Gioiellieri: professionisti e referenti privilegiati per l'acquisto di preziosi. Così la pensano gli italiani - Format Research

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Gioiellieri: professionisti e referenti privilegiati per l'acquisto di preziosi. Così la pensano gli italiani - Format Research
Gioiellieri: professionisti e referenti privilegiati per
   l’acquisto di preziosi. Così la pensano gli italiani

Non è divino?
Che cosa?
Tiffany.. È una meraviglia, vero? Capisci cosa intendo quando dico che niente di brutto può accaderti qui? Ecco
perché mi piace venire da Tiffany per l’atmosfera tranquilla e serena che si respira…..”
Superfluo ricordare che queste sono le parole della mitica Audrey Hepburn nell’altrettanto mitico film. “Non ti
avevo detto che è un luogo delizioso?” conclude, lasciando per l’incisione della dedica l’anellino da pochi cents.

Se qualcuno dei presenti all’incontro a VicenzaOro September 2015 per la presentazione della ricerca “Gioiellieri:
Gioiellieri: professionisti e referenti privilegiati per l'acquisto di preziosi. Così la pensano gli italiani - Format Research
professionisti o commerciati” si è sentito un po’ come l’imperturbabile gioielliere del negozio della 5th Avenue
non si può dargli torto.
Infatti, è quella di un affidabile consigliere, professionista serio e preparato, l’immagine che emerge dalle
indicazioni che Pierluigi Ascani di Format Research ha fornito durante la presentazione dell’indagine condotta
presso i consumatori per conto di Ferderpreziosi Confcommercio – la Federazione Nazionale degli Orafi
Gioiellieri Argentieri Orologiai – per approfondire la percezione che oggi il pubblico ha della professione del
gioielliere e del negozio di gioielleria.

Giuseppe Aquilino
“Attraverso questa ricerca – ha spiegato il presidente di Federpreziosi, Giuseppe Aquilino – abbiamo voluto
andare un poco più a fondo nelle motivazioni della crisi dei consumi e verificare se anche noi gioiellieri
dovessimo considerarci in qualche modo colpevoli. E questo al di là degli ovvi motivi di crisi dei consumi, non
solo di gioielli. È emerso in grande evidenza che nel nostro Paese, fra le molteplici ragioni che influenzano il calo
delle vendite in generale e dei generi di lusso in particolare, non vi è quella della disaffezione per i preziosi o di
un mutato atteggiamento del cliente nei confronti del negozio di gioielleria: significativo, se pensiamo che nel
nuovo millennio il consumatore è ancora più mutevole e indipendente nelle sue scelte e che siamo di fronte a un
interlocutore dai comportamenti d’acquisto molto differenti, che si integrano e sovrappongono, e a cui ben si
addice la definizione di ‘consum-autore’ oggi utilizzata da noti sociologi. I risultati che abbiamo avuto sono stati
estremamente positivi e vanno anche oltre le aspettative: il consumatore italiano ci apprezza come affidabili e
qualificati professionisti, referenti privilegiati nella scelta dei suoi acquisti ed è un frequentatore altamente
fidelizzato dei nostri negozi”.
Gioiellieri: professionisti e referenti privilegiati per l'acquisto di preziosi. Così la pensano gli italiani - Format Research
Qualche Numero:
Il negozio di gioielleria si conferma come una realtà consolidata nel vissuto degli italiani: lo frequenta l’80% degli
intervistati
(un campione significativo fra i 24 e i 64 anni che ha effettuato acquisti di preziosi negli ultimi 18 mesi) e la
gioielleria è considerata un luogo per occasioni speciali dove trovare competenze e professionalità.
Oltre il 50% degli intervistati ha una gioielleria di fiducia dove un “consulente” affidabile lo consiglia e gli
garantisce la qualità del prodotto
al di là delle marche o della pubblicità e, tra questi, solo il 30% sarebbe disposto a sperimentare un nuovo punto
vendita.
Il 42,2% ritiene che il gioielliere abbia un livello di “professionalità” superiore rispetto agli altri commercianti
e le caratteristiche più importanti che gli attribuiscono sono: conoscenza approfondita del prodotto (49,8%),
passione e competenze (47,4%), buon gusto e capacità di consigliare (43,7%).

La parola ai gioiellieri

ANDREA SANGALLI
Sangalli dal 1900 e Presidente Associazione Orafa Lombarda

È confortante scoprire come il pubblico abbia un’alta considerazione del nostro “mestiere”, fatto di un mix di
passione e competenza. La passione porta alla competenza, che si crea con l’esperienza e la formazione costante.
Se negli ultimi anni il lavoro è calato, scopriamo così che la causa non è imputabile al disinteresse al mondo del
prezioso, ma alla congiuntura economica.
In un mondo in cui il cliente è diventato molto autoreferenziale ed è sempre più portato al self-service via web, la
professione del gioielliere mantiene quel fascino che le permette di essere presente sul mercato in modo
determinato. Il gioielliere è prezioso perché a lui ci si affida per consigli e spesso segue i clienti in più
generazioni.
Non possiamo però crogiolarci e bearci di questi buoni risultati. Prendiamoli come punto di partenza, come degli
stimoli a metterci sempre più in gioco, a impegnarci per diventare professionisti sempre più qualificati e
indispensabili del mondo prezioso.

FAUSTO CASARIN
Antares Gioielli e Presidente Gruppo Orafi Argentieri Orologiai Cremona

L’analisi ci affida punti di forza per il futuro della categoria, testimonianza di un rapporto forte di fiducia con la
nostra clientela, che ci riconosce gusto e professionalità.
Mi è piaciuta la suggestione lanciata, proprio a Vicenza, da Matteo Marzotto, su un rapporto “sempre più forte
con la moda”, superando magari l’idea che siano le griffe a creare modelli ma riconoscendo il valore del nostro
artigianato come espressione importante del “made in Italy”. Si potrebbe così svincolare l’acquisto del “gioiello”
da occasioni particolari (secondo l’ analisi solo il 6,8% dei clienti acquista senza che ci sia una occasione
particolare).
Rafforzare l’immagine del nostro lavoro può creare una distanza con i “competitors” con caratteristiche diverse da
quelle dei soci Federpreziosi.
Troviamo anche spunto di riflessione sull’importanza della Federazione, mai come oggi chiamata ad un impegno
sindacale sui temi della tutela, della legalità, della sicurezza, ma anche di promozione vera per il comparto.
Ci sono solide basi per costruire, elementi per guardare al futuro con rinnovata speranza, con l’attesa che, come
attestano i dati presentati a inizio Settembre dall’Ufficio studi di Confcommercio, ci sia un effettivo rilancio dei
consumi interni e che la crescita “estiva” da congiunturale diventi strutturale.

AGOSTINO GAZZO
Gioielleria Magnone 1914, Genova
Giunta Esecutiva ASCOM Genova

Alcuni dati appaiono per certi versi inaspettati e, in quanto tali, sono una traccia da seguire. Il nostro lavoro vanta
un buon credito verso il cliente finale e noi dobbiamo saperlo valorizzare. L’immagine emersa è quella di un
lavoro che è connubio tra passione e mestiere.
Il ruolo del gioielliere ha indubbiamente un qualcosa in più rispetto ad altri e il cliente si aspetta un approccio ben
preciso da parte nostra. Ancor più importante diventa lo “storytelling”, il saper raccontare la storia dietro il
gioiello, argomentandola con competenza e passione.
Valorizzare il nostro ruolo e il nostro punto vendita significa anche partecipare ai corsi di formazione capaci di
aumentare il grado di professionalità del gioielliere che, in un momento in cui tutto si confonde, diventa sempre
più il confidente-consigliere a cui affidarsi per la scelta di un dono prezioso.

DANILO GIANFORMAGGIO
Gioielleria Gianformaggio, Trapani, Consigliere Federpreziosi

La visione che il pubblico ha di noi gioiellieri ha acceso nella mia mente una lampadina, anzi, un led.
Se ci guardiamo un po’ intorno vediamo che, fra le tante professioni, è quella che ha saputo fare della passione un
lavoro. Il gioielliere ha una presenza mediamente trentennale sul mercato e in molti casi è legato al nome di
famiglia, cosa che ne sancisce il valore e lo lega indissolubilmente ai beni preziosi.
La domanda è: come possiamo continuare a essere gioiellieri nel prossimo futuro, come possiamo esser
catalizzatori di nuove generazioni?
Credo che la sfida si ponga su due piani: innanzi tutto valorizziamo il nostro background e al tempo stesso
cancelliamo quell’alone di “inavvicinabilità” da cui per molto tempo siamo stati circondati.
E poi: “aprire la porta del cuore” per raccontare e far vivere i valori del nostro prezioso settore, spiegare nei
minimi dettagli come – ancora oggi – si crea, instaurare con il cliente un rapporto di assoluta trasparenza,
ricordare che l’Italia è ricca di espressioni “preziose” in tante forme che incantano, come, alla pinacoteca di Brera
un quadro di Piero della Francesca raffigurante la Madonna con in grembo il Bambino con al collo un ramo di
corallo.
Tutto questo si chiama Passione, Arte & Cultura, ovviamente Made in Italy.

GIANNERICO FERRI
Ferri dal 1921, Roma

Per la nostra professione occorre essere sia commerciante sia preparato professionista.
Se il gioielliere ha alle spalle un’attività condotta da più generazioni ha avuto modo di crescere sul campo, mentre chi,
come me, arriva alla professione familiare da ben altro settore, per affermarsi deve necessariamente sperimentare e
formarsi.
Per qualsiasi professione e professionista sono necessari un know-how e un percorso di studi adeguati. A mio giudizio
occorre: vivere le associazioni di categoria per conoscerci e per conoscere tutto quanto ruota intorno al settore e può
arricchirci anche culturalmente per essere al passo con una realtà che cambia velocemente; ricercare nuovi prodotti,
contatti, esperienze, attraverso le fiere di settore; essere sempre all’altezza delle aspettative dei propri clienti attraverso
la formazione costante.

http://preziosamagazine.com/un-mestiere-fatto-di-passione-e-competenza/
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