I RISVOLTI OCCUPAZIONALI DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA - La transizione energetica alla sfida dell'occupazione SILVIA MORELLI
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
I RISVOLTI OCCUPAZIONALI DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA SILVIA MORELLI La transizione energetica alla sfida dell’occupazione 21/06/2019 sala Angiolillo, palazzo Wedekind , piazza Colonna 366 - Roma
Uno sguardo globale IRENA: Renewable Energy and Jobs - Annual Review 2018 • L'occupazione globale nel settore delle energie rinnovabili ha raggiunto circa 11 milioni di posti di lavoro nel 2018, con un incremento del 6,7% rispetto al totale dell'anno precedente • Un numero crescente di paesi ricava vantaggi socio-economici dalle energie rinnovabili, ma l'occupazione rimane altamente concentrata in poche nazioni, con Cina, Brasile, Stati Uniti, India, Germania e Giappone in testa. La sola Cina rappresenta il 39% di tutti i posti di lavoro nelle energie rinnovabili. • Il settore fotovoltaico ha creato il maggior numero di occupati (quasi 3,6 milioni di posti di lavoro, in aumento del 6% rispetto al 2017). L'espansione ha avuto luogo in Cina e in India, mentre negli Stati Uniti, Giappone e Unione europea si sono persi posti di lavoro. • L'occupazione nel settore eolico (1,2 milioni di posti di lavoro) è rimasta pressoché costante rispetto al 2017. I progetti on-shore sono predominanti, ma il segmento offshore sta guadagnando terreno e potrebbe sfruttare le competenze e le infrastrutture provenienti dal settore offshore di petrolio e gas. 2 I RISVOLTI OCCUPAZIONALI DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA
Valutazione delle ricadute economiche ed occupazionali - Metodologia • Il D.lgs. 28/2011 - articolo 40, comma 3, lettera a) - attribuisce al GSE il compito di: «sviluppare e applicare metodologie idonee a fornire stime delle ricadute industriali ed occupazionali connesse alla diffusione delle fonti rinnovabili ed alla promozione dell’efficienza energetica». Obiettivo fondamentale del lavoro eseguito è stato quello di individuare una metodologia che consenta di monitorare gli impatti nel tempo, con il medesimo approccio, in modo replicabile. • Il modello sviluppato si basa sulle matrici delle interdipendenze settoriali (analisi input – output). La matrice è un quadro contabile che schematizza la struttura economica di un Paese in un determinato arco temporale, mettendo in evidenza in maniera sintetica e immediata le interdipendenze tra i diversi settori che compongono l'economia. La matrice opportunamente trasformata attraverso specifici procedimenti, permette di stimare gli impatti economici ed occupazionali dovuti a variazioni della domanda finale in un certo settore in un dato anno. Le matrici sono attivate da vettori di spesa ottenuti dalla ricostruzione dei costi per investimenti e delle spese di esercizio e manutenzione, basati su dati statistici e tecnico-economici elaborati dal GSE. • Nell’analisi si è tenuto conto del commercio con l’estero. Le matrici già includono al loro interno valori e coefficienti che tengono conto della quota di import nei vari settori, tuttavia, non si può Unità di lavoro (ULA) dirette e escludereindirette che, in particolari sotto-settori di attività economica in cui l'import può essere elevato (es. fotovoltaico) tale quota, pur già considerata, possa essere sottostimata. Sono dunque stati utilizzati Unità diilavoro dati rilevati dall'ISTAT nell’ambito dell’indagine PRODCOM sul commercio (ULA) internazionale: tale procedura consente di giungere a un dettaglio maggiore nella Temporanee e disaggregazione Permanentidei 63 settori di attività (es. celle fotovoltaiche anziché prodotti elettronici). Valore Aggiunto 3 I RISVOLTI OCCUPAZIONALI DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA
Valutazione delle ricadute economiche ed occupazionali - Definizioni Le ricadute monitorate Creazione di valore aggiunto Occupazione permanente Il valore aggiunto è l’aggregato che consente di apprezzare la L’occupazione permanente si riferisce alle Unità di lavoro impiegate crescita del sistema economico in termini di nuovi beni e servizi per tutta la durata del ciclo di vita del bene (es: fase di esercizio e messi a disposizione della comunità per impieghi finali. E’ la manutenzione degli impianti). risultante dalla differenza tra il valore della produzione di beni e Occupazione temporanea servizi conseguita dalle singole branche produttive e il valore dei L’occupazione temporanea indica le Unità di lavoro nelle attività di beni e servizi intermedi dalle stesse consumati (materie prime e realizzazione di un certo bene, che rispetto all’intero ciclo di vita del ausiliarie impiegate e servizi forniti da altre unità produttive). bene hanno una durata limitata (es. fase di installazione degli impianti). Ricadute occupazionali dirette Unità di lavoro (ULA) Sono date dal numero di Unità di lavoro direttamente impiegate Una ULA rappresenta la quantità di lavoro prestato nell'anno da un nel settore oggetto di analisi (es: fasi di progettazione degli occupato a tempo pieno, ovvero la quantità di lavoro equivalente impianti, costruzione, installazione, O&M). prestata da lavoratori a tempo parziale trasformate in unità di lavoro Ricadute occupazionali indirette a tempo pieno (220 giorni annui per 8 ore al giorno). Ad esempio, un occupato che abbia lavorato un anno a tempo pieno nella attività di Sono date dal numero Unità di lavoro indirettamente correlate installazione di impianti FER corrisponde a 1 ULA. Un lavoratore che solo per metà anno si sia alla produzione di un bene o servizio e includono le unità di lavoro occupato di tale attività (mentre per la restante metà dell’anno non abbia lavorato oppure si nei settori “fornitori” della filiera sia a valle sia a monte. sia occupato di attività di installazione di altri tipi di impianti) corrisponde a 0,5 ULA attribuibili al settore delle FER. 4 I RISVOLTI OCCUPAZIONALI DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA
Valutazione delle ricadute economiche ed occupazionali – Punti di Attenzione • Le ricadute occupazionali stimate mediante la metodologia input-output non valutano il numero di addetti, ma sono espresse in termini di Unità di Lavoro (ULA), ove una ULA indica la quantità di lavoro prestato nell’anno da un occupato a tempo pieno. • Va fatta attenzione sul significato da attribuire ad eventuali trend osservati. Le variazioni che si possono riscontrare tra un anno e l’altro nel numero delle ULA non corrispondono necessariamente ad un aumento o a una diminuzione di “posti di lavoro”, ma ad una maggiore o minore quantità di lavoro richiesta per realizzare gli investimenti o per effettuare le attività di O&M specifici di un certo anno. • Per definizione il modello valuta la quantità di lavoro correlata alle attività oggetto di analisi (rinnovabili, efficienza), quindi è del tutto estranea dal modello qualsiasi considerazione sulle dinamiche inerenti settori che potrebbero essere considerati concorrenti (es. industria delle fonti fossili). Il modello si può però applicare anche a tali altri settori, valutando dunque l’andamento della relativa intensità di lavoro. Non è però semplice stabilire eventuali correlazioni e relazioni di causa ed effetto tra le dinamiche osservate nell’intensità di lavoro di settori affini. • L’utilizzo di tale metodologia di stima in anni successivi consente di apprezzare l’evoluzione dei fenomeni osservati in modo replicabile, considerando gli impatti su tutta l’economia ma evitando doppi conteggi che potrebbero eventualmente derivare da complesse indagini dirette sul numero degli «addetti». 5 I RISVOLTI OCCUPAZIONALI DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA
Ricadute economiche dello sviluppo delle FER ELETTRICHE Stima degli investimenti, delle spese di esercizio e del valore aggiunto prodotto relativi al settore della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nel 2018* (milioni di euro) 3.176 3.500 Investimenti 2.813 3.000 Spese O&M Valore Aggiunto 2.500 1.809 2.000 Mln € 1.500 893 814 1.000 703 660 630 629 528 498 464 416 355 334 303 273 500 110 54 47 46 41 - Fotovoltaico Eolico Idroelettrico Biogas Biomasse solide Bioliquidi Geo Totale Non sono inclusi gli impianti Idroelettrici di pompaggio misto, i rifiuti e i gas di discarica o depurazione *stime preliminari 6 I RISVOLTI OCCUPAZIONALI DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA
Ricadute occupazionali dello sviluppo delle FER ELETTRICHE Stima delle Unità di Lavoro temporanee (correlate agli investimenti) e permanenti (correlate all’esercizio degli impianti), relativi al settore della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nel 2018* 29.693 35.000 Unità di lavoro temporanee 30.000 Unità di lavoro permanenti 25.000 20.000 13.033 ULA 10.160 15.000 6.023 5.425 10.000 5.033 3.861 3.516 3.396 2.317 1.556 5.000 607 417 414 - Fotovoltaico Eolico Idroelettrico Biogas Biomasse Bioliquidi Geo Totale solide *stime preliminari 7 I RISVOLTI OCCUPAZIONALI DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA
Ricadute economiche dello sviluppo delle FER TERMICHE Stima degli investimenti, delle spese di esercizio e del valore aggiunto prodotto relativi al settore della produzione di energia termica da fonti rinnovabili nel 2018* (milioni di euro) 6000 5.038 5.008 Investimenti 5000 Spese O&M Valore Aggiunto 4000 3.243 2.888 2.886 mln € 3000 1.913 1.566 2000 1.294 607 557 1000 373 224 145 98 29 0 Solare termico Stufe e termocamini a Stufe e termocamini a Pompe di calore Totale pellet legna *stime preliminari 8 I RISVOLTI OCCUPAZIONALI DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA
Ricadute occupazionali dello sviluppo delle FER TERMICHE Stima delle Unità di Lavoro temporanee (correlate agli investimenti) e permanenti (correlate all’esercizio degli impianti), relativi al settore della produzione di energia termica da fonti rinnovabili nel 2018* 27.980 30.000 24.919 Unità di Lavoro temporanee 25.000 Unità di lavoro permanenti 16.610 15.575 20.000 ULA 15.000 8.615 10.000 5.625 2.565 5.000 2.431 1.154 323 0 Solare termico Stufe e termocamini a Stufe e termocamini a Pompe di calore Totale pellet legna *stime preliminari 9 I RISVOLTI OCCUPAZIONALI DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA
Obiettivi europei energia e clima al 2020 e al 2030 «Clean Energy for all Europeans Package», resta in continuità con il precedente Pacchetto Energia e Clima 2020 Obiettivi europei energia e clima 2020 e 2030 RINNOVABILI EFFICIENZA EMISSIONI DI GAS Quota di energia da FER Riduzione dei consumi di SERRA sui consumi finali lordi energia primaria rispetto Riduzione dei gas serra al tendenziale rispetto ai livelli del 1990 -43% -40% 32% 30% -32,50% 20% -24% -20% -20% 17% 2020 2030 2020 2030 2020 2030 Gli Stati Membri presentano una bozza di Piano Energia e Clima (PNIEC), in cui definiscono i contributi che si impegnano a fornire per il raggiungimento dei target Europei al 2030, le traiettorie e le misure che metteranno in campo. 10 I RISVOLTI OCCUPAZIONALI DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA
Obiettivi italiani energia e clima al 2020 e al 2030 Incremento FER 2018 -2030 Stima investimenti aggiuntivi dello scenario PNIEC rispetto allo scenario Base 10% Fotovoltaico 7% Industria Pompe di calore 3% Riqualificazione edilizia 39% Sistema elettrico Residenziale +11,2 Mtep Eolico Apparecchiature 17% 29% 35% elettriche Biometano Altro residenziale Altro Riqualificazione edilizia 27% Illuminazione Risparmi finali al 2030 rispetto allo scenario +185 Altro terziario Base Mld € Trasporti Fotovoltaico 28% Residenziale 35% Accumuli Terziario -9,4 Mtep Altro elettrico Industria Trasporti 11% 14% Industria Trasporti Terziario 26% 19% 11 I RISVOLTI OCCUPAZIONALI DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA
Investimenti necessari alla realizzazione degli obiettivi ▪ 185 mld di euro di investimenti aggiuntivi cumulati nel periodo 2017-2030 rispetto allo scenario BASE (pari a un incremento del 18% nel periodo considerato) per gli obiettivi PNIEC. ▪ Rilevanti investimenti aggiuntivi per lo sviluppo delle fonti rinnovabili. + 27,5 mld di euro di investimenti aggiuntivi nel periodo 2017–2030 per il solo fotovoltaico Investimenti cumulati 2017 -2030 nei settori Investimenti cumulati 2017 -2030 nel settore della esaminati negli scenari BASE e PNIEC generazione elettrica negli scenari BASE e PNIEC 800 759 Investimenti cumulati scenario BASE 732 45 Investimenti cumulati scenario BASE + 255 % 700 (2017 -2030) (2017 -2030) 40 38 Investimenti cumulati scenario PNIEC Investimenti cumulati scenario PNIEC 600 (2017 -2030) 35 (2017 -2030) 500 30 25 + 80 % 400 20 - 22 % 18 300 + 54% 15 13 180 + 64 % 10 11 10 200 10 7 117 + 53 % 5 6 90 83 5 100 55 47 5 27 33 30 46 2 3 1 2 1 2 0 0 Residenziale Terziario Industria TLR Trasporti Settore Sistema Bioenergie Fossili Geo Idro FTV Solare Eolico (solo (solo veicoli) elettrico elettrico termodin distribuzione) (impianti di (reti, generazione) accumuli) 12 I RISVOLTI OCCUPAZIONALI DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA
Impatto macroeconomico degli investimenti previsti Lo scenario PNIEC è stato analizzato dal punto di vista dei suoi impatti macroeconomici* rispetto allo scenario BASE Sempre sulla base del modello Input/Output. Occupati permanenti per fonte (ULA) conseguenti all’evoluzione Occupati permanenti per fonte (ULA) conseguenti all’evoluzione del del parco impianti di generazione elettrica secondo lo scenario parco impianti FER – T secondo lo scenario PNIEC nel 2017 e 2030 PNIEC nel 2017 e 2030 62.448 55.773 Prodotti Petroliferi 16.375 Gas Naturale 40.434 15.278 Carbone 10.990 Eolico 31.917 Biomassa 13.580 789 20.971 Solare 9.956 Solare 14.052 689 4.602 Geotermico 348 1.285 Pompe di calore 3.719 Bioenergia 3.841 8.406 - Idroelettrico 21.613 18.178 13.583 11.408 481 429 2017 2030 2017 2030 *Sono stati utilizzati anche altri due differenti approcci sviluppati dall’ENEA: utilizzando le matrici di contabilità sociale (SAM) per esaminare l’impatto generato dei nuovi investimenti rispetto ad uno scenario controfattuale e un modello di equilibrio economico Generale (GTAP-GDynE) per valutare l’impatto dei nuovi obiettivi sulla crescita economica dell’Italia e sul suo posizionamento competitivo nel commercio internazionale. 13 I RISVOLTI OCCUPAZIONALI DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA
Impatto macroeconomico degli investimenti previsti Scenario BASE: Scenario PNIEC: Δ ULA temporanee ULA temporanee ULA temporanee annue medie Settore Intervento annue medie annue medie ▪ 115 mila Unità di Lavoro medie annue Riqualificazione edilizia 18.000 57.000 39.000 dirette e indirette temporanee nel periodo Pompe di calore 14.000 18.000 4.000 2017–2030 grazie agli investimenti aggiuntivi Residenziale Riscaldamento e ACS 17.000 15.000 -2.000 Cucina 4.000 4.000 0 previsti nello scenario PNIEC rispetto allo Apparecchiature elettriche 43.000 56.000 13.000 scenario BASE. Teleriscaldamento Rete di distribuzione 500 1.500 1.000 Riqualificazione edilizia 1.000 23.000 22.000 Pompe di calore 18.000 19.000 1.000 ▪ Oltre 60 mila Unità di Lavoro medie annue Riscaldamento e ACS 5.000 4.000 -1.000 Terziario Cucina 3.000 3.000 0 dirette e indirette temporanee nel periodo Apparecchiature elettriche 3.000 3.000 0 2017–2030 impiegate nella riqualificazione Illuminazione 7.000 11.000 4.000 edilizia sia nel settore residenziale (39 mila Motori e usi elettrici 1.000 2.000 1.000 Industria Cogenerazione e caldaie 1.000 2.000 1.000 ULA) sia nel terziario (22 mila ULA) Processi, incluso il recupero termico 20.000 23.000 3.000 Trasporti Auto, motocicli, furgoni, bus, camion 81.000 84.000 3.000 Bioenergie 3.000 4.000 1.000 ▪ 13 mila Unità di Lavoro medie annue dirette Fossili 5.000 4.000 -1.000 e indirette temporanee nel periodo 2017– Geotermoelettrico 2.000 2.000 0 Settore elettrico Idroelettrico 4.000 4.000 0 2030 impiegate per la progettazione, Fotovoltaico 5.000 18.000 13.000 realizzazione e installazione di nuovi Solare termodinamico 0 1.000 1.000 Eolico 6.000 10.000 4.000 impianti fotovoltaici RTN 4.000 5.000 1.000 Sistema elettrico Reti di distribuzione 11.000 13.000 2.000 Pompaggi e batterie 0 5.000 5.000 Totale 276.500 391.500 115.000 14 I RISVOLTI OCCUPAZIONALI DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA
GRAZIE PER L’ATTENZIONE SILVIA.MORELLI@GSE.IT WWW.GSE.IT
Ricadute della promozione dell’EFFICIENZA ENERGETICA Stima degli investimenti, del valore aggiunto e delle Unità di Lavoro Annuali temporanee correlate ai nuovi interventi di efficienza energetica realizzati nel 2017 che hanno avuto accesso ai meccanismi di incentivazione 45.457 3.713 4.000 50.000 41.403 3.372 Investimenti 45.000 3.500 Unità di Lavoro Valore Aggiunto 40.000 Annuali 3.000 2.510 Temporanee 2.281 35.000 2.500 30.000 ULA mln € 2.000 25.000 1.500 20.000 15.000 1.000 10.000 3.519 298 200 500 5.000 535 43 29 0 0 Conto Certificati Detrazioni Totale Conto Certificati Detrazioni Totale Termico PA Bianchi fiscali Termico PA Bianchi fiscali Per il Conto Termico sono considerati solo gli interventi di efficienza energetica effettivamente realizzati dalla PA nel 2017 (sono dunque escluse le prenotazioni) 16 I RISVOLTI OCCUPAZIONALI DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA
Obiettivi italiani energia e clima al 2020 e al 2030 Principali obiettivi su energia e clima dell’UE e dell’Italia al 2020 e al 2030 Obiettivi 2020 Obiettivi 2030 ITALIA UE ITALIA UE (Proposta PNIEC) Energie rinnovabili Energia da FER nei Consumi Finali Lordi 20% 17% 32% 30% Energia da FER nei Consumi Finali Lordi nei trasporti 10% 10% 14% 21,6% Energia da FER nei Consumi Finali Lordi per riscaldamento e raffrescamento + 1,3% annuo + 1,3% annuo Efficienza Energetica Riduzione dei consumi di energia primaria rispetto allo scenario PRIMES 2007 - 20% - 24% - 32,5% - 43% - 1,5% annuo - 1,5% annuo - 0,8% annuo - 0,8% annuo Riduzioni consumi finali tramite regimi obbligatori (senza trasp.) (senza trasp.) (con trasporti) (con trasporti) Emissioni Gas Serra Riduzione dei GHG vs 2005 per tutti gli impianti vincolati dalla normativa ETS - 21% - 43% Riduzione dei GHG vs 2005 per tutti i settori non ETS - 10% - 13% - 30% - 33% Riduzione complessiva dei gas a effetto serra rispetto ai livelli del 1990 - 20% - 40% 17 I RISVOLTI OCCUPAZIONALI DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA
OBIETTIVI RINNOVABILI COMPLESSIVI ▪ Ambizioso obiettivo della quota FER nei consumi finali lordi di energia, pari al 30% al 2030 (18% al 2017) ▪ Rilevante accelerazione a partire 2020, concordemente con il dispiegarsi delle politiche previste Traiettorie evolutive dei consumi e della relativa quota da fonti rinnovabili fino al 2030 [Mtep] Consumi finali lordi complessivi rilevati (Mtep) Consumi finali lordi complessivi previsti (Mtep) 35,0% 140 Quota FER-TOT rilevata (%) Quota FER-TOT prevista (%) 30% 28% 30,0% 120 27% 26% 25% 24% 100 23% 25,0% 22% 21% 20% 18,3% 18,4% 18,5% 18,6% 20,0% 80 16,7% 17,1% 17,5% 17,4% 15,4% 60 12,9% 15,0% 10,0% 40 20 5,0% 128,2 127,1 123,9 118,5 121,5 121,2 120,4 120,4 120,4 120,3 119,5 118,6 117,7 116,9 116,0 115,1 114,2 113,3 112,4 111,4 0 0,0% 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2028 2029 2030 18
RINNOVABILI ELETTRICHE: OBIETTIVI ▪ Forte crescita della quota FER nei consumi elettrici, che salgono al 55% al 2030 (34% al 2017), con accelerazione dal 2025 ▪ Crescita potenza FER fino a 93 GW al 2030, +40 GW rispetto al 2017. Contributo principale dal fotovoltaico (+30 GW dagli attuali 20 GW), seguito da eolico (+8 GW dagli attuali 10 GW). Contributi anche da eolico offshore (900 MW) e solare CSP (880 MW) ▪ Crescita energia FER fino a 187 TWh al 2030 (113 TWh al 2017). Maggior contributo dal solare (+50 TWh dagli attuali 24 TWh), seguito da eolico (+23 TWh dagli attuali 17 TWh). Traiettorie di crescita dell’energia da fonti rinnovabili al 2030 nel settore elettrico [Mtep] 40 Consumi interni lordi di energia elettrica rilevati 55,4% 60, 0% 80 (Mtep) 52,7% Solare Idrica* Eolica* Bioenergie Geotermica Consumi interni lordi di energia elettrica previsti 50,1% 70 35 47,4% (Mtep) 44,7% 50, 0% 41,1%42,0% 60 39,2%40,1% 30 37,1%38,2% 35,1%36,1% 40, 0% 25 33,4%33,5%34,0%34,1% 50 31,3% 27,4% 40 TWh 30, 0% 20 23,5% 15 30 20, 0% 10 20 10, 0% 5 10 30 29 28 28 28 28 29 28 28 28 28 28 28 28 29 29 29 29 29 29 0 0,0 % - 2018 2019 2020 2021 2022 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2023 2024 2025 2026 2027 2028 2029 2030 2027 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2028 2029 2030 19
RINNOVABILI ELETTRICHE: PRINCIPALI MISURE E ORIENTAMENTI ▪ Procedure competitive e PPA per grandi impianti. In una prima fase meccanismi competitivi, principalmente aste, e contratti per differenza a due vie. Successivamente PPA, favorendo soggetti aggregatori della domanda e delineando il ruolo pubblico ▪ Sostenibilità ambientale e concertazione con il territorio. Priorità al fotovoltaico su edifici o su aree non adatte ad altri usi, e coinvolgimento degli enti territoriali sia in termini di obiettivi (burden sharing regionale), sia per individuare aree idonee ▪ Promozione dell’autoconsumo. Autoconsumo da piccoli impianti con esenzione della quota variabile oneri di sistema, con estensione alle comunità energetiche. Perfezionamento ed estensione dell’obbligo di integrazione FER negli edifici. Promozione dell’accumulo in evoluzione allo scambio sul posto ▪ Preservare e ottimizzare la produzione esistente. Semplificazione autorizzativa, in particolare ambientale, per il revamping e repowering. Semplificazione delle procedure di asta delle concessioni idroelettriche, riqualificare impianti nel rispetto dei vincoli ambientali e altri usi dell’acqua ▪ Strumenti ad hoc per tecnologie innovative con interessante potenziale di riduzione dei costi ▪ Isole minori come laboratorio per elevati livelli di penetrazione FER ed elettrificazione dei consumi, anche con progetti pilota con accumuli, integrazione con sistema idrico e trasporto elettrico 20
RINNOVABILI NEL SETTORE TERMICO - OBIETTIVI ▪ Peso crescente delle pompe di calore elettriche e a gas nel mix termico rinnovabile ▪ Contributo costante degli impianti di riscaldamento a biomasse solide ▪ Miglioramento delle prestazioni energetiche ed ambientali degli apparecchi a biomassa ▪ Ruolo crescente del solare termico e del TLR in sistemi integrati di produzione di calore efficiente e rinnovabile. Traiettorie di crescita dell’energia da fonti rinnovabili al 2030 nel settore termico [Mtep] Consumi finali lordi nel settore termico rilevati (Mtep) Bioenergie Calore ambiente (da pompe di calore) Produzione lorda di calore derivato da FER Solare Consumi finali lordi nel settore termico previsti (Mtep) Geotermica Quota FER-C rilevata (%) 8 65 33% 35, 0% Quota FER-C prevista (%) 32% 31% 30% 7 29% 28% 60 30, 0% 27% 25% 6 24% 55 25, 0% 22% 21% 50 20% 20% 21% 5 19% 19% 19% 18% 20, 0% 17% 45 4 14% 15, 0% 40 3 10, 0% 35 2 1 5,0 % 30 59 60 59 53 56 56 56 55 54 52 51 50 49 48 47 47 46 45 45 44 25 0,0 % - 21
RINNOVABILI NEL SETTORE TERMICO - MISURE Potenziamento delle misure attualmente in vigore per la promozione delle fonti rinnovabili nel settore termico, spesso integrate con quelli per l’efficienza energetica: ▪ Detrazioni Fiscali per la riqualificazione energetica e per il recupero edilizio ▪ Conto Termico ▪ Certificati Bianchi ▪ Obblighi integrazione rinnovabili negli edifici nuovi o sottoposti a rilevanti ristrutturazioni previsti dal D.Lgs. 28/2011. Evoluzione degli strumenti in vigore, secondo i seguenti principi: ▪ generatori di calore a biomassa: requisiti prestazionali e ambientali più stringenti ▪ pompe di calore elettriche e a gas: approccio tecnologicamente neutro; valorizzato l’apporto per il raffrescamento ▪ solare termico: favorito aggiornando normativa su obbligo integrazione rinnovabili negli edifici nuovi o sottoposti a ristrutturazioni rilevanti ▪ sistema degli obblighi di integrazione reso più semplice e immediatamente applicabile ▪ ipotesi di introdurre obblighi di quota minima di fonti rinnovabili anche ad alcune categorie di edifici esistenti 22
RINNOVABILI NEL SETTORE TRASPORTI - OBIETTIVI ▪ Obbligo di immissione in consumo più ambizioso di quello definito nella RED II (da 14% a 21,6%) ▪ Quota dei biocarburanti avanzati pari all’8% al 2030 (più ambizioso del 3,5% previsto dalla RED II), anche grazie al contributo del biometano che avrà un peso del 75% sul totale degli avanzati ▪ Decisa crescita dell’energia elettrica rinnovabile su strada (fino a 380 ktep) Traiettorie di crescita dell’energia da fonti rinnovabili al 2030 nel settore dei trasporti Consumi finali lordi nei trasporti rilevati (Mtep) - RED II 1.400 Biocarburanti single counting Consumi finali lordi nei trasporti previsti (Mtep) - RED II Biocarburanti double counting non avanzati Quota FER-T rilevata (%) - RED II 1.200 Altri biocarburanti avanzati 40 Quota FER-T prevista (%) - RED II 25, 0% Biometano avanzato 22% 35 20% Quota FER dell'energia elettrica consumata nei trasporti su rotaia 1.000 Quota FER dell'energia elettrica consumata nei trasporti su strada 19% 20, 0% 30 17% 16% 800 25 14% 13% 15, 0% ktep 12% 600 20 11% 10% 8% 10, 0% 7% 15 400 6% 6% 6% 6% 5% 10 5% 5% 4% 200 5,0 % 5 35 33 32 33 32 32 30 31 31 32 31 31 30 29 29 29 28 28 28 28 - 0 0,0 % 23
RINNOVABILI NEL SETTORE TRASPORTI - MISURE Principali misure previste per la promozione delle fonti rinnovabili nel settore dei trasporti: o misure fino al 2022 ▪ obbligo di immissione in consumo dei biocarburanti, con premialità per alcune tipologie ▪ obbligo di riduzione delle emissioni GHG dei carburanti (-6%) ▪ incentivi per il biometano e altri biocarburanti avanzati ai fini dell’assolvimento dell’obbligo di miscelazione. o misure 2022-2030 Le norme di recepimento della RED II e di aggiornamento dei decreti di settore interverranno su: ▪ riduzione dei biocarburanti di prima generazione fino a una quota massima intorno al 3% ▪ immissione in consumo dei biocarburanti avanzati, con obiettivo intorno all'8% ▪ incremento fino al 2% dei biocarburanti da oli esausti e grassi animali (allegato IX parte B), con contributo finale pari al 4% (con il doppio conteggio) ▪ raggiungimento di 1,1 miliardi di m3 di biometano avanzato proveniente da FORSU e scarti agricoli ▪ contributo ambizioso dell’idrogeno (intorno all’1% del target FER-trasporti) ▪ incremento progressivo dell’impiego di elettricità da FER nei trasporti fino ad arrivare, per il comparto stradale, ad un obiettivo al 2030 di 1,6 milioni di auto elettriche pure. 24
Sommario 1) OBIETTIVI 2) ENERGIE RINNOVABILI 3) EFFICIENZA ENERGETICA 4) RIDUZIONE EMISSIONI 5) CONCLUSIONI 25
OBIETTIVI EFFICIENZA ENERGETICA ▪ Riduzione dei consumi di energia Primaria al 2030 a 125 Mtep, pari al -43% rispetto a scenario riferimento Primes 2007 ▪ 51,4 Mtep di risparmi di energia finale cumulati riconducibili a politiche attive dal 2021 al 2030 per conseguire il target art. 7 EED ▪ Ruolo esemplare della PA, con riqualificazione di oltre 6 mln di m2 di parco immobiliare di PA centrale al 2030 (3% annuo secondo EED) Target di consumi di energia primaria e finali vs Risparmio cumulato (Mtoe) da politiche attive attuale e riferimento Primes 2021-2030 (Art. 7 EED) Mtep 2016 Anno corrente 250 51,4 2030 PNEC Anni precedenti 2030 Primes 2007 9,3 42,1 200 -43% 8,4 33,7 148 150 125 26,2 7,5 116 104 100 19,6 6,5 14,0 5,6 50 9,4 4,7 5,6 3,7 2,8 0,9 2,8 1,9 0 Consumi Primaria Consumi Finali 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2028 2029 2030 26
MISURE EFFICIENZA ENERGETICA ▪ Risparmi di energia da politiche attive dal 2021 concentrati maggiormente nei settori civile e trasporti (non ETS) promuovendo in particolare la riqualificazione edilizia, l’elettrificazione dei consumi e al contempo migliorando il costo efficacia degli strumenti ▪ Mantenimento e potenziamento degli strumenti di supporto vigenti nel settore dell’efficienza tra cui: ▪ Detrazioni edilizie ed ecobonus: 35% del target, unione misure ecobonus e ristrutturazioni, beneficio modulato su risparmio vita tecnica, orientamento verso interventi radicali e miglioramento sismico, portabilità del titolo di credito di imposta per operatori e per accedere a finanziamenti ▪ Certificati Bianchi e CAR: 29% del target, semplificazione accesso, possibile riforma sostanziale, orientamento verso civile e trasporti ▪ Set di misure trasporti: 18% target, rinnovo veicoli pubblici, infrastrutture ricarica, supporto allo shift modale nel traporto merci e persone ▪ Fondo nazionale Efficienza: 10% target, incremento dotazione finanziaria, orientamento verso settore civile e trasporti ▪ Conto Termico: 7% del target, semplificazione accesso, orientamento verso settore non residenziale pubblico e privato ▪ Rinnovo dei veicoli pubblici adibiti al trasporto persone: finanziamenti bus elettrici e a metano; rinnovo convogli ferroviari; obbligo di acquisto di veicoli a combustibili alternativi per la PA ▪ Rinnovo dei veicoli privati: incentivi all'acquisto di veicoli efficienti e a minori emissioni; misure regolatorie sul traffico veicoli (ad es. limitazioni alla circolazione veicoli inquinanti, con accesso libero dei veicoli a combustibili alternativi a ZTL, corsie preferenziali, parcheggi dedicati per veicoli a zero emissioni), revisione fiscalità (tassa immatricolazione, tassa di possesso, imposte sui carburanti, ecc.) ▪ Shift modale nell'ambito del trasporto delle merci: Marebonus, Ferrobonus, Piattaforma Logistica Nazionale ▪ Shift modale nell'ambito del trasporto delle persone: sviluppo della mobilità ciclistica; mobilità condivisa; integrazione tra i servizi di mobilità sostenibile; promozione degli strumenti di smart working; car pooling; sviluppo dell'ITS (gestione traffico, infomobilità, smart roads); ▪ Potenziamento delle infrastrutture: Trasporto ferroviario regionale, infrastrutture di ricarica veicoli elettrici e distributori gas naturale 27
Sommario 1) OBIETTIVI 2) ENERGIE RINNOVABILI 3) EFFICIENZA ENERGETICA 4) RIDUZIONE EMISSIONI 5) CONCLUSIONI 28
OBIETTIVI EMISSIONI GHG ▪ Obiettivi UE al 2030: L’Italia dovrà ridurre le emissioni nei settori non ETS del 33% rispetto ai valori 2005. Per il comparto ETS non è previsto un obiettivo nazionale, ma un’omogenea riduzione del 43% (vs 2005) a livello Europeo. Obiettivi e scenari di riduzione delle emissioni rispetto al 2005 nel comparto ETS e ESR (non ETS) Obiettivo 2020 Scenario 2020 Obiettivo 2030 Scenario 2030 Emissioni ETS -21% -42% -43% -55,9%* Emissioni ESR (non ETS) -13% -21% -33% -34.6%* * Riduzioni conseguibili qualora si realizzassero i benefici attesi dall’attuazione di tutte le politiche e misure indicate Andamento delle emissioni nei settori ESR (non ETS): obiettivi, scenario BASE e PNIEC Industria (incl. processo e F-gas) 330 350 300 300 300 Civile 274 291 245 Agricoltura (consumi energetici) 250 263 243 250 242 221 Trasporti MtCO2eq 200 200 216 200 Obiettivi ESD/ESR Agricoltura 150 Scenario base 150 (allevamenti/coltivazioni) Rifiuti 100 Scenario PNIEC target 100 100 Scenario Obiettivi 50 50 Scenario PNEC 0 0 0 Scenario Base 2005 2010 2015 2020 2025 2030 2005 2015 2020 2025 2030 29
MISURE EMISSIONI GHG Principali misure nel settore dei rifiuti, agricoltura e LULUCF (decarbonizzazione dei trasporti, efficienza energetica nel residenziale, terziario e industria non-ETS sono approfonditi nelle specifiche sezioni) ▪ Phase out del carbone al 2025, compensato da forte crescita dell’energia rinnovabile e da un piano di interventi infrastrutturali per garantire la sicurezza del sistema energetico ▪ Rifiuti. Approvazione del “pacchetto rifiuti” per l’incremento della raccolta differenziata e il conseguente riciclo ▪ Agricoltura ▪ Accordo per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano ▪ Codice nazionale per le buone partiche agricole per il controllo delle emissioni di ammoniaca ▪ Politica Agricola Comune (PAC) 2021-2027 ▪ LULUCF ▪ Rapporto Foreste e Testo Unico Foreste e Libro bianco dei boschi d’Italia per il rafforzamento della conoscenza puntuale delle foreste italiane e la modernizzazione del settore forestale ▪ Altre misure ▪ Recepimento della Direttiva (UE) n. 2016/2284 per la riduzione di alcuni inquinanti atmosferici (biossido di zolfo, ossidi di azoto, composti organici volatili non metanici, ammoniaca, particolato fine) ▪ Disciplina dei requisiti, delle procedure e delle competenze per il rilascio di una certificazione dei generatori di calore alimentati a biomasse combustibili solide ▪ Esecuzione del Regolamento (UE) n. 517/2014 al fine di ridurre le emissioni di gas fluorurati a effetto serra 30
Sommario 1) OBIETTIVI 2) ENERGIE RINNOVABILI 3) EFFICIENZA ENERGETICA 4) RIDUZIONE EMISSIONI 5) CONCLUSIONI 31
SINTESI Alcuni degli elementi salienti Dove: - Grande crescita del fotovoltaico: +30 GW, sia a terra sia sugli edifici - Riduzione di consumi ed emissioni nel settore residenziale e terziario: -7 Mtep - Decarbonizzazione dei trasporti: - 8 Mtep di petroliferi, + 2 Mtep di rinnovabili - Elettrificazione dei consumi: +1,6 Mtep tra trasporti, residenziale e terziario - Riduzione della dipendenza energetica: dal 77% al 63% Come: - Nuove infrastrutture e impianti, con attenzione agli impatti ambientali (territorio, qualità dell’aria, ecc.) - Minimizzazione degli oneri e massimizzazione dei benefici per consumatori e imprese - Forte connessione tra diversi ambiti: generazione elettrica, mobilità e altri consumi, ruolo attivo della domanda Sfide: - Decarbonizzare in settori più difficili: residenziale, terziario, trasporti - Integrare strumenti, sinergia, anche da un punto di vista operativo (pre-normativo) - Settori dove le scelte dipendono dagli individui: sempre più importanti, accanto a quelle finanziarie, altre leve. 32
Puoi anche leggere