore del Vino Chianti MENSILE DI INFORMAZIONE TECNICA ECONOMICA VITIVINICOLA TRADIZIONE E COLTURA Fondato nel 1967 del Consorzio Vino Chianti Fondato nel 1967 Viale Belfiore, 9 - 50144 FIRENZE Direttore responsabile: Marco Alessandro Bani - Direzione, Redazione, Impaginazione, amministrazione: Tel. 055 333600 - Fax 055 333601 Viale Belfiore, 9 - 50144 FIRENZE - Tel. 055 333600 - Fax 055 333601 E-mail: info@consorziovinochianti.it E-mail: info@consorziovinochianti.it - http://www.consorziovinochianti.it http://www.consorziovinochianti.it Stampa: ST.G.R. Registro Tribunale di Firenze - n. 1810 - 16/02/1967
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