Fincantieri: ok acquisto 50% Stx

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22 Febbraio 2020 -

Fincantieri: ok acquisto 50% Stx

MILANO – Fincantieri, attraverso la controllata Fincantieri Oil & Gas, ha
perfezionato con successo l’acquisizione del 50,75% della norvegese-coreana
Stx Osv da Stx Europe, ad un prezzo di 455 milioni.
In linea con i termini previsti dal regolamento della Borsa di Singapore in
ambito di acquisizioni e fusioni, Fincantieri Oil & Gas ha annunciato la sua
ferma intenzione di promuovere un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria
sulle rimanenti azioni al prezzo di 1,22 dollari di Singapore per azione.
L’offerta dovrà rimanere aperta per un minimo di 28 giorni dalla data di
presentazione del relativo documento, che è prevista entro le prossime due o
tre settimane.
Il valore totale dell’operazione, includendo sia l’acquisizione del 50,75%
che l’offerta pubblica di acquisto obbligatoria, sarà pari a circa 900
milioni e verrà finanziata prevalentemente tramite l’utilizzo di risorse
interne di Fincantieri e facendo ricorso ad un finanziamento bancario
concesso da un pool composto da Banca Imi, Bnp Paribas (filiale italiana),
Carige e Unicredit. L’operazione di finanziamento vedrà inoltre la
partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti nel ruolo di finanziatore
garantita da Sace.

Cepim: nuovo collegamento Parma-
Catania

  PARMA – Nuovo servizio di collegamento ferroviario per l’Interporto di
Parma. È entrato in piena operatività, dopo alcune settimane di assestamento,
il servizio di collegamento tra il Cepim e il centro intermodale di Catania
Bicocca.
Il nuovo collegamento, frutto di un accordo tra Cepim spa e Versalis,
permette di portare al Nord dalla Sicilia materie prime plastiche di

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quest’ultima, provenienti dai diversi siti produttivi dell’Azienda nell’Isola
e convergenti su Catania. I container vengono scaricati nel terminal
interportuale, base logistica dell’attività distributiva.
Al ritorno il treno trasporta in Sicilia altri prodotti provenienti dal
bacino produttivo emiliano-romagnolo: soprattutto alimentari, beverage e
ceramica, come spiega l’amministratore delegato Luigi Capitani (nella foto).
«Le partnership che abbiamo attivato fanno confluire a Parma i prodotti
agroalimentari della provincia e quelli di altri distretti fuori regione.
Cepim costituisce il partner logistico di questa operazione, che ci vede al
centro di una rete di collaborazioni con i distributori locali delle
aziende».
Sono cinque le coppie di treni che ogni settimana fanno la spola tra la
Pianura Padana e il polo siciliano, dove le merci provenienti da Parma
vengono smistate verso una serie di poli produttivi e distributivi minori.
L’attivazione del nuovo shuttle è stata resa possibile dalla decisione di
Versalis di fare dell’interporto il proprio hub: tutti i flussi dal centro
Italia al nord Europa vengono così concentrati a Parma, che sarà la base per
il rilancio sul territorio nazionale e sui poli europei.
«Con questa operazione – prosegue Capitani – toglieremo dalla strada circa
5mila camion all’anno, per un totale di circa cinque milioni di chilometri
risparmiati e due milioni di litri di carburante, con importanti ricadute
sull’ambiente e sul traffico stradale. Inoltre, il sistema messo a punto ci
permette di offrire alle aziende che usano questo servizio un consistente
risparmio economico».
Il nuovo collegamento si affianca a quello, attivato nei mesi scorsi, che
collega Parma a Brindisi.

Uir presenta “Rapporto sul sistema
interportuale”

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                Nella foto da sinistra Greco, Ricci e Improta

ROMA – «La Uir ha accettato la sfida della competitività come forse nessun
altra associazione, con cui mi sono confrontato in questo anno e poco più di
governo, ha fatto»: con questo apprezzamento del sottosegretario alle
Infrastrutture e Trasporti, Guido Improta, si è conclusa ieri a Roma la
conferenza stampa dell’Unione Interporti Riuniti (Uir) durante la quale è
stato presentato il “Rapporto sul sistema interportuale italiano”, risultato
di un impegnativo lavoro di raccolta e soprattutto di omogeneizzazione dei
dati degli interporti operativi nel 2001 e che sono stati censiti.
Si tratta di un lavoro che rende la pubblicazione di assoluta attualità e
indicativa di un effettivo scenario corrente e di sviluppo futuro.
«La redazione del Rapporto, oltre all’esigenza di fornire al pubblico dati
plausibili e certificati, risponde anche all’urgenza – ha detto il presidente
dell’associazione, Alessandro Ricci – di confezionare un vero e proprio
monito al prossimo Governo e al prossimo Parlamento per concludere l’iter
normativo degli interporti e dei porti, la cui operatività, dovutamente
disciplinata, potrebbe pesantemente e positivamente incidere sull’andamento
del Pil nazionale».
Penso che sia un lavoro estremamente utile – ha proseguito Ricci – per chi
avrà l’onore e l’onere di fare delle scelte durante la prossima legislatura.
Gli interporti come sempre si mettono al servizio del sistema economico del
Paese».
Dal Rapporto, illustrato in estrema sintesi dal professor Luciano Greco,
vicepresidente dell’Interporto di Padova, che ne ha coordinato la redazione,
emerge che il sistema interportuale italiano svela numeri da primati e un
potenziale impressionante di crescita e di sviluppo sia della logistica che
del trasporto ferroviario / intermodale. Ciononostante, l’Italia è troppo
spesso bypassata e poco considerata nelle dinamiche logistiche globali a
fronte di una politica miope che punta alla polverizzazione più che
all’aggregazione e alle logiche di sistema.
«Allo stato attuale – ha affermato Luciano Greco – gli interporti dispongono
di circa 22 milioni di metri quadri di aree già infrastrutturate e possono
aumentare la loro disponibilità in breve tempo del 50%, secondo progetti già
approvati, passando a circa 32 milioni di metri quadrati, senza contare che i
piani urbanistici prevedono l’occupazione di aree fino ad un totale di oltre

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37 milioni di metri quadrati. Il problema è che attualmente non esiste una
domanda che richiede questo aumento di spazi».
Gli interporti, rivela il Rapporto, sono strutture solide e collaudate
perfettamente integrate nei territori di riferimento con cui interagiscono
per uno sviluppo sostenibile e condiviso, pronte a confrontarsi con la
ripartenza che ci si auguri arrivi il più presto possibile e che gli
interporti, dal canto loro, hanno in un certo qual modo anticipato.
«Ad esempio tante nostre strutture hanno già fasci di binari lunghi 750 metri
come i più avanzati standard europei mentre la rete ferroviaria non consente
il transito di treni più lunghi di 550 metri» ha osservato Luciano Greco.
Il Rapporto presentato dalla Uir, che sarà aggiornato già nella prossima
estate, dà voce in modo univoco e concreto ad un lungo elenco di eccellenze
territoriali che si portano dietro tanti riverberi a partire dal numero delle
aziende insediate, dal numero degli addetti ai lavori diretti e indotti, dai
risparmi sui costi sociali.
«Tutto questo non può più essere rilegato in note a piè pagina – ha ribadito
il presidente Ricci -. E’ evidente, però, che le strategie per gli interporti
vanno collocate in Piani di sviluppo completi e globali che dovrebbero
riguardare la logistica e l’intermodale e senza i quali prevarrebbero
individualismi improduttivi e fini a sé stessi».
«Nella scorsa legislatura sia la riforma degli interporti che quella dei
porti, nonostante tanto lavoro e tante buone intenzioni, non sono arrivate a
compimento» ha concluso Ricci, così come il Piano della logistica è arrivato
fino in fondo, ma le azioni in esso contenute non hanno trovato purtroppo le
risposte che meritavano.
«La lobby dei porti ha fatto sì che, nonostante il testo di riforma degli
interporti avesse superato l’esame della Camera, esso fosse poi stoppato in
Senato, bloccato in VIII Commissione Trasporti secondo logiche che hanno
messo in evidente imbarazzo anche il presidente Grillo e i vicepresidenti di
Commissione» ha risposto il sottosegretario Improta ribadendo che nonostante
le evidenti difficoltà che il settore autotrasporto sta incontrando in questi
ultimi anni, troppa poca attenzione è stata prestata alla multimodalità.

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Bartleby sgomberato a Bologna da
Ateneo

  SA) – BOLOGNA, 23 GEN – Lo spazio autogestito Bartleby di via San Petronio
Vecchio a Bologna, occupato da collettivi universitari, e’ stato murato
all’alba dalle forze dell’ordine su richiesta della proprieta’, l’Ateneo. La
sede era vuota.    Poco piu’ tardi sono cominciati ad arrivare alcuni ragazzi
dei collettivi, ma il centro era ancora presidiato dalla polizia. Nei giorni
scorsi Comune e universita’ avevano proposto agli occupanti una nuova sede
per Bartleby in zona Roveri, ma non si era raggiunto un accordo.

Nevica sul Cuneese, disagi sulla To-Sv

  (ANSA) – CEVA (CUENO), 23 GEN – Nevica da questa mattina in tutto il
Cuneese, con disagi alla viabilita’ sull’autostrada Torino-Savona. A partire
dalle 9.30 e’ stato attivato il cosiddetto ‘filtraggio e accumulo’ dei mezzi
pesanti superiori alle 7,5 tonnellate fra il bivio con la A10 e Altare, per
chi viaggia verso Torino, e in direzione Savona tra Priero e Millesimo.     I
camion vengono fatti procedere in colonna scortati dalle pattuglie della
polizia stradale e preceduti dai mezzi sgombraneve.

Sequestro beni per 2,8mln a boss

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Foggia

  (ANSA) – ROMA, 23 GEN – La Polizia di Foggia ha sequestrato beni per un
valore di 2.850.000 euro circa che erano nella disponibilita’ di un pluri-
pregiudicato, Donato Di Biase, di 43
anni, di Cerignola. L’operazione e’ stata eseguita da personale della
Divisione Anticrimine della Questura di Foggia, del Commissariato di
Cerignola e del Nucleo P.T. della Guardia di
Finanza. Tra i beni sottoposti a sequestro e a confisca, una lussuosa villa,
un autoparco con 62 box, un locale adibito ad ufficio.

Mani ‘ndrangheta su videoslot, arresti

  (ANSA) – BOLOGNA, 23 GEN – La Guardia di Finanza sta eseguendo 29 ordinanze
di custodia cautelare ed oltre 150 perquisizioni nei confronti di
un’organizzazione che secondo le indagini gestiva in tutta Italia i settori
del gioco on line e delle videoslot manomesse.
   A capo dell’organizzazione un boss della ‘ndrangheta con base a Ravenna. I
finanzieri hanno anche sequestrato beni per oltre 90 milioni di euro.

Truffa false assicurazioni, 17 arresti

  (ANSA) – CASERTA, 23 GEN – Una associazione criminale dedita alla
commercializzazione su vasta scala di false polizze assicurative rca è stata
scoperta dai carabinieri di Sessa Aurunca (Caserta): 17 le persone
destinatarie di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e 45,

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complessivamente, gli indagati. Sequestrati oltre 2 mila contrassegni
contraffatti, anche di compagnie estere, venduti attraverso un call-center
collegato a un numero verde utilizzato per la stipula dei contratti on-line.

Ok da cdm a trasparenza politici e
P.A.

  (ANSA) – ROMA, 23 GEN – Primo si’ del Consiglio dei ministri al decreto che
prevede l’ obbligo di pubblicità per i patrimoni dei politici, compresi i
parenti entro il secondo grado, e lo stop agli stipendi dei consulenti
esterni non pubblicizzati online. Nulla di fatto, invece, per il voto degli
studenti all’estero con l’ Erasmus e per l’ Ilva. Oggi il ministro Clini a
Taranto.

‘Ndrangheta: estorsioni, cinque fermi

  (ANSA) – REGGIO CALABRIA, 23 GEN – Un’operazione della squadra mobile di
Reggio Calabria e dei Commissariati di Bovalino e Siderno e’ in corso per
l’esecuzione di 5 fermi emessi dalla Dda nei confronti di presunti affiliati
alla cosca dei Belcastro-Romeo di Sant’Ilario. Gli indagati sono accusati, a
vario titolo, di estorsione, riciclaggio ed usura, aggravati dall’aver
agevolato la ‘ndrangheta. Secondo l’accusa avrebbero esercitato pressanti
richieste ad un imprenditore affinche’ pagasse il ”pizzo”.

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